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Giorno: 11 Luglio 2014

Il giardino, orchestra di colori in cerca di direttore

Il giardino, opera viva, regno del possibile e del paradosso, ha sempre un direttore che dirige l’orchestra, il giardiniere, colui che ascolta, guarda e al momento opportuno, sceglie cosa fare e cosa disfare. Il giardino per definizione è un luogo artificiale e ha bisogno di avere dei punti fermi nella sua struttura di base: ingressi, confini, percorsi, punti di interesse, ma questa impostazione rigida non gli impedisce di essere anche elastico, accogliente e adattabile, nomade suo malgrado. Un giardino può diventare un luogo incolto per scelta, ma un incolto è solo uno spazio abbandonato in cui la Natura riprende il suo lavoro. Affidare il proprio pezzetto di terra al caso può essere una scelta di principio, ma tante volte è la scelta di quei giardinieri che, stanchi di consultare montagne di cataloghi e di fare il giro dei vivai, decidono di fermarsi per vedere cosa succede.
A volte capita che il vento sia un alleato prezioso, soprattutto quando un giardino si trova in una zona ricca di flora selvatica e può succedere che la composizione di rose da catalogo con fiori di campo, diventi un quadro pieno di grazia e di poesia. Questo è quello che vorrei fare nel mio giardino, perché mi piace l’idea che qualcosa possa crescere in modo equilibrato senza troppi controlli da parte mia. In verità nel mio giardino, se si esclude il tappeto di margherite e pisaletto, quello che è cresciuto in modo casuale, non è arrivato poeticamente sulle ali di un fresco venticello primaverile, ma dentro prosaiche sportine di plastica. Chi coltiva erbacee perenni o rampicanti, prima o poi sarà costretto a buttarle o a distribuirle. In questo modo, e senza nessun tipo di programmazione, il mio giardino si è arricchito di tante varietà interessanti, come la deliziosa Lychinis coronaria con le sue rosette di foglie grigie e pelose; l’allegra Centranthus ruber (foto); la scultorea Euphorbia caracias; tutte piante rigogliose che ormai fanno parte del mio paesaggio e che sono arrivate brutte, mezze secche, spesso aggrumate in zolle di terra, proprio dentro alle sportine- regalo delle mie amiche.
Cosa sono le perenni? sono le generiche piante da fiore con il fusto non legnoso. Queste, al contrario delle piante annuali che ogni anno completano il loro ciclo di vita, se trovano un luogo di loro gusto, ricominciano a vegetare ogni anno allargandosi alla base. Durante l’inverno la maggior parte di loro sparisce o lascia in terra una base fatta di steli secchi e di foglie morte. Quando una pianta perenne ha qualche anno di vita, tende ad allargare questa base e per mantenere in forza la pianta è necessario dividerla con un coltello affilato. Questi pezzi di materiale vegetale, daranno vita a nuove piante e così facendo, si riempiono aiuole, bordi, vasi e prima o poi si finisce per mettere queste cose informi dentro ad una sportina e portarla ad amici con spazi ancora colonizzabili. Mettere in terra queste “cose vegetali” mi è sempre piaciuto, perché sono molto più semplici da coltivare rispetto alle semine o alle talee, e così ho potuto riempire il mio giardino di presenze tanto gradevoli quanto infestanti. Con le perenni non ci sono problemi, lo spazio c’è e ho ancora molti amici su cui contare, il problema si è creato con i rampicanti. Tutte le piante che si possono trasportare a pezzi, infilate senza complimenti in una sporta di plastica, hanno una costante: sono robustissime. Le piante rampicanti lo sono in modo particolare, quindi, prima di accettare una sportina con un omaggio del genere, dovrebbe essere obbligatorio fare un esame onesto delle proprie capacità di essere drastici nel tenerle sotto controllo. Le rampicanti come i glicini, le viti americane, le edere, le bignonie, i falsi gelsomini, i caprifogli, sono piante fortissime e hanno tutte la stessa capacità di crescere e riprodursi con estrema facilità, in pochi anni creano pergole spontanee, grovigli di vegetazione, masse verdi di grandi proporzioni. Le ho sempre accolte, piantate e ammassate, pensando di poterle controllare, ma la pigrizia, la mancanza di tempo e il mal di schiena, hanno molto indebolito le mie capacità e adesso mi ritrovo con angoli di boscaglia molto arruffati, che non sempre mi piacciono, ma che alla fine conservo, perché sono piene di insetti e qualche nido di uccellini, così il giardino cresce e si mantiene pieno di vita.

