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Giorno: 28 Gennaio 2014

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Comune di Ferrara, tutti i comunicati del 28 gennaio

da: ufficio stampa Comune di Ferrara

BIBLIOTECA ARIOSTEA – Vetrina letteraria mercoledì 29 gennaio alle 17
‘La crosta e la mollica’, romanzo di formazione per ragazzi e non solo

Ha per protagonista un gruppo di ragazzini che attraverso il gioco scopre la tragedia della guerra e dell’odio razziale il libro di Nicoletta Zucchini dal titolo ‘La crosta e la mollica. Ovvero le avventure di Cesarino’ che, mercoledì 29 gennaio alle 17, sarà presentato nella sala Agnelli della biblioteca Ariostea.
A parlarne con l’autrice saranno Gina Nalini Montanari, autrice della prefazione; Anna Quarzi, direttrice dell’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara; e Vanni Borghi, pedagogista.
L’incontro, a cura di Nuove Carte Edizioni con il patrocinio del Gruppo Scrittori Ferraresi, sarà arricchito da letture di brani a cura di Elisa Galeati (Biblioteca comunale di Copparo) e dell’attore Stefano Muroni.

LA SCHEDA (a cura degli organizzatori)
Un paese adagiato nella pianura, una villa abbandonata, un ragazzino e la sua banda, un vecchio contadino che sa seguire le piste della memoria e della natura. Luglio del 1969, siamo a cavallo dei giorni dell’allunaggio. Cesarino, il protagonista, e la sua banda vogliono assistere in modo originale alla missione spaziale, vogliono guardare da vicino il futuro. Alla prima epica avventura si succedono, nella calura estiva, giorni di noia assoluta. Non durerà a lungo. Un pomeriggio scoppia un litigio furibondo, ne segue un precipitare rovinoso e i ragazzini sprofondano nel passato della Seconda Guerra Mondiale e della Shoah. Un orsetto, una lettera, un bambino scomparso li pongono davanti a una tragedia, a un enigma tutto da risolvere.

“Nicoletta Zucchini ci offre un libro che sarà utile a chi deve crescere e diventare adulto, perché troverà in esso un modello attraverso cui potrà relazionarsi ad un passato del quale non ha esperienza, ma risulterà gradito anche agli adulti, perché l’autrice fa rinascere, scritta, la vita nelle sue molteplici sfaccettature”. (Gina Nalini Montanari)

Il libro di Zucchini si può dire, senza voler apparire pretenziosi, “romanzo di formazione”, nel quale un gruppo di ragazzini, attraverso l’esperienza del gioco, viene a contatto in maniera “leggera” con una realtà dura che neppure immaginavano: quella della guerra e dell’odio razziale.
Anche se pensato per i ragazzi – ai quali l’autrice ha dedicato tutta la sua vita lavorativa come insegnante, e che segue ancora nel suo costante impegno dedicato al doposcuola volontario – il libro di Zucchini è in grado di riportare le persone mature e quelle un po’ più in là con gli anni, ad una dimensione della storia vissuta a loro familiare: farà ritrovare le parole del dialetto, i gesti e i modi di un’epoca passata, ma non così lontana, le paure e le dolcezze di una giovinezza difficile ma a tratti anche spensierata, e offrirà loro lo spunto per condividerla, magari condividendo proprio la lettura del romanzo, con le nuove generazioni. (A cura dell’Editrice)

AGENDA DEL SINDACO

Appuntamenti del 29 gennaio 2014

28-01-2014

Mercoledì 29 gennaio

mattina – incontro con ass. Alfredo Peri (sede Regione Emilia Romagna – BO)

ore 21 – incontro-concerto per il Giorno della Memoria: “La ragazza con la fisarmonica”, con Esther Béjarano, che suonava nell’orchestra femminile di Auschwitz, e il fisarmonicista Gianni Coscia (Teatro Comunale di Ferrara)
PRESENTAZIONE – Mercoledì 29 gennaio alle 11, via Ripagrande. Iniziativa di Asp e Comune di Ferrara

Primo incontro del progetto europeo ‘Breaking Limits’, ricerca su esperienze di teatro in carcere

28-01-2014

L’assessora comunale alla Salute e ai Servizi alla Persona Chiara Sapigni interverrà mercoledì 29 gennaio alle 11 alla sala Romagnoli di ASP – Centro Servizi alla Persona (via Ripagrande 5) al primo incontro-presentazione di “Breaking Limits”, un progetto da poco approvato dalla Commissione Europea di ricerca tra diverse realtà che conducono esperienze di teatro in carcere.
I diversi partner europei saranno inoltre accolti dal direttore e dal presidente di ASP Maurizio Pesci e Sergio Gnudi. Il direttore del Teatro Nucleo di Ferrara Horacio Czertok e Dora Fanelli, referente per il Comune di Ferrara, illustreranno le diverse fasi del progetto.

Giornalisti, fotografi e video operatori sono invitati.
GIUNTA COMUNALE – Approvato anche un accordo per il restauro di Santa Maria in Vado

Per gli edifici comunali verifiche sulla vulnerabilità sismica

28-01-2014

Queste le principali delibere approvate nella riunione della Giunta comunale di martedì 28 gennaio:

Assessorato alla Mobilità e Lavori Pubblici, assessore Aldo Modonesi:

Tra Comune e Arcidiocesi un accordo per il restauro di Santa Maria in Vado

Sarà realizzato sulla base di un accordo tra Comune e Arcidiocesi di Ferrara il restauro post sisma della chiesa di Santa Maria in Vado per il quale la Regione ha stanziato la somma di 1.625.000 euro. I due comproprietari dell’antico complesso hanno infatti stilato un protocollo, approvato oggi dalla Giunta municipale, in base al quale l’Arcidiocesi, assegnataria del finanziamento e individuata dalla Regione come soggetto attuatore, provvederà sia all’elaborazione del progetto sia all’esecuzione dei lavori nell’intero immobile. Il progetto, una volta redatto, dovrà essere inviato all’Amministrazione comunale, per il nulla osta tecnico del Servizio Beni Monumentali sulla porzione di proprietà comunale, prima di essere trasmesso al Commissario Delegato per il proprio parere.

Per gli edifici comunali verifiche sulla vulnerabilità sismica

Sarà finanziata con parte dei fondi del rimborso assicurativo ricevuto dall’Amministrazione comunale per danni sismici la spesa di 120.900 euro approvata stamani dalla Giunta per l’assegnazione di incarichi di verifica della vulnerabilità sismica degli edifici comunali.

Alcuni degli immobili che saranno interessati dalle verifiche, previste a norma di legge, rientrano tra quelli oggetto dei progetti post sisma approvati dalla Regione e, in tal caso, le attività di progettazione saranno integrate con le verifiche di vulnerabilità per una più corretta individuazione delle soluzioni tecniche da adottare.

Rinnovata la concessione per la sede del Cedis

Sarà rinnovato fino al 31 dicembre prossimo il contratto di concessione, a canone agevolato, al Centro di Solidarietà della Compagnia delle Opere (Cedis) dell’immobile comunale di via Ripagrande già utilizzato fin dal 1998 come sede del Centro.

Assessorato Politiche scolastiche, Partecipazioni, Polizia municipale, sindaco Tiziano Tagliani:
Meis: prosegue la collaborazione tra Comune e Fondazione
Punta a garantire il proseguimento della collaborazione fra il Comune di Ferrara e la Fondazione Museo nazionale dell’Ebraismo italiano e della Shoah la nuova convenzione che stabilisce compiti e oneri delle due parti per l’anno 2014.

L’accordo, che segue i precedenti sottoscritti a partire dal 2009, intende in particolare assicurare alla Fondazione l’operatività necessaria per la conduzione delle proprie attività, in attesa della costituzione di una propria organizzazione autonoma. L’Amministrazione comunale si impegna per questo a mettere a disposizione del Meis proprie strutture, strumenti e risorse umane, a fronte di un rimborso spese forfetario.

Anticorruzione: predisposti gli strumenti comunali di prevenzione e repressione

Punta a dare attuazione alla legge (n. 190 del 6 novembre 2012) sulle ‘Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione’ l’insieme dei documenti approvati stamani dalla Giunta e redatti sulla base delle linee guida contenute nel Piano nazionale anticorruzione, per individuare le attività più a rischio, monitorare i rapporti con i fornitori e individuare forme di trasparenza aggiuntive. La Giunta ha inoltre dato il via libera a un percorso di revisione dei documenti che vedrà la partecipazione di tutti i ‘portatori di interesse’ del Comune di Ferrara.

