Skip to main content

Giorno: 22 Dicembre 2014

roberto-soffritti

Soffritti: contro di me livore e critiche superficiali

da: Roberto Soffritti

Quando all’analisi e all’approfondimento si preferisce il livore e l’approssimazione, non si offre un buon servizio ai lettori, che poi sono prima di tutto cittadini, protagonisti di una comunità di donne e di uomini. Così, l’articolo di Sergio Gessi  [leggi], dedicato all’iniziativa organizzata dall’associazione “Pluralismo e dissenso” con il sottoscritto, più che una riflessione, ha assunto il tono della chiacchiera, insomma: più che una voce autorevole si è levato un indistinto brusìo.
Se una delle ambizioni più grandi del sito di Gessi è quella di offrire “una chiave di interpretazione dei fatti”, come si declama con enfasi nella home page, bisognerebbe avere l’obbligo di raccontare prima di tutto i “fatti”, eventualmente prima di emettere verdetti e imbastirli con qualche nota di colore. Gli incontri organizzati da “Pluralismo e dissenso” con gli ultimi tre sindaci di Ferrara, intervistati pubblicamente da cinque giornalisti, dovrebbero avere l’utilità di fissare un pezzo di storia della città e fornire possibilmente indicazioni sulla strada da percorrere per uscire dal pantano della crisi che, anche nella nostra città si palesa, purtroppo, in alta disoccupazione e scarsi investimenti.
L’autore dell’articolo, in un’improbabile ricostruzione storica del mio lungo mandato, definisce innaturale il dialogo tra le forze di sinistra e quelle del centro democratico. E’ così insolita la collaborazione tra i principali estensori della Costituzione della Repubblica italiana? Inoltre, in un commento ai limiti del qualunquismo, Gessi accosta il “fare” al “malaffare”, affianca questioni politiche a questioni giudiziarie e affronta aspetti che non riguardano assolutamente la mia attività di sindaco di Ferrara.
Non un fatto documentato: l’articolo sembra avere il solo intento di “processare” una politica che ha avuto il merito di cambiare in meglio la città, di mettere in connessione la politica con il mondo produttivo, come è giusto che sia in un’amministrazione della cosa pubblica che si vuole – giustamente – efficiente e trasparente.
In maniera superficiale, si addita la politica del “fare sul serio” finendo per condannare un territorio all’immobilismo deleterio, perché a questo porterebbe il metodo sbandierato dall’autore. Non un fatto, dicevo, perché non esistono condanne, anzi: chi, come la parlamentare europea Laura Comi, ha tentato di gettare fango sulla mia attività di amministratore, ha incassato una sonora condanna in Tribunale.
Piaccia o no all’autore, questione morale e questione giudiziaria sono distinte e tra il fare e il malaffare c’è di mezzo una “zona nera” in cui si decide la morte dell’intero territorio e l’arricchimento di pochi.
Ecco, guardando indietro ai miei sedici anni alla guida della città potranno anche emergere degli errori, ma rivendico una politica fatta di obiettivi definiti e raggiunti. Primo fra tutti: dare un futuro a Ferrara. Da qui, la necessità di far incontrare la politica con il mondo produttivo; la creazione di un rapporto più intenso e costruttivo con le imprese al fine di facilitare gli insediamenti di nuove attività; la creazione di un modello culturale che deve continuare a consolidarsi e dare un impulso alla ripresa economica.
I recenti dati sull’economia reale fotografano anche a Ferrara una situazione grave, con la disoccupazione che ha raggiunto vette preoccupanti. Ci si vuole permettere il lusso di non fare investimenti e condannare l’intera area alla recessione? Lenin diceva che per un vero rivoluzionario il pericolo più grave è l’esagerazione rivoluzionaria. Dunque, chi ambisce giustamente ad estirpare la cattiva politica e la degenerazione individualistica deve coltivare legami forti con il territorio. Solo così la città diventa “maestra dell’uomo”, ovvero dà una direzione, un senso, sviluppando un solido e benefico senso di appartenenza.
Questo ritengo sia il talento del buon politico. Poi c’è il talento di chi mente, il talento di chi non ne ha altri.
Roberto Soffritti

Risponde Sergio Gessi
Caro Soffritti, i “fatti” ai quali si appella sono noti e ampiamente dibattuti. Per questo nel commento proposto ai lettori [leggi] m’è parso sufficiente richiamarli alla memoria senza doverli puntualmente rendicontare. E’ legittimo avere opinioni differenti: la mia, per esempio, è che ciò che lei considera un “dialogo tra le forze di sinistra e quelle del centro democratico” fosse in realtà una sistematica prassi di concertazione politica, strategica e gestionale fra forze di maggioranza e di opposizione, condotta al di fuori degli ambiti istituzionali e dunque sostanzialmente e formalmente inaccettabile. Ma non voglio ripetermi. Solo un’altra annotazione in risposta alle sue considerazioni: i “legami forti con il territorio” e il “senso di appartenenza” non bastano per “estirpare la cattiva politica”; anche la mafia ha forti legami territoriali e solido senso di appartenenza. Piuttosto, a guidare l’azione del buon politico è indispensabile una salda bussola valoriale.
Infine, per quanto mi riguarda, prima di giudicare cerco sempre di ascoltare e di comprendere: a volte ci prendo a volte sbaglio. In ogni caso, stia certo, la menzogna è pratica a me totalmente estranea.

Guarda il video dell’incontro [vedi]

Venerdì 26 dicembre il Jazz Club saluta il 2014 con “What About Dust”, duo firmato Raviglia-Massaron più Jam session

da: ufficio stampa Jazz Club Ferrara

Venerdì 26 dicembre Somethin’Else abbonda e propone un’ultima abbuffata natalizia per una serata incentrata sui piatti della tradizione e sulla jam session di fine stagione che verrà aperta da What About Dust, duo elettro-acustico formato da Marta Raviglia (voce ed elettronica) e Simone Massaron (chitarra ed elettronica).

Venerdì 26 dicembre (a partire dalle ore 20.00) Somethin’Else abbonda e propone un’ultima abbuffata natalizia per una serata incentrata sui piatti della tradizione e sulla jam session di fine stagione che verrà aperta da What About Dust, duo elettro-acustico formato da Marta Raviglia (voce ed elettronica) e Simone Massaron (chitarra ed elettronica).
Nel loro repertorio la Raviglia e Massaron fanno convivere splendidamente brani originali, melodie d’altri tempi, intramontabili successi, romantiche arie antiche e cruenti blues. Entrambi suonano canzoni per scelta. Ci girano intorno vorticosamente, corteggiano le melodie, sfidano le armonie, improvvisano e tornano, infine, alle canzoni. Essi stravolgono le canzoni e da esse si lasciano sconvolgere. Interpretano e reinterpretano per sopravvivere, non per celebrare. Si guardano dalla mera decorazione e dal barocchismo poiché bramano il vuoto, lo spazio, il silenzio. Aspirano alla precisione del gesto, alla sintonia del respiro, laddove sfumano i confini del sentire laddove è il suono a dettare le strategie dei sentimenti.
Cantante, improvvisatrice e compositrice, Marta Raviglia frequenta da sempre musiche avventurose. Consegue il diploma accademico di primo livello in musica jazz presso il Conservatorio “Licinio Refice” di Frosinone e quello di secondo livello presso il Conservatorio “Santa Cecilia” di Roma. Affascinata dalle infinite possibilità espressive della voce, si confronta con repertori sempre diversi e canta stabilmente in diverse formazioni tra cui il quartetto a suo nome. È inoltre membro del collettivo romano Franco Ferguson. Marta è stata diretta, tra gli altri, da John Tchicai, Ettore Fioravanti e Paolo Fresu. Ha preso parte a importanti rassegne tra cui: Umbria Jazz Winter, Lucca Jazz Donna, Terni in Jazz e Villa Celimontana Jazz Festival, oltre a vantare numerose incisioni. Autrice di diversi saggi, s’interessa anche di arti figurative, fotografia, teatro e danza.
Simone Massaron (Milano, 1971) inizia lo studio del pianoforte all’età di quattro anni con il padre direttore d’orchestra. A sedici si concentra sulla chitarra specializzandosi in ambito jazz grazie alla frequentazione di masterclass tenute da artisti quali Pat Metheny, Bill Frisell, Marc Ducret e John Scofield. Il suo primo cd, “Breaking News”, esce per l’etichetta milanese Longsong Records. La registrazione è stata effettuata insieme al suo eroe Elliott Sharp, che gli ha dato in seguito la possibilità di mescolare le sue chitarre con Nels Cline e Marc Ribot. Lo stile di Massaron mostra tutto il suo eclettismo e il piacere di muoversi attraverso i generi come l’improvvisazione radicale, la musica avant-garde, il looping e i live electronics, ma anche blues e colonne sonore realizzate in diretta su film muti. Dal 2008 è membro del collettivo El Gallo Rojo.

