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Giorno: 8 Maggio 2014

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Pac e aiuti accoppiati, Rabboni: un passo avanti la proposta del Ministro. Inseriti pomodoro e barbabietola

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Rabboni: “La nuova proposta del Ministero sugli aiuti accoppiati è un passo in avanti, ma migliorabile”. Sì all’inserimento di pomodoro e barbabietola. Escluso il Piano proteine vegetali

Bologna – “Soddisfazione per l’accoglimento di alcune delle indicazioni dell’Emilia-Romagna, in particolare quelle relative al pomodoro da industria e alla barbabietola, ma rammarico per gli importi modesti dei pagamenti e per l’esclusione del Piano proteine vegetali.”
Questo in sintesi il commento dell’assessore regionale all’agricoltura dell’Emilia-Romagna Tiberio Rabboni al termine della riunione delle Regioni con il Ministro Martina per gli aiuti accoppiati della Pac 2014-2020. Una riunione ancora interlocutoria e che verrà aggiornata nei prossimi giorni. “La proposta presentata dal Ministro – spiega Rabboni – rappresenta un passo in avanti per quanto riguarda l’accoglimento delle nostre richieste per il pomodoro da industria e la barbabietola da zucchero, due filiere di grande importanza per l’Emilia-Romagna e l’Italia. Tuttavia si tratta di una proposta migliorabile.”
Tra i punti non soddisfacenti dell’accordo per l’assessore emiliano-romagnolo vi sono il basso importo degli aiuti accoppiati per pomodoro e barbabietola, rispetto a quelli previsti dai principali Paesi competitori dell’Italia, il non accoglimento della richiesta dell’Emilia-Romagna per la frutta trasformata e l’esclusione del Piano per le proteine vegetali che in un primo tempo era stato inserito. Un settore quest’ultimo molto importante per l’alimentazione bovina e nel quale l’Italia è fortemente dipendente dall’estero. “Soprattutto per la soia e l’erba medica – sottolinea Rabboni – è necessario aumentare la produzione nazionale per garantire una filiera no ogm”.

Duelli in piazza Municipale: sabato e domenica Borghi e Rioni si sfidano per gli Antichi Giochi delle Bandiere Estensi

da: ufficio stampa Ente Palio città di Ferrara

Sabato 10 e domenica 11 maggio il Palio di Ferrara torna ad animare piazza Municipale: a darsi duello saranno i Campioni Assoluti per gli Antichi Giochi delle Bandiere Estensi.
Sabato alle ore 21.00 Borghi e Rioni scenderanno sul campo di gara per le specialità del Singolo Tradizionale e della Grande Squadra. Domenica alle 16.00 ci saranno le sfide per la Coppia Tradizionale e la Piccola Squadra.
Anche per questa occasione il pubblico avrà a disposizione i posti a sedere sulle tribune offerte da Vitaldent Ferrara e – presso la segreteria della manifestazione – sarà possibile acquistare il librino di Marco Malossi “Nati in Calzamaglia”: il ricavato sarà devoluto all’Associazione Giulia Onlus.

Comunicare e pensare. Viaggio alla scoperta del pensiero con l’Associazione Non Più Soli di Copparo

da: ufficio stampa Agire Sociale CSV Ferrara

Riprendono i laboratori formativi dell’Associazione Non Più Soli di Copparo, appuntamento sabato 10 e 17 maggio

Un viaggio alla scoperta del nostro pensiero per conoscere noi stessi, ma soprattutto per riconoscere i modi di pensare che ci rendono aperti e costruttivi. Questo propone il laboratorio “Comunicare e pensare” che l’Associazione Non Più Soli rinnova per sabato 10 e 17 maggio, dalle ore 15 alle 17, presso Palazzo Zardi, in via Garibaldi 104 a Copparo. Si tratta di un’esperienza di ricerca e di sostegno reciproco con l’obiettivo di conoscere meglio il proprio modo di pensare e di vivere le emozioni, alla scoperta di quelle attività cognitive che bloccano come trappole interiori facendoci provare disagio. Il laboratorio, che sarà facilitato dallo psichiatra Giovanni Ruviero, funzionerà come una caccia al tesoro, a partire da una mappa condivisa delle parole chiave che ogni partecipante utilizzerà per esprimere vissuti, ricordi, paure fino ad avvicinarsi e comprendere le attività del pensiero e, in particolare, il perché spesso ansie, attacchi di panico e dipendenze siano legati a carenze nell’autostima. L’Associazione Non Più Soli è una realtà di volontariato che opera da oltre un decennio nel campo della salute mentale, sensibilizzando sulla conoscenza del disagio psichico e il superamento dei pregiudizi e dell’emarginazione sociale. La partecipazione è gratuita. Per contatti e iscrizioni: tel. 0532.754822,g.ruviero@libero.it

“I boschi E.ON”: 10.000 nuovi alberi per compensare le emissioni di CO2

da: ufficio stampa E.ON Italia S.p.A.

