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Giorno: 17 Luglio 2014

Questa sera all’Arena Parco Diamanti la proiezione del film “Philomena”

da: Arci Ferrara

L’iniziativa Cinema nel Parco, realizzata da Ferrara sotto le stelle e Arci Ferrara con la collaborazione dell’Amministrazione Provinciale e del Comune di Ferrara, giovedì 17 luglio alle 21.30 nel parco adiacente a Palazzo Diamanti (ingresso da via Dosso Dossi 8) PHILOMENA di Stephen Frears

Irlanda, 1952. Philomena Lee, ancora adolescente, resta incinta. Cacciata dalla famiglia, viene mandata al convento di Roscrea. Per ripagare le religiose delle cure che le prestano prima e durante il parto, Philomena lavora nella lavanderia del convento e può vedere suo figlio Anthony un’ora sola al giorno. A tre anni Anthony le viene strappato e viene dato in adozione ad una coppia di americani. Per anni Philomena cercherà di ritrovarlo. Cinquant’anni dopo incontra Martin Sixmith, un disincantato giornalista, e gli racconta la sua storia. Martin la convince allora ad accompagnarlo negli Stati Uniti per andare alla ricerca di Anthony.
Biglietto intero: 6 euro, ridotto: 4 euro. La riduzione è valida per i soci Arci, studenti Università di Ferrara.
In caso di maltempo la proiezione si terrà presso la Sala Boldini, in via Previati, 18.
Abbonamenti 10 ingressi 50 euro
Abbonamenti 10 ingressi soci Arci 30 euro
Gli abbonamenti saranno validi dal 27 giugno al 24 agosto.

Informazioni: www.arciferrara.org, t. 0532.241419 / Sala Boldini t. 0532.247050 / Parco Diamanti 320.3570689

Comune di Ferrara, tutti i comunicati del 17 luglio

da: ufficio stampa Comune di Ferrara

La newsletter del 17 luglio 2014

CENTRO DI MEDIAZIONE – Venerdì 18 luglio alle 21,30 nei Giardini del Grattacielo lo spettacolo ‘Rimani’
Grattacielo in Centro, per condividere cultura e divertimento
17-07-2014

Anche quest’anno i giardini del Grattacielo ospitano “Grattacielo in Centro”, un calendario di iniziative aperte a tutta la città. Dal 16 al 20 luglio, tutte le sere, un palcoscenico sotto le stelle ricco di spettacoli teatrali e musica. L’iniziativa è organizzata dal Centro di Mediazione – Ferrara Città Solidale e Sicura, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura. Si tratta di un’occasione per passare una serata piacevole insieme e per animare in modo positivo la zona Grattacielo, facendo riscoprire la socialità dei luoghi condivisi. Tutte le iniziative inizieranno alle 21.30 e sono a ingresso libero.

IL PROGRAMMA:

Mercoledì 16 luglio: la Compagnia Teatrale “Straferrara” proporrà lo spettacolo “Cabaret frares” di B. Faggioli con Rossana Spadoni, Rino Gardenghi, Silvia Soffritti, Daniele Finotti, Maria Fonsati, Pia Mazzocchi. Rammentatrice: Grazia Taddei.

Giovedì 17 luglio: la Compagnia Teatrale “Il Baule Volante” presenterà “Storie di re, regine e cavalieri coraggiosi”.

Venerdì 18 luglio: la Compagnia “Piccoli tocchi di teatro” (laboratori teatrali di Roberta Pazi per Ferrara Off), proporrà “Rimani” tratto da “Oh scusa dormivi ” di Jane Birkin, con musiche originali composte da Danilo Colloca. Lo spettacolo, con la regia di Roberta Pazi (aiuto regia Lia Simonatto) indaga il rapporto di coppia nelle sue dinamiche, nelle sue diverse identità, energie e contrasti. In scena Alessandra Bononi, Flavio Caroli, Laura Gallini, Alessandra Guerra, Nicola Santolini, Vittoria Triglione e Marco Trippa (in allegato locandina e foto dello spettacolo).

Sabato 19 luglio: “Un’idea di destino” – i diari di Tiziano Terzani; presentazione di Daniele Lugli e letture di Fabio Mangolini. ‘Un’idea di destino’ , spettacolo creato ad hoc, è una raccolta di scritti tratti dai diari degli ultimi vent’anni di Tiziano Terzani, di cui ricorre il decennale della morte.

Domenica 20 luglio: la rassegna si conclude all’insegna della buona musica con “Double Neck – Roberto Formignani e Lorenzo Pieragnoli duo”. Il repertorio, che spazia dal country, al bluegrass, al blues, al flamenco, vede molti brani composti dallo stesso Formignani e classici rivisitati e arrangiati per chitarra come colonne sonore e brani fondamentali per la storia di questo strumento.

Per info: Centro di Mediazione

Viale Cavour 177-179, Ferrara tel.0532 770504

centro.mediazione@comune.fe.it

VIABILITA’ – Provvedimenti in vigore domenica 20 luglio
Modifiche alla circolazione per il passaggio delle Vespe partecipanti al raduno nazionale
17-07-2014

In occasione del ‘10° Vespa raduno nazionale Città di Ferrara’ organizzato dal Vespa Club Ferrara, nella mattinata di domenica 20 luglio è previsto un corteo di numerose vespe storiche che percorrerà alcune vie cittadine, a partire dalle 10,30, con sospensione della circolazione per il tempo strettamente necessario al passaggio dei mezzi partecipanti. Queste le vie inserite nel percorso: corso Porta Mare, corso Biagio Rossetti, corso Porta Po, via Cittadella, viale Cavour, largo Castello, corso della Giovecca, piazzale Medaglie D’Oro, viale Alfonso I d’Este, via San Maurelio, ponte di San Giorgio, via Comacchio, via Zamboni, S.P. 29 Voghiera, via Europa, via Kennedy, SP29 Voghenza, Gualdo, SP 22, via Aldo Moro, via Comacchio, ponte Caldirolo, via Caldirolo, piazzale San Giovanni, via Gramicia, via Bacchelli, via della Canapa, via F.lli Rosselli, via Bentivoglio, via del Fiorino, via del Commercio, via Delle Fiere.

