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Giorno: 29 Gennaio 2015

“La natura, l’ambiente e il nostro nutrimento” ….nell’anno dell’EXPO

da: organizzatori

Inaugurazione Sabato 31 Gennaio 2015, ore 17.30, a cura di Francesca Mariotti, Silvia Greggio. “… incontri tra luoghi terre e sapori, parole e pensieri del nostro mondo, per accedere a nuove fascinazioni, nuove visioni incantate, racconti di dame e cavalieri del passato, incastonati nelle sfarzose architetture, da reinventare con nuovi sogni …”

Apertura: martedì e venerdì 17.00 – 20.00. Mercoledì e giovedì 11,00 – 14,00. Sabato su appuntamento.

Lo Spazio D’Arte L’Altrove ci crede , crede negli eventi e nelle iniziative che fanno fulcro sull’Italia creativa, sulla voglia di emergere e competere con le proprie risorse migliori, le eccellenze come si usa dire, del Made in Italy!! L’EXPO 2015 sarà una opportunità in più per dare vetrina a tutto ciò che nell’Industria e nell’Arte italiana avrà voglia di mettersi in gioco con la parte migliore di sè, il nuovo e il bello che la vena creativa italiana sa produrre al meglio, l’ingegno applicato alla nostra meravigliosa e rigogliosa terra, alla Natura che ne rende produttivo ogni angolo, e l’Arte culinaria che ne sa estrarre ed elaborare una gamma infinita di prodotti e di ricette, diversificandone le combinazioni in ogni paese e città, comune o regione, come nessun altro paese al mondo!
Lo Spazio D’Arte e l’Associazione culturale Olimpia Morata, che sempre ne promuove e patrocina le iniziative, saranno in questo anno 2015 promotori e ricercatori di tutto ciò che potrà dare un contributo a questo importante evento a partire da Ferrara, sede e città d’arte, Patrimonio dell’Umanità.
Francesca Mariotti e Silvia Greggio portano a Ferrara artisti che sapranno donarci opportunità di riflessione e conoscenza maggiore su quanto sta accadendo in tale direzione ed argomento.
Esporranno: Stefano Caruano, Elisa Macaluso, Claudia Ferrara, Mariano Moriconi, Alessandro Trani, Roberto Rossi, Christian Molin, Terry May, Alessandro Mazzuca e Dolores Cripezzi.
Ognuno porterà qualcosa da assaggiare dalla propria terra e Comune da assaporare insieme al l’aperitivo!
Vi aspettiamo

Il prof. Salvatore Pirozzi incontra i docenti del Basso ferrarese

da: ufficio stampa Comune di Ferrara

“Itinerari di qualità”. Secondo appuntamento al CFP di Cesta di Copparo

“Percorsi e storie di apprendimenti” è il titolo della lezione che il Prof. Salvatore Pirozzi terrà, venerdì 30 gennaio, ore 14.30-17.30 al CFP San Giuseppe di Cesta di Copparo. Secondo appuntamento del corso di formazione “Itinerari di qualità nelle IeFP: dall’esperienza alla conoscenza” è aperto ai docenti delle scuole del Basso ferrarese di ogni ordine e grado. L’incontro offre l’opportunità di ascoltare e confrontarsi con un insegnate che per oltre vent’anni ha lavorato esclusivamente, per scelta, in Istituti professionali. Un’esperienza fondamentale per dare la possibilità a Salvatore Pirozzi di ideare e attivare a Napoli il progetto Chance – Maestri di Strada, considerato uno dei più importanti esperimenti europei di scuola di seconda occasione e divenuto negli anni soggetto ispiratore per molte altre esperienze simili in tutt’Italia.

Associazione Italiana FootGolf: Marco Esposito si aggiudica la 1^ tappa

da: ufficio stampa AIFG

Grande successo per la prima tappa del Campionato Italiano di FootGolf per la stagione 2015 della AIFG – Associazione Italiana FootGolf (www.footgolf.it).
Nello splendido scenario del Golf Club “Terre dei Consoli” di Monterosi (VT) si sono sfidati ben 119 atleti (su 124 iscritti) provenienti da tutta Italia.
Ha vinto la gara individuale Marco Esposito del Sorrento FootGolf con un ottimo 69. Nonostante il forte vento che ha imperversato per tutta la giornata, il bravo giocatore sorrentino è riuscito a terminare il percorso con tre colpi sotto il par. Buona anche la prestazione di Andrea Giudici (FootGolf Brianza), secondo classificato con 70 colpi, e di Mirko Lijoi (Roma Footgolf), terzo classificato con 71 colpi.
Nella categoria over 45 il podio è tutto romano: ha vinto Claudio Zappalà (Roma FootGolf United) con il punteggio di 76, davanti a Luca Frezzotti (Roma FootGolf United) con 79 e Roberto Casalino (Roma FootGolf) con 82 colpi.
Nella categoria femminile ha vinto Lara Nasci (FootGolf Ferrara) con 102 colpi, seconda Cristina Zaccardi (Vasto FootGolf) con 104 e terza Marika Tiberio (Vasto FootGolf) con 106 colpi.
Nella categoria Juniores la vittoria è andata a Gabriele Rosito (S.S. Lazio FootGolf) con 76 colpi, mentre nella categoria Giovanissimi ha vinto Mirko Piani (S.S. Lazio FootGolf) con 95 colpi.
Per quanto concerne la competizione a squadre ha vinto il FootGolf Treviso con 217 colpi, seguito dal FootGolf Brianza con 226 e il FootGolf Brescia con 227 colpi.
Per quanto riguarda i premi speciali, Alessandro Catalano (Lecce FootGolf) si è aggiudicato l’Hole in one alla buca 7 chiusa in un solo colpo. Giulio Boccia (S.S. Lazio FootGolf) ha vinto il premio Longest tee shot per il colpo più lungo effettuato alla buca 18. Infine il giocatore Antonio Morana (FootGolf Milano) si è aggiudicato il premio Best Approach alla buca 12.
Soddisfatto dell’andamento della giornata e dell’ottima affluenza di atleti il presidente nazionale AIFG Leonardo Decaria: “io e tutto lo staff della AIFG siamo felici per come si è svolta la tappa inaugurale del nostro campionato italiano. Vedere atleti provenire da tutta Italia a giocare nello splendido Terre dei Consoli Golf Club e in più vederli felici e sorridenti al termine delle premiazioni ci riempie di orgoglio e ci fa capire che abbiamo intrapreso la strada giusta per lo sviluppo del FootGolf in Italia. Adesso iniziamo subito a lavorare per la seconda tappa che si disputerà al Golf Club Ca’ Laura, Bosco Mesola (FE), nei giorni 21 e 22 febbraio e dove già sono arrivate tantissime richieste”.

Il FootGolf è un nuovo sport, che unisce l’eleganza del golf alla popolarità del calcio. Scopo del gioco è mandare il proprio pallone in buca con il solo ausilio dei piedi. Le regole di base sono le stesse del golf, ma la pallina quindi è sostituita da un pallone da calcio regolamentare (formato standard 5) e le buche hanno un diametro di circa 50 cm.

L’Associazione Italiana FootGolf, fondata ad aprile 2012 e ufficialmente riconosciuta come membro esclusivo in Italia della Federation for International FootGolf (www.fifg.org), che ad oggi conta 28 paesi membri tra America, Africa, Europa ed Asia.

