Skip to main content

Giorno: 28 Maggio 2014

Comune di Ferrara, tutti i comunicati del 28 maggio

da: ufficio stampa Comune di Ferrara

La newsletter del 28 maggio 2014

CRONACACOMUNE
CONFERENZA STAMPA – Venerdì 30 maggio alle 11,30 nella sala degli Arazzi del Municipio
Presentazione della 12.a edizione del ‘Trofeo della Solidarietà’ di calcio in via Frutteti
28-05-2014

Venerdì 30 maggio alle 11.30 nella sala degli Arazzi della residenza municipale si terrà la conferenza stampa per presentare la 12.a edizione del ‘Trofeo della Solidarietà’, manifestazione a scopo benefico che vedrà impegnati dal 4 al 6 giugno ai campi del centro sportivo Frutteti professionisti e stelle del calcio di ieri e di oggi.

A fianco dell’organizzatore Davide Fratini all’incontro con la stampa interverranno, tra gli altri, autorità, collaboratori dell’iniziativa e rappresentanti delle associazioni Onlus beneficiarie.

(A cura degli organizzatori)

BIBLIOTECA ARIOSTEA – Giovedì 29 maggio alle 16,30 conferenza di Stefano Caracciolo
Autobiografia e immaginazione artistica nelle opere di Graham Greene
28-05-2014

Sarà dedicato alla vita e alla produzione letteraria di Graham Greene il nuovo appuntamento con le conferenze di Stefano Caracciolo, docente di Psicologia clinica dell’Università di Ferrara, in programma giovedì 29 maggio alle 16,30 alla biblioteca Ariostea. L’incontro, aperto a tutti gli interessati, ha per titolo ‘Una specie di vita: autobiografia nelle opere di Graham Greene’ e proporrà un’incursione nella produzione letteraria del celebre scrittore inglese, dove accanto all’immaginazione artistica si fondono spesso tormento, eccitazione e riflessioni sulla complessità del sentire umano.
L’appuntamento rientra nel ciclo di incontri ‘Anatomie della mente’, organizzato in collaborazione con la Sezione di Psicologia Generale e Clinica della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Ferrara e dedicato alla lettura di diversi “paesaggi umani”, attraverso esplorazioni psico-biografiche di personaggi famosi della storia, nel cinema, della letteratura e della musica.

AZIENDA SERVIZI ALLA PERSONA – Per attuare concrete azioni per l’autonomia socio – lavorativa
Firmato l’accordo di programma per l’inserimento lavorativo di persone in situazione di disabilità o svantaggio sociale
28-05-2014

(Comunicato a cura di ASP – Azienda Servizi alla Persona)

Venerdì 9 maggio scorso è stato rinnovato il piano formativo integrato per l’anno 2014 finalizzato all’inserimento lavorativo di persone in situazione di disabilità o di disagio sociale, in continuità con quello distrettuale siglato negli scorsi anni tra ASP di Ferrara, ASSP Unione Terre e Fiumi, Centro Studi Opera Don Calabria Città del Ragazzo e Fondazione San Giuseppe di Cesta. Il Protocollo ha la finalità di ampliare e consolidare una rete distrettuale che continui nel tempo e che garantisca la condivisione di piani formativi, la diversificazione dei servizi, la qualità degli interventi e non ultimo un utilizzo razionale delle risorse. Una concertazione sempre più completa e condivisa, che coinvolge l’ASP di Ferrara, l’ASP del Delta Ferrarese, l’ASP “Eppi-Manica-Salvatori” Argenta-Portomaggiore e lo IAL E.R. Sede di Ferrara e Irecoop E.R. Sede di Ferrara.

La presenza di una rete costituisce una premessa importante per attuare concrete azioni di tutela e recupero dell’autonomia socio – lavorativa della persona. Con progetti individuali di inserimento, le parti firmatarie garantiscono misure alternative a forme di assistenza economica e un più efficace affiancamento nel percorso progettuale.

PROGETTO IL GIOCO FA DIVENTARE GRANDI – Tante le cartoline consegnate dai bambini
Strumenti didattici in regalo agli istituti vincitori del concorso ‘Segnala la scuola’
28-05-2014

(Comunicato a cura della Segreteria organizzativa de ‘Il gioco fa diventare grandi’)

Sono state premiate domenica 25 maggio, al Centro Commerciale Le Mura, alla presenza del
direttore dell’Istituzione Servizi Educativi Scolastici per le Famiglie del Comune di Ferrara Mauro Vecchi, le tre scuole cittadine vincitrici del concorso ‘Segnala la scuola’.
L’occasione offerta dal concorso è stata colta al volo dagli insegnanti per coinvolgere in modo originale le classi: fare un disegno creativo per votare in tantissimi la propria scuola, per sostenerla e provare così ad aggiudicarsi premi utili per le attività didattiche.
Le scuole molto spesso, a causa della mancanza di risorse, non riescono ad acquistare nuovi giochi o strumenti a supporto delle lezioni e questa era un’opportunità preziosa, per fare lavorare i bambini in vista di un obiettivo comune. Così l’urna si è riempita di cartoline, che testimoniano l’amore dei piccoli per la propria scuola e la passione di tanti bravi insegnanti.
L’iniziativa rientra nel progetto didattico ‘Il gioco fa diventare grandi’, promosso con il patrocinio della Provincia e del Comune di Ferrara e dedicato al valore del gioco come fondamentale strumento di crescita. Il progetto, che ha registrato un successo straordinario nelle scuole del territorio, ha proposto tante attività educative, ma ha anche invitato i più piccoli a illustrare le cartoline realizzate per l’iniziativa, indicando il nome della propria scuola.

Le scuole vincitrici:
1° classificato – premio: un computer
Scuola primaria A. Manzoni – Ferrara
2° classificato – premio: un mappamondo digitale
Scuola primaria G. Bombonati – Ferrara
3° classificato – premio: un microscopio digitale
Scuola d’infanzia paritaria C.i.f. Ferrara

ASSESSORATO CULTURA – Concerti in calendario da venerdì 30 maggio a domenica 8 giugno a Malborghetto di Boara
Al via la 21.a edizione di ‘ROCKaFE’, fra tanta musica e solidarietà
ASSESSORATO CULTURA – Dal 24 maggio al 2 giugno a fianco della sagra di S.Maurelio a Malborghetto di Boara I gruppi musicali di “ROCKaFE” sul palco della ventesima edizione – See more at: http://www.cronacacomune.ithttp://www.cronacacomune.it/notizie/21204/i-gruppi-di-rockafe-pron

28-05-2014

(Testo a cura degli organizzatori)

Da venerdì 30 maggio a domenica 8 giugno, nella classica location del parco della Fondazione “F.lli Navarra” a Malborghetto di Boara, tornerà ROCKaFE, ma in una nuova veste più intima e coinvolgente per celebrare il suo ventunesimo compleanno. In apertura tre giorni di feste a tema con la Rockafe Time Machine: venerdi 30 maggio si torna agli anni 50 con il concerto degli “Chevrolet ’57” live e dj set (benvenuti i motociclisti di ogni genere e consigliato l’abbigliamento a tema, sul posto sarà presente una postazione di trucco ad hoc), sabato 31 si passa ai favolosi 70s (saturday night fever) con i travolgenti “Amanda Groove”. Domenica 1 giugno si celebreranno infine gli anni novanta con gli “Alice in a box”. Lunedì 2 giugno avrà luogo l’ormai classica maratona dalle 19 alle 24 che vedrà alternarsi sul palco le migliori band ferraresi.
Martedì 3 giugno un evento unico proposto da ROCKaFE insieme alla Sagra di S.Maurelio: lo spettacolo di danza-incontro con Simona Atzori, artista, ballerina, pittrice già ospite anche al Festival di S.Remo. Una grande esperienza sia artistica che umana proposta a tutti i giovani ferraresi e che vedrà tra gli spettatori anche le più note personalità cittadine. In apertura il concerto di “Elis Guerzoni acoustic trio”.
Da mercoledì si torna alla classica rassegna musicale con tre serate divise per generi: il 4 giugno Acoustic-Folk con “Pietra Muta”, “White Revellers” e “Terza Classe”; il 5 giugno Ladies on Stage con “Down the rabbit hole” (vincitori della scorsa edizione del concorso), “We’re going out of businnes” e “We’re all to blame”. Venerdi 6 è invece il momento Heavy Rock con “Stealth” e “Candy Queers”e la band tributo agli Iron Maiden “Darkstalkers”
In chiusura due serate che rappresentano l’essenza della manifestazione: il concorso “Memorial Paolo Laccetti” 2014, quest’anno rivolto alle nuove generazioni di musicisti, numerosi e tutti giovanissimi. L’assegnazione del trofeo avverrà domenica 8 giugno al termine della serata.
Il finale della kermesse vedrà il consolidato spettacolo pirotecnico.
L’ingresso è secondo tradizione gratuito, ogni sera saranno aperti stand gastronomici sia nell’ area Rockafe che nella contemporanea Sagra di S. Maurelio (che propone anche tutta una serie di interessanti spettacoli rivolti a bambini e famiglie con la partecipazione delle scuole e delle associazioni del territorio). I concerti inizieranno alle 21.30.
Come ogni anno il Comitato S.Maurelio-Rockafe – che si avvale del patrocinio e della collaborazione del Comune e della Provincia di Ferrara – cerca di dare visibilità e sostenere un’associazione operante nel sociale, quest’anno individuata nella ONLUS “Dalla terra alla luna” che si occupa di autismo. Sarà presente con un banchetto dedicato e testimonianze dirette durante le serate.
Aggiornamenti e news su www.rockafe.it

VIABILITA’ – Provvedimenti in vigore il 30 e 31 maggio e l’1 giugno
Modifiche al traffico per le prove dei cavalli e per le gare del Palio 2014
28-05-2014

In occasione delle prove dei cavalli e delle gare del Palio di Ferrara 2014, nelle giornate del 30 e 31 maggio e dell’1 giugno sarà in vigore una serie di provvedimenti di viabilità nell’area cittadina interessata dalla manifestazione, dove sarà posizionata la relativa segnaletica.

