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Giorno: 3 Febbraio 2015

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Comune di Ferrara, tutti i comunicati del 3 febbraio

da: ufficio stampa Comune di Ferrara

La newsletter del 3 febbraio

CONCITTADINA CENTENARIA – Consegnate targa e lettera del Sindaco
Gli omaggi dell’Amministrazione comunale alla neo centenaria Volturna Fabbri
03-02-2015

In occasione del suo centesimo compleanno, in calendario lunedì 2 febbraio, la concittadina Volturna Fabbri ha ricevuto in forma privata la tradizionale targa di benemerenza dell’Amministrazione comunale, accompagnata da una lettera di auguri del Sindaco.

BIBLIOTECA ARIOSTEA – Mercoledì 4 febbraio alle 17 per il ciclo ‘Il Presente Remoto 2015’
“Per un’etnografia del telefono”, conversazione con Roberto Roda
03-02-2015

Mercoledì 4 febbraio alle 17 alla sala Agnelli della biblioteca comunale Ariostea (via Scienze 17) per il ciclo ‘Il Presente Remoto 2015’ si terrà l’incontro dal titolo “Per un’etnografia del telefono. Come l”apparecchio telefonico ha segnato comportamenti e fantasie dal dopoguerra a oggi”. La conversazione sarà a cura di Roberto Roda (Centro Etnografico Ferrarese) e verrà presentato il volume di Giovanna Fonti “Ma… chi parla? La mia vita sul filo del telefono” (Ferrara – Nuovecarte). Interverranno Silvia Casotti (Nuovecarte) e l’autrice.
LA SCHEDA (a cura degli organizzatori) – Partendo dalla provincia calabra, in una difficile quanto amata Locri degli anni Quaranta e Cinquanta del Novecento, per approdare a Bologna, vista e vissuta come meta di libertà e dignità, senza mai perdere il contatto e il legame con le proprie origini, Giovanna Fonti traccia un “diario” che va ben al di là della dimensione personale. In esso i ricordi – quelli più lontani come le vicende più recenti – si snodano come su un filo: quello, appunto, del telefono, visto nelle sue infinite trasformazioni, dai modelli più antiquati a quelli moderni e tecnicamente perfetti, dagli ingombranti strumenti di un tempo al… telefono “senza fili”, ai più sofisticati cellulari. Con la sua profonda leggerezza, questo libro è, inoltre, un inno alla dignità, all’amore che le diverse donne che compaiono nello svolgersi delle vicende – protagonista o comprimarie che siano – mettono in atto nella loro vita quotidiana e nel loro percorso di emancipazione.
In collaborazione con la casa editrice Nuovecarte

CITTADINANZE ITALIANE – Mercoledì 4 febbraio alle 9 in sala Arazzi
In Municipio cerimonie di giuramento di sei nuovi cittadini
03-02-2015

L’assessore comunale al Decentramento, affiancato da un rappresentante della Prefettura e dall’Ufficiale di Stato civile del Comune di Ferrara, conferirà ufficialmente mercoledì 4 febbraio a partire dalle 9 nella sala degli Arazzi della residenza municipale, sei cittadinanze italiane. Nel corso di una breve cerimonia, che culminerà nel giuramento, i nuovi cittadini riceveranno una copia della Costituzione italiana accompagnata da una lettera di benvenuto del Sindaco.

Si tratta di B. N. R. Nato a Tunisi (Tunisia) il 08/06/1972, I. D. Nata a Benin City (Nigeria) il 19/08/1968, Z. L. Nato a Kac – Shkoder (Albania) il 01/03/1965 che acquistano la cittadinanza italiana per residenza; e di U. B. Nato a Scutari (Albania) il 13/11/1981, G. L. Nata a Saida (Libano) il 01/10/1972, L. D. Nato a Fier (Albania) il 04/08/1982 che acquistano la cittadinanza italiana per matrimonio.

CONFERENZA STAMPA – Giovedì 5 febbraio alle 11 nella sala dell’Arengo
Il ‘Programma delle celebrazioni del Giorno del Ricordo 2015’
03-02-2015

Giovedì 5 febbraio alle 11 nella sala dell’Arengo della residenza municipale si terrà una conferenza stampa per illustrare il ‘Programma delle celebrazioni del Giorno del Ricordo 2015’.

All’incontro con i giornalisti interverranno il vicesindaco e assessore alla Cultura Massimo Maisto, Antonella Guarnieri del Museo del Risorgimento e Resistenza, Flavio Rabar presidente del Comitato Provinciale di Ferrara dell’associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Marisa Antollovich componente del Comitato Provinciale dell’associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Achille Galassi del Conservatorio musicale “G.Frescobaldi” di Ferrara.

CONFERENZA STAMPA – Giovedì 5 febbraio alle 11.30 in via Boccacanale di S. Stefano
Presentazione della proiezione a Ferrara del film di Filippo Vendemmiati “Meno male è lunedì”
03-02-2015

Giovedì 5 febbraio alle 11.30 nella sede dell’assessorato comunale alla Sanità di via Boccacanale di S. Stefano 14/E (ufficio dell’assessora Chiara Sapigni) si terrà una conferenza stampa per la presentazione della proiezione a Ferrara (11-2-15) del film di Filippo Vendemmiati “Meno male è lunedì”, sul tema del lavoro in carcere.
Insieme a Filippo Vendemmiati al momento di presentazione interverranno l’assessora Chiara Sapigni, il direttore del carcere di Ferrara Paolo Malato, Biagio Missanelli responsabile della cooperativa ‘Il Germoglio’, il Garante dei detenuti Marcello Marighelli e don Domenico Bedin.

SERVIZI ALLA PERSONA – La domanda può essere presentata fino al 28 febbraio 2015
Servizio idrico integrato: agevolazioni tariffarie alle utenze deboli. Prorogata la scadenza della domanda
03-02-2015

PROROGATO AL 28 FEBBRAIO 2015 IL TERMINE PER LA PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA
Coloro che hanno presentato la domanda, o intendono presentarla, dopo il 1° gennaio 2015 DEVONO far pervenire la nuova certificazione ISEE entro il 28 febbraio 2015. Coloro che hanno presentato domanda entro il 31 dicembre 2014 con la vecchia certificazione ISEE e ritengano di avere una situazione più favorevole presentando la nuova certificazione ISEE, possono farla pervenire entro il 28 febbraio 2015.

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Il Servizio Salute e Politiche Socio-Sanitarie dell’assessorato comunale alla salute e Servizi alla Persona ricorda che sono previste agevolazioni tariffarie alle utenze deboli del servizio idrico integrato.

Sono ammessi all’erogazione dei contributi i cittadini che alla data della presentazione della domanda siano in possesso dei seguenti requisiti: avere residenza anagrafica in uno dei comuni di Ferrara, Voghiera e Masi Torello; essere titolari di un contratto di fornitura diretto o condominiale; essere in possesso di attestazione con valore ISEE relativa ai redditi di tutto il nucleo familiare, in corso di validità, non superiore ad € 10.000,00 calcolato ai sensi del D.Lgs. 109/98, cosi come modificato dal D. Lgs. 130/2000.

La domanda può essere presentata dall’intestatario dell’utenza e da altra persona del nucleo familiare per il quale è stato calcolato l’ISEE, con riferimento unicamente al contratto di fornitura di acqua relativo all’abitazione di residenza del nucleo familiare stesso; può essere presentata anche dagli utenti condominiali e/o collettivi con contatore centralizzato.

La domanda deve essere compilata unicamente sui moduli predisposti da ATERSIR e in distribuzione presso:

Azienda Servizi alla Persona via Corso Porta Reno, 86 – Ferrara – o scaricabili dal sito www.aspfe.it www.comune.fe.it;

Comune di Voghiera – Ufficio Servizi Sociali – V.le B. Buozzi 12/b – Voghiera – o scaricabili dal sito www.comune.voghiera.fe.it

Comune di Masi Torello – Ufficio Servizi Sociali – Piazza Toschi 3 – o scaricabili dal sito www.comune.masitorello.fe.it

deve essere accompagnata da una copia del documento d’identità e da una bolletta dell’acqua (HERA) dell’anno 2013 e dell’anno 2014;

per i cittadini extracomunitari deve essere allegata copia del permesso/carta di soggiorno dei componenti del nucleo familiare in corso di validità o documentazione comprovante l’avvenuta richiesta di rinnovo;

ogni nucleo familiare può presentare solo una domanda per annualità e per ogni unità abitativa si può richiedere un solo contributo.

