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Giorno: 19 Gennaio 2015

Speciale Biografilm: “Frank” al cinema Boldini

da: Arci Ferrara

Prosegue la rassegna dedicata al Biografilm mercoledì 21 gennaio alle ore 21.00 con il film di Lenny Abrahamson

Per un giovane aspirante musicista è una fortuna finire a suonare con Frank, o un terribile guaio? Perché Frank non è solo il leader di una band d’avanguardia dal nome impronunciabile, i Soronprfbs. Frank non è solo un genio della musica. Frank ha un vezzo inquietante: porta una gigantesca maschera di cartapesta. Forse è un pazzo, forse un profeta. Ma dopo aver lavorato con lui non sarai mai più lo stesso.

Liberamente ispirato a Frank Sidebottom, alter ego del comico e musicista britannico Chris Sievey, e ai cantautori Daniel Johnston e Captain Beefheart, questa vicenda ci porta sul confine tra genio e follia, per celebrare la vita ai margini. Sotto la maschera di Frank l’acclamato attore Michael Fassbender.

Il film verrà proiettato in lingua originale con i sottotitoli in italiano.

La rassegna terminerà mercoledì 28 gennaio con il film vincitore del Gran Premio della Giuria alla mostra del Cinema di Venezia – THE LOOK OF SILENCE di Joshua Oppenheimer.

Ingresso 5 euro.
Per il programma completo – www.cinemaboldini.it

Alluvione, l’assessore regionale Costi replica alla Lega Nord

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Alluvione – L’assessore regionale Palma Costi replica alla Lega Nord: “Nessun ritardo, nessuna lentezza. Già iniziati i risarcimenti ai cittadini. Proroga dei termini per presentazione della domande per le imprese”

«Nessun ritardo, nessuna lentezza. Le risorse ci sono, tanto che stiamo già risarcendo i danni ai beni mobili dei cittadini colpiti e ora stiamo attendendo le richieste delle imprese».
Cosi l’assessore regionale alle Attività produttive e alla Ricostruzione post sisma Palma Costi ha replicato alle critiche della Lega Nord su presunti ritardi sullo stato delle procedure per risarcire i danni causati dall’alluvione che ha colpito il territorio modenese lo scorso 19 gennaio.
«Adesso è necessario accelerare sulle richieste di rimborso da parte delle imprese che hanno subito danni: stiamo proprio in queste ore lavorando alla definizione di una proroga del termine fissato al 28 febbraio», ha aggiunto l’assessore Costi.
Nel dicembre scorso, i Comuni avevano concluso le istruttorie relative alle 2.550 domande di contributo pervenute, 400 delle quali sono già state liquidate per 1 milione e 880 mila euro. Altre 1000 domande in pagamento entro il mese di gennaio.

Il Sindaco ringrazia i ragazzi del Servizio Civile Nazionale

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

A nome dell’Amministrazione Comunale, il Sindaco Marco Fabbri desidera ringraziare sentitamente i due ragazzi che hanno svolto il Servizio Civile Nazionale presso la Casa di riposto “Aniceto Nibbio” e gli altri due giovani titolari di un analogo progetto svolto presso il Centro adolescenti “Circauncentro”. Pertanto a Laura Zamboni (22 anni) e a Stefano Gambalonga (25 anni) sono rivolte espressioni di viva gratitudine per l’impegno profuso nell’ambito del progetto “Un anno da ricordare insieme agli anziani”, in affiancamento alle attività dell’animatrice e del personale della struttura. Analogamente ad Elena Buzzi (22 anni) e ad Andrea Fantinuoli (25 anni), che per un anno hanno coadiuvato gli educatori del centro comunale per gli adolescenti e nei campi solari estivi, grazie al progetto “Non solo compiti”, sono indirizzati sentimenti di profonda riconoscenza per la dedizione mostrata. “Questi giovani sono un esempio di grande attaccamento ai veri valori della vita – commenta il Sindaco Marco Fabbri -, dalla solidarietà, all’amicizia, dal volontariato, alla passione in ciò che si fa al servizio del prossimo. Rinnovando loro sentita gratitudine per l’impegno e per lo spirito con cui hanno condotto l’anno del servizio civile, sono certo che sapranno fare tesoro di questa esperienza, stimolando tanti altri giovani a seguire i loro passi.”

