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Giorno: 4 Luglio 2014

C’era una volta ‘Lamerica’

di Emiliano Trovati

Buon compleanno America. Ma all’alba del terzo millennio il prestigio del Nuovo Mondo sembra essere in declino. Nella ricorrenza del 4 luglio gli Stati Uniti d’America festeggiano la propria dichiarazione d’indipendenza dall’impero coloniale inglese. Quell’evento ha scatenato, non solo nei rapporti tra corona e colonia, un terremoto politico internazionale.
Le idee di libertà maturate oltre oceano, alle quali anche l’Italia, grazie al contributo del medico e filosofo pisano Filippo Mazzei, aveva dato un grande contributo, permearono all’interno dell’Europa monarchica e assolutista, trovando terreno fertile fra le masse e portando ai moti rivoluzionari dai quali nacquero gli Stati nazionali moderni. Dal secondo dopoguerra in poi, l’America, grazie al suo paradigma economico, sociale e culturale – l’American way of life -, affascinerà l’immaginario collettivo del vecchio continente, e del mondo intero, arrivando a ricoprire il ruolo di Paese guida, in una posizione di preminenza rispetto ai partner internazionali. Preminenza però che sembra aver imboccato la via del declino, soprattutto dall’ultimo trentennio dello scorso millennio in poi. Responsabili di questo arretramento le forti contraddizioni sociali interne, dai problemi etnici al sistema socio sanitario, che discrimina le fasce più deboli della popolazione, l’avanzata economica di Paesi come la Cina e politica dell’Unione Europea, e dal ruolo a dir poco controverso con cui l’America gestisce la sua politica estera. Di tutto questo abbiamo parlato con la professoressa di storia ed istituzioni delle Americhe, al dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Bologna, Raffaella Baritono.

Professoressa, oggi è il 4 luglio, ricorrenza della dichiarazione d’indipendenza americana. Più di due secoli dopo la sua nascita, cos’è l’America oggi?
Interessante l’utilizzo del termine America. Non è in realtà un errore così strano. Quando noi utilizziamo il termine America oppure Usa, in maniera più o meno consapevole, ci rapportiamo ad un diverso contesto. L’America evoca nell’immaginario, un’idea, una rappresentazione, è un insieme di miti e metafore, prodotte dallo sguardo europeo verso il nuovo continente. Stiamo parlando di un processo secolare avviatosi dopo la sua scoperta, che produsse un terremoto nelle coordinate mentali degli europei e quindi la necessità di dare un senso, di inserire questa cosa, di cui nessuno aveva il sentore, dentro la cultura, il modo di pensare, le coordinate geografiche e lo spazio europei. L’America prima di tutto è una proiezione, un immaginario europeo.
Quando dalla rivoluzione delle 13 colonie si produsse un nuovo Stato, gli Usa cominciarono a costruire una rappresentazione dell’America in antitesi col vecchio mondo: “Noi siamo ciò che non è l’Europa”. Si è creato così uno Stato ben preciso, con una storia significativa, costruita proiettando l’idea di essere differenti e faro della libertà, rispetto alla tirannia, all’autoritarismo o all’intolleranza del vecchio continente. Questa idea, poi, s’è caricata di valori universali e propagata man mano che gli Stati Uniti, da realtà marginale, divenivano potenza mondiale.

E allora, cosa sono gli Stati Uniti d’America oggi?
Senza dubbio sono una potenza mondiale. Una potenza di tipo globale, con interessi geopolitici non solo nel contesto Atlantico – com’è stato per il periodo della guerra fredda -, ma soprattutto nel Pacifico, dove si concentra la loro strategia di politica internazionale.
Sono ancora un Paese in grado di proiettare una visione dinamica, perché demograficamente in crescita, e mobile, se guardiamo ad esempio alle dinamiche generazionali, etniche e razziali.
Un Paese sempre meno bianco, ma fatto di minoranze che diventano piano piano maggioranza: cosa questa che costituisce un elemento significativo, soprattutto se guardiamo alle dinamiche politiche. La presidenza di Obama, infatti, non si spiega soltanto dalla sua capacità innovativa, che indubbiamente ha avuto, o dalla sua strategia, che ha saputo intercettare volontà di cambiamento radicate nella popolazione, ma si inserisce dentro questa modifica significativa della popolazione americana in termini etnico-razziali. Anche per questo l’America è un Paese sempre meno europeo e sempre più globale.

Obama a gennaio nel suo whish list ha parlato di America come di opportunity per l’Europa e per il mondo. È ancora così?
Per certi versi sì e per altri no. L’economia e la società americana sono ancora un modello aperto, è una terra d’immigrazione, nonostante i suoi problemi con l’America latina e le paure o le ansie dei conservatori. Il modello economico e sociale americano sta diventando troppo diseguale e la politica di Obama non è stata in grado di risolvere, a causa di una forte contrapposizione e polarizzazione ideologica, e politica che sta rendendo il sistema americano un sistema immobile. Lo vediamo ad esempio in merito alle battaglie sulla sanità, lavoro o alle scelte sull’ambiente.

Prima ha detto che l’America è nata sull’idea “noi siamo ciò che non è l’Europa”. Vuol dire che c’è una cesura tra i due continenti oltre quella geografica?
I due continenti hanno vissuto di relazioni molto strette ma anche molto conflittuali. Durante la guerra fredda i rapporti tra i Paesi europei e gli Stati Uniti sono stati raramente rapporti pacifici, anche se naturalmente alcuni conflitti di fondo venivano sopiti. I paesi europei hanno sempre avuto bisogno dell’ombrello di sicurezza americano, ma allo stesso tempo perseguivano interessi nazionali che spesso entravano in conflitto con quelli americani.
L’Unione Europea oggi è potenzialmente un competitor economico degli Stati Uniti, ovviamente non militare. Anche la sua configurazione politica è competitiva, per non parlare dell’Euro, che continua ad essere una moneta molto forte.
Si è molto parlato, negli anni passati, soprattutto da quando è più forte il conflitto tra Stati Uniti ed Europa – vale a dire dopo l’11 settembre e la decisione americana di intervenire in Iraq – di un presunto modello sociale europeo da contrapporre a quello sociale americano. Questo è un tema molto dibattuto: il modello di welfare europeo, ad esempio, è molto più inclusivo ed apparentemente più democratico e capace di generare sicurezza e tutele, rispetto a quello americano.
Negli ultimi anni le politiche portate avanti da Obama, mettono in evidenza come negli Stati Uniti temi come la giustizia sociale o le disuguaglianze siano un elemento chiave nel dibattito politico.

Per modello sociale americano cosa intende?
Il Novecento viene definito il secolo americano, proprio per la grande capacità degli Stati Uniti di modellare gli stili di vita e l’immaginario collettivo. Basta pensare al cinema, alla musica, all’arte, ai prodotti del consumo di massa e alla loro commercializzazione. Pensiamo ad esempio ai Walmart e ai centri commerciali.
L’America ha creato una struttura in grado di essere esportata e ha costituito un modello di riferimento. Va capito, però, come questo modello non sia mai stato biunivoco: gli Stati Uniti propongono e gli altri recepiscono passivamente, come il termine “americanizzazione” lascia intendere. Questo processo è sempre stato una elaborazione strategica: per cui venivano prese alcune questioni e rifiutate altre, o alcuni concetti e rifiutati altri, o assorbiti alcuni stili di vita o modalità culturali. Ogni scambio, comunque, veniva tradotto a seconda del contesto in cui agiva.
La grande capacità seduttiva degli Stati Uniti è stata quella di non aver proposto un unico modello egemone, dal punto di vista delle strategie culturali. Nel momento in cui veniva proposto qualcosa, ad esempio la cultura di massa, del Mall o della società dei consumi, per cui il cittadino è soddisfatto perché consumatore; allo stesso tempo lavorava su più piani, ad esempio negli anni cinquanta, dentro le strategie di diplomazia culturale americana, proprio perché ci si rendeva conto delle contraddizioni sociali – in primis il razzismo -, che avrebbero potuto metterne in discussione la capacità seduttiva, venivano organizzati concerti e i tour dei grandi jazzisti neri in Europa e in Africa. E il tutto all’interno delle strategie di guerra fredda. In modo da poter dire, anche questa è l’America. Il Jazz noi lo consideriamo espressione dei valori americani e della sua cultura.
Questo fu un progetto interessante portato avanti da Eisenhower, un presidente moderato e conservatore. Quindi l’America non è soltanto la proiezione egemonica della super potenza, ma anche altro.

Da quando questo processo ha iniziato a scricchiolare?
La capacità seduttiva del modello americano, come dicevo, s’interrompe con la guerra in Iraq. Da quel momento in poi l’America non è più stata un riferimento, soprattutto per le nuove generazioni. Negli anni sessanta i giovani guardavano ai suoi campus universitari, al movimento femminista, a quello del Black Power. Tutto questo ha risvegliato immaginari sia in Europa che nel terzo mondo: pensiamo ad esempio alla considerazione che molti leader dei movimenti anti-coloniali dei Paesi africani o asiatici avevano della dichiarazione d’indipendenza americana.
Con l’Iraq questa situazione cambia, quel modello solido, quasi incontaminato, viene meno e l’America non è stata più capace di offrire alternative. Ricordo qualche anno fa un sondaggio, fatto da un network di ricerca europea, che dimostrava come nelle generazioni giovani europee, anche dal punto di vista delle condizioni materiali di vita, gli Stati Uniti non costituiscono più un modello di riferimento. Gli Usa non sono più il modello preminente, ancorché continuino ad offrire un modello a cui guardare.

La visione che si ha dell’America però è quella di una potenza imperialista?
Si parla molto di America e sembra che sia dappertutto, accendiamo la radio, leggiamo i giornali, guardiamo un film o la televisione. Ma in realtà, soprattutto in Italia, noi conosciamo pochissimo di America. Non sappiamo quasi niente di storia americana. Le opinioni si basano molto più sui pregiudizi che sulla conoscenza vera e propria. Sono pochissimi i corsi di storia americana nelle università italiane e sono pochissimi i docenti di storia o di politica americana. Esempio, ci si può laureare in un corso di storia contemporanea e non sapere niente di Stati uniti d’America. Eppure se ne parla tanto. Tutto è basato su pregiudizi, sul sentito dire o su stereotipi, anziché sulla realtà.