Il FootGolf è una disciplina che possono praticare tutti. Non serve essere un campione di serie A, basta avere pazienza e precisione nel calciare la palla. Inoltre i costi per giocare sono assolutamente irrisori. Anche solo per passare una giornata in modo diverso vale la pena provare. Di sicuro chi ha già provato a giocare si è appassionato a questo sport.
Per quanto riguarda l’impatto ambientale sui campi da golf esso è praticamente nullo, anzi offre molti vantaggi ai Circoli ospitanti poiché le buche da FootGolf vengono posizionate lontane dal green, in zone del rough (concordate con il Direttore di Circolo ed il green keeper) dove la pallina da golf difficilmente potrà trovarsi; inoltre un percorso regolamentare a 18 buche PAR 72 da FootGolf occupa solo 9 buche da golf, lasciando le eventuali seconde 9 buche libere per i soci golfisti, anche durante un torneo di FootGolf.

LA SEGNALAZIONE
Cambio tutto.
A partire da me

E se pensassimo di essere liberi dal sistema e provassimo a cambiare il mondo partendo da noi stessi? Questo è ciò che ci propone Enrico Caldari nel suo libro di esordio letterario dal titolo “Liberi dal Sistema” (Q Institute, 2014) in cui ci offre strumenti pratici per comprendere e attuare il cambiamento, senza più aspettare che siano “altri” a farlo. Molti di noi pensano che questa società abbia serie difficoltà a funzionare come vorremmo e i suoi meccanismi (a partire dal denaro e dalla finanza) potrebbero essere le stesse leve per cambiarla. Si inizia da una riflessione semplice e nello stesso tempo profonda sul valore del denaro, soprattutto se lo si lega alla sostenibilità ambientale. Così l’autore procede analizzando i cinque ambiti su cui costruire la nostra indipendenza: il sapere (indipendenza culturale), la salute (“auto-star-bene”), l’alimentazione (indipendenza alimentare), l’energia (indipendenza energetica), e infine il denaro (indipendenza finanziaria). Una lettura gradevole e interessante, senza tecnicismi, ma anche senza banalità. In fondo pensare a cos’è il denaro e ad usarlo per cambiare il mondo è impegno di molti, anzi di troppi. Un punto di vista ecosostenibile è una interessante premessa.
Così Enrico Caldari scrive nella sua introduzione: “Nel mondo, purtroppo, ci sono persone che si stanno facendo la guerra, proprio ora, semplicemente perché si stanno ponendo le domande sbagliate. Perché tutti loro sono esseri umani, abitano il pianeta Terra, vorrebbero essere felici, vorrebbero che i propri cari fossero felici e vorrebbero lasciare un mondo migliore ai propri figli e nipoti. Ma, facendosi le domande sbagliate, sono stati indotti a farsi la guerra tra loro, pensando di avere interessi diversi. Questo libro nasce dalla necessità di farci le domande giuste. E di darci le risposte efficaci per cambiare il mondo in cui viviamo, partendo da noi stessi, per trasformare la Terra nel Paradiso che ogni bambino si merita.”

Il libro è disponibile su www.liberidalsistema.com in versione cartacea o eBook, e su ordinazione in libreria, anche online. Durante la lettura ognuno è invitato alla compilazione di un vero e proprio “test” in grado di misurare il proprio grado di dipendenza dal Sistema in ogni ambito, compilabile gratuitamente online [vedi].

Enrico Caldari, ideatore del percorso “Q Life – Liberi dal Sistema”, è ricercatore, formatore e imprenditore. Esperto di comunicazione e sostenibilità, laureato in Scienze statistiche e dottorato in Sociologia e ricerca sociale, è stato giornalista, manager e consulente. Come divulgatore ha tenuto numerose conferenze in Italia e all’estero sul rapporto tra sistemi monetari e sostenibilità ambientale. Come consulente e imprenditore ha ideato e lanciato attività innovative basate su modelli sostenibili, tra cui il primo franchising europeo per il noleggio di articoli per bimbi (Mammamamma).
Ha dedicato anni a ricercare e sperimentare strumenti pratici per il Cambiamento e nel 2013 ha co-fondato Q Institute, il primo istituto al mondo nato per diffondere conoscenze e tecniche per rendersi indipendenti e felici [vedi]

CIA Ferrara: export, aggregazione e biologico sono i progetti anti-crisi per la frutticoltura

da: ufficio Stampa Cia Ferrara

Cia Ferrara e Apofruit hanno fatto il punto sulla situazione del settore e sulle azioni necessarie per uscire dalla crisi, ormai strutturale, degli ultimi quattro anni

«La fotografia del settore frutticolo ferrarese, in particolare di quello pericolo mostra, negli ultimi quattro anni, una crisi strutturale che penalizza il reddito delle aziende e fa diminuire, con un ritmo centinaia di ettari ogni anno, la superficie coltivata a frutteto». Stefano Calderoni, presidente provinciale di Cia Ferrara, ha fatto il punto sulla situazione del settore nel corso del convegno “Progetti anti-crisi per la frutticoltura ferrarese”, organizzato con Apofruit e Riff 98. «I nostri prodotti, in particolare le pere – continua Calderoni – stanno perdendo quote di mercato, occupate dai prodotti belgi e olandesi. E’ vero che tra la fine del 2014 e l’inizio del 2015 le vendite di pere sono aumentate del 30% ma il valore totale delle vendite, a causa dei prezzi pagati alla produzione, è diminuito, tanto che le aziende copriranno a fatica i costi di produzione. Una situazione strutturale iniziata nel 2011 e causata anche dalla difficoltà di aggregazione dei produttori, che finisce per penalizzare prodotti di eccellenza, come la pera Abate, sui mercati e nei consumi. Cia Ferrara, – ha detto il presidente – con Agrinsieme e in collaborazione con Organizzazioni di Produttori e Cooperative, sta cercando una soluzione a questa crisi, attraverso una serie di proposte concrete. Tra queste ci sono sicuramente: la tempestività nell’aggredire i mercati, anche quelli più lontani come la Cina e l’India; la ricerca di nuove varietà più resistenti e produttive; la creazione di piattaforme commerciali dedicate; lo sviluppo delle produzioni biologiche; il percorso di aggregazione delle aziende agricole e, non ultima, la necessità di trasformare il prodotto pera in un vero e proprio brand, con un forte valore aggiunto in termini di immagine». Soluzioni e proposte ampiamente condivise da Ilenio Bastoni, direttore generale Apofruit che, dopo aver spiegato le peculiarità e i progetti della Cooperativa – che associa oltre 3.600 aziende (quasi 2000 in Emilia-Romagna) – ha ribadito l’importanza di export, biologico e innovazione varietale. «La nostra cooperativa – ha spiegato Bastoni – punta fortemente alla valorizzazione del prodotto che deve essere competitivo e appetibile per i mercati esteri. Uno dei nostri obiettivi è quello di portare la pera e l’ortofrutta italiana anche in Cina dove, attualmente, può esportare solo il Belgio. Sono dunque Stati Uniti ed Asia, in particolare, i nuovi mercati da conquistare attraverso prodotti di qualità e promozione di marchi che risultino adatti alle esigenze di una nuova categoria di consumatori, soprattutto di classe medio-alta. Apofruit – continua il direttore generale – sta investendo in ricerca varietale con la Falstaff, ottenuta in oltre 20 anni di attività di miglioramento genetico sulla Abate Fétel. Un frutto resistente, conservabile per lunghi periodi che appare di grossa dimensione e di un bel colore rosso, apprezzato dai paesi del medio e lontano Oriente. La nostra cooperativa punta moltissimo anche sul biologico, unico comparto che continua a mostrare segni di crescita e sul quale stiamo investendo in termini di commercializzazione e promozione nella GDO. Sono dunque l’aggregazione, l’internazionalizzazione e il rafforzamento della marca – conclude Bastoni – i fattori che possono rendere il lavoro delle imprese agricole remunerativo.»

