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Giorno: 15 Gennaio 2015

Comune di Ferrara, tutti i comunicati del 15 gennaio

da: ufficio stampa Comune di Ferrara

La newsletter del 15 gennaio

PARI OPPORTUNITA’ – Sabato 17 gennaio primo incontro organizzato da Fidapa
Gli studenti del Carducci si confrontano sul progetto “Il corpo della donna nella pubblicità”
15-01-2015

Prenderà il via sabato 17 gennaio al liceo statale Giosué Carducci – alla presenza del teologo, biblista e docente universitario Piero Stefani che affronterà il tema “Vestirsi, svestirsi agli occhi di altre culture” – la seconda edizione del progetto “Il corpo della donna nella pubblicità” promosso da F.I.D.A.P.A BPW Italy (Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari) Sezione di Ferrara.

Il ciclo di conferenze-laboratori, che si avvale del patrocinio del Comune di Ferrara, è riservato agli studenti degli Istituti di istruzione secondaria della città: Liceo Statale Carducci, Istituto Tecnico Industriale Carpeggiani-Copernico, Liceo Artistico Dosso Dossi, Istituto Tecnico per Geometri G.B.Aleotti.

LA SCHEDA (a cura degli organizzatori) – “Il corpo della donna nella pubblicità” seconda annualità

F.I.D.A.P.A BPW Italy (Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari) Sezione di Ferrara, promuove, per il secondo anno consecutivo, il progetto “Il corpo della donna nella pubblicità”, ciclo di conferenze-laboratori riservato agli studenti degli Istituti di istruzione secondaria della città: Liceo Statale Carducci, Istituto Tecnico Industriale Carpeggiani-Copernico, Liceo Artistico Dosso Dossi, Istituto Tecnico per Geometri G.B.Aleotti. Il progetto focalizza l’attenzione, in modo interdisciplinare, su aspetti specifici dei messaggi pubblicitari che, sempre con maggiore insistenza, utilizzano il corpo femminile per la promozione dei prodotti da sottoporre al mercato. Le conversazioni hanno lo scopo di condurre i giovani studenti alla lettura critica delle immagini pubblicitarie, aiutandoli a cogliere i messaggi espliciti e sottesi che esse promuovono, a riconoscere le forme di comunicazione rivolte ad influenzare gli atteggiamenti e le scelte degli individui, a riflettere sui modelli culturali che essi trasmettono e all’interiorizzazione dei valori ai quali tendono.
In programma gli interventi dei relatori, che affronteranno il tema sotto vari aspetti: per la comunicazione Dalia Bighinati (Giornalista, autrice televisiva Telestense e TeleFerraraLive) con “Cosa significa quello che vediamo? Effetto specchio nella comunicazione”, per l’ambito sociologico Elena Buccoliero (Sociologa – Ufficio Diritti dei Minori del Comune di Ferrara -Giudice Onorario del Tribunale per i Minori di Bologna) col titolo ” Tutta un’esibizione di sorrisi. Le età della donna attraverso le immagini”, per l’aspetto legislativo Maria Silvia Giorgi (Magistrato) tratterà su “Pubblicità e legalità”, per l’ambito psico-educativo Deanna Marescotti (Psicologa, counsoller) “Identità di genere e pubblicità” e, per l’aspetto etico, Piero Stefani (Teologo, Biblista, Docente universitario) che aprirà il ciclo, sabato 17 gennaio al Liceo Statale Carducci, con “Vestirsi, svestirsi agli occhi di altre culture”.
Referente del progetto per FIDAPA BPW ITALY Sezione di Ferrara Emanuela Sgroi, responsabile della Commissione Legislazione, che si avvale della collaborazione di Beatrice Morsiani.
Il Progetto ha il patrocinio del Comune di Ferrara.

BIBLIOTECA ARIOSTEA – Venerdì 16 gennaio alle 17 alla sala Agnelli
Un incontro per scoprire cos’è, come funziona e a cosa serve l’ebook
15-01-2015

“L’ebook, questo sconosciuto! Cos’è, come funziona e a cosa serve” è il tema dell’incontro in calendario venerdì 16 gennaio alle 17 alla sala Agnelli della biblioteca Ariostea (via Scienze 17) per il ciclo ‘Primo piano’. L’iniziativa è a cura di cura di Fausto Natali (responsabile Attività Culturali e Comunicazione del Servizio Biblioteche e Archivi) e Cristina Fiorentini (responsabile Rete Civica di Ferrara).
LA SCHEDA (a cura degli organizzatori) – Il mondo della lettura si avvia a conoscere una rivoluzione che alcuni ritengono per ampiezza e importanza paragonabile all’invenzione della stampa. Una rivoluzione al cui interno non è affatto facile orientarsi. L’iniziativa è pensata per tutti coloro che si avvicinano per la prima volta al libro elettronico e lo vedono come qualcosa di freddo, asettico e difficile da usare. Il fulcro dell’incontro, dopo una breve descrizione dell’attuale situazione editoriale e delle possibili evoluzioni, sarà costituito da una dettagliata illustrazione del funzionamento di questo nuovo e “misterioso” dispositivo che sembra destinato a cambiare le abitudini dei lettori e il mercato librario. Si cercherà, quindi, di rispondere alle domande e ai dubbi che immancabilmente una nuova tecnologia suscita: perché acquistare un lettore ebook? Quale modello scegliere? Come funziona? Quale formato utilizzare? Come scaricare i libri dalla rete? L’ebook può frenare il calo dei lettori? Il digitale rivoluzionerà il modo di fruire della lettura così come ha già fatto con la musica? Meglio il lato romantico del cartaceo o il fascino della tecnologia?
A cura del Servizio Biblioteche e Archivi del Comune di Ferrara

INCONTRO SULL’ECONOMIA – Giovedì 15 gennaio alle 21, nella Sala Estense di piazza Municipio a Ferrara
Per una ‘Moneta Positiva’ dei cittadini e senza debito
15-01-2015

Giovedì 15 gennaio alle 21, nella Sala Estense di piazza Municipio a Ferrara, avrà luogo un incontro pubblico dal titolo “Moneta Positiva dei cittadini Senza Debito”. L’ingresso è libero.

LA SCHEDA (a cura degli organizzatori)

Sono tre anni che a Ferrara un gruppo di cittadini ferraresi e bolognesi si incontra perché ha iniziato un percorso di consapevolezza su un tema che si considera prioritario nell’ambito della vita di una comunità e di una nazione: la moneta.

Con questo incontro, patrocinato dal Comune, si vuole tentare una condivisione di idee anche esponendo ciò che fino ad oggi abbiamo capito ma soprattutto per raccontare e raccontarci che cosa dal 16 gennaio si vuole portare avanti su questi temi.

Stiamo infatti lavorando assieme ad amici sparsi sul territorio italiano per portare in Italia un’iniziativa che coinvolge già 18 organizzazioni di altrettanti paesi del mondo: International Movement for Monetary Reform. Adesso abbiamo bisogno di condividere con il pubblico allargato e trovare altre persone che ci sostengano.

Nel corso della serata racconteremo i punti fondamentali dell’iniziativa e quali obiettivi ci si propone in particolare come cittadini ferraresi e bolognesi.

(Comunicato a cura del Gruppo cittadini Economia Ferrara Bologna e Comitato promozione Moneta Positiva

MUSEO RISORGIMENTO E RESISTENZA – Inaugurazione sabato 17 gennaio alle 11. Visitabile fino all’8 febbraio
La mostra “William Ferrari: un marinaio tra guerra e deportazione” apre le iniziative del Giorno della Memoria
15-01-2015

Sarà l’apertura della mostra storico documentaria “William Ferrari: un marinaio tra guerra e deportazione ed altri volti di ex IMI ferraresi” ad inaugurare sabato 17 gennaio alle 11 nella sala mostre del Museo del Risorgimento e della Resistenza (via Ercole I° d’Este 19) il calendario ferrarese delle celebrazioni del 27 gennaio – Giorno della Memoria. Promosso dal Comitato provinciale 27 gennaio in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici nei campi nazisti, il percorso darà vita per oltre un mese a diversi momenti celebrativi in vari spazi della città e del territorio provinciale (vedi l’intero programma in allegato a fondo pagina).

(Comunicato a cura del Museo del Risorgimento e della Resistenza)

Mostra storico documentaria “William Ferrari: un marinaio tra guerra e deportazione ed altri volti di ex IMI ferraresi”

Curata da Antonella Guarnieri con la collaborazione di Gianpaolo Ferrari – figlio di William, che da anni raccoglie il materiale relativo alle vicende belliche e alla deportazione vissute dal padre – la mostra “William Ferrari: un marinaio tra guerra e deportazione ed altri volti di ex IMI ferraresi” è realizzata in collaborazione con l’Archivio di Stato di Ferrara, la Federazione ferrarese dell’Istituto del Nastro Azzurro e con l’ANPI provinciale ferrarese. All’inaugurazione, con la curatrice sarà presente anche William, che da pochi giorni ha compiuto 92 anni.

La mostra racconta le vicende di uno dei tanti giovani ferraresi che, militari durante la seconda guerra mondiale, dopo l’8 settembre, abbandonati senza nessun tipo di direttive dallo Stato Maggiore, finirono per essere fatti prigionieri dai tedeschi che li condussero in Germania, dove non vennero riconosciuti “Prigionieri di Guerra” e, quindi, non si videro applicate le tutele previste dalla Convenzione di Ginevra e dove furono costretti a lavorare per la nazione tedesca in condizioni quasi sempre disumane.

