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Da: Lega Coop Estense

Le due panchine, simbolo della lotta contro il femminicidio, sono state inaugurate nei parchi di via Medini e via Ippolito Nievo alla presenza dell’assessora Dorota Kusiak e del presidente di Legacoop Estense Andrea Benini

In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, il Consiglio di Amministrazione della Cooperativa di abitanti Castello ha deciso di donare alla città due “panchine rosse”, simbolo della lotta contro la violenza sulle donne, che sono state inaugurate il 25 novembre. La prima panchina è stata posizionata nei giardini prospicenti la Sede di Coop Castello, in via Medini 24; la seconda nel “Parco dell’Amicizia” di Ferrara, in via Ippolito Nievo 181, area pubblica dove insiste un insediamento abitativo di 120 alloggi della cooperativa. A questa seconda inaugurazione – che si è svolta nel pieno rispetto delle misure di sicurezza anti-Covid – sono intervenuti, insieme al presidente di Castello Loredano Ferrari, l’assessora alle Pari Opportunità del Comune di Ferrara Dorota Kusiak e il presidente di Legacoop Estense Andrea Benini.

L’iniziativa nasce da una proposta formulata da alcune sue socie di Castello, parte attiva anche dell’Associazione INTORNO A TE – nata per supportare i soci della cooperativa e gli abitanti del quartiere nelle necessità quotidiane, dalla spesa alle visite mediche – e da SPI-CGIL, che con Castello collabora su diversi progetti di Comunità.

“Coop Castello – ha introdotto il presidente Loredano Ferrari – sostiene con orgoglio questa iniziativa meritevole, che simboleggia il nostro impegno contro la violenza sulle donne. Vogliamo far sentire la nostra vicinanza a tutte le donne offese e ferite da soprusi, che ancora troppo spesso subiscono dentro e fuori le mura domestiche, e riaffermare ancora una volta la cultura del rispetto. Come Comunità di abitanti ribadiamo, anche in questa occasione, la nostra volontà e l’impegno a consolidare le basi per un futuro migliore, fondato sul rispetto e sul riconoscimento dei diritti di tutte”.

“Grazie a Coop Castello per questo regalo alla città, un simbolo permanente che fa riflettere sulla violenza che troppe donne ancora subiscono e che si radica in una cultura diffusa di disparità di genere, contro cui la Castello e la cooperazione tutta è impegnata quotidianamente, non solo il 25 novembre”, ha commentato il presidente di Legacoop Estense Andrea Benini, che ha evidenziato come “siano tante le iniziative promosse dalle nostre associate per contribuire con azioni concrete e tangibili a contrastare la violenza contro le donne e sensibilizzare i cittadini sui temi della parità di genere, un obiettivo su cui tutti siamo chiamati a fare la nostra parte”.

“Tutta la cittadinanza deve essere unita nel promuovere una cultura del rispetto, per contrastare ogni forma di violenza” ha dichiarato l’assessora Dorota Kusiak. “Non dobbiamo permettere trattamenti di disparità in nessun contesto, che si tratti della famiglia o del posto di lavoro. Mi fa particolarmente piacere vedere questa panchina in un parco frequentato anche dai bambini, che con la loro curiosità chiederanno ai genitori quale sia il suo significato. Noi adulti saremo chiamati a spiegarlo e a promuovere un cambiamento culturale di cui c’è grande bisogno. Grazie a Castello per averci regalato questa opportunità di riflessione”.

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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