La domanda va presentata dal 20/10 al 30/11/2014 – PROROGA SCADENZA AL 28 FEBBRAIO 2015 presso:

per i residenti del Comune di Ferrara: Azienda Servizi alla Persona Corso Porta Reno, 86 nelle seguenti giornate: dal lunedì al venerdì dalle 10,00 alle 13,00 – giovedì e martedì anche dalle 14,30 alle 16,00.

per i residenti del Comune di Voghiera: Ufficio Servizi Sociali – V.le B. Buozzi, 12/b nelle seguenti giornate: lunedì – mercoledì – giovedì dalle 10,30 alle 12,30 – giovedì anche dalle 15,30 alle 16,30.

per i residenti del Comune di Masi Torello: Ufficio Servizi Sociali – Piazza Toschi 3 nelle seguenti giornate: Martedì- mercoledì-giovedì dalle 9,00 alle 12,30.

Le agevolazioni per gli utenti sono previste nella misura massima di euro 60 per ogni componente del nucleo familiare (fino ad un massimo di 8 componenti) in presenza di indicatore ISEE minore o uguale a € 2.500,00; euro 40 per ogni componente del nucleo familiare (fino ad un massimo di 8 componenti) in presenza di indicatore ISEE maggiore di € 2.500,00 e minore o uguale a € 10.000,00.

ATERSIR si riserva la facoltà di rideterminare (in diminuzione o in aumento) gli importi delle agevolazioni in base alla capienza del fondo.

DOCUMENTAZIONE SCARICABILE: modulo richiesta ATERSIR + bando integrale agevolazioni tariffarie (file PDF)

(A cura dell’Assessorato alla sanità e Servizi alla Persona – prima pubblicazione su Cronacacomune il 16 ottobre 2014)

MERCATO DEL BIOLOGICO – Giovedì 5 febbraio nuovo appuntamento in piazza XXIV Maggio dalle 8 alle 14
Torna il mercato del Biologico e del Naturale in Piazza dell’Acquedotto
03-02-2015

Giovedì 5 febbraio nuovo appuntamento settimanale con il Mercato dei Produttori Biologici e del Naturale in P.zza XXIV Maggio (Acquedotto) dalle 8 alle 14. L’iniziativa è organizzata dall’Associazione BioPerTutti con il patrocinio del Comune di Ferrara e della Provincia, in collaborazione con il Centro Mediazione di Ferrara e con l’adesione dell’Associazione Nuova Terra Viva, l’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica e la Pro Loco di Ferrara.

I consumatori potranno trovare attorno alla costruzione monumentale 15 bancarelle che renderanno protagonista il Bio di qualità della provincia di Ferrara e dell’Emilia Romagna in generale. Il mercato, primo nel suo genere per la città di Ferrara vuole offrire ai consumatori la possibilità di fare la spesa settimanale BIO completa offrendo frutta e verdura, riso uova pane e pasta, vino succhi di frutta e tanto altro. Tra le novità il liquore di liquerizia, le marmellate di frutti dimenticati e il pane di pasta madre con grani antichi. La filiera corta garantisce la genuinità e bontà dei prodotti e la vendita ad un prezzo equo e sostenibile rendendo il biologico accessibile a tutti.

L’iniziativa inoltre ha un servizio di informazione per approfondire i valori del Bio e apprezzare ciò che si acquista.

(Comunicato a cura degli organizzatori)

BioPerTutti -Il Mercato dei produttori
Biologici e del naturale
a Ferrara, Giovedì mattina in P.zza XXIVMaggio

Cecilia Dall’Ara cell.349 1366962

https://www.facebook.com/biopertutti
biopertutti@gmail.com

GIUNTA COMUNALE – Le principali delibere approvate nella seduta di martedì 3 febbraio 2015
Adesione alla giornata contro il terrorismo, alienazione immobili comunali, contributi a progetti e gestione Campo Scuola
03-02-2015

Assessore comunale alla Pubblica Istruzione, Formazione, Pari Opportunità, Politiche per la Pace Annalisa Felletti

ADESIONE ALLA GIORNATA NAZIONALE CONTRO IL TERRORISMO – La Giunta ha approvato un orientamento relativo all’adesione del Comune di Ferrara alla “Giornata Nazionale d’impegno contro il terrorismo, la guerra e la violenza ” in programma sabato 7 febbraio 2015.

Il Comune di Ferrara, che dal 2008 aderisce al Coordinamento Nazionale Enti Locali per la Pace, aderisce così ufficialmente alla proposta lanciata dal Coordinamento a distanza di un mese dalla strage di Parigi, di organizzare per il 7 febbraio 2015 una “Giornata Nazionale contro il terrorismo, la guerra e la violenza”, con iniziative rivolte a coinvolgere su questi temi in particolare i giovani.

Tra le proposte suggerite a livello nazionale e rilanciata dal Comune di Ferrara alle scuole del territorio vi è quella di coinvolgere sabato 7 febbraio 2015 (anticipando al 6 febbraio, in caso di chiusura programmata) insegnanti e studenti delle scuole primarie e secondarie in un momento di riflessione “su tutte le stragi che quotidianamente avvengono nel mondo”, esponendo le bandiere della Pace – donate alle scuole dall’Assessorato alle Politiche per la Pace – “quale simbolo evidente di impegno e volontà contro ogni atto di terrorismo, guerra e violenza” e osservando un minuto di silenzio all’inizio delle lezioni in tutte le classi a memoria dei gravi fatti terroristici che avvengono nel mondo.

Assessore al Commercio e al Patrimonio Roberto Serra

ALIENAZIONE DUE IMMOBILI COMUNALI – La Giunta ha approvato la delibera relativa alla procedura di alienazione mediante trattativa privata diretta con Cassa Depositi e Prestiti Investimenti sgr, di due immobili di proprietà comunale. Questi sono l’Ex Bassa Macelleria in via Colomba 18, prezzo 500.000 euro e Palazzo Zanardi in via De’ Romei 3, prezzo 1.700.000 per un importo complessivo di 2.200.000 euro.

I due immobili sono stati oggetto di procedura per la vendita con evidenza pubblica di cui al bando pubblicato dal 2 settembre al 5 dicembre 2014 e andato deserto. In caso di asta andata deserta la Cassa Depositi e Prestiti sgr aveva assunto l’impegno di acquisire gli stessi al prezzo a base d’asta sopra indicato. Le spese contrattuali e conseguenti di pratica saranno a carico della CDPI sgr così come le spese sostenute da CDPI SGR per la redazione dello Studio di fattibilità inerente le possibili destinazioni degli immobili ai fini della loro valorizzazione, come previsto dal protocollo di intesa sottoscritto con il Comune di Ferrara nel gennaio 2014.
La Giunta ha stabilito che Alessandra Genesini, Dirigente del Servizio Patrimonio, è la responsabile del procedimento e delegata del Comune per la stipulazione del contratto.

L’ex Bassa Macelleria, in Via Colomba 18, è costituita da un complesso immobiliare ad uso uffici edificato nel XV secolo con struttura portante in muratura, forma rettangolare, disposto su quattro piani. Tre piani fuori terra oltre un piano ammezzato posto tra piano terra e piano primo. La superficie lorda dell’immobile è di 556 mq.
Palazzo Zanardi (via De’ Romei 3), è costituito da complesso edificato nel XVI secolo, a destinazione uffici dalla struttura tipica degli immobili del centro storico di Ferrara, con affacci sulla corte interna. Il complesso si compone di due corpi affiancati di cui uno rettangolare con tre piani fuori terra ed un seminterrato, e uno, a forma di L, a due piani fuori terra. Entrambi i corpi non presentano un sottotetto abitabile. la superficie lorda del complesso è di circa mq 1942.

La stipulazione avverrà a breve a Roma avendo anche il Consiglio di Amministrazione della Cassa Depositi e Prestiti SGR già deliberato l’acquisizione degli immobili.

Assessore alla Sanità e Servizi alla Persona Chiara Sapigni

PROGETTO EMPORIO SOCIALE – E’ stato approvato un contributo di 6.000 euro all’associazione Agire Sociale di Ferrara, per lo studio di fattibilità del progetto “Emporio sociale” nell’ambito delle azioni previste dal Fondo Sociale Locale. Nella ripartizione dei progetti l’Associazione Agire Sociale, che ha sede in via Ravenna 52 a Ferrara, ha chiesto un contributo a sollievo delle spese di elaborazione del progetto “Emporio Sociale”, un progetto di comunità che nasce per favorire la sinergia tra diversi soggetti impegnati nel contrasto alle povertà e nella riduzione degli sprechi alimentari razionalizzando la distribuzione alle famiglie attraverso un luogo tipo “market” che permetta la scelta dei prodotti più adeguati alle esigenze delle famiglie, tenendo conto di criteri legati al soddisfacimento del fabbisogno nutrizionale. Il progetto si rivolge a persone e famiglie in difficoltà a causa della crisi economica e della perdita del lavoro. L’accesso è determinato da criteri decisi dalle Associazioni capofila di concerto con i Servizi Sociali (ASP Ferrara). Questo intervento non sostituirebbe le distribuzioni già messe in campo da gruppi ed associazioni cittadine, ma si andrebbe a porre come servizio integrativo. Nel progetto verranno fissate tutte le modalità organizzative di accesso all’emporio da parte delle famiglie assistite.

