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Giorno: 14 Gennaio 2015

Per favore non chiamatele kamikaze

da: ufficio stampa UDI

Noi donne dell’UDI siamo profondamente preoccupate per l’escalation di tensioni che si vivono nel Paese e in Europa verso i migranti, in atto da tempo e soprattutto dopo i fatti di Parigi,.
Una nostra parola d’ordine diceva “Siamo per il riconoscimento delle differenze anche non componibili”: oggi è giunto il momento di rilanciarla.

Noi dell’UDI che siamo per la relazione tra e con le donne, da sempre combattiamo e condanniamo con forza gli obbrobri contro di noi: sequestri, stupri, femminicidi, in questi mesi siamo inorridite dalle immagini di bambini di 10 anni armati di kalasnikov che vengono addestrati e mandati nelle piazze a fare stragi.
Siamo altrettanto inorridite nel vedere bambine definite kamikaze che esplodono nei mercati provocando decine di morti. Per favore, non chiamiamole kamikaze. Quelle bambine non possono essere chiamate così: sono costrette o drogate o ricattate o ignare. Sono le prime vittime di un terrorismo spietato che non si fa scrupoli a violare e sacrificare la loro infanzia.
Siamo incredule di fronte alla blanda reazione dei governi occidentali verso governi corrotti o dittatoriali che permettono un tale sterminio di bambini. Che futuro ha una paese che in nome di una religione ha bisogno di sacrifici umani innocenti?

Noi che sempre condanniamo con forza ogni forma di violenza, di omicidio, di femminicidio, ora condanniamo con la stessa decisione la violenza delle guerre.

Comacchio “emigra” in Olanda per promuovere il territorio

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Alla Fiera del turismo di Utrecht, pubblico e privato insieme per un’azione sinergica

Una vocazione sempre più internazionale per Comacchio, presente in questi giorni a Utrecht alla manifestazione “Vakantiebeurs”, la principale fiera turistica del mercato olandese, che si protrarrà fino al prossimo 18 gennaio. Un evento dedicato ai viaggi ed alle vacanze, capace di attrarre ogni anno oltre 120.000 visitatori nei suoi nove padiglioni, che ospitano circa 1.200 espositori provenienti da ogni parte del globo.
Per la prima volta il territorio di Comacchio viene rappresentato in maniera unitaria con un proprio stand “brandizzato” grazie alla collaborazione tra Comune di Comacchio, Provincia e Camera di Commercio di Ferrara, Unione di Prodotto Costa ed undici operatori privati della costa (I 3 Moschettieri Camping Village, International Camping Mare e Pineta, Camping Florenz, Tahiti Village, Camping Vigna sul Mar, Spina Camping Village, Hotel Club Spiaggia Romea, Park Gallanti Village, Po Delta Tourism, Tomasi Tourism, Porto Marina degli Estensi), uniti dal progetto di promo-commercializzazione “Vacanze Natura”.
Pubblico e privato insieme, dunque, per una grande azione sinergica finalizzata a pubblicizzare il territorio in tutte le sue sfaccettature ed andando oltre le peculiarità delle singole strutture. Un’iniziativa, questa, capace di offrire un’immagine di grande unità e compattezza per promuovere una destinazione caratterizzata al contempo dalle tre dimensioni di mare, natura e cultura e capace di garantire la più ampia offerta di soggiorno tra hotel, villaggi turistici e campeggi tra i più all’avanguardia in Europa.
L’apertura della fiera si è, in realtà, svolta martedì scorso con una giornata dedicata al trade, che ha dato la possibilità agli operatori presenti di fissare alcuni appuntamenti con agenzie e tour operator di tutto il mondo tessendo importanti contatti. L’inaugurazione al pubblico si è, invece, svolta nella mattinata di ieri ed a rappresentare lo stand di Comacchio erano presenti anche il Sindaco Marco Fabbri, l’Assessore al Turismo Sergio Provasi ed il Dirigente del Servizio Turismo Roberto Cantagalli. “Un ulteriore traguardo raggiunto per rilanciare la prima economia del nostro territorio e farci conoscere sul mercato estero – le parole di Fabbri -. Il percorso per recuperare l’<> è ancora molto lungo ma nonostante questo siamo complessivamente soddisfatti perché fino a due anni fa non sarebbe stato possibile realizzare a Comacchio un progetto così ambizioso; grazie agli sforzi dell’Amministrazione e ad una forte sinergia tra pubblico e privato la strada intrapresa risulta finalmente essere quella giusta”.
La partecipazione degli operatori alla fiera di Utrecht ha, inoltre, offerto al GAL Delta 2000, in collaborazione con il GAL Altra Romagna, la possibilità di organizzare, nella serata di venerdì, l’evento “BirdWilDestination Emilia Romagna, Italy: a bridge between two of the most beautiful Italian protected areas, Po Delta Park and Casentino Forests Park”, una presentazione dei due territori che fornirà anche l’occasione per un workshop e per una degustazione di prodotti tipici dell’enogastronomia emiliano-romagnola tra i quali numerose specialità offerte dal Comune di Voghiera. Un’importante occasione di promozione, dunque, per mettere in mostra le numerose potenzialità di slow tourism insite nel nostro territorio. E la promozione del territorio continuerà anche dopo Utrecht visto che lo stand di Comacchio sarà presente alle due fiere tedesche di Stoccarda e Monaco mentre i consorzi “Visit Ferrara” e “Cogetour” parteciperanno a “Fiets en Wandelbeurs”, la manifestazione fieristica dedicata agli amanti della bicicletta e del trekking che si svolgerà ad Amsterdam dal 31 gennaio al 1 febbraio.

Grande partenza il 16/01 di “Comacchio a teatro” con Sergio Sgrilli

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Direttamente da Zelig, il celebre comico Sergio Sgrilli approda sul palco di Palazzo Bellini, per aprire alla grande l’edizione 2015 de “Comacchio a teatro”, la rassegna teatrale invernale, organizzata da Bialystok Produzioni, in collaborazione con Teatro dell’Aglio, sotto la direzione artistica di Massimiliano Venturi. Un ricco cartellone di eventi animerà il palco della Sala Polivalente “San Pietro” di Palazzo Bellini, portando sulla scena una selezione di artisti e compagnie tra le più apprezzate e blasonate del panorama nazionale. Oltre agli spettacoli serali, non mancheranno come di consueto gli appuntamenti pomeridiani per ragazzi e famiglie, già a partire da domenica prossima. Venerdì alle ore 21 con “20 in poppa” Sergio Sgrilli, comico cabarettista e musicista, artista di razza capace di spaziare con disinvoltura dal palco al piccolo schermo, darà sfoggio di tutto il suo talento, presentando uno spettacolo celebrativo dei suoi 20 anni di carriera. Si tratta di un lavoro inedito ed originale in cui tutta la sua arte di musicista e cantante si miscela con il suo talento comico, per regalare alla platea risate a crepapelle interrotte solo dagli applausi a scena aperta, che da sempre costellano le sue esibizioni. Un percorso che parte dalle origini della sua carriera, quando Sgrilli in veste di musicista cantante colorava i concerti con battute ed aneddoti degne dei più quotati autori comici, fino ad arrivare ai veri monologhi da comico, dove l’interprete incanta e si racconta. Straordinariamente coinvolgente, il suo è uno spettacolo interattivo, mutevole, ma con diversi piani di lettura, che riesce a trascinare lo spettatore e ad instaurare con lui un rapporto diretto, dialettico ed entusiasmante. Uno spettacolo davvero completo e coinvolgente, per una serata da non dimenticare. La biglietteria sarà disponibile in sala polivalente nel giorno di spettacolo dalle ore 20. Sino all’inizio dello spettacolo sarà possibile sottoscrivere l’abbonamento a tutti gli spettacoli in cartellone. Prevendita on-line, mentre tutte le informazioni sono disponibili sul sito www.comacchioateatro.it. Info e prenotazioni al numero 349 0807587. Domenica 18 alle ore 16 salperà anche la programmazione per ragazzi e famiglie, mentre il prossimo appuntamento con la stagione serale è fissato per venerdì 30 gennaio con il concerto spettacolo “Caro Fabrizio”, presentato dalla Bandeandrè. La prevendita per tutta la stagione teatrale proseguirà tutti i martedì pomeriggio in biblioteca a Palazzo Bellini, dalle ore 15 alle ore 18.

Coldiretti: un bando per le imprese agricole condotte da giovani. Entro il 2 marzo la presentazione delle domande ad Ismea

da: ufficio stampa Coldiretti

Promozione dell’integrazione tra imprese, attraverso la costituzione di reti di impresa tra giovani imprenditori, per accrescere la competitività, riorganizzare le filiere, migliorare la specializzazione aziendale.

