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Giorno: 18 Settembre 2014

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Calvano, Vitellio e Finco sul nuovo incarico di Marattin

da: ufficio stampa Partito Democratico Ferrara

Ci teniamo a congratularci sinceramente con Luigi Marattin per il nuovo incarico ricevuto direttamente
dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi. Si tratta di un passaggio che ci rende orgogliosi: un ferrarese,
un giovane dirigente del PD di Ferrara, un economista competente e innovativo che saprà distinguersi per
capacità e merito anche a Roma.

Luigi ha lavorato con impegno e dedizione qui a Ferrara, prima come consigliere e poi come
amministratore. Siamo certi che non dimenticherà la nostra città, e che anche da Roma potrà continuare
a seguirne le dinamiche. Il nuovo incarico conferito a Luigi Marattin dimostra che impegnandosi a livello
locale e crescendo come pubblici amministratori è possibile poi arrivare a ricoprire ruoli di rilievo ad un
livello superiore, fino a quello nazionale: una nuova classe dirigente è pronta ad assumersi finalmente delle
responsabilità per contribuire allo sviluppo del Paese.

Buon lavoro e in bocca al lupo a Luigi quindi, anche se un po’ spiace che si allontani da Ferrara ha ora
l’occasione di lavorare al servizio di ancora più cittadini.

Paolo Calvano
Renato Finco
Luigi Vitellio

Comune di Ferrara, tutti i comunicati del 18 settembre

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

La newsletter del 18 settembre 2014

ASSESSORATO AMBIENTE – Venerdì 19 settembre alle 9.30 alla Fiera di Ferrara ospite a RemTech Expo 2014
La tecnologia al servizio del territorio, convegno e presentazione del “Progetto CLARA”
18-09-2014

Si propone di sviluppare nuove tecnologie per migliorare le conoscenze del territorio e mitigare gli effetti dei dissesti idrogeologici e di rischio naturale in genere che interessano l’ambiente urbano. E’ il “Progetto CLARA (CLoud plAtform and smart underground imaging for natural Risk Assessment)” partito ai primi di settembre con un finanziamento del MIUR di 15 milioni di euro che sarà al centro di un convegno in programma venerdì 19 settembre alle 9.30 a ‘RemTech Expo 2014′ agli stand della Fiera di Ferrara.

Il convegno e il progetto – che vede la collaborazione fra Università, Enti di ricerca di rilevanza nazionale ed un nutrito gruppo di imprese ad alto contenuto tecnologico – sono stati illustrati questa mattina (giovedì 18 settembre) nella residenza municipale alla presenza dell’assessora all’Ambiente/lavoro/Attività produttive del Comune di Ferrara Caterina Ferri, Lorella Dall’Olio del servizio Ambiente comunale, Fausto Ferraresi direttore Teleriscaldamento Hera spa, il responsabile scientifico del progetto Francesco Castelli, Riccardo Caputo dell’Università di Ferrara, Marco Mucciarelli direttore del Centro ricerche Sismologiche OGS e altri relatori del convegno.

(Testi a cura degli organizzatori)

Il progetto CLARA a RemTech 2014 (17-19 Settembre, fiera di Ferrara): “Smart cities” e tecnologie innovative al servizio delle città

CLARA (CLoud plAtform and smart underground imaging for natural Risk Assessment) è un progetto di ricerca di rilevanza nazionale finanziato dal MIUR nell’ambito del bando “Smart Cities e social innovation”, con un importo complessivo di circa 15 milioni di euro.
L’obiettivo principale di CLARA è la mitigazione degli effetti dei dissesti idrogeologici e di rischio naturale in genere, che interessano i centri abitati. Cambiamenti climatici e progressiva antropizzazione del suolo hanno reso le nostre città sempre più vulnerabili alle calamità naturali. CLARA sperimenterà nuove tecnologie ICT per il rafforzamento delle capacità sociali per affrontare i rischi naturali in ambiente urbano.
Partner di CLARA sono Università, Enti di ricerca di rilevanza nazionale ed un nutrito gruppo di imprese ad alto contenuto tecnologico (elenco partner del consorzio CLARA, in fondo) con un sistema di stakeholders capace di esprimere una domanda “intelligente”, con spiccata propensione all’innovazione.
Grazie a questo partenariato di eccellenza CLARA svilupperà un modello di gestione del territorio basato su soluzioni innovative nei settori della sicurezza del territorio e dell’ICT;
Tale modello richiederà lo sviluppo di prototipi strumentali e tecnologie innovative per acquisire informazioni sulla conformazione del territorio che dovranno essere sperimentate sul territorio.
CLARA pone al centro l’esploratore urbano: l’uomo in mobilità ed in perenne connessione ad internet che i dispositivi a realtà aumentata non solo rendono sempre informato di ciò che avviene attorno a lui, ma che gli permettono anche di condividere in tempo reale quanto dai lui osservato.
CLARA sviluppa tecnologie (Cloud e mobile, integrate in una piattaforma partecipativa open data), per il coinvolgimento attivo della popolazione alla percezione, comunicazione e mitigazione dei rischi naturali, per lo sviluppo di comunità resilienti agli effetti dei cambiamenti climatici e per una consapevole partecipazione pubblica alle politiche ambientali.
Il modello di analisi e di condivisione delle informazioni, che sarà messo a punto nel progetto, sarà sperimentato nei Comuni di Ferrara e Matera oltre alla Provincia di Enna ed al Dipartimento di Protezione Civile della Regione Sicilia.
Il Comune di Ferrara, in qualità di ente sperimentatore, in collaborazione con il consorzio CLARA, ha organizzato nell’ambito della manifestazione Remtech Coast Esonda un convegno che si terrà il 19 settembre dalle 9,30 alle 12,30 dal titolo “CLARA – Cloud Platform and smart underground imaging for natural risk assesment” di cui si allega il programma;
Aprirà i lavori l’Assessore all’Ambiente del Comune di Ferrara Dr.ssa Caterina Ferri
Al convegno , coordinato da Lorella Dall’Olio del Servizio Ambiente del Comune di Ferrara, parteciperanno il responsabile scientifico del progetto CLARA, Francesco Castelli, Professore Ordinario di Geotecnica presso la Facoltà di Ingegneria e Architettura dell’Università di Enna “KORE”, e tutti i responsabili degli 8 obiettivi realizzativi di ricerca in cui si articola il progetto, che ne illustreranno i contenuti ed i risultati attesi (Vincenzo Lapenna Direttore dell’Istituto di Metodologie per l’analisi ambientale del CNR-IMAA e Presidente dell’Area della Ricerca del CNR di Potenza, Rosario Falcone, Direttore dell’Istituto di Scienze e tecnologie della Cognizione ISTC del CNR di Roma; Marco Mucciarelli, Direttore Centro Ricerche Sismologiche OGS (Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale), Corrado Santoro del dipartimento Matematica e Informatica dell’Università di Catania, Roberto Gueli responsabile R&D del Consorzio Etna Hitech). Interverranno inoltre Giuseppe Basile Dirigente del Servizio Rischi Idrogeologici e Ambientali Regione Siciliana – Dipartimento Regionale della Protezione Civile, Pasquale Lionetti Assessore Urbanistica e Sassi del Comune di Matera e Riccardo Caputo, Professore di Geologia dei Terremoti e Geologia Strutturale dell’Università di Ferrara.
Il convegno, sopra citato sarà preceduto il pomeriggio del giorno prima dall’intervento del Prof. Castelli resp. scientifico di CLARA dal titolo “Il Progetto CLARA: mitigazione dei rischi e Smart Cities (Sala Esonda, 18/09, 16:30-18-30) e seguito nel pomeriggio del giorno 19/9 dalla tavola rotonda “I Protagonisti di CLARA: le realtà e il valore” con interventi dei vari partner aziendali (Sala B, 19/09, 15:30-17:30);
Link al Programma e Sito di riferimento della manifestazione:
http://www.remtechexpo.com/it/coast/programma-convegni/cat.listevents/2014/08/19/-
Il consorzio CLARA:
Università degli Studi di Enna “Kore”
Università degli Studi di Catania
Consiglio Nazionale delle Ricerche
OGS – Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale
Meridionale Impianti SPA
Etna Hitech SCpA
CONSORZIO ITER
Sidercem s.r.l.
Geosystem s.r.l.
GEOSTUDI Astier Srl
SINERGIS s.r.l.
TECNO IN SPA
INGEGNERIE TOSCANE SRL
Rotas Italia Srl
IDS Ingegneria Dei Sistemi SpA
TeRN
HERA SpA

Ferrara Living Lab per la sperimentazione del modello CLARA nella pubblica amministrazione
Il Comune di Ferrara ha una superficie di circa 400 chilometri quadrati su un territorio interamente pianeggiante. La caratteristica principale del territorio – e uno dei problemi con cui confrontarsi – è la presenza dell’acqua, e del più importante fiume italiano che regola e impone, con i suoi cicli di piena e di magra, le attività dei Consorzi di Bonifica per quello che riguarda le irrigazioni agricole e lo scolo, ma anche i prelievi di acqua ad uso idropotabile. Da un punto di vista idrogeologico, in relazione quindi all’acqua sotterranea, l’evoluzione del territorio comunale di Ferrara è frutto di una complessa rete di interazioni fra la realtà geologica e lo sviluppo antropico ed economico dell’area. Il rischio idrogeologico ha accompagnato lo sviluppo della città, segnata in particolare dal fenomeno della subsidenza, cioè il lento ma progressivo abbassamento del terreno.
Il sisma del 2012, che ha investito parte del territorio della regione e anche Ferrara, impone invece nuovi approcci al rischio sismico, fino al 2012 considerato meno rilevante.
La situazione idrogeologica e sismica del comune, come si è palesata nel 2012, è il contesto in cui il Comune, ha aderito al progetto presentato al MIUR nell’ambito del bando “Smart Cities and Communities and Social Innovation” . Enti di ricerca, grandi aziende e PMI del territorio nazionale in partnership, per indagare in profondità – sino a 2 km – le caratteristiche geologiche di un terreno con forti caratteristiche di rischio idrogeologico e sismico. A Ferrara gli ultimi studi risalivano agli anni ’50, portati avanti da Agip per la ricerca del metano, ed erano stati sviluppati con una strumentazione che oggi risulta, come è immaginabile, assolutamente datata.
Il progetto CLARA (CLoud plAtform and smart undergroung imaging for natural Risk Assesment) è caratterizzato da attività innovative nei settori della sicurezza del territorio e dell’ICT. Obiettivo principale è l’acquisizione di maggiore conoscenza del territorio sui fenomeni di dissesto idrogeologico e rischio sismico che possono interessare i centri abitati, mediante lo sviluppo di smart technology diffuse che consentano l’acquisizione, la gestione e la condivisione di informazioni complesse da osservazioni dirette tipo remote sensing, in situ, e da basi di dati sulla reale consistenza dei livelli di pericolosità dei fenomeni e di vulnerabilità delle aree urbanizzate, adottando i paradigmi open-government e open-data. Tra gli obiettivi operativi del progetto vi è la realizzazione di un sistema informativo, basato su piattaforme cloud open, diretto ai settori degli Enti territoriali competenti collegati attraverso la distribuzione diretta di basi informative originali sulle condizioni geomorfologiche di instabilità del territorio, nonché su scenari di vulnerabilità delle aree abitate, delle strutture strategiche, delle infrastrutture maggiormente esposte al rischio sismico e idrogeologico. Il modello che sarà messo a punto nel corso del progetto sarà sperimentato nei Comuni di Ferrara, Matera e Provincia di Enna.
Il modello di analisi e di condivisione delle informazioni prevede anche un forte coinvolgimento dei cittadini, che hanno il ruolo di osservatori e di comunicatori di segnali di rischio, segnali che adeguatamente interpretati possono consentire interventi di tipo preventivo.
Il modello e la strumentazione messa a punto con il progetto CLARA consentirà di acquisire e condividere informazioni sui rischi geologici del territorio, utili per programmare e pianificare interventi per la messa in sicurezza del territorio, e per decidere la collocazione di insediamenti produttivi e opere pubbliche, nella prospettiva di uno sviluppo economico e urbano sostenibile. Il modello CLARA, dopo la sperimentazione nei territori di progetto, potrà essere adottato in altre situazioni caratterizzate da situazioni di rischio, in Italia e all’estero, per dare ai decisori e ai tecnici una strumentazione che consenta una programmazione dello sviluppo territoriale basata su dati scientificamente fondati.

Il progetto CLARA a RemTech 2014 (17-19 Settembre, fiera di Ferrara): “Smart cities” e tecnologie innovative al servizio delle città
RemTech, ottava edizione, si afferma come l’evento più qualificato nell’ambito del rischio ambientale, siti contaminati – dissesto idrogeologico – protezione delle coste, e come punto di riferimento nazionale, dove la condivisione della conoscenza assume un’importanza strategica a supporto delle imprese e dell’intera community. Promuovere soluzioni tecnologicamente avanzate, individuare partner eccellenti, aprire la strada a mercati emergenti, sia sul piano nazionale che internazionale, formare operatori esperti, condividere esperienze virtuose, sono solo alcune delle principali finalità della manifestazione. I punti di forza che fanno di RemTech e delle sue Sezioni speciali una fiera innovativa sono la capacità di coniugare l’esposizione di idee, prodotti, progetti e soluzioni con momenti dedicati all’approfondimento, allo scambio, all’incontro fra domanda e offerta.
All’interno del contesto RemTech 2014, Sezione speciale CoastEsonda, si inserirsce il progetto CLARA (CLoud plAtform and smart underground imaging for natural Risk Assessment) che verrà presentato nello specifico in due sessioni congressuali dedicate e sarà presente con un proprio spazio espositivo.
L’obiettivo principale di CLARA, e tema focale di CoastEsonda, è la mitigazione degli effetti dei dissesti idrogeologici che interessano i centri abitati, mediante la sperimentazione di nuove tecnologie osservative (in-situ e remote) e ICT per il rafforzamento delle capacità sociali di affrontare i rischi naturali in ambiente urbano.