Assessore comunale allo Sport e Decentramento Simone Merli

RINNOVO CONVENZIONE PROGETTO SOCIALE – La Giunta ha approvato il rinnovo della Convenzione per la realizzazione del progetto “Nessuno è in fuori gioco” con affidamento al Comitato provinciale Uisp di Ferrara delle attività connesse alla realizzazione del progetto in collaborazione con l’Usl Ferrara dipartimento di salute mentale. La convenzione ha durata dal 2015 al 2018 e prevede un finanziamento annuale da parte del Comune di euro 3000 (stessa parte per l’Azienda Usl di Ferrara). I principali obiettivi che vengono assunti e proposti con il progetto “Nessuno è in fuori gioco”, rivolto a persone adulte, uomini e donne utenti del Dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda USL di Ferrara, sono: l’acquisizione di capacità relative alla competizione, alla gestione dei conflitti e delle frustrazioni; la condivisione di esperienze di gioco e la riscoperta del piacere del divertimento e della gioia; il rafforzamento delle capacità di relazione all’interno del gruppo imparando a “dare e ricevere”; l’assunzione e il riconoscimento di ruoli; l’assunzione di responsabilità; l’acquisizione di capacità organizzative; l’organizzazione di attività volte a stimolare la creatività del singolo e del gruppo ovvero l’elaborazione e la realizzazione di nuove modalità di espressione della propria emotività e di risoluzione dei problemi; il miglioramento del rapporto con il proprio corpo inteso come benessere fisico e psicologico.

GESTIONE CAMPO SCUOLA COMUNALE – La Giunta ha stabilito di affidare al Comitato Provinciale UISP l’uso e la gestione del Campo Sportivo Scolastico Comunale di via Porta Catena 81, approvando lo schema di convenzione che sarà sottoscritto tra l’Amministrazione comunale e lo stesso Comitato Provinciale UISP. La durata prevista dalla convenzione è di tre anni (dalla data di sottoscrizione) e prevede, tra l’altro, la gratuità del canone di concessione d’uso (mancato introito del comune di circa 3.100 euro all’anno) e il contributo annuo di 35mila euro al Comitato Provinciale UISP per tutta la durata della concessione per sostenere le spese di gestione dell’impianto sportivo comunale. Considerato che la gestione diretta da parte del Comune comporterebbe una spesa annua quantificata in 57mila euro, l’affidamento esterno consentirà un risparmio di circa 22mila euro all’anno.

Torna il mercato del Biologico e del Naturale in Piazza dell’Acquedotto

da: organizzatori

Giovedì 5 Febbraio nuovo appuntamento settimanale con il Mercato dei Produttori Biologici e del Naturale in P.zza XXIV Maggio (Acquedotto) dalle 8.00 alle 14. L’iniziativa è organizzata dall’Associazione BioPerTutti con il patrocinio del Comune di Ferrara e della Provincia, in collaborazione con il Centro Mediazione di Ferrara e con l’adesione dell’Associazione Nuova Terra Viva, l’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica e la Pro Loco di Ferrara.
I consumatori potranno trovare attorno alla costruzione monumentale 15 bancarelle che renderanno protagonista il Bio di qualità della provincia di Ferrara e dell’Emilia Romagna in generale. Il mercato, primo nel suo genere per la città di Ferrara vuole offrire ai consumatori la possibilità di fare la spesa settimanale-BIO completa offrendo frutta e verdura, riso uova pane e pasta, vino succhi di frutta e tanto altro. Tra le novità il liquore di liquerizia, le marmellate di frutti dimenticati e il pane di pasta madre con grani antichi. La filiera corta garantisce la genuinità e bontà dei prodotti e la vendita ad un prezzo equo e sostenibile rendendo il biologico accessibile a tutti.
L’iniziativa inoltre ha un servizio di informazione per approfondire i valori del Bio e apprezzare ciò che si acquista.

Latte, la proposta dell’assessore Caselli a sostegno dei produttori italiani

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

La proposta dell’assessore Caselli a sostegno degli allevatori italiani: modificare per chi è in regola gli attuali criteri di compensazione del regime delle quote latte

“Utilizzare al meglio la quota latte nazionale assegnata all’Italia, prevedendo, per i produttori in regola, una modifica degli attuali criteri di compensazione”. E’ quanto chiede l’assessore regionale all’agricoltura dell’Emilia-Romagna Simona Caselli nell’anno conclusivo dell’applicazione del regime delle quote latte, che termineranno il 31 marzo. “I dati attualmente disponibili – spiega Caselli – ci dicono che molto probabilmente ci sarà un surplus produttivo rispetto alla quota nazionale assegnata al nostro Paese. In questo caso scatterà per i produttori il versamento del prelievo supplementare all’Unione europea.” La proposta avanzata da Caselli, anche in risposta alle richieste arrivate dal mondo produttivo, prevede di estendere la possibilità di compensazione nazionale anche alle aziende che hanno prodotto oltre il 6% della quota loro assegnata e a quelle che hanno superato il livello produttivo 2007 – 2008. Due categorie fin’ora non contemplate nei criteri di priorità nazionali. “Questi correttivi permetterebbero – spiega Caselli – di limitare l’impatto sui produttori e di utilizzare al meglio la quota nazionale, senza modificare quanto già previsto per i produttori delle aree di montagna e svantaggiate”. La proposta è stata illustrata nei giorni scorsi a Soragna (Pr) in occasione dell’ottantesimo anniversario del Consorzio del Parmigiano Reggiano. “Auspico che su questo tema si possa lavorare – conclude Caselli – l’interesse manifestato dal ministro Martina è la migliore premessa per arrivare ad un risultato positivo nell’interesse dei nostri produttori”.

Giovani, dalla Regione 600 mila euro per progetti promossi da enti locali

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Dalla Regione 600 mila euro per interventi a favore di giovani e adolescenti promossi da enti locali. Finanziate 42 domande: spazi per computer, sale per la musica, per il teatro, aree multimediali. L’assessore Mezzetti: “Importante continuare a investire per i giovani in questo momento di grave crisi”

Oltre 600 mila euro per 42 interventi a favore di giovani e adolescenti tra i 10 e i 34 anni, promossi da enti locali, a fronte di un costo complessivo di poco più di un milione di euro. I fondi regionali saranno utilizzati per interventi di acquisizione o potenziamento di dotazioni strumentali e tecnologiche, qualificazione di spazi di aggregazione dedicati alla musica, all’arte, alla creatività multimediale, per la ristrutturazione di luoghi adibiti alle attività, adeguamenti normativi e miglioramento funzionale delle strutture.

I fondi saranno messi a disposizione di Enti locali, per costituire elemento di contrasto della grave crisi economica che colpisce in particolare i ragazzi, per cui i luoghi di aggregazione rappresentano una fondamentale risposta concreta a esigenze di incontro e coesione, anche per numerose associazioni e realtà giovanili.

“Siamo consapevoli di quanto questo contributo costituisca un sostegno e una sicurezza per i comuni e le associazioni dell’Emilia-Romagna – ha dichiarato l’assessore alle Politiche giovanili Massimo Mezzetti -. Sarà importante continuare a garantire e incentivare, dove necessario, gli investimenti per attività e strutture che creino momenti di aggregazione, confronto e creatività, risorsa fondamentale per la crescita e lo sviluppo del nostro territorio”.

Di 78 domande pervenute, tutte risultate ammissibili, ne sono state finanziate 42. Le realtà finanziate sono 14 Unioni di Comuni, 8 Comuni capoluogo, 2 fusioni di Comuni e 18 Comuni che, nella maggior parte dei casi, hanno presentato una progettualità di rete con altri centri, nell’ottica di costruire un sistema organico di interventi.
Gli interventi finanziati garantiscono sul territorio regionale la presenza di numerose strutture rinnovate e dotate di tecnologie innovative. Si tratta nello specifico di spazi di aggregazione giovanile con funzioni multiple, per un’utenza varia e attività per bambini fino all’età più adulta, ma anche “Informagiovani” dotati di computer e wi-fi, spazi musicali dotati di adeguata acustica e insonorizzazione quali sale prove, per concerto, con strumenti musicali, ma anche skate park e web radio. Sono stati inoltre finanziati ambienti per manifestazioni teatrali, creative, culturali, allestimenti tecnologici e dotazioni elettroniche, strumenti per teleconferenza e live streaming. Infine spazi multimediali, con l’acquisizione di computer attrezzati per grafica e animazione, design, elaborazioni audio-video.