In particolare, dalle 8 alle 20 del 30 maggio, dalle 8 alle 20 del 31 maggio e dalle 12 alle 21 dell’1 giugno in via Fossato, via del Gregorio, via del Cortile e in piazza Ariostea, lato est da via del Cortile a corso Porta Mare, e lato Sud da via del Gregorio a via fossato, sarà in vigore il divieto di transito (ammessi i residenti con possibilità di ricovero dei veicoli fuori dalla sede stradale).

Nella giornata di domenica 1 giugno saranno invece in vigore i seguenti provvedimenti:
– Piazza Ariostea, nell’anello centrale, nelle quattro rampe di collegamento con la sede carrabile esterna: è revocata l’area pedonale;

– Piazza Ariostea, nelle carreggiate Sud, Est ed Ovest: è istituito il divieto di fermata ambo i lati ed il divieto di transito, dalle 8 alle 21.

– Corso Porta Mare, tratto da corso Ercole I Este a via Montebello: istituzione del divieto di transito, eccetto i residenti e gli autorizzati, e del divieto di fermata ambo i lati, dalle 12 alle 21.

– Corso Porta Mare tratto compreso fra via Mortara e via Montebello: nella semicarreggiata con pari direzione di marcia, istituzione di strada a fondo chiuso ammessi fino via Vigne residenti ed autorizzati, dalle 12 alle 21. Nella semicarreggiata opposta è consentito il traffico nel senso normale della circolazione.

– Corso Biagio Rossetti, tratto da via Pavone a corso Ercole I d’Este: nella semicarreggiata con pari direzione di marcia, istituzione di divieto di circolazione a tutti i veicoli eccetto residenti, dalle 14 al termine della sfilata del Corteo Storico. Nella semicarreggiata opposta da corso Ercole I d’Este a via Spartaco è istituita area di sosta riservata a veicoli con contrassegno invalidi.

– Via Mascheraio, tratto da via del Gregorio a via Palestro: istituzione del senso unico di marcia verso via Palestro e revoca dell’attuale senso unico verso via del Gregorio, dalle 14 alle 21.

– Via Mascheraio, tratto da via Borgoleoni a via Palestro: inversione dell’attuale senso unico di marcia verso via Palestro e revoca dell’attuale senso unico verso via Borgoleoni, dalle 14 alle 21.

– Via Borgo dei Leoni, tratto da via Mascheraio a corso Porta Mare: istituzione di divieto di transito dalle 14 alle 21, ammessi i residenti.

– Vicolo del Voltino: istituzione di divieto di transito dalle 14 alle 21, ammessi i residenti.

– Via Cortile: istituzione del divieto di transito e di fermata ambo i lati dalle 8 al termine della manifestazione, ammessi i residenti.

– Via del Gregorio e via Fossato: istituzione del divieto di fermata e di transito dalle 8 a termine manifestazione eccetto residenti con possibilità di ricovero in area privata.

– Via Palestro, tratto da piazza Ariostea a via Mascheraio: istituzione del divieto di transito, eccetto residenti, dalle 8 a termine manifestazione.

– Viale Cavour, tratto da via Spadari a largo Castello: nella semicarreggiata con pari percorrenza istituzione del divieto di circolazione dalle 14 al termine della sfilata del Corteo Storico.

– Largo Castello, tratto da viale Cavour a corso Giovecca: istituzione di divieto di transito dalle 14 al termine della sfilata del Corteo Storico;

– Corso Ercole I D’Este, tratto da largo Castello a corso Porta Mare: istituzione di divieto di transito dalle 14 al termine della sfilata del Corteo Storico;

– Corso Ercole I D’Este, tratto da via Arianuova a corso Porta Mare: istituzione di divieto di transito eccetto residenti ed autorizzati dalle 14 al termine della sfilata del Corteo Storico.

– Corso Giovecca, tratto da via Montebello a corso Martiri della Libertà: nella semicarreggiata con pari percorrenza istituzione del divieto di circolazione dalle 14 al termine della sfilata del Corteo Storico.

In caso di maltempo e di rinvio delle gare ufficiali e della sfilata del corteo storico, tali provvedimenti avranno efficacia il giorno 2 giugno oppure il 6 – 7 – 8 giugno 2014 .

SERVIZIO COMMERCIO – Provvedimenti in vigore domenica 1 giugno dalle 10 alle 20
Palio 2014: le regole per la vendita di bevande
28-05-2014

In occasione dello svolgimento dell’edizione 2014 del Palio di Ferrara, l’Amministrazione Comunale ha disposto una serie di regole relative alla vendita di bevande.
In particolare: “E’ vietato ai titolari di pubblici esercizi di somministrazione (compresi i circoli), nella giornata di domenica 1 giugno 2014 – dalle 10 alle 20 – in occasione dello svolgimento della manifestazione ‘Palio della Città di Ferrara 2014′, che avrà luogo in piazza Ariostea, vendere per asporto bevande di qualunque genere contenute in recipienti metallici o di vetro e somministrare e vendere bevande alcoliche e superalcoliche (birra compresa); l’attività di ristorazione (ristoranti e pizzerie) è esclusa dal divieto per le sole bevande alcoliche somministrate in concomitanza con la consumazione dei pasti.
Il presente divieto è esteso agli esercizi commerciali a posto fisso o su area pubblica e vale per le attività che si trovano sul o all’interno del perimetro composto da: corso Porta Mare angolo via Mortara, corso Biagio Rossetti angolo via Ariosto, viale Cavour angolo via Ariosto e corso della Giovecca angolo via Mortara”.

SIPRO – Venerdì 30 maggio in Castello Estense i due momenti, alle 10 e alle 12.30
“Il contributo del Progetto Pitagora”, incontro e conferenza stampa con SIPRO Agenzia Provinciale per lo Sviluppo
28-05-2014

SIPRO Agenzia provinciale per lo sviluppo, ha organizzato per venerdì 30 maggio, dalle ore 10 alle ore 13, presso la sala Consiglio del Castello Estense, l’incontro “Verso la Regione Adriatico Ionica – il contributo del Progetto Pitagora”.

L’iniziativa è stata organizzata nell’ambito del Final Meeting del progetto PITAGORA – Platform for the Information Technology Aimed at Getting Opportunities to reduce ICT Gap in the Adriatic Area, (finanziato dal Programma per la cooperazione transfrontaliera IPA Adriatico) di cui SIPRO Agenzia per lo sviluppo è capofila.
L’Assessore Luigi Marattin aprirà i lavori, in cui interverranno anche le autorità dei diversi paesi coinvolti nel progetto: Italia, Albania, Croazia, Montenegro, Bosnia Herzegovina.

L’appuntamento di venerdì 30 maggio prevede anche, alle 12.30 una Conferenza stampa alla quale preghiamo di presenziare numerosi, in cui i partner di progetto sottoscriveranno un accordo di collaborazione transnazionale sull’ICT.

(Comunicato a cura di SIPRO Agenzia provinciale per lo sviluppo )

logo-regione-emilia-romagna

Indagine al Policlinico di Modena, Lusenti: “Ipotizzati reati gravissimi, ci tuteleremo”

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Bologna – L’indagine condotta dalla Procura della Repubblica di Modena, in merito a presunti reati commessi a danno del Policlinico della città, è oggetto di un commento di Carlo Lusenti, assessore regionale alle Politiche per la salute.
“Da parte nostra – premette l’assessore Lusenti – forniremo la massima collaborazione alle Autorità inquirenti, in modo tale da far emergere al più presto eventuali responsabilità individuali, a tutela del buon nome che il sistema sanitario dell’Emilia-Romagna ha saputo conquistarsi nel tempo”.
“I fatti che vengono contestati dalla Procura di Modena, riferiti alla precedente gestione – aggiunge l’assessore – prefigurano, qualora venissero accertati, responsabilità gravi e fortemente lesive per l’immagine di integrità dell’intero sistema sanitario regionale”.
“E’ evidente che in questa vicenda – conclude Lusenti – la Regione Emilia-Romagna e l’intero Servizio sanitario regionale sono parte lesa, ed in quanto tale ci tuteleremo in ogni sede, nel rispetto delle tante persone che lavorano onestamente nelle nostre strutture sanitarie e della qualità dell’assistenza che ci viene universalmente riconosciuta”.

logo-regione-emilia-romagna

A due anni dal sisma, un concerto in diretta web con orchestre e cori delle scuole

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Musica a scuola. Orchestre e cori in Emilia Romagna in concerto a Casalgrande (Re) a due anni dalla seconda scossa di terremoto. Diretta web domani 29 maggio ore 10. Saranno presentati progetti innovativi di orchestre d’archi, scuole civiche e cori scolastici.

Bologna – Un concerto delle orchestre e dei cori delle scuole dell’Emilia-Romagna a due anni dalla seconda scossa di terremoto che ha colpito l’Emilia nel 2012, per ricordare la ferita causata dal sisma al sistema scolastico dell’Emilia-Romagna. Si intitola “Musica a scuola. Orchestre e cori in Emilia-Romagna” e si svolgerà domani 29 maggio a Casalgrande, in provincia di Reggio Emilia, nel Teatro “Fabrizio De Andrè”. Il concerto è organizzato dall’Assessorato alla Scuola della Regione Emilia-Romagna, dall’Ufficio scolastico regionale, dall’associazione Assonanza e dalla Fondazione Scuola di Musica “Carlo e Guglielmo Andreoli” di Mirandola (MO). L’iniziativa presenterà progetti innovativi di orchestre d’archi, delle scuole civiche di musica e di cori scolastici che si sono particolarmente distinti nella scuola, valorizzando la musica come disciplina curricolare, e nell’extra-scuola attraverso concerti presso importanti istituzioni musicali.