Presentati a Codigoro (FE) i nuovi “boschi E.ON”: l’azienda continua il progetto di forestazione in 5 diversi parchi naturali, rinnovando il proprio impegno verso la sostenibilità.
Il sindaco di Codigoro, Rita Cinti Luciani e il Direttore Generale di E.ON Energia, Luca Alippi, questa mattina hanno presentato il progetto “i boschi E.ON”, presso il Palazzo della Ragione, Abbazia di Pomposa a Codigoro, in provincia di Ferrara. Erano presenti il partner dell’iniziativa AzzeroCO2, l’Ente di gestione per i parchi e la biodiversità delta del Po e le istituzioni locali. Per celebrare l’evento, è stata effettuata una piantumazione simbolica da parte degli studenti di una scuola media locale del Comune di Codigoro.
Con questo progetto si consolida un’attività nata nel 2011 con “E.ON GasVerde”, la prima offerta per il mercato residenziale che associa la fornitura di gas naturale con la piantumazione di alberi. A seguito delle numerose sottoscrizioni del prodotto, l’azienda ha già piantumato nel 2011 più di 2.000 alberi, creando il primo bosco E.ON in un’area protetta, presso i comuni di Giussago e Lacchiarella, tra le province di Milano e di Pavia.
Grazie al successo del progetto, E.ON ha deciso di rilanciare e ampliare questa iniziativa, contribuendo alla creazione di 5 nuovi “boschi E.ON”, con la piantumazione di 10.000 alberi, su una superficie complessiva di oltre 16 ettari.
Nello specifico, le cinque nuove aree individuate per l’opera di rimboschimento si trovano: nella Provincia di Ferrara (Bosco Spada nel Comune di Codigoro e Loc. Mezzano Comune di Comacchio) nel Parco Delta del Po Veneto (Ariano Polesine, in provincia di Rovigo), nel Parco Fluviale del Po e dell’Orba (Riserva Ghiaia grande, Pontestura, provincia di Alessandria) e nel Parco Nazionale del Gargano (Località Coppe di Monte Castello, Apricena in provincia di Foggia). Nel Parco Delta del Po in Emilia Romagna è stata inoltre individuata una ulteriore area per il progetto di forestazione.
In merito a questo progetto, il Presidente e Amministratore Delegato di E.ON Italia, Miguel Antoñanzas, ha commentato: “Questa iniziativa nasce nell’ambito della strategia di sostenibilità ambientale promossa dal nostro Gruppo. La formula scelta, che prevede il coinvolgimento dei nostri clienti nell’impegno verso la salvaguardia ambientale, riflette integralmente la nostra mission: promuovere la sostenibilità attraverso iniziative concrete e soluzioni”.
Durante l’evento di presentazione, il Direttore Generale di E.ON Energia, Luca Alippi ha dichiarato: “I nostri clienti, siano famiglie o aziende richiedono soluzioni per un
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utilizzo consapevole e intelligente dell’energia. Il progetto ‘i boschi E.ON’ è un esempio di come E.ON promuove la sensibilità e la responsabilità ambientale, in cooperazione fattiva con i suoi clienti”.
I 10.000 nuovi alberi saranno in grado di compensare circa 7.000 tonnellate di CO2 in 100 anni. La compensazione ambientale è certificata da un ente terzo indipendente. Le tipologie di alberi (specie autoctone) piantati sono, tra le altre: la quercia, il pioppo, il frassino, il sanguinello, l’acero campestre. Il progetto “i boschi E.ON” osserva i criteri del Codice Etico del Comitato Parchi per Kyoto.
I clienti di E.ON possono contribuire alla piantumazione di un nuovo albero anche utilizzando i punti accumulati nell’ambito del programma di loyalty “E.ON EnergiaPremiata”.
Per sottolineare la longevità dell’iniziativa ambientale e l’attenzione rivolta alle generazioni future, l’azienda piantumerà un albero per ogni nascita di un bambino dei propri clienti iscritti al programma fedeltà.
E.ON, tra i principali operatori al mondo nel settore energetico, da tempo pone l’attenzione alla salvaguardia ambientale tra le priorità della propria attività. In linea con il proprio indirizzo strategico, denominato Cleaner & Better Energy, il Gruppo è impegnato a promuovere una produzione e un utilizzo dell’energia elettrica più sostenibile. Questo impegno si traduce da un lato nella ricerca di nuove soluzioni in grado di rendere più efficiente la generazione, il trasporto e il consumo di energia elettrica e gas; dall’altro, in un’azione sistematica volta a ridurre l’impatto sull’ambiente della propria attività, in particolare dei propri impianti produttivi.
E.ON è tra i più grandi gruppi energetici al mondo a capitale interamente privato, con più di 62mila di- pendenti che operano in Europa, Russia e Nord America. Nato nel 2000 dalla fusione di Veba e Viag, E.ON può contare su un fatturato di oltre 122 miliardi di Euro nel 2013. In Italia, E.ON si posiziona tra gli operatori leader nel mercato dell’energia e del gas.

La Festa della Mamma tra gli alberi, le piante, i fiori e le erbe dei giardini dell’Orto Botanico di Unife

da:ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

La Festa della Mamma protagonista all’Orto Botanico dell’Università di Ferrara. Domenica 11 maggio alle ore 15 a Palazzo Turchi di Bagno, (c.so Porta Mare 2/b), il Sistema Museale di Ateneo e l’Orto Botanico ed Erbario di Unife, hanno organizzato un pomeriggio dedicato a mamme e bambini, ricco di iniziative, concorsi e spettacoli.
Dopo la consegna di un simpatico omaggio a tutte le mamme accompagnate dai figli che parteciperanno all’iniziativa, si terrà la presentazione del progetto LAB[ir]INT, Laboratorio Botanico Interattivo [di istruzione e ricerca], dove vige il motto: “vietato non toccare” e dove gli appassionati di botanica potranno imparare a riconoscere gli alberi e le erbe, estrarre essenze dalle piante aromatiche, tingere e dipingere con tinture vegetali, costruire la carta con metodi artigianali, produrre creme, oli e unguenti profumati, partecipare a escursioni didattiche e a concorsi su temi botanici e molto altro ancora.

“Disegna la magia”, è invece il titolo del concorso che sarà presentato nel corso del pomeriggio, per aiutare a creare il libro illustrato per ragazzi “Boschi incantanti & alberi magici”, che racconta dei miti, delle leggende, delle fiabe e della magia legati al mondo degli alberi. Al concorso potranno partecipare tutti i ragazzi con età inferiore ai sedici anni, per realizzare la copertina o le immagini interne del volume che sarà pubblicato nel 2015.

Ma le sorprese non sono finite. Per la gioia di tutti i bambini si terrà lo spettacolo di burattini “Fagiolino e l’albero dei miracoli”, Teatro delle teste di legno di Ferrara, che racconta la storia di tre soci.. “Brighella, Fagiolino e l’amico Lasagnino, che scacciati dall’osteria, si rifugiano in un bosco dove casualmente assistono all’incontro tra i malvagi Tonante e Strega Guercia. Guercia si vanta del maleficio fatto nei confronti della figlia del Re di Siberia: la perdita della voce e della possibilità di cantare fino a che qualcuno non le faccia ascoltare la musica miracolosa che proviene da un albero magico. Fagiolino e Lasagnino sconfiggeranno tutti i malvagi e riusciranno a raggiungere il castello di Siberia dove li attende Sandrone, primo ministro del Re di Siberia, e riusciranno a donare la voce e il canto alla principessa”.

Domani, all’Università di Ferrara, la Conferenza del premio Nobel per la Chimica Robert Grubbs

da:ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

Il Premio Nobel per la Chimica nel 2005 Robert Grubbs, domani, venerdì 9 maggio, alle ore 11 nell’Aula E1 del Polo Chimico Bio Medico, (via Luigi Borsari, 46), terrà la conferenza “Design and Applications of selective olefin metathesis catalysts”, organizzata dal Dipartimento di Scienze Chimiche e farmaceutiche dell’Università di Ferrara.
Chimico statunitense che lavora al California Institute of Technology, Robert Grubbs compie studi scientifici che riguardano la sintesi e lo sviluppo di catalizzatori per reazioni organiche. E’ vincitore del premio Nobel per la Chimica nel 2005 insieme a Richard R. Schrock e Yves Chauvin, per lo sviluppo di catalizzatori per le reazioni di metatesi olefinica, reazioni che, nel giro di pochi anni, hanno fortemente influenzato la chimica organica sintetica. Ha anche contribuito allo sviluppo della cosiddetta polimerizzazione vivente.
Il giorno successivo, il Prof. Grubbs riceverà il Premio “Giulio Natta” per la Chimica nel corso di una cerimonia, organizzata dal Comitato promotore dei Premi “Giulio Natta e Nicolò Copernico” che si terrà dalle ore 10 presso il Circolo dei Negozianti di Ferrara, nel corso della quale verrà anche consegnato il Premio speciale “Natta e Copernico” per la divulgazione scientifica al presentatore RAI, regista e attore Michele Mirabella.