Dott. Geol. Silvia Paparella
RemTech Project Manager
Mob. +39 339 4438082
Ph. +39 0532 909495 – Fax +39 0532 976997
spaparella@ferrarafiere.it
www.remtechexpo.com

Ferrara Fiere Congressi S.r.l. – Via della Fiera, 11 – 44124 Ferrara
Tel.: +39 0532 909495 – Fax +39 0532 976997 – Web: www.ferrarafiere.it
C.F., P.IVA e R.I.: 01350170385 – Capitale Sociale € 156.000 i.v. – REA: 150140

BIBLIOTECA ARIOSTEA – Presentazione venerdì 19 settembre alle 17
‘Di dislessia non si muore’: diario di una mamma protagonista di un ‘percorso d’amore’
18-09-2014

Racconta in prima persona l’esperienza vissuta dalla madre di un ragazzo con disturbi di apprendimento il libro di Adele Baldi, dal titolo ‘Di dislessia non si muore. Diario di un percorso d’amore’ che venerdì 19 settembre alle 17 sarà presentato nella sala Agnelli della biblioteca Ariostea.
Assieme all’autrice, interverranno Massimiliano Urbinati, dirigente dell’Istituto comprensivo Dante Alighieri di Ferrara, sede del Centro Territoriale di Supporto e Centro di Documentazione Le ali, e Laura Negrini, vicepresidente Sos dislessia onlus. Introdurrà il pastore evangelico Paul Finch.

LA SCHEDA a cura degli organizzatori
Se, da una parte, il libro è una testimonianza della scoperta della dislessia di un figlio e della battaglia vinta dell’autrice e della sua famiglia, esso indica altresì la necessità di un intervento globale – una specie di alleanza terapeutica che vada oltre l’alunno e la scuola. E’ per questo che è stato invitato ad intervenire un rappresentante dell’AID nazionale e il preside di una scuola ferrarese che è già attiva in questo settore.

CONFERENZA STAMPA – Giovedì 18 settembre alle 12 nella sala Arazzi
Comunicazioni del sindaco e dell’assessore Marattin
18-09-2014

Giovedì 18 settembre alle 12 nella sala Arazzi della residenza municipale il sindaco Tiziano Tagliani e l’assessore comunale al Bilancio Luigi Marattin incontreranno i giornalisti per alcune comunicazioni.

CONCITTADINA CENTENARIA – La consegna della targa venerdì 19 settembre alle 11
Gli omaggi dell’Amministrazione comunale a Eugenia Turra
18-09-2014

Sarà l’assessore comunale Simone Merli a consegnare venerdì 19 settembre alle 11 alla concittadina neo centenaria Eugenia Turra la tradizionale targa di benemerenza dell’Amministrazione comunale accompagnata da una lettera di auguri del sindaco.

La consegna avverrà alla ‘Residenza Caterina’, di via Beethoven 40 a Ferrara, dove la concittadina risiede.

ITINERARI ARIOSTESCHI – Sabato 20 settembre alle 10 escursione storico-artistica a partecipazione gratuita
Tra vie e palazzi della Ferrara rinascimentale sulle tracce di Ludovico Ariosto
18-09-2014

E’ il nome di Ludovico Ariosto a unire le tante tappe dell’escursione storico-artistica che nella mattinata di sabato 20 settembre condurrà ferraresi e turisti alla scoperta dei luoghi del centro storico di Ferrara legati alla figura del celebre poeta. L’appuntamento, condotto dal responsabile dell’Ufficio comunale Ricerche storiche Francesco Scafuri e dal presidente dell’associazione Ferrariae Decus Michele Pastore, apre il ciclo degli ‘Itinerari ariosteschi’, composto da quattro iniziative con cui Ferrara vuole ricordare i 540 anni dalla nascita del suo illustre letterato. La rassegna, che anticipa le celebrazioni del 2016 per i 500 anni dalla prima edizione dell”Orlando furioso’, è promossa dall’Amministrazione comunale, con la regia dell’Ufficio Ricerche storiche, assieme all’associazione Ferrariae Decus e al liceo Ariosto.

La partecipazione all’escursione è gratuita e aperta a tutti gli interessati, con ritrovo alle 10 alla biblioteca Ariostea (via Scienze 17, Ferrara)

Consulta l’intero programma degli ‘Itinerari ariosteschi’

LA SCHEDA a cura di Francesco Scafuri

Sabato 20 settembre, ore 10

Luogo di ritrovo: Biblioteca comunale Ariostea, via Scienze 17

Escursione storico-artistica (a piedi o con bicicletta a mano) alla scoperta dei luoghi della città legati a Ludovico Ariosto, in compagnia di Michele Pastore e Francesco Scafuri

Iniziativa a cura di Ferrariae Decus e Comune di Ferrara, inserita nell’ambito della XXXI Settimana Estense.

In collaborazione con i Musei Civici di Arte Antica e il Servizio Biblioteche e Archivi del Comune di Ferrara

L’itinerario prevede la visita alla prestigiosa Sala della Biblioteca Ariostea dove si conserva il seicentesco monumento funebre a Ludovico Ariosto, progettato dal famoso architetto Giovan Battista Aleotti. Per l’occasione, grazie alla collaborazione della direzione della biblioteca, sarà presente Mirna Bonazza, conservatore dei manoscritti, che fornirà una breve presentazione delle raccolte librarie antiche e di quella ariostesca in particolare.

Il percorso continuerà poi in via Giuoco del Pallone, lungo la quale si affacciano in particolare due grandi case di pregio (numeri civici 29 e 31), per lungo tempo dimore della “famiglia Ariosti” e anche di Ludovico, che vi abitò prima di acquistare la sua abitazione nell’Addizione Erculea. Si procederà poi verso via Carbone, una strada di origine medievale particolarmente suggestiva, percorrendo la quale si trovano due abitazioni legate agli “Ariosti”: in quella al numero 15, caratterizzata da un pregevole prospetto gotico, visse un ramo collaterale della famiglia di Ludovico, mentre l’altra al numero 19, di antica origine, secondo la tradizione avrebbe ospitato nel XIV secolo la bella bolognese Filippa o Lippa Ariosti, di cui si era invaghito il marchese Obizzo III d’Este, il quale la sposò dopo la morte della moglie Giacoma dei Pepoli.

Dopo aver visitato altri luoghi del centro storico legati al poeta, l’itinerario si concluderà presso la Casa di Ludovico Ariosto (via Ariosto, 67), arricchita dai suggestivi spazi verdi di pertinenza, dove si respira ancora oggi un’atmosfera d’altri tempi. In questa semplice ma dignitosa dimora il poeta si trasferì con il figlio Virginio nel 1529, quando ormai era stato dispensato dagli incarichi gravosi che l’avevano portato spesso ad allontanarsi da Ferrara. Nella tranquillità di questo luogo Ludovico poté così dedicarsi alla terza edizione dell’Orlando Furioso, uscita nel 1532. Nello storico edificio Ariosto si spense il 6 luglio 1533, all’età di 58 anni.

Lungo l’itinerario verranno illustrati, anche grazie ai preziosi suggerimenti bibliografici e archivistici offerti da Giuseppe Muscardini (Musei Civici di Arte Antica), alcuni momenti significativi della vita di Ariosto, prima al servizio del cardinale Ippolito d’Este, poi del duca di Ferrara Alfonso I, fino agli ultimi anni della sua straordinaria esistenza.

Al termine del percorso, a Casa Ariosto, l’associazione Ferrariae Decus offrirà un aperitivo ai partecipanti.

CONFERENZA CAPIGRUPPO – All’ordine del giorno quattro Mozioni e una delibera
Il Consiglio comunale di Ferrara si riunirà lunedì 22 settembre alle 15.30
18-09-2014

Il Consiglio comunale di Ferrara tornerà a riunirsi lunedì 22 settembre alle 15.30 in residenza municipale. Tempi e modalità della seduta sono stati individuati dalla Conferenza dei presidenti del gruppi consiliari presieduta da Girolamo Calò.
La seduta di lunedì 22 settembre si aprirà con la discussione e il voto su quattro mozioni presentate rispettivamente dai gruppi consiliari Forza Italia e Lega Nord Padania (“Per la riqualificazione della zona Grattacielo”), dal gruppo G.O.L. (“Autodemolizioni Marangoni Giancarlo e C. sas”), dal consigliere Bazzocchi – Movimento 5 Stelle (“Università di Ferrara e accordi con gli altri capoluoghi di provincia”) e dal consigliere Vitali – Movimento 5 Stelle (“Corsie preferenziali per i mezzi di soccorso in emergenza diretti all’ospedale di Cona”).
Seguirà l’esame della delibera presentata dall’assessore Roberto Serra “Acquisizione, nell’ambito dell’attuazione del federalismo demaniale ai sensi del D.Lgs. 28 maggio 2010 n. 85 e dell’art. 56 bis della legge 98 del 9.08.2013, di tre immobili di proprietà demaniale: 1) Appartamento al primo piano (fabbricato condominiale) di Via Matteo Maria Boiardo n. 12; 2) Area di sedime di proprietà del demanio militare e denominata “ex polveriera Porta Mare”; 3) area sovrastanti fabbricati di proprietà del Demanio e utilizzata dal Ministero della Difesa, sita in Via Palmirano”.

FERRARA CITTA’ SOLIDALE E SICURA – Venerdì 19 settembre dalle 20 in corso Piave 11/13 (angolo via Fiume)
Cena di quartiere in strada con il Comitato zona Stadio
18-09-2014

Il Comitato Zona Stadio organizza, per venerdì 19 settembre dalle 20 in corso Piave 11/13 (all’angolo con via Fiume) una cena di quartiere in strada con lo scopo di favorire la socializzazione tra gli abitanti del quartiere GAD e finalizzata anche alla condivisione delle problematiche sociali e di sicurezza che affliggono da molti anni il quartiere.

Il Comitato Zona Stadio propone così, nell’ambito di una sua continua presenza con le ormai consuete “sbiciclate”, una progettazione condivisa con altri soggetti del territorio.
Partecipano quindi la Contrada di s.Giacomo e alcune attività commerciali del quartiere, la Pizzeria Mistic e la Casa del Caffè che si trovano proprio in Corso Piave; mentre il Centro di Mediazione del Comune di Ferrara – Progetto Ferrara Città Solidale e Sicura ha fatto da supporto organizzativo.
Partecipare all’evento è semplice: basta portare qualcosa da mangiare e/o da bere da condividere con tutti coloro che interverranno.
In caso di maltempo l’iniziativa verrà rinviata a data da destinarsi.

Info e adesioni: 348-3196947

(testo a cura del Centro di Mediazione del Comune di Ferrara)

Da lunedì 6 ottobre partirà il secondo corso di degustazione birre a cura dell’Associazione Degustatori Birra

da: Associazione Degustatori Birra – Emilia Romagna

Da lunedì 6 ottobre, partirà il secondo corso di degustazione birre, a cura di A.D.B. – Associazione Degustatori Birra: un viaggio in 12 lezioni alla scoperta delle birre artigianali di qualità.
Gli stili, i profumi, i difetti, gli abbinamenti e la storia della bevanda più antica del mondo, per comprendere al meglio come la birra sia un prodotto eccezionale: ottimo per accompagnare qualsiasi piatto o da assaporare in una serata, senza nulla da invidiare a vini e whisky.
Il corso si svolgerà presso il BAR SPORT, in via Martiri della Libertà,10 – GUALDO (FE).
Il costo dell’iscrizione è di 300 €, comprensivo di visita ad un birrificio, bicchieri da degustazione e attestato finale.
Per qualsiasi informazione, rivolgersi a corsi@degustatoribirra.it , entro venerdi 3 ottobre.

Sabato 20 settembre, all’Ibs, Gaetano Sateriale presenta il libro “Tutti i colori dello zucchero”

da: Responsabile Eventi Libreria IBS.it Ferrara

Intervengono con l’autore lo scrittore Guido Barbujani e il giornalista Marco Contini

Ferrara, metà degli anni ’70, l’autunno caldo è ormai finito. Enrico è uno studente della sinistra extraparlamentare che vive con Donata. Cerca un impiego estivo per mantenersi agli studi, ma lavoro e affetti hanno tempi diversi. Viene assunto in un grande zuccherificio proprio quando Donata chiude la loro storia e va ad abitare con altre femministe. Tra nostalgia delle lotte e rifiuto dell’estremismo, Enrico scopre gli operai in carne e ossa e le tante facce del lavoro: le competenze, la fatica, i pericoli. L’anno prima in quella fabbrica è morto uno di loro, dilaniato dagli ingranaggi di una grande pompa. Enrico vuole capirne di più e inizia una difficile battaglia alla ricerca della verità contro le resistenze dei dirigenti, il silenzio dei sindacati e il fatalismo degli altri operai. Un romanzo di formazione alla vigilia del terrorismo.
Gaetano Sateriale è un politico, sindacalista e saggista italiano. È stato sindaco di Ferrara dal 1999 al 2009. È responsabile del piano del lavoro per la Cgil. Ha scritto insieme a Sergio Cofferati A ciascuno il suo mestiere (Arnoldo Mondadori Editore 2002) e, insieme al giornalista Roberto Mania, Relazioni Pericolose. Sindacati e politica dopo la concertazione (Il Mulino 2002). È autore di Contrattare in azienda (Edit Coop 1999) e di Mente locale. La battaglia di un sindaco per i suoi cittadini contro lobby e partiti (Bompiani 2011).
Questo è il suo primo romanzo.

Borgo San Giorgio partecipante alla Festa di San Michele ad Aguscello

da: ufficio stampa Ente Palio Città di Ferrara

Si aprirà domani, venerdì 19 settembre, la Festa Patronale di San Michele Arcangelo ad Aguscello, che vede – anche in questa edizione – il coinvolgimento del Borgo di San Giorgio, Contrada di riferimento del territorio, i cui volontari presteranno servizio negli spazi delle cucine.

Negli spazi della Parrocchia di Aguscello, tante le iniziative inserite nel programma della manifestazione, dal mercatino dell’usato all’apertura del bar, con stand gastronomico (dalle 19.00), fino ai concerti e le commedie dialettali. Nello spazio del piazzale antistante la chiesa sarà allestita la Mostra di Attrezzi Agricoli vecchi e nuovi, che racconterà la storia dell’agricoltura locale. Non mancherà la classica Lotteria.

