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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia Romagna

L’assessore regionale alla Cultura Massimo Mezzetti: “Si punta sull’innovazione e sulla valorizzazione delle istituzioni culturali”

Bologna – Sostegno ai poli bibliotecari regionali e, in particolare, all’evoluzione delle infrastrutture informatiche, ai musei e alle istituzioni culturali, comprese quelle private senza fini di lucro. Contributi anche per progetti di valorizzazione dei beni culturali in collaborazione con i Comuni. Questi gli obiettivi del Piano, approvato dalla Giunta regionale per sostenere le istituzioni culturali emiliano-romagnole, che prevede finanziamenti complessivi per 4 milioni e 495 mila euro. In particolare 2 milioni e 451 mila euro andranno alla programmazione bibliotecaria e 2 milioni e 44 mila euro a quella museale. Il Piano è stato approvato (con delibera n. 1057 del 4 luglio 2016 come previsto dalla L.R. 18/2000) sulla base delle proposte avanzate dall’Istituto per i Beni artistici, Culturali e Naturali della Regione Emilia-Romagna (IBACN), che ha curato tutta la fase istruttoria.

“Si punta all’innovazione e alla valorizzazione delle istituzioni culturali- ha detto l’assessore regionale alla Cultura, Massimo Mezzetti- per rimanere al passo con i tempi e in particolare con le nuove tecnologie. Il funzionamento e l’efficienza delle biblioteche in tempi di crisi economica è più che mai necessario per garantire a tutti l’accesso alla lettura e allo studio”.
Sono state oltre 500mila le persone che hanno chiesto almeno un libro nelle biblioteche dell’Emilia-Romagna nel 2015: un dato sempre in crescita in questi ultimi anni di crisi economica.
“Il livello di qualità raggiunto dalle istituzioni culturali ha consentito di destinare un segmento dei contributi alle attività di valorizzazione- ha aggiunto Mezzetti- con progetti ed eventi realizzati in collaborazione con i Comuni”.

Il presidente dell’IBACN, Angelo Varni, ha espresso soddisfazione per “la straordinaria attenzione riservata dagli Enti pubblici e privati regionali allo sviluppo della propria dimensione culturale intesa quale fattore di crescita collettiva”, sottolineando l’effetto moltiplicatore dei contributi regionali come elemento di sollecitazione per i diversi puntuali interventi nei vari settori. “Del resto- ha aggiunto- questo era l’intento alla base degli incontri con gli operatori del territorio svolti assieme al direttore dell’IBACN negli ultimi mesi del 2015 per l’assegnazione dei fondi messi di nuovo a disposizione dalla Regione, con evidente soddisfazione degli amministratori locali”.

L’IBACN ha ricevuto 523 richieste da Enti Pubblici (482) e istituzioni private (41) per un totale di costi di intervento di oltre 14 milioni di euro, con richieste di contributo di oltre 6,5 milioni di euro.
I Comuni, o le loro forme associate, potevano presentare richieste di contributo per interventi relativi a nuovi servizi e allestimenti, adeguamento delle sedi e delle dotazioni tecnologiche, progetti e attività di valorizzazione di beni, raccolte e istituti culturali, di conservazione preventiva e restauro. A seguito dell’istruttoria delle 331 richieste presentate, sono stati assegnati contributi per quasi 2.5 milioni di euro per il sostegno ai 200 interventi ammessi.

Oltre alla domanda per i contributi, potevano essere presentate richieste di interventi per catalogazione, inventariazione e per fabbisogni formativi del personale impegnato nella gestione delle istituzioni culturali ,151 le richieste pervenute. Questi interventi, come quelli per le piattaforme informatiche, saranno attuati direttamente dall’IBACN in ordine di fattibilità e priorità fino all’utilizzo totale delle risorse destinate, pari a 545 mila euro.

Per il sostegno ai poli bibliotecari regionali e, più in generale, per la evoluzione e manutenzione alle infrastrutture informatiche che rendono accessibili i beni e le informazioni ai cittadini, sono destinati oltre 700 mila euro. Una parte di questi (445 mila e 700 euro) va direttamente ai gestori degli 8 poli bibliotecari.

La legge regionale prevede anche la possibilità di sostenere le istituzioni culturali private, con personalità giuridica e senza fini di lucro, che possano contribuire, per la qualità e quantità del patrimonio posseduto e per i servizi resi ai cittadini, all’ampliamento dell’offerta bibliotecaria, archivistica e museale regionale. Alle 34 istituzioni ammesse sono assegnati complessivamente 750.000 euro, con contributi che vanno da un massimo di 50.000 euro a un minimo di 10.000 euro.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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