INFORMAZIONI
www.jazzclubferrara.com
jazzclub@jazzclubferrara.com

Infoline: 339 7886261 (dalle 15:30)
Prenotazione cena: 333 5077059 (dalle 15:30)

Il Jazz Club Ferrara è affiliato Endas, l’ingresso a offerta libera è riservato ai soci.

DOVE
Torrione San Giovanni via Rampari di Belfiore, 167 – 44121 Ferrara. Se si riscontrano difficoltà con dispositivi GPS impostare l’indirizzo Corso Porta Mare, 112 Ferrara.

ORARI
Cena: a partire dalle ore 20.00
Intrattenimento musicale a partire dalle ore 21.30

Svolgimento anticipato del mercato settimanale di Porto Garibaldi

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Come richiesto dalle associazioni di categoria, l’Amministrazione Comunale ha concesso lo svolgimento anticipato del mercato settimanale di Porto Garibaldi nelle giornate di domani, martedì 23 dicembre (anzichè giovedì 25/12) e di martedì 30 dicembre 2014 (anzichè giovedì 1° Gennaio 2015), secondo i consueti orari.

Hera: mercoledì 24 e mercoledì 31 apertura ridotta dello sportello di Ferrara

da: ufficio stampa Hera

Attivi i numeri verdi del Servizio Clienti Famiglie e Aziende e il call center di Pronto Intervento.

Mercoledì 24 e mercoledì 31 dicembre lo sportello clienti Hera di Via Diana, 40 a Ferrara chiuderà anticipatamente alle 13, anziché alle 15 come da consueto orario, per semifestività. I numeri verdi del Servizio Clienti Famiglie (800.999.500) e del Servizio Clienti Aziende (800.999.700) saranno disponibili dalle 8 alle 22.
A disposizione anche lo Sportello Her@ ON-LINE, collegandosi all’indirizzo Www.servizionline.gruppohera.it. Sarà come sempre attivo, senza alcuna interruzione, il call center di Pronto Intervento ai numeri gratuiti: gas 800.713.666, acqua e fognature 800.713.900, teleriscaldamento 800.713.699, semafori e Illuminazione Pubblica 800.496.616.

I Sindaci A. Fiorentini (Argenta) e M. Fabbri (Comacchio) replicano a CMV Servizi

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

In relazione all’annuncio sulla stampa locale di CMV Servizi, circa l’ormai prossima costituzione di un’ azienda unica provinciale per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, con la partecipazione dei 23 Comuni della Provincia, compresi Argenta e Comacchio intervengono i rispettivi Sindaci Antonio Fiorentini e Marco Fabbri.

“Spiace apprendere tutto dagli organi di informazione. Il dato certo – sottolineano i due Primi Cittadini in una nota stampa congiunta -, riguarda la riunione che si è svolta il 3 dicembre scorso, alla presenza dei rappresentanti di Area, CMV Servizi, Soelia e dei Comuni di Comacchio e di Ferrara, nel corso della quale si è stabilito di valutare la possibilità di costituire una nuova società a livello provinciale, stante la possibile ridefinizione in corso da parte dello Stato e della Regione Emilia Romagna degli ambiti ottimali per la gestione di tali servizi”.

Al suddetto incontro, del tutto preliminare e in alcun modo risolutivo, dovranno seguire uno specifico e doveroso approfondimento ed uno studio di fattibilità, contenente un ipotetico piano industriale. Soltanto al termine di questa imprescindibile verifica i Consigli Comunali dei Comuni interessati saranno chiamati a valutare il da farsi.

“Si coglie l’occasione per ribadire l’importanza che la gestione di servizi quali la raccolta dei rifiuti debbano avvenire preferibilmente attraverso forme pubbliche, le quali, in ogni caso, – concludono Fabbri e Fiorentini -, dovranno risultare sostenibili dal punto di vista economico per gli Enti coinvolti. Per il Comune di Argenta e per il Comune di Comacchio nulla è stato ancora deciso, nè tanto meno sono state assunte decisioni rispetto al modello di gestione della nuova società; il servizio pertanto continuerà a svolgersi attraverso Soelia per Argenta e attraverso Area/Brodolini per quanto attiene Comacchio. Le affermazioni diramate da CMV Servizi a mezzo stampa appaiono pertanto affrettate fuorvianti.”

Il presidente Bonaccini presenta la nuova Giunta regionale

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Dieci assessori, cinque donne e cinque uomini, e un sottosegretario, scelti in base “alla competenza e all’esperienza amministrativa”. Il neo presidente Stefano Bonaccini ha presentato oggi la nuova Giunta della Regione Emilia-Romagna. Una presentazione “politica”, in quanto il decreto di nomina sarà fatto in concomitanza con la prima seduta della nuova Assemblea legislativa, fissata per lunedì 29 dicembre.
La nuova squadra di governo per la legislatura 2014-2019 è composta da Andrea Rossi (sottosegretario alla presidenza della giunta), Elisabetta Gualmini (vice presidente), Patrizio Bianchi, Raffaele Donini, Andrea Corsini, Sergio Venturi, Simona Caselli, Palma Costi, Paola Gazzolo, Massimo Mezzetti, Emma Petitti. Bonaccini terrà per sé la delega allo sport.

Un grazie per il pranzo di Natale offerto agli anziani della Casa Protetta

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Il Sindaco Marco Fabbri, a nome dell’Amministrazione Comunale, ringrazia Lidomar s.r.l di Comacchio ed il ristorante “Aroldo” del Lido di Spina, rispettivamente per aver offerto la fornitura del pesce e la preparazione delle pietanze, che saranno servite agli ospiti della Casa Protetta “Aniceto Nibbio”, durante il pranzo della Vigilia di Natale. In quella occasione agli anziani sarà servito un pranzo a base di risotto con l’anguilla, anguilla ai ferri con polenta e in brodetto. Un ringraziamento va anche alla Ditta Bonora, che ha gentilmente offerto i panettoni. Al tradizionale pranzo della Vigilia di Natale saranno presenti gli Amministratori Comunali, il Direttore dell’Asp del Delta Ferrarese, Andrea Garofani e la coordinatrice responsabile della struttura, Giuseppina Pascale.