Gli schiavi invisibili dell’agricoltura

“Non c’è bisogno di andare a Nardò per trovare il caporalato”, basta fare un giro lungo le strade che costeggiano le campagne ferraresi. Ad affermarlo Dario Alba di Flai Cgil, che il 6 maggio ha partecipato all’incontro I nuovi schiavi. In cammino contro la tratta degli esseri umani, organizzato alla sala polivalente del grattacielo dal coordinamento provinciale di Libera in occasione della tappa ferrarese della Carovana internazionale antimafie. Insieme ad Alba, che ha presentato il secondo rapporto ‘Agromafie e caporalato’ dell’Osservatorio Placido Rizzotto, c’erano Raffaele Rinaldi, che ha portato la testimonianza dell’Associazione Viale K e dello sportello Avvocato di Strada, e Franco Mosca, che ha lavorato all’Osservatorio sull’immigrazione della Provincia di Ferrara fino alla sua chiusura due anni fa.

Ad aprire la serata una video testimonianza di Yvan Sagnet, ragazzo camerunense venuto in Italia per studiare ingegneria al politecnico di Torino e finito nelle campagne salentine, alla Masseria Boncuri, a raccogliere i pomodori perché il denaro della sua borsa di studio non bastava. Yvan e i suoi compagni hanno dovuto imparare in fretta le leggi del caporalato. I caporali requisiscono i documenti e li usano per procurarsi altri immigrati clandestini, con il rischio che vadano persi, esponendo così al ricatto anche chi è regolare. “Ai lavoratori non è permesso raggiungere i luoghi di lavoro con mezzi propri, devono usare i pulmini dei caporali pagando il trasporto 5 euro”. Se vuoi bere devi pagare 1,50 per l’acqua, se vuoi mangiare il panino costa 3,50 euro, quanto a loro viene pagato un cassone di pomodori da 3 quintali. Non conviene avere problemi di salute, il prezzo del trasporto in ospedale è di 20 euro. Un giorno però qualcosa è cambiato, servivano pomodori per le insalate: significava selezionarli uno a uno, raddoppiando la fatica, ma allo stesso prezzo. Yvan e gli altri braccianti non ci stanno: è l’inizio di una protesta che per settimane blocca la raccolta dei pomodori nel Salento. Le istituzioni sono costrette ad ammettere che il problema caporalato esiste: abbiamo dovuto aspettare uno sciopero di lavoratori migranti perché finalmente nell’agosto 2011 venisse approvata in Italia una legge contro il caporalato (articolo 603bis del codice penale).

“Abbiamo ancora tanto da fare”, ha concluso Yvan, prima di tutto perché quella legge è incompleta, “non c’è nulla che punisca le aziende: sono le aziende che danno i soldi ai caporali per sfruttarci”. Nelle campagne ferraresi certo la situazione non è così grave, il caporalato assume per lo più la forma dell’intermediazione: i lavoratori stranieri si rivolgono cioè a un loro connazionale che parla la loro stessa lingua e che diventa l’intermediario con il datore di lavoro. Tuttavia emergono episodi di grave sfruttamento, tanto che Alba parla di “paraschiavitù”: dai pakistani che lavorano per 15-25 euro al giorno ai rumeni che d’estate vivono stipati dentro container roventi. Inoltre Mosca ha parlato di una pericolosa “frattura fra i lavoratori”, che contrappone italiani e stranieri, con i primi che attribuiscono ai secondi la mancanza e il peggioramento delle condizioni di lavoro.
Forse la soluzione, o parte della soluzione, passa dalla consapevolezza. La consapevolezza, per esempio, che non possiamo più nasconderci dietro questa sorta di “schizofrenia”, come l’ha chiamata Raffaele Rinaldi, “per cui ci indigniamo delle situazioni di sfruttamento e di disperazione quando sono lontane da noi, mentre quando queste realtà cominciano a lambire la porta di casa l’uomo diventa il clandestino”, oppure “ci si scaglia contro gli immigrati e poi li si va a cercare per lavorare” nelle campagne o nei cantieri. Oppure la consapevolezza che anche noi, nel nostro piccolo, quando facciamo la spesa siamo potenti, perché abbiamo il potere di scegliere. In altre parole la consapevolezza di un legame inscindibile fra diritti, legalità, responsabilità e solidarietà.

Sabato in piazza Savonarola il concerto del Duo Bucolico. Risate e trasformismi in musica per la campagna elettorale di Sel

da: Federazione provinciale Sel Ferrara

Sono ironici, pungenti, impegnati ma con umorismo, Daniele Maggioli e Antonio Ramberti, in arte Duo Bucolico, sono due addetti alla risata. Musicisti, cantautori e attori comici capaci di parodie, battute e musica di grande qualità, i due artisti accompagneranno con il loro concerto sabato 10 alle 19 in piazza Savonarola, il comizio di Sel in occasione delle elezioni amministrative. Il duo, sul palco fino alle 19, presenta Furia Ludica, un affresco di colori in musica tra cantautorato, operetta elettronica e folk-cabaret. Antonio e Daniele, maestri di trasformismo, mettono in scena piccole storie allegoriche, invettive cosmiche e proclami dadaisti. Nell’avanzare del concerto le canzoni si fanno più asciutte sul piano della narrazione e più ricche negli arrangiamenti, senza sacrificare la loro spinta satirica e surreale. La vocazione alla performance ha permesso al duo di esibirsi in oltre 100 concerti e di vendere un numero considerevole di copie dei primi quattro album autoprodotti. Ora invece il Duo Bucolico si è preso tutto il tempo necessario per concentrarsi sul disco che porta il titolo del loro spettacolo, Furia Ludica dal quale emerge un sound maturo, competitivo e disinvolto.

La produzione del disco da parte di Cinedelic Records – label, nota per le curatissime pubblicazioni dedicate a compositori che hanno fatto la storia delle colonne sonore italiane come Morricone, Trovajoli, Umiliani e Ferrio ma anche per aver pubblicato il primo album dei Calibro 35 band di culto del panorama italiano indipendente) – vuole arrivare al cuore e al sorriso di chi non ha ancora avuto il piacere di vedere il Duo Bucolico dal vivo. E di gustarsi canzoni come l’esilarante “Mantra Town”, “cantautorato dub che guarda con occhi divertiti un fenomeno concreto: l’economia della trascendenza”, scrivono con lucida cattiveria. Eretico come sempre, il duo denigra lo spiritualismo di facciata, che molto spesso è solo un’altra faccia della nevrosi e ha ben poco di ascetico. Giusto un esempio per poi proseguire con un repertorio senza cedimenti, incalzante e capace di instillare il buonumore.

“L’auto mutuo aiuto ai tempi dei social media”, un nuovo incontro sabato al centro Agire Sociale

da: ufficio stampa Agire Sociale CSV Ferrara

L’incontro a Ferrara sabato 10 maggio. I temi trattati nell’occasione e il contributo dei nuovi canali di comunicazione on line all’interno dell’auto mutuo aiuto.