Coldiretti: chiusa un’azienda di riso su cinque, incontro con istituzioni regionali per salvare il riso made in Italy

da: ufficio stampa Coldiretti

Contro import selvaggio mobilitazione di Coldiretti che ha incontrato l’assessore Rabboni e distribuito riso della filiera agricola italiana. Incremento di importazioni dai paesi asiatici (a dazio zero) di oltre il 700%.

Dall’inizio della crisi ha chiuso quasi una azienda di riso su cinque e nel 2014 la situazione sta precipitando con la perdita di posti di lavoro e pericoli per la sicurezza alimentare dei consumatori a causa dell’invasione di riso provenientedall’Asia. E’ l’allarme lanciato da Coldiretti Emilia Romagna che stamattina ha presidiato a Bologna l’ingresso dell’assessorato regionale all’Agricoltura e incontrato l’assessore Tiberio Rabboni, al quale ha presentato il Dossier Coldiretti per denunciare il rischio di estinzione di una coltivazione importante per la salute, il territorio e l’occupazione. Fin dalle prime ore della mattina, i coltivatori, guidati dal presidente regionale DI Coldiretti, Mauro Tonello, e dal direttore, Marco Allaria Olivieri, hanno distribuito ai dipendenti una confezione da un chilogrammo di riso Arborio e Carnaroli a marchio Fai,Firmato Agricoltori Italiani, per far degustare l’elevata qualità del riso italiano ed emiliano romagnolo in particolare. L’assessore Rabboni ha garantito il suo interessamento e annunciato una lettera ai ministeri competenti per sollevare il problema e sollecitare interventi. Sempre all’assessore Rabboni, Coldiretti Emilia Romagna ha anche presentato l’intensa campagna promozionale sulla stampa e sulle radio, promossa dalla stessa Coldiretti per sostenere il consumo della frutta emiliano romagnola.
L’Italia – ricorda il dossier sul riso di Coldiretti – è ancora il primo produttore europeo di riso su un territorio di 216mila ettari con un ruolo ambientale insostituibile e opportunità di lavoro nell’intera filiera per oltre diecimila famiglie tra dipendenti ed imprenditori. In Emilia Romagna il riso viene coltivato su 6.500 ettari e raggiunge una produzione di 40 mila tonnellate.
La situazione è ora drammatica per le speculazioni sull’import dai Paesi asiatici che stanno schiacciando i produttori piegati da costi che hanno abbondantemente superato i ricavi per la varietà “Indica”. Le importazioni agevolate a dazio zero dalla Cambogia e dalla Birmania hanno fatto segnare un aumento del 754 per cento nei primi tre mesi del 2014 rispetto allo scorso anno e a rischio c’è anche la salute dei consumatori con il sistema di allerta rapido Europeo (Rasff) che ha effettuato quasi una notifica a settimana per riso e prodotti derivati di provenienza asiatica per la presenza di pesticidi non autorizzati e assenza di certificazioni sanitarie, nel primo semestre dell’anno. In Italia tale trend ha comportato nel tempo la riduzione della coltivazione di riso varietà “Indica”, che nel 2014 evidenzia una riduzione di 15.446 ettari (–21,6 per cento).
L’accordo Everything But Arms (Tutto tranne le armi), che ha portato all’azzeramento dei dazi, ha favorito – denuncia la Coldiretti – l’insediamento di multinazionali in Paesi meno avanzati dove hanno fatto incetta di terreni e si coltiva riso senza adeguate tutele del lavoro e con l’utilizzo di prodotti chimici vietati da decenni nelle campagne italiane ed europee. Dallo sfruttamento in Asia allespeculazioni in Europa dove il riso Indica lavorato cambogiano arriva in Italia ad un prezzo riferito al grezzo inferiore ai 200 euro a tonnellata, pari a circa la metà di quanto costa produrlo in Italia nel rispetto delle normesulla salute, sulla sicurezza alimentare e ambientale e dei diritti dei lavoratori, secondo il Dossier della Coldiretti. Con rischi anche per i consumatori perché la produzione straniera può essere spacciata come nazionale non essendo obbligatorio indicare in etichetta l’origine nelle confezioni in vendita.
Nel dossier consegnato alle istituzioni, Coldiretti chiede l’obbligo di indicare in etichetta la provenienza, l’obbligo di definire nella ristorazione il prodotto precotto (parboiled) dal prodotto cucinato tal quale, la pubblicità dei nomi delle industrie che utilizzano riso straniero, l’applicazione della clausola di salvaguarda nei confronti delle importazioni incontrollate, ma anche l’istituzione di una unica borsa merci e la rivisitazione dell’attività di promozione dell’Ente Nazionale Risi.