Parte il Laboratorio Teatrale Comunitario

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

A breve si alzerà il sipario sul Teatro Comunitario, il nuovo, importante progetto di laboratorio teatrale, che ha preso le mosse dall’esperienza della Community Lab, frutto di un lavoro di rete, finanziato dalla Regione Emilia Romagna, con il sostegno dell’Asl, della Provincia, del Comune e delle associazioni femminili del territorio. Sulla scorta di quell’esperienza decisamente positiva e costruttiva è stato dunque illustrato questa mattina, nel corso di una conferenza stampa svoltasi a Palazzo Bellini, il nuovo progetto di teatro comunitario, finanziato dall’Amministrazione Comunale, sotto il coordinamento di Natasha Czertok, pedagoga e regista, responsabile del Teatro Nucleo di Pontelagoscuro. “Quest’anno, oltre alle iniziative promosse in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne – ha dichiarato Patrizia Buzzi, responsabile dell’Assessorato alle Pari Opportunità e Pubblica Istruzione -, in prossimità del mese di marzo dedicato alla donna, abbiamo messo in cantiere anche questo lavoro, che abbraccia esperienze e persone diverse. Si tratta di una forma di teatro sperimentale – ha aggiunto Buzzi -, che fa leva sul sociale e punta raccontare e a condividere storie di vita comune.” Giovedì 22 gennaio alle ore 17.30 nella scuola primaria di Via Fattibello si svolgerà il primo dei 12 incontri del laboratorio teatrale a partecipazione libera e gratuita. “Il teatro comunitario, nato in Argentina negli anni ’80 – ha specificato Natasha Czertok – mira all’integrazione della comunità attraverso la recitazione, il canto e la danza e si basa sull’integrazione intergenerazionale, sul recupero della memoria collettiva. Il mio ruolo sarà quello di coordinatrice del progetto, con l’affiancamento di Greta Marzano, attrice e pedagoga teatrale.” L’Assessore alle Pari Opportunità Alice Carli, mettendo in risalto il lavoro fondamentale svolto dalla Commissione Pari Opportunità, ha ringraziato “tutti coloro che condividendo questo nuovo progetto porteranno il loro entusiasmo e le loro idee per la crescita del territorio, per migliorare la coesione sociale, creando nuove stimolanti occasioni di aggregazione, che sono motivo di arricchimento culturale.” Dalla conferenza stampa è partito un appello rivolto a tutti, uomini, donne, giovani e meno giovani a partecipare al Teatro Comunitario, che si avvale della collaborazione di UDI-Spazio Donna, CIF, Cooperative Sociali Girogirotondo e Work and Services, Coordinamento donne SPI-CGIL e Cittadine. E’ poi intervenuta Ornella Farinelli (UDI-Spazio Donna e Coordinamento donne SPI CGIL), che ha ringraziato l’Assessore Alice Carli “sensibile alla nostra richiesta di sviluppare l’esperienza positiva della Community Lab, attraverso un teatro che porta a riflettere e a comunicare esperienze di vita ed emozioni. E’ uno strumento efficace per arricchire il bagaglio culturale della comunità, riflettendo sui bisogni e sulle problematiche della gente.” Laura Luciani, vice-presidente del Centro Italiano Femminile (C.I.F.), allacciandosi alle parole di Farinelli, ha aggiunto che “all’inizio il CIF era un ambiente chiuso, ma il suo obiettivo è quello di operare nel sociale e grazie al laboratorio teatrale comunitario e prima ancora grazie alla Community Lab abbiamo avuto lo sprone ad aprirci e a rapportarci con tutte le realtà sociali e con le altre associazioni del territorio. L’esperienza teatrale è veicolo di benessere e di crescita per la comunità.” Alla conferenza stampa erano presenti anche Liberata Morra, della Coop. Girogirotondo, in qualità di componente della Commissione Pari Opportunità e Nicola Dall’Oca ed Elena Buzzi, entrambi educatori del centro adolescenti “Circauncentro”, che parteciperà fattivamente agli incontri del laboratorio teatrale che si svolgeranno, sino al 7 maggio prossimo, tutti i giovedì sera nella scuola primaria di Via Fattibello. Per informazioni, si può telefonare all’Assessorato alle Pari Opportunità e Pubblica Istruzione (0533-318703-702) o inviare una mail a: pubblicaistruzione@comune.comacchio.fe.it

Tutti all’Acquedotto per il mercato del biologico e del naturale

da: organizzatori

Giovedì 22 Gennaio nuovo appuntamento settimanale con il Mercato dei Produttori Biologici e del Naturale in P.zza XXIV Maggio (Acquedotto) dalle 7.30 alle 14. Dopo l’ottimo risultato di Giovedì 15 Gennaio l’Associazione BioPerTutti torna in piazza con 18 bancarelle rendendo protagonista il Bio di qualità della provincia di Ferrara e dell’Emilia Romagna in generale. Tra le novità il liquore di liquerizia, le marmellate di frutti dimenticati e il pane di pasta madre con grani antichi. Saranno ospiti anche alcuni artigiani con opere di grande originalità. Il mercato, primo nel suo genere per la città di Ferrara vuole offrire ai consumatori la possibilità di fare la spesa settimanale-BIO completa. La filiera corta garantisce la genuinità e bontà dei prodotti e la vendita ad un prezzo equo e sostenibile rendendo il biologico accessibile a tutti.
L’iniziativa inoltre ha un servizio di informazione per approfondire i valori del Bio e apprezzare ciò che si acquista.

