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Giorno: 14 Luglio 2014

Comune di Ferrara, tutti i comunicati del 14 luglio

da: ufficio stampa Comune di Ferrara

La newsletter del 14 luglio 2014

CONSIGLIO COMUNALE – Lunedì 14 luglio alle 15.30 nella residenza municipale
Presentazione in Consiglio comunale del Documento Unico di Programmazione
14-07-2014

Lunedì 14 luglio alle 15.30 nella residenza municipale, in occasione della riunione del Consiglio comunale, l’assessore Luigi Marattin illustrerà ai consiglieri il DUP, Documento Unico di Programmazione, che sarà discusso e posto ai voti nella successiva seduta del Consiglio. Nel corso della riunione è prevista, tra l’altro, anche la presentazione di una mozione da parte del Gruppo consiliare GOL in merito al Progetto Idrovia, mentre l’assessore Aldo Modonesi presenterà un aggiornamento del Piano Intercomunale di Protezione Civile dell’Associazione “Terre Estensi”.

MUSEI CIVICI – Visite a palazzo Bonacossi limitate o sospese nei prossimi giorni
Nuovo allestimento di opere d’arte in corso al Museo Riminaldi
14-07-2014

Sono iniziate nella mattinata di oggi le operazioni a palazzo Bonacossi per l’allestimento di una nuova esposizione permanente di opere d’arte recentemente restaurate. Per questo motivo, fino al termine dei lavori, le visite al Museo civico Riminaldi, ospitato nel palazzo di via Cisterna del Follo 5, saranno parzialmente limitate o sospese. Per informazioni sulle possibilità di accesso e visita si consiglia di contattare il call center comunale dedicato a mostre e musei: tel. 0532 244949, o la Direzione dei Musei di Arte antica a palazzo Bonacossi: tel. 0532 232933.

CONSIGLIO COMUNALE – Seduta di lunedì 14 luglio nella residenza municipale
Presentato in Consiglio comunale il Documento Unico di Programmazione. Mozione e delibere approvate
14-07-2014

Si è svolta nel pomeriggio di oggi, lunedì 14 luglio nella residenza municipale, una nuova seduta del Consiglio comunale.

In apertura della riunione odierna è stata presentata una mozione da parte del consigliere Francesco Rendine (Gol) in merito al Progetto Idrovia. Il documento è stato discusso e respinto dall’Assemblea. Dopo l’intervento di Rendine, hanno preso la parola i consiglieri Guzzinati (Pd), l’assessore Modonesi, Anselmi (FI); per dichiarazioni di voto Rendine (Gol), Bova (FC), Vitellio (Pd), Morghen (M5S), Anselmi (FI), Cavicchi (LN Padania).

Il segretario generale della Camera di Commercio di Ferrara Mauro Giannattasio è intervenuto – in accordo con i Gruppi consiliari – per aggiornare l’Assemblea sulla situazione che riguarda il futuro a livello nazionale di questo ente a seguito delle decisioni governative di tagliare i fondi. Il Consiglio comunale, nella precedente seduta, aveva votato un ordine del giorno a sostegno delle Camere di Commercio a salvaguardia della loro operatività.

L’assessore Aldo Modonesi ha presentato una delibera di aggiornamento del Piano Intercomunale di Protezione Civile dell’Associazione “Terre Estensi”.

In virtù delle nuove normative e procedure in materia, deliberate a livello provinciale e nazionale, si è ritenuto necessario modificare e aggiornare il Piano Intercomunale di Protezione Civile nei seguenti punti ritenuti significativi:

– Programma Provinciale di Previsione e Prevenzione di Protezione Civile – Rischio Idraulico.

– Aree di Attesa della Popolazione.

– Variazione dei dati relativi alla popolazione residente nei Comuni di Ferrara, Masi Torello e Voghiera.

– Nuovi scenari di rischio relativi a fenomeni meteorologici eccezionali con conseguente introduzione dei relativi modelli d’intervento.

– Variazioni nelle procedure di divulgazione delle allerta di protezione civile.

Sulla delibera, approvata all’unanimità dall’assemblea, sono intervenuti, oltre all’assessore Modonesi, i consiglieri Finco (Pd), Rendine (Gol); per dichiarazione di voto Rendine (Gol), Anselmi (FI).

>> Dettagli nei file DOC e PDF scaricabili in fondo alla pagina

L’assessore Luigi Marattin ha quindi illustrato ai consiglieri il Documento Unico di Programmazione (DUP). L’adozione in via sperimentale del DUP sarà discussa e posta ai voti nella successiva seduta del Consiglio in programma lunedì 21 luglio.

>> Documentazione nei file DOC scaricabili in fondo alla pagina

Sempre nel corso della seduta odierna è stata approvata dal Consiglio una delibera presentata dall’assessore Marattin relativa alla variazione di Bilancio di Previsione 2014, Piano Triennale Opere Pubbliche 2014-16, in merito ai lavori complementari di messa a norma dell’impianto elettrico della scuola primaria Mosti per un importo di 164.500 euro.

Sono intervenuti i consiglieri Anselmi (FI), Rendine (Gol), Vitali (M5S), Cristofori (Pd), Cavicchi (LN Padania), l’ass. Modonesi; per dichiarazione di voto Anselmi (FI) – con ulteriori precisazioni dell’ass. Modonesi – Rendine (Gol), Corazzari (Pd). Vitali (M5S),

La seduta si è conclusa alle 18,20.

ASSESSORATO COMMERCIO – Martedì 15 luglio dalle 19,30 in piazza Municipio
Con ‘Tramonto DiVino’ matrimonio di sapori tra vini e prodotti dop e igp regionali
14-07-2014

(Comunicato a cura degli organizzatori)
Oltre trecento etichette in degustazione, il meglio dei prodotti tipici regionali, un prodotto protagonista (la Mortadella Bologna IGP), le praline di frutta della Strada dei Vini e dei Sapori di Ferrara, la nuova edizione della Guida ‘Emilia Romagna da Bere e da Mangiare’ consegnata ai partecipanti, le note soul e rhythm & blues della Banda Rei. Tutto questo è ‘Tramonto DiVino’ a Ferrara martedì 15 luglio a partire dalle 19,30 in piazza Municipio.
Seconda di sette tappe tra Emilia e Romagna, il tour del gusto di ‘Tramonto DiVino’ fa parte di ‘Emilia Romagna è Un Mare di Sapori’, il cartellone organizzato dall’Assessorato regionale all’Agricoltura per promuovere i prodotti tipici, il territorio, la cultura enogastronomica dell’Emilia-Romagna, con il sostegno dell’Enoteca regionale.
La serata in piazza Municipio, organizzata con il patrocinio del Comune di Ferrara, prevede l’allestimento di un ideale itinerario del Vino e del Gusto, con banchi d’assaggio presidiati dai sommelier di A.I.S, l’Associazione Italiana Sommelier. In degustazione l’autoctono Fortana, Lambruschi fermi e frizzanti, Pignoletto e Barbera dei Colli bolognesi, Malvasie parmensi, Gutturnio e Ortrugo piacentini, fino al Sangiovese di Romagna dei diversi territori, Albana, Trebbiano e Pagadebit di Romagna. Completeranno l’offerta una selezione di vini da dessert, passiti, bianchi e rossi. I vini in degustazione saranno abbinati, grazie al servizio degli chef dell’Associazione Professionale Cuochi Italiani, ai prodotti dop e igp regionali: Prosciutto di Parma e di Modena, salumi Piacentini, Parmigiano-Reggiano, aceto balsamico e tradizionale di Modena e di Reggio Emilia, Mortadella Bologna, pesca e nettarina di Romagna, piadina romagnola, patata di Bologna e olio extravergine d’oliva di Brisighella.
Il prodotto ospite della serata ferrarese è la Mortadella Bologna igp fresca reduce del successo alla Notte Rosa, mentre la Strada dei Vini e dei Sapori di Ferrara offrirà ai primi 200 partecipanti fresche praline di melone e cocomero.
Nella stessa serata sarà possibile prendere parte a una degustazione esclusiva riservata a 10 partecipanti scelti attraverso un simpatico gioco sulla pagina facebook di ‘Un Mare di Sapori’. A guidare la degustazione sarà un raccontastorie che narrerà le caratteristiche e le proprietà del prodotto, insieme a un sommelier di Ais e uno chef dell’Associazione Professionale Cuochi italiani.
E a rendere ancora più elettrizzante la serata, l’anteprima del Porretta Soul Festival con il quartetto di musica soul e rhythm & blues, Banda Rei, con un insolito repertorio di colonne sonore di celebri film.
Il format comprende l’assaggio libero dei vini, il calice da degustazione con relativo marsupio, tre piattini in abbinamento con le specialità gastronomiche, il volume ‘Emilia Romagna da bere e da mangiare’, tutto al costo di 15 euro.

Per informazioni e programmi di Tramonto DiVino e delle altre iniziative a Ferrara e in regione: www.unmaredisapori.com

3a COMMISSIONE CONSILIARE – Riunione martedì 15 luglio alle 15.30 in sala Zanotti
Strumenti urbanistici all’attenzione dei consiglieri comunali
14-07-2014

Sarà dedicata all’illustrazione da parte dell’assessore Roberta Fusari di un’informativa sugli strumenti urbanistici la riunione della 3a Commissione consiliare, presieduta da Leonardo Fiorentini, in programma martedì 15 luglio alle 15,30 nella sala Zanotti della residenza municipale.