Incontro pubblico: “Le professione del web”

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Giovedì 5 febbraio alle ore 14 presso l’Informagiovani di Porto Garibaldi (Via Teano, 3) si terrà un importantissimo incontro pubblico, gratuito sul tema “Le professioni del web”, durante il quale saranno trattate le competenze e le attitudini digitali in grado di aprire nuovi orizzonti professionali. Terrà l’incontro GIULIO XHAET, cofondatore di Made in Digital, società che progetta percorsi di formazione utili allo sviluppo digitale delle imprese in Italia e per il Made in Italy. Xhaet, già relatore di un analogo incontro sulle professioni del web che si è tenuto a Ferrara, è un professionista del settore digitale, che segue progetti e consulenze specifiche sul digitale, tiene corsi focalizzati sulle nuove frontiere del web e sul cosiddetto “Codice Umanistico” della rete ed è pure insegnante nei master digital, tra gli altri per “Il Sole 24”, “Business School” e consulente per “Adecco Treaining.” Molto attento alle forme di comunicazione innovative che integrano l’online con l’offline, Xhaet analizzerà gli ambiti professionali del web, con particolare riferimento alla comunicazione sempre più veicolata dai social newtwork, quali Facebook, YouTube, Twitter, Google +, Linkedln e Blog. L’incontro è rivolto in particolare a giovani e neolaureati, a caccia di nuove opportunità, ma anche a professionisti del settore che intendono aggiornarsi e ad agenzie desiderose di conoscere nuovi strumenti e risorse utili. Qui di seguito si riporta il programma dell’incontro:

DIGITAL SCENARIO: Codice informatico e codice umanistico:

– PROFESSIONI DEL WEB: Nativi digitali e aziende analogiche; Dalle competenze alle attitudini (real time, all-line, transolving, innovhunting); Le nuove professioni del web: Ruolo, Talento & Attitudini dei protagonisti del web 2.0

– CREATORI DI CONTENUTI E RELAZIONI: Content Manager & Content Curator; Community Manager & Digital PR
– PROMOTORI, OTTIMIZZATORI ED ANALISTI: All-Line Advertiser & SEO; E-Reputation Manager & Web Analyst
www.professionidelweb.it

Bilancio: Rispettati anche nel 2014 i vincoli sul patto di stabilità

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Liberati 291 milioni di euro a Comuni e Province per facilitare i pagamenti della Pubblica amministrazione. L’assessore Petitti: “Un dato molto importante, che conferma la solidità del bilancio regionale”

Anche nel 2014 la Regione Emilia-Romagna ha rispettato i vincoli posti dallo Stato sul patto di stabilità ed ha pagato a Comuni e Province del territorio oltre 290 milioni di euro. La conferma arriva dalla verifica di bilancio effettuata al 31 gennaio sul patto di stabilità interno.
“Il dato è molto importante e conferma la solidità del bilancio regionale – commenta l’assessore regionale al Bilancio Emma Petitti -. In questo modo contribuiamo anche noi al raggiungimento dell’equilibrio dei conti pubblici nazionali e degli obiettivi posti in sede europea”.
All’interno del patto di stabilità territoriale la Regione è riuscita a concedere, nel 2014, 291 milioni di euro ai Comuni e alle Province emiliano-romagnole. “Un impegno rilevante – conclude Petitti – che ha consentito agli enti locali del nostro territorio di accelerare sensibilmente i tempi dei pagamenti a favore delle imprese per spese di investimento in opere pubbliche già realizzate. Anche nel 2015 lavoreremo per raggiungere lo stesso importante risultato”.

Coldiretti: Venerdì 6 febbraio “Un giorno da Allevatore”

da: Ufficio stampa Coldiretti

La più grande operazione di mungitura pubblica per salvare il latte Made in Italy

La più grande operazione di mungitura pubblica mai realizzata in Italia e nel mondo con Ministri, Governatori delle Regioni, Sindaci, politici, esponenti della cultura, dello spettacolo e del mondo economico e sociale che trascorreranno insieme un giorno da allevatore nelle piazze italiane in cui sarà allestita una vera e propria stalla per mungere, dare da mangiare e custodire gli animali. Un segno concreto di solidarietà, vicinanza e sostegno al lavoro che tutti i giorni svolgono gli allevatori italiani, per garantire latte fresco e grandi formaggi Made in Italy ma anche la biodiversità e il presidio del territorio anche nelle aree più difficili.

A Bologna, una delle piazze principali della maxi-mungitura, l’appuntamento per salvare le stalle italiane è fissato per venerdì 6 febbraio alle ore 9,30 in piazza XX settembre, dove sarà allestita una stalla con mucche da latte e una mostra dei principali formaggi Dop della Regione, dal Parmigiano Reggiano al Grana Padano, fino allo Squacquerone.

Insieme con gli allevatori e il presidente e direttore di Coldiretti Emilia Romagna, Mauro Tonello e Marco Allaria Olivieri, saranno presenti tra gli altri il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, il consigliere regionale capogruppo della Lega, Alan Fabbri, la consigliera regionale capogruppo del movimento 5 stelle, Monica Gibertoni, i consiglieri regionali Barbara Lori e Alessandro Cardinale, l’olimpionico e presidente della Virtus Pallacanestro Bologna, Renato Villalta, i giocatori della Fortitudo baseball Alessandro Vaglio, Paolino Ambrosino, Marco Sabbatani, la presidente della Confconsumatori bolognese, Roberta Li calzi, il comico Vito, lo show man Andrea Barbi.

L’obiettivo è quello di far conoscere da vicino il difficile lavoro degli allevatori e gli effetti positivi per l’intera collettività ma anche i pericoli dell’abbandono come dimostra il Dossier “L’attacco alle stalle italiane” che sarà presentato nell’occasione.

Giovedi 5 febbraio presentazione del libro di Gennaro Cosentino “Giovanni Grillo da Melissa al Lager”

da: Istituto di Storia Contemporanea Ferrara

Giovedì 5 Febbraio 2015 – ore 20.45 presso la Sala Capitolare del Monastero Benedettino Olivetano di San Giorgio – Piazza San Giorgio, 29 – Ferrara, verrà presentato il libro di Gennaro Cosentino Giovanni Grillo da Melissa al Lager.
La vicenda di un deportato calabrese (Publisfera edizioni 2014). Interverranno con l’autore Gennaro Cosentino, giornalista RAI, Anna Quarzi e la figlia Michelina Grillo, Direttore Ragioneria Territoriale dello Stato di Ferrara . Coordinerà l’incontro Gian Pietro Zerbini.
L’evento, organizzato dall’Istituto di Storia Contemporanea, fa parte del programma delle manifestazioni per la Giornata della Memoria posto in essere dal Comitato 27 Gennaio presieduto dal Prefetto di Ferrara. Quest’anno le celebrazioni sono state dedicate in particolar modo alle vicende dei deportati militari (IMI), coloro che dissero NO alla Repubblica Sociale e furono internati in campi di concentramento in Germania.
Il libro ricostruisce attraverso un importante apparato documentario, la storia esemplare di Giovanni Grillo, segnata dalla dura esperienza della prigionia e dalla malattia, la storia , come afferma Giovannino Guareschi, di migliaia di uomini che optarono per la dignità e vissero due anni più di dignità che di pane e alla fiamma tenue della dignità scaldarono le ossa gelate. Una storia, in definitiva, “producente”, direbbero gli esperti di storie, perché parla di uomini che, ad un tratto, impararono a dire “no!” e ci presero gusto.

Quale Castello? Venerdì 6 febbraio incontro pubblico Castello Estense

da: ufficio stampa Provincia di Ferrara

Si intitola “Quale Castello?” l’incontro pubblico in programma venerdì 6 febbraio prossimo dalle 9,15 alle 13,30 nella sala Imbarcadero 2 in Castello Estense.
L’appuntamento è organizzato da Comune e Provincia con lo scopo di essere un primo momento di confronto pubblico sul futuro del Castello Estense, sia dal punto di vista della gestione che culturale del monumento simbolo di Ferrara.
I lavori della giornata saranno introdotti dal presidente della Provincia, Tiziano Tagliani, cui farà seguito l’intervento del vicesindaco del Comune di Ferrara con deleghe alla Cultura e Turismo, Massimo Maisto.
“È un’occasione di riflessione e di confronto – dice il presidente Tagliani – offerto agli operatori del settore culturale e turistico, significativamente in concomitanza con la mostra in corso in Castello Estense nelle cui sale sono esposte le collezioni ferraresi di Giovanni Boldini e Filippo De Pisis”.