Qual è il più grosso stereotipo che sente in giro?
Innanzitutto la visione onnipotente dell’America. Quando parliamo di Stati Uniti ci interessiamo quasi esclusivamente alla politica estera, sapendo pochissimo di quella interna. Non sappiamo com’è organizzato il loro sistema politico, facciamo difficoltà addirittura a distinguere il partito repubblicano da quello democratico. Non sappiamo che la loro è una cultura politica molto mobile, rispondente ai cambiamenti e alle trasformazioni sociali.
Parliamo di politica estera convinti che se ne occupi il presidente, senza conoscere le dinamiche che ci sono dietro e le complesse strategie di negoziazione. Quando parliamo di governo, non riflettiamo sul fatto che non parliamo solo di Obama, ma di un complesso meccanismo che lo vede confrontarsi con il Congresso e la Corte Suprema, che ha un peso politico molto significativo: pensiamo per esempio a tutta la questione legata ai matrimoni same-sex e al ruolo avuto per le battaglie che vanno dalla segregazione all’aborto, dai diritti sociali alle libertà civili. Inoltre la visione dell’onnipotenza non considera che, molto spesso, alcune strategie di politica estera non sono molto diverse da quelle adottate da altri Paesi. Ovviamente cambia la dimensione della potenza.
Un altro stereotipo è quello dell’individualismo e del materialismo della società americana. È vero che la cultura democratica americana è incentrata sull’individuo, che interagisce con la sua comunità però. Questo intreccio – tra individuo e comunità – dà specificità al concetto di democrazia in America. Non a caso dopo l’11 settembre, uno dei libri che fece più eco anche in Italia, scritto da uno scienziato politico, Robert Patman, che aveva studiato anche la mancanza di società civile in Italia, intitolato Bowling alone (al bowling da solo), mette in luce come l’americano, da Tocqueville in avanti, è sempre stato dentro una moltitudine di associazioni, gruppi civici, dall’università alla scuola, alle comunità di vicinato. Questo è un elemento molto significativo della partecipazione politica. Le associazioni sono state il luogo di costruzione di forme partecipative, molto più che il partito politico. L’individualismo, quindi, deve essere interpretato come un soggetto capace di autogovernarsi e di autodeterminarsi nel suo rapporto con lo Stato.

Quindi, mi sembra di capire che il ruolo di paese leader l’America è uno stereotipo?
Questo ruolo ce l’ha avuto. È tuttora un Paese leader, ma è una leadership sempre più soggetta a processi di negoziazione e meno di accettazione acritica rispetto al passato. Una leadership che deve fare i conti con un mondo che sta cambiando, con altre potenze in grado di sfidarli, soprattutto nelle strategie di carattere economico. Pensiamo alla Cina e ai Bric. C’è un enorme dibattito sul declino e fine del secolo americano: se siamo o meno in transizione verso il secolo cinese. Coloro che non ci credono, a mio avviso a ragione, ritengono che la Cina sia sì un Paese superiore economicamente all’America, ma senza un modello socio politico in grado di costruire un’egemonia culturale. È stato proprio il modello, non solo economico, ma politico e culturale americano ad aver caratterizzato il suo primato e la sua capacità di penetrare società e suscitare desideri, aspettative e bisogni.

L’avanzata di questi Paesi può portare a uno scontro culturale?
Nel Pacifico si sta già combattendo uno scontro di carattere geopolitico interessante tra Stati Uniti e Cina. Gli Usa sono presenti nella regione, non soltanto perché la Cina è il rivale più importante e perché buona parte del suo debito pubblico è in mano cinese – cosa che determina interdipendenza tra le due potenze -, ma anche perché vengono chiamati dagli altri Stati del contesto asiatico che vedono negli Usa l’unico argine ad una avanzata egemonica della Cina. Come dicevo, comunque, l’interdipendenza tra i due Paesi rende i rapporti molto più dinamici e flessibili di quanto fossero quelli tra Usa e Urss. Non si ripresenterà oggi un contesto da guerra fredda.

[© www.lastefani.it]

Comune di Ferrara, tutti i comunicati del 4 luglio

da: ufficio stampa Comune di Ferrara

La newsletter del 4 luglio 2014

BIBLIOTECA ARIOSTEA – Lunedì 7 luglio alle 17 alla sala Agnelli (via Scienze 17)
Leonardo Rosa presenta il suo volume ‘Una strada lastricata di sogni’
04-07-2014

Lunedì 7 luglio alle 17 alla sala Agnelli della biblioteca comunale Ariostea (via Scienze 17) si terrà la presentazione del volume di Leonardo Rosa “Una strada lastricata di sogni” (Pendragon Editore), storia romanzata dell’ideatore del Ferrara Buskers Festival. Dialogheranno con l’autore il vicesindaco e assessore alla Cultura Massimo Maisto e la giornalista RAI Luana Mazza. Interverrà il direttore artistico del Ferrara Buskers Festival Stefano Bottoni.

LA SCHEDA (a cura degli organizzatori) – Ferrara, una fredda sera d’inverno, cinque giovani amici si apprestano a visitare il museo delle ghise, una collezione di oggetti insoliti, allestita da un singolare personaggio all’interno di un vecchio magazzino della città. I ragazzi inizieranno un viaggio tra i ricordi dell’eccentrico sessantenne padrone di casa: musicista, fabbro, scultore, poeta, ma soprattutto sognatore. Stefano Bottoni è tutto questo e molto altro ancora, una sorta di Forrest Gump italiano. La sua storia è un susseguirsi di esperienze entusiasmanti, dove l’intuizione si fonda con l’estro artistico e la caparbietà di credere fino in fondo in progetti stravaganti. Doti che hanno permesso a Bottoni di ideare il Ferrara Buskers Festival, un evento in grado di entusiasmare ogni anno migliaia di spettatori, ma anche di trasformare dei semplici tombini in oggetti da esposizione, grazie al coinvolgimento di centinaia di soggetti da tutto il mondo. Le vicende, ambientate tra le bellezze artistiche del territorio, si intrecciano con quelle di numerosi personaggi fmosi, alcuni dei quali pressoché sconosciuti all’epoca in cui si son svolti i fatti, tutti conquistati dall’animo geniale e visionario di Stefano Bottoni: da Lucio Dalla all’attuale Ministro Dario Franceschini, da Francesco Di Giacomo a Compay Segundo.

Leonardo Rosa è nato a Ferrara nel 1973. Laureato in giurisprudenza, master in comunicazione d’impresa, giornalista pubblicista, lavora da oltre 13 anni nel campo della comunicazione, prima come account presso agenzie di pubblicità, proseguendo poi come freelance occupandosi di campagne promozionali, copywriting e ufficio stampa.
Conosce Stefano Bottoni dal 1996, anno in cui inizia a collaborare con il Ferrara Buskers Festival. Ha iniziato a scrivere questo libro due anni fa, raccogliendo materiali d’archivio, articoli di giornale, testimonianze dirette dei protagonisti.

INTERPELLANZA – Presentata dal gruppo consiliare G.O.L.
Chiusura delle discariche di materiali edili a Ferrara
04-07-2014

Questa l’interpellanza pervenuta:

– il consigliere comunale Francesco Rendine (gruppo G.O.L.) ha interpellato il sindaco Tiziano Tagliani e l’assessora all’Ambiente Caterina Ferri in merito alla chiusura delle discariche di materiali edili a Ferrara.

CONFERENZA STAMPA – Lunedì 7 luglio alle 11 nella sala Zanotti della residenza municipale
Presentazione del progetto ‘Ferrara-Pechino’
04-07-2014

Lunedì 7 luglio alle 11 nella sala Zanotti della residenza municipale si terrà una conferenza stampa per la presentazione del progetto ‘Ferrara-Pechino’ che sarà realizzato da Mirco Gadda e Francesca Venturi. Alla terza esperienza internazionale, l’équipe ferrarese coprirà un itinerario di oltre 30mila chilometri con partenza dal Castello Estense e arrivo nella Città Proibita.

Interverranno all’incontro il vicesindaco e assessore alla Cultura Massimo Maisto insieme a Francesca Venturi e Mirco Gadda dell’equipaggio ‘Ferrara-Pechino’, al presidente provinciale AVIS Ferrara Florio Ghinelli, al presidente centro interculturale italo-cinese Caj Jim e a Dalia Bighinati di Telestense.

ASSESSORATO ALLO SPORT – In campo le squadre Seamen Milano e Panthers Parma. La viabilità del giorno di gara
Al Mazza la finale dell’Italian Super Bowl 2014 di Calcio Americano
04-07-2014

Si è svolta questa mattina (4 luglio) nella residenza Municipale la presentazione dell’incontro fra le squadre Seamen Milano e Panthers Parma, finale del massimo Campionato nazionale di Calcio Americano ‘Italian Super Bowl 2014′, in programma domenica 6 luglio allo stadio Mazza.
All’incontro con la stampa ogi in Municipio per la presentazione ufficiale erano presenti l’assessore comunale allo Sport Simone Merli, Leone Manfredi e James Dewar della federazione FIDAF, il presidente della Panthers Parma Ivano Tira, il presidente provinciale Ascom Giulio Felloni, gli organizzatori Raffaello Pellegrini di Prosport Estense e Raffaele Maragno di Dinamica Media e rappresentanti dell’AFC Aquile-Duchi di Ferrara.