Passaggio di consegne Errani-Bonaccini durante il saluto di auguri ai collabortori regionali

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Virtuale passaggio di consegne tra Vasco Errani e Stefano Bonaccini durante i saluti per le festività ai collaboratori regionali. Ringraziamenti e auguri di buon lavoro alla nuova Giunta anche da parte di Palma Costi

Un virtuale passaggio di consegne tra il presidente uscente, Vasco Errani, e il neo eletto Stefano Bonaccini, uno scambio che ha coinciso con i tradizionali auguri per le festività ai collaboratori regionali, quello avvenuto questa mattina a Bologna, nella sala polivalente “Guido Fanti” dell’Assemblea legislativa. Un passaggio aperto con i saluti dell’ex presidente dell’Assemblea, Palma Costi, ora annunciato assessore della nuova Giunta regionale, poi proseguito con un intervento di Errani e con la conclusione di Bonaccini.
Nel ringraziare tutti e ricordare che il rendiconto sociale di quanto è stato fatto dall’Assemblea legislativa è stato messo on line, Palma Costi ha sottolineato alcuni numeri significativi della nona legislatura: 191 sedute d’aula, 878 commissioni, 79 leggi e 5 regolamenti abrogati, diverse leggi approvate. “Questa è l’assemblea, questi siamo noi, che quotidianamente abbiamo costruito ciò che oggi è a disposizione dei cittadini. Per me è stato l’onore più grande poter presiedere l’Assemblea, un’istituzione che ha un ruolo fondamentale nel rapporto con i cittadini; ci ho messo tutta la passione e l’amore di cui sono capace, ma ricoprire questo ruolo non sarebbe stato possibile senza il vostro lavoro”.
“Voglio dire una cosa sola con il cuore – ha detto Vasco Errani rivolgendosi ai dipendenti regionali – : grazie a tutti. Sono orgoglioso di aver potuto lavorare con voi in questi anni. La Regione, noi, siamo quello che abbiamo fatto e ciò che abbiamo fatto, anche con gli errori che possiamo aver commesso, è innanzitutto un servizio alle nostre comunità. Un servizio che oggi è sotto gli occhi delle persone”. Errani ha poi rivolto un augurio a Stefano Bonaccini: “Oggi è il giorno del passaggio virtuale, perché il 29 dicembre non ci sarò. Ora si apre una fase nuova e sono certo che Stefano e la nuova Giunta sapranno essere all’altezza della nostra Regione, che è un riferimento per l’Italia ed esempio per l’Europa”.
In chiusura il saluto di Stefano Bonaccini, che raccogliendo il testimone di Errani ne ha sottolineato anche il lavoro compiuto. “Si chiude una lunga stagione di governo e se ne apre una nuova. Cercheremo di essere all’altezza delle parole che abbiamo speso e che non valgono nulla se non saranno supportate dai fatti. Lavoreremo per continuare a garantire all’Emilia-Romagna la posizione di vertice che occupa in Europa e nel mondo. Per me, che interpreto la politica come passione civile, questo è un grande onore e un grande onere, anche per il lavoro fatto da chi mi ha preceduto. Ce la metterò tutta, ci metterò tanta umiltà e tantissima determinazione; saremo pronti all’ascolto e al dialogo, ma anche ad assumere decisioni in tempi rapidi”. Uno degli obiettivi sarà quello di recuperare il rapporto di fiducia tra i cittadini e le istituzioni, i partiti, la politica: “Mi auguro – ha concluso Bonaccini – che ci sia in futuro una politica che urla meno, non si offende, capace di rimanere unita di fronte ad obiettivi condivisi e dove non esistano nemici ma avversari”.
Il saluto è stato animato dal Coro “CantER” del Circolo dei dipendenti della Regione, nato nel 2011 per volontà di un gruppo di collaboratori regionali. /EC

Il discorso del Sindaco Marco Fabbri durante lo scambio degli auguri di Natale

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Solidarietà e coesione con uno sguardo rivolto ai giovani e alla crescita del territorio sono i passaggi più incisivi del discorso pronunciato questa mattina dal Sindaco Marco Fabbri, durante il tradizionale scambio degli auguri ai dipendenti in Sala Consiglio. Rallegrandosi per i risultati importanti, veri traguardi storici, che non si sarebbero potuti conseguire senza la collaborazione dei lavoratori dell’Ente, il Sindaco ha ringraziato tutti i settori comunali che, con impegno e tanti sforzi, hanno consentito all’Amministrazione Comunale di cambiare marcia. “Siamo vicini ai dipendenti delle Province – ha aggiunto il Sindaco – ed il Comune di Comacchio si impegnerà a non lasciare indietro nessuno.” Grazie alla straordinaria programmazione delle Festività, in laguna si respira già l’atmosfera natalizia, ma un pensiero speciale è stato rivolto alle famiglie che attraversano un momento di difficoltà per la crisi stringente e soprattutto a quelle di Alex e di Anais, i due bambini che necessitano di cure e dell’affetto di tutti. “La comunità ha risposto con slancio, grande partecipazione e spirito di solidarietà – ha detto il Sindaco – e chiedo anche a voi di essere solidali con un messaggio di vicinanza ai nostri concittadini che soffrono, perché il bene primario è la salute e quindi la vita.” Prima del brindisi augurale, ha portato il suo saluto anche la Dottoressa Franca Berti, l’Organismo indipendente di valutazione del Comune di Comacchio. Oltre ai dipendenti erano presenti anche gli Assessori, la Dottoressa Daniela Ori, Segretaria Generale dell’Ente e i Dirigenti.

Mercoledì 24 dicembre, la Cueva festeggia il Natale con Lara Luppi ed il suo Christmas Trio

da:organizzatori

Forte del successo della rassegna Cueva Summer Jazz 2014, mercoledì 24 dicembre, il rinomato ristorante situato all’ombra della storica Abbazia di Pomposa festeggia il Natale in compagnia di Lara Luppi ed il suo Christmas Trio. Nell’affrontare un repertorio che attinge alla tradizione afroamericana e a celebri Christmas songs, la cantante modenese sarà affiancata da Luca Savazzi al pianoforte e Stefano Carrara al contrabbasso.

Forte del successo della rassegna Cueva Summer Jazz 2014, mercoledì 24 dicembre (a partire dalle ore 20.00), il rinomato ristorante gestito da Luca Agnelli e situato all’ombra della storica Abbazia di Pomposa festeggia il Natale in compagnia di Lara Luppi ed il suo Christmas Trio. Nell’affrontare un repertorio che attinge alla tradizione afroamericana e a celebri Christmas songs, la cantante modenese sarà affiancata da Luca Savazzi al pianoforte (già con Eugenio Finardi, Riccardo Fogli, Gianni Morandi, ecc.) con e Stefano Carrara al contrabbasso (Nick The Nightfly).
Carismatica, sensibile ed originale, Lara Luppi è conosciuta e stimata interprete di repertori che spaziano dal jazz più classico al blues, al gospel, swing e jive. Tale versatilità le ha permesso di collaborare con la Swing & Jive Band Jumpin’Shoes, la Dixieland Band di Lino Patruno, The Freedom Family Choir del Reverendo americano Lee Brown e con il Massimo Faraò Trio con cui ha inciso il fortunato I Sing Love (2009).
Numerose altresì le partecipazioni a prestigiose manifestazioni e festival come Bologna Jazz Festival, Vignola “Jazz’n’it”, Ivrea Jazz Festival, Albinea Jazz, solo per citarne alcuni.
Cena a partire dalle ore 20:00, inizio concerto ore 22:00. Cocktail bar aperto per chi volesse partecipare al solo concerto. È consigliata la prenotazione della cena. Per informazioni www.lacuevapomposa.it , tel. 0533 719121 – 340 1545322.

INFORMAZIONI
Infoline e prenotazione cena 0533 719121 – 340 1545322
www.lacuevapomposa.it

DOVE
Ristorante La Cueva
via Centro, 26 Abbazia di Pomposa – Codigoro (FE)

COSTI E ORARI
Ingresso gratuito, cocktail bar aperto per chi volesse assistere al solo concerto
Cena a partire dalle ore 20.00
Concerto ore 22.00

Nasce un nuovo marchio per le librerie italiane

da: Responsabile Eventi Libreria IBS.it Ferrara

Si chiameranno IBS + LIBRACCIO le librerie di Roma, Ferrara e Padova, che oggi sono di proprietà di IBS.it s.r.l. e conosciute dal pubblico come IBS.it Bookshop. La gestione dei punti vendita delle tre città sarà affidata al Gruppo Libraccio a partire dalla prossima primavera 2015.

Ad annunciarlo sono IBS.it e Libraccio, storici marchi del mercato librario italiano che, da diversi anni, sono partners. Internet Bookshop Italia, società controllata dal Gruppo Messaggerie Italiane, è proprietaria delle attività di Libraccio.it e ha in concessione il diritto d’uso del marchio Libraccio.

Libraccio, catena indipendente, conta oggi 33 negozi in 21 città e partecipa ad IBS.it con una quota del 5,2% .