È stato pubblicato un nuovo bando per i giovani imprenditori agricoli che intendonoaggregarsi tramite lo strumento del contratto di rete. L’ iniziativa viene dall’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (Ismea) e le domande di partecipazione vanno presentate entro il 2 marzo 2015.
Il bando (pubblicato sulla GURI V Serie Speciale n. 146 del 22.12.2014) è finalizzato a promuovere e sostenere i processi di integrazione tra le imprese, in particolare le imprese agricole condotte da giovani agricoltori, attraverso lo strumento delle reti di impresa e con l’obiettivo di supportare i processi di riorganizzazione della filiera agricola, migliorare la specializzazione e la qualificazione del comparto e accrescere la capacità competitiva e innovativa dell’imprenditorialità agricola nazionale, in particolare sui mercati esteri.
Le reti di imprese devono avere almeno cinque componenti e la maggioranza devono essere condotte da giovani imprenditori. Tali imprese possono essere costituite sia sotto la forma della ditta individuale sia della società agricola con legale rappresentate unico. Nel caso di società agricole dove i poteri di rappresentanza siano distribuiti tra i soci si farà riferimento alle disposizioni della Legge 441/1998.
Inoltre, per presentare domanda di ammissione al beneficio ogni aderente alla rete deve possedere i seguenti requisiti: essere una Pmi in base alla normativa comunitaria e nazionale essere iscritta al registro delle imprese ed essereattiva essere in regola con i versamenti previdenziali, con la normativa relativa alla sicurezza e salute sui posti di lavoro, con gli adempimenti previsti dalla contrattazione collettiva essere autonome tra di loro non aver rimborsato aiuti di stato che lo Stato è stato costretto a recuperare su decisione della Commissione europea non trovarsi in difficoltà non avere legale rappresentate o soci (compresi i conviventi) implicati in provvedimenti giudiziari ai sensi del D.lgs. 159/2011.
Verranno organizzate, a favore delle imprese partecipanti alle tre reti vincitrici del bando, azioni formative eacquisizione di competenze (coaching), mettendo a disposizione, per il periodo di un anno dall’aggiudicazione del bando, un tutor che affiancherà le reti per supportarne lo start up.

Coldiretti: Europarlamento conferma libertà di non coltivazione degli OGM nei singoli stati

da: ufficio stampa Coldiretti

Il Parlamento europeo ha dato il via libera alla direttiva che consente ai Paesi membri di limitare o vietare la coltivazione a pieno campo di piante OGM. Per Coldiretti è un importante risultato ottenuto nel semestre di presidenza italiana che va nel senso di tutelare un modello di sviluppo necessario all’autentico “made in Italy” agroalimentare

La libertà di non coltivare Ogm come ha fatto fino ad ora l’Italia e come chiedono quasi 8 cittadini su 10 (76 per cento) che si oppongono al biotech nei campi è una ottima chiusura del semestre di presidenza italiano dell’Unione. Lo afferma Coldiretti nel commentare positivamente il via libera finale dell’Europarlamento alla direttiva che consentira’ ai Paesi membri dell’Ue di limitare o proibire la coltivazione di organismi geneticamente modificati (ogm) sul territorio nazionale, anche se questi sono autorizzati a livello europeo.

Con questo atto legislativo siamo di fronte ad un importante e atteso riconoscimento della sovranità degli Stati di fronte al pressing e alle ripetute provocazioni delle multinazionali del biotech. L’Europa da un lato, le Alpi e il mare dall’altro, renderanno l’Italia finalmente sicura da ogni contaminazione da Ogm a tutela della straordinaria biodiversità e del patrimonio di distintività del Made in Italy. Per l’Italia gli organismi geneticamente modificati (Ogm) in agricoltura, a pieno campo, non pongono solo seri problemi di sicurezza ambientale, ma soprattutto perseguono un modello di sviluppo che è il grande alleato dell’omologazione e il grande nemico del Made in Italy.

Secondo una analisi della Coldiretti nell’Unione Europea nonostante l’azione delle lobbies che producono Ogm, nel 2013 sono rimasti solo cinque, su ventotto, i paesi a coltivare Ogm (Spagna, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Romania), con appena 148mila ettari di mais transgenico MON810 piantati nel 2013, la quasi totalità in Spagna (136.962 ettari). Si tratta quindi di fatto – conclude la Coldiretti – di un unico Paese (la Spagna) dove si coltiva un unico prodotto (il mais MON810).

Coldiretti: niente importazioni di maiali dalla Cina, ma il paese asiatico è al primo posto per la commercializzazione di cibo a rischio per la salute

da: ufficio stampa Coldiretti

Nuovo scandalo legato alla commercializzazione di carni provenienti da animali ammalati provenienti dalla Cina: effetto di un mercato senza regole, dove conta solo il profitto e la competizione sui prezzi. Gulinelli “l’indicazione dell’origine e maggiori controlli sono necessari a tutelare i consumatori ed i produttori onesti”. Giovedì 15 gennaio la presentazione del rapporto Agromafie 2015.

L’Italia non ha importato carni di maiale fresche, refrigerate, congelate e neanche salami o frattaglie dalla Cina che si conferma essere il Paese con maggiori rischi per la sicurezza alimentare. E’ quanto emerge da un analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi all’ultimo anno, in riferimento all’ultimo scandalo alimentare in Cina che ha portato ad oltre 110 arresti per a vendita di carne di maiale contaminata proveniente da animalimorti per malattia.

La spinta verso la crescita dell’economia cinese ha determinato conseguenze sul piano della sicurezza alimentare ed ambientale i cui effetti si fanno sentire. Lo scandalo della carne di maiale che segue di qualche anno quello della presenza di melamina nel latte che ha portato morti per avvelenamento e paura nei diversi continenti, è la conseguenza di una politica di contenimento esasperato dei costi, legittimati sull’altare di un libero mercato senza regole.

Le importazioni diprodotti agricoli ed alimentari cinesi in Italia sono stimate in oltre mezzo miliardo di euro nel 2014 e riguardano tra l’altro concentrato di pomodoro, miele, riso ed aglio. Secondo i dati del sistema di allerta comunitario, ilgigante asiatico si classifica al primo posto nella commercializzazione di cibi a rischio per la salute con ben 446 allerte pari al 14 per cento del totale.

“Sono dati piuttosto allarmanti – commenta Sergio Gulinelli, presidente di Coldiretti Ferrara – che rendono perfettamente l’idea di quanto sia sbagliato pensare che senza regole il mercato sia più libero. Non solo non è più libero, ma un modello di sviluppo basato sulla competizione al ribasso dei prezzi dei prodotti, inclusi quelli alimentari, è evidentemente anche un pericolo oltre che per i nostri produttori, anche per la salute dei consumatori. Al di sotto di certi costi, trovare prodotti apparentemente analoghi, con prezzi esageratamente inferiori, può purtroppo significare il ricorso a tecniche di produzione non attente né alla sostenibilità, né alla salute ed alla sicurezza, quanto addirittura alla frode alimentare. La più corretta e completa possibile indicazione dell’origine – conclude Gulinelli – di tutti i prodotti agro alimentari, è una delle poche opportunità di dare ai consumatori uno strumento di scelta. Accanto ovviamente ad un sistema di controllo e repressione di cui fortunatamente l’Italia è dotata, in grado di prevenire e reprimere comportamenti delittuosi, come Coldiretti presenterà proprio domani, 15 gennaio, l’annuale rapporto sulle agromafie e la criminalità agro alimentare, dove nella sede della nostra associazione verrà anche allestita la mostra “collezione degli orrori on line”, a rappresentare i rischi degli acquisti in rete di prodotti ingannevoli e truffaldini”.

Bonaccini scrive a Napolitano: “Grazie di tutto, Presidente, anche a nome della comunità emiliano-romagnola”

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini scrive a Napolitano: “Grazie di tutto, anche a nome della comunità dell’Emilia-Romagna. Sarà sempre un punto di riferimento per la nostra vita democratica”

Bologna – “Presidente Napolitano, voglio rivolgerLe i più cordiali saluti e sentiti ringraziamenti anche a nome della comunità emiliano-romagnola, che si è più volte onorata di ospitare un protagonista della democrazia italiana, dell’affermazione di un’idea forte di Europa, un interprete dei valori migliori sui quali si fondano le nostre istituzioni. Una comunità che non dimenticherà come nel corso del suo mandato Lei non abbia mai cessato di far sentire la sua vicinanza, nei momenti più importanti ma anche e soprattutto in quelli più difficili come in occasione del sisma che ha colpito così duramente l’Emilia”.
Il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, ha inviato una lettera al capo dello Stato Giorgio Napolitano, in occasione delle sue dimissioni.
“Sono certo – dice ancora Bonaccini – che Lei saprà continuare a trasmettere messaggi importanti alle nuove generazioni che le sono così care, sono convinto che la sua figura sarà sempre un punto di riferimento per la vita democratica italiana. Grazie di tutto, Presidente Napolitano”.

“Il corpo della donna nella pubblicità”, seconda annualità

da: ufficio stampa FIDAPA

F.I.D.A.P.A BPW Italy (Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari) Sezione di Ferrara, promuove, per il secondo anno consecutivo, il progetto “Il corpo della donna nella pubblicità”, ciclo di conferenze-laboratori riservato agli studenti degli Istituti di istruzione secondaria della città:

Liceo Statale Carducci, Istituto Tecnico Industriale Carpeggiani-Copernico, Liceo Artistico Dosso Dossi, Istituto Tecnico per Geometri G.B.Aleotti. Il progetto focalizza l’attenzione, in modo interdisciplinare, su aspetti specifici dei messaggi pubblicitari che, sempre con maggiore insistenza, utilizzano il corpo femminile per la promozione dei prodotti da sottoporre al mercato. Le conversazioni hanno lo scopo di condurre i giovani studenti alla lettura critica delle immagini pubblicitarie, aiutandoli a cogliere i messaggi espliciti e sottesi che esse promuovono, a riconoscere le forme di comunicazione rivolte ad influenzare gli atteggiamenti e le scelte degli individui, a riflettere sui modelli culturali che essi trasmettono e all’interiorizzazione dei valori ai quali tendono.
In programma gli interventi dei relatori, che affronteranno il tema sotto vari aspetti: per la comunicazione Dalia Bighinati (Giornalista, autrice televisiva Telestense e TeleFerraraLive) con “Cosa significa quello che vediamo? Effetto specchio nella comunicazione”, per l’ambito sociologico Elena Buccoliero (Sociologa – Ufficio Diritti dei Minori del Comune di Ferrara – Giudice Onorario del Tribunale per i Minori di Bologna) col titolo “ Tutta un’esibizione di sorrisi.
Le età della donna attraverso le immagini”, per l’aspetto legislativo Maria Silvia Giorgi (Magistrato) tratterà su “Pubblicità e legalità”, per l’ambito psico-educativo Deanna Marescotti (Psicologa, counsoller) “Identità di genere e pubblicità” e, per l’aspetto etico, Piero Stefani (Teologo, Biblista, Docente universitario) che aprirà il ciclo, sabato 17 gennaio 2014 al Liceo Statale Carducci, con “Vestirsi, svestirsi agli occhi di altre culture”.
Referente del progetto per FIDAPA BPW ITALY Sezione di Ferrara Emanuela Sgroi, responsabile della Commissione Legislazione, che si avvale della collaborazione di Beatrice Morsiani.
Il Progetto ha il patrocinio del Comune di Ferrara.