COMMISSIONE DI CONTROLLO SERVIZI PUBBLICI LOCALI – Riunione il 16 luglio alle 15.30
Presentazione degli amministratori delle società controllate dal Comune
14-07-2014

Sarà dedicata alla presentazione, da parte del sindaco Tiziano Tagliani, degli amministratori delle società controllate dal Comune di Ferrara, la riunione della Commissione di Controllo sui Servizi pubblici locali, presieduta da Federico Balboni, in programma per mercoledì 16 luglio alle 15.30 nella sala Zanotti della residenza municipale.

LAVORI PUBBLICI E SPORT – Sopralluogo mercoledì 16 luglio alle 15
Allo stadio Mazza per verificare l’avanzamento dei lavori per il nuovo impianto di illuminazione
14-07-2014

Mercoledì 16 luglio alle 15 allo Stadio comunale ‘Paolo Mazza’ di Ferrara si terrà un sopralluogo degli assessori comunali Aldo Modonesi e Simone Merli, assieme al presidente della Spal 2013 Walter Mattioli, per valutare lo stato di avanzamento dei lavori per l’installazione del nuovo impianto di illuminazione a led all’interno dell’impianto sportivo. L’intervento permetterà allo stadio di Ferrara di divenire uno dei primi in Italia ad utilizzare questa tecnologia, con importanti risparmi in termini di costi energetici e di manutenzione, e consentirà alla struttura ferrarese di ottenere la necessaria omologazione della Lega Pro di Calcio.

Giornalisti, fotografi e video operatori sono invitati.

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Domani alla Festa dell’Unità “DemocratiKa” di Barco si tratterà di sanità parlando di Area Vasta

da: ufficio stampa Partito Democratico Ferrara

Sul tema sanità, martedì 15 luglio alle ore 21 presso la Festa dell’Unità “DemocratiKa” di Barco (Fe) zona Via Padova, si parlerà di Area Vasta con gli assessori alla sanità dei comuni di Ferrara (Sapigni), Bologna (Rizzo Nervo) e Imola (Visani).

La moderazione dell’incontro sarà affidata a Massimo Buriani, responsabile Sanità in segreteria provinciale del PD.

Ferrara sotto le Stelle 2014: mercoledì concerto speciale de “Le Luci della Centrale Elettrica”

da: Ferrara sotto le Stelle 2014

Non sarà soltanto un semplice ritorno a casa, quello de LE LUCI DELLA CENTRALE ELETTRICA a Ferrara, il prossimo 16 luglio. “TRA FERRARA E LA LUNA” sarà infatti una serata evento che insieme a Vasco Brondi porterà in città alcuni dei protagonisti della nuova scena musicale italiana.

“Mi sono immaginato una festa a cielo aperto dentro il Cortile del Castello – racconta Vasco Brondi – Uno dei posti più magici di questa magica città. Si chiamerà TRA FERRARA E LA LUNA che è un verso di una bellissima canzone di Lucio Dalla. Io trasalivo sempre e mi emozionavo quando sentivo nominata la mia piccola città, in un libro, in un film o in una canzone. Mi sembrava splendido e stranissimo.”

La serata prenderà il via alle 19.30, con due concerti di apertura che vedranno sul palco una delle rivelazioni dell’ultima stagione, il cantautore Nicolò Carnesi (il suo ultimo disco “Ho una galassia nell’armadio” ha confermato tutto il bene che si diceva di lui) e la rockeuse Maria Antonietta (già sul palco con Le luci della centrale elettrica anche in occasione del concerto sold-out a Roma dello scorso aprile): “I loro dischi – scrive Brondi – sono stati la colonna sonora dei miei viaggi in furgone durante questo tour e per me sarà stupendo invece quel giorno sentirli suonare dal vivo su quello stesso palco.”

Dopo le esibizioni di Nicolò Carnesi e Maria Antonietta toccherà a LE LUCI DELLA CENTRALE ELETTRICA salire sul palco per un concerto impreziosito dalla presenza di alcuni ospiti speciali: “Per questo ritorno a casa ho pensato di portarci le persone che ho conosciuto negli ultimi anni facendo questo strano lavoro, miei amici e musicisti che amo. Di portarli nella mia città, una città che continuo ad abbandonare e in cui continuo a ritornare. Ci sarà Dente che ho conosciuto proprio la prima volta che sono andato a Milano e abbiamo iniziato i nostri viaggi quasi assieme. Ci sarà Rachele Bastreghi dei Baustelle che ha una voce stupenda che mi gira sempre in testa e con la quale abbiamo anche registrato un pezzo assieme un paio di anni fa. E ci sarà Levante e sul palco ci scambieremo le canzoni. Sarà una giornata speciale e sono felice che sia a Ferrara.”

Sul palco con Vasco Brondi anche i musicisti che lo hanno accompagnato fin qui, l”’orchestrina spaziale” (così la definisce lo stesso Vasco) formata da Ettore Bianconi (elettronica e moog), Sebastiano De Gennaro (percussioni), Daniela Savoldi (violoncello) e Andrea Faccioli (chitarre).

Coldiretti: anche da Ferrara agricoltori a Roma per difendere il riso italiano

da: ufficio stampa Coldiretti

Domani, 15 luglio, al Ministero delle Politiche Agricole la battaglia del riso si sposta a Roma per chiedere intervento immediato in difesa del riso “made in Italy”. Per il presidente di Coldiretti Ferrara, Sergio Gulinelli, necessario fare ogni atto utile per scongiurare un’ulteriore danno ai produttori italiani.

La battaglia del riso si sposta a Roma dove agricoltori e mondine arriveranno dalle campagne delle principali regioni di produzione per manifestare davanti al Ministero dellePolitiche agricole portando con se il vero riso italiano che verrà distribuito gratuitamente per farne conoscere la bontà e la genuinità

L’appuntamento per salvare il riso italiano è per le ore 10,00 di martedì 15 luglio davanti al Ministero delle Politiche Agricole a Roma in via XX Settembre, 20 dove durante la manifestazione una delegazione di produttori rappresentativa di tutte le regioni guidata dal presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo incontrerà il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina, al ritorno dal Consiglio dei Ministri a Bruxelles, al quale verrà consegnato un campione di riso importato dalla Cambogia per chiedere che vengano fatti controlli qualitativi dopo che nel primo semestre 2014 si sono moltiplicati i pericoli per la salute con il sistema di allerta rapido Europeo (RASFF) che ha effettuato quasi una notifica a settimana per riso e prodotti derivati di provenienza asiatica per la presenza di pesticidi non autorizzati e assenza di certificazioni sanitarie.

Nel corso dell’iniziativa i produttori, tra i quali anche una delegazione ferrarese, che è la principale area di produzione della nostra regione, cappeggiata dal presidente provinciale Sergio Gulinelli, spiegheranno l’importanza della coltivazione di riso per l’Italia ma anche i rischi anche per i consumatori con l’acquisto di prodotto straniero insieme ai consigli per scegliere al meglio e non cadere nell’inganno del falso Made in Italy.

Nel documento che sarà consegnato al Ministro la Coldiretti chiede l’obbligo di indicare in etichetta la provenienza del riso in vendita, che vengano resi pubblici i nomi delle industrie che utilizzano riso straniero, l’applicazione della clausola di salvaguarda nei confronti delle importazioni incontrollate, ma anche l’istituzione di una unica borsa merci e la rivisitazione dell’attività di promozione dell’Ente Nazionale Risi.

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Pesche e nettarine: l’assessore Rabboni sollecita provvedimento europeo per il ritiro del prodotto in eccesso

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Per risollevare i prezzi di mercato di pesche e nettarine, precipitati al di sotto dei costi di produzione per il calo dei consumi provocato dall’anomalo andamento stagionale e dalla sovrapposizione delle produzioni in tutta Europa, c’è bisogno di un provvedimento straordinario di ritiro dal mercato del prodotto in eccedenza che la Commissione europea deve adottare in tempi brevissimi. È la richiesta emersa al termine della riunione delle Organizzazioni dei produttori (Op) ortofrutticoli dell’Emilia-Romagna, convocati questa mattina in Regione per fare il punto sulla difficile congiuntura venutasi a creare per i produttori, e fatta propria dall’assessore regionale all’agricoltura, Tiberio Rabboni, che scriverà una lettera in tal senso al Commissario europeo Dacian Ciolos, al ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, e al presidente del gruppo dei Socialisti e democratici nella commissione Agricoltura del Parlamento europeo, Paolo De Castro.
“Oltre al provvedimento di ritiro, per dare una spinta ai consumi – ha sottolineato Rabboni – e invertire il trend negativo dei prezzi pagati ai produttori sono necessarie iniziative promozionali mirate da parte degli operatori della filiera”. Per prevenire situazioni di appesantimento del mercato dal canto suo la Regione Emilia-Romagna, nell’ambito dell’Ocm ortofrutta, ha già attivato interventi di ritiro del prodotto eccedente per destinarlo agli indigenti attraverso gli enti e le istituzioni che si occupano di beneficienza.