Le nuove librerie, IBS + LIBRACCIO, si propongono di realizzare un modello di punto vendita sempre più attento alle esigenze dei clienti, proponendo un maggior assortimento di titoli e un’offerta più ampia che abbraccia novità, best sellers , libri di narrativa, manuali e cataloghi di ogni genere, libri vari e introvabili, offerti sia nuovi che usati a prezzi scontati oltre che ritirati da stock direttamente dai magazzini delle Case Editrici.
L’offerta del nuovo punto vendita sarà completata, sempre con la rigorosa filosofia del nuovo e usato, con le specializzazioni scolastiche/universitarie, con tutti i prodotti dedicati all’home entertainment senza tralasciare le novità dell’editoria digitale. Le librerie venderanno gli eReader Tolino e finalizzeranno la vendita di eBook in store.

Ad apporre la nuova insegna IBS + Libraccio saranno le librerie storiche di IBS.it nate negli anni ’90 (Roma ’95 – Ferrara ’98 – Padova 2000) che si trasformeranno per rispondere alle nuove esigenze del mercato.

Bonaccini annuncia la nuova Giunta

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Il neo presidente Bonaccini annuncia la nuova Giunta, diretta streaming dalle ore 14 su www.regione.emilia-romagna.it

Oggi il presidente Stefano Bonaccini annuncerà ai giornalisti i nomi e le deleghe degli assessori della nuova Giunta regionale. La conferenza stampa sarà trasmessa anche in diretta streaming sul sito della Regione, www.regione.emilia-romagna.it.

L’appuntamento è alle 14, presso la Sala stampa in viale Aldo Moro 52 a Bologna.

Psr 2007-2013: via libera dalla Giunta regionale alla proroga della fine lavori per alcune tipologie di interventi nelle aree terremotate ed in quelle appenniniche

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

La Giunta regionale ha approvato oggi su proposta dell’assessore all’agricoltura Tiberio Rabboni la proroga della fine lavori di alcune misure del Psr 2007-2013. Si tratta degli interventi di ammodernamento delle aziende agricole (misura 121) e di ripristino del potenziale produttivo danneggiato (misura 126, azione 2) nelle strutture produttive agricole ed agroalimentari delle aree del terremoto del 20 e 29 maggio 2012. La proroga era stata richiesta dalle associazioni agricole provinciali e regionali per fare fronte ai ritardi nell’esecuzione degli interventi a seguito dei recenti e ripetuti fenomeni di maltempo, o a problematiche relative alle autorizzazioni edilizie. La nuova scadenza slitta dal 31 dicembre al 31 marzo 2015. Per le stesse motivazioni sono stati prorogati i termini di conclusione dei lavori di diversificazione dell’attività agricola e quelli misti pubblico-privato nelle zone rurali appenniniche (misure 311, 321 e 322 ed approccio Leader), in scadenza il 31 dicembre. Il nuovo termine è fissato al 27 febbraio 2015. In entrambi i casi le aziende e gli enti interessati dovranno presentare una richiesta, debitamente motivata, ai Servizi regionali.

galleria-Marcolini

LA SEGNALAZIONE
Galleria Marcolini, un nuovo spazio di incontro e scambio culturale

Concepito non come semplice e comune Galleria, ma come sede polifunzionale la scorsa settimana si è inaugurato, nel centro storico di Forlì, Galleria Marcolini, uno spazio interamente dedicato all’arte contemporanea italiana e internazionale.
Questo contenitore fungerà soprattutto da luogo d’incontro e di scambio culturale. Sarà ospite di progetti espositivi che avranno lo scopo di raccontare l’arte anche attraverso la contaminazione di linguaggi differenti, come la filosofia, la letteratura, il teatro o il cinema. Alla programmazione espositiva, saranno infatti affiancati eventi collaterali che, partendo dal tema della mostra, lo svilupperanno però da angolazioni differenti.
Strategicamente aperto nel polo artistico forlivese, a due passi dal complesso di San Domenico e dalle collezioni di Palazzo Romagnoli, Galleria Marcolini è una realtà culturale dinamica, un osservatorio della creatività emergente messa a confronto con il territorio che la ospita.

Come evento inaugurale della Galleria Marcolini, è stata scelta la mostra personale della giovane artista emiliana Nazzarena Poli Maramotti (classe ’87), una delle più interessanti voci dell’arte italiana emergente.
Segnalata nel 2011 per il Rolling Stone Award, in occasione della ‘The Others Fair’ di Torino, e vincitrice nel 2014 del Premio Euromobil under 30 ad Art First di Bologna, Nazzarena Poli Maramotti si è da subito contraddistinta per una cifra stilistica di grande intensità e sperimentazione. La sua personale impronta artistica, sospesa fra astrazione e figurazione, evidenzia non solo una certa confidenza tecnica, ma anche un’indagine estetica estremamente ricercata, dove vince la drammaturgia di una costante e consapevole trasformazione, tanto precaria quanto intimista.
Il titolo deciso per la mostra, Argonauta, viene ripreso nella sua accezione di “navigante”, esploratore avventuroso, colui che intraprende un viaggio con coraggiosa audacia. Allo stesso modo, con la sua arte Nazzarena Poli Maramotti accompagna l’osservatore verso una “realtà diversa”, in un viaggio, per l’appunto, verso luoghi dell’immaginario che svelano universi transitori in continuo divenire.

Curata da Silvia Cirelli, l’esposizione raccoglie alcune tra le opere pittoriche più significative di questa giovane interprete, dai lavori dei primi anni, in cui traspare il superamento del concetto di figura e la sua personale reinterpretazione, fino alle recenti tele, dove l’artista conquista invece una dialettica maggiormente percettiva, capace di svelare la fugacità e la prepotenza di una tensione in espansione.

Note biografiche
Nazzarena Poli Maramotti nasce a Montecchio Emilia nel 1987. Attualmente vive a Norimberga (Germania), dove si trasferisce per frequentare il corso di pittura presso l’Akademie der Bildenden Künste, dopo essersi diplomata all’Accademia di Belle Arti di Urbino. Nel 2014 riceve il Premio Gruppo Euromobil under 30 ad Art First, Bologna e nel 2011 è stata segnalata per il Premio Rolling Stone, in occasione di The Others Fair di Torino. Al suo attivo ha diverse esposizioni personali, alla Galleria A+B di Brescia (Portraits del 2012 e Between signs and measure nel 2013, con l’artista Marco La Rosa) e la mostra Muta, allo Zumikon di Norimberga, nel 2014. Fra le varie collettive è doveroso citare La Creazione nel 2014, al Centro Culturale San Fedele di Milano, Collector’s View, alla Oechsner Galerie di Norimberga (2013), Prospekt/Vorhang auf… al Neues Museum, sempre a Norimberga (2012) e L’Eredità di Circe, presso la Galleria ZAK di Monteriggioni, Siena (nel 2011).

Galleria Marcolini
13 dicembre 2014 – 22 febbraio 2015
Nazzarena Poli Maramotti | ARGONAUTA
a cura di Silvia Cirelli

Tper

Prorogata al 31 marzo 2015, la validità degli abbonamenti annuali a tariffa agevolata per anziani e persone con disabilità in scadenza dal 31 dicembre 2014 al 30 marzo 2015

da: ufficio stampa Tper

La validità degli abbonamenti annuali del trasporto pubblico a tariffa agevolata per anziani e per persone con disabilità con scadenze comprese tra il 31/12/2014 e il 30/03/2015 è prorogata al 31 marzo 2015.

Come di consueto, la proroga si rende necessaria per consentire il rinnovo degli abbonamenti scaduti.