Coldiretti: giovedi 15 gennaio “Il rapporto agromafie 2015”

da: ufficio stampa Coldiretti

Il terzo rapporto “Agromafie” sui crimini agroalimentari in Italia elaborato da Eurispes, Coldiretti e Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare sarà presentato domani giovedì 15 gennaio 2015, alle ore 9.30, a Roma nella sede della Coldiretti di Palazzo Rospigliosi in Via XXIV Maggio, 43 da Roberto Moncalvo, Presidente Coldiretti, Gian Carlo Caselli, Presidente del Comitato Scientifico dell’Osservatorio, Gian Maria Fara, Presidente dell’Eurispes.

L’agroalimentare rappresenta un terreno privilegiato di investimento della malavita in tempi di crisi come dimostrano le indagini piu’ recenti che sono per la prima volta oggetto del Rapporto. Una inedita analisi sulla dimensione crescente del fenomeno e sulle sue evoluzioni piu’ recenti e piu’ pericolose come l’affidamento di capitali puliti a circuiti illegali, sulle nuove forme emergenti di criminalità, sugli interessi dei colletti bianchi, sulle infiltrazione malavitose dalle campagne alla ristorazione e sul business della sofisticazione e della contraffazione, tutti temi di speciale attenzione ed interesse alla luce del prossimo appuntamento dell’Expo. Uno speciale focus è dedicato ai rischi della rete dove sono in forte crescita gli acquisti ma anche gli inganni, le sofisticazioni e offerte indecenti che saranno mostrate dal vivo nella prima “Collezione degli orrori on line”.

La stesura del Rapporto è stata resa possibile anche grazie al contributo documentale proveniente dalle Forze dell’ordine, dalla Magistratura, dalle Istituzioni e dagli Enti che operano sul territorio a salvaguardia del comparto agroalimentare che saranno presenti all’appuntamento con il Ministro della Giustizia Andrea Orlando, il Ministro delle politiche Agricole Maurizio Martina, il presidente della Commissione Parlamentare Antimafia Rosy Bindi, il vice presidente del Csm Giovanni Legnini, il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti e il procuratore della Repubblica di Roma Giuseppe Pignatone.

italia-nostra

Venerdì 16 gennaio 2015 è convocata l’assemblea generale annuale dei soci della sezione di Italia Nostra di Ferrara

da: sezione Italia Nostra Ferrara

Venerdì 16 gennaio 2015 alle ore 16,30 presso la sala dell’Arengo in Municipio è convocata l’assemblea generale annuale dei soci della sezione di Italia Nostra di Ferrara, come di consueto aperta ad amici, simpatizzanti e al pubblico interessato.L’incontro avrà come principale argomento il restauro e la imminente riapertura di casa Minerbi in via Gioco del Pallone. Si tratta di un edificio di grande interesse, che ospita il più importante ciclo di affreschi trecenteschi di tema civile della città, per troppo tempo negato alla pubblica fruizione.
Italia Nostra è particolarmente legata a casa Minerbi poiché in essa nacque la sezione di Ferrara dalla volontà di Giorgio Bassani e di Giuseppe Minerbi, primo presidente della sezione e illuminato proprietario che curò il recupero del palazzo con l’aiuto dell’architetto Piero Bottoni di Milano.

Dell’argomento parleranno:

L’ Arch. Carla di Francesco
Il restauro di casa Minerbi Dal Sale: verso la conclusione dei lavori
e
il dott. Matteo Cassani Simonetti
Piero Bottoni e Giuseppe Minerbi, cronaca di un rapporto intenso e proficuo

I ringraziamenti del Sindaco M. Fabbri e dell’Ass.re A. Carli

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Il Sindaco Marco Fabbri e l’Assessore alla Cultura e alle Politiche del Volontariato Alice Carli ringraziano tutti i volontari che si sono prodigati nell’impeccabile riuscita della programmazione natalizia, manifestando viva gratitudine per l’impegno profuso e per lo spirito di collaborazione, che fa onore alla comunità comacchiese. La sinergia e l’unione di intenti hanno consentito di organizzare un cospicuo numero di eventi ed iniziative, con un occhio rivolto alla solidarietà, centrando così tutti gli obiettivi ed imprimendo una forte accelerata al processo di crescita del territorio e alla valorizzazione delle sue tradizioni culturali. Il ringraziamento istituzionale è rivolto a: Consorzio del Lido degli Estensi, Compagnie dialettali “Al Batal” e “Al Pasarat”, scuole di danza “La bottega degli artisti” e “ArteDanza”, alle associazioni “Marasue”, L’Alba, la Famìa ad Magnavaca, Gruppo sub Ippocampo, Protezione Civile Trepponti, Avis, Coordinamento volontariato comunale comacchiese, Coro Trepponti, Muovidea, Presepistica Comacchiese, Consulta Popolare per il San Camillo, Sostengono gli eroi, se il gioco si fa duro è da giocare, Teatro dell’aglio, Briciole di Teatro, Circolo Anziani Don Bosco, Parrocchia del Duomo di San Cassiano-Santo Rosario. L’Amministrazione Comunale rinnovando sentiti ringraziamenti, confida nel prosieguo di questo percorso di fattiva collaborazione.

A Unife giornata di studio su strategia marina e blue economy

da: ufficio comunicazione ed eventi Unife

Venerdì 16 gennaio, in Aula Magna del Dipartimento di Economia e management dell’Università di Ferrara (via Voltapaletto, 11), si terrà la giornata di studio dedicata a “Il ruolo della Strategia Marina e della Blue Economy per una gestione sostenibile del mare”, organizzata dall’Ateneo nell’ambito delle attività del CURSA, il Consorzio Universitario per la Ricerca Socio-economica e per l’Ambiente, nel percorso di attuazione della Direttiva quadro 2008/56/CE Strategia Marina.

Spiega Umberto Simeoni, Associato del Dipartimento di Fisica e scienze della terra di Unife, Vicepresidente CURSA e promotore dell’iniziativa: “La giornata di studio, che si aprirà con i saluti del Rettore Pasquale Nappi, affronterà, attraverso il dibattito e il confronto tra rappresentanti di istituzioni, esperti del mondo accademico, della ricerca e di settore, i temi sulla centralità del mare come fattore di sviluppo e di crescita e sulle esigenze indicate nella Carta di Livorno”.

“L’iniziativa – specifica Simeoni – si prefigge di implementare la conoscenza della Direttiva Quadro sulla Strategia Marina, che mira a preservare la diversità e la vitalità del mare, e della Blue Economy, che punta allo sviluppo sostenibile del mare per il rafforzamento della tutela dell’ambiente, della crescita economica e del benessere sociale. In particolare, è stata pensata per concretizzare l’esigenza di implementare iniziative di comunicazione, divulgazione e partecipazione capaci di coinvolgere tutti gli attori del sistema mare”.

L’evento andrà in onda anche in diretta streaming al link: http://eco.unife.it/it/ricerca-imprese-territorio/comunicazione-magazine/streaming/streaming-aula-magna

L’Università di Ferrara aderisce al CURSA già dal 2008, anno della sua fondazione, assieme alle Università del Molise e della Tuscia. Nell’ambito del Consorzio, Unife promuove e realizza progetti di ricerca applicata e interdisciplinari, riguardanti le interazioni tra azione antropica e ambiente in tutti i suoi aspetti: biodiversità, servizi ecosistemici, aree protette, energia e cambiamento climatico, agricoltura, ambiente e sviluppo rurale, paesaggio e pianificazione territoriale, governance ambientale e green economy, risorse idriche, gestione integrata delle coste e innovazione tecnologica, rappresentando di fatto un servizio di assistenza a vari enti in Italia e all’estero.

In allegato: foto di Umberto Simeoni.