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Soul Food Street a Porretta Terme dal 18 al 20 luglio

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Soul Food Street: il cibo di strada dell’Appennino Bolognese in scena con il Porretta Soul Festival. Degustazioni con artigiani del gusto e sommelier durante il più importante festival europeo di musica soul e rhythm&blues. Da venerdì 18 a domenica 20 luglio a Porretta Terme, in PiazzadellaLibertà e al Monumento ai Caduti

Il cibo dell’anima e la soul music: un connubio irresistibile! E’ il Soul Food Street, la rassegna enogastronomica che da sette anni l’assessorato regionale all’Agricoltura propone in abbinamento al Porretta Soul Festival, quest’anno dal 18 al 20 luglio, con l’obiettivo di promuovere i prodotti della montagna, in particolare dell’Appennino bolognese.
L’iniziativa, promossa dalla Strada dei Vini e dei Sapori dell’Appennino Bolognese con il patrocinio del Comune di Porretta Terme, la collaborazione del Porretta Soul Festival ed il sostegno dell’Assessorato all’agricoltura della Regione Emilia-Romagna, è stata presentata questa mattina alla birreria Baladin del Mercato di Mezzo a Bologna dall’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni, dal consigliere della Strada dei Vini e dei Sapori Appennino Bolognese Aldo Zivieri, dal vicesindaco di Porretta Terme Nicolò Savigni e dal direttore artistico del Festival Graziano Uliani.

“Il Porretta Soul Festival – ha riferito l’assessore regionale Rabboni – è un evento di rilievo internazionale ed è un’occasione irripetibile per far conoscere ad un vasto pubblico i prodotti della tradizione alimentare ed enogastronomica di questa parte della montagna”. “E’un gemellaggio in piena regola – ha detto – tra la musica dell’anima e il cibo con un’anima radicata nella storia, nelle tradizioni e in ambienti di elevata qualità ecologica”. “Si tratta di prodotti di grande qualità – ha aggiunto l’Assessore – ma che scontano i limiti produttivi e i maggiori costi dei terreni posti in altura, da qui l’interesse dell’Assessorato per promuoverli e svilupparne la conoscenza e il consumo“. “Anche la Unione Europea è consapevole del loro valore – ha affermato Rabboni – e grazie al regolamento relativo all’indicazione di origine dei “Prodotti di montagna”da apporre in etichetta ( pubblicato il primo luglio sulla Gazzetta Ufficiale Europea), i consumatori potranno riconoscere ed acquistare con certezza le produzioni agroalimentari di qualità del nostro Appennino, mentre per gli agricoltori e gli artigiani di montagna sarà l’occasione per valorizzare meglio i frutti del loro lavoro, esponendo la dicitura sui loro prodotti”.

Come ha illustrato Aldo Zivieri la rassegna, che propone il meglio del cibo di strada tipico dell’Appenino Bolognese, mostrerà in particolare 3 filiere molto importanti di questo territorio (che prossimamente si fregeranno della nuova indicazione di origine): la filiera lattiero con il suo protagonista assoluto il Parmigiano-Reggiano; la filiera cerealicola “Montagnamica” con una panoramica a 360° che va dal pane alla birra, dallo zuccherino montanaro al farro e la filiera delle carni con una particolare attenzione alla selvaggina in selecontrollo. Ogni sera (del 18, 19 e 20 luglio) alle ore 20 presso lo stand della Strada dei Vini e dei Sapori dell’Appennino Bolognese (Piazza Libertà) ci sarà la possibilità di conoscere le caratteristiche e i metodi di produzione di questi prodotti in compagnia degli “artigiani del gusto” con la possibilità di degustare vari prodotti.

Il vicesindaco Nicolò Savigni, ha sottolineato l’importanza progetto regionale per valorizzare i prodotti della montagna. “Questi, assieme all’acqua termale, e alla qualità dell’acqua in generale, sono tra le risorse principali del territorio”. Il vicesindaco ha inoltre annunciato un pulmino gratuito a servizio dei turisti per scoprire le bellezze del territorio nei dintorni di Porretta.

“Quello che noi offriamo – ha detto Graziano Uliani – non è solo ottima musica ma un intero pacchetto che comprende la scoperta del territorio, dei suoi prodotti, di un ambiente particolarmente suggestivo”. “Si tratta di qualcosa di unico e diverso dagli altri festival, per cui è di grande importanza il legame con l’assessorato all’Agricoltura che crea il felice connubio tra cibo e musica”. Uliani ha inoltre illustrato il programma del festival che vede quest’anno come star principale la band di Muscle Shoals, e numerosi ospiti d’eccezione tra cui Denise LaSalle , Jimmy Hall (già leader dei Wet Willie), Donnie Fritts, Carla “Kozmic Mama” Russell e soul singers tradizionali come Jerry Jones (ex Brothers Unlimited), Chilly Bill Rankin, Theo Huff, Toni Green, Vaneese Thomas oltre alla Frank Bey & Anthony Paule. Special guest il leggendario Guitar Shorty, mentore ed ex cognato di Jimi Hendrix.
Come consuetudine è stata invitata una band giovanile americana e quest’anno si tratta della Quincy Avenue Rhythm Band della Kent Denver School di Denver, Colorado. Sarà presente inoltre come band europea la Blues Therapy Band di Atene.

Il programma

In queste tre giornate, dalle 10 alle 22, i visitatori potranno deliziarsi con le preparazioni in versione “streetfood” (Piazza Libertà) di crescentine, borlenghi, tigelle, spiedi di porchetta, trippa e tante altre prelibatezze preparate dai soci della Strada dei Vini e dei Sapori dell’Appennino Bolognese abbinati ai vini presentati dall’Associazione Italiana Sommelier (delegazione di Bologna) che, nella Piazzetta del Monumento ai Caduti presenterà il meglio dell’enologia emiliano-romagnola con una particolare attenzione ai vitigni autoctoni bolognesi. Il tutto sarà accompagnato dalla musica delle band selezionate ad animare il RufusCafè Stage (Piazza Libertà).

Sul palco del RufusCafè Stage si esibiranno:venerdì 18 Luglio i Quincy Ave. Rhythm Band, Denver ore 17 e Big Solidal Band ore 18.

Sabato 19 Luglio ci saranno Quincy Ave. Rhythm Band, Denver alle ore 11, Cherry Cave & The Slipbreakers Blues Band alle ore 12, Magda White & Frank Hammond Band, alle ore 16, Meez alle ore 17. Chiuderà la Burzi Bros Band alle ore 18.

Domenica 20 Luglio sarà la volta dellaQuincy Ave. Rhythm Band, da Denver alle ore 11, seguirà Doors To Balloon alle ore 12, Wondersoul alle 15,00, Tummy Revival alle 17, per concludere conFlowers’s Blues Band alle ore 18.

Dal 26 luglio al 10 agosto la quarantesima edizione della Sagra della Lumaca di Casumaro

da: Associazione Turistica Casumarese

E’ giunta trionfale al 40° anno di attività la Sagra della Lumaca di Casumaro (Fe): un appuntamento non solo gastronomico, ma anche di tradizione popolare, per festeggiare il patrono San Lorenzo, conosciuto da tutti per la spettacolare notte delle stelle.
Una festa che compie 40 anni ma che sa rinnovarsi ogni anno, arricchendosi di piatti prelibati a base di lumache e non, perché in sagra un ricco menù tradizionale saprà conquistare anche i palati più sopraffini.
Il nostro piatto tipico è sempre irresistibile, le lumache alla Casumarese, per festeggiare e rendere onore ancora una volta la protagonista della nostra tavola: la signora lumaca.

MENU’ a base di LUMACHE
ANTIPASTI
· Lumache all’olio con mix di verdure e formaggi
· Lumache con radicchio al forno, pancetta saltata in padella e aceto balsamico
· Lumache con rucola e grana
PRIMI PIATTI
· Tortellini di lumache al burro e salvia
· Crespelle alle lumache delizia della Sagra
· Bigoli al torchio di lumache, alla Borgogna
· Bigoli al torchio alla carbonara di lumache
· Tagliatelle di lumache alla Casumarese
· Tris di primi alle lumache (tortellini, crespelle, bigoli) 

SECONDI PIATTI
· Lumache alla Casumarese
· Lumache alla Borgogna
· Lumache fritte
· Lumache al tartufo in letto di polenta
· Lumache trifolate con funghi misti
· Lumache in guazzetto
· Tris di lumache (Casumarese, fritte, n° 6 Borgogna)
MENU’ della TRADIZIONE
PRIMI PIATTI
· Tortellini (panna, tartufo)
· Cappellacci di zucca al (ragù, burro e salvia, alla salamina da sugo)
· Tagliatelle al capriolo
· Treccine all’uovo all’ortolana
· Bigoli al torchio all’anatra 

SECONDI PIATTI
· Fiorentina di manzo cotta alla brace (7 hg)
· Tagliata di manzo con zucchine fritte e scaglie di grana
· Filetto di manzo all’aceto balsamico e radicchio rosso
· Cotoletta al tartufo
· Principessa al tartufo
· Lombatina di vitello cotta alla brace
· Salamina da sugo con purè di patate
· Grigliata di carne mista alla brace
· Roast beef su letto di verdure
· Galletto amburghese alla brace
TUTTE LE SERE alla SAGRA
Spettacoli d’intrattenimento ludico-culturale e ricreativi – Serate musicali – Mostre – Mercatini a tema – Concorso letterario – Luna park – Spettacolo pirotecnico