CONFERENZA STAMPA – Venerdì 18 luglio alle 11.30, nella sala Arazzi della residenza municipale (piazza Municipio 2)
Lavori Pubblici e Mobilità: aggiornamento sui cantieri in città
17-07-2014

Venerdì 18 luglio alle 11.30, nella sala Arazzi della residenza municipale (piazza Municipio 2), avrà luogo una conferenza stampa nel corso della quale l’assessore comunale ai Lavori Pubblici e Mobilità Aldo Modonesi farà il punto della situazione dei cantieri in città. Insieme all’assessore Modonesi interverranno i tecnici del Servizio Edilizia, Beni Monumentali, Infrastrutture, Mobilità e Traffico.

MUSICA A MARFISA D’ESTE – Venerdì 18 luglio alle 21.30 in corso Giovecca 170
‘Voci del Romanticismo’ da Schubert a Brahms con il Coro San Gregorio Magno
17-07-2014

(Comunicato a cura del Circolo Frescobaldi)
Venerdì 18 luglio alle 21.30 nell’omonima palazzina di corso Giovecca 170 prosegue ‘Musica a Marfisa d’Este’, rassegna di concerti, alla sua terza edizione, organizzata e promossa dal Circolo Amici della Musica “G. Frescobaldi” in convenzione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Ferrara, i Musei civici di Arte Antica e la Fondazione Teatro Comunale di Ferrara.
Protagonista della serata, nel suggestivo contesto della Loggia del giardino, il Coro San Gregorio Magno di Ferrara, impegnato in un omaggio alla produzione corale del Romanticismo tedesco da Schubert a Brahms.
La compagine ferrarese, diretta da Antonio Rolfini, aprirà il concerto con alcuni lieder schubertiani: Adieu, Der Tanz, Trink Lied e Lebenslust.
A seguire una selezione dal secondo quaderno di Romanzen und Balladen op. 75 di Robert Schumann. Di Johannes Brahms il Coro San Gregorio Magno proporrà Marenlieder op. 22, Erlaube mir, In stiller Nacht e Der Fiedler dai Deutsche Volkslieder.

Il Coro polifonico San Gregorio Magno si è costituito da un gruppo di cantori dell’omonima Parrocchia. Ha collaborato con l’Ensemble a plettro Gino Neri col quale ha preparato il Gloria e il Magnificat di Vivaldi, la Kleine Orgelmesse di Haydn e il Te Deum di Mozart eseguiti al Ridotto del Teatro Comunale di Ferrara sotto la direzione di Stefano Squarzina. Ha eseguito musiche di Giuseppe Sarti a Ferrara e a Faenza in occasione del bicentenario della sua morte. Ha collaborato con l’Accademia corale Vittore Veneziani nell’esecuzione della Messa Bell’Anfitrit’ altera di Orlando Di Lasso per doppio coro per i concerti del Ridotto. Il coro canta nelle solennità religiose, partecipa a rassegne ed esegue concerti in varie Chiese di Ferrara e provincia. Dal 2011 è inserito nella programmazione dei concerti del Ridotto.

Antonio Rolfini musicista ferrarese, dopo la maturità ha conseguito il diploma in pianoforte, il diploma in musica corale e direzione di coro, il diploma accademico di II livello in discipline musicali ad indirizzo cameristico e il diploma accademico di II livello abilitante in didattica strumentale. Contemporaneamente agli studi in composizione ha più volte frequentato corsi di perfezionamento pianistico presso l’Accademia Musicale di Firenze e masterclasses in altre località italiane. Premiato in concorsi nazionali, svolge attività concertistica, compositiva, e didattica. A Ferrara ha partecipato a eventi quali: la stagione presso gli Amici della musica, Estate spazio musica, I concerti nel ridotto. A Rovigo ha collaborato con il Teatro Sociale ed è stato altresì invitato a manifestazioni in altre provincie italiane. Spiccano i recitals di Ferrara, (a palazzo Roverella, casa dell’Ariosto, Museo Archeologico Nazionale e Castello Estense) di Scandicci (FI), nella Sala Consiliare del Comune, di Firenze, (nella Fortezza da basso, in occasione della biennale dell’arte contemporanea (2003), e in piazza S. M. Novella) di Milano, nell’auditorium Pio Trivulzio e per il circolo A.Volta. Diverse le collaborazioni didattiche: presso scuole musicali comunali, con il conservatorio “G. Frescobaldi” di Ferrara, in qualità di docente assistente di cattedra, e con il liceo “L. Ariosto” di Ferrara, dove attualmente tiene corsi di pianoforte. Dal 1997 è direttore della corale polifonica San Gregorio Magno di Ferrara.

L’ingresso è a offerta libera; il ricavato dell’intera rassegna, a carattere benefico, sarà devoluto all’AMA, Associazione Malattia Alzheimer.
Musica a Marfisa d’Este prosegue domenica 20 luglio alle 21.30 con ‘Il nostro concerto omaggio alla canzone d’autore italiana e d’oltreoceano’.
Per informazioni: www.circolofrescobaldi.it

Sabato 19 luglio torna Cueva Summer Jazz con le atmosfere Manouche del Martirani Gipsy Swing

da: ufficio stampa Jazz Club Ferrara

Sabato 19 luglio torna Cueva Summer Jazz, rassegna musicale organizzata dal Ristorante La Cueva di Pomposa (FE) in collaborazione con Jazz Club Ferrara. Protagonista del secondo appuntamento in programma sarà la musica Manouche sapientemente reinterpretata dall’estro del trio guidato dal virtuoso chitarrista Giampiero Martirani impegnato in un coinvolgente omaggio al grande Django Reinhardt. Completano la formazione Alessandro Volta alla chitarra e Felice Del Gaudio al contrabbasso.