La documentazione conservata da William permette di ripercorrere l’intero viaggio della sua deportazione sin da quando, rinchiuso nel carro bestiame che lo portava verso nord, egli riuscì a gettare all’esterno, come facevano in tanti, qualche biglietto, nel quale cercava di far giungere ai suoi genitori informazioni di ciò che gli stava accadendo. Quei biglietti, a riprova della solidarietà che in quei tempi stava diventando sempre più forte, vennero raccolti e tutti fatti recapitare alla famiglia. La mostra, insieme a quei biglietti, permette di leggere le lettere, tante, che raccontano la storia di un giovane di 20 anni che si trovò a lottare contro la fame, la prevaricazione, la fatica, la paura della morte, compagna quotidiana di quella terribile esperienza e che nel contatto con la famiglia cercò quel calore e quella umanità che nel campo dovevano, come era previsto dagli aguzzini, venire distrutte.
E’ la storia di un giovane come tanti, di un ferrarese e di un italiano che, dopo un’infanzia e una prima giovinezza serene, è costretto a vivere quei tempi nell’interezza della loro drammaticità.
Nella stessa occasione verrà presentato dal Colonnello Claudio Baldini, Presidente della Federazione ferrarese dell’Istituto del Nastro Azzurro che lo ha stampato, il lavoro di Gian Paolo Bertelli “Gli internati militari italiani (IMI) della Provincia di Ferrara deceduti in prigionia”.
La pubblicazione, in base ai dati forniti dal Ministero della difesa, riporta il numero degli internati militari di questo territorio morti in Germania durante la detenzione e, soprattutto, vuol ricordare ed onorare i nomi dei tanti ferraresi che non tornarono da quei luoghi di dolore e di morte. La presentazione si avvarrà di diapositive che mostreranno anche i volti di alcuni degli I.M.I. ferraresi che pagarono con la vita la loro ferma decisione di dire “NO” al fascismo ed al nazismo.

La mostra sarà visitabile fino all’8 febbraio, dal martedì alla domenica dalle 9.30 alle 13 e dalle 15 alle 18.

Info: biglietteria@comune.fe.it Tel e fax 0532-244922

RICONOSCIMENTO – Consegnata questa mattina in Municipio dall’assessora Caterina Ferri
Targa dell’Amministrazione alla cantante e attrice Marcela Ocampo, testimonial di Ferrara all’estero
15-01-2015

Per “avere spontaneamente contribuito attraverso il suo lavoro di artista a promuovere l’immagine di Ferrara e del suo territorio a livello internazionale”. E’ questa la motivazione alla base del riconoscimento assegnato questa mattina nella residenza municipale a Marcela Ocampo, cantante e attrice di origini colombiane, dall’assessora comunale Caterina Ferri a nome dell’Amministrazione comunale. “La consegna di questa targa – ha affermato l’assessora – vuole essere il nostro segno di gratitudine per questa artista, personaggio emergente della musica e della televisione molto seguita dal pubblico del suo Paese e dell’intero Sud America, per il sostegno che ha dato e potrà dare alla promozione turistica della nostra città e alla sua conoscenza anche all’estero”.

“In particolare, a seguito della sua partecipazione all’evento di Capodanno in piazza Castello, – ha poi ricordato – Marcela Ocampo ha invitato chiunque a collegarsi tramite streaming al sito indicato sui suoi social network, invito che è stato accolto e seguito da numerosissime persone in Sud America e in altre parti del mondo facendo cosi scoprire Ferrara e le sue bellezze in campo internazionale. Durante la visita alla città e in particolare al Castello Estense, Marcela Ocampo ha inoltre realizzato video in lingua spagnola, evidenziando le bellezze della città, le tradizioni, richiamando il proprio pubblico ad inserire Ferrara fra le mete di viaggio. Inoltre, con l’ausilio di fotografi professionisti ha fotografato i luoghi più caratteristici per poterli poi pubblicare sui suoi social network e nei suoi cd”.

“Ferrara è una città bellissima che mi ha accolto da subito con simpatia e calore – ha affermato Marcela Ocampo -. Porterò sempre con me il bellissimo ricordo del pubblico della notte di Capodanno in piazza e ancora i bei momenti all’interno del Castello durante il gran gala dove mi sono esibita a fianco di bravissimi cantanti. In questa città torno sempre volentieri e sono felice di farla conoscere anche agli amici e fan che mi seguono nel mio Paese. Per questo, ma anche per ringraziare tutti di tanta disponibilità, stiamo lavorando sulla possibilità di girare a Ferrara uno dei miei prossimi video musicali, magari legato a una canzone in lingua italiana”.

All’incontro in Municipio oltre all’assessora Caterina Ferri e all’artista Marcela Ocampo era presente anche il manager ferrarese dell’artisti Gaetano Federici.

SCHEDA BIOGRAFICA – Marcela Ocampo è una cantante attrice che ha iniziato la sua carriera all’età di 7 anni cantando al colosseo delle feste di Palmira Colombia insieme alla madre “anche essa cantante” Claudia Rojas invitate dal sindaco Martin Alonso Alvarado per la solidarietà con la Colombia e la festa internazionale del bambini.

Grazie al consiglio di una persona importante nel settore dello spettacolo in Colombia Marcela comincia a studiare con maestri di musica e recitazione,e frequenta il conservatorio Antonio Maria Valencia studiando tecnica vocale.
Successivamente entra negli studi televisivi nazionali in qualità di presentatrice grazie ad un’amica che le fa partecipare ai casting,facendola notare dal presentatore Alex Perez.
Con una band parte per un tour in Venezuela,e al suo rientro in Colombia comincia a lavorare in teatro,e inoltre partecipa nel cast alle riprese della telenovela “amore in custodia”.
Nel 2010 collabora con il DJ groove Colombia per la realizzazione di un singolo intitolato “bajo la luna”.
Partecipa a numerosi concorsi anche internazionali con artisti famosi in Colombia come Rodrigo Rodriguez in arte RODRIGO che la vuole a rappresentare la Colombia al festival del mondo latino in Svizzera.
Successivamente arriva in Europa dove ha realizzato numerose presentazioni artistiche in Svizzera,Olanda,Belgio,Francia e infine in Italia dove tra il 2012 e 2013 ha fatto apparizioni in tv locali e nazionali come canale Italia,telesanterno,Fiesta Latina e altre, presentando un singolo intitolato Amiga realizzato per la hit latin da una collaborazione tra la madre Claudia Rojas e Bruno d’Andrea famoso per la canzone di successo degli anni 80 della serie televisiva” mork e mindy” con l’attore Robin Williams dal titolo “nano nano”.
Da queste ospitate televisive,ha conosciuto il suo attuale manager il ferrarese Gaetano Federici che la rappresenta a livello mondiale.
Con l’uscita del nuovo singolo Toquen Tambores, realizzato interamente in Colombia e prodotto da Edoardo Serrano, Claudia Rojas e edito per la BIT records di Mauro Vai, Marcela Ocampo effettua numerosi concerti in giro per la sua nazione oltre ad altre nazioni Sud americane.
A seguito del grandissimo successo del brano Toquen Tambores, con un collegamento internazionale via skype dall’Italia, l’artista viene intervistata all’interno di una trasmissione di una emittente televisiva privata e da alcune emittenti radiofoniche italiane aventi trasmissioni latino americane.
Il brano viene inserito in oltre 100 famose compilations del genere , distribuite a livello mondiale.
Partecipa con la sua band all’evento più importante in Colombia come “festival de la marimba 2014″a Palmira ,e viene invitata a cantare come artista internazionale alla finale Miss Mondo Colombia 2014 a Calì,oltre ad inviti a trasmissioni televisive e emittenti radiofoniche private e nazionali Colombiane: nel frattempo continua il suo tour in giro per la Colombia e per altre nazioni del sud america.
A ottobre 2014 tramite il suo manager al Calì exposhow in Colombia Marcela Ocampo diventa testimonial ufficiale Colombiana per la nota azienda di abbigliamento emiliana che veste la maggior parte di artiste della musica e televisione nazionale italiana EAN13.
A dicembre arriva in Italia e riceve un riconoscimento dalla casa discografica BIT record per le oltre 100 compilations di successo nel settore musicale latino americano in distribuzione nel mondo per il suo singolo “toquen tambores”,e pochi giorni dopo a Montecatini terme riceve il premio “emotional festival award”per artisti anche internazionali sempre per il medesimo brano.
Partecipa come ospite internazionale ad un evento di beneficenza a Tortona per la raccolta fondi per gli alluvionati,ed è invitata a numerosi eventi in giro per nord Italia.
Viene invitata dal direttore artistico dell’evento capodanno a Ferrara come unica ospite internazionale latina ,dove sul palco fa ballare l’immensa folla con il suo Toquen tambores,e successivamente viene invitata al teatro comunale.
Prossimamente Marcela Ocampo sarà impegnata esclusivamente in studio di regitrazione tra Italia,Svizzera,Cuba e Colombia per la preparazione del suo album,dove non si esclude una collaborazione in un brano con un’artista Italiano,e parteciperà solo a qualche evento di rilievo o di beneficenza,oltre ad apparizioni televisive nazionali e interviste radiofoniche.

Faceboook: marcelaocampomusic

Nelle foto scattate oggi in Municipio durante la cerimonia di consegna della targa: l’assessora alle Relazioni Internazionali Caterina Ferri, l’artista Marcela Ocampo e il manager ferrarese della cantante Gaetano Federici.

PALAZZINA MARFISA – Sabato 17 e domenica 18 gennaio alle 16 per bambini dai 6 ai 14 anni
Nuovi appuntamenti al museo con i laboratori di “Giocando si impara”
15-01-2015

Tornano nel fine settimana gli appuntamenti di “Giocando si impara”, laboratori riservati ai bambini dai 6 ai 14 anni accompagnati da un adulto proposti dai Musei civici di Arte Antica in collaborazione con l’Associazione Culturale Arte.Na. Previsti nei prossimi mesi due cicli di incontri.