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Coldiretti: al via “Operazione frutta fresca sulle spiagge della riviera, Pesca d’aMare per rilancio consumi”

da: ufficio stampa Coldiretti

Coldiretti lancia le proposte al Governo per sostenere le imprese indifficoltà a causa del prezzo delle pesche in campagna, cinque volte più basso del prezzo di una tazzina di caffè. In tutte le località balneari della regione promozione del consumo di frutta fresca, frenato dal maltempo. In preparazione le iniziative anche sui lidi di Comacchio

Pronta a partire l’operazione “Pesca d’aMare”, la campagna Coldiretti per promuovere sulla Riviera i consumi di frutta che migliaia di agricoltori stanno raccogliendo nei campi dell’entroterra romagnolo, appena alle spalle della spiagge. L’iniziativa, presentata oggi a Bologna in una conferenza stampa di Coldiretti Emilia Romagna, vuole invertire la tendenza che ha caratterizzato il mercato della frutta estiva, condizionato da un andamento climatico anomalo che ha portato alla sovrapposizione della maturazione di prodotti, che normalmenteavvengono in tempi diversi, e che ha determinato un eccesso di offerta, mentre al contrario i consumi sono risultati in calo a causa delle temperature più basse della media, che non invogliano a consumare la fresca frutta estiva.
La campagna – informa Coldiretti regionale – ha già preso il via con il lancio pubblicitario sui mezzi di comunicazione (giornali e radio) e si concretizzerà nelle prossime settimane in collaborazione con i titolari degli stabilimenti balneari delle principali località turistiche (alcuni dei quali presenti oggi alla conferenza stampa) dove Coldiretti regionale farà affluire pesche e nettarine da distribuire al popolo delle vacanze per invitare a consumare la frutta del territorio. Dalprossimo week end, i turisti troveranno negli stabilimenti balneari aderenti centinaia di quintali di pesche appena raccolte. L’operazione culminerà in un vero e proprio sbarco di pesche e nettarine che avverrà sabato 26 e domenica 27 luglio, in occasione delle festività della Madonna del Mare, quando la “Saviolina”, il più antico lancione navigante in Adriatico, tradizionale mezzo da pesca degli uomini di mare delle coste romagnole, di proprietà oggi del Club Nautico di Riccione, sbarcherà sulle spiagge della Riviera cassette di pesche e nettarine. Le manifestazioni della campagna si concretizzeranno già a partire da Bologna, quando la sera del 22 luglio Coldiretti organizza a villa Due Torri (via del Gomito 30) la serata dei profumi e dei sapori, durante la quale, in un tripudio di sculture di frutta realizzate dallo chef/pasticciere/scultore Mirko Gadignani verrà distribuita alla cittadinanza frutta fresca di cui sarà testimonial Andrea Minguzzi, imolese, medaglia d’oro alle olimpiadi di lotta greco-romana, intervenuto oggi alla conferenza stampa.
L’obiettivo di Coldiretti è invertire la tendenza in atto, per cui ai produttori viene riconosciuto un prezzo di solo 20 centesimi al chilogrammo. “Si tratta di un prezzo assolutamente insufficiente a ripagare i costi di produzione – commenta il presidente regionale di Coldiretti, Mauro Tonello – e che per di piùrappresenta una beffa non solo per chi produce, ma anche per chi consuma che si trova spesso a pagare un prezzo decuplicato. Pesche e nettarine vengono pagate meno di quattordici anni fa. Nella campagna del lontano 2001, primo anno diapplicazione dell’Euro, l’Osservatorio Agroalimentare di Regione e Unioncamere dell’Emilia Romagna avevano rilevato un prezzo medio di 40 centesimi al chilo, il doppio dei 20 centesimi che i produttori ottengono oggi. Si tratta di unprezzo – rileva Tonello – scandaloso se paragonato ai prezzi di alcuni prodotti di uso corrente: ci vogliono 5,5 Kg di pesche per una tazzina di caffè, 20 Kg per un bitter, 49 Kg per una crema abbronzante”.
Nel frattempo Coldiretti presenterà al Governo una serie di proposte per interventi che diano al settore migliori prospettive per il futuro. In particolare Coldiretti chiederà unacorretta riconversione varietale; il coordinamento unico per l’immissione del prodotto sul mercato; la regolamentazione del sistema degli sconti e delle vendite sottocosto nella grande distribuzione organizzata; la regolamentazione sul commercio in materia di confezionamento che riduca i costi evitando il moltiplicarsi di formule diverse; lo sviluppo di fondi mutualistici per affrontare le situazioni eccezionali; la progettazione di nuove forme assicurative multirischio che comprendano le situazioni di crisi; l’esclusione della frutta più facilmente deperibile dal sistema del libero servizio nella Gdo.
Per l’immediato, al fine di dare maggiore soddisfazione a chi produce la buona frutta romagnola e rilanciare i consumi di più alta qualità e far ripartire mercato e prezzi negli ultimi 60 giorni di campagna, Coldiretti propone che il ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina, chieda (in accordo con altri Paesi) alla Commissione Ue l’utilizzo di quanto previsto dal Regolamento comunitario 1308/2013 (Ocm Unica) per un ritiro straordinario di frutta estiva (pesche e nettarine, angurie, meloni, etc.) per due settimane, che riguardi sia soci sia non soci di organizzazioni ortofrutticole.
“Anche sul territorio ferrarese – aggiunge Sergio Gulinelli, presidente di Coldiretti Ferrara – stiamo studiando le iniziative perpromuovere il consumo di pesche e nettarine che vengono prodotte proprio a pochi kilometri dal mare, e che rappresentano un tipico prodotto estivo, salutare e gustoso. Nei prossimi giorni saranno comunicati gli eventi che si svolgeranno a Ferrara e sui Lidi Comacchiesi a sostegno di questa iniziativa”.

Scuola: lettera aperta contro i quaderni con le anelle

da: Giorgia Giordano

Nella migliore delle ipotesi i buchetti rotondi che forano le pagine si sbrindellano un po’. Ma quasi sempre gli angoli sono spiegazzati, la carta messa a dura prova da frettolosi inserimenti all’interno di un libro in attesa di successivi trasferimenti, i quadretti e le righe deformati da improprie fermate e scontri all’interno di zaini stracolmi, i contenuti martoriati da innumerevoli entra-ed-esci dai loro duri e spigolosi contenitori.
Quello di cui sto parlando sono i fogli dei quaderni con le anelle: croce di noi genitori ed ex alunni; ma, a quanto pare, delizia incontrastata degli insegnanti di tutti questi ultimi, svariati decenni.
Perché a scuola non si possono usare dei banali, semplici, funzionali quaderni? Che colpe devono scontare i vecchi, classici blocchi di carta raccolti e legati in una copertina di cartoncino? Sono sottili; obbligatoriamente ordinati; pensati per far sì che i fogli si proteggano l’uno con l’altro; propensi automaticamente a mantenere l’ordine cronologico di quello che, via via, ci scrivi sopra. Poi sono meno invasivi e violenti all’interno di zaini e contenitori, rispetto a quei loro cugini armati di cartone plasticato e anelle in acciaio, che sono – appunto – i quaderni con le anelle.
Il problema – pare – è che, se manchi un giorno o se una lezione alterna spiegazioni di algebra con quelle di geometria, il foglio provvisto di buchi ti consentirebbe di inserirlo qua e là più facilmente. Sono dunque più flessibili, ancorché precari. Forse una metafora che, già nei nostri apparentemente floridi anni Ottanta, doveva farci intravedere il futuro verso il quale stavamo approdando: flessibilità e precarietà. Con la flessibilità che troppo spesso affida a un indefinito momento futuro l’occasione di porre certezze, fissare paletti, avere punti fermi.
Eppure non basta questo strumento (di tortura cartaria). Le giornate scolastiche sono dispensatrici di ulteriori fogli raminghi, affidati alla mercè di libri e cartelline, in balia di camerateschi spintoni e ammassamenti all’interno di bus e bauli d’automobile. Nel corredo di ogni allievo fin dai primi anni di vita scolastica abbondano, infatti, le famose fotocopie, fornite per arricchire e integrare i libri di testo. Di solito questo comporta, a monte, una colletta da parte di rappresentanti di genitori, incaricati di finanziare l’istituto scolastico, che non avrebbe abbastanza risorse per l’acquisto di fogli A4 e relative fotocopie. Che alla fine riescono comunque, sempre, ad essere prodotte e distribuite. Per andare a ingorgare le pagine dei libri stessi, alla ricerca di un ordine temporaneo all’interno di buste trasparenti (a loro volta dotate di buchi) da inserire nei famosi quaderni con le anelle. Il fine ultimo delle fotocopie è quello di intercettare ragazzi o adulti che possano ridare un po’ di tregua al loro sfortunato destino e che accarezzino con un po’ di compassione la piega alle orecchie stropicciate delle loro vulnerabili estremità. Il continuo fuoriesci dalle pietose buste trasparenti – a scopo di lettura, ripasso e apprendimento – tende comunque a rimettere a repentaglio l’incolumità, che si era faticosamente cercato di dare ai fogli fotocopiati. Alla fine di ogni anno scolastico, dunque, ci ritroviamo a contemplare pile di materiale cartaceo farcito e imbottito, che provoca insani mal di pancia, improprie voglie di falò e sensi di colpa per volerci sbarazzare di qualcosa che sentiamo che si dovrebbe, invece, vezzeggiare e blandire come un cimelio di infanzia o gioventù.
Le scuole sono finite, le nuove classi vengono formate, tra un paio di mesi gli scaffali di cartolerie, mercati e supermercati torneranno a riempirsi di materiale scolastico di cui fare incetta. Speriamo che questa sarà, finalmente, la volta buona: che faremo acquisti destinati ad essere valorizzati e curati, che i fogli che si riempiranno di nozioni restino lisci e ordinati, che le deboli anelle di carta non si frantumino, che magari ci sia qualche vecchio e classico quadernino in più. Buone vacanze!