LA VIABILITA’ NEL GIORNO DI GARA

Domenica 6 luglio in occasione della finale del Campionato Nazionale 2014 di Football Americano “XXXIV° Super Bowl Italiano” che si disputerà allo stadio comunale “Paolo Mazza” di Ferrara in materia di regolamentazione della circolazione urbana saranno in vigore i seguenti provvedimenti:

Via Montegrappa, lato civici pari, dall’intersezione con Corso Piave al cn 10: • Istituzione di divieto di fermata, eccetto veicoli necessari all’allestimento di strutture, dalle ore 08.00 del 03/07/2014 alle ore 12.00 del 07/07/2014;

Via Montegrappa: • Istituzione di divieto di fermata ambo i lati, eccettuati i mezzi di servizio della
manifestazione, dalle ore 07.00 del 06/07/2014 alle ore 02.00 del 07/07/2014.

Corso Piave, tratto da Corso Vittorio Veneto a Viale IV Novembre,
Via Cassoli, tratto da Corso Vittorio Veneto a Viale IV Novembre,
Via Montegrappa,
Via Fortezza, tratto da Corso Piave a Via Castel Tedaldo,
Via Paolo V, tratto da Corso Piave a Via Castel Tedaldo,
Via Ortigara, tratto da Corso Piave a Via Poledrelli:
• secondo lo schema di regolamentazione della viabilità congiuntamente stabilito con la
locale Questura (Piano”C”), oltre alle sopracitate limitazioni saranno in vigore anche tutti i
provvedimenti di limitazione della sosta e della circolazione dei veicoli normalmente previsti
durante le manifestazioni allo Stadio Paolo Mazza dalle ore 07.00 del giorno 06/07/2014
alle ore 02.00 del giorno 07/07/2014.

L’accesso degli autorizzati (muniti di apposito pass) al parcheggio nel piazzale privato della chiesadell’Addolorata di via Fortezza dovrà avvenire dal varco di corso Piave/corso Vittorio Veneto.

Parcheggio Ex MOF (area adiacente il muro di recinzione compresa tra l’ingresso di Via Darsena e la ex palazzina uffici):
• Istituzione di divieto di fermata, eccetto Bus tifosi delle due Società, dalle ore 07.00 del giorno 06/07/2014 alle ore 02.00 del giorno 07/07/2014;

Parcheggio Ex MOF (area compresa tra la ex palazzina uffici, Rampari di San Paolo e il Parcheggio Camper per un totale di circa 250 posti):
• Istituzione di divieto di fermata, eccetto veicoli ospiti muniti di apposito pass, dalle ore 07.00 del giorno 06/07/2014 alle ore 02.00 del giorno 07/07/2014.

COMMERCIO – In vigore dalle 16 di domenica 6 luglio all’1 di lunedì 7 luglio
“Italian Suber Bowl’: le regole per la vendita delle bevande
04-07-2014

In occasione dell’ incontro sportivo “Italian Super Bowl” in programma domenica 6 luglio allo stadio comunale P. Mazza, dalle 16 di domenica 6 luglio alle ore 1 di lunedì 7 luglio sarà in vigore il divieto di vendita per asporto di bevande di qualunque genere contenute in recipienti di vetro e metallo o altro materiale rigido. Il provvedimento è contenuto in un’ordinanza dirigenziale dell’Amministrazione comunale volto a prevenire eventuali situazioni di pericolo. Il divieto riguarda tutti gli esercizi di somministrazione autorizzati all’interno dello stadio comunale e quelli esterni (compresi i circoli) nonché le attività di commercio su area pubblica, le attività di phone center e gli esercizi di commercio al dettaglio di vicinato, dislocati nell’area circostante lo stadio comunale e, più precisamente, all’interno o sul perimetro comprendente piazzale Stazione (compreso il pubblico esercizio all’interno del sedime ferroviario), via San Giacomo, via Darsena, corso Isonzo, via Poledrelli, via Ortigara, viale Costituzione e via Felisatti.

LAVORI PUBBLICI E MOBILITA’ – I cantieri attivi in città nella prossima settimana
Da lunedì 7 luglio lavori per nuova pavimentazione in via Salinguerra
04-07-2014

Questo l’elenco di alcuni degli interventi e dei cantieri operativi o in fase di attivazione nel territorio comunale nel periodo dal 7 al 13 luglio prossimi, condotti sotto la supervisione dei tecnici e degli operatori del Settore Opere pubbliche e Mobilità del Comune.

Maggiori informazioni e schede descrittive di alcuni di questi interventi sono disponibili sul sito http://mappaopere.comune.fe.it

INTERVENTI STRADALI

Da lunedì 7 luglio in via Salinguerra inizio dei lavori di manutenzione straordinaria

Il Servizio Infrastrutture Mobilità e Traffico del Comune di Ferrara informa che lunedì 7 luglio avranno inizio in via Salinguerra i lavori di manutenzione straordinaria del materiale lapideo e il rifacimento dei sottoservizi che saranno a cura della Società Hera S.p.A.

I lavori riguardano il tratto compreso tra via Carlo Mayr e via Fondobanchetto, intersezione con via Coperta compresa. Pertanto, sarà modificata la viabilità e i veicoli che devono raggiungere via Fondobanchetto, dovranno transitare per via Ghisiglieri o, in alternativa, per via Fossato Dei Buoi la cui viabilità però sarà modificata per lavori e invertito il senso unico di marcia. Anche la percorrenza di via Coperta sarà interrotta all’altezza di via Salinguerra. Salvo avverse condizioni meteo, la previsione di durata dell’intervento è di circa centoventi giorni lavorativi.

Via Cesare Diana
Dal 2 luglio sono iniziati i lavori di manutenzione straordinaria della pavimentazione stradale di via Cesare Diana nel tratto compreso tra il c.n. 34 e il c.n. 44 per uno sviluppo ci circa m 550. Comprendendo il consolidamento del sottofondo stradale, oltre che il rifacimento della pavimentazione in conglomerato bituminoso, i lavori avranno una durata di circa un mese. La prima fase del cantiere occuperà il tratto di carreggiata compreso tra il c.n. 34 e il c.n. 38 mentre la seconda fase andrà ad occupare il tratto compreso tra il c.n. 38 e il c.n. 44. Il transito in via Cesare Diana sarà vietato da via Cristoforo Colombo a via Poltronieri (con l’esclusione dei residenti, delle attività e dei clienti HERA). Si informa inoltre che il parcheggio clienti/dipendenti HERA sarà sempre raggiungibile seguendo le indicazioni della segnaletica temporanea che sarà collocata sul posto.

Via Wagner – Lavori e modifiche alla viabilità
Proseguono i lavori di sostituzione dei giunti del viadotto di via Wagner. E’ stato istituito un senso unico di marcia con direzione da via Bologna verso via Ravenna (l’area di cantiere occuperà una semicarreggiata per volta).
Salvo imprevisti o maltempo i lavori saranno ultimati entro il giorno 10/07/2014.

Modifiche al traffico per lavori in via Ferraresi-via Beethoven

Da venerdì 4 luglio per un periodo previsto di circa 10 giorni, a causa dei lavori relativi alla realizzazione della nuova rotatoria che servirà a collegare le rampe d’accesso dello svincolo della Tangenziale Ovest ma anche a collegare la zona dove si insedierà il maxistore sportivo Decathlon, verrà chiusa al traffico la carreggiata di via Ferraresi compresa tra l’ingresso e l’uscita di via Beethoven con conseguente deviazione del transito veicolare sul semianello che nel frattempo è stato realizzato. Pertanto i veicoli che provengono da via Aroldo Bonzagni – via Argine Ducale per accedere a via Beethoven dovranno proseguire per via Aldo Ferraresi arrivare alla rotatoria di via Veneziani – via della Fiera (Mercatone) e tornare indietro sempre su via Aldo Ferraresi e accedere normalmente alla via Beethoven direzione via Bologna.

MANUTENZIONE ALLA SEGNALETICA

Manutenzione ordinaria della segnaletica – Dal 2 al 25 luglio si svolgeranno lavori di manutenzione ordinaria alla segnaletica orizzontale nelle seguenti vie: VIA SAN DOMENICO da via Ravenna al confine, VIA ARGINE DUCALE da via Bologna a via Foro Boario, VIA BARICORDA da via Rabbiosa a via Ponte Rigo, VIA BOLDRINI da via del Campo a via Pesci, VIA DEL CAMPO da via Putinati a via Poletti, VIALE CAVOUR asse principale da viale Po a Largo Castello (no controviali) la notte del 7/7/2014, VIA CERVELLA da via Masi a via Rottole, VIA CRISPA da via Pioppa alla centrale Enel, VIA DUE ABETI da via Modena a via Michelini, VIA MESSIDORO da via Bologna a fine strada, VIA PONTE FERRIANI da via Pontegradella a via Crispa, VIA MUSICO da via Pelosa a via Catena, VIA OLMO BARBINO da via Viazza a via della Sbarra, VIA PADRE ETERNO da via Beccari a via Pascolone, VIA PASCOLONE da via Padre Eterno al confine , VIA MADONNA DELLA NEVE da via Ravenna a via Ca Rossa, VIA PONTE MELICA da via Ravenna a via Bassa, VIA COPPARO da via Calzolai alla rotatoria (esclusa) di via Caretti, VIA POMPOSA da via Caldirolo a via Naviglio.