Trasporto scolastico: accordo con il Comune di Cento
Via libera della Giunta, in attesa dell’ok del Consiglio comunale, per la convenzione con cui il Comune di Cento si impegna a effettuare, sia per l’anno scolastico in corso sia per il prossimo, il servizio di trasporto scolastico per studenti residenti nel Comune di Ferrara e frequentanti scuole situate nel territorio centese. La convenzione non prevede alcun onere per il Comune di Ferrara.

Assessorato alla Cultura, Turismo, Giovani e Personale, vicesindaco Massimo Maisto:

Il Comune di Ferrara editore di e-book

Sulla scia delle evoluzioni dell’editoria, il Comune di Ferrara sperimenta la strada dell’e-book, scegliendo il formato digitale per le pubblicazioni realizzate nell’ambito delle proprie attività culturali. Al suo fianco, nell’attuazione del nuovo progetto editoriale, ci sarà il liceo scientifico Roiti che, sulla base di una convenzione triennale approvata oggi dalla Giunta, metterà a disposizione le competenze dei propri docenti e alunni per la trasposizione digitale dei testi curati dal Comune.

In Comune il nuovo Ufficio Diritti dei minori

Sarà istituito all’interno del Servizio Salute e Politiche socio-sanitarie il nuovo Ufficio comunale Diritti dei minori, nato dall’esigenza dell’Amministrazione di dotarsi di una struttura mirata a promuovere la cultura del rispetto dei bambini e delle bambine come persone soggetti di diritto. L’Ufficio si occuperà di favorire la comunicazione tra i servizi del Distretto socio-sanitario e l’Autorità Giudiziaria, di migliorare la collaborazione tra giustizia minorile e territorio per l’attuazione di interventi adeguati, di promuovere la conoscenza e la collaborazione in rete tra tutti i soggetti della tutela (Servizi sociali e sanitari, privato sociale, Terzo settore, scuole, Forze dell’ordine, ecc..), di raccogliere dati ed effettuare analisi sui nuovi bisogni dei minori e delle famiglie, di offrire supporto su temi specifici agli altri Servizi comunali che lavorano con i minori (Servizio Giovani, Istituzione Scolastica..) e, più in generale, a tutti i soggetti del Distretto (Asp, Assp, AUsl, ecc) impegnati nell’ambito educativo e della tutela.

Assessorato alla Sanità, Servizi alla Persona e Immigrazione, assessore Chiara Sapigni:

Sostegno al Ser.t per l’integrazione di persone ex tossicodipendenti

Sarà utilizzato per la prosecuzione del progetto ‘In-dipendenza 3′ il contributo di 7.360 euro che l’Amministrazione comunale erogherà al Ser.t Servizio Tossicodipendenze dell’Azienda Usl di Ferrara, utilizzando parte delle risorse regionali assegnate al Fondo Sociale locale per il distretto di Ferrara Centro nord.

Obiettivo del progetto è quello di favorire l’integrazione di persone con un passato di tossicodipendenza, attraverso la socializzazione e l’acquisizione o il mantenimento di competenze lavorative, che consentano loro condizioni di vita accettabili.

VIABILITA’ – Provvedimenti in vigore dalle 21 di mercoledì 29 gennaio alle 6 di giovedì 30

Un tratto di via Ferraresi chiuso al transito per lavori notturni

28-01-2014

Per consentire l’esecuzione di lavori notturni al viadotto della tangenziale ovest, dalle 21 di mercoledì 29 gennaio alle 6 di giovedì 30 il tratto di via Ferraresi tra via Carlo Porta e via Beethoven (svincolo di immissione di via Beethoven su via Ferraresi) sarà chiuso al transito.

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Autotrasporto e facchinaggio, nuova disciplina per contrastare le infiltrazioni della criminalità organizzata

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Bologna – Al via in Emilia-Romagna a nuove norme per promuovere la legalità e la responsabilità sociale nei settori dell’autotrasporto, del facchinaggio, della movimentazioni merci e dei servizi complementari. Il progetto di legge – presentato dall’assessore regionale alla Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli – è stato approvato dalla Giunta regionale nell’ultima seduta, iniziando così il suo iter di discussione.
Nel Pdl vengono definiti i principi e le finalità che promuovono la legalità, la sicurezza e la regolarità del lavoro nei settori dell’autotrasporto, del facchinaggio, della movimentazioni merci e dei servizi complementari. L’azione della Regione è diretta ad adottare procedure finalizzate alla trasparenza, alla semplificazione, alla dematerializzazione dei procedimenti amministrativi, alla promozione di iniziative di coordinamento e cooperazione istituzionale. Previste anche l’adozione e diffusione di buone pratiche di responsabilità sociale da parte delle stazioni appaltanti pubbliche, all’attività di formazione e di sensibilizzazione su questi temi, rivolta ai lavoratori, agli operatori economici e ai dipendenti delle Pubblica amministrazione.
«Queste azioni – spiega l’assessore Muzzarelli – sono finalizzate a favorire la legalità ed a prevenirne i rischi degli effetti delle infiltrazioni della criminalità organizzata e mafiosa, attraverso lo strumento della legalità delle e nelle condizioni di lavoro. Questi interventi saranno realizzati anche in collaborazione con lo Stato in armonia con le leggi regionali 11/2010 e 3/201. Prevediamo anche di realizzare specifici bandi per concedere contributi alle imprese del settore definendone i criteri prioritari di valutazione per l’accesso».
La Regione istituirà un elenco di merito degli operatori economici nei settori dell’autotrasporto di merci, dei servizi di facchinaggio e dei servizi complementari nonché una Consulta regionale per la legalità e la promozione della responsabilità sociale.
Le misure di trasparenza a sostegno della legalità saranno attuate anche mediante specifiche intese con gli Enti pubblici che hanno la competenza ad autorizzare l’esercizio dell’attività di autotrasportatore e ad esercitare la vigilanza sul suo corretto svolgimento. Particolare rilevanza assumono gli adempimenti connessi al trasporto di materiale derivante a attività estrattive.
Per quanto riguarda il settore del facchinaggio e dei servizi complementari il Pdl punta a contrastare il fenomeno di caporalato e gli altri illeciti che alterano la regolarità del mercato del lavoro, attraverso qualsiasi forma di sfruttamento dei lavoratori e dell’utilizzo non regolare degli stessi. Inoltre sarà istituito un elenco regionale dei prezzi relativi ai servizi di facchinaggio, complementari e all’attività di logistica.

Il consorzio Visit Ferrara si presenta al Rotary club Ferrara est

da: ufficio stampa Cciaa Ferrara

Imprenditori e professionisti della cultura e dell’ospitalità uniti per presentare l’immagine turistica di Ferrara

Lo scorso 20 gennaio, il Rotary Club Ferrara Est ha ospitato, nel corso di una serata organizzata presso l’Hotel Astra, il Presidente del Consorzio Visit Ferrara, Gianfranco Vitali che ha presentato le fasi che hanno portato alla costituzione del consorzio turistico provinciale ed i programmi per l’anno in corso.

“Visit Ferrara”, il Consorzio fra imprese fortemente voluto da Camera di Commercio e Provincia di Ferrara, ha l’obiettivo di commercializzare le apprezzate bellezze artistiche, monumentali e paesaggistiche del territorio provinciale. Albergatori, ristoratori, gestori di stabilimenti balneari, agenti di viaggio, agriturismo ed aziende di trasporto, tutti insieme per il rilancio del turismo ferrarese, da perseguire attraverso una pianificazione delle attività, in particolare di vendita sul sempre più difficile mercato della vacanza.

Il Presidente del Consorzio ( che ad oggi raccoglie già 46 soci ) ha illustrato ai presenti alcuni dati riguardanti il turismo nazionale per poi concentrare la sua attenzione sui dati relativi ai flussi turistici provinciali con particolare attenzione alle criticità riguardanti i dati turistici riferiti alla città di Ferrara relativi al 2012 in quanto quelli del 2013 sono in fase di elaborazione:

Arrivi in provincia di Ferrara 2012: 676.936
Presenze provincia di Ferrara 2012: 5.483.864
Arrivi comune di Ferrara 2012: 175.549
Presenze comune di Ferrara 2012: 356.137

E’ stato sottolineata la differenze fra le presenze turistiche nella costa e nell’entroterra della provincia, evidenziando il calo di presenze nella città di Ferrara dal 2008 ad oggi, quando le presenze turistiche cittadine erano c.a. 440.000.

La serata ha visto la presenza di numerosi soci del Rotary ed ospiti tra i quali il Vice Sindaco di Ferrara e Assessore al Turismo Massimo Maisto, la Dirigente scolastica dell’Istituto Alberghiero Orio Vergani Prof.ssa Roberta Monti, la Responsabile Provinciale del Coni Luciana Pareschi e diversi operatori turistici della Provincia di Ferrara.