Per informazioni: Maria Grazia Campantico cell. 3351409739

Nuovo appuntamento per il Premio di Laurea Vincenzo Zardi a Copparo

da: servizio comunicazione Comune di Copparo

Nuovo appuntamento per il Premio di Laurea Vincenzo Zardi, giunto alla sua tredicesima edizione. Ricordiamo che il premio è rivolto ai neo-laureati senza limiti di età, residenti nel territorio di Copparo, che hanno conseguito il titolo di studio in qualsiasi Università italiana o estera tra il 1° luglio 2013 e il 31 agosto 2014.
Le borse di studio messe a disposizione dal Comune di Copparo, con il contributo dell’Azienda Berco, sono 12, così ripartite:

– 9 premi ognuno di € 600,00 (lordi) riservati a tesi di lauree triennali nelle tre aree disciplinari (socio-umanistica, tecnico-scientifica, economico-giuridica);

– 3 premi riservati a tesi di laurea specialistica o di vecchio ordinamento o magistrali, così suddivisi:

area socio – umanistica: 1° premio: € 1.500,00 (lordi);
area tecnico – scientifica: 1° premio: € 1.500,00 (lordi);
area economico – giuridica: 1° premio: € 1.500,00 (lordi);
La premiazione avverrà in data 28 febbraio 2015, in una seduta straordinaria pubblica del Consiglio Comunale.

Per partecipare gli interessati devono far pervenire entro il 13 febbraio 2015 all’Ufficio Protocollo del Comune di Copparo la domanda, redatta su apposito modulo e corredata dei documenti allegati.
I documenti necessari (bando completo e modulo per la domanda) possono essere scaricati dal sito del Comune di Copparo (www.comune.copparo.fe.it) oppure richiesti via email alla Biblioteca Comunale di Copparo, che potrà anche fornire ragguagli e informazioni in merito (0532-864633 – plucchini@comune.copparo.fe.it).

L’INTERVISTA
Metodo Cosquillas, una messa in scena che aiuta a crescere

Il Metodo Cosquillas, modello di apprendimento alternativo basato sul teatro, è diventato progetto europeo nel novembre 2013. Ora è al secondo anno di realizzazione e nel 2015 verrà sperimentato all’interno delle scuole e degli istituti ferraresi. Nella prima parte dell’intervista [vedi], abbiamo riportato il punto di vista degli ideatori, Massimiliano Piva e Alessia Veronese, e del direttore della Città del Ragazzo, Giuseppe Sarti, che del progetto europeo è titolare. Qui proponiamo un approfondimento ulteriore sul senso del progetto e sull’utilità pedagogica del metodo, guidati da Giovanni Fioravanti che lo sperimentò per la prima volta nel 2008, alla scuola media De Pisis.

Lei scelse di utilizzare il Metodo Cosquillas prima di ogni altro a Ferrara, cosa la spinse a cercare un nuovo modello di apprendimento da proporre ai suoi ragazzi?
metodo-cosquillas-de pissOccorre premettere che la scuola De Pisis di viale Krasnodar si trova in una zona molto particolare della città: zona di disagio sociale e di migranti da una parte ma, allo stesso tempo, zona molto attenta, ricca di iniziative contro il degrado gestite dalla parrocchia di Sant’Agostino e dalle associazioni lì residenti, Viale K di Don Bedin e il doposcuola l’Arcobaleno, che già allora testimoniavano un importante impegno civile e sociale rispetto ai problemi del territorio. Quando ho preso per la prima volta la dirigenza, nel 2007, mi sono ritrovato quindi in questo difficile contesto di degrado ma potendo contare su una spalla forte, un vero e proprio presidio del territorio. E, con molta pazienza, ho cercato di integrare la scuola nel territorio.

Qual era il problema più urgente da affrontare?
metodo-cosquillas-de pisisMi sono ritrovato con diversi ragazzini quindicenni, una dozzina, che frequentavano la terza media e che si trovavano in evidente disagio per tanti motivi: a disagio rispetto ai compagni più piccoli, per il duplice fallimento scolastico riportato, per le situazioni difficili che stavano vivendo, ma anche per la delusione nei confronti di una scuola che non aveva saputo rappresentare per loro l’occasione per crescere, per trovare risposte ai loro problemi. La scuola così come si presenta, con metodi d’apprendimento di tipo simbolico-rappresentativo, legati all’attenzione e all’ascolto della lezione frontale, non fa altro che portare questi ragazzini ad accumulare ritardi, fallimenti e sfiducia.

Come si è mosso quindi davanti a questa situazione?
metodo-cosquillas-de pisisIn buona sostanza, il nodo che abbiamo dovuto affrontare nel 2007 è stato questo: in una zona di frontiera con forti problemi di dispersione scolastica, di fronte a una scuola statale incapace di dare risposte, che cosa ci inventiamo per non perdere questi ragazzi, noi insegnanti e presidi che ci troviamo in prima linea? Allora ho convocato i consigli di classe e insieme a tutti gli insegnanti ci siamo messi a riflettere su come stabilire un dialogo, a quali proposte didattiche offrire in alternativa alle classiche cinque ore tutte le mattine, seduti al banco – che richiedono già di per sé una buona educazione disciplinare -, con professori che si alternano continuamente e che non si prendono carico del disagio, se non nella loro ora e nelle migliori delle ipotesi.

Come avete intercettato il Teatro Cosquillas, li avete cercati o si sono proposti loro?
Si sono proposti loro, al momento giusto. Quando Massimiliano Piva e Alessia Veronese ci hanno presentato il progetto, ci è sembrata subito l’occasione da cogliere, ossia di offrire una modalità di apprendimento diversa attraverso il teatro.

Perché il teatro può offrire un’alternativa didattica?
metodo-cosquillas-de pisismetodo-cosquillas-de pisisPerché il teatro è completo, permette di esprimere la corporeità, la fantasia, i sentimenti, è libertà d’espressione, e permette di costruire un percorso assieme ad altre persone. Il percorso proposto dal Cosquillas nel 2008 è stato vincente per due motivi: perché abbiamo coinvolto tutti gli insegnanti nel progetto e perché il percorso si è svolto per gradi. Massimiliano e Alessia, infatti, all’inizio hanno raccolto i ragazzi, hanno cominciato a conoscerli e sono riusciti ad aprire un dialogo – cosa difficilissima perché avevano a che fare con ragazzi molto chiusi, alcuni tendenzialmente violenti. Dopodiché hanno proposto loro di vedere un film, “Central du Brasil”, che ha funzionato da collante, da centro di interesse per i ragazzi, come dovrebbe avvenire poi anche nella didattica. Piano piano, li hanno coinvolti nella realizzazione e nella partecipazione ad un progetto condiviso: dalla ricerca del materiale allo studio interdisciplinare, dall’elaborazione dei contenuti alla scrittura del copione. Si sono impegnati in ricerche geografiche affascinanti e stimolanti per la loro età, nella costruzione delle scenografie con l’aiuto dell’insegnante di Arte, nella scelta e nell’esecuzione delle musiche insieme alla prof. di Musica… e, infine, hanno avuto il coraggio di andare in scena di fronte agli ‘altri’.

Si ricorda il loro esame?
metodo-cosquillas-de pisisCerto, indimenticabile. Il loro esame orale è stata la rappresentazione, un lavoro finale di altissima qualità che ha fatto un successo strepitoso. I compagni li hanno applauditi e si sono commossi; la messa in scena è stata talmente bella che ne è stata richiesta la replica per genitori e parenti. I ragazzini-attori erano contentissimi: avevano capito di aver fatto un lavoro di qualità che era stato apprezzato dagli ‘altri’ e di cui, quindi, potevano essere orgogliosi; avevano capito che il loro lavoro era prezioso.

Un’esperienza positiva dunque…
metodo-cosquillas-de pisismetodo-cosquillas-de pisisDi più, per questi ragazzi il progetto del teatro ha rappresentato l’opportunità per arrivare all’esame di licenza media e superarlo; se avessero dovuto arrivarci come gli altri ragazzi, nelle loro condizioni di disagio, non ci sarebbero riusciti. L’esperienza fu talmente positiva che la ripetemmo l’anno successivo alla scuola media di Cona, che faceva parte della De Pisis, dove avevamo alcuni casi difficili e chiedemmo ad Alessia e Massimiliano di intervenire. Quella volta prepararono con i ragazzi una rappresentazione partendo dal tema del viaggio e dalla visione del film “I diari della motocicletta” ispirato ai diari di viaggio del giovane Ernesto Che Guevara, intitolati “Latinoamericana. Notas de viaje”. Il laboratorio ebbe lo stesso successo dell’esperienza condotta alla De Pisis e i ragazzi di Cona si esibirono anche davanti ai loro colleghi-alunni della scuola media Bonati.

Quale consiglio si sente di dare agli insegnanti e ai presidi che si trovano a che fare con situazioni difficili come quelle che ha incontrato lei?
metodo-cosquillas-de pisismetodo-cosquillas-de pisisQuando si ha a che fare con ragazzini che soffrono, non si tratta solo di trovare una strategia per insegnare, si tratta invece di dare un’opportunità per esprimere sé stessi e, forse, scoprire anche qualcosa del proprio disagio. Ci sono tante altre strade per evitare la dispersione scolastica, per i quindicenni privi della licenza media: c’è l’educatore di corridoio, ci sono accordi tra il Ctp (Centro territoriale permamente) e la Città del Ragazzo per permettere al ragazzo di conseguire la licenzia media e allo stesso tempo di intraprendere una strada professionale… ma il teatro ha un qualcosa in più, è una forma potente di espressione che va ben oltre gli obiettivi dell’apprendimento tout-court.

Per saperne di più visita il sito del progetto Leonardo Theatre [vedi]

Alcune esperienze di percorsi didattici realizzati attraverso il metodo Cosquillas, nell’ambito del progetto europeo Leonardo Theatre, sono state documentate e sono visibili su Youtube:
primo video [vedi]
secondo video [vedi].

Le foto dei ragazzi documentano il laboratorio teatrale e lo spettacolo di fine anno, realizzato con Metodo Cosquillas alla Città del Ragazzo (a.s. 2013-2014); alcuni studenti dello IAL (Corso per estetisti) sono stati coinvolti nel progetto e hanno curato la fase del make-up dei giovani alunni-attori.

