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Giorno: 4 Novembre 2014

Scuole di specializzazioni mediche… in un paese normale

da: Paolo Spath, Fratelli d’Italia – AN Portavoce provinciale di Ferrara

In un Paese normale:

– dopo aver coinvolto in un Concorso Nazionale 12.000 persone
– dopo aver ritardato per quasi due anni il bando di concorso
– dopo aver minacciato tagli di borse, di posti, di risorse
– dopo aver posto dei criteri di accesso al limite del ridicolo
– dopo un’organizzazione paradossale con mete assurde in tempi assurdi
– dopo una chiarezza e una trasparenza da fitta nebbia ferrarese
– dopo aver confuso un file con un altro
– dopo non essersene accorti per 3 volte
– dopo aver annullato tutto
– dopo aver fissato una nuova data
– dopo essersi contraddetti nel giro di 24 ore
– dopo aver annullato tutto ciò che avevano detto di voler annullare
– dopo che la Formazione, la Medicina, la Salute sono stati messi berlina in modo pazzesco
– dopo aver preso in giro ripetutamente 12.000 Medici, professionisti, giovani che stanno decidendo della loro vita e delle loro aspirazioni e scelte profonde,

un qualsiasi ministro si sarebbe IMMEDIATAMENTE DIMESSO, e un qualsiasi Premier ne avrebbe chiesto la testa e le responsabilità!

Ma la Giannini sta troppo bene seduta sulla sua poltrona, e Renzi è troppo impegnato a farsi dei selfie!
L’Italia merita di più…

Intanto in data odierna è stata presentata alla Camera dei Deputati l’interrogazione parlamentare di Fratelli d’Italia – An all’attenzione del Ministro Giannini scritta a “quattro mani” da parte del sottoscritto e dell’on. Giorgia Meloni.

“Polo museale regionale, una discussione sul nulla”

di Ranieri Varese

L’essere cittadino ferrarese, senza alcuna altra qualifica, è, spero, titolo sufficiente per intervenire sul tema della mozione presentata da ‘Forza Italia’ e approvata nel Consiglio Comunale del 3 novembre. I giornali quotidiani di Ferrara hanno tutti dato notizia della richiesta, avanzata alla regione Emilia-Romagna, del riconoscimento di Ferrara come sede di ‘polo museale regionale’. In realtà sia nel testo approvato che nel dibattito non si è mai parlato di musei ma solo di sviluppo turistico e tutto si è concluso, con prevedibile banalità, in una richiesta di fondi così da potere organizzare due esposizioni all’anno, invece di una.

Mi chiedo in primo luogo cosa significa ‘polo museale regionale’: nessuno degli intervenuti ha specificato una formula che non fa riferimento ad un assetto legislativo, regionale o nazionale. Esistono i ‘poli museali’, basti pensare a Firenze o a Venezia, ma si tratta di forme organizzative interne alla Amministrazione dello Stato e non comprendono altri enti.

A Ferrara esistono musei diocesani, statali, universitari e civici. La formula è inapplicabile; è invece applicabile e istituibile il ‘sistema musei’ il quale, secondo la legislazione regionale, può comprendere, e nelle città dove esiste come Modena, Ravenna, Rimini comprende, istituti di diverse amministrazioni.
Il risultato è economia di scala, programmazione concordata, progetti comuni sia per quanto riguarda la tutela che la valorizzazione. Ritorno economico, per quanto possibile.
I finanziamenti regionali privilegiano questa formula che consente risultati molto più incisivi; Ferrara non ha saputo o non ha voluto muoversi in questa direzione: chi ha fatto tale scelta doveva mettere in conto il costo del muoversi in controtendenza rispetto alle scelte regionali.

La mozione che si richiama ai musei non parla, incoerentemente, del loro rapporto con le mostre, a Ferrara inesistente. Affida la salvifica ‘seconda esposizione’ a ‘Ferrara Arte’ che è responsabile, nel bene e nel male, della situazione attuale la quale così può essere sintetizzata: calo generalizzato dei visitatori ai musei e alle mostre, compreso il Castello; modesto numero dei pernottamenti; inadeguata sede espositiva; scarsa attenzione delle amministrazioni proprietarie verso i problemi dei musei, aggravati dai postumi non risolti del terremoto; modestia e limitatezza delle offerte che non siano quelle espositive a loro volta non eccezionali a causa non solo di difetti di progettazione ma anche del venir meno del sostegno bancario; assenza di strumenti di promozione e di conoscenza.
Tutti problemi che le associazioni cittadine avevano insieme analizzato ed indicato nel convegno Musei a Ferrara: problemi e prospettive del novembre 2011 i cui atti sono stati pubblicati nel novembre 2012. Gli interrogativi e i suggerimenti sono ancora attuali.
Non esiste la contrapposizione ‘mostre e musei’ se non nella attività di chi privilegia l’uno o l’altro. La proposta, ampiamente motivata e documentata, delle associazioni era la creazione di una sinergia che invitasse il visitatore delle esposizioni a percorrere la città per conoscerne il ricco e affascinante patrimonio di storia, costituito da edifici monumentali, chiese, spazi verdi, musei.

La materia esiste visto che Ferrara è stata dichiarata, dall’Unesco, ‘patrimonio della umanità’; esistono le competenze, l’Università ha il compito di crearle, ove siano assenti. Esistono i problemi e, in molti, la volontà di risolverli.
Confesso un, lieve, senso di smarrimento di fronte alla non conoscenza e alla superficialità dimostrata, congiuntamente, senza distinzione, da chi ha votato un documento nel migliore dei casi insignificante.

Comune di Ferrara, tutti i comunicati del 4 novembre

da: ufficio stampa Comune di Ferrara

La newsletter del 4 novembre 2014

ASSESSORATO LAVORI PUBBLICI – Terminati i lavori nell’edificio scolastico a Pontelagoscuro
Ripresa l’attività sportiva nella palestra della scuola primaria Carmine Della Sala
04-11-2014

Si sono recentemente conclusi i lavori di ristrutturazione della palestra della scuola Primaria Carmine Della Sala di via Montefiorino a Pontelagoscuro. L’intervento ha visto il rifacimento del pavimento, la ritinteggiatura delle pareti con ripristino degli intonaci soprattutto nell’area spogliatoi, la realizzazione delle protezioni sulle colonne dei muri perimetrali e la sostituzione delle porte.

I lavori, costati 33.530 euro più iva, sono stati finanziati nell’ambito dei provvedimenti dell’attuale Governo destinati all’edilizia scolastica e sono durati due settimane. Ora la palestra è operativa e già utilizzata per le attività sportive della scuola.

BIBLIOTECA ARIOSTEA – Giovedì 6 novembre alle 17.30 in via Scienze 17 a Ferrara
L’arte del respiro consapevole secondo Leonard Orr, presentata Nicola Molino
04-11-2014

Nella sede della Biblioteca Ariostea, in via Scienze a Ferrara, giovedì 6 novembre alle 17.30 sarà presentato il libro del Rebirthing, L’arte del respiro consapevole scritto da Leonard Orr a cura di Nicola Molino.

IL LIBRO DEL REBIRTHING

L’arte del respiro consapevole di Leonard Orr

Presentato da Nicola Molino

Il respiro consapevole è una forma occidentale di prana yoga ed è conosciuto nel mondo con il nome di “Rebirthing breathwork”. E’ stato sviluppato negli Stati Uniti da Leonard Orr su suggerimento del maestro spirituale Haidakhan Babaji. Il libro presentato offre moltissimi spunti teorici e pratici su come migliorare il proprio respiro, aprendo al lettore nuove visioni di sviluppo del potenziale umano e rivoluzionarie applicazioni nei campi educativi e sociali.

I partecipanti alla conferenza verranno inoltre introdotti brevemente a semplici esercizi adatti a tutti, utili per migliorare la funzionalità del proprio respiro.

Leonard Orr è lo scopritore e fondatore del movimento mondiale del rebirthing connesso alla sorgente della forza vitale. È autore di diversi libri tradotti in numerose lingue in tutto il mondo.

Nicola Molino inizia a studiare l’arte del respiro quando incontra il Kriya Yoga insegnato da Paramahansa Yogananda nel 1995. Da allora continua il proprio percorso con numerosi insegnanti sino all’incontro, avvenuto nel 2012, con Leonard Orr.

LA SCHEDA (versione estesa – a cura degli organizzatori) – Il respiro consapevole è una forma occidentale di prana yoga ed è conosciuto nel mondo con il nome di Rebirthing breathwork. E’ stato sviluppato negli Stati Uniti da Leonard Orr dietro suggerimento del maestro spirituale Haidakhan Babaji. Il libro presentato offre moltissimi spunti teorici e pratici sia su come migliorare il proprio respiro, sia aprendo al lettore nuove visioni di sviluppo del potenziale umano e rivoluzionarie applicazioni nei campi educativi e sociali.

I partecipanti alla conferenza verranno inoltre introdotti brevemente ad alcuni semplici esercizi adatti a tutti, utili per migliorare la funzionalità del proprio respiro.
Babaji e Leonard Orr in India
Leonard Orr è lo scopritore e fondatore del movimento mondiale del rebirthing o respiro consapevole e connesso (alla sorgente della forza vitale). Questo è il modo di respirare naturale degli animali, dei neonati e della maggior parte dei bimbi, ma le continue inibizioni che riceviamo nella vita impediscono al respiro di continuare a muoversi in modo spontaneo anche da adulti almeno finché non decidiamo di ricordare come respiravamo da piccoli. Si stima che il respiro consapevole da lui sviluppato, abbia aiutato oltre 10 milioni di persone in tutto il mondo a respirare e vivere meglio. Leonard è autore di oltre 20 libri tradotti in numerose lingue in tutto il mondo; tiene conferenze e formazione in ogni continente. Vanta una lunga esperienza in coscienza della prosperità, nel campo della psicologia perinatale, nella purificazione con gli elementi naturali e sulla filosofia dell’immortalità fisica. Recentemente ha tenuto una conferenza presso l’università di Città del Messico alla quale hanno partecipato oltre 400 persone. In quell’occasione il rettore ha affermato che i principi da lui espressi costituiscono le basi dell’educazione del futuro.
Nicola Molino inizia a studiare l’arte del respiro quando incontra il Kriya Yoga insegnato da Paramahansa Yogananda nel 1995 conoscendo negli anni 4 suoi studenti diretti. Da allora ha continuato il suo percorso spirituale con numerosi insegnanti e a partire dal 2012 ha incontrato Leonard Orr dal quale ha appreso in modo ancora più approfondito a respirare energia insieme all’aria. Oggi abita a Ferrara dove insegna respiro consapevole e arte di vivere, oltre a guidare gruppi in viaggio nella natura in tutto il mondo e a sviluppare comunità e gruppi intenzionali dedicati a stili di vita maggiormente salutari e sostenibili, alla salvaguardia dell’ambiente ed alla realizzazione del Sé.

GIUNTA COMUNALE – Nominato dal Sindaco, sarà ufficialmente operativo dal 10 novembre
Luca Vaccari nuovo assessore al Bilancio del Comune
04-11-2014

Il Sindaco di Ferrara nominerà nelle prossime ore, il nuovo assessore al bilancio: Luca Vaccari che si unirà alla Giunta Tagliani da lunedi 10 novembre 2014

Luca Vaccari, laureato in Economia e Commercio, è nato a Ferrara il 1° gennaio 1956. Risiede nella città estense, è coniugato ed ha una figlia di 32 anni.

Di seguito riportiamo i suoi studi e le sue esperienze lavorative.

Studi

§ Diploma di Maturità scientifica;

§ Laurea in Economia e Commercio, conseguita nel novembre 1980 presso l’Università degli Studi di Bologna;

§ vari corsi di formazione su aspetti specifici delle attività lavorative (analisi di bilancio, costruzione del rendiconto finanziario, valutazione di aziende per fusioni e acquisizioni, finanza del risparmio gestito, strumentazione informatica ecc.).

Esperienze lavorative

§ Dal febbraio 1981 al luglio 1986 alle dipendenze del Credito Italiano, presso la Filiale di Ferrara, con varie mansioni (sportello, corrispondenza, merci-estero);

§ dall’agosto 1986 al giugno 1988 in attività come promotore finanziario con mandato Dival;

§ dal giugno 1988 in Unipol Assicurazioni (ora UnipolSAI Assicurazioni):

– analista di bilanci, per le valutazioni relative agli affidamenti delle società clienti presso l’Ufficio Fidi del Ramo Cauzioni, dal 1992 responsabile dello stesso Ufficio;

– dal marzo 1995 in staff alla Presidenza (Servizio Programmazione e Controllo Direzionale di Gruppo) con compiti di verifica sui budget delle controllate, valutazioni di società in funzione di operazioni di acquisizione/cessione, predisposizione budget di settore;

– dall’aprile 1998 al settore Fondi Pensione in qualità di account dedicato ai Fondi Pensione negoziali per la parte relativa alla gestione finanziaria delle risorse (attività di relazione in fase preliminare, gestione delle gare per l’assegnazione dei mandati di gestione finanziaria e, successivamente, nella gestione del rapporto col Fondo), svolgendo in parallelo le attività relative alla predisposizione del budget di settore;

– dal settembre 2007 distaccato in Unipol SGR per seguire gli aspetti normativi, contrattuali e organizzativi connessi alla gestione finanziaria delle risorse delle compagnie del Gruppo;

– dal febbraio 2009, cessato il distacco in Unipol SGR, ho assunto la responsabilità del Middle Office della Direzione Finanza, dove vengono effettuati i controlli di primo livello (rispetto della normativa di settore e della regolamentazione interna) sull’attività dei gestori;

§ dal febbraio 2006 componente di parte sindacale dei C.d.A. del Fondo Pensione e della Cassa di Assistenza Dipendenti del Gruppo Unipol (Presidente di entrambi gli enti per il periodo 2006-2011, Vice Presidente di entrambi gli enti dal febbraio 2011, Responsabile del Fondo Pensione dal dicembre 2007).