Nel primo ciclo alla palazzina di Marfisa d’Este (corso Giovecca 170) dal titolo “Come ceramisti”, attraverso i diversi incontri verrà proposto un viaggio nel mondo della ceramica. Si partirà sabato 17 e domenica 18 gennaio alle 16 con “Antichi ceramisti”, laboratorio ispirato al Neolitico quando fa la comparsa la ceramica impressa e a linee incise. Successivamente si passerà all’antichità classica (“Figure rosse o figure nere?”, 14-15 marzo) e al Rinascimento (“Decorare con lo sgraffio”, 11-12 aprile) seguendo l’evoluzione delle tecniche che hanno portato alla creazione di tanti capolavori.

Il secondo ciclo – “L’arte riserva tante sorprese!” – si terrà presso palazzo Bonacossi (via Cisterna del Follo 5) , cogliendo l’opportunità di una visita alla mostra ‘Aspettando Schifanoia’, le cui opere esposte, insieme a quelle del Museo Riminaldi, saranno il filo rosso dei percorsi “Che ritratto!” (31 gennaio), “Art Safari” (28 febbraio), “Vicino vicino lontano lontano” (28 marzo).

I laboratori prevedono un numero limitato di partecipanti, hanno la durata di circa un’ora e mezzo con un costo di 8,00 € per un bambino e un adulto.
È richiesta la prenotazione al numero 328 4909350 oppure scrivendo una e-mail all’indirizzo: alessandra@associazioneartena.it

CENTRO DOCUMENTAZIONE DONNA – Sabato 17 gennaio alle 17 in via Terranuova
Doppio appuntamento alla biblioteca del Centro Documentazione Donna
15-01-2015

(Comunicato a cura degli organizzatori)

Sabato 17 gennaio alle ore 17 doppio appuntamento nella biblioteca del Centro Documentazione donna: Gabriella Rossetti presenta la tesi di Licia Maestri L’orologio e la coscienza: una lettura filosofica di Mrs Dalloway e Liliana Rampello interviene parlando di Virginia Woolf. L’incontro in questo modo rientra sia nel ciclo dedicato alla presentazioni di tesi di genere che nel ciclo Qualche stanza tutta per noi che il CDD sta dedicando, con molto successo, a Virginia Woolf.
Gabriella Rossetti è stata la relatrice della tesi di Licia Maestri con la quale converserà illustrando la lettura particolare che è stata data del testo di Virginia Woolf. L’incontro rientra nel progetto, che proseguirà anche nei prossimi anni, di presentazioni di tesi per la quali sono stati usati i materiali e la consulenza della biblioteca del Centro Documentazione Donna di Ferrara.
Liliana Rampello, critica letteraria e saggista, ha insegnato Estetica all’università di Bologna, attualmente lavora a Milano come consulente editoriale. Tra le sue numerose pubblicazioni rientra la cura della raccolta di saggi di Virginia Woolf Voltando pagina, ma va soprattutto ricordato Il canto del modo reale. La vita nella scrittura, uno dei saggi più importanti e illuminanti che sono stati scritti sull’opera di Virginia Woolf, è quindi con particolare interesse che attendiamo il suo intervento.

CITTA’ SOLIDALE E SICURA – Sabato 17 gennaio alle 10 all’Aleotti su “Le reti sociali e la partecipazione per la cura dei beni comuni”
Terzo incontro del ciclo di formazione “La città si-cura: idee e strumenti per la vivibilità urbana”
15-01-2015

(Comunicato a cura del Centro di Mediazione del Comune di Ferrara)

Sabato 17 gennaio alle 10, all’Aula Magna dell’Istituto Aleotti (via Ravera 11 – con entrata dai locali dell’Università Popolare), si terrà l’iniziativa “Le reti sociali e la partecipazione per la cura dei beni comuni”. Interverranno Federica Lombardi, rappresentante della prima social street in Italia Via Fondazza a Bologna, Alida Nepa e Nicola Grandi referenti della social street di via Pitteri a Ferrara,l’Urban Center del Comune di Ferrara con la presentazione del “Percorso Partecipativo: Insieme per la cura del territorio” e Tommaso Gradi e Patrizio Fergnani (Percorsi Partecipati Community lab – La programmazione partecipata per un welfare di comunità).
L’evento mira a presentare il “fenomeno social street” come “buona pratica” per “socializzare con i vicini della propria strada di residenza al fine di instaurare un legame, condividere necessità, scambiarsi professionalità, conoscenze, portare avanti progetti collettivi di interesse comune e trarre quindi tutti i benefici derivanti da una maggiore interazione sociale” e come essa possa quindi diventare strumento di vivibilità e sicurezza urbana.
L’Urban Center del Comune di Ferrara presenterà il progetto “Ferrara mia: insieme per la cura del territorio”, teso all’analisi all’elaborazione e alla regolamentazione di forme di collaborazione tra cittadini e Amministrazione per la cura e la rigenerazione dei beni comuni.
L’incontro sarà l’occasione per riflettere anche sulla sperimentazione nella Provincia di Ferrara relativa alla programmazione partecipata per un welfare di comunità realizzata nell’ambito del percorso Community Lab realizzato in collaborazione con l’Agenzia sanitaria e sociale regionale.

L’iniziativa, che fa parte del ciclo di formazioni “La città si-cura: Idee e strumenti per la vivibilità urbana”, è inserita nel progetto “Area stazione… e oltre”, gode del finanziamento della Regione Emilia Romagna e prevede il coinvolgimento dei residenti, dei comitati e delle associazioni delle zone GAD, Barco e Foro Boario.
Si rende fondamentale, infatti, affrontare in maniera integrata il tema della sicurezza urbana, combinando le competenze dei diversi Servizi e Soggetti del territorio (FF.OO, Servizi Pubblici, Polizia Municipale) con monitoraggio, promozione sociale, prevenzione sociale, mediazione, educazione alla legalità, includendo i diversi soggetti del territorio (residenti, comitati, associazioni) e chiedendo loro di essere protagonisti. Questo, fatto proprio dal Comune di Ferrara (e mission del Centro di Mediazione Sociale – progetto Ferrara città solidale e sicura), è diffusamente riconosciuto come l’approccio maggiormente competente nell’affrontare la tematica in oggetto.
Sono altresì previste in febbraio e aprile altre due formazioni; la prima dal titolo: “L’organizzazione di eventi socio-culturali sul territorio” e la seconda “La sicurezza partecipata : regole di prevenzione e comportamenti di sicurezza – la collaborazione reciproca tra cittadini e Forze di Polizia”.

Sabato 17 gennaio, ricorrono i 7 anni dalla scomparsa di don Franco Patruno

da: organizzatori

Sacerdote, intellettuale ed artista, ma anche insegnante ed importante voce della cultura ferrarese e nazionale attraverso la direzione dell’Istituto di Cultura Casa Cini, i suoi scritti sulle pagine di quotidiani come l’Osservatore Romano, Il Resto del Carlino e la Voce di Ferrara e la sua pluridecennale produzione grafica e pittorica, don Franco ha celebrato per lunghi anni l’Eucaristia nella parrocchia di Santa Maria Nuova, dove si terrà appunto il rito in sua memoria questo sabato, alle ore 18.
Celebrerà la Messa il parroco don Renzo Foglia. Si ricorda che l’ingresso alla cappella invernale è dal retro della chiesa, in via Aldighieri.

Asse sulle imprese: l’Italia resta matrigna d’Europa e scivola al 141esimo posto al mondo

da: Centro Studi Impresa Lavoro

L’Italia resta la matrigna d’Europa per quanto riguarda le tasse sulle imprese. Lo dimostra un’elaborazione del Centro studi “ImpresaLavoro” sui nuovi dati riferiti al 2014 contenuti nel rapporto Doing Business 2015. Nel rank generale che misura la facilità per le imprese del sistema fiscale l’Italia si classifica ultima a livello continentale e 141esima nel mondo, riuscendo a fare addirittura peggio dell’anno scorso quando si classificò 137esima. Un risultato determinato da un mix micidiale composto da pressione fiscale elevata, sistema fiscale complesso, tempi lunghi anche per pagare quanto dovuto allo Stato. Tra i Paesi dell’Europa a 28 la palma di miglior sistema fiscale va all’Irlanda, seguita dalla Danimarca e dal Regno Unito. Dietro, ma comunque meglio dell’Italia, tutte le tradizionali economie dell’area euro: l’Olanda è sesta, la Germania 18esima, la Spagna 20esima e la Francia 25esima.

In termini di Total Tax Rate sulle imprese l’Italia fa leggermente meglio dello scorso anno e passa da un prelievo complessivo del 65,8% ad uno del 65,4%. Una cifra comunque inferiore alla sola Francia (66,6%) e che distanzia di molto tutti i principali partner europei. Anche volendo tralasciare sistemi di particolare favore verso le imprese come quello croato (Total Tax Rate al 18,8%) e Irlanda (25,9%), non si può fare a meno di notare come, tranne la Francia di cui si è detto, nessuno dei nostri partner tradizionali a livello comunitario sconti una pressione fiscale cosi asfissiante: la Germania si ferma a 16,6 punti percentuali di Total Taxe Rate in meno (48,8%) e anche Grecia (49,9%), Portogallo (42,4%) e Spagna (58,2%) fanno meglio di noi. Per tacere di una grande economia matura come quella del Regno Unito che riesce comunque a garantire alle sue imprese un prelievo statale complessivo del 33,7%.