L’auto mutuo aiuto ai tempi dei social media. Di questo si parlerà sabato 10 maggio, dalle ore 9 alle 12.30, presso la sala riunioni di Agire Sociale, in via Ravenna 52 a Ferrara. L’incontro è proposto dal Coordinamento delle realtà di auto mutuo aiuto della provincia di Ferrara, punto di servizio che offre supporto e accompagnamento ai gruppi di auto mutuo aiuto territoriali. L’obiettivo è favorire un momento di riflessione e di confronto su nuovi e antichi bisogni di una società in continua evoluzione, aperto ad associazioni, gruppi e a tutti i cittadini, nella consapevolezza del valore e del ruolo dell’auto mutuo aiuto nel nostro territorio.

I gruppi di auto mutuo aiuto, presenti appunto da molti anni nel territorio ferrarese, sono nel loro insieme un movimento di cittadini che si mettono in gioco e condividono problemi di salute o situazioni di disagio legate al loro percorso di vita. Nel gruppo ogni partecipante può parlare della propria esperienza agli altri senza essere giudicato ed esercitare un ruolo attivo, generando consapevolezza di sé e acquisendo responsabilità per il benessere proprio e della collettività. Ma nell’era di internet, qual è il contributo dei social media o media sociali, ossia degli strumenti on line frutto delle nuove tecnologie che realizzano lo scambio di contenuti, immagini, video audio generati dagli stessi navigatori del web con una comunicazione da molti a molti, come forum di discussione, gruppi facebook e altri social network, per creare confronto e condivisione nel mondo dell’auto mutuo aiuto? Come sono utilizzati questi canali dai gruppi di auto aiuto? E come si integrano tali livelli di comunicazione sociale con quella diretta interpersonale? Nell’occasione saranno portate le testimonianze e l’esperienza del Gruppo Alleanza Cefalalgici (ALCE) e dell’Associazione Cibo&Gioia. Condurrà Jacopo Ceramelli, pedagogista ed esperto sui temi dell’auto aiuto

“Misuriamo il tuo passo”: domenica 11 maggio una camminata guidata in città nell’ambito del progetto “Cammina con noi”

da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

Proseguono le iniziative di Cammina con noi, il progetto del Dipartimento di Scienze della vita dell’Ateneo coordinato da Francesco Conconi, che organizza gruppi di cammino guidato e incontri sul tema dei benefici derivanti dall’esercizio di un’attività fisica regolare aperti liberamente alla cittadinanza.

Il prossimo appuntamento si terrà domenica 11 maggio, con ritrovo alle ore 8.30 alla Porta degli Angeli (in fondo a Ercole I d’Este) e partenza alle 0re 9.30, per una camminata libera, assistita, guidata e con ristoro finale fra le vie del centro storico della città di Ferrara.

L’adesione è gratuita e l’’invito è aperto anche a nuovi partecipanti.

Come spiega Conconi, “sono sempre più numerosi i dati che dimostrano quanto l’attività fisica regolare faccia bene alla salute e il programma Cammina con noi ha proprio lo scopo di facilitare l’uso di questo farmaco, facile da prescrivere ma spesso difficile da assumere. I gruppi di cammino sono guidati da un team di esperti composto da laureati in Scienze motorie, biologi, specializzandi in Medicina dello sport, cronometristi di Ferrara e un responsabile scientifico. Alla prima camminata, si misurano pressione, peso, altezza e giro vita e gli esperti sono a disposizione per offrire suggerimenti su calzature e abbigliamento tecnico. Ai partecipanti viene anche consegnato un libretto con le informazioni essenziali su attività fisica e salute. Le camminate, iniziate nell’inverno scorso, vengono abitualmente svolte sul circuito delle Mura, in gruppi distinti secondo la velocità di cammino, che viene costantemente rilevata con strumentazione elettronica e monitorata durante il periodo di allenamento”.

“Camminare meglio, più velocemente e con meno fatica, con miglioramenti dello stato di salute generale – conclude Conconi – sono i risultati attesi di questo progetto, che ha il sostegno del Dipartimento per lo Sport, Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e delle Farmacie Comunali Ferrara”.

Per ulteriori dettagli: camminareferrara@gmail.com

Si è chiusa ieri sera “Professione Genitore” con una riflessione sui soldi e sul valore del guadagno nei giovani

da: ufficio stampa Confartigianato

Con la psicoterapeuta Maria Rita Parsi, che ha parlato di ‘Come educare i nostri figli a gestire il danaro fin da piccoli’, si è chiusa mercoledì sera, al Teatro Comunale, Professione Genitore, diretta dallo psicoterapeuta Paolo Crepet e realizzata dalla Confartigianato col patrocinio di Comune, Resto del Carlino e Carice Main Sponsor. Partendo dalla sollecitazione del direttore Carice, Ivan Damiano, che nei saluti introduttivi ha spiegato l’importanza di dare del danaro una testimonianza di ‘valore’, la Parsi ha letto una carrellata di definizioni fornite dai giovanissimi sull’argomento ‘soldi’, evidenziando così come i ragazzini introitano in famiglia il peso delle difficoltà o il ‘lusso’ scontato della ricchezza. Condizioni che si traducono in malessere o benessere dei rapporti all’interno del nucleo. Su questo presupposto, la Parsi ha sviscerato la necessità, per gli adulti, di raggiungere una alfabetizzazione virtuale, così da poter seguire i figli sui social e sul web. Tanto più «perché non è lontano il giorno in cui le ‘spese’ verranno effettuate quasi esclusivamente dal cellulare. Il rapporto col danaro, quindi, per loro, non passerà più per le ‘mani’». In un’ottica di prevenzione – evitare le dipendenze – e lungimiranza, «già alle scuole elementari bisognerebbe fare agli studenti lezioni di economia ed educazione civica – ha sostenuto la psicoterapeuta – , perché ogni giorno sentono parlare di ‘crisi’ in tv. Ma devono avere la possibilità di comprendere bene che ciò che stanno ascoltando li tocca direttamente. Solo così da adulti saranno dotati di un sano concetto di spesa, debito, investimento». A piccoli ed adolescenti che spesso ricevono la ‘paghetta’ – «che devono imparare a gestire per i loro bisogni, i loro desideri, i loro interessi, con la consapevolezza che se si vuole una cosa, spesso, si deve rinunciare a un’altra» – va spiegato che «il valore del guadagno – ha chiuso la Parsi – passa per il merito, la fatica, il sacrificio».