Copparo – disservizio informatico

da: ufficio comunicazione Comune di Copparo

Per problemi di carattere tecnico non sono visibili sul sito del Comune di Copparo le pagine Albo Pretorio on line e Delibere, Determine, Ordinanze e Decreti. Si sta lavorando per risolvere in breve tempo il problema.

Ambiente: ISPRA scagiona allevamenti da inquinamento

da: ufficio stampa Coldiretti

Lo studio completato dall’ Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) scagiona definitivamente gli alevamenti e accerta finalmente la responsabilità nell’inquinamento delle acque sotterranee di settori diversi e concorrenti dai fanghi di depurazione agli scarichi civili. E’ quanto afferma la Coldiretti Emilia Romagna nel commentare i risultati dello studio dell’Ispra presentati anche al ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina e al ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, sull’applicazione del nuovo modello di analisi isotopico nelle Regioni del Bacino del Po, Emilia Romagna compresa. Fermo restando la necessità di confermare gli obiettivi e gli strumenti di applicazione della direttiva europea in materia di tutela delle acque dall’inquinamento, dallo studio – sottolinea la Coldiretti – emerge un quadro diverso da quello rappresentato storicamente che assegnava alla zootecnia l’unica responsabilità.
Dalla ricerca emerge – precisa Coldiretti – che il contributo dell’allevamento non è mai superiore ad un terzo del totale complessivo dell’inquinamento accertato attraverso un piano di monitoraggio diffuso nelle regioni ad alta vocazione come l’Emilia Romagna. “Rispetto alle scelte strategiche di valorizzazione del settore che la nuova riforma della politica agricola comune richiede si tratta, allora, di affrettare l’istruttoria diretta alla revisione del perimetro delle zone vulnerabili a tutela delle migliori produzioni dell’autentico Made in Italy” ha affermato il presidente di Coldiretti Emilia Romagna, Mauro Tonello. Ciascun settore – sottolinea Tonello – dovrà farsi carico della propria responsabilità ma sarebbe irresponsabile continuare a chiedere soltanto alla zootecnia di addossarsi oneri e vincoli che dipendono da attività diverse”. “L’operazione verità voluta dalla Coldiretti per salvare gli allevamenti e i salumi e i formaggi made in Italy e viene finalmente confortata da risultati scientifici che abbiamo per anni richiesto. Occorre – ha concluso Tonello – dare atto della compattezza del Governo che attraverso i Ministri dell’Agricoltura e dell’Ambiente ha posto le condizioni per rimuovere i vincoli ingiusti che hanno fino ad ora colpito la zootecnia italiana”.

Copparo: Nicola Rossi revoca le dimissioni dalla carica di Presidente dell’Unione

da: ufficio comunicazione Comune di Copparo

Gli sviluppi di questi ultimi giorni, il sostegno, la vicinanza e la disponibilità dei colleghi sindaci, mi fanno decidere con fiducia e convinzione a ritirare le dimissioni da presidente dell’Unione Terre e Fiumi, che alcune preoccupazioni personali mi avevano orientato a presentare alcuni giorni fa.
Si conferma con immutata convinzione il lavoro finora svolto, con la consapevolezza di essere politicamente più forti in un futuro che ci vedrà protagonisti, nello sviluppo della nostra Unione Terre e Fiumi.

Malattie reumatiche: presentato il primo “censimento ufficiale” basato sulle esenzioni-ticket

da: ufficio stampa Pro Format Comunicazione

Cresce l’impatto delle malattie reumatiche, famiglia di patologie infiammatorie croniche autoimmuni, e crescono di pari passo i costi sociali ed economici ad esse collegati, stimati in circa lo 0,2% del PIL. Le malattie reumatiche, con incidenza e costi in crescita, sono al primo posto per disabilità temporanea, al secondo per invalidità con un 27% di pensioni determinato da queste patologie.

A.M.R.E.R. (Associazione Malati Reumatici Emilia Romagna) ha realizzato la prima rilevazione che “pesa” in modo univoco e verificato la prevalenza di queste patologie, utilizzando come indicatore le certificazioni rilasciate dagli specialisti del Servizio Sanitario per le esenzioni dal ticket.
L’indagine di A.M.R.E.R. disegna una mappa attendibile del numero e dei bisogni dei pazienti reumatici, che permetterà al Sistema Sanitario di facilitare i percorsi, migliorare l’appropriatezza delle prestazioni, ottimizzare le risorse e ampliare i diritti del cittadino-paziente.

Per scaricare la sintesi dell’indagine: http://we.tl/gQ0MLcumUv

Sabato 31 Gennaio presentazione del libro “Il buco che ho nel cuore ha la tua forma”

da: Ufficio Stampa & Comunicazione di Camilla Ghedini

Poco meno di 100 pagine per narrare in una sorta di fermo immagine «storie del terzo millennio». Dalla malattia all’omofobia, dalla genitorialità alla prostituzione, dall’abuso alla pazzia, dal tradimento all’indigenza, dalla vecchiaia all’immigrazione. Sono quelle contenute in Il buco che ho nel cuore ha la tua forma (Editore Meligrana), della giornalista Eleonora Molisani (Capo Servizio Attualità del settimanale Tu Style), che sarà presentato domani (sabato), alle 17.45, in Feltrinelli, da Camilla Ghedini e letture di Rachele Bonifacio. E proprio la professione, unitamente a «un esperimento linguistico desueto», ha consentito a Molisani di esprimersi in un esercizio di contrazione, asciugatura della parola che spesso suona cruda, ferisce, perché sbatte il lettore davanti a uno specchio, rivelandogli le sue stesse contraddizioni, mostrandogli che spesso non è così ‘buono’ come crede, «senza per questo essere ipocrita». In una sintesi tra racconto, «vituperato» e poesia, «snobbata», l’autrice ha «preso e buttato i personaggi nell’esistenza vera», senza edulcorarla, «perché il confine tra il bene e il male oggi è talmente scolorito da risultare difficilmente intellegibile». In un continuo gioco tra significato e significante, rinunciando al lieto fine, Molisani provoca il «lettore», tenta di suscitare una reazione, denudandolo delle sue intime convinzioni e catapultandolo in una fredda solitudine. «Scrivere piccole storie – chiude Molisani – non è altro che stillare sangue su una pagina bianca».

Annuario Socio-economico ferrarese, edizione 2015

da: Centro ricerche Documentazione e Studi

Giovedì 29 gennaio 2015, presso la sede CDS Via Gulinelli 11 Ferrara

CDS, Centro ricerche Documentazione Studi di Ferrara presenta la 28ma edizione dell’Annuario Socio-economico, nell’ambito di un convegno dal titolo “Istruzione, formazione e lavoro: quale modello per una crescita inclusiva del territorio ferrarese?”
In occasione dell’edizione 2015, l’Annuario ha, infatti, sviluppato un particolare approfondimento sui temi dell’istruzione e della formazione e del loro rapporto con il mondo del lavoro, dedicando una intera Monografia all’esperienza di “alternanza e transizione dallo studio al lavoro” dell’Università di Ferrara.
E proprio questa Monografia sarà oggetto di approfondimento da parte dei relatori al convegno di giovedì p.v.: Giovanni Masino, delegato del Rettore dell’Università di Ferrara per l’orientamento in uscita, Riccardo Galletti, Consulente del lavoro e Caterina Brancaleoni, Presidente Sipro Ferrara.