A cura della Portavoce del Sindaco

CONCITTADINA CENTENARIA – Consegnate targa e lettera del sindaco
Gli omaggi dell’Amministrazione comunale alla neo centenaria Norma Ferrari
04-11-2014

In occasione del suo centesimo compleanno, in calendario oggi martedì 4 novembre, la concittadina Norma Ferrari ha ricevuto in forma privata la tradizionale targa di benemerenza dell’Amministrazione comunale, accompagnata da una lettera di auguri del sindaco.

BIBLIOTECA ARIOSTEA – Mercoledì 5 novembre alle 17 nella sala Agnelli
“Infezioni virali emergenti”, una conferenza di Dario Di Luca
04-11-2014

Mercoledì 5 novembre alle 17, nella sala Agnelli della biblioteca Ariostea (via Scienze 17), Dario Di Luca terrà una conferenza sul tema “Infezioni virali emergenti”. Introdurrà Roberto Manfredini del Dipartimento di Scienze Mediche, Sezione di Endocrinologia e Medicina Interna, dell’Università di Ferrara. L’iniziativa è promossa a cura dell’Accademia delle Scienze di Ferrara.
Il professor Di Luca tratterà un tema di estrema attualità ed interesse, con brevi excursus sulle “nuove” infezioni virali, facendo un richiamo all’attività del prof. Centanni, che per primo, un secolo fa, dimostrò come l’influenza aviaria fosse causata da un virus, pubblicando le sue scoperte proprio sugli Annali dell’Accademia.

CONFERENZA STAMPA – Giovedì 6 novembre alle 11 alla biblioteca Ariostea
Presentazione del ciclo di conferenze “Viaggio nella comunità dei saperi – Istruzione e democrazia”
04-11-2014

Giovedì 6 novembre alle 11 al Teatro anatomico della biblioteca comunale Ariostea (via Scienze 17) si terrà la presentazione del ciclo di conferenze “Viaggio nella comunità dei saperi – Istruzione e democrazia” novembre 2014-aprile 2015, a cura dell’Istituto Gramsci di Ferrara e dell’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara.

All’incontro con la stampa interverranno il Vicesindaco e Assessore alla Cultura e i rappresentanti dei due istituti culturali interessati: Daniela Cappagli, Anna Quarzi, Fiorenzo Baratelli, Roberto Cassoli.

HERA – Per il quinto anno consecutivo. A disposizione un contributo variabile da 138 a 192 euro
Torna il Bonus Teleriscaldamento per le famiglie di Ferrara in difficoltà
04-11-2014

(Comunicato a cura dell’ufficio stampa di Hera)

Torna il Bonus Teleriscaldamento. Fino al 29 dicembre 2014 si può presentare domanda al Comune di Ferrara per ottenere questa agevolazione prevista da Hera e rivolta alle famiglie economicamente svantaggiate.
L’agevolazione prevede un bonus a compensazione della spesa per il servizio di teleriscaldamento di Hera, con un contributo che può variare da 138 a 192 euro, secondo il numero di persone che compongono il nucleo, ed è commisurato al bonus gas-riscaldamento attualmente in vigore.

Chi può richiederlo
Possono richiedere il Bonus Teleriscaldamento tutti i clienti domestici che utilizzano il servizio con un contratto di fornitura diretto o con un impianto condominiale. Per accedere all’agevolazione, la famiglia deve avere un ISEE (l’attestazione della propria situazione economica) non superiore a 7.500 euro oppure a 20.000 euro (per nuclei numerosi con più di tre figli).

Come e dove presentare la domanda
La procedura per avanzare la richiesta del Bonus Teleriscaldamento, diverse tra i clienti diretti e quelli residenti in condomini, richiede di presentare la propria attestazione ISEE in corso di validità, documento d’identità, codice fiscale, fotocopia della fattura del servizio teleriscaldamento e, se residenti in condominio, anche fa fotocopia della fattura del servizio gas per cottura cibi. Le domande vanno consegnate entro il 29 dicembre 2014 all’ASP – Azienda Servizi alla Persona, via Porta Reno, 86, Ferrara (dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13 e il martedì e il giovedì anche dalle 14,30 alle 16). I clienti Hera diretti riceveranno il bonus mediante compensazione sulle bollette, che saranno inviate da marzo 2015. Per i clienti indiretti il rimborso avverrà tramite l’amministratore condominiale. Per informazioni è possibile rivolgersi al all’ASP – Azienda Servizi alla Persona del Comune di Ferrara.

Che cos’è il Bonus Teleriscaldamento
Il Bonus Teleriscaldamento è un’agevolazione analoga a quella già prevista per i clienti del servizio gas ma, a differenza di questa, è finanziata direttamente da Hera e si aggiunge ad altre iniziative messe in campo dall’azienda per sostenere le famiglie in difficoltà economica.
Il Bonus, infatti, è stato introdotto volontariamente da Hera nell’ambito di accordi con i sei Comuni in cui l’azienda gestisce il servizio di teleriscaldamento: Ferrara, Modena, Bologna, Imola, Forlì e Cesena. Dal 2010 a oggi, Hera ha erogato in questi comuni Bonus Teleriscaldamento per circa 480.000 euro complessivi.

BASSO PROFILO – Negli spazi di Wunderkammer da novembre a primavera 2015
Al via il seminario di danza e video “Inmovimento” e il laboratorio teatrale “Succede qui”
04-11-2014

(Comunicato a cura degli organizzatori)

Seminario di danza e video “Inmovimento”

Sono aperte le iscrizioni per la seconda edizione del seminario di danza e video “Inmovimento – Dance as a form of landscaping” che si terrà presso Wunderkammer (palazzo Savonuzzi/via Darsena 57) da novembre a marzo 2015. Si tratta di un’iniziativa dell’associazione di promozione sociale Basso Profilo inserita nel programma “Smart Landscape” del progetto di ricerca Ri-generazione Urbana, realizzato con il contributo della Regione Emilia-Romagna e il patrocinio del Comune di Ferrara. La direzione è a cura di Alessandra Fabbri. Le lezioni, 45 ore in tutto, avranno cadenza settimanale (martedì sera).

Per info: mail: inmovimento2014@gmail.com cell. +39 328 0294219

>>pagina facebook
https://www.facebook.com/inmovimento2014

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Laboratorio teatrale “Succede qui”

Sono inoltre aperte le iscrizioni per partecipare al laboratorio teatrale “Succede qui – 2a edizione – Laboratorio di teatro site-specific” che si terrà a Wunderkammer (palazzo Savonuzzi / via Darsena 57) da novembre a maggio 2015. Il laboratorio è a cura dell’associazione di promozione sociale Basso Profilo in collaborazione con il Teatro Nucleo International. Conducono il corso Natasha Czertok e Davide Della Chiara. Il progetto è realizzato nell’ambito del programma di ricerca Ri-Generazione Urbana con il contributo della Regione Emilia-Romagna e il patrocinio del Comune di Ferrara.
per info: mail: succedequi@gmail.com, cell. 338 6761590; 348 9655709
>>pagina facebook

https://www.facebook.com/SuccedeQuiTeatro

GIUNTA COMUNALE – Le principali delibere approvate il 4 novembre 2014
Interventi in via Ercole de’ Roberti, ripristino della Prospettiva, nuovo Info-Point universitario in piazza Municipio
04-11-2014

Queste le principali delibere approvate nella seduta di Giunta comunale svoltasi questo pomeriggio, martedì 4 novembre, in residenza municipale.

Assessore ai Lavori Pubblici e Mobilità
RIQUALIFICAZIONE VIA ERCOLE DE’ ROBERTI – La Giunta ha approvato il progetto esecutivo per i lavori di manutenzione straordinaria della pavimentazione stradale di via Ercole de’ Roberti in materiale lapideo, dell’importo complessivo di euro 300mila (iva compresa), di cui euro 233mila (iva esclusa) a base d’appalto, finanziato tramite diverso utilizzo di parte del mutuo cassa depositi e prestiti contratto nel 2011.
L’intervento, che verrà avviato all’inizio del 2015 espletate le procedure di affidamento lavori, prevede la demolizione, in primo luogo, delle pavimentazioni esistenti che risultano in cattivo stato di conservazione, con il recupero e il deposito presso il magazzino comunale di tutto il materiale riutilizzabile. Successivamente saranno rifatti alcuni sottoservizi (rete idrica e collettore fognario) da parte della Società Hera S.p.a., con spese a proprio carico, e infine saranno realizzate le nuove pavimentazioni stradali.

RIPRISTINO PROSPETTIVA – Approvato anche il progetto esecutivo relativo ai lavori di recupero dei pinnacoli e riposizionamento con isolatori sismici della prospettiva di Corso della Giovecca. L’intervento consentirà il completo ripristino dell’aspetto originario della prospettiva prima del sisma del maggio 2012 che ha comportato per motivi di sicurezza la rimozione di alcune parti del manufatto monumentale all’ingresso est della città.
In accordo con la Soprintendenza per i Beni architettonici e paesaggistici al fine di ripristinare i pinnacoli nella loro sede originaria, i tecnici del Servizio Beni Monumentali, coadiuvati dal prof. Antonio Tralli e dall’ing. Michele Simoni dell’Università degli Studi di Ferrara come progettisti strutturali e da Francesco Scafuri per le ricerche storiche, hanno proceduto a elaborare l’intervento che sarà realizzato all’inizio del 2015.
Gli isolatori sismici progettati, che verranno utilizzati per questo intervento, sono dispositivi passivi e/o semi passivi di protezione sismica non invasivi che possono essere nascosti alla vista nel caso di protezione di opera d’arte (dispositivi con medesimi requisiti sono stati utilizzati anche per preservare sculture di grande valore quali per esempio i Bronzi di Riace).
In questo modo si otterrà il massimo isolamento sismico nelle direzioni orizzontali e verticale, semplice manutenzione e durabilità, con il vincolo di compatibilità dei materiali e reversibilità dell’intervento. Inoltre l’approccio alla progettazione è consistito nell’affidare direttamente ai basamenti dei pinnacoli da ricollocare la funzione di isolamento sismico.
Importo complessivo euro 60mila (iva compresa, di cui euro 45.952,81 a base d’appalto), importo finanziato grazie alle risorse comunali per 19 mila euro utilizzando parte del rimborso assicurativo per danni causati dal sisma, e per 41mila euro con contributi da privati, di cui 6mila da parte di Ferrariae Decus, e 35mila da parte della Cassa di Risparmio di Ferrara con fondi raccolti attraverso il conto corrente “CariFe aiuti terremoto”.

Assessore al Commercio e Patrimonio
INFO-POINT IN PIAZZA MUNICIPIO – Approvato un protocollo di intesa con l’Università degli Studi di Ferrara per la gestione dell’immobile in piazza Municipio 11 (ex biglietteria Tper), finalizzata alla realizzazione di un Info-Point per gli studenti universitari e per promuovere gli eventi e i luoghi della Città di Ferrara nei confronti di cittadini e turisti. Con questo protocollo Università e Comune si impegnano a fornire servizi informativi e orientativi per gli studenti universitari, nonché a diffondere la conoscenza di appuntamenti culturali. L’Università avrà inoltre la possibilità di utilizzare l’Info-Point anche per la distribuzione e commercializzazione di materiale promozionale, gadget e prodotti collegati all’Università di Ferrara. Le spese di gestione dell’Info Point saranno a carico dell’Università e la durata della convenzione è fissata in tre anni.

Assessorato al Bilancio
BILANCIO PREVENTIVO – La Giunta comunale ha inoltre esaminato e approvato la proposta di Bilancio preventivo del Comune di Ferrara che sarà illustrata ai giornalisti domani, 5 novembre alle 10 in residenza municipale, quindi nei prossimi giorni ai rappresentanti delle categorie economiche e sociali, fino ad approdare in Commissione consiliare e in Consiglio comunale per la discussione da parte dell’Assemblea e la definitiva approvazione.

Nuove opportunità per gli studenti in Fisica

da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

Al via un accordo per un dottorato internazionale tra Unife e l’Istituto di Fisica Nucleare dell’Accademia delle Scienze Polacca di Cracovia.

Nuove opportunità internazionali per gli studenti di fisica. E’ stato recentemente approvato, tra l’Università di Ferrara e l’Istituto di Fisica Nucleare dell’Accademia delle Scienze Polacca di Cracovia, un accordo per un dottorato internazionale in Fisica, e ieri a Cracovia è stato inaugurato il nuovo anno accademico del dottorato polacco con una Lectio Magistralis di Roberto Calabrese, Direttore del Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra di Unife.

“Poco più di 500 anni fa – afferma Calabrese – Niccolò Copernico fu studente delle Università di Cracovia e Ferrara, e sappiamo bene quanta strada ha fatto quello studente! Oggi, con questo accordo, viene offerta ai nostri studenti di dottorato la possibilità di seguire un analogo percorso scientifico formativo, con attività di ricerca condivise dalle due Istituzioni e una mobilità di almeno 6 mesi in un centro di ricerca internazionale”.

“Questo accordo – aggiunge Vincenzo Guidi, coordinatore del Dottorato di ricerca in Fisica di Unife – rappresenta una grande opportunità per una crescita professionale per i nostri studenti, che al termine del corso di dottorato conseguiranno i due titoli di dottore di ricerca in Fisica di Unife e dell’Accademia delle Scienze di Cracovia”.