Tenzone Aurea 2015 all’Ente Palio città di Ferrara

da: ufficio stampa Ente Palio città di Ferrara

“Una sfida che prende forma, per l’Ente Palio e per la città di Ferrara”. Con queste parole il presidente dell’Ente Alessandro Fortini ha commentato l’assegnazione del bando per l’organizzazione della Tenzone Aurea, il Campionato Nazionale di Serie A di Sbandieratori e Musici.
La candidatura di Ferrara a “Capitale delle Bandiere” era nata nello scorso settembre, dopo l’edizione 2014 della Tenzone a Lecce ed ha trovato, in poco tempo, il sostegno del Comune di Ferrara e degli operatori turistici.
Il Comune ha infatti già stanziato 25.000 euro per sostenere l’organizzazione della manifestazione ed ha messo a disposizione gli spazi per lo svolgimento delle gare.
Nel contempo, il Consorzio Visit Ferrara ha espressamente dato disponibilità per offrire ospitalità alle squadre, provenienti da tutta Italia, che giungeranno a Ferrara fra l’11 e il 13 settembre prossimo. Un’occasione per far conoscere Ferrara e le sue bellezze ad un vasto pubblico: sono attesi infatti circa 2.000 atleti e un altro migliaio di persone – famiglie e tifosi – che seguiranno la kermesse di bandiere e musici.
La Tenzone torna quindi a Ferrara dopo 8 anni – l’ultima edizione svoltasi in città risale al 2007 – e quando saranno presenti tutte le squadre di Ferrara sul campo di gara: l’Ente Palio di Ferrara (che accoglie Borgo San Giacomo, Borgo San Giorgio, Rione San Benedetto e Rione San Paolo), Borgo San Giovanni, Borgo San Luca, Rione Santa Maria in Vado e Rione Santo Spirito.
Per tre giorni tutti le Bandiere coloreranno Piazza Municipale, Piazza Savonarola, Giardino delle Duchesse e il Listone, con eventi sportivi e culturali collegati alla manifestazione.

A Unife parte il nuovo ciclo di discussioni “Cosa succede in città? Scienze sociali e problemi del presente”

da: ufficio stampa comunicazione ed eventi Unife

Primo appuntamento mercoledì 21 gennaio con il seminario “Città, politica e spazi della sociabilità”

Al via mercoledì 21 gennaio alle ore 17.30 il nuovo ciclo di discussioni “Cosa succede in città? Scienze sociali e problemi del presente”, promosso dal Laboratorio di Studi Urbani
del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Ferrara, diretto dai Professori Alfredo Alietti e Giuseppe Scandurra.
“Città, politica e spazi della sociabilità”. E’ questo il titolo del primo dei cinque seminari che si terranno da gennaio a maggio 2015, all’Arci “Bolognesi” di Ferrara, (p.zza San Nicolò 6a), che vedrà la presentazione del libro “A casa del popolo. Antropologia e storia dell’associazionismo ricreativo” di Antonio Fanelli, (Donzelli, 2014), che tratta della storia delle culture politiche e del
tempo libero nell’Italia del dopoguerra.
A discuterne con l’autore saranno Marco Fincardi dell’Università di Venezia e Massimo Maisto, Vicesindaco di Ferrara, con il coordinamento di Caterina Satta e Giuseppe Scandurra del Laboratorio di Studi Urbani di Unife.
Domanda centrale del seminario sarà: “chi interpreta oggi il ruolo che hanno avuto storicamente le case del popolo nel ferrarese?”. Come ci spiegano gli organizzatori…“Nel corso della loro lunga storia le case del popolo, costruite e gestite dai lavoratori, hanno saputo organizzare, mediare e integrare i conflitti sociali, le frizioni (città-campagna; centro-periferia; nativi-immigrati), le tensioni di genere e le distanze generazionali, favorendo forme collettive e vitali di connessione fra mutamento dei consumi, identità locali e attivismo politico: qualcuno ha ereditato queste funzioni?”
Dopo il seminario si terrà inoltre la proiezione video a cura di Iperurbs e Djset Corpsession.

Per informazioni: Carlotta Cocchi 0532/293554 – 338/6195391

“Il Cinema e l’Altro” A Unife una rassegna cinematografica per esplorare la diversità organizzata dall’Associazione Ferrarese Universitaria de li 4S

da: ufficio comunicazioni ed eventi Unife

Al via da domani, martedì 20 gennaio, la rassegna cinematografica “Il Cinema e l’Altro”, realizzata dagli studenti dell’Associazione Ferrarese Universitaria de li 4S, grazie al Fondo Culturale dell’Università di Ferrara, che si svolgerà fino al 24 febbraio 2015.

L’iniziativa, che ha l’obiettivo di esplorare il tema del diverso, l’altro, lo straniero, è suddivisa in sei appuntamenti che si tengono tutti alle ore 15 nell’Auditorium del Complesso di Santa Lucia, (via Ariosto, 35).
Si parte quindi martedì 20 gennaio con la proiezione del film “L’enigma di Kaspar Hauser” di W. Herzog del 1974, per proseguire martedì 27 con “Dersu Uzala, il piccolo uomo delle grandi pianure” di A. Kurosawa del 1975 ed il 3 febbraio con “Je t’aime moi non plus” di S. Gainsbourg del 1976. Martedì 10 sarà la volta di “The elephant man” di D. Lynch del 1980, mentre il 17 febbraio protagonista dell’incontro sarà il film “Il silenzio sul mare” di T. Kitano del 1991.
A chiudere la rassegna martedì 24 febbraio il workshop “Il diverso, l’altro, lo straniero nel cinema”, in cui sarà affrontato il tema della diversità nella storia del cinema, con la proiezione di alcune scene tratte dalle pellicole di ogni appuntamento.