“La seconda forte scossa ha provocato danni ingenti alle scuole dell’Emilia – ricorda l’assessore regionale alla Scuola Patrizio Bianchi – Da allora fino ad oggi la Regione è intervenuta per ricostruire quanto era stato distrutto e abbiamo continuato ad ampliare le scuole con laboratori e palestre. Abbiamo deciso di ricordare quei terribili momenti con la musica, che in Emilia-Romagna è sempre stata una disciplina molto valorizzata, anche grazie alla forte sinergia con le Scuole Civiche di musica, con i cori di Cavezzo e di Mirandola e l’associazione Assonanza, realtà molto importanti per la didattica musicale nelle scuole”.

“Nulla è più come prima e tutto va ricostruito, anche quanto non distrutto, perché va ricollocato in contesti fisici ed umani mutati – spiega il vicedirettore generale Ufficio scolastico regionale per l’Emilia-Romagna Stefano Versari – Nella nostra terra è stato fatto tantissimo per le scuole, ma è velleitario pensare esista un colpo di bacchetta magica che risolva il dramma in un momento, perché nulla può più essere come prima. Per questo ci ritroviamo per ricordare con la bellezza della musica quanto accaduto e non dimenticare i disagi piccoli e grandi che le aree terremotate vivono anche oggi”.

L’incontro sarà trasmesso dalle ore 10 in diretta web sui siti http://www.didatticaer.it/ e http://www.istruzioneer.it/

All’iniziativa saranno presenti l’assessore Patrizio Bianchi e il vicedirettore dell’Usr Stefano Versari. Sono stati inoltre invitati Roberto Raggi sottosegretario del Miur e Luigi Berlinguer presidente del Comitato nazionale per l’apprendimento pratico della musica del Miur.

Venerdì, all’IBS, Enzo Minarelli presenta il libro “Il centro del cerchio. Ezra Pound e la ricerca verbo-voco-visiva”

da: Responsabile Eventi Libreria IBS.it Ferrara

Ne discute con l’autore Massimo Bacigalupo

Questo studio condotto da Enzo Minarelli pone la figura di Ezra Pound al centro della ricerca verbo-voco-visiva della seconda metà del Novecento.

Il punto nero al centro del cerchio è una tipica immagine-imagista, comporta un carico di propulsione capace di estendere il proprio influsso attraverso il conseguente dispiegarsi dei cerchi concentrici.
Quel punto nero racchiude l’idea avuta da Ezra Pound di accostare alla scrittura tipografica l’ideogramma come sua estensione semantica e grafica, idea che farà germinare le esperienze verbo-visive denominate con le sigle Anascrittura, Scrittura Simbiotica, Poesia Concreta, qui indagate nelle loro prime prove svolte nel corso degli anni Cinquanta prima e dopo l’incontro con il poeta americano.

Quel punto nero sta per la bobina audio ritrovata negli archivi di Anna Oberto, con la voce originale di Pound, registrata il 10 marzo del 1959 a Rapallo, quando era appena rientrato in Italia dopo il suo rilascio dal manicomio di Washington, e veniva frequentato dal gruppo genovese di giovani poeti sperimentali, oltre agli Oberto [Anna e Martino] anche Gabriele Stocchi e Ugo Carrega.
Il nastro decifrato attesta che il poeta legge versi che entreranno nei Canti CX e CXIII. Ciò ha spinto l’autore, grazie anche agli incontri mirati con Mary de Rachewiltz e Massimo Bacigalupo, a formulare ipotesi critiche sul ruolo svolto dagli affreschi di Palazzo Schifanoia a Ferrara verso la composizione dei Cantos, sulla polivalente funzionalità dell’ideogramma nei Canti Pisani e sul modulo espressivo di lettura a viva voce adottato sia da Pound che da Yeats.

Quel punto nero, infine, rappresenta il film A proposito di Pound, girato nel 1955, con lo scopo di attirare l’attenzione sull’ingiusta detenzione del poeta, esso inaugura in un periodo al di fuori di ogni sospetto, la nuova stagione del film sperimentale, del film d’artista fino alla videopoesia, facendo propria la lezione del cinema d’avanguardia russo.

Enzo Minarelli, dopo la laurea in psicolinguistica all’Università di Venezia, sin dagli anni Settanta articola la sua attività partendo dalla parola scritta che diverrà orale, visiva e televisiva. Ha all’attivo una decina di libri di poesia lineare, il più recente O’ grande ventre dell’onda, poesie 2002-2006, Lecce, Manni, 2007, oltre a numerose audio-registrazioni, cataloghi, CD-Rom, DVD. Autore del Manifesto della Polipoesia (Valencia 1987), una teoria per l’evento spettacolare di poesia sonora, ha eseguito performance in Italia e all’estero. Editore della collana in vinile 3ViTre, fonda l’omonimo archivio che raccoglie opere verbo-video-visive consultabile in permanenza presso le Biblioteche di Bologna e il Lincoln Center di New York. Pubblica ricerche sul fenomeno dell’oralità applicata alla poesia, tra cui Le Voci dei Poeti (Università di Bologna, 2011) La Poesia della Voce, ( Udine, 2008) e Vocalità & Poesia, (Reggio Emilia 1995). Suoi lavori visuali, opere sonore e in video, sono conservate in archivi, musei e collezioni private. Dopo Polipoesia Mon Amour (Udine, 2005) Amo (2012) è il secondo lavoro di narrativa. Nel 2012 escono il CD di poesia sonora Fame (New York), Nembrot-Carneade o Primo Carnera? (DVD, Firenze), Enzo Minarelli a Villa Cernigliaro (DVD, Biella), nel 2013 Il Centro del Cerchio Ezra Pound e la ricerca verbo-voco-visiva (libro +DVD, Udine).
Per maggiore approfondimento: http://www.3vitre.it

Venerdì 30 maggio ore 17:30

Presso la storica sala dell’Oratorio San Crispino
Libreria IBS.it bookshop

Enzo Minarelli
presenta il libro
Il centro del cerchio
Ezra Pound e la ricerca verbo-voco-visiva
(Campanotto Editore)

Ne discute con l’autore Massimo Bacigalupo

Tper

Sciopero nazionale indetto dal sindacato USB LAVORO PRIVATO per venerdì 30 maggio: modalità per i servizi di bus e treni Tper

da: ufficio stampa Tper

Per venerdì 30 maggio, l’Organizzazione Sindacale USB LAVORO PRIVATO ha proclamato uno sciopero nazionale del trasporto pubblico di 24 ore. Nell’ambito di tale sciopero ne è ricompreso un altro proclamato per il rinnovo del CCNL Autoferrotranvieri.
Queste le modalità che ne risultano per i diversi servizi TPER:

– Per il personale viaggiante dei servizi automobilistici e filoviari TPER dei bacini di servizio di Bologna e Ferrara (bus e corriere) lo sciopero si svolgerà dalle ore 8.30 alle ore 16.30 e dalle 19.30 a fine servizio.

Negli orari di sciopero, i servizi di trasporto pubblico urbano, suburbano ed extraurbano non saranno garantiti.

Più precisamente per i mezzi urbani, suburbani ed extraurbani del bacino di Bologna saranno garantite solamente le corse dal capolinea centrale verso periferia, e viceversa, con orario di partenza fino alle ore 8.15 al mattino e fino alle ore 19.15 alla sera.
Durante lo sciopero, al call-center telefonico 051-290290 sarà garantita la presenza di un operatore fino alle ore 9 e dalle ore 16 al termine del servizio.
Per effetto dello sciopero, dalle ore 8.30 alle ore 16.30 e dalle 19.30 a fine servizio, i Punti Tper d’informazione e vendita di Bologna e gli sportelli che rilasciano contrassegni e vetrofanie per le aree regolamentate dal Piano Sosta potranno essere chiusi o subire una riduzione dei servizi. Presso il Punto Tper di via IV Novembre sarà sospeso per l’intera giornata il servizio di assistenza alla compilazione dei moduli per il rilascio e il rinnovo di abbonamenti a tariffa agevolata per invalidi ed anziani a basso reddito.

Per le linee urbane di Imola verranno garantite tutte le corse complete in partenza dalla stazione ferroviaria, o dall’autostazione, fino alle ore 8.20 al mattino e fino alle ore 19.20 alla sera.

Per i mezzi urbani di Ferrara, per quelli extraurbani e del servizio Taxibus saranno garantite solamente le corse dai capilinea periferici, centrali e intermedi con orario di partenza fino alle ore 8.15 al mattino e fino alle ore 19.15 alla sera.

– Per il personale viaggiante dei servizi ferroviari TPER, lo sciopero di 24 ore si svolgerà dalle ore 00.01 alle ore 24.00 di venerdì 30 maggio, con fasce di servizio garantite dalle ore 6 alle ore 9 e dalle ore 18 alle ore 21 sulle linee della rete di competenza FER Bologna-Portomaggiore, Bologna-Vignola, Ferrara-Suzzara, Ferrara-Codigoro, Reggio Emilia-Guastalla, Reggio Emilia-Sassuolo, Reggio Emilia-Ciano d’Enza, Modena-Sassuolo e Parma-Suzzara.
Negli orari di sciopero, ad eccezione delle predette fasce orarie, il servizio ferroviario non sarà garantito.
Per informazioni telefoniche sul servizio dei treni TPER il call center 840.151.152 è attivo tutti giorni feriali dalle ore 7 alle 14 e dalle ore 15 alle 18.

Disagi conseguenti allo sciopero dei dipendenti TPER potrebbero verificarsi anche in relazione alla possibile soppressione di treni TPER che circolano sul servizio regionale delle linee della rete RFI Ferrara-Ravenna-Rimini-Pesaro, Ferrara-Bologna-Imola-Rimini, Bologna-Poggio Rusco, Bologna-Parma, Parma-Fornovo-Fidenza, Modena-Mantova.