George Ezra, rivelazione musicale dell’anno, aprirà il concerto dei Bastille a Ferrara, il 25 luglio

da: Ferrara sotto le Stelle 2014

La corsa al successo di George Ezra, il cui singolo Budapest è ancora stabile tra i più programmati dalle radio italiane, sembra inarrestabile. Solo pochi mesi fa il 20enne inglese era sconosciuto ai più, ma ora è diventato una realtà nel panorama musicale, tanto che i Bastille l’hanno scelto per aprire i loro concerti estivi.
E’ di oggi la notizia dell’uscita del suo attesissimo album di debutto, intitolato Wanted On Voyage, che sarà pubblicato il 1° luglio per Columbia Records.
Il giovanissimo cantautore inglese, ha iniziato la sua carriera quando è stato scoperto da “BBC introducing” a Bristol, la sua città adottiva, dopo aver postato una manciata di canzoni online. Invitato ad una live session nei leggendari Maida Vale Studios, Ezra si è esibito in una affollatissima performance al “BBC Introducing” Stage al festival di Glastonbury. La sua evidente autenticità, la voce profonda, e uno stile musicale unico, influenzato dalla contemporaneità britannica e insieme dal folk americano anni ‘70, hanno fatto si che in molti lo indicassero come “the next big thing”. Tra questi, anche la più importante radio inglese, BBC Radio1, con Zane Lowe che per primo ha iniziato a trasmettere “Budapest” e lo ha nominato come “Next Hype”, inserendolo anche nella top 5 del “BBC Sound of 2014”.
Budapest, inserito come seconda traccia nel disco, in Italia ha venduto finora, esclusivamente in digitale, oltre 30mila copie, aggiudicandosi il suo primo Platino Award. Il brano ha raggiunto il primo posto nella classifica di iTunes rimanendo stabile in vetta per molte settimane e ha scalato in breve tempo le classifiche radio, dove è ancora saldo ai primi posti da ben quattro mesi.
Grazie al clamoroso successo avuto nel nostro paese, Budapest sta iniziando ora a scalare le classifiche inglesi ed europee. In meno di sei mesi questa canzone è stata riprodotta in streaming oltre 10 milioni di volte su Spotify e cinque milioni di volte su YouTube.
Sito web: www.georgeezra.com

I Bastille, headliner della data ferrarese, sono senza dubbio tra i gruppi più amati in Italia: il loro primo concerto all’Alcatraz, lo scorso novembre, ha fatto registrare il tutto esaurito, così come la recente data al Mediolanum Forum.
Il 2013 è stato decisamente il loro anno: sono esplosi nell’airplay italiano e mondiale con il singolo Pompeii, il loro disco di debutto, Bad Blood, uscito a marzo su etichetta Emi Music, è entrato al n.1 delle UK album charts, ed ha conquistato il disco d’oro in Italia.
Hanno conquistato la nomination a ben 4 Brit Awards, vincendo nella categoria Best Breakthrough Act, e sono riusciti a sbarcare anche negli Stati Uniti, dove hanno trovato spalancate le porte di vetrine importanti come il David Letterman Show e il Saturday Night Live, entrando nella top 10 di Billboard.

Venerdì 25 luglio: Ferrara – Piazza Castello

Biglietti disponibili su ticketone.it e nelle altre prevendite autorizzate.

Informazioni al Pubblico:
www.ferrarasottolestelle.it
ARCI Ferrara – 0532.241419

Festa della Mamma: 52 le madri-portalettere impegnate nel recapito a Ferrara

da: Poste Italiane, ufficio Comunicazione Territoriale Emilia-Romagna e Marche

“Postiamo” un sorriso: quello delle mamme-portalettere, accompagnato dal sorriso dei propri figli. Ecco l’immagine che riassume nei centri di recapito di Ferrara la Festa della Mamma.
Donne e mamme, ecologiche e tecnologiche, protagoniste del servizio di recapito ogni giorno con professionalità, gentilezza e con un sorriso; in contatto con le persone, rispecchiano la capacità da parte dell’azienda di sostenere e valorizzare l’impiego femminile.
Madri determinate che, tutti i giorni, oltre a gestire gli impegni familiari, si occupano del coordinamento e della gestione della consegna della corrispondenza. Dotate di palmare e pos, sono veri e propri uffici postali “itineranti” e portano a domicilio alcuni utili servizi, fra cui il pagamento di bollettini e la spedizione di raccomandate, le ricariche telefoniche e della carta Postepay.
Nei due centri di recapito di Ferrara Centro e Ferrara Sud operano 68 donne (di cui 52 mamme) su un totale di 104 addetti che si occupano della lavorazione e della consegna della corrispondenza diretta a oltre 51.000 famiglie e 5.000 fra ditte, studi professionali e esercizi commerciali, ubicati nel territorio comunale di Ferrara, comprese le frazioni.
Il gran numero di donne e mamme nelle Poste ferraresi garantisce da sempre un forte apporto qualitativo al servizio. Sono frequenti le attestazioni di stima e di simpatia della clientela verso le addette per la particolare capacità di relazione e la grande e riconosciuta professionalità.

Sabato 10 maggio, all’Ibs, Roberto Pazzi presenta il suo nuovo romanzo “La trasparenza del buio”

da: Responsabile Eventi Libreria Ibs.it Ferrara

Dialoga con l’autore Marisa Miozzi, con letture a cura di Alberto Rossatti

Giovanni Caonero vive tre fulminei incontri trasgressivi nell’arco di pochi giorni. Si tratta infatti di uomini e tutti assai più giovani: un palestrato, uno stilista di moda e uno studente. Ma la vicenda del sessantenne protagonista non narra soltanto l’affollarsi di occasioni erotiche che rivelano il suo improvviso lasciarsi andare a quello che più desiderava e temeva. In “La trasparenza del buio” si insinuerà anche, oltre a quella evocata di “Giovanna la pazza”, la nonna cantante, la forte presenza di Milena, la donna che continua ad amarlo e a influenzarne le scelte. La scrittura di Roberto Pazzi si cala nella sequenza delle ore e dei giorni, nell’incalzare dei cellulari, delle video chat, degli sms, delle e-mail, restituendo alle perenni verità della letteratura gli effimeri linguaggi della comunicazione virtuale. S’inseguono così, in presa diretta, tradimenti e ossessioni, colpi di scena e inaspettate metamorfosi, sullo sfondo di un’Italia ancora omofoba, pur se diversa da quella narrata da Bassani, da Pasolini e da Tondelli. “La trasparenza del buio” ritrae, nel sentimento del tempo che lo divora, un uomo dai desideri che non invecchiano, determinato a non perdere le estreme occasioni di una vita con la disperata golosità di chi teme di non aver saputo cogliere, fra divieti e tabù della sua società, quanto della felicità gli spettava.

Roberto Pazzi poeta, narratore e giornalista, vive a Ferrara dove ha insegnato nella scuola e nell’università e tiene corsi di scrittura creativa. I suoi romanzi sono tradotti in ventisei lingue ed è considerato tra i più originali e visionari scrittori italiani, vincitore di importanti premi letterari come il “Premio Selezione Campiello”, il superpremio “Grinzane Cavour”, il “Montale”, il “Procida Elsa Morante” e due volte finalista al “Premio Strega”. Dei suoi diciassette romanzi i più recenti sono Il signore degli occhi (Frassinelli 2004), L’ombra del padre (Frassinelli 2005), Vangelo di Giuda (Sperling 2006), Dopo primavera (Frassinelli 2008) e Mi spiacerà morire per non vederti più (Corbo 2010). Ha scritto a lungo per il “Corriere della Sera” e attualmente collabora in Italia a “QN ” e negli Usa a “The New York Times”.