Sabato 19 luglio (ore 22.00) torna Cueva Summer Jazz, rassegna musicale organizzata dal Ristorante La Cueva di Pomposa (FE) in collaborazione con Jazz Club Ferrara. Protagonista del secondo appuntamento in programma sarà la musica Manouche sapientemente reinterpretata dall’estro del trio guidato dal virtuoso chitarrista bolognese Giampiero Martirani. Completano la formazione Alessandro Volta alla chitarra e Felice Del Gaudio al contrabbasso.
Martirani inizia lo studio della chitarra all’età di dieci anni per abbracciare dapprima il pop rock e approdare successivamente al jazz specializzandosi attraverso la frequentazione di numerosi seminari tenuti da artisti quali Jim Hall, John Abercrombie, John Scofield, Scott Henderson, Barry Harris, ecc.
La sorprendente versatilità che lo contraddistingue gli consente di accompagnare in tour icone della musica italiana come Mia Martini e Lucio Dalla oltre ad esibirsi a fianco di protagonisti del jazz nazionale come Marco Tamburini, Piero Odorici, Stefano Senni, Achille Succi e molti altri.
Dal 2002 il chitarrista inizia ad esplorare il panorama del Gipsy Jazz e della musica Manouche – legata in particolare alla figura di Django Reinhardt – appassionandosi a tal punto da formare insieme ad Alessandro Volta e Felice Del Gaudio il Martirani Gipsy Swing, collaudatissimo trio che ha ormai superato la soglia dei duecento concerti partecipando a prestigiosi festival ed esibendosi in numerosi teatri e club. Da segnalare altresì la partecipazione a programmi televisivi quali Domenica In e Festival Bar.
Due gli episodi discografici all’attivo: Jazz for Life e il più recente Swingology i cui brani originali, alternati a standard, costituiranno il repertorio del concerto di sabato all’insegna di un autentico tuffo nel mondo dello Swing Manouche esploso nella Francia anni ’30 dalla fusione di musica afroamericana, Valzer Musette e tradizione tzigana.

Cena a partire dalle ore 20:00. Inizio concerti ore 22:00. In caso di maltempo gli eventi si svolgeranno all’interno del locale. Cocktail bar aperto per chi volesse partecipare al solo concerto.
Per informazioni e prenotazioni: www.lacuevapomposa.it , tel. 0533 719121 – 340 1545322

DOVE
Ristorante La Cueva
via Centro, 26 Abbazia di Pomposa – Codigoro (FE)

NB: in caso di maltempo i concerti si svolgeranno all’interno del locale

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Psr, dopo l’approvazione in Assemblea, il grazie di Rabboni al mondo agricolo

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

”Sento il dovere di ringraziare i collaboratori regionali, i rappresentanti del mondo agricolo e di tutti gli altri settori coinvolti, protagonisti di una lunga, impegnata e costruttiva discussione. Il loro contributo ci ha permesso di formulare scelte condivise e ragionate, in linea con le aspettative di innovazione e di sviluppo dell’agricoltura emiliano-romagnola”. Così l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni ha commentato l’approvazione, senza alcun voto contrario, da parte dell’Assemblea legislativa regionale, del nuovo Programma regionale di sviluppo rurale 2014-2020. Il testo proposto dalla Giunta regionale prevede risorse per 1 miliardo 190 milioni di euro, a sostegno della competitività e della redditività delle aziende agricole e delle filiere agroalimentari, dei giovani agricoltori, dell’agricoltura di montagna, dell’ambiente. Circa 10 mila i progetti che verranno finanziati, 29 mila gli interventi di formazione e consulenza tecnica, 200 mila gli ettari su cui realizzare buone pratiche ecologiche.
Il percorso di confronto sul nuovo Psr ha visto 30 incontri. Circa mille i rappresentanti del mondo agricolo e dei diversi portatori di interesse coinvolti. “Abbiamo dimostrato che le scelte istituzionali – ha sottolineato Rabboni – si possono concertare con le parti sociali senza rinunciare al rispetto dei tempi e alla qualità delle decisioni.”
Ora il nuovo Programma verrà trasmesso alla Commissione europea a Bruxelles che dovrà esaminarne la coerenza con i regolamenti comunitari e con l’Accordo di partenariato tra l’Italia e l’Ue, accordo che purtroppo ad oggi non è stato ancora raggiunto. Solo dopo questo ulteriore passaggio il Psr potrà essere approvato definitivamente, presumibilmente entro la fine dell’ anno. I primi bandi sono previsti con l’inizio del 2015.

Dal 5 al 14 settembre 2014, la Provincia estense si scopre dall’alto con il Ferrara Balloons Festival: mongolfiere ed offerte con il consorzio Visit Ferrara

da: Consorzio Visit Ferrara

Giganti dell’aria si innalzano accarezzati dal vento sugli spazi verdi, le piazze rinascimentali, le viuzze del mondo medievale e i palazzi storici che decorano Ferrara. Sono le mongolfiere del Ferrara Balloons Festival, che dal 5 al 14 settembre 2014 e poi il 20 e il 21, dipinge il cielo della città estense di palloni colorati di ogni forma e dimensione, tra spettacoli ed eventi, sogni di grandi e piccoli. È il festival di mongolfiere più importante d’Italia, che solo lo scorso anno ha visto la partecipazione di più di 120mila visitatori. Piloti professionisti accompagnano nelle prime ore del mattino e nel pomeriggio tutti coloro che vogliono provare l’ebbrezza di sentirsi tra le nuvole e di osservare da un punto di vista inedito la città ferrarese. L’appuntamento è nel parco urbano “G. Bassani” dove si può assistere al gonfiaggio dei balloons e salire su in alto, tra gli uccelli, oppure divertirsi nei 3 sabato notte della manifestazione con il Night Glow, lo show delle mongolfiere illuminate a ritmo di musica. Un parco giochi di 5mila m2 è il regno magico dei bimbi che si sbizzarriscono con giochi gonfiabili, sul ponte tibetano, la pesca ai cigni, tappeti elastici. E poi c’è il villaggio dello sport per partecipare e assistere a dimostrazioni e tornei sportivi. Non mancano laboratori, passeggiate con i pony, attrazioni, musica e spettacoli. A guidare i visitatori in questo viaggio nell’aria è il consorzio Visit Ferrara – che riunisce oltre 70 operatori turistici della Provincia ferrarese – con pacchetti e offerte da prenotare anche online sul portale www.visitferrara.eu .
Con lo “Speciale Family: ad un passo dal cielo”, una notte e 2 giorni in hotel centrale a 3 o 4 stelle, prima colazione, omaggio dell’agenzia, biciclette per grandi e piccoli, pasto in ristorante con menu tipico, dal 5 al 14 settembre 2014 da 152 euro. Con “Speciale Family: nel blu dipinto di blu”, una notte in agriturismo alle porte della città con colazione, bici ed omaggio, pasto tipico da 133 euro a persona.
Il Ferrara Balloons Festival è organizzato dal Comune e la Provincia di Ferrara con la partnership di Ati Mongolfiera.
Per informazioni sui voli, modalità e costi www.ferrarafestival.it .

