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da: Ufficio Stampa Crossroads

L’edizione 2015 di Crossroads, il festival itinerante organizzato da Jazz Network e dall’Assessorato alla Cultura della Regione Emilia-Romagna, porterà tre notevoli appuntamenti live alla Tenda di Modena. Il primo di questi sarà inoltre accompagnato da un workshop.

Così, giovedì 12 marzo, la band Guano Padano (ovvero Alessandro “Asso” Stefana alle chitarre, Danilo Gallo al basso elettrico e Zeno de Rossi alla batteria) sarà protagonista sia del concerto serale (ore 21:30) che del workshop di musica d’insieme intitolato “Dal folk al metropolitano, tra polvere di pianure e binari ferroviari”, facente parte del progetto regionale A Jazz Education (ore 10-13, 14:30-16:30). Una giornata per penetrare a fondo l’esplosiva miscela padano-americana della musica del trio.

Il concerto è realizzato in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Modena, La Tenda di Modena, l’Associazione Culturale Muse. Biglietti: intero euro 12, ridotto/A 10, ridotto/B 8 (per carnet 3 concerti); Workshop: quota di partecipazione euro 10.

 

Ma è una rock band o un jazz trio? E quel nome ‘ruspante’ sarà troppo trasgressivo o non abbastanza per la musica ideata dai tre immaginifici artisti? Non fatevi troppe domande e ascoltate (facendo attenzione agli effetti lisergici).

Ricchi delle loro variegate esperienze, tra jazz, rock, musica d’autore, Alessandro “Asso” Stefana, Danilo Gallo e Zeno de Rossi nel 2007 hanno imboccato una stradina della campagna padana che improvvisamente è sbucata… nelle vaste lande del weststatunitense, con una traslazione estetica e geografica degna delle ‘meraviglie’ di un Lewis Carroll. E infatti i Guano Padano mandano in cortocircuito la logica comune:vintage e avanguardia diventano tutt’uno, folk e punk sono come i due lati dello stesso 45 giri. Se ne sono accorti musicisti come Mike Patton, Marc Ribot, Chris Speed, i Calexico, Mark Orton e Vinicio Capossela, tutti rimasti coinvolti in collaborazioni con il trio.

A partire dal 2010 i Guano Padano hanno lasciato lungo la strada quattro dischi. Il più recente, Americana, si ispira alle pagine dell’omonima antologia curata da Elio Vittorini, che fece conoscere per la prima volta in Italia pagine fondamentali di numerosi scrittori statunitensi, da Poe a Hemingway, Steinbeck, Anderson, Faulkner, Fante… Dai loro racconti e le loro suggestioni prendono vita i brani del disco, che portano alla luce una sintesi di sonorità tex-mex, jazz e psichedeliche dagli effetti incantatori: colpi di sole tra musica surf e western che producono vibrazioni inquiete e impetuose.

In giornata, prima del concerto, i Guano Padano metteranno la loro esperienza e la loro ispirata creatività al servizio di altri musicisti, nell’ambito di un workshop che sarà certamente particolare come ogni nota suonata da questo gruppo: si farà pratica musicale d’assieme, si esploreranno gli strumenti e l’effettistica della band, si parlerà del bagaglio musicale da cui attinge, della cinematografia che l’ispira, della cura per ottenere un certo tipo di suono.

 

 

Informazioni:

Jazz Network, tel. 0544 405666, fax 0544 405656, e-mail: ejn@ejn.it

website: www.crossroads-it.org – www.erjn.it

 

Indirizzi e Prevendite:

La Tenda, Viale Monte Kosica 95/S, biglietteria serale dalle ore 20: tel. 059 214435.

Informazioni e prenotazioni: tel. 0544 405666 (lun-ven ore 9-13), ejn@ejn.it; tel. 059 2034810 (lun-ven ore 10-13), latenda@comune.modena.it,www.comune.modena.it/latenda.

WORKSHOP Guano Padano (La Tenda, Viale Monte Kosica 95/S): informazioni e iscrizioni tel. 0544 405666 (lun-ven ore 9-13), tel. 059 2034810 (lun-ven ore 10-13),ejn@ejn.itlatenda@comune.modena.it.

 

Ufficio Stampa

Daniele Cecchini

tel. 348 2350217, e-mail: dancecchini@hotmail.com

 

Direzione Artistica

Sandra Costantini

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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