Da oltre dieci anni Cds collabora con l’Università di Ferrara e con Istituti Superiori alla realizzazione a favore dei giovani, di progetti che hanno l’obiettivo di integrare la fase formativa d’aula con vere e proprie esperienze di lavoro in aziende private e pubbliche, onde accrescere il livello di occupabilità dei giovani stessi grazie all’apporto fornito dal lavoro al consolidamento dei loro profili di studio.
Si tratta, in particolare, di progetti di transizione relativi a Master, Percorsi di Inserimento Lavorativo (PIL) che coinvolgono laureandi e laureati, attività di orientamento e di alternanza per Istituti di Istruzione secondaria (ad indirizzo tecnico) che, oltre ad integrare lo studio con esperienze di lavoro vero, propongono innovative soluzioni – rispetto le tradizionali forme di ricerca del lavoro – per favorire l’incontro dei giovani con le imprese.
Queste esperienze hanno fin qui consentito di allocare 740 giovani (laureati; laureandi, studenti di istituti superiori) in 425 aziende, sia del territorio ferrarese che extraprovinciale (alcune aziende hanno partecipato a più edizioni).

Anche grazie alla collaborazione fondamentale di importanti sponsor (Cassa di Risparmio di Cento, Lega delle Cooperative, Cna, Unindustria, Delta Engineering Services, Caffè Krifi, Artefatta, Versalis, AFM, Ibf Costruzioni, Federmanager, Consorzio pescatori di Goro, Asp Centro Servizi alla Persona, Sipro, Cir Food, Copm, Cidas, AMI), l’Annuario come di consueto sviluppa, tra l’altro, una propria analisi dello stato socio-economico-occupazionale del territorio ferrarese; analisi che registra anzitutto il sensibile calo del Pil provinciale (-9,1% nel 2013 rispetto al 2007, anno di inizio della crisi).
Più complessivamente, l’effetto più vistoso della crisi riguarda il tasso di disoccupazione che dal 2,7% del 2007, ha raggiunto il 14,2% nel 2013, superando addirittura la media nazionale (12,2%). In merito, gli imprenditori ferraresi, indicano per la nostra provincia un saldo negativo a fine 2014 di 1.200 occupati, rispetto al 2013.
Nella nostra provincia si è avuto un forte aumento delle ore di Cassa Integrazione (dal mezzo milione del 2007 ai quasi sei milioni del 2013); mentre agricoltura e terziario risultano in lieve crescita. Il tasso di disoccupazione giovanile è invece drammaticamente salito al 36%.
Una consistente parte dell’Annuario è dedicata all’industria manifatturiera ferrarese, che con i suoi 33mila occupati (24% dell’intera occupazione provinciale) rappresenta una delle poche note positive del nostro territorio, in quanto – nonostante la forte “selezione” di imprese avvenuta in questi anni di crisi – sono tutt’ora presenti aziende molto solide sul mercato mondiale.

“Varie ed eventuali”, giochi di parole di un giornalista arguto

da ufficio stampa Festina Lente Edizioni

Non si definisce scrittore bensì “scrivente”, e la differenza – ci tiene a sottolinearlo – non è solo lessicale ma sostanziale, Sergio Angeli, sarcastico giornalista che ha recentemente pubblicato il libro “Varie ed eventuali”, una divertente e arguta raccolta di aforismi, massime, epitaffi, calembour, nonsense e altri giochi di parole, presentata a Bologna, al Teatro Guardassoni dall’autore, con il presidente dell’Ordine dei giornalisti Emilia-Romagna Antonio Farnè, l’attrice Paola Contini e il vignettista Fleo.
Se il titolo di un libro deve essere in sintonia con il contenuto, “Varie ed eventuali” bene si addice a questa raccolta di aforismi in cui si sorride su tutto o quasi.
“Varie ed eventuali” è infatti una formula, usata e abusata, praticamente presente a chiusura dell’ordine del giorno di quasi ogni tipo di riunione, sia questa quella del condominio o quella di una grande società per azioni, e sta ad indicare il momento in cui qualsiasi argomento può essere posto sul tappeto e liberamente discusso. Insomma, a farla breve, è l’estremo baluardo della democrazia.
Dunque nulla di più adatto a un repertorio di testi che, per quanto concisi e lapidari, toccano con ironia i più svariati aspetti del vivere sociale e delle umane inclinazioni.
Ricchi di sostanza ma poveri di parole e dunque, per la loro estrema stringatezza, adatti a una lettura al tempo stesso veloce ma saziante, la carica di umorismo di questi aforismi è un ottimo antistress per affrontare al meglio, cioè con un sorriso, questi nostri giorni, così dinamici e convulsi, per non dire frenetici, dove il tempo, a prescindere da ciò che si deve fare, per definizione scarseggia sempre.
Sorridere fa bene all’anima, saper sorridere, ridendo anche di noi stessi e dei nostri difetti, è una virtù preziosa da coltivare e a cui non bisogna rinunciare. Recenti fatti di cronaca ci hanno purtroppo fatto capire come umorismo e democrazia siano intrinsecamente legati e quali siano i rischi che una società o una cultura corrono quando si perde la capacità dell’ironia, e, se così è, mai come ora le “varie ed eventuali” non sono per nulla eventuali bensì essenziali per un cammino di civiltà.

Godibilissime e azzeccate infine le numerose illustrazioni a corredo di Alfio Leotta (Fleo).
“Varie ed eventuali. Aforismi, epitaffi, massime, calembour, nonsense e altri giochi di parole”, di Sergio Angeli e con le illustrazioni di Alfio Leotta (Fleo), è edito da Festina Lente Edizioni, ed è reperibile presso tutte le librerie di buona volontà o direttamente presso la casa editrice.

Sabato 31 gennaio con il Kenny Werner Trio riparte Ferrara in Jazz

da: ufficio stampa Jazz Club Ferrara

Dopo la consueta pausa invernale, sabato 31 gennaio (ore 21.30), il Jazz Club Ferrara riapre i battenti per altri tre mesi di grande jazz puntando i riflettori su uno dei migliori piano trio in circolazione: quello capitanato dal pianista statunitense Kenny Werner coadiuvato da due virtuosi del proprio strumento come Johannes Weidenmueller al contrabbasso e Ari Hoenig alla batteria.
Leader indiscusso del modern jazz sin dagli anni ’70, Kenny Werner (Brooklyn, 1951) è pianista, compositore e arrangiatore sopraffino. Le sue dita iniziano a premere i tasti del pianoforte ancora piccine tanto che, all’età di undici anni, Werner mette a segno il primo passaggio televisivo. Studia alla Manhattan School of Music, per poi perfezionarsi presso il Berklee College di Boston dove si distingue per una naturale attitudine all’improvvisazione che unita ad una spiccata sensibilità gli consentono di scandagliare differenti linguaggi musicali ampliandone fin da subito e con originale creatività i confini. Non a caso, all’inizio degli anni ’80, Werner entra a far parte della Village Vanguard Orchestra non solo come pianista, ma anche come compositore e arrangiatore. Questa importante esperienza lo conduce poi a comporre per altre formazioni di ampio respiro negli Stati Uniti come in Europa, mentre prendono contemporaneamente vita importanti collaborazioni con artisti del calibro di Charles Mingus, Joe Lovano, Ron Carter, Lee Konitz, Joe Henderson, Tom Harrell, John Scofield, Toots Thielemans…
Oltre ad essere stato alla guida di band comprendenti Paul Motian, Jack DeJohnette, Eddie Gomez, Dave Holland, Charlie Haden e Billy Hart, nel 2000 Werner forma il proprio inossidabile trio completato dal perfetto timing di Johannes Weidenmueller e dal drumming di un fuoriclasse come Ari Hoenig con cui realizza diverse registrazioni e numerose tournée in tutto il mondo, continuando ad affinare la propria ricerca che unisce musica e spiritualità.
Quincy Jones ha definitito Werner come la perfezione assoluta, un autentico concentrato di raziocinio e cuore che gli americani possono attualmente seguire anche sulle pagine del magazine Downbeat per il quale il pianista sta curando una rubrica intitolata “Lo Zen e l’arte del Jazz”; il Torrione offre invece la possibilità di sperimentare direttamente e “saggiamente” l’essenza del maestro attingendola tutta d’un fiato da meravigliosi nugoli di note…