“Si tratta di un’esperienza internazionale – conclude Calabrese – che rappresenta una forte valorizzazione del dottorato per i nostri studenti, sia nell’ottica di inserimento nella ricerca scientifica che nel mercato del lavoro, particolarmente importante in un settore, quello della Fisica, che impiega in Europa oltre 15 milioni di persone, come dimostra una recente statistica del Centre for Economics and Business Research di Londra”.

A Unife la mostra fotografica “Breathing Himalaya: Impariamo a Respirare”

da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

Taglio del nastro giovedì 6 novembre alle ore 16.30 a Palazzo Turchi Di Bagno, (c.so Ercole I D’Este, 32), per la Mostra “Breathing Himalaya: Impariamo a Respirare”, L’iniziativa si propone di sensibilizzare l’opinione pubblica nei confronti delle problematiche dell’inquinamento e delle patologie croniche correlate, soprattutto respiratorie e cardiovascolari. Lo fa raccontando un’esperienza di ricerca scientifica svolta in un ambiente particolare: la valle Himalayana del Khumbu, che porta al campo base dell’Everest, abitata dalla popolazione Sherpa.
L’iniziativa, che si terrà fino al 14 novembre, è nata dalla collaborazione tra l’Associazione Ev-K2-CNR ed Interactivecom ed è realizzata grazie al sostegno del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e della Provincia di Milano. La mostra ha ottenuto il patrocinio dell’Università di Ferrara e di Assintel ed il supporto di Fondazione Chiesi, Boehringer Ingelheim Italia e Pfizer Italia.
Breathing Himalaya: Impariamo a respirare prende origine dal progetto SHARE – Stations High Altitude for Research on the Environment rivolto al monitoraggio climatico e ambientale nelle zone d’alta quota del nostro pianeta, in particolare, lungo la Valle del Khumbu. Nell’ambito di questo progetto si è svolta una ricerca sulla salute respiratoria e cardiovascolare degli abitanti dei villaggi del Khumbu, esposti a un elevato livello d’inquinamento dell’ambiente domestico. Questa ricerca, grazie alla sinergia tra Ev-K2-CNR e Interactivecom, è diventata anche un’iniziativa educazionale. Parte integrante dell’evento, una mostra fotografica per la migliore conoscenza dell’ambiente himalayano e delle sue popolazioni e un video educazionale dedicato al “making of” del progetto cui si aggiungono postazioni ipermediali a disposizione del pubblico.
“Partita nel 2012 a Milano, l’iniziativa ha toccato varie tappe, Roma, Genova, Livorno, Lecco – dichiara Roberto Franchi, Direttore di Interactivecom – Le nuove tecnologie ci danno la possibilità di proporre un percorso ipermediale a favore della cultura della salute”.
“Attraverso la mostra – afferma Agostino Da Polenza, Presidente dell’Associazione Ev-K2-CNR – si vuole sottolineare l’importanza di una diagnosi precoce nella prevenzione delle patologie croniche correlate all’inquinamento”.
“Le popolazioni più esposte all’inquinamento indoor sono quelle delle aree in via di sviluppo dove vengono utilizzate le biomasse (legna, sterco, residui del raccolto) per il riscaldamento e la cucina, bruciate in bracieri aperti, spesso in assenza di camini – sottolinea Paolo Bonasoni, Responsabile Scientifico del Progetto SHARE – Per questo le ricerche condotte in questi luoghi acquistano grande rilievo, per capire l’effetto dell’inquinamento indoor”.
“Il progetto- continua Annalisa Cogo della Clinica Pneumologica e Centro Studi Biomedici applicati allo Sport dell’Università di Ferrara – ci ha offerto la possibilità di svolgere una rigorosa attività scientifica in un ambiente particolare, dove l’assistenza medica è generalmente assente o molto difficile da raggiungere e dove la diagnosi si basa solo sull’esame clinico. Per la prima volta queste popolazioni sono state sottoposte ad un esame semplice e non invasivo quale la spirometria, diventata oramai per noi strumento diagnostico imprescindibile”
La Mostra sarà visitabile fino al 14 novembre dal lunedì al giovedì dalle 9 alle 18.30, il venerdì dalle 9 alle 16.30, il sabato e la domenica dalle 11 alle 16.

Comacchio: l’Amministrazione Comunale in risposta alle dichiarazioni del consigliere Antonio di Munno

da: Segreteria del Sindaco, Comune di Comacchio

In riferimento all’interpellanza del consigliere comunale Antonio di Munno, l’Amministrazione Comunale comunica quanto segue:

I rimborsi che interessano gli amministratori pubblici sono regolamentati da una specifica norma di settore, la quale ha subito significative correzioni durante l’anno 2013.
Il periodo citato dal consigliere Di Munno fa parte di quel frangente temporale in cui gli amministratori venivano rimborsati anche per il tragitto casa – lavoro, disposizione oggi non più in vigore; restano altresì inalterati i rimborsi relativi alle missioni di rappresentanza, le quali devono essere motivate con apposita modulistica e spese allegate, cosa che il Consigliere avrà sicuramente notato.

Durante il mandato di questa Amministrazione Comunale le spese di rappresentanza sono drasticamente diminuite e, cosa non meno importante, il gruppo consiliare di maggioranza dal suo insediamento devolve interamente i propri gettoni di presenza ad associazioni del territorio, pratica che resiste nonostante i tagli ai rimborsi e che nei prossimi giorni vedrà tra gli altri beneficiari la sezione territoriale dell’ACTI, tutte operazioni in linea e ampiamente realizzate con quanto sancito dal nostro programma elettorale.

Per ciò che attiene alla nuova carica di Consigliere Provinciale del Sindaco Marco Fabbri si ribadisce come tale incarico sia totalmente a titolo gratuito, che i maggiori oneri assicurativi sono a carico personale del Sindaco e che non vi è ancora chiarezza riguardo la normativa in merito al rimborso chilometrico, relativo agli spostamenti che verranno effettuati verso il capoluogo Estense per assolvere alle funzioni conferite.

Nuovi ospiti a Kappa Festival

da: Kappalab Srl

Scoprire il Giappone attraverso i suoi protagonisti è un grande privilegio. È per questo che KAPPA FESTIVAL si pone già da questa prima edizione come punto di riferimento per tutti gli appassionati italiani. Il Sol Levante sarà svelato in ogni suo aspetto, dalla danza alla pittura, dalla cucina al fumetto, dalla fotografia all’illustrazione, dalla lirica al video feedback.
Avevamo già annunciato la presenza delle autrici di manga MARI YAMAZAKI (Thermae Romae) e KEIKO ICHIGUCHI (1945) e la partecipazione di NORIO SUGAWARA, presidente dell’associazione Kakeashi-no-kai, che si occupa di aiutare i sopravvissuti allo tsunami nel Tohoku, in Giappone.
Ma le sorprese non sono finite.

Ospite di KAPPA FESTIVAL sarà anche Yoshiko Noda – in arte YOCCI – che il pubblico della rivista “Internazionale” ben conosce. Illustratrice dalla sensibilità innata per le piccole cose, YOCCI incanta il pubblico con i suoi delicati disegni. Ha vinto numerosi premi e i suoi lavori sono stati esposti in Italia e in Giappone. Scopriremo il suo spontaneo punto di vista su tutto ciò che la colpisce dell’Italia e che riversa nei suoi lavori.

Pittura, video e fotografia saranno presenti al festival grazie a un’ospite d’eccezione: l’artista contemporanea YUMI KARASUMARU. Dagli inizi degli anni Novanta, la sua ricerca si sviluppa parallelamente tra immagine pittorica e performance, perseguendo un’intensa indagine culturale che riguarda il rapporto tra presente e passato del suo paese d’origine. Nei suoi dipinti, come nelle performance (applauditissima lo scorso anno ad Arte Fiera, Bologna) questa straordinaria artista esplora la storia e lo spirito di un popolo sospeso tra tradizione e avvenire. Sarà lei a svelarci il lato oscuro del Giappone!

Grazie a una collaborazione con Circolo Arci Zuni e ARCI Ferrara entra nel programma di KAPPA FESTIVAL anche lo spettacolo Guitar Sounds Multimedia Performance. La performance prende le mosse dalla sonorizzazione di Schneider TM (pseudonimo di Dirk Dresselhaus, musicista berlinese ex membro di numerose band indie-rock tedesche) che, insieme alla danza di TOMOKO NAKASATO, viene simultaneamente filmata e riproiettata da TAKEHITO KOGANEZAWA, generando un “feedback video” che interagisce con la musica e il movimento. Il risultato è una forma interdisciplinare di modulazione concentrica: la musica influenza la danza e il movimento; la danza e il movimento intervengono a loro volta sulle riproduzioni in video, e queste ultime si ripercuotono sulla danza e sulla musica, e così via.

Grazie a una collaborazione con You&Tea avremo inoltre il piacere di ospitare la soprano CHISAKO MIYASHITA in un concerto davvero speciale: canzoni evergreen giapponesi si daranno la staffetta con brani della scuola partenopea, da Santa Lucia a O sole mio, a I’ te vurria vasà, in lingua giapponese e napoletano.

KAPPA FESTIVAL è ideato e organizzato da KAPPALAB, ossia dal gruppo noto come Kappa boys che ha portato il manga in Italia e che da venticinque anni promuove la cultura giapponese nel nostro paese attraverso pubblicazioni, incontri ed eventi dedicati.
In collaborazione con POP DESIGN STORE, via de’ Romei 19A, Ferrara.

La manifestazione gode inoltre del Patrocinio della Provincia e del Comune di Ferrara, di Visit Ferrara e della partnership di esercenti, ristoratori e albergatori del territorio.

KAPPA FESTIVAL – IL GIAPPONE A FERRARA
Castello Estense di Ferrara
Venerdì 5 dicembre 2014 dalle ore 15.00 alle 19.30
Sabato 6, domenica 7 e lunedì 8 dicembre 2013 dalle ore 10.00 alle 19.30

Anche in provincia di Ferrara con Poste Italiane il passaporto arriva comodamente a domicilio

da: Poste Italiane, ufficio Comunicazione Territoriale Emilia-Romagna e Marche

Firmata la convenzione con il Ministero dell’Interno, Dipartimento della Pubblica Sicurezza

Grazie a una convenzione fra Poste Italiane e il Ministero dell’Interno – Dipartimento della Pubblica Sicurezza, adesso il passaporto arriva comodamente a domicilio. Il nuovo servizio permetterà anche ai cittadini del Ferrarese che ne faranno richiesta presso gli uffici della Questura o del Commissariato, di ricevere il documento direttamente a casa propria, in ufficio o presso l’indirizzo indicato.
A tal fine è previsto l’utilizzo di una busta appositamente realizzata, che si potrà richiedere direttamente presso gli uffici della Questura o del Commissariato o presso lo “Sportello Amico” degli uffici postali limitrofi della provincia di Ferrara, il cui elenco è disponibile su www.poste.it.
Il passaporto verrà quindi spedito al destinatario tramite Posta Assicurata e il pagamento di euro 8,20 potrà essere effettuato contestualmente alla consegna. La spedizione potrà anche essere monitorata sul sito www.poste.it, inserendo su “Cerca spedizioni” il codice identificativo rilasciato direttamente dalla Questura. In caso di assenza del destinatario, si potrà comunque ritirare la busta contenente il passaporto presso l’ufficio postale di pertinenza indicato sull’avviso di giacenza.
Maggiori informazioni sul sito www.poste.it alla pagina “Servizi al cittadino” e sul sito www.poliziadistato.it.

Coldiretti: la salamina da sugo nell’olimpo dei prodotti Igp

da: ufficio stampa Coldiretti

Sono la salama da sugo ferrarese e la piadina romagnola le nuove entrate nell’elenco dei prodotti tutelati dal marchio europeo della Indicazione Geografica Garantita. La nostra regione leader in Europa per numero di prodotti ad indicazione protetta e garantita.

Salama da sugo e Piadina romagnola entrano nell’olimpo dei prodotti tutelati dall’Unione europea, avendo entrambi i prodotti ottenuto l’iscrizione al registro dei prodotti Igp (Indicazione geografica protetta), portando a 41 il numero delle specialità Dop e Igp dell’Emilia Romagna, che in questo modo si conferma leader in Italia e in Europa come la regione con il più alto numero di prodotti certificati dall’Ue.
Piadina e Salama da sugo Igp – commenta Coldiretti – costituiscono il riconoscimento di due tra i prodotti più strettamente rappresentativi del loro territorio.
La Salama da sugo (chiamata anche salamina) è ferrarese per eccellenza e si lega agli Este che hanno governato la città di Ferrara. Il suo nome compare per la prima volta in una lettera di Lorenzo de’ Medici al Duca Ercole I d’Este, in cui il Magnifico ringrazia il principe di Ferrara per la salama da sugo che gli è giunta graditissima. La Salama va ad arricchire il già abbondante paniere di prodotti tipici a base di carne di maiale e come noto a tutti i ferraresi è prodotto che va prodotto, custodito e preparato con sapienza e cura, oltre che cucinato correttamente per esaltarne le caratteristiche peculiari.
La piadina d’altra parte è un vero emblema della Romagna che affonda la sua origine sin dai tempi dei romani, anche se le prime testimonianze scritte risalgono al Medioevo, quando il cardinal Legato Anglico de Grimoard, nella Descriptio Romadiolae ne fissa la ricetta molto simile a quella attuale: “si fa con farina di grano intrisa d’acqua e condita con sale. Si può impastare anche con il latte e condire con un po’ di strutto”.
I prodotti Dop e Igp dell’Emilia Romagna – commenta Coldiretti – sono la punta di diamante dei prodotti locali, eccellenze uniche che maggiormente rappresentano il profondo legame tra le produzioni agricole e agroalimentari e il territorio. A fianco dei prodotti a denominazione d’origine, in Emilia Romagna ci sono oltre 300 prodotti inseriti nell’elenco nazionale dei prodotti tipici e tante produzioni di qualità, che è possibile andare ad acquistare direttamente alla fonte tramite la rete di Campagna Amica. In Emilia Romagna infatti operano 771 fattorie, 135 mercati e 30 botteghe di Campagna Amica dove i consumatori possono acquistare i prodotti da filiera corta e origine garantita.

