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da: ufficio stampa e comunicazione Panathlon Club Ferrara

Il Panathlon Club Ferrara ne tratteggia l’opera lunedì 22 febbraio al Ristorante Archibugio a dieci giorni dall’avvio delle celebrazioni ufficiali del centenario della nascita dell’intellettuale ferrarese.

Ferrara, 21 febbraio 2016 – Le celebrazioni per il centenario della nascita di Giorgio Bassani, intellettuale ferrarese di spessore nell’Italia del secondo dopoguerra e del Novecento, partiranno ufficialmente nella città estense il 4 marzo. La sua figura di poeta, saggista e scrittore e la sua passione per la musica che hanno consegnato: una marcata eredità etico morale; un patrimonio culturale ancor oggi fulgido che mescola i tratti padani con quelli ebraici ferraresi, data la sua origine famigliare; la sua azione storica e l’impegno civile dell’antifascista; un critico letterario d’avanguardia; l’impegno sociale come “padre costituente” e presidente dell’associazione Italia Nostra, a difesa della conservazione dei beni storici, artistici e paesaggistici, vivrà un curioso prologo lunedì 22 febbraio alle 20,15 presso il Ristorante Archibugio, in via Darsena, nel corso del convivio Panathlon International presieduto da Luciana Boschetti Pareschi.

Ne tratteggeranno personalità e opere, in una visuale atipica, perché legata alle sue passioni sportive – e non soltanto quelle note per le sue frequentazioni giovanili al Circolo Tennistico Marfisa di Ferrara e al prestigioso Circolo Tennistico Parioli, in seguito al suo trasferimento a Roma – la figlia Paola Bassani, presidente della Fondazione Bassani, impegnata in questi mesi in convegni, simposi e incontri celebrativi a livello internazionale, Silvana Onofri, storica dell’arte e presidente dell’Associazione Arch’è, Mara Salvi, dirigente scolastico del Liceo Classico Ariosto, Daniele Malucelli e Umberto Caniato, rispettivamente, presidente e vice del Tennis Club Marfisa e alcuni rappresentanti delle pubbliche istituzioni.
“C’è un impegno forte di queste – spiega Silvana Onofri, referente della sede operativa di Ferrara della Fondazione Bassani – perché si tratta d’indagare quale fu il suo contributo alla comprensione di un secolo di storia, come fatto alla Sorbona di Parigi giorni fa. C’è la riscoperta di una dimensione internazionale sempre più intensa, come attestano le produzioni editoriali con relativo incremento delle richieste di traduzione; c’è una nuova generazione di critici letterari che stanno superando alcuni pregiudizi di natura culturale e ideologica; e la rivisitazione dell’impegno culturale di Bassani, come intellettuale a tutto tondo, anche con una produzione poetica tutta da rilanciare, senza dimenticare l’impatto della sua figura nel mondo, con la rilevanza di Ferrara e del suo territorio nell’ambito del turismo culturale”.

Da segnalare infine che oltre all’omonima fondazione, è già operativo dall’ottobre scorso il Comitato Nazionale Bassani costituito per decreto del Ministro per i Beni Culturali, al fine di “mantenere viva la memoria di uno dei massimi intellettuali del Novecento italiano promuovendo e valorizzando la produzione letteraria di Giorgio Bassani anche tra le nuove generazioni”.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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