Mercoledì 24 Dicembre, nuovo appuntamento per il Mercato dei Produttori Biologici e del Naturale

da: organizzatori

Il mercato, primo nel suo genere per la città di Ferrara è stato inaugurato Giovedì 18 Dicembre ed è stato accolto con grande entusiasmo ed interesse da numeroso pubblico. L’iniziativa è organizzata dall’associazione BioPerTutti con il patrocinio del Comune di Ferrara e della Provincia, in collaborazione con il Centro Mediazione di Ferrara e con l’adesione dell’Associazione Nuova Terra Viva, l’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica e la Pro Loco di Ferrara.
Il primo appuntamento ha ospitato 18 aziende biologiche di eccellenza del territorio emiliano oltre a due ceramisti con opere di grande originalità. I consumatori hanno trovato un’ampia gamma di prodotti di alta qualità: frutta e verdura, riso, uova, formaggi, vino, succhi di frutta, biscotti e torte di cereali antichi oltre ad abbigliamento ecosostenibile, cosmetici, oli essenziali e prodotti per la casa. L’obiettivo di BioPerTutti è quello di dare la possibilità ai consumatori di fare la spesa settimanale-BIO per soddisfare tutte le esigenze della vita quotidiana. La filiera corta garantisce la genuinità e bontà dei prodotti e la vendita ad un prezzo equo e sostenibile rendendo finalmente il biologico accessibile a tutti.
L’iniziativa inoltre ha un servizio di informazione e educazione per conoscere meglio il Bio e apprezzare ciò che mangiamo.
Il prossimo appuntamento è dunque Mercoledì 24 Dicembre dalle ore 8,30 alle ore 13,30 in P.zza XXIV Maggio con la novità dei formaggi caprini e del liquore di liquerizia. Nel 2015 il Mercato riprenderà a pieno regime Giovedì 15 gennaio dalle ore 7.30 alle 14.00 con cadenza settimanale.

Commercio, saldi dal prossimo 3 gennaio anche in Emilia-Romagna

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

I saldi invernali di fine stagione inizieranno anche in Emilia-Romagna il prossimo 3 gennaio e si svolgeranno per un periodo di sessanta giorni. Lo ha deciso la Giunta regionale con un provvedimento approvato questa mattina dopo aver sentito le organizzazioni delle imprese del commercio e le associazioni dei consumatori.
L’anticipo al primo sabato dell’anno, valido solo per il 2015, è stato condiviso con le altre Regioni.

Bilancio positivo per “Cammina con noi”: il progetto ottiene i risultati attesi

da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

Bilancio positivo per Cammina con noi, il progetto del Dipartimento di Scienze della vita e biotecnologie dell’Università di Ferrara coordinato da Francesco Conconi, mirato alla prevenzione e alla salute pubblica e attivo da più di un anno.

I risultati fin qui ottenuti sono stati presentati pubblicamente da Conconi, in presenza del Rettore Pasquale Nappi, il 9 dicembre al Polo Chimico Bio Medico di Via Borsari.

“Le valutazioni eseguite a un anno dall’avvio del progetto – spiega Conconi – confermano il raggiungimento dei risultati attesi, dimostrando come la pressoché totalità dei partecipanti iscritta al progetto (a oggi quasi 600) abbia tratto evidenti benefici da una attività fisica regolare. Dopo sei mesi di attività regolare, il 98% dei partecipanti ha perso peso, il 94% ha ridotto l’indice di massa corporea, l’88% si è ritrovato con un giro vita più sottile (un buco di cintura). La pressione massima si è abbassata nel 95% e quella minima nel 72% dei casi considerati. Infine, il 99% dei partecipanti ha aumentato la velocità di cammino: camminare anche a lungo e di buon passo è diventato facile e divertente”.

“Dati significativi – conclude Conconi – che dimostrano ancora una volta quanto l’attività fisica regolare faccia bene alla salute. Il progetto Cammina con noi ha facilitato l’uso di questo farmaco naturale, facile da prescrivere e senza effetti collaterali.”

Il progetto continua. Chi già partecipa al progetto continuerà ad essere seguito dal team di esperti composto da laureati in Scienze motorie, biologi, specializzandi in Medicina dello sport e un responsabile scientifico. Continueranno ad essere disponibili i suggerimenti per la scelta delle calzature e dell’abbigliamento più idonei. Anche ai nuovi iscritti saranno misurate pressione, peso, altezza, giro vita e velocità di cammino e verrà consegnato il libretto con le informazioni essenziali su attività fisica e salute e un contapassi per misurare l’attività svolta. Per facilitare l’attività motoria degli iscritti continueranno ad essere attivi i gruppi di cammino.

Per iscriversi ai gruppi di cammino: camminareferrara@gmail.com, tel.0532455976972

Al via la XI edizione del Musec: il bando di ammissione scade il 19 gennaio

da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

Al via la XI edizione del MuSeC, il Master in Cultural Management organizzato dal Dipartimento di Economia e management dell’Università di Ferrara e da ANMLI (Associazione Nazionale Musei Locali e Istituzionali), in collaborazione con ENCATC (European Network of Cultural Management and Cultural Policy Education).

Il Master, diretto da Fabio Donato e da Anna Maria Visser, si propone di fornire conoscenze e competenze per la gestione di istituzioni culturali, beni culturali e le imprese nel settore culturale e creativo, promuovendo inoltre lo scambio di esperienze tra studenti e professionisti provenienti da diversi paesi in Europa e oltre.

E’ rivolto a tutti gli studenti laureati e a professionisti del settore culturale, interessati a migliorare la loro preparazione in tema di management delle organizzazioni culturali, del patrimonio culturale e delle imprese del settore culturale e creativo.

Il MuSeC, la cui offerta formativa prevede un percorso completo da 60 crediti e uno con monte ore ridotto da 30 crediti, avrà inizio il 4 marzo 2015 e terminerà il 27 novembre 2015.

Il programma prevede lezioni frontali tenute da docenti universitari, seminari tenuti da professionisti del settore, case-studies presso istituti e luoghi della cultura, con particolare riferimento ai musei, di importanti città d’arte italiane (Ferrara, Bologna, Firenze, Venezia), laboratori di approfondimento in aula e un modulo didattico svolto all’estero per lo studio del sistema culturale di una città europea.

Nei mesi tra maggio e settembre 2015 è previsto anche lo svolgimento di un tirocinio presso un’istituzione culturale o una impresa in Italia o all’estero.

Sono previste agevolazioni consistenti nella riduzione totale (1 da 4.600 €) o parziale (6 da 2.500 € ciascuna) del contributo per l’iscrizione.

La scadenza del bando di ammissione è il 19 gennaio 2015.

Info: www.mcm-unife.it, mastermcm@unife.it, tel. 0532 455025.

Letterine di Natale: poste italiane accende i sogni dei più piccini

da: Poste Italiane, ufficio Comunicazione Territoriale Emilia-Romagna e Marche

I bambini della scuola elementare “Giacomo Leopardi” di Ferrara hanno spedito i loro messaggi a Babbo Natale. A ogni bimbo in regalo la possibilità di accedere al magico “Pianeta degli Alberi di Natale” e aiutare l’Ambiente

Poste Italiane realizza anche quest’anno il progetto “Postini di Babbo Natale” per promuovere fra i bambini il piacere della scrittura e la gioia di ricevere un messaggio di risposta da un personaggio tanto amato.
A Ferrara gli scolari delle classi II A e B della scuola primaria “Giacomo Leopardi” hanno affidato le loro letterine, contenenti disegni, pensieri o poesie, a una “postina di Babbo Natale”, alla presenza delle insegnanti, della direttrice della filiale di Ferrara Fulvia Allegretti, della responsabile territoriale del recapito Lorella Brasini e del centro di distribuzione di Ferrara Centro Maurizia Rasconi.
La lettera rappresenta, per i più piccoli, uno dei momenti più belli della tradizione natalizia e Poste Italiane vuole dedicare loro un gesto di attenzione e di affetto per coltivarne i sogni. Desideri e speranze affidati a messaggi di carta che vengono recuperati, raccolti e letti dai “postini di Babbo Natale” di Poste Italiane che, ormai da sedici anni a questa parte (la prima edizione risale al 1999), si incaricano di recapitare a tutti i bambini la risposta del generoso e arzillo vecchietto dall’inconfondibile costume rosso e dalla lunga barba bianca, accompagnata da un dono.
Con questa iniziativa Poste Italiane coniuga tradizione e innovazione; un’occasione per sottolineare l’importanza di comunicare le proprie emozioni con una lettera.
Quest’anno tutti i bambini che hanno spedito una letterina riceveranno in regalo da Poste Italiane l’accesso al magico “Pianeta degli Alberi di Natale”, un’avventura affascinante che consentirà di aiutare anche Babbo Natale a salvaguardare l’ambiente. Grazie a un’apposita App realizzata da Poste Italiane, i bimbi potranno “curare” la crescita di un albero virtuale e addobbarlo con colorate decorazioni natalizie. Ogni albero virtuale contribuirà alla messa a dimora di un albero vero. A partire dal 2015, infatti, Poste Italiane e Legambiente provvederanno a un’opera di rimboschimento, piantando 500 abeti in varie regioni d’Italia. I bambini potranno informarsi in tempo reale sui risultati della loro attività di custodi dell’ambiente, visitando una speciale sezione del sito www.poste.it che li aggiornerà sul numero di alberi piantati virtualmente e sui crediti guadagnati per piantare abeti veri.