Fabbriano, “Tempeste” su tela a Copparo

da: organizzatori

Nell’ex carcere Alda Costa le opere degli ultimi trent’anni del pittore ferrarese

Dopo l’esposizione a Villa Bighi in occasione del Settembre Copparese, Fabbriano torna a Copparo con una personale che raccoglie le sue opere più significative dagli anni ’90 ad oggi. “Tempeste” è la mostra, a cura del centro studi Dante Bighi, che inaugurerà sabato 8 novembre, alle ore 17, nelle sale della galleria Civica Alda Costa (in via Roma 36) e rimarrà allestita negli spazi dell’ex carcere fino al 7 dicembre.

La personale, che contiene anche degli inediti, presenta una quarantina di tele che raccolgono l’intero percorso artistico di quello che Elena Bertelli, vicepresidente del centro studi Dante Bighi, curatore dell’evento, definisce “una figura simbolo della pittura contemporanea ferrarese”. E in effetti Fabbriano, alias Ivano Fabbri, nato a Ferrara nel 1936, ha cavalcato per sessant’anni l’arte espressionista a livello internazionale. Già alla fine degli anni ’60, dopo alcuni viaggi studio in Spagna, Francia e Germania, il suo pennello venne apprezzato da Oscar Kokoschka, che notò i suoi quadri in una galleria di Monaco di Baviera. Kokoschka fece il nome di quell’italiano sconosciuto a una delle più prestigiose gallerie d’arte della città, che aveva in animo una collettiva sui talenti europei emergenti. Fu così che Fabbriano espose alcune opere nel 1970 alla Galerie Eichinger in Maximilianstrasse. Da lì è stato un susseguirsi di riconoscimenti, soprattutto all’estero (fa eccezione l’apprezzamento per alcuni schizzi tributatogli qualche anno prima da Emilio Vedova a Venezia).
Nel 1977 è inserito nell’Archivio Storico delle Arti Contemporanee della Biennale di Venezia. Altre personali lo vedono protagonista a Palazzo Barberini a Roma (1984), Palazzi Pacucci a Grosseto e Guasco ad Alessandria (1985), oltre a Palazzo Lanfranchi a Pisa. Riceve nel 1991 la medaglia d’oro per l’arte da Città del Messico, tre anni dopo il I Premio Viviani a Pisa e, nella stessa città nel 2003, il I Premio Nazionale.

Nei lavori esposti in questa mostra, resa possibile grazie alla collaborazione del settore Cultura del Comune di Copparo e del Teatro De Micheli “sono evidenti – si legge nella presentazione della Bertelli – alcuni elementi distintivi della pittura di Fabbriano: la convivenza tra immagini classiche e un segno informale che le sveste dei loro panni iconografici. Ci sono poi diversi omaggi all’espressionismo che si manifestano in figure che si stagliano nel nero di un’ombra e mantengono la propria dignitosa posa introspettiva, alienata dal mondo. Ci sono suggestioni di vita austriaca, nei frammenti raccolti tra le strade di Vienna e nascosti tra le ante scardinate di un portone e i titoli in lingua tedesca”.
Il tutto sembra comporre “uno spettacolo di magia o sconvolgimento, come devono essersi sentiti gli uomini vomitati dalla furia del mare sull’isola abitata da Prospero e Miranda ne La Tempesta di William Shakespeare, che ha ispirato il titolo di questa mostra”.

La mostra sarà visitabile il mercoledì e il sabato dalle 15.30 alle 18.30 o su appuntamento, chiamando i numeri 0532 861339/ 0532 864633

Per informazioni: mail info@dantebighi.org, tel +39 0532 861339

Prorogata al 30 novembre la call per partecipare alla seconda edizione di Upperapp, il Festival che premia la creatività degli studenti universitari

da: ufficio stampa Dedagroup

C’è tempo fino al 30 novembre per partecipare alla seconda edizione di UpperApp, Festival nazionale delle idee e applicazioni mobile ideate dai giovani delle Università italiane.
L’iniziativa, ideata da Agorà Telematica – società specializzata in web marketing e comunicazione digitale – insieme a Dedagroup ICT Network – tra i principali player dell’ICT nazionale – intende valorizzare la creatività e le competenze dei giovani nella progettazione e nello sviluppo di applicazioni per dispositivi mobile ed è rivolta a studenti e neolaureati che abbiano progetti di App da realizzare, prototipi da lanciare o applicazioni già pubblicate da promuovere. É possibile partecipare da soli o in gruppo, presentando uno o più progetti entro il 30 novembre attraverso il sito www.upperapp.it. L’iscrizione è totalmente gratuita.
Due le categorie in competizione: ‘migliore App gratuita pubblicata’ e ‘migliore progetto di App ancora da realizzare’. In palio, un premio in denaro di 3000 euro, uno stage retribuito di 3 mesi in una delle 14 aziende del Network e la possibilità di vedere realizzata la propria idea, con la pubblicazione del progetto di App: un’occasione unica per mettersi alla prova, entrando in contatto con un gruppo ICT made in Italy come Dedagroup ICT Network, che sta rafforzando la propria capacità di accompagnare progetti di innovazione, supportando la strategia digitale e multicanale dei propri clienti.

Novità di questa edizione è l’introduzione di premi speciali in collaborazione con le aziende e gli enti sostenitori dell’iniziativa (Antony Morato, Inail, Itas, MD Discount, Società Sportiva Calcio Napoli) che faranno da ‘osservatori speciali’ sui giovani talenti in gara. Oltre alle due categorie della competition, UpperApp 2014 premierà dunque anche App o Progetti riconducibili a specifici filoni tematici: Fashion & LifeStyle, Pubblica Amministrazione Integrazione e cittadinanza attiva, Sport Fitness e Benessere, Banking Economia e Finanza, Retail distribuzione e logistica, Assicurazioni.

Anche quest’anno sarà coinvolto nella votazione finale il popolo del web, chiamato a decretare i vincitori tra una rosa di candidati giudicati idonei da un Comitato Tecnico composto da esperti in programmazione, marketing, grafica e comunicazione digitale. Il pubblico online, che nel 2013 ha visto la partecipazione di oltre 2500 persone, avrà così l’opportunità di votare la migliore App e il miglior progetto di App in termini di originalità, utilità, innovazione e funzionalità.

Il festival è patrocinato da: Scuola Politecnica e delle Scienze di Base – Università degli Studi di Napoli Federico II, Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell’Informazione – Università degli Studi di Trento, Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano, Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, Università degli Studi di Salerno, Comune di Napoli.

www.upperapp.it

Malattie rare: approvato in Italia il primo farmaco per la Malattia di Cushing

da: Novartis

• Disponibile anche in Italia pasireotide (Signifor®) primo e unico farmaco per il trattamento della Malattia di Cushing, patologia rara causata da un tumore dell’ipofisi che in Italia colpisce circa 2.000 persone, in grande maggioranza donne, e che comporta pesanti alterazioni e disturbi a livello fisico e nella sfera psicologica e comportamentale.
• Pasireotide cambia il paradigma di cura di questa malattia, priva fino a oggi di trattamenti medici, migliorando in modo significativo i segni e sintomi e permettendo ai pazienti un graduale ritorno alla vita normale.

Un salto di qualità e un nuovo paradigma nel trattamento della Malattia di Cushing, patologia rara dell’ipofisi di cui soffrono in Italia circa 2.000 persone con una rilevante compromissione della qualità di vita: anche in Italia è adesso disponibile pasireotide (Signifor®), farmaco Novartis, prima e unica terapia farmacologica per il trattamento della Malattia di Cushing con azione mirata sull’ipofisi. Pasireotide, un nuovo analogo della somatostatina, somministrato per via sottocutanea, è stato approvato dall’EMA per il trattamento dei pazienti con Malattia di Cushing in età adulta per i quali l’intervento chirurgico si è rivelato inefficace.
La Malattia di Cushing è causata dalla presenza di un adenoma ipofisario, ovvero un tumore benigno dell’ipofisi, che determina un’eccessiva produzione dell’ormone chiamato ACTH, causa a sua volta di una iperstimolazione delle ghiandole surrenali, che accrescono la produzione di cortisolo. L’eccesso di cortisolo prodotto dà luogo a una serie di segni e sintomi che includono alterazioni e disturbi a livello corporeo e fisico ma anche della sfera comportamentale, sessuale e psichica, un insieme di sintomi che possono mettere a rischio la vita del paziente.
Negli studi clinici, pasireotide si è dimostrato in grado di migliorare in modo significativo i sintomi della patologia, con un buon profilo di sicurezza, aprendo così nuove prospettive per migliaia di persone che devono convivere con rilevanti cambiamenti sul piano corporeo-estetico associati a questa patologia, al punto da rendere il paziente uno “sconosciuto a se stesso”: irsutismo (eccesso di peli), accumulo di grasso a livello addominale, modificazioni importanti del volto con il caratteristico volto a forma di luna, detto “facies lunare” e il gibbo di bufalo dovuto ad un accumulo di grasso nella sede nucale, acne, smagliature rosse dette “strie rubre” e, per le donne, irregolarità del ciclo mestruale.
«L’arrivo di questo nuovo e unico farmaco per il trattamento della Malattia di Cushing cambierà completamente il paradigma di cura e probabilmente la storia naturale di questa patologia» afferma Annamaria Colao, Professore Ordinario di Endocrinologia all’Università degli Studi “Federico II” di Napoli. «Oltre ai risultati degli studi clinici, i dati preliminari di un secondo studio clinico in “real life” mostrano un’ottima risposta dei pazienti e avvalorano l’ipotesi che l’efficacia del farmaco nella pratica clinica sia ancora migliore rispetto ai dati della sperimentazione, dandoci la possibilità di somministrare pasireotide per lungo tempo. Dopo le prime somministrazioni, i segni e i sintomi della malattia tendano gradualmente a scomparire, i pazienti notano subito i cambiamenti e tornano a vivere con miglioramenti progressivi proseguendo la terapia».
L’efficacia di pasireotide è stata valutata in uno studio clinico multicentrico di Fase III, pubblicato su New England Journal of Medicine, condotto su 162 pazienti. Pasireotide si lega direttamente a 4 dei 5 sottotipi recettoriali della somatostatina, il neurotrasmettitore che regola il funzionamento dell’ipofisi, e in particolare presenta un’elevata affinità per i recettori SSR2 e SSR5. Il blocco recettoriale da parte di pasireotide induce la soppressione dell’iperproduzione di ormone adenocorticotropo e di conseguenza blocca l’ipersecrezione di cortisolo.
Nella Malattia di Cushing, la diagnosi precoce è un fattore chiave per ridurre il rischio che si sviluppino complicanze gravi. Ma a causa della scarsa informazione su questa malattia, della sua rarità e di un corredo di sintomi molto complesso, la Malattia di Cushing viene in genere diagnosticata tardivamente, anche a dieci anni dalla comparsa dei primi segni, aggravando l’impatto sulla qualità di vita dei pazienti. La chirurgia, finalizzata alla rimozione degli adenomi ipofisari, rappresenta oggi il trattamento di prima scelta.
«La terapia chirurgica fallisce in un caso su due per l’elevata complessità del quadro patologico o per le recidive e, se si eccettua la radioterapia effettuata dopo l’intervento chirurgico non scevra di complicanze a lungo termine, fino ad ora non disponevamo di alcun trattamento medico che avesse specifica indicazione per questa malattia» afferma Annamaria Colao. «L’efficacia di pasireotide, oltre al netto miglioramento della qualità di vita dei pazienti, ci permetterà di evitare il ricorso a un secondo intervento chirurgico in caso di fallimento del primo, risparmiando danni all’ipofisi, e rende inoltre non più necessaria la rimozione delle ghiandole surrenali».

Cimarelli: “Sulla liste di attesa Bonaccini e il Pd prendono in giro i ferraresi”

da: Luca Cimarelli, Candidato al Consiglio Regionale dell’Emilia Romagna, Lista di Forza Italia

In merito alle dichiarazioni del candidato presidente Bonaccini sulle “liste d’attesa” della Sanità il capolista di Forza Itala Luca Cimarelli ha rilasciato le seguente dichiarazioni:
“Non so se ridere o piangere, a venti giorni dal voto il Candidato Bonaccini elenca quali sarebbero le priorità per la Sanità Regionale e, come per magia, l’Assessore uscente alla sanità Carlo Lusenti, con un colpo di teatro, fa comparire qualcosa come una decina di milioni di euro che servirebbero, guarda caso, a coprire le esternazioni programmatiche di Bonaccini. Ma nel frattempo in questi ultimi mesi, o meglio ultimi anni, cosa è stato fatto per impedire che tanti nostri concittadini fossero costretti a emigrare verso il Veneto per le loro visite specialistiche? E con quali costi? Di sicuro il rattoppo che si sta cercando di mettere in campagna elettorale è troppo poco e fuori tempo massimo. Non dimentichiamo poi che nella nostra provincia si è perpetrato uno dei più scellerati sprechi di denaro pubblico. Parlo di Cona e Valle Oppio, il totale abbandono del Sant’Anna di corso Giovecca e il depauperamento di importanti presidi locali come gli ospedali di Copparo e Bondeno.
In questo quadro si inserisce l’ostinata convinzione che il privato in sanità è per forza “nemico” del pubblico. In questo modo, invece di porre in essere politiche virtuose sulla sussidiarietà ci si ostina a ostracizzare un sistema che ha dato da sempre ottimi risultati nel vicino Veneto. Il guaio è che non si è mai pensato ai cittadini, alle loro esigenze, al loro benessere. In definitiva la decisione di Lusenti non è solo inopportuna, per la nostra Provincia assume addirittura i contorni di una farsa, dove gli spettatori paganti non sono altro che i nostri concittadini.”