Noi che rivogliamo il pediatria h24 al Delta

da: comitato salvaguardia ospedale del Delta

E’ con grande sconforto che apprendiamo, dall’Albo Pretorio dell’Azienda USL di Ferrara, che il Dott. Luigi De Carlo (Medico Pediatra), con ruolo di Responsabile del Reparto di Pediatria presso l’Ospedale del Delta, sarà trasferito dall’Azienda USL di Ferrara all’Azienda U.L.S.S. N.19 – Regione Veneto – U.O. di Pediatria del Presidio Ospedaliero di Adria, con decorrenza dal 01 aprile 2014.
Nel curriculum vitae del Dott. De Carlo troviamo scritto “… buona capacità di esecuzione e interpretazione nel campo della elettroencefalografia neonatale e pediatrica…”: ergo perdiamo, oltre che al Medico Pediatra, anche uno Specialista in Neurologia Pediatrica sicuramente non facile da rimpiazzare.
Ora viene da chiedersi, in prima battuta, come mai sta avvenendo tutto ciò? Come mai, nell’arco di un solo mese, ben tre Medici Pediatri (la Dott.ssa Malagutti, poi il Dott. Hasan ed infine il Dott. De Carlo) hanno deciso di lasciare il reparto?
Chiediamo alla dirigenza AUSL di Ferrara, ai Sindaci del Distretto Sud-Est ed all’AOU “Sant’Anna” di Ferrara come mai tre Medici Pediatri, strutturati presso l’Ospedale del Delta (ma in aspettativa), stiano professando presso il polo ospedaliero di Cona, nel dettaglio: Dott.ssa Francesca De Luca (Diabetologia Pediatrica), Dott.ssa Livia Manfredini (Day Hospital Talassemici) e Dott.ssa Licia Raimondi (Neonatologia)?
Ricordiamo che oltre ai Medici Pediatri menzionati abbiamo anche la Dott.ssa Cristiana De Felice Ciccoli, anche lei in aspettativa, che attualmente sta professando al di fuori dell’ambito sanitario provinciale.
Cosa ha fatto scaturire tutto ciò? Perché i Medici Pediatri strutturati presso il nosocomio del Delta (quindi dipendenti AUSL Ferrara) debbono professare presso il polo di Cona quando la popolazione del basso ferrarese sta “pregando” per avere un servizio pediatrico efficiente?
Dopo più di un anno, stanchi di “rassicurazioni” provenienti sia dal mondo politico che dalle dirigenze delle due aziende sanitarie del territorio ferrarese, chiediamo il pieno ripristino del Reparto di Pediatria del Delta per come era.

Nicola Zagatti
Cofondatore ed attivista

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Al via la centrale unica del 118 di Bologna e Ferrara. “Per i cittadini servizio più capillare e sicuro”

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Politiche per la salute – o e di elevatissima qualità assistenziale”

Bologna – Efficienza e tempestività dei soccorsi. Con la prima chiamata da Comacchio oggi è diventata operativa la centrale unica del 118 di Bologna e Ferrara. Ogni chiamata dai cittadini della provincia di Ferrara viene ora infatti ricevuta e smistata dagli operatori della centrale all’Ospedale Maggiore di Bologna. Per i cittadini non cambia nulla: la centrale unica si occupa di prendere in carico le chiamate e attivare i mezzi di soccorso, che restano nel territorio della provincia di Ferrara e continuano a partire dalle postazioni dove sono stati dislocati finora.

“Grazie alle innovazioni tecnologiche introdotte in questi anni – sottolinea l’assessore regionale alle Politiche per la salute Carlo Lusenti – è stato possibile migliorare il lavoro degli operatori delle centrali e quindi il servizio per i cittadini, diventato sempre più capillare, efficiente, sicuro e di elevatissima qualità assistenziale”. I percorsi condivisi con le Conferenze territoriali sociali e sanitarie dei territori interessati “hanno permesso – aggiunge Lusenti – di realizzare l’unificazione delle centrali, che presto saranno tre in tutta la regione. Dopo quella unica della Romagna e quella appena attivata tra Bologna e Ferrara, prevediamo di proseguire con l’integrazione di Modena, entro quest’anno, e successivamente l’unificazione delle centrali di Piacenza, Parma e Reggio Emilia”.

Dodici infermieri, finora in servizio nella centrale operativa dell’ex Sant’Anna di Ferrara, adesso affiancano i colleghi di Bologna nella centrale operativa del Maggiore per organizzare gli interventi di soccorso nel territorio ferrarese. La vecchia centrale del Sant’Anna gestisce ora i trasporti ordinari (da ospedale a ospedale).
La centrale 118 del Maggiore, inaugurata nel maggio 2013, è dotata delle più avanzate tecnologie che consentono di ottimizzare le funzioni: completa integrazione tra i sistemi radio, telefonici e dati; gli applicativi dialogano con i data base telefonici e cartografici, riducendo al minimo gli errori di localizzazione; l’integrazione dei dati è completata dai flussi informativi da e verso i computer all’interno dei mezzi di soccorso. L’operatore della centrale operativa può dunque conoscere, in tempo reale, la posizione, la velocità e lo stato di tutti i mezzi di soccorso sul territorio, individuando quello più vicino al luogo di intervento. La struttura ha una superficie di 1.451 metri quadrati ed è stata realizzata con un investimento complessivo di 4,5 milioni di euro.
Alla centrale unica di Bologna e Ferrara si è arrivati dopo un lungo percorso che vede il sistema dell’emergenza-urgenza regionale all’avanguardia a livello nazionale. L’Emilia-Romagna è stata la prima ad adottare il 118 (nel 1990) e la normativa nazionale è fortemente ispirata da quella regionale. Inoltre, fin dal 1993 sono state individuate tre aree omogenee regionali di aggregazione operativa e tecnologica e già dal 1997 è stata avviata la realizzazione della prima: la centrale operativa unica della Romagna che dal 2009 processa le chiamate del 118 di Forlì, Cesena, Ravenna, Rimini.
Grazie all’evoluzione della tecnologia in dotazione alle centrali operative, oggi è possibile automatizzare quasi completamente il processo di ricezione e gestione delle chiamate, riducendo drasticamente gli errori e velocizzando le procedure di attivazione dei mezzi di soccorso. A Bologna, dopo cinque anni di utilizzo dei nuovi sistemi, il numero di errori (localizzazione del luogo di intervento) è sceso a 2 casi ogni 10.000 invii di soccorso. L’esperienza delle centrali operative a Roma, Milano, Torino ha dimostrato inoltre che le nuove strutture, come quella aperta all’Ospedale Maggiore di Bologna, sono in grado di operare efficacemente con popolazioni di riferimento tra i 2 e i 3 milioni.
Entro il 2014, la struttura del Maggiore di Bologna diventerà la centrale operativa unica dell’area omogenea est che coprirà anche il territorio della provincia di Modena.

Il sistema di emergenza territoriale a Bologna e a Ferrara
Nelle varie postazioni della provincia di Bologna sono presenti 11 automediche con capacità diagnostiche assistenziali, 19 ambulanze infermieristiche che operano sulla base di protocolli per specifiche patologie e un numero di mezzi di soccorso variabile per fascia oraria, con equipaggi in grado di praticare manovre di rianimazione cardiopolmonare di base e defibrillazione precoce.
Nel 2013 la centrale del Maggiore ha risposto a 118.507 chiamate: 29,1% per motivi di elevata criticità (codice rosso), 39,7% per codici gialli (media gravità), 31,2% per codici verdi.
In provincia di Ferrara sono operative 4 automediche, 1 ambulanza medicalizzata, 7 ambulanze infermieristiche, più i mezzi gestiti da enti di volontariato in grado di effettuare interventi di primo soccorso. Le chiamate nel 2013 sono state 32.217, i codici rossi sono stati 10.515, pari al 32,6 per cento.
La centrale operativa del Maggiore gestisce inoltre l’elicottero della base di Bologna (756 interventi nel 2013) e l’elicottero della base di Pavullo nel Frignano (535 interventi nel 2013).