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Ferrara e le “geometrie variabili”

da: ufficio stampa Partito Democratico Ferrara

I processi di riforma dei livelli istituzionali in corso nel nostro Paese stanno alimentando una grande discussione, e non solo a Ferrara, che fa emergere tanti punti di vista e svariate opinioni sulle proposte in campo. Tutte importanti e legittime. Discutere fa bene, in particolare, nei momenti di grande cambiamento o di passaggio da una forma istituzionale conosciuta ad un’altra ancora da costruire e da verificare nel suo funzionamento.
Mi chiedo se il pescatore di Goro o l’ingegnere della VM di Cento, l’insegnante della scuola o l’agricoltore di Argenta o l’operatore turistico di Ferrara, il professionista o il cassintegrato siano interessati da questa discussione e quale soluzione ai problemi quotidiani possano trarne.

E’ bene ricordare ed essere consapevoli, tuttavia, che la fase attuale è segnata da una peculiarità diversa dai processi precedenti. Oggi, infatti, siamo chiamati a confrontarci non per decidere di un nuovo livello istituzionale ma, al contrario, per ridurne il numero cercando di trovare, possibilmente, un nuovo assetto e un nuovo punto di equilibrio.
La consapevolezza di questo passaggio pare determinante nel considerare l’attuale fase tutta nuova e tutta da esplorare. E dunque la prudenza e la saggezza devono farci da guida in questo percorso sconosciuto.
Ciò che vorrei non succedesse, invece, è fare una discussione con la Regione di cosa sarà la provincia di Ferrara o di Piacenza o di Bologna esclusivamente in base al fatto che essendoci meno risorse per mantenere le strutture istituzionali conosciute, noi ci lanciassimo in spericolate proiezioni senza valutare in modo approfondito i punti di forza e di debolezza di ogni nostra realtà provinciale, Bologna compresa che è diventata nel frattempo Città metropolitana.

Non si tratta, quindi, di lasciarci prendere dal panico azzardando ipotesi infondate come quelle che vedrebbero il nostro territorio smembrato, in ambito sanitario, e io sarei tra quelli che contrasterebbe tale ipotesi ma, al contrario, di decidere assieme ai nuovi organismi regionali come riorganizzare livelli e funzioni a partire dal mantenimento dell’unitarietà dei territori.

Le “geometrie variabili” nella pratica consolidata a livello europeo indicano la possibilità di un approccio diversificato ad alcune politiche e ad alcuni problemi condivisi.

Ecco credo che la definizione di “geometrie variabili” applicata alla soluzione delle problematiche del nostro territorio possa essere efficace ed è altrettanto ovvio che nei settori deboli o siamo in grado di rafforzarci o soccomberemo nel confronto.
E allora il punto è il seguente: ma Ferrara può far valere punti di eccellenza in alcuni ambiti? Può farlo per alcuni settori produttivi? Io do una risposta positiva e penso che dobbiamo partire da questa discussione. Approfondendo e alla fine scegliendo cosa fare.
Quale può essere, dunque, il “marchio di qualità” ferrarese sul quale basare questa riflessione?
Ad esempio, Ferrara è l’unico territorio nazionale che ha il riconoscimento UNESCO per la città, il territorio e la costa.
Certo, questo significa non guardare in una sola direzione; cioè solo verso Bologna anche se mi rendo conto che con il capoluogo di regione noi ferraresi abbiamo molte relazioni (infrastrutture aeroportuali, ferroviarie, trasportistiche su gomma, fiera) utilizzate dai nostri cittadini ma anche attività e scambi di relazioni industriali, di lavoro per migliaia di cittadini, di servizi pubblici, ecc.

Nel contesto attuale però, come ho già detto, i nodi da sciogliere sono ancora numerosi e dunque per opportunità, sarebbe addirittura sbagliato guardare verso una sola direzione.
Le incognite ancora aperte, tanto per citarne alcune, riguardano la città metropolitana, le riorganizzazioni dei settori e delle funzioni fino a pochi mesi fa in capo alle province e che nell’arco di qualche mese dovranno trovare un nuovo assetto e una nuova configurazione tra i diversi livelli istituzionali rimasti e le unioni dei comuni.

Tutte queste opportunità che ad esempio ho citato potrebbero essere approfondite con la Regione per migliorare i collegamenti, sia per passeggeri che per merci, anche attraverso investimenti migliorativi e implementativi in un’ottica di scambio positivo per Ferrara anche nel campo del reinsediamento di attività imprenditoriali. Inoltre, dato che Ferrara confina con altri territori della regione, alcuni dei quali ormai indisponibili se non impossibilitati ad offrire aree industriali e/o artigianali il vantaggio, dal momento che noi invece disponiamo di aree bonificate e di aree attrezzate, per il nostro territorio sarebbe evidente.
Stesso ragionamento, per analogia, può essere sviluppato in diversi settori come in quello turistico culturale e ambientale, nell’agro alimentare, in quello chimico o della industria meccanica di precisione, dove cioè possonoemergere delle eccellenze e delle specializzazioni e conseguentemente profili professionali di manodopera importanti. E dunque qualità del lavoro e formazione professionale.
Pertanto non si tratta di definire nuovi assetti geografici: questo sarebbe un errore madornale anche per il peso che potrebbe avere la storia di ognuna delle realtà territoriali. Si tratta invece di valutare come ogni singolo territorio provinciale potrà collaborare e misurarsi con gli altri e in alcuni settori guardando anche fuori dai confini regionali mettendo in campo le capacità, le competenze e le eccellenze che ognuno ha in dotazione.