LA SEGNALAZIONE
Da Trivago l’identikit dei migliori Carnevali, Cento al sesto posto

Siamo già in piena atmosfera carnevalesca, nei negozi abbondano maschere e scherzi di ogni sorta, le pasticcerie e i panifici un tripudio di crostoli e frittelle. Per chi poi ama travestimenti, carri e festeggiamenti il sito Trivago [vedi] propone una lista delle migliori feste di Carnevale in Italia, stilando un vero e proprio identikit in base alle particolarità di ogni località. Fra gli undici migliori eventi, c’è anche il Carnevale di Cento che viene dopo Venezia, Viareggio, Putignano e Ivrea, e che sul sito di Trivago viene messo in evidenza così “Segni particolari: lanciaregali + CentoPerCento Brasile”.
In effetti non è scontato ricevere regali da prendere al volo mentre di osservano carri allegorici dalle dimensioni e figure stratosferiche, mentre si canta e si balla a ritmo di musica brasileira, “Avevo sempre associato la parola “gettito” a qualcosa di negativo… poi… sono incappato nel superfelice e superfestoso Cento Carnevale d’Europa e nel suo “gettito centese“! Di cosa si tratta? Dai carri si lanciano palloni, bambole, peluche, gonfiabili e quant’altro in una misura tale che si dice che nessuno torni a casa da Cento a mani vuote!”, scrive Simone Sacchini sul sito [vedi] due giorni fa.
Il Brasile quest’anno poi è decisamente in tema, dopo gli ultimi mondiali passati a canticchiare il leitmotiv di di “We are one (ole ola)”, e su Trivago si legge “Cento, in occasione del carnevale diventa il Brasile d’Italia, grazie al gemellaggio con il Carnevale di Rio.” Ma il fatto davvero importante è che finalmente il Carnevale centese può ripartire, dopo gli eventi sismici del 2012 che hanno messo in ginocchio il centese e tutto il territorio emiliano: “Quella del 2015 è un’edizione speciale: segna il ritorno del Carnevale di Cento – scrive Sacchini – dopo lo stop dovuto alla messa in sicurezza post terremoto del 2012.”
La provincia di Ferrara è dunque sempre appetibile e Trivago, il più celebre portale per la ricerca di hotel in Italia e nel mondo, non perde l’occasione di segnalare eventi e proposte interessanti, come ha fatto anche con il Capodanno 2014 a Ferrara. [vedi]

Per saperne di più sul Carnevale di Cento visita il sito [vedi] e la pagina Facebook [vedi].

LA CURIOSITA’
L’anello smarrito

Funziona così: buttano l’anello in terra con nonchalance, senza farsi notare. Poi, nell’atto di raccoglierlo, vi interpellano per chiedervi se per caso l’abbiate perso voi. La scenetta è più o meno sempre la medesima.
E’ l’ultima frontiera dell’accattonaggio, un escamotage che fa leva sulla brama dello stupefatto passante. L’oggetto mostrato è infatti un bell’anellone grosso, apparentemente d’oro. Ha l’aria di una fede nuziale, con una piccola cifratura all’interno che lo rende più credibile. Il questuante a questo punto ve lo offrirà, domandandovi in cambio qualche euro. “Qualcuno gliene dà 5, 10, mi è capitato anche di sapere che un signore ne ha dati 50 – riferisce una gentile gioielliera del centro -. Ne capitano tanti. Solo negli ultimi giorni una decina di passanti sono entrati in negozio mostrandomi questi anelli, quasi tutti uguali, qualcuno più credibile, altri più dozzinali. Vengono qui fiduciosi, convinti che sia oro, nella speranza di ottenere un po’ di soldi”. E se ne vanno con le pive nel sacco.

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Isit Bassi Burgatti: incontro con la Provincia all’insegna della piena collaborazione

da: ufficio stampa Provincia di Ferrara

Si è svolto all’Isit Bassi-Burgatti di Cento l’incontro messo in agenda dopo i problemi evidenziati nelle settimane scorse dagli studenti in alcune strutture della scuola.
Appuntamento al quale hanno preso parte il consigliere provinciale con delega all’edilizia scolastica, Leonardo Fiorentini, il responsabile edifici scolastici del Castello Estense, Leonardo Bottoni, il dirigente scolastico, Andrea Sardini, e tre rappresentanti degli studenti.
Sul tavolo i problemi del riscaldamento delle aule, il funzionamento dei bagni, e le infiltrazioni d’acqua dal tetto in un paio di servizi igienici nella zona fra la palestra e un laboratorio.
Tutti aspetti non sconosciuti all’amministrazione provinciale che già prima delle segnalazioni ha messo in cantiere una serie di riparazioni a serrature e cassette dell’acqua dei bagni. Lavori di ripristino tuttora in corso e in via di ultimazione.
Il problema più consistente, con un costo quantificato attorno ai 10mila euro, è quello delle infiltrazioni d’acqua piovana. L’intervento è inserito fra le priorità 2015 e i tempi di esecuzione dipendono dalla chiusura del bilancio della Provincia per l’anno in corso, trattandosi di spese straordinarie per le quali occorre l’approvazione formale del documento economico finanziario dell’ente.
Infine il tema delle aule al freddo.
Tre termoconvettori sono stati sostituiti nel corso dell’ultimo anno scolastico e un altro è in via di sostituzione. Più in generale, Fiorentini e Bottoni hanno dato massima disponibilità in caso di altre segnalazioni su cali di temperatura sotto i 19 gradi. In proposito è stato avviato un canale di comunicazione con lo scambio di indirizzo mail della Provincia cui fare riferimento per ogni necessità.

“Ascom una Rete che ti mette in Luce” – la Campagna associativa 2015 – a Ferrara il 04/02 – ore 12,00 Castello Estense

da: ufficio stampa Ascom Ferrara

“Ascom, una Rete che ti mette in Luce”: è il nuovo motto che caratterizza la campagna associativa di Ascom Confcommercio Ferrara per l’anno in corso. Dopo La prima tappa lo scorso 29 gennaio a Cento, ora è il momento di Ferrara con la presentazione in Castello Estense il 4 febbraio a partire da mezzogiorno (nella sala Alfonso I).

Il programma prevede il saluto del presidente dell’Ascom Confcommercio provinciale Giulio Felloni, poi a seguire la relazione sui servizi offerti dall’Associazione a cura del direttore generale provinciale Davide Urban cui seguirà il direttore dell’Unione regionale di Confcommercio Pietro Fantini con un primo punto sull’andamento dei consumi circa dopo la partenza dei saldi invernali lo scorso 3 gennaio.
“Un’occasione importante – sottolinea il presidente Felloni – per rinforzare ulteriormente la elazione con i nostri associati e guardare con fiducia al futuro muovendoci su temi concreti dedicati agli imprenditori: promozione, credito e formazione. Confcommercio da 70 anni è vicino alle aziende del terziario ed oggi più che mai intendiamo essere un riferimento chiaro ed importante per la nostra città e l’intero territorio con tutte le sue eccellenze con questi appuntamenti itineranti”.
Tra le novità della campagna associativa 2015 un team mirato all’universo del Lavoro, un pacchetto di scontistiche dedicate alle azioni di promo commercializzazione integrate tra Tv, Web e Radio attraverso una specifica partnership con l’emittente Telestense. Dalla pubblicità al microcredito come motore fondamentale per le piccole e medie imprese: Cofiter (il principale Consorzio Fidi del Terziario in Emilia Romagna) presenterà le azioni di finanziamento dirette che il Consorzio stesso, grazie al Fondo Europeo di Investimenti, oggi può offrire alle imprese. Prevista inoltre anche una specifica “finestra” dedicata alla formazione professionale del Terziario a cura di Iscom Ferrara (ente formativo di Ascom).
La tappa sucessiva è poi prevista a Comacchio il 6 febbraio

Ferrara, Museo Archeologico Nazionale. Carnevale al museo domenica 8 e domenica 15 febbraio tra maschere, musica e danze

da: ufficio stampa SBArcheo Emilia-Romagna

In attesa del Carnevale Rinascimentale, al Museo Archeologico Nazionale di Ferrara si festeggia anche quello “Etrusco”
L’8 e il 15 febbraio, al Palazzo di Ludovico il Moro, due domeniche tra maschere, musica e danze

Al Museo Archeologico Nazionale la festa delle maschere e della teatralità avrà anche il volto di Dioniso.
Il Gruppo Archeologico Ferrarese dedica infatti ai più piccoli “Etruschi in maschera”, laboratorio sulla creazione di maschere ispirate al mito e ai pittoreschi personaggi che caratterizzano il corteo di Dioniso, l’esuberante e affascinante signore del vino, della vegetazione e del teatro.
Saranno proprio le ceramiche attiche di Spina a introdurre i piccoli visitatori nei “retroscena” del mondo greco ed etrusco mentre i personaggi del mito, in carne ed ossa, faranno loro da guida tra le sale del Museo.
E mentre i bimbi sono impegnati nel laboratorio di maschere, i genitori, i nonni e gli altri visitatori potranno partecipare a una visita guidata a tema, condotta dai volontari del GAF.
Al termine, la Sala della Carte Geografiche del museo diventerà il palcoscenico dove i bambini, circondati da magiche e surreali scenografie, potranno sfilare indossando le proprie creazioni.