Sei milioni di indennizzi assicurativi alla Provincia per i danni provocati dal terremoto

da: ufficio stampa Provincia di Ferrara

A sei milioni di euro ammonta il totale degli indennizzi che la compagnia assicurativa Unipolsai a breve liquiderà alla Provincia, a titolo di riconoscimento dei danni provocati dal sisma del maggio 2012 al patrimonio dell’ente.
Per la precisione l’assegno vale 6.006.310 euro ed è l’esito di una laboriosa valutazione dei danni subiti dai vari immobili, analizzati crepa per crepa e monetizzati secondo gli effettivi parametri di mercato.
È questo il lavoro certosino che hanno compiuto Francesco Cincotti di Unipolsai e Marco Rubin, titolare dello studio Ingegneria Forense. Entrambi periti della delicata partita, il primo per conto della compagnia assicuratrice e il secondo nominato dalla Provincia.
Un lavoro effettuato su un totale di 39 immobili, supportato da dirigenti e tecnici del servizio patrimonio dell’ente che hanno fornito documentazioni e dati su ogni singolo stabile, che ha portato ad un danno conclusivo accertato di 10.254.000 euro.
La differenza fra il danno accertato e quello liquidato, è stato spiegato, dipende soprattutto dalle diverse coperture assicurative delle rispettive unità immobiliari.
Un esempio è stato quello di palazzo Strozzi, il cui danno accertato si aggira sui 2,6 milioni, di proprietà della Provincia e attualmente in uso all’Università di Ferrara, che a sua volta ha provveduto all’apertura di una posizione assicurativa.
Fra gli immobili con maggiori danni riscontrati risultano il Castello Estense, con 3,3 milioni, palazzo Strozzi (2,6), la scuola Isit di Cento (1,2 milioni), palazzo Giulio d’Este, attuale sede della Prefettura (oltre 440mila) e la sede della Questura, con danni riportati attorno al mezzo milione.
Attualmente, ha spiegato il liquidatore della società di recente costituzione tra Unipol e Sai Daniele Guglielmetti, la procedura è praticamente al termine, con il bonifico degli oltre sei milioni che è già stato disposto, per cui l’entrata del liquido nelle casse del Castello Estense è a questo punto questione di giorni.
Unipolsai che per la questione sisma ha accantonato in tutto circa 200 milioni per oltre 1.300 posizioni, dei quali già erogati 160 milioni.
“In questo caso – hanno ricordato Guglielmetti e Rubin – il compito è stato più complicato perché il patrimonio valutato è esteso su più immobili rispetto alle normali valutazioni che si effettuano sui privati”.
Parole di ringraziamento ha infine espresso la presidente della Provincia, Marcella Zappaterra, rivolte ai periti, per il meticoloso lavoro svolto, e per l’esito della procedura conclusasi con un accordo importante per l’ente.

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“Nessuno danno erariale per la nomina del Capo di Gabinetto”

da: ufficio stampa Provincia di Ferrara

Rigettiamo le accuse della Corte e siamo assolutamente convinti di non aver causato alcun danno erariale alla Provincia.
Le obiezioni che ci vengono rivolte sono sostanzialmente due: la prima riguarda la mancanza da parte di Manuela Paltrinieri di un titolo di laurea, e quindi la relativa impossibilità a svolgere un ruolo da dirigente, e la seconda riguarda il compenso corrisposto.
La prima non trova alcun conforto nella disciplina legislativa e regolamentare di riferimento che non impone che la scelta del Capo di Gabinetto debba riguardare un soggetto in possesso di un titolo di laurea, essendo occorrente sicura capacità ed esperienza professionale consona alla natura e alla peculiarità dell’incarico. E la Paltrinieri queste caratteristiche le aveva.
Inoltre l’incarico dato non prevedeva che tra le competenze dell’incaricata ci fossero quelle proprie delle figure dirigenziali. Era chiaro il ruolo ausiliario di supporto della collaboratrice rispetto ad una figura di vertice dell’Ente, secondo quanto prescritto dalla vigente disciplina.
Infatti, nell’incarico dato si recita di sovrintendere, assistere, agevolare, svolgere attività di supporto ecc., e mai si fa riferimento a ruoli di gestione o direzione. Il fatto che non avesse alcun potere di firma ne è la dimostrazione lampante.
Circa la seconda obiezione, la normativa prevede deroghe a quella legislazione contrattuale di riferimento e la ratio di tale deroga è proprio riconducibile alla aticipicità e peculiarità della figura in questione, quale soggetto organicamente non inquadrato ed a cui sono conferite mansioni che per la loro peculiarità richiedono una flessibilità e disponibilità anche in termini di impegno orario non riconducibile all’ordinario ed ad un compenso economico coerente.
Va detto chiaramente che queste figure di supporto agli organi di direzione politica, sono contemplate dall’ordinamento degli Enti Locali, il quale ordinamento ha previsto dei rapporti di lavoro costruiti su base fiduciaria che la Magistratura in più occasioni ha ritenuto assolutamente legittimi.
Infine ci preme segnalare che ogni atto assunto dalla sottoscritta e dalla Giunta è sempre stato supportato da pareri positivi sulla legittimità e le regolarità espressi dai tecnici tenuti a renderli. Anche loro peraltro sono chiamati in causa, ma sono certa che sapranno far valere le loro ragioni.

Marcella Zappaterra
Caterina Ferri
Davide Bellotti
Giorgio Bellini
Davide Nardini

sipro

Aperitivo con Pitagora per la presentazione di piattaforme web per le imprese

da: ufficio stampa Sipro

Sipro, Agenzia provinciale per lo sviluppo, vi invita Giovedì 30 gennaio alle ore 17.00 a Ostellato, presso la Biblioteca Mario Soldati, al terzo e ultimo incontro di “Aperitivo con Pitagora”.
L’iniziativa è stata organizzata nell’ambito del progetto PITAGORA – Platform for the Information
Technology Aimed at Getting Opportunities to reduce ICT Gap in the Adriatic Area, (finanziato dal
Programma per la cooperazione transfrontaliera IPA Adriatico) di cui SIPRO Agenzia per lo sviluppo è
capofila.
Oggetto degli incontri precedenti , svoltisi nelle giornate del 16 e del 23 gennaio, è stato la presentazione di due piattaforme web a disposizione delle imprese per la gestione dell’ energia (Energia Impresa) e per la gestione della sicurezza sui luoghi di lavoro (Sicurcloud).
L’appuntamento di giovedì 30 verterà invece sul tema dei rifiuti e in particolare sulla loro gestione e
tracciabilità attraverso l’utilizzo di una piattaforma web (Ecotraccia) che rappresenta un sistema di gestione sicuro e di facile utilizzo, aggiornato con le normative vigenti, che permette di gestire i registri di carico/scarico/giacenza dei rifiuti e il MUD e offre consulenza sull’analisi, sul deposito temporaneo e su altre questioni relative agli obblighi di legge per l’impresa.
Si ricorda che le piattaforme web sono a diposizione delle imprese in forma totalmente gratuita così
come la formazione prevista per il loro utilizzo che sarà fornita dai nostri consulenti.
Al termine dell’incontro seguirà un aperitivo con degustazione di prodotti tipici locali proposto da Mirco Mariotti della La Bottega del Vino.

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Alluvione, l’assessore Gazzolo: “Impegnati a comprendere le ragioni di quanto successo”

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Bologna – “Vogliamo conoscere le ragioni di ciò che è successo e rispondere ai tanti perché dei cittadini e alle loro preoccupazioni, che sono anche le nostre. Serve inoltre riconoscere l’eccezionalità e l’unicità del sovrapporsi di due calamità in uno stesso territorio, per mettere in campo misure adeguate”. Lo ha sottolineato questa mattina l’assessore regionale alla Difesa del suolo, Paola Gazzolo, durante la sua comunicazione in aula all’assemblea legislativa sull’alluvione che ha colpito nei giorni scorsi la Bassa modenese, già duramente provata dal terremoto del 2012.
“L’obiettivo a cui stiamo lavorando con determinazione – ha proseguito Gazzolo – è il risarcimento in tempi certi di tutti i danni subiti da privati, aziende, strutture e infrastrutture pubbliche”.
Entro questa settimana il Consiglio dei ministri riceverà l’istruttoria completa relativa all’evento, come ha dichiarato il prefetto Franco Gabrielli, in visita domenica scorsa nelle zone colpite dalla calamità: i tecnici del Dipartimento nazionale della Protezione Civile sono attualmente sul posto per effettuare il sopralluogo necessario.
Per valutare le cause della rottura dell’argine del fiume Secchia, con decreto del Presidente Errani del 24 gennaio è stata istituita una commissione scientifica: Gazzolo ha annunciato che, per garantire terzietà assoluta, della commissione faranno parte le Università di Padova, Bologna, Ferrara e Modena-Reggio Emilia, che metteranno a disposizione esperti particolarmente qualificati in materia idraulica e geotecnica. Saranno loro ad assicurare supporto professionale e pareri tecnici indipendenti di cui si avvarrà il gruppo di lavoro, anch’esso costituito con decreto di Errani, per svolgere un’analisi strutturale delle arginature dei fiumi Secchia, Panaro e Canale Naviglio. Di questo gruppo fanno parte esperti regionali e tecnici delle autorità competenti.

