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Giorno: 30 Settembre 2014

Comune di Ferrara, tutti i comunicati del 30 settembre

da: ufficio stampa Comune di Ferrara

La newsletter del 30 settembre 2014

BIBLIOTECA ARIOSTEA – Conferenza di Franchino Falsetti mercoledì 1 ottobre alle 17
Ricordando Giacomo Puccini nel novantesimo della scomparsa
30-09-2014

Sarà il critico d’arte e musicologo Franchino Falsetti ad approfondire i diversi aspetti della personalità artistica di Giacomo Puccini nel corso della conferenza dedicata al celebre compositore toscano in programma mercoledì 1 ottobre alle 17 nella sala Agnelli della biblioteca Ariostea. L’incontro è aperto a tutti gli interessati.

LA SCHEDA a cura di Franchino Falsetti

Giacomo Puccini, raffinato cantore della semplice quotidianità, delle piccole storie di innamorati, di una popolare sensualità dai melanconici risvolti sentimentali. E ancora, un sensibile e contemporaneo artista nel verismo dell’esaltazione di un piccolo mondo d’innamorati: dalla “Manon” alla “Butterfly”, dalla “Bohème” alla “Tosca”, ove si specchiano le sue idealità liriche.
La personalità artistica di Puccini, ancora oggi, a novant’anni dalla sua morte, rimane oggetto di controversi giudizi critici, aldilà delle passionali emozioni e della popolarità delle intramontabili “recondite armonie”.
La figura eclettica di Puccini non può essere presentata secondo accademismi o rigorose valutazioni stilistiche, guardando, esclusivamente, al passato. E’ opportuno invece, per apprezzare la sua genialità e l’innovazione creativa, anticipatrice di quello che sarà un radicale cambiamento del “sentire” e “vivere” la musica, poter indagare i rapporti che l’artista coltivò, con istintiva curiosità e versatilità, con le diverse culture musicali e teatrali del suo tempo.

PALAZZO BONACOSSI – Venerdì 3 ottobre alle 18 inaugurazione in via Cisterna del Follo
Con “Aspettando Schifanoia… si espone a Bonacossi” in mostra opere del nostro patrimonio artistico
30-09-2014

E’ stata presentata alla stampa questa mattina la mostra “Aspettando Schifanoia… si espone a Bonacossi”, una selezione di opere che ripopoleranno Schifanoia a restauro completato provenienti tra l’altro dalla Collezione Orfanotrofi e Conservatori, dalla Chiesa della Madonnina, dal Museo Riminaldi. La rassegna, organizzata dai Musei Civici di Arte Antica e Storico-scientifici sarà inaugurata a Palazzo Bonacossi (via Cisterna del Follo 5) venerdì 3 ottobre alle 18.

All’incontro con i giornalisti erano presenti l’assessore comunale alla Cultura Massimo Maisto, il direttore dei Musei civici di Arte Antica e Storico-scientifici Angelo Andreotti, Elena Bonatti, Maria Teresa Gulinelli ed Elisabetta Lopresti curatrici dell’allestimento, il presidente dell’Ambassador Club Italia-sezione di Ferrara Giorgio Borasio e Guido Reggio della Fondazione Cassa di Risparmio di Ferrara.

“Venerdì in queste sale inauguriamo una mostra che è al contempo un museo. – ha affermato nella sua introduzione il direttore Angelo Andreotti – Le quattro sezioni realizzate, infatti, resteranno allestite fino a quando non si apriranno a palazzo Schifanoia gli spazi adatti per ospitare tutte le opere. Palazzo Bonacossi – ha aggiunto – oltre ad avere triplicato negli ultimi tre anni il numero dei visitatori (nel 2013 sono stati 12mila) è anche l’unico palazzo uscito indenne dal sisma. Anche per questo è destinato a diventare palestra di sperimentazione, di esposizioni e di idee, impegnato anche nella ricerca di nuovi sponsor interessati a contribuire ai restauri”.
“Al termine degli interventi di restauro tutti i nostri musei riapriranno e saranno più belli e appetibili di prima – ha confermato il vicesindaco Massimo Maisto – e potranno ospitare esposizioni, iniziative, opportunità didattiche. La politica culturale dell’Amministrazione, infatti, prevede per tutti i nostri spazi compiti di affiancamento delle sedi espositive stabili, con la messa in campo di percorsi di aggiornamento e di scambio. Il Museo Schifanoia in particolare, – ha ribadito l’assessore – per le dimensioni del recupero al quale sarà sottoposto è destinato alla sua riapertura a diventare luogo di stimolo, di ricerca e di allestimento di mostre temporanee”.

– Nella foto in alto le curatrici della mostra oggi alla presentazione

(Comunicato a cura dei Musei d’Arte Antica e Storico Scientifici)

Siamo in attesa che Palazzo Schifanoia sia ristrutturato. Dopo le lesioni del terremoto del
2012, riaprire al pubblico il Salone dei Mesi e la Sala delle Virtù è stata una conquista importante. È ora in corso il progetto che porterà al ripristino degli ambienti che furono sede del Museo dal 1898, alla sistemazione della fabbrica trecentesca e, soprattutto, all’ampliamento museale che interesserà l’antica delizia estense. Per dare continuità all’attività espositiva del patrimonio custodito dai nostri Musei, dal 3 ottobre Palazzo Bonacossi ospiterà una selezione delle opere che ripopoleranno Schifanoia in un prossimo futuro. La mostra Aspettando Schifanoia… si espone a Bonacossi è composta da quattro sezioni:
– Dipinti dalla Collezione Orfanotrofi e Conservatori e dalla Chiesa della Madonnina
– Restauri e proposte
– Novità per il Museo Riminaldi
– Leopoldo Cicognara scolpito da Antonio Canova
Si apre con una spettacolare selezione di dipinti di arte sacra del Cinque e Seicento appartenenti al deposito degli ex Orfanotrofi e Conservatori o provenienti dalla Chiesa della Madonnina, opere di grandi maestri come Sebastiano Filippi detto il Bastianino o Ippolito Scarsella detto lo Scarsellino. Nella sezione Restauri e proposte, accanto alla cinquecentesca Madonna del cedro, si presentano per la prima volta insieme, i tre stadi dell’affresco staccato della Crocifissione, eseguito nella prima metà del Quattrocento dal Maestro di Casa Pendaglia.
Sul versante della classicità e delle belle arti si sviluppa il percorso del Museo settecentesco concepito dal cardinale Riminaldi, ampliato con sculture di recente restauro; tra le novità, un monumentale busto di Marco Aurelio impreziosito dal panneggio in marmi policromi e una raffinata serie di piccole erme in marmo rosso, eccezionalmente ricongiunte dopo oltre cinquant’anni di permanenza in diverse sedi pubbliche.
L’esposizione ha esito spettacolare al cospetto del Busto di Leopoldo Cicognara, scolpito tra 1819 e 1820 da Antonio Canova.
Nell’ambito della mostra, nel salone d’onore del Palazzo, sabato 4 ottobre alle 11 si terrà la conferenza La Madonna del Cedro. Un capolavoro ritrovato relatori Elisabetta Lopresti e Fabio Bevilacqua. Si tratta del primo appuntamento di un ciclo che avrà come oggetto temi, opere e problemi legati all’esposizione.

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Palazzo Bonacossi – via Cisterna del Follo, 5 – 44121 Ferrara tel. 0532 232933 – fax 0532 232944
e mail: arteantica@comune.fe.it – Codice Fiscale e partita I.V.A.: 00297110389
Aspettando Schifanoia… si espone a Bonacossi
Palazzo Bonacossi via Cisterna del Follo 5, 44121 Ferrara
dal 3 ottobre 2014
Organizzazione Musei di Arte Antica e Storico-Scientifici
A cura di Elena Bonatti, Maria Teresa Gulinelli e Elisabetta Lopresti
Inaugurazione 3 ottobre 2014, ore 18.00
Orario Lunedì 9.00-13.00; dal martedì al sabato 9.00-18.00. Chiuso domenica
Ingresso gratuito
Informazioni Ufficio Informazioni e Prenotazioni Mostre e Musei – Tel. 0532/244949 – Fax 0532/203064
La mostra è stata realizzata con la collaborazione e il sostegno di Ambassador Club Italia – sezione di Ferrara, AMSEFC s.p.a. – Ferrara, ASP-Centro servizi alla Persona -Ferrara, Fondazione Carife Pinacoteca Nazionale di Ferrara.

INTERPELLANZE E INTERROGAZIONI – Presentate dai gruppi GOL e PD in Consiglio comunale
Utilizzo della palestra San Benedetto, sviluppo della chimica e situazione del Bricocenter
30-09-2014

Queste le interpellanze e le interrogazioni pervenute:

– Il consigliere Rendine (gruppo GOL) ha interpellato il sindaco Tiziano Tagliani e gli assessori allo Sport/Decentramento Simone e Merli e alla Pubblica Istruzione Annalisa Felletti in merito alla convenzione per l’utilizzo della palestra di San Benedetto

– il consigliere Finco (gruppo PD) ha interpellato il sindaco Tiziano Tagliani e l’assessora all’Ambiente/Lavoro/Attività produttive Caterina Ferri in merito agli accordi per lo sviluppo della chimica nel nostro territorio

– il consigliere Talmelli (gruppo PD) ha interrogato il sindaco Tiziano Tagliani e l’assessora all’Ambiente/Lavoro/Attività produttive Caterina Ferri in merito alla situazione del Bricocenter.

CITTA’ SOLIDALE E SICURA – Presentato il programma generale da’assessore Sapigni insieme a enti e associazioni partner
Festa della Legalità e della responsabilità 2014 nel segno dell’educazione
30-09-2014

Un ricco calendario di incontrio e iniziative rivolte agli studenti e a tutti i cittadini caratterizza il programma 2014 della ‘Festa della Legalità e della Responsabilità’ che si svolgerà a Ferrara dal 4 al 15 ottobre prossimi. Il calendario degli appuntamenti è stato presentato oggi, martedì 30 settembre nella sala dell’Arengo della residenza municipale, dall’assessore comunale alla Sanità e Servizi alla Persona e Politiche familiari Chiara Sapigni e insieme al presidente di Libera – Coordinamento di Ferrara Donato La Muscatella, al presidente di Arci Ferrara Paolo Marcolini, al responsabile dell’Ufficio comunale Sicurezza Urbana Giorgio Benini e a Elena Buccoliero dell’Ufficio comunale Diritti dei minori.

“In questa nuova edizione del festival abbiamo ampliato la rete di partner istituzionali – ha affermato l’assessore comunale Sapigni – segno che l’Amministrazione comunale è riuscita acoinvolgere sui temi della legalità e responsabilità tanti soggetti del territorio e non solo”.

“Sono temi trasversali – ha aggiunto La Muscatella – che stimolano in noi una riflessione sulle differenti declinazioni del concetto di responsabilità, un impegno che ci deve vedere coinvolti sia personalmente sia collettivamente, negli ambienti che frequentiamo e viviamo”.

>> LE SCHEDE

– FESTA DELLA LEGALITA’ E DELLA RESPONSABILITA’ edizione 2014
“Educare alla legalità” (a cura del Centro di Mediazione)