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Riconoscimenti alla fedeltà al lavoro e al progresso economico

da: ufficio stampa Camera di Commercio di Ferrara

La cerimonia di consegna sabato 21 marzo presso la sala Congressi di Ferrara Fiere

Govoni: ”Impegno, laboriosità, fedeltà, attaccamento al lavoro, iniziativa e spirito di intrapresa rappresentano il presupposto indispensabile per lo sviluppo economico e sociale di ogni comunità”.
Scadranno giovedì 12 febbraio i termini per la presentazione delle candidature alla manifestazione “Riconoscimenti alla Fedeltà al lavoro ed al progresso economico”, il tradizionale ed attesissimo appuntamento promosso dalla Camera di commercio di Ferrara dall’ormai lontano 1950. Il premio, rivolto a chi ha contribuito ad accrescere con il proprio impegno lavorativo il progresso civile, economico e sociale della provincia, sarà attribuito:
ai lavoratori in attività dipendenti di imprese operanti nei diversi settori dell’economia provinciale da almeno 40 anni se presso più datori di lavoro o da almeno 30 anni se presso un unico datore di lavoro;
ai lavoratori collocati a riposo (da non oltre tre anni, con riferimento al 31 dicembre dell’anno precedente all’apertura del presente bando) che abbiano svolto attività alle dipendenze di imprese operanti nei diversi settori dell’economia provinciale per almeno 40 anni se presso più datori di lavoro e per almeno 30 anni se presso un unico datore di lavoro;
alle imprese operanti nei diversi settori dell’economia provinciale, con almeno 35 anni di ininterrotta ed effettiva attività e l’anzianità delle imprese sarà calcolata comprendendo anche i periodi di trasferimento della sede legale in altra provincia a condizione che sia attiva una sede locale in provincia di Ferrara.
alle imprese cessate (da non oltre tre anni, con riferimento al 31 dicembre dell’anno precedente all’apertura del presente bando), con almeno 35 anni di ininterrotta ed effettiva attività.

Oltre ai riconoscimenti previsti dal bando, la Giunta camerale assegnerà premi speciali per lavoratori ed imprenditori che abbiano ottenuto particolari risultati nella gestione dell’impresa. Possono presentare domanda di partecipazione le persone residenti e le imprese aventi sede legale o unità locale in provincia di Ferrara. Sono esclusi dall’iniziativa i dipendenti della Pubblica amministrazione.

”Impegno, laboriosità, fedeltà, attaccamento al lavoro, iniziativa e spirito di intrapresa – ha sottolineato Paolo Govoni , presidente della Camera di commercio – rappresentano il presupposto indispensabile per lo sviluppo economico e sociale di ogni comunità. Sono valori universali che, a dispetto dei profondi cambiamenti che hanno caratterizzato la società, sono rimasti inalterati nel tempo. Si tratta – ha concluso il presidente – di valori elevatissimi ed imprescindibili perché continuano oggi, come in quel lontano 1950, a rappresentare un modello di riferimento anche per i più giovani, coniugando le esigenze di sviluppo dell’economia con quelle di una crescita civile della società, in un connubio che è la chiave per superare a testa alta i momenti di difficoltà”.

Il bando e la relativa modulistica sono disponibili sul sito www.fe.camcom.it, presso le sedi della Camera di commercio (Ferrara, Largo Castello 6; Cento, via Ferrarese 28/1), delle associazioni territoriali di categoria e dei Comuni della provincia. Per ulteriori informazioni: 0532 783903/911/914, urp@fe.camcom.it).

Unife in campo per migliorare la qualità di vita dei pazienti con talassemia grazie ad una ricerca nata dalla collaborazione con Rare Partners e Wellcome Trust

da: ufficio comunicazione ed eventi Unife

Migliorare la qualità della vita dei pazienti affetti da talassemia. E’ questo l’obiettivo primario di un nuovo progetto di ricerca che vede protagonista l’Università di Ferrara, nato grazie ad un accordo di collaborazione tra il Dipartimento di Scienze della Vita e Biotecnologie di Unife, la Società non profit Rare Partners (www.rarepartners.org), e Wellcome Trust, Fondazione di beneficenza dedicata al sostegno di ricerche nel campo della salute umana e animale del Regno Unito (www.wellcome.ac.uk).
Grazie ad un finanziamento di Wellcome Trust, la ricerca riguarderà la caratterizzazione di molecole in grado di indurre emoglobina fetale (HbF) in modelli preclinici capaci di predire la risposta terapeutica.
Lo studio, della durata di 12 mesi, sarà condotto e coordinato da Roberto Gambari, Professore di Biochimica Applicata di Unife insieme ai suoi collaboratori che da più di 15 anni lavorano in questo settore, da sempre sostenuti dall’AVLT, Associazione Veneta per la Lotta alla Talassemia e da Marco Prosdocimi, Managing Director di Rare Partners.
“Il trattamento della beta-talassemia – ci spiega Gambari – può essere considerato un importante fabbisogno terapeutico, poiché la talassemia è tuttora una malattia senza un adeguato trattamento. La sopravvivenza di persone affette da questa patologia è aumentata negli ultimi anni in molti paesi, anche in pazienti che necessitano di trasfusioni, ma la qualità della vita è tuttora scarsa e le complicanze causate dalle frequenti trasfusioni rappresentano un problema importante. Dal punto di vista teorico, il concetto di miglioramento della qualità della vita e della sopravvivenza attraverso l’aumento di HbF, trova un’ampia accettazione, tuttavia questa strategia è tuttora di limitata applicazione pratica per la mancanza di farmaci e di modelli pre-clinici in grado di selezionare i pazienti più appropriati sui quali iniziare un trattamento basato sull’induzione di emoglobina fetale”.
Scopo di questo progetto, come sottolinea Gambari…“è promuovere il trasferimento delle conoscenze e dei risultati preclinici all’applicazione clinica in un tempo relativamente breve. Tra i diversi farmaci potenzialmente utili per il trattamento della talassemia, il nostro team concentrerà l’attenzione sulle molecole che potrebbero essere testate a breve in studi clinici”.

È nato a Ferrara il Think tank denominato “Pluralismo e dissenso”

da:organizzatori

Prima iniziativa: cerchiamo di leggere la realtà ferrarese attraverso tre incontri pubblici con i sindaci degli ultimi 31 anni: 16 anni di Roberto Soffritti, 10 anni di Gaetano Sateriale e 5 di Tiziano Tagliani. Evidenziando gli aspetti centrali, positivi e negativi, che hanno caratterizzato il loro mandato e cercando di leggere come è cambiata Ferrara negli ultimi 6 lustri nelle dinamiche sociali, politiche, economiche, relazionali, di qualità di vita, ecc.

Le riprese degli incontri potranno essere viste sul sito

pluralismoedissenso.altervista.org

Dopo il primo incontro con Roberto Soffritti svoltosi lo scorso Dicembre, invitiamo tutti gli interessati al secondo appuntamento organizzato con il gruppo consiliare Sel del Comune di Ferrara:

Venerdì 16 gennaio 2015

Sala della Musica, chiostro di S. Paolo

ore 17.00

Gaetano Sateriale

intervistato da

Stefano Lolli, Carlino Ferrara

Marco Zavagli, Estense.com

Sergio Gessi, Ferraraitalia.it

Marcello Pradarelli, La Nuova Ferrara

Stefano Ravaioli, Telestense

presenta

Mario Zamorani, Pluralismo e dissenso

La buona cucina secondo i maestri del cinema: Salvatore Gelsi ospite de “I giovedì diCibo”

da: ufficio stampa “Gruppo del Tasso”

Dopo le recenti festività imbandite, proseguono a gran richiesta “I giovedì diCibo”, organizzati nell’omonimo ristorantino, in via Carlo Mayr 4, e curati da Matteo Bianchi. La rassegna, volta a promuovere le tradizioni della cucina italiana grazie alla buona letteratura, giovedì sera, alle 20, ospiterà Salvatore Gelsi, docente e critico cinematografico, nonché tra gli ideatori del Mantova Film Festival. L’autore, che per anni ha insegnato alla Facoltà di Architettura Sociologia dell’Arte e dello Spettacolo, tornerà a Ferrara per presentare in anteprima l’edizione ampliata di Ciak, si mangia! (Tre Lune), il dizionario del cinema dietro i fornelli, insieme all’editore mantovano Luciano Parenti. «A mio avviso – ha affermato Gelsi – il poker dei nostri registi amanti del cibo è Scola, Ferreri, Fellini e Ozpetek; in ogni loro titolo c’è un riferimento esplicito. Mentre il poker di attori è Tognazzi, Fabrizi, Totò, più la coppia Bud Spencer – Terence Hill per esigenze di sceneggiatura. I big internazionali che hanno dato senso all’atto del mangiare sono Chaplin e Hitchcock», che per la stessa casa editrice ha approfondito nei saggi Lo schermo in tavola (2002) e A tavola con Hitchcock (2004), l’eco dei quali si è diffusa dovunque.