Manutenzione straordinaria di segnaletica stradale – Per interventi di miglioramento alla viabilità nelle vie delle quattro circoscrizioni comunali dal 3 luglio fino a fine lavori, salvo condizioni meteo avverse, saranno eseguite le lavorazioni di segnaletica stradale orizzontale e complementare, nelle seguenti vie:
Via Tumiati (lato sud),Via Isabella d’Este, Contrada Mirasole, Pz Giochi, Via della Grotta
Via Rampari san paolo, Via Malaguti, Via Succi, Via Frassoldati, Pz Corelli, Via Gioco del pallone, Via Sant’Andrea, Via Borgo di Sotto, Via Fondobanchetto, Via Del Turco
Via Parmeggiani, Piazza Ariostea, Via Vigne, Via delle Erbe, Via Folegno, Via del Gregorio
Via Cortile, Via Renata di Francia, Via Lucrezia Borgia
Via Alberti, Via da Novara, Via Borsari,Via Aleotti,Via Guido D’Arezzo,Via Bovelli,Via Muratori,Vicolo San Matteo,Vicolo Fossato,Via Frescobaldi,Via Ballaria,Via Reistenza,Via Mortara fino a int con via Fossato di Mortara,Via Fossato di Mortara,Via Bottoni, Via Mac Alister,Via Spartaco,Via Roversella,Via Alfonso D’Este (Bagni Ducali),Via Fotezza,Via Paolo V,Via Casteltedaldo,Via Niccolini,Via dei Mille, Pz XXIV Maggio,Via Podgora,Via Martinelli,Via Pasubio,Via Fiume,Via Sardi, piazza Castellina e Via Sauro,Via san Giacomo, via Darsena, Via Saragat,Via Mameli,Via Ticchioni,Via Oberdan,Via Sauro,Via Orsini, Via Battisti, Via Govoni,Via Cassoli, Via Ticchioni rot Cassoli,Via Felisatti, Via Rizzo.
Non sono previsti rallentamenti, deviazioni ne tanto meno chiusure al traffico veicolare.

RESTAURO EX CAVALLERIZZA

Martedì 3 giugno sono iniziati i lavori di ampliamento del park di San Guglielmo (durata dei avori 105 giorni). Il Comune di Ferrara e Ferrara T.U.A. spa. Promuovono la realizzazione di un nuovo parcheggio da 50 posti auto con entrata da Via Mentana e uscita su Via Palestro. L’intervento è finalizzato a riqualificare e riutilizzare l’immobile dell’ex Cavallerizza e l’area di sua pertinenza, procedendo al risanamento, al restauro e consolidamento delle mura perimetrali.Il riutilizzo dell’area è finalizzato alla realizzazione di un parcheggio a pagamento per 50 auto, di cui uno per disabili, come integrazione del parcheggio San Guglielmo, portando la disponibilità complessiva da 167 a 217 posti.
L’entrata è posta su via Mentana, con accesso già esistente e uscita su via Palestro attraverso il varco tra il prospetto dell’ex Cavallerizza e quello dell’edificio a fianco di proprietà della Guardia di Finanza.

RIQUALIFICAZIONE PIAZZA BRUNO BUOZZI
Proseguono i lavori di riqualificazione di Piazza Bruno Buozzi. Sono in corso di realizzazione i muretti in cemento armato che andranno a costituire, una volta rivestiti in pietra, la bordura delle future aiuole, le opere edili del nuovo impianto di pubblica illuminazione, lo scavo e la posa in opera del vano tecnico interrato della fontana e l’apertura del nuovo tratto di strada che collega il controviale a Via Savonuzzi (durata dei lavori 150 giorni).

Sisma, il mondo dell’edilizia e delle costruzioni dona alla Regione 1 milione e 66 mila euro

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Continua la gara di solidarietà per la ricostruzione dopo il sisma del 20 e 29 maggio 2012. Il sistema bilaterale delle costruzioni e dell’edilizia dona alla Regione Emilia-Romagna 1 milione e 66 mila euro: la donazione servirà a realizzare due micro residenze per anziani nei comuni modenesi di Concordia e Camposanto.
Oggi a Bologna i vertici nazionali di Cnce (Commissione Nazionale Casse Edili), Formedil (Ente nazionale per la formazione e l’addestramento professionale nell’edilizia) e Cncpt (network della sicurezza in edilizia) hanno consegnato i fondi raccolti agli assessori regionali Luciano Vecchi (Attività produttive) e Paola Gazzolo (Protezione civile).
«Un significativo contributo alla ricostruzione, un messaggio di speranza. Un gesto reso ancora più importante per la natura sociale degli interventi che andranno a finanaziare incentrati non al recupero di strutture distrutte dal sisma, ma aggiuntive. Solidarietà – ha sottolineato l’assessore regionale alle Attività produttive Luciano Vecchi – che si va ad aggiungere a un complesso di generosità che è stata strategica per la ricostruzione e per il ritorno alla normalità delle popolazioni».
Inoltre, l’assessore regionale alla Protezione civile Paola Gazzolo ha aggiunto che «la solidarietà, espressa da oltre 7 milioni di donatori, è stata un elemento fondale e straordinario per dare fiducia alle comunità colpite dal sisma».
Con le due strutture di Concordia e Camposanto si completa il “Progetto Casa insieme”, programma per la realizzazione di 9 micro residenze, ciascuna con una decina di posti letto, in ogni comuni modenese dell’area nord. I due edifici verranno costruiti da imprese di costruzione selezionate dal sistema bilaterale delle costruzioni sulla base di un progetto fornito dalla Regione ai comuni di Concordia e di Camposanto. La soluzione progettuale si caratterizza per assicurare agli anziani di poter vivere in un contesto domiciliare con servizi, facilitando le relazioni sociali e garante

Lunedì 7 luglio la presentazione dello studio teatrale “Storie sparpagliate”

da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

Si conclude il laboratorio teatrale “linguaggi del teatro e dell’attore” del Centro Teatro Universitario di Ferrara, Lunedì 7 Luglio, alle ore 21.30 (ingresso su prenotazione: 328 8120452), con la presentazione dello studio teatrale “storie sparpagliate” diretto da Michalis Traitsis di Balamòs Teatro e conduttore del laboratorio. In scena gli allievi del laboratorio teatrale del Centro Teatro Universitario di Ferrara, Giulia Aguzzoni, Alessia Beccari, Daniele Bolognesi, Giuliana Bolognesi, Martina Cuono, Roberto Gamberoni, Tania Notte, Roberta Pira, Giulia Tiozzo, Flavia Tisato e le voci delle detenute della Casa di Reclusione Femminile di Giudecca. Tra le detenute e gli allievi del Centro Teatro Universitario, Mercoledì 2 Luglio c’è stato un incontro di laboratorio teatrale, una sorta di scambio, baratto, tra il lavoro su “storie sparpagliate” e il lavoro che è stato allestito con le detenute lo scorso Marzo alla Casa di Reclusione Femminile della Giudecca, “Cantica delle donne”. Da questo incontro sono stati tratti alcuni testi registrati dalle donne detenute che o parte dello spettacolo.

“Nulla ci riduce a sogni senza sogni…”
E’ la battuta iniziale che da origine a visioni e frammenti che si collocano in una linea di confine tra la realtà e l’onirico, in un avvicendarsi di generazioni cosi diverse eppure cosi accomunate da speranze e spogliazione di ogni speranza, in un paese che a tratti sembra non avere scampo. E’ una figura nera che la mormora e che da altri viene chiamato Maestro. Poco importa se sia un maestro di rivoluzioni o di fallimenti, di verità o finzioni. Quello che lascia passando e dileguandosi velocemente è un intangibile quaderno di memorie, di appunti sparsi che apparentemente non hanno connessione tra di loro ma che hanno intimamente a che fare con il dipanarsi degli anni, attraverso immagini, canzoni, poesie, personaggi che hanno lasciato orme e determinato scelte e fughe.
Ci sono frammenti di vita quotidiana, il mercato dei ricordi che rappresenta un crocevia di storie passate e di relazioni vissute, feste gioiose sotto la luna estiva, la ricerca di una luce come una direzione, un cabaret, parodia di un Italia sbandata, la storia di Salvatore Carnevale, un sindacalista difensore del diritto alla terra, che sulla terra viene giustiziato e lasciato morire, il pupo che rivendica un briciolo di libertà dal suo puparo, il puparo che non abdica al suo potere e che sembra alludere al lavoro di uomini, spesso stranieri, trattati come proprietà, due misteriosi elfi che prendono in giro se stessi e il mondo intero, apostrofando la generazione di un non meglio definito oggi come generazione sfortunata, e sembrano sollecitare a non trascurare l’ironia come possibilità di affrontare ogni bufera, la vicenda di Sacco e Vanzetti, ad ammonire che le ingiustizie non hanno tempo.
Il finale tratto dalle Città Invisibili, sigilla l’ultima pagina dell’ipotetico quaderno di appunti, una riflessione amara su questo tempo tetro e aggrovigliato, dove parlare di inferno non è purtroppo né eccessivo, né retorico, ma dove l’unica ancora della vita è esercitare la paziente ricerca di valorizzare quello che si ha.
Le voci registrate delle detenute della Casa di Reclusione Femminile di Giudecca rievocano pensieri e riflessioni da Pier Paolo Pasolini a Italo Calvino, su un Italia che fatica a ritrovarsi.

storie sparpagliate

uno studio teatrale diretto da:
Michalis Traitsis – Balamòs Teatro

con gli allievi del laboratorio teatrale del Centro Teatro Universitario di Ferrara:
Giulia Aguzzoni, Alessia Beccari, Daniele Bolognesi, Giuliana Bolognesi, Martina Cuono, Roberto Gamberoni, Tania Notte, Roberta Pira, Giulia Tiozzo, Flavia Tisato

e le voci delle detenute della Casa di Reclusione Femminile di Giudecca

luci: Cristina Iasiello

Lunedì 7 Luglio 2014 – ore 21.30
Centro Teatro Universitario di Ferrara (via Savonarola 19)

ingresso su prenotazione: 328 8120452
info: www.balamosteatro.org – www.unife.it/studenti/centri/ctu

Martedì 8 luglio la premiazione del concorso letterario sui mestieri immateriali

da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

Martedì 8 luglio alle ore 12, presso il Dipartimento di Studi umanistici, (aula G in Via Paradiso) si terrà la premiazione del concorso letterario ispirato al volume di Dario Franceschini Mestieri immateriali di Sebastiano Delgado (Milano, Bompiani 2013), aperto a tutti gli studenti del Dipartimento. Gli studenti dovevano scrivere un testo letterario in linea con il romanzo di Franceschini con la presentazione della figura di un mestiere immateriale.
All’incontro presenzieranno Giorgio Fiorenza del Consolato Onorario del Perù a San Marino e il sottosegretario all’istruzione Gabriele Toccafondi.
Il concorso ha visto la partecipazione di 48 studenti. La Giuria, composta dal Prof. Matteo Galli, Direttore del Dipartimento di Studi Umanistici e dalle proff. Monica Longobardi e Isabella Mattazzi ha decretato i vincitori:
Primo premio: Ilaria Rizzo per il testo intitolato L’e-spiatore
Secondo premio ex aequo: Alex Michieletti per il testo intitolato Routine Breakers e Giacomo Borgatti per il testo intitolato G.R.I.D.A.