INFORMAZIONI
www.jazzclubferrara.com
jazzclub@jazzclubferrara.com

Infoline: 339 7886261 (dalle 15:30)
Prenotazione cena: 333 5077059 (dalle 15:30)

Il Jazz Club Ferrara è affiliato Endas, l’ingresso è riservato ai soci.

DOVE
Torrione San Giovanni via Rampari di Belfiore, 167 – 44121 Ferrara. Se si riscontrano difficoltà con dispositivi GPS impostare l’indirizzo Corso Porta Mare, 112 Ferrara.

COSTI E ORARI
Intero: 20 euro
Ridotto: 15 euro (la riduzione è valida fino ai 30 anni di età, per i possessori della Bologna Jazz Card e My Fe, se si accede al solo secondo set, prenotando la cena al wine bar)

Intero + Tessera Endas: 25 euro
Ridotto + Tessera Endas: 20 euro

NB Non si accettano pagamenti POS

Apertura biglietteria: 19.30
Cena a partire dalle ore 20.00
Primo set: 21.30
Secondo set: 23.00

UFFICIO STAMPA
Eleonora Sole Travagli
e-mail: solejazzclubferrara@gmail.com
cell. + 39 339 6116217

DIREZIONE ARTISTICA
Francesco Bettini

Kenny Werner Trio2

Sabato 31/01 sarà presentato il progetto giovani Spazio Marconi

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

E’ molto di più di uno spazio di aggregazione giovanile quello che sarà presentato in anteprima sabato 31 gennaio, alle ore 11, nella sala polivalente “San Pietro” di Palazzo Bellini. “Spazio Marconi” prende il nome dalla via in cui avrà sede e diventerà un vero e proprio centro polifunzionale dedicato alla creatività giovanile. L’Amministrazione Comunale infatti, nell’ottica della valorizzazione del patrimonio di idee giovanili promuove con “Spazio Marconi” un vero e proprio incubatore di idee, uno spazio che sarà auto-gestito dai giovani, all’interno del quale si potranno sviluppare la creatività individuale e la progettazione collettiva. Per conoscere tutti i dettagli dell’innovativo progetto, finanziato e patrocinato dal Comune di Comacchio, è stato pertanto convocato l’incontro pubblico di sabato 31 gennaio, al quale parteciperà Pietro Dioni dell’Associazione di promozione sociale “On/Off” di Parma, per raccontare l’esperienza già ben avviata di una fab-lab, che sta progettando, tra le altre cose, prototipi d’azienda. All’incontro saranno presenti anche il Sindaco Marco Fabbri, l’Assessore alla Cultura Alice Carli e il dirigente del Settore Cultura, Sport e Turismo, Roberto Cantagalli. La partecipazione all’incontro pubblico è naturalmente gratuita.

Copparo – Fondo Sociale Idrico

da: ufficio comunicazione Comune di Copparo

A seguito della nuova normativa sulla’’Isee, è stato prorogato fino al 28 febbraio prossimo il fondo sociale idrico, che permette ai cittadini con Isee inferiore ai 10.000 euro di usufruire del bonus idrico, cioè avere uno sconto sui costi di consumo dell’acqua. Per ottenere questo bonus è sufficiente presentarsi al Centro Servizi per il Cittadino in via Roma 26 con la fattura del Cadf e la dichiarazione Isee 2015.
Per informazioni Centro Servizi per il Cittadino – Urp 0532 864680.

“Ferrara non dimentica” un videoclip per festeggiare i settant’anni dalla liberazione

da: ufficio stampa di Stefano Muroni

“Ferrara non dimentica”, è questo il titolo del videoclip pensato in occasione del settantesimo anniversario della Liberazione. Il progetto verrà realizzato nei prossimi giorni in città; successivamente sarà presentato su Telestense e diffuso sul web. L’idea di questa sorta di spot sociale o “pubblicità progresso” è nata dai fratelli Giuseppe e Stefano Muroni. Mentre il primo ha firmato la sceneggiatura del clip, il secondo ne sarà protagonista.
Dietro la macchina da presa ci sarà Marco Cassini che torna nel Ferrarese dopo essersi occupato della regia del film “La notte non fa più paura – Terramotati”, attualmente in fase di post produzione, e del quale Stefano è protagonista. “Credo sia uno spot anticonformista, poco legato alle “solite” pubblicità che la tv spesso ci vende. Partendo dagli avvenimenti storici – spiega l’attore – abbiamo puntato soprattutto sull’emotività e sulle sensazioni cercando di creare un’opera d’arte in grado di toccare la sensibilità delle persone. Viviamo in un’epoca dove rimuoviamo tutto, perché ricordare spesso fa male oppure dimenticare fa comodo ad alcuni. Spero – conclude Stefano Muroni -con questo breve videoclip di far conoscere quello che è avvenuto a Ferrara e in Italia durante la guerra, soprattutto ai giovani:  questo progetto l’abbiamo pensato prima di tutto per le nuove generazioni”.

di Marco Cassini
Con Stefano Muroni
Sceneggiatura Giuseppe Muroni

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Consegna ufficiale al Comune di Ferrara del certificato ISO 20121 per la gestione sostenibile degli eventi.

da: ufficio stampa Comune di Ferrara

Presentazione della programmazione culturale 2015

Giovedì 29 gennaio alle 15, nella sala di Consiglio comunale (piazza Municipio 2 – FE), avrà luogo la consegna ufficiale al Comune di Ferrara del certificato ISO 20121 per la gestione sostenibile degli eventi. Nel corso dell’incontro sarà anche presentata la programmazione degli eventi promossi dall’Unità Organizzativa Manifestazioni Culturali per l’anno 2015. All’appuntamento in residenza municipale parteciperanno, tra gli altri, il sindaco Tiziano Tagliani, il vicesindaco e assessore comunale alla Cultura e Turismo Massimo Maisto, il direttore operativo Moreno Tommasini e la responsabile dell’Unità Operativa Manifestazioni Culturali e Turismo del Comune Maria Teresa Pinna.

L’incontro verrà trasmesso in diretta streaming audio video sulla pagina del servizio ConsiglioWeb del Comune di Ferrara all’indirizzo internet “http://www.comune.fe.it/index.phtml?id=472

Il sistema di gestione sostenibile degli Eventi in conformità alla norma Internazionale ISO 20121

Il Comune di Ferrara da Novembre 2014 è certificato Iso 20121 per la gestione e il coordinamento degli eventi organizzati sul proprio territorio. La cifra distintiva degli eventi consiste nel porre in relazione il patrimonio monumentale, architettonico, urbanistico e paesaggistico che ci viene tramandato dall’epoca rinascimentale, con una cura attenta alla loro sostenibilità, sia in relazione alla salvaguardia dell’ambiente e della cornice secolare nella quale sono inseriti, sia per garantire la fruizione a tutti quanti i cittadini e i visitatori della nostra città. Ferrara città d’arte, di cultura e di eventi che creano ricchezza sia materiale che immateriale per la città. Una sperimentazione che porta i primi frutti.

