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Da: Organizzatori

Approvato dalla Giunta regionale un bando che finanzia 44 progetti. Fra gli obiettivi la valorizzazione del cinema indipendente, le pellicole girate sul territorio e le opere restaurate

C’è il Dig Festival di Riccione che riceve la fetta più rilevante di contributi, circa 43 mila euro. Poi il Concorto Film Festival che si svolgerà Pontenure, nel piacentino (35 mila), un territorio provato dall’emergenza Coronavirus, e che vuole risollevarsi anche sul piano culturale. Stesse risorse per Sedicorto a Forlì. Accede al finanziamento pure la Cineteca comunale a Bologna con Visioni Italiane (10 mila) mentre il mito felliniano è protagonista Rimini con Amarcort (16 mila).

E’ stata approvata dalla Giunta regionale (https://cinema.emiliaromagnacreativa.it/wp-content/uploads/2020/04/DGR-366_2020-Graduatoria-festival-e-rassegne.pdf) la graduatoria dell’invito pubblico per l’organizzazione e la realizzazione di manifestazioni in ambito cinematografico e audiovisivo. La strategia adottata dalla Regione va nella direzione di rilanciare l’offerta culturale puntando su festival e rassegne cinematografiche, diversificando le proposte e puntando a incrementare il pubblico.

In sintesi, sono stati assegnati contributi a 44 progetti – di cui 24 festival e 20 rassegne – distribuiti su tutto il territorio regionale, per un totale di 590 mila euro. Fra gli obiettivi del Nucleo di valutazione, che ha vagliato le proposte, c’erano la promozione di opere restaurate, patrimonio cinematografico internazionale; il supporto al cinema indipendente e ai film girati sul territorio; la diffusione di opere restaurate, patrimonio cinematografico internazionale.

“Fa veramente impressione vedere la diffusione e la ricchezza della progettualità della nostra regione in campo cinematografico e quanto largo sia l’impegno della Regione per sostenerla, impegno confermato anche in questo 2020 così terribile per le finanze pubbliche” ha detto l’assessore alla Cultura e paesaggi Mauro Felicori. “La vitalità di questo humus è la condizione di ogni traguardo: la diffusione della cultura fra i cittadini, l’eccellenza produttiva, i benefici economici della crescita culturale, la pluralità delle espressioni artstiche.
Confido nell’intelligenza degli organizzatori delle manifestazioni che devono ora aggiornare i progetti in relazione all’epidemia vincendo la sfida della qualità e dei rapporti con il pubblico nelle difficili condizioni attuali, in particolare con l’utilizzo delle migliori tecnologie digitali. La Regione li aiuterà favorendo tale riprogrammazione con norme più flessibili.”

Il bando

I contributi sono stati assegnati con un bando annuale che mette a disposizione risorse per un massimo del 50% dei costi ammissibili. Quest’anno si sono candidati 48 progetti (6 in più rispetto al 2019) e il Nucleo di valutazione ha selezionato 44 progetti finanziabili per un contributo pari a 590.000 euro. Fra le azioni previste anche l’organizzazione di momenti di formazione del pubblico e momenti di confronto e approfondimento tra gli operatori del settore.

Cosa si intende per festival e per rassegna

I festival sono manifestazioni che promuovono le opere cinematografiche e audiovisive, attraverso un concorso, che soprattutto valorizza autori e opere originali, destinatarie di almeno un premio da parte di apposite giurie, con un programma di almeno 3 giornate consecutive e non meno di 10 proiezioni. Per rassegna invece si intende una manifestazione che promuove e programma opere, selezionate sulla base di una tematica o finalità specifica, anche in forma saltuaria e non consecutiva comprendente non meno di 10 proiezioni.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

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Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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