Il programma
Venerdì 19 Settembre 2014
Ore 21,00
– Concerto Vocale del CORO POLIFONICO “ANTONIO VIVALDI” Di S.Maria Maddalena DIRETTORE: maestro ALBERTO GUERZONI PIANISTA: prof.ssa GABRIELLA MIRRI
– Associazione culturale PICO CAVALIERI e il gruppo musicale “I QUATTRO di FERRARA”

Sabato 20 Settembre 2014
Ore 21,00 – Commedia dialettale “A GHE’ SEMPAR NA SPERANZA” di Carmen Fogli con la compagnia “Quei dl’Aguscel”

Domenica 21 Settembre 2014 (Apertura straordinaria stand gastronomico anche dalle h. 12.00)
Ore 21 – “ZIRUDELE FERRARESI” E CABARET con la compagnia di Maurizio Musacchi

Venerdì 26 Settembre 2014
Ore 21,00 – Incontro culturale, “OCCHI SULLA NATURA” rassegna fotografica con documenti di MASSIMO VERTUANI

Sabato 27 Settembre 2014
Ore 21,00 – Spettacolo di varietà con i ragazzi di Gibo (comici alla ribalta)

Domenica 28 Settembre 2014 (Apertura straordinaria stand gastronomico anche dalle h. 12.00)
Ore 21,00 – Concerto coro CAI di Ferrara, diretto dal maestro GORELLI

movimento5stelle

Replica all’On.Ferraresi

da: Gruppo MoVimento 5 Stelle di Comacchio

Con riferimento alle dichiarazioni dell’onorevole Ferraresi e di alcuni esponenti del Movimento 5 stelle della Provincia di Ferrara, ci sentiamo in dovere di fare alcune considerazioni.

Alla luce del nuovo riordino delle Provincie sono stati creati due enti con analoghe funzioni seppur con dimensioni differenti: le Provincie e le Città Metropolitane come nel caso di Venezia e Roma.

Diversamente da quanto sostenuto dagli stessi, il Sindaco rappresenta tutta la comunità e dunque tutti i rappresentanti politici, maggioranza e opposizione, le forze sociali ed economiche e non a caso è membro di diritto all’interno dell’assemblea dei sindaci della nuova provincia.

Il tutto diversamente dal passato gratis. Non sono previsti rimborsi dal proprio Comune nemmeno per la benzina per chi va e viene da Ferrara per conto della Provincia e sono a carico dei singoli Sindaci i costi per l’assicurazione, insomma tutti dovranno assumere l’incarico con grande senso di responsabilità e rimettendoci di tasca propria.

La Provincia non dovrà essere rappresentata da nessun partito o movimento tanto che non sono stati candidati simboli, ma dalle sue Istituzioni, considerando giusto che a farlo siano in particolare i sindaci della Provincia. Il Comune di Comacchio ha il dovere e la responsabilità di dire ciò che pensa nelle sedi preposte, specie in campo turistico e ambientale in cui rappresentiamo oltre il 90% dei portatori di interesse dell’interno territorio provinciale.Abbiamo il dovere di affrontare i problemi assieme a tutti i sindaci del territorio, ma ciò non vorrà dire acconsentire a tutto ciò che verrà proposto.

Spiace constatare come l’onorevole Ferraresi, eletto tra gli attivisti della Provincia di Ferrara, sputi sentenze senza conoscere tutto ciò che sta accadendo sul territorio ed il lavoro svolto da questa Amministrazione, dato che dopo la sua elezione si è visto soltanto un paio di volte sul territorio, di cui una per eventi mondani.

Fin dalla campagna elettorale del 2012 abbiamo detto che durante il mandato avremmo agito solo ed esclusivamente per il bene di Comacchio, ragionando su contenuti e non per ideologie e lo abbiamo dimostrato quotidianamente con i fatti, spesso e volentieri scontrandoci, con tutte le forze politiche.

Non dimentichiamo che abbiamo appoggiato il Movimento Cinquestelle di Ferrara durante la campagna elettorale di primaverama ci siamo con lo stesso anche scontrati quando abbiamo scoperto che avevano proposto un piano di riorganizzazione sanitario peggiore di quello approvata dal PD e per il quale venne in maniera goffa e frettolosa cancellato il quarto punto programmatico del capitolo Sanità, che recitava così: «Mediare, assieme ai Comuni interessati, con Regione, Enti Sanitari e Provincia, per la conversione degli ospedali di Comacchio, Bondeno, Cento e Argenta in Ospedali di Comunità».

Quando in occasione delle elezioni amministrative 2014 abbiamo segnalato per il bene del Movimento all’Onorevole Ferraresi che nelle liste della Provincia di Ferrara (tra cui alcune che hanno sottoscritto con lui tale comunicato) erano stati presentati candidati già iscritti a partiti, già assessori con il PD, rifiutati da altri partiti per le stesse elezioni amministrative o che avevano aderito a Democrazia in Movimento dei dissidenti ferraresi, lo stesso ha fatto finta di nulla e si sono visti i risultati finali: solo consiglieri di minoranza.

Se vogliamo crescere e risolvere i problemi dobbiamo metterci la faccia tutti i giorni e stare nelle Istituzioni. Noi che stiamo governando lo stiamo facendo, anche commettendo errori ma sempre in buona fede.

Il Movimento 5 Stelle di Comacchio

Ferrara in primo piano sulla rivista giapponese “Crea Traveller”

da: ufficio stampa Provincia di Ferrara

Arte, cultura e gastronomia della città in un ricco reportage dedicato al Rinascimento italiano

Ferrara con gli occhi a mandorla! La nota rivista giapponese “Crea Traveller” (pubblicazione quadrimestrale su turismo e life-style con una tiratura di 70.000 copie) nel suo numero autunnale ha, infatti, dedicato un ricco reportage alla nostra città.
Ogni anno nel mese di settembre tale rivista pubblica un numero speciale sull’Italia con oltre 100 pagine dedicate a località, tendenze e novità del Belpaese. Il tema scelto per quest’anno è stato il Rinascimento e nel mese di giugno la troupe giornalistica si è appunto recata in Italia per visitare le città che più sono state caratterizzate da questo periodo storico (tra le altre Mantova, Parma, Padova, Urbino e Ravenna).
Nelle pagine dedicate a Ferrara, la giornalista Mina Fujimori ed il fotografo Atsushi Hashimoto hanno messo in evidenza i principali monumenti cittadini (Castello Estense, Cattedrale, Palazzo Schifanoia), la storia della dinastia estense (incentrandosi in modo particolare sulla figura di Isabella d’Este) e la gastronomia locale.
Per l’intero territorio ferrarese, indubbiamente un ottimo veicolo promozionale per far meglio conoscere le bellezze della città anche in Oriente, in un mercato sempre più dinamico ed in espansione.

Cultura, VIE Festival dal 9 al 25 ottobre a Modena e Bologna

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

VIE Festival compie dieci anni, cresce e si trasforma. Cambia periodo di svolgimento ritornando nel mese di ottobre. Muta la durata stessa del festival che passa da nove a diciassette giorni. Si espande includendo Bologna. Ert, lo Stabile Regionale dell’Emilia-Romagna, disegna un grande festival.

“Si tratta di uno degli appuntamenti principali del nuovo teatro contemporaneo nazionale e internazionale”, sottolinea l’assessore alla Cultura della Regione Massimo Mezzetti ricordando le “29 compagnie che, nelle giornate di festival, occuperanno 19 palcoscenici in 12 città dell’Emilia-Romagna, con 16 prime assolute e coinvolgendo le zone colpite dal sisma del 2012 e, per la prima volta, anche Bologna”.

In particolare il festival avrà luogo dal 9 al 25 ottobre 2014 a Modena, Bologna, Carpi, Casalecchio di Reno, Castelfranco Emilia, Cavezzo, Finale Emilia, Mirandola, Novi di Modena, Rubiera, San Felice sul Panaro e Vignola.

Il programma della manifestazione è stato presentato in Regione nel corso di una conferenza alla presenza, tra gli altri, di Mezzetti, degli assessori alla Cultura dei Comuni di Modena e Bologna, Gianpietro Cavazza e Alberto Ronchi, del presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena Andrea Landi, del presidente e del direttore di Emilia-Romagna Teatro Fondazione Daniele Gualdi e Pietro Valenti.

Il programma

Tra le produzioni, quella di Angélica Liddell che VIE invitò, prima in Italia, nel 2011 e il cui lavoro è stato riconosciuto lo scorso anno dalla Biennale di Venezia con il Leone d’Argento. Ert produce il suo ultimo spettacolo You are my destiny (Lo stupro di Lucrezia) basato sull’omonimo sonetto shakespeariano, che arriva a VIE a pochi giorni dal debutto assoluto a Zagabria (Teatro Storchi, Modena, 16 ottobre ore 21.00 e 17 ottobre ore 21.30) .

VIE è un festival che accompagna il lavoro degli artisti, che ne segue i percorsi: ecco allora il ritorno di Belarus Free Theatre, compagnia costretta ad abbandonare la Repubblica Bielorussa a causa delle persecuzione politica e che coraggiosamente porta avanti il suo lavoro in tutto il mondo. A VIE presenta Red Forest (Teatro Fabbri, Vignola, 24 ottobre ore 21.00, il 25 alle 18.30), il nuovo lavoro che indaga la questione ambientale e che ha da poco debuttato al LIFT di Londra.

Orientato politicamente è anche One Flew over the Kosovo Theater (Teatro Dadà, Castelfranco Emilia, 17 ottobre ore 19.00 e il 18 ore 22.00), spettacolo che il regista Jeton Neziraj dedica alla storia recente del suo Paese, a VIE in prima nazionale.

Prima nazionale anche per la creazione del duo franco-israeliano Winter Family Jerusalem Plomb Durci, voyage halluciné dans une dictatureémotionnelle (Pubblico. Il Teatro di Casalecchio di Reno, 23 ottobre ore 19.30 e il 24 alle 23.00), una performance di musica sperimentale, un viaggio nella società israeliana di oggi attraverso suoni, immagini e testi.

Di tutt’altro tono la proposta del giapponese Toshiki Okada, artista caro a VIE, che presenta Super Premium Soft Double Vanilla Rich (Teatro delle Passioni, Modena, 24 ottobre ore 18.00 e il 25 alle 21.00), nuova tappa del suo folgorante percorso drammaturgico.

Oskar Gómez Mata, regista e primo attore della compagnia multiculturale svizzera L’Alakran, propone Kaïros, sisyphes et zombies (Teatro delle Passioni, Modena, 17 ottobre ore 18.30 e il 18 alle 18.00), allestimento sulle ansie e preoccupazioni dell’uomo in questo particolare momento storico.

Pippo Delbono è a VIE con due lavori: l’anteprima del suo concerto con Enzo Avitabile Bestemmia d’amore (Arena del Sole, Bologna, 12 ottobre ore 22.00) e, in chiusura del festival (25 ottobre al Teatro Storchi di Modena), uno spettacolo-concerto in cui si confronta per la prima volta con Koltès, dal titolo La Notte, presentato lo scorso giugno in forma di studio al Teatro Argentina di Roma nell’ambito della rassegna il Garofano Verde.

Danio Manfredini porta in scena il nuovo Vocazione (Teatro delle Passioni, Modena, 10 ottobre ore 22.00 e l’11 alle 18.30), una riflessione sul tema dell’attore di teatro e la sua vita.

Dopo Ismène, che ha debuttato a VIE nel 2008, Marianne Pousseur e Enrico Bagnoli presentano in prima nazionale Phèdre (Teatro Herberia, Rubiera, 11 ottobre ore 21.00 e il 12 alle 18.00), secondo capitolo del trittico dedicato all’opera del poeta greco Yannis Ritsos.

Gruppo di punta della scena teatrale contemporanea italiana, Babilonia Teatri, di cui alcuni ricorderanno il sorprendente The End, debutta a VIE con Jesus (Teatro Fabbri, Vignola, 11 ottobre ore 21.00 e il 12 alle 16.00), lavoro liberamente tratto dai Vangeli. La sensibile coppia di artisti siciliani Carullo-Minasi ci invitano a partecipare alla loro vita quotidiana con Due passi sono (Teatro delle Passioni, Modena, 18 ottobre ore 23.00 e il 19 alle 20.00).

Culla del teatro croato, lo Zagreb Youth Theatre, già insignito di cinquanta premi tra nazionali e internazionali, propone in prima nazionale Galeb (Teatro Herberia, Rubiera, 18 ottobre ore 21.00), libero adattamento da Il gabbiano di Cechov.

La decima edizione del festival riserva uno spazio di rilievo a quella scena contemporanea che si confronta con ciò che, dopo la lezione di Pina Bausch, è stato denominato teatrodanza e che a VIE diventa anche performance, elogio del corpo nella sua fisica del movimento. Ecco dunque alcune proposte di primo piano della scena internazionale: Coup Fatal (Arena del Sole, Bologna, 18 ottobre ore 22.00 e il 19 alle ore 16.00), creazione di un artista straordinario come Alain Platel; AH/HA, in prima nazionale, di Lisbeth Gruwez, performer di grande magnetismo già collaboratrice di Jan Fabre, con il suo gruppo, Voetvolk (Teatro delle Passioni, Modena, 14 e 15 ottobre ore 21.00); Au-delà, in prima nazionale, dell’artista congolese, di grande forza scenica, DeLaVallet Bidiefono (Teatro Storchi, Modena, 10 ottobre ore 21.00); Logobi05, duetto di Monika Gintersdorfen e Knut Klassen (Teatro delle Passioni, Modena, 24 ottobre ore 23.00 e il 25 alle ore 18.00) che coniugano in un originale linguaggio scenico la danza tradizionale della Costa d’Avorio con quella occidentale.

Sempre attento al lavoro di Virgilio Sieni, il festival ospita il coreografo toscano con Dolce Vita_Archeologia della passione (Teatro Comunale Luciano Pavarotti, Modena, 19 ottobre ore 21.30) nuova produzione della sua compagnia, e con Deposizione e Crocifissione (Teatro Comunale, Carpi, 10 e 11 ottobre ore 19.00 e 21.00, 12 ottobre ore 16.30 e 20.00), due dei 27 quadri del progetto ‘Vangelo secondo Matteo’ il cui debutto è avvenuto lo scorso luglio alla Biennale Danza.

Anche in questa edizione di VIE viene rivolta una particolare attenzione alle compagnie che lavorano in Emilia-Romagna. Ecco quindi che nell’ambito del festival debutta la nuova produzione ERT La persecuzione e l’assassinio di Jean-Paul Marat rappresentati dagli internati dell’ospedale di Charenton sotto la guida del Marchese di Sade (Arena del Sole, Bologna, dal 15 al 25 ottobre) in cui Nanni Garella prosegue il suo lavoro pluriennale con gli attori pazienti psichiatrici di Arte e Salute, che saranno in scena assieme allo stesso Garella e a una delle attrici più sensibili del nostro teatro, Laura Marinoni.