Questa sera all’Arena Parco Diamanti la proiezione del film “Prisoners”

da: Arci Ferrara

L’iniziativa “Cinema nel Parco”, realizzata da Ferrara sotto le stelle e Arci Ferrara con la collaborazione dell’Amministrazione Provinciale e del Comune di Ferrara, propone venerdì 11 luglio alle 21.30 nel parco adiacente a Palazzo Diamanti (ingresso da via Dosso Dossi 8) PRISONERS di Denis Villeneuve

Keller Dover, un falegname di Boston, sta affrontando il peggior incubo di ogni genitore. Sua figlia di sei anni, Anna, è scomparsa insieme alla sua giovane amica, Gioia, e con il passare del tempo il panico dilaga. Il responsabile dell’investigazione, il Detective Loki ha arrestato l’unico sospetto, ma la mancanza di prove lo ha obbligato a rilasciarlo. Sapendo che vita della figlia è in pericolo, Keller non ha altra scelta se non prendere la situazione nelle proprie mani. Il padre disperato farà di tutto per trovare le ragazze, rischiando la propria vita.

Biglietto intero: 6 euro, ridotto: 4 euro. La riduzione è valida per i soci Arci, studenti Università di Ferrara.
In caso di maltempo la proiezione si terrà presso la Sala Boldini, in via Previati, 18.
Abbonamenti 10 ingressi – 50€
Abbonamenti 10 ingressi soci Arci -30€
Gli abbonamenti saranno validi dal 27 giugno al 24 agosto.

Informazioni: www.arciferrara.org, t. 0532.241419 / Sala Boldini t. 0532.247050 / Parco Diamanti 320.3570689

Hera: nuove azioni per sostenere la raccolta differenziata

da: ufficio stampa Hera

Ampliamento e riorganizzazione delle stazioni ecologiche di base nelle frazioni di Corlo, Fossadalbero e Sabbioni

Un nuovo passo avanti per il progetto a sostegno della raccolta differenziata dei rifiuti voluto da Hera in collaborazione con il Comune di Ferrara e ATERSIR: da questa settimana, le frazioni di Corlo, Fossadalbero e Sabbioni saranno coinvolte in una serie di azioni di riorganizzazione del servizio di raccolta stradale.

Saranno potenziate le isole ecologiche di base, la cui presenza sul territorio interessato dal progetto sarà fortemente e ulteriormente incrementata. Ogni isola ecologica è composta da una dotazione completa di cassonetti per plastica, carta, vetro, organico e indifferenziato.

Questo permetterà di mettere a disposizione dei cittadini tutti gli strumenti necessari a conferire agevolmente i rifiuti in modo differenziato.

Gli attuali cassonetti per rifiuti indifferenziati saranno in gran parte sostituiti con nuovi contenitori di maggiore capacità e più funzionali, poiché il conferimento dei rifiuti sarà possibile anche dal lato marciapiede.

Il potenziamento di capienza e l’aumento del numero delle isole ecologiche consentiranno la riduzione dei contenitori per rifiuti indifferenziati e la riorganizzazione della loro dislocazione prevalentemente in isole ecologiche, seguendo criteri di razionalizzazione del servizio e nel rispetto delle distanze prescritte dal Regolamento ATERSIR.