“La legalità (…) è «insieme rispetto e pratica delle leggi». Non solo rispetto di norme imposte dall’alto, ma pratica quotidiana di regole condivise. Così intesa «la legalità è un’esigenza fondamentale della vita sociale per promuovere il pieno sviluppo della persona umana e la costruzione del bene comune». “Un’esigenza fondamentale”: fondamentale diventa allora educare ed educarci alla legalità, o meglio alla responsabilità. La legalità non è infatti un valore in quanto tale: è l’anello che salda la responsabilità individuale alla giustizia sociale, l’io e il “noi”. Per questo non bastano le regole. Le regole funzionano se incontrano coscienze critiche, responsabili, capaci di distinguere, di scegliere, di essere coerenti con quelle scelte. Il rapporto con le regole non può essere solo di adeguamento, tanto meno di convenienza o paura. La regola parla a ciascuno di noi, ma non possiamo circoscrivere il suo messaggio alla sola esistenza individuale: in ballo c’è il bene comune, la vita di tutti, la società. L’educazione alla legalità si colloca allora nel più ampio orizzonte dell’educarci insieme ai rapporti umani, con tutto ciò che questo comporta: capacità di riconoscimento, di ascolto, di reciprocità, d’incontro, di accoglienza. Nella consapevolezza che la diversità non solo fa parte della vita ma è la vita, la sua essenza e la sua ricchezza. “.
E’ con queste parole che don Luigi Ciotti, fondatore di Libera – Associazione, nomi e numeri contro le mafie, lega indissolubilmente tra di loro le parole chiave legalità – responsabilità-educazione.Legame che l’edizione 2014 della “Festa della Legalità e della Responsabilità” , giunta al suo quinto anno, intende approfondire con un ricco calendario di iniziative a carattere informativo, divulgativo, ludico e conviviale.
Organizzata dal Centro di Mediazione – Progetto Ferrara Città Solidale e Sicura del Comune di Ferrara, Libera Coordinamento di Ferrara, Ufficio Diritti dei Minori del Comune di Ferrara e con la preziosa collaborazione organizzativa di Arci Ferrara, la “Festa della Legalità e della Responsabilità” è arricchita dai contributi di Avviso Pubblico, Teatro Nucleo, Coordinamento Teatro Carcere Emilia Romagna, Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Ferrara, Tribunale per i Minorenni di Bologna e Camera Minorile di Ferrara, Centro Donna Giustizia, Cinema Boldini, Arci Bolognesi, Presidio Studentesco “Giuseppe Francese”. Media partner dell’evento è l’Einaudi TG, la troupe di ragazzi dell’Istituto Einaudi e l’Ufficio Audiovisivi del Comune di Ferrara.
La Festa si apre il 4 ottobre con due spettacoli teatrali (con ingresso a inviti) organizzati, dalle ore 10, presso la casa Circondariale di Ferrara dal titolo:”Tasso – Materiali”, con la regia di Horacio Czertok e “Hardcore”, con la regia di Andrea Amaducci. La produzione è del Teatro Nucleo in collaborazione con il Coordinamento Teatro-Carcere Emilia Romagna e con la Casa Circondariale di Ferrara.
Il 5 ottobre alle 10 presso la Sala Arengo dell Residenza Municipale, invece, ci sarà l’occasione di riflettere, tramite la Presentazione del Rapporto 2013, a cura di Avviso Pubblico, “Amministratori sotto tiro”, sul “quotidiano eroismo” di amministratori pubblici che in tutta Italia subiscono minacce e delle intimidazioni mafiose e criminali. Interverranno Doris Lo Moro, Presidente della Commissione Parlamentare d’inchiesta sulle intimidazioni agli amministratori locali, Pier Paolo Romani, Coordinatore nazionale di Avviso Pubblico ed Elisa Trombin, Sindaco del Comune di Jolanda di Savoia. L’apertura è affidata a Chiara Sapigni, Assessore alla Sanità, Servizi alla Persona e Politiche familiari del Comune di Ferrara.
Anche l’Università, tramite il Dipartimento di Giurisprudenza, il 6 ottobre, dalle 10, collabora alla Festa con la presentazione del libro “Mafie del Nord. Strategie criminali e contesti locali” con Antonio Viscomi e Vittorio Mete dell’Università di Catanzaro; con Rocco Sciarrone, professore dell’Università di Torino e il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Ferrara, colonnello Carlo Pieroni.
Evento particolarmente innovativo, organizzato in collaborazione con l’Ufficio Diritti dei Minori del Comune di Ferrara, è “Non era un gioco – Simulazione di un processo penale minorile”. L’evento, in programma il 7 ottobre dalle ore 9, vede l’attiva partecipazione del Tribunale per i Minorenni di Bologna, nonché di diversi soggetti del territorio (Ser.T. AUSL, Servizio Sociale ASP, Ufficio Minori della Questura di Ferrara, Camera Minorile di Ferrara, Città del Ragazzo, Libera Coordinamento di Ferrara) che per un giorno diventeranno “attori”.Gli studenti delle scuole superiori, dopo una prima fase di lavoro di gruppo, saranno coinvolti alla sala Estense (ore 11) in un processo del tutto verosimile a un loro coetaneo, il quale dovrà difendersi dall’accusa di possesso di sostanze stupefacenti, sostanze che, durante una serata in discoteca, hanno causato un malore alla sua ragazza.
Donna Giustizia propone invece, il 10 ottobre alle ore 15 nella Sala Arengo del Municipio, la presentazione della ricerca – azione:”Il lavoro gravemente sfruttato tra i lavoratori stranieri a Ferrara”, a cura di Francesco Carchedi, ricercatore presso il Parsec.Intervengono, oltre al curatore: Paola Castagnotto (Presidente Centro Donna Giustizia), Donato La Muscatella (Referente Coordinamento provinciale di Libera), Miriam Cariani (CGIL-Ferrara); Giovanni Mottura (Osservatorio sull’immigrazione dell’Ires); Marco Paggi (avvocato ASGI).Coordina il dibattito Cristiana Fioravanti (Università di Ferrara); le conclusioni sono affidate all’Assessore Chiara Sapigni.
Ospite d’onore sarà l’ex magistrato Gherardo Colombo, che interverrà il 13 ottobre (ore 21 alla Sala Estense) in un incontro dal titolo:”Il rispetto della legalità come responsabilità diffusa”, insieme a Tiziano Tagliani, Sindaco di Ferrara e Daniele Lugli, presidente emerito del Movimento Nonviolento. In quell’occasione verrà consegnato il premio “Cittadinanza Responsabile 2014″. Gherardo Colombo interverrà anche il 14 ottobre (sala Boldini ore 11) a un incontro con le scuole superiori dal titolo:””Le regole non fanno la felicità. O sì!?”. Condurranno l’iniziativa Elena Buccoliero (Ufficio Diritti dei Minori del Comune di Ferrara ) e Alberto Urro (Promeco)Apre l’incontro un saluto dell’Assessore Chiara Sapigni.
Spazio al cinema, l’8 ottobre (Sala Boldini), alle 21, con la proiezione del film “Romagna nostra: le mafie sbarcano in Riviera”, organizzata da Libera Coordinamento di Ferrara e Arci Ferrara in collaborazione con il Gruppo Antimafia “Pio La Torre” di Rimini. Subito prima si terrà la proiezione del corto “siamo tutti coinvolti!” della Pro Loco di Voghiera. Aprirà la serata, dalle 19, 30, un aperitivo con i prodotti di Libera Terra.
La manifestazione si chiude il 15 ottobre con un momento di festa organizzato dal Presidio Studentesco di Libera “Giuseppe Francese”, in collaborazione con il circolo Arci Bolognesi. Dopo un aperitivo a offerta libera, preparato con i prodotti di Libera Terra, seguirà un concerto della band degli Skapadizz. Ingresso nella sede del circolo Arci Bolognesi con tessera Arci.
Il sito della manifestazione, per rimanere aggiornati sulla programmazione e scaricare i materiali della festa, è http://provalegalita.wordpress.com/. In un secondo momento, invece, fungerà da portale e da aggregatore di notizie per tutti gli enti e le associazioni che si occupano di promozione della legalità.
Punto d’ eccellenza di questa iniziativa è la collaborazione di un gran numero di attori diversi e che ne un’esperienza “corale”, per diffondere sempre di più e con forza crescente i valori della cittadinanza attiva e responsabile.

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TEATRO IN CARCERE – in collaborazione con Internazionale a Ferrara

Il festival Internazionale a Ferrara, organizzato dall’Associazione IF, da ARCI Ferrara, dalla rivista Internazionale, con il contributo e il sostegno del Comune di Ferrara, della Provincia di Ferrara e della Regione Emilia-Romagna, è giunto ormai alla sua ottava edizione ed ha ricevuto una significativa accoglienza da parte del pubblico e dei media.

L’attenzione ai temi sociali e alla cultura sono gli elementi fondativi del festival sin dalla prima edizione, tenutasi nel 2007, nella convinzione che l’informazione su questi temi rappresenti elemento imprescindibile della formazione del processo democratico. Per questa ragione abbiamo accolto con grande favore la possibilità, prospettataci da Horacio Czertok, di inserire all’interno della nostra programmazione uno spettacolo teatrale realizzato dai detenuti da tenersi all’interno della Casa circondariale di Ferrara, aperto, su invito, anche a giornalisti e personalità indicate dal festival stesso. La nostra speranza è che tale spettacolo possa informare sulle attività rieducative che si svolgono all’interno del carcere e favorire una maggiore integrazione della Casa circondariale alle attività culturali che si svolgono nella nostra città.

4 ottobre 2014 h 10 – INTERNAZIONALE incontra il Carcere

Il Teatro della Casa Circondariale di Ferrara presenta

TASSO-MATERIALI regia Horacio Czertok

HARDCORE regia Andrea Amaducci

Con la partecipazione dei detenuti/attori Desmond Blackmore, Lesther Batista Santisteban, Massimo Chiodi, Alberto Finessi, Romano Fragassi, Rodian Kapitani, William Librizzi, Agim Selimi, Edin Ticic.

Video Marinella Rescigno.

Produzione Teatro Nucleo, con il patrocinio del Comune di Ferrara e della Regione Emilia-Romagna, coordinamento Teatro-Carcere Emilia Romagna e Casa Circondariale di Ferrara.

Il programma:

Il progetto teatro nella Casa Circondariale di Ferrara è iniziato nel 2005 e da allora è continuato ininterrottamente. Tre i lavori in corso

Primo – Il prosieguo del lavoro pedagogico. La formazione è essenziale. Per divenire attori le persone detenute devono crearsi una cultura scenica, superare schemi comportamentali legati ad archetipi culturali tanto definiti quanto inconsapevoli, sui quali possono agire per produrre consapevolezza e cambiamento, processi utili non solo per la scena.

Secondo

“Hardcore”

In questo lavoro, l’esigenza di comunicare viene elevata alla massima potenza e mostra il suo nucleo intimo, ricalcando i fondamenti millenari del teatro: la vita, l’amore, la morte.

Gli attori escono dalla condizione di “pacchi”, spediti nei luoghi e con i tempi determinati dalla Legge e danno estrema forza a gesti e situazioni semplici e quotidiane.

Frutto di improvvisazioni guidate, dove ogni attore ha potuto ricercare molteplici elementi, partendo dai propri talenti e dai propri gusti e indirizzando l’indagine sul tema del “proprio doppio”, lo spettacolo vuole essere un “manifesto del fare”, la scintilla sempre accesa nell’animo dell’uomo.

“Tasso-Materiali”

Di concerto con altre sei realtà regionali per il progetto collettivo “Stanze 2014” del Coordinamento Regionale Teatro Carcere (Associazione dei teatri-carcere, Regione Emilia Romagna, PRAP e Università d Bologna) abbiamo aperto un nuovo cantiere: TASSO-MATERIALI. Il lavoro di tutti i teatri é incentrato sulla “Gerusalemme liberata” di Torquato Tasso, ha già prodotto spettacoli e prove aperte durante l’anno in corso e genererà spettacoli ispirati a quell’opera durante il 2015. L’intento è misurarsi con lo straordinario sforzo compiuto dal poeta, elevarsi alla sua altezza, entrare nel suo universo di immagini, nel suo laboratorio del linguaggio. A Ferrara presentiamo un lavoro sul Combattimento di Tancredi e Clorinda, seguendo sia la partitura di Monteverdi (alle origini dell’opera lirica) sia quella in versi, nel contesto di strutture gestuali.

Terzo, non meno importante, è il lavoro per creare una metodologia utile a migliorare l’efficacia dell’alfabetizzazione utilizzando il teatro. Su questo versante collaboriamo sia con la scuola del carcere – rivolgendoci principalmente a detenuti stranieri, ma non solo – sia con altre realtà europee. Quest’ultimo tramite il partenariato LLP Grundtvig dal titolo “Breaking Limits” del quale siamo coordinatori, con partner della Germania, Spagna, Ungheria e Turchia, l’ASP Ferrara e il monitoraggio scientifico dell’Università di Liegi (Belgio)

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PRESENTAZIONE DEL RAPPORTO “AMMINISTRATORI SOTTO TIRO” 2013

Domenica 5 ottobre alle ore 10, presso la Sala dell’Arengo,nell’ambito della “Festa della Legalità e della Responsabilità”, si terrà la Presentazione del Rapporto 2013 “Amministratori sotto tiro”.
In tale Rapporto, che Avviso Pubblico redige dal 2010, vengono elencati il numero delle minacce e delle intimidazioni mafiose e criminali nei confronti degli amministratori locali e di persone che operano all’interno della Pubblica Amministrazione in tutta Italia.
Come ogni anno con questa iniziativa si fa il punto riguardo al “quotidiano eroismo” degli amministratori che si trovano a dover fronteggiare sempre di più minacce, abusi, aggressioni fisiche e verbali; rispetto al 2010, anno in cui è stato redatto il primo Rapporto, si registra un aumento del 66% dei casi, che risulta distribuito tra 18 regioni, 67 province e 200 comuni.
La natura e le cause delle minacce sono diverse. Accanto alle intimidazioni aventi una probabile origine criminale e mafiosa vi sono anche quelle compiute da persone disperate, che incapaci di scorgere un futuro di speranza che superi l’attuale crisi economico-finanziaria, sfogano la loro rabbia sui rappresentanti politici a loro più vicini.
E’ per questo che accanto a Pierpaolo Romani, Coordinatore Nazionale di Avviso Pubblico e Doris Lo Moro, Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle intimidazioni nei confronti degli amministratori locali, interverrà anche Elisa Trombin, Sindaco di Jolanda di Savoia, posta sotto sorveglianza dopo essere stata minacciata da una persona a cui ha negato un alloggio, il 9 dicembre del 2013.

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PROGRAMMA DEGLI INCONTRI PER LE SCUOLE

MARTEDÌ 7 OTTOBRE
NON ERA UN GIOCO – Simulazione di un processo penale minorile
In collaborazione con il Tribunale per i Minorenni di Bologna.

Dalle 9 alle 11: prima fase di lavoro informativa e di scambio sulla giustizia minorile, condotta dai magistrati del Tribunale per i Minorenni di Bologna e da operatori del territorio. Gli studenti verranno suddivisi in tre gruppi distinti. Sarà cura del personale del Centro di Mediazione comunicare direttamente a ciascuna scuola il luogo di ritrovo.
Dalle 11 alle 13 alla Sala Estense: svolgimento di un processo simulato ma del tutto verosimile: un ragazzo di 15 anni è stato fermato in discoteca dalle Forze dell’Ordine poiché in possesso di una certa dose di sostanze, una parte delle quali ha provocato un grave malore alla sua ragazza.
Tra gli “attori” hanno dato la loro disponibilità tre magistrati del Tribunale per i Minorenni di Bologna: Giuseppe Spadaro (Presidente, nei panni dell’imputato); Flavio Lazzarini (Sostituto Procuratore, nei panni dell’inquirente), Mirko Stifano (magistrato, presiederà il collegio dibattimentale).
L’iniziativa è promossa in collaborazione con diversi soggetti del territorio impegnati in altri ruoli (Ser.T. AUSL, Servizio Sociale ASP, Ufficio Minori della Questura, Camera Minorile, Città del Ragazzo, Libera)
I ragazzi presenti in sala avranno la possibilità di conoscere in prima persona come si svolge un processo, chiedere spiegazioni, riflettere sul tema della responsabilità.

MARTEDÌ 14 OTTOBRE SALA BOLDINI
LE REGOLE NON FANNO LA FELICITÀ. O SÌ?
Incontro con il magistrato Gherardo Colombo

Alle 11 ritrovo alla Sala Boldini (via Previati 18). Dopo i saluti istituzionali, il relatore si rivolgerà direttamente ai ragazzi, stimolato dagli operatori Elena Buccoliero (Ufficio Diritti dei Minori del Comune di Ferrara) e Alberto Urro (Promeco, AUSL Ferrara).

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PROVINCIA DI FERRARA – Gli esiti delle prime elezioni dopo la riforma Delrio
Tiziano Tagliani è il nuovo presidente della Provincia. Eletti i dodici consiglieri provinciali
30-09-2014

Al termine delle prime elezioni della Provincia trasformata dalla riforma Delrio in ente di secondo livello, cioè non più eletta dai cittadini ma da sindaci e consiglieri comunali del territorio, il nuovo presidente è Tiziano Tagliani, sindaco di Ferrara.

