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da: organizzatori

Le novità della terza edizione di OFFICINA DEL VINTAGE saranno presentate alla stampa lunedì 16 novembre alle ore 11.00 presso l’Hotel Carlton, via Giuseppe Garibaldi 93, Ferrara.
Ideato da Giorgio Paparo e promosso da POP DESIGN STORE, il festival OFFICINA DEL VINTAGE vuole essere il nuovo punto di riferimento in Italia per gli appassionati del genere, suggerendo un percorso di sostenibilità legato al riutilizzo.
Nuovi selezionati espositori provenienti da tutta Italia suggeriranno ai visitatori come reinventare uno stile personale attraverso abbigliamento, accessori moda e complementi d’arredo del secolo scorso, ma anche proponendo nuovi progetti di artigianato creativo che rivisitano il costume del passato attraverso il presente.
OFFICINA DEL VINTAGE ha contribuito a riqualificare il Castello Estense come contenitore di grandi eventi, stringendo preziose alleanze con commercianti, albergatori, ristoratori e marchi storici del nostro territorio.
Forti del successo dello scorso anno – oltre quattromila visitatori – in questa sua terza edizione il festival punta ancor più sugli appuntamenti culturali: non solo incontri sulla moda e sul riuso, ma anche degustazioni enogastronomiche, proiezioni, concerti e focus sul teatro e sulla musica degli anni Ottanta.
A OFFICINA DEL VINTAGE festeggeremo i quarant’anni di carriera di IVAN CATTANEO, l’interprete post moderno di Una zebra a pois (mezzo milione di copie vendute).
E avremo ospite anche il sacerdote indiscusso del rock elettronico made in Italy ALBERTO CAMERINI, che ha saputo dare una pennellata di iperrealismo pop alla canzone italiana.
Ad accompagnarci dietro le quinte del teatro sarà LORENZO CUTÙLI, eccellenza ferrarese, scenografo e costumista di fama mondiale vincitore del prestigioso International Opera Awards 2014 (l’Oscar della lirica).
Sempre in tema di eccellenze, offriremo in degustazione il Premio Eccellenza 2015 della guida “Emilia Romagna da bere e da mangiare”: il Gattabriosa Spumante brut della società agricola ferrarese Pettyrosso, servito ai visitatori dall’Associazione Italiana Sommelier.
E ancora l’incursione dei PICCOLI TOCCHI DI TEATRO di Roberta Pazi, in collaborazione co Teatro Off, che metteranno in scena dosi graffianti di ipocrisia quotidiana attraverso le frasi del progetto LEPALLE.IT, brand torinese in grande espansione.
A disposizione delle visitatrici saranno infine le parrucchiere di TESTE D’AUTORE, le make up artist di STUDIO ESSE, e un vero set fotografico allestito da STUDIO BLUE FASHION GROUP per essere protagonisti di originali scatti d’epoca.
Tra gli eventi off di OFFICINA DEL VINTAGE il concerto di SLICK STEVE AND THE GANGSTERS, che porterà nel diner restaurant AMERICA GRAFFITI un concentrato di swing e di rock&roll arricchito da performance circensi.
E le proiezioni, gli aperitivi con DJ Set, e il mercatino del vinile del pub IL MOLO. OFFICINA DEL VINTAGE è tutta un’altra storia!
FESTIVAL OFFICINA DEL VINTAGE
Imbarcaderi del Castello Estense di Ferrara, Largo Castello 1, 44121 Ferrara Venerdì 20 novembre 2015 dalle ore 15.00 alle 19.30
Sabato 21 e domenica 22 novembre 2015 dalle ore 10.00 alle 19.30 Ingresso: 3,00 euro (gratis fino agli 11 anni)
Ideato e promosso da:
POP DESIGN di Giorgio Paparo
Via de’ Romei 19A, Ferrara
Tel. 0532 186440 – Cell. 347 4812091
www.officinadelvintage.it

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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