‘Pedalarte’, una buona idea
per valorizzare la cultura
e promuovere l’uso
della bicicletta

“La vita è come andare in bicicletta: se vuoi stare in equilibrio devi muoverti”. Albert Einstein

Pedalarte, ovvero le visite guidate di Milano in bicicletta, rappresenta un buon esempio di come si possa coniugare, sapientemente e intelligentemente, cultura, arte e forma fisica. Mens sana in corpore sano.
L’iniziativa nasce dall’unione (che anche qui fa la forza) di BioEcoGeo, rivista in edicola dal 2009 che tratta temi ambientali, e di Milanoguida, un gruppo di giovani guide turistiche abilitate per le province di Milano e Monza e laureate in Storia dell’arte, riunitosi per offrire visite guidate ai capolavori artistici di Milano.

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Quattro i percorsi proposti

Il progetto prospetta visite guidate su quattro percorsi attraverso il bel capoluogo lombardo e sollecita l’utilizzo della bicicletta come mezzo sostenibile.
Parlarne in tempo di vacanze al pubblico ferrarese, tanto avvezzo all’uso di questo mezzo di locomozione, potrebbe essere d’ispirazione e incuriosire su questa interessante iniziativa. E magari replicarla.
Le visite in bicicletta non promuovono solamente la diffusione della conoscenza storico-culturale della città ma anche i suoi aspetti paesaggistici, botanici e naturali, visibili nelle aree verdi, nei giardini e nei parchi milanesi. Se poi vi sono costruzioni in bio-edilizia lungo il percorso, ecco che l’attenzione del partecipante viene sollecitata e la sua curiosità stimolata.
Un modo intelligente di unire arte, storia, eredità culturale, conoscenza del proprio territorio, sensibilizzazione ai temi ambientali e rispetto della natura che ci circonda.

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BikeMi, servizio di bike sharing della città di Milano

A Pedalarte si è aggiunta anche BikeMi, servizio di bike sharing della città di Milano, nato per favorire la mobilità dei cittadini e per costituire un vero e proprio sistema di trasporto pubblico da utilizzare per i brevi spostamenti (al massimo 2 ore) insieme ai tradizionali mezzi di trasporto atm. BikeMi mette a disposizione di Pedalarte 30 abbonamenti al servizio, dando così una forte valenza di servizio pubblico al progetto.
La prima stagione (quattro domeniche di settembre e ottobre 2013) è servita da vero e proprio test e il successo ha portato a replicare l’iniziativa lo scorso mese di maggio.

 

 

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Visite che coniugano aspetti culturali, storici, paesaggistici e naturali

Gente comune, turisti italiani e stranieri hanno molto apprezzato l’iniziativa.
Miglior conoscenza storico-culturale della città, promozione dell’utilizzo della bicicletta, incremento degli abbonati al servizio di bike sharing, promozione dell’immagine verde e sociale del Comune, allineamento a molte città europee che da anni promuovono tale tipo di visite guidate, sensibilizzazione dei cittadini all’ambiente e al rispetto della città in cui vivono, riscoperta di spazi nascosti della città, questi gli obiettivi di Pedalarte.
Le visite vengono effettuate la domenica (per non interferire con il noleggio delle biciclette di chi le usa ogni giorno per andare a lavorare), con un numero massimo di 20 partecipanti, auricolari personali per sentire la guida, per una durata di due ore. I percorsi non sono impegnativi e non richiedono, pertanto, preparazione fisica particolare; solo curiosità, voglia di stare all’aria aperta, in compagnia di amici e della bellezza che, nel nostro bel paese, ci circonda ogni giorno. Imparando qualcosa di più su di essa. E mettendola da parte…

Per maggiori informazioni:
“Pedalarte – Visite guidate in bicicletta” su Milanoguida
“Pedalarte” su BioEcoGeo
 Il video dell’iniziativa
Twitter@Milanoguida

(Foto per gentile concessione di BioEcoGeo)

Questa sera all’Arena Parco Diamanti la proiezione del film “Dallas Buyers Club”

da: Arci Ferrara

L’iniziativa “Cinema nel Parco”, realizzata da Ferrara sotto le stelle e Arci Ferrara con la collaborazione dell’Amministrazione Provinciale e del Comune di Ferrara, propone questa sera alle 21.30 nel parco adiacente a Palazzo Diamanti (ingresso da via Dosso Dossi 8) DALLAS BUYERS CLUB di Jean-Marc Vallée

Dallas Buyers Club racconta la storia vera di Ron Woodroof, un elettricista/cowboy ribelle del Texas al quale, nel 1986, viene diagnosticato l’AIDS, con una prognosi di pochi giorni di vita. Frustrato dalla mancanza di opzioni mediche disponibili e tutt’altro che rassegnato a questa sorta di condanna a morte, Ron trova un’ancora di salvezza nei farmaci alternativi e in un mix di vitamine di sua invenzione. Entra così in contatto con altri ammalati e familiarizza con loro, superando l’iniziale omofobia e ritrovandosi al centro di un cospicuo business di contrabbando. Inizia così una tesissima partita a scacchi con la legge che vieta i farmaci da lui usati e con la polizia.

Biglietto intero: 6 euro, ridotto: 4 euro. La riduzione è valida per i soci Arci, studenti Università di Ferrara.
In caso di maltempo la proiezione si terrà presso la Sala Boldini, in via Previati, 18.
Abbonamenti 10 ingressi – 50€
Abbonamenti 10 ingressi soci Arci – 30€
Gli abbonamenti saranno validi dal 27 giugno al 24 agosto.

Informazioni: www.arciferrara.org, t. 0532.241419 / Sala Boldini t. 0532.247050 / Parco Diamanti 320.3570689

Dal 18 al 26 luglio il “Ferrara Piano Festival”, concerti e master class al Museo Archeologico Nazionale e al Ridotto del Teatro Comunale

da: ufficio stampa SBArcheo Emilia-Romagna

Tre musicisti di rango internazionale assoluto, allievi da tutta Europa, concerti e master class a Palazzo Costabili e al Ridotto del Teatro Comunale, la sinergia con il Jazz Club, il Conservatorio G. Frescobaldi, l’Associazione Bal’danza, il Gruppo Archeologico Ferrarese e il Museo Archeologico Nazionale.

Questa in sintesi la formula della prima edizione del Ferrara Piano Festival ideato e curato da Simone Ferraresi, giovane pianista di chiara fama, da anni residente negli Stati Uniti. Merito di Ferraresi è aver fondato a New York una Associazione, il “Ferrara Piano Festival” che ha generato un sodalizio tra diverse associazioni ed istituzioni, unite dallo scopo comune di dare visibilità a Ferrara e ai suoi tesori attraverso musica di eccellenza.

Protagonisti della prima edizione del festival saranno il celebre jazzista Kevin Hays, Jeffrey Swann che tutti ricordano come vincitore del primo concorso dedicato a Dino Ciani, e un’autentica leggenda vivente del pianismo mitteleuropeo come Paul Badura-Skoda.

Dal 21 al 26 luglio, negli orari di apertura del Museo Archeologico Nazionale, i giovani pianisti partecipanti alle master class allieteranno gli spazi di Palazzo Costabili con le note dei pianoforti messi a disposizione da Fazioli, la fabbrica italiana di maggior prestigio internazionale.

Sempre a Palazzo Costabili, sede del museo, venerdì 18 e domenica 20 luglio (alle ore 21) si terranno due recital dei grandi maestri Kevin Hays e Paul Badura-Skoda. Quanti assisteranno ai concerti potranno prendere parte alle visite guidate gratuite organizzate dalla Direzione del museo e dal Gruppo Archeologico Ferrarese e agli aperitivi offerti dal Forno Ferrari (18 luglio) e dal Ristorante Fefa di Finale Emilia (20 luglio).

Durante l’intera settimana verranno proposte visite guidate gratuite per gli iscritti alle master class, a cura del Gruppo Archeologico Ferrarese. A tutte le manifestazioni che si svolgono a Palazzo Costabili, sede del museo, si accede con il biglietto di ingresso di € 5,00.

Il Ridotto del Teatro Comunale ospiterà mercoledì 23 e venerdì 25 luglio (alle ore) 18 i concerti degli allievi.