I bambini del Saharawi in Regione accolti da Bortolazzi e Costi

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

L’assessore Donatella Bortolazzi: “Un’attenzione della Regione che va aldilà di iniziative per la sopravvivenza fisica con progetti per la salute e l’istruzione” Bologna- L’assessore

L’assessore regionale alla cooperazione internazionale Donatella Bortolazzi ha accolto questa mattina nella sede della Regione, assieme alla presidente dell’Assemblea legislativa Palma Costi, i bambini provenienti dal Saharawi, che anche quest’anno saranno ospiti in varie province dell’Emilia-Romagna.

L’iniziativa si realizza nell’ambito del progetto di accoglienza regionale del coordinamento regionale delle Associazioni emiliano-romagnole di solidarietà con il popolo saharawi, in collaborazione con il Polisario e con l’Associazione nazionale di solidarietà del popolo saharawi. Si svolge per due mesi ( luglio e agosto), in un periodo in cui le temperature del deserto di Tindouf raggiungono i 50 gradi ,causando gravi disagi soprattutto per i più piccoli.

”Si tratta di un appuntamento consolidato per la nostra Regione (il progetto è stato avviato nel 2000) – ha detto l’assessore Bortolazzi – e quello che ogni anno mi colpisce e mi conforta è il sorriso sui volti dei nostri piccoli ospiti, e questo anche se cambiano i bambini accolti e soprattutto nonostante la situazione di grave difficoltà che ogni giorno vivono nei campi”. In particolare Bortolazzi ha sottolineato che “l’impegno e l’attenzione verso il popolo saharawi della Regione Emilia-Romagna è andato aldilà del sostegno alla mera sopravvivenza quotidiana, con progetti riguardanti anche l’accesso alla salute e all’istruzione”. Nella prossima Giunta verrà portata una delibera che sancirà la volontà di dare continuità e completamento di alcune azioni iniziate nel 2012 per alleviare le difficili condizioni di vita dei bambini della scuola primaria di Tifariti, con l’ulteriore possibilità di garantire un pasto quotidiano ai giovani scolari e facilitarne la mobilità per permettere loro la frequenza quotidiana alle lezioni.

La presidente dell’assemblea legislativa Palma Costi ha sottolineato che l’impegno della Regione continuerà anche nella prossima legislatura. “Su questo tema che riguarda i diritti dei popoli – ha detto – verrà raccolto il testimone dalla nuova Assemblea e dalla Giunta, poiché si tratta di un tema trasversale, sviluppato egregiamente dal presidente Errani , e costruito in questi anni con le associazioni del territorio”.

Nel periodo di accoglienza i bambini ( 87 di cui 10 disabili con 13 accompagnatori) saranno sottoposti a screening sanitari non eseguibili in loco, sulla base delle richieste del Ministero della salute saharawi, con spese a carico del servizio sanitario regionale, mentre tutte le altre spese di accoglienza sono a carico delle Associazioni regionali di solidarietà. Inoltre la regione Emilia-Romagna offre l’iscrizione al Servizio sanitario regionale, la visita pediatrica completa ed eventuali prestazioni sanitarie se necessarie. Durante il soggiorno di questi piccoli “ambasciatori di pace” verranno realizzate numerose iniziative nei Comuni (mostre fotografiche, cene di solidarietà, attività ludiche, ecc) per sensibilizzare la popolazione sulla causa saharawi e sulla loro pacifica lotta per il diritto internazionale che dura ormai da 40 anni.

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Approvato l’assestamento al bilancio regionale 2014

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Risorse per sanità, difesa del suolo e sostegno al credito per le imprese. Cala l’Irpef regionale. La vicepresidente Simonetta Saliera: “Meno tasse per il 90% dei cittadini emiliano-romagnoli”

Alleggerimento dell’addizionale Irpef regionale sui redditi medio-bassi e oltre 80 milioni di euro per imprese, sviluppo e cura del territorio e sanità. Questi i capitoli più significativi dell’Assestamento al bilancio regionale 2014, approvato oggi dall’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna.
“La Regione, proseguendo la propria azione di revisione della spesa e grazie soprattutto al forte contrasto all’evasione fiscale in collaborazione con l’Agenzia delle Entrate, ha recuperato oltre 80 milioni che hanno consentito di incrementare i finanziamenti inizialmente stanziati per proseguire nel miglioramento di alcuni servizi di interesse generale, come la sanità, il sostegno al lavoro e alle imprese e la cura del territorio particolarmente colpito da eventi eccezionali”, spiega Simonetta Saliera, vicepresidente e assessore al Bilancio della Regione Emilia-Romagna.
Tra le voci più rilevanti, l’assestamento prevede 60 milioni per il settore sanitario, di cui 20 per assicurare la qualità elevata e le punte di eccellenza dei servizi e 4,5 per il completamento del Polo cardiotoracico dell’Ospedale Sant’Orsola di Bologna.
In assestamento anche 10 milioni di euro per favorire l’accesso al credito delle imprese rafforzando l’attività dei Consorzi Fidi a sostegno all’economia regionale nonché 7,5 milioni per la difesa del suolo e interventi straordinari di protezione civile, tra cui 0,5 per il ripristino delle opere di bonifica.
Per quanto riguarda il capitolo dell’addizionale regionale Irpef, con la manovra di assestamento dal primo gennaio 2015 “calerà la pressione fiscale per il 90% degli emiliano-romagnoli. La riduzione delle tasse – aggiunge la vicepresidente Saliera – non verrà fatta reperendo risorse attraverso un taglio della spesa pubblica, ma riequilibrando la pressione fiscale tra chi guadagna di più e chi meno. Il gettito totale, circa 250 milioni di euro, resterà invariato e, semplicemente, i redditi medio-bassi pagheranno nel loro insieme 20 milioni di euro in meno, che saranno a carico dei redditi più forti. In concreto, tutti i redditi inferiori ai 40 mila euro lordi avranno una sensibile o rilevante riduzione delle aliquote che arriverà fino al dimezzamento delle tasse regionali per chi percepisce meno di 15 mila euro l’anno”.
Tra le risorse stanziate dall’assestamento, circa 2 milioni di euro saranno trasferiti dalla Regione alle Unioni dei comuni riminesi, non appena saranno liquidati dal Governo in base a quanto previsto dall’accordo seguito al passaggio dei 7 Comuni della Valmarecchia dalle Marche all’Emilia-Romagna.
Rilevante, inoltre, il contributo straordinario alla cultura: 700 mila euro destinati, tra l’altro, anche alle iniziative per le celebrazioni del 70esimo anniversario della Liberazione.