Ingresso € 5,00 – gratuito per i bambini
Consigliata prenotazione per il laboratorio di maschere: 0532 66299
Domenica 15 febbraio 2015, dalle ore 10

Il Carnevale Rinascimentale si celebra quest’anno sotto il segno di Anna Sforza.
Per questo alle ore 10 il Museo ospita “La cosmesi e i luoghi della bellezza al tempo degli Estensi ed oggi”, conferenza di Stefano Manfredini, Silvia Vertuani, Gian Luca Lodi e Francesco Scafuri.
Dopo l’incontro, si apriranno le danze con “Donne venite al ballo! la Milano di Anna Sforza”, a cura dell’Associazione Danze Antiche di Milano, seguite alle 11,30 da un concerto di musica rinascimentale con il Charivari Ensemble, offerto da Bal’danza.
Nel pomeriggio, alle ore 15, i volontari del GAF offriranno una singolare visita guidata con intervalli musicali e letture dedicate ad Anna Sforza e al suo breve, intenso e sfortunato passaggio per la Corte Estense. L’evento è ospitato nella Sala del Tesoro affrescata dal Garofalo dove, dalla balconata del soffitto, un gruppo di cortigiani, uomini e donne sembra ammirare proprio un…corteo di nozze, fra festoni colorati ricchi di fiori, frutti e nodi d’amore beneauguranti, chiaro simbolo di abbondanza e fertilità.

Ingresso libero, chiusura museo posticipata alle ore 19
In collaborazione con Associazioni Bal’danza, Ferrariae Decus, Fidapa, De Humanitate Sanctae Annae, Soroptmist e Università degli Studi di Ferrara

Palazzo Costabili, detto “di Ludovico il Moro”, sede del Museo Archeologico Nazionale di Ferrara, Via XX Settembre 122
Opera di Biagio Rossetti, il maggior architetto rinascimentale della corte estense, Palazzo Costabili è detto anche “di Ludovico il Moro” per i possibili legami della sua committenza con il famoso Duca di Milano.
Alla raffinata architettura del Palazzo, la cui costruzione è da datare tra la fine del XV ed i primi anni del XVI secolo, si affiancano le sale affrescate da Benedetto Tisi detto Il Garofalo e da Dosso Dossi che rappresentano un’ambientazione artistica di alto impatto unica nel suo genere. In particolare la Sala del Tesoro, luogo di raccolta di opere d’arte e preziosi del padrone di casa, Antonio Costabili, presenta uno stupendo affresco del Garofalo sullo stile di Andrea Mantegna, enfatizzato da un rosone in legno intagliato e dorato.
Acquisito dallo Stato nel 1920, il Museo fu inaugurato nel 1935 per ospitare i materiali provenienti dalla città etrusca di Spina, uno dei più ricchi e importanti empori del mondo antico, attivo tra la metà del VI e gli inizi del III secolo a.C. La fama di Spina nella storia degli studi è da attribuire in massima parte all’impressionante complesso funerario costituito dalle oltre 4000 tombe della necropoli, da cui proviene una delle maggiori raccolte di vasi greci a figure rosse del mondo.
La secolare storia di Palazzo Costabili detto “di Ludovico il Moro”, riportata all’originario splendore con i restauri degli apparati decorativi e monumentali, si sposa nel nuovo allestimento del Museo con le moderne tecniche di comunicazione, per fornire ai visitatori un percorso di straordinaria suggestione culturale.

info su www.archeoferrara.beniculturali.it

Dalla Memoria dei bambini di Terezín al Ricordo delle Foibe

da: organizzatori

“per non dimenticare di ricordare…”
con un omaggio a Giorgio Bassani ed a Primo Levi

Mercoledì 4 febbraio 2015, alle ore 17.00 allo Spazio d’Arte L’Altrove di via de’ Romei, 38 si terrà un doppio evento letterario a ricordo del Giorno della Memoria e del Giorno del Ricordo.
Un non dimenticare di ricordare a tutto tondo: coordinato e realizzato dalla giornalista e scrittrice Maria Cristina Nascosi Sandri e da Francesca Mariotti, presidente dell’Associazione “Olimpia Morata”, ospite dell’incontro, il duplice evento proporrà la lettura di liriche scritte dai bambini di Terezín, il campo di concentramento dei bambini per eccellenza, il fiore all’occhiello della propaganda nazista in cui trovaron la morte quasi 15.000 piccoli, tutti sotto i quattordici anni.
Tra essi spicca, in particolare, il nome di František Franta Bass, vero piccolo grande poeta, le cui opere son particolarmente note e ricordate con testimonianze a Praga, al museo che raccoglie i disegni e gli scritti di quelle piccole grandi vittime ed alla sinagoga vecchia nuova, nella città antica. Molti anni fa Ferrara omaggiò ‘quei bimbi’ con una mostra particolarissima e commovente tenuta alle Grotte del Boldini, fortemente voluta dall’allora assessore comunale alla cultura, la compianta e sensibile docente di greco e latino, Maria Teresa Ronchi Travagli, costituita da poesie e disegni.
Last but not least, un pluri-pensiero in poesia sarà dedicato al nostro grande Giorgio Bassani, il nume tutelare, non solo letterario, della nostra più autentica Ferraresità ed uno in prosa a Primo Levi, grande anima di intellettuale, vittima di una Shoah a posteriori, lui, sopravvissuto ad Auschwitz…
Ulteriori ricordi, documentazioni e scritti anticiperanno, infine, la celebrazione della giornata del Ricordo delle foibe, il 10 febbraio, un’altra orribile pagina della storia dell’umanità intera, rimasta per troppo tempo quasi dimenticata e definita dalla stessa Mariotti “…un vero eccidio di Italiani a cui venne strappata la terra e la vita in modo indiscriminato e insensato, come solo una guerra può permettere (….) ”. Le foibe son cavità carsiche di origine naturale con un ingresso a strapiombo: fu in quelle voragini dell’Istria che fra il 1943 ed il 1947 furon gettati vivi o morti, quasi 10.000 italiani.

Corso informativo di Diritto Internazionale Umanitario aperto a tutti gli interessati

da: Area 6 – CRI Ferrara

l Comitato Provinciale della Croce Rossa Italiana di Ferrara, in occasione della giornata informativa sul Diritto Internazionale Umanitario organizzata dal Comitato Regionale CRI dell’Emilia Romagna, promuove un Corso informativo di Diritto Internazionale Umanitario aperto a tutti gli interessati. L’incontro si terrà il 21 febbraio 2015 (8.30-14.30) a Ferrara in Via Cisterna del Follo n. 5 presso il Salone d’Onore di Palazzo Bonacossi.

Croce Rossa Italiana condivide con gli altri membri del Movimento Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa il mandato istituzionale della disseminazione del Diritto Internazionale Umanitario, dei Principi Fondamentali e dei Valori Umanitari. Per questa ragione è nostra cura creare periodici momenti informativi e di confronto per i propri Volontari aperti, in logica di dialogo, a tutti i soggetti privati ed istituzionali a diverso titolo interessati alla Dottrina ed alla sua concreta implementazione.

Per contatti ed informazioni:

Delegato tecnico Provinciale area 4 CRI Ferrara
Luca Colonna 3474913388 – area4.ferrara@criferrara.it

“Nevone”: entro marzo 3 milioni di risarcimento a imprese e privati col via libera Ue

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia Romagna

Difesa del suolo – “Come annunciato, entro marzo risarciremo con 3 milioni di euro imprese e privati con il via libera dell’Europa”: l’assessore Gazzolo replica alle critiche sui tempi di risarcimento per le grandi nevicate del 2012. Già concessi fondi alle imprese agricole e ulteriori 9 milioni verranno utilizzati per il ripristino delle opere pubbliche

“Come già annunciato e comunicato all’Assemblea regionale dal presidente Bonaccini, entro i primi 100 giorni della legislatura verranno assegnati oltre 3 milioni per risarcire imprese e privati”. Risorse che si aggiungono a quelle già concesse alle imprese agricole per una disponibilità complessiva di oltre 7 milioni.

Così l’assessore regionale alla Difesa del suolo, Paola Gazzolo, replica alle critiche della Lega Nord in relazione ai tempi dei risarcimenti per il “nevone” del 2012.
“Da rapporti intercorsi con la Commissione europea – aggiunge l’assessore – confidiamo di poter avere presto il via libera a questo regime di aiuti. Con l’autorizzazione dell’Europa la Regione pubblicherà entro marzo una nuova direttiva, prevedendo una riapertura dei termini per la presentazione delle domande e una salvaguardia per quelle già presentate che siano in linea con quanto richiesto dalla Ue”.

“Va precisato – conclude l’assessore – che tale procedura, sebbene possa aver allungato i tempi di rimborso, rende legittimo questo contributo ai fini comunitari. In non pochi casi anche recenti altre amministrazioni regionali si sono trovate costrette a revocare gli aiuti concessi proprio in ragione di vizi riguardanti la sfera degli aiuti di stato”.

