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da: ufficio stampa Sedicieventi

Più di cento speaker e oltre cinquanta appuntamenti. Sono alcuni dei numeri del Ferrara Sharing Festival, l’evento dedicato all’economia collaborativa che si svolgerà dal 20 al 22 maggio 2016 all’insegna del claim Condivido pienamente!

Promosso dal Comune di Ferrara e organizzato dall’Agenzia Sedicieventi con la prestigiosa partnership dell’Università degli Studi di Ferrara, l’evento racconterà il vasto ed eterogeneo mondo della Sharing Economy, basata su beni e servizi usati in condivisione.

«Sarà un vero e proprio cantiere di idee in movimento nell’ambito del quale cercheremo di delineare i contorni di questa profonda trasformazione che investe il rapporto fra economia e società», promette Davide Pellegrini, Direttore Artistico del Festival e Presidente di AISE, Associazione Italiana Sharing Economy.

“Le nuove economie”, “Le nuove professioni” e “Le piattaforme e i servizi”, sono i temi che verranno affrontati nell’ambito delle sessioni plenarie, mentre i workshop verteranno su “Comunità, cittadinanze, ecosistemi sociali”, “Nuove professioni e strumenti organizzativi”, “Turismo, cultura e ricettività”.

Il centro storico di Ferrara, con Piazza Trento e Trieste, gli antichi palazzi e le prestigiose Sala Estense, Sala della Musica e Sala Alfonso I, oltre all’Aula Magna del Dipartimento di Economia e Management dell’Università degli Studi di Ferrara saranno perfetta location di quello che si annuncia come un vivace e partecipato evento diffuso.

Startup e imprese avranno a disposizione uno spazio all’interno del Chiostro di San Paolo, dove saranno ospitati anche i principali sponsor della manifestazione, da Gruppo Intesa Sanpaolo a VizEat a Smartika. Lo Speaker’s Corner è pronto ad accogliere un gruppo selezionato di persone desiderose di richiamare l’attenzione del pubblico sulle proprie idee e i propri progetti.

Il sociologo Aldo Bonomi è solo uno degli autorevoli relatori presenti al Ferrara Sharing Festival. Fra i partecipanti anche: Bruno Contigiani (Fondatore de L’arte di Vivere con lentezza), Angelo Rindone (Founder di Produzioni dal Basso), Andrea Limone (Direttore di Microcredito), Luigi Nardacchione (Co-Founder di Social Street International), Silvia Candida (Ouishare Italia), Francesco Ardito (Progetto Lastminutesottocasa), Eugenio Sapora (CEO de L’Alveare che dice sì!), Gian Luca Ranno (Ceo di Gnammo), Davide Zanoni (Amministratore Delegato di Avanzi), Andrea Bartoli (Fondatore di Farm Cultural Park), Dario Carrera (Co-fondatore di Impact Hub Roma), Elisabetta Luise (Pr e Corporate communication specialist di HomeAway), Luca Sini (Founder Guide di Me Right), Alex Giordano (Docente di Società delle Reti e Societing dell’Università di Napoli Federico II, Direttore del Centro Studi di Etnografia Digitale, Presidente di RuralHUb), Emanuele Quintarelli (Social Business and Future of Work Leader, Digital EMEIA Advisory Center at EY), Gabriele Ferrieri (Direttore Finanziario & Marketing Manager di iCarry SR), Luisa Crisigiovanni (Altroconsumo), Andrea Rapisardi (Presidente LAMA), Paolo Venturi (AICCON), Veronica Tentori (Deputata PD) Federico Capeci (Ceo di TNS Italy, Idigital innovation), Bertram Niessen (Presidente di Che fare), Davide Bennato, Docente di Sociologia dei Nuovi Media dell’Università degli Studi di Catania, e la giornalista Gea Scancarello.

L’elenco completo degli speaker è consultabile sul sito www.sharingfestival.it.

Restate aggiornati!

www.sharingfestival.it
Facebook, Twitter e Instagram: @SharingFestival

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
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Francesco Monini
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