Al via i pagamenti con carte di credito e bancomat agli sportelli postali: il servizio è già attivo in 76 uffici della provincia di Ferrara

da: Poste Italiane, ufficio Comunicazione Territoriale Emilia-Romagna e Marche

Da oggi è possibile utilizzare le principali carte di credito e debito dotate di chip, banda magnetica o con tecnologia contactless

Poste Italiane amplia la gamma di carte di credito e di debito accettate dagli uffici postali per effettuare pagamenti allo sportello. In provincia di Ferrara sono infatti 76 gli uffici postali che già mettono a disposizione della clientela la nuova piattaforma che consente l’utilizzo delle principali carte, grazie al collegamento diretto con il circuito nazionale Pago Bancomat e con i circuiti internazionali Mastercard e Visa, al pari di quanto già avviene negli esercizi commerciali.
I servizi di pagamento cui viene estesa la gamma di carte utilizzabili includono: Bollettini, (compresi quelli IMU e TARES) RAV, Tasse Automobilistiche (fase BOLL e fase BACI), Modelli F24 ed F23.
In particolar modo, sarà possibile utilizzare le carte di credito Visa e Mastercard, e le carte di debito e prepagate dei circuiti Pagobancomat, VPAY, Mastercard, Maestro, VISA, Visa Electron, dotate di chip o di banda magnetica.
Saranno inoltre accettate anche le carte dotate di tecnologia contactless (degli stessi circuiti delle carte di debito) e il pagamento tramite smartphone abilitati alla tecnologia NFC (Near Field Communication), che consentono di effettuare la transazione semplicemente avvicinando la carta o il cellulare al POS.
Negli uffici postali del Ferrarese è inoltre sempre possibile effettuare pagamenti misti, come ad esempio carta e contanti, o pagamento con più carte sia di debito che di credito.

Lezioni di Jazzercise “Kids get fit” ai bambini dell’Educamp del Coni

da: organizzatori

Jazzercise tiene i bambini in movimento durante le settimane di Educamp nei mesi di giugno e luglio presso il Villaggio Florenz del Lido degli Scacchi.
Tra le numerose attività proposte dal Coni c’è anche Jazzercise, con il programma Kids Get Fit: una combinazione di esercizi facili da seguire, passi di danza e giochi di fitness, al ritmo delle più recenti musiche.
Le lezioni sono condotte da Rita Minarelli, istruttrice certificata nel 1987, la quale già da 4 anni collabora con il Coni agli Educamp.
Presenti alla lezione anche gli educatori, il Direttore Luigi Zaccarini e il delegato provinciale di Ferrara, Luciana Pareschi.

Kids Get Fit è un programma nato per promuovere il fitness per bambini come stile di vita. Fa parte del programma Junior Jazzercise e stimola i giovani a capire l’importanza delle sane abitudini.
I bambini sono pieni di energia, amano muoversi, eppure solo uno su quattro svolge esercizio fisico in modo regolare e un’alta percentuale è considerata in sovrappeso.
Per dimostrare quanto possa essere divertente muoversi e stare fisicamente in forma, Jazzercise Inc. dalla California, sta portando gratuitamente il programma Kids get Fit nei campi estivi e scuole di tutto il mondo.
L’anno scorso si sono svolti oltre 800 eventi solo nel mese di maggio, coinvolgendo oltre 70.000 bambini di diverse nazioni.
Jazzercise è un programma di fitness internazionale che conta 7.800 istruttori che insegnano 32.000 lezioni a settimana in 32 paesi diversi del mondo.
Per trovare classi locali si può consultare il sito Jazzercise.it oppure scaricare la app mobile: Ios o Android.
Per info 328.0865863 jazzercisekleb@gmail.com

Un altro sabato ricco e denso di appuntamenti per il Ferrara Art Festival Ferrara

da: ufficio stampa Ferrara Art Festival

Tre appuntamenti nell’arco di quattro ore, in due luoghi diversi della città: alla Galleria del Rivellino e a Palazzo Racchetta, per cinque mostre e un concerto che caratterizzeranno un altro sabato ricco di contenuti e denso di appuntamenti per il Ferrara Art Festival.
Si comincia alle 17,30 alla Galleria del Rivellino, in via Baruffaldi 6, con la mostra di fotografia intitolata “Rifrazioni”; in parete le opere della fotografa di Finale Ligure Anna Maria Angelini. Si prosegue, alle 18.30, al Palazzo della Racchetta, in via Vaspergolo 6, con il vernissage di ben quattro mostre personali: le “Installazioni” dell’artista coreana Kim Sang Lan nel salone Isabella D’Este, all’ultimo piano del palazzo storico, i quadri astratti della pittrice canadese Catherine Schmid con la mostra “Between Structure and Spontaneity” al piano terra nel salone Girolamo Savonarola, le tecniche miste del canturino Giuseppe Orsenigo con la mostra “La vita che vorrei” sempre al piano terra nelle sale Olimpia Morata e Cosmè Tura, e i quadri di maschere e figure grottesche del milanese Gianmaria Battiato al piano nobile (sale Ludovico Ariosto e Messisbugo). Tutte e cinque le mostre sono curate da Virgilio Patarini e ci presentano un ampio spettro delle possibilità espressive dell’arte contemporanea nazionale ed internazionale, dalla fotografia astratta della Angelini alle installazioni di Madame Kim, degne di una Biennale di Venezia, dall’astrazione rigorosa della Schmid, alla figurazione grottesca di Battiato, fino alla contaminazione di fotografia e pittura e tecniche miste di Orsenigo.
Una fotografia astratta fatta solo di luce, quella di Annamaria Angelini. “Luce allo stato puro. Luce – colore. Laddove il colore e la luce sono colti con tale sapienza tecnica e di composizione da sembrare altro da sé. Da sembrare pittura su tela: luce dipinta, stesa velatura dopo velatura sulla tela. Una luce calda, leggera, a tratti friabile, impalpabile. Una luce pulsante, che si irradia dal centro della fotografia, che si irradia e conquista, con fluidità, ogni centimetro quadrato della superficie, con vibrazioni fitte e modulate, inquiete, che sembrano vivere di un afflato vitale, che a tratti si sfaldano, si addensano, si distendono”. Mentre “le installazioni pensate da Kim Sang Lan per il Ferrara Art Festival affrontano uno dei temi prediletti dall’artista coreana degli ultimi anni: la presenza-assenza della figura femminile, evocata da queste silhouettes di abiti femminili fatti di carta intrecciata a amano e la sua moltiplicazione, come in una sorta di riverbero in cui l’immagine femminile viene ripetuta all’infinito, in un gioco di ripetizione differente, di estenuante variazione su tema che ci racconta l’inquieto rapporto tra l’Uno e il Molteplice, nello scorrere immobile e allo stesso momento inquieto del Tempo”. Le opere dell’artista canadese Catherine Schmid invece nascono e si sviluppano “da un’osservazione attenta di elementi della natura o da scorci architettonici, elementi che vengono progressivamente stilizzati e ridotti ai minimi termini, in un processo di astrazione nel senso etimologico del termine che ha lo scopo di trovare nella sintesi la maggior efficacia possibile di espressione. Attraverso questo approccio, per usare una terminologia cara ad Aristotele, il «fenomenon» si trasforma in «noumeno»”… Ogni opera di Giuseppe Orsenigo invece è “l’esplosione di un mondo. Ogni volta un nuovo mondo, in un gioco differente di razionalità ed emozione, di sogni affastellati, scomposti e ricomposti e di concreti, puntuali riferimenti alla realtà. Con colpi di scena e alzate di ingegno uniche e spiazzanti. Come ad esempio nell’opera intitolata «Psicanalisi»: una lastra quadrata di metallo nero, un metallo cangiante alla luce, lucido e opaco allo tempo stesso, con al centro un buco, e dentro quel buco, in profondità di qualche centimetro nel buio, una minuscola superficie di specchio infranto e ricomposto, in cui, non chiunque, ma solo il fruitore più curioso e impertinente, o forse semplicemente più attento, può scorgere se stesso: il proprio volto, il proprio occhio infranto e ricomposto. Un’opera così, che coniuga Fontana e Pistoletto (e che li supera, almeno in sense of humour), basta sola a sancire la statura di un artista”. Infine “le maschere di Gianmaria Battiato sono facce grottesche, come di idoli africani rivisitati in chiave pop, o teste di pupazzi antropomorfi come sculture votive di qualche religione in cui alla seriosità dei riti è stata sostituita una verve dissacrante e sbeffeggiante, volti stilizzati in smorfie di sberleffo: gli occhi appallati, non è chiaro se spiritati o stralunati o strabuzzati di meraviglia, la lingua cacciata fuori forse per affanno, oppure per una libido di ascendenza fantozziana oppure ancora per scherno di lontana reminescenza apotropaica o di più probabile licenziosità infantile. E ci ricordano che spesso anche la vita è un gioco grottesco”.
Sempre a Palazzo Racchetta si conclude la serata, alle 21,30 col concerto dei “Ni-Na” giovane e neonata formazione ferrarese che così descrive Andrea Barbaglia: “ Due voci. Due esseri umani alle spalle. Giacomo Tebaldi. Luca Rizzo. Poi è tutto un tripudio di synth, cavi e processori per quella che nelle intenzioni del nuovo dinamico duo pare essere un lungo viaggio verso luoghi fantastici e irreali che solo un processo di ricostruzione mentale consente di visualizzare nella realtà. Un loop continuo e incessante che si abbatte sull’ascoltatore viziandolo e stuzzicando la sua fantasia. Qualche chitarrina qua e là, giusto per inseguire la linea del basso al solito usato alla perfezione per confezionare ed amalgamare il tutto.” Il concerto si inserisce nell’ambito del Racket Festival organizzato da Zamenhof Art di Milano in collaborazione col Cafè degli artisti di Ferrara.
Tutti gli eventi sono a ingresso libero.