La situazione ad oggi
Sono scesi a 308 gli sfollati ancora ospitati nelle strutture d’accoglienza: dall’inizio dell’emergenza si sono rivolti ai Centri operativi comunali e ai centri di prima accoglienza oltre 1.500 persone, delle quali circa 800 hanno ottenuto accoglienza, mentre le rimanenti hanno provveduto a sistemazioni autonome.
Proseguono incessantemente le ricerche del disperso, Giuseppe Oberdan Salvioli, trascinato dalla corrente mentre prestava soccorso: Gazzolo ha espresso a nome dell’intera Regione la vicinanza alla famiglia.
Ad oggi i centri degli abitati di Bastiglia e di Bomporto risultano liberi dalle acque e si sta lavorando per smaltire fango e rifiuti. Risulta in sensibile diminuzione l’acqua nell’area compresa fra i comuni di Camposanto, San Felice e Finale Emilia, dove per giorni sono state in funzione idrovore e motopompe per favorire l’attività del cavo Dogaro e idrovore all’impianto Santa Bianca; elevatissima è stata la velocità di scolo del Burana.
Oggi è prevista la liberazione totale dalle lame d’acqua, salvo complicazioni nella gestione delle manovre idrauliche tuttora in corso, e nei prossimi giorni si riapriranno la paratoie delle casse di espansione del Panaro. Entro la serata i tecnici di Aipo, anche grazie all’apporto di imprese e volontari, richiuderanno tutte le rotte artificiali praticate nei canali per il drenaggio delle acque d’esondazione.
Da ieri le scuole sono state tutte riaperte a Bomporto, ad eccezione della paritaria Caiumi, mentre a Bastiglia il servizio è regolare per la scuola d’infanzia Andersen, la primaria Mazzini e la secondaria di primo grado; il nido è stato spostato presso il circolo Arci; la scuola d’infanzia paritaria Santa Maria Assunta organizza in autonomia l’attività contattando i genitori.

La dinamica dell’evento e gli interventi effettuati
Nelle prime ore del 19 gennaio, sull’argine destro del Secchia, tra le sezioni di Ponte Alto e Ponte Bacchello, nei pressi della frazione San Matteo, si è aperta una breccia che ha fatto defluire le acque nella pianura circostante. Attorno alle ore 8 – secondo quanto riferito da Aipo – il personale idraulico dell’Agenzia interregionale del fiume Po, già in servizio di piena dalla serata del sabato, veniva raggiunto dalla telefonata di un tecnico del comune di Modena; il dipendente Aipo si è quindi immediatamente recato in località San Matteo tra le 8,15 e le 8,30, dove già erano presente la Polizia municipale, i Vigili del fuoco e i frontisti. La situazione che si presentava era la seguente: la sommità arginale, per un tratto di almeno 15 metri, risultava crollata e sormontata da una lama d’acqua che aveva già allagato le aree al piede dell’argine, confinanti con un paio di aziende. L’apertura è andata progressivamente aumentando, fino a circa 80 metri, a causa della pressione della corrente del fiume. Viene immediatamente allertato il dirigente di sub-area Emilia occidentale di Aipo.
L’Aipo si è immediatamente attivata in un lavoro senza sosta che ha permesso di chiudere la falla in 48 ore, alle 6 di martedì 21 gennaio; in totale, secondo la stima redatta da Aipo in collaborazione con Arpa Simc di Parma, il volume d’acqua che ha attraversato la rotta è stato di oltre 13 milioni di metri cubi. Ieri si sono conclusi i lavori di impermeabilizzazione dell’argine e la successiva infissione di una serie di palancole di tenuta e consolidamento per un’estensione di 60 metri: è possibile ipotizzare un impiego di più di 10 mila metri cubi di pietrame e 5 mila metri cubi di terra. Nei prossimi giorni l’intervento sarà completato con il ripristino della difesa arginale per garantirne piena efficienza.

Le risorse chieste al Governo
Lunedì 13 gennaio, una settimana prima dell’alluvione, nei termini stabiliti dal Ministero dell’ambiente per presentare i nuovi interventi da candidare a finanziamento già dotati di progetto preliminare, la Giunta ha approvato una delibera con cui si propone al Ministero il finanziamento di 16 milioni per opere cantierabili a breve per la sistemazione del nodo idraulico di Modena. Ad essi si aggiungono 3 milioni richiesti con un successivo atto deliberato ieri, per un totale di 19 milioni per costruire un Piano straordinario di interventi sul nodo idraulico, immediatamente cantierabili.

Le azioni messe in campo dalla Regione
Sul posto, fin dalle prime ore dell’emergenza, si sono recati il presidente della Regione Vasco Errani, il presidente della Provincia Emilio Sabattini, il prefetto di Modena Michele Di Bari, i Vigili del fuoco, e i tecnici delle strutture competenti, in raccordo costante con i Comuni interessati dall’alluvione.
Il 20 gennaio Errani ha chiesto al Governo la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale ed è stata immediatamente inviata una relazione preliminare dell’evento al Capo del Dipartimento nazionale della protezione civile, prefetto Franco Gabrielli. In attesa delle decisioni del Governo il Presidente ha dichiarato lo stato di crisi regionale per la durata di 90 giorni, assicurando ai Comuni e alla Provincia la copertura di ogni spesa necessaria per affrontare l’emergenza.
Con lo stesso decreto si è provveduto all’istituzione di un Comitato istituzionale e di un Centro di coordinamento operativo. Il primo, volto ad un’efficace gestione dell’emergenza e ad un pieno coordinamento tra tutti gli enti interessati, è presieduto dal presidente Errani ed è composto dall’assessore Gazzolo, dal prefetto e dal presidente della Provincia di Modena, dal presidente dell’Unione dei Comuni del Sorbara e dai sindaci dei Comuni maggiormente colpiti; ha il compito di valutare e concordare le misure necessarie a fronteggiare l’emergenza. Il Centro di coordinamento operativo opera a supporto del Comitato istituzionale; coordinato dalla Provincia di Modena, è formato da dirigenti e funzionari della Regione e dell’Agenzia regionale di Protezione civile ed è articolato in varie funzioni: tecnica, volontariato, logistica, assistenza alla popolazione, servizi essenziali e tutela dell’ambiente, servizi scolastici, assistenza sociale e comunicazione

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L’universo di Giorgio Morandi tra design e piatti d’autore.

da: ufficio stampa associazione wonderingstars

Si chiama aroundmorandi – natura morta con pane e limone, l’evento tra design, arte culinaria e cultura dell’innovazione dedicato all’universo del pittore bolognese. L’iniziativa, curata dall’associazione wonderingstars in collaborazione con Istituzione Bologna Musei e Museo di Arte Moderna di Bologna, dove si tiene dal 27 al 30 marzo, è destinata ad approdare all’Expo 2015 di cui gode del patrocinio. Nel progetto giocano un ruolo fondamentale, l’amico dell’artista scomparso, il maestro Carlo Zucchini, curatore, expertiser e garante della Donazione Morandi al Comune di Bologna, e i due ‘mattatori’ della blasonata Osteria Francescana di Modena, gli chef Massimo Bottura e Marta Pulini. Bottura, astro dell’avanguardia culinaria internazionale, e Marta Pulini, ambasciatore dell’aceto balsamico di Modena conosciuta negli States come una tra le più esperte insegnanti di enogastronomia italiana, interpretano il ricettario delle sorelle Morandi dando a ogni piatto un tocco di modernità che traccia il legame tra il passato e il presente, al centro del quale c’è la dimensione quotidiana di Morandi, che parte dalla convivialità della sua tavola fino a trasformarla nello sfondo teatrale dell’evento.

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Il curatore Carlo Zucchini e lo chef Massimo Bottura

Carlo Zucchini, Massimo Bottura e Marta Pulini: la voce del maestro

I protagonisti dell’evento sono nomi di primo piano di realtà culturali diverse legate dal medesimo fil rouge: l’ identità geografica e l’arte. Di raccontare e cucinare. Zucchini e Bottura danno voce, gusti e una mai sopita modernità a Morandi. Il primo ci cala nell’universo dell’artista attingendo dal suo epistolario, dall’esperienza della frequentazione di famiglia e della sua opera, il secondo rivisita le ricette di casa Morandi, raccolte dalle sorelle in un quaderno.
Nella convivialità della tavola, apparecchiata con tovaglie e oggetti di design ispirati all’universo morandiano, prende vita la storia di una terra tra passato e futuro, tra sapori da conservare e innovare, tra una poetica pittorica e la sua reinterpretazione attraverso la realizzazione di oggetti semplici e di uso quotidiano.