I dodici consiglieri che entrano nel nuovo Consiglio provinciale, tutti della lista “Provincia insieme”, sono:
Fabrizio Toselli (sindaco di Sant’Agostino) con 7.633 voti, Marco Fabbri (sindaco di Comacchio) con 7.437 voti, Bianca Maria Vitelletti (consigliera comunale di Ferrara) con 7.420 voti, Nicola Rossi (sindaco di Copparo) con 6.705 voti, Piero Lodi (sindaco di Cento) con 6.600 voti, Elisabetta Soriani (consigliera comunale di Ferrara) con 6.529 voti, Nicola Minarelli (sindaco di Portomaggiore) con 6.410 voti, Antonio Fiorentini (sindaco di Argenta) con 6.243 voti, Diego Viviani (sindaco di Goro) con 6.139 voti, Gianni Michele Padovani (sindaco di Mesola) con 5.450 voti, Cristiano Di Martino (consigliere provinciale uscente) con 4.780 voti e Alan Fabbri (sindaco di Bondeno) con 4.759 voti.
Hanno votato in cifra assoluta per Tagliani presidente della Provincia in 242.
In tutto si sono recati alle urne in 293 (pari all’82,54 per cento) su un corpo elettorale di 355 unità, di cui 195 uomini e 98 donne. In 62, dunque, non hanno partecipato al voto.
I voti validi espressi invece per il Consiglio provinciale sono stati 287.
Il risultato del voto finale del Consiglio provinciale è frutto del calcolo dei voti di preferenza unitamente a quello ponderale del peso demografico attribuito alle sei fasce nelle quali sono stati raggruppati i Comuni, a seconda delle rispettive popolazioni:
fino a 3mila abitanti i Comuni di Formignana e Masi Torello; da 3001 a 5mila i Comuni di Goro, Jolanda di Savoia, Lagosanto, Mirabello, Ro, Tresigallo, Voghiera; da 5001 a 10mila i Comuni di Berra, Fiscaglia, Mesola, Ostellato, Poggio Renatico, Sant’Agostino, Vigarano Mainarda; da 10.001 a 30mila Argenta, Bondeno, Codigoro, Comacchio, Copparo e Portomaggiore; da 30.001 a 100mila il Comune di Cento e oltre i 100mila abitanti il solo Comune di Ferrara.

A cura dell’Ufficio Stampa della Provincia di Ferrara

GIUNTA COMUNALE – Le principali delibere approvate nella riunione del 30 settembre
Via libera al nuovo Consiglio delle Comunità straniere e al Regolamento per le attività rumorose
30-09-2014

Assessorato alla Sanità, Servizi alla Persona, Politiche Familiari, assessore Chiara Sapigni:

Approvata la nuova composizione del Consiglio delle Comunità straniere

Sono undici le associazioni di e per stranieri che saranno ammesse a partecipare con uno o due (se di sesso diverso) rappresentanti al Consiglio delle Comunità straniere istituito dal Comune di Ferrara. La nuova composizione dell’organismo comunale, approvata stamani dalla Giunta, è frutto dell’avviso pubblico lanciato nell’aprile scorso per la selezione di referenti di associazioni, enti ed organizzazioni del territorio che hanno tra i propri obiettivi la promozione dell’integrazione e dell’inclusione sociale, la lotta alla discriminazione, la promozione del dialogo e del confronto tra culture diverse. Tra i requisiti richiesti ai rappresentanti indicati dalle associazioni figurano la provenienza da un Paese straniero, un’età superiore ai 18 anni, il possesso di un titolo di soggiorno valido e il non avere a proprio carico condanne penali o decreti di espulsione.

Compito specifico del Consiglio delle Comunità straniere, che resta in carica per tre anni, è quello di fornire “ai cittadini e alle cittadine di diversa provenienza etnica e soggiornanti nel territorio comunale un’istanza per il dibattito, la partecipazione e la formulazione di proposte sui temi della vita pubblica locale che li riguardano più da vicino”. Per il perseguimento di queste finalità potrà esercitare funzioni consultive e propositive nei confronti del Consiglio e della Giunta comunali, attraverso la partecipazione dei propri rappresentanti alle loro attività per le materie di proprio interesse. La carica di presidente del Consiglio delle Comunità straniere è affidata all’assessore alla Sanità, Servizi alla Persona e Immigrazione del Comune di Ferrara, mentre quella di vicepresidente è affidata a uno dei rappresentanti delle diverse provenienze etniche.

Le associazioni che compongono il nuovo Consiglio sono: Associazione Badanti Nadiya (2 rappresentanti: sig. Eduar Chylikin e sig.ra Mustafayeva Hulnara), Associazione Nigeriana (2 rappresentanti: sig. Kelvin Iacob e sig.ra Enosayaba Maria), Associazione ‘Donn plus’ (2 rappresentanti: sig.ra Ana Dumitriu e sig. Gribinet Oleg), Associazione Cittadini del mondo (2 rappresentanti: sig. Osmani Oligert e sig.ra Naim Meryen), Associazione Pakistana ferrarese (1 rappresentante: sig. Waheed Akbar), Associazione Comunità camerunense (1 rappresentante: sig. Mouafo Vincent Etienne Fils), Associazione Hermanos latinos (1 rappresentante: sig.ea Tredesini Tania Denise), Associazione nazionale Oltre le frontiere – Anolf (1 rappresentante: sig.ra Chelaru Stela), Cooperativa Camelot (2 rappresentanti: sig. Murshed Osama e sig.ra Bounou Fatna), Associazione Encanto (1 rappresentante: sig.ra Martin Maria Mercedes) e Associazione interculturale italo cinese (1 rappresentante: sig. Jin Cai).

Attività rumorose: prescrizioni e orari da rispettare nel nuovo Regolamento comunale

Pubblici esercizi, cantieri, manifestazioni temporanee in luogo pubblico: sono diversi gli ambiti presi in considerazione dal nuovo ‘Regolamento comunale per la disciplina delle attività rumorose’ approvato stamani dalla Giunta e presto al vaglio del Consiglio comunale.

Il testo disciplina, in particolare, le competenze comunali in materia di inquinamento acustico e di deroga ai limiti di rumore per l’esercizio delle attività di cantiere, delle manifestazioni all’aperto e di altre particolari attività rumorose. Disciplina inoltre le competenze e le procedure per il rilascio delle autorizzazioni comunali e il regime delle comunicazioni e contiene una serie di prescrizioni generali di contenimento dell’inquinamento acustico per quanto riguarda in particolare i pubblici esercizi, i circoli privati e le discoteche.

A proposito delle attività dei cantieri edili o stradali il testo indica le misure da adottare per il contenimento delle immissioni sonore, gli orari da rispettare per lo svolgimento dei lavori e i valori limite di rumore da non superare nell’utilizzo di macchinari e attrezzature.

Orari e limiti di rumore sono indicati anche per le manifestazioni temporanee all’aperto, come concerti, spettacoli, feste popolari, sagre e luna park.

Ulteriori prescrizioni sono poi previste anche per particolari sorgenti sonore come: l’uso di macchine da giardino e di attrezzature rumorose per operazioni di manutenzione delle aree verdi private, l’uso di altoparlanti su veicoli, l’uso dei dispositivi antigrandine a onde d’urto e l’uso di attrezzature rumorose per l’esecuzione di lavori in ambiente domestico, traslochi e piccole manutenzioni.

Il testo indica infine le sanzioni amministrative, previste da leggi statali o regionali, da applicare in caso di violazione delle prescrizioni del Regolamento.

Assessorato al Decentramento e Sport, assessore Simone Merli:

Il campo di calcio di Malborghetto a disposizione dei giovani del territorio

Sarà valida fino al 30 giugno 2015 la concessione del campo di calcio comunale di Malborghetto di Boara in gestione alla società Asd Malborghetto Calcio, che ne garantirà la manutenzione ordinaria e il funzionamento, favorendo la pratica sportiva da parte dei giovani del territorio.

LAVORI PUBBLICI – Conclusa la riasfaltatura di via Santa Margherita
Al via il rifacimento del manto stradale di via Dell’Acero
30-09-2014

Prenderanno il via domani, mercoledì 1 ottobre, i lavori programmati dall’Amministrazione comunale per il rifacimento del manto stradale di via Dell’Acero, da via Del Salice / via Dei Gerani a via Delle Petunie. Durante i lavori, della durata presunta di 4 giorni lavorativi (salvo avverse condizioni meteo) sarà sempre garantito il traffico veicolare regolamentato da operatori o da semafori.
Si sono invece conclusi ieri, lunedì 29 settembre, i lavori di ripristino della pavimentazione stradale di via Santa Margherita, nel tratto da via Tebaldeo a via Delle Statue.

URBAN CENTER – Presentazione iniziativa sabato 4 ottobre alle 15 in via Voltapaletto
‘Iperurbs Ferrara’: interpretare la trasformazione urbana attraverso l’audiovisivo
30-09-2014

Si terrà nell’Aula Magna del Dipartimento di Economia e management (in via Voltapaletto 11 a Ferrara) la presentazione dell’iniziativa ‘Iperurbs Ferrara, Interpretare la trasformazione urbana attraverso l’audiovisivo’ in programma sabato 4 ottobre alle 15.
Interverranno all’incontro: Roberta Fusari, Assessore all’Urbanistica del Comune di Ferrara; Paolo Barberi, antropologo; Giuseppe Scandurra, antropologo, Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Ferrara; Massimo Marchetti, storico dell’arte; Giuseppe di Bernardo, documentarista; Riccardo Gemmo e Nicolas Frizziero di Listone Magazine.

LA SCHEDA a cura degli organizzatori
Il Laboratorio di Studi urbani del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Ferrara, in collaborazione con l’Urban Center del Comune di Ferrara e il gruppo di ricerca “Esplorare la metropoli”, presenta la rassegna cine-documentaria Iperurbs|Ferrara, in programma il prossimo maggio 2015 al Cinema Multisala Apollo. Cinque giornate di proiezioni e di dibattiti dedicate interamente a Ferrara e alla sua rappresentazione visiva: documentari, film e produzioni indipendenti attraverso cui indagare le trasformazioni e le spinte al cambiamento che hanno investito la città nella sua storia recente.
Iperurbs è uno sguardo diacronico, trasversale, esplorativo sulle mutazioni del tessuto urbano, sulla città e il suo divenire, sulla pluralità dei mondi sociali che la abitano, sui processi che ne hanno caratterizzato il passaggio alla modernità, utile per produrre analisi sulla complessità delle nostre società contemporanee.
Assemblando e mettendo a confronto materiali di diversa provenienza, Iperurbs intende stimolare una lettura originale adottando uno sguardo transdisciplinare. La rassegna, in questa direzione, si svilupperà secondo un doppio binario metodologico proponendo materiali provenienti dai principali archivi istituzionali come da quei nuovi soggetti che l’utilizzo delle nuove tecnologie ha messo in luce negli ultimi vent’anni.
La rassegna si articolerà in cinque giornate, ognuna suddivisa a sua volta in sessioni. Ogni sessione sarà introdotta da alcuni relatori di diversa formazione e di interessi vicini alle aree tematiche scelte: urbanisti, architetti, storici, sociologi, demografi, antropologi, cineasti, saggisti, giornalisti, registi, videomaker indipendenti.
Iperurbs|Ferrara è in primo luogo un progetto di ricerca che si propone di sviluppare una riflessione sulle forme di rappresentazione e auto-rappresentazione della città di Ferrara, seguendone i mutamenti antropologici, architettonici, storico-politici attraverso le immagini.
Il progetto ha come scopo principale quello di creare una rete di soggetti locali e nazionali sensibili al temi del cinema documentario. Oltre quindi agli archivi nazionali, alle cineteche storiche e ai realizzatori riconosciuti di materiale documentario, si vuole soprattutto fare riferimento agli archivi privati, ai fondi audiovisuali di dipartimenti universitari e istituzioni scientifiche e culturali che operano ed hanno operato in passato sul territorio urbano; senza dimenticare i nuovi soggetti della documentazione sociale, gli autori di produzioni trasmesse dalle emittenti televisive locali, fino ad arrivare ai centri sociali, ai comitati di quartiere, alle reti mediatiche di movimento e dei circuiti indipendenti.
Durante la presentazione saranno mostrate al pubblico alcune brevi selezioni di materiale audiovisivo che andranno a far parte della rassegna.

Aderiscono:
Laboratorio Studi Urbani Università degli Studi di Ferrara – Dipartimento di Studi Umanistici
Urban Center Comune di Ferrara
Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara
Centro Etnografico Ferrara
Archivio Carlo Magri
Listone Magazine
Feedback Video
Farmacia Delle Immagini
Cinema Multisala Apollo

Per informazioni:
Ilenia Crema, Chiara Porretta
Urban Center Comune di Ferrara
Tel. 0532 419297
Mail: i.crema@edu.comune.fe.it; c.porretta@edu.comune.fe.it

Alcune novità nel programma della sedicesima edizione della Sagra dell’anguilla

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Si arricchisce il ventaglio di iniziative culturali inserite nell’assortito programma della sedicesima edizione della Sagra dell’anguilla, con il preciso scopo di conferire all’evento una forte impronta identitaria che, partendo dalla gastronomia, si richiama ad un retaggio sconfinato di tradizioni letterarie ed artistiche.
Da segnalare in primo luogo le visite guidate gratuite, offerte dai giovani del Centro Culturale “L’Umana Avventura” nelle sale espositive della mostra “La bellezza della vita – Storie d’arte e d’amicizia”, dedicata allo scultore Nicola Sebastio. La mostra, visitabile sino al 2 novembre a Palazzo Bellini ad ingresso gratuito, consentirà ai visitatori di beneficiare nei giorni del SABATO E DELLA DOMENICA, dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 15 alle ore 18 delle suddette visite guidate gratuite. Per informazioni, contattare il Servizio Cultura (0533-315805) e l’Ufficio Informazioni e Accoglienza Turistica di Comacchio (0533-314154). La mostra è aperta tutti i giorni (10-12 e 15-18).

Anche la Mostra-Omaggio a Giglio Zarattini nel settecentesco ex-ospedale degli infermi (Via Agatopisto, 4) è visitabile ad ingresso libero sino al 27 ottobre, con i seguenti orari di apertura: dal lunedì al venerdì: 9-12 e 15-18, mentre nei giorni del sabato e della domenica l’Amministrazione Comunale, visto lo straordinario afflusso di visitatori dello scorso week-end, ha ritenuto di prolungare l’apertura dalle ore 10 alle ore 22. Alla reception sono disponibili i magnifici cataloghi della mostra, curata da Alessandra Felletti e Andrea Samaritani, con l’introduzione del critico d’arte Lucio Scardino.

Venerdì 10 ottobre, alle ore 17.30 nella Biblioteca civica L.A. Muratori avrà luogo la presentazione del libro “Nicola Sebastio scultore” di Michele Dolz. Interverranno l’autore, amico di Sebastio e critico d’arte, e Maria Antonietta Crippa, Professore ordinario di Storia dell’Architettura al Politecnico di Milano.

