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Giorno: 24 Dicembre 2013

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Il centro storico di Ferrara è un parcheggio incontrollato

Troppe auto circolano nella zona monumentale della città e troppe sostano a ridosso dei principali monumenti cittadini. Che ci sia un problema relativo ai parcheggi è stato riconosciuta anche dal sindaco della città, Tiziano Tagliani, interpellato in proposto da ferraraitalia a conclusione della tradizionale conferenza stampa che si è svolta come in municipio come di consueto nell’imminenza del natale. Pubblichiamo qua una serie di scatti effettuati in mattinata: le foto documentano incontrovertibilmente una situazione fuori controllo, non più tollerabile. Tanti veicoli nelle aree di maggior pregio rappresentano un sfregio alla bellezza di Ferrara.

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Piazza Savonarola invasa da auto e taxi
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Piazza Savonarola invasa da auto e taxi

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Piazza castello presa d’assalto dai veicoli

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Piazza Repubblica cinta dalle automobili

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In via Cairoli un’ininterrotta fila di auto in sosta

 

 

 

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Analfabetismo di ritorno e abbandono scolastico nuove piaghe d’Italia

Secondo gli ultimi dati pubblicati da Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione Europea, l’Italia è tra i primi paesi europei per abbandono scolastico: il 17% dei nostri alunni lascia presto la scuola, con punte del 25% al Sud. Il tasso di abbandono scolastico è definito come la percentuale della popolazione di età compresa tra i 18 e i 24 anni che ha terminato soltanto l’istruzione secondaria inferiore o possiede un livello di istruzione ancora più basso, e non partecipa più al sistema di istruzione o formazione.
I nostri livelli sono molto lontani dalla media europea, scesa quest’anno al 12,7%. Secondo gli obbiettivi che la Commissione Europea ha dichiarato di voler raggiungere entro il 2020 nell’ambito dell’istruzione, il tasso di abbandono scolastico deve scendere al di sotto del 10% e il tasso di giovani laureati deve salire al di sopra del 40%. Dodici stati membri (Austria, Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia, Irlanda, Lituania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Polonia, Slovacchia, Slovenia e Svezia) hanno ormai tassi di abbandono scolastico inferiori all’obiettivo fissato dalla strategia europea, mentre l’Irlanda ha raggiunto per la prima volta questo traguardo. Nella graduatoria europea l’Italia si trova in fondo alla classifica, quart’ultima dopo Spagna (24,9%), Malta (22,6%) e Portogallo (20,8%).
Nel nostro paese il Molise è l’unica regione che ha raggiunto gli obiettivi europei, con un valore del 9,9%. L’Emilia-Romagna si trova al 15,3%. Le regioni con le performance peggiori sono la Sardegna (25,8%), la Sicilia (25%) e la Campania (21,8), dove sono più diffuse situazioni di disagio economico e sociale.
Il maggior numero di studenti che abbandona la scuola si registra negli istituti professionali, tecnici e artistici. L’abbandono minore si ha invece nei licei, soprattutto al classico. Passando a una distinzione di genere, la percentuale di maschi che esce dal percorso formativo è superiore a quella delle femmine, nella scuola secondaria di primo e secondo grado. Anche questo fenomeno si verifica prevalentemente nel Mezzogiorno.
Tra gli stranieri che frequentano le scuole in Italia, la percentuale di abbandono rispetto agli italiani è di circa il doppio. Le difficoltà maggiori riguardano più gli studenti nati all’estero che quelli nati in Italia, che mostrano una migliore padronanza della lingua e un maggiore livello di integrazione.
L’Anief, l’associazione che riunisce gli insegnanti italiani, sostiene che “l’allontanamento dall’Europa in merito alla dispersione scolastica non è un dato casuale, ma è legato a doppio filo ai tagli a risorse e organici della scuola attuati negli ultimi anni”, che negli ultimi 6 anni hanno cancellato 200mila posti, sottratto 8 miliardi di euro e dissolto 400 istituti a seguito del cosiddetto dimensionamento.
Anche in ambito universitario i dati non sono incoraggianti: le immatricolazioni sono scese al 30% dei neo diplomati. Anche in questo caso l’Anief sottolinea i danni prodotti dalla progressiva riduzione del personale docente e dei corsi di laurea e dalla fuga dei ricercatori all’estero.
Per concludere, secondo alcune statistiche, non solo l’Italia è ultima su 32 paesi Ocse per la spesa per l’istruzione in percentuale della spesa pubblica, ma è anche fanalino di coda tra le nazioni europee. Sul fronte dei tagli all’istruzione in rapporto al Pil, l’Italia è il secondo paese che ha effettuato i tagli più pesanti dopo l’Ungheria. Non sarà un caso se l’analfabetismo di ritorno, che riguarda coloro che hanno posseduto le cognizioni elementari della lettura e della scrittura, ma poi le hanno poi perdute, nella nostra Penisola è in crescita. Il linguista Tullio De Mauro ha rilevato che più della metà degli italiani ha difficoltà a comprendere l’informazione scritta e molti anche quella parlata. Se l’analfabetismo totale in Italia si aggira intorno all’1%, l’analfabetismo di ritorno raggiunge punte del 28% per competenze nella lettura. Quando si passa a operazioni un po’ più complesse, come l’interpretazione di dati, grafici o tabelle, la percentuale sale al 32%.
Sempre secondo Tullio de Mauro, in una società de-alfabetizzata c’è un rischio per la tenuta della democrazia che “vive se c’è un buon livello di cultura diffusa. Se questo non c’è, le istituzioni democratiche – pur sempre migliori dei totalitarismi e dei fascismi – sono forme vuote”.

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I voltini rinascono in primavera, forse illuminati. Parola dell’assessore Nardini

Sembra avviata a buon esito anche la vicenda dei voltini che congiungono piazza Savonarola e piazza Castello e collegano internamente, tramite la soprastante via Coperta, il palazzo comunale con la rocca estense. L’assessore ai Lavori pubblici della Provincia, Davide Nardini, rispondendo alla segnalazione di ferraraitalia e alle sollecitazioni di commercianti e turisti, ha annunciato che entro la prossima primavera sarà realizzato un adeguato intervento di manutenzione. “E’ anche allo studio – ha precisato Nardini – la possibilità di illuminare i volti”. Il tutto ovviamente con il benestare della soprintendenza ai beni architettonici.
Frattanto abbiamo riscontrato con soddisfazione che l’impegno recentemente assunto dalla direzione amministrativa di Economia di spegnere le luci durante la notte e i giorni di chiusura della facoltà è già stato attuato.