Sabato 10 maggio ore 17:30

Presso la storica sala dell’Oratorio San Crispino
Libreria IBS.it bookshop

Roberto Pazzi
presenta il suo nuovo romanzo
La trasparenza del buio
(Bompiani)

Dialoga con l’autore Marisa Miozzi
Con letture a cura di Alberto Rossatti

De Micheli Danza Festival: venerdì debutta “Marathon”

da: SpazioZero Cultura

Venerdì 9 maggio alle ore 21,00 presso il Teatro De Micheli di Copparo (FE) debutta Marathon, lo spettacolo creato dalle associazioni Cantieri Culturali Creativi e PuntoZero durante il periodo di residenza coreografica presso il Teatro stesso. Gli interpreti Valentina Dal Mas, Fabrizio Molducci e i giovani artisti del laboratorio coreografico Simone Arganini, Jasmine Caroli, Giovanna Chiarato, Clarissa Colombari, Stefano Nosella, Flavio Papini si cimentano in danze frizzanti che poco a poco diventano sempre più estenuanti. La coreografia e la regia sono di Romina Zangirolami e Ruth Zanella. Lo spettacolo è liberamente ispirato al romanzo “Non si uccidono così anche i cavalli? “di Horace McCoy, dove, nella piena grande depressione degli anni ‘30 in America, è in voga un genere crudele di spettacolo: maratone di ballo durante le quali coppie di persone disperate senza lavoro ballano per giorni interi, attratti dal premio in denaro a chi resisterà di più e dal vitto e l’alloggio assicurati per qualche tempo: una gara che porta fino allo stremo, ai propri limiti fisici e psicologici.

Con questo spettacolo si porta a conclusione la rassegna di danza al Teatro De Micheli che da aprile ad oggi ha ospitato performance e spettacoli di compagnie di danza contemporanea e neoclassica, regalando al pubblico originalità, entusiasmo ed elevato contenuto artistico. Il festival è organizzato, in collaborazione con il Teatro De Micheli, dalle associazioni PuntoZero di Ferrara e Cantieri Culturali Creativi di Rovigo, impegnate nella diffusione della danza, attraverso la didattica e la produzione di spettacoli.

Per informazioni e prenotazioni: Teatro De Micheli, Piazza del Popolo 11/A, 44034 Copparo (Fe) Tel. 0532 871634 biglietteria@teatrodemicheli.it; demichelidanzafestival@gmail.it

Forza Italia affronta i grandi interrogativi esistenziali: come diventare marchesa…

E’ assolutamente imperdibile l’incontro in programma sabato in castello. Risponde a uno dei quesiti fondamentali dell’esistenza umana, un interrogativo che ciascuno di noi ha angosciosamente posto a se stesso almeno una volta in quest’epoca di crisi: “Come diventare marchesa ed esserlo in tutte le occasioni della vita”. E’ un tema nodale dei giorni nostri, qualcosa che ci appassiona e ci scuote nel profondo dell’animo.

A proporre una così ghiotta occasione di crescita umana e intellettuale è Forza Italia, sempre attenta a intercettare i reali bisogni delle persone. Talchè, nel vortice della sua campagna elettorale, ha pensato giustamente di elevare il tono del dibattito generale, invitando nella nostra città un’esperta assoluta della materia, Daniela del Secco D’Aragona, che saprà con sapienza erudirci e illuminarci. Accanto a lei poseranno nobilmente tutti i candidati forzitalici, quelli delle amministrative e quelli delle europee.

La benemerita iniziativa è stata propiziata dal praticante avvocato Francesco Carità con il supporto dei club ‘La nuova Forza Italia Ferrara’ e ‘Forza Italia città estense’. Grati della caritatevole attenzione che schiude persino a noi plebei uno spiraglio all’anelito del marchesato, eleviamo il nostro canto: meno male che Francesco c’è.

P.S. Non è uno scherzo come inizialmente avevamo creduto, è tutto drammaticamente vero

Il mercante di pellicce

di Alessandro Porcari

La caffettiera rivestita di pelliccia. Una provocazione degna di una sfilata di alta moda. Si presenta così il sito internet dell’Associazione italiana pellicce. Oltre 150 mila animali allevati e abbattuti per produrre il simbolo per eccellenza del lusso femminile. Che allarga i confini e si adatta alla creatività tipica del Made in Italy. Così la pelliccia può rivestire una radio, una lampada da tavolo e persino una Vespa.

Contro questo mercato, in Parlamento ci sono tre proposte di legge, promosse da tre donne. Due alla Camera (Michela Brambilla e Chiara Gagnarli) e una al Senato (Silvana Amati). A queste, potrebbe presto aggiungersi l’azione delle Regioni italiane. Umbria, Sicilia e soprattutto l’Emilia-Romagna, che con cinque allevamenti mantiene una posizione di rilievo nella produzione nazionale di pelli di visone. Così l’Emilia-Romagna potrebbe essere la prima Regione italiana a proibire gli allevamenti da pelliccia sul proprio territorio. Una legge però che difficilmente potrà diventare operativa, perché creerebbe problemi costituzionali di uniformità legislativa nazionale. Lo ammette persino la Lav, Lega antivivisezione, la principale protagonista della lotta animalista. L’obiettivo reale è fare pressione sul Parlamento perché possa approvare nei prossimi mesi la messa a bando degli allevamenti su tutto il territorio italiano.

Una soluzione che non piace a Giovanni Boccù, rappresentante dell’associazione italiana allevatori di visone (Aiav). Il visone resta di fatto l’unica specie di animale da pelliccia ancora allevata in Italia. Poche decine di allevamenti, contro i 170 del 1980; un settore che sembrerebbe in via di estinzione. Il numero degli animali abbattuti in Italia, tuttavia, fa ancora impressione: oltre 150 mila, appunto.

Presidente, cosa sta accadendo agli allevamenti di visone in Italia?
Tutta colpa di una legge del 2001, che avrebbe dovuto recepire correttamente la direttiva europea in materia di protezione degli animali negli allevamenti. Invece ci obbligavano ad allevare i visoni a terra e a costruire piscine per loro. Non ci sono prove che dimostrino che l’allevamento a terra garantisca un maggiore benessere degli animali, anzi, i visoni si ammalano facilmente, con danni alla produzione. Nel mio allevamento avrei dovuto spendere cinque milioni di euro, senza aumentare i ricavi futuri. Ma abbiamo fatto cambiare l’articolo e ora gli impianti stanno nuovamente aumentando, nonostante la burocrazia fatta di decine di carte prima di ottenere un permesso. A Cella di Noceto, in Emilia Romagna, il Comune aveva legiferato per impedire l’allevamento di visoni. Il governo lo ha obbligato a rettificare. Io sto cercando di ampliare i miei impianti, ma ancora senza risultati. In queste condizioni molti allevatori rinunciano.