Il Prof. Manfredini eletto nuovo presidente della Società Medico Chirurgica

da:Società Medico Chirurgica di Ferrara

Nei giorni scorsi sono state rinnovate le cariche della Società Medico Chirurgica (SMC). Dopo 4 mandati di presidenza di Sergio Gullini, è stato eletto nuovo presidente Roberto Manfredini.

Il 16 dicembre, alle ore 15, presso l’ospedale S. Anna si è riunito il Direttivo uscente della SMC che ha ufficializzato ai presenti i membri del nuovo direttivo: Gabriele Anania, Vincenzo Bettoli, Massimo Gallerani, Carmelo Ippolito, Roberto Manfredini, Stefano Pizzicotti, Simone Sala, Stefano Volpato, Roberto Zoppellari.

Dopo un’approfondita discussione è stato eletto per acclamazione Manfredini quale Presidente della SMC. Vicepresidenti saranno Ippolito e Zoppellari. Segretario Carlo Feo. Il Direttivo ha poi deciso all’unanimità di inserire la nuova figura del Past President, Sergio Gullini, che assicurerà continuità negli anni. Per la segreteria tecnica viene confermata l’agenzia MCR di Ferrara.

giovani-speranza-dolore

LA RIFLESSIONE
Giovani, lo scudo dell’apparenza e il coraggio di mostrarsi

Questa mattina sono stata ad un funerale, a condividere il dolore di un’amica per la perdita della sua mamma. La chiesa era piena di amici, parenti, insegnanti e il dolore era ovunque, su ogni volto, in ogni sguardo. Conosco questa ragazza dalla scuola media, eravamo compagne di classe, vicine di banco, amiche. Con gli anni ci siamo perse di vista, ma abbiamo ripreso i contatti pochi mesi fa. In questa circostanza al suo fianco, a partecipare alla sofferenza sua e dei suoi fratelli, vi erano tantissimi giovani. Mi capita spesso, in circostanze differenti, di soffermarmi ad osservare la gente. Cerco di capire i loro stati d’animo, di interpretare le loro reazioni, di scovare i loro sentimenti… e spesso non è facile. In un contesto triste come un funerale, ad esempio, dove tutti sono riuniti per condividere lo stesso dolore, ognuno reagisce a suo modo. C’è chi piange senza ritegno consumando interi pachetti di fazzoletti, chi soffre in maniera intima e sommessa, chi cerca di essere forte e ricacciare continuamente indietro le lacrime, c’è addirittura chi ride, forse per esorcizzare il dolore. E poi ci sono quelli che invece sembrano non soffrire affatto; mi sono resa conto che questi ultimi sono soprattutto i giovani; quei giovani che spesso non apprezzo, quelli privi di molti valori, che vivono alla costante ricerca dello sballo, con il solo obiettivo del divertimento estremo; quei giovani che si chiudono in sè stessi, lontano da qualsiasi cosa possa renderli deboli e vulnerabili.

Oggi invece ho dovuto ricredermi. Questa mattina non ho visto i soliti ragazzini che ogni giorno vedo passare davanti a casa mia, quando escono da scuola: questi parlano a voce alta uilizzando parolacce e spesso bestemmie in ogni frase. No. Oggi, finita la messa, sono uscita dalla chiesa e mi sono soffermata sul viso di tutti i giovani e gli adolescenti che, ad uno ad uno, hanno voltato le spalle all’altare. Non ho visto sguardi sostenuti, teste alte o espressioni indifferenti; ho visto occhi lucidi, guance rigate dalle lacrime e abbracci per farsi forza l’un l’altro.
Solitamente le donne vengono considerate più emotive ed inclini al pianto, ma non erano solamente loro quelle con le teste chine e il fazzoletto in mano. Molti ragazzini vestiti alla moda, caviglie scoperte e cavallo dei pantaloni basso, mostravano sul viso un sincero dolore. E per quanto il contesto fosse tremendamente triste, mi sono ritrovata con un lieve sorriso sulle labbra. Ogni volta che mi chiedono cosa penso di questa nuova generazione, rispondo in maniera negativa. Ovunque vedo ragazzi omologati, dediti primariamente all’alcool e al fumo perchè ormai incapaci di divertirsi senza questi vizi. Vedo adolescenti maleducati, sempre pronti a rispondere con un insulto, una parolaccia, noncuranti della gente che li circonda. Ragazzi che parlano sempre e solo di superficialità, come se non volessero mostrarsi intelligenti o interessati ai fatti e ai problemi della società e della realtà in cui vivono e che li riguardano in prima persona.
Questa mattina per la prima volta dopo tanto tempo, ho intravisto uno spiraglio di speranza. Più guardavo le espressioni di quei ragazzini e più mi dicevo che forse sono io ad essere sempre pessimista e che forse non tutti i più nobili valori sono perduti. Li ho osservati prima di entrare in chiesa e sinceramente, agli occhi di chi passava di lì per caso, potevano anche sembrare una scolaresca in gita scolastica; li ho osservati quando sono usciti dalla chiesa e sembravano persone differenti. Quando cerchi di apparire diverso da come sei, ti crei delle barriere e indossi delle maschere che non sempre ti appartengono. Così quando ti immergi in un contesto che ti rende vulnerabile le barriere iniziano a cedere e il tuo vero io viene messo a nudo. E’ questo ciò di cui la nostra società ha bisogno. Basta con le falsità, l’apparenza, la superficialità; non servono persone stereotipate e conformate, ma giovani che non abbiano paura di mostrarsi per quello che sono, che sappiano ancora sognare e credere e lottare per tutto ciò che ritengono giusto, nonostante la realtà che ci circonda ci induca costantemente ad essere pessimisti.

do-re-mi

Do-re-mi, mezzo secolo di musical fra cinema e teatro

Proprio in questi giorni va in scena al Teatro Sistina di Roma il musical “Tutti insieme appassionatamente” [vedi], con la coppia, molto amata dal pubblico, formata da Luca Ward e Vittoria Belvedere.
Si celebra, infatti, un importante anniversario di uno dei film musicali più amati di tutti i tempi, nel 50° dalla sua uscita nei cinema. Quasi un invito che giunge, benvenuto, in un periodo che dovrebbe essere pieno di serenità: riunirsi, tutti insieme, intorno al Teatro per ridare passione, ottimismo, allegria e serenità al pubblico. L’occasione per rispolverare un bellissimo film che abbiamo visto quasi tutti, da bambini.

do-re-mi
La locandina

La pellicola, interpretata dalla splendida Julie Andrews, uscì nelle sale all’inizio del 1965 e da allora resta uno dei classici più belli. Molte generazioni hanno cantato “Do-re-mi” con i propri bambini e ancora oggi questo musical può riuscire nella missione di riunire a teatro o davanti alla televisione intere famiglie. Alla vigilia o il giorno di Natale. Spesso all’Epifania, davanti a una tiepida e morbida fetta di pandoro. Ricordiamo tutti il severo e rigido militare Von Trapp che, come molte belle favole a lieto fine, verrà ammorbidito e domato dalla dolcezza e dal candore femminili. Ricordiamo le musiche, i balli, le canzoni spensierate, le bellezze dei panorami.