Il Cinema Ritrovato: Barry Lindon in sala, solo per una sera

da: ufficio stampa Apollo Cinepark

L’Apollo Cinepark, in collaborazione con la Cinetaca di Bologna, nell’ambito de “Il Cinema Ritrovato”, propone per martedì 20 gennaio alle ore 20.30 Barry Lyndon, (GB/1975) di Stanley Kubrick (184′). Restaurato da Warner Bros il film verrà proiettato in versione originale con sottotitoli in italiano.

Dal “romanzo senza eroe” di William M. Thackeray (1844), sceneggiato dallo stesso Kubrick, Barry Lyndon è il Settecento percorso come un museo di cera (l’incarnato dei volti, il lume delle candele), come un colto sprofondamento allucinatorio nella pittura d’epoca: siamo in un salotto di Gainsborough, in un giardino di Watteau, seduti a una tavola di Hogarth. Vivono, questi tableaux, vivono ansiosamente di ambizioni fallaci, rovine annunciate, sentimenti corrotti, disillusioni, soprusi, umiliazioni: e l’impossibile ascesa dell’avventuriero Redmond Barry, che sposa l’aristocratica Lady Lyndon, “traccia una parabola che conduce al nulla” (Michel Ciment). A Thackeray, grande scrittore inglese in quegli anni Settanta poco ricordato e poco tradotto (e pure oggi…), Kubrick si avvicina con semplicità e trasparenza: “Amavo la vicenda e i personaggi di Barry Lyndon, e mi parve possibile farne una trasposizione senza distruggerlo”. Inventa per Barry solo un diverso finale, restituendo però a Thackeray la battuta che chiude il film – capolavoro d’ironia tragica che potrebbe funzionare, in fondo, come exergo o nota in calce a tutto il cinema di Kubrick.

Antonio Farnè presenta “Varie ed eventuali” di Sergio Angeli pubblicato dalla casa editrice ferrarese Festina Lente Edizioni

da: Festina Lente Edizioni

Non si definisce scrittore bensì “scrivente”, e la differenza – ci tiene a sottolinearlo – non è solo lessicale ma sostanziale, Sergio Angeli, sarcastico giornalista che ha recentemente pubblicato il libro Varie ed eventuali, una divertente e arguta raccolta di aforismi, massime, epitaffi, calembour, nonsense e altri giochi di parole, che giovedì 22 gennaio 2015, alle ore 18, a Bologna, presso il Teatro Guardassoni (Collegio San Luigi), in via Massimo D’Azeglio 55, verrà presentato ufficialmente e dove, oltre all’autore, parteciperanno il presidente dell’Ordine dei giornalisti Emilia-Romagna Antonio Farnè, l’attrice Paola Contini e il vignettista Fleo.
Se il titolo di un libro deve essere in sintonia con il contenuto, Varie ed eventuali bene si addice a questa raccolta di aforismi in cui si sorride su tutto o quasi.
“Varie ed eventuali” è infatti una formula, usata e abusata, praticamente presente a chiusura dell’ordine del giorno di quasi ogni tipo di riunione, sia questa quella del condominio o quella di una grande società per azioni, e sta ad indicare il momento in cui qualsiasi argomento può essere posto sul tappeto e liberamente discusso. Insomma, a farla breve, è l’estremo baluardo della democrazia.
Dunque nulla di più adatto a un repertorio di testi che, per quanto concisi e lapidari, toccano con ironia i più svariati aspetti del vivere sociale e delle umane inclinazioni.
Ricchi di sostanza ma poveri di parole e dunque, per la loro estrema stringatezza, adatti a una lettura al tempo stesso veloce ma saziante, la carica di umorismo di questi aforismi è un ottimo antistress per affrontare al meglio, cioè con un sorriso, questi nostri giorni, così dinamici e convulsi, per non dire frenetici, dove il tempo, a prescindere da ciò che si deve fare, per definizione scarseggia sempre.
Sorridere fa bene all’anima, saper sorridere, ridendo anche di noi stessi e dei nostri difetti, è una virtù preziosa da coltivare e a cui non bisogna rinunciare. Recenti fatti di cronaca ci hanno purtroppo fatto capire come umorismo e democrazia siano intrinsecamente legati e quali siano i rischi che una società o una cultura corrono quando si perde la capacità dell’ironia, e, se così è, mai come ora le “varie ed eventuali” non sono per nulla eventuali bensì essenziali per un cammino di civiltà.
Godibilissime e azzeccate infine le numerose illustrazioni a corredo di Alfio Leotta (Fleo).
“Varie ed eventuali. Aforismi, epitaffi, massime, calembour, nonsense e altri giochi di parole”, di Sergio Angeli e con le illustrazioni di Alfio Leotta (Fleo), è edito da Festina Lente Edizioni, ed è reperibile presso tutte le librerie di buona volontà o direttamente presso la casa editrice.