Dove stanno aprendo i nuovi impianti?
Non glielo posso dire. Contro di noi si stanno verificando atti di terrorismo. Gli ambientalisti distruggono gli impianti ancora prima che inizi il ciclo produttivo, ostacolano l’approvazione dei permessi dei Comuni facendo pressione sui sindaci, con migliaia di email ogni giorno. In alcuni impianti hanno avvelenato i cani, hanno buttato acido sulle macchine. Abbiamo già diverse denunce ai Carabinieri. Si firmano con la sigla Alf, Animal liberation front.

Vi accusano di torturare gli animali…
Se così fosse, dovremmo andare in galera e con noi l’Asl che verifica la conformità dei nostri impianti alle norme di legge. Noi invece rispettiamo le leggi. Contro di noi ci sono solo falsità. Ho invitato il presidente della Lav a visitare il mio impianto ma non ha mai accettato. Noi facciamo gli open day, chiunque può venire a visitare gli impianti. Il benessere degli animali è al top.

visoni
Visoni nella gabbia di un allevamento

Le sembra etico uccidere un animale per produrre pelliccia?
L’etica è una opinione. Se tengo un animale in casa, invece che lasciarlo libero, forse non è etico. Se uno dice che costruire una Ferrari non è giusto perché costa troppo e perché ci sono persone che non arrivano a fine mese, oppure che mangiare la carne di animali è scorretto perché possiamo mangiare la verdura, che facciamo? Magari blocchiamo tutto solo perché lo vuole la maggioranza. Dunque se è possibile allevare animali da pelliccia, il problema è il trattamento degli animali e su questo noi non abbiamo nulla da nascondere, anzi, se hanno qualcosa da proporci, noi siamo pronti a discuterne per migliorare la salute degli animali.
Noi accetteremmo anche di essere messi al bando, ma non sulla base di falsità. In Europa la Lav ha raccolto le firme per mettere al bando gli allevamenti. Ma hanno dovuto ritirarle perché abbiamo dimostrato che dicevano falsità e l’Europa ha rigettato la richiesta.
Se la questione è etica, si faccia la legge. Noi ci adegueremo, ma finché non c’è la legge, non possono dire che noi siamo illegali e scorretti facendo danno alle nostre strutture, con atti di vandalismo

Ci sono sondaggi che dimostrano che l’opinione pubblica è contraria alle pellicce…
La gente non è contraria, è indifferente e spesso non sa di cosa parla. Non ha mai visitato gli allevamenti. Le garantisco che chi è entrato da noi, esce convinto che gli allevamenti di animali da pelliccia siano identici a tanti altri allevamenti. Agli italiani interessa portare lo stipendio a fine mese, non mandare a casa altre famiglie. Chiudere i nostri impianti significherebbe un doppio costo. A noi dovrebbero darci un indennizzo per la perdita dello stipendio e degli impianti. Inoltre il mercato dovrebbe acquistare le pelli dall’estero, dove non ci sono le stesse norme di tutela della salute degli animali. Un doppio danno per il paese.

In Europa però molti paesi hanno già abolito gli allevamenti da pelliccia…
Sono paesi che non hanno allevamenti, così è troppo facile. In Inghilterra, una generazione di allevatori anziani ha preferito chiudere piuttosto che rinnovare gli impianti. Hanno incassato i soldi per la chiusura degli impianti, hanno preso altri fondi dall’Unione Europea e hanno investito nuovamente in Grecia. L’Olanda ha messo al bando gli allevamenti per questioni etiche, non per maltrattamento degli animali. Il governo olandese ha dato 23 milioni di euro agli allevatori, ma i danni al settore supera il miliardo e mezzo di euro e ora stanno ricalcolando gli indennizzi. Se i governi pagano, gli allevatori chiuderanno.

In Parlamento ci sono tre proposte di legge per l’abolizione in Italia, si sente minacciato?
In un paese civile la maggioranza decide, ma fin quando ci sono leggi che stabiliscono che la nostra attività è legittima, noi abbiamo il diritto a produrre senza ostacoli. Quando le proposte di legge saranno discusse in aula ne riparleremo. D’altronde, dall’estero vogliono comprare il nostro know-how e qui c’è chi prova a chiuderci e mandarci via

Ma in Italia siete poche decine, potrebbe essere facile chiudevi…
Se una famiglia guadagna poco che fanno la mettono sul lastrico solo perché agli altri non interessa il suo lavoro? Se un Parlamento vuole può chiudere anche un settore ricchissimo e fiorente.

C’è chi scuoia gli animali vivi, ha mai visto le immagini?
Sono cose che mi fanno venire i brividi. In Europa queste cose non possono avvenire, perché ci sono le leggi più ferree per il benessere degli animali. Abbiamo studiato con il supporto di università i migliori sistemi per garantire il benessere degli animali e tra poco arriverà anche una certificazione esterna che si aggiungerà ai controlli delle Asl. Se sbaglio qualcosa mi fanno il verbale. E’ nostro interesse certificarci, perché più alta è la qualità più il nostro prodotto è garantito sul mercato. Siamo i primi interessati al benessere degli animali, gli ambientalisti non vogliono capirlo. Il pelo viene bello se un animale sta bene, non se viene maltrattato.
Al Parlamento europeo, abbiamo fatto un’esposizione per presentare il nostro lavoro, anche agli animalisti. C’erano anche foto di animali feriti. Può succedere che un animale si possa ferire. Se uno mettesse una foto di un uomo andato in ospedale e dicesse: “questo è il genere umano”, direbbe una falsità. Così per noi l’importante è che venga curato e rimesso in produzione. Noi non abbiamo nulla da nascondere, ma cercano di accomunarci ad allevamenti lager. Noi abbiamo i controlli di ufficiali pubblici della Asl, anche sette volte l’anno. Se faccio male qualcosa, mi fanno il verbale. Se qualcosa non fosse corretta, dovremmo essere accusati tutti, compresi i controllori.

Che tempi ci sono per la certificazione?
Entro l’anno prossimo in tutta Europa. È attualmente in prova in alcuni allevamenti. All’asta di Helsinki, già ora chi vende pelli da allevamenti certificati prende un extra prezzo.

Che fine fanno i corpi degli animali scuoiati?
In Europa, gli allevatori riciclano un milione e mezzo di tonnellate di carne. Nel Nord Europa con la carne degli animali da pelliccia si produce biogas. È possibile farne farine proteiche e bocconcini per l’alimentazione di altri animali. Tutto il prodotto è utilizzabile. Noi comunque non ci occupiamo dei corpi degli animali, perché fanno parte del ciclo successivo, di cui si occupano le aziende autorizzate dalla Asl. Pensi che 30 anni fa, alcuni allevatori si riempivano la cella frigorifera e mangiavano quella carne tutto l’anno.

Come va il mercato delle pellicce?
Benissimo, il prodotto viene venduto. Il mercato è mondiale, non è solo quello italiano. In Italia, abbiamo la MiFur che è una delle principali Fiere del mondo. La pelliccia è utilizzata ovunque ed è più che mai di moda.

Ma il prezzo sta calando, troppa concorrenza?
Negli ultimi mesi c’è stato finalmente un calo, dopo un aumento del 168% registrato negli ultimi cinque anni. Per noi è meglio, perché certi mercati erano tagliati fuori, mentre ora stanno tornando a comprare.