Sabato 11 ottobre ore 17.00 nel Settecentesco Ospedale degli Infermi sarà presentata la guida tascabile della Casa Museo Remo Brindisi
Interverranno: Alessandro Zucchini – Direttore dell’Istituto per i Beni Artistici, Culturali e Naturali della Regione Emilia Romagna,
Anna Stanzani – funzionario della Soprintendenza ai Beni Artistici, Storici ed Etnoantropologici
Maria Gregorio dell’ICOM (International Council of Museum).

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Candidature, scadenze, documentazione: un sito e una guida alle elezioni regionali 2014

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

È online sul portale della Regione, in vista delle elezioni regionali di domenica 23 novembre 2014, un sito interamente dedicato al rinnovo dell’Assemblea legislativa e del Presidente della Giunta della Regione Emilia-Romagna.
Su questo sito – realizzato in collaborazione tra Giunta e Assemblea Legislativa – tutte le informazioni per la presentazione delle candidature, la composizione dei collegi, le leggi che regolano la consultazione elettorale (a partire dalle nuove norme regionali) nonché la banca dati dei risultati delle precedenti tornate.
A disposizione anche una “Guida alle elezioni regionali 2014”, un vademecum – curato dai Servizi dell’Assemblea legislativa – che contiene le istruzioni per l’uso in vista del voto. All’interno della guida, anche esempi della documentazione necessaria nelle varie fasi, dalla presentazione delle candidature alla rendicontazione delle spese, così come l’indicazione delle scadenze e degli Uffici competenti.

Comacchio: conferito l’encomio a due agenti della Polizia Municipale durante la seduta del consiglio comuneale

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Ieri sera il Sindaco Marco Fabbri, durante la seduta del Consiglio Comunale, ha conferito un encomio all’Agente scelto Irene Farinelli e all’Agente Gilia Brina, che il 20 agosto scorso si sono rese protagoniste di un’azione meritoria, impiegando il defibrillatore in dotazione nell’autovettura di servizio, per avviare le pratiche rianimatorie ad un turista, colto da arresto cardiaco, mentre stava correndo a piedi al Lido di Spina. La cerimonia di conferimento dell’importante riconoscimento alle due agenti di Polizia Municipale è stata seguita in diretta streaming dal turista tratto in salvo, il sig. Ivano Piccoli di Roma e dalla moglie Angela che, a causa di un contrattempo, non ha potuto recarsi a Comacchio, come previsto in un primo momento. Con grande riconoscenza per il gesto compiuto, il Sindaco Marco Fabbri ha precisato che “è stata una scommessa per l’Amministrazione Comunale, quella di acquistare dei defibrillatori, che tutto sommato hanno costi davvero irrisori, mettendoli già dallo scorso anno a disposizione dei bagnini di salvataggio e della Polizia Municipale. Questa occasione ci mostra – ha proseguito – quanto sia fondamentale questo strumento per salvare vite umane, visto che ci sono pochi minuti a disposizione per intervenire su un arresto cardiaco e le due agenti hanno agito con grande prontezza di spirito e professionalità, in attesa dei soccorritori del 118.” D’accordo anche il Comandante di Polizia Municipale Paolo Claps, il quale ha dichiarato che “quando il Sindaco mi chiese di dotare la Polizia Municipale di defibrillatori, non ho avuto dubbi nell’avviare al necessario corso di formazione, non senza sacrifici per il Comando, anche il personale a tempo determinato. L’esempio mostrato dalle due agenti qui presenti il 20 agosto scorso è un riconoscimento enorme per il Corpo – ha concluso Claps.” Mentre l’Agente Irene Farinelli è di ruolo, l’Agente Brina è dipendente a tempo determinato. Dopo la consegna di un omaggio floreale è sopraggiunto un applauso fragoroso da parte dell’aula, al quale si sono uniti tanti appartenenti della Polizia Municipale locale, parenti ed amici. Infine un pensiero speciale è stato rivolto al turista, Ivano Piccoli, a cui il Primo Cittadino ha rivolto l’invito a tornare come ospite a Comacchio.

Il Centro Relazioni Culturali si rinnova: venerdì il primo incontro della nuova stagione e il 1650° dei suoi 41 anni di attività

da: Centro Relazioni Culturali, Comune di Ravenna

Prende il via venerdì 3 ottobre alle ore 18,30 nella Sala D’Attorre (via Ponte Marino, 2), con Lettere a Elena, un ricordo inedito del prete-scrittore Francesco Fuschini tra i più amati in Romagna, il nuovo programma degli Incontri Letterari del Centro Relazioni Culturali. Si tratta del 1650 ° appuntamento e del 41° ciclo di conferenze dal 1974, anno in cui l’ideatore Walter Della Monica diede vita questa serie di eventi per avvicinare i cittadini alla cultura attraverso la presentazione di libri direttamente dagli stessi autori.
“Abbiamo voluto mantenere questa eredità culturale su richiesta di Della Monica – detto oggi l’assessore alla cultura Ouidad Bakkali nel corso di una conferenza stampa che si è svolta in municipio – inserendola nelle attività del Comune. Le istituzioni hanno, infatti, anche il compito di preservare e coltivare il patrimonio culturale radicato nel tessuto cittadino. In questo caso si tratta degli incontri pluridecennali organizzati con passione e impegno da Walter della Monica che rimane sempre un importante punto di riferimento all’interno del centro relazioni culturali e che ringraziamo”.
Oggi il Centro Relazioni Culturali si avvale di un nuovo modello gestionale in cui si unisce pubblico, privato e olontariato: Francesca Masi responsabile della Promozione Culturale del Comune di Ravenna, nell’ambito del Servizio Turismo e Attività Culturali diretto da Maria Grazia Marini, a cui è affidata la cura scientifica, Anna Guidazzi giovane professionista per la segreteria organizzativa, Walter Della Monica con Anna De Lutiis, per la conduzione degli incontri, con lo “storico” gruppo di volontariato culturale. Invariati la cadenza fissa degli incontri, la presenza di approfondimenti sulla cultura del territorio, la varietà della proposta, pilastri del centro, e nuove le forme di comunicazione: ci si adegua al mondo tecnologico con un sito web aggiornato e un profilo facebook.
Oltre 60 autori ospiti , 25 case editrici coinvolte, una capienza di 150 posti per incontro per un totale di 54 incontri in calendario sono i numeri del prossimo anno culturale per dare continuità agli obiettivo di creare opportunità di educazione permanente e di formazione accessibile gratuitamente a chiunque desideri approfondire la propria conoscenza. Dacia Maraini, Claudio Widmann, Roberto Escobar, Gabriella Caramore, Beatrice Balsamo, Flavio Caroli, Eva Cantarella, Vito Mancuso sono solo alcuni degli ospiti che hanno confermato la propria presenza. Un’attenzione particolare è stata riservata al mese di marzo dove sono state invitate solo autrici, donne che si sono segnalate per il loro impegno e per l’eccezionalità della loro opera.
A Dante Alighieri e alla diffusione della sua conoscenza verrà dedicata una nuova sezione: Dante per tutti l’ultimo venerdì di ogni mese con la presentazione di un libro su Dante, in forma dialogica e discorsiva. si comincia con la “traduzione” della Commedia nell’italiano di oggi per poi passare all’approfondimento degli aspetti simbolici, interpretativi, linguistici, letterari fino ad un’originale chiusura di un autore che dal testo dantesco ha elaborato una teoria di management.

Il XLI ciclo di incontri letterari del Centro Relazioni Culturali – Comune di Ravenna si apre venerdì 3 ottobre alle ore 18, presso A conclusione delle celebrazioni del centenario della nascita (04.07.1914) della cosiddetta “penna poveretta” verrà presentato per la prima volta al pubblico questo carteggio tra don Fuschini e Elena e i suoi compagni di classe. Il volume raccoglie minuziosamente, oltre a foto e documenti inediti, la corrispondenza di una classe, la sezione G, della Scuola Media Statale Marchetti di Senigallia, con Francesco Fuschini. Il fitto scambio di lettere iniziò nel 1985, a seguito della lettura di un elzeviro del prete-scrittore da parte della professoressa di italiano, protraendosi per circa due anni.
http://www.centrorelazioniculturali.it/ita/Home

Inaugurato il Punto Hera di Bondeno

da: ufficio stampa Hera

Oggi, martedì 30 settembre, è stato inaugurato il nuovo punto Hera di Bondeno, in via De Amicis 5/c, presso gli uffici dello Studio 2.0, alla presenza del Vice Sindaco di Bondeno Cristina Coletti, dell’Assessore ai Lavori pubblici, Urbanistica e Ambiente del Comune di Bondeno Marco Vincenzi e del Direttore Mercato Famiglie di Hera Comm Sandro Bosso.

Da giovedì 2 ottobre, i clienti di Bondeno e delle frazioni limitrofe potranno rivolgersi presso questo nuovo sportello, che sostituisce il punto di contatto ubicato presso l’Urp, per qualsiasi tipo di pratica: informazioni, allacci, subentri, verifica e gestione delle singole posizioni Cliente sui servizi gas e acqua gestiti da Hera sul territorio e per aderire alle nuove offerte di mercato libero per gas ed energia elettrica.

Il nuovo sportello Clienti di HERA di Bondeno è realizzato secondo il cosiddetto modello “ospite” ovvero presso soggetti che abbinano la loro attività a quella di contatto Clienti Hera. Il punto Hera osserva il seguente orario di apertura: martedì 9 – 12.30 (giorno di mercato), giovedì 9 – 12.30 e 15.30 – 18, venerdì 9 – 12.30, per complessive 13 ore di attività alla settimana.

Il bacino di riferimento primario del nuovo sportello è rappresentato principalmente dalle famiglie e dalle aziende di Bondeno e frazioni limitrofe: un vasto territorio di circa 15.500 abitanti che daranno origine ad un numero di contatti presso lo sportello stimato tra i 1.500 e i 1.800 annui.

Per questo è stata predisposta un’ area di attesa che può ospitare diverse persone, mentre per il contatto con il Cliente è presente un operatore con postazione attrezzata per la gestione delle singole richieste, senza limitazione di sistema e con le stesse funzionalità di uno sportello centrale.

La presenza dello sportello Hera a Bondeno rappresenta concretamente la volontà dell’azienda di continuare ad essere vicina ai clienti, anche quando essi non risiedano in grandi centri urbani; viene così proposto un ulteriore canale di contatto con Hera, insieme al call center e a HER@ ON-LINE, in grado dunque di offrire ai Clienti una sempre più ampia possibilità di relazione diretta.

Agli sportelli Hera aumentano i clienti e diminuiscono i tempi d’attesa.
La scelta di Hera di continuare ad investire sul tradizionale canale di sportello, peraltro quasi unica nel panorama nazionale, è ampiamente apprezzata dai clienti. Anche nel 2013 infatti si è registrando da un lato un significativo aumento degli afflussi ai 120 sportelli gestiti dal Gruppo e, dall’altro, un ulteriore consolidamento dell’indice di soddisfazione clienti, che per i servizi di sportello ha raggiunto livelli molto elevati. Tale risultato è stato ottenuto anche grazie a tempi medi d’attesa molto contenuti che, nonostante la crescita degli afflussi, si sono mantenuti sui 10 minuti. Considerando che il tempo medio di svolgimento pratica è di 12 minuti, un tempo di 10 minuti significa non ritrovare mediamente alcun cliente in attesa se non quello servito al momento stesso dell’ingresso allo sportello. Anche i notevoli investimenti in formazione del personale hanno contribuito a incrementare la soddisfazione dichiarata dai clienti.

Per il Sindaco di Bondeno Alan Fabbri “Con l’apertura del punto Hera prosegue il percorso di facilitazione nei confronti dei cittadini utenti. E’ stato molto significativo il servizio erogato presso l’Ufficio Relazioni con il Pubblico del Comune di Bondeno in questi anni, comprendente anche altri servizi, largamente utilizzato dai cittadini che, soprattutto in occasione del cambio di residenza, potevano effettuare tutte le variazioni d’utenza direttamente all’Ufficio Relazioni. Con questo nuovo sportello verrà garantito senza soluzione di continuità un servizio funzionale, efficiente e molto apprezzato dagli utenti “.

“L’apertura di un nuovo punto di contatto a Bondeno, a disposizione anche delle zone limitrofe – ha commentato Sandro Bosso Direttore Mercato Famiglie di Hera Comm – rappresenta un’altra azione concreta nel percorso che Hera sta facendo per offrire una rete di contatto capillare con i propri clienti. Negli ultimi anni abbiamo potenziato tutti i canali di contatto (sportelli, call center e web), con l’obiettivo di migliorare il servizio in termini di accessibilità e qualità delle risposte. I riscontri da parte dei clienti sono molto positivi e confermano che la strada intrapresa è quella giusta. Hera ringrazia peraltro il Comune di Bondeno e le operatrici Urp per la competente ed attenta collaborazione sul servizio di contatto prestato fino ad oggi.”

Il Museo e “Internazionale”: doppio appuntamento per il Museo

da: Museo Civico di Storia Naturale di Ferrara

Sabato 4 ottobre 2014 il Festival di “Internazionale” vedrà il Museo impegnato in due importanti appuntamenti.

Terre silenziose
Prosecuzione del progetto artistico di Dacia Manto

Terre silenziose PROGRAMMA

alle ore 17.00 inaugurazione di un’installazione presso la BioPastoreria TerravivaBio, via delle Erbe 29;

alle ore 18.00 performance di Dacia Manto presso MLB home gallery, Corso Ercole I d’Este 3;

alle ore 19.30 incontro con l’artista al Museo di Storia Naturale, cui seguirà una degustazione di prodotti biologici a cura di BioPastoreria TerravivaBio.

Altre notizie sul progetto “Terre Silenziose” nel file pdf depliant_terre_silenziose_web.pdf.

Adriatic Model Forest Ferrara
Incontro plenario provinciale del progetto partecipativo “Adriatic Model Forest”, presso il Centro Culturale “Il Parco” in via Canapa. Organizzazione di Comune di Ferrara – Servizio Ambiente e Museo di Storia Naturale.