Per il 75% la burocrazia tra le prime cause di decrescita economica, adempimenti più complicati e costosi per le piccole imprese

da: ufficio stampa Cna Ferrara

Sondaggio nazionale della Cna tra 2400 pmi

Da un campione di 2.400 imprese, sondate da Cna nazionale nel mese di settembre, emerge che per il 75%, la burocrazia è tra i principali fattori responsabili della decrescita economica dell’Italia negli ultimi sette anni. Gli adempimenti sono troppo complessi, ripetitivi e costosi, certo non a misura delle aziende più piccole. Infatti, il 75,7% delle micro imprese con meno di dieci addetti ritiene chela burocrazia sia tra i principali fattori di freno allo sviluppo della loro attività. Da considerare, inoltre, che il 41,8% del campione impegna ben 24 ore al mese in pratiche burocratiche, mentre il 30,7% addirittura 40, fattore che costringe molte attività a rivolgersi a servizi esterni per assolvere alle incombenze burocratiche.
Quanto, poi, al livello di informatizzazione delle Pubblica amministrazione viene ritenuto del tutto inadeguato da circa il 53% degli imprenditori. Allo stato attuale, solo un’azienda su tre (quasi il 30%) riesce a sbrigare più della metà delle pratiche per via telematica.
“Non c’è dubbio – valuta il direttore provinciale della Cna, Corradino Merli – che le imprese non ne possano più dell’invadenza di questo macigno, del suo complicarsi e aggravarsi, a dispetto di tutte le affermazioni di buona volontà dei diversi governi che si sono succeduti negli anni. Tanto è vero che il 75% delle imprese intervistate da Cna considera le semplificazioni degli ultimi anni poco incisive. E’ davvero tempo che si ponga mano a tutto questo – e speriamo di poter valutare presto la portata effettiva degli annunci del Governo di questi mesi – in quel processo di riforma e doverosa semplificazione normativa, che costituisce un passaggio essenziale per trasformare il nostro Paese in una democrazia più moderna, capace di combinare certezza del diritto e rispetto delle leggi ad efficienza e rapidità”.

III edizione del “Corso Interattivo di approfondimento per genitori”

da: Istituto Comprensivo n.5 “Dante Alighieri” Ferrara

A breve partirà, per il terzo anno consecutivo, il “Corso interattivo di approfondimento per genitori”.
Il progetto nasce dalla collaborazione dell’Istituto Comprensivo n.5 “Dante Aligheri” di Ferrara con Fidapa (Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari), con Promeco (ente del Comune e dell’Usl di Ferrara, che si occupa di educazione, formazione e prevenzione nelle scuole secondarie di I e II grado) e con il Comitato Genitori di Istituto.
Il Corso si rivolge innanzitutto ai genitori dell’Istituto Comprensivo Statale n.5 “Dante Alighieri” ma è aperto alla cittadinanza e prevede una serie di incontri a carattere educativo, rivolti alle mamme e papà di bambini e ragazzi dai 3 ai 14 anni.
Si terrà nelle giornate qui di seguito indicate, dalle 17:30 alle 19:30, presso la sede dell’Istituto Comprensivo Statale n.5 “Dante Alighieri”, via Camposabbionario 11/A.
Vi sarà un primo ciclo di incontri tenuti da Deanna Marescotti, psicologa counselor, per la fascia di età relativa alla scuola dell’infanzia e della scuola primaria e successivamente un secondo ciclo di incontri condotti da Alberto Urro, operatore Promeco, rivolto principalmente ai genitori dei ragazzi della scuola secondaria di primo grado.
Ecco il calendario degli incontri:
Dott.ssa Deanna Marescotti
1° incontro mercoledì 5 novembre 2014: Genitori oggi: non è così facile. Aspetti psicologici del bambino 3/10 anni. Cosa significa crescere: teoria della personalità. Ruolo educativo dei genitori.
2° incontro martedì 11 novembre 2014: Genitori e figli: dialogo possibile.
Quattro caratteristiche del buon educatore. Regole e punizioni. Autorevolezza.
3° incontro martedì 18 novembre 2014: Come aiutare la crescita.
Ascoltarsi. Promuovere la fiducia. Affrontare i conflitti.
Dott. Alberto Urro: Figli adolescenti che crescono
1° incontro mercoledì 14 gennaio 2015: La genitorialità attiva.
Un approccio educativo non delegante.
2° incontro martedì 27 gennaio 2015: Possiamo litigare un po’?
Le relazioni tra adulti educatori e figli adolescenti.
3° incontro martedì 3 febbraio 2015: Educare alla fatica i figli.
Il ruolo formativo della fatica e le strategie per riconoscere il mondo reale.
Referenti del progetto sono Valeria Ferraresi (docente della scuola secondaria di primo grado Dante Alighieri) e Cristina Pellicioni (Presidente del Consiglio dell’Istituto Comprensivo Statale n.5 “Dante Alighieri” e socia Fidapa, della Sezione di Ferrara, al cui interno è referente per la Commissione Riforma e dispersione scolastica).

Hera: torna a Ferrara il Bonus Teleriscaldamento per le famiglie in difficoltà

da: ufficio stampa Hera

Per il quinto anno consecutivo i nuclei familiari in disagio economico possono ottenere un contributo variabile da 138 a 192 euro sulla spesa per il teleriscaldamento

Torna il Bonus Teleriscaldamento. Fino al 29 dicembre 2014 si può presentare domanda al Comune di Ferrara per ottenere questa agevolazione prevista da Hera e rivolta alle famiglie economicamente svantaggiate.
L’agevolazione prevede un bonus a compensazione della spesa per il servizio di teleriscaldamento di Hera, con un contributo che può variare da 138 a 192 euro, secondo il numero di persone che compongono il nucleo, ed è commisurato al bonus gas-riscaldamento attualmente in vigore.

Chi può richiederlo
Possono richiedere il Bonus Teleriscaldamento tutti i clienti domestici che utilizzano il servizio con un contratto di fornitura diretto o con un impianto condominiale. Per accedere all’agevolazione, la famiglia deve avere un ISEE (l’attestazione della propria situazione economica) non superiore a 7.500 euro oppure a 20.000 euro (per nuclei numerosi con più di tre figli).

Come e dove presentare la domanda
La procedura per avanzare la richiesta del Bonus Teleriscaldamento, diverse tra i clienti diretti e quelli residenti in condomini, richiede di presentare la propria attestazione ISEE in corso di validità, documento d’identità, codice fiscale, fotocopia della fattura del servizio teleriscaldamento e, se residenti in condominio, anche fa fotocopia della fattura del servizio gas per cottura cibi. Le domande vanno consegnate entro il 29 dicembre 2014 all’ASP – Azienda Servizi alla Persona, via Porta Reno, 86, Ferrara (dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13 e il martedì e il giovedì anche dalle 14,30 alle 16). I clienti Hera diretti riceveranno il bonus mediante compensazione sulle bollette, che saranno inviate da marzo 2015. Per i clienti indiretti il rimborso avverrà tramite l’amministratore condominiale. Per informazioni è possibile rivolgersi al all’ASP – Azienda Servizi alla Persona del Comune di Ferrara.

Che cos’è il Bonus Teleriscaldamento
Il Bonus Teleriscaldamento è un’agevolazione analoga a quella già prevista per i clienti del servizio gas ma, a differenza di questa, è finanziata direttamente da Hera e si aggiunge ad altre iniziative messe in campo dall’azienda per sostenere le famiglie in difficoltà economica.
Il Bonus, infatti, è stato introdotto volontariamente da Hera nell’ambito di accordi con i sei Comuni in cui l’azienda gestisce il servizio di teleriscaldamento: Ferrara, Modena, Bologna, Imola, Forlì e Cesena. Dal 2010 a oggi, Hera ha erogato in questi comuni Bonus Teleriscaldamento per circa 480.000 euro complessivi.

Imprese ferraresi unite contro la crisi: insieme, in Camera di Commercio, per saperne di più su normative, strategie, agevolazioni e vantaggi dei contratti di rete

da: ufficio stampa Cciaa di Ferrara

Ieri (martedì 4 novembre) più di 50 imprenditori faccia a faccia con gli esperti del settore.

Dall’imprenditore che apre negozi automatici di commercio alimentare aperti 24h su 24h all’agenzia che fornisce traduzioni e interpretariato in tutte le lingue, da chi si occupa di interior design, progettazione, valorizzazione e riqualificazione immobiliare a chi fornisce imballaggi flessibili con i più elevati standard di qualità. Sono alcune delle oltre 50 imprese presenti, ieri 4 novembre), in Camera di commercio al seminario “Distacco e codatorialità nelle reti di imprese: il punto e le prospettive”. E le imprese ferraresi sono protagoniste dei contratti di rete in Italia, con ben 31 reti costituite e 150 aziende aderenti. Un’opportunità, peraltro, che gli imprenditori della nostra provincia colgono mettendosi insieme anche con colleghi di territori di regioni e città diverse: a Ferrara, oltre il 60% dei contratti di rete coinvolge imprese di altri territori. E tra le società di capitale che hanno attivato contratti di rete, più della metà ha un giro d’affari tra 1 e 5 milioni di euro operante, prioritariamente, nei settori della meccanica, medicale, informatico e alimentare.
“Il successo e la diffusione delle Reti d’impresa – ha spiegato Paolo Govoni, presidente della Camera di commercio di Ferrara – ha fatto emergere una nuova esigenza delle aziende: quella di ottimizzare la gestione del personale, condividendolo insieme alle altre imprese della Rete. Formare, gestire e valorizzare i propri collaboratori, accrescendo le loro competenze trasversali in un’ottica di Rete, può dunque rappresentare un’occasione per rafforzare il patrimonio intangibile della singola impresa, aumentando le possibilità di successo dell’intera Rete nei mercati. Per questo motivo – ha concluso il numero 1 dell’Ente di Largo Castello – la Camera di commercio, in collaborazione con Unioncamere Emilia-Romagna, le associazioni di categoria e con il supporto scientifico di Universitas Mercatorum, ha voluto che gli imprenditori incontrassero faccia a faccia gli esperti del settore per saperne di più su normative, strategie, agevolazioni e vantaggi dei contratti di rete”.
Dopo l’apertura affidata allo stesso presidente Govoni, è toccato ad Anna Maria Nguyen, Unioncamere Emilia-Romagna, affrontare il tema “Reti di impresa: una realtà in evoluzione”. Marco Marazza, docente di diritto del lavoro di Universitas Mercatorum, si è soffermato su “Distacco e codatorialità”, prima di passare la parola a testimonianze di casi di successo di reti di impresa in giro per l’Italia.

Di Lasco scrive al Ministro Giannini

da: ufficio stampa Ordine dei Medici di Ferrara

Una lettera al Ministro competente, Stefania Giannini, e inviata per conoscenza a tutti gli Ordini dei Medici d’Italia. E’ quella sottoscritta dal Presidente Bruno Di Lascio, a nome, anche, dell’assemblea dei Giovani Medici, per sollecitare il Dicastero «a fare sì che sia l’ultima volta che si manca di rispetto ai giovani, alle loro famiglie, alla loro dignità». La vicenda, «imbarazzante e vergognosa» del Concorso Nazionale per l’ammissione alle specializzazioni con test sbagliati, annullati e poi ritenuti ‘validi’, è definita come un susseguirsi di «superficialità e improvvisazione» che lede la professione. Di Lascio va giù duro e parla di «concorso affrontato senza una bibliografia di riferimento, senza chiarezza sulle modalità di formulazione dei quesiti, con una nuova valutazione curriculare rispetto ai precedenti bandi» e di necessità di porre rimedio «una volta per tutte alle inefficienze emerse ricorrendo per il futuro a soluzioni che garantiscano un percorso trasparente e oggettivamente verificabile». Tenuto conto dunque della necessità di mantenere un concorso che tuteli questi presupposti, il Presidente sollecita il Ministro «ad adottare tutte le iniziative che prevedano una programmazione seria e concreta».

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La Piadina romagnola e la Salama da sugo sono Igp

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Oggi sulla Gazzetta ufficiale europea il riconoscimento dell’Indicazione geografica protetta. Un importante risultato a garanzia dei produttori, dei consumatori e di un intero territorio.