Il Teatro delle Albe è a VIE con la prima assoluta di Vita agli arresti di Aung San Suu Kyi,dedicato alla figura di questa donna mite quanto determinata, premio Nobel per la pace (Teatro Herberia, Rubiera, 24 ottobre ore 20.30 e il 25 alle 20.30).

Ancora: CollettivO CineticO conMiniballetto n.1 (Teatro delle Moline, Bologna, 17 ottobre ore 20.30, il 18 alle ore 21.00 e il 19 alle ore 18.30), Barokthegreat con Victory Smoke (Teatro delle Passioni, Modena, 21 e 22 ottobre ore 21.00) e Laminarie con Proiezione verticale (MAMbo, Bologna, 24 ottobre ore 21.30 e il 25 ore 16.30), un progetto speciale dedicato a Costantin Brancusi.

VIE ospita inoltre una tappa del progetto ‘Festival Focus Jelinek’, curato da Elena di Gioia che presenta tre produzioni: Un pezzo per SPORT (Arena del Sole, Bologna, 23 ottobre ore 21.30, il 24 alle 18.00 e il 25 alle 21.30) di Andrea Adriatico; Teatrino Giullare con Le amanti (Pubblico. Il Teatro di Casalecchio di Reno, 11 ottobre ore 22.30 e il 12 alle 20.00) e Nuvole.Casa (Biblioteca Poletti, Modena, 24 ottobre ore 16.00, 17.20 e 18.40 e il 25 alle ore 15.00, 16.20 e 17.40) di Chiara Guidi. L’artista sarà al festival anche con un altro lavoro in prima assoluta, Macbeth su Macbeth su Macbeth (Teatro Fabbri, Vignola, 18 ottobre ore 20.00 e il 19 alle ore 19.00).

Teatro delle Albe, Elena Bucci e Piccola Compagnia Dammacco firmano l’apertura di VIE 2014 con gli esiti dei laboratori realizzati con i cittadini di San Felice sul Panaro, Cavezzo, Novi di Modena e Rovereto sul Secchia, comuni segnati dal recente terremoto, luoghi dove il quotidiano travolto dagli eventi naturali è il punto di partenza, e di domanda, di questi lavori con le popolazioni locali. La non-scuola del Teatro delle Albe arriva a Finale Emilia con Corri Pinocchio! (Teatro Tenda, Finale Emilia, 9 ottobre ore 18.00), Elena Bucci presenta Danzare il tempo (Biblioteca comunale, Cavezzo, 9 ottobre ore 21.30) mentre la Piccola Compagnia Dammacco propone Un giorno perfetto (Sala Arci Taverna, Novi di Modena, 9 ottobre ore 20.00). Claudio Longhi dirige gli allievi del corso di formazione ‘Raccontare il territorio’ in tre esiti laboratoriali: POLISaccaridi (Biblioteca Comunale, Finale Emilia, 24 ottobre ore 18.00 e il 25 alle ore 18.30), S.I.L.O.S. (Molino Ariani, San Felice sul Panaro, 24 ottobre ore 20.30 e il 25 alle ore 16.00) e Mirandolandia (Galleria La Fenice, Mirandola, 24 ottobre ore 22.45 e il 25 alle ore 21.00).

Prosegue la collaborazione con Node, il festival che Modena dedica all’incrocio tra musica e arti visive, tra cinema e nuove tecnologie. Presenta a VIE in prima nazionale il suo concerto syn_ Ryoichi Kurokawa, artista giapponese di fama mondiale che ha attirato l’attenzione non soltanto del mondo della musica ma anche delle arti visive distinguendosi per le sue opere che assumono forme di installazioni, registrazioni e concerti (Teatro Storchi, Modena, 11 ottobre ore 23.00).

Informazioni su www.viefestivalmodena.com

Le foto sono scaricabili al link
https://www.dropbox.com/sh/4op9h2mu5ndeen7/AADbiDFjwRlm_nExWb9b_nJOa?n=336755410

La Contrada San Benedetto parteciperà ad una partita di scacchi storica

da: ufficio stampa Ente Palio Città di Ferrara

Domenica 21 settembre appuntamento da non perdere per gli appassionati di scacchi … e non solo. Sul piazzale della Parrocchia di San Benedetto, dalle 16.30, si terrà una Partita di Scacchi Storica, organizzata dai Tè letterari di San Benedetto, promossa dal Lions Club Ferrara, che vedrà la partecipazione del Rione di San Benedetto e del Circolo Scacchisti Estensi.
Particolarità della manifestazione è che per la disfida saranno utilizzati gli scacchi artistici di Mirella Guidetti Giacomelli: 32 sculture a grandezza d’uomo, in metallo fuso – i bianchi realizzati in alluminio, i neri in bronzo.
Come ricordano gli organizzatori dell’evento, il gioco degli scacchi – da quanto è emerso con il ritrovamento nel 2006 del manoscritto “De Ludo Scachorum” – era praticato nella Corte Estense soprattutto all’epoca di Isabella e Beatrice d’Este, figlie di Ercole I d’Este; una passione che a Ferrara non è mai andata sopita, visti i numeri importanti degli scacchisti estensi.
La partecipazione alla manifestazione è libera e gratuita.

App gratuite dedicate a percorsi della Resistenza e della 2° Guerra mondiale

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

App gratuite per scoprire e visitare diversi luoghi della Resistenza e della seconda guerra mondiale in Emilia-Romagna. In occasione del settantesimo anniversario della Resistenza e della Seconda Guerra Mondiale, l’Istituto per la Storia e le Memoria del Novecento Parri Emilia-Romagna ha realizzato – in collaborazione con gli Istituti Storici dell’Emilia Romagna in Rete – una collana di app, applicazioni informatiche multimediali (scaricabili gratuitamente da Google Play per sistemi operativi Android e da iTunes per sistemi operativi Apple) contenenti percorsi dei nove capoluoghi di provincia su tematiche che hanno riguardato ciascuna città. La Resistenza, con i luoghi simbolo dell’attività partigiana e La Repressione – i sacrari dei caduti per mano nazifascista. E ancora La Vita Quotidiana, i bombardamenti con la distruzione delle costruzioni civili e artistiche e la costrizione dentro i rifugi antiaerei. Infine, le Persecuzioni, perpetrate nei confronti delle minoranze e delle comunità ebraiche.
L’iniziativa – realizzato con il contributo dell’assessorato alla Cultura della Regione Emilia-Romagna – è stata presentata oggi a Bologna da Massimo Mezzetti, assessore regionale alla Cultura, Alberto De Bernardi e Luisa Cigognetti, rispettivamente presidente dell’Istituto per la Storia e le Memorie del Novecento Parri e coordinatrice del ‘Progetto ResistenzamAPPe’. Erano, inoltre, presenti Roberto Franchini, direttore dell’Agenzia di Informazione e Comunicazione della Giunta dell’Emilia-Romagna, e Gianluca Mazzini, presidente di Lepida.
«Abbiamo voluto contribuire alla realizzazione di questo progetto che coniuga la memoria storica e le nuove tecnologie. Un prodotto – ha sottolineato l’assessore regionale alla Cultura Massimo Mezzetti – che non si esaurisce nel tempo, consentendo a tutti coloro che visitano le diverse città emiliano romagnole di poter anche cogliere i luoghi topici della Resistenza e della seconda Guerra mondiale con informazioni, immagini e dettagli la cui scientificità è garantita dagli Istituti storici dell’Emilia-Romagna».
Le app, per perdere il senso della storia, saranno rese disponibili in momenti diversi per ogni città e l’appuntamento sarà in riferimento a date simboliche del territorio. Si inizia domenica 21 settembre 2014 con quella dedicata al territorio di Rimini, poi a seguire Piacenza (10 ottobre 2014), Parma (15 ottobre 2014), Bologna (7 novembre 2014, anniversario della battaglia di Porta Lame), Forlì (9 novembre 2014), Modena (10 novembre 2014), Ferrara (15 novembre), Ravenna (4 dicembre 2014) e Reggio Emilia (17 dicembre 2014). I percorsi, in totale 29, si suddividono in 5 percorsi a Bologna, 6 a Modena, 2 a Reggio Emilia, 3 a Parma, 3 a Piacenza, 2 a Ferrara, 2 a Ravenna, 3 a Rimini e 3 a Forlì- Cesena. Ciascun percorso contiene numerose tappe ed è costruito seguendo le tematiche decise dal coordinamento degli Istituti Storici dell’Emilia Romagna in Rete.
Le app veicolano un’informazione di sintesi e divulgativa portando il fruitore (cittadino, turista, studente) direttamente dove si sono svolti gli eventi storici, svincolandolo dal rischio della consultazione di fonti non scientifiche e portandolo da un ambiente virtuale alla possibilità di visitare e “toccare con mano” i luoghi degli avvenimenti storici in quello che potrebbe essere definito un “Tour della Storia e della Memoria”.
A fianco delle app è stato sviluppato un sito (www.resistenzamappe.it ) che sarà il punto di riferimento per quanto riguarda la comunicazione, gli eventuali aggiornamenti e soprattutto il dialogo con i navigatori del web, grazie all’integrazione con gli account social che hanno come obiettivo quello di avvicinare una platea trasversale alla storia della Resistenza e della seconda Guerra mondiale. Per l’occasione sono stati creati una pagina Facebook (nel motore di ricerca interno del Social Network cercare “Resistenza Mappe”) e un account Pinterest, http://www.pinterest.com/resistenzamappe/ dove sarà possibile condividere e scambiarsi immagini riguardanti gli argomenti trattati.

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Il Movimento 5 Stelle di Comacchio sulla Orte-Mestre

da: Gruppo MoVimento 5 Stelle di Comacchio

Nonostante il rilievo della Corte dei Conti che riguarda in particolare l’impossibilità, stante la normativa attuale, di utilizzare gli 1,8 miliardi di euro di defiscalizzazioni previste nel Piano Finanziario per la realizzazione della Orte-Mestre, il governo Renzi ha deciso di proseguire per la propria strada inserendo la stessa all’interno dello Sblocca Italia.
Abbiamo voluto analizzare dettagliatamente il progetto e ci siamo presi mesi per farlo in considerazione del fatto che Comacchio è un territorio turistico del tutto isolato dal punto di vista infrastrutturale, senza un collegamento ferroviario e con arterie stradali ed autostradali carenti e poco mantenute.
Condividiamo la presa posizione di altre Amministrazioni Comunali e dei vari comitati, in quanto il tracciato che interesserà tutto il territorio del Parco del delta del Po, da Argenta a Comacchio, fino al mesolano, se realizzato, provocherà gravi danni ambientali a importantissime zone di interesse paesistico, archeologico, naturalistico e ambientale, tutelate da norme nazionali, internazionali e comunitarie quali il Delta del Po, le Valli di Comacchio e Mezzano, senza dimenticare le propaggini meridionali della Laguna di Venezia, la Riviera del Brenta, il Parco delle Foresti Casentinesi e le valli dell’Appennino centrale.
La realizzazione della Orte-Mestre stravolgerebbe completamente il territorio rivierasco, ma anche molte altre zone di pregio sparse per mezza Italia; i numeri sono eloquenti: 5 Regioni, 11 province e 48 comuni attraversati; 396 km di lunghezza, 139 km di ponti e viadotti, 64 km di gallerie, 20 cavalcavia, 226 sottovia, 83 svincoli.
Chiediamo altresì che i 9,6 miliardi di euro (costo totale preventivato dell’opera) siano spesi per la messa in sicurezza del territorio dal rischio idrogeologico e per potenziare il trasporto ferroviario e fluvio-marittimo in tutto il territorio nazionale, ed in particolar modo il collegamento Ravenna-Comacchio-Venezia.
Come movimento 5 stelle di Comacchio condividiamo in pieno il programma di iniziative e manifestazioni per il 19/22 settembre p.v. .
Alla luce di ciò anche questa Amministrazione ha deciso di portare un ordine del giorno nel prossimo consiglio comunale una delibera che dica no alla “Romea Commerciale” e che speriamo possa essere condivisa da tutti i gruppi consigliari ma anche dalle restanti Amministrazioni della Provincia di Ferrara.

A Unife il Congresso nazionale di Storia della Farmacia “Musei farmaceutici e di arte sanitaria: la storia sussurrata dai ‘testimoni’ del tempo”

da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

La Storia della Farmacia sarà al centro del 64° Congresso nazionale che si terrà sabato 20 e domenica 21 settembre nella prestigiosa cornice del Complesso di Santa Maria delle Grazie dell’Università di Ferrara, (via Fossato di Mortara, 17/19), organizzato da Unife e da AISF, Accademia Italiana di Storia della Farmacia, con la collaborazione di Federfarma Ferrara, dell’Ordine dei Farmacisti di Ferrara ed il supporto di Unifarco, Teva Italia ed Aboca.

“Il Congresso – spiega Chiara Beatrice Vicentini – Professore Associato del Dipartimento di Scienze della vita e biotecnologie di Unife, Sezione di farmaco e prodotti della salute ed organizzatrice dell’evento – sarà incentrato sui ‘Musei farmaceutici e di arte sanitaria’. Per Ferrara si parlerà degli arredi settecenteschi della Farmacia Navarra, del Sistema Museale di Ateneo con i Musei Tumiati di Anatomia, della Collezione di Scienze Fisiche, dell’Orto Botanico con Erbario, strettamente legati al mondo della Farmacia. Nel corso delle giornate di studi interverranno inoltre rappresentanti di importanti realtà museali europee (Francia, Svizzera, Belgio, Polonia, Turchia) oltre che italiane. La presenza di eminenze scientifiche ancora prima e nel fulgore rinascimentale (Savonarola, Manardo, Leoniceno, Brasavola, Amato Lusitano, Paracelso) nel contesto di una corte colta ed elegante ed una Università faro del sapere medico e farmaceutico, fanno di Ferrara la città perfetta per l’evento”.
Obiettivo del Congresso è quindi far conoscere i musei farmaceutici e le loro peculiarità al fine di dare la possibilità al pubblico di fruire dei loro inestimabili beni. Verranno anche valutate le strategie, suggerite da economisti del settore, per porre le basi di una collaborazione tra le varie realtà museali italiane e quelle internazionali.
Ad intervenire al Congresso anche Ernesto Riva, Presidente Unifarco…“Nella millenaria tradizione della farmacia italiana, il mestiere del farmacista è sempre stato considerato una sorta di arte, l’arte farmaceutica appunto. Nel tempo molte farmacie hanno accumulato un patrimonio librario, strumentale e un armamentario di ceramiche e arredi che oggi costituiscono una significativa testimonianza della professione farmaceutica, oltre che un’autentica ricchezza di carattere artistico. Parte di questo patrimonio è custodito oggi nei musei farmaceutici. Il Congresso rappresenta infatti un’occasione unica per conoscere in maniera approfondita la realtà museale dedicata al mondo della farmacia in Italia e all’estero”.