Il percorso di certificazione ISO 20121 per la gestione sostenibile degli eventi del Comune di Ferrara”

Da diversi anni l’Amministrazione Comunale di Ferrara lavora ed investe per affermare, consolidare e promuovere l’identità di Ferrara come città di grandi eventi.

L’amministrazione organizza direttamente solo alcune iniziative, ma patrocina, finanzia e coordina un consistente numero di manifestazioni organizzate dalle diverse realtà culturali locali.

Gli attori dell’iter organizzativo delle manifestazioni promosse in città sono, da un lato, le associazioni culturali, le aziende di organizzazione eventi, le associazioni sportive o di promozione sociale e dall’altro, con un ruolo di governo e coordinamento, il Comune di Ferrara.

L’Amministrazione si distingue per un impegno continuo sui temi della sostenibilità: dal 2010 è certificata ISO 14001 ed aderisce al progetto: Zero Waste Rete Adriatica di eventi e festival.

Nel tempo l’amministrazione ha premiato i progetti di eventi che promuovessero, accanto ad un programma culturale di livello, una fattiva sostenibilità ambientale,economica e la garanzia della rimozione delle barriere architettoniche che impedivano l’accesso ai disabili motori.

L’Assessorato alla cultura, sin dal 2010, ha previsto per gli organizzatori delle prescrizioni chiare e cogenti in materia di sostenibilità ambientale, economica e sociale.

Tra i primi ad applicare le prescrizioni previste dall’Amministrazione e a spingersi in percorsi più articolati di sostenibilità: ilFerrara Buskers FestivalInternazionale a Ferrara e Ferrara Sotto le Stelle.

Il Ferrara Buskers Festival per primo ha potuto fregiarsi del titolo di eco festival. Le buone prassi organizzative messe in campo dal Comune di Ferrara hanno nel tempo incentivato l’alta direzione ad un ragionamento più strutturato e l’hanno invitata a riflettere sull’opportunità di dotarsi di un sistema di gestione sostenibile degli eventi, affinché la buona pratica diventasse procedura chiara e replicabile.

Il percorso di certificazione ISO 20121

A dimostrazione dell’interesse per i temi della sostenibilità che si è andato creando attorno alle manifestazioni, grazie agli stimoli proposti dall’amministrazione comunale, dal 2013 si sono attivati diversi percorsi paralleli quali:

  • la certificazione ISO 20121 del Associazione Ferrara Buskers Festival, nel 2013

  • L’approvazione della politica di gestione sostenibile degli eventi in conformità alla norma ISO 20121 del Comune di Ferrara

  • Lo sviluppo di un sistema di gestione sostenibile di tutte le manifestazioni promosse dal Comune di Ferrara, volto all’ottenimento della certificazione 20121. Sistema integrato ai sistemi qualità 9001 e 14000 di cui l’ente si è dotato.

  • La certificazione ISO 20121 dell’Associazione Internazionale a Ferrara.

  • Il perfezionamento del Sistema ISO 20121 del Comune di Ferrara e il Certificato ISO 20121.

Ad oggi ogni organizzatore di manifestazioni coordinate dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Ferrara ha l’obbligo di sottoscrivere la politica di gestione sostenibile degli eventi del Comune, la Politica Ambientale e di rispettare un set di requisiti che propongano un livello minimo garantito di sostenibilità economica, ambientale e sociale. Ogni organizzatore è sottoposto a verifica circa lo stato di attuazione delle prescrizioni in materia di sostenibilità ambientale, economica e sociale da parte dell’Amministrazione. Nell’ottica di un processo di miglioramento continuo, nel tempo si procederà ad arruolare a sistema tutte le manifestazioni coordinate dal Comune di Ferrara. Un metodo di lavoro più efficace e funzionale agli obiettivi dell’Amministrazione Comunale e degli organizzatori di eventi.

LA STORIA
Gibonni, il rocker venuto dai balcani

Gibonni è un cantautore nato a Spalato in Croazia, popolarissimo nel suo paese e nelle repubbliche della ex-Jugoslavia, autore di canzoni cult per sé e per artisti come Oliver Dragojević, per il quale ha scritto “Cesarica” (Imperatrice), un classico della musica croata. Le sue canzoni uniscono rock, pop moderno e tradizione dalmata, con attenzione ai testi, una formula che nei primi ’90, particolarmente turbolenti nei Balcani, gli permise di avere un seguito enorme, soprattutto tra i giovani.

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La copertina del primo album in inglese

Essere cantanti benvoluti, nelle repubbliche della ex-Jugoslavia, non è mai stata una cosa semplice, per il rischio di essere strumentalizzati. Gibonni si è fatto apprezzare per la sua autonomia, come nel caso del concerto celebrativo della ricostruzione del ponte di Mostar a cui non aderì. Fu lui stesso, successivamente, a organizzare una manifestazione dove poté eseguire in assoluta libertà “Oprosti” (Perdonami), il brano dedicato al ponte: “… diciamoci l’un l’altro, mi dispiace… potrebbe essere più facile morire che dire mi dispiace”.
Nel 1985 Gibonni fonda il gruppo Osmi Putnik, una band heavy metal, con cui pubblica tre album, “Ulicna Molitva” (Preghiera di strada) il disco che li ha lanciati sulla scena Jugoslava, “Glasno, glasnije” (Forte, forte) e “Nije isto bubanj i harmonika” (Non sono la stessa cosa la batteria e l’armonica). Il primo album da solita, intitolato “Sa mnom ili bez mene (Con me o senza me), risale al 1991.

Nel 2001, realizza uno dei suoi migliori lavori, si tratta di “Mirakul” (Miracolo) vincitore di numerosi premi e ben accolto da critica e pubblico. L’album introduce Gibonni nel mondo internazionale della musica pop, grazie alle collaborazioni con Manu Katche, Geoffrey Oryema, Maya Azucena, Tony Levin e Gaetano Curreri degli Stadio. Con quest’ultimo incide il brano “Ne odustajem” (Non rinuncio a lei), il cui testo, metà in croato e metà in italiano, è stato scritto dallo stesso Gibonni insieme al centese Saverio Grandi e a Vedran Križan.
Nel 2003, Zlatan Stipišic (vero nome di Gibonni), fu nominato ambasciatore dell’Unicef per la Croazia, a testimonianza del suo impegno a favore delle organizzazioni che lottano contro la fame e la povertà. Il nome Gibonni, ha spiegato lui stesso, lo ha scelto perché il gibbone è stata la prima scimmia a scendere dagli alberi e anche per la sua “orribile” faccia. Questo aneddoto ne rivela l’innata ironia.
Negli anni la popolarità di Gibonni è cresciuta in maniera esponenziale, come dimostra il tutto esaurito dei suoi concerti in stadi e arene (tra cui quella di Pola) e i primi posti nelle classifiche di vendita. Nella sua carriera ha pubblicato numerosi album di successo: “Judi, zviri i beštimje” (Persone, bestie e maledizioni), “Unca fibre” (Grammo di fibra) e “Toleranca” (Tolleranza), quest’ultimo è un chiaro messaggio per i popoli della ex-Jugoslavia, ancora coinvolti in forti tensioni.