Logo Adriatic Model Forest PROGRAMMA

Ore 9.00 registrazione dei partecipanti

9.20 Introduzione al workshop e saluti – Caterina Ferri (Assessore all’Ambiente del Comune di Ferrara)

9.40 Sintesi prime attività svolte e condivisione degli obiettivi di progetto – Carla Corazza (Museo Civico di Storia Naturale) e Graziano Caramori (Istituto Delta Ecologia Applicata)

10.10 II Progetto Adriatic Model Forest: condivisione del territorio – Riccardo Castellini (CESEFOR)

10.30 II Piano Forestale 2014-2020 della Regione Emilia-Romagna – Fausto Ambrosini (Servizio Parchi e Risorse Forestali della Regione Emilia-Romagna)

10.50 Rete Mediterranea delle Foreste Modello: la struttura di base, le iniziative in corso e le best practices – Riccardo Castellini (CESEFOR)

11.10 Una Foresta Modello in Italia: l’esempio della Toscana – Stefano Berti (Associazione Foresta Modello delle Montagne Fiorentine)

11.30 II patrimonio agro-forestale della Provincia di Ferrara come risorsa per la sostenibilità – Renato Finco (Servizio Protezione Flora e Fauna Provincia di Ferrara)

11.50 La biodiversità forestale in Provincia di Ferrara – Fabio Gorian (Corpo Forestale dello Stato)

12.10 Gruppi di lavoro – Governance della foresta modello

13.30 Buffet

14.30 Plenaria di condivisione della prima sessione dei gruppi di lavoro

15.00 Gruppi di lavoro – Prossimi passi e tappe

16.00 Plenaria di condivisione della seconda sessione dei gruppi di lavoro

16.30 Chiusura dei lavori e saluti.

Scarica l’invito al workshop invito_4_ottobre_2014.pdf

Per informazioni:
Dott.ssa Paola Tommasini tel: 0532.742624 – 340.542273, e mail: p.tommasini@comune.fe.it
adriaticmodelforestfe@gmail.com

Primarie Partito Democratico: da rifare

da: Nicola Zagatti

Spett.le PARTITO DEMOCRATICO,

ho votato (non come iscritto ad alcun partito, ma come appartenente alla società civile), nella giornata di ieri, per le primarie del Vs. partito per la scelta del candidato alla presidenza delle prossime elezioni regionali dell’Emilia-Romagna; dopo aver letto l’articolo che vi allego, e riporto a seguire, sono decisamente preoccupato in merito alla validità ed alla legittimità dell’esito. Se il cronista che ha scritto l’articolo ha potuto votare ben due volte quanti altri lo possono aver fatto?! Comunque mi basta sapere che già c’è un solo voto NON VALIDO perché, personalmente, mi senta in obbligo di scrivervi per richiedere che le primarie vengano eseguite nuovamente, con criteri che ne garantiscano una validità ed una legittimità degne del futuro della Regione Emilia-Romagna.

Distinti Saluti.

P.s. Ricordo inoltre che i voti validi sono stati 57.036, ergo, calcolando il contributo minimo di 2 euro a votante, vi è anche un aspetto economico non di poco conto, perché non inferiore a 114.072,00 euro, che va ulteriormente ad aggravare la situazione, in questo periodo di profonda crisi economica, data la sconcertante denuncia del cronista de Il Resto del Carlino, edizione di Bologna.

FONTE: http://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/primarie-pd-test-controlli-1.256399#1

Una sera per la Syria

da: organizzatori

A tre anni e mezzo dall’inizio della crisi siriana, l’opinione pubblica italiana e internazionale è
scarsamente informata sulla gravità del conflitto e sul suo drammatico impatto sulla società siriana.
La parola va a chi lavora, scrive, vive in questo altro mondo che ci sembra tanto lontano e verso cui
bisognerebbe solo voltarsi per constatarne la vicinanza. La Syria è solo uno di questi mondi che ci
sono “Oltre la frontiera”, caratterizzati da confini, limiti, violenze, dolori, attimi fuggenti e vite allo
stesso tempo. Di questo e tanto altro di parlerà nel corso dell’incontro “Una sera per la Syria”, che
si terrà sabato 4 ottobre alle ore 16:00, presso la Libreria Ibs (palazzo San Crispino, Piazza
Trento Trieste).
L’evento è organizzato da Ivana Abrignani, con la collaborazione di Focus on Syria.
Saranno presenti: Lorenzo Trombetta, giornalista, coordinatore del sito SyriaLibano,
corrispondente ANSA a Beirut; Yara Bader, giornalista e direttrice del centro siriano per i media e
per la libertà di espressione; Eva Ziedan, archeologa siriana, membro della redazione SyriaLibano;
Maisa Saleh, giornalista siriana; Federico Dessì e Emilie Luciani, operatori umanitari e
coordiantori di Focus on Syria; Massimiliano Trentin, ricercatore presso la Scuola di Scienze
Politiche dell’Università di Bologna; Francesca Biancani, professore presso la Scuola di Scienze
Politiche di Bologna.
L’incontro vuole lanciare il progetto “Oltre la Frontiera”, caratterizzato da iniziative culturali
(mostre fotografiche, proiezioni di film, incontri con autore), che si terrà a Ferrara da metà ottobre
a fine novembre, realizzato dalla collaborazione di Ivana Abrignani e il Centro Donna e Giustiza di
Ferrara.

In pullman dall’Inghilterra alla scoperta di Ferrara

da: ufficio stampa Provincia di Ferrara

Nella città estense le telecamere del noto reality game show britannico “Coach Trip”

L’ultimo weekend di settembre ha visto la presenza sul nostro territorio non solo delle telecamere rai di Sereno Variabile, che hanno girato una puntata incentrata sui comuni di Comacchio e Argenta, ma anche della troupe televisiva del programma “Coach Trip”, trasmesso sul canale inglese “Channel 4”.
Si tratta di un reality game show molto seguito sulla televisione britannica, capace di registrare uno share di 1,5 milioni di spettatori per ogni episodio, che racconta in modo originale ed ironico gli aspetti più caratteristici delle varie mete turistiche europee.
In ogni puntata, infatti, un gruppo di 15 persone visita una città diversa a bordo di un pullman, mostrandone le peculiarità turistiche e svolgendo vari tipi di attività. La scelta è caduta anche sulla città di Ferrara dove la troupe si è recata lo scorso 27 settembre, facendo riprese all’interno del Castello Estense e cimentandosi in alcune divertenti attività in collaborazione con l’associazione Buskers Festival.
In Italia il pullman di “Coach Trip” toccherà anche le città di Venezia, Bologna e Firenze. La puntata sulla nostra città andrà in onda all’inizio del 2015.

“Frances Ha” di Noah Naumbach alla Sala Boldini

da: Arci Ferrara

Prosegue alla Sala Boldini la rassegna di film inediti, che non hanno trovato spazio nella regolare programmazione cinematografica cittadina. Dopo “Senza nessuna pietà”, Mercoledì 1 ottobre, alle ore 21:00, è la volta di “FRANCES HA”, diretto dal regista newyorkese Noah Baumbach.

Frances è una giovane hipster che si trasferisce a New York con il sogno di sfondare nella danza e trovare il meritato successo. Nel frattempo si arrabatta facendo mille lavoretti, ritrovandosi ben presto ad essere trascinata da un gruppo di amici in un turbinio di eventi e situazioni…

La ricerca di se stessi e della propria felicità, con il corollario di crisi, difficoltà, aspirazioni, desideri e fragilità è un tema caro alla Nouvelle Vague francese, da cui Naumbach attinge a piene mani, a partire dalla preziosa fotografia in bianco e nero, con un ricco campionario di sfumature citazionistiche.
Un’opera buffa e malinconica allo stesso tempo, girata con arguzia e ironia, che è anche un delizioso tributo alle atmosfere umoristiche di Woody Allen e allo stile del primo Cassavetes.

Nominato all’Oscar per la Miglior Sceneggiatura Originale per il suo precedente “Il calamaro e la balena”, Naumbach è un collaboratore abituale di Wes Anderson, con il quale ha scritto le sceneggiature di “Fantastic Mr. Fox” e “Le avventure acquatiche di Steve Zissou”.

Infine, tra i protagonisti, va segnalata la presenza di Adam Driver, appena premiato con la Coppa Volpi per la Migliore Interpretazione Maschile a Venezia per “Hungry Hearts” di Saverio Costanzo, di prossima uscita nelle sale italiane.

Centro Acquedotto: volontari formati per l’uso del defibrillatore

da: Centro Promozione Sociale Acquedotto – ANCeSCAO

Segnaliamo che i collaboratori volontari del Centro di Promozione Sociale Acquedotto di Corso Isonzo 42/a hanno svolto, nella mattinata di sabato 27 settembre, la necessaria formazione per esecutore di BLSD, rianimazione cardipalmonare di base e defibrillazione precoce per la Comunità. Gli operatori, a cui è già stato rilasciato l’attestato di superamento corso, sono quindi autorizzati a prestare assistenza di primo soccorso e ad utilizzare il defibrillatore di cui il Centro è dotato dal maggio scorso, grazie ad una donazione dell’azienda Poleis Consulting e a Croce Rossa Italiana, sezione di Ferrara. Uno strumento e un supporto quindi fondamentale per i soci e la cittadinanza tutta, un punto di soccorso attrezzato che però, si augurano dal Centro, “possa solo prendere polvere”, come auspicio che nulla accada ai frequentatori della sede.

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Parte anche a Ferrara il confronto sul tema della riforma del lavoro

da: ufficio stampa Partito Democratico Ferrara

Parte anche a Ferrara il confronto sul tema della riforma del lavoro, dopo i recentissimi lavori della Direzione Nazionale, con un incontro promosso dall’Unione Comunale del PD di Ferrara e dal Circolo PD di Porotto-Mizzana.

L’appuntamento è previsto per giovedì 2 ottobre, alle ore 21:00 presso il campo sportivo di Porotto (via Petrucci), a cui parteciperanno Raffaele Atti (Segretario CGIL Ferrara), Federico Frattini (Responsabile economia PD Comune di Ferrara) e Alessandra Bergonzoni (Esperta di mercato del lavoro).

IL FATTO
L’incesto e il reato

È stata diffusa in questi giorni, non senza alcune imprecisioni giuridiche e terminologiche, che il Consiglio Etico tedesco (Deutscher Ethikrat) avrebbe “depenalizzato” l’incesto: più precisamente, “le relazioni consensuali tra fratelli adulti.”

A ben vedere, il Consiglio Etico si rivolge ad un caso ben preciso (come l’unione matrimoniale e sessuale tra fratelli che hanno vissuto separati dalla nascita o dalla prima infanzia, per poi incontrarsi in età adulta, inconsapevole l’uno della familiarità dell’altro) e propone di conseguenza una “revisione” in modo tale che quest’unione, invero rarissima, non sia punibile di principio.

Se vogliamo entrare ancor più nel particolare, il Consiglio Etico intende rivedere il paragrafo 173 del codice penale tedesco, che proibisce e punisce i rapporti sessuali tra consanguinei adulti anche quando il rapporto di parentela è “estinto” (erloschen). Al contrario, resta intonso e valido il paragrafo immediatamente successivo paragrafo 174, che proibisce e punisce i rapporti sessuali così come anche solo il tentativo di compiere simili atti con minori vincolati da rapporto di parentela (naturale o acquisita).

In altri termini, il Consiglio Etico non “depenalizza” l’incesto bensì si interroga sulla validità del paragrafo 173 e solleva il legittimo dubbio se questo, in linea di principio, non contraddica gli Art 7-9 della Carta dei diritti dell’uomo europea che stabiliscono, in particolare, che “Ogni individuo ha diritto al rispetto della propria vita privata e familiare, del proprio domicilio e delle
sue comunicazioni” (Art 7) e che “Il diritto di sposarsi e il diritto di costituire una famiglia sono garantiti secondo le leggi nazionali che ne disciplinano l’esercizio” (Art 9).

La preoccupazione del Consiglio Etico è soprattutto di carattere teorico e può venire riformulata in questo modo: poiché il paragrafo 174 del codice penale proibisce e punisce già ciò comunemente si intende per “incesto,” ovvero il rapporto sessuale con minori, sia in condizioni di apparente consenso e tanto più in condizioni di costrizione, c’è da chiedersi quale sia la rilevanza del paragrafo 173 che estende questa proibizione anche ad adulti consenzienti persino in caso di estinzione del legame giuridico di familiarità e se questo invece non contraddica le leggi fondamentali dell’uomo.

Dal punto di vista prettamente giuridico, mi trovo d’accordo con questa delibera del Consiglio Etico, forse trascinato da argomentazioni e cavilli talmudici in cui mi sento particolarmente a mio agio e che ben affrontano tematiche incestuose (per i più coraggiosi, rimando a questo testo).

Più problematiche sono piuttosto le motivazioni collaterali che il Consiglio Etico espone nel corso delle sue varie comunicazioni con il pubblico e con le quali intende motivare ulteriormente la non punibilità di una relazione incestuosa nei termini sopra indicati (tra adulti consenzienti anche qualora il vincolo familiare sia estinto):

1. lascia perplessi l’affermazione che l’“orrore dell’incesto” (Inzestscheu, un termine freudiano) sia di per sé così forte da essere un tabù sociale, per cui l’“incesto” non rappresenterebbe davvero “un problema sociale,” bensì un “sintomo di una condizione familiare già turbata” (ein Symptom bereits gestörter Familien), come sostiene il prof. Hans-Jörg Albrecht, membro del Consiglio Etico e docente presso lo Max-Planck-Institut. Tutto qui… come se cent’anni di psicoanalisi fossero passati invano.

2. non meno problematico sarebbe il cosiddetto “ruolo simbolico” del divieto dell’incesto, non originalmente sollevato da Claudia Jarzebowski, ricercatrice di Storia Contemporanea alla Freie Universität, per cui tale “valore” non sarebbe “universale” bensì suscettibile di oscillazioni e trasformazioni nel corso del tempo e nel passaggio tra culture. Tutto, qui… con buona pace, per dire, della universalità dell’incesto affermata da Rousseau e della sua raffinitissima decostruzione da parte di Derrida ne Della Grammatologia, ormai quasi cinquant’anni fa.

3. più plausibili sarebbero piuttosto le argomentazioni di Markus M. Nöthen, direttore dell’Istituto di Genetica umana a Bonn, che stabilisce come questioni di salute pubblica correlate ad eventuali relazioni incestuose non possono legittimamente venire motivate per proibire di principio l’incesto (dal momento che un simile principio contrasta con la Carta dei diritti dell’uomo e stabilirebbe anche un precedente per ogni tipo di relazione sessuale). Si tratta tuttavia di un argomento debole, sicuramente secondario rispetto alla preoccupazione teorica di cui sopra (il contrasto tra il paragrafo 173 e la Carte dei diritti dell’uomo). Tra l’altro, il riferimento al principio di sanità sembra poco convincente proprio perché è quello che porta a tassare prodotti dannosi per la salute come il tabacco, proprio perché i danni che provoca sono poi oggetto di cure da parte del Servizio sanitario nazionale.