L’amara e dolce resina dell’oblio. ‘Ad ora incerta’ riecheggiano
le parole di Primo Levi

Da BERLINO – È una rarità rivolgere l’attenzione di studioso e letterato all’opera poetica di Primo Levi, più spesso ricordato se non addirittura costretto nelle strette maglie del “sopravvissuto” e del “testimone” del sopravvissuto, quasi come fosse autore esclusivamente del celeberrimo Se questo è un uomo, che per molti aspetti è quasi più un trattato di antropologia (del male) che un’opera letteraria in quanto tale. Alcune degnissime eccezioni sono la felicissima indagine del poeta e saggista Paolo Febbraro (Primo Levi e i Totem della Poesia), recensito da un non meno intenso Matteo Marchesini (qui), che descrive la poesia di Levi in modo folgorante: “una torcia socratica nella notte del male.” Non lontana da queste suggestioni si è segnalata, lo scorso giugno a Bonn, presso la libreria Böttger, una brillante conferenza tenuta dal giovane italianista e ricercatore Marco Menicacci e da Johannes von Vacano, già giovane traduttore del poeta Beppe Sabaste, dedicata appunto all’opera poetica di Primo Levi. Si tratta di un’opera poetica che talvolta è quasi una teologia in versi, davvero il tentativo di una nuova Genesi, dopo che la precedente si è infranta nella Shoah. Menicacci ha giustamente celebrato l’opera poetica di Levi che si situa sempre “ad ora incerta,” ovvero in quell’ora in cui, come afferma il poeta Coleridge da cui è tratta l’espressione, “that agony returns,” torna cioè l’afflizione di ricordarsi come sopravvissuto delle atrocità. È da questo sentimento che sorge una triade di nuovi bisogni antropologici che segnano un doloroso controcanto al “nostos” omerico. Non semplicemente un “ritorno” al pari di Ulisse, bensì un “rincasare” dall’esilio a casa, dove si possa finalmente: “tornare, mangiare, raccontare.” È del resto in questa dimensione immaginaria del “ritorno” che si profila “una valle” misteriosa e sapienziale che fornisce la ripetizione e il rinnovamento della Genesi biblica, come attestano questi versi che giustamente sono stati ricordati come tra i più belli che Levi abbia scritto: “c’è un solo albero vigoroso […] È forse quello di cui parla la Genesi […] Non ha congeneri: feconda se stesso./ Il suo tronco reca vecchie ferite/ da cui stilla una resina/ amara e dolce, portatrice d’oblio.”

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Domani alla Festa dell’Unità “DemocratiKa” di Barco la Conferenza delle Donne del PD di Ferrara promuove un incontro sul tema maternità

da: ufficio stampa Partito Democratico Ferrara

Venerdì 18 luglio alle ore 21 la Conferenza delle Donne del PD di Ferrara promuove un incontro sul tema maternità in cui interverranno Eleonora Mazzoni (Autrice del libro “Le difettose”), Corrado Melega (Coordinatore Percorso Nascita Regione Emilia-Romagna), Rita Ghedini (Senatrice PD). Moderatrice dell’incontro sarà Caterina Palmonari (Coordinatrice Provinciale Conferenza Donne PD Ferrara).

IN EVIDENZA
Parla Stefano Bottoni, il papà del Buskers festival: “La mia forza è l’entusiasmo”

SEGUE – Ecco la seconda parte del servizio che ripercorre la storia del Buskers festival attraverso le vicende e le testimonianze dei principali protagonisti. Dopo avere raccolto la voce di Leonardo Rosa, autore del libro “Una strada lastricata di sogni. La vita straordinaria dell’uomo che ha inventato il Ferrara Buskers Festival” ora è il turno degli interpreti, a partire proprio da Stefano Bottoni.

IL PROTAGONISTA: STEFANO BOTTONI

Come hai reagito all’idea di Leonardo di scrivere la tua biografia?
“Inizialmente (e Leonardo lo aveva intuito molto bene) tendevo a mettermi leggermente di traverso, non per ostacolarlo nel suo progetto, quanto per il fatto che non mi sentivo pronto a parlare con lui della mia vita e delle cose che mi sono capitate davanti. Avvenimenti accaduti per una strana magia delle cose se cercate con il cuore libero. Ma questo non lo sapevo.
Poi Lui è riuscito giorno dopo giorno a farmi sorprendere dei tanti miei passaggi cronologici e a farmi aprire tutti (spero) i file della memoria. E’ stato un caterpillar!
E ha avuto ragione…troppo bello stringere tra le mani questo libro con la copertina di Claudio Gualandi (illustratore del logo e dei manifesti del Festival, ndr).

Cosa pensi del libro? Cosa hai provato leggendolo?
Mi ha fatto semplicemente sentire importante, non per il mio piacere personale (anche of course) quanto per i giovani e non giovani, insomma per le persone che hanno sogni e progetti in mente da porre in essere. Viva l’entusiasmo per le cose!

Dopo così tanti anni, tutte queste soddisfazioni, ma anche tante difficoltà, sei ancora motivato a fare il Festival?
Bella domanda! Le motivazioni sinceramente vanno e vengono e se poste bene sul piatto si pongono in senso positivo per andare avanti.
In altre parole dopo 26 anni il mio senso delle cose (mi ripeto ma suona bene così) tende a calare come le palpebre prima di dormire. Ma con un giusto caffè e la giusta idea buona si riparte.
Ci mancherebbe altro che fosse tutto automatizzato e freddo e sinceramente non servono pillole blu per pensare e fare un festival.
Con i ferraresi che durante l’anno ti chiedono le date, il Comune di Ferrara che del Festival ne fa,con grande onore, una motivazione culturale e turistica, i musicisti che da ogni parte del mondo arrivano in questa stra…affascinante città come fai a non essere motivato? Io lo sono, noi lo siamo!