Una console internazionale per il settembre coi baffi di Villa Bighi

da: organizzatori

Dj Spiller sarà l’anteprima del Settembre Copparese a Villa Bighi

Copparo, 18 settembre 2014

Una console internazionale per il settembre coi baffi di Villa Bighi
Dj Spiller sarà l’anteprima del Settembre Copparese a Villa Bighi

Musica elettronica, rock, cortometraggi, visite guidate digitali, anteprime di pittura e installazioni all’aperto; il tutto racchiuso nel parco di Villa Bighi in una rassegna,ad ingresso gratuito, che parte giovedì 25 settembre ore 19:00, con la console internazionale di Dj Spillerper concludere martedì 30 settembre.
L’evento prodotto dal centro studi Dante Bighi, Comune di Copparo, Teatro De Micheli con la partecipazione inedita di PaogoAmeschi e il SummerDays Festival -Memorial Franchino Bolognesi-, intende celebrare i vent’anni della scomparsa del graphicdesigner copparese Dante Bighi, aprendo la sua dimora per trasformarla in un luogo dedicato alla musica contemporanea.
Scopo dell’evento, anteprima del 67° Settembre Copparese, sarà quello di attrarre l’attenzione di un pubblico sempre più ampio e giovane per far conoscere la figura e il lascito di Dante. Un settembre coi baffi (elemento che ha sempre caratterizzato il viso di Bighi) è lo slogan sotto il quale si avvicenderanno, nel Parco e nella Villa di via Marino Carletti 110, iniziative legate alla musica, al cinema, all’arte e alle nuove tecnologia.
Ogni sera, a partire dalle 18.30, Villa Bighi sarà teatro di dj set e musica live, il tutto accompagnato da un servizio bar gestito dall’associazione SummerDays Festival, che destinerà, parte dei proventi, al Memorial Franchino Bolognesi, festival ormai entrato nella tradizione dell’estate copparese.
Le anteprime di arte visuale si terranno all’interno della villa e consisterannonellapresentazione della APP ‘ArtGuru’, progettata ad hoc da una giovane impresa londinese che permette di visualizzare sul proprio Iphone le descrizioni e le vicende legate alle opere esposte all’interno dell’edificio.
Venerdi 26 alle ore 21:00 sarà la volta dellaproiezione,in anteprima, del cortometraggio girato in parte negli spazi di Villa Bighi, “Apologia del distacco”, regia di Massimo Alì Mohammad con Denise Ania, Andrea Fergnani, Attilio Imbrogno e Alice Occhiali.
In queste sei giornate imuri di Villa Bighi ospiteranno l’allestimento dell’anteprima della mostra personale del pittoreFabbriano, già prevista per il prossimo ottobre alla Galleria Civica Alda Costa.
La realizzazione del programma delle serate coi baffi è stato reso possibile grazie alla partecipazione della giovane imprenditoria e dell’associazionismo locale. Gli eventisi trovano pubblicati all’indirizzo: www.centri-contemporaneo-er.it e su tutti gli strumenti di network sociale da facebook www.facebook.com/centrostudi.dantebighi a twitter @MuseoVillaBighi.
Il centro studi Dante Bighi suggerisce agli ospiti il seguente dresscode: “vestitevi come vi pare, ma non dimenticate di indossare un bel paio di baffi!”
(2700 battute)

PROGRAMMA EVENTI

Giovedì 25
ore19:00
-inaugurazione e presentazione dell’APP “ArtGuru” una guida per Iphone alla collezione di Villa Bighi
progetto ideato dalla newco VEEZEON Ltd, ceo Marco De Sanctis, UK
– aperitivo e musica dj PaogoAmeschi
ore21:30
– international set DJ Spiller / disco house music – NANO REC LABEL

Venerdì 26
ore18:30
– apertura porte e djset di Checo Roots
ore21:00
– proiezione in anteprima del cortometraggio “Apologia del distacco”, regia di Massimo Alì Mohammad con Denise Ania, Andrea Fergnani, Attilio Imbrogno e Alice Occhiali. Musiche: Nicola Di Croce e Fieldnotes.
ore 22:00
– live performance concert Walkingsoundtracks Nicola Di Croce
… a seguire djset con ChecoRoots

Sabato 27
ore18:30
– apertura porte e djset a cura di PaogoAmeschi
ore21:30
– concerto live: Go Koala + DGTL monkey

Domenica 28
ore18:30
– apertura porte con djset di ChecoRoots
ore21:30
– djset a cura degli allievi del corso DJ del progetto “Arti e Mestieri” del Comune di Copparo

Lunedì 29 e Martedì 30
ore18:30 – 24:00
– visite guidate a Villa Bighi
– djset con ChecoRoots&PaogoAmeschi

L’INTERVISTA
L’incomodo Balzani:
“L’Emilia deve tornare
a pensare in grande”

Balzani, come possiamo definire la sua candidatura a presidente della Regione? Solo coraggiosa, di testimonianza o si pone obiettivi più ambiziosi?
Non credo assolutamente che sia di testimonianza, le primarie sono imprevedibili, l’ho sperimentato a Forlì, la mia città, nel 2008. Corro per vincere, oggi come allora, e ho già dichiarato che non sono interessato né a un posto da assessore regionale né da consigliere. Ho invece un progetto politico: quello di ristabilire un contatto tra uno spazio civile ed economico, molto cambiato negli ultimi anni, e la politica. Superando l’autoreferenzialità e la gestione del potere fine a se stessa che ha contraddistinto in questi anni la nostra Regione. Vorrei che si tornasse ad una Regione come ad un ente di progettazione e di programmazione, come fu alle origini l’Emilia-Romagna di Guido Fanti. Un’era grandiosa.

Per tanti anni l’Emilia-Romagna è stata addirittura un modello europeo. Il famoso riformismo emiliano fondato sui servizi sociali, su di un welfare ammirato e copiato ovunque, sulla progettazione urbanistica, sulla programmazione territoriale, eccetera. Da un po’ di tempo non si pensa e non si progetta più in grande e la nostra regione oggi arranca in molti settori. E’ cosi?
Sì. Ed è il vero motivo per cui mi candido. Occorre recuperare la grande dimensione culturale che aveva questo riformismo. E’ la caratura culturale di una classe dirigente che mette insieme diversità o interessi apparentemente contrastanti, evitando una negoziazione che quasi sempre avviene al ribasso. Sono i progetti, le ampie visioni che possono consentire il rilancio ed autentiche unità. Occorre ricreare un nuovo modello per la nostra regione.

Cosa la divide da Bonaccini, dato quasi unanimente per vincente?

Ci sono differenze che derivano dalle esperienze di vita, assai diverse. Io non sono un politico di professione. Credo che la politica non debba divenire mai una professione, anche quando viene esercitata per molti anni. Penso ad essa come ad un ruolo di servizio reso ai cittadini. Il mio obiettivo è di essere l’interlocutore non di un ceto politico ma di una vasta opinione pubblica, da un lato, e di un mondo di attori economico sociali, dall’altro.

La grandezza dell’Emilia Romagna si è sempre sostenuta sulla piccola e media impresa, ricca di tante eccellenze e di un mondo del lavoro responsabile e qualificato, e ha beneficiato dell’iniziativa di un ceto politico intelligente e credibile per capacità e respiro culturale. Condivide?
Sono d’accordo. Non esiste una buona politica e quindi una buona classe dirigente priva di cultura. Per il resto, nella mia esperienza da sindaco sono sempre stato vicino alle imprese e al mondo del lavoro. L’impresa vera, quella che esporta, che produce reddito, che fa ricerca e che conquista mercati, ha sempre potuto contare sulla mia collaborazione. Purtroppo, lo debbo dire, talvolta il mondo economico ha prodotto poi istituzioni che sono diventate parapolitiche anch’ esse e sono talvolta state di ostacolo ad un dialogo ed un confronto più ampio ed aperto.

Oggi però i temi all’ordine del giorno sono la riforma del lavoro e quella sulla giustizia. Temi caldissimi. Sul lavoro si rischia un’ulteriore precarizzazione specie per i giovani, la ventilata riforma della giustizia non convince. Lotta alla corruzione, rafforzamento della legalità, non sono affrontati con la dovuta fermezza. Lei peraltro si candida in un momento in cui anche l’Emilia è coinvolta in vicende non esemplari. Che ne pensa del ‘riformatore’ Renzi? E che ne pensa delle ventilate riforme di Renzi?
Sulle riforme istituzionali, la complessità delle società moderne e i grandi cambiamenti (si pensi al crollo dei partiti di massa, per esempio), pongono problemi non più rinviabili. La nostra pur bella Costituzione va aggiornata avviando una modernizzazione consona ai tempi. Trovo efficace la comunicazione politica di Renzi su alcuni temi, apprezzo la sua voglia di fare. Sulla giustizia, la riforma di Orlando sta su di un crinale particolare. Guarda anche ad una parte del Parlamento che non è certo quella del centrosinistra storico. Personalmente, credo che nel nostro Paese il ruolo della magistratura sia importante e vada tutelato. Sul lavoro, il confronto rischia di essere distorto dalla politicizzazione in atto sull’articolo 18. La vera posta in gioco sta nell’evitare la precarizzazione, soprattutto per i giovani. Ravviso la necessità di entrare più e meglio nel merito, perché il lavoro oggi non è più garantito per nessuno. Lavoro e diritti non possono essere scissi.

L’ultima domanda è quanto mai di attualità. Se lei fosse raggiunto da un avviso di garanzia, che farebbe?
A suo tempo, da sindaco, fui indagato per una strana cosa: peculato immateriale. Avevo partecipato ad una trasmissione televisiva. Se fossi stato rinviato a giudizio mi sarei dimesso immediatamente. Resto di quell’idea.

Alla scoperta del whisky scozzese di produzione artigianale e di altissima qualità

da: organizzatori

A Formigine di Modena la prima delle tre esclusive date italiane per la “giovane” distilleria che sta riscuotendo un forte successo a livello internazionale. Chiunque lo desideri potrà partecipare, martedì 23 settembre, ad una degustazione guidata per scoprire i segreti e i sapori di uno dei distillati più apprezzati al mondo. Un’opportunità creata grazie all’esperienza di Massimo Righi tra i maggiori esperti in materia a livello mondiale e patron di Whisky Antique, azienda specializzata nella commercializzazione internazionale di whisky, liquori rari e da collezione.

Nei giorni in cui l’attenzione è focalizzata sul futuro della Scozia, il territorio modenese s’appresta a diventare un punto d’incontro privilegiato per gli estimatori del whisky, la bevanda-simbolo della nazione del Regno Unito. Sarà infatti la prima delle tre tappe italiane di un tour europeo (7 paesi in 4 settimane) che la “giovane” distilleria Kilchoman ha intrapreso, per far conoscere il proprio whisky, per altro già molto apprezzato a livello internazionale. Martedì 23 settembre 2014 i fratelli James e Peter Wills, figli di Antony Wills, fondatore di Kilchoman, a bordo della loro ‘whiskycar’ approderanno a Formigine, presso Whisky Antique, impresa specializzata nella commercializzazione di distillati in tutto il mondo, per offrire ad appassionati ed estimatori una degustazione delle diverse tipologie di whisky prodotte dalla loro azienda.

“La scelta di portarlo in Italia – alla tappa formiginese seguiranno anche Milano e Bologna – nasce prima di tutto dal crescente interesse nei confronti del whisky. Storicamente sono stati gli italiani i primi estimatori in assoluto di single malt, al punto da imporne la produzione alla Scozia. Una vera e propria cultura, esportata in tutto il mondo ed entrata in crisi negli anni ’80. Oggi questo interesse si sta fortemente riaffermando: lo si vede dal pubblico, prevalentemente tra i 30 e i 50 anni, che sempre più numeroso affolla le manifestazioni dedicate, che hanno l’obiettivo di andare oltre il cosiddetto ‘prodotto base’. Con questo appuntamento vogliamo offrire a quanti interverranno la possibilità della degustazione di un’eccellenza, e di conoscere questa giovane realtà aziendale, confrontandosi direttamente con gli artefici di questo whisky di assoluta qualità. Contribuire in modo originale e rigoroso alla diffusione di una cultura che in altri paesi è già presente”, spiega Massimo Righi patron di Whisky Antique.

“Sorta meno di dieci anni fa sull’isola scozzese di Islay, nelle Ebridi del sud, la distilleria Kilchoman, grazie al suo prodotto di elevata qualità, è salita alla ribalta tra gli estimatori di whisky torbato. La sua caratteristica principale, nonché valore aggiunto, è il modo artigianale, rigorosamente secondo tradizione, in cui viene ottenuto. Tecnica che ha consentito di realizzare un prodotto dalle finiture particolari, dopo solo tre anni di maturazione molto apprezzato da subito, di successo e dall’avvenire importante, sfatando anche il mito che un whisky, per essere buono, deve per forza essere invecchiato”, conclude Massimo Righi.

LA DEGUSTAZIONE
La degustazione/incontro sarà martedì 23 settembre 2014 a Formigine in via Quattropassi 50 presso Whisky Antique (tel. 059 574278) a partire dalle ore 15,00 fino alle ore 18,00. L’evento è aperto a tutti e gratuito. Ci sarà la possibilità di confrontarsi sul prodotto, una speciale edizione di ‘Machir Bay kilchoman’, sui metodi artigianali di produzione, sull’evoluzione della distilleria e, perché no, su cosa significherebbe per la storica bevanda ambrata dato il volume d’affari che genera, un’eventuale indipendenza della Scozia dal Regno Unito.