Concludo questa breve incursione in terra giuridica tedesca non nascondendo la mia perplessità sull’attualità effettiva di simili proposte giuridiche che assomigliano piuttosto ad un pilpul talmudico piuttosto che ad un intervento socialmente e giuridicamente rilevante: insomma, una “pietanza” giuridica molto forte, “pepata” (pilpul, appunto) che poco serve se non a lasciare con la bocca in fiamme per qualche tempo a chiedersi “perché ho mangiato una cosa così piccante?”

L’Anguilla alla brace di Pericle

da: organizzatori

Secondo appuntamento, mercoledì 1 ottobre da Pericle a Porto Garibaldi, con le cene a tema de “I ristoratori comacchiesi festeggiano la ‘regina delle valli”: alle 20,30 il locale di viale dei Mille 205, nell’ambito del cartellone di iniziative per la valorizzazione della ristorazione locale inserite nel programma della Sagra dell’Anguilla 2014, propone: filetto di rombo al pepe verde, risotto alla marinara, trancio di Anguilla alla brace con polenta, semifreddo al torroncino con fondente e caffè – accompagnati ai vini doc Bosco Eliceo delle Cantine Mattarelli di Vigarano Mainarda presentati da Marinella Campi, sommelier della delegazione Ais di Ferrara. Costo: 50 euro a persona: info&prenotazioni 0533 327314.

Teatro nel teatro per l’appuntamento conclusivo del Racket Festival

da: ufficio stampa Ferrara Art Festival

A Palazzo Racchetta, Ferrara, via Vaspergolo, 6 il Racket Festival si conclude dopo quattro mesi di programmazione con un doppio appuntamento dedicato al Teatro nel Teatro e al Teatro al femminile
Ventiduesimo ed ultimo appuntamento MERCOLEDì 1 OTTOBRE ALLE ORE 21,30 con due storie in cui protagoniste sono due donne che sulla scena si rivelano, nella finzione, attrici per gioco o per necessità.
INGRESSO LIBERO e servizio bar a cura di S.Romano 91
Sulla scena un atto unico ed un monologo: due vicende diverse ma entrambe legate al tema del teatro nel teatro e con un analogo colpo di scena finale, capace di rovesciare il punto di vista iniziale, rivelando la realtà essere finzione e viceversa. Si inizia con “Il provino”, atto unico di Maria Antonietta Fuiano per la regia di Catia Gianisella. Aiuto-regia: Linda Evangelisti. Sulla scena saranno protagonisti Sabrina Bordin e Marco Trippa, con Francesco Reitano e Sonia Giuri. Seguirà il monologo “Come la neve di primavera”, scritto dal giornalista e scrittore ferrarese Michele Govoni, vede la regia di Virgilio Patarini. Sul palcoscenico salirà l’attrice Vittoria Triglione.
IL PROVINO narra la vicenda di una giovane donna che si presenta al posto di un’amica ad un provino cinematografico. Non ha molta esperienza e fatica a definirsi propriamente un’attrice, ma è rimasta folgorata dalla sceneggiatura e decide, anche se titubante, di provarci. Tra luci ed ombre del set, circondata da tecnici ed assistenti che la esaminano, viene fatta accomodare davanti a lui, il regista, che incredibilmente non le chiede di recitare una parte a memoria, cantare o ballare ma, per metterla a proprio agio, la invita semplicemente aprire la propria borsa e descrivere uno ad uno e nei minimi dettagli, gli oggetti che ella dentro vi trova. D’altronde cos’è la borsa per una donna se non una rappresentazione del suo mondo e del suo modo di essere? La giovane donna visibilmente imbarazzata da questa intrusione nel suo privato, accetta questa strana richiesta ed inizia ad estrarre, come da un cappello magico, una serie di oggetti e descrivendo le emozioni e i ricordi che suscitano in lei.. Inizia così, quasi banalmente, un racconto pieno di magia e di emozioni che pian piano si trasforma in un dialogo a due sempre più intimo… sino ad un finale che sorprenderà tutti.
COME LA NEVE DI PRIMAVERA racconta invece di Domitilla, una donna 39 anni, con un peso nel cuore e una certezza: la gioia che le dà il sabato. Proprio in un sabato qualunque, durante il rito del trucco prima di uscire, Domitilla si racconta attraverso frammenti della sua vita; i suoi ricordi divengono i nostri e lo strano stream of consciousness che viene delineandosi sembra farsi presente ai nostri occhi come fosse dipinto. Domitilla ci accompagna attraverso le sensazioni umane di una donna che, davanti allo specchio, sta guardando non solo se stessa, ma un pezzo di umanità. Tutto è avvolto da un’aria delicata e leggera che va facendosi più pesante man mano che il racconto procede. Come la neve di primavera, metafora non solo di un’esistenza ingannevole, ma anche del senso di tutto il monologo, rivela così, solo nel finale, la verità di questo sabato di confidenze solo apparentemente velate.

Successo per il “Festival dell’Apparato Digerente 2014”

da: organizzatori

Record di presenze alla sesta edizione del “Festival dell’Apparato Digerente 2014”. Due giornate-evento nel centro storico di Ferrara dove lezioni magistrali, relazioni scientifiche, colloqui col pubblico e confronti con i pazienti sui temi di grande interesse sociale; dell’etica e alla multiculturalità, dall’alimentazione sportiva alle malattie ulcerose, dai probiotici alle allergie alimentari, dalle intolleranze all’obesità, dalle malattie del reflusso alla celiachia, hanno appagato il desiderio di molte persone di poter interagire con autorevoli esperti di vari settori, tutti legati ad un filo conduttore comune: la gastroenterologia. Medici, uomini di scienza, ricercatori, famiglie, studenti, turisti e un fiume di gente comune si sono assiepati intorno ai meeting point del Giardino delle Duchesse, IBS, Feltrinelli e Tiffany, attestando il notevole gradimento per uno dei più importanti ed innovativi incontri di medicina a livello assoluto. Un “format” singolare, questo Festival dell’Apparato Digerente che sta rilevando alcuni copie in giro per l’Italia, ma con la caratteristica di essere il primogenito a livello nazionale essendo nato a Ferrara da un’idea del medico Michele Caselli con la collaborazione con l’event-manager Vincenzo Iannuzzo, che inizialmente ha fatto scaturire stupore, perplessità, sorpresa e forse anche un po’ di scetticismo. Uno scetticismo che non ha sfiorato minimamente il comitato scientifico formato dai medici: Sergio Gullini, Massimo Gallerani, Alberto Liboni, Sergio Boccia, Giancarlo Vincenzo Matarese stimolati dallo stesso Caselli, tutti supportati dall’Amministrazione Comunale di Ferrara e dalla MCR Congressi, vale a dire coloro i quali hanno creduto nel progetto fin dalle prime battute. Un appuntamento senza dubbio importante, che è stato accolto con soddisfazione dal polo scolastico Vergani- Navarra, che con i suoi docenti e studenti – del settore turistico e cucina – hanno dato un apporto fondamentale per l’ottima riuscita dell’evento. Il contributo, nonostante le attuali ristrettezze dei budget, di alcune importanti case farmaceutiche, degli istituti scolastici, di quotidiani, televisioni e delle imprese con le loro location, hanno fatto il resto. Ottima anche la scelta degli autorevoli opinion leader che hanno saputo divulgare al pubblico con semplicità i temi complessi della gastroenterologia.

L’incontro di Panathlon Club Ferrara per discutere di sport, solidarietà e volontariato

da: Panathlon Club Ferrara

Si è tenuto ieri martedì sera presso l’Hotel Duchessa Isabella di Ferrara una serata conviviale del Panathlon Club di Ferrara durante la quale si è parlato di temi legati alla sport, solidarietà e volontariato. In particolare è stato trattato l’argomento: “Panathleti amici della salute: una corsa alla solidarietà che parte dall’Africa e arriva in Nicaragua”.
I relatori sono stati il Socio Sergio Gianesini, chirurgo vascolare presso Azienda Ospedialiero-Universitaria di Ferrara, appena rientrato dalla recente esperienza in Nicaragua, Marcello Girone Daloli, che ha illustrato l’iniziativa “Progetto diga- Emergenza Zimbawe”, e un volontario, Antonio Vergoni, che ha raccontato la propria esperienza.
Sono stati illustrati i progetti e le esperienze dedicati a questi paesi, attraverso testimonianze e materiale fotografico.
In Nicaragua, nel mese di agosto, i medici volontari che facevano parte dello staff con Sergio Gianesini in sei giorni sono riusciti a compiere ben 800 interventi chirurgici.
Mentre in Zimbawe i volontari ingegneri e tecnici italiani stanno compiendo lavori di tubature e pompe per costruire una diga e portare acqua al paese di Sant’ Albert, necessaria all’ospedale e a due scuole.
Il Socio Massimiliano Bristot ha ricordato il progetto “Corriamo per l’Africa”, una raccolta di calzature e capi d’abbigliamento usati, ma in buono stato, da destinare alle popolazioni africane. Per chi volesse donare questi materiali li può portare nei diversi centri di raccolta della città.
La Presidente del Panathlon, Luciana Boschetti Pareschi, a fine serata ha consegnato un presente e ha ringraziato i relatori per le importanti opere di volontariato che stanno perseguendo.

Discarica di Molino Boschetti: basta chiacchere, che si passi ai fatti. L’appello di Valore e Rispetto

da: Stefania Agarossi, Gruppo consiliare Valore e Rispetto. Comune di Sant’Agostino (Fe)

Il 21 settembre scorso il Sindaco Toselli ha dichiarato sul Resto del Carlino la sua volontà di chiudere la discarica, di dire no al ricircolo del percolato e di procedere con un cambio di destinazione d’uso dell’area precedentemente individuata come discarica. Bene.
In nome del massimo impegno dichiarato e di una collaborazione costruttiva, Valore e Rispetto invita dunque la Giunta a dare sostanza a tutti questi intendimenti tramite l’unico atto amministrativo che renderà certa questa volontà: una delibera d’indirizzo politico da mettere ai voti in occasione del prossimo Consiglio Comunale previsto per metà ottobre, in cui vengono ribadite tutte queste cose. Solo così diventerà ufficiale e incontestabile la posizione dell’Amministrazione e si potrà dare merito della buonafede dichiarata da tutti: Regione, CMV, Sindaco, Opposizione e Comitati. Tutto il resto sono solo chiacchere e fumo negli occhi degli elettori.
E poi serve trasparenza, laddove i fatti mostrano solo opacità, poca azione, e poco interesse per la soluzione di un tema “caldo” ormai da anni.
Al 2012 risale ormai una delibera di Consiglio (26/04) , che esprime ”orientamento contrario all’insediamento di impianti di produzione di energia elettrica alimentati da biomassa e biogas nel territorio del Comune di Sant’Agostino” e delibera di “impegnarsi ad adottare tutti gli strumenti idonei a regolamentare la materia”. Ma ad essa non è stato mai dato corso. E sono passati più di 2 anni. E anzi, in Conferenza dei Servizi del 25 ottobre 2013, il Comune ha pure dato parere favorevole e voto determinante per procedere con il progetto del ricircolo del percolato.
Il Sindaco poi, nonostante le dichiarazioni a stampa in periodo elettorale (Il Resto del Carlino, 11 maggio), non ha inviato alcuna osservazione sul Piano Regionale dei Rifiuti per chiedere la cancellazione della discarica di Molino Boschetti dall’elenco delle discariche in futuro ampliabili. E nonostante che l’11 luglio 2014 Massa Comune abbia portato in Consiglio Comunale la discussione su Molino Boschetti, a parte un paio di incontri informali con la Giunta, tutto è ancora fermo. E nessun atto ufficiale è stato ancora stilato.
Abbiamo poi scoperto che non abbiamo più nemmeno un nostro rappresentante nel Consiglio d’Indirizzo in CMV, che è decaduto a dicembre scorso. E a questo si aggiunga che alle riunioni importanti Sant’Agostino, come socio CMV, è quasi sempre assente e delega a altri le decisioni che dovrebbe prendere per il proprio territorio. Vedi a dicembre 2013 quando è stato cambiato lo Statuto e deciso il decadimento del Consiglio d’indirizzo o a giugno 2014 quando i vertici di CMV hanno relazionato sul bilancio i comuni soci e hanno discusso anche del futuro di Molino Boschetti. Per cui,se proprio deve continuare così, a fronte di questa superficialità, meglio restituire le nostre quote di CMV. Così almeno si elimina un bel conflitto d’interesse che è sotto gli occhi di tutti e rientreranno nelle casse comunali circa 20.000 euro. Che sono sempre utili per la popolazione e permetteranno alla concorrenza di offrirci sempre migliori servizi sul territorio.

Perché la nostra impressione, da Opposizione che sta vigilando e vede non tornare per niente certi conti , è che si stia deliberatamente perdendo tempo in attesa dell’entrata in vigore di un Piano dei Rifiuti Regionali che renderà vana ogni successiva disposizione comunale in contrasto con il piano stesso. E questo non ci piace.
Come non ci piace chi sospetta l’esistenza di un piano per non ostacolare presunti interessi politici o di CMV nel predisporre le condizioni per un futuro ampliamento della discarica di Molino Boschetti o per la realizzazione di nuovi impianti per la lavorazione di rifiuti solidi e liquidi sul nostro territorio, a un chilometro scarso da un polo scolastico.
Che dunque il nuovo assessore all’Ambiente Scimitarra, il Sindaco e tutta la Giunta tirino fuori gli “attributi”. E si facciano sentire. Come ha fatto l’altra sera Daniele Garuti, sindaco di Poggio Renatico, che in Consiglio Comunale ha dimostrato con decisione di non aver paura a difendere le ragioni del proprio territorio nei confronti di CMV.

In fondo non chiediamo tanto, solo la stessa decisione e veloce operatività che la Giunta ha già dimostrato per se stessa nell’aumentarsi da subito lo stipendio per le “gravose responsabilità” legate al proprio incarico. Bene, che ora per favore dimostrino la stessa efficienza e efficacia con una bella delibera anche per il bene del territorio e un salubre futuro per i figli di tutti gli elettori di questo Comune.

