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Da: Ufficio Stampa Unitalsi

Bologna – Partirà dal 23 settembre il Pellegrinaggio Nazionale a Lourdes della sezione Emiliano Romagnola dell’Unitalsi (Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali). Con loro quest’anno ci sarà anche il famoso conduttore italiano Flavio Insinna. Le Sottosezioni Emiliano Romagnole partiranno nel secondo periodo del Pellegrinaggio Nazionale, il 23 settembre in treno da Rimini e il 24 settembre in aereo da Bologna. Il pellegrinaggio si concluderà il 28 settembre.

Saranno la preghiera e la gioia ad accompagnare i pellegrini, ricordando il tema pastorale del 2019 del Santuario di Lourdes: “Beati i poveri. Non Vi prometto di rendervi felice in questo mondo, ma nell’altro”. La figura di Bernadette guiderà i pellegrini a partire dall’ingresso Saint Michel, attraverso le sue parole esposte in un totem voluto dal Rettore del santuario, e saranno la storia stessa della santa e i ricordi dei momenti più intensi della sua vita a condurci per mano verso la piena comprensione di quel “Beati i poveri”. A guidare l’intero pellegrinaggio sarà l’assistente ecclesiastico nazionale Mons. Luigi Bressan insieme al presidente nazionale Antonio Diella e sarà presieduto dal Cardinale Ernest Simoni, Presbitero dell’Arcidiocesi di Shkodrë-Pult (Scutari – Albania).

“Sarà un onore e una grande emozione per me ritornare a Lourdes, provo a dare una mano agli amici dell’Unitalsi – dichiara Flavio Insinna – loro non smettono mai di aiutare chi ha veramente bisogno, trasmettono fiducia nell’altro e lo fanno sempre regalando un sorriso. Ci proverò anche io”.

Sarà proprio il tema delle Beatitudini ad aprire il Pellegrinaggio Nazionale e, per sottolinearne la rilevanza, i sacerdoti accompagneranno i pellegrini lungo un percorso che si snoderà attraverso l’Esplanade, per concludersi all’altare di Santa Bernadette, al fianco della Basilica del Rosario. Successivamente, oltre alla consueta Via Crucis al Monte Calvario per i pellegrini, si aggiungerà la Via Crucis che si celebrerà sull’Esplanade del Santuario. Altri momenti significativi saranno la Celebrazione Penitenziale e l’Atto di Affidamento dell’associazione e dell’Italia intera alla Vergine Maria. Vi sarà, inoltre, una esperienza assolutamente nuova: “La notte DELLA Bianca”, dedicata ai giovani, che avrà inizio alle ore 23.30 dal Cachot; un percorso in cui si seguiranno i passi di Santa Bernadette al tempo in cui si recava alla Grotta durante il periodo delle apparizioni, per giungere proprio alla Grotta dove si terrà un momento di riflessione e preghiera personale arricchito dalle parole della Santa.

“Santa Bernadette guida il nostro cammino, ci accompagna nel nostro pellegrinaggio a Lourdes e nella vita; seguiremo i suoi gesti, lasciandoci illuminare dalle sue parole perché siano queste le parole più vere e più cariche di speranza e di futuro che i soci dell’Unitalsi potranno ascoltare – spiega Antonio Diella, Presidente Nazionale Unitalsi – Tutti i nostri volontari saranno vicino all’ammalato, a chi ha bisogno, a chi è messo da parte, e lo faranno con la gioia, con la preghiera e con il servizio. Lourdes è il luogo dove costruire una umanità diversa, attenta sempre a trovare il bene in chiunque e ovunque, aperta ad una nuova amicizia e una nuova serenità; Lourdes è il luogo che insegna la fraternità e il perdono reciproco; Lourdes è il luogo dove deve esprimersi sempre e soltanto il linguaggio della bellezza, della gioia, del servizio”.

In questa edizione non mancherà un momento di festa con l’evento “Insieme nella Gioia” organizzato nella Chiesa Santa Bernadette a cui parteciperanno Flavio Insinna, Pietro Mazzocchetti, Giacomo Celentano con sua moglie Katia Guccione, Vito Cifarelli e tanti altri amici che animeranno la serata.

Tv2000 come ogni anno sarà al fianco dell’Unitalsi trasmettendo in diretta da Lourdes la celebrazione del pellegrinaggio e l’adorazione eucaristica di mercoledì 25 settembre alle ore 16.30 per far vivere ai pellegrini italiani rimasti a casa l’emozione del pellegrinaggio nazionale. La processione eucaristica sarà visibile collegandosi al profilo ufficiale Facebook Unitalsi, su TRM Network (Tele Radio Matera) canale 511 della piattaforma SKY e in streaming sul sito www.trmtv.it.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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