L’INTERVISTA
Vincenzo Spampinato: ‘venditore di nuvole e sogni’ con Dalla, Battiato e i Rondò

Vincenzo Spampinato è presente sulla scena artistica sin dagli anni Settanta in qualità di autore, musicista, interprete, cultore di discipline quali danza (ha alle spalle anni di studio di mimo), teatro e ogni forma artistica che gli possa creare stimoli e interesse. Tra i suoi tanti successi ricordiamo “E’ sera”, “Battiuncolpo Maria”, “Voglio un angelo”, “L”, “Napoleone”, “I separati”, “L’amore nuovo”, “Milano dei miracoli”, “Bella don’t cry”, “Campanellina” e “La tarantella di Socrate”.

Contemporaneamente alla sua carriera di cantante, lavora come autore per Viola Valentino, Riccardo Fogli, Patrizia Bulgari, Fausto Leali, Irene Fargo e Milva. Tra i tanti successi: “Torna a sorridere”, “Sulla buona strada” (Sanremo 1985) e “Per Lucia” (Eurofestival 1983), portate al successo da Riccardo Fogli, “Sola e Arriva”, “Arriva” (Sanremo 1983), eseguite da Viola Valentino, inoltre, con Maurizio Fabrizio ha scritto la sigla degli spot televisivi del settimanale Sorrisi e canzoni.
A partire dalla fine degli anni ’80 ha pubblicato numerosi album raffinati e innovativi, coinvolgendo artisti quali Lucio Dalla, Franco Battiato e i Rondò Veneziano.

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Locandina dello spettacolo

Attualmente è in tour nei teatri con “Venditore di nuvole” e con lo spettacolo musicale “Il canto antico delle stelle”, accompagnato dalla Piccola Orchestra del Sole, che recentemente è stato rappresentato nello splendido scenario del Teatro Garibaldi di Modica (RG). Spampinato, in questo nuovo spettacolo, interpreta alcune tra le più belle melodie del Natale, dai classici italiani a quelli stranieri fino alle canzoni in lingua siciliana. L’obiettivo è quello di ritrovare la magia della festa, il senso religioso e spirituale del Natale di qualche tempo fa, tra giochi di luce, elementi scenici e suggestioni musicali.

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Locandina del tour

“Venditore di nuvole” è il titolo dello spettacolo che da quattro anni stai portando in giro per l’Italia, dove tra citazioni, filmati, aneddoti e racconti inediti, proponi il tuo vasto repertorio in una sorta di percorso artistico e umano.
Ognuno di noi è (se vuole) “il venditore di nuvole o sogni”. Una vendita metaforica, dove si chiede soltanto di sognare in compagnia, in un Paese dove ormai tutti si credono creatori o padroni dei sogni degli altri. L’idea nasce dall’esigenza di presentarsi in maniera semplice e sincera al pubblico, che a parer mio è stanco dell’arroganza che si vede in giro e nei media.

Un musicista che vende nuvole e sogni ha ancora la possibilità di farsi apprezzare in una società sempre più chiusa ed egoista?
Credo che ogni essere umano, dunque anche noi suonatori, viva sempre in bilico sulla bilancia della qualità o quantità. Io spero sempre, di divertire gli ascoltatori con intelligenza. Non per fare il saputello, ma semplicemente perché la gente non è così stupida come ci vogliono far credere i reality.

intervista-vincenzo-spampinatoHai scritto brani per cantanti importanti, tra cui “Per Lucia” interpretata da Riccardo Fogli (Eurofestival ’83), cosa provi ad ascoltare le tue canzoni interpretate da altri?
Una grandissima gioia! Oggi si potrebbe spiegare o paragonare a quando condividono su Facebook una foto o un tuo pensiero. Per Lucia è stato il primo colpo di “piccone” sul muro di Berlino. Nonostante fosse ancora lontana l’ipotesi del crollo di quella vergogna di cemento e mattoni, ho voluto credere che (senza retorica) l’amore non si ferma davanti a niente. Ho voluto cantarla perché appartiene profondamente al mio vissuto musicale.

Hai detto che le canzoni una volta create camminano con le loro gambe, ma cosa si prova quando le si incontra all’improvviso?
Forse un effetto Dorian Grey. Non so perché, ma credo che le canzoni non invecchiano… sono immortali.

Lucio Dalla, Franco Battiato, due incontri importanti culminati con la loro partecipazione a “L’amore nuovo”, l’album della rinascita…
Ci è dato sempre di rinascere… in musica naturalmente. Ricordi la celeberrima song dei Beatles “With a little help from my friends”? Due cari Amici, mi hanno dato un piccolo grande aiuto.

Nel 1987 il tuo brano “Il mio grande papà” si classificato secondo allo Zecchino d’oro, quale è stata la genesi di quella canzone?
Visto che ero ormai grande per parteciparvi come cantante, non avendo altra scelta… beh diciamo la verità: l’ho scritta per mio figlio e per dirla come Gianni Rodari, un po’ anche per i figli degli altri.

Sino a qualche anno fa era normale entrare in una rivendita di dischi e interagire con altre persone. Cosa abbiamo guadagnato e cosa si è perso in cambio di un download da iTunes?
Anche la musica risponde ai sensi, a tutti i sensi: manca il tatto… col disco avevi sempre qualcosa di tangibile. Sarò un nostalgico ma mi manca tantissimo il vinile.

Hai vinto l’11 edizione del Festival della nuova canzone siciliana, con “Muddichedda muddichedda”, qual è la motivazione che giustifica la scelta del dialetto?
Quando ho paura, nostalgia, insomma sentimenti decisamente più forti, ho bisogno di parlare e cantare nella mia lingua, il Siciliano.