Il mondo di Morandi all’Expo 2015

Morandi e la teatralità dell’evento cucito intorno alla sua figura di uomo e artista sono l’anima e il punto di partenza della seconda tappa di un progetto triennale. Incominciato con successo ad Artefiera 2012, ‘aroundmorandi’ è in procinto di trasformarsi in un format itinerante, che a Bologna sarà accompagnato da un laboratorio didattico per bambini e da un seminario con designers e aziende food experienced.
L’evento andrà in scena ripetutamente all’interno del padiglione Italia-Fabbrica del Vapore all’Expo di Milano, l’appuntamento internazionale del prossimo anno incentrato sul tema della nutrizione del pianeta

Per maggiori info: www.wonderingstars.it

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Unife celebra il “Giorno della Memoria” 2014

da: ufficio comunicazione ed eventi di Unife

L’appuntamento giovedì 30 gennaio al Dipartimento di Giurisprudenza
In ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti

Anche quest’anno l’Università di Ferrara partecipa alle celebrazioni ferraresi del Giorno della Memoria, coordinate dal Comitato Provinciale.
L’iniziativa Unife, organizzata in collaborazione con la Comunità Ebraica di Ferrara, si terrà giovedì 30 gennaio alle ore 15.30 nell’Aula Magna del Dipartimento di Giurisprudenza, (corso Ercole I d’Este, 37).

Dopo i saluti del Rettore Pasquale Nappi, di Giovanni De Cristofaro, Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza e di Michele Sacerdoti, Presidente della Comunità Ebraica di Ferrara, si svolgerà la prima parte dell’evento che vedrà Simon Levis Sullam dell’Università Cà Foscari di Venezia, tenere la relazione I carnefici italiani e il genocidio degli ebrei (1943-45). A presiedere ed introdurre saranno Marcella Ravenna, Professore ordinario del Dipartimento di Studi Umanistici di Unife e Giuditta Brunelli, Professore ordinario del Dipartimento di Giurisprudenza di Unife.

“Nel 1943-45 gli italiani che dichiararono ‘stranieri’ e ‘nemici’ gli ebrei – anticipa Sullam – li identificarono su base razziale come gruppo da isolare e perseguitare, li stanarono casa per casa, li arrestarono, li tennero prigionieri, ne depredarono beni e averi, li trasferirono e detennero in campi di concentramento e li consegnarono ai tedeschi, furono responsabili di un genocidio. Sebbene l’atto finale dello sterminio non avvenne su suolo italiano e per mano italiana, anche gli italiani presero l’iniziativa, diventando attori e complici dell’Olocausto. Diversi furono i gradi e le modalità di coinvolgimento, perché diversi furono i ruoli e le forme di partecipazione. Non si trattò solo di coloro che compirono materialmente gli arresti, ma di coloro che compilarono le liste delle vittime, il prefetto e il questore che firmarono gli ordini di cattura. Complice fu anche chi sequestrò e confiscò beni ebraici, chi denunciò, consegnò, tradì i propri concittadini ebrei. E così via nella catena delle responsabilità: chi guidò il camion o la corriera o il vaporetto che trasferì i prigionieri, chi sorvegliò le celle o i campi di transito, chi costruì quei campi. Infine, coloro che stettero a guardare ignorarando volutamente quanto stava avvenendo”.

La seconda parte dell’iniziativa, alle ore 17, vedrà invece il Centro Teatro Universitario mettere in scena l’evento teatrale “Ma non ci hanno cancellati…I bambini nella Shoah, con gli allievi del CTU e le musiche di Filippo Zattini.

“Prendendo avvio dagli studi sulla situazione dell’infanzia negli anni fra il 1938 e il 1945 e da numerose testimonianze dei sopravvissuti alla Shoah – afferma Daniele Seragnoli, Direttore del CTU e curatore dell’elaborazione drammaturgica – l’azione scenica offre un momento di riflessione coinvolgente su un tema delicato come l’arresto, la separazione dagli affetti familiari, la deportazione, lo sterminio di migliaia di bambini e bambine da ogni parte d’Europa. Da un’approfondita esplorazione di numerosi testi si è realizzata una “azione” (o testimonianza, o atto di memoria) costruita attraverso i linguaggi della pluriennale ricerca teatrale sperimentata nel laboratorio del Centro Teatro Universitario. Siamo infatti convinti che parole, gesti, oggetti, corpi in azione, musiche possano contribuire ad ‘attrarre’ lo spettatore in maniera emotiva su un tema difficile e coinvolgente osservato anche con gli occhi e dalla parte dei bambini”.

Elaborazione drammaturgica e organizzazione scenica a cura di Daniele Seragnoli con gli allievi del Centro Teatro Universitario di Ferrara

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Daniele Seragnoli

Musiche originali composte da Filippo Zattini

Voci e corpi in scena: Giulia Aguzzoni, Martina Cuono, Konny Kohlgraf, Giuseppe Lipani, Roberta Pira, Alessandro Tagliati, Giulia Tiozzo, Alessandra Tracchi

Voci e corpi bambini e bambine: Alessandro, Aurora, Bianca, Federico, Francesco, Gaetano, Lorenzo, Matilda, Silvia

Esecutori musicali: Filippo Zattini (primo violino), Francesco Menini (secondo violino), Filippo Benvenuti (viola), Andrea Franchi (violoncello)

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A Mosca il museo dell’Ebraismo e della Tolleranza interattivo e in 4D

La tolleranza non ha mai provocato una guerra civile; l’intolleranza ha coperto la terra di massacri. (Voltaire, Trattato sulla tolleranza, 1763)