Salgono a 41 i prodotti Dop e Igp dell’Emilia-Romagna che consolida in questo modo il suo primato italiano ed europeo, come territorio con il più alto numero di produzioni agroalimentari a qualità certificata e importante voce del made in Italy. Gli ultimi due prodotti ad aver ottenuto il riconoscimento della Commissione europea sono la Salama da Sugo Igp e la Piadina Romagnola Igp, con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea odierna dei regolamenti n. 1173 e n. 1174, entrambi del 24 ottobre 2014. Si tratta di un traguardo importante per due produzioni di qualità, il cui valore aggiunto è rappresentato proprio dalla forte identità territoriale. Un traguardo raggiunto ancora una volta grazie al gioco di squadra tra le Istituzioni e il mondo produttivo.
Con il riconoscimento della Denominazione d’origine protetta e dell’Indicazione geografica protetta le produzioni che non rispettano il disciplinare potranno essere sanzionate. Una garanzia sia a tutela dei produttori che dei consumatori.
La Piadina Romagnola Igp è uno dei simboli della Romagna e la sua reputazione si intreccia con la storia e le tradizioni locali. Fu il poeta Giovanni Pascoli a ufficializzare il termine “piada”, definendola alimento antico «quasi quanto l’uomo» e « pane nazionale dei Romagnoli». Il disciplinare di produzione oggi riconosciuto dall’Unione europea differenzia le diverse tipologie di piadina romagnola, disponendo un’etichettatura specifica per quella alla riminese, più sottile e larga, e concedendo un’ ulteriore riconoscibilità alla piadina romagnola ottenuta con processi per la maggior parte manuali, tipica dei chioschi. Gli ingredienti per tutte le tipologie sono comunque gli stessi: farina, acqua, sale, grassi, lievito. Non è consentito l’uso di conservanti, aromi e altri additivi. Identica anche l’area di produzione che corrisponde al territorio delle province di Rimini, Forlì-Cesena, Ravenna e, in parte, di Bologna. In questo modo si garantisce il rispetto di regole comuni e si argina l’incidenza crescente delle produzioni ottenute fuori dalla Romagna.
La Salama da sugo è un salume, tipicamente Ferrarese, la cui caratteristica forma «a melone» con divisione in 6/8 spicchi e strozzatura mediana, risale al periodo Estense. Composto da una miscela di carni suine aromatizzate e insaccate nella vescica naturale del suino, previo asciugamento e stagionatura, è venduto come prodotto crudo o, con successivo trattamento termico, come prodotto cotto pronto per il consumo. Le caratteristiche gelatinose dei tagli di carne impiegati fanno della «Salama da sugo» un prodotto che al palato si presenta morbido e granuloso. L’odore e il gusto, caratterizzati da una vasta gamma di composti aromatici, derivano dall’utilizzo originale di vino e spezie combinato con le trasformazioni soprattutto della parte lipidica, nonché da una stagionatura condotta in specifiche condizioni ambientali. Il sugo che trasuda dalla vescica durante la cottura è il risultato di una percentuale di vino o liquori non evaporati, aromatizzati dalla presenza delle spezie. La zona di lavorazione, condizionamento e confezionamento coincide con quasi tutta la provincia di Ferrara. Anche in questo caso il riconoscimento dell’Igp sarà un importante garanzia contro le imitazioni sia per i produttori che per i consumatori.

LA RIFLESSIONE
La democrazia e il principio di maggioranza

Se circolasse più cultura nel dibattito politico e istituzionale in corso, forse riusciremmo ad evitare un eccesso di personalizzazione che lo contraddistingue. I leader contano. I consensi sono decisivi. Ma è importante capire la concezione che guida i capi e chi li segue. Intanto una misura igienica potrebbe essere non farsi impressionare dalle legittime e semplificate propagande agitate dagli attori politici in campo.
Andiamo alla sostanza. Faccio solo un esempio. A dispetto dei classici della liberal-democrazia (Tocqueville, Stuart Mill…) che avevano ben chiaro il problema, oggi sta imperando un’equazione semplice e pericolosa: democrazia uguale a principio di maggioranza. Vediamo le obiezioni di due studiosi liberali del nostro tempo. J. Habermas scrive: “La regola della maggioranza, considerata esclusivamente come regola di maggioranza, è sciocca perché essa non è mai soltanto una regola di maggioranza. La cosa importante e decisiva sono i mezzi attraverso cui una maggioranza riesce infine a essere maggioranza. Il bisogno essenziale, in altri termini, è migliorare i metodi e le condizioni di ciò che è informazione, dibattito, discussione e convincimento.” (“Fatti e norme” Guerini e Associati). In uno dei classici sulla democrazia del nostro tempo (“La democrazia e i suoi critici” Editori Riuniti), l’americano Robert Dahl immaginando alla maniera platonica un dialogo tra ‘Maggioritario’ e ‘Critico’, segnala come una delle obiezioni più forti contro la regola della maggioranza sia proprio la sua “neutralità rispetto al merito delle questioni”.
Delineata la cornice teorica, proviamo a verificare se ci dice qualcosa circa il modo in cui si sta svolgendo il dibattito pubblico nel nostro paese. Se chi governa (il paese o un partito…) manifesta insofferenza verso le minoranze; si rifiuta di trattare e mediare; abusa del ricorso ai decreti legge e al voto di fiducia; invita chi non condivide la posizione della maggioranza ad adeguarsi nel voto parlamentare, o ad andarsene dal partito; come possiamo giudicare tutto ciò? Grande innovazione? Un cambia-verso? Penso che stiamo da troppo tempo ristagnando dentro una palude che non ci consente neanche di intravedere quale è il vero e complesso cimento che ci aspetta: far evolvere la classica democrazia rappresentativa verso una convivenza virtuosa con la democrazia partecipativa e deliberativa. Il nuovo orizzonte è una democrazia come forma sociale e non solo come fatto istituzionale e politico. Le parole chiave del nuovo lessico democratico dovrebbero essere: società della conoscenza, apprendimento continuo, cittadinanza attiva e informata.

Fiorenzo Baratelli, direttore dell’Istituto Gramsci di Ferrara

LA SEGNALAZIONE
Tass, la memoria sempre accesa. Crowdfunding per l’archivio web dell’opera di Stefano Tassinari

“Vorremmo realizzare un sito che raccolga l’opera di Stefano Tassinari: le testimonianze sonore, video, fotografiche e testuali della sua vita e del suo impegno”.
Così amici e compagni dello scrittore scomparso nel maggio di due anni fa annunciano l’intenzione di creare un archivio della memoria che renda accessibili a chiunque i materiali partoriti dall’intelletto creativo del celebre Tass. Tra loro Luca Gavagna, Stefania De Salvador, Agostino Giordano, i componenti dell’Itc Teatro dell’Argine, Stefano Massari, Wu Ming 1.

stefano-tassinari“I materiali saranno organizzati in modo da consentire l’accesso ai documenti per categorie e per data. Abbiamo pensato di utilizzare una piattaforma di raccolta fondi (crowdfunding) per rendere possibile a tutti di sostenere il progetto. La piattaforma prescelta è www.produzionidalbasso.com, una organizzazione attiva da molti anni che ci consente di raccogliere i fondi senza trattenere alcuna percentuale per sé. il periodo in cui il progetto è disponibile alla raccolta è di quattro mesi e scadrà il 6 gennaio 2015. Il sito www.stefanotassinari.it è già stato acquisito ed attivo. Dobbiamo popolarlo di tutti i materiali che in gran parte sono raccolti e conservati in attesa di utilizzo. Cerchiamo di raccogliere 2.450,00 euro per progettare e realizzare il sito, effettuare la standardizzazione dei materiali, acquistare uno spazio Vimeo per ospitare i filmati, pagare dominio e spazio web per almeno 4 anni”.

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Stefano Tassinari con Francesco Guccini

Giovedì sera all’Itc di San Lazzaro, in occasione della proiezione di “Tass”, il film-documentario di Stefano Massari, sono stati raccolti per la causa 125 euro. “Abbiamo superato la metà del budget previsto per la realizzazione del sito www.stefanotassinari.it. Ora siamo a 1.344,00 euro. Con un colpo di coda ce la possiamo fare”. I sostenitori finora sono 44. E restano due mesi di tempo per contribuire. Ferraraitalia lo farà e invita i propri lettori a sostenere questo progetto

Di Stefano Tassinari sulla pagina del crowdfunding vengono riportate le significative note biografiche presenti su Wikipedia, la libera enciclopedia del web. Nato a Ferrara il 24 dicembre 1955, morto a Bentivoglio l’8 maggio 2012, è stato scrittore, drammaturgo e sceneggiatore italiano. Ha pubblicato diversi romanzi e suoi racconti sono presenti in una decina di antologie, pubblicate in Italia e in alcuni Paesi stranieri.
Autore di testi teatrali, letture sceniche e di programmi radiofonici per Rai Radio 3, è stato ideatore e direttore artistico di varie rassegne letterarie, tra le quali “La parola immaginata” e “Ritagli di tempo” (Itc Teatro di San Lazzaro). È stato autore di documentari televisivi girati, oltre che in Italia, in Nicaragua, Spagna, Francia, Portogallo ed ex Jugoslavia.
stefano-tassinariHa curato la messa in scena di decine di opere letterarie di scrittori italiani e stranieri – scrive ancora il sito – collaborando con attori e registi (tra gli altri: Leo Gullotta, Marco Baliani, Ottavia Piccolo, Silvano Piccardi, Antonio Catania, Matteo Belli, Ivano Marescotti, Laura Curino e Renato Carpentieri), musicisti (tra gli altri: Paolo Fresu, Riccardo Tesi, Mauro Pagani, Yo Yo Mundi, Têtes de Bois, Casa del vento, Mario Arcari, Armando Corsi, Antonello Salis, Daniele Sepe, Patrizio Fariselli, Jimmy Villotti, Paolo Damiani e Gianluigi Trovesi) e fotografi (tra gli altri: Mario Dondero, Giovanni Giovannetti, Tano D’Amico, Raffaella Cavalieri, Luca Gavagna e Dario Berveglieri).
Vicepresidente dell’Associazione Scrittori Bologna, ha scritto di letteratura su quotidiani e riviste. È stato direttore e fondatore di Letteraria (rivista semestrale di letteratura sociale), legata dapprima ai nuovi Editori Riuniti e poi dal 2010 a Edizioni Alegre. È stato prima militante di Avanguardia operaia, poi segretario della federazione ferrarese di Democrazia Proletaria, infine (dopo una parentesi nei Verdi arcobaleno), è stato militante del Partito della Rifondazione comunista, fondatore e animatore del circolo Prc “Victor Jara” di Bologna. È scomparso nel 2012 all’età di 56 anni dopo una lotta contro una grave malattia durata otto anni.

stefano-tassinariNella pagina che esorta alla sottoscrizione a sostegno del sito stefanotassinari.it è presente anche il ricordo che Wu Ming 1 ha dedicato a Stefano Tassinari sotto il titolo “Una vita…”, un intervento pubblicato dalla Nuova Rivista Letteraria numero 6, dell’ottobre 2012, edizioni Alegre, che proprio Tassinari fondò e diresse sino all’ultimo.
“Nei mesi scorsi – scrive Wu Ming 1 – abbiamo udito e letto tanti aggettivi, come mani che cercano di afferrare un mulinello d’acqua. Forse potranno raccogliere gli oggetti che il mulinello aveva attratto e faceva vorticare (un barattolo, l’ochetta di plastica di un bimbo, il berretto di un pescatore), ma il mulinello stesso no, non si può stringere tra le dita.
Stefano era «poliedrico», ovvero simile a un solido che presenta più facce piane poligonali. Stefano era «eclettico», colui che sceglie, che fa una cernita e mette insieme oggetti diversi. Stefano era «versatile», quindi in grado di cambiare direzione. Mah. È vero che un vocabolo non è la sua etimologia – altrimenti dovremmo chiamare «denaro» (che sta per dieci) solo i biglietti da dieci euro e le monete da dieci centesimi – ma quando un vocabolo è abusato e diventa cliché, allora perde forza immaginifica, e quando viene pronunciato suona debole e spossato, come stesse per cadere all’indietro, per riaccasciarsi sulla propria origine. E così, «poliedrico» evoca la geometria: punti e linee, lati diritti, angoli appuntiti. «Eclettico» fa pensare a uno che pesca di qua e di là. «Versatile» richiama una banderuola agitata dai venti.
Nessuno di questi attributi può rendere l’idea dell’attività molteplice di Stefano come scrittore giornalista drammaturgo autore e conduttore radiofonico e televisivo organizzatore di festival rassegne e presentazioni di libri promotore di iniziative viaggiatore militante politico intellettuale marxista commentatore sportivo. Ho tolto le virgole perché non c’era separazione tra questi aspetti del suo fare, né spaziale né temporale. Noi stiamo cercando di ricostruire e mappare questo concatenamento esteso un’intera vita, senza la pretesa di afferrare il vortice, ma ponendo attenzione agli oggetti che il vortice aveva raccolto – eklektos, appunto: se diciamo che a essere eclettico non è l’individuo ma il concatenamento stesso, allora il termine suona meno stereotipato – e fatto ruotare insieme. Questo numero speciale di Letteraria è un primissimo sguardo d’insieme, al quale seguirà un lungo (e prevedibilmente accidentato) lavoro di composizione di un archivio.

I promotori del progetto spiegando, per chi non ha dimestichezza con Paypal ed è interessato a sostenere il progetto, che si può fare anche un normale bonifico in conto corrente a Luca Gavagna: “Provvederò io a versarlo sul conto Paypal dedicato”.

Il conto (intestato a Luca Gavagna presso Cassa di Risparmio di Ferrara) è
IBAN: IT36Z0615513001000000005383
descrizione/causale: sito Stefano Tassinari

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L’EVENTO
In scena il Giappone di Mishima, un prisma dai Colori proibiti

È molto difficile fare una sintesi della figura e dell’opera intellettuale di Yukio Mishima (1925-1970). Fra i massimi esponenti della letteratura giapponese contemporanea, più volte candidato al premio Nobel per la Letteratura, in Europa spesso travisato e tacciato di fascismo, in realtà interprete di una personale visione del nazionalismo nipponico, che si concentrava sul culto per l’Imperatore come ideale astratto, incarnazione dell’essenza del Giappone tradizionale. Alberto Moravia lo ha definito un “conservatore decadente”.