Burana tra storia e tradizione festeggia lo storione, re del Po, protetto anche da Washington

da: organizzatori

E’ una creatura dal fascino quasi mitologico per la capacità di donare le sue gustose uova, delle vere e proprie perle preziose; e viene da sempre considerato il “signore del Po” perché può vivere sino a cento anni e pesare oltre 400 kg. E’ lo storione, il più grande pesce d’acqua dolce e salmastra diffuso in Europa, che Burana festeggia dal 12 luglio al 15 agosto per ben 5 fine settimana consecutivi e nel giorno di Ferragosto. Nella piccola frazione di Bondeno, sulla riva Ferrarese del fiume, la Sagra dello Storione e del pesce di mare è un appuntamento che si ripete ormai da oltre 30 anni. E a nobilitare molte ricette è proprio questo pesce dalle elevate doti salutari, con una carne morbida, il 18% di proteine, un basso contenuto di grassi e le famose uova dalle quali si ricava in caviale.
A Burana un’affiatatissima squadra di amici, che per l’occasione si trasformano in cuochi provetti, è pronta a deliziare i visitatori già dalle prime portate, con antipasti misti ai profumi del mare e antipasto agrodolce allo storione; si passa poi al risotto ai frutti di mare o allo storione, agli spaghetti torchiati allo scoglio e ai cappellacci di zucca al sugo di storione affumicato; la ricca carrellata di secondi prevede grigliata mista di pesce, fritto misto, spiedini di gamberi e lo storione in due varianti: alla griglia e in umido alla ferrarese; e se ancora non si è sazi, ad attendere i palati più fini c’è il piatto speciale a base di caviale con burro salato e carpaccio di salmone affumicato.
Le tracce dello storione sono antichissime, e si perdono negli angoli più remoti dell’Impero Romano, quando nuotava felicemente dall’Adriatico al Tirreno, finché la caccia indiscriminata ha finito per renderlo una specie rara, oggi protetta dalla convenzione di Washington; questa tradizione è da sempre fortissima nel Ferrarese, e ancora di più a Bondeno, che sorge proprio sulle rive del Po: fino a non molti anni fa, in queste zone era possibile trovare lo storione nel grande fiume e in molti dei suoi affluenti, oltre che lungo le coste adriatiche.
Da queste parti, poi, la buona cucina è una vera e propria religione, e non a caso Burana ospita il Museo della civiltà e della tradizione gastronomica, che in occasione della sagra può essere visitato. Per gli amanti della cultura, oltre al grazioso centro di Burana, merita una visita Bondeno, con la splendida pinacoteca Galileo Cattabriga e la Chiesa Arcipretale dedicata alla Natività di Maria Vergine, costruita nel 1114 per donazione di Matilde di Canossa, la Rocca Possente a stella, il Duomo di Bondeno e il Campanile di Matilde di Canossa. A meno di 20 chilometri, poi, c’è la splendida Ferrara con il suo centro storico, Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco.

Scheda
Luogo – Burana frazione di Bondeno – Ferrara
Data – 12/13 – 19/20 – 26/27 luglio 2/3 – 9/10 – 15 Agosto
Info: 3408505381
https://www.facebook.com/pages/Fuoriporta/443250589045999

“Ferrara sotto le Stelle” e “Zuni Outdoor” propongono domenica 6 luglio il concerto del duo inglese “Demdike Stare”

da: Ferrara sotto le Stelle 2014

Lo spin-off “sperimentale” di “Ferrara sotto le Stelle”, “Zuni Outdoor”, presenta DEMDIKE STARE, il duo di produttori inglesi che si è imposto nella scena internazionale con un peculiare percorso di ricerca sonora e visuale, un inedito mix di campionamenti di vinili pescati in ogni angolo del pianeta con un surreale collage di immagini e vecchi filmati.

Demdike Stare è il duo formato dai mancuniani Miles Whittaker e Sean Canty: il primo attivo da anni come produttore e DJ di riferimento dell’etichetta discografica Modern Love, il secondo appassionato collezionista di musica a 360 gradi.
Il progetto prende l’avvio nel 2009 e mutua il nome da un oscuro processo per stregoneria avvenuto all’inizio del Seicento nel Lancashire.
I due musicisti creano da subito un mondo sonoro che sfugge ad ogni definizione, un paradosso in cui coesistono le inclinazioni techno di Whittaker con l’esotismo sonico di Canty e che contribuisce a mettere a fuoco paesaggi audiovisivi di rara intensità.
La loro ricerca si concentra sulla tecnica del campionamento, espediente tecnico che permette di sviluppare una poetica densa di reminescenze, dando nuova fisionomia a materiale sonoro pre-esistente; stralci di colonne sonore, frammenti di jazz, echi di musica concreta ed etnica vengono trasfigurati in un flusso sonoro potente, spirituale, misterioso.
Trattamento analogo viene riservato alle immagini che accompagnano le loro performance, una sorta di collage surreale e onirico che unisce brandelli di pellicole dimenticate, in particolare footage tratto da film gialli e horror italiani e francesi degli anni Sessanta e Settanta.
Come due archeologi dell’arte, Whittaker e Canty riportano alla luce il passato permettendoci di poterlo interpretare con gli occhi del contemporaneo.

In soli cinque anni di attività il duo ha già alle spalle una produzione imponente.
In particolare, DEMDIKE STARE hanno avuto sin dall’esordio un gusto particolare per la grafica e la scelta dei formati: il loro lavoro di debutto, “Symbiosis”, ad esempio, è stato pubblicato in due album in vinile separati a tiratura limitatissima (300 copie ciascuno).
Stessa scelta per la seconda sortita del duo: “Forest of Evil”, “Liberation Through Hearing” e “Voices of Dust”, dapprima usciti nel 2010 in limited-edition in vinile, sono poi stati raccolti l’anno successivo, con l’aggiunta di 40 minuti di materiale inedito, nel triplo box-set “Tryptych”.
Tra dicembre 2011 e gennaio 2012 DEMDIKE STARE hanno dato il via alla serie “Elemental”, composta da 4 parti e poi raccolta in un doppio CD. Stessa sorte per il progetto in 4 parti “Testpressing” (2013), mentre le uscite di quest’anno si sono rivelate ancora più sofisticate e vintage: due cassette C-70 autoprodotte dal titolo “The Weight of Culture” e “Empirical Research”.

In definitiva, l’approccio tipicamente hip-hop del recupero del frammento sonoro unitamente ad una mentalità da sperimentatori (XL di Repubblica ha parlato di “sciamani della console”) fa di DEMDIKE STARE uno dei progetti più avventurosi e visionari degli ultimi anni.

DEMDIKE STARE
Domenica 6 luglio – Chiostro di San Paolo – Piazzetta Schiatti, 1 – Ferrara
Ingresso: 15 euro

Orari:

Apertura biglietteria e porte: ore 20:00
DEMDIKE STARE on stage: ore 21:30

Info: 348-6117254

Ulteriori informazioni sono reperibili presso:

http://outdoor.zuni.it/

www.ferrarasottolestelle.it

Risorse in rete:

https://www.facebook.com/demdikestare

Ascom Ferrara sceglie i servizi energy di Hera

da: ufficio stampa Ascom Ferrara

L’associazione che riunisce 3.800 operatori del Terziario della provincia ha siglato un accordo con Hera Comm per la fornitura di energia elettrica e gas a prezzi vantaggiosi. E apre il nuovo Sportello Energia al servizio degli associati

Ascom Ferrara, associazione di categoria che raggruppa 3.800 associati nella provincia, ha firmato oggi un accordo valido fino al 31 dicembre 2015 con Hera Comm, società commerciale della multiutility Hera, per la fornitura di energia elettrica e gas, con offerte vantaggiose per gli associati.

Bonus per gli associati e piani di fornitura personalizzati
Nel quadro della liberalizzazione del mercato energy, ormai consolidata in Italia, con questo accordo Ascom Ferrara intende proporre condizioni vantaggiose riservate ai propri associati.
Hera Comm, forte di una consolidata esperienza acquisita attraverso il rapporto pluriennale con oltre 1,7 milioni di clienti, ha definito un portafoglio di offerte commerciali per le varie categorie presenti all’interno dell’associazione, con piani di fornitura personalizzata: si tratta di profili diversi e innovativi, adatti alle esigenze “energetiche” di bar, negozi, ristoranti e imprese. Per rispondere al meglio ad un contesto così articolato di esigenze, Hera Comm metterà a disposizione degli associati consulenti specializzati, inoltre garantirà agli associati particolari bonus economici.

Vantaggi non solo economici: formazione, servizi on-line e aggiornamento normativo costante
L’accordo non riguarda solo gli aspetti economici di fornitura ma anche l’attività di consulenza per gli associati relativa alla gestione delle bollette e i pagamenti on line, il costante aggiornamento all’associazione sulla normativa italiana relativa al settore energetico, la disponibilità di un vademecum per la lettura delle bollette e seminari tecnici di approfondimento e formazione sui mercati dell’energia elettrica e del gas naturale, volti in particolar modo a individuare metodi di ottimizzazione dei consumi energetici con l’obiettivo del risparmio. Inoltre Hera Comm attiverà per gli associati all’Ascom Ferrara dei canali prioritari per la risoluzione di problematiche complesse legate alle bollette di energia elettrica e gas.