Il progetto è finalizzato ad aumentare e migliorare la raccolta differenziata ad aumentare la sicurezza durante le fasi di conferimento e raccolta, sia per i cittadini sia per gli operatori Hera.
Particolare attenzione è stata posta al decoro paesaggistico, che sarà migliorato inserendo cassonetti nuovi e dotati di pannelli informativi maggiormente visibili.

Infine, la ridistribuzione dei contenitori sul territorio comporterà un’ottimizzazione dei giri di raccolta, con minori tempi di permanenza dei mezzi sulla rete stradale ed con evidenti benefici sia sul traffico che sulle emissioni di gas di scarico.

La biblioteca d’albergo, col book-sharing si arricchisce la vacanza

Soggiornare in albergo è un vero piacere, soprattutto per una donna. Le camere vengono pulite e rassettate regolarmente, la colazione servita, tv e servizio wi-fi per la gioia dei figli e per le ultime incombenze lavorative da sbrigare degli adulti. Ma quest’anno, qui in Liguria dove mi trovo per qualche giorno, l’albergo ha una piacevolissima novità, scaffali di libri che si possono liberamente prendere in prestito. A dire il vero, mi spiega la direttrice dell’albergo, Legambiente a cui sono associati di solito propone il book-sharing ai bagni, ma lei era molto interessata, ha chiesto e le hanno subito spedito una libreria Ikea e anche un buon numero di libri. Ha aggiunto qualche volume poi l’ha sistemata in un luogo ideale per la lettura: in veranda, sotto l’ombra degli archi (l’albergo si chiama “Sette archi” e si trova a Bocca di Magra, La Spezia) da cui, seduti sulle poltroncine di vimini e magari sorseggiando un buon caffè, si può godere una splendida vista sul porticciolo… barche, mare, pini marittimi, e in fondo le colline, a tratti imbiancate da blocchi di marmo che sembrano neve.

Sono venuta qui per incontrare le mie più care amiche di un tempo che non vivono più a Ferrara da anni, e questo era già un grandissimo regalo per me. Ma trovare inaspettatamente un “nuovo amico” che ti invita ad entrare in un mondo diverso, che ti dà il buongiorno la mattina e la buonanotte la sera, una storia altra in cui naufragare e raccoglierti un po’, è stato come sempre emozionante e, come mi capita ogni volta che incontro “un tipo interessante”, mi ha fatto mancare il respirocome trovare un tesoro in fondo al mare.

Oltre all’idea dello scambio di libri tra sconosciuti, ciò che più trovo divertente del book-sharing è passare in rassegna i titoli e immaginare i criteri che ne hanno guidato la scelta. Anche qui ce ne sono tanti, i più disparati, e molti rivelano un certo gusto: ci sono i Maigret e gli Ellery Queen Mondadori, autori come Pennac, Stefano Benni, e poi, incanto nell’incanto, i ferraresi Roberto Pazzi con Conclave e L’erede, e Giorgio Bassani con Il (nostro) giardino dei Finzi-Contini… e poi tanti libri in lingua, soprattutto Inglese e Tedesco, che fanno tanto Camera con vista (l’albergo tra l’altro conta diversi ospiti stranieri, cosa che aggiunge gusto, un senso di internazionalità all’ambiente e, almeno per la sottoscritta, aiuta a sentirsi davvero in vacanza).
La signora ha tenuto a spiegarmi che il sistema di prestito-scambio sta funzionando: gli ospiti prendono un libro e poi gliene donano due, l’altro giorno un tedesco ne ha lasciati quattro. Si dimostra entusiasta e non ha nessun timore di possibili razzie: sarebbe un peccato se ne mancassero all’appello, ma per la sua attività sarebbe una perdita economica irrilevante, tanto vale rischiare.

Il libro che ho scelto e che sto assaporando s’intitola Una bellissima ragazza, di Ornella Vanoni con Giancarlo Dotto (Mondadori, 2011), autobiografia molto ben scritta, esilarante e commovente, sincera ed ironica. In copertina, il ritratto stilizzato della cantante con un cespuglio di capelli rossi, come i miei, fatti di lettere dell’alfabeto e note musicali.