Al prelievo elevato, nel nostro Paese, si associa anche un sistema burocratico particolarmente complicato. Tra IRES, IRAP, tasse sugli immobili, versamenti IVA e contributi sociali in Italia un imprenditore medio effettua in un anno 15 versamenti al fisco, 6 in più di un suo collega tedesco, 7 in più di un inglese, di uno spagnolo o di un francese e 9 in più di uno svedese. Anche per essere in regola con il fisco le nostre aziende sono costrette ad occupare una parte consistente del loro tempo: con 269 ore l’anno impiegate per adempimenti fiscali, l’Italia è sesta in Europa e prima tra le grandi economie. Un’azienda tedesca ha bisogno di “sole” 218 ore all’anno (51 in meno) e fa comunque peggio di Spagna (167 ore, 102 in meno dell’Italia) e Francia (137 ore, 132 in meno). Particolare la situazione del Regno Unito: a un sistema fiscale già leggero in termini quantitativi si accompagna un sistema di pagamento molto semplice. Gli imprenditori inglesi effettuano in un anno una media di 8 versamenti al fisco, occupando “solo” 110 ore del loro tempo, meno della metà di un imprenditore italiano.

Ferrara nel posto: il quarto ritrovo della scena hip hop

da: Area Giovani, Comune di Ferrara

Domenica 18 gennaio al centro Area Giovani jam aperta per writers, dj, mc e breakers

Ferrara nel posto: si terrà domenica 18 gennaio la quarta edizione della festa più attesa dalla scena hip hop ferrarese, organizzata come sempre all’interno del centro Area Giovani, in via Labriola 11.

Ospiti speciali del party – che si terrà dalle 15 alle 21 – saranno i rappresentanti italiani di The Bronx Boys Rocking Crew, una delle prime e delle principali crew americane, composta sia da ballerini che da writers, fondata a New York negli anni Settanta. Con il loro contributo, in apertura dell’evento, si terrà un piccolo intervento dedicato alla storia e al presente della cultura hip hop.

La jam sarà aperta a tutti, appassionati, esperti e principianti: i dj potranno condividere la propria musica utilizzando la strumentazione in dotazione; anche il microfono sarà a disposizione di tutti gli mc che vorranno cantare, esprimere le proprie idee attraverso rime e strofe, improvvisare. La sala come sempre diventerà il palcoscenico dei breakes, invitati a ballare gli stili più diversi. Chi vorrà mettersi alla prova con le bombolette – aerosol art – avrà a disposizione i muri esterni del centro.

«L’obiettivo di questa festa è quello di far conoscere e apprezzare il mondo dell’hip hop, dare soprattutto ai ragazzi più giovani la possibilità di avvicinarsi a questo ambiente, stimolare uno scambio di energia che sia il più possibile genuino», sintetizza così lo spirito e il carattere della jam Matteo Bertoia – conosciuto nell’ambiente come Mattkilla, uno dei principali sostenitori dell’evento, insegnante presso varie scuole di danza del territorio, impegnato da anni per la diffusione del breaking.

L’iniziativa è supportata da Kebab Flawa Crew, Soul Brothers Djs, Desolandia Express 2nd Chapter.

Per informazioni è possibile rivolgersi al centro Area Giovani, afferente al servizio politiche giovanili del Comune di Ferrara, telefonando al numero 0532 900380, oppure scrivendo all’indirizzo area giovani@edu.comune.fe.it

Domenica 18 gennaio, alla Casa dell’Ariosto, conferenza di Dino Petri

da: organizzatori

Riprendono a Casa dell’Ariosto (via Ludovico Ariosto 67) le conferenze del Circolo Frescobaldi. Domenica 18 gennaio 2015 alle ore 15,30 Dino Petri parlerà sul tema “Scrittori della Prima Guerra Mondiale: Erich Maria Remarque, Humprey Cobb, Emilio Lussu, Ernest Hemingway”. Con questa iniziativa il circolo musicale Frescobaldi intende dare il proprio contributo al centenario della Grande Guerra, attraverso i romanzi che ne descrivono i luoghi, le vicende eroiche ma anche le crudeltà e nefandezze perpetrate sul fronte occidentale sia dagli eserciti della Triplice alleanza, sia da quelli della Triplice intesa. I libri di cui parlerà il relatore sono quattro: Niente di nuovo sul fronte occidentale; Orizzonti di gloria; Un anno sull’altipiano; Addio alle armi. L’ingresso è libero.

Dall’Astronomia alla Fisica. Venerdì 16 gennaio tornano i Venerdì dell’Universo con Marco Bresadola che parlerà di Luigi Galvani e della sua biografia

da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

Al via domani, venerdì 16 gennaio, alle ore 21 alla Sala Estense, (piazza Municipale), il primo appuntamento dell’Edizione 2015 de “I Venerdì dell’Universo”, storica rassegna di seminari scientifici su Astronomia e Fisica, che si svolgono da gennaio a marzo, organizzati dal Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra dell’Università di Ferrara, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Gruppo Astrofili Ferraresi “Columbia“, Coop. Sociale Camelot e La Terra dell’Orso.
Relatore di questo appuntamento sarà Marco Bresadola, Professore associato di Storia della scienza del Dipartimento di Studi umanistici e Direttore del Master in Giornalismo e comunicazione istituzionale della scienza dell’Università di Ferrara, che terrà la conferenza “Luigi Galvani: Maestro di Ballo delle Rane”.
Ed è lo stesso Bresadola ad anticiparci l’argomento della serata..“ La conferenza riguarderà Luigi Galvani e la sua biografia, prendendo spunto dal libro “Luigi Galvani. Devozione, scienza e rivoluzione” che ho pubblicato nel 2011 per l’Editrice Compositori di Bologna. In particolare mi occuperò delle varie immagini di Galvani e della sua opera che si sono affermate nei due secoli che ci separano dalla sua scoperta dell’elettricità animale. Tra queste immagini spiccano quella dello scienziato fortunato, che sarebbe arrivato alla sua scoperta grazie al caso, e quella dell’indagatore del principio vitale degli organismi animali, che avrebbe aperto la strada ai tentativi di rianimare i morti tipici dell’Ottocento. La ricerca inaugurata da Galvani fu infatti presa a modello per invenzioni letterarie come il Frankenstein di Mary Shelley e per teorie sull’esistenza di fenomeni paranormali che si diffusero nel corso del XIX secolo”.
Anche quest’anno inoltre torna il fortunato ciclo di incontri con l’autore “Unife in libreria”, organizzato dall’Ufficio Comunicazione ed Eventi, rivolto a tutta la comunità universitaria e non solo, nel corso dei quali verranno discusse le tematiche e gli aspetti scientifici affrontati nei volumi che saranno di volta in volta presentati. Venerdì 20 marzo alle ore 17.30 presso la libreria “IBS.it” di Ferrara, sarà il libro di Marco Bresadola, “Luigi Galvani. Devozione, scienza e rivoluzione” ad essere presentato.
Anche quest’anno gli appuntamenti saranno trasmessi in diretta streaming all’indirizzo http://www.fe.infn.it/venerdi/streaming e inoltre è attivo l’indirizzo mail venerdiuniverso@fe.infn.it a disposizione di chiunque voglia rivolgere domande.

Il programma, gli abstract ed il profilo biografico dei relatori sono disponibili su www.unife.it nella sezione dedicata agli incontri scientifici

Coldiretti: da agromafie business per oltre 15 miliardi di euro, in aumento rispetto all’anno precedente

da: ufficio stampa Coldiretti

Presentato a Roma il terzo rapporto Coldiretti/Eurispes ed Osservatorio su criminalità agroalimentare. Le agromafie estese anche nel tessuto economico delle aree del centro e del nord d’Italia.

In controtendenza alla fase di recessione dell’economia italiana vola il business dell’agromafia che con un aumento del 10 per cento in un anno raggiunge i 15,4 miliardi di euro nel 2014. E’ quanto emerge dal terzo Rapporto Agromafie elaborato da Coldiretti, Eurispes, e Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare. Produzione, distribuzione, vendita sono sempre più penetrate e condizionate dal potere criminale, esercitato ormai in forme raffinate attraverso la finanza, gli incroci e gli intrecci societari, la conquista di marchi prestigiosi, il condizionamento del mercato, l’imposizione degli stessi modelli di consumo e l’orientamento delle attività di ricerca scientifica. Non vi sono zone “franche” rispetto a tali fenomeni. Mentre è certo che le Mafie continuano ad agire sui territori d’origine, perché è attraverso il controllo del territorio che si producono ricchezza, alleanze, consenso: specialmente nel Mezzogiorno, costretto ad aggiungere alla tradizionale povertà gli effetti di una crisi economica pesante e profonda, aggravata dalla “vampirizzazione” delle risorse sistematicamente operata dai poteri illegali.

I capitali accumulati sul territorio dagli agromafiosi attraverso le mille forme di sfruttamento e di illegalità hanno bisogno di sbocchi, devono essere messi a frutto e perciò raggiungono le città – in Italia e all’estero – dove è più facile renderne anonima la presenza e dove possono confondersi infettando pezzi interi di buona economia. Vengono rilevati, attraverso prestanome e intermediari compiacenti, imprese, alberghi, pubblici esercizi, attività commerciali soprattutto nel settore della distribuzione della filiera agroalimentare, creando, di fatto, un “circuito vizioso”: produco, trasporto, distribuisco, vendo, realizzando appieno lo slogan “dal produttore al consumatore”.

L’incremento – sottolineano Coldiretti, Eurispes ed Osservatorio sulla criminalità nell’agroalimentare – è stato determinato da diversi fattori tra i quali questi alcuni non prevedibili, come quelli climatici, che hanno colpito pesantemente la produzione, non più in grado di soddisfare la domanda, ciò che apre le porte a fenomeni di ulteriore falsificazione e sfruttamento illegale dei nostri brand; altri, dovuti alle restrizioni nell’erogazione del credito alle imprese che hanno portato o alla chiusura di numerosissime aziende o alla necessità per molti imprenditori di approvvigionarsi finanziariamente mediante il ricorso ad operatori non istituzionali. Il fenomeno delle “agromafie” investe ambiti complessi e articolati, dove il sistema mafioso originato nelle radici antiche delle mafie del latifondo, dei gabellieri e dell’abigeato si è da tempo rigenerato in forme di vera e propria criminalità economica, ad opera di ben strutturati ed invasivi gruppi di interesse con ramificazioni diffuse anche sul piano transnazionale.