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Rete Politecnica. La Regione finanzia 30 percorsi per formare tecnici specializzati

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

La Regione approva 30 percorsi di Istruzione e formazione tecnica superiore (IFTS) per formare tecnici specializzati. Finanziati con circa 3,5 milioni di euro saranno avviati entro il 28 novembre 2014. L’assessore Bianchi: “I percorsi sono parte di un disegno unitario, la Rete Politecnica regionale, con cui la Regione risponde alla richiesta delle imprese di tecnici specializzati a diversi livelli e di giovani e adulti di acquisire le competenze chiave per lavorare nei settori strategici dell’economia regionale”

Al via per l’anno formativo 2014-2015 i percorsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS): la Regione Emilia-Romagna ha approvato e finanziato 30 corsi che formeranno tecnici specializzati in grado di gestire i processi organizzativi e produttivi nelle imprese, anche in settori di innovazione tecnologica. I percorsi sono progettati e svolti congiuntamente da enti di formazione professionali accreditati per la formazione superiore, da istituti secondari superiori, anche in rete fra loro, dalle università e da una o più imprese. Le attività dovranno essere avviate 28 Novembre 2014.
“Gli IFTS sono un segmento decisivo della Rete Politecnica regionale – spiega l’assessore regionale al Lavoro Patrizio Bianchi – Il sistema delle imprese richiede competenze sempre più specialistiche e professionalità in grado di supportarle nei processi di innovazione tecnologica necessari per affrontare al meglio le trasformazioni in atto. Per rispondere a queste esigenze la Regione finanzia e sostiene la Rete Politecnica, un’offerta formativa progettata per innalzare le competenze professionali, tecniche, tecnologiche e scientifiche delle persone e delle imprese”.
I 30 corsi IFTS sono rivolti a giovani e adulti, non occupati o occupati in possesso del diploma di istruzione secondaria superiore. L’accesso è consentito anche a chi è in possesso dell’ammissione al quinto anno dei percorsi liceali, e a chi non possiede il diploma di istruzione secondaria superiore ma che può accreditare le proprie competenze acquisite in precedenti percorsi di istruzione, di formazione o di lavoro. A parità di punteggio tra i candidati, verrà data priorità in fase di selezione ai giovani disoccupati o inoccupati.
I percorsi – a cui potranno accedere complessivamente 600 persone – hanno una durata complessiva di 800 ore. La formazione d’aula e di laboratorio è accompagnata da periodi di stage, circa 300 ore, per consentire ai partecipanti di sperimentare in impresa le competenze acquisite, di conoscere gli ambienti lavorativi e comprenderne le dinamiche relazionali. Al termine, viene rilasciato il Certificato di specializzazione tecnica superiore di Tecnico Superiore.
Caratteristica dei percorsi che costituiscono la Rete Politecnica (IFTS, ITS e Formazione Superiore) è l’integrazione tra i diversi soggetti formativi e le imprese, impegnati a collaborare sulla base delle proprie esperienze, competenze ed eccellenze alla progettazione e alla realizzazione delle attività.

Obiettivo dei diversi percorsi di IFTS approvati – alla cui progettazione e realizzazione hanno collaborato gli enti di formazione accreditati insieme a diverse scuole, a tutte le università del territorio e a tante piccole, medie e grandi imprese – è quello di far acquisire ai partecipanti competenze tecniche necessarie per lavorare in diversi settori chiave dell’economia regionale. Rispetto alla meccanica in particolare sono stati approvati percorsi progettati e realizzati con la collaborazione di imprese leader a livello mondiale per formare tecnici esperti di materiali compositi per il manifacturing avanzato (Dallara automobili) e tecnici in grado di presidiare la progettazione e l’industrializzazione dei prodotti e dei processi (IMA, Comer Industries, Landi Renzo, Walvoil, Lombardini, Cesab). Un percorso è finalizzato alla formazione di tecnici manutentori aeronautici in collaborazione con l’Istituto Tecnico Aeronautico Baracca di Forlì. Nel settore agroalimentare la formazione approvata è orientata sia alla valorizzazione delle produzioni tipiche e alla tradizione enogastronomica del territori, con la collaborazione di realtà partner come il salumificio Villani, l’Osteria la Francescana e l’Associazione Chef to Chef, sia all’innovazione dei processi nell’agro-industria.

Numerosi anche le opportunità rivolte a chi è interessato ad inserirsi nel settore dell’ICT (con imprese quali DOXE, Next) con percorsi per progettisti e sviluppatori di software, di applicazioni cross-platform tramite tecnologia web per la pubblicazione di contenuti per smartphone e tablet e di applicazioni informatiche con conoscenze robotiche, e per chi ha intenzione di lavorare nella comunicazione e nel design come tecnico della comunicazione e del multimedia, o come designer della produzione ceramica (aziende partner del progetto sono ad esempio Marazzi Group, Graniti Fiandre e in qualità di partner scientifico Associazione per il Disegno Industriale Emilia-Romagna).
Opportunità di formarsi anche per chi è orientato ad acquisire competenze nei settori emergenti del nuovo artigianato, dalla prototipazione rapida alla fabbricazione digitale in 3D in collaborazione con il FABLAB Reggio-Emilia. Attenzione nella selezione dei percorsi da approvare anche alla formazione per acquisire le competenze tradizionali dell’alto artigianato italiano e in particolare al settore calzaturiero con un percorso di tecnico superiore di prodotti calzaturieri. Le aziende partner di quest’ultimo percorso sono ad esempio Pollini e il Tacchificio Zanzani. Non mancano le opportunità per acquisire competenze strategiche nei settori della logistica (con imprese partner Schenker Italiana Spa e la collaborazione dell’Autorità Portuale di Ravenna) dell’edilizia – con specializzazioni nella qualificazione energetica e sismica degli edifici e nel recupero del patrimonio architettonico – e del turismo anche sociale e sostenibile rivolto alle aree interne. Altri percorsi sono finalizzati ad acquisire competenze trasversali strategiche per la competitività delle imprese di ogni settore, quali il controllo di gestione e l’internazionalizzazione.

Entro il 10 ottobre sarà possibile anche iscriversi ai 13 i percorsi biennali per diventare Tecnici superiori approvati dalla Regione e realizzati dalle 7 Fondazioni ITS presenti sul nostro territorio. Un’offerta di formazione non universitaria connessa e rispondente alle richieste dei sistemi produttivi regionali leader sui mercati nazionali e internazionali e necessaria allo sviluppo di settori ad alto potenziali di crescita.

Entro il 2014 la Giunta regionale approverà inoltre l’offerta di formazione superiore, percorsi tra le 300/500 ore che completano l’offerta della Rete politecnica e che rappresentano un’opportunità di formazione specifica e mirata per giovani e adulti, occupati e non. La Regione ha già approvato il bando di chiamata per gli organismi accreditati affinché presentino i propri progetti formativi.

Tutti i percorsi della Rete Politecnica sono approvati dalla Regione Emilia-Romagna e sono gratuiti in quanto finanziati da risorse europee (Fondo sociale europeo), nazionali e regionali

Gratta il cielo e scopri in mondo, mostra fotografica a Ferrara per il Festival Internazionale

da: organizzatori

Si svolgerà dal 28 settembre al 5 ottobre la mostra fotografica Gratta il cielo e scopri il mondo. Dai Giardini della Stazione ai Giardini dell’Amore, organizzata dall’ Associazione Culturale Fotografia, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Ferrara e l’Associazione Ferrara Solidale e Sicura, presso la Caffetteria Ristoro Schifanoia (Giardino dell’Amore) a Ferrara, nell’abito del Festival Internazionale.
La mostra fotografica è il risultato di un laboratorio espressivo di foto-reportage per ragazzi dagli 11 ai 16 anni, tenuto da Ippolita Franciosi con la collaborazione di Dario Egidi, Letizia Rossi e Guido Siviero, dell’Associazione Culturale Fotografia, dedicato alla creazione di una storia per immagini sul Grattacielo di Ferrara, dove coesistono più di venti etnie diverse in un continuo scambio culturale.
L’esposizione nasce dalla volontà di dare l’opportunità ai ragazzi che abitano il Grattacielo di Ferrara di raccontare il proprio vissuto, la propria storia, il proprio mondo. Raramente, infatti, il mondo variegato dei migranti ha l’occasione di raccontare la propria visione della realtà in prima persona o di esprimere la propria fantasia e creatività nello spazio pubblico della città. Inoltre gli stereotipi diffusi nel pensiero comune e rafforzati dai media aumentano l’invisibilità sociale delle popolazioni migranti, a cui troppo spesso si associano problemi di integrazione, marginalità e povertà.
La mostra si aprirà domenica 28 settembre alle ore 15,00 con un concerto live acustico di Artan Fuorimoda, un artista albanese, con accento vagamente romagnolo, mentre il giorno di chiusura dell’evento – domenica 5 ottobre – alle ore 11,00 l’attrice Tatiana Lepore, accompagnata dalla chitarra del musicista ferrarese Giorgio Felloni leggerà alcuni brani estratti da scrittori che hanno trattato la condizione dell’esule (Foscolo, Omero, Botho Strauss, K. Kavafis, S. Mrozek).
Il progetto Gratta il cielo e scopri il mondo è un’idea di Ippolita Franciosi, socia dell’Associazione Fotografia, laureata al Dams, fotografa professionista ferrarese, che da anni si occupa di laboratori di alfabetizzazione alla fotografia rivolti a bambini sia all’estero (in Kosovo con i bambini Rom) che in Italia (a Napoli con le donne migranti), che dal 3 al 12 ottobre espone presso la libreria Feltrinelli di via Garibaldi, sempre a Ferrara, una sua mostra personale dal titolo Resistenze. Il passaggio della staffetta, che è una sorta di invito a raccontare una storia della resistenza civile e armata attraverso i volti delle protagoniste. Le fotografie “parlano” di donne che hanno vissuto quel periodo in maniere diverse, come partigiane combattenti, staffette, deportate, tutte protagoniste del variegato mondo della Resistenza.

Gratta il cielo e scopri il mondo è un’iniziativa gratuita ed è aperta dalle ore 11 alle ore 18 tutti i giorni tranne il lunedi.

Per informazioni: Tel. 0532/60699; oppure 3491841099
https://plus.google.com/+FOTOGRAFIATorino

RemTech Expo 2014 verso la conclusione. Il programma di Venerdì 19 Settembre

da: ufficio stampa Ferrara Fiere Congressi

RemTech Expo, l’evento più specializzato in Italia sulle bonifiche dei siti contaminati e la riqualificazione del territorio, organizzato da Ferrara Fiere Congressi in partnership con la Regione Emilia-Romagna, si avvia alla conclusione dell’ottava edizione con una giornata ricchissima di appuntamenti di grande interesse.

Venerdì 19, al Quartiere fieristico di Ferrara terranno banco non solo i temi legati alla remediation e alla tutela dell’ambiente, ma anche quelli che riguardano il dissesto idrogeologico e il rischio idraulico, senza dimenticare gli impianti di riciclaggio dei rifiuti e l’utilizzo dei materiali inerti.

Alle 9.30, nell’ambito di Coast Esonda – la Sezione speciale di RemTech dedicata alla tutela della costa e del mare e alla manutenzione del territorio a rischio –, inizieranno in contemporanea l’incontro tecnico curato da OGS – Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale su “Attività e progetti per l’ambiente, dall’oceanografia alla geologia” e il convegno su “Opere portuali e marittime” che, nel corso di tre diverse sessioni, coinvolgerà alcuni dei massimi esponenti di CNR-ISMAR (Consiglio Nazionale delle Ricerche-Istituto di Scienze Marine) e delle Autorità Portuali di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta, Ravenna e Ancona.

Come già avviene a RemTech da alcune edizioni, la protezione dell’ambiente sarà affrontata da un punto di vista altamente specializzato, attraverso il “Corso di Alta Formazione sugli illeciti ambientali”. Tra i relatori, Alessandro Bratti, Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, Laura D’Aprile, funzionaria del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, il magistrato Luigia Spinelli, il Procuratore della Repubblica di Gela, Lucia Lotti, e Cristina Gerardis dell’Avvocatura Generale dello Stato, che approfondiranno le questioni del diritto penale dell’ambiente, le prospettive di riforma e la disciplina del danno ambientale.
Si tornerà a parlare di acque, rischio idraulico e pianificazione territoriale nelle diverse sessioni del convegno “Acqua e città”, grazie ai contributi di rappresentanti di primo piano della Protezione Civile (da Titti Postiglione a Paola Pagliara), di AIPo – Agenzia Interregionale per il fiume Po e del Distretto Idrografico delle Alpi Orientali.
Tra gli appuntamenti del pomeriggio, il workshop sul Progetto BALMAS CNR di Ancona per la protezione del Mare Adriatico dall’inquinamento dovuto alle acque di zavorra.
Inertia, la Sezione speciale di RemTech sul recupero dei rifiuti inertia, proporrà alle 11 un incontro tra imprese e pubblica amministrazione sull’utilizzo dei materiali inerti nella provincia di Ferrara, con la partecipazione di Caterina Ferri, Assessore all’Ambiente del Comune di Ferrara, di Antonio Fiorentini, Sindaco del Comune di Argenta, di Cristiano Bulgarelli, amministratore unico di Patrimonio srl di Copparo, e di Diego Carrara, Direttore di ACER. Alle 14.30 è, invece, fissato il Forum curato da ANPAR – Associazione Nazionale Produttori Aggregati Riciclati sulla gestione degli impianti di riciclaggio dei rifiuti da C&D.
Nei padiglioni della Fiera di Ferrara proseguiranno anche le lezioni della “RemTech Russia School”, la prima scuola italo-russa sulle bonifiche, e i convegni degli Eventi paralleli internazionali The Sustainable Remediation Conference 2014 e International Symposium on Sediment Management I2SM.

Venerdì 19 settembre i Solisti dell’Orchestra Città di Ferrara in Castello Estense ripercorrono un secolo di musica francese

da: ufficio stampa Provincia di Ferrara

Sarà la sala degli Stemmi in Castello Estense ad ospitare venerdì 19 settembre alle 21 il un nuovo appuntamento con Delizie Destate, la rassegna musicale promossa dalla Provincia di Ferrara con il contributo della Regione Emilia-Romagna.
Protagonisti della serata, dopo il successo dello scorso 12 settembre, di nuovo i Solisti Orchestra Città di Ferrara, che proporranno un insolito percorso attraverso un secolo di musica francese, dal primo dopoguerra ai giorni nostri.
Apre la serata Rapsodie nègre di Francis Poulenc, del 1917, la prima opera del compositore francese giunta fino a noi.
Ad eseguirla saranno Nicola Guidetti (flauto), Giovanni Polo (clarinetto), Roberta Scabbia e Cristina Alberti (violini), Florinda Ravagnani (viola), Valentina Migliozzi (violoncello) e Andrea Ambrosini (pianoforte), affiancati dal baritono Hwan Lee.
A seguire il Trio in Sol minore op. 120 di Gabriel Fauré, portato a termine nel 1923 e considerato tra i capolavori dell’autore.
L’interpretazione dello spartito è affidata a Giovanni Polo (clarinetto), Valentina Migliozzi (violoncello) e Andrea Ambrosini (pianoforte).
Più recente è il conclusivo Sextour di Guillaume Connesson.
Interpreti di questa insolita pagina, dalle sonorità gioiose e brillanti, sono Giorgio Ferroci (oboe), Giovanni Polo (clarinetto), Cristina Alberti (violino), Florinda Ravagnani (viola), Lorenzo Baroni (contrabbasso) e Andrea Ambrosini (pianoforte).
L’ingresso è libero, fino ad esaurimento della disponibilità.