La città è ancora in grado di sostenere questo Festival?
Altra bella domanda, ma da rivolgere alla città! Io credo di sì, con tutte le migliorie.

IL PERSONAGGIO: MONICA FORTI

La giornalista ferrarese, firma di Ferrara Italia, è stata la prima addetta stampa del Festival, come si racconta diffusamente nel libro di Rosa.

“Penso alla prima edizione come a un’esperienza tra le più emozionanti e a una scommessa vinta. So quanto sia impegnativo ricostruire un pezzettino di storia contemporanea della città, forse l’unico attraversato dalla multiculturalità. La presenza di artisti stranieri, il fatto di passare dei giorni con loro e di stringere dei rapporti che poi restano è uno dei lati affascinanti di questa storia, volendo potrei girare il mondo da “ospite” e qualche volta l’ho anche fatto.
E’ un bello scambio, tanto più in un periodo come questo le cui ristrettezze economiche non risparmiano nessuno. In questo il Festival è davvero attuale, nel Dna ha una filosofia low cost, che ha preceduto la disfatta del portafoglio.
Per il Festival c’ero dalla mattina all’alba del giorno dopo. A scrivere, rispondere, organizzare, ballare, ascoltare…un sacco di verbi, un sacco di ricordi.
Ai Buskers devo molto: mi hanno sposata! Mio marito (il musicista e artista di strada Beppe Boron, ndr) l’ho conosciuto al Festival. Posso dire che nella vita privata, ma anche in quella professionale hanno contato moltissimo. Una traccia indelebile.

Far conoscere un evento del genere all’inizio non deve essere stato cosa da poco.
La comunicazione nel caos allegro e talvolta esagerato di una manifestazione tanto cresciuta con gli anni è faticosa, ma dà anche molte soddisfazioni. Il primo anno far parlare del Festival non fu una cosa semplice, ma l’insistenza, la novità e la voglia che se ne parlasse hanno dato il risultato sperato dalla Rai a Red Ronnie, che girò un sacco di cose e non ne fece niente. Mah?! Il Ferrara Buskers fu anche l’occasione di uno dei miei primi servizi su un giornale mito nazionale Frigidaire, il top dell’alternativa dell’informazione in controtendenza, andai a Roma a proporlo a Vincenzo Sparagna, che forse aveva più naso di Red Ronnie e lo pubblicò con le foto in bianco e nero di Beppe Benati. Gli altri nove anni sono stati più professionali, venivo dalle redazioni, dal quotidiano, periodico, sapevo un po’ meglio come muovermi e cosa volevano i giornalisti. Curiosavo dentro il Festival per trovare storie, strumenti strani e progetti particolari, coordinavo interviste a radio e cercavo luoghi adatti alle troupe le riprese di approfondimenti. Sempre sul filo dell’emergenza. Un bella palestra. Umanamente è stato un arricchimento, delusione incluse quando si sono presentate. Nulla è mai idilliaco. Certi artisti sono bravi ma capricciosi e prigionieri di un individualismo eccessivo, certi giornalisti sono indisponenti, supponenti, impreparati e maleducati. Si deve respirare profondamente per non mandarli affa. Naturalmente è capitato, non spesso ma è successo, in ogni caso mai al primo contatto. Altri sono carini e quando capita ci si sente con piacere.

Com’è stato il tuo rapporto col “capo” Stefano Bottoni?
Stefano, come ho avuto modo di scrivere in Fiori di Zucca, va letto come un libro. Dietro ogni metafora c’è un mondo il cui accesso è possibile solo attraverso alla conoscenza, alla frequentazione. Ha una visione sua e devo dire che è una delle poche persone riuscite a darle concretezza. Tanto di cappello, non è da tutti, del resto non a tutti viene in mente di mettere insieme il museo dei tombini di tutto il mondo e naturalmente il festival. Il nostro è un buon rapporto e tra i miei ricordi c’è un viaggio a Dublino con tanto di ritiro di tombino e visita alla residenza del sindaco, raramente mi sono divertita tanto. Un’avventura vicina al teatro dell’assurdo di quelle da pizzicarsi per capire se quanto succede intorno è reale o meno. Una cosa è certa, quando Stefano si mette in testa una cosa, riesce a realizzarla con il suo modo e il suo metodo. E con la camicia a fiori sempre addosso. E’ un uomo colorato e molto determinato. Abbiamo condiviso molto negli anni, a cominciare dalla prima storica edizione, un legame per sempre. Difficile a parole dare connotati a un’emozione tanto forte come quella di allora. Non si era soltanto giovani o più giovani, si era vivaci e propositivi. Si è costruito, tant’è che il festival c’è ancora ed è conosciuto ovunque.

Consigli per le prossime edizioni?
Mi piacerebbe si potessero aprire i giardini delle case per creare nuovi spazi, che meglio si presterebbero a valorizzare generi musicali come la classica e il jazz. Sarebbe gradevole per gli artisti e il pubblico che nel guardarsi intorno scoprirebbe una Ferrara inedita e bellissima.

IL FESTIVAL: ANTEPRIMA 2014

Il Festival quest’anno si svolgerà dal 21 al 31 agosto con varie tappe.

21 agosto: Venezia.
22 agosto: Comacchio.
23 e 24 agosto: Ferrara.
25 agosto: Lugo.
26 – 31 agosto: Ferrara.

Questa edizione sarà dedicata alla Mongolia.
Ecco alcune anticipazioni in esclusiva dagli organizzatori.