Ai 3 milioni per risarcire imprese e privati si aggiungono ulteriori 9 milioni per il ripristino delle opere pubbliche, 6 dei quali saranno trasferiti dallo Stato nel 2015.

Borgosesia: frak, abiti ottocenteschi e il Mercu Scurot

dalla redazione di Fuoriporta

Uomini in frak e donne in abiti ottocenteschi, così Borgosesia accoglie il carnevale. Fino al 18 febbraio tutta la cittadina della Valsesia sarà in festa. Ogni angolo, negozio o viottolo della città sarà “mascherato”. La sobrietà è bandita! Abiti colorati, abiti che raccontano una tradizione, quella carnevalesca, a cui Borgosesia è legata da inizio ‘900, sfileranno da mattina a sera, vestendo i borgosesiani impegnati nelle faccende quotidiane che una volta l’anno svolgono la loro attività in abiti carnevaleschi.

borgosesiaVi capiterà di prendere un caffè al bar e sarà l’Uomo Ragno a servirvelo, oppure andare in farmacia e trovarvi Cappuccetto Rosso che vi consiglia cosa prendere per il mal di gola. Una città intera sarà in festa. Due veglioni, uno si è tenuto uno il 7 febbraio dove è stata premiata la maschera più bella e un altro rigorosamente “in bianco e nero” sarà invece il 14 febbraio.
Gli “Antani Project” insieme a al DJ Lupo Alberto (quello vero) hanno animato la serata del 7 febbraio, per quello successivo del 14 febbraio ci saranno “Genio & i Pierrot” con la loro orchestra. I veglioni durano fino al mattino a suon di musica all’interno del teatro sede della proloco.
Dieci saranno le tappe per gustare l’ultimo giorno del carnevale di Borgosesia: il 18 febbraio. Fagiolate, polenta e saracca (grosse acciughe) caratterizzeranno la tavola.

borgosesiaIl 18 febbraio arriva il momento culminante del Carnevale, il Mercu Scurot. Mentre tutti gli altri carnevali di rito romano terminano, il Carnevale di Borgosesia vive il suo atto conclusivo nel primo giorno di Quaresima, per inscenare, con un lungo corteo, il funerale del Carnevale. Come vuole la tradizione, i partecipanti si ritrovano la mattina vestiti di tutto punto – con l’abito del Mercu Scurot: frac, gala (un grosso farfallino bianco di garza), cilindro e mantella. Accessorio indispensabile è il Cassù, mestolo di legno utilizzato per bere il vino, distribuito in apposite postazioni dislocate lungo il percorso del corteo. Dopo il Pranzo del Mercu Scurot alla Pro Loco i cilindrati (così si chiamano i partecipanti) iniziano un giro enologico della Città, che si concluderà la sera con la lettura del Testamento del Peru, il rogo del pupazzo che raffigura la maschera e i fuochi artificiali.

Borgosesia, paese situato in Valsesia, è ricordato per la Manifatture Lane che finanziò l’acquisto di due piroscafi su cu cui si imbarcarono i mille. Di particolare rilievo è il santuario di Sant’Anna che deve la sua fama alle sei cappelle dedicate agli episodi della Vita della Vergine, vanno segnalate inoltre le 150 statue in terracotta policroma realizzate dall’architetto Giovanni d’Enrico. Da non perdere c’è il Sacro Monte di Varallo che sorse per iniziativa del Beato Bernardino Caimi, che, di ritorno dalla Terra Santa volle ricreare in piccolo i luoghi della Palestina.
Il complesso degli edifici, una cinquantina è stato costruito nel corso di un paio di secoli. Ogni cappella rappresenta, con affreschi (circa 4.000 figure) e con gruppi di statue (circa 400), scene della vita di Gesù e di Maria.

Per saperne di più visita il sito Fuoriporta [vedi]

arnoldo foà - ferrara - nascita - anniversario

LA PROPOSTA
In memoria di Arnoldo Foà. E di Florestano Vancini

Dedicare ad Arnoldo Foà la sala della Musica, nel complesso monumentale del chiostro di san Paolo. “Potrebbe essere una buona idea”, riconosce il vicesindaco con delega alla Cultura, Massimo Maisto. Foà era attore, ma anche uomo di impegno civile. E la sala della Musica si è qualificata in questi anni come pubblico spazio di intervento e di confronto. Quindi un vero palcoscenico cittadino, al quale il nome dell’artista ferrarese si potrebbe opportunamente associare.
Foà, attore, regista, scrittore, doppiatore, avrebbe oggi 99 anni. Nato a Ferrara da una famiglia di origine ebraica è stato per questo vittima di discriminazioni razziali in epoca fascista.
Ha recitato a teatro sotto la regia di Visconti, Ronconi, Strehler; al cinema con Blasetti, Welles, Damiani, Scola; alla radio e in tv (celebre la sua interpretazione del Corsaro Nero). Inconfondibile il suo timbro di voce, impagabile l’espressività, il suo sarcasmo e il fine umorismo. Nel 1994, dopo la vittoria di Berlusconi alla elezioni, emigra: “Non sono mai stato comunista – dichiarò alla Stampa – ma mi esiliai alle Seychelles quando ho rivisto i fascisti al governo”. Quattro mogli, quattro figlie, ha vissuto un’esistenza piena.
Il mese scorso, con tutti gli onori, si è celebrato l’anniversario della scomparsa di Claudio Abbado, cui la città di Ferrara ha intestato il proprio teatro. Di Arnoldo Foà, le cui ricorrenze (99 dalla nascita, uno dalla scomparsa) sono entrambe in gennaio, ci si è dimenticati e quelle date sono scivolate nel sostanziale silenzio (Ferraraitalia ha dedicato a Foà il proprio immaginario del 22 gennaio, vedi qua).
“Ho di recente incontrato la vedova di Foà – riferisce Maisto – che mi ha comunicato l’intenzione della famiglia di ricordare l’attore con una mostra itinerante che nel 2016 dovrebbe essere allestita a Roma, Firenze e Ferrara. Hanno foto, locandine, video, reperti sonori, insomma tutto quel che serve per onorare degnamente una figura importante come la sua. Ma ho presente anche un altro grande ferrarese cui è doveroso che la città riservi il proprio tributo. Parlo di Florestano Vancini (il celebre regista scomparso nel 2008 a 82 anni, ndr). Strade significativa da dedicare ormai non ce ne sono più. Quindi bisognerà individuare un luogo o un degno contenitore culturale. Credo che nel 2016, in concomitanza con la mostra per Foà che si sta cercando di realizzare, dovremmo trovare il modo di rendere omaggio a entrambi”.

LA STORIA
Vivian Maier, la misteriosa bambinaia fotografa agli Oscar

da MOSCA – Quando ho preparato il testo sulla mia Street Photography, pubblicato qualche giorno fa, immedesimandomi a fondo e con (ovvia) modestia, negli scatti dei grandi fotografi camminatori, come amo definirli, mi sono imbattuta, per caso, in Vivian Maier che avevo solo citato di sfuggita, gettando quasi un amo alla vostra curiosità. All’inizio non avevo troppo approfondito il misterioso personaggio che, tuttavia, mi aveva profondamente colpito e lasciato quasi un senso di vuoto che si sarebbe colmato solo con la decisione di rinviare la ricerca ad altro, più idoneo, tranquillo e calmo momento. Immaginatevi, dunque, la mia sorpresa e curiosa eccitazione quando aprendo il The Moscow Times del 29 agosto di quasi due anni fa, alla pagina 12 ‘What’s on’, ovvero il calendario settimanale della vita culturale moscovita (ancora lo conservo), leggevo che dal 4 settembre il Centro fotografico fratelli Lumière della capitale avrebbe ospitato fotografie della Maier, per la prima volta in Russia. Dovevo andare al più presto, anche se, a malincuore (la trepidazione era tanta, troppa), avrei dovuto aspettare una decina di giorni, dovendo prima partire per una pillola di ultima, tenera e romantica vacanza romana e concludere alcuni importanti impegni personali e lavorativi. Roma ne era valsa la pena, davvero, dunque avevo atteso alla fine senza troppa fatica, ma il ritorno in Russia sarebbe stato accolto da questa novità. Ecco allora che, un sabato mattina uggioso e piovoso, mi armavo di ombrello, impermeabile, scarpe da tennis, cartina e indirizzo manoscritto e cercavo il Centro Lumière.

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La locandina del documentario

Trepidante. Perché decido di parlarvene solo oggi a quasi un anno di distanza dalla mostra moscovita? Perché la città, all’avanguardia come sa spesso essere, aveva ben capito il fenomeno Vivian, oggi che il documentario sulla sua vita, ‘Finding Vivian Maier’, realizzato dal suo scopritore John Maloof, è candidato al Premio Oscar.