Aspettando la Sagra dell’Anguilla approda a Lido degli Estensi

da: organizzatori

Ultima tappa costiera, fra venerdì 19 e domenica 21 settembre, per “Aspettando la Sagra dell’Anguilla”: nell’ultimo week end che precede l’inizio della grande kermesse dedicata alla ‘regina delle valli’, il cartellone-contenitore di appuntamenti sportivi, gastronomici e musicali coordinato da Delta Input e realizzato con il contributo di Comune di Comacchio, Provincia e Cciaa di Ferrara, approda a Lido degli Estensi. Si comincia venerdì sera al Ristorante “Setaccio” di viale Carducci 48 con il Welcome Dinner con i ‘doc delle sabbie’, cena con menu territoriale abbinato ai vini del Bosco Eliceo della Tenuta Garusola-coop. Giulio Bellini che prevede insalata di mare; risotto alla marinara; fritto misto con verdurine pastellate; dolcetti della casa e caffè (costo 25 euro a persona info: 0533 327424). Sabato 20 a partire dalle 14,30 eppoi per tutta la giornata di domenica in viale delle Querce (Porta Ravenna) si disputeranno gli ultimi incontri di qualificazione del Trofeo Sicura GruppoA2A ‘due contro due’, torneo a tappe di calcetto per master e amatori, grandi e piccini, senior e coppie (info: 366 3561236). Sempre sabato, con ritrovo alle 18 ancora in viale delle Querce, sarà Aperibike, minitour gratuito – con aperitivo finale – per appassionati delle escursioni su due ruote alla scoperta di storia e curiosità del Lido degli Estensi: dal porto turistico ai ‘bilancioni’, dal traghetto per Porto Garibaldi alla ‘chiesetta nella pineta’.
Infine, domenica 21, ancora un appuntamento su due ruote da Porta Venezia alle 10,30 con Navigando&Pedalando fra Sapori di Terra & Acqua, escursione guidata slow con integrazione fra percorsi in bici (di circa 20 km.) e navigazione nelle valli che si concluderà all’Agriturismo Quieto Vivere con degustazione di risotto al brodo di gò (antica ricetta comacchiese) e fritto misto di valle, accompagnati a vino ed acqua (costo euro 25 a persona – info e prenotazione obbligatoria 345 5684017) Mentre alle 12,30 ancora al Ristorante “Setaccio” sarà Brunch in Jazz con un appetitosissimo menu che prevede cozze alla marinara; farfalle al salmone; spiedini misti di pesce con insalata mista; dolcetti della casa e caffè (euro 25 a persona –info 0533 327424) accompagnato dalle note del sax di Luca Quadrelli e della chitarra di Luca di Luzio, insieme alla splendida voce di Stefania Chiari. Luca Quadrelli, sassofonista riminese, da oltre vent’anni è presente nel panorama musicale italiano, partecipando a progetti musicali che spaziano dal funky-jazz, alla bossa nova, fino alla musica italiana d’autore. La sua spiccata sensibilità musicale si evidenzia nella capacità di dialogare con la chitarra di Luca di Luzio, in uno scambio di virtuosismi e sonorità. Luca di Luzio, chitarrista dalla formazione eclettica e dallo stile versatile. Suona l’elettrica, l’acustica, la classica e spazia dagli standard alla bossa nova fino al funky, passando per il fusion ed il blues. Ha un talento creativo ed è impegnato in numerosi progetti musicali in cui collabora con molti artisti internazionali.

IL REPORTAGE
Passaggio a nord-est: Grecia, terra di frontiera al confine d’Europa

di Valentina Cioni

Entrare nelle acque verde smeraldo di Batis, appoggiando di tanto in tanto i piedi sulle pietre grandi e lisce che ricoprono il fondale. Alzare il capo e vedere come il sole taglia il profilo delle montagne verdi di Thassos, enorme macigno, che sembra galleggiare sul mare. Vedi perfino i profili dei pini sulle colline, ti illudi di non essere né vivo, né morto, ma di rimanere sospeso così, nell’eternità che è la Grecia.

È un momento idilliaco, che si interrompe mentre mi volto verso riva: ecco Batis Beach. Moderno stabilimento balneare, pieno di famiglie all’inverosimile in questa cacofonica domenica di fine estate. C’è chi cena al ristorante piantato sulle rocce, chi rimane sotto all’ombrellone a discutere con amici e parenti; chi saltella al piano bar con il disk jokey che propone pezzi di Battisti cantati da Lavredis Maheristas. “La canzone del sole” che più o meno doveva essere intitolata “Sinnefiorame ne mou oura”, mi ha fatto passare cinque minuti di risate e nostalgia.
Quando mi è stato chiesto il perché del mio attacco convulso di risate, ho cercato di spiegare che Battisti, artista italiano, era il famoso cantante della melodia.
E niente, mi faceva strano sentirla qui, a Kavala. A duecento chilometri dalla Turchia. In quel momento il dj ha iniziato a battere le mani, cantando “Un’avventura” (in idioma greco, s’intende). Ho capito che era il momento di abbandonare la compagnia e rientrare in città col bus.

Dopotutto, erano già le sette e non volevo rischiare di perdere l’ultimo mezzo che mi avrebbe portato indietro. La fermata è nel parcheggio dello stabilimento, al di sotto di una curva a gomito che gli autisti affrontano con estrema destrezza. L’autobus arriva in orario – nonostante nessun orario sia affisso – e, salendo, timbro il biglietto davanti all’autista, passando per i tornelli. Mi affretto a prendere il posto più simpatico, quello dietro al cestino per l’immondizia e al secchio per le pulizie. È, a mio parere, il posto più simpatico, dato che mi aspetto sempre che questi attrezzi possano cadere – ahimè, mai successo – e perché è sempre bello vedere la civiltà delle persone che buttano i biglietti usati e le cicche alla vaniglia, centrando il cesto con l’autobus in pieno movimento.

È bello prendere il bus anche di sabato, qui, a Kavala. Dal quartiere di Vyronas, attraverso una via silenziosa circondata dalle case degli operai turchi e mi fermo al palo della luce: la fermata del bus. Di solito, ci sono già due o tre vecchiette, che, vedendo il mio zaino da trekking sulla schiena, mi fermano, chiedono se sono una turista, per poi sbattere i bastoni da passeggio (o scuotere i carrellini a due ruote per la spesa) urlando: “Qui è il Congo! I nostri figli lavorano all’estero, in Germania! I Greci sono retrogradi, ma anche l’Italia non se la passa mica bene, eh!”.

Poi salgono sul bus, mentre io non ho neanche dato quattro tiri alla sigaretta, che mi vedo costretta a buttarla. Alzo gli occhi, e vedo l’anziana signora che abita nella casa di fronte che scuote la testa tra le sue rose: spesso, la mattina, mi dice che l’autobus sta scendendo dalla montagna. Io non so mai se crederle o meno: non ci sono orari alle fermate. Di solito scelgo di non crederle così accendo la sigaretta, l’autobus scende, e io sono costretta a buttarla. E lei a credermi fessa.

Ripeto: è sabato. Non è un giorno come un altro. È giorno di mercato. Le donne, giovani e anziane, affollano il bus sempre più, urlando a squarciagola: “Moussakà!”, “Fao!”, “Tellio!”.
Di solito sono le parole che sento più spesso. Ruotano tutte attorno al cibo. I piatti sono intrisi di olio, sciroppi zuccherini, aceto. Si mangia alle due del pomeriggio, se si vuole fare presto. Si mangia alle tre per normalità. Si rimane a tavola un’ora, due. Vietato alzarsi. Vietato rifiutare qualunque piatto ti venga propinato. Pena la rabbia silenziosa, degli occhi verde acquamarina delle massaie greche.

Il mercato, ricorda a detta di molti i bazaar in Turchia. A me non li ricorda molto. Sembra solo una versione più povera e priva di giacche borchiate della “montagnola” di Bologna. I banchetti delle giacche sono sostituiti da infinite casse di pesche, bamies (delle specie di zucchine), biscotti, bastoncini di sesamo e chi più ne ha più ne metta. Il tutto, a prezzi stracciati.

Il greco, oggigiorno, ha due scelte per fare la spesa low budget: Lidl o mercato. Mentre dribblo gli tsigani (i rom) e le trecce d’aglio che spuntano un po’ ovunque, penso al fatto che tra questi banchi, non servono alcolici. Gli alcolici sono nei supermercati come il Carrefour ed hanno prezzi, per noi italiani, esorbitanti.
La tassazione sugli alcolici, che ne ha fatto lievitare i prezzi, ha reso di lusso avere il piano bar a casa. Come anche l’angolo doccia. Come anche gli alimenti serviti a tavola.
In ogni angolo della città, sorgono mini market di frutta e verdura. A prezzi più o meno concorrenziali. Il resto, è non proprio off-limits, ma abbastanza ai limiti del prezzo abbordabile.

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Anziani al bar che giocano al ‘tavli’

Esco dal mercato, carica di dolci che non avrò il fegato di mangiare e vado al porto. Il porto è un lungomare pedonabile dove sorgono bar coi tavoli all’aperto dai nomi vagamente familiari: “Vento Lounge Bar”, “Venezia”, “Da Giorgio”. Vado da Giorgio: il caffè greco al tavolo, da lui, costa “solo” due euro. Sono circondata da anziani, come sempre. Mi guardano tutti, come sempre. Giocano a tavli, da bravi.
Io li imito, rimango un’ora ferma al bar, a sorbire caffè e fumare sigarette. I miei polmoni, però implorano pietà: il tabacco greco, dagli aromi che hanno risvegliato la mia più cupa dipendenza, interrompe questa sessione di araliki greco.

Sulle colline attorno a Drahma, vicino al teatro di Filippi, si coltivava tabacco: la grande ricchezza della regione fino agli anni sessanta. Durante il boom edilizio, vennero abbandonate le fabbriche che sorgevano in città. Nascevano farmacie e studi di dottori. Le piccole case neoclassiche venivano abbattute per costruire condomini in cemento armato. Un boom durato una decina di anni, fino a quando gli ingegneri non trovarono più le famiglie disposte a vendere un pezzo di terra in cambio di appartamenti lussuosi. Passando per il centro città, rimangono i cadaveri di questi edifici, chiusi con delle assi di legno marcite oppure convertiti in centri per lo shopping.

Le case indipendenti e gli appartamenti greci, sono costruiti con materiali spesso, preziosi; la moglie di un diplomatico britannico, ha la casa nella zona residenziale, la più bella della regione. Qui, tutte le case sono foderate in marmo di Carrara, in colonne doriche, in minimalismo chic. Così chic, che quelle case furono costruite poiché in una zona all’epoca di scarso valore. L’investimento ha portato i suoi frutti negli anni Novanta: erano diventate le case dei ricchi, poiché vicine ad una spiaggia incontaminata, che ne aveva fatto schizzare il valore alle stelle. Ora nessuno le può più mantenere. Sono vendute ai russi, ai tedeschi. Con scarsa sopportazione, e un filo di odio. La moglie del diplomatico ha una borsa di Michael Kors. E’ un lusso, per molti qui. Nessuna donna gira in Louis Vuitton, nessuna Audi ultimo modello sfreccia per le strade.

C’è un contenimento spasmodico su tutto. Una donna, al cui marito, guardia di finanza, sono stati decurtati cinquecento euro di stipendio al mese, continua a ripetermi che: “Noi vogliamo essere come voi europei, abbiamo il complesso dell’Europa. Per noi è bella e di lusso la camicia di Zara, ostentiamo le possibilità che ci dà la vita, perché, cos’altro abbiamo?”.
Non è la prima persona che mi parla di “complesso dell’Europa”. In ogni istituto, sono appesi i corsi e le graduatorie dell’attestato “Proficency” di Inglese. La corsa all’imparare le lingue, segna la carriera di ogni cittadino. Un ragazzo delle superiori di Atene, parlerebbe meglio l’inglese di un universitario italiano.

A parte gli anziani, tutti parlano l’inglese fluentemente. Molti, visitano Roma. Tanti, detestano Atene. Ne criticano la sporcizia, la corruzione, l’immigrazione.
Ma guai, per le critiche dello straniero: scattano tutti in piedi, gli occhi lampeggiano. Solo il greco, può detestare e criticare il proprio Paese. Solo lui lo può mettere a processo, decretarne le crudeltà e condannarlo. Come il ferrarese con la sua città.

Mi alzo dal tavolo quando arriva lo scontrino. Viene portato sempre al tavolo. La legge vuole che gli esercizi commerciali emettano sempre le ricevute. Se il cliente non riceve “il conto”, può non pagare ed andarsene.
Gli anziani lanciano le pedine al tavli e mi fissano senza imbarazzo: tanto loro, si schioderanno di lì solo per pranzo.

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la taverna ‘Araliki’

Araliki è un termine rude usato per indicare il rilassarsi. C’è anche un locale, nella città vecchia, che si chiama così. È una taverna, sulla cui tettoia vi è, evidentemente, un posto riservato a pochi eletti.
Sono proprio qua davanti a riprendere fiato. Nascosta sotto l’ombra del portone dell’Imaret. Qui, nella città vecchia, dove tutto torna ad essere una salita, lo spettacolo è irreale. E’ mezzogiorno, ci sono 33° e il silenzio regna sovrano. Non viene interrotto neppure dai tedeschi in vacanza. Anche loro passeggiano con la bocca sigillata.

Le case turco-egiziane, sono dipinte in colori brillanti, ma molte sono abbandonate. Rimangono così dei muri scrostati, con piani sorretti da tremolanti pali in legno. Sotto l’architrave di alcuni ingressi, si possono trovare delle croci nere, bruciate sulla calce bianca: con un brivido, ricordo che sono state apposte per scacciare il diavolo.