Tra un aneddoto e una portata della chef Maya, la cena coinvolgerà i commensali intorno a un tavolo, proiettandoli dietro le quinte delle pellicole che hanno insaporito la storia del nostro Paese, dalle penne di Aldo Fabrizi ai bucatini di Alberto Sordi, con di fronte un piatto fumante e un fiasco di rosso. Al grido di «Maccarone, m’hai provocato… e io me te magno..!», il volume passa in sequenza più di 500 voci, da Abbacchio a Zuppiera, tra ricette, ingredienti e comportamenti osservati sullo schermo in oltre 6mila film. Una dispensa ricca di battute, dialoghi, affermazioni, atteggiamenti in grado di costruire ed esaltare il legame tra cinema e cucina dalle prime proiezioni Lumière all’ultimo Stanley Kubrick, passando attraverso tutti i generi: western, commedia, horror, giallo, sino al fantasy. Nemmeno mancherà una spolverata di filosofia, che il docente ha ripreso dall’eroico Richard, ne Il cuoco, il ladro, sua moglie e l’amante (1989) di Peter Greenaway, costretto ad accontentare clienti insensibili come il rozzo e terribile Albert Spica: «Io chiedo di più per tutto quello che è nero: uva nera, olive nere, ribes nero. La gente in genere ama ricordarsi della morte. Mangiare pietanze nere è come consumare la morte. È come dirle, morte ti sto mangiando. Il tartufo nero è la cosa più cara insieme al caviale; morte e nascita, la fine e il principio». Per prendere parte alla serata è consigliata la prenotazione allo 0532/765997, www.dicibo.it

Mostra fotografica “LA TAVOLA DEL RIUSO” per la promozione dei valori del riutilizzo dei materiali di scarto a tutto tondo, dal cibo fino agli oggetti inutilizzati

da: 381 Storie da Gustare

Il Ristorante 381 storie da gustare è un locale speciale, non un semplice bar ristorante, gestito dal 2009 dalla Coop. Soc. Il Germoglio con l’intento di offrire a tutta la cittadinanza un servizio un
po’ “speciale”.

La priorità del 381 è riservare un’attenzione particolare alla genuinità dei prodotti, utilizzando quelli tipici dei nostri luoghi per valorizzare il territorio e per avere il minor impatto ambientale.
Uno dei nostri obiettivi è la lotta allo spreco e proprio per questo motivo il progetto di Coop
Estense “La tavola del riuso” ci è sembrato in linea con l’etica e i valori della nostra Cooperativa.

Il progetto fotografico esposto al Ristorante 381 Storie da Gustare testimonia l’attività dei due laboratori di riuso creativo rivolti ai Soci Coop tra settembre e dicembre 2014 “Arredare la tavola”
e “Accessori in cucina”. Filo conduttore dell’esperienza utilizzare la creatività per combattere lo
spreco, dando nuova vita alle cose.
I laboratori sono stati proposti da Coop Estense, e realizzati in collaborazione con Associazione Awalè, La Bottega di Utilla, Altrosguardo – design laterale, ed alcune classi degli Istituti Superiori “Dosso Dossi” e “Vergani” di Ferrara. I ragazzi sono stati importanti protagonisti dei laboratori: gli studenti del liceo artistico “Dosso Dossi” hanno accompagnato i Soci nella realizzazione di oggetti per la tavola o la cucina utilizzando materiali di scarto domestici (passamaneria, tetrapack, bottiglie ecc.) e vecchi utensili ormai inutilizzati (pentole, tegami, posate), mentre gli studenti dell’istituto alberghiero “Vergani” hanno presentato le ricette della cucina degli avanzi.

Gli scatti sono stati tutti realizzati dai ragazzi del centro Area Giovani del Comune di Ferrara.

La mostra sarà visitabile al Ristorante 381 Storie da Gustare in piazzetta Corelli 24, dal 12 gennaio al 7 febbraio 2015 negli orari di apertura del locale (11-15,30/18.30-22.30).

Appuntamento con la Prosa, al femminile

da: servizio comunicazione Comune di Copparo

Margherita Antonelli, Alessandra Faiella, Rita Pelusio, Claudia Penoni, sono le quattro fantastiche interpreti di Comedians di Trevor Griffiths e la regia Renato Sarti, venerdì 16 gennaio al Teatro Comunale De Micheli alle ore 21.

Restare fedeli ai propri ideali o tradire gli insegnamenti ricevuti per ottenere successo?
Questo il dilemma che anima Comedians, riflessione seria in chiave comica che parte dal mondo dello spettacolo per diventare metafora della vita. Il testo, scritto dal drammaturgo britannico Trevor Griffiths nel 1975, ci presenta un gruppo di aspiranti comici, allievi di un ex attore impegnato politicamente, alle prese con il provino che potrebbe cambiar loro la vita. Ad esaminarli sarà un pezzo grosso dello show business, nonché una vecchia conoscenza del loro insegnante, che con lui condivide un passato da comico ma non ce rto gli stessi gusti artistici. Il tutor, una sorta di Dario Fo che non ha conosciuto il successo, è portavoce di una comicità graffiante, che vuole incidere sulla realtà affron tando temi di carattere sociale; il talent scout, al contrario, vede nella comicità il puro svago che non deve impensierire il pubblico. Tanto idealista è il primo, quanto pragmatico è il secondo, capace di dire “non siamo missionari, siamo dispensatori di risate”. Quando fu messo in scena dal Teatro dell’Elfo nel 1985, nella storica edizione diretta da Gabriele Salvatores, Comedians anticipava problematiche e temi che nel nostro Paese sarebbero diventati dirompenti con l’accrescersi d’importanza delle televisioni private e il conseguente obnubilame nto di massa. Lo spettacolo ebbe uno straordinario successo e il suo gruppo, composto da artisti giovanissimi e allora quasi sconosciuti, tra cui Paolo Rossi, Claudio Bisio, Silvio Orlando, Antonio Catania, Bebo Storti, Gino e Michele, contribuì all’affermazione dell’anima comica di Zelig che, nato come piccolo cabaret in periferia, avrebbe poi dato vita all’omonimo programma televisivo record d’ascolti.
Riproporre oggi, a trent’anni di distanza, quella stessa versione di Comedians rischierebbe di risultare meno incisivo. Son cambiati i tempi. Da questa ultima riflessione è nata l’idea di innovare completamente la messa in scena dello spettacolo facendolo interpretare da un gruppo, affiatatissimo, di attrici, per offrire al pubblico una versione assolutamente inedita, completamente al femminile. Margherita Antonelli, Alessandra Faiella, Rita Pelusio e Claudia Penoni, attrici comiche di grande spessore e amatissime dal pubblico, che le ha applaudite nel recentissimo successo “Stasera non escort”, saranno le “aspiranti comedians”, affiancate dalle bravissime Pia Engleberth, attrice di teatro e cinema, e Rossana Mola.
Poco importa sapere chi resterà fedele ai propri ideali e chi tradirà gli insegnamenti ricevuti per ottenere successo, di certo c’è che a vincere sarà la comicità che fa pensare. Il tipo di comicità a cui ci ha abituati Renato Sarti, che fece parte di quella storica messa in scena e che, con spettacoli come “Nave fantasma”, “Io santo tu beato”, “Ritter, Dene, Voss”, in questi ultimi anni ha proposto un teatro popolare che cerca di svelare le lacerazioni della società e della vita anche tramite la risata e lo sberleffo.

Informazioni presso la biglietteria del teatro 0532864580.

La Polizia provinciale contro la caccia abusiva nelle Valli di Comacchio

da: ufficio stampa Provincia di Ferrara

La Polizia provinciale ha segnalato all’autorità giudiziaria due cacciatori di Comacchio, sorpresi in zona pre-Parco con un richiamo acustico e un fucile con cinque colpi, rispetto ai tre consentiti.

Alle due doppiette è stato contestato, in concorso fra loro, il reato di caccia con l’uso di richiamo, la cui sanzione penale prevede un’ammenda fino a 1.500 euro, oltre a otto settimane di sospensione dell’esercizio venatorio nell’area pre-Parco.
Per uno dei due è stato contestato anche l’illecito di caccia con mezzi vietati, che prevede una multa aggiuntiva fino a 1.500 euro. La pattuglia degli agenti provinciali ha preso servizio alle prime luci dell’alba e, dopo essersi inoltrata nel cuore delle valli lagunari a bordo di un’imbarcazione e agevolata dalla fitta nebbia, ha raggiunto la tina nella quale erano appostati i due mentre stavano usando il richiamo acustico. Tempestivo è stato l’intervento. Un’agente è saltato velocemente dalla prua della barca dentro l’appostamento di caccia, ponendo fine all’uso del richiamo vietato dalla legge, perché attira in maniera ingannevole i volatili e penalizza quei cacciatori che invece usano mezzi leciti.
Sia le armi che lo strumento sono stati sequestrati e messi a disposizione dell’autorità giudiziaria. Del secondo, in particolare, è prevista la confisca e la distruzione. “Ringrazio i colleghi – dice al termine dell’operazione il comandante della Polizia Provinciale, Claudio Castagnoli – per un servizio durato molte ore in un ambiente non facile e nello stesso tempo da preservare nei propri fragili equilibri, con lo scopo di affermare legalità e rispetto delle regole da parte di tutti, cacciatori compresi”.