È attraverso queste forme di imprenditorialità criminale che viene assicuratoinnanzitutto il riciclaggio degli illeciti patrimoni che provengono dal traffico di stupefacenti, dal racket e dall’usura, ma vengono anche consolidate le nuove forme di controllo del territorio in cui i soggetti criminali sonoveri e propri soggetti economici che operano con i metodi del condizionamento dei mercati e degli appalti, della corruzione dei pubblici funzionari, dello sfruttamento della manodopera clandestina e dell’accesso illecito ai finanziamenti europei e alle altre pubbliche sovvenzioni. Gli interessi criminali sono rivolti anche alle forme di investimento nelle catene commerciali della grande distribuzione, nella ristorazione e nelle aree agro-turistiche, nella gestione dei circuiti illegali delle importazioni/esportazioni di prodotti agroalimentari sottratti alle indicazioni sull’origine e sulla tracciabilità, della macellazione e della panificazione clandestine, dello sfruttamento animale e del doping nelle corse dei cavalli, e lucrano anche sul ciclo dei rifiuti, non curandosi delle gravi conseguenze per la catena agroalimentare, per l’ambiente e la salute di tutti noi e delle future generazioni.

Singolare in questi contesti è anche il livello delle intese trasversali raggiunte, vere e proprie joint venture realizzate da famiglie mafiose, ’ndranghetiste e camorriste per definire i loro ambiti di influenza su prodotti alimentari specifici, sulla manodopera, sui trasporti e sulle forniture del packaging. Il rafforzamento del profilo economico e finanziario dei gruppi “criminali storici” vede un continuo inserimento di elementi contigui ai sodalizi nella gestione e/o nella struttura societaria di imprese che riguardano sempre più frequentemente il comparto agroalimentare, specie con riferimento ai circuiti della commercializzazione e della logistica dei trasporti.

Il ciclo illegale dei rifiuti, della cementificazione e delle “energie alternative”. Il settore ambientale vede anche altre iniziative che hanno sottratto vaste aree agricole con la cementificazione selvaggia e con manovre speculative sulle cosiddette “energie rinnovabili” legate all’agricoltura, quali i sistemi fotovoltaico, eolico e delle biomasse per i rilevanti incentivi economici previsti per il settore. Con riferimento alla estensione territoriale del fenomeno delle agromafie è altrettanto noto come i sodalizi criminali “storici”, che si sono evoluti nei termini indicati di criminalità economica anche nel settore agroalimentare, ormai non interessano solo i territori meridionali, ma riguardano anche le aree del Centro e del Nord Italia dove le consorterie mafiose si sono da tempo insinuate nel tessuto economico attraverso un fitto intreccio di interessi tra comitati d’affari locali e famiglie mafiose siciliane, clan camorristici e ’Ndrangheta calabrese.

Il “modello economico-criminale” è stato dunque replicato come ben delineato in diversi riscontri investigativi: anche in questi casi si va dall’accaparramento dei terreni e della manodopera agricola al controllo della produzione, dal trasporto su gomma allo stoccaggio della merce, dall’intermediazione commerciale alla fissazione dei prezzi, fino ad arrivare agli ingenti investimenti destinati all’acquisto di supermercati o centri commerciali in cui possono trovare àmbito privilegiato di impiego i proventi illeciti, anche in termini di riciclaggio.

Sabato 17 gennaio ore 17, doppio appuntamento al CDD, Sandra Rossetti presenta la tesi di Licia Maestri, “una lettura filosofica di Mrs Dalloway”

da: organizzatori

Ospite Liliana Rampello, studiosa di Virginia Woolf

Sabato 17 gennaio alle ore 17 doppio appuntamento nella biblioteca del Centro Documentazione donna: Gabriella Rossetti presenta la tesi di Licia Maestri L’orologio e la coscienza: una lettura filosofica di Mrs Dalloway e Liliana Rampello interviene parlando di Virginia Woolf. L’incontro in questo modo rientra sia nel ciclo dedicato alla presentazioni di tesi di genere che nel ciclo Qualche stanza tutta per noi che il CDD sta dedicando, con molto successo, a Virginia Woolf.
Gabriella Rossetti è stata la relatrice della tesi di Licia Maestri con la quale converserà illustrando la lettura particolare che è stata data del testo di Virginia Woolf. L’incontro rientra nel progetto, che proseguirà anche nei prossimi anni, di presentazioni di tesi per la quali sono stati usati i materiali e la consulenza della biblioteca del Centro Documentazione Donna di Ferrara.
Liliana Rampello, critica letteraria e saggista, ha insegnato Estetica all’università di Bologna, attualmente lavora a Milano come consulente editoriale. Tra le sue numerose pubblicazioni rientra la cura della raccolta di saggi di Virginia Woolf Voltando pagina, ma va soprattutto ricordato Il canto del modo reale. La vita nella scrittura, uno dei saggi più importanti e illuminanti che sono stati scritti sull’opera di Virginia Woolf, è quindi con particolare interesse che attendiamo il suo intervento.

Presentazione del Bilancio nelle Frazioni

da: ufficio stampa Comune di Copparo

La Giunta Comunale di Copparo ha predisposto il calendario per la presentazione del Bilancio di previsione 2015 e per discutere dei temi e argomenti legati alle frazioni, questi i primi tre incontri. Primo appuntamento lunedì 19 gennaio alle ore 21 a Brazzolo. Secondo appuntamento mercoledì 21 gennaio sempre alle ore 21 ad Ambrogio, presso le ex Scuole Elementari. Terza serata a Sabbioncello S. Pietro, ore 21 Campo Sportivo. Agli incontri partecipano il sindaco Nicola Rossi, l’assessore al Bilancio Enrico Bassi e l’assessore al decentramento Marco Mazzali.

Assunzione operaio servizio strade e verde

da: ufficio stampa Comune di Copparo

Patrimonio Copparo srl., società unipersonale a responsabilità limitata, il cui unico socio è il Comune di Copparo, assume a tempo determinato per un periodo di 12 mesi un operaio che vada a coadiuvare la squadra che si occupa della manutenzione stradale, degli sfalci dei cigli stradali e della segnaletica.
Come requisiti specifici sono richiesti esperienza nell’ utilizzo di trattori e trinciatori sia a braccio che a piani e il possesso di patente di guida di tipo C.
Costituirà titolo preferenziale l’aver svolto precedentemente le mansioni oggetto dell’incarico.
Le domande dovranno essere presentate nelle modalità previste dal Bando di selezione entro il giorno 4/2/2015 alle ore 12,00.
Per ulteriori informazioni consultare il Bando di Selezione sul sito: www.patrimoniocopparo.it

La musica aiuta l’AMA: serata di musica a favore dell’associazione malattia di Alzheimer

da: organizzatori

Sabato 24 gennaio alle ore 21.30 alla Sala Estense AMA presenterà un evento benefico il Concerto della cover band dei Nomadi “ALINERE” “VAGABONDO ……. e altre storie”.
Mauro Pavani bassista, Giampietro Beltrami batterista, Umberto Fabbri tastiere, Alessandro Chiari chitarra e Manuele Margutti voce, eseguiranno canzoni dei Nomadi e non solo.
Alla serata parteciperà la “Compagnia di danza arte in movimento” di Chioggia.

Interi € 10 Ridotti* € 8
Prevendita il lunedì e venerdì dalle 10 alle 12 e il giovedì dalle 16 alle 18 presso la sede dell’Associazione AMA in via Ripagrande n.5 – Ferrara.
Info prevendita tel. 349 1620567

Il ricavato verrà impiegato per proseguire i progetti che i volontari dell’AMA stanno realizzando a sostegno dei malati e delle famiglie colpite da questa terribile malattia: “ABC” corsi di formazione per preparare la famiglia ad affrontare il carico dell’assistenza al malato; “AUTO – AIUTO” corsi mensili per aiutare tutti coloro che seguono il malato in ambito familiare, sanitario e residenziale; “PER NON PERDERSI” corsi di stimolazione cognitiva rivolto al malato; “RIDERE INSIEME SI PUO'”: yoga della risata percorso per familiari e persone affette da patologie cognitiva; “CaFE’ DELLA MEMORIA” incontri settimanali rivolto agli ammalati e rispettivi familiari in cui si alternano spazi si formazione – informazione e spazi di riflessione – confronto in gruppo; “CONSULENZA LEGALE” e “SOSTEGNO PSICOLOGICO rivolto alle famiglie dei pazienti; “CENTRO DI ASCOLTO” a Ferrara e a Comacchio dove i volontari svolgono attività di informazione sui servizi disponibili; “ VIVERE LA MEMORIA” periodico informativo con uscita quadrimestrale sia in versione online che cartacea.

“Aiutare chi ne ha bisogno arricchisce la vita”: a che la musica possa diventare anche veicolo di solidarietà e tradursi in un aiuto concreto per i progetti che i volontari dell’AMA stanno realizzando.