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Yukio Mishima

Alle spalle Kimitake Hiraoka, questo è il suo vero nome, aveva una biografia complicata, come lo è la storia del Giappone nel secondo dopoguerra, sempre sul filo tra innovazione e tradizione, apertura e conservazione culturale. Le tensioni che vive ed esprime attraverso la sua opera e il suo attivismo politico lo porteranno all’estremo gesto del suicidio rituale: il seppuku, che in Occidente abbiamo da sempre erroneamente definito harakiri. Il Teatro Comunale Claudio Abbado di Ferrara ha deciso di commissionare uno spettacolo che su questa figura intellettuale ambivalente e complessa, affidandolo alla compagnia Dulcamara e a Sayoko Onishi, grande interprete di New Butoh. La scelta di questa danza, creata da Tatsumi Hijikata e Kazuo Ohno in Giappone all’indomani della Seconda Guerra mondiale, non è un caso: il butoh è nato proprio con la messa in scena di un romanzo di Mishima e in comune hanno la natura provocatoria e una costante e quasi maniacale ricerca estetica. Alla vigilia del debutto in prima nazionale sul palco estense all’interno del ciclo Focus Japan, abbiamo incontrato Sayoko Onishi in una delle pause delle prove.

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Sayoko Onishi

Da dove è nato il titolo Mishima, l’angelo del nulla?
“Mishima era un vero artista: non solo scrittore di romanzi, ma anche drammaturgo e poeta, inoltre attore e regista. Angelo del nulla perché questa figura di grande spessore, che trasmette l’immagine di uomo potente, quando si analizzano meglio la sua vita e le sue opere si rivela una persona molto sensibile e fragile, che cela un grande amore. Quest’espressione vuole sottolineare soprattutto il fatto che non si riesce mai a cogliere fino in fondo la sua identità: nella sua vita ha tante facce, quella dell’artista e quella dell’ideologo nazionalista di estrema destra, quella del padre e del marito, quella dell’omosessuale. In lui si ritrovano tanti mondi separati, ognuno dei quali è a sé stante, un po’ assurdo, e non coglie interamente la realtà di Mishima: non si sa a quale di questi mondi appartiene, non si sa dove sta veramente”
Mishima è uno dei maggiori autori nipponici contemporanei, forse quello più conosciuto in Occidente, e allo stesso tempo è un personaggio complesso e contraddittorio, a tratti ambivalente, e spesso la sua opera è travisata e strumentalizzata. Come avete lavorato su questa figura?
Per lo spettacolo siamo partiti dai due estremi della sua opera: il suo primo romanzo, quello più autobiografico, Confessioni di una maschera e La decomposizione dell’angelo (pubblicato in Italia anche con il titolo di Lo specchio degli inganni, ndr), l’ultimo della tetralogia Il mare della fertilità. Da questi due lavori abbiamo tratto la maggiore ispirazione, ma in realtà tutte le sue opere, la sua intera biografia, dall’infanzia difficile con la figura opprimente della nonna e quella autoritaria del padre fino al gesto estremo del seppuku (suicidio rituale tramite sventramento, ndr), danno forma allo spettacolo. Affrontare una figura così complessa e contraddittoria non è stato facile, soprattutto per me che devo essere Mishima: ho dovuto intraprendere un viaggio che mi permettesse di interpretare un uomo, soprattutto un uomo come lui, nello stesso tempo fragile e energico, con una sensibilità e un lato femminile molto sviluppati, ma fedele ai valori tradizionali militaristi della società giapponese. Attraverso vari quadri narrativi tentiamo di esplorare tutti questi volti di Mishima, fino alla sua elevazione spirituale dopo il seppuku.

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Yukio Mishima

La rappresentazione di una delle opere di Mishima, ‘Colori proibiti’, viene considerata l’atto di nascita del Butoh. C’è quindi un legame intrinseco fra quest’autore e questa forma di danza…
Mishima frequentava molto i fondatori dell’arte butoh e questi a loro volta erano molto influenzati dalle sue riflessioni e dalla sua opera. Il maestro Yoshito Ono, il figlio di Kazuo Ohno uno dei fondatori della danza butoh, mi ha raccontato che questo rapporto non è iniziato nel migliore dei modi: Mishima non sapeva che la pièce era ispirata al suo Colori proibiti, ne è venuto a conoscenza solo poco prima della messa in scena e ha deciso di assistere, infastidito perché nessuno aveva chiesto il suo permesso. Vedendo lo spettacolo però si è molto emozionato e poi da lì è nato questo rapporto di confronto e influsso reciproco
Sayoko, lei è una delle più importanti esponenti del cosiddetto New Butoh, può spiegarci meglio come si è evoluta questa forma di danza?
Nel tempo ci sono state molte contaminazioni culturali, anche perché in origine i danzatori butoh erano solo giapponesi, mentre ora non più, inevitabilmente la loro cultura entra in gioco nel loro modo di interpretare questa danza. Io stessa vivo fuori dal Giappone da molti anni e dal 2000 abito a Palermo, dove ho avuto una grande crescita artistica. Non c’è più lo stereotipo del butoh, ma come dice il maestro Yoshito il butoh è avanguardia quindi non si deve fermare, deve essere in continuo sviluppo
Ormai da un po’ di anni ha eletto come patria d’adozione la Sicilia, perché questa scelta? Quali sono le differenze e, se ne esistono, le similitudini fra le sue due ‘case’?
Sono arrivata in Sicilia a Palermo perché invitata come coreografa e insegnante dell’Associazione Siciliana Danza, per la quale ormai ho creato ormai diversi lavori con danzatori e attori. La differenza più evidente è che i siciliani sono molto più espansivi e irruenti, noi giapponesi al contrario siamo più riservati, tranquilli, persino troppo formali forse. In comune però abbiamo questa grande intensità delle emozioni che non riveliamo mai fino in fondo e nei miei laboratori di butoh è come se questa intensità accumulata dentro quasi esplodesse.

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Sayoko Onishi

Sayoko Onishi ha cominciato lo studio del butoh a Hokkaido con Ipei Yamada all’interno della compagnia Hoppoh-butoh-ha. La sua formazione comprende inoltre la danza classica e contemporanea, il tai chi e il Chigong. Collaboratrice di Yoshito Ohno, nel 2000 ha dato inizio alla sua carriera artistica in Europa con il trasferimento a Palermo, che le ha permesso di collaborare con l’associazione siciliana ‘Danza’, mentre da coreografa ha cooperato con la Deutsche Oper di Berlino e si è esibita da solista in importanti teatri internazionali.

LA PROVOCAZIONE
Cambiamenti climatici, letale indifferenza

Troppo spesso di fonte a certe informazioni sui cambiamenti climatici e sulle gravità ambientali il nostro atteggiamento è distante e passivo. Sembra che non ci interessi o quantomeno che non siamo in grado di comprendere quale potrebbe essere il nostro ruolo e quale sia la nostra responsabilità. Perché questa indifferenza? Forse la dimensione del problema che riteniamo troppo distante da noi? Forse la situazione presentata appare senza soluzione? Forse la gravità è cosi elevata che ci rende impotenti? Eppure non è cosi. Abbiamo, tutti, più responsabilità e più possibilità di reagire. Vorrei fare un esempio citando alcuni dati.
Esperti ci hanno ricordato alcune questioni importanti:
1. la concentrazione atmosferica dell’anidride carbonica e di altri gas con simile effetto – detti “gas serra” – è aumentata; le emissioni di gas serra dipendono dalle attività produttive e merceologiche umane; la temperatura media della Terra tende ad aumentare. E’ difficile negare che l’aumento della produzione e dei consumi fa aumentare la massa di anidride carbonica che viene immessa nell’atmosfera ogni anno; il solo consumo di circa 10 miliardi di tonnellate all’anno, complessivamente, di carbone, petrolio e gas naturale, comporta una immissione nell’atmosfera di circa 25 miliardi di tonnellate di anidride carbonica. L’aumento della concentrazione dell’anidride carbonica nell’atmosfera è la causa dei mutamenti climatici dannosi all’economia, alla salute e alla vita.
2. la prossima guerra sarà quella del clima. Le maggiori città europee potrebbero essere sommerse dall’aumento del livello dei mari. La previsione più rilevante è che il riscaldamento farà scogliere i ghiacci artici, diluendo la salinità dell’Atlantico. Di conseguenza, si interromperà la corrente del Golfo, quella corrente mite che parte dal golfo del Messico per lambire Inghilterra, Irlanda e Mare del Nord. Violente tempeste abbatteranno le barriere costiere rendendo inabitabile gran parte dell’Olanda. Città come l’Aja verranno sommerse dalle acque e dovranno essere abbandonate. Entro venti anni il Nord Europa diverrebbe siberiano, e la popolazione si trasferirebbe più a Sud. Gli iceberg arriverebbero al largo del Portogallo. Disordini e conflitti interni lacereranno l’India, il Sud Africa e l’Indonesia. Aree ricche come gli Stati Uniti e l’Europa diventeranno fortezze e alzeranno il ponte levatoio per impedire l’afflusso di milioni di profughi da terre sommerse dalle acque o regioni incapaci di produrre raccolti. Giappone, Corea del Sud e Germania si doteranno di capacità nucleari al pari di Iran, Egitto, Corea del Nord mentre Cina, India e Pakistan saranno tentati di usare la bomba.
3. le concentrazioni di gas serra nell’atmosfera hanno raggiunto i più alti livelli “in 800 mila anni”, “resta poco tempo” per riuscire a mantenere l’aumento della temperatura entro i 2 gradi centigradi: è la sintesi del rapporto del Gruppo di esperti sul clima dell’Onu (Ipcc). Le emissioni mondiali di gas serra devono essere ridotte dal 40 al 70% tra il 2010 e il 2050 e sparire dal 2100, ha spiegato il Gruppo intergovernativo di esperti sul clima (Ipcc) nella più completa valutazione del cambiamento climatico dal 2007 ad oggi. La temperatura media della superficie della Terra e degli Oceani ha acquistato 0,85°C tra il 1880 e il 2012, hanno aggiunto gli esperti dell’Ipcc riuniti a Copenaghen.
La terza notizia è di ieri. “L’azione contro il cambiamento climatico può contribuire alla prosperità economica, ad un migliore stato di salute e a città più vivibili”: lo ha detto il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon. La prima è tratta da un vecchio libro di Giorgio Nebbia “Nessi tra i cambiamenti climatici e l’economia”. La seconda è tratta dal rapporto del Department of Defence (in siglia, DoD) americano e risale a oltre venti anni fa.
Faremmo bene a preoccuparci un poco di più e a trovare la soluzione, partendo dal nostro comportamento. Oggi, non domani.

Un liceo esclusivo contro l’esclusione

Ne hanno scritto quest’estate Le Monde e il Guardian, rilanciata in settembre dalla rivista Internazionale, la notizia per noi della Città della Conoscenza è di quelle golose. Una storia tipo il “Principe e il povero” di Mark Twain, una storia di solidarietà tra condizioni sociali opposte, una storia di riscatti.
La reggia è il prestigioso, esclusivo liceo Buffon nel quindicesimo arrondissement di Parigi, gli attori i suoi studenti e i giovani di cui l’associazione Impulsion 75 si prende cura, per riconciliarli con se stessi, con la famiglia, con la società. L’obiettivo è quello di contrastare gli effetti della dispersione scolastica e di combattere l’emarginazione sociale. Qualcosa che tocca la carne viva del nostro Paese, col suo 17,6% di drop out che ci colloca nelle retrovie delle classifiche Ocse, con circa 70 miliardi di costo all’anno, pari al 4% del Pil.
Il problema investe soprattutto il Sud Italia, con punte del 35% nella sola Sardegna e Sicilia, con Caltanissetta che totalizza il 41,7% di dispersione al termine del quinquennio delle superiori.
Negli ultimi 15 anni, il 31,9% degli studenti delle superiori non ha portato a compimento il suo percorso di studi, ben uno su 3. Giovani tra i 15 e i 24 anni che per effetto della rigidità del nostro sistema scolastico, si affacciano alla vita già perdenti, destinati ad essere cittadini a metà, neppure precari del lavoro, ma precari della vita.

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Il preside con alcuni dei ragazzi

L’esperienza che nasce dall’incontro tra il liceo Buffon di Parigi e l’associazione Impulsion 75 sta a dimostrare che anche la scuola può mostrare il suo volto migliore, che tante sono le strade che si possono percorrere per recuperare tutte quelle ragazze e quei ragazzi che la scuola non ha saputo trattenere e che la chiave di tutto è la fiducia, avere fiducia nei giovani, offrire loro possibilità e alternative, essere in grado di incontrare i loro bisogni che sono soprattutto di essere accettati e ascoltati.
E così il liceo Buffon ha fatto, aprendo le sue aule e i suoi laboratori a questi giovani, spesso etichettati come ‘difficili’, mettendo a disposizione i suoi insegnanti e i suoi studenti. Ha accolto i ragazzi e le ragazze dell’associazione Impulsion 75. Più di 150 giovani, alcuni dei quali con precedenti penali, che hanno ricominciato a sperare, frequentando un corso di cinque settimane per recuperare autostima e costruirsi una prospettiva di impiego.

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Laboratori di teatro

Mentre loro frequentano queste “classi preparatorie per l’occupazione e il futuro”, i loro colleghi, più fortunati, studiano nelle aule vicine per prepararsi ad entrare nelle università francesi. Ma l’incontro ha creato solidarietà e aiuto reciproco, una sorta di ‘cooperative learning’ sui generis, del tutto originale, una presa in carico dei loro compagni arrabbiati contro tutto e tutti, offrendo loro amicizia, aiuto, consigli e, perché no, l’esempio che si può anche non odiare la scuola.
Hanno iniziato in palestra con il tirare di pugni, un modo per conoscersi e per non temersi, per costruire quelle amicizie che solo i ragazzi sanno impalcare. Sì perché, tra le altre cose, il progetto di Impulsion 75 prevede questo.
Il programma organizzato dal liceo Buffon e Impression 75 dura cinque settimane e comprende sport, corsi di teatro, seminari che vanno dall’autostima al diritto, dalla salute all’impresa.

