Skip to main content

Cultura e istruzione. Dalla Regione 250.000 euro per potenziare la tecnologia nelle scuole di musica dell’Emilia-Romagna: finanziati 17 progetti e 66 istituti per favorire la didattica a distanza. Salomoni e Felicori: “Rispondiamo all’emergenza ponendo le basi per scuole più innovative e inclusive”

Con i contributi saranno acquistate anche attrezzatture, da tablet a microfoni, per gli studenti, che potranno portarle a casa in comodato d’uso. Il valore totale dei progetti supera i 360.000 euro

Bologna – Nessuno spenga la musica: per 66 scuole di educazione e formazione musicale dell’Emilia-Romagna, da Piacenza a Rimini,sono infatti in arrivo dalla Regione quasi 250.000 euro come contributi per l’acquisto di dispositivi tecnologici per la didattica a distanza, in modo da favorire la massima partecipazione e la continuità dei percorsi di crescita artistica delle ragazze e dei ragazzi in condizioni di assoluta sicurezza durante la pandemia.

A fine ottobre la Giunta regionale, in attuazione della legge del 2018 sullo sviluppo del settore musicale, aveva lanciato, e approvato con una delibera, un invito pubblico a presentare progetti di investimento per la qualificazione dell’offerta educativa e formativa musicale: ne sono arrivati 17, tutti giudicati ammissibili, per una spesa totale di 360.782,90 euro di cui 249.253,26 sostenuti dalla Regione.

Un contributo che non riguarderà solo le scuole ma anche gli studenti: l’investimento infatti permetterà agli istituti l’acquisto di dotazioni tecnologiche, dalle cuffie ai microfoni passando per i software per la didattica e i tablet, adeguati e specifici per l’attività musicale, che saranno anche resi disponibili per gli allievi in comodato d’uso. Una scelta che, oltre a sostenere la prosecuzione in sicurezza e con attrezzatture adeguate delle lezioni, vuole innovare, e quindi valorizzare, la pratica musicale, introducendo nuovi strumenti e nuovi metodi di insegnamento.

I 17 progetti coinvolgono complessivamente 66 scuole di musica: 4 a Piacenza, 7 a Parma, 10 a Reggio Emilia, 8 a Modena, 15 a Bologna, 5 a Ferrara, 5 a Ravenna, 7 in provincia di Forlì-Cesena e 5 a Rimini.

“Fare musica non è solo suonare uno strumento o esercitarsi nel canto: dedicarsi a un’arte significa per le ragazze e i ragazzi sviluppare qualità fondamentali per la loro crescita come la creatività, la dedizione, la collaborazione- commentano Paola Salomoni, assessore alla Scuola, e Mauro Felicori, assessore alla Cultura-. Sono questi i motivi per cui due anni fa abbiamo creduto in una legge dedicata allo sviluppo della musica e solo tre mesi fa abbiamo investito significativamente, per oltre 1,5 milioni di euro, per sostenerne l’insegnamento nelle scuole di ogni ordine e grado. Ed è continuando su questa linea che oggi andiamo a stanziare contributi che permettono di non interrompere il fondamentale lavoro delle scuole di musica in questi tempi di pandemia”.

“Ma in questa misura non vediamo solo una risposta all’emergenza, con questi finanziamenti pensiamo anche al futuro delle scuole di musica: vogliamo contribuire in maniera significativa all’innovazione della didattica grazie alle nuove tecnologie digitali, vogliamo che le ragazze e i ragazzi sviluppino competenze digitali che anche quando torneremo alla normalità saranno utili per completare e arricchire la formazione in gruppo e in presenza, e soprattutto- concludono Salomoni e Felicori- crediamo che ampliando le possibilità di fruizione, introducendo la modalità da remoto, avremo scuole di musica più inclusive, dando a tutti gli allievi pari opportunità”.

tag:

REGIONE EMILIA-ROMAGNA


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

Top Five del mese
I 5 articoli di Periscopio più letti negli ultimi 30 giorni

05.12.2023 – La manovra del governo Meloni toglie un altro pezzo a una Sanità Pubblica già in emergenza, ma lo sciopero di medici e infermieri non basterà a salvare il SSN

16.11.2023 – Lettera aperta: “L’invito a tacere del Sindaco di Ferrara al Vescovo sui Cpr è un atto grossolano e intollerabile”

04.12.2023 – Alla canna del gas: l’inganno mortale del “mercato libero”

14.11.2023 – Ferrara, la città dei fantasmi

07.12.2023 – Un altro miracolo italiano: San Giuliano ha salvato Venezia

La nostra Top five
I
 5 articoli degli ultimi 30 giorni consigliati dalla redazione

1
2
3
4
5

Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

1
2
3
4
5

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it