E’ stato un vero piacere incontrarla signora Vanoni… lei è un tesoro!

Ferrara si tinge di giallo: tre giornate ad alta tensione nel cortile di palazzo Paradiso

da: ufficio stampa Comune di Ferrara

Da venerdì 11 a domenica 13 luglio, in biblioteca Ariostea, una rassegna di letteratura gialla, noir e thriller.

Da venerdì 11 a domenica 13 luglio debutta a Ferrara a palazzo Paradiso sede della biblioteca comunale Ariostea (via Scienze 17) la prima edizione di “#GialloFerrara”, rassegna dedicata alla letteratura gialla, noir e thriller di qualità. Ideata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Ferrara si avvale del patrocinio della Regione Emilia Romagna e della direzione artistica dell’associazione culturale Gruppo del Tasso. Per presentare il programma e le caratteristiche principali della prima edizione del festival questa mattina al Teatro Anatomico della biblioteca erano presenti il vicesindaco e assessore alla Cultura Massimo Maisto, il dirigente del Servizio Biblioteche Enrico Spinelli, il responsabile delle attività culturali dell’Ariostea Fausto Natali, il presidente dell’associazione culturale Gruppo del Tasso Alberto Amorelli insieme ai direttori artistici del festival Riccardo Corazza e Matteo Bianchi e altri collaboratori.
“La nostra maggiore biblioteca – ha affermato il vicesindaco Massimo Maisto – vuole essere una piazza del sapere dove potersi incontrare e un luogo inclusivo aperto a tutti i cittadini dove accedere ai prestiti librari, certo, ma anche ricco di eventi e di opportunità. Come Amministrazione – ha poi aggiunto – abbiamo colto da subito le potenzialità di questa iniziativa, ancora sperimentale ma che speriamo destinata a strutturarsi nel tempo grazie anche all’impegno e all’entusiasmo dimostrato dagli organizzatori del Gruppo del Tasso. Per questo abbiamo sostenuto il progetto sia attraverso la collaborazione dei diversi servizi comunali sia con un contributo diretto (4mila euro ndr)”.

LA SCHEDA (a cura degli organizzatori, ufficio stampa “GialloFerrara”)

Festival #GialloFerrara: la prima rassegna di Giallo nella città estense

Il week end dell’11, 12 e 13 luglio si terrà a Ferrara la prima edizione di un festival unico nel suo genere: la rassegna #GialloFerrara. Con la conferenza odierna si vuole dare un’idea dell’humus sul quale è attecchita l’iniziativa, ovvero il condurre le penne nazionali all’interno della città e far scoprire le eccellenze locali oltre l’ombra delle sue porte: #GialloFerrara è stato ideato dall’Assessorato alla cultura del Comune di Ferrara e patrocinato dalla regione Emilia Romagna; oltre alla direzione artistica dell’associazione ‘Gruppo del Tasso’, si ricorda il main sponsor, la Cassa di Risparmio di Cento, che si è accollata l’onere di supportare l’iniziativa, e gli sponsor tecnici “Suono e immagine”, nonché l’editore ‘Meme Publishers’, dal cui sito tutti i titoli saranno scaricabili gratuitamente soltanto nelle giornate del Festival.
Durante i tre giorni di Giallo la nostra città vivrà numerose iniziative che avranno come oggetto la letteratura gialla, attraverso le cui linee conduttrici troveranno espressione i dialoghi tra scrittori, sceneggiatori, fumettisti e disegnatori. I direttori artistici Riccardo Corazza e Matteo Bianchi, credendo ancora fermamente nelle istituzioni pubbliche e sentendosi parte di una città che ha bisogno di sostanza creativa per non far fuggire i suoi giovani, hanno articolato il programma rendendo teatro degli incontri tre diversi luoghi: lo storico Palazzo Paradiso, la libreria Feltrinelli, e il suggestivo Chiostro di Santo Spirito. Durante tutto lo svolgimento dell’evento sarà possibile l’acquisto delle opere degli autori in programma grazie alla convenzione stipulata con la Libreria Feltrinelli.