Stefania Agarossi
Olindo Sandri

Scuole vincenti

Allenarsi a giocare la partita della propria vita o quella che gli altri ti impongono?
Sempre più studiare, andare a scuola è diventata una sfida, non più con se stessi ma contro gli altri.
Non bisogna riuscire solo nelle interrogazioni e nei compiti in classe, si è caricati anche della responsabilità di tenere alti i risultati ai test nazionali e internazionali del proprio istituto, della regione e del Paese che si abitano.
Finisce che per la comunità non sei più tu a contare, ma il tuo profitto, le tue performance, perché se non sei all’altezza fai arretrare tutti, arrechi un danno all’immagine del tua nazione nella competizione scolastica divenuta ormai globale.
Così il “Centro risorse per la buona scuola” – sì, proprio come da noi ora, per dire della scarsa fantasia – di Detroit ha creato il network “Champion schools”, Scuole vincenti.
Questa rete è una comunità di apprendimento professionale che collega tra loro le Scuole vincenti, fornendo ai dirigenti elementi di confronto, scambi, sfide comuni per nuovi sviluppi e nuovi successi tra pari.
Le scuole vincenti usufruiscono di veri e propri allenatori, addestrati dall’Università del Michigan. Questi ‘coach’, come si dice oggi, sono selezionati e assunti dalle scuole stesse per sostenere ed accrescere il rendimento scolastico degli studenti.
Insomma le distanze tra la scuola e un campo di calcio, tra il successo scolastico e la palla in rete si assottigliano sempre più. Del resto quante volte la metafora della partita è stata usata a proposito dello studio. Ma qui, ciò che preoccupa, è che le Champion schools ci suggeriscono come i test Oces Pisa e la World Bank siano riusciti a ridurre l’istruzione e la vita scolastica ad una forsennata corsa per occupare i posti migliori nelle classifiche scolastiche internazionali.
È questa ormai la ‘ratio studiorum’ della nostra epoca.
Per questo occorrono buoni allenatori che aiutino a massimizzare le proprie capacità naturali per vincere la partita, per essere meglio degli altri, per essere i campioni. Non si va a scuola per imparare a vincere se stessi, ma per vincere il campionato mondiale del capitale umano.
E così vale per le scuole del Michigan. Ogni scuola è responsabile del piano di miglioramento e dei risultati ottenuti, mentre l’allenatore, che come nel gioco sta ai bordi del campo, fornisce alla scuola assistenza tempestiva, consulenza competente e sostegno efficace lungo tutto il percorso.
Il Centro risorse per la buona scuola di Detroit forma il personale delle scuole affinché queste possano conseguire la certificazione di Champion schools, prepara a divenire allenatori professionali che possano aiutare le scuole a migliorare notevolmente i propri risultati.
Quando le scuole incontrano difficoltà, questi allenatori intervengono per facilitare la soluzione dei problemi, aiutano a pensare, a studiare la situazione per individuare strategie più efficaci di miglioramento.
Un allenamento riuscito deve produrre una mentalità, un insieme di abilità, di conoscenze generali per rendere la scuola competitiva.
C’è qualcosa di stonato nel piano del Centro di risorse per la buona scuola di Detroit, perché alla finalità prima di promuovere il successo scolastico di ogni alunno, si è sostituita quella di far ottenere alla scuola buoni risultati.
Così l’obiettivo di intervenire innanzitutto sulle competenze socio-emotive dei ragazzi, finisce per piegare i bisogni d’ogni singolo alunno alle necessità imposte dagli obiettivi e dai traguardi che la scuola si propone di raggiungere. Allora si ha l’impressione che l’educazione non sia più formazione, ma manipolazione per essere vincenti, una sorta di ‘doping’ psicologico in una scuola che vince perché drogata.
La preoccupazione è che anche il nostro Paese possa cedere a questa deriva della competizione mondiale.
La recente circolare del Miur sulla valutazione delle scuole non sgombra certo il campo da questa ombra. L’uso del corpo ispettivo per verificare gli esiti conseguiti dalle singole istituzioni scolastiche nei test nazionali e internazionali, e per la conseguente messa appunto dei piani di miglioramento, potrebbe preludere, di fronte all’urgenza di scalare le classifiche nazionali e mondiali, all’imboccare la scorciatoia dell’ispettore-coach, dell’ispettore-allenatore, anziché all’affermarsi di professionisti riflessivi all’interno della scuola e di una sana prassi di ricerca-azione, da noi mai praticata.
Allora dovremmo tornare a ragionare sulle altisonanti affermazioni delle nostre premesse educative, sulla centralità della persona, sulle finalità della scuola che devono essere definite a partire dall’alunno che apprende, sullo studente al centro dell’azione educativa come riportato da tutte le Indicazioni nazionali. Già la ‘Buona scuola’ del governo Renzi di studenti non ne parla, gli studenti al momento restano gli innominati utilizzatori finali, i convitati di pietra. Non vorrei che su questo il Paese finisse colpevolmente per distrarsi.

I sogni preziosi della candida Lili

L’attrazione per questa copertina è immediata, non fosse altro che per il disegno e i colori tenui che mi ricordano le favole e un ambiente delicato da bambini sereni. L’autore poi, è uno dei miei preferiti, con il suo “Neve”, parte della bellissima trilogia dei colori, che mi ha fatto a lungo riposare e sognare durante i freddi pomeriggi invernali.
Da sempre Maxence Femine rappresenta per me l’essenza della Francia delicata, della sua poesia, del suo romanticismo, della sua voglia e capacità di sognare ad occhi aperti e di realizzare anche tanti di quei sogni lontani. Questo libricino è un’autentica fiaba, ricorda delle belle e croccanti crêpes spolverate di zucchero alla vaniglia, profuma di ‘marshmallows’, di torte alla fragola, di pasticcini e cioccolatini del meraviglioso Ladurée, quelli esposti nelle scintillanti e grigio-rosa-azzurre vetrine dell’elegante e chic Saint Germain des Près, di colorati, morbidi e tondi ‘macarons’ golosamente farciti da attenti e abili pasticcieri dall’alto cappello bianco. Di zucchero filato.

Dalla copertina che ci introduce Lili con i suoi capelli neri elettrizzati e il suo vestito bianco candido (ancora il colore della neve…), ci troviamo subito immersi in una bella fiaba per bambini e adulti, accompagnati da illustrazioni di giovani talenti realizzate per un concorso organizzato dall’editore Lafon, che ha stampato il volume in Francia. Partiamo da Lili, dicevamo, la piccola mercante di sogni dal curioso tavolino colmo di scatoline che racchiudono i sogni che vende per strada, per conoscere (e adorare) subito Malo che, il 2 Novembre, giorno del suo undicesimo compleanno, sparisce nella Senna, coinvolto in un incidente del taxi che lo accompagnava alla festa per lui organizzata dai genitori in un grande e probabilmente lussuoso albergo parigino. Attraverso un misterioso e curioso oblò il bambino si ritrova, improvvisamente, in un ambiente grigio, incolore, un po’ nebbioso, il Regno delle Ombre, solo, senza rumori, senza altri esseri umani intorno a lui, attorniato da personaggi che si riveleranno strani, ombre e spettri spesso poco gentili. In questo mondo che ricorda quello di “Alice nel Paese delle Meraviglie”, Malo incontra un albero e un gatto parlanti, Arthur e Mercator, e, soprattutto, Lili, occhi color dell’oro, vestito bianchissimo, collant viola e scarpe verdi, che assomiglia molto alla sua cara amica Clarisse. Lili è l’unico personaggio colorato che Malo incontra, gli altri hanno tutti le tonalità del bianco e del nero. Lili ha con sé un tavolino ripiegabile e tantissime scatoline dai vari colori che contengono ciascuna un sogno. L’antagonista è lo spettro Dom Perlet, brutto e cattivo, come in ogni tradizione di fiaba che si rispetti, metà stregone e metà alchimista, proprietario di un grosso gatto nero e che tiene mano il destino della piccola Lili. La obbliga, infatti, a vendere i sogni (alla centesima vendita la bambina sarà libera) e maledice Malo, colpevole di aver pagato un soldo in meno per una di quelle magiche scatoline. Il bambino potrebbe anch’esso essere trasformato in uno spettro se entro l’alba non ripagasse il debito con gli interessi. Debito che diventa subito di dodici bruzoni (specie di dobloni). L’avventura consisterà nel cercare di vendere le scatole dei sogni, catturati da Lili con una retina per farfalle, prima al Clown Bianco, poi al Mago Septimius, al pittore Otto, al Barbone celeste.
Ci sentiamo un po’ su una giostra variopinta e giochiamo insieme con Lili e Malo vero il finale. Leggeri e felici ci arriveremo insieme a loro, sorridendo, quasi volando.
Maxence Fermine, “La piccola mercante di sogni”, Bompiani, 2013, 206 p.

L’OPINIONE
Italia col freno tirato.
Pensieri macroeconomici

Tentare di parlare di macroeconomia con parole semplici non è facile. Si tratta di un tema complesso, che comunque spesso viene affrontato da addetti ai lavori in cui ai cittadini rimane la sensazione continua di impotenza rispetto alle criticità che si aggravano sempre e non si risolvono mai. Bisognerebbe trovare il modo di rendere comprensibile la situazione e non solo di chiedere sacrifici. I cittadini lo chiedono. Pur avendo anche qualche titolo per parlarne, non credo di essere all’altezza, proverò dunque solo a interpretare alcuni concetti in libertà.
Non si può non partire da una certezza: l’andamento dell’attività economica ha deluso le attese di ripresa. L’economia per molti è riuscita a interrompere la fase di caduta, ma non è ancora riuscita ad avviare una fase di recupero dei livelli produttivi. Molti contavano su una ripresa della fiducia a cui però non ha corrisposto una fase di rafforzamento del ciclo economico. Questo è un punto critico, tuttora difficile da spiegare, e che rende più complessa la valutazione delle condizioni dell’economia italiana.
La stima preliminare del Pil relativa al 2014 si sta rivelando peggiore delle attese e i segnali poco incoraggianti, provenienti dagli indicatori congiunturali europei, definiscono un quadro per l’anno in corso particolarmente deludente. In realtà, il processo di continua revisione al ribasso delle previsioni è una caratteristica che ha accomunato l’intero periodo della crisi; l’economia italiana ha cioè costantemente deluso anche le attese più prudenti per diversi anni.
Il confronto Usa-Ue non aiuta. Le tendenze recenti hanno fatto emergere un ampliamento nelle divergenze fra la situazione congiunturale americana ed europea. E le distanze in termini di crescita fra Usa ed eurozona paiono allargarsi ancora. Gli indicatori della congiuntura Usa vanno infatti molto meglio di quelli europei. In America il recupero della domanda di lavoro è riuscito in tempi relativamente brevi a contrastare la disoccupazione, mentre in Europa la criticità sul mercato del lavoro è aumentata nel corso degli ultimi mesi, ma il problema c’è da anni. I dati degli ultimi periodi non sono confortanti, e non a caso la Bce si è detta preoccupata delle tendenze in corso. Forti sono i rischi che la congiuntura dell’area euro e l’aumento della disoccupazione possano trascinare l’eurozona verso una fase di deflazione. La classica relazione disoccupazione-inflazione sembra cioè rappresentare in maniera abbastanza efficace quanto sta accadendo nell’area euro. Se il sistema dovesse entrare in una fase di deflazione, la probabilità di una nuova recessione il prossimo anno si farebbe concreta. Uno dei problemi più gravi poi è dato dalla disoccupazione.
In Italia, in particolare, il numero di disoccupati continua ad aumentare e il tasso di disoccupazione è salito. L’indicatore ha toccato il suo picco nel Mezzogiorno dove ha raggiunto un quinto della popolazione, risultando particolarmente drammatico per le donne e i giovani. Purtroppo il numero di occupati è diminuito in tutti i settori economici, in particolare nell’agricoltura e nelle costruzioni, ma anche nell’industria la riduzione è rallentata, così come nel terziario. La gravità che accomuna l’andamento dell’occupazione nei vari settori è che si tratta dell’andamento peggiore che ha caratterizzato le regioni meridionali, concorrendo ad ampliare sempre di più il divario tra Nord e Sud del Paese.
Un tema sicuramente da approfondire però è che la debolezza della congiuntura italiana è in contraddizione con la relativa vivacità degli indicatori del clima di fiducia, in miglioramento per alcuni mesi, ma già in ripiegamento di recente. Se i dati sulla fiducia delle famiglie non hanno dunque chiarito l’analisi sulla divergenza fra valutazioni qualitative e comportamenti reali, invece, purtroppo, quelli sulla fiducia delle imprese hanno addirittura contribuito ad ampliare il divario.
Per questo fine anno si prospettano confermati i rischi di tensioni geopolitiche, a partire dal persistente grave rallentamento del commercio con i paesi dell’Europa dell’est. Il persistere di un freno all’export ci priverebbe dell’unica componente in grado di fornire un sostegno allo sviluppo, condizionando quindi anche le prospettive per il 2015. L’evoluzione della crisi ha già provocato una caduta delle esportazioni verso la Russia da parte delle economie dell’area euro, e nei prossimi mesi l’interscambio con l’area dell’Europa orientale dovrebbe rallentare ulteriormente per effetto dell’embargo sugli scambi commerciali. Alla crisi politica si è aggiunta ad una fase di contrazione delle esportazioni verso i paesi emergenti. A questo si aggiunge che gli indicatori congiunturali per l’Italia hanno iniziato a peggiorare, più di quelli del resto dell’area euro.
L’incertezza continua a condizionare i comportamenti delle famiglie, e questo potrebbe influenzare l’andamento del tasso di risparmio nel corso dei prossimi mesi. La previsione al ribasso delle stime di crescita per il 2014, potrebbe acutizzare anche un ridimensionamento delle prospettive per il prossimo anno.
Saranno lunghi i tempi per una riattivazione del ciclo degli investimenti degli imprenditori. Il loro obiettivo principale resterà quello di minimizzare il fabbisogno di liquidità e ridimensionare il grado di esposizione verso le banche. Ridurre i costi, ridurre i rischi, limitare le variabili.
Le difficoltà che hanno caratterizzato la nostra economia sembrano infatti riconducibili ad una particolare cautela delle imprese al momento nella definizione dei propri programmi di spesa, ma anche da parte delle famiglie. Questa prudenza è coerente con un cambiamento nei comportamenti di consumo, come si diceva, legato alla percezione di prospettive di medio termine molto incerte.
In sintesi, in Italia la crescita non riparte nonostante diversi indicatori avessero anticipato una ripresa. La probabilità di una variazione positiva del Pil quest’anno si è molto ridotta e, a meno di un’inversione di tendenza a breve, anche le stime sul 2015 la sembrano confermare. La finanza pubblica dunque risente di questo quadro macro e si dimostra distante dal rispetto degli obiettivi istituzionali, nonostante gli impegni presi. E’ allora difficile, anche con un programma di riforme ambizioso, ribaltare le aspettative di crescita. Le modeste attese di crescita condizionano le prospettive di stabilizzazione del rapporto fra debito pubblico e Pil. L’inversione del ciclo negativo sarà dunque più faticosa del previsto.
La ripresa sarà lenta e fragile, ma non si deve pensare che non sia possibile. Ci vorrà solo più tempo.