“Mistica ed incantata, la musica della Mongolia sembra raccontare lo spirito della natura, il ritmo incalzante del vento. Anima nomade ben incarna l’essenza girovaga degli artisti del Ferrara Buskers Festival. Sul palcoscenico open air saranno almeno quattro i gruppi, diversificati per stili musicali, che dalla capitale mongola Ulan Bator arriveranno a Ferrara, grazie alla collaborazione del Ferrara Buskers Festival con l’Ambasciata mongola in Italia e Nomad Adventure. Saranno protagonisti tra i 20 gruppi invitati della manifestazione e tra i circa 1000 artisti accreditati che ad ogni edizione trasformano il centro storico cittadino in un pianeta multietnico e multi-sonoro tra la curiosità e il coinvolgimento di un pubblico sempre più numeroso.
A dare ufficialità al gemellaggio tra il festival e la Mongolia, ci sarà anche S.E. Shijeekhuu Odonbataar, l’ambasciatore straordinario e plenipotenziario della Mongolia in Italia. Potrà ascoltare con gli spettatori tra le vie e le piazze della città estense – accompagnato dal Direttore Artistico e Ideatore del Ferrara Buskers Festival Stefano Bottoni e dal Direttore Organizzativo Luigi Russo – i ritmi etno jazz di Arga Bileg e i suoni etnici e raffinati dell’ensemble di sole donne di Hulan (che ha già partecipato al Festival nel 2008), in un insieme di musica, danze e contorsionismo. Oppure soffermarsi davanti ad un trio di classica o al risuonare di un canto armonico overtone.
Un Festival sempre più green grazie all’anima ecologica della manifestazione, che torna con il riuscitissimo Progetto EcoFestival – all’insegna di azioni sostenibili per vivere la rassegna – rinforzato dalla certificazione Iso 20121 e dal prestigioso Premio CulturaInVerde ottenuto alla fine del 2013”.

Il programma è ancora in via di definizione e sarà ufficializzato a fine luglio, intanto si possono seguire tutte le novità sul sito: www.ferrarabuskers.com.

E col Buskers festival la musica di strada divenne evento internazionale

A poco più di un mese dal Buskers Festival, esce un libro che racconta la sua storia e quella del suo ideatore. L’intervista ai protagonisti e l’anteprima esclusiva dell’evento.

Dopo 27 anni di convivenza si tende a dare una relazione per scontata, si pensa che non possa più riservare sorprese. Che starà sempre lì, immutabile. Le cose straordinarie che si hanno davanti non si vedono più.
Però per fortuna a volte accade qualcosa che ci ricorda che quel che si ha accanto va amato e custodito perché è raro e prezioso e non è dovuto, ma va costruito ogni giorno.
Questo è il merito del libro di Leonardo Rosa, “Una strada lastricata di sogni. La vita straordinaria dell’uomo che ha inventato il Ferrara Buskers Festival”, da poco uscito per Pendragon.
Se si è ferraresi, si rischia di avere reazioni stanche al festival, quando non infastidite per la pacifica invasione che comporta. Non si pensa più a che incontro incredibile sia stato quasi trent’anni fa, quello tra una città allora povera di eventi culturali come Ferrara, un fabbro musicista visionario, e l’arte di strada. Così la biografia romanzata di Stefano Bottoni, ricostruita dal giornalista ferrarese, finisce con l’essere un monito savonaroliano a rinnovare l’amore per l’appuntamento musicale che ha reso la città estense famosa in tutta il mondo.
Se vi avventurate tra le pagine con la diffidenza tipica dei ferraresi che leggono di altri ferraresi, sarete presto costretti ad abbandonare ogni resistenza, perché la prosa è agile, vivace e acuta.
Rosa ripercorre la vita di Bottoni partendo dall’oggi, con l’espediente di una visita al museo dei tombini, l’ultima delle sue follie. Da lì inizia il racconto in flashback della Ferrara anni ’60, con le band di adolescenti che scoprivano il rock’n’roll nei garage tra le biciclette accatastate, e chiamavano il loro gruppo “Rovine cadenti” emulando i Rolling Stones. Ci sono i primi passi di Stefano nel mondo della musica, quando inizia a suonare la chitarra e comporre versi, tra le frequentazioni parrocchiali, guidato dalla figura di don Patruno e la rivoluzione del ’68, che gli ispira il brano “Fabbrica astrale”, portato alla ribalta dal suo gruppo Folk Studio. Poi ci sono gli anni ’70 con l’attività di fabbro nell’officina padre, e il fondamentale incontro con la futura moglie Enrichetta, da allora sempre al suo fianco nell’organizzazione del Festival. E si arriva al momento cruciale nel 1987, quando in un paio di occasioni Bottoni assiste alle estemporanee e suggestive esibizioni di musicisti nelle vie del centro e inizia a sognare di creare un evento tutto per loro in quel palcoscenico naturale che è la città. La spregiudicatezza e la disponibilità economica dell’amministrazione Soffritti, l’appoggio dell’allora esordiente consigliere d’opposizione oggi ministro Dario Franceschini, hanno creato la tempesta perfetta per far partire lo stesso anno il primo Buskers Festival di Ferrara, benedetto l’anno dopo dall’esibizione a sorpresa di Lucio Dalla.
Stefano Bottoni è un nostrano Steve Jobs, suggerisce lo speaker radiofonico Maurizio di Maggio nella prefazione al libro, anche lui partendo da un garage è riuscito a realizzare un sogno, con passione e tenacia.
Proprio questa visionarietà ha convinto Leonardo a scrivere la storia di Bottoni.

L’AUTORE: LEONARDO ROSA

“L’idea è nata quasi per caso, circa due anni fa – ci ha raccontato l’autore – conosco Stefano Bottoni dal ’96, anno in cui ho iniziato a collaborare col il Ferrara Buskers Festival, accompagnando gli artisti alle loro postazioni musicali. Da allora non ci siamo mai persi di vista. Lo considero una persona “visionaria”, che sa scorgere oltre l’apparenza delle cose e al contempo riesce a essere decisamente testardo e pragmatico nel realizzare i suoi progetti. D’altronde credo sia totalmente fuori dal comune un personaggio che è al tempo stesso musicista, compositore, scultore, ideatore di alcuni importanti festival artistici, collezionista di oltre 150 tombini… Quando un giorno, dopo l’ennesimo aneddoto, mi disse: “Sulla mia vita ci si potrebbe scrivere un film”, io gli risposi: “Prima però occorre scriverne la storia”, incontrando di fatto il mio desiderio di scrivere un libro.

Quanto tempo ci è voluto per raccogliere le memorie che sono confluite nel libro?
“All’incirca due anni, non è stato un lavoro fluido, più che altro perché, dovendo seguire vari progetti lavorativi, ho dovuto relegare il libro al tempo libero. Poi c’è voluto un paziente lavoro di ricostruzione, dovendo intervistare, oltre il protagonista, anche tanti altri personaggi e andando a recuperare parecchi giornali per una storia che copre un arco temporale di circa 50 anni.