Copparo – Torna l’operetta al De Micheli

da: Servizio comunicazione Comune di Copparo

Questa sera (giovedì 15 gennaio) alle ore 21 il Teatro Novecento presenta Frasquita, operetta in tre atti di Franz Lehár. La storia è quella di un certo Armando Mirbeau, giovane parigino scapestrato, che arriva con l’amico Ippolito in un sobborgo di Barcellona, dove è atteso dallo zio Girot e dalla cugina Dolly, che non vede da molti anni e che dovrebbe diventare la sua fidanzata.
Ma Armando è innamorato di Frasquita, una bella gitana, che in un tabarin di Barcellona è stella di prima grandezza. Armando, che con lo zio, la fidanzata e l’amico Ippolito è entrato nel locale, vedendo Frasquita sente riaccendere la fiamma e, mentre si stringono i legami tra Dolly e Ippolito, dopo un magnifico duetto d’amore, cede alle sue lusinghe. Poco dopo, tornato al tabarin vede la gitana danzare per la gioia di alcuni ammiratori. Folle di gelosia la insulta e Frasquita, a sua volta, risponde di non averlo mai amato e di essersi soltanto voluta vendicare di un’offesa che Armando le aveva arrecato al loro primo incontro. Naturalmente è vero il contrario. In virtù di uno stratagemma dello zio Girot, Frasquita riuscirà a farsi perdonare.
Per informazioni biglietteria del Teatro 0532864580.

“Meno male è lunedì” debutta a Bologna

da: ufficio stampa Tomato Doc&FilmM

Presentato in concorso il 22 Ottobre scorso al Festival Internazionale del Film di Roma, il film Meno male e Lunedì di Filippo Vendemmiati, prodotto dalla Tomato Doc&Film, arriva sul grande schermo anche nella città che ospita il carcere, nel quale il film è stato girato, la Dozza di Bologna. Sarà il cinema Nuovo Nosadella di via Berti ad ospitare numerose proiezioni che dall’anteprima di giovedì 15 gennaio proseguiranno almeno fino a martedì 20. Sono previste inoltre una visione speciale per le scuole venerdì mattina e un’altra sabato mattina proprio all’interno della casa circondariale della Dozza di Bologna. Una proiezione quest’ultima fortemente voluta dalla direttrice del carcere Claudia Clementi e che la produzione Tomato Doc&Film e la F.I.D. (Fare Impresa in Dozza), la società metalmeccanica che ha realizzato l’officina dei detenuti a cui il film si ispira, hanno organizzato, trasformando l’auditorium del carcere in una vera e propria sala cinematografica da 250 posti con attrezzature professionali fornite dalla ditta Immagine e Suoni. E’ importante sottolineare come il progetto e il film che in modo originale lo racconta, mettano al centro la dignità dell’uomo e la libertà del lavoro e siano stati interamente realizzati da società industriali e culturali ed istituzioni profondamente collegate e inserite nella realtà sociale emiliana.
Le proiezioni di Bologna dalle prenotazione e dalle prevendite si preannunciano molto partecipate, e anche per questo la produzione ha raccolto la disponibilità del cinema Nuovo Nosadella fornito di due sale da 500 posti ciascuna. Meno male è Lunedì proseguirà poi il suo viaggio in Emilia e in altre città italiane.

Anteprima Bologna Nuovo Cinema Nosadella

Giovedì 15 gennaio ore 21 (presenti i protagonisti e gli autori del film)
Altre proiezioni: Nuovo Cinema Nosadella:
Venerdì 16 gennaio ore 9.30 proiezione speciale per le scuole
Venerdì 16 gennaio ore 19.30
Sabato 17 gennaio: Proiezione speciale all’interno del carcere della Dozza di Bologna ore 9.30
Lunedì 19 gennaio ore 20
Martedì 20 gennaio ore 20
NB:PREVENDITE
Martedì 13 e Mercoledì 14 gennaio
c/o Cinema Nosadella (dalle ore 19)
051521550
per informazioni:
wlmailhtml:cinema@nosadella.it
wlmailhtml:info@tomatodocfilm.it

IL FATTO
Ballando nel passato

da MOSCA – Come da tradizione degli ultimi anni, si è appena tenuta a Roma, nelle sale dello sfavillante e lussuoso Hotel St. Regis, la terza edizione del Gran Ballo Russo, promosso dalla Compagnia nazionale di danza storica diretta da Nino Graziano Luca. E’ stata la letteratura russa dell’800 a fare da sfondo all’evento, quella di uno degli autori più celebri e amati di Russia, Alexander Pushkin. A lui e al suo capolavoro Eugenio Onegin, l’Italia rende omaggio in uno degli eventi più attesi a Roma, in occasione dell’Anno della letteratura in Russia.
Il ruolo di Alexander Pushkin è stato interpretato dal celebre ballerino di Ballando con le Stelle Samuel Peron, quello della moglie dello scrittore, Natalja Gončarova, dall’attrice Tania Bambaci, mentre nella parte di Eugenio Onegin ha recitato Vincenzo Bocciarelli, insieme alla giovanissima attrice russa Alena Gromova che ha interpretato Tatiana.

ballando-storiaballando-storiaLo scorso dicembre, avevo visto il balletto Onegin al Teatro Bolshoi di Mosca e devo ammettere che la trasposizione in danza di quest’opera di Pushkin è forse una delle più belle mai viste. Per chi non lo ricordi, Eugenio è un giovane dandy ozioso che si ritira in campagna e diventa amico di un poeta, Vladimir Lenskij, innamorato di Olga con la quale si è appena fidanzato. La sorella di Olga, Tatiana, s’innamora a prima vista dell’affascinante Onegin e gli scrive una lettera infiammata ma Onegin la respinge. Qualche tempo dopo, Lenskij invita l’amico al ballo in occasione dell’onomastico di Tatiana. Onegin prova a sedurre Olga che sta al gioco, con dispiacere di Lenskij che, sentendosi tradito, chiede riparazione con un duello a pistole, che si svolge il giorno dopo all’alba. Il destino vuole che Onegin uccida il suo amico trovandosi costretto a lasciare la città. Alcuni anni dopo Onegin incontra per caso un suo cugino principe e generale e lo invita a un ricevimento. Vi ritrova Tatiana, cambiata e matura, che ha sposato il principe. La sua bellezza e delicatezza provocano rimpianti a Onegin che si rende conto dell’errore commesso tempo prima rifiutandola. Le confessa il suo amore, ma è troppo tardi.

ballando-storiaballando-storiaSu questo sfondo, i numerosi ospiti presenti alla serata romana (rappresentanti istituzionali italiani, diplomatici, giornalisti, intellettuali, artisti, esponenti della comunità russa, di aziende italiane e russe) hanno ascoltato la grande musica russa (Pyotr Ilyich Tchaikovsky, Nikolai Andreyevich Rimskij-Korsakov, Alexander Konstantinovich Glazunov, Alexander Porfiryevich Borodin) e danzato mazurka, valzer, contraddanza e quadriglia. Tutto rigorosamente in costume. Durante la manifestazione, infatti, è stato assegnato il premio del concorso dal titolo “Il più bel costume storico ottocentesco”, per abiti originali modellati secondo i dipinti dell’epoca e le illustrazioni delle fonti librarie. Spettacolo unico.
Sono stati letti alcuni brani dell’opera di Pushkin e, quest’anno, vi è stata anche una finalità benefica. Sono stati raccolti proventi a favore della onlus “Aiutateci a salvare i bambini” che sostiene i bambini di Donbass, grazie ad un’asta di due opere: lo schizzo “Angelo”, dal ritratto “La Madonna della Speranza”, realizzato e offerto da Natalia Tsarkova (pittrice ufficiale dei Papi e autrice del quadro emblema del Gran Ballo Russo), e la scultura “Venturo” della scultrice Paola Grizi. Avremo voluto esserci, avvolti dalla magia, dalla danza degna di Cenerentola e del suo Principe, dal profumo dei fiori, dalle parole e dalle note d’altri tempi. Sarà per l’anno prossimo?

L’evento ha il patrocinio dell’Ambasciata della Federazione Russa, del Foro di Dialogo Italo-Russo delle società civili, del Centro Russo della Scienza e della Cultura, della Fondazione “Centro per lo sviluppo dei rapporti Italia Russia”, del Comune di Roma e della “Chaîne des Rôtisseurs”.

Le fotografie, di Simonetta Sandri, sono state scattate alla rappresentazione dell'”Eugenio Onegin”, svoltasi al Teatro Bolshoi di Mosca, il 13 Dicembre 2014.

Letteratura e magia

Da BERLINO – Qualche sera fa, al berlinese Institute for Cultural Inquiry, Sianne Ngai professoressa di inglese all’università di Stanford ha parlato dell’esperienza di trovare “stratagemmi letterari” (literary gimmicks) a partire dall’esperienza estetica di avere una “brutta esperienza:” ovvero, un’esperienza estetica fallimentare che non ha successo e quindi che è priva della possibilità di ottenere quel soddisfacimento finale che comunemente chiamiamo “catarsi.”

Gimmick è un termine tecnico inglese che indica una serie di cose: un indovinello, una trovata, un marchingegno, un trucco, un effetto speciale, un mossa speciale (nel wrestling) e infine un trucco magico.

Non si prenda la questione di avere una “trovata” che però è connotata negativamente come fallimentare o comunque poco consona all’oggetto estetico a cui si applica appunto solo come una “trovata” filosofica per dire qualcosa di nuovo sull’arte o letteratura. Dietro questa decisione filosofica di analizzare una “trovata” si nasconde la decisione di resistere alla tipica estetica filosofica di origine platonica di passare dal prodotto artistico alla figura dell’artista, quest’ultimo magari celebrato come l’alfiere di una particolare condizione mentale o spirituale.

Se invece si passa a parlare (o si torna a parlare) del prodotto ecco che emergono (o riemergono) nuove qualità estetiche che implicano anche una seria di particolari visioni del “lavoro artistico”.