Il film è ambientato nella romantica Salisburgo, in Austria, nel 1938, con Maria, orfana allevata in un convento che studia per diventare suora e con le consorelle che hanno seri dubbi sulla sua reale vocazione: ama troppo cantare e ballare ed è spesso indisciplinata.
Per metterla alla prova, la madre superiora la invia come governante dei sette figli (cinque ragazze e due ragazzi) di un vedovo, già comandante della Marina Imperiale Austriaca, Georg Ritter von Trapp. I sette bambini (Liesl, Friedrich, Louisa, Kurt, Brigitta, Marta e Gretl) dimostrano ostilità nei confronti della nuova ed ennesima istitutrice ma dopo una serata in cui si rifugiano nella camera di Maria perché impauriti da un temporale, i loro sentimenti per la novizia cambiano radicalmente.

do-re-mi
Il Comandante Von Trapp

Quella sera stessa, il Comandante riceve un telegramma che lo invita a trascorrere del tempo a Vienna, ospite della sua amica (e pretendente), la Baronessa Schraeder, e decide di partire il giorno dopo. Maria cerca di convincerlo a farle avere della stoffa per farne dei vestiti da gioco per i ragazzi, ricevendo un rifiuto. Avendo saputo che le tende della sua camera sarebbero state sostituite, Maria decide di usare quella stoffa per ricavare i vestiti dei ragazzi, contravvenendo agli ordini espliciti del Comandante.

do-re-mi
La celebre scena del pic nic

Durante la sua assenza, Maria porta i ragazzi a fare una passeggiata per Salisburgo, che culmina con un simpatico e allegro picnic sui pendii che circondano la città. I ragazzi sono felici e si lasciano andare a confidenze, grazie alle quali Maria capisce che i tiri che avevano allontanato tutte le altre istitutrici avevano il solo scopo di attirare l’attenzione del padre e decide di trovare un altro modo per ottenere quell’attenzione.
Passano settimane durante le quali Maria porta spesso i ragazzi a spasso per città e monti, ma di fronte all’ennesima “marachella” e disubbidienza della ragazza (i vestiti fatti con le tende nonostante il divieto e una gita in barca non annunciata), il Comandante ordina a Maria di andarsene; ma saranno proprio i figli a fargli cambiare idea («Lei ha riportato la musica in questa casa»).
La Baronessa, intanto, ha intuito l’interesse del Comandante per Maria e riesce a manipolarla per farla fuggire in convento; Maria abbandona, quindi, i Von Trapp, mentre in casa vigono noia e tristezza. I bambini non accettano l‘annuncio del matrimonio del Comandante con la Baronessa e raggiungono di nascosto il convento per convincere Maria a tornare. Ma lei è in clausura e non può e non vuole ricevere visite. Saputo della visita dei ragazzi, la madre badessa manda a chiamare Maria e, rendendosi conto che quest’ultima è innamorata del Comandante, la convince a tornare: «Nasconderti nel convento non può risolvere i tuoi problemi. Li devi affrontare!».
E poi, il lieto fine, dopo una rocambolesca fuga a causa dell’invasione nazista…
Un film indimenticabile. Un autentico “evergreen”.

Tutti insieme appassionatamente, di Robert Wise, con Julie Andrews, Christopher Plummer, Eleanor Parker, Richard Haydn, Peggy Wood, Anna Lee, Portia Nelson, Ben Wright, Daniel Truhitte, Norma Varden, Marni Nixon, Gil Stuart, Evadne Baker, Charmian Carr, Nicholas Hammond, Heather Menzies, Duane Chase, Angela Cartwright, Debbie Turner, Kym Karath, Usa, 1965, 173 mn.

tradizioni-natale

CALENDARIO DELL’AVVENTO
Tutta la famiglia riunita intorno al fuoco

Siamo ormai giunti al 22 di dicembre e in ogni casa, attraverso i vetri appannati delle finestre, si possono intravedere le luci del presepe in attesa del bambinello e dell’albero di Natale, o perlomeno uno dei due, diventati nell’immaginario comune gli emblemi della festa del 25 dicembre insieme a dolci come il pandoro e il panettone. Ma vi siete mai chiesti da dove derivi un altro dolce natalizio molto diffuso: il tronchetto di Natale?
Il suo nome originale è Bûche de Noël e proviene dunque dalla tradizione natalizia francese. Riprende nella forma il ‘grande ceppo di legno’, trasportato solennemente in casa e acceso poi nel caminetto la sera della vigilia: un’usanza meno conosciuta, ma diffusa fino almeno alla prima metà del Novecento nelle campagne dell’Inghilterra, della Francia e dei paesi slavi, ma che abbiamo incontrato anche scrivendo delle usanze natalizie in Romagna.
Le cerimonie più elaborate erano quelle dei popoli dell’Est Europa. Per esempio in Serbia e in Croazia si abbattevano due o tre giovani querce per ogni casa, a volte una per ciascun componente maschio della famiglia, e al tramonto della vigilia di Natale si trasportavano i ceppi in casa e si collocavano nel caminetto: mentre il capofamiglia oltrepassava la soglia con il primo ceppo tutti si disponevano ai lati con in mano candele accese e venivano lanciati granoturco e vino. A Ragusa di Dalmazia, l’attuale Dubrovnik, era invece proprio il capofamiglia a compiere questa sorta di benedizione ripetendo “Benedetta sia la tua nascita!” e in alcune zone della Bassa Dalmazia donne e ragazze avvolgevano i tronchi delle querce con drappi di seta rossa e filo dorato e li adornavano con foglie e fiori. Mentre nel Montenegro l’uomo di casa solitamente spezzava un pezzo di pane non lievitato lo poneva sopra il ceppo e vi versava del vino. Tornando alla Francia, quella del ceppo di Natale era una tradizione seguita soprattutto nel sud: in Provenza la vigilia l’intera famiglia usciva per cercarlo intonando un canto e pregando per ottenere benedizioni ed era il componente più giovane a versare il vino sul ceppo che poi veniva gettato nel fuoco.
In diverse zone alle ceneri o al tizzone venivano anche attribuiti poteri magici: proprio in Francia si pensava che la sua cenere proteggesse la casa dai fulmini, mentre in alcune regioni la parte che non era bruciata veniva usata per l’aratro credendo che potesse rendere i semi più prosperi, altrove erano invece le ceneri ad essere sparse sui campi o intorno agli alberi da frutto per aumentarne la produttività. Queste capacità di protezione e di fertilità erano un elemento ricorrente del folklore popolare, si ritrovavano infatti anche in regioni tedesche, come la Westfalia e l’Assia, e in Inghilterra, dove era usanza accendere il ceppo con il tizzone dell’anno precedente.
Vi abbiamo già raccontato dell’usanza romagnola di vegliare alla luce del fuoco acceso dal capofamiglia fino all’ora della messa di mezzanotte, ma in realtà la tradizione del ceppo di Natale un tempo era molto diffusa in diverse zone d’Italia: se in Toscana era conosciuto come ‘ciocco’, in Lombardia diventava il ‘zocco’. Un libro stampato probabilmente a Milano alla fine del XV secolo fornisce diversi particolari riguardo il rituale di accensione: la vigilia di Natale l’intera famiglia si riuniva solennemente intorno al camino dove il capofamiglia accendeva il ceppo nel camino, ai piedi era stato posto del ginepro e sopra del denaro che veniva poi distribuito ai servi; infine, dopo aver offerto da bere a tutti i presenti era di nuovo l’uomo di casa a versare per tre volte il vino sulle braci.
Non è un caso che in tutti i paesi europei si ripetano queste usanze che hanno come fulcro il focolare casalingo: alcuni studiosi leggono questi gesti rituali di accensione come la trasformazione e il perpetuarsi sotto altre spoglie del rito di accensione del fuoco sacro, centro della vita famigliare e dimora degli spiriti degli antenati, che proteggevano la propria discendenza attraverso le fiamme che continuavano a crepitare nel camino.

the-unusual-suspects-jazz-club-ferrara

JAZZ CLUB
Insolite visioni.
Oggi ultimo concerto

Suonatore con vista di pianoforte dall’alto, piatti di batteria in primo piano, zoom sulle mani dell’organista sopra a tasti in bianco e nero. Sono visioni particolari della musica e dei suoi protagonisti che chiudono la prima serie di reportage fotografici scattati al Torrione di San Giovanni di Ferrara. Questi ultimi bei ritratti, firmati come consueto da Sefano Pavani, raccontano per immagini The Unusual Suspects, il trio composto da Pat Bianchi all’organo, Massimo Faraò al pianoforte e Byrn Landham alla batteria.

