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da: Ufficio Stampa M5S Emilia-Romagna

Raffaella Sensoli, Andrea Bertani e Gian Luca Sassi, consiglieri regionali del M5S, hanno presentato una interrogazione alla vigilia della serata prevista ad Argenta dove parteciperà anche il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio. “Basta commistioni con la politica e servizi in mano sempre alle stesse coop”. Avanzata anche la proposta di adottare strumenti ad hoc per tutelare le vittime di bancarotte fraudolenti.

“La Regione metta mano una volta per tutte al sistema regionale delle cooperative introducendo regole certe che impediscano l’odiosa commistione con la politica e l’assicurazione di un’autentica libertà di mercato nella gestione dei servizi pubblici esternalizzati”. Alla vigilia della serata di venerdì sera ad Argenta (Ferrara) e dedicata al crac di CoopCostruttori, i consiglieri regionali del M5S Raffaella Sensoli, Andrea Bertani e Gian Luca Sassi hanno presentato una interrogazione alla Giunta per chiedere un intervento concreto riguardo al mondo delle cooperative. “Il mondo della cooperazione, soprattutto nella nostra regione, ha rappresentato un modello di organizzazione del lavoro dai grandi valori etici e sociali – spiegano i tre consiglieri nella loro interrogazione – Essenza che però nel corso degli anni si è andata via via affievolendo fino a trasformare quello della cooperazione in una stampella di certa politica pronta a dare e ricevere favori. Scambi e passaggi ricorrenti fra funzioni direttive, manageriali e di rappresentanza nel mondo cooperativo e incarichi amministrativi, politici ed istituzionali anche sul nostro territorio sono ormai all’ordine del giorno. Come una dato incontrovertibile è la presenza di una posizione dominante, se non addirittura assoluta, delle solite cooperative nella gestione di lavori e servizi pubblici a livello locale”. “L’impropria riduzione dei costi sostenuti per i servizi assegnati dal pubblico, in particolare quelli riconducibili al welfare, sanità e solciale, a fronte della presenza di condizioni contrattuali e retributive peggiorative per i dipendenti delle cooperative rispetto a quelli della pubblica amministrazione determinando il rischio di falsare il mercato – rilevano i tre consiglieri nell’interrogazione – non consentire l’individuazione di costi reali su cui operare con razionalizzazioni e risparmi, di ridurre gravemente serenità, dignità professionale e senso di appartenenza indispensabili agli operatori, spesso molto preparati, che intervengono in funzioni delicatissime a contatto con le persone, spesso le più fragili”. Aspetto quest’ultimo che si è rilevato essere drammaticamente vero nel caso del crac di CoopCostruttori di Argenta dove proprio domani il M5S ha programmato una serata di approfondimento alla quale parteciperà, oltre al vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, anche la consigliera regionale Raffaella Sensoli. “Nella nostra interrogazione – concludono – oltre a chiedere alla Regione di intervenire su questi temi abbiamo chiesto se la Giunta non intenda proporre l’adozione di strumenti di tutela nei confronti delle vittime di bancarotta fraudolenta, anche con la compartecipazione delle stesse centrali ed imprese cooperative. Una misura del genere, nel caso di CoopCostruttori, sarebbe servita ad evitare una tragedia che riguarda moltissime persone”. L’appuntamento, per approfondire anche queste tematiche, è previsto per domani sera alle 20.45 in piazza Garibaldi ad Argenta.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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