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Da ufficio stampa News da Ella Studio

Il caleidoscopio di suoni che anima gli angoli più disparati del pianeta colora Ferrara per la 31esima edizione del Ferrara Buskers Festival®. Dal 17 al 26 agosto 2018, oltre mille musicisti di strada provenienti da tutto il mondo trasformeranno il centro storico estense Patrimonio dell’Umanità UNESCO in un tripudio di ritmi e melodie, canzoni originali, strumenti insoliti, tradizioni musicali ancestrali e nuove sperimentazioni sonore per la grande festa della Rassegna Internazionale del Musicista di Strada, il festival più antico d’Europa e il più grande del mondo. Venti i gruppi di musicisti invitati protagonisti della manifestazione, i quali si esibiranno durante i 10 giorni della rassegna tra le strade e le piazze ferraresi, con tappe itineranti nelle città del Ferrara Buskers Festival On Tour, come Comacchio e Lugo. Oltre ai 20 gruppi protagonisti, ad alternarsi sul palcoscenico open air di Ferrara ci saranno centinaia di band di musicisti ed artisti accreditati, i quali daranno al pubblico di tutte le età la possibilità di godere di oltre 100 spettacoli al giorno, senza alcun biglietto d’ingresso. Se l’anno scorso la storica 30esima edizione del Ferrara Buskers Festival® è stata dedicata alla città di New York, che nel 1987 fu da ispirazione alla creazione del festival ferrarese, quest’anno la Città Ospite d’Onore sarà Dublino, la capitale europea che da anni valorizza la figura e il mestiere del musicista di strada, riconoscendone il valore culturale e sociale. Il legame tra le due città sarà sancito con il gemellaggio tra la scenografica Piazza Trento e Trieste di Ferrara e il dinamico quartiere Temple Bar di Dublino. Tra le novità, la collaborazione con l’Asolo Art Film Festival, il più antico festival di film sull’arte, che si tiene dal 6 al 10 giugno 2018 ad Asolo (TV). Non mancheranno nella nuova edizione ferrarese le iniziative del Grande Cappello e del Progetto EcoFestival, che rappresentano l’anima solidale ed ecologica della manifestazione. Eventi collaterali e strabilianti novità stupiranno ancora una volta il pubblico, che giunge numeroso da tutta Italia e da ogni parte del mondo per vivere la spensierata meraviglia della musica di strada di tutto il pianeta.
Per scaricare immagini in alta risoluzione:
http://ellastudio.it/comunicato-stampa/un-caleidoscopio-di-canzoni-dal-mondo-per-il-ferrara-buskers-festival-2018/
Password: ellastudio

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Per informazioni: Associazione Ferrara Buskers Festival®
Via Mentessi, 4 – 44121 Ferrara
Tel. 0532249337
Fax. 0532207048
E-mail: russo@ferrarabuskers.com
r.bottoni@ferrarabuskers.com
Sito web: www.ferrarabuskers.com
Ufficio stampa -> http://www.elladigital.it

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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