L’Azienda adotterà ogni misura tecnico-organizzativa utile ad agevolare, al termine dello sciopero, un più celere ed integrale ripristino del servizio.

“Anatomie della Mente e altre storie”: appuntamento con Stefano Caracciolo sull’autobiografia nelle opere di Graham Greene

da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

Proseguono gli appuntamenti di “Anatomie della Mente e altre storie”, il ciclo di sei conferenze di varia Psicologia a cura di Stefano Caracciolo, Ordinario di Psicologia Clinica dell’Università di Ferrara, che domani giovedì 29 maggio alle ore 16.30, in Teatro Anatomico – Sala Agnelli della Biblioteca Ariostea (via Scienze, 17 – Ferrara), parlerà di “Un caso bruciato. Toccati dal fuoco. Una specie di vita: autobiografia nelle opere di Graham Greene”.

Una mattina di aprile del 1991, in una clinica privata svizzera, sono le otto del mattino. Un sacerdote spagnolo si china sul corpo esanime di un anziano signore inglese, ormai in coma, dandogli l’estrema unzione…
Il nome del morente è noto a milioni di lettori delle sue opere e di spettatori del cinema dei film tratti dai suoi romanzi. Per oltre 60 anni è stato considerato nel mondo come un Cattolico devoto la cui fede religiosa si è manifestata nei suoi principali capolavori: romanzi, opere teatrali e film in cui si descrive la eterna lotta fra il Bene e il Male.
Ma la possibilità per lui di ricevere l’ultimo Sacramento della Chiesa cattolica Apostolica Romana, anche in stato di incoscienza, è in discussione. Per sua stessa ammissione, infatti, Sir Henry Graham Greene non muore in stato di grazia di Dio.
E nonostante tutti gli onori tributatigli in vita, non c’era molto di davvero degno di onore: la sua fu una vita di ipocrisia e decadenza morale, ancora una volta a dimostrazione, se ce ne fosse stato bisogno, che un genio può essere persona del tutto amorale.
La sua famiglia e gli amici più intimi sapevano bene che la sua conversione al Cattolicesimo non era genuina ma solo un mero espediente per consentirgli di sposare una donna che amava e che voleva portarsi a letto, ma che non avrebbe mai sposato un non Cattolico.
Una volta ottenuto il suo scopo, e con sua moglie in attesa di un figlio, ruppe le promesse matrimoniali e diventò un adultero abitudinario con almeno 50 prostitute i cui nomi sono noti e chissà quante altre rimaste ignote.
Dedito all’alcolismo, abbandonò la moglie e i due figli per storie clandestine con diverse donne sposate.
E nonostante la sua veemente negazione di bisessualità, il suo amico più intimo era gay e quotidianamente aveva avventure con giovani ragazzi e ci sono testimoni che asseriscono che egli stesso abbia sedotto regolarmente giovani ragazzi italiani sulla spiaggia di Capri.
Alla fine dei suoi giorni, difese il suo collega del Servizio Segreto Britannico MI6, il comunista Kim Philby, senza tener conto che la sua diserzione era costata la vita ad altri agenti britannici del tutto innocenti.
Greene aveva in odio quello che definiva ‘l’imperialismo americano’ ma non smise mai di intascarsi le cospicue somme guadagnate a Hollywood con i proventi dei film, tanto da definire ‘veri eroi’ Fidel Castro ed il trafficante panamense di droga Manuel Noriega.

Perché tante contraddizioni? Come spiegare una vita ‘bruciata’ come la sua? Anzi, una ‘specie di vita’ (A Sort of Life) come egli stessa ebbe a definirla, dando questo titolo alla sua autobiografia?

Spiega Caracciolo: “Le radici psicobiografiche della storia di Graham Greene affondano naturalmente nella sua infanzia disturbata, in cui almeno tre tentati suicidi contrassegnano fasi assai precoci di sofferenza psichica, sicuramente esasperata da maltrattamenti e vessazioni subite dai coetanei. Intraprese un trattamento psicoanalitico già a 16 anni, ma ben presto fu chiara la diagnosi della sua malattia: Disturbo Bipolare Maniaco-Depressivo. Quarto di sei figli, frequentò la scuola di cui il padre era Preside e studiò poi a Oxford, dove si arruolò volontariamente nei Servizi segreti, forse in un doppio o triplo gioco fra spie Francesi, i tedeschi e gli Inglesi. Fondò un giornale di destra e antisemita (The Patriot) ma divenne anche membro del partito Comunista Britannico, cercando di farsi invitare per un viaggio in URSS che non avvenne mai. Dal 1925 in poi inizia a pubblicare prima una raccolta di poesie, poi il primo romanzo – The Man Within – seguito dai suoi primi romanzi famosi: Un Treno per Istanbul. Per sbarcare il lunario eseguiva recensioni cinematografiche che gli fruttarono pochi soldi e una causa dalla 20th Century Fox per aver scritto che la piccola attrice prodigio Shirley Temple suscitava bassi istinti perversi nel pubblico di uomini anziani. Le sue opere comprendono oltre trenta romanzi, racconti, poesie e opere teatrali, nonché un intensa produzione saggistica e giornalistica. La sua ultima frase, sul letto di morte per una leucemia, fu: Perché ci mette tanto tempo a venire? Graham Greene, il più grande narratore di storie del XX Secolo, morì a mezzogiorno di mercoledì 3 aprile 1991”.

Parigi-Ferrara: due giornalisti siriani incontrano gli studenti ferraresi in diretta Skype

da: Responsabile alla Comunicazione Maison des journalistes

Sabato 31 maggio, esclusivo incontro tra due giornalisti siriani rifugiati
alla Maison des journalistes di Parigi e gli studenti dell’ITI Copernico Carpeggiani di Ferrara

PARIGI-FERRARA. Iyad Abdallah era professore di filosofia, giornalista e attivista a Raqqa, Siria. Il 25 maggio del 2013 pubblica su un sito internet un articolo sulla minoranza religiosa degli Alawiti nel suo paese. La linea rossa è superata: arrestato e torturato dagli agenti dell’Intelligence al servizio di Bashar el-Assad, Iyad riesce a fuggire attraversando a piedi clandestinamente le montagne che dividono la Siria dal Libano. Arriva in Francia nel settembre del 2013 e chiede asilo politico. Cinque mesi dopo, timbrerà il visto per la Francia anche Soulafa Lababibi, presentatrice e conduttrice radio, laureata in giornalismo all’Università di Damasco. Militante per i diritti umani, intreccia il suo impegno di reporter a quello di volontaria in aiuto dei profughi siriani in Libano. Documenta gli abusi nei campi profughi: scatta l’arresto da parte dei servizi segreti siriani. Fugge. A oltre 4mila chilometri di distanza, Iyad e Soulafa continuano la loro battaglia, ogni giorno. Per una informazione libera.

Iyad e Soulafa sono oggi tra i giornalisti accolti alla Maison des journalistes di Parigi (MDJ), un luogo unico al mondo che dal 2002 è stato rifugio per oltre 270 giornalisti richiedenti asilo e rifugiati in Francia, provenienti da 55 Paesi del mondo. Una grande casa, a pochi passi dalla tour Eiffel, che offre accoglienza e sostegno a giornalisti, vignettisti e blogger costretti all’esilio. La loro colpa, essere giornalisti laddove la libertà di stampa non é ammessa.

Da Damasco a Parigi, per arrivare a Ferrara. Sabato 31 maggio, dalle ore 11, Iyad e Soulafa incontreranno via Skype gli studenti dell’ITI Copernico Carpeggiani di Ferrara. L’incontro è previsto a coronamento di un percorso di conoscenza del contesto siriano intrapreso da qualche settimana dagli insegnanti dell’istituto ferarrese, Annalisa Casalati e Sergio Golinelli, in collaborazione con la responsabile del progetto presso la Maison des journalistes, Lisa Viola Rossi.

Un incontro esclusivo, che rientra nell’ambito dell’operazione “Renvoyé spécial” (un gioco di parole tra inviato speciale e respinto), programma di sensibilizzazione alla libertà di espressione e all’importanza del pluralismo dell’informazione che, dal 2006, porta le testimonianze dei giornalisti della MDJ nelle scuole francesi.

«La Maison des journalistes é lieta di annunciare questo primo incontro con i ragazzi dell’ITI Copernico Carpeggiani di Ferrara», ha commentato Darline Cothière, direttrice della MDJ. «Attraverso la testimonianza dei giornalisti in esilio – ha aggiunto Cothière – intendiamo dare concretezza alla nostra azione di sensibilizzazione al rispetto della libertà di espressione e d’informazione anche presso i giovani studenti italiani.»

Un incontro pilota, primo nel suo genere in Italia, che si svolgerà avvalendosi del software di video chat Skype. Una conferenza interattiva, in cui gli studenti ferraresi potranno interagire in diretta live con i due giornalisti siriani.

«In un mondo globalizzato – ha commentato il dirigente dell’ITI Copernico-Carpeggiani, Roberto Giovannetti -, le vicende più tragiche che si svolgono anche lontano da noi ci coinvolgono. Basti pensare ai drammatici sbarchi di profughi in Italia, provenienti da zone di conflitto, come per esempio la Siria. Tra questi profughi vi sono anche professionisti dell’informazione costretti a riparare all’estero: l’opportunità di conoscere direttamente due di questi reporter rifugiati alla Maison des journalistes di Parigi è dunque per gli allievi del nostro istituto un’occasione unica per meglio approfondire, attraverso le nuove tecnologie, i valori della pace, della democrazia e della libertà di informazione.»

L’OPERAZIONE RENVOYÉ SPÉCIAL. Promossa dal 2006 dalla Maison des journalistes di Parigi, in collaborazione con il Centro di coordinamento dell’insegnamento e dei mezzi di informazione del Ministero dell’Educazione francese (CLEMI), e Presstalis, società commerciale che si occupa della distribuzione di tutti i quotidiani nazionali e di oltre l’80% delle riviste sul territorio francese, l’operazione Renvoyé spécial si articola in circa trenta incontri all’anno organizzati in licei e scuole superiori di tutta la Francia. Gli allievi e gli insegnanti si preparano ad accogliere il giornalista con un lavoro di approfondimento e studio del contesto storico-geografico, nonché di analisi della situazione libertà di stampa del paese di provenienza del reporter. La stampa locale assiste all’incontro in modo da assicurare una copertura mediatica dell’evento.