Quali progetti per il 2015?
Ho ripreso finalmente la scrittura e le registrazioni del nuovo album, che riuscirò a fare uscire quest’anno, senza spiegarti i mille problemi che ormai la discografia crea. Farò presto dei tour all’estero e un cd per il mercato internazionale. Attualmente non ho altri progetti, bisogna accontentarsi…

Video di “Muddichedda, Muddichedda” [vedi]

Leggi l’approfondimento: Dei e dintorni: gli album di Vincenzo Spampinato

L’APPUNTAMENTO
Tutti i problemi della democrazia

“La democrazia è un’anarchia degli spiriti sotto la sovranità della legge”, è stata questa definizione di Luigi Einaudi a ispirare il nuovo ciclo di incontri “La democrazia come problema”, organizzato dall’Istituto Gramsci e dall’Istituto di storia contemporanea di Ferrara alla Sala Agnelli della Biblioteca Ariostea. “In questo aforisma – ci spiega Fiorenzo Baratelli, direttore dell’Istituto Gramsci – sono ben sintetizzate le difficoltà, ma anche i vantaggi della democrazia. Tutto dipende dalle varie strategie per conciliare o miscelare di volta in volta l’anarchia degli interessi egoistici di ciascuno con la sovranità della legge, che deve rappresentare i principi della giustizia sociale e sostenere l’efficienza del corpo sociale”. Per questo, continua Baratelli, “la democrazia come regime politico e sociale è per le sue ragioni fondanti (suffragio universale, pluralismo, laicità, libertà, giustizia sociale, divisione dei poteri, principio di inclusione) un problema sempre aperto per l’instabilità e la precarietà che contraddistingue la sua vita quotidiana all’insegna del conflitto e della mediazione”.
Ma oltre alle problematiche insite nel concetto politico e filosofico, parlare di democrazia significa anche affrontare il contesto contemporaneo nel quale i regimi democratici operano, perciò “i temi che verranno affrontati cercano di comprendere un largo spettro di questioni che dovrebbero aiutarci a mettere a fuoco i problemi che ha di fronte la democrazia nel presente: globalizzazione selvaggia, presenza di fondamentalismi e terrorismi, emergere di nuovi attori nella politica internazionale che hanno sancito il declino della secolare egemonia dell’Occidente”.
Dopo il primo incontro introduttivo di venerdì 23 gennaio, con un saluto del sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani, la presentazione del programma e una pièce teatrale scritta da Piero Stefani, la prima conferenza sarà il 6 febbraio: “una lectio magistralis tenuta da uno dei nostri più grandi filosofi della politica, Salvatore Veca”, ci spiega ancora Baratelli. Poi, a partire dal 13 marzo fino al 27 novembre alle 17, “nessuna delle grandi questioni di questo tempo tumultuoso e, per molti versi, drammatico sarà esclusa: le ripercussioni della globalizzazione sulle istituzioni democratiche, la democrazia al tempo della rete, il rapporto tra democrazia, capitalismo e mafia, quello fra democrazia e crisi dello Stato sociale, le varie declinazioni istituzionali e concettuali della democrazia contemporanea, il rapporto difficile tra democrazia e religioni, l’idea di democrazia contenuta nella nostra Costituzione. Per affrontare tutti questi temi – sottolinea Baratelli – sono stati impegnati eccellenti personalità dell’ateneo ferrarese, come Giuliano Sansonetti, Paolo Veronesi, Giuditta Brunelli, Andrea Guazzarotti, ma anche esperti e studiosi noti a livello nazionale, come Carlo Galli, Tiziano Bonazzi , Federico Varese, Piero Stefani, Claudio Cazzola, Maura Franchi e Diego Carrara”.
Non rimane che un’ultima domanda: perché oggi c’è bisogno, ancora e sempre, di parlare di democrazia? Il direttore dell’Istituto Gramsci, citando Bobbio, parla di “promesse non mantenute della democrazia”: “è trascorso un quarto di secolo dalla caduta del Muro di Berlino. Nell’euforia di quell’evento, è stata messa in sordina la fragilità dei regimi democratici che si andavano affermando in varie zone del mondo. Oggi la democrazia ha vinto nello scontro con i regimi totalitari, ma non gode di buona salute, con questo ciclo ci interessa, più che escogitare soluzioni retoriche o demagogiche ai suoi difetti, sforzarci di capire le cause del suo malessere. Sarà così più facile individuare le vie e le proposte per contrastare la sua deriva.”

“La democrazia come problema”, in programma dal 23 gennaio al 27 novembre alle 17 presso la Sala Agnelli della Biblioteca Ariostea. Tutti gli incontri sono aperti al pubblico, mentre per gli insegnanti è previsto il riconoscimento di un credito formativo.

Il morbo del tempo

In “A casa”, il regista Antonio Costa affronta un tema difficile e delicato, quello della malattia senile e delle sue inevitabili conseguenze. Il film è raccontato con garbo, in una continua situazione di tensione, facendo temere che da un momento all’altro gli eventi possano avere un epilogo drammatico. Il rapporto di profondo affetto tra la madre e il figlio sacerdote è rivelato durante un viaggio in automobile, che si svolge attraverso spazi aperti senza alcun punto di riferimento o indicazione, come se si fosse in procinto di attraversare un confine, coinvolgendo lo spettatore.