Non c’è stato un cambiamento culturale con le pellicce ecologiche?
Sono pellicce di plastica prodotte dal petrolio, che non è possibile definire ecologiche. È indistruttibile e prodotta in modo inquinante. Anzi, più le persone comprano pellicce di plastica, più si rendono conto della qualità del nostro prodotto. Sappiamo quanto distrugge il petrolio, con danni alla vita degli animali. Quello è un bene non rinnovabile, finirà. Noi produciamo quanto vuole il mercato.

Come vi tutelate dai colleghi che non rispettano le norme?
Quando è successo siamo stati i primi a denunciarli. Purtroppo chi passa con il semaforo rosso ci sarà sempre, ma questo non vuole dire che gli allevamenti torturino gli animali. Noi non diciamo alla gente che debba portare la pelliccia, ma nessuno dica che non possiamo produrla.

Come si riconosce sul mercato una pelliccia prodotta senza il rispetto delle norme europee?
Il prezzo, sensibilmente più basso. Noi dobbiamo seguire cicli dietetici. Tutto deve essere bilanciato. Noi possiamo mancare di attenzione verso gli animali. Poi paghiamo le tasse. Certo in alcuni paesi, dove vivono con le galline in casa, se offrissimo cinquanta euro per farla scuoiare viva, sono sicuro che me lo farebbe anche con i denti. Se qualcuno dovesse dire che in Italia ci sono atteggiamenti simili io mi costituisco parte civile. Se gli ambientalisti fanno vedere filmati così violenti lasciando credere che succeda anche in Italia, vuol dire che hanno la coscienza sporca. Perché dovevano denunciare quelle persone, non possono metterci a paragone. L’istituto zooprofilattico di Brescia ha messo le telecamere per vedere la reazione degli animali al gas con cui vengono uccisi. Non agonizzano, muoiono in pochi secondi. Quando la concentrazione di ossido di carbonio è giusta, noi mettiamo gli animali. Poi li deponiamo sulle rastrelliere e aspettiamo il giorno dopo. Solo a quel punto noi interveniamo.

[© www.lastefani.it]

L’arte di annoiarsi

“Non si dovrebbe sottovalutare la noia come fonte di meditazione e fantasticherie, le centinaia di ore della tua prima infanzia in cui ti sei trovato solo, privo di stimoli, senza niente da fare, troppo svogliato o distrutto per voler giocare con i tuoi camion o le tue automobiline, per prenderti la briga di schierare i tuoi cowboy e indiani in miniatura… E siccome fuori pioveva o faceva troppo freddo per uscire di casa, languivi in un torpore ombroso e depresso, ancora troppo giovane per leggere, per telefonare a qualcuno, sognando un amico o un compagno di giochi che ti facesse compagnia… Temutissime ore di noia, lunghe ore solitarie di vuoto e silenzio, intere mattine e pomeriggi in cui il mondo smetteva di girare intorno a te, eppure quel terreno sterile si rivelò più importante di tanti giardini in cui avevi giocato, perché è li che ti sei addestrato a stare da solo, e una persona può lasciare libera la mente solo quando è sola”. (P. Auster, 2013, Notizie dall’interno, p. 37).
Questo affascinante brano tratto da un romanzo in forma autobiografica dello scrittore americano Paul Auster, mi serve come spunto per riflettere su un’esigenza che questo tempo nega: consentire lo spazio per la noia. Lasciare che emerga un tempo vuoto nella scansione delle proprie giornate è la condizione per riflettere sul senso di ciò che stiamo facendo, per ascoltare i propri desideri e sviluppare un pensiero creativo. Esigenza primaria che contrasta con un’attitudine diffusa a gestire il tempo libero con l’impegno ossessivo a chiudere ogni possibile spazio di tempo vuoto.
Anche nel rapporto con i bambini si commette, per lo più, l’errore di non lasciare spazio alla noia. I bambini sono sommersi e soffocati di proposte. I genitori occupano tutto il tempo dei bambini con le più varie attività e riempiono ogni spazio. Crescono bambini che non sanno fare i conti con la noia e con un tempo vuoto, non sanno giocare da soli e baloccarsi con i propri pensieri, magari inventando storie immaginarie a partire da semplici oggetti quotidiani.
La tendenza a riempire ogni momento talvolta risponde al senso di colpa per non dedicare ai figli abbastanza tempo e attenzione, spesso è una proiezione degli adulti che propongono ai figli cose che loro stessi avrebbero voluto fare e vivendo in tal modo i bambini come un prolungamento narcisistico di sé.
La saturazione di ogni spazio è anche un dato culturale di questo tempo: l’idea che ogni spazio debba essere indirizzato a qualche utilità, ad apprendere una specifica capacità. Un’idea di utilità che riduce lo spazio del gioco, lo spazio dell’astrazione e del pensiero simbolico, in nome di un precoce apprendimento di abilità. Vince così la concezione dell’apprendimento come performance da raggiungere ad ogni costo. In questa esasperata ricerca di formazione di competenze si esprime anche una delega agli esperti dell’apprendimenti: si preferisce pagare il corso piuttosto che condividere attività da fare insieme.
Nel futuro questo mancato apprendimento ad assecondare i propri ritmi e vocazioni, può provocare la tendenza a riempire il tempo con oggetti che anche in quel caso sono sostituti del desiderio, oggetti di consumo, cibo, fino alla droga. Imparare a non otturare ogni mancanza è la condizione necessaria per accedere al desiderio. Così da adolescenti i ragazzi che non sono abituati a fare i conti con la mancanza, faticano a dire cosa vogliono.
La condizione per desiderare è la mancanza, se questa viene tappata con oggetti, cose o progetti costruiti da altri, non solo viene impedito l’accesso al desiderio, ma non ci si abitua a fare i conti con la frustrazione.
Bambini abituati a stare solo con adulti, che non sanno giocare da soli, saranno adulti che non sapranno fare i conti con le inevitabili frustrazioni della vita: quando queste si presenteranno li troveranno impreparati a fronteggiarle.

Chiara Baratelli è psicoanalista e psicoterapeuta, specializzata nella cura dei disturbi alimentari e in sessuologia clinica. Si occupa di problematiche legate all’adolescenza, dei disturbi dell’identità di genere, del rapporto genitori-figli e di difficoltà relazionali.
baratellichiara@gmail.com

GERMOGLI
l’aforisma
di oggi…

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la giornata…
 
“È questo il senso dell’amicizia: condividere i pregiudizi nati dall’esperienza”(Charles Bukowski)

IMMAGINARIO
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Ogni giorno immagini rappresentative di Ferrara in tutti i suoi molteplici aspetti, in tutte le sue varie sfaccettature. Foto o video di vita quotidiana, di ordinaria e straordinaria umanità, che raccontano la città, i suoi abitanti, le sue vicende, il paesaggio, la natura.

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Uno scorcio del sottomura (foto di Aldo Gessi)

Uno scorcio del sottomura (foto di Aldo Gessi) – clicca sull’immagine per ingrandirla