LA MAISON DES JOURNALISTES, UN RIFUGIO PER GIORNALISTI ESILIATI. «Cambiare vita, ricominciare da zero, è difficile. Ma non ero il solo a essere in pericolo, tutta la mia famiglia era minacciata». La Maison des journalistes (MDJ) è un’associazione senza scopo di lucro, nata per accogliere giornalisti esiliati costretti a fuggire dal loro paese per aver perseguito la libertà di espressione. Nata nel 2002 per intuizione di due giornalisti francesi, Danièle Ohayon e Philippe Spinau, dal dicembre 2003 la Maison des journalistes è situata in una vecchia fabbrica di spazzole del 15° arrondissement di Parigi. Dalla sua apertura, la Maison ha accolto 273 giornalisti, provenienti da 55 paesi del mondo.
Il comune di Parigi è il primo sostenitore finanziario della MDJ, insieme all’Unione europea e ai numerosi media partners francesi e internazionali che, in questo modo, manifestano una solidarietà concreta verso i loro colleghi perseguitati.
Il primo compito della MDJ è quello di “riconoscere” questi giornalisti, sostenendo la loro “ricostruzione identitaria” nel contesto francese e europeo. La MDJ si offre dunque loro come primo riparo, un luogo dove possono trovare un tetto, essere ascoltati e incontrare colleghi che, come loro, hanno dovuto fuggire dall’oggi al domani e che vivono un periodo particolarmente difficile. Vittime di ferite fisiche e psicologiche, preoccupati della sorte delle famiglie lasciate d’improvviso, arrivano in una metropoli sconosciuta, molto spesso senza conoscerne la lingua.
La MDJ offre a questi giornalisti combattenti un alloggio sicuro della durata di 6 mesi, il tempo per ottenere generalmente lo status di rifugiato politico, aiuti concreti, come buoni pasto e abbonamento ai trasporti pubblici, e un sostegno psicologico, per chi ne senta la necessità. Un assistente sociale accompagna i giornalisti attraverso il difficile percorso amministrativo di regolarizzazione.
Disposta su tre piani, la MDJ mette a disposizione 14 camere singole, di cui 2 pensate appositamente per i giornalisti vittime di gravi traumi fisici. Grazie alla collaborazione di insegnanti volontari, vengono organizzati corsi di francese di ogni livello, per residenti o ex residenti, negli spazi comuni della struttura. La MDJ si propone soprattutto come uno spazio di dialogo e conoscenza tra reporter, provenienti da differenti paesi e realtà etniche, religiose, politiche, accomunati dalla stessa passione per la verità e dalla stessa necessità di ricostruirsi.

L’OEIL DE L’EXILÉ. Attraverso il suo giornale online, “L’oeil de l’exilé”, “L’occhio dell’esiliato” (www.loeildelexile.org), viene offerta ai giornalisti l’opportunità di riprendere in mano la penna, la telecamera, il microfono, di continuare a esercitare il loro mestiere lontano dalle persecuzioni. Il portale, che ospita nello “spazio blogosfera” i blog personali dei giornalisti, è pensato come una vetrina rivolta al mondo dei media francesi e europei, un’occasione di promozione professionale. Un’équipe di traduttori volontari permette anche ai giornalisti non francofoni di scrivere e far conoscere le proprie storie, opinioni e professionalità.

L’OPERAZIONE RENVOYÉ SPÉCIAL. In associazione con il Centro di coordinamento dell’insegnamento e dei mezzi di informazione (Clemi) del Ministero dell’istruzione francese, la MDJ promuove dal 2006 il programma “Renvoyé spécial” (un gioco di parole tra inviato speciale e respinto), attraverso il quale i ragazzi delle scuole medie superiori di tutta la Francia hanno l’occasione di incontrare un giornalista esiliato. Un’opportunità per gli studenti per cercare di comprendere l’importanza della libertà di stampa e il suo prezzo, grazie alla testimonianza diretta di giornalisti provenienti da paesi dove il diritto all’informazione è minacciato.

PREMI E RICONOSCIMENTI. La Maison des journalistes è, a tutt’oggi, l’unica struttura al mondo ad accogliere giornalisti in esilio. Numerosi giornalisti, francesi e stranieri, visitano regolarmente questo luogo. Per la sua attività e il suo impegno, la Maison des journalistes e i suoi giornalisti hanno ricevuto negli anni diversi riconoscimenti, anche in Italia: uno per tutti, il Premio Ilaria Alpi nel 2010 e nel 2013.

Il Palio più antico del mondo vince la 22° tappa del Giro d’Italia in 52 Weekend

da: Weekend-a-GoGo

L’evento di Ferrara è il più votato dagli utenti di weekend-a-gogo!

Napoli, 28 Maggio 2014 – 1 Giugno il team di weekend-a-gogo raggiungerà Ferrara per realizzare il suo reportage sul Palio più antico del Mondo!
La manifestazione vuole ricordare l’epoca del Rinascimento come il periodo migliore per la città di Ferrara, quando era riconosciuta come una delle capitali culturali d’Europa.
Ogni occasione era perfetta per festeggiare gioiosi avvenimenti: nascite, matrimoni, e ospiti d’onore in visita per la città erano il “pretesto” perfetto per organizzare un palio, durante il quale le corse venivano aperte a tutti e chiunque poteva partecipare, dal contadino al più nobile dei duchi.
Questi sono alcuni dei motivi per cui il Palio più antico del mondo è diverso da tutti gli altri: non vuole rappresentare la vittoria come la sconfitta di un avversario dopo un duello tra lance e spade, bensì una festa in corsa tra le squadre e i colori delle diverse contrade che gareggiano per aggiudicarsi l’agognato palio, senza rinunciare a festeggiamenti tra musica, balli e buon cibo!

L’evento “Palio di Ferrara” è stato selezionato dagli utenti di weekend-a-gogo come uno dei 52 eventi weekend più rappresentativi della cultura e delle bellezze italiane tanto apprezzato dal pubblico da essersi aggiudicato, nel prossimo fine settimana, la vittoria della 22° Tappa del Giro d’Italia in 52 Weekend – progetto ideato e finanziato dalla startup weekend-a-gogo. Il team di Weekend-a-gogo parteciperà alla manifestazione, consegnando alle autorità locali una targa di riconoscimento e raccontando l’evento attraverso un reportage fotografico e video, che sarà poi pubblicato sul sito ufficiale: www.52weekend.it.

http://www.weekendagogo.it/gallery-eventi/75_weekend-31-1-maggio.aspx

http://www.paliodiferrara.it/it/home-page

Il Giro d’Italia in 52 Weekend è una competizione a cui partecipano tutti gli eventi in programma in Italia ogni week-end del 2014. Ogni settimana, i voti di utenti registrati ed esperti concorrono a selezionare una rosa di 10 eventi finalisti e, quindi, l’evento vincitore. Si tratta di un’iniziativa itinerante che per l’anno in corso girerà l’Italia al fine di documentare e dare visibilità alle manifestazioni più votate. Chiunque può fare conoscere gli eventi che si svolgeranno in Italia durante uno dei 52 weekend del 2014 e votare quelli preferiti. Partecipare è semplice, basta iscriversi gratuitamente su weekend-a-gogo, segnalare gli eventi preferiti del 2014 e farli votare. Sul sito dedicato www.52weekend.it si possono candidare più eventi, basta inserire data, titolo, breve descrizione, foto e catalogarlo in una delle 18 categorie tematiche presenti.

Con questa iniziativa, Weekend-a-gogo, vuole aiutare sia i propri utenti a scoprire gli eventi realmente unici e autentici del nostro paese, sia gli operatori a promuovere le attrattive del proprio territorio.

Informazioni su Weekend-a-GoGo
WeekendCompany è la start-up che ha creato weekendagogo.it , il primo e unico sito di social ecommerce di pacchetti weekend tematici unici e autentici, scelti o creati dagli stessi utenti e da esperti. Si tratta del primo spin-off di FastPrototyping Lab, un nuovo modello di incubatore di start-up e, ad oggi, ha ricevuto un finanziamento di 450mila euro da Principia SGR per conto del Fondo Principia II.

Su weekendagogo.it gli utenti registrati hanno la possibilità di trovare pacchetti weekend di varie tipologie, come quelli romantici, enogastronomici, sportivi, divertimento, scontati fino all’80% del prezzo grazie ai Wagg Coin, buoni sconto del valore di 1 euro utilizzabili in qualsiasi momento e per qualsiasi prodotto promosso sul sito. L’utente guadagna Wagg Coin in funzione delle sue azioni social e degli acquisti che effettua o fa effettuare agli amici.

Palio: domani, sul sagrato della Cattedrale, i Rioni presentano i loro campioni

da: ufficio stampa Ente Palio città di Ferrara

L’attesa per le gare del Palio di Ferrara sale e l’aria … si riscalda. Domani, giovedì 29 maggio, alle ore 21.00 sul sagrato della Cattedrale di Ferrara, Borghi e Rioni si danno appuntamento per presentare ufficialmente alla città i campioni che si sfideranno in piazza Ariostea domenica 1° giugno.

Si inaugura quest’anno quindi la manifestazione delle “Contese di Festa: i protagonisti si presentano alla corte e al popolo”, una vera festa di colori per cominciare a scandire il tempo che manca alla giornata delle corse. Le Contrade sfileranno dalle proprie sedi alla piazza e da qui, per ognuna di loro, un notabile e i 4 campioni saliranno lo scalone del Palazzo Ducale per raggiungere la Sala dell’Arengo, dal cui poggiolo, una ad una, proclameranno al popolo i nomi dei propri beniamini.