Se il politico è personale

Anni fa si diceva che il personale è politico. Oggi pare di capire che valga l’inverso. Più che i partiti, ci sono i leader.
Ci riflette sopra Antonio Polito sul supplemento del Corriere “La lettura”. “Partito personale”, “il secolo monocratico”, “governo personale”, sono espressioni usate da chi se ne intende per descrivere il presente. Così accade che anche il consenso si manifesta per un capo, più che per un partito.

Ma c’è un rovescio della medaglia. Il fallimento della persona può diventare automaticamente quello politico. E qui, davvero curioso, il personale torna ad essere tremendamente politico, paradossalmente proprio perché il politico si è fatto così tanto personale. D’accordo, la storia è piena di capi, re e imperatori, dalla vita privata-sentimentale burrascosa, ma la differenza è che ora c’è l’opinione pubblica che vede e, soprattutto, giudica molto più di prima.

Certamente il pericolo della gogna mediatica è sempre dietro l’angolo, ma il problema non sembra più stare nella tentazione incontenibile di guardare dentro il buco della serratura, quanto nel fatto che gli stessi leader hanno posto il loro ambizioso protagonismo alla guida dei destini del Paese, per vincere resistenze, lacci e lacciuoli, che impediscono le necessarie e urgenti trasformazioni (le riforme strutturali).

Prendiamo il caso del presidente francese François Hollande. Se mente privatamente alla propria compagna: «ti giuro non c’è un’altra», il sospetto corrente è che possa farlo anche al Paese. Un po’ la stessa cosa accaduta oltreoceano ai tempi di Bill Clinton. Il punto di quel sexgate non era tanto cosa succedesse dentro la stanza ovale della Casa Bianca, quanto il timore dilagante che il presidente potesse avere mentito agli americani.
Trappola simile quella in cui è cascato anche Berlusconi: «Un leader – scrive Polito – che si fa manipolare dai procacciatori di sesso per animarsi le serate, può essere manipolabile quando maneggia l’interesse nazionale».
La storia si ripete, in sostanza, con Dominique Strauss-Kahn, potenziale astro della Francia socialista, tramontato prima ancora di sorgere per avere stancato i transalpini con le sue avventure notturne. Aggiungiamo che l’opinione pubblico-mediatica è diventata nel frattempo interdipendente e globale e la frittata è fatta.

Succede così, per esempio, che i cittadini-contribuenti tedeschi abbiano comprensibilmente ritenuto non indifferente per la sorte dei propri stessi risparmi scoprire come passava le serate il premier italiano, mentre la Banca centrale europea iniettava miliardi di euro per finanziare il nostro debito pubblico.
Se i rapporti tra paesi che condividono frontiere, commerci e moneta, si devono necessariamente basare sulla fiducia, si comprende come la credibilità diventi la valuta più pregiata. E quando la credibilità di una nazione dipende così tanto da quella personale del suo leader, non si può più puntare il dito contro un’opinione pubblica guardona, nel nome della separazione delle sfere pubblica e privata.

C’è addirittura chi ha provato a stabilire una regola matematica fra le scappatelle dei leader e le conseguenze macroeconomiche sulle rispettive comunità nazionali. Proviamo a farci caso. Una volta colto sul fatto, Hollande per recuperare credibilità ha decisamente sterzato le proprie politiche economiche verso quell’austerità dei conti pubblici tanto cara alla scuola del rigore che spadroneggia in Ue. Il che significa torchiare cittadini e servizi.
Esattamente, si direbbe, come le serate galanti di Arcore hanno accelerato di fatto la svolta rigorista del governo Monti «e dunque – conclude Polito – tutto sommato gli italiani hanno pagato con l’Imu anche la casa delle olgettine».

Ora l’Italia si è affidata ad un boy scout, ma non può bastare perché se il politico è diventato personale, la Politica rimane un’altra cosa.

L’OPINIONE
Articolo 18,
il vero obiettivo
è l’elettorato di destra

Cerchiamo di capire. Perché Renzi vuole abolire l’art.18? Perché ha sfidato ogni logica di merito? Ripetiamo l’elenco. Se vuoi allargare i diritti a chi non ne ha, perché toglierli a chi li ha? Se l’art. 18 è solo un totem, perché lo si vuole abbattere? Se l’obbiettivo è riformare e semplificare il funzionamento del mercato del lavoro, perché non ci si concentra su questo? E, soprattutto, perché ricorrere a bugie e silenzi? Le bugie: non sono quarant’anni che non si tocca l’art.18, ma solo due. E cos’è quest’araba fenice delle tutele crescenti? I silenzi: da dove arrivano i quindici miliardi di euro che servono per estendere gli ammortizzatori sociali? Ritorniamo alla domanda: perché questo accanimento? A me pare una sfida con un obiettivo politico. Renzi punta decisamente a fare il pieno dell’elettorato di destra. Ecco perché gli serve una vittoria simbolica. Lo snaturamento del Pd avanza a marce forzate. Tutte le questioni che dovrebbero connotare l’identità di una forza di sinistra democratica e libertaria sono state archiviate: corruzione, evasione fiscale, giustizia, diritti civili. Che fare? Per il popolo di sinistra la via è stretta e piena di macigni. Pesa una memoria tragica di scissioni e rotture. C’è una ‘vecchia guardia’ che viene dal Pci che ha fallito. Non si intravede all’orizzonte un nucleo di nuova classe dirigente alternativa a quella renziana. I tentativi fatti a sinistra del Pd in questi anni sono tutti abortiti. Nel frattempo, però, il contenitore Pd è interamente occupato dai renziani della prima, seconda, terza ora. La minoranza è ridotta a comparsa lamentosa e patetica. Il fallimento delle primarie in Emilia-Romagna fotografa bene lo stallo drammatico in cui ci troviamo: il candidato dell’apparato vince senza convincere; il candidato trattato come ostile al partito sfiora il quaranta per cento dei pochi che hanno votato. Cosa dire? In democrazia niente è irreversibile, e tutto è possibile. Anche che accada un imprevisto positivo. Vedremo…

LA STORIA
Vita da campanari

di Alessandro Porcari

Un’antichissima tradizione animata da un allegro esercito di appassionati. Torna a crescere il numero dei campanari in Emilia Romagna. Forza fisica, ritmo e un piccolo segreto: un bicchiere di vino.

«Lasciatevi dondolare». Il campanile della cattedrale di San Pietro oscilla, come fosse in atto un piccolo terremoto. A scatenare il movimento, quintali di bronzo spinti da mani robuste. Così uno dei campanari della cattedrale di San Pietro a Bologna aveva rassicurato gli ospiti del concerto, prima che il suono abbracciasse il cielo attorno alle Due Torri. Seduti attorno alle campane, oppure in piedi lungo i muri di mattoni, o sulle travi di legno che reggono questi antichi strumenti musicali, c’è spazio solo per pochi fortunati in cima ad uno dei monumenti meno conosciuti di Bologna.
Il campanile si muove come una culla, ma è inutile negarlo, ci si sente un po’ precari, lassù dove Bologna sembra così piccola. Ma è tutto normale, i campanili devono essere così flessibili. «Queste torri hanno resistito anche al terremoto del 2012. Solo alcuni di loro sono stati danneggiati, magari nelle guglie, ma non nella struttura architettonica. Crolla la chiesa non il campanile, come a Mirabello: il campanile è intatto, accanto alle macerie dell’edificio religioso», ci dice Mirko Rossi, professore di chimica in un istituto professionale modenese, presidente dell’Unione campanari bolognesi. Come lui, nel cuore dell’Emilia-Romagna, ci sono trecento detentori di questa antichissima tradizione, ma non bastano.

Professore, siete in via di estinzione?
No, abbiamo superato la fase critica. Ora siamo in controtendenza, c’è una riscoperta di questa antichissima arte, soprattutto tra i giovani. Grazie a loro, la nostra età media sta scendendo verso i 40 anni, dieci anni in meno rispetto a qualche anno fa. Ci sono persino squadre di campanari formate da ventenni. Dobbiamo fare ancora molto però. Il nostro territorio si estende tra la diocesi di Bologna, Imola, Faenza e parte della diocesi di Ferrara. Ci sono circa 300 campanili. Se volessimo suonare tutte le campane il giorno di Pasqua, servirebbero 1200 campanari, quattro volte il nostro numero attuale.

Come ci si avvicina a questa tradizione?
Non ci sono scuole per campanari. Per noi la vetrina principale sono le feste religiose. Quando suoniamo nelle parrocchie, coinvolgiamo sempre i ragazzi e lanciamo la proposta di unirsi a noi. In alcuni casi, come per le Quarantore di Cento, le scolaresche vengono a trovarci. Così i campanari diventano un evento. Altre volte ci contattano grazie al nostro sito internet.
Chi vuole, si mette d’accordo con una squadra del posto, e nelle sere in cui ci sono le prove, inizia a frequentare. A macchie di leopardo nel territorio ci sono campane a disposizione per imparare, ospitate spesso da palestre. C’è una certa cura delle relazioni. Ci si ritrova per fare le prove, ma è un pretesto per stare insieme, si mangia, si allenano braccia e gambe. Questo consente di coinvolgere più gente in modo genuino, soprattutto se i campanari della zona fanno gare e c’è una bella competizione.

Quanti mesi di formazione servono?
Un apprendista campanaro può impiegare un anno perché possa avere un esperienza spendibile in un concerto. È necessario imparare ad affiatarsi con il resto del gruppo. Le squadre sono composte da quattro persone. All’inizio si fa con le campane legate per non disturbare i residenti della zona. Ci sono quattro categorie: giovani, la terza, la seconda e la prima. L’apprendimento certamente continua, non si ferma mai e prosegue con la propria squadra con cui ci si esercita.
Il campanile della cattedrale di Bologna è un punto di arrivo, perché ci sono le campane più pesanti della diocesi, e poi ci sono oscillazioni rilevanti della struttura che vanno gestite. Ci sono campanari con grande esperienza che non saprebbero gestire campane come quelle di San Pietro.
Le mani dei ragazzi non sono abituate al lavoro, rispetto agli anni ’70 quando le capacità manuali erano più accentuate. Devono imparare a tenere le campane in piedi con corde che bruciano le mani, creano vesciche e i risultati tardano ad arrivare soprattutto rispetto ai dolori che invece sono immediati. I più motivati resistono, altri lasciano.

Quanto pesa una campana?
Anche nei concerti più piccoli la campana grossa arriva a diversi quintali. A San Pietro la campana principale pesa oltre tre tonnellate. Serve forza fisica, colpo d’occhio e il ritmo per evitare aritmie. Non si tratta di un problema semplicemente sonoro. Se sbagliamo nel ritmo, la torre si muove in modo non dovuto e questo aumenta lo sforzo fisico del campanaro, rendendo persino impossibile il suono della campana stessa. In casi estremi si arriva alla rotazione totale, un errore che nelle gare comporta la squalifica. A quel punto bisogna fermarsi e aspettare che il campanile si fermi per poter riprendere.

Tanto sacrificio, quanto guadagna un campanaro?
Questo è volontariato. Se va bene ci danno un piccolo rimborso spese. Spesso nel centro di Bologna, i campanari suonano un’intera mattina e ricevono dieci-quindici euro a testa. La nostra vera ricompensa è la cena parrocchiale e soprattutto un bicchiere di vino. È una tradizione antichissima: si saliva con l’olio nelle bronzine e un bicchiere di vino per il campanaro. Anche oggi durante i concerti, recuperiamo le forze bevendo.

La tradizione riguarda anche il dialetto…
Tutto il lessico, la terminologia è rigorosamente dialettale. Bologna è la prima città del Nord cristiano in cui il suono delle campane venne codificato, in modo che i suoni possano creare un’armonia, senza sovrapporsi. Fu un’idea della cappella musicale di san Petronio, probabilmente affascinata dalle campane del piccolo carillon portato da Carlo V per l’incoronazione nella basilica cittadina, nel 1530. A volte parliamo in italiano per rispetto verso gli ospiti, per farci comprendere. Ma la partenza, il lancio della prima campana viene chiamato con una formula dialettale bolognese, fissa, in modo che nessuno di noi possa sbagliarsi.

Come giudica la salute dei nostri campanili?
Buona, perché i campanari si prendono cura anche della struttura. Se una finestra presenta dei problemi, la ripariamo, se ci sono dei buchi, vengono tappati. Le viti vengono strette, le campane oliate. Diversa è invece la condizione dei campanili elettrificati. Dove i campanari non salgono, succede esattamente quanto avviene per qualsiasi edificio non abitato: va in rovina. In passato sono stati fatti interventi devastanti che hanno reso impossibile il nostro mestiere. Un documento dell’arcidiocesi tutela il suono manuale delle campane; occorre conciliare il suono a mano e suono elettrico. Così possiamo conciliare tradizione e modernità.

Si dice che a suonare le campane si diventi sordi, le sue orecchie in che condizioni sono?
(ride, ndr) Quando me lo chiedono rispondo: «Come… come? Cosa dice?». E’ una diceria. Basta un po’ di ovatta o i tappini espandibili che si usano anche nelle industrie. Io ho cominciato a 13 anni, ne ho 47 e non ho problemi di udito. Per i giovani le assicuro che è molto peggio la discoteca. A 25 anni, durante una visita medica dissi della mia passione per le campane, mi misero in cabina, con un pulsante da schiacciare ad ogni rumore, per verificare le condizioni del mio udito. Quando uscii, mi dissero: «Lei è un caso strano: non ha problemi di udito». Vi garantisco che ho conosciuto campanari di 90 anni che non hanno problemi.
Il vero rischio è per le mani. Una presa sbagliata può portare a un dito un po’ schiacciato tra il battaglio e la campana. Il corpo a corpo non è lontano, è chiaro che la campana sfiora sempre il campanaro. Noi abbiamo travi oblique di legno, su cui il campanaro appoggia le spalle; così sa di essere a distanza di sicurezza per non farsi male.

Da Bologna al resto di Italia, c’è un legame tra i campanari italiani?
Sì, c’è una specie di consulta nazionale. Ma tra noi ci sono tradizioni, metodi di montaggio differenti. Penso alla tradizione ambrosiana, a quella vicentina. Basta superare il Po, per trovare grandi ruote di ferro sui campanili. Sono campane che prevedono tecniche di suono diverse da quella bolognese. Se volessi suonarle, dovrebbero formarmi partendo da zero.

[www.lastefani.it]

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