Parte la rassegna “Autori a Corte” con Achille Occhetto ospite d’onore

da: organizzatori

“Sono un uomo dagli umori forti. Non sono un politico di quelli imbalsamati, alla Andreotti”. Con queste parole al culmine della sua popolarità si autodefinì Achille Occhetto, l’ultimo segretario del Partito Comunista Italiano (dal 1988) e il primo segretario del Partito Democratico della Sinistra (fino al 1994), ospite d’onore per l’avvio della prima edizione della rassegna letteraria Autori a Corte, che apre i battenti martedì 15 luglio a partire dalle ore 20, presso il Giardino delle Duchesse di via Garibaldi,6 a Ferrara. All’articolata parata culturale che si svolgerà in quattro appuntamenti tra luglio e agosto, promossa da Federico Felloni e Vincenzo Iannuzzo dell’associazione culturale Charles Bukowsky, patrocinata dal Comune di Ferrara, Unaway Hotel Occhiobello, Estense.com e in collaborazione con numerose aziende locali, l’autore si confronterà in una sorta di conversazione-spettacolo con il moderatore dell’incontro Sergio Gnudi – scrittore, poeta e manager – in cui si parlerà del suo ultimo libro: “La gioiosa macchina da guerra” (Editori Internazionali Riuniti), preceduto da una breve introduzione a cura di Paolo Frigani dell’Università di Ferrara ed Enzo De Mattei noto imprenditore e manager. Il 10 novembre del 1989 cade il muro di Berlino e Occhetto, dichiarando finita l’epoca storica della divisione del mondo in due blocchi contrapposti, incomincia a affermare che è giunto il momento di fare crollare anche il muro ideale che aveva diviso le forze democratiche e di sinistra della Resistenza. Due giorni dopo, in una celebrazione di partigiani alla Bolognina, lancia la “Svolta”. E con la “Svolta” l’idea del nuovo inizio della sinistra e di tutto il sistema politico italiano che segnerà, in questo modo, la fine storica del “centralismo democratico”. In questo libro-documento che affronta quello che l’autore definisce il “male oscuro” della sinistra, Occhetto svelerà quel che è avvenuto per comprendere quel che potrà avvenire. L’evento vedrà un prologo alle ore 20, denominato Antipasto d’autore, con una degustazione gratuita offerta dall’Hostaria dei Savonarola di Occhiobello e Il Borgo catering, seguito alle 20,30 dal saluto del vicesindaco e Assessore alla Cultura del Comune di Ferrara, Massimo Maisto. Successivamente (alle 20,40) inizio serata, che per l’occasione avrà come tematica: “Sport e corretta alimentazione”, con Davide Pelizzari life-coach e autore del libro Absolute Fitness, un interessante manuale che sintetizza i più sofisticati metodi utilizzati dai campioni, rielaborati per l’allenamento di noi tutti e la nutrizionista Elisa Pampolini che parlerà dell’approccio consapevole verso il cibo e l’ambiente, tematiche contenute nel libro La cucina degli avanzi, una raccolta di ricette, che utilizzano gli avanzi della cucina, proposte con stile e gusto nuovi. Intervisterà gli ospiti il direttore editoriale della Casa Editrice Este Edition; Riccardo Roversi. Alle 21,30 gran finale di serata con Achille Occhetto. Ingresso e degustazione gratuita,

info: 0532 1825598 (orario ufficio), 3929452716, www.este-edition.com o www.edizionilacarmelina.it.

Domani presso il ristorante “Tassi” di Bondeno la consegna di contributi a due attività commerciali

da: ufficio stampa Ascom Ferrara

Una concreta iniezione di fiducia per chi ha deciso di investire sul centro storico di Bondeno: verranno consegnati il 15 luglio (alle ore 20, presso il rinomato ristorante Tassi nel cuore della città matildea), i contributi a fondo perduto a due attività commerciali e relativi alla legge regionale 266/97 per un importo complessivo pari ad oltre 13mila €uro che costituiscono circa il 20 % del valore dell’investimento totale svolto su progetti presentati nel 2010: le due attività in questione sono il negozio di articoli per animali Quattro Zampe e lo stesso celebre Ristorante Tassi. Quest’ultimo sorto nel 1916 come stazione di posta e poi divenuto albergo ristorante tiene alto il nome dell’enogastronomia ferrarese e regionale con un indovinato e consolidato abbinamento di tradizione e qualità che sono apprezzati ben al di fuori dei confini dell’Emilia Romagna.
“Questi contributi che sostengono le azioni per una qualificazione e valorizzazione dei centri storici rappresentano una boccata d’ossigeno importante -spiega Marco Amelio presidente territoriale Ascom per Bondeno, Cento e Sant’Agostino -per chi crede, come i nostri operatori, che il centro storico sia un autentico centro commerciale naturale da promo commercializzare in ogni modo. Colgo l’occasione per ringraziare la Provincia ed il Comune di Bondeno che hanno sostenuto il nostro lavoro organizzativo e logistico nella presentazione dei progetti realizzati da nostri due associati”. A rappresentare la direzione Ascom Confcommercio provinciale interverrà il direttore generale Davide Urban che ha commentato: “Ascom è vicina concretamente a tutti suoi associati in un lavoro quotidiano di valorizzazione del commercio di vicinato. Crediamo che questo punto sia focale nella strategia di supporto al Terziario, al suo ruolo sociale e di sostegno al potere d’acquisto con iniziative e convenzioni in modo particolare delle famiglie “.
Una collaborazione tra Associazione di categoria ed Amministrazione Comunale di Bondeno che verrà resa visibile dalla presenza alla serata di Alan Fabbri e Simone Saletti rispettivamente Sindaco ed assessore al Commercio.

“Valore e Rispetto” sulla determinazione dell’indennità di funzione spettante a Sindaco e agli Assessori: “A tutti piacerebbe aumentarsi lo stipendio”

da: Stefania Agarossi, Gruppo consiliare Valore e Rispetto. Comune di Sant’Agostino (Fe)

“Con la delibera n. 68 del 3 luglio 2014 la neo insediata Amministrazione non ha perso tempo e si è aumentata gli stipendi al massimo consentito per legge. E si tratta di una facoltà, non di un obbligo.
In questi momenti così economicamente difficili per tutta la comunità riteniamo questa una scelta del tutto inopportuna.
Da questa tornata elettorale la legge prevede, anche per risparmiare, un assessore in meno. E non è obbligatorio ridistribuirsi il suo stipendio e presentare l’alibi del mantenimento dell’invarianza della spesa. Nulla vieta di risparmiare, e di ridurre le spese. Soprattutto ora.
Nel testo della delibera questa la motivazione: “tenuto conto delle responsabilità poste in capo agli amministratori locali e alla complessità delle materie trattate”. (Perché i funzionari o caposettore non hanno responsabilità?Anche a loro è stato aumentato lo stipendio?). Un aumento era giustificabile durante il terremoto per le ore e impegno che ci hanno messo, ma allora nulla! E non è il dottore che prescrive di candidarsi per assumere la carica di amministratore o qualcuno ti punta una pistola alla tempia. Se non sei pronto o ritieni lo stipendio non congruo, nulla vieta di non accettare. Siamo ancora in un paese Democratico, almeno così è scritto sulla Costituzione italiana.
E parliamo di responsabilità: A giugno ben poco è stato fatto, nemmeno l’orario di ricevimento al pubblico sono riusciti a pubblicare sul sito del Comune. Ora ci son le meritate ferie. E se ne riparla a settembre. Con però tre mesi di stipendio già sul conto.
È una questione di serietà, responsabilità, senso civico di ciò che si è accettato di diventare per il bene del proprio territorio e della propria comunità. A tutti piacerebbe aumentarsi lo stipendio. Ma un lavoratore autonomo, un libero professionista, un imprenditore ora, con la crisi che c’è, non può farlo. Perché anche se riuscisse a incassare di più deve pagare più tasse e investire sulla propria attività e azienda per mantenerne quella competività che gli permetterà di non fallire, di non chiudere, di potersi permettere di andare in vacanza con la propria famiglia una volta pagate le tasse.
Anche un Comune è una azienda: l’azienda di tutti i cittadini di un territorio che pagano al proprio Comune, con il frutto del proprio lavoro, tasse per vedere migliorati i servizi. Ma se le tasse vengono utilizzate invece per aumentare lo stipendio agli amministratori, non esiste più il vantaggio di un assessore in meno, il risparmio a favore del territorio e della comunità, e l’opportunità di utilizzare quei soldi per qualche cosa a favore dell’intera collettività.
Comunicazione e trasparenza significa molto più di una pagina facebook del Comune. Significa avere il coraggio di dire anche queste cose.
Al pudore non vi è limite, invitiamo i cittadini a esprimere il loro pensiero, e se questa era una loro volontà: “eleggervi per aumentarvi lo stipendio”.”