DA MOSCA – Quando ho scoperto che Mosca ospitava il più grande museo ebraico al mondo, ho prenotato il mio consueto compagno di passeggiate e di scoperte per una domenica di fine Novembre, stazione della metro Marina Roshcha, Ulitsa Obraztsova numero 11, quartiere nord della Capitale. Dopo aver camminato per una quindicina di minuti, ci troviamo di fronte all’ex deposito di autobus che oggi ospita il museo e costituisce un interessante esempio di architettura industriale costruttivista.
Il museo occupa gli 8.500 metri quadrati dell’ex Garage Bakhmetievski, costruito nel 1926-1927 dall’architetto Konstantin Melnikov e che, fino al 2011, era una delle gallerie d’arte più frequentate della città, gestita da “Dasha” Alexandrovna Zhukova, compagna del magnate Roman Abramovich (famoso per essere il proprietario del Chelsea Football Club, ma anche per i suoi contributi alle comunità ebraiche in Israele e nel resto del mondo, che riflettono le sue radici ebraiche).
L’intero intervento è costato oltre 60 milioni di dollari, tutti finanziamenti privati, il museo più caro di Russia: i nomi dei benefattori esposti all’ingresso vanno da quello Putin, che ha donato un mese del proprio stipendio al museo, a quelli dell’amministratore delegato di Gazprom, Aleksej Borisovič Miller, dell’uomo più ricco di Russia secondo Forbes 2013, fino a quello di Ronald Lauder, erede dell’impero di cosmetici o dell’imprenditore Victor Feliksovič Veksel’berg.
Creatore di questa spettacolare struttura è il guru mondiale dell’edutainment (o intrattenimento educativo), il famoso ebreo americano Ralph Appelbaum che, con la sua società basata a Soho, ha firmato l’Holocaust Memorial Museum di Washington. Inaugurato l’8 novembre 2012 alla presenza di Shimon Peres, nato, peraltro, a Višneva oggi villaggio bielorusso, il nuovo museo ripercorre i due secoli della storia tumultuosa degli ebrei in terra russa, dalla diaspora all’epoca degli zar, al periodo dell’U.R.S.S. fino a oggi, passando per le repressioni staliniane e l’Olocausto. Interattivo, interattivissimo. Al punto che qualche malevolo lo ha definito “Disneyland in salsa yiddish”. Personalmente non l’ho affatto trovato così, anzi questa interattività è, al contrario, in grado di attirare un pubblico giovane e moderno, quello che deve conoscere, che deve sapere, per mostrargli la cultura ebraica in forma accessibile, un pubblico al quale costruire una memoria.
Così, dopo che mi sono stati consegnati appositi occhialini viola, mi ritrovo seduta in un piccolo cinema che proietta in 4D la creazione del mondo e l’esodo dell’Egitto, travolta da pioggia, vento, onde, terremoto e cavallette. Ho i capelli bagnati, sento le gocce del Diluvio Universale e il vento del mare sui vestiti, animaletti repellenti mi arrivano sul viso. Mentre le poltrone tremano e Dio crea il cielo e la terra, le parole e la musica ti penetrano i pensieri. Si esce dalla saletta un po’ frastornati ma stupiti e sorpresi e si continua, anzi si inizia, la visita, passando da un’epoca all’altra velocemente, senza vincoli di sale numerate o spazi delineati. Tutto è libero, salvo la cronologia, tutto interattivo e quindi guidato da te, come vuoi e dove vuoi. Basta la curiosità a condurre verso oggetti, poster, fotografie, filmati. Sono subito attratta da un’enorme “carta dell’emigrazione” sferica, che riporta la distribuzione geografica degli ebrei. Alcuni plastici a grandezza naturale ricreano, insieme a ologrammi, filmati e sculture, gli interni delle abitazioni ebraiche negli shtetl dell’800, i villaggi dove oltre un milione di ebrei vissero confinati per decreto zarista dopo la spartizione della Polonia. Si è attirati poi dalla parte relativa all’esodo degli ebrei verso le grandi città della fine del XIX secolo, ricostruito con l’esempio di Odessa, città aperta. Grandi fotografie in bianco e nero, panchine di legno che fanno pensare a viaggiatori intirizziti accoccolati ad aspettare un treno che li porterà chissà dove. In una sala è possibile sedersi con lo scrittore Sholem Aleichem (Sholem Naumovich Rabinovič, il primo autore a scrivere libri per bambini in lingua yiddish) e con altre personalità ebree locali. Ci si siede intorno a tavolini rotondi di fronte a queste sculture bianche lattee e si muovono le dita su alcuni libri virtuali proiettati dall’alto sullo stesso tavolino, pagine che magicamente si aprono e proiettano brevi filmati storici, in formato touch come su un iPad. Utile e divertente. User friendly e davvero molto smart come direbbero i giovani.
Al centro del museo vi è un immenso schermo panoramico sul quale sono proiettate le immagini che documentano le fasi più tragiche della Seconda Guerra Mondiale: il massacro di Babi Yar del settembre 1941, le esecuzioni in massa da parte dei nazisti, l’assedio di Leningrado, la battaglia di Stalingrado e infine la vittoria. Sfilano date e numeri. Davanti allo schermo c’è una trincea innevata, elmetti di soldati trapassati da pallottole. Quando per la sala risuonano le scariche di mitragliatrice delle brigate di fucilazione degli hitleriani che hanno sterminato ebrei in Bielorussia, Ucraina e Lituania, ti viene un tremito, hai le mani fredde, le guance arrossate, le lacrime scendono inconsapevolmente, rapide. Vicino, si osserva, poi, un monumento funebre piramidale dove i visitatori possono accendere una candela in ricordo dei milioni di vittime i cui nomi compaiono uno dopo l’altro su un grande schermo scuro. La luce fioca e triste di quelle candele ti porta lontano.
In mezzo a tutta questa solida documentazione storica vi sono anche scene di vita quotidiana, lo shabbat è un invito in famiglia un venerdì sera di cento anni fa, a tavola coi bambini come in un’installazione di Bill Viola, il grande rappresentante della videoarte. La e-Torah diventa un libro magico che si apre anch’esso col touch screen. In un mare azzurro, profondo, illuminato dal sole e sterminato si aprono fotografie e nomi ad esse associate. I ricordi paiono voler annegare qui.
L’esposizione è suddivisa negli stessi periodi storici della storia dello Stato russo. Si tratta, quindi, di uno sguardo sulla storia del Paese da un’altra angolazione. Proprio sulla base dei racconti di anziani ebrei e di storici si costruiscono film sulla rivoluzione, sui pogrom di ebrei, sulla guerra, sull’Olocausto in territorio sovietico, immagini che girano sugli schermi dal pavimento al soffitto.
Abile l’uso delle luci e dell’illuminazione che ti fanno concentrare attentamente su fotografie, documenti, libri, oggetti ricamati e colorati, bianche sculture di spalle che, con la testa coperta e piegata, leggono sommessamente e discretamente, forse sognando di scappare lontano.
La visita si chiude con il passaggio al Centro della Tolleranza dove si proiettano film che invitano alla tolleranza non solo etnica e religiosa, ma anche, per esempio, verso persone con possibilità limitate. Il museo ha già un accordo con il dipartimento dell’istruzione per ospitare classi scolastiche a parlare dell’importanza di essere tolleranti verso le altre persone, che non sono simili a te.
Se siete a Mosca, dovete andare. In questi giorni che ci ricordano quanto è importante la Memoria non si può omettere questo luogo. A costo di non visitarne qualcuno più noto.

museo morandi

Con Hera al Museo Morandi

da: ufficio stampa Hera Ferrara

Dal 30 gennaio, on-line su www.gruppohera.it la promozione che assegna ai clienti della multiutility visite guidate gratuite alle mostre e sconti presso il bar/ristorante Ex Forno

Grande promozione per i clienti Hera, che potranno aggiudicarsi visite guidate gratuite alla Collezione del Museo Morandi e alla mostra temporanea La Grande Magia. Opere scelte dalla Collezione UniCredit, entrambe esposte al MAMbo.

Hera, partner del Museo Morandi, pubblicherà la promozione sul proprio sito aziendale (www.gruppohera.it) alle ore 11 di giovedì 30 gennaio. Per partecipare sarà sufficiente collegarsi al sito, scegliere la mostra di cui si intende seguire la visita guidata gratuita e inviare una e-mail all’indirizzo di posta elettronica segnalato sulla pagina web dedicata all’iniziativa: a ciascuna delle prime 15 richieste pervenute sarà notificata una e-mail con le istruzioni per l’accredito di due persone.

La visita alla mostra La Grande Magia. Opere scelte dalla Collezione Unicredit, che racconta la magia come “trama” ricorrente nella storia dell’arte dal Cinquecento ai giorni nostri, è in programma per sabato 8 febbraio alle ore 18. La visita al Museo Morandi è prevista invece per domenica 16 febbraio alle 15

Alle visite saranno associati sconti esclusivi sulle consumazioni che i partecipanti volessero effettuare presso l’Ex Forno, il bar/ristorante adiacente al MAMbo, in occasione dell’aperitivo del sabato o del brunch della domenica.

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Al voto, al voto: l’Europa, le banche e noi

Fra il 22 e il 25 maggio si voterà per rinnovare il Parlamento europeo. Sono 73 in tutto i deputati che gli italiani sono chiamati ad eleggere, su un’assemblea che in totale ne conta 751, rappresentativi dei 28 Stati membri.
Dopo aver dato i numeri, sarebbe bello se si cominciasse a farsi un’idea di cosa, e soprattutto chi, votare. Tenuto conto che in campagna elettorale non mancherà chi sbraita di uscire dall’euro e comunque sentiremo poco e niente parlare di Europa da una classe politica che, spesso, ha visto quelle poltrone poco più che una gita all’estero.
Dico subito che chi volesse trovare qualche barlume di chiarezza in queste righe temo rimarrà deluso.
Parto dalla seconda parte del titolo del libro di Luciano Gallino (2013), di cui ho raccontato l’ultima volta: “L’attacco alla democrazia in Europa”.

Abbiamo sentito in questi anni da Bruxelles un disco sempre uguale: si esce dalla crisi solo se si diminuiscono deficit e debiti pubblici. E l’unico modo, questa la medicina amara ripetuta fino allo sfinimento, è fare tagli alla spesa sociale che, ormai, non possiamo più permetterci.
Significa usare le forbici su pensioni, sanità, scuola e mercato del lavoro.
Per questo all’Italia è stato detto e ridetto che bisogna fare i compiti a casa per mettersi in ordine, altrimenti non ne usciamo. E non c’è destra, sinistra e persino governi tecnici che tengano: tutti allineati nel ripetere il mantra del riordino dei conti pubblici.

Ma è proprio così? Oddio, su burocrazia e sprechi ben pochi darebbero il sangue, ma secondo Gallino le cose non stanno così.
L’analisi prende spunto dalle due cause della grande crisi globale (Gcg): un eccesso di credito concesso dal sistema bancario, e trasferito fuori bilancio nel labirinto della finanza ombra, e un eccesso di debito contratto dalle famiglie, spinte a comprare da un colossale programma tipo “a me gli occhi”, volto a sostenere gli acquisti per ovviare al problema strutturale della stagnazione, tendenziale esito del ciclo produttivo capitalistico. Un ceto medio, occorre aggiungere, nel frattempo lasciato in modo miope con le tasche vuote a causa di un colossale trasferimento di redditi e ricchezza dal basso verso l’alto.

Il risultato è un’enorme bolla finanziaria, e cioè denaro creato dal nulla e senza alcun riferimento all’economia reale, tanto che ancora oggi questa montagna di capitali fittizi varrebbe cinque volte il prodotto dell’economia mondiale.

La traduzione di questo disastro è stato un debito ciclopico accumulato dalle banche, che per non farle fallire, e ridurre sul lastrico milioni di risparmiatori, gli Stati si sono offerti a coprire. È accaduto negli Usa, in Irlanda, Gran Bretagna, Germania, Francia, Spagna e anche in Italia, nonostante ci abbiano sempre detto che il nostro sistema bancario è solido e sostanzialmente immune dall’infezione finanziaria.