L’Imaret, invece, non posso dire se è bello o brutto. Lo hanno trasformato in hotel dei privati egiziani, dopo un lungo contenzioso. Ora, lo possono vedere solo i ricchi clienti, lasciando cinquecento euro a notte. E’ una struttura egiziana, color pesca, con tante cupole. Una volta in ogni cupola, vi era una stanza. In ciascuna di essa abitava una famiglia greco-ortodossa: i rifugiati dalla Turchia, con i loro grembiuloni neri. Ora, in ogni cupola, vi è una camera singola e letti candidi come la neve. Dove una volta sorgevano minareti, ora rimane il vuoto, la scogliera, il mare al di sotto.

territorio-frontiera-grecia
scogliera

Più in alto, rimangono una chiesa ortodossa ed una lunga discesa che parte da un campo scuola spelacchiato. Gli anziani scendono due, trecento gradini, con cappellino e telo sotto braccio. Poi vanno a nuotare, a pescare polpi.
Le chiese ortodosse sono sempre piene di fedeli. La spiritualità è per molti dono innato, tempra l’animo. Ai sacrari, per esempio, c’è chi piange, chi appoggia la testa alla vetrina, chi rimane immobile e con lo sguardo vuoto.

Io penso allo sguardo vuoto del bambino che ha cercato di vendermi le rose a piazza Aristoutelous a Salonicco. Mia zia non ha voluto dargli dei soldi, e lui se ne è andato ondeggiando, con le mani sui fianchi. Era un bambino greco.
Ed io, ora, sono sulla corriera che mi porta a casa, anzi no, sono già a casa, ma vedo ancora il cartello stradale nostalgico con la scritta: “Kostantinopolis – 680 km”. Lo vedevo dal finestrino del pullman, ricordavo il patriarca ortodosso che predicava come Istanbul fosse dei Greci di diritto e mi si ferma il respiro perché, a volte, non è vero che il tempo non passa mai.

LA STORIA
Lady Pink forever

Lady Pink, nome d’arte di Sandra Fabara, è nata ad Ambato, in Ecuador, nel 1964, ed è cresciuta a New York, fin dall’età di 7 anni (arrivata nella Grande Mela con la madre e la sorella, fa parte di quegli emigranti di prima generazione, come ricorda lei in alcune interviste). Ha iniziato a dipingere vagoni della metropolitana nel 1979, dopo la perdita del suo ragazzo, mandato a vivere a Porto Rico dopo che era stato arrestato. Sandra aveva esorcizzato il grande dolore diffondendo il nome del suo ragazzo per tutta la città, come se fosse un’etichetta da stampare e imprimere sui muri. Poco dopo, aveva iniziato a firmarsi come Lady Pink, nome legato alla sua passione per le storie romantiche e a lieto fine, per l’Inghilterra, il suo periodo vittoriano e l’aristocrazia.

lady-pinklady-pinkLady Pink ha studiato alla High School of Art & Design di Manhattan, dove ha iniziato a conoscere il favoloso mondo dei graffiti, e dopo che aveva cominciato a scrivere fin dall’età di 15 anni. Ha colorato i treni della metropolitana di New York, dal 1979 al 1985. Negli anni Settanta, poche donne si dedicavano all’arte dei graffiti (tanto più che, all’epoca, avevano ancora un ruolo da rivendicare) e per questo motivo fu presto definita come la “prima donna dei graffiti”.
Nel 1980, partecipa all’evento newyorchese “Gas: Graffiti art success”. Giovane, alla mano e una delle poche donne di quel mondo colorato, Lady Pink diventa presto una delle artiste di graffiti più fotografate e intervistate dell’epoca. Nel 1983, appare in teatro, nel ruolo di Rose, nel film hip-hop Wild Style, di Charlie Ahearn. Grazie a esso diventa un’icona della cultura hip-hop. Nello stesso anno, lavora a una serie di grandi dipinti con Jenny Holzer, espone con artisti come Keith Haring e Jean-Michel Basquiat, incontra Andy Warhol.

Fin dalle scuole superiori espone nelle gallerie d’arte e, a soli 21 anni, allestisce la sua prima mostra personale, “Femmes-Fatales”, al Moore College of Art & Design di Philadelphia.
Dal 1987, Lady Pink prende la distanza dall’arte di strada ma vi ritorna nel 1993, quando conosce il futuro marito, l’artista leggendario e stravagante SMITH, con il quale collabora nella realizzazione di murales e di opere a carattere più commerciale. Quasi in simbiosi.

lady-pinklady-pinkI suoi dipinti, che spesso contengono ancora immagini dei treni della metropolitana di New York (ricordo cui resta molto affezionata), sono stati ampiamente esposti negli Stati Uniti e all’estero. Come esponente dell’arte dei graffiti, molte sue creazioni sono entrate a far parte d’importanti collezioni d’arte del Whitney Museum of American Art, del Metropolitan Museum of Art di New York, del Brooklyn Museum e del Groningen Museum of Holland. I collezionisti sono spesso alla ricerca delle sue belle opere, considerate sempre più preziose.

lady-pinkOggi, Lady Pink continua a creare nuovi dipinti su tela che esprimono la sua unica e originale visione personale e gestisce una piccola azienda con il marito, creando enormi opere in giro per New York. Mobilita gli artisti per donare arte pubblica nelle comunità culturalmente trascurate, e condivide i suoi quasi trent’anni di esperienza tenendo seminari e lezioni sui murales ad adolescenti e studenti universitari. Cerca pure di dire ai bambini che si sta lavorando anche per loro e con loro, e di spiegargli quanto sarà meraviglioso e sorprendente crescere.

LA RIFLESSIONE
Il cibo e la politica

L’abbinamento cibo-politica sembra ormai un dato acquisito con tutto il senso un po’ untuoso o appiccicoso delle performances più note: dalla mortadella in parlamento, ai cibi grevi scambiati in piazza a Roma ai tempi di Alemanno sindaco, ai gelati offerti coram populo dal presidente del Consiglio attuale. Non dimentichiamoci che in questa stagione del nostro scontento è d’obbligo il rifugio in sagre, incontri mangerecci plurimi dove si spettacolarizza di tutto e di più: pesce, carne, anatre, tartufi, “pinzini” richiestissimi ancora, come ai miei tempi, nelle feste dell’Unità dove volonterosi volontari stringono mani e abbondano in sorrisi al politico di turno per cui diventa obbligatorio da parte di quest’ultimo soffermarsi negli stand in cui si cucina. L’ossessione attuale e mediatica che fa leva sull’istinto primario del cibo sembra adombrare l’angoscia di una reale minaccia per cui il cibo non sarà più scelta e attrazione ma unicamente bisogno non sempre soddisfatto: la spesa degli italiani in default. La televisione d’altra parte, spettacolarizza i master chefs proponendoli come divinità padrone del destino umano. Anche chi vi scrive ha le sue colpe (o i suoi meriti) essendo stato per anni socio della prestigiosa e antica Accademia della cucina italiana per la quale ha ripubblicato testi rinascimentali di cucina e divagato anche sulle proprietà e nascita nientemeno che della salama da sugo oggi orrendamente chiamata con un ipercorrettismo degno di miglior causa “salama da succo” (brrr…). Poi il destino e le scelte lo hanno di fatto allontanato dai profumati pranzi e cene per avviarlo più convincentemente verso i banchetti della mente; quei simposi dove il cibo intellettuale, direbbe Dante, è il “pan degli angeli”.

Torniamo all’importanza del cibo in politica. Ieri una “Amaca” di Michele Serra su “La Repubblica” parla di questa metaforica sazietà del cibo abbinato alla politica che si conclude con una riflessione non solo letterariamente bella ma che ci induce anche ad assaporare un retrogusto di sazietà che fa bene a un’etica della politica. Scrive Serra che il connubio politica – cibo “lascia perplessi” proprio per l’abuso della “promiscuità tra microfono e pistacchio, tra discorso programmatico e brodo, un sentore di macchie d’unto sulle austere carte, di briciole sulla cravatta, e un’ostentazione pubblica di allegro appetito non è neanche tanto opportuna, via…”

Dunque se non è più tanto sollecitante scoprire come in segreto si mangino torte tra i politici, anzi, che la gravezza del post -prandium potrebbe essere solo riscattata dalle passeggiate che il commissario Montalbano fa fino al faro per digerire così , come in un transfert, lo scrittore Camilleri rinuncia alle sue fantasie mangerecce per affidarle al suo personaggio il quale alla fine proprio per quelle scorpacciate riporta la moralità e la giustizia là dove sono state offese e irrise.
Questo succede anche alla politica politicante? Lascio al lettore il giudizio.

Mi arriva appena edito un volumetto di un caro amico, lo scrittore Hans Tuzzi che è diventato famoso per i suoi romanzi polizieschi e per le inchieste condotte dal commissario Melis che lo hanno fatto conoscere al grande pubblico ma che è anche autore di un importante romanzo di natura etico-politica Vanagloria ambientato nella “Milano da bere”. Il titolo del libriccino è Zaff&rano e altre spezie, editore Slow Food, quindi in regola con l’attuale mania del cibo. Eppure questo racconto complesso e affascinante fa del cibo non qualcosa che lascia il sapore di unto sui vestiti e in bocca ma si rivela una lirica evocazione affidati a due “djinn dei deserti” due Folletti che si chiamano Zaff e Rano. La storia di questa spezie si affida alla rivelazione della prozia Augusta, unica e somma ministra dei misteri della cucina. Il cibo diventa dunque la possibilità di un’evocazione lirica che traduce in parole sapori e memorie. Bellissimo! Le tradizioni materne della cucina austriaca e paterne italiane si fondono e diventano quella “passione civile” assente nella casa dell’autore ma che l’autore oggi rivive proprio alla luce del racconto di memorie che sono, come ci è stato detto dai grandi scrittori non un fedele ricordo ma una menzogna letteraria. C’è un passo che spiega tutto questo e che vale la pena riportare. La memoria riporta alla mente (e alla scrittura) un’Italia diversa che l’autore ricostruisce ben sapendo che in quel caso non è quella della sua infanzia ma una finzione. Eppure quell’Italia anni Cinquanta: “ Aveva già come il seme la pianta, tutto il degrado etico civico culturale e ambientale che ci devasta oggi. Ma era l’Italia della mia infanzia, e se oggi le rimpiango entrambe – Italia e infanzia- sono consapevole di mentire a me stesso, perché è solamente nel mio rimpianto che la complice magia dell’inverno succedeva innocente e perfetta dell’assorta immobilità dell’estate”

Sapranno i politici locali e nazionali difronte a salama e “pinzin”, “taiadel” e “torta ad taiadel” capire e ritrovare il giusto rapporto tra politica e cibo?

Tanto è un maschio

Ho sentito spesso mamme riferirsi al loro bambino con l’espressione “tanto è un maschio”. La frase suona in apparenza come una svalutazione del maschio rispetto alla femmina. In realtà la frase e l’idea di differenza che la sostiene, pone il bambino fin dalla prima infanzia, in una posizione di superiorità, dispensandolo da certi compiti.
Occorrerebbe trattarlo come si tratterebbe una figlia. Soprattutto nel caso in cui si abbiano un maschio e una femmina è evidente la differenza che fanno sia le madri che i padri nel rapportarsi con uno o con l’altra. L’educazione è permeata da stereotipi culturali che condizionano il tipo di messaggio passato da una generazione all’altra. Basta osservare i giochi per le bambine e i bambini per accorgersi di quali significati veicolano gli uni e gli altri. I giochi per le bambine abituano a un gioco fin da subito più sul piano del simbolico, i giochi per i bambini coinvolgono di più solitamente il corpo e l’azione.
Ho ascoltato troppo spesso mamme mentre raccontavano di come chiedevano solo alla figlia femmina di sparecchiare dopo cena, lasciando andare il maschio a guardare la tv. Per poi stupirsi successivamente di come il figlio non le aiutasse mai in casa. Bisognerebbe insegnare l’uguaglianza nei diritti, ma soprattutto nei doveri fin da piccoli. Solo così si potrà far capire al figlio maschio fin da subito, ad esempio, che occuparsi della casa è una fatica che andrà condivisa con la persona che amerà.
Non bisognerebbe usare frasi come “non piangere che è da femminuccia”, perché così non si abitua il bambino a verbalizzare le emozioni e a saperci fare con esse da adulto. Possono crescere così maschi non in grado di manifestare le emozioni nel modo corretto fino ad arrivare a casi estremi in cui le emozioni vengono espresse attraverso atti violenti. È importante educare alla verbalizzazione fin dall’infanzia per non avere adolescenti incapaci di esprimere emozioni e di provarle oppure adulti non in grado di gestire la rabbia ad esempio.
Bisogna parlare coi figli e chiedere di parlare, non in modo intrusivo certo ma mostrando una disponibilità all’ascolto attivo. Non archiviare tutto con un «è un maschietto, certe cose se le tiene dentro». I pregiudizi sul maschile e femminile veicolano significanti che condizionano e strutturano il comportamento successivo. Occorre insegnare ad aprire un dialogo, a chiarirsi, a confrontarsi. Far capire com’è importante usare le parole, l’intelligenza, anche la furbizia, al posto della violenza. Spiegare come «stendere» una persona con un discorso, non con un pugno. E fare capire che la violenza si combatte con il dialogo, con le domande, con la comprensione, non con altra violenza. Altro punto fondamentale è il posto dato al figlio all’interno della famiglia. Il figlio maschio non può essere messo, come spesso purtroppo accade, al posto dell’uomo: non è un fidanzato o un marito. È un figlio, e un giorno dovrà andare via e amare altre persone. Bisogna spingerlo ad andarsene un pochino ogni giorno. E’ sicuramente emozionante sentire il tuo bambino che ti dice «ti amo», ma poi, ad un certo punto, dovrà dirlo ad un’altra persona. E non potrà cambiare improvvisamente: dovrai essere tu, mamma, giorno dopo giorno, a fargli capire che c’è un mondo là fuori che aspetta lui e tutto il suo affetto. Una madre non deve apparire perfetta agli occhi del figlio, perché non lo è e non lo deve essere, anche perché altrimenti il confronto con le altre donne diventa sempre perso in partenza perché mai nessuna sarà all’altezza della MAMMA. Le nuove famiglie pongono altre questioni che rimando ad un prossimo articolo.

Chiara Baratelli, è psicoanalista e psicoterapeuta, specializzata nella cura dei disturbi alimentari e in sessuologia clinica. Si occupa di problematiche legate all’adolescenza, dei disturbi dell’identità di genere, del rapporto genitori-figli e di difficoltà relazionali.
baratellichiara@gmail.com

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