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da: ufficio stampa Ascom Ferrara

Un supporto concreto per le imprese ed i lavoratori del settore turismo colpiti dal maltempo del febbraio scorso che ha imperversato in particolare sulla costa regionale ed in particolare sul litorale di Comacchio e dei suoi lidi: sono stati stanziati 300mila euro dall’ Eburt (Ente bilaterale unitario regionale turismo).
Una boccata d’ossigeno per gli operatori del settore che vivono un momento già di sè complesso.
Roberto Vitali – coordinatore provinciale di CsT Eburt Ferrara – spiega: “Eburt che raggruppa le organizazzioni datoriali del comparto turismo Confcommercio e le organizzazione sindacali (Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil) – ha inteso con questo stanziamento svolgere un importante gesto di concreta disponibilità per la ripresa del settore che è uno dei motori principali dell’economia di questo territorio”
Il contributo per i lavoratori è concedibile, fino ad un massimo di mille euro per spese di ripristino dell’abitazione a seguito di inagibilità e/o per danni provocati dall’evento atmosferico, nonché per la ricollocazione temporanea a seguito dell’inagibilità dell’alloggio.
Per quanto riguarda le imprese il contributo è concedibile, fino ad un tetto massimo di 5mila euro, per spese relative alla messa in sicurezza dei locali dell’impresa o inerenti attrezzature, beni mobili strumentali aziendali e spese per la ricostituzione delle scorte di magazzino danneggiate, oppure per spese sostenute per la delocalizzazione temporanea, nonché per ripristino dei locali aziendali e per ogni altra spesa documentata conseguente a danni diretti o indiretti provocati dall’ondata di maltempo del febbraio scorso.

“I fondi della bilateralità forniti da ogni azienda permettono assistenza tecnica, formativa, sostegno al reddito e nel caso specifico supporto a chi ha attraversato difficoltà a causa dell’alluvione dell’inizio di febbraio scorso” commenta il direttore generale di Ascom Ferrara Davide Urban.
Dal canto suo Gianfranco Vitali presidente di Ascom Comacchio invita gli operatori del turismo: “A cogliere quest’opportunità concreta che da un lato è un sostegno per i lavoratori. Dall’altro per le aziende del settore, in considerazione dell’imminenza della stagione balneare, è un mezzo per ripartire, un aiuto in definitiva per poter essere nelle migliori condizioni di accoglienza ed ospitalità dei flussi turistici”. Per qualsiasi informazione Ascom Confcommercio è a disposizione chiamando lo 0532.234269 oppure inviando una mail a credito@ascomfe.it

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ASCOM FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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