Quante persone sono state intervistate? Tutti disponibili?
“Ho contato una trentina di interviste a persone diverse, devo dire che son stati tutti gentili e disponibili con me, compreso l’attuale ministro Dario Franceschini che ha rivestito un ruolo importante per la nascita del Ferrara Buskers Festival. Non è stato ovviamente semplice contattare persone che risiedono il altre città, ma alla fine sono molto contento del risultato, con un solo rimpianto. Purtroppo non ho fatto in tempo a intervistare Lucio Dalla, dopo aver contattato la sua segreteria”.

Ci sono elementi di finzione in mezzo alle ricostruzioni storiche?
“Tutti i fatti raccontati sono veri: dal coinvolgimento di vari personaggi famosi, ai tanti progetti che Stefano è riuscito a portare a termine. Ho inventato alcuni personaggi per esigenze di trama, oltre al fatto che alcuni reali protagonisti delle vicende sono scomparsi, quindi per correttezza non li ho citati con i loro veri nomi”.

Come sei arrivato a scegliere quali dei tanti momenti includere e quali no?
“Mentalmente conoscevo le tappe salienti della vita di Bottoni, vale a dire i traguardi importanti che il protagonista ha raggiunto. Il resto sono stati tanti aneddoti emersi, anche casualmente, nel corso delle interviste con Stefano. Ne cito uno su tutti: alla stazione di Ferrara, agli inizi degli anni 70, Bottoni si imbatte in un giovane Francesco Guccini e gli dà un passaggio fino a Vigarano Mainarda dove doveva suonare. Un surreale viaggio a bordo di una Mini Minor che pareva ancor più minuscola con a bordo un omone di un metro e novanta come Guccini!”.

Il lavoro di ascolto e di riscrittura è molto lungo, richiede molta pazienza, molto tempo. Hai mai dubitato di farcela?
“Stefano, da vero artista, si esprime in modo singolare, perdendosi in digressioni lunghissime. trovare la sintesi è stato il compito più difficile. La trama è venuta da se. Il momento trepidante per uno scrittore al suo primo esperimento letterario è quando il lavoro viene spedito ai vari editori. Un progetto su cui ci si crede tanto non è detto possa conquistare i destinatari e, in ogni caso, il responso può arrivare dopo mesi. Ho avuto la fortuna che nel giro di pochi giorni mi abbiano contattato tre case editrici. Quella che mi ha convinto maggiormente è stata Pendragon e ora eccoci qua!”.

Quali sono state le reazioni delle persone coinvolte quando hanno letto il romanzo?
“Sono molto attento ai pareri dei lettori, anche in virtù del fatto che è il mio primo libro.
Le reazioni per il momento sono state molto positive. L’obiettivo era quello di raccontare una storia vera in modo fluido e leggero. Se ci sono riuscito devo ringraziare un carissimo amico, coinvolto all’inizio di questo progetto: Alessandro Gelli. Lui mi suggerì di evitare una cronistoria, ricorrendo a un espediente tratto, anche in questo caso, dalla realtà: cinque ragazzi in visita al Museo delle Ghise di Bottoni, un luogo che, oltre ai tombini, contiene tantissimi ricordi della vita di Stefano. Locandine dei primi concerti, sculture in ferro, moltissime foto di luoghi esotici. Questi curiosi visitatori rivolgono molte domande al padrone di casa, fornendo il modo di suddividere la storia in sette capitoli tematici”.

Tu e l’editore non temete che sia una storia troppo ferrarese per avere mercato al di là della città?
Sia io che l’editore non lo riteniamo un limite, anzi. Sento tante persone che non abitano da queste parti, considerarsi innamorate di Ferrara. Non è un caso sia una delle città più sfruttate per ambientarvi film e fiction TV. Inoltre alcuni episodi della storia si svolgono all’esterno, come l’incontro tra Bottoni e Compay Segundo all’Havana, o l’individuazione del primo dei 150 tombini, avvenuta a Praga. Altre vicende coinvolgono personaggi di un certo calibro. Credo sia curioso, per esempio, leggere che Lucio Dalla nel 1987, all’apice della carriera dopo il successo internazionale di Caruso, un pomeriggio d’autunno bussi all’officina di uno sconosciuto fabbro ferrarese. Così come è singolare che, una volta che i due furono diventati amici, lo stesso Dalla chieda di suonare in incognito al neonato Ferrara Buskers Festival, e al tempo stesso, nel dietro le quinte, sia assolutamente impaurito prima di affrontare quest’avventura…”.

Qual è il tuo legame con il festival? Ci lavorerai anche quest’anno?
Sarò impegnato in prima persona nel presentare ‘Storie di Buskers’ un momento quotidiano di approfondimento dove un gruppo di invitati racconterà al pubblico le proprie esperienze, tra cui la scelta di diventare artisti di strada. Dopo aver letto le voluminose rassegne stampa sui primi anni del festival e aver raccolto le testimonianze di organizzatori e pubblico, è stato emozionante constatare la crescita esponenziale di questa manifestazione negli anni. I ferraresi, come noto, sono molto diffidenti. Vedere questi ‘forestieri’ invadere la città, per la prima edizione è stato qualcosa che generò subito estrema diffidenza, malgrado si esibissero anche musicisti di grande spessore. Nel corso di un’intervista il giornalista Rai Filippo Vendemmiati mi raccontò che, dopo aver girato il primo servizio sui Buskers per il Tg2, il giorno successivo alla messa in onda l’atteggiamento dei nostri concittadini cambiò radicalmente: i ferraresi si resero conto di avere in città un evento bello, originale e coinvolgente, testimoniato da centinaia di migliaia di turisti in arrivo.
Inoltre venerdì 29 agosto ore 18, Libreria IBS, Piazza Trento e Trieste ci sarà la presentazione del libro “Una strada lastricata di sogni”, con la partecipazione del Sindaco Tiziano Tagliani e di alcuni artisti del Ferrara Buskers Festival.

Infine una nota biografica, la dedica iniziale è per un nascituro e la sua mamma, tuo figlio?
Si! L’arrivo di Giacomo è previsto tra qualche giorno…

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