Questo è particolarmente vero nel caso di una “trovata” in campo artistica che è caratterizzata da una serie di connotazioni negative: potenzialmente fallimentare, troppo elaborata, quindi laboriosa da decifrare, “architettata” (in ogni senso del termine), quindi fin troppo intenzionale, tradendo quasi l’impressione che l’artista ne sappia fin troppo del (futuro) spettatore della sua opera, dando quindi in fondo l’impressione di volerlo far cadere in un “tranello” (altro significato del termine gimmick). Un “trucchetto”, insomma. come se il termine gimmick fosse un’ingegnosa riscrittura del termine “magic,” magia. È infatti l’uso della magia che caratterizza degli artifici meta-narrativi particolarmente presenti nella letteratura contemporanea, persino quando non sarebbe necessario.

Se quindi passiamo alla letteratura ci sono alcuni casi dell’uso di simili “tranelli” nella scrittura, come ad esempio l’uso di una serie di “invenzioni” letterarie che sembrano superare il numero che ci si aspetterebbe in un tipo di letteratura “realista,” ad esempio. Come il caso della cosiddetta “montagna incantata” di Mann, recentemente rinominata opportunamente come la “montagna magica.”

È un tipo di magia che non vuole essere né sovrannaturale né è enigmatico bensì una sorta di artificio letterario per manipolare la forza emotiva evocata in letteratura e quindi inculcata sullo spettatore.

Esempi abbondano, secondo Ngai soprattutto quando la letteratura contemporanea usa ed abusa del termine “magia” per provocare una larga serie di effetti estetici: imbarazzo, sorpresa, illusione ecc ecc quindi in sostanza per proporre un determinato oggetto o personaggio o ambiente come qualcosa di misterioso, alieno o dotato di particolari qualità.

LA SEGNALAZIONE
Fotogrammi di una libertà conquistata a fatica

Violentate, picchiate, costrette a prostituirsi, strappate alla propria terra e oggi protagoniste di un nuovo inizio. Ex schiave del Terzo Millennio in cerca di lavoro, dignità e vita con un passato da marciapiede o da badanti per forza. Da riscattare. Anche attraverso la creatività: sono loro ad aver scattato le tante immagini di Patchworks. The face of freedom is female, la mostra che ancora non c’è, nata dai laboratori fotografici organizzati gratuitamente dalle fotografe Ippolita Franciosi e Letizia Rossi in diverse città italiane tra cui Ferrara. “Il progetto di lavorare con le donne vittime di violenza e tratta è partito alla fine dell’anno e ora stiamo cercando attraverso una campagna di crowdfunding e con l’aiuto delle istituzioni di realizzare una mostra per la festa della donna l’8 marzo”, racconta Ippolita Franciosi.

face8Tre giorni di fotografia in studio e all’aria aperta, in tutto sei, sette ore, per lasciare emergere visioni, emozioni, sensazioni . “All’inizio è stato difficile comunicare e fare entrare nel progetto le donne che vi hanno preso parte, c’era diffidenza, non capivano l’utilità di un corso del genere – continua – Tanto per fare degli esempi, sono abituate a frequentare laboratori pratici di cucito, cucina, la creatività è ben lontana dai loro pensieri”. Come dire: vietato sognare, guardare, toccare. Vietato sentire e pensare. “Molte di loro, a Ferrara soprattutto nigeriane, hanno fotografato il cancello d’accesso a un parco pubblico. E’ successo lo stesso a Torino, a Reggio Emilia, a Pisa e Pinerolo dove abbiamo tenuto il laboratori – spiega – E’ come se avessero sentito il dovere di restare in disparte, se avvertissero l’impossibilità di accedere a luoghi per loro proibiti. Sono immagini interessanti anche dal punto di vista sociologico e, suppongo, da quello psicologico”.
face5Nel gioco di ombra e luce, del vedo e non vedo, impostato per scelta nella sezione ritratti, le fotografe dilettanti hanno catturato immagini bellissime. “A Ferrara abbiamo allestito lo studio nel Centro Donna e Giustizia, nell’occasione sono stati scattati ritratti nei quali non si vedono mai i volti, parlando di fotografia sembrerebbe una contraddizione, ma è stata una scelta a tutela della privacy, ciò non ha modificato il risultato del lavoro – spiega – Basta guardare le foto per capire quanto talento hanno alcune delle partecipanti la cui età media si aggira sui 25 anni”. Un’esperienza da moltiplicare, diffondere e soprattutto da mostrare. Ma non solo sui social network, dove su face book esiste già una pagina dedicata intitolata alla mostra, ma anche in luoghi concreti, gallerie reali dove incontrarsi, guardare e magari scambiare quattro chiacchiere tra persone con esperienze, culture e sensibilità diverse.
face7“Abbiamo bisogno di sponsor e dell’aiuto di chi è interessato a questi delicati temi per stampare le foto – spiega – L’ambizione del nostro programma sta nell’idea di veicolare la mostra nelle città dove si sono tenuti i laboratori abbinandola alle giornate contro la violenza sulle donne e la loro tratta”. Sarebbe una soddisfazione per le ideatrici del progetto e per le partecipanti. E tutto sommato una piacevole rivelazione per il pubblico, molto spesso all’oscuro dei meccanismi del commercio di esseri umani. “Pochi sanno dell’esistenza di un traffico di badanti”, dice la Franciosi a sua volta ritratta dalle “allieve”. “Mi hanno fatto delle foto meravigliose costringendomi a posare come io ho fatto con loro, per farmi provare le loro stesse sensazioni nel momento in cui suggerivo delle pose – conclude – E’ stato un confronto dal quale ho tratto una grande forza e durante il quale non sono mancati attimi di scoraggiamento per la difficoltà di trovare una sintonia immediata”.

Gli interessati a sostenere il progetto “Patchworks. The face of freedom is female” Progetto Patchworks. Freedom is female
Paypal: precas@women.it

La resilienza ambientale, ovvero l’arte di adattarsi

Resilienza ambientale, termine ancora poco usato ma molto utile, soprattutto in questi ultimi tempi. Potrei definirla come l’arte della natura di difendersi dagli attacchi che riceve dall’uomo. Una specie di capacità di adattamento. Per gli studiosi di ecosistemi è l’attitudine a ritrovare un nuovo equilibrio, insomma resistere attraverso la magica capacità di auto-adattarsi e modificarsi. Ma fino a quando? Ricordo solo che l’economia dell’ambiente è materia recente perché le risorse ambientali fino a poco tempo fa erano considerate disponibili in quantità illimitate e quindi senza valore, o meglio la natura era considerata la fonte dei valori d’uso (ricchezza reale). Ricordo anche che le normative ambientali ancora ora si basano sulla diluizione e sull’inquinamento controllato. Ci dimentichiamo del quarto principio della termodinamica: ogni processo di produzione e di consumo delle merci lascia la natura impoverita di alcuni suoi componenti, non rigenerabili e non rinnovabili.

La resilienza ambientale rappresenta dunque, per ora, un’ àncora di salvezza, in quanto unica via di uscita per cercare di sopravvivere e magari riprendersi. Con più ottimismo potrebbe essere un progetto di trasformazione di un nuovo modo di pensare.
Per gli ingegneri la resilienza è la capacità di un materiale di resistere agli urti senza spezzarsi, ma anche la proprietà che alcuni materiali hanno di conservare la propria struttura o di riacquistare la forma originaria dopo essere stati sottoposti a schiacciamento o deformazione.
Per gli urbanisti si discute della rigenerazione urbana come resilienza (e il terremoto è stata una importante lezione di vita). Oggi la cultura della ricostruzione si cerca di farla coincidere con la restituzione di spazi pubblici salvaguardando i centri storici. La messa in sicurezza orientata verso la messa a sistema.

Per gli economisti si potrebbe definire come la flessibilità alla recente crisi economica (che richiama la dimensione liquida dell’economia) e forse il tentativo di recuperare la recessione. In fondo, le imprese resilienti sono quelle che continuano ad evolversi e anche a crescere. Fortunatamente ci sono buoni esempi di aziende che hanno favorito grandi processi di cambiamento, modificando con la ricerca e l’innovazione i valori strategici di riferimento. La resilienza porta però con sé comunque un grande senso di incertezza. Non a caso la Bocconi ha di recente organizzato una indagine sulla resilienza e un corso di sopravvivenza per aziende sviluppato in quattro mosse (identificare il proprio livello di resilienza, sviluppare scenari di discontinuità, condurre un check-up di resilienza, modificare gli elementi critici).

Il paradigma culturale e sociale è pesantemente mutato nel modo in cui si deve affrontare il futuro. In psicologia, infatti, si usa il termine resilienza per indicare la capacità dell’uomo nel fronteggiare le difficoltà e le avversità, sviluppando le proprie risorse interiori e ripristinando il proprio equilibrio psico-fisico. Le persone con alta resilienza riescono a fronteggiare efficacemente le contrarietà. Fondamentale deve diventare, dunque, la resilienza collettiva, intesa come capacità di reagire alle difficoltà orientandosi al bene comune verso principi di solidarietà e collaborazione rivolta alla promozione della responsabilità sociale. Questo, in un certo senso, si collega ai concetti di benessere e di qualità della vita. Per questo si deve dare grande attenzione alla nascente normativa ISO 55000/1/2 e ai suoi standard internazionali. Nello specifico la norma ISO 55000 intende fornire una panoramica generale sulla gestione patrimoniale e stabilisce principi e terminologia (uniformi agli altri sistemi di gestione), la ISO 55001 definisce i requisiti di un sistema di gestione del patrimonio, la ISO 55002 fornisce una utile guida all’applicazione della ISO 55001 (fonte UNI).

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