La manifestazione sarà trasmessa in diretta su Telestense dalle 21.00 e – a seguire – l’emittente trasmetterà uno speciale talk show sul Palio di Ferrara, i cavalli e la sicurezza.

Ricordiamo inoltre che i biglietti per le tribune in piazza Ariostea sono disponibili al sito www.ticketland1000.com o nei seguenti punti vendita:
Webland2000 – Via Bongiovanni, 36 – Ferrara
Tabaccheria Segnali di Fumo – Corso Martiri della Libertà, 73 – Ferrara
Centro Coordinamento Spal Club – Via Bulgarelli, 17/a – Ferrara
Bar Tabaccheria Estense – Via Pomposa, 29 – Ferrara
Tabaccheria Poggi – Via Ladino, 59 – Porottto (Ferrara)
Emme Tabaccheria – Via Statale, 207 – Sant’Agostino (Ferrara)
Edicola L’Angolo – Via Statale, 417 – Dosso (Ferrara)
Tabaccheria Italia – Corso Matteotti, 38 – Jolanda di Savoia (Ferrara)
Bar Pic Nic – Via Dante Alighieri, 2 – Portomaggiore (Ferrara)

Sveta, ritratto di donna

Da MOSCA – Svet in russo significa luce, e Sveta luce è, luce è stata, luce sarà.
La guardiana del mio palazzo, anziana dai capelli corti bianchi come la neve, o babushka (la nonnina, in senso affettivo) come la chiamerebbero qui, ha le mani ruvide, grinze e affaticate ma lunghe, eleganti e affusolate. Deve essere stata molto bella, da giovane.
Con lei fatico a parlare, la lingua è una barriera quasi insormontabile. Le poche parole di russo che ho imparato non mi permettono certo di avere una conversazione decente e di capire correttamente quello che vorrei sapere e chiedere. Ma la mia curiosità non ha limite. Accorsa in mio aiuto la mia amica Olga, che mi traduce tutto in inglese o francese, riesco finalmente ad avere gli elementi chiave di un ritratto che volevo fare da tempo.
Sveta ha visto la guerra, ha sofferto la fame, ha vissuto in povertà quasi tutta la vita. Durante il periodo sovietico ha raggiunto un benessere minimo, fatto di mobili marroni, di tappeti polverosi, di fiori finti e di pareti anonime ma anche di pane sicuro, di kacha molle al sapore di cereali, di patate lessate sempre dello stesso sapore, colore e odore, di carote bollite.
Era felice, allora, quando il suo Vladimir era ancora accanto a lei, quando i figli crescevano nell’allegria. Poi uno di loro, Valery, è partito per gli Stati Uniti, ed è diventato professore in una prestigiosa università americana dal nome per lei impronunciabile. E’ arrivato il successo accademico e con esso qualche soldo in più, ma la lontananza, per lei, non aveva prezzo.
Poi un giorno anche Vladimir l’ha lasciata, scivolato nel nero di una miniera. Lei si è ritrovata in cerca di lavoro. Sola. Si ricorda il pranzo in fabbrica, le giovani amiche che le sedevamo accanto e le raccontavano di fidanzati innamorati e di viaggi lontani. Si ricorda il buio e la paura.
Ma Sveta era luce e nel gabbiotto del palazzo di questa via elegante da ricchi ci si era trovata bene, immersa nell’odore di cavolo bollito che proveniva dal primo piano, nel vocio dei bambini che correvano per le scale, nel cinguettio di un canarino di una coppia anglo-finlandese, persa a guardare la televisione mentre sorseggiava un tè caldo e sgranocchiava un dolcetto.
E poi leggeva leggeva e ancora leggeva, ora poteva farlo. Anche se la vista calava ogni giorno, si perdeva nei romanzi d’amore, quelli che un tempo non si potevano leggere, immersa in quelle storie romantiche che aveva sempre sognato.
Sveta era bella, un tempo, mi mostra una foto dei suoi vent’anni a San Pietroburgo, sorridente e felice, con un vestito fiorito e un colorito roseo. E’ la settimana prima di sposarsi, ha i capelli intrecciati, biondi, avvolti sul suo capo come una corona. Una piccola Cenerentola aggraziata.
Sveta è bella, anche oggi, con i suoi capelli corti, bianchi come il latte, come la neve, come il candore della sua bontà, mentre mi sorride e mi porge un biscotto che ha sicuramente preparato domenica pomeriggio. Mi ricorda la mia nonna materna, Sveta, forse per questo le voglio bene.
Ancora un dobre utra un dasvidaniya e ogni volta che la incrocio sono felice.
Una storia come tante, forse, ma questa è sotto i miei occhi, ogni mattina, ogni sera, ogni giorno, una storia che mi accompagnerà non solo finché sarò qui ma sempre, anche quando un giorno sarò rientrata nel mio bel Paese.

Un nuovo sindaco per Lagosanto e una nuova politica per il Delta

da: Comitato Salvaguardia Ospedale del Delta

Il Comitato per la Salvaguardia dell’Ospedale del Delta porge le più sentite congratulazioni al neo-sindaco di Lagosanto Maria Teresa Romanini auspicando di trovare in lei un’interlocutrice attenta e disponibile alle problematiche relative al nosocomio laghese.
Altresì auspichiamo una netta discontinuità con la prassi politica della precedente amministrazione guidata dal facente funzione Manuel Masiero purtroppo distintasi per conclamata ostilità verso il presente comitato e scarsa attenzione verso il progressivo depauperamento delle competenze dell’ospedale del Delta.
Essendo Maria Teresa Romanini una valente professionista occupata fino ad oggi presso il reparto di cardiologia – U.T.I.C. dell’ospedale del Delta, quindi con una conoscenza specifica delle criticità pregresse ed in essere, riteniamo opportuna una sua pronta e chiara presa di posizione per l’immediato e definitivo ripristino della Pediatria H24, in attesa di riattivazione da fine 2013, e del Laboratorio di Emodinamica (incomprensibilmente disattivato).
In tal senso ci preme sottolineare un’evidente inesattezza proferita in campagna elettorale in cui ribadisce che gli “impegni per la sanità sono mantenere gli accordi presi in conferenza territoriale sanitaria, che prevedono un potenziamento del Delta”: all’oggi gli impegni siglati in Conferenza Territoriale Socio-Sanitaria, desunti nel “piano strategico di riorganizzazione, qualificazione e sostenibilità della sanità ferrarese per il 2013-2016”, non hanno portato alcun potenziamento dell’ospedale di Lagosanto bensì la perdita dell’ambulatorio ad accesso diretto pediatrico (dal 19 novembre 2012, raccolte quasi 10.000 firme per la sola riattivazione di questo servizio, il cartello della momentanea sospensione campeggia ancora al Delta), la sospensione della presenza di un Medico Pediatra H24 (sette giorni su sette), dei due posti letto di Osservazione Breve Pediatrica, la chiusura del Laboratorio di Emodinamica ed in prospettiva dell’abbattimento di altre competenze ed eccellenze.
Il Comitato per la Salvaguardia dell’Ospedale del Delta dichiara la propria disponibilità a collaborare con il neo-sindaco Romanini per ripristinare l’originaria, ed eccellente, offerta di servizi all’Ospedale del Delta, oggi negata, e con essa il diritto costituzionale alla salute, attualmente compromesso, per tutti i cittadini del distretto Sud-Est.

Nicola Zagatti
Portavoce

Alla SIS il diploma di “mecenate” del Progetto Eubiosia ANT

da: SIS – Società Italiana Sementi SpA

Il prof. Franco Pannuti in visita alla sede di San Lazzaro di Savena della società sementiera

Il fondatore e presidente onorario di ANT, Prof. Franco Pannuti, assieme alla moglie Paola, ha reso visita alla sede della SIS-Società Italiana Sementi di Idice di San Lazzaro di Savena, accolto dal presidente Gabriele Cristofori e dal direttore generale Claudio Mattioli. La società sementiera, leader in Italia nei cereali e nel riso, è attivamente impegnata anche nel sociale e sostiene, oltre all’ANT, anche l’AIL e l’Opera di Padre Marella alla quale SIS sta donando 250 chili di riso al mese – 3000 chili complessivi annui (erano 2400 nel 2013) – contribuendo così alla copertura annuale del fabbisogno dell’Opera, di tutte le persone accolte e di tutti i poveri che si rivolgono ad essa. Nel corso della visita il prof. Pannuti ha consegnato alla SIS il diploma di ‘mecenate’ del progetto Eubiosia ANT.

“Nell’attuale fase di crisi – spiega il presidente SIS, Gabriele Cristofori – tutti devono fare la loro parte. La nostra società, coerente con la sua missione di servizio a favore delle imprese agricole che ogni giorno lavorano a favore del bene comune in termini di qualità delle produzioni e di sostenibilità ambientale, si sente doverosamente investita di una forte responsabilità sociale ed etica a favore di chi soffre e dei più bisognosi”.

La Fondazione ANT da oltre trent’anni garantisce assistenza socio-sanitaria gratuita a domicilio ai sofferenti di tumore in 9 regioni d’Italia. Dal 1985 ad oggi ha assistito circa 100.000 pazienti oncologici (dato aggiornato al 31 dicembre 2013) in modo completamente gratuito. Oltre 4.000 malati vengono assistiti ogni giorno nelle loro case dalle 20 équipes di specialisti ANT, che portano al domicilio del sofferente e alla sua famiglia tutte le necessarie cure di tipo ospedaliero e socio-assistenziale. Sono complessivamente più di 400 i professionisti che lavorano per la Fondazione tra medici, infermieri, psicologi, nutrizionisti, fisioterapisti, farmacisti, operatori socio-sanitari e funzionari, cui si affiancano 1.600 volontari iscritti nel registro ANT.