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Il disco di “cioccolato” può essere ascoltato al massimo 5 volte, poi non resta che mangiarlo

Gibonni ha composto anche colonne sonore per teatro e cinema, come quella per Amleto, prodotto dal Croatian National Theatre, inoltre, ha collaborato con i film maker Zdenko Basić e Manuel Šumberac . Nel 2001 ha scritto il commento sonoro di “The last will”, con Goran Visnjic, attore croato noto per avere interpretato la parte del dottor Luka Kovač nella serie televisiva E.R. Nel 2010 è stato nominato artista dell’anno agli MTV awards 2010 (Best Adria Act).
Nel 2013, l’artista croato, approfittando dell’ingresso del suo paese nell’Unione europea, si lascia alle spalle ogni confine ideologico, culturale e musicale pubblicando “20th Century Man”, il suo primo album in inglese, realizzato con la collaborazione di Andy Wright, produttore dei Simple Red, Simple Minds e altri importanti artisti. Sfondare nel mercato europeo non è impresa facile, neppure per Gibonni, al cui produttore però non manca la fantasia, infatti, ha realizzato una versione a 33 giri della traccia che dà il titolo al disco stampata su cioccolato, realmente suonabile su un normale giradischi e del tutto commestibile.

Il Cd “Minoranza rumorosa” di Danilo Sacco contiene “She said”, cover di “Non credere”, cantata dall’ex-front man dei Nomadi insieme a Gibonni. Il brano, già presente nell’ultimo album di Gibo, è stato uno dei maggiori successi dell’estate scorsa in Slovenia e Croazia, prima di essere proposto in Italia.

Video “20th Century Man” [vedi]
Video “She said” [vedi]

IL FATTO
Premio del pubblico al ferrarese Diego Trentini per ‘Il mio esordio. Poesia 2015’

L’avevamo votato, avevamo fatto il tifo per lui e ce l’ha fatta [vedi]. Diego Trentini, aspirante scrittore
ferrarese, ha vinto con “0532 prefisso del blues” il premio del pubblico nel concorso del gruppo L’Espresso “Il mio esordio – Poesia 2015”, ottenendo 1.150 voti [vedi] . Superata la prima selezione che dai 700 partecipanti era arrivata ad individuare le migliori 50 opere, Trentini ha superato anche la scrematura della giuria ed è arrivato in finale. “Non me lo ricordavo neanche più”, racconta Trentini intervistato al telefono, “Mi ero iscritto in estate e mai avrei immaginato di essere selezionato tra i finalisti. La vigilia di Natale mi è arrivata una mail che diceva che non solo il mio libro aveva superato la scrematura ma che era anche tra i primi 10.”
Diego comincia a scribacchiare da adolescente, come fanno in tanti, riempiendo quadernini. Poi la produzione cresce e diventa un hobby, da hobby un impegno più serio, tanto che nel 2012 comincia ad auto-pubblicarsi su “ilmiolibro”, sito di self-publishing del gruppo L’Espresso. “Avevo iniziato ad auto-stamparmeli per me, per regalarli ai parenti e agli amici a Natale. Ne ho pubblicati sei in tutto e devo dire che hanno riscosso un discreto successo, non solo tra i parenti ma anche tra i colleghi di scuola, insegnanti di lingua e letteratura hanno dato pareri positivi. Visti i buoni riconoscimenti avevo già proposto i miei libri a qualche editore che però mi aveva chiesto un contributo – una pratica ormai affermata che ritengo scorretta e svilente. Quindi quando ho visto sul sito che c’era un concorso di poesia, non ci ho pensato due volte e mi sono iscritto.”
Ora Diego si gode la vittoria e il premio che consiste nella stampa di alcune copie del libro e soprattutto in due settimane di pubblicità sui siti del gruppo L’Espresso, sperando che una maggiore visibilità possa solleticare l’attenzione di qualche editore ‘serio’: “la pubblicazione sarebbe il coronamento di una passione e la possibilità di aprirsi strade complementari all’insegnamento” conclude lo scrittore.

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La copertina del libro

“Il mio esordio – Poesia 2015” è organizzato e promosso dal Festival Internazionale di Poesia di Genova, in collaborazione con Feltrinelli e Scuola Holden [vedi]

Diego Trentini, nato a Ferrara il 10 Maggio 1975, ha vissuto in città fino ai trentatré anni e ora abita a Bondeno. Insegna Storia, Filosofia e Sostegno, come precario. E’ laureato in Filosofia, specializzato in Storia della filosofia, abilitato SSIS. Si autopubblica sul sito “Il mio libro” [vedi], tra i suoi titoli: “Goal! (ovvero quando un numero uno faceva il giocatore)”, “L’inferno. È gli altri”, “Presente imperfetto”, “Achtung! Pericolo crolli“, “Lapsus digitali”.

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Pasolini e l’incompleta “riscrittura” della Divina commedia

BERLINO – Pochi mesi prima della sua tragica morte, probabilmente orchestrata con fine cinismo e accuratezza da coloro che non aveva mai esitato a denunciare come i veri corruttori dell’Italia, Pasolini si era dedicato non solo alla stesura di un imponente romanzo di politica (l’incompiuto ed eccessivo “Petrolio”) ma anche ad una non meno ambiziosa “riscrittura” della “Divina Commedia,” nientemeno: si tratta dall’incompiuta “La Divina Mimesis.” Non si trattava davvero di una “riscrittura” vera e propria bensì una via di mezzo tra una parafrasi e una traduzione, per con quest’ultima intendiamo propriamente l’aggiornamento di un testo allo stile, alle esigenze e ai costumi contemporanei.

L’opera cominciò già da metà degli anni Sessanta, in un’epoca di risveglio economico che oggi ci appare come un miraggio se non almeno come un periodo ormai molto antico (ma del resto cinquant’anni ci separano da quegli anni rampanti, gli stessi che separavano Pasolini dalla fine incipiente del periodo giolittiano e la tragica avventura del fascismo). Col tempo tuttavia Pasolini realizzò l’impossibilità dell’impresa. Si trattava di una difficoltà che non era semplicemente estetica, ovvero l’ovvia difficoltà di misurarsi con il Sommo Poeta, bensì eminentemente poetica: era possibile scrivere un poema sull’Italia dovendo servirsi di una lingua, quella italiana, che stava progressivamente perdendo i suoi toni e le sue sfumature, sotto la pressione livellante della televisione?

È a partire da questi interrogativi quanto mai attuali per la nostra Italia brutalizzata dalla corruzione non meno di quanto sia brutalizzata dalla televisione che si è tenuto un seminario ristretto presso il berlinese Institute for Cultural Inquiry Berlin assieme a diversi studiosi d’eccezione: Manuele Gragnolati, docente di Letteratura italiana ad Oxford, Christopher Holzhey, direttore dell’Ici Berlin, Irene Fantappiè, giovane ricercatrice di Italianistica alla università Humboldt di Berlino, lo studioso di religione Martin Treml, associato a Zentrum für Literaturforschung di Berlino nonché Arnd Wiedmayer, ricercatore presso l’Ici Berlin. Al seminario ristretto hanno partecipato anche altri collaboratori quali Claudia Pellel (Ici), Hans Peter Kammerer, Storch Ruschkowski, Barbara Stanek, Giorgio Passerone (Paris, Lile 3), Antonio Castore (Ici), Filippo Trentin (Ici) e il sottoscritto.