Un nuovo sportello energia a disposizione degli associati
Ascom Ferrara attiverà da subito inoltre, presso la propria sede in via Baruffaldi 14/18 a Ferrara, il nuovo sportello energia, che sarà a disposizione dei propri associati offrendo consulenze gratuite. Si tratta di un servizio a loro riservato per rispondere alle esigenze che riguardano il mondo energy. Lo sportello accoglie le richieste (ad esempio l’analisi di costi e consumi, le modalità di efficientamento da adottare rispetto alle proprie caratteristiche, l’assistenza per la verifica degli effettivi risparmi in bolletta) e, in collaborazione con Hera Comm, fornisce le risposte e condivide le eventuali soluzioni al tema posto.
“Con un partner d’eccellenza abbiamo inteso affrontare il punto fondamentale dell’energia vitale per i nostri quasi 3800 associati. Con questo accordo e la creazione di uno specifico Sportello Energia, presso la nostra sede Ascom di Ferrara – commenta Davide Urban, Direttore generale – abbiamo predisposto un meccanismo di concreti risparmi su clienti business che hanno consumi elevati di gas e luce elettrica. Ma non solo: questi clienti potranno usufruire di specifici bonus ben visibili in bolletta che premieranno i nostri associati alleggerendo le bollette stesse. Un lavoro insomma per agevolare uno dei temi più all’ordine del giorno nei bilanci aziendali: il costo dell’energia”.
“Collaborare con un’associazione radicata come Ascom, ci consente di declinare puntualmente i valori fondativi di Hera Comm come l’attenzione alle esigenze dei clienti e il legame con il territorio – spiega Isabella Malagoli, Direttore Marketing e vendita indiretta Hera Comm -. L’accordo vuole garantire agli associati una fornitura sicura, efficiente con offerte innovativa e vantaggiose, adatte alle piccole imprese e ai commercianti che, in un periodo difficile per l’economia, puntano a ottimizzare costi e risorse”.

Questa sera all’Arena Parco Diamanti la proiezione del film “La vita di Adele”

da: Arci Ferrara

L’iniziativa Cinema nel Parco, realizzata da Ferrara sotto le stelle e Arci Ferrara con la collaborazione dell’Amministrazione Provinciale e del Comune di Ferrara, propone venerdì 4 luglio alle 21.30 nel parco adiacente a Palazzo Diamanti (ingresso da via Dosso Dossi 8) LA VITA DI ADELE di Abdellatif Kechiche

A 15 anni, Adele ha due certezze: è una ragazza, e una ragazza di solito esce con i ragazzi. Il giorno in cui intravede il blu dei capelli di Emma, sente che la sua vita sta per cambiare. Sola con i suoi dilemmi adolescenziali, cambia l’idea che ha di se stessa e sente trasformarsi il modo in cui gli altri la guardano.

Biglietto intero: 6 euro, ridotto: 4 euro. La riduzione è valida per i soci Arci, studenti Università di Ferrara.
In caso di maltempo la proiezione si terrà presso la Sala Boldini, in via Previati, 18.
Abbonamenti 10 ingressi 50 euro
Abbonamenti 10 ingressi soci Arci 30 euro
Gli abbonamenti saranno validi dal 27 giugno al 24 agosto.

Informazioni: www.arciferrara.org, t. 0532.241419 / Sala Boldini t. 0532.247050 / Parco Diamanti 320.3570689

Il Maver Quartet inaugura la quarta edizione di Cueva Summer Jazz in collaborazione con Jazz Club Ferrara

da: ufficio stampa Jazz Club Ferrara

Sabato 5 luglio al via Cueva Summer Jazz, rassegna musicale organizzata dal Ristorante La Cueva di Pomposa (FE) in collaborazione con Jazz Club Ferrara. Il taglio del nastro è affidato alle avvolgenti sonorità mediterranee del Maver Quartet. La formazione guidata dal virtuoso bandoneista e compositore bolognese Carlo Maver è completata da Achille Succi al sassofono e clarinetto basso, Stefano De Bonis al piano Fender e Davide Garattoni al basso elettrico.

Sabato 5 luglio (ore 22.00) al via la quarta edizione di Cueva Summer Jazz, rassegna musicale organizzata dal Ristorante La Cueva di Pomposa (FE) in collaborazione con Jazz Club Ferrara.
Il taglio del nastro della kermesse patrocinata da Provincia di Ferrara e Comune di Codigoro è affidato alle avvolgenti sonorità mediterranee del Maver Quartet, formazione guidata dal virtuoso bandoneista Carlo Maver completata da altri tre protagonisti del jazz nazionale: Achille Succi al sassofono e clarinetto basso, Stefano De Bonis al piano Fender e Davide Garattoni al basso elettrico.
Musicista e compositore sopraffino, Carlo Maver (Bologna, classe 1974) è uno dei pochi allievi del grande bandoneista argentino Dino Saluzzi con cui studia a Buenos Aires dal 2002 al 2005. Ma il percorso artistico di Maver non inizia con questo strumento, bensì con il flauto traverso in cui si diploma al Conservatorio “G.B Martini” di Bologna. Anche la passione per la musica improvvisata ed il jazz in particolare costituisce una tappa successiva che sviluppa a fianco del maestro e amico di sempre Teo Ciavarella. Da quest’ultima esperienza prendono forma importanti collaborazioni con artisti come Javier Girotto e Cheryl Porter.
È sulla soglia del nuovo millennio che Maver si avvicina al bandoneon, strumento che segna un giro di boa nella sua carriera al punto che, ai molteplici soggiorni nella capitale argentina per studiare con il Dino Saluzzi, seguono sempre più numerose partecipazioni a prestigiose manifestazioni (Ischia Film Festival, il portoghese Jazz by the sea, ecc.).
In questo stesso periodo nasce il Maver Quartet messo a punto per valorizzare le composizioni originali del leader ispirate dalla timbrica del nuovo strumento. Da allora la formazione ha dato vita a due episodi discografici, Spaesaggi e il più recente Dodici Nodi, da cui emerge la volontà comune di ricercare una musica senza confini a stregua di “un porto aperto, senza dogana” laddove l’improvvisazione jazzistica si fonde a ritmi di origine africana, la lirica mediterranea al tempo del tango.

Cena a partire dalle ore 20:00. Inizio concerti ore 22:00. In caso di maltempo gli eventi si svolgeranno all’interno del locale. Cocktail bar aperto per chi volesse partecipare al solo concerto.
Per informazioni e prenotazioni: www.lacuevapomposa.it , tel. 0533 719121 – 340 1545322

DOVE
Ristorante La Cueva
via Centro, 26 Abbazia di Pomposa – Codigoro (FE)

NB: in caso di maltempo i concerti si svolgeranno all’interno del locale

INFORMAZIONI
Infoline e prenotazione cena 0533 719121 – 340 1545322
www.lacuevapomposa.it

COSTI E ORARI
Ingresso gratuito, cocktail bar aperto per chi volesse assistere al solo concerto
Cena a partire dalle ore 20.00
Concerto ore 22.00

Premiati i tre migliori giovani stilisti del Concorso di Cna Ferrara

da: ufficio stampa Cna Ferrara

Le loro creazioni parteciperanno alla Moda in Castello del prossimo 5 settembre. La prima classificata, Valentina Minìa potrà frequentare uno stage offerto dal Gruppo Aeffe

Valentina Minìa, è la vincitrice della terza edizione del Concorso Cna “La Moda in Castello siamo anche noi”, riservato ai giovani stilisti che vivono o studiano nella nostra provincia. Al secondo e al terzo posto, rispettivamente Silvia Bertolazzi, 23 anni, di Ferrara e Flavia Gandolfi, 24 anni di Bologna (ma studia a Ferrara). Le loro creazioni sfileranno il 5 settembre prossimo, insieme a quelle delle nove aziende protagoniste de “La Moda in Castello”, popolare manifestazione promossa da Cna Ferrara e Cna Federmoda, con la collaborazione artistica di Made Eventi.

Valentina potrà completare la propria formazione con uno stage esclusivo, che la porterà direttamente nel cuore del mondo della moda, messo a disposizione dal Gruppo Aeffe, proprietario, tra gli altri, dei marchi Alberta Ferretti, Moschino e Pollini. A Pasquale Montoro, 23 anni, le tre aziende ferraresi che hanno realizzato gratuitamente gli abiti dei cinque finalisti – Confezioni Debora, Confezioni Grazia e Sartoria Laura Mode – hanno conferito un riconoscimento speciale per “l’impegno e la spiccata abilità artigianale” mostrati.

La proclamazione dei tre vincitori del Concorso, patrocinato da Camera di Commercio, Provincia e Comune di Ferrara, ha avuto luogo presso la Sede provinciale della Cna, con una cerimonia che ha visto gli interventi di Corradino Merli, direttore provinciale Cna; Irene Tagliani, presidente provinciale dell’Associazione; Maria Grazia Zapparoli, presidente di Cna Federmoda; Paolo Govoni, presidente della Camera di Commercio e Caterina Ferri, assessore Attività produttive del Comune di Ferrara. “I giovani sono importanti per lo stesso futuro delle nostre imprese – ha esordito la presidente Irene Tagliani, sottolineando il valore dell’impegno di Cna su questo versante – Essi ci aiutano a crescere, con la loro carica innovativa ci spingono ad ampliare le nostre possibilità, a guardare a nuovi mercati, oltre i nostri confini tradizionali e le stesse frontiere”.

“Bisogna opporsi fermamente al declinismo – ha aggiunto Paolo Govoni – e dunque la prima scelta è quella di puntare sui giovani”. Per parte sua, l’assessore Caterina Ferri ha posto l’accento sull’obiettivo delle istituzioni ferraresi di offrire alle nuove generazioni la possibilità di trovare opportunità di lavoro sul territorio.