I volontari sono presenti durante la manifestazione, a disposizione di chi desideri avere informazioni sull’operato dell’associazione che ha sede Ferrara via Ripagrande, n 5 tel 0532/792097- Email amaferrara@viverelamemoria.it – sito Internet http://www.amaferrara.it

Convenzione con Accademia delle Belle Arti per restauro 9 opere del Museo “Remo Brindisi” del Lido di Spina

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Nei giorni scorsi la Giunta Comunale ha approvato una convenzione strategica con l’Accademia delle Belle Arti di Bologna, necessaria ad avviare interventi di restauro su un nucleo di 9 opere appartenenti alla collezione della Casa Museo “Remo Brindisi” del Lido di Spina. I lavori di manutenzione e/o di restauro conservativo verranno eseguiti a titolo gratuito nel corso del corrente anno 2015, grazie all’attività didattica del corso quinquennale in “Restauro”, abilitante alla professione di “restauratore di beni culturali”, promosso dalla stessa Accademia.
Il coordinamento dei lavori è affidato alla Prof.ssa Lucia Vanghi.
Va ricordato che l’Accademia di Belle Arti è un Istituto riconosciuto dal Ministero (MIUR-MIBACT) tra quelli che possono abilitare alla professione di restauratore e che ogni operazione condotta sulle opere viene sempre preventivamente concordata con la responsabile dei servizi museali comunali, Dott.ssa Laura Ruffoni e con l’Ispettore responsabile di zona della competente Soprintendenza per i Beni Artistici e Demoantropologici di Bologna, Dott.ssa Anna Stanzani, sotto diretto controllo del docente.
L’Amministrazione Comunale ha erogato un contributo economico pari a mille euro per l’acquisto di tutti i materiali indispensabili al restauro delle opere e alla realizzazione di alcune basi. Queste le opere interessate dai lavori di restauro:

Bertini Gianni/”Le amazzoni”, 1965
Biggi Gastone / “Continuo 60″/1962
César / “Il reale dissoluto”,1972
Dova Gianni /”Linea sinuosa” /1947
Festa Tano /(L’addio”) /1986
Fomez Antonio/assemblaggio plastica e legno dipinti
Simeti Turi / 1971
Valentini Walter/1977
Visca Sandro/”Per un ligamento d’amore”,1974

Sono tre le fasi del restauro previste, la prima, quella preliminare, volta a definire le caratteristiche e le peculiarità dell’intervento con studio e mappatura dell’opera, ricerca sui materiali e sull’artista; la seconda fase è legata all’intervento didattico all’interno della casa museo “Remo Brindisi” ed infine verrà redatta una relazione sulle ricerche e sulle attività svolte (legate all’artista e all’opera restaurata) con documentazione fotografica e scheda conservativa, contenente anche i suggerimenti per la manutenzione futura.

“La convenzione riveste una duplice valenza – spiega l’Assessore alla Cultura Alice Carli-, perché punta a recuperare e a valorizzare il patrimonio artistico custodito nella casa-museo “Remo Brindisi” del Lido di Spina, ma al tempo stesso permette a giovani studenti universitari di fare esperienza concreta, applicando teoria e tecniche di restauro direttamente sulle opere. Si tratta di un’ulteriore testimonianza della grande dedizione mostrata da questa Amministrazione Comunale verso la sua cultura e verso le sue potenzialità di crescita, per renderla patrimonio universale. E’ doveroso un ringraziamento all’Accademia delle Belle Arti – conclude l’Assessore Carli – con particolare riferimento all’Ispettrice della Soprintendenza di Bologna, Anna Stanzani, al Prof. Fornaroli, alla coordinatrice del progetto, Prof.ssa Lucia Vanghi, agli studenti, ma anche al dirigente del Settore Turismo e Cultura Roberto Cantagalli e alla Responsabile dei servizi museali, Dott.ssa Laura Ruffoni.”
E’ infine in preparazione una nuova convenzione con l’Accademia per il restauro, che interesserà la scultura in marmo di Carrara di Mario Ceroli, “Il duca di Mantova”, anch’essa parte delle collezioni della Casa Museo “Remo Brindisi” del Lido di Spina.

Nuovi cicli di incontri per la rassegna “Storia Segreta del Cinema Italiano”

da: organizzatori

Proseguono le attività dell’Associazione di Promozione Sociale Feedback dedicate al cinema, con il ciclo di incontri intitolato “Storia Segreta del Cinema Italiano”. La rassegna comprende 5 incontri serali, dedicati all’approfondimento di temi e autori ancora poco conosciuti del cinema italiano, dagli autori underground a Elio Petri, da Mario Bava a Valerio Zurlini.
Le serate si svolgono presso la Videoteca Comunale Vigor, in via Previati 18 a Ferrara. Le lezioni inizieranno alle ore 21.00, e sono ad ingresso gratuito per i soci dell’associazione (è possibile tesserarsi la sera stessa prima della lezione).
Il prossimo incontro si terrà martedì 20 gennaio, ed è intitolato “Elio Petri, Todo Modo e la profezia della catastrofe. La serata sarà presentata da Sandro Sproccati, scrittore, critico cinematografico e docente di semiotica dell’arte e di storia del cinema.
Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito web dell’associazione all’indirizzo www.feedbackvideo.it

LA TESTIMONIANZA
Parigi, scatti di libertà

di Cristina Venitucci*

da PARIGI – Mercoledì 7, il primo dei pazzi giorni parigini della settimana scorsa, ero al lavoro e poco prima di mezzogiorno stavo sbirciando ripetutamente il telefono in attesa di un messaggio. Nel pomeriggio infatti, mi sarei dovuta recare nell’11° arrondissement, non distante dalla redazione di Charlie Hebdo, per incontrare la Fede (Federica Veratelli di cui abbiamo scritto qui), altra ferrarese a Parigi, e non avevamo ancora stabilito l’orario del nostro appuntamento. Quando ho
ricevuto il suo Whatsapp quindi, mi è sembrato tutto normale. Il messaggio però, non riportava un orario, come mi aspettavo. « 10 morti, guarda le notizie », diceva invece.
Così sono stata io a dare la notizia ai colleghi francesi. Sgomento.
Ho finito di lavorare e verso le 16 e mi sono incamminata in strada. Anche se ero nel 9° arrondissement, ho avuto la netta impressione che l’atmosfera fosse completamente cambiata rispetto a sole poche ore prima.
Avevo una lista di commissioni personali da svolgere, ma vi ho rinunciato. Occuparmi di qualsiasi altra cosa mi sembrava stupido e irrispettoso. Così come anche rincasare. C’era troppa tensione nell’aria, e l’11° arrondissement era così vicino, così familiare. «Vengo comunque da te Fede», ho comunicato via Whatsapp.
Sono salita sul bus, dove regnava il silenzio. Dopo poco ho prenotato la fermata e il conducente non se ne era accorto. Ha tirato dritto. «Ha saltato la fermata.», gli ho detto, indicando il segnale rosso acceso.
«Scusi » mi ha risposto, centrando in pieno la mia comprensione.
Anche la metro 9, su cui sono salita per scendere a Voltaire, nell’11° arrondissement, è arrivata che pareva neanche toccare le rotaie. Silenzio, anche qui. Risalendo le scale dell’uscita eravamo veramente tutti zitti. Tutti attenti. Gentili. Silenti ma presenti. Ce lo riconoscevamo con lo sguardo.

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Ressemblement à République del 7 gennaio, ore 18.30
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Ressemblement à République del 7 gennaio, ore 18.45

L’idea di partecipare alla manifestazione spontanea era nata già qualche ora dopo l’accaduto. E’ stato in un tempo molto breve che le bacheche Facebook di numerose persone tra i miei contatti avevano cominciato a riportare l’adesione a questo evento, fissato per le ore 19 della stessa sera. Ressemblement de solidarité à Charlie Hebdo si chiama, ovvero Adunata di solidarietà per Charlie Hebdo. Nonostante il largo anticipo del mio arrivo sull’orario indicato, la piazza era già gremita, e molte persone continuavano ad arrivare da tutte le direzioni. E’ stata una marcia spontanea, e anche i cori erano, almeno in un primo momento, sparuti e poco organizzati. Qualcuno gridava “liberté d’expression”, altri “Charlie Charlie”. Ma più imponente di tutte le voci, era un forte e rispettoso silenzio.

Siete tutti CharlieIl pellegrinaggio verso la Place de la République non ha avuto sosta in questi giorni, così come l’espressione di solidarietà nei confronti della redazione e in ricordo di tutte le vittime degli attacchi. Candele, fiori, slogan, messaggi, disegni, vignette, simboli, matite, lettere luminose che sorrette una ad una compongono la scritta ‘not afraid’ o ‘solidarité’. Persino sms che invitavano a diffondere tra i propri contatti la lista dei nomi delle vittime e a manifestare con una candela accesa da posare ognuno sulla finestra di casa propria.

Charlie velo. Velo libreIl giorno dell’asserragliamento nella stamperia di Dammartin-en-Goele e della sparatoria nell’alimentari cacher di Porte de Vincennes, è stato scandito dai mille messaggi arrivatimi da amici e parenti in cerca di informazioni e di accertamenti: «Ma cosa succede realmente a Parigi?», mi chiedono, «Tu non uscire, resta in casa!». La maggior parte della città in realtà andava avanti come di consueto, anche se non era facile
capire cosa pensare, o se e come muoversi. Mentre chi vive qui cercava di mantenere la calma, più allarmanti erano invece le ricorrenti e accorate raccomandazioni di chi era lontano.

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Sedili della metropolitana con la scritta ‘Rip Charlie’

Una volta tutto finito, con gli amici abbiamo discusso se fosse il caso o meno di annullare la cena che avevamo in programma, concludendo che fosse simbolicamente importante non desistere. Così ci siamo ripresi la nostra normalità, siamo usciti, siamo andati al supermercato, abbiamo preso la metropolitana.
Spostandomi mi sono accorta che il sostegno e la solidarietà della cittadinanza non si limitavano ai luoghi dell’attentato o alla Place de la République, ma che erano diffusi lungo molti luoghi della città, e in varie forme. Il nome di Charlie si era fatto strada e moltiplicato sulle insegne dei negozi, nelle vetrine, nei mezzi pubblici, alle finestre, nelle targhe con i nomi delle vie.