L’instancabile staff della rassegna presenta continuamente eventi off e iniziative collaterali con il preciso intento di non smettere mai di stupire la città e i suoi visitatori: il flash mob del cantante bolognese Alex Mari durante il mercoledì universitario del 2 luglio, la cena col delitto del 10 luglio, i video-promo, e le anteprime degli ultimi romanzi di Matteo Strukul e Nicola Lombardi.
I grandi nomi che calpesteranno il suolo ferrarese sono: Marco Belli, Stefano Bonazzi, Davide Bonesi, Davide Bregola, Alfredo Castelli, Claudio Chiaverotti, Gaia Conventi, Andrea Cotti, Sandrone Dazieri, Delmiglio Editore, Maurizio De Giovanni, Romano De Marco, Lorenza Ghinelli, Sara Magnoli, Luca Malaguti, Nicola Manuppelli, Angelo Marenzana, Lorenzo Mazzoni, Gianluca Morozzi, Luca Poldelmengo, Angela Poli, Carlo Riberti, Roberto Roda, Stefano Scansani, Eugenia Serravalli, Marcello Simoni e Stefano Visonà.
Dietro a #GialloFerrara si nasconde un ampio Gruppo capace di lavorare con poco e senza sprechi: i direttori artistici Riccardo Corazza e Matteo Bianchi, l’ufficio stampa Irene Lodi e Silvia Franzoni, il web designer nonché autore di “Diablo”, la bicicletta ufficiale del festival, Ciro Patricelli, e numerosi proseliti e accoliti.

Ogni ulteriore informazione può essere reperita sul sito http://www.gruppodeltasso.it/home.html, e la pagina Facebook https://www.facebook.com/GialloFerrara riserva sempre nuove sorprese: stay tuned!

Questo il programma completo del festival:
Venerdì 11 luglio
Ore 10 – Albero delle storie (Palazzo Paradiso)
Giallo Kids: Adriana Trondoli guiderà i più piccoli alla soluzione di alcuni buffi misteri e sparizioni sotto il grande albero in giardino, seguendo le tracce nascoste tra le righe di storie e filastrocche.
Ore 11 – Libreria Feltrinelli Ferrara
Lorenzo Mazzoni ed Eugenia Serravalli (traduttrice di Richard Godwin) sul poliziesco tra l’Italia e il mondo. Modera Marco Belli.
Ore 19 – Libreria Feltrinelli Ferrara
Aperitivo di inaugurazione con performance itinerante dell’artista Christopher Channing
Ore 21 – Palazzo Paradiso
Marcello Simoni, Davide Bonesi e il direttore de “La Nuova Ferrara” Stefano Scansani dialogano sul Giallo

Sabato 12 Luglio
Ore 11- Libreria Feltrinelli Ferrara
Gaia Conventi, Gianluca Morozzi e Luca Malaguti presentano “Nero per N9ve”. Modera Delmiglio Editore.

Ore 17 – Sala Agnelli (Palazzo Paradiso)
Giallo Kids: Scrittori e bambini a confronto. A cura di Sara Magnoli e Angela Poli.
Ore 17 – Palazzo Paradiso
Luca Poldelmengo e Lorenza Ghinelli tra giallo e noir. Modera Stefano Bonazzi.
Ore 19 – Palazzo Paradiso
Andrea Cotti e Sandrone Dazieri: la scenografia di un crimine. Modera Luca Poldelmengo.

Domenica 13 Luglio
Ore 11 – Libreria Feltrinelli Ferrara
Carlo Riberti e Nicola Manuppelli (traduttore di Francis S. Fitzgerald) dentro un noir senza tempo. Modera Davide Bregola.
ore 17 – Sala Agnelli (Palazzo Paradiso)
Giallo Kids: Scrittori e bambini a confronto. A cura di Sara Magnoli e Angela Poli.
Ore 17 – Palazzo Paradiso
Il giallo dentro i fumetti: Alfredo Castelli e Claudio Chiaverotti tra Arsenio Lupin e Martin Mystère. Modera Roberto Roda.
Ore 19 – Palazzo Paradiso
Conversazione a due voci sulla narrativa gialla con Romano De Marco e Maurizio De Giovanni. Modera Davide Bregola.

[pubblicato il 4 luglio 2014 alle 17:40]