Secondo il presidente della Commissione europea, Manuel Barroso, in una dichiarazione resa nel 2011, il totale della spesa pubblica in Ue per coprire i buchi del sistema bancario è stato di 4,6 trilioni di euro. Un Everest di soldi che equivale a oltre il 32 per cento del Pil dell’intera Ue.

Così negli anni della crisi i deficit dei bilanci pubblici sono effettivamente cresciuti in media di dieci volte, mentre i debiti pubblici sono lievitati di una ventina di punti passando da una media del 60 all’80 per cento del Pil.
Sia chiaro che qui non è il caso di alzare le mani in aria in segno di vittoria, se in Italia siamo attorno al 130 per cento.

Parallelamente, però, la media della spesa sociale durante gli stessi anni si è mantenuta costantemente attorno al 25 per cento della ricchezza prodotta in Europa.
“Ne consegue – scrive Gallino – che è del tutto scorretto imputare alla spesa sociale l’aumento del debito pubblico”.
Quindi ci troveremmo di fronte ad una colossale menzogna detta e ridetta come in una seduta di ipnosi, per convincerci che la colpa è nostra e che in questi anni abbiamo vissuto – altra formula magica – al di sopra delle nostre possibilità.
Omettendo, tra l’altro, di dire che un capitolo della spesa sociale, e cioè quella previdenziale e parte degli ammortizzatori sociali, sono il frutto di contributi di lavoratori e imprese e non spesa pubblica.

E invece pare sia ormai assodato che sul banco degli imputati debba stabilmente starci non chi ha causato questo crac planetario, ma un intero sistema di protezione sociale che costituisce uno dei pilastri fondamentali dello stare insieme e della qualità civile dell’Europa.

Una delle travi portanti della casa europea, volutamente issata da chi ha a lungo sognato questo edificio, al di là delle sue traduzioni nei rispettivi modelli scandinavo, cristiano-sociale tedesco, francese e catto-socialdemocristiano italico.
Un sistema, tra l’altro, i cui primi vagiti risalgono alla Gran Bretagna di Churchill e alla Germania di Bismarck, e cioè a quel medesimo mondo liberale che oggi vorrebbe usare il bisturi e rinnegare se stesso e le proprie radici.

Da qui l’attacco alla democrazia in Europa che sarebbe in atto e pure i pericoli irresponsabilmente non calcolati di una tensione sociale che può finire nelle braccia di nuovi populismi sempre dietro l’angolo.
Irresponsabilmente non calcolati, si badi, specie da chi ha usato modelli matematici come se piovesse, e con l’aiuto di pezzi importanti del mondo accademico, per produrre questo disastro.
E adesso sono gli stessi che avrebbero deciso di mettere le mani sull’ultimo, forse, diaframma che distingue ancora un continente democratico dal pianeta delle scimmie.
Ma allora che si fa il maggio prossimo davanti all’urna?
Ve l’avevo detto di non aspettarvi granché da queste righe.
Eppure, se si iniziasse a riflettere e discutere, innanzitutto se questo ragionamento tiene, forse non sarebbe tempo perso.

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Il Festival dell’Apprendimento

Oggi parlare di città della conoscenza, di learning city, significa operare per realizzare il nostro desiderio di vivere in una società, a partire dalla nostra città, più uguale, più democratica, più stimolante, dove si cresce insieme, dove la crescita di ognuno è interesse di tutti, perché ognuno è valore in sé, è una preziosa risorsa del e per il territorio.
La conoscenza, il sapere, l’istruzione, la curiosità, la meraviglia sono la nostra libertà. Si nasce che è tutto un darsi da fare per assimilare il mondo che ci sta intorno e che ci deve ospitare. E quello è un imparare, un apprendere incessante, spontaneo, naturale.
La stupenda avventura della crescita come cammino nel mondo è storicamente imbrigliata e mortificata dalle culture, dai costumi sociali, da un’educazione che è ancora un universo di riti di passaggio per poter essere accolti nell’alveo degli adulti.
L’amore per i nostri piccoli non è ancora così forte da difenderli dai nostri condizionamenti, dalle nostre aspettative, dalle nostre visioni del mondo.
La Commissione dell’Unione Europea da tempo ha coraggiosamente affermato che l’apprendimento continuo non è più solo un aspetto dell’educazione e della formazione: deve diventare il fondamento, il principio guida dell’intero sistema formativo, dell’intero sistema di erogazione e di partecipazione sullo spettro totale dei contesti di apprendimento.
L’enfasi va posta sui diritti dell’individuo come discente, sullo sviluppo del potenziale individuale, su sistemi formativi fondati sul diritto universale ad apprendere, sul piacere, sul promuovere e certificare il successo anziché, come ancora accade nelle nostre scuole, sanzionare l’insuccesso, sull’abbattere le barriere dell’apprendimento, sulla soddisfazione dei bisogni e delle istanze di chi apprende, sul celebrare l’apprendimento con festival dedicati all’apprendimento.
In questa prospettiva è evidente che tutta la società deve farsi apprendimento, perché gli individui e la scuola con le solo loro forze non sarebbero in grado di risolvere tutti i problemi dell’apprendimento.
In questa dimensione l’apprendimento è condivisione, è cura, è evento quotidiano gestito dalle persone, anziché processo collettivo che avviene in modo quasi esclusivo all’interno delle istituzioni scolastiche.
Secondo il programma della Commissione dell’Unione Europea una learning city va al di là del proprio compito istituzionale di fornire istruzione e formazione, crea un ambiente partecipativo, culturalmente consapevole ed economicamente vivace attraverso la fornitura e la promozione attiva di opportunità di apprendimento in grado di sviluppare il potenziale di tutti i suoi abitanti.
Riconosce e comprende il ruolo fondamentale dell’apprendimento per la prosperità, la stabilità sociale e la realizzazione personale, mobilita creativamente e sensibilmente tutte le risorse umane, fisiche e finanziarie per sviluppare appieno il potenziale umano di tutti i suoi abitanti.
Le partnership locali per l’apprendimento continuo sono composte da rappresentanti di scuole, università, imprese, enti locali e regionali, centri di formazione per gli adulti e associazioni di volontariato.
La città della conoscenza incoraggia lo spirito di cittadinanza e il volontariato, i progetti che permettono di attivare l’impegno, il talento, l’esperienza, le conoscenze presenti nelle comunità.
La città della conoscenza estende il numero dei luoghi in cui avviene l’apprendimento, in modo che i cittadini possano riceverlo dovunque, quando e come vogliono. L’apprendimento è considerato creativo, appagante e piacevole. Ogni aspetto della comunità fa parte integrante del programma di apprendimento. Le biblioteche, i musei, i parchi, le palestre, i negozi, le banche, le aziende, gli uffici municipali, le fattorie, le fabbriche, le strade e l’ambiente forniscono opportunità di apprendimento, strutture e servizi per autodidatti.
Nello stesso tempo, l’apprendimento diventa un servizio alla comunità perché i futuri cittadini vengono coinvolti nella comunità locale. L’educazione concerne l’apprendimento, e non la ricezione passiva dell’insegnamento.
Un apprendimento che procede dal basso e non promana dall’alto, quasi per concessione o calcolo politico. Un apprendimento il cui focus è contenuto nel concetto di realizzazione del potenziale umano di tutti, dello sviluppo del capitale umano come risorsa per la crescita del capitale sociale della propria città.
Ci sono i festival della letteratura, della filosofia e ancora altri, perché non unire in una rete, in un disegno coerente le tante opportunità offerte dalla nostra città per celebrare il Festival dell’Apprendimento capace di far incontrare e dialogare la scuola, la città, le istituzioni culturali, i piccoli e i grandi, gli studenti e gli adulti in una esperienza di condivisione, di interesse comune.
Questo vuol dire confrontarsi in concreto con l’idea di città della conoscenza.

GERMOGLI
l’aforisma
di oggi…

 Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la giornata…
 
“Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati.” (Bertolt Brecht)

murales

IMMAGINARIO
graffiti
a Ferrara

Ogni giorno immagini rappresentative di Ferrara in tutti i suoi molteplici aspetti, in tutte le sue varie sfaccettature. Foto o video di vita quotidiana, di ordinaria e straordinaria umanità, che raccontano la città e i suoi abitanti.

Graffiti a Ferrara (foto Aldo Gessi)

murales
Graffiti in via Dosso Dossi (foto Aldo Gessi)
murales
Graffiti in via Dosso Dossi (foto Aldo Gessi)
murales
Graffiti in via Dosso Dossi (foto Aldo Gessi)