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“Dal teatro al cinema: un viaggio fra due mondi” (Scuola di teatro e audiovisivi). Una scuola di racconti teatrali e digitali. Non si tratta di un corso ma di una vera e propria scuola della durata di due anni e con diversi insegnanti, specifici per le diverse materie trattate. La filosofia che ispira il nostro lavoro è quella di tracciare un percorso che fonda nella forza del teatro, capace di raccontare storie nello spazio, quella di raccontarle anche su di uno schermo, che questo sia quello del computer, del video o del cinema. Recitare è “essere veri in una situazione finta”, una definizione bella e semplice, che descrive il processo profondo che sta alla base del lavoro creativo, in teatro e su uno schermo, ovunque vi sia una storia raccontata attraverso gli attori ed i personaggi cui essi danno vita. La regia teatrale è raccontare una storia nello spazio, componendo tutti i linguaggi, da quelli del testo, delle luci e dei suoni, dell’organizzazione visiva e dinamica della scena, fino a quelli degli attori.

Tutto questo costituisce il fondamento della possibilità di raccontare storie sugli schermi Finalità Attraverso l’antica e nobile radice teatrale intendiamo quindi dare una nuova dignità a tante forme di racconto contemporaneo di grande facilità tecnica ma spesso realizzate senza alcuna qualità artistica e con pessimi risultati comunicativi, come il video, il cortometraggio o la web serie, nonché contribuire alla qualità del lavoro cinematografico.

La struttura
I due anni e gli insegnamenti.Primo anno, insegnamenti: “Recitazione I: storie, personaggi, situazioni. La finzione, la presenza fisica e il personaggio”. “Regia I: i mondi possibili del racconto scenico” “Recitazione per lo schermo, davanti all’obiettivo. Acting e micromimica facciale”. “Realizzazione di un cortometraggio” Secondo anno, insegnamenti: “Recitazione II: La finzione, la presenza fisica e il personaggio, a confronto con vari tipi di testualità” “Regia II: storie, personaggi e situazioni da vari testi e sceneggiature: le diverse modalità del racconto spettacolare” “Sceneggiatura” “Realizzazione di un video originale degli allievi” .

“Caratteristica che riteniamo unica della scuola, sarà quella di presentare, come esercitazione di fine anno, una performance teatrale dalla quale trarremo spunto per creare un video su quello stesso soggetto, ma questa volta sceneggiato e montato secondo il linguaggio dell’audiovisivo, e quindi come racconto filmico per lo schermo.” La scuola è rivolta in particolare al mondo dei giovani e degli studenti universitari che abbiano avuto esperienze o abbiano un forte interesse per le arti dello spettacolo, la comunicazione, la recitazione e la fiction, attraverso i media “in presenza”, come quello teatrale, o il mezzo tecnologico, vissuto con una nuova qualità del messaggio e una diversa incisività del racconto sul piano emotivo, comunicativo, significativo. Opportunità create dalla scuola I prodotti, risultato del percorso fatto insieme, potranno partecipare a festival e rassegne, italiane e straniere, e girare su piattaforme web dedicate. Avremo l’opportunità di sottoporre il nostro lavoro al “Giffoni Film festival”, con cui collaboriamo, nonché network televisivi con i quali cooperiamo da tempo. Al termine del secondo anno sarà consegnato un diploma riconosciuto da Fonè e i suoi collaboratori e patrocinatori, come il “Giffoni Film Festival”, l’ARCI provinciale di Ferrara, il Comune di Ferrara

Organizzazione
Direttore artistico: Massimo Malucelli
Prima lezione gratuita: martedì 8 novembre 2016 ore 20,30 – 23 Periodo: novembre – maggio Frequenza: martedì e venerdì ore 20,30 – 23 Sede: associazione “Fonè”, via Arianuova, 128 Costi: 7 mesi per 20h al mese, tot 140h = Euro 665 totali, divisi in rate da 95€ mensili + 60 euro di iscrizione associativa annuale (comprensivi di materiali di consumo e saggio finale). Per gli studenti universitari c’è un forte sconto: 7 mesi per 20h al mese, tot 140h = Euro 455 totali, divisi in rate da 65€ mensili + 60 euro di iscrizione associativa annuale (comprensivi di materiali di consumo e saggio finale).

Pagamento
Alla prima lezione del mese al nostro incaricato.
Per motivi amministrativi questa regola dovrà essere rispettata con rigore.
Il pagamento sarà effettuato mese per mese 
A dicembre però si richiede anche il versamento della quota corrispondente al mese di maggio, a titolo di cauzione ed impegno da parte dello studente. Le lezioni saranno quindi pagate fino ad aprile compreso, in quanto maggio sarà già stato pagato.
Si capirà che l’organizzazione del corso è onerosa e soggetta a spese fisse, inoltre pensiamo che aderire a quest’esperienza debba essere un impegno che va rispettato seriamente, tanto da parte di chi la organizza come da parte di chi la frequenta, per cui, comunque, il pagamento dell’intera quota annuale rateizzata secondo cadenza mensile, è obbligatorio. Numero chiuso: minimo 8 massimo 20 persone.

Contatti
Vedi sito: www.foneteatro.com  Per info: foneteatro@gmail.com     Tel: 347 5997889 Si prega di prenotare la lezione di prova tramite mail

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Redazione di Periscopio


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

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05.12.2023 – La manovra del governo Meloni toglie un altro pezzo a una Sanità Pubblica già in emergenza, ma lo sciopero di medici e infermieri non basterà a salvare il SSN

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14.11.2023 – Ferrara, la città dei fantasmi

07.12.2023 – Un altro miracolo italiano: San Giuliano ha salvato Venezia

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

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Francesco Monini
direttore responsabile


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