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Avenue de la République, corte dell’11 gennaio, inizio corteo
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Avenue de la République, le matite guidano il popolo

La partecipazione alla manifestazione indetta per domenica pomeriggio, la Marche Républicaine, è stata notevole, senza precedenti. Il corteo ufficiale è partito da Place de la République per muoversi lentamente lungo due percorsi di circa 4 km, in direzione Sud/Sud-Est, ma anche tutti i boulevard che giungono alla piazza dalle altre direzioni e le vie adiacenti erano affollati, quasi da non distinguere che non si trattasse ancora del corteo. La marcia si è svolta senza nessuna traccia di agitazione. C’era molto silenzio, molti cartelli, bandiere, grandissime matite, vignette, e tanto tanto senso dell’umorismo.

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Matite

Certo non mancano le posizioni critiche nei confronti di questa manifestazione, soprattutto in merito alla strumentalizzazione politica e all’adesione ufficiale di alcuni capi di stato che di fatto sono portatori di valori ben lontani da quelli repubblicani, ma la partecipazione immensa di circa un milione e mezzo di persone, ha
dimostrato come fosse in ogni caso un evento necessario, fondamentale per ristabilire una non ancora sufficiente quotidianità emotiva tra la gente.
I fatti dei giorni precedenti avevano seriamente aggravato lo stato di tensione generale, e ancora oggi la città, in alcuni quartieri più che in altri, vede il dispiego massiccio di polizia ed esercito, con lo stato di allerta attentati del piano Vigipirate tuttora in vigore.
La marcia si è poi conclusa in Place de la Nation, dove intorno alle ore 18 sono state liberate venti lanterne volanti, una per ogni vittima dei tragici fatti che per quattro giorni hanno fermato e messo in subbuglio Parigi
e la Francia.

* Cristina Venitucci è nata a Ferrara e da due anni vive a Parigi, dove lavora nel settore della ristorazione e dell’organizzazione eventi.
Le foto sono quelle che lei stessa ha scattato nei giorni scorsi.

Un Santissimo tango

di Michele Balboni

Il tango più povero è stato il tango più bello. “Che un vento pampero soffi sulla piazza” aveva detto poco prima, e il Suo auspicio si è realizzato subito al termine dell’udienza: la nostra musica già nell’aria ci ha guidati verso la piazza. La voglia di ballare e stare insieme è straripata su viale della Conciliazione interrompendo il traffico, e le auto di Roma – solitamente numerose ed invasive come le cavallette – hanno deviato i loro percorsi, rispettose dei divieti e delle transenne e forse anche della nostra passione. L’emozione, la gioia, la magia non si vedono né si toccano ma esistono eccome e sono state presenze forti, anche se impalpabili, in questa piazza Pio XII. Il tango si è liberato di ogni orpello, gradevole ma comunque superfluo. L’essenziale era ballare e abbracciarsi. Era difficile mantenere l’eleganza e impossibile eseguire le figure che ci sforziamo di imparare nei corsi perché il pavimento di sampietrini non le tollerava, le bellissime scarpine femminili con i tacchi alti non potevano nemmeno essere proposte. Si ballava con i cappotti addosso e gli zainetti o le borsette sulle spalle. Poi la voglia di stare più in contatto ha avuto la meglio e in tanti abbiamo abbandonato i vestiti pesanti a terra, formando così cumuli che delimitavano una sorta di pista, dando indicazione sulla circonferenza da seguire nella ronda. Né esisteva differenza tra professionisti, maestri, ballerini bravi, principianti, finanche neofiti perché così agghindati e con quel pavimento l’unica cosa davvero praticabile era l’abbraccio a tempo di musica. E si poteva immaginare che quando è nato e cresciuto, laggiù dove le stagioni sono invertite rispetto a noi, in quegli anni d’oro, il tango fosse proprio così: tutti ballavano, uguali di fronte al tango, spontanei e liberi, e magari lo facevano per strada. La passione di tanti, l’amore per questo ballo, la voglia di vivere insieme una emozione, tutto ciò ha animato il gruppo. O forse è stato il pensiero che probabilmente Lui era là, dietro le tende del Suo studio lassù in alto a guardarci e – chissà ? – ad invidiarci, così liberi e festanti, E forse non solo Lui ci ha guardato. Venivamo da tutta Italia e anche da altre parti del mondo, eterogenei nelle abilità e negli accenti, ma uniti nella voglia di ballare un abbraccio collettivo e nell’intenzione di mandare un messaggio di pace. Le parole della nostra lettera “…dove ci sono gli abbracci, non ci sono le guerre, e l’essenza del tango è l’abbraccio: che sia un abbraccio di Pace.” sono state vere più che mai e rappresentano un messaggio che abbiamo mandato a Colui che ci ospitava. E se, come scrive Elias Canetti, la rivoluzione è la mobilitazione di energie collettive, la nostra in quel giorno, in quel luogo, al suono di quella musica, è stata una breve rivoluzione di pace, portata da quel vento della pampa. E’ stata un’ora incredibile, la mia milonga più bella da quando il tango mi ha toccato. Porterò sempre con me questo ricordo. Un ringraziamento a chi lo ha permesso e a chi era con me.
Il 17 dicembre scorso in piazza San Pietro si è ballato il tango per festeggiare il compleanno di papa Francesco

LA SEGNALAZIONE
Il nuovo album di Danilo Sacco: licenziamenti e altri incidenti, cronistoria dei nostri giorni

Danilo Sacco è entrato a far parte dei Nomadi nel 1993, pochi mesi dopo la scomparsa del cantante storico Augusto Daolio, raccogliendo un’eredità pesante e accettando una sfida importante. L’anno successivo il gruppo emiliano pubblica “La settima onda”, il primo album con Danilo e Francesco Gualerzi alla voce, ottenendo il disco di platino. Lo stesso risultato fu confermato dal successivo “Lungo le vie del vento”.
Nel 2002 “Amore che prendi amore che dai”, spinto dal singolo “Sangue al cuore”, vola in cima alla classifica italiana. Nel 2009, dopo l’uscita di “Allo specchio”, il nuovo album del gruppo, il cantante è colto da un malore, le cui conseguenze lo porteranno a chiudere l’esperienza con i Nomadi e a intraprendere la carriera solista, non prima di avere inciso con loro “Cuore vivo”.
Due anni fa Danilo Sacco ha pubblicato “Un altro me”, il primo album da solista, poi, con la benedizione di Francesco Guccini, ha portato in giro per l’Italia il repertorio storico del cantautore di Pavana, accompagnato dai “Musici”.

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La copertina del nuovo album

Il 2014 è l’anno di “Minoranza rumorosa”, il secondo lavoro da solista che raccoglie undici brani inediti. Le canzoni sono nate da situazioni vissute realmente, altre “forse sono vere”, una presa di distanza dal precedente album, necessariamente più intimista e personale.
Questo lavoro rappresenta una sorta di cronistoria, un titolo che denuncia i tempi difficili che sta vivendo il nostro Paese; l’impegno del musicista è di raccontarli, contrapponendosi alla maggioranza silenziosa che accetta in silenzio l’omologazione e l’appiattimento generale.
Le canzoni raccontano storie e personaggi veri, eroi umili e sconosciuti, come nel caso di “Da qui all’eternità” dedicata a Walter Bevilacqua, pastore della Val d’Ossola, il quale rinunciò a un trapianto che gli avrebbe salvato la vita, per lasciare la possibilità di vivere a una persona che aveva figli, mentre lui, solo al mondo, riteneva che forse il suo tempo fosse finito: “… da qui all’eternità, sono un uomo semplice, lo sai, lascio il mio posto in questo gioco a chi deve vivere, a chi merita più di me, a chi ha figli e poi, fotografie, di amori che non ho potuto mai capire o conoscere…”.
 “Erin” narra la storia (forse vera) di un gruppo di soldati che, fuggiti dalla Spagna conquistata dai Mori, con una nave giunsero casualmente in Irlanda, un luogo e un clima che hanno sempre affascinato Sacco: “… mille luci che si accendono, e noi, solo per noi, Erin, l’isola di verde e fuoco, l’acqua, come un verde gioco, la mia nave che, io lasciai, solo per te…”.

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Danilo Sacco live

“Emilie”, racconta la storia di Charles Moulin, il pittore francese che rinunciò all’amore in nome dell’arte, ritirandosi in un eremo in Molise, alla ricerca della perfetta ispirazione: “Mi vedi, mi vedi con te, ti penso, fra pietre di aria pura e lillà, il quadro che non dipingerò più, un volto e poi, puro assenzio, oltre le nuvole e le barriere, ben oltre le comete e le bandiere, il vento che vorrei tu conoscessi, qui con me fra i miei rosai…”.
La fragilità del vivere umano è insita in “Novembre, novembre”, dove in un attimo una vita e tutte le sue certezze possono essere stravolte: “C’è sempre un motivo per ricominciare, novembre mattina, un attimo prima, ci credevi e dicevi che il mondo rideva …”.
L’anima rock di “Nati per vivere” corre tra semafori e languori, auto e ragazze di città; il tempo della notte fugge sul filo del rasoio e non c’è un attimo da perdere, in questo inno alla voglia di vivere con intensità e consapevolezza.
“Ti aspetterò per sempre” è la canzone dell’amore a senso unico, lei lo aspetta da nove anni allo stesso tavolo del medesimo ristorante ed è disposta ad attenderlo per l’eternità. “Se vorrai se vuoi”, è una storia personale, uno spiraglio di luce che si apre nei momenti più difficili. La canzone è dedicata alla sua compagna. “Niente è per sempre”, titolo eloquente sulla mutevolezza delle cose, sentimenti e sogni compresi: “Niente è per sempre, nemmeno se lo vuoi …”.
“Io non voglio più” incoraggia le persone a essere consapevoli dei loro diritti e a non abbassare la testa: “Dice che non si può più, costa troppo liberare il mare e l’idea poi di volare sarà fuorilegge, come pensare. Dice che non si può più, che sarà vietato anche camminare…”.
“La mia lettera” racconta cosa può accadere nella mente di una persona quando riceve una lettera di licenziamento: “…solo polvere i miei anni in fabbrica, due figli che sono la mia realtà, la mia lettera, da domani sarà tutto da rifare, gli anni sprecati poi a sanguinare, fra la pietra e il carbone, fonderia o scrivania…”.

