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Da: Notai di Ferrara

Ultimi giorni per iscriversi al convegno‘DAT: Disposizioni anticipate di trattamento. Il diritto di scegliere, il dovere di informare’ per saperne di più in materia di testamento biologico, organizzato dal Collegio Notarile di Ferraravenerdì 30 novembre 2018 alle ore 15. Data la notevole affluenza di iscritti, l’evento non si terrà più solo al Ridotto del Teatro Comunale ‘Claudio Abbado’ di Ferrara (corso Martiri della Libertà 5), come già in precedenza anticipato, ma anche in contemporanea alla sala conferenze della vicinissima Camera di Commercio di Ferrara (al secondo piano della sede camerale di largo Castello 10), in diretta streaming. Per partecipare ci sono ancora alcuni posti disponibili (sarà possibile iscriversi fino a esaurimento posti).Per prenotazioni scrivere al Consiglio Notarile di Ferrara: consiglioferrara@notariato.it. Per maggiori informazioni: 0532.200196.

Cos’è cambiato in Italia con l’approvazione della legge sul fine vita (la legge n. 219 del 22 dicembre 2017)?Che cosa sono le Disposizioni Anticipate di Trattamento (DAT)? Quali trattamenti medici riguardano? Come si affrontanotemi profondi, legati alla vita e alla morte? Tante questioni, che mettono a confronto diritto e scienza, medicina eletteratura, psicologia e sociologia. Queste e molte altre sono le domande alle quali si vuole dare rispostacon il convegno aperto e gratuito alla cittadinanza, che si avvale del patrocinio del Comune di Ferrara e la collaborazione della libreria IBS+Libraccio di Ferrara, del Teatro Comunale ‘Claudio Abbado’ di Ferrara e della Camera di Commercio di Ferrara.

Il convegno è promosso all’interno del più ampio percorso de ‘I notai con la città’, iniziativa che mira a far conoscere tematiche giuridiche di attualità, rivolgendosi non solo ai professionisti del settore, ma anche a tutte quelle persone che vogliano informarsi e approfondire il diritto attraverso il supporto e l’interpretazione di specialisti della materia.
L’obiettivo è affrontare sia dal punto di vista giuridico che da quello medico e psicologico le sfide, i dubbi, i diritti legati al testamento biologico, materia oggetto di discussione da decenni in Italia e che ancora divide il sentire civile del Paese, anche dopo la promulgazione della nuova legge. Ne parleranno: il costituzionalista Paolo Veronesi (Università di Ferrara),Rosa Maria Gaudio(Università di Ferrara),il notaio bolognese Marco Saladini Pilastri, (Commissione interdisciplinare in materia di DAT gestita dall’Assessorato alla Sanità della Regione), la psicoterapeuta Giusi Di Donato, Camilla Ghedini(giornalista e autrice)ePaolo Crepet (psichiatra, sociologo e scrittore). A coordinare gli interventi è Pierluigi Masini, giornalista e scrittore.

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Riceviamo e pubblichiamo


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

Top Five del mese
I 5 articoli di Periscopio più letti negli ultimi 30 giorni

05.12.2023 – La manovra del governo Meloni toglie un altro pezzo a una Sanità Pubblica già in emergenza, ma lo sciopero di medici e infermieri non basterà a salvare il SSN

16.11.2023 – Lettera aperta: “L’invito a tacere del Sindaco di Ferrara al Vescovo sui Cpr è un atto grossolano e intollerabile”

04.12.2023 – Alla canna del gas: l’inganno mortale del “mercato libero”

14.11.2023 – Ferrara, la città dei fantasmi

07.12.2023 – Un altro miracolo italiano: San Giuliano ha salvato Venezia

La nostra Top five
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 5 articoli degli ultimi 30 giorni consigliati dalla redazione

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

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Francesco Monini
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