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Allenamenti di pugilato al Liceo Buffon

È proprio la possibilità di fare sport che spesso convince questi ragazzi ad accettare l’offerta di Impulsion 75, a tentare di recuperare un vivere regolare e ordinato delle loro giornate. Alle 9,30 si inizia con il pugilato o uno sport di squadra. Due mattine alla settimana c’è l’improvvisazione teatrale. Durante la pausa pranzo i ragazzi siedono con gli altri studenti e con gli insegnanti del liceo Buffon che li sostengono e li incoraggiano a progredire.
Nel programma di recupero di Impulsion 75 c’è pure il gioco, è il Parigi express che si svolge in giro per la città per imparare a relazionarsi correttamente con gli altri. Ogni mercoledì si visita una grande azienda e qui ci si ferma a mangiare. Alla fine dello stage di cinque settimane, le ragazze e i ragazzi perfezionano il loro progetto professionale, girano un video di presentazione di sé, si allenano a sostenere i colloqui di lavoro, impersonando loro il ruolo dei reclutatori, mentre i candidati sono interpretati dai loro compagni studenti del liceo Buffon.
I risultati sono impressionanti. Nel 2013 l’86% dei ragazzi coinvolti nel programma ha trovato un lavoro o ha frequentato un corso di formazione.
Seimila euro è il costo per ragazzo di questo progetto, finanziato per metà dal pubblico, stato, enti locali, Unione europea e per metà con fondi privati. Ben poca cosa, se si pensa che i francesi hanno calcolato in 230.000 euro nell’arco di una vita il costo di ogni ragazzo che abbandona la scuola. In Francia sono 140.000 ogni anno, da noi oltre 180.000.
Il nostro Paese che ha una splendida storia di inclusione e di integrazione nella scuola, ancora stenta a far fronte all’emergenza della dispersione scolastica. Le timide proposte di questo governo di aprire le scuole per corsi di recupero pomeridiani fanno sorridere di fronte alla portata di una esperienza come quella qui raccontata.
La scuola di tutti non può escludere nessuno. Se accade, è difficile che possa essere colpa solo di chi ancora sta crescendo, e non, prevalentemente, di chi, adulto, è già cresciuto.
Per questo una scuola è davvero aperta solo se sa mettersi a disposizione piena delle necessità di quanti ha escluso.

Per saperne di più leggi il servizio su Le Monde  [vedi] e visita il sito di Impulsione75 [vedi] in lingua francese.

Arzèstula, attraversare l’utero della terra e rinascere

Dal Parco della Chiusa all’ex-autogrill Cantagallo, Casalecchio sul Reno, 26-27 novembre (terza parte) by Wu Ming 1

3.SEGUE – Gli alberi caduti sono molti e chiudono i sentieri con fusti fradici, scivolosi. Tocca scavalcarli, scalarli, le suole troppo infangate per fare attrito, così cado, due, tre volte, e quando riprendo il cammino affondo fino alle caviglie. Sono costretta a piccole deviazioni per pulirmi le suole su rocce e sterpi. Alla mia destra scorre il Reno, possente, non lo vedo ma sento il rombo, di là dalla striscia di bosco della golena, oltre le barriere di ontani e salici e i grovigli di canneti.
Finalmente arrivo al ponte, passerella d’acciaio uguale a come l’ho lasciata. La infilo di buon passo e lì mi appare, il fiume, e mi commuove, azzurro come uno stereotipo ma diverso da ogni altra cosa, il fiume. Scende dall’Appennino e attraversa la grande pianura, percorso inverso al mio.
Dall’altra parte mi attendono le vecchie colline di ghiaia della Sapaba, oggi colline e basta, coperte di piante, verdi da ferire gli occhi. Me le lascio alle spalle camminando più svelta, una frenesia improvvisa mi muove le gambe, via il cappuccio, via la sciarpa, sono quasi a casa, a casa! Un tempo qui c’era un campo nomadi, ma oggi quasi tutta Italia è campo nomadi, e forse buona parte del mondo, ma io sono a casa. Giro verso destra, imbocco un ultimo sentiero ed eccolo. Il Cantagallo.

La mia famiglia mi accoglie festante. Manco da quaranta giorni, da quando decisi di scendere nei miei luoghi, tornare all’origine, far chiarezza nella mente e nel corpo. Da settimane registravo interferenze nelle visioni, provocate dalle ondate di calore, vampate che mi arrembavano da dentro. Le sentivo nel petto, le sentivo alla nuca. Arrivavo al rituale stanca, dopo nottate insonni, infastidita da pisciate urticanti e dall’attrito dei polpastrelli su mucose asciutte, innervosita da ogni cosa. A volte scoppiavo a piangere durante il racconto e contagiavo gli altri, tutto si inceppava. L’ingresso nella nuova età turbava la mia funzione, la menopausa mi obbligava ad affrontare il futuro spicciolo, a chiedermi che sarebbe stato di me e del mio posto nel mondo. Addio definitivo alla fertilità: un contraccolpo anche per me, infertile da sempre per capriccio dell’utero. Dovevo fermarmi, ritrarmi, ritrarmi e ripensare tutto, ricordare tutto, lontana da qui, innestata in un altro tempo. E scuotere il corpo, metterlo alla prova.
– Stasera celebriamo! Si mangia, si beve e si fa l’amore! – annuncia Nita. E’ bello rivederla. Quaranta giorni fa, nel salutarmi, la sua voce era rotta e disforica. Oggi squilla come i telefoni di quand’ero bimba. Nita ha venticinque anni, io ne sto per compiere cinquantadue. Siamo il vice e il versa. Mentre ero via, lo so, è stata lei a dirigere il rituale, a vedere, ad avviare il racconto. Ho fiducia, so che ha lavorato bene. Le ho insegnato
molto di quello che so.
Molto, sì, ma non tutto. Io stessa non so di sapere molte cose, dunque non sono in grado di insegnarle.
Io vedo, e molto di più non saprei dire.
Io sono la veggente del Cantagallo, la donna che guida questa famiglia, che vede e racconta i futuri remoti. Ho attraversato la mia crisi nella Crisi, e sono tornata dove sto meglio, per vivere con quelli che amo, invecchiare con quelli che amo, e un giorno morire con quelli che amo al mio fianco.
Eccoli, ridono, mi abbracciano e baciano. Gli abbracci di chi ha un solo arto mi inteneriscono, sono sghembi, ricordano la posa di un danzatore di sirtaki.
Eccoli, i miei piccoli, con le loro malattie, le loro forze, le loro speranze. Saluto Antioco, che ha la sindrome di Capgras. Se mi guardasse in volto non mi riconoscerebbe, gli apparirei come un’estranea che mi somiglia, manichino di carne con le mie fattezze. Per volermi bene, per volere bene a chiunque, deve chiudere gli occhi, perché la voce, quella, rimane vera. Abbassa le palpebre, mi ascolta e sorride.
Saluto Ileana, che ha la sindrome di Fregoli. Non mi guarda nemmeno, si muove con gli occhi umidi verso Nita, la abbraccia emozionata e la saluta… chiamandola col mio nome. Nita non la corregge, io nemmeno. Va bene anche così.
Saluto Ezio, che è quasi cieco ma non lo sa, si rifiuta di saperlo. Ha la sindrome di Anton. Mantiene lo sguardo spento puntato sul mio naso, forse il mio viso è solo una macchia pallida, e forse nemmeno quella, ma Ezio è felice di rivedermi e dice: “Hai un’espressione radiosa, il viaggio ti ha proprio fatto bene!” Saluto Demetra, Tiziano e Lizebet, che non soffrono di alcuna sindrome. Saluto Edo, Yassin, Pablo e Natzuko. Saluto i bimbi che mi si aggrappano alle gambe. Saluto i cani e le capre, saluto col pensiero ogni animale e ogni pianta nella nostra orbita, intorno a questo mondo di profughi splendenti, questa nazione messa insieme in un vecchio autogrill, a cavallo di un’autostrada sgombra, dove suscita meraviglia il raro passaggio di veicoli a motore. Quest’autogrill che può ancora funzionare come tale, perché diamo ristoro e riparo ai viandanti, perché viandanti lo siamo stati tutti, prima di arrivare qui da vicino o da lontano.
Reietti. Reietti che ogni mattina afferrano il futuro per la coda e fanno sci d’acqua sul presente, lieti di esserci, pronti ad affrontare il giorno, ad allevare e coltivare, insegnare ed educare, partire per esplorare, tornare per raccontare.

Notte fonda, la luna è un filo curvo e non c’è ombra di nubi. Guardo l’A1 dalla lunga vetrata che la sormonta. Ogni pietra, ogni lastra, ogni chiodo e vite del Cantagallo potrebbe narrare un milione di storie.
Qui, nel 1972, i dipendenti entrarono in sciopero improvviso e spontaneo, per non dover fare il pieno e servire il caffè a un politico di allora, Giorgio Almirante. Ne nacque una canzone popolare, forse una delle ultime, ancora la ricordo: “Arrivato che fu al Cantagallo / ha di fronte un bel ristorante / meno male, pensava Almirante: / cosi almeno potremo mangiar. / Tutti fermi, le braccia incrociate, / non si muove nessun cameriere. / Niente
pranzo per camicie nere, / a digiuno dovranno restar.”
Oggi sembra un mito dell’Età del Bronzo.
– Chi era Al Mirante? – mi ha chiesto Nita un pomeriggio d’estate.
– Era il capo dei fascisti.
– E chi erano i fašisti?
Qui, la notte di Capodanno del 2002, fu battuto il primo scontrino nella nuova valuta, l’euro. Ne scrissero i giornali. Il cittadino detentore del primato si chiamava Lorenzo. Il suo acquisto: una confezione di chewing-gum pieni d’aspartame.
Ricordi della Seconda Età del Cancro.
– Cos’era lo spartame? – mi ha chiesto Pablo una sera d’autunno.
– Una cosa dolce che faceva molto male alla salute, ma tutti la
mangiavano e bevevano.
– E perché, se faceva male?
Qui, nel 2006, un camionista gridò di avere indosso una cintura esplosiva e seminò il panico nel ristorante. Esigeva che la polizia gli sparasse, altrimenti avrebbe fatto saltare l’edificio. Desiderava essere ucciso. Il Cantagallo fu evacuato e le autorità chiusero il tratto di A1 da Casalecchio a Sasso Marconi. Fu il caos in mezza
Italia. Dopo un’ora di trattativa, la polizia convinse l’uomo ad arrendersi. Sotto il giaccone aveva un cuscino, il filo del detonatore era il caricabatteria del cellulare. Disse che aveva problemi lavorativi, era sfruttato e la sua famiglia stava andando in pezzi.

La mia invece no. Dopo la festa, c’è ancora musica suonata in qualche stanza. Qualcuno si aggira discutendo, altri ronfano, rassicurati, avvinghiati l’uno all’altro nei sacchi a pelo.
Salgo sul tetto, dove abbiamo costruito la specola. E’ una notte ideale per vedere gli astri. Notti così son meno rare di una volta, la Crisi ha reso tersa la volta celeste, non ti senti più sul fondo di un bicchiere d’orzata fluorescente.
Non tocco il telescopio. Si vede a occhio nudo l’ammasso delle Pleiadi, figlie di Atlante e Pleione.
Quando ti perdi tra acqua e terra, fissa il cielo notturno, frugalo in cerca di segreti. Lo spazio profondo sarà là per attirarti, supplizio di Tantalo fatto di vuoto.
Dopo, calerai di nuovo lo sguardo, rinfrancata, conscia del tuo baricentro.
Ho attraversato l’utero della terra, ho visto il rompersi delle acque e sono rinata.
Di nuovo al mondo, di nuovo al mio posto.
Per me.
E per gli altri.

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Racconto apparso nell’antologia “Anteprima nazionale. Nove visioni del nostro futuro invisibile.” A cura di Giorgio Vasta, Minimum Fax, Roma 2009.
© 2009 by Wu Ming 1, [vedi]

IMMAGINARIO
Buon 4 novembre.
La foto di oggi…

Oggi è il giorno dell’Unità nazionale e delle forze armate. II 4 novembre 1918 finisce infatti la prima guerra mondiale con la firma dell’armistizio tra Italia e Austria. A ricordare l’unità d’Italia, che si completa con la fine della Grande guerra, il viale alberato che a Ferrara costeggia le mura da viale Cavour a via Ippolito d’Este.

OGGI – IMMAGINARIO RICORRENZE

viale-IV-novembre-4-Ferrara-Fedetails
Viale IV Novembre di Ferrara (foto dal portale Fedetails di FRANCO COLLA)

Ogni giorno immagini rappresentative di Ferrara in tutti i suoi molteplici aspetti, in tutte le sue varie sfaccettature. Foto o video di vita quotidiana, di ordinaria e straordinaria umanità, che raccontano la città, i suoi abitanti, le sue vicende, il paesaggio, la natura…

[clic sulla foto per ingrandirla]

GERMOGLI
Ricercare la verità.
l’aforisma di oggi…

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la giornata…

pirandello
Luigi Pirandello

Continuare a ricercare la verità. Cercarla per Stefano.

“Niente è vero – e vero può esser tutto – Basta crederlo per un momento – e poi non più, e poi di nuovo – e poi sempre; o per sempre mai più”. (Luigi Pirandello)