Il destino secondo Tiziano Terzani

di Daniele Lugli

‘Un’idea di destino’ è una raccolta di scritti tratti dai diari degli ultimi vent’anni di Tiziano Terzani, di cui ricorre il decennale della morte. E’ l’ultimo grande dono che la moglie, Angela Staude, ha voluto condividere. Invito a leggerlo e insieme a leggere e rileggere anche altro di Terzani.

Qui abbiamo la possibilità di uno sguardo più intimo, che mette in moto pensiero e sentimento assieme. Siamo introdotti ai viaggi che Tiziano ha compiuto nei luoghi più pericolosi e sconosciuti del mondo e dell’anima. Un piccolo esercizio che Terzani ha proposto in un momento importante della vita sua e dei suoi cari: “Niente succede mai per caso. Se siamo qui deve esserci motivo. Vedere come ognuno di noi ha una ragione di esserci e rintracciare che cosa ci ha portato qui è un bellissimo esercizio di umiltà e d’ammirazione per quell’Intelligenza che tiene assieme il mondo.” E’ un esercizio che si raccomanda anche a chi su quest’Intelligenza mantiene forti dubbi.

Il primo servizio che si deve al prossimo è quello di ascoltarlo, ci ricorda Dietrich Bonhoeffer. E ad ascoltare, vedere, sentire, interpretare, Terzani era bravissimo, dovendo poi riferire, secondo la prepotente vocazione che lo caratterizza. La sua è una straordinaria applicazione delle sette regole d’oro dell’arte di ascoltare, ricordate da Marianella Sclavi:

1. Non avere fretta di arrivare a delle conclusioni. Le conclusioni sono la parte più’ effimera della ricerca.
2. Quel che vedi dipende dal tuo punto di vista. Per riuscire a vedere il tuo punto di vista, devi cambiare punto di vista.
3. Se vuoi comprendere quel che un altro sta dicendo, devi assumere che ha ragione e chiedergli di aiutarti a vedere le cose e gli eventi dalla sua prospettiva.
4. Le emozioni sono degli strumenti conoscitivi fondamentali se sai comprendere il loro linguaggio. Non ti informano su cosa vedi, ma su come guardi.
5. Un buon ascoltatore è un esploratore di mondi possibili. I segnali più importanti per lui sono quelli che si presentano alla coscienza come al tempo stesso trascurabili e fastidiosi, marginali e irritanti, perché incongruenti con le proprie certezze.
6. Un buon ascoltatore accoglie volentieri i paradossi del pensiero e della comunicazione interpersonale. Affronta i dissensi come occasioni per esercitarsi in un campo che lo appassiona: la gestione creativa dei conflitti.
7. Per divenire esperto nell’arte di ascoltare devi adottare una metodologia umoristica. Ma quando hai imparato ad ascoltare, l’umorismo viene da sé…

Capitini mi ha insegnato (è il motto dei suoi centri di orientamento sociale) che chi può parlare ascolta più profondamente e molto profondo è l’ascolto di Terzani che sente il dovere di riferire su quanto ha direttamente sperimentato.
Anche a noi è dovuto servizio di ascoltarci profondamente. Già ne ‘L’ultimo giro di di giostra’ a questo particolare ascolto Terzani ci aveva introdotto. Il diario lo approfondisce ulteriormente. E’ un ascolto che accompagna nelle esplorazioni di Paesi vasti e sconosciuti (a me totalmente Usa e India), in percorsi tra scienza e religione, salute e malattia, medicina e guarigione, tra mondo che sta fuori e mondo, non meno misterioso e decisivo, che sta dentro.

Ci passano davanti venti anni, dai primi anni ottanta ai primi del duemila, nei quali molte speranze di una società migliore e più giusta sono ricomparse, magari in nuova veste, e assieme ricadute, dentro e fuori d’Italia. I diari si aprono con l’espulsione dalla Cina, un Paese molto amato da Terzani e ci accompagnano in Giappone, Thailandia, Birmania, Urss, Indocina, Asia centrale, India, Pakistan – e qualcosa ho di certo dimenticato – e anche negli Usa, per curarsi dal cancro, e passaggi in Italia, dove trascorrerà gli ultimi tempi. Gli stessi vent’anni terribili anche per chi non ha viaggiato. Già qui moriva la repubblica negli anni ‘70. Un poeta Mario Luzi se n’era accorto.

Muore ignominiosamente la repubblica.
Ignominiosamente la spiano
i suoi molti bastardi nei suoi ultimi tormenti.
Arrotano ignominiosamente il becco i corvi nella stanza accanto.
Ignominiosamente si azzuffano i suoi orfani,
si sbranano ignominiosamente tra di loro i suoi sciacalli.
Tutto accade ignominiosamente, tutto
meno la morte medesima – cerco di farmi intendere
dinanzi a non so che tribunale
di che sognata equità. E l’udienza è tolta

E’ un’agonia che non sembra terminare mai, considerato anche la bassezza e volgarità che hanno caratterizzato la campagna elettorale appena conclusa. Nei diari si coglie proprio in un suo passaggio in Italia nel 2001 tutta l’indignazione e tristezza per le condizioni in cui la democrazia e convivenza sono precipitate nel nostro Paese e la tentazione di tornare ad occuparsi di politica, mentre è nel pieno di un suo percorso di ricerca spirituale sulle pendici dell’Himalaya, non più Tiziano Terzani ma Anam, il Senza nome. Ancora una volta è completamente immerso nella sua esperienza come quando, “cinese”, si chiama Deng Tiannuo. E’ una tentazione alla quale fortunatamente non resiste regalandoci le ‘Lettere contro la guerra’, preziose nel momento in cui non solo Oriana Fallaci con ‘La rabbia e l’orgoglio’ (titolo più appropriato sarebbe stato ‘L’odio e il rancore’) ma molti intellettuali sostengono e incoraggiano, dentro e fuori d’Italia, la vendetta americana nella disastrosa guerra afghana dopo l’11 settembre. Sono lettere ancora e sempre basate sulla presenza nei luoghi, nonostante il disagio, la malattia, i pericoli. Dello svilupparsi dell’estremismo islamico e delle responsabilità nell’alimentarlo in ogni modo da chi ora ne vuole l’annientamento, e invece lo rafforza, aveva da anni documentato l’ascesa.

Perché Terzani è uno straordinario giornalista, penetrante, documentato, sincero. Questo gli ha permesso di divenire un “permanentista”, secondo l’invito che l’orientalista Tucci gli aveva rivolto. I suoi primi articoli o rapporti mostrano le sue doti veramente straordinarie e precedono il mestiere di giornalista iniziato nel ’70 ne ‘Il giorno’ di Italo Pietra e Giorgio Bocca (niente a che vedere con il giornale che di quell’esperienza ha mantenuto solo il titolo).
Ho ritrovato i suoi articoli su l’Astrolabio, la modesta, straordinaria pubblicazione, diretta da Parri, nata quindicinale il 25 marzo 1963, già settimanale quando Terzani comincia a scriverci nel ’66 e tornato quindicinale quando Terzani smette alla fine del ’70. Spesso i suoi pezzi ne ispirano le copertine, a partire dal primo Rapporto dal Sud Africa: Natale negro del 25 dicembre 1966. Ricordo bene l’attesa e il piacere della lettura dei suoi articoli, una lettura proseguita poi sul Giorno e quindi su Repubblica e l’Espresso, non ahimè sul Corriere. Ho ritrovato su Astrolabio anche due articoli di Angela del 1969 e mi rammarico di non avere mai letto suoi libri. Vedrò di colmare questa lacuna.

Se il periodo de l’Astrolabio è quello delle idee belle e chiare, che permettono di capire i problemi e di individuarne le soluzioni, gli anni dei diari sono quelli della disillusione a partire dalla Cina, che si rivela non il paradiso che lo studente Terzani aveva creduto (e con lui molti altri) ma l’inferno per i lavoratori e per la grande maggioranza dei cinesi, mentre lo slogan Servire il popolo si trasforma in Arricchirsi è glorioso. Così la tragedia della Cambogia e i deludenti esiti della guerra di liberazione del Vietnam, la situazione degli altri Paesi orientali molto amati e frequentati da Terzani non sono certo incoraggianti. Un Terzani che preferisce Mao a Gandhi ha al termine del suo percorso mutato pensiero, con la capacità di dirlo in modo netto e senza che questo tolga valore alle cose dette e scritte prima, che mantengono le positive caratteristiche di cui si è detto. Rilette ci dicono di possibilità diverse che non hanno avuto sviluppo, introducono a osservazioni più approfondite, sono esperimenti con la verità, secondo la bella espressione gandhiana, utili a spezzare pregiudizi, compito più difficile che spezzare l’atomo, ammonisce Einstein. Qualche disillusione avrebbe (avremmo) potuto risparmiarcela considerando che ‘Un fine che ha bisogno di mezzi ingiusti non è un fine giusto’. Non è Gandhi, è Marx, citato da Camus.

Il giornalista Terzani si volge al saggio, al piacere del racconto, a una scrittura, che meglio renda l’incerto mondo intravvisto al di là delle apparenze, pur tra ciarlatani, truffe e pure superstizioni, come è in ‘Un indovino mi disse’. Proprio a conclusione di qual libro sta l’incontro con John Coleman, il meditatore della Cia, maestro di vipassana che gli consegna qualcosa di più di una tecnica (posso confermare che al termine di una seduta ben condotta la lettura della ‘Lettera ai Corinti’ è particolarmente bella).
La meditazione, in varie forme, lo accompagnerà nell’incontro con la malattia implacabile, occasione di svolta radicale di cui riferisce ne ‘L’ultimo giro di giostra’. Con ‘Lettere contro la guerra’ sono questi i libri che aggiungono a ‘La porta proibita’, ‘In Asia’ e ‘Buonanotte signor Lenin’, tutti realizzati nel periodo coperto dai diari.