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La locandina

Lo scopo del viaggio, apparentemente, sembra quello di portare l’anziana madre ad assistere alla messa ma, in realtà, il figlio sta per abbandonarla in un ospizio. Il racconto termina nella quotidianità della casa di riposo, tra la telefonata di un’infermiera distratta e il continuo tossire di un ospite. L’anziana donna segue il figlio all’interno del ricovero, anche se poco prima, in un momento di lucidità, gli aveva detto: “Portami a casa”.
La protagonista del film è la malattia, la si “sente” in ogni sequenza, in ogni inquadratura. La demenza senile, le sue conseguenze e la difficoltà ad accettarla, accentuano la disperazione del figlio, oramai conscio di avere perso la persona che conosceva e di trovarsi in bilico tra presente e passato, tra lucidità e oblio, tra il sottile confine che divide l’amore dalla disperazione.

Particolarmente indovinata la scelta dei brani musicali, non originali, che “accompagnano” il cortometraggio: “Stabat Mater” di Zoltan Kodialy e “Mata ai ni kurukarane” di Jonny Greenwood. La colonna sonora dona un senso di drammaticità continua, a volte stemperata dall’azione scenica, contribuendo a tenere viva la tensione narrativa.
Il film ha vinto il Premio speciale sezione corti al “Cervignano film festival 2013”, che si svolge nell’omonima cittadina friulana in provincia di Udine, il cui tema proposto era quello del “Cinema del confine e del limite”. La giuria ha premiato il lavoro di Costa con un’articolata motivazione: “A casa” affronta il tema proposto dal festival con grande originalità, interpretando in chiave inusuale il tema del confine. Da un lato, vediamo il confine tra lucidità e oblio, tra malattia e salute, tra presenza mentale e vacuità, testimoniato da una grande interpretazione di Milena Vukotic. Dall’altro, il limite della scelta dolorosa che si trova a varcare il figlio sacerdote nell’abbandonare la madre. Due intensi protagonisti, in bilico tra presente e passato, cristallizzati in un “non luogo” che rende oggettiva la loro condizione di figure di confine”.
Tra i protagonisti del film ritroviamo Milena Vukotic, la sensibile interprete dei film di Mauro Bolognini e Luis Buñuel, che dona alla storia l’espressione e la sofferenza del suo volto. L’attrice, disponibile a mettersi in gioco con i giovani registi, nello stesso periodo ha girato anche “Un amato funerale”, un cortometraggio scritto e diretto da Luca Murri, ambientato nello splendido scenario naturale di Nicosia in Sicilia.

“A casa” di Antonio Costa, con Milena Vukotic e Leonardo Castellani, dramma, Italia, 2012, 15 min.

Il film è visibile su Youtube [vedi]

IMMAGINARIO
Palestra all’aperto.
La foto di oggi…

Una palestra a cielo aperto. E’ quella messa a disposizione di tutti gli amanti dell’attività sportiva in mezzo all’aria e al verde, come quelli che corrono, camminano e fanno movimento sulle Mura alberate di Ferrara. Adesso ci sono attrezzi per sviluppare i pettorali, la panca coi pedali per rafforzare la resistenza, il chest per le braccia, l’hip per i fianchi. Il nuovo parco per l’attività fisica, gratuito e aperto a tutti, è stato appena inaugurato di fronte alla Casa degli Angeli, dove si uniscono via Orlando Furioso e corso Ercole I d’Este. A cura del Progetto di cooperazione transfrontaliera Italia Slovenia (Pangea) con Comune di Ferrara, Università e Soprintendenza per i beni architettonici.

OGGI – IMMAGINARIO SPORT

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Sportivi in azione con gli attrezzi davanti alla Casa degli Angeli, in fondo a via Orlando Furioso e corso Ercole I d’Este
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Palestra cielo aperto accanto alle Mura di Ferrara

Ogni giorno immagini rappresentative di Ferrara in tutti i suoi molteplici aspetti, in tutte le sue varie sfaccettature. Foto o video di vita quotidiana, di ordinaria e straordinaria umanità, che raccontano la città, i suoi abitanti, le sue vicende, il paesaggio, la natura…

[clic sulla foto per ingrandirla]

lavoro

ACCORDI
Blue Monday.
Il brano musicale di oggi

Ogni giorno un brano intonato a ciò che la giornata prospetta…

New_Order_KC1_2351_43_500Secondo i ricercatori e un’equazione messa a punto da Cliff Arnall, domani sarà il nostro Blue Monday: il terzo lunedì del mese, sufficientemente lontano dal periodo natalizio, consente di realizzare il lungo anno di fronte a noi.

(per ascoltarlo cliccare sul titolo)

New Order, Blue Monday

GERMOGLI
Gli altri siamo noi.
L’aforisma di oggi…

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la giornata…

Sono giorni molto tristi per il concetto di solidarietà. Dalla società civile alle parti politiche, la perdita di una sana, giusta e necessaria empatia preoccupa.

“Prima di giudicare un uomo cammina per tre lune nelle sue scarpe”. (Proverbio indiano)