Subito dopo, di fronte alle vele del Centro direzionale di via Caldirolo, ha avuto inizio la sfilata, organizzata in collaborazione con Made Eventi, con alcune anticipazioni dei capi delle nove aziende che saranno protagoniste della edizione 2014 della Moda in Castello, in programma per il prossimo 5 settembre: e cioè Atelier Il Sogno, Cromia Fx, Inpell, Non Solo Sabbia, Prima Donna, Punto di Vista, Pitti Fur, Wellness & Beauty e .X Parrucchieri. Presenta Laura Sottili.
Quindi, gli abiti dei cinque giovani finalisti del Concorso hanno fatto da protagonisti in passerella, con la collaborazione degli allievi e maestri della Scuola di acconciatura di Ecipar Cna Ferrara, offrendo un saggio della libertà creativa e dell’estro di questi ragazzi che si affacciano al mondo della moda.
La manifestazione ha seguito il filo conduttore della valorizzazione del talento dei giovani anche con il bell’intermezzo del giovanissimo cantante Lorenzo Creti, 16 anni, noto per la sua partecipazione alla trasmissione televisiva “Ti lascio una canzone”, che si è esibito in amatissime cover come “Nel blu dipinto di blu” e “La voce del silenzio”. Infine, consegna di speciali riconoscimenti ai vincitori del Concorso “Stilisti in erba” istituito dall’Ipsia di Ferrara, rivolto ai ragazzi delle medie dell’obbligo.
Sponsor del Concorso Cna “La moda in Castello siamo anche noi”: Banca Popolare di Ravenna, UnipolSai, Ristorante Giuseppe di Copparo.

L’autenticità del vivere che scaccia paure ed egoismi

La rievocazione del martirio di sette monaci francesi in Algeria, nel 1996.
“Gli uccelli siamo noi, il ramo siete voi”

Per chi, come me, ha vissuto a lungo in Algeria, non è difficile immaginarsi i luoghi aspri ma verdeggianti delle montagne che circondano il Paese, i loro colori e odori, la loro pace e i loro silenzi. Luoghi bellissimi e quasi inesplorati, ma, allo stesso tempo, posti difficili e teatro di storie e misteri oscuri e inquietanti del passato, talora non svelati.
Proprio qui, è ambientata la storia di un film, il cui titolo italiano “Uomini di Dio” ha fatto subito discutere: la traduzione letterale sarebbe “Uomini e dei”, a sottolineare il rapporto tra diverse religioni e non la focalizzazione solo su “questi” uomini di Dio. Poi, però, il regista fa una scelta: racconta la vita e la tragica morte di un gruppo di monaci trappisti francesi nell’Algeria degli anni ‘90, insanguinata dalla guerra tra i terroristi del Fronte Islamico di Salvezza e il regime militare corrotto dell’epoca. E la storia ruota attorno a loro: Christian, Luc, Bruno, Célestine, Chistophe, Michel, Paul, sette dei novi monaci trappisti francesi che abitavano nel monastero di Thibirine. Sette uomini di Dio. Sette uomini, che vivono nel convento (ordinario-povero-misero), in giornate scandite da preghiere, apicoltura, lavori comunitari e chiacchiere, nella stima e riconoscenza della popolazione musulmana dei dintorni, che vede in loro un punto di riferimento e di sicurezza, dati dall’amore e dall’aiuto concreto che i monaci danno loro. Frate Luc, in particolare, dispensa assistenza e cure mediche a donne e bambini. Carità e amore ci sono per tutti. Una dichiarazione d’amore al popolo algerino.

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La locandine del film ‘Uomini di Dio’

Ma il Paese sta sprofondando in un clima di terrore: la lotta tra l’esercito governativo (“i fratelli della pianura”) e i ribelli integralisti (“i fratelli della montagna”) provoca tra la popolazione paura e smarrimento; la strage di un gruppo di operai croati cristiani, in un cantiere nei dintorni, da parte dei rivoluzionari islamici a far capire ai monaci che sono in pericolo. Per i monaci, la situazione e le intimidazioni si fanno sempre più pericolose. Nel gruppo di religiosi arriva il terrore, non tutti sono disposti ad aspettare una morte probabile, sono costretti a ripensare la loro presenza: restare sapendo di rischiare la vita o andare in un luogo più sicuro? Nonostante le avvisaglie di morte i monaci decidono di rimanere. Nella notte del 26 marzo 1996, sono presi in ostaggio, in circostanze mai chiarite. I giorni di prigionia e la loro morte restano ancora oggi avvolte nel mistero. Decapitati, i loro corpi non saranno mai ritrovati. Solo le loro teste hanno avuto sepoltura nel cimitero del monastero. Il martirio è compiuto.
Uomini di Dio ha il merito di rievocare una pagina nota a pochi (dalle prime tensioni del 1993 all’uccisione del 1996) del lungo capitolo dei martiri cristiani del ‘900. Il regista mette in luce l’umanità dei religiosi, nei quali alberga l’umana paura ma anche un amore incrollabile in Cristo e nel prossimo (anche dei terroristi, di cui non ci si augura il male: vengono curati anche loro, la morte del capo suscita compassione).
Il film non fa sconti sulla crudeltà, ma prevale comunque l’amore. Agàpe, amore divino incondizionato, ma anche amore dell’uomo per il suo simile. L’amore come tensione a quell’autenticità del vivere che consente di accantonare paure ed egoismi. Sguardi che s’incrociano e sorridono, che emanano serenità e passione, sguardi rivolti all’Infinito, che si perdono nell’eloquente melodia del canto che si fa preghiera o nell’orizzonte di una natura che ti rimanda al suo Creatore. Una vera scelta d’amore.

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Una scena tratta dal film ‘Uomini di Dio’

Un film misurato, pudico, rigoroso, determinato, composto, intenso, grave e quasi ascetico, con una splendida fotografia di Caroline Champetier.

Uomini di Dio, regia di Xavier Beauvois. Con Lambert Wilson, Michael Lonsdale, Olivier Rabourdin, Philippe Laudenbach, Jacques Herlin, Drammatico, Francia 2010, 120 mn.

I sette monaci uccisi erano: Christian de Chergé, 59 anni, monaco dal 1969, in Algeria dal 1971; Luc Dochier, 82 anni, monaco dal 1941, in Algeria dal 1947; Christophe Lebreton, 45 anni, monaco dal 1974, in Algeria dal 1987 ; Michel Fleury, 52 anni, monaco dal 1981, in Algeria dal 1985; Bruno Lemarchand, 66 anni, monaco dal 1981, in Algeria dal 1990; Célestin Ringeard, 62 anni, monaco dal 1983, in Algeria dal 1987; Paul Favre-Miville, 57 anni, monaco dal 1984, in Algeria dal 1989.

Corruzione ovunque: guardie o ladri

A chi è nella nomenclatura dei partiti e si occupa di politica locale, può capitare di scivolare e ricevere un avviso di garanzia quasi certo, e anche qualche condanna.
Siena e Genova, e ora anche Milano e Venezia, non sono le tappe del Giro d’Italia ma sono le ultime vergognose vicende di corruzione che potrebbero incrinare quel cambio verso del presidente Renzi, oltre alle evidenti e nascoste resistenze contro i tanti “no” che ogni giorno si incontrano e si leggono.
Il tema non è nuovo. Anche su questo quotidiano si è letto a più riprese di corruzione, affari, interessi non chiari, ruberie, falsità e di bugiardoni e la meraviglia di quel 40% e oltre è stata una sorpresa che neppure i sondaggisti e la stampa avevano previsto e compreso.
Una storia che ricorda Guardie e ladri , fatta di troppe e spudorate ipocrisie, e che ci ricorda, come recita l’editoriale di domenica 8 giugno di Corsera, che la questione è trasversale e nessuno si salva, anche se qualcuno avanza pesi e misure.
Politica ed etica non si scindono, anzi si plasmano, e a partire dai territori. Anche se sta poi a Roma discuterne con duri provvedimenti, si lascia alle lontane periferie, anche nel dopo tangentopoli del ’92, il maneggio di sofisticate tecnicalità per far sparire, nelle scatole cinesi, le brutture imperterrite dei soliti noti, ormai senza anagrafe.
Non è certamente una novità che nel nostro Paese il costo delle grandi opere pubbliche sia almeno il triplo che altrove, ma quale severità è stata attivata per bloccare lo scempio, senza escludere anche quelle piccole cose che nei Comuni e nelle aziende pubbliche locali, da anni, si esercitano nella scarsa trasparenza dei capitolati e delle minute trattative (più si spezzano i fornitori e meglio è).
Abbiamo citato Guardie e ladri, soprattutto per sostare un po’ sulle guardie: la novità di questa specie di corruzione è che va dalla Corte dei conti, all’Agenzie delle entrate, alla Guardia di finanza, al Tar e al Consiglio di stato, a qualche magistrato, vigile e geometra, come fosse un corpo d’armata disarmante nell’auditing per il rispetto delle regole e dei comportamenti pubblici.
Questo non ci esime, però, dal marcare ed indicare il dito su altri target, dagli imprenditori ai politici ed amministratori, le cui condanne debbono essere severissime e a casa con la dura pena. Ma quello che qui si vuole evidenziare è la novità della corruzione e che solo il pentimento (e per fortuna ce n’è almeno uno) ha messo in rilievo, scoprendo il coperchio, ipocrisie comprese.
Non resta molto da aggiungere, quello che ci dispiace e che c’è il rischio che fra qualche settimana tutto diventi una bufala: un essere comunque garantisti, le nebbie che avanzano, responsabilità incrociate ma innominabili e tutto finisce così.
Ora che sono terminate le elezioni europee, regionali e dei comuni basterebbe la pubblicazione analitica e precisa di come e da dove sono pervenute le risorse finanziarie (dirette, indirette, altre strade…) per poter dire che veramente è finita.
Abbiamo anche sentito dire, da qualche campo, che siamo diversi, non abbiamo capito, però, da chi; però si sappia che il denaro non ha colore, basta, forse, verniciarlo diversamente.
Non sappiamo, inoltre, se Renzi riuscirà nell’impresa di portare l’Italia in una nuova Europa e se l’elefante abbia finito di rompere i preziosi nella cristalleria; noi e quei quaranta punti (con otto di decimale) speriamo che il Presidente possa veramente andare avanti e spazzare via quel marciume che ostacola i sentieri di una nuova crescita.