Dalla lettura a me sono giunte diverse suggestioni, anche molto personali, sulla malattia, la vecchiaia, nei rapporti, e nella loro difficoltà, con le persone più care. La sua ricerca spirituale, la sua visione mi ha ricordato Capitini e la compresenza, termine che ha sostituito il ‘Dio senza nome’ di primi scritti: “Ho insistito per decenni ad imparare e a dire che la molteplicità di tutti gli esseri si poteva pensare come avente una parte interna unitaria di tutti, come un nuovo tempo e un nuovo spazio, una somma di possibilità per tutti i singoli, anche i colpiti e annullati nella molteplicità naturale, visibile, sociologica. Questa unità o parte interna di tutti, la loro possibilità infinita, la loro novità pura, il loro «puro dopo» la finitezza e tante angustie, l’ho chiamata la compresenza.” Non mi pare di aver trovato traccia di contatti, come invece per Balducci, La Pira, Spini, Ceronetti, a vario titolo in rapporto con Capitini. Né so se abbia avuto contatti con un altro “viaggiatore leggero” Alex Langer, con il quale pure riscontro affinità, stremato fino a morirne dallo scavalcare muri e fossati, che dividono i popoli, dal costruire ponti e rapporti, contatti rispettosi delle differenze. Così mi pare Tiziano Terzani, cinese e poi indiano, ma sempre e più profondamente “fiorentino, un po’ italiano, europeo”, di un’Europa che sappia accogliere culture diverse, nella convivenza pacifica, accogliendone anche i portatori.
L’esperienza profonda dell’Advaita, della Nonseparazione, non lo ha reso indifferente alle sorti dei suoi simili; se mai lo ha reso più sensibile alla “orribile meraviglia che è la nostra razza: l’umanità”.

L’esercizio che ho proposto all’inizio è l’avvio dei suoi appunti per il discorso del matrimonio della figlia (l’ultimo in pubblico, nel 17 gennaio del 2004). Più avanti leggiamo: “Mai il mondo si è trovato dinanzi a scelte più drammatiche. Noi, gli umani, siamo in mezzo a una fase di grande decivilizzazione. In nome della civiltà il mondo occidentale, guidato da una superpotenza che non ha ancor imparato la lezione della Storia – che tutte le superpotenze sono transitorie, impermanenti, effimere come ogni altra cosa -, sta distruggendo la pace raggiunta attraverso un incivilimento che era stato lungamente meditato e per il quale si era combattuto. Nel giro di un anno si è visto questo smantellamento, questo disfacimento delle Nazioni Unite con la crisi irachena, dell’Europa, della sua costituzione, del piano di pace per il Medio oriente, del Trattato di non proliferazione nucleare, nonché la rinuncia ai trattati che già erano stati firmati, come quello di Kyoto per la protezione dell’ambiente. In un mondo così instabile occorre che le sue componenti fondamentali siano salde. L’umanità aveva lavorato con enormi difficoltà, dopo le due più catastrofiche guerre del secolo scorso, per rendere illegale la guerra, e trovare altri modi di risolvere i conflitti internazionali, al punto che molti Stati hanno incluso questo principio nelle loro costituzioni. Oggi la guerra è tornata ad essere un fatto accettato. La guerra non è più un tabù non soltanto per coloro che hanno deciso di romperlo, ma – fatto ancora più inquietante – per i tanti cosiddetti intellettuali, diventati lacchè dei potenti, che provano gusto a lodare la guerra; o per quelli che si servono della guerra e in nome del realismo godono della sconfitta di quelli che continuano a credere nella possibilità della pace. Per loro il pacifismo è una degenerazione dell’uomo, di cui dicono che è bellicoso per sua natura, che sempre è stato e sempre sarà violento. Ma vi prego, vi prego, riflettete su tutto ciò e rendetevi conto che non c’è futuro nella violenza. Vi esorto a educare i vostri figli alla nonviolenza, a educarli al rispetto alla vita, a tutta la vita…”

Sì la nonviolenza: apertura al vivente, alla sua esistenza, alla sua libertà, al suo sviluppo. La nonviolenza è il punto di applicazione più profondo per il sovvertimento di una realtà inadeguata. Così a Verona un mese fa nel giorno della Liberazione abbiamo detto che oggi Resistenza è Nonviolenza, Liberazione è Disarmo. Non saremmo dispiaciuti a Terzani, purché poi ci comportassimo coerentemente.

L’uomo è un legno storto

Siamo ancora tutti coinvolti nell’effetto emotivo provocato dai risultati delle recenti elezioni europee. E se ne comprendono le fondate ragioni. Personalmente li considero positivi, sia per alcuni evitati pericoli, che per qualche segnale di speranza. Noto però il permanere di una generale aspettativa verso il voto di tipo palingenetico o risolutore che non si addice alla normalità di una pratica democratica. Per questo motivo vorrei dedicare qualche considerazione più distaccata al tema della democrazia.
Immanuel Kant, il fondatore della morale laica, ricordava che “l’uomo è un legno storto”. Se il Novecento avesse tenuto presente questa massima ci saremmo evitate la grandi tragedie dei totalitarismi che provarono a raddrizzare quel legno con mezzi violenti e crudeli. Dopo millenni di esperimenti sociali siamo arrivati a considerare la democrazia come il regime ideale per gli uomini e le donne considerati uguali e liberi. Il cammino è stato lungo, difficile, contrastato. Basta fare due esempi.
Nella nostra tradizione occidentale facciamo risalire la nascita della democrazia all’Atene di Pericle, nel V secolo a.C. Bisognerebbe, però, avere chiaro che le istituzioni della democrazia moderna non hanno nulla a che vedere con ciò che nella Grecia classica si designava con questo termine. Lo Stato di diritto, il pluralismo, la divisione dei poteri, i Parlamenti, la libertà e i diritti degli individui, il suffragio universale: tutto ciò era sconosciuto alla democrazia degli antichi.
Il secondo esempio riguarda il suffragio universale: non tutti sanno che esso fu realizzato quasi 2500 anni dopo la nascita della democrazia classica. E, per dare un’idea del difficile rapporto con il suffragio universale da parte di un Paese all’avanguardia nella storia del liberalismo come l’Inghilterra, è significativo registrare che dalla famosa Magna Charta Libertatum del 1215, arriva al suffragio universale soltanto nel 1928.

Torniamo al rapporto tra l’affermazione di Kant e la democrazia. Possiamo dire che, concettualmente, la democrazia comprende sia l’accettazione degli individui come sono, sia la volontà di cambiarli.
Oggi il paradosso è che la democrazia ha vinto nel mondo ma, nello stesso tempo, sta attraversando una grave crisi di consenso, perché le sue pratiche si rivelano inefficienti rispetto alla soluzione dei problemi che le società del tempo globale devono risolvere. Per evitare che la democrazia diventi un involucro vuoto, occorre prendere sul serio i motivi della disaffezione nei suoi riguardi, che poi sono riconducibili a quelle che Norberto Bobbio chiamava le “promesse non mantenute” della democrazia. Ne voglio richiamare solo una ricorrendo non ad un feroce bolscevico, ma ad uno dei padri del liberalismo costituzionale moderno: Montesquieu. Nella sua opera principale, “Lo spirito delle leggi” (1748), afferma che ogni forma politica ruota attorno a un principio che ne regge il funzionamento: nella repubblica è la virtù, nella monarchia l’onore e nel dispotismo la paura. Quale è la virtù che riguarda la repubblica democratica? Montesquieu la considera talmente importante che ne spiega il significato già nell’introduzione dell’opera: “Ciò che io chiamo virtù nella repubblica è l’amore per l’eguaglianza”. E prosegue dicendo che le leggi devono operare per mantenere l’eguaglianza, perché non appena si sviluppa la ricchezza sfacciata da una parte e la miseria dall’altra la repubblica democratica è condannata a dissolversi.
Sul tema scriverà qualche anno dopo un altro grande padre della democrazia moderna: J.J Rousseau con il suo “Discorso sull’ineguaglianza” (1754).

E’ inutile aggiungere che attorno al nodo del rapporto tra libertà ed eguaglianza si è consumata una lotta durissima nei secoli che seguiranno, alternando conquiste e tragedie. Oggi abbiamo qualche idea più chiara su come sciogliere e non tagliare questo nodo, ma è anche vero che il mondo si è fatto più complicato rispetto all’aurora della storia della democrazia. Soprattutto, abbiamo imparato che eguaglianza e libertà, diritti e doveri, non coincidono necessariamente. E che il voto in quanto tale (diritto fondamentale), ad esempio, non garantisce la libertà e può addirittura condurre alla dittatura. Mai dimenticare la vittoria di Hitler nelle elezioni del 1933 e il fatto che quel 44% dei suffragi raccolti dal partito nazista includeva un gran numero di voti di operai e impiegati che nelle elezioni precedenti avevano votato per partiti democratici, socialisti, comunisti e liberali. Per evitare questi esiti occorre l’accordo di tutti i protagonisti della vita politica nel mantenere la democrazia come una casa di vetro, in modo che ogni cittadino sia messo nelle condizioni di controllare e, se lo ritiene, partecipare con coscienza e conoscenza. In questo modo la democrazia vive tutta la settimana e non solo la domenica quando si vota.

Fiorenzo Baratelli è direttore dell’Istituto Gramsci di Ferrara

GERMOGLI
l’aforisma
di oggi…

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la giornata…
 
“Con ordine, affronta il disordine; con calma, l’irruenza. Questo significa avere il controllo del cuore” (Sun Tzu)
 

IMMAGINARIO
la foto
del giorno

Ogni giorno immagini rappresentative di Ferrara in tutti i suoi molteplici aspetti, in tutte le sue varie sfaccettature. Foto o video di vita quotidiana, di ordinaria e straordinaria umanità, che raccontano la città, i suoi abitanti, le sue vicende, il paesaggio, la natura.

torre
Maniero di città (foto di Roberto Fontanelli)

Maniero di città, in via delle Statue (foto di Roberto Fontanelli)