Gruppo Consiliare Valore e Rispetto

Anche i Vescovi hanno Ragione

da: Roberto Guerra

Anche i Vescovi hanno Ragione… sulla querelle ferrarese Movimento Gay, Sentinelle ecc, il vescovo Negri, da noi pure per la Movida ecc, duramente contestato, invece ha perfettamente ragione nel rivendicare il diritto al pensiero plurale e a denunciare certo pseudolacicismo che foraggia il pensiero unico. Il Movimento Gay è tempo di autocritiche radicali, confonde l’uguaglianza legittima giuridica (con diritti e doveri) con la diversità democratica e delle idee. A quanto pare anche il Comune di Ferrara ecc con le sue antidemocratiche prese di posizione ideologiche. In merito rilancio sulla questione dell’uguaglianza giuridica ecc. un nostro scritto del 2013, che chiedo di pubblicare integrale [leggi] appunto nel rispetto del pensiero libero e del pensiero complesso che fatalmente obbliga, quando i fatti sono fatti, almeno ovvio secondo noi, anche il sottoscritto, ripeto finora polemico con il Vescovo Negri, a rettificare le proprie posizioni globali. Nella sua denuncia il Vescovo è stato parecchio convincente anche sul piano personale storico culturale. E il pensiero critico deve registrarlo.

La giusta portanza: il futuro di Ferrara città ‘idropolitana’

di Sergio Fortini

A dispetto della sua storia, Ferrara è una città adolescente, intenta nel proprio percorso di autoconsapevolezza di limiti e risorse, a passo spinto in cerca di futuri. Il dibattito sul ruolo della città nei prossimi anni assume un significato ben più ampio delle mura cittadine e gli scenari potenziali di sviluppo corrono veloci come le vie d’acqua, cui questa città non ha mai prestato dovuta attenzione.
Entro questa lettura, l’idrovia diventa parte di un sistema complesso di cui l’acqua è memoria, motore e segno distintivo. Essa rappresenta un pretesto per riconfigurare la valenza di un territorio intero, del suo capitale sociale, economico, narrativo.
Per leggervi un futuro possibile, questa terra necessita di una visione di largo respiro. Sotto il profilo territoriale, la logica di tale visione è chiara: Ferrara non è solo una città di dimensioni medio-piccole con una provincia tra le più estese in Italia; Ferrara è un centro urbano metropolitano che ribalta il rapporto canonico tra nuclei antropizzati e paesaggio.
La Ferrara metropolitana è costituita da due polarità principali, il centro di Ferrara e il centro di Comacchio, agli estremi di una pianura che ospita un bilanciato rapporto tra edificato e ambiente naturale, dove i paesi si manifestano come punti di una rete a scala di quartiere, ognuno con proprie caratteristiche e mai troppo lontani dai due centri principali.
La visione che si intende proporre parte da una vocale, la ‘U’, già adagiata e leggibile sui bordi del territorio. Una ‘U’ d’acqua, margine netto e identitario almeno quanto poroso e attraversabile. Questo segno è formato, a nord, da un tratto del fiume Po e del ramo del Po di Goro che arriva al mare, a sud e verso est dal Po di Volano e dal canale navigabile fino a incontrare il mare a Porto Garibaldi; a ovest da un piccolo, fondamentale tratto di connessione, il canale Boicelli, che asseconda la Ferrara (che fu) industriale unendo i due assi precedenti. Quelli appena descritti sono dunque i bordi di un nucleo di area vasta che, attraverso l’acqua, informa di sé il territorio che lo separa dal mare: una città idropolitana.
La città idropolitana all’interno di questa ‘U’ ha dunque come bordi il Po e l’idrovia e come nucleo il territorio Unesco e tutto il sistema paesaggistico costituito da aree Sic, Zps, Rete Natura 2000 che popolano centinaia di ettari della pianura a est di Ferrara. Bordi come questi si prestano senza dubbio a un cambio di rotta nelle strategie di mobilità, poiché offrono le condizioni per un sistema di infrastrutture leggere impostato sulle vie d’acqua. Ogni bordo d’acqua può diventare in tal modo un asse portante da cui dipartono capillarmente assi di terra di potenziale rigenerazione, che puntano verso l’interno, calamitati da un territorio Unesco variegato e diffuso, così come da centralità storiche e agrarie di forte identità. Il capitale narrativo, in questo caso, è talmente presente ed eterogeneo da contemplare gli echi di un Bacchelli così come le sinuose fattezze di Sofia Loren; argini di lotte partigiane e umide terre di foce raccontate da Gianni Celati; ma anche i casali della bonifica, le tracce delle risaie, le ottuagenarie fabbriche dismesse sulla via del Travaglio, prove antesignane delle inquadrature livide di Antonioni, la necropoli di Spina. Ogni pezzo di queste terre sembra brulicare di racconti, di silenzi sedimentati, di opportunità latenti.
Gli scenari appena evocati sono già presenti, addormentati, nella Ferrara che conosciamo; tra i covoni della sua campagna ancora florida, lungo capezzagne sconnesse che portano a falsi argini, tracce di una assenza importante. L’acqua è presente anche quando non si vede: determina depressioni nel suolo, tiene in tensione raffinate idrovore, nutre differenze vegetazionali in tempi di arsura. Fino a questo punto, si sta descrivendo ciò che qualsiasi nonno di buona favella saprebbe raccontare, con parole più adeguate di queste, dalla sedia del proprio tavolo d’angolo all’intoccabile circolo, ex casa del popolo. Puntuale, suggestivo, forse ripetitivo. Però nessuna descrizione può cambiare le sorti. Le sorti iniziano a trasformarsi se si adotta una angolazione differente, focalizzata su un percorso storico, a dispetto nostro, già cominciato. Il percorso di una città che trova il completamento della propria forma nel suo territorio, una città che si bilancia sul patrimonio storico e artistico delle due polarità citate all’inizio (Ferrara e Comacchio) sostenute da una pianura ricca di differenze sottili, di segni poco appariscenti ma indelebili, di manufatti in attesa d’autore. Un territorio da declinare al ‘turismo’? Anche. Non fosse che è più corretto parlare di ‘turismi’, poiché esso è capace di assorbire famiglie est-europee in cerca di sole a basso costo, così come olandesi volanti su biciclette di ultima generazione; attempati studiosi che inseguono l’odore dei cappellacci di zucca tra le delizie estensi, o giovani etologi armati di digitali professionali in mezzo alle saline, vegliati da torri di guardia di epoca rinascimentale. Tutto ciò accade quotidianamente e trasversalmente alle stagioni, a Voghiera come a Mesola, a Sabbioncello come a Ostellato, a Codigoro come a Lido di Volano, o in un qualsiasi punto di questa pianura sotto il livello del mare.
Se l’amplificazione della portata turistica del territorio rimane un tema fondamentale, il vero obiettivo strategico, da svilupparsi su scala ventennale, è quello di porre le condizioni per una città-territorio abitabile e abilitante, dove chi risiede può vantare alta qualità della vita, disponibilità di lavoro, mobilità agile e sostenibile, molteplicità delle forme di svago e ristoro, connessioni veloci, fisiche e virtuali. Entro tale scenario, l’idrovia ha la possibilità di trasformarsi in acceleratore economico e sociale a scala territoriale, completando il sistema come asse infrastrutturale dolce, generatore di nuovi percorsi e opportunità. Quest’ultimo concetto è più facilmente comprensibile se ci si raffigura quella ‘U’ d’acqua descritta all’inizio non semplicemente come un flusso navigabile, bensì come un sistema complesso fatto di sponde più o meno permeabili che aprono la vista e la direzione sulle centralità territoriali, funzionanti o potenziali che siano. Non più una linea, dunque, ma un bordo con uno spessore che si allarga o restringe a seconda della porzione di pianura attraversata o delle eccellenze incontrate: una villa storica, un importante insediamento industriale, un percorso naturalistico vallivo, una pieve recuperata, un ex distretto produttivo, un borgo contadino.
La ricchezza di questa pianura sottoelevata è fatta, come i suoi abitanti, non di sparuti gesti eclatanti, ma di un insieme capillare di piccole centralità, attive o dormienti. Integrare le une e risvegliare le altre è un obiettivo possibile se il campo di azione è attraversato da una (infra)struttura portante, descritta all’inizio nella sua geografia, che accerchia il territorio e gli conferisce nuova linfa attraverso i percorsi che da essa si dipartono verso i nuclei abitati di pianura. Questa città-territorio si nutre di un rapporto invertito tra antropizzazione e paesaggio, dove il secondo vince per dimensione sulla prima. I nuclei principali si irradiano attraverso la pianura interna per mezzo di paesi e località direttamente dotati di luoghi di lavoro e agilmente connessi con le polarità principali, anche attraverso la via d’acqua.
Il problema della portata della sezione d’acqua è a questo punto relativo. Lungi dall’affermare che non sia fondamentale stabilire se e con quali equilibri puntare su una classe quinta europea o sulla nautica da diporto (o su un processo che organizzi la seconda come una fase antecedente alla prima); appare però più contestuale intendere il sistema d’acqua come un orizzonte di senso capace di riabilitare le potenzialità economiche e sociali delle nostre terre e di riaccenderne il capitale di arte, di paesaggio, di storia, di storie. Quello che oggi rappresenta una parziale attrattiva turistica, ancora non sedimentata nell’articolazione delle sue molteplici accezioni, è in realtà un territorio già ad oggi capace di calamitare l’interesse di filiere lavorative e gli investimenti di capitali internazionali. Non desti stupore se qualche grande nome, anche transnazionale, ci vaglierà come una città su cui investire. Ho scritto ‘città’ nell’accezione idropolitana con cui questo testo è iniziato, poiché quella giustapposizione di ambiti urbani, rurali e litoranei che noi indigeni tendiamo a sezionare e frammentare come realtà indipendenti e, spesso, non comunicanti, vista da oltre confine può apparire invece come città unica, con caratteristiche decisamente singolari e non rintracciabili in altri contesti europei. Se è vero che nelle città del mondo si stanno catalizzando processi di addensamento, proprio per le opportunità (di vita, di lavoro, di affezione, di relazione, di svago) che i tessuti urbani offrono a dispetto degli ambiti isolati, talvolta gli urbanisti si dimenticano di sottolineare che la ricerca della città non avviene per amore delle grandi quantità (di persone, di merci, di scambi), ma per una aspettativa di qualità generale del proprio vivere quotidiano. Diventa dunque più facile comprendere come Ferrara città idropolitana, vista da qualche chilometro di distanza e a volo d’uccello, possa assomigliare davvero alla prima metropoli europea in cui il rapporto tra tessuto urbanizzato e paesaggio è invertito, a vantaggio di quest’ultimo e, a parità di servizi e connessioni erogabili, a vantaggio della qualità della vita dei suoi futuri abitanti.
Ferrara, dunque, può strategicamente godere di un ribaltato rapporto con l’acqua, atavicamente ignorata, su almeno due livelli d’azione: promuoversi come città unica in Europa capace di orientare la mobilità su una ‘tangenziale di paesaggio’, un anello potenziale di viabilità lenta che contorna con le vie d’acqua l’ambito urbano su tre punti cardinali (il fiume a nord, il canale Boicelli a ovest e i rami del Po di Volano e di Primaro a sud), trovando compimento all’interno del nucleo urbano attraverso quella porzione tutelata di campagna che contraddistingue il centro storico nel quadrante nord-est e ricollegandosi al Po attraverso il grande polmone del Parco Urbano; proporsi come baricentro portante della città idropolitana, avamposto storico di un territorio plurale, geneticamente conformato per connettere punti diversamente eccellenti di un unico piano orizzontale, che corre verso il mare.
Ripenso alla carta geografica napoleonica del 1814: duecento anni dopo, quella capillare restituzione del territorio ferrarese dominato e regolato dall’acqua non è solo una affascinante testimonianza del passato; essa sembra suggerire una morfologia promettente, traiettorie che si aprono a nuove letture, generate da ‘quella sorpresa sempre risorgente che la lotta con il documento è la sola a produrre’, affermava Marc Bloch. Risorgente come l’acqua, i suoi significati, le sue prossime opportunità.