La possibilità di ritradurre in prosa la somma opera poetica di Dante riposa nella capacità di cogliere, da parte di Pasolini, in modo in effetti incoerente e contraddittorio, il cosiddetto “plurilinguismo” in Dante: questo consiste nel riconoscimento della necessità poetica di scrivere in volgare quello che sarà poi celebrato come il monumento poetico del Medioevo e già come la prefigurazione della modernità incipiente.

Da un lato, quindi, la rottura contro la rigidità teologica dell’uso del latino e il ricorso esclusivo al volgare come riproposizione dell’evangelico sermo humilis, scritto per gli umili con le parole degli umili, seppure venato e percorso però dalle sofisticate dispute teologiche della Scolastica così come dalla passione politica civile e dalla Realpolitik.
Dall’altro lato, seguendo le famosi tesi di Erich Auerbach, la conclusione e il superamento insieme del concetto medievale di “uomo,”proprio attraverso questo concetto di plurilinguismo: proprio quanto tante lingue abitano l’uomo (e il suo poema), così la sua identità è molteplice e nient’affatto riducibile a quella presunta monolitica unità teologica dell'”homo sacer,” l’uomo sacro e consacrato a Dio.

Rispetto a quest’ambivalenza del progetto poetico dantesco, ovvero la possibilità di interpretarlo esattamente a metà strada tra Medioevo e Età Moderna, Pasolini aveva scelto una non meno contraddittoria posizione: quella di rivendicare, come già accennato, il plurilinguismo di Dante e, contraddittoriamente, di rivendicarne il monolinguismo, tanto da appaiarlo a Petrarca. È questo ambiguo e contraddittorio riconoscimento della lingua poetica di Dante compiuto nel celebre e contorto saggio “La volontà di Dante a essere poeta,” che avrebbe portato alle medesime ambiguità formali del suo tentativo di riscrivere la “Divina Commedia,” mettendola in prosa e arrangiandola alle vicende dell’epoca contemporanea. Non si trattava cioè di narrare in versi la Penisola, come avrebbe tentato per trent’anni il bolognese Roberto Roversi nel suo enciclopedico e ipertrofico (446 pagine!) poema “L’Italia sepolta sotto la neve.” Al contrario, se seguiamo il suggerimento di Manuele Gragnolati di leggere “La Divina Mimesis” retrospettivamente come il “fallimento riuscito” di scrivere un romanzo sulla base del vero romanzo incompiuto “Petrolio,” ecco che la “parafrasi” dantesca in frammenti, appunti, foto avrebbe dovuto portare, alla fine, non ad un affresco sull’italianità contemporanea, bensì ad un pastiche cristallizzato in strati e strati di scrittura, in forma di diario, secondo appunti ordinati cronologicamente, con tutti gli errori e le correzioni inerenti alla scrittura d’autore. Si sarebbe trattato di “decostruire” l’idea stessa di romanzo, mantenendolo volutamente nella forma d’incompiutezza di un diario ordinato cronologicamente.

A margine di questo gioco letterario sofisticato non si può non notare, con un certo rammarico, come questo “progetto frammentario” di un romanzo (un ossimoro che avrebbe spinto il noto e teutonico filosofo Jürgen Habermas a ritenere che nulla sia più “progettuale” del “frammento,” quindi nulla “moderno” del “postmodeno”) si sia realizzato non tanto per la ferrea volontà poetica di Pasolini bensì per la sua tragica morte, ancora oscurata dal mistero. È con una certa ironia che si può concludere come questa sua morte ingloriosa e truce abbia fatto davvero della sua vita un’opera d’arte: frammentaria e fallimentare, certo troppo diversamente da come avrebbe desiderato Nietzsche, all’apogeo del Romanticismo tedesco.

IMMAGINARIO
Terremoto in cielo.
La foto di oggi…

Erano da poco passate le 15,30 quando ieri due boati a pochi secondi l’uno dall’altro hanno scosso le finestre e i nervi dei ferraresi, e non solo (sono stati percepiti anche a Modena, Mantova e Bologna). Sembrando provenire da Nord della città alcuni hanno pensato al petrolchimico, tanti invece hanno creduto che si trattasse del terremoto. In realtà è stato un rumore più breve di quello lungo e sordo che abbiamo imparato a riconoscere nel 2012.

Dopo qualche minuto di smarrimento la rete aveva già trovato la risposta, che era non nella terra, ma nel cielo. Infatti chi si è subito precipitato fuori ha visto due aerei che volavano paralleli lasciando grosse scie bianche dietro di sé, ed un altro aereo davanti a loro, più lontano.

Questa la ricostruzione dei fatti, attraverso i tweet in tempo reale dell’Aeronautica Militare.

del 4° Stormo in volo per intervento reale

per gli Eurofighter del 4° Stormo, intercettato aereo …

Intercettato in volo dalla Turchia a Ginevra non in contatto radio con gli enti del controllo del traffico aereo

Eurofighter hanno superato la in Emilia Romagna per reale

rientrano in base. Missione Compiuta. a difesa dei cieli 24h su 24H.

Infine il comunicato che sempre l’Aeronautica ha ritenuto di emettere per spiegare l’accaduto.

Due caccia Eurofighter del 4° Stormo dell’Aeronautica Militare si sono alzati in volo per intercettare un velivolo Embraer, decollato dall’aeroporto di Bodrum in Turchia e diretto a Ginevra in Svizzera, che non riusciva a mettersi in contatto con gli enti del controllo del traffico aereo italiano per motivi tecnici.
I velivoli intercettori del 4° Stormo di Grosseto, in servizio di allarme sul territorio nazionale, hanno raggiunto e identificato il velivolo e, dopo aver accertato l’assenza di una minaccia, sono rientrati alla base.
L’Aeronautica Militare assicura la sorveglianza dello spazio aereo nazionale 365 giorni all’anno, 24 ore su 24, con un sistema di difesa integrato, fin dal tempo di pace, con quello degli altri Paesi appartenenti alla NATO. Il servizio è garantito dal 36° Stormo di Gioia del Colle, dal 4° Stormo di Grosseto e dal 37° Stormo di Trapani con velivoli caccia Eurofighter. 

Alla fine di questo pomeriggio da top gun, la paura è passata e il vocabolario si è arricchito di termini come boom sonico e scramble (termine militare che definisce l’atto di far decollare un caccia intercettore per intercettare e identificare un aereo sconosciuto). Ma una spiacevole sensazione di minaccia incombente, da cielo o da terra che fosse, è rimasta ad aleggiare per un po’ come le nuvole delle scie degli aerei.

OGGI – IMMAGINARIO CRONACA

Ogni giorno immagini rappresentative di Ferrara in tutti i suoi molteplici aspetti, in tutte le sue varie sfaccettature. Foto o video di vita quotidiana, di ordinaria e straordinaria umanità, che raccontano la città, i suoi abitanti, le sue vicende, il paesaggio, la natura…

[clic sulla foto per ingrandirla]

Eurofighter - Aeronautica Militare - boom sonico
gli Eurofighter dell’Aeronautica Militare
aereo militare - ferrara
aerei militari in volo (foto di Luca Pasqualini)

GERMOGLI
Narcisi.
L’aforisma di oggi

In pieno centro, sul muro di un’abitazione di via Voltapaletto, scritta con carattere elegante c’è una frase di autore anonimo che ci è apparsa come un lampo di genialità in un’epoca in cui si è intenti e guardar più al proprio ombelico che all’orizzonte e le attesi sorti magnifiche e progressive non sono quelle dell’umanità, ma quelle dell’individuo teso esclusivamente alla propria soggettiva autoaffermazione.

Tutti a disquisir se stesso (anonimo)

disquisir-se-stesso

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la giornata…