La versione in cd contiene “She said”, cover di “Non credere”, cantata insieme al rocker croato Gibonni. La musica di Gibo, così è affettuosamente chiamato in patria, unisce rock, pop moderno e tradizione dalmata, con particolare attenzione ai testi, un mix originale che nei primi anni ’90 lo resero un punto di riferimento per i giovani del suo paese.

Il nuovo album di Danilo Sacco centra l’obiettivo, musicalmente valido, trae dai testi la sua forza. L’autore è sincero e diretto, un cronista dei giorni nostri, attento a raccontare gli eroi sconosciuti, le debolezze umane, senza tralasciare la voglia di vivere e le opportunità che si possono incontrare e raccogliere.

Per saperne di più visita il sito di Danilo Sacco [vedi]

LA RICORRENZA
Sant’Antonio dal busghìn

di Maurizio Andreotti

Il 17 gennaio ricorre la sua festa e nei sagrati di molte chiese è l’occasione per benedire gli animali domestici, di cui il santo è patrono. A Ferrara, fino a qualche anno fa, si faceva in quella di Sant’Antonio Abate di via Saraceno, oggi chiusa.
Secondo la sua biografia, Antonio, è vissuto nel III secolo dopo Cristo in Egitto. Nato da una famiglia benestante, dopo la morte dei genitori decise di vendere i suoi beni e di dedicarsi alla vita ascetica.
 Temprò la propria fede con una lunga permanenza nel deserto, dove riuscì pure a superare numerose prove alle quali lo sottoponeva il diavolo.
Morì ultracentenario proprio il 17 gennaio del 356 e ben presto la sua popolarità si diffuse in tutto il mondo cristiano.
La sua consacrazione come protettore degli animali domestici nasce da una leggenda che narra la guarigione da parte del santo di un maialino malato, che lo seguirà fedelmente per tutta la vita.
Nel XI secolo le reliquie del santo arrivarono in Francia, dove fu fondato l’Ordine ospedaliero degli Antoniani, diventati famosi utilizzando il lardo di maiale per la cura dell’ergotismo, una intossicazione da alcaloidi della segala cornuta, fungo dei cereali, detta anche “fuoco di sant’Antonio” (anche se oggi con tale nome si intende l’Herpes zooster, malattia virale a carico delle terminazioni nervose). 
Per questo motivo all’ordine fu concessa la possibilità di allevare dei maiali per conto proprio. Queste bestie, riconoscibili perché munite di una campanella legata al collo, erano poi mantenute a spese della comunità.
 E’ così che, nell’iconografia popolare, oltre agli animali domestici, a sant’Antonio vengono associati, fra gli altri simboli, anche un fuoco e una campanella.
Il culto di sant’Antonio si è esteso in tutto il territorio nazionale, in particolare in ambito rurale.
Come ci ricordano Gian Paolo Borghi e Vanna Zoboli in ‘Segni di religiosità popolare a Bondeno e nell’Alto Ferrarese’ (catalogo della mostra documentaria del 2005), il 17 gennaio, oltre alla benedizione, agli animali era prestata una cura particolare: venivano abbondantemente rifocillati e sottoposti ad una non comune pulizia. 
Per non recare offesa al patrono, nel giorno di sant’Antonio gli animali della stalla non erano in alcun modo impiegati nei trasporti o nei lavori campestri, né venivano tanto meno macellati.
Molto nota è l’invocazione che gli era rivolta nelle nostre campagne.

Sant’Antòni dal busghìn (diminutivo di busgatt, maiale, ndr)
s’an gh’è pan e s’an gh’è vin

s’an gh’è légna in dal granàr

Sant’Antòni cum’ égna da far?

Sant’Antonio del maialino (in alcune versioni del campanellino, ndr) / se non c’è pane e non c’è vino / se non c’è legna nel granaio / Sant’Antonio come dobbiamo fare?

A metà gennaio le riserve di cibo e di legna dell’anno precedente cominciavano a scarseggiare, per cui in una economia rurale basata quasi esclusivamente sulla sussistenza, questa fase dell’anno, in attesa dei primi raccolti primaverili, poteva essere vissuta con una certa ansia.
Il santo veniva pure invocato per ritrovare gli oggetti smarriti e, a Ferrara il 17 gennaio, ricorrenza nota anche come Vciòn, il vecchione, era il giorno in cui si facevano doni ai bambini, soprattutto ai maschi.

Maurizio Andreotti, agronomo ferrarese e studioso di agricoltura e tradizioni locali. 

I gettoni degli amministratori, un promemoria per il nuovo anno

Sui giornali, e anche nella rete, nelle settimane scorse si è parlato con insistenza dei gettoni degli amministratori pubblici, da Roma fino alle più remote periferie dello stivale, a volte a ragione, altre un po’ meno, a volte, ancora, a torto. Se n’è parlato con insistenza, ma il dato preoccupante è che si rimane alla superficie del problema e così, dopo un po’, tutto va nel dimenticatoio e la pubblica opinione lasciata a periodiche e cicliche arrabbiature. E la questioni restano insolute.
In pochi continuano a sottolineare e a richiamare la ruggine del modello organizzativo della pubblica amministrazione, le molteplicità delle sovrastrutture nei livelli istituzionali e gli eccessi degli enti e delle società di gestione della cosa pubblica.
Infatti ci troviamo di fronte ad una mastodontica macchina pubblica quasi impossibile da gestire nei diecimila meandri in cui si sviluppa, e anche ad una periferia dei territori pieni di incongruenze, di farraginose relazioni, di spezzettamenti, di ruoli e funzioni allocati in siti impensabili e, quindi, siamo di fronte ad un marasma difficilmente dipanabile.
Anche l’informatica più avanzata, i software e gli hardware di nuova generazioni e le più avanzate strumentazioni del web non riescono quasi più ad affrontare un caos da big bang.
Non è più possibile avere più di ottomila municipi, più di ventimila municipalizzate e partecipate, decine di migliaia di consulenze, autonomie e statuti speciali disseminati ovunque, pezzi di pratiche e di procedure dormienti nei corridoi degli uffici pubblici e quegli intrecci che fanno impazzire il cittadino, ormai sfinito dal ‘pellegrinare’ da un ufficio all’altro per un certificato e un’autorizzazione.
Nel riportare questi fatti ci si ferma solo a quanti soldi prendono, se troppo o troppo poco, i tantissimi mandarini incuneatisi nelle burocrazie pubbliche, oltre alle ricollocazioni dei fine mandati di amministratori e dirigenti.
Certo non è un bel vedere, anche per le storture e i privilegi di alcune nicchie di cui si sente di questi tempi, ma quello che serve è altro. Serve alleggerire e snellire la macchina e l’organizzazione. Serve trovare la giusta dimensione per le governance, servono vere competenze, individuare gli obiettivi, un linguaggio comune, dare struttura ai costi, riallocare le risorse, avere le certezze e quanto serve per l’efficienza e per l’economicità, oltre all’efficacia.
Da non dimenticare l’auditing, e chi non ci sta può restare a casa. Parole sante, direbbero i più, ma quante volte le abbiamo sentite e dopo tutto come prima, o quasi? Ferrara, Cuneo e Verona comprese.
E’ vero che il dire spesso non sta nel fare, che resistere ormai è il tema dominante per non intaccare ataviche incrostazioni e fortezze cristallizzate, ma dobbiamo sapere tutti che se rimaniamo ancora così non ci resterà che allargare le braccia e rassegnarci al peggio.
La sfida sta nel cambiare, nel cambiare verso una strada possibile. Ma quanta fatica, anche nel nostro domestico.

IMMAGINARIO
Riuso in tavola.
La foto di oggi…

Creatività che combatte lo spreco e dà nuova vita alle cose. E’ l’idea, raccontata per immagini, della mostra “La tavola del riuso” alle pareti del bar-ristorante “381, storie da gustare”. Al centro dell’obiettivo due laboratori creativi fatti per i soci della Coop tra settembre e dicembre scorso. Con gli studenti del liceo artistico Dosso Dossi che portano a realizzare oggetti per tavola e cucina da materiali di scarto e quelli dell’istituto alberghiero Vergani per la proposta di ricette a base di avanzi. Il risultato è documentato dagli scatti dei ragazzi del centro Area Giovani del Comune di Ferrara. In piazzetta Corelli 24, fino al 7 febbraio, ore 11-15.30 e 18.30-22.30, chiuso domenica e lunedì pomeriggio.

OGGI – IMMAGINARIO FOTOGRAFIA

Ogni giorno immagini rappresentative di Ferrara in tutti i suoi molteplici aspetti, in tutte le sue varie sfaccettature. Foto o video di vita quotidiana, di ordinaria e straordinaria umanità, che raccontano la città, i suoi abitanti, le sue vicende, il paesaggio, la natura…

[clic sulla foto per ingrandirla]

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“Tavola del riuso” il titolo della nuova mostra fotografica al 381 di piazzetta Corelli a Ferrara
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Materiali di scarto diventano nuovi oggetti (foto Area giovani di Ferrara)
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Laboratori di creatività anti-spreco raccontati dai ragazzi-fotografi di Area giovani

GERMOGLI
‘O fesso!
L’aforisma di oggi…

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la giornata…

Guardiamoci da chi parla sempre, diffidiamo da chi parla a vanvera, ascoltiamo chi parla poco.

“L’ignorante parla a vanvera, L’intelligente parla poco, ‘O fesso parla sempre”. (Totò)