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Cultura della Pace e diritti umani. Dalla Regione Emilia-Romagna 180 mila euro per sostenere progetti e iniziative di Enti locali e associazionismo. L’assessore Felicori: “Importante sostenere iniziative di qualità per costruire un processo culturale, educativo e di consapevolezza”.

Al via un bando per Enti e associazioni con sede in Emilia-Romagna. Le domande online dal 3 al 25 giugno 2021.

Bologna- Iniziative culturali, educative e di sensibilizzazione rivolte alla cittadinanza per accrescere la consapevolezza su pace, intercultura, diritti, dialogo interreligioso e cittadinanza globale. La Regione mette a disposizione, con un bando, 180mila euro per progetti di Enti e associazioni con sede in Emilia-Romagna.

“Rimettere al centro dell’agenda politica il tema pace e dei diritti umani- afferma l’assessore regionale alla Cultura e Paesaggio, Mauro Felicori-, è oggi più che mai attuale, come ci ricordano quotidianamente i conflitti e le guerre che affliggono il mondo, non ultimo quanto sta avvenendo nei territori palestinesi. Sostenendo queste iniziative vogliamo evidenziare come la pace si costruisca anche grazie ad azioni quotidiane e politiche locali, sostenendo un processo culturale, educativo e di consapevolezza su questi temi. Come l’Unesco ci ricorda, le guerre iniziano infatti nelle menti degli uomini”.

“È per questo- conclude l’assessore – che abbiamo accelerato l’uscita del bando, prima della definizione del nuovo documento di indirizzo previsto dalla Legge, perché riteniamo importante sostenere progetti di qualità che possano essere realizzati già entro l’anno”.

Gli interventi, stanziati dalla Giunta nell’ambito della legge regionale “per la cooperazione con i Paesi in via di sviluppo e di transizione, la solidarietà internazionale e la promozione di una cultura di pace”, sono in coerenza col Patto per il lavoro e per il Clima e la strategia regionale per lo sviluppo sostenibile.

Le domande:
Le domande di contributo devono essere presentate dalle ore 14.00 di giovedì 3 giugno alle ore 16.00 di venerdì 25 giugno, esclusivamente via web sulla piattaforma “Sfinge2020”.

Le modalità di accesso e di utilizzo della piattaforma (Manuale per la compilazione e la trasmissione online delle domande di contributo) e il bando saranno resi disponibili sul sito: https://bandi.regione.emilia-romagna.it/search_bandi_form,  dalla data di apertura del bando e sul portale regionale: https://fondieuropei.regione.emilia-romagna.it/bandi/tutti-i-bandi.

I progetti dovranno concludersi entro il 31/12/2021. L’importo minimo del contributo regionale è di euro 5.000 euro, mentre quello massimo non potrà superare i 20 mila (percentuale di cofinanziamento massima: 70% del costo complessivo approvato).

La delibera al link: https://bit.ly/3oz3wlU

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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