Viaggio nel mondo dei caffè all’ombra del Castello

E’ un baretto affacciato su piazza della Repubblica, a Ferrara: una piccola arena di panchine, alberi e fontana incastrate in disparte, ma all’ombra del Castello estense, a ridosso del sagrato della chiesetta trecentesca di San Giuliano. Si chiama Torrefazione Penazzi e non ha seggioline né socializzanti distese esterne di tavoli. All’insegna della sobrietà anche l’interno. Il bar è una stanza attorno al bancone, dove sorseggiare il caffè in piedi nelle classiche tazzine di ceramica. Una volta dentro, ti puoi affacciare in un secondo spazio, allestito con una serie di cilindri trasparenti, pronti a dispensare chicchi ricercati con cura nelle più disparate parti del mondo, prelevati e tostati in piccole quantità in un laboratorio alle porte di Ferrara.
Tra i vari tipi di caffè coltivati per la bevanda, Alberto Trabatti, che è il proprietario del marchio del laboratorio di torrefazione, acquista solo l’Arabica. Questa specie – la più apprezzata e diffusa, insieme alla Robusta, tra il centinaio di quelle presenti in natura – ha un contenuto di caffeina molto inferiore alle altre ed è la meno adattabile all’ambiente, perché cresce solo ad alta quota, tra i mille e i duemila metri. E così, sulle incontaminate altitudini di Paesi equatoriali, cresce questo piccolo albero che può arrivare fino a una decina di metri, con larghe foglie verde scuro e fiori bianchi, che si trasformano in quei frutti carnosi che sono le drupe, dalle quali si estrae poi la coppia di semi.
Alberto Trabatti quei chicchi di Arabica li va a trovare con la passione dell’esploratore, li mette nella sua tostatrice artigianale che consente di lavorare non più di dieci chili per volta. Attento a non eccedere nel calore, il maestro torrefattore mescola manualmente i chicchi per biscottare in modo uniforme ciascuno di loro. Poi macina, prova e gusta, classificando le future polveri nelle varie tipologie da adeguare alle diverse necessità e sfumature di sapore. Perché Trabatti ti parla del caffè come un astronomo ti descrive le infinite galassie, che ai più appaiono solo come puntini luminosi. Ti spiega che se vuoi una bevanda leggera, fruttata e fiorita, va bene lo Yirgacheffe che viene dall’Etiopia, che è tra quelli con la minor quantità assoluta di caffeina, pari all’1,2 per cento. Sempre leggero – e quindi, secondo lui, adatto a chi non è avvezzo all’impatto forte e diretto col caffè nero – il Pergamino che, con lieve gusto acidulo ma grande equilibrio, arriva dall’altopiano di Sul de Minas, in Brasile.
Secondo il produttore-artigiano, chi è abituato normalmente a zuccherare o a mettere latte nel caffè, deve smettere di farlo o almeno limitarsi, per non annacquare e falsificare il gusto puro della bevanda. Un cappuccino ogni tanto te lo concede; e, in quel caso, lui usa la qualità Miscela. La sua filosofia, comunque, sostiene la purezza assoluta del gusto, in modo che tu possa apprezzare dettagli che zucchero e latte vanno a coprire. Ad ogni modo, l’unico dolcificante che ti concede è quello bianco, senza gli aromi speziati e distraenti dei cristalli di canna. Affinato il palato, ecco il gusto dolce, non acido e di medio corpo di El Salvador, che arriva dall’omonimo Paese dell’America centrale. Fruttato e di medio corpo l’Atitlàn Exquisito del Guatemala. Speziato, dolce e sempre di medio corpo il Santos Montecarmelo della regione di Cerrado, in Brasile. Per chi ama il caffè deciso, c’è la qualità Gusto antico, ancora dal Brasile, con il suo retrogusto cioccolatoso; ma anche l’Haiti, forte e amaro. Molto particolare, con note di erbe e tabacco, il Nicaragua, tra i più pregiati e costosi (60 euro al chilo) e che nel bar ti fanno anche espresso al costo di 2 euro a tazzina al posto dell’euro che lì ti costa l’altro. Tra le vette di caffè speciali va inserito lo Yauco Selecto, che viene dal caraibico Porto Rico (80 euro al chilo). La cima assoluta si raggiunge con il Jamaica, tra i più importanti (170 euro al chilo), ma anche molto delicato e sensibile al calore, e perciò disponibile nel negozio solo in inverno, per non rischiare che possa sciuparsi con gli sbalzi di temperatura.
Nella Torrefazione Penazzi non sono disponibili sempre tutte le qualità e, anzi, di mese in mese se ne aggiungono di sconosciute, che Trabatti trova, gusta e ritiene degne di fare apprezzare. Non mancano quasi mai quelle di Pergamino, Etiopia, Guatemala, Gusto antico e Miscela, con anche una selezione di Decaffeinato per chi non vuole negarsi il piacere con attenzione ai palpiti.

Per potere variare senza smettere mai di sorseggiare una tazzina piccola, ma rotonda come il mondo.

Istituzione Guardia veterinaria notturna e festiva e pronta reperibilità

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Si avvisano tutti i cittadini turisti o residenti nel territorio di Comacchio che l’Assessorato Comunale alle Politiche Sociali ha provveduto ad istituire un servizio di guardia Veterinaria notturna festiva e pronta reperibilita’, per assicurare gli interventi sia su richiesta dei proprietari di animali che per prestazioni di emergenza, effettuate su gatti randagi o vaganti dei quali sia impossibile risalire al proprietario.

Il Servizio verra’ effettuato dall’ultima settimana di giugno alla seconda settimana di settembre, tutte le notti dal lunedi’ al venerdi’ dalle ore 20.00 alle 08.00 del mattino e dalle 14.00 del sabato fino alle ore 08.00 del lunedi’ seguente.

I Veterinari saranno organizzati secondo adeguati turni in modo che gli interventi siano garantiti con efficienza e puntualità.

A tale scopo il recapito di reperibilita’ viene individuato presso il Comando di Polizia Municipale di questo Comune che, coadiuvato dal Comando Compagnia Carabinieri di Comacchio, inoltrera’ la richiesta direttamente al Veterinario di turno.
La richiesta di intervento dovra’ essere rivolta solo ed esclusivamente ai seguenti numeri, i quali attiveranno il servizio:
dalle ore 20.00 alle 08.00 dal lunedì al venerdì e dalle 14.00 del sabato alle ore 08.00 del lunedì successivo:
0533-315380 o 0533-315381 (Comando di Polizia Municipale)
112 (Carabinieri).
Per eventuali ulteriori informazioni rivolgersi all’Ufficio Servizi Sociali e Sanita’, P.zza Folegatti,15, (tel. 0533-310143-113-241 fax: 0533-310114).