Stasera, lunedì 22 dicembre alle 21.30, l’ultimo appuntamento 2014, che è quello della serie “Happy go lucky local”, dedicata agli artisti emergenti. Nella sede del Jazz club Ferrara a chiudere la prima parte di questa stagione di qualità oggi c’è Astral Travel, il progetto ideato dal batterista Tommaso Cappellato che parte dalle radici dello spiritual jazz per indagare nuovi percorsi sonori valorizzati dalla voce di Camilla Battaglia. Completano la formazione Piero Bittolo Bon al flauto e clarinetto basso, Paolo Corsini al pianoforte e tastiere e Marco Privato al contrabbasso.

La seconda parte di “Ferrara in Jazz” ripartirà nel nuovo anno con un cartellone di appuntamenti in programma dal 31 gennaio al 30 aprile 2015.

Intanto buona visione con gli scatti di STEFANO PAVANI.

[clic su una foto per ingrandirla e vedere tutta la sequenza di immagini]

the-unusual-suspects-jazz-club-ferrara
The unusual suspects: Massimo Faraò al pianoforte
the-unusual-suspects-jazz-club-ferrara
The unusual suspects: Byron Landham batteria
the-unusual-suspects-jazz-club-ferrara
The unusual suspects: Byron Landham batteria
the-unusual-suspects-jazz-club-ferrara
The unusual suspects al Jazz club Ferrara
The unusual suspects al Jazz club Ferrara
The unusual suspects: Pat Bianchi all’organo
the-unusual-suspects-jazz-club-ferrara
The unusual suspects: Pat Bianchi all’organo
the-unusual-suspects-jazz-club-ferrara
The unusual suspects al Torrione di Ferrara
the-unusual-suspects-jazz-club-ferrara
The unusual suspects al Jazz club Ferrara
the-unusual-suspects-jazz-club-ferrara
The unusual suspects: Massimo Faraò al pianoforte
the-unusual-suspects-jazz-club-ferrara
The unusual suspects: Pat Bianchi all’organo
the-unusual-suspects-jazz-club-ferrara
The unusual suspects al Torrione di Ferrara
the-unusual-suspects-jazz-club-ferrara
The unusual suspects: Massimo Faraò al pianoforte
the-unusual-suspects-jazz-club-ferrara
The unusual suspects: Massimo Faraò al pianoforte
the-unusual-suspects-jazz-club-ferrara
The unusual suspects: Pat Bianchi all’organo
the-unusual-suspects-jazz-club-ferrara
The unusual suspects: Byron Landham batteria

I consumi oltre lo spreco

Cosa compreranno gli italiani con la tredicesima? Una domanda ricorrente per chi si occupa di tendenze di consumo. Quest’anno la risposta è: pagheranno i mutui, le bollette e le tasse che, contrariamente alle promesse, sono aumentate invece che diminuite. Compreranno qualche regalo di Natale, perché a questi non si può rinunciare, scegliendo preferibilmente beni utili. Poi metteranno da parte ciò che avanzerà, per poter fronteggiare spese impreviste o anche perché, quando i tempi sono smorti, anche i desideri calano. Insomma, è chiaro che la fiducia, la disposizione verso il futuro sono parte non marginale dei nostri comportamenti quotidiani, anche quando facciamo la spesa.
Una crisi così prolungata, però, ha reso strutturale il calo dei consumi, una tendenza che è in atto da almeno cinque anni. Nel corso dell’ultimo anno la maggioranza delle famiglie ha ridotto pranzi e cene fuori casa, ha risparmiato su spese per cinema e svago, ha ridotto gli spostamenti con i mezzi propri e quasi la metà ha modificato i comportamenti alimentari riducendo gli sprechi.
Gran parte delle famiglie ha rimodellato su basi nuove i propri consumi, eliminando il superfluo. Tutto ciò non riguarda soltanto chi è a rischio di povertà; come ha indicato il Censis, la maggioranza delle famiglie, se disponesse di risorse più elevate, le metterebbe da parte. Difficile, quindi, continuare a pensare ai consumi come volano dell’economia. I comportamenti di acquisto di beni e servizi stanno cambiando in modo strutturale. In questo non incide solo la capacità di spesa e l’incertezza sul futuro, ma anche un mutamento negli stili di vita e nella sensibilità diffusa. Possiamo riassumere i cambiamenti in tre concetti: maggiore attenzione allo spreco, maggiore attenzione ai beni immateriali, maggiore propensione all’uso rispetto alla proprietà.
L’attenzione allo spreco è mossa anche da una più diffusa sensibilità etica correlata alla consapevolezza dell’impatto ambientale che si traduce nel contenimento dei consumi superflui. Si cambia l’auto con minore frequenza, nell’acquisto degli elettrodomestici si guarda con più attenzione alla solidità e alla durata, nel vestiario si segue meno la moda o se lo si fa è prevalentemente attraverso acquisti a basso costo. Crescono gli acquisti sul web che consentono di risparmiare, si pratica un confronto più attento dei prezzi, si scelgono i punti vendita che hanno saputo proporre un’offerta low cost attenta alla qualità estetica e all’innovazione.
La spesa si sposta sui beni immateriali e su quelli che riguardano relazioni e convivialità. Non a caso le tecnologie della comunicazione continuano a vedere una crescita. La stessa diffusione di cellulari e computer sostituisce passatempi più costosi e le comunicazioni hanno costi in calo.
L’economia della condivisione sostiene una cultura orientata all’affitto e al riuso piuttosto che all’acquisto di beni. Usare senza possedere è la nuova parola d’ordine ormai in molti settori. Si afferma il riciclo e la pratica dell’usato, ad esempio, nei beni che riguardano i bambini che hanno un tempo d’uso limitato e che vengono passati con piacere o rivenduti.
Non torneremo al passato, ma certamente cambierà il nostro modo di usare le risorse, a favore di un benessere che non si identifica completamente con il possesso, né tanto meno con l’ostentazione.

Maura Franchi – Laureata in Sociologia e in Scienze dell’Educazione. Vive tra Ferrara e Parma, dove insegna Sociologia dei Consumi, Social Media Marketing, Marketing del prodotto tipico. I principali temi di ricerca riguardano i mutamenti socio-culturali connessi alla rete e ai social network, le scelte e i comportamenti di consumo, le forme di comunicazione del brand.
maura.franchi@gmail.com

madonna-bambino-passero-guercino

IMMAGINARIO
Ciao Guercino.
La foto di oggi…

Colori vigorosi, luci e ombre drammatiche, tenerezza e contatto con la realtà. Sono passati tre secoli e mezzo, oggi, dal giorno della scomparsa di Guercino, nome d’arte di Giovanni Francesco Barbieri, il pittore barocco nato a Cento e morto il 22 dicembre 1666. In prossimità del Natale si può ricordarlo con una di quelle sue immagini che escono dagli schemi rigidi dell’arte sacra per riprodurre la forza del reale. Come nella sua Madonna col bambino che gioca con un passero trattenuto da un filo.

OGGI – IMMAGINARIO ARTE

madonna-bambino-passero-guercino
La “Madonna col bambino” o “Madonna del passero” di Guercino, particolare, Pinacoteca di Bologna (lascito Denis Mahon)

Ogni giorno immagini rappresentative di Ferrara in tutti i suoi molteplici aspetti, in tutte le sue varie sfaccettature. Foto o video di vita quotidiana, di ordinaria e straordinaria umanità, che raccontano la città, i suoi abitanti, le sue vicende, il paesaggio, la natura…

[clic sulla foto per ingrandirla]

GERMOGLI
Non esistono le razze.
L’aforisma di oggi…

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la giornata…

RITA-LEVI-MONTALCINI-MORTA-1A New York due agenti di polizia ieri sono stati uccisi a dimostrazione di come ancora siano forti le tensioni razziali. In città e negli Stati Uniti.

 “Per me quello che conta, in una persona, non è che sia ebrea o cattolica, ma che sia degna di rispetto. E sono convinta che non esistano le razze, ma i razzisti”. (Rita Levi-Montalcini)

  • 1
  • 2