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da: organizzatori

Iperurbs: il festival video che racconta la trasformazione di Ferrara.
Dal 25 al 27 settembre a Wunderkammer incontri e filmati rari e inediti, per scoprire la città

Tre giornate per raccontare attraverso filmati rari e inediti la trasformazione urbana e sociale di Ferrara e del suo territorio: il festival Iperurbs inaugura venerdì 25 settembre a Wunderkammer. Un appuntamento imperdibile per gli amanti dell’audiovisivo, ma non solo per loro: la rassegna permetterà a tutti di affacciarsi in modo originale sulle tante anime e identità del capoluogo estense. Film, videoclip, cortometraggi, documentari, produzioni indipendenti, lavori poco conosciuti da scoprire o riscoprire: durante le tre giornate del festival verranno proiettati montaggi inediti raccolti in sezioni tematiche, blob che condensano prospettive e storie diverse, raccolte grazie ad un lungo lavoro di ricerca e selezione. Seguiranno incontri di approfondimento, gustosi aperitivi con buffet e ulteriori “chicche” recuperate dagli archivi cittadini.
L’obiettivo della rassegna è offrire uno sguardo diacronico, esplorativo e trasversale sulle mutazioni del tessuto urbano ferrarese, sulla pluralità dei mondi sociali che lo abitano, sui processi che ne hanno caratterizzato il passaggio alla modernità, uno sguardo utile per analizzare e comprendere la complessità della società contemporanea. Stimolare una riflessione sulle forme di rappresentazione e auto-rappresentazione della città, seguita nei suoi mutamenti antropologici, architettonici, culturali e storici attraverso le immagini.
La prima edizione di Iperurbs svilupperà tre argomenti, uno per ogni giornata di festival.
Il tema di venerdì 25 settembre sarà Paura e Atarassia, curato della video maker Stefania Andreotti. Riguarderà le inquietudini dei ferraresi, dalle recenti apprensioni causate dal sisma del 2012 al rischio chimico, al timore atavico della piena del Po e dell’alluvione.
La giornata di sabato 26 sarà dedicata alla coppia Fossi e Fossati, a cura di Giuseppe Di Bernardo, tratterà il rapporto che lega la campagna al capoluogo, la relazione stretta e fitta di nodi che fa dipendere le sorti del Castello dalle sorti della società agricola e viceversa.
Domenica 27 sarà dedicata al tema Diamanti e Travaglio, curato da Francesco Mancin, che sotto l’ombrello di questa doppia metonimia raccogliere le due anime della proposta culturale ferrarese, che comprende grandi eventi come le mostre organizzate a Palazzo Diamanti ma anche produzioni decisamente più underground, legate a singoli e collettivi che non disdegnano di ambientare le proprie narrazione nella decisamente più popolare piazza Travaglio.
Iperurbs è organizzato dal Laboratorio di Studi Urbani di Unife in collaborazione con l’Urban Center del Comune, UniFestival, l’associazione Farmacia delle Immagini e la redazione di Listone Mag. Hanno contribuito alla sua realizzazione tantissimi soggetti, istituzioni e privati che hanno aperto le porte dei loro archivi, cercato negli scatoloni vecchie riprese dimenticate, segnalato piccole e grandi perle dimenticate. Tra questi: l’Istituto di Storia Contemporanea, il Centro Etnografico Ferrarese, il Centro Audiovisivi del Comune, l’Archivio Carlo Magri, il Citer – Laboratorio di progettazione urbana e territoriale.

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Riceviamo e pubblichiamo


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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