Quell’estate, dunque, sapevo solo che dovevo attraversare il ponte sulla Moscova vicino alla Cattedrale di Cristo il Redentore, non lontano dalla metropolitana Kropotkinskaya, e dirigermi in uno dei maggiori centri culturali della città, vivo, pullulante d’idee e colori. Camminavo curiosa verso un posto che avrei trovato davvero magico, la fabbrica di cioccolato Einem, aperta nel 1867 dai tedeschi Theodor Ferdinand von Einem e Julius Heuss, nazionalizzata nel 1918 e, nel 1992, ribattezzata Ottobre Rosso. Oggi l’area, che si trova di fronte all’imponente monumento di Pietro il Grande che svetta su un altrettanto imponente nave, ospita centri di fotografia dal forte e penetrante odore di pellicola, gallerie moderne e alternative, con esposizioni temporanee, il bar-biblioteca del Museo di fotografia Lumiere, il suo fornito bookshop. Questo centro è uno spazio per mostre, qui siamo andati a incontrare Vivian. Ho comprato il biglietto, 300 rubli, che conserverò con alcune foto acquistate nel bookshop sulla Mosca degli anni Quaranta – Settanta, e sono entrata, curiosa di ammirare le 50 fotografie esposte, rigorosamente in bianco e nero, quasi tutte risalenti agli anni Cinquanta. Deciderò, allora, anche di contattare John Maloof. Ci avrei provato, e con successo.

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Biglietto della mostra su Vivian Maier

Torniamo a Vivian, le cui immagini spesso sono state comparate a quelle di Henri-Cartier-Bresson e le composizioni avvicinate a quelle dell’ungherese André Kertész. Si dice che fosse amica dell’austriaca Lisette Model, ma, nella realtà, si sa poco della sua vita, avvolta quasi completamente dal mistero. Non si sa veramente se fosse nata a New York o in Francia il 1 febbraio 1926 (dunque compleanno pochi giorni fa?), arrivata negli Stati Uniti negli anni ’30, dove aveva vissuto, a New York, lavorando come commessa in un negozio di caramelle. Dagli anni ’40 si era trasferita a Chicago, dove era stata assunta come bambinaia in una famiglia del North Side.

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Autoritratto di Vivian Maier, © Vivian Maier / Maloof Collection

Appassionata di cinema europeo, aveva imparato l’inglese andando a teatro, vestiva abiti e scarpe da uomo e indossava enormi cappelli. Una donna che non amava parlare, così la ricordano gli impiegati nello storico negozio di apparecchiature fotografiche di Chicago ‘Central Camera’, che ha trascorso i suoi ultimi giorni in una casa pagata dai tre ragazzi che aveva accudito fino agli anni ’60. Sono loro, raggiunti da John Maloof, fotografo per passione e agente immobiliare per professione in cerca di materiale fotografico per la scrittura di un libro sui quartieri di Chicago, a raccontare di una donna misteriosa, socialista, femminista e anti-cattolica, che scattava fotografie in continuazione. Caduta in disgrazia, i suoi mobili furono messi all’asta e 40.000 negativi, dei quali circa 15.000 ancora all’interno di rullini non sviluppati, furono acquistati per poche centinaia di dollari da Maloof. È lui a decidere di far conoscere al mondo intero l’opera di Vivian pubblicando gran parte delle immagini acquisite sul blog Vivian Maier – Her discovered work [vedi], sempre più frequentato. Sboccia così, a metà tra leggenda e virtualità, il mito di Vivian Maier, la fotografa del mistero della quale si conoscono rare notizie biografiche e il cui viso s’intravvede solo in alcuni autoscatti. Si tratta di 40 anni di immagini che sfilano, pensate quanto ancora ci sia da vedere.

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© Vivian Maier / Maloof Collection
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© Vivian Maier / Maloof Collection

A Mosca, avevo ammirato 50 splendide fotografie, peraltro acquistabili in originale, di anziane impellicciate ben pettinate che guardano stizzite l’obiettivo, di uomini con i cappelli che fumano sigari, di bambini che piangono accuditi da mamme attente, di donne eleganti che aspettano, in ordinata fila, l’autobus (forse), di mani di innamorati che si intrecciano, come le mie, le nostre, le vostre.

 

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© Vivian Maier / Maloof Collection
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© Vivian Maier / Maloof Collection

E’ davvero un’emozione passeggiare per quelle strade in bianco e nero e ritrovarsi ancora bambini fra le braccia accoglienti dei genitori, osservando, da lontano, due poliziotti che trascinano un vecchio signore che non ha poi così l’aria da criminale ma solo le sembianze di un’antica sbornia.

Il mistero di questa donna introversa rimane grande, a me piace l’idea di lasciarlo così, anche se tanto si scriverà ancora sulla sua vita, forse perché lei davvero voleva questo, forse perché restare anonimi talvolta aiuta le vite difficili e solitarie. Tuttavia, rivelare una tale anima nascosta è stato sicuramente un grande regalo per tutti, anche se in molte immagini pare celarsi una profonda sofferenza, attenuata dalla curiosità e dall’amore per la vita.

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© Vivian Maier / Maloof Collection

Così, dunque, voglio immaginarmi Vivian, chiusa e riservata ma allo stesso tempo tenera e sensibile alle sofferenze della strada, attenta all’essere umano e alla sua storia fatta anche di tanti gesti teneri e sorpresi. Perché la sorpresa e la tenerezza restano il cuore pulsante di ogni vita.

Il film-documentario “Finding Vivian Maier” è stato presentato a vari festival, fra i quali il Toronto International Film Festival del 2013, e oggi è candidato al Premio Oscar come miglior documentario [vedi].

Ringrazio John Maloof e Franny Vignola della Howard Greenberg Gallery di New York per la collaborazione e la gentilezza dimostrata nella concessione delle immagini.

Per saperne di più visita il sito [vedi]

Le altre foto sono di Simonetta Sandri

Contro ogni forma di oppressione

Sottomissione è “atto formale con cui si riconosce la propria condizione di suddito”, così riporta il dizionario del Battaglia alla voce corrispondente.
Tutta la storia dell’umanità è espressione delle lotte condotte dall’uomo per liberarsi da ogni forma di oppressione, temporale o spirituale che fosse, fino alla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo.
Una lotta che non cessa mai e che mai può essere accantonata o persa di vista in tutta la sua portata mondiale. La persona umana e l’universalità dei suoi diritti sono il centro di tutto. Lo scrivo perché a volte, sull’onda delle emozioni e delle manipolazioni che di queste sono compiute, potremmo perdere la bussola.

sottomissione
Michel Houellebecq

È proprio il caso di “Sottomissione” di Michel Houellebecq e di quanti, come Francesco Borgonovo dalle colonne di Libero, si sono precipitati a proporne l’adozione nelle nostre scuole, come antidoto da somministrare ai nostri giovani che sarebbero educati ad una cultura non più virile, incapace di produrre valori forti e di suscitare eroismi. La cultura occidentale, liberale e progressista, è una cultura vile per pappemolli, inadatta a suscitare nei giovani entusiasmi, idee per cui valga la pena combattere. Sono simili pensieri che rendono inquietante il libro di Houellebecq, l’uso che ne può essere fatto, il decadentismo di cui è espressione e di cui è pervaso. Sconcertante è il decadentismo del suo protagonista e, ancora di più, che in quarta di copertina lo si definisca provocatoriamente come “un uomo di una normalità assoluta”. La normalità assoluta sarebbe quella di Francois, il protagonista appunto, che a 44 anni trascina con noia la propria esistenza tra una docenza ‘sine cura’ all’Università Parigi III e l’appagamento delle proprie pulsioni erotiche. Sullo sfondo: il Fronte nazionale di Marine Le Pen, la Fratellanza mussulmana, gli integralisti cattolici.
Il tessuto sociale e umano non c’è. Se c’è, assomiglia tanto agli sconfitti che, il decadentista Joris Karl Huysmans, lo scrittore di cui il nostro protagonista è studioso, colloca sulla scena agli esordi del ventesimo secolo, di quel secolo che ha conosciuto le più grandi tragedie dell’umanità. È questo decadentismo senza memoria e senza persone, senza i diritti, senza ragione, che spaventa. Il messaggio strisciante è che, attraverso il tramonto delle persone e della cultura, dal decadentismo della nostra epoca, si esca solo con la conversione, con il cambiare ‘verso’, dalla ‘ragione’ alla ‘religione’.
Gli individui sono stati eclissati e su tutti trionfano i sistemi politici, economici e religiosi. C’è una grande sfida per l’istruzione e per le nostre scuole. Non essere complici di questo decadentismo, di questa deriva, di ogni visione che annulli l’uomo e la sua umanità. Neppure il ‘Non per profitto’ di Martha Nussbaum, il richiamo al ritorno alla cultura umanistica come sale delle democrazie, appare più sufficiente. Qui occorre vaccinare i nostri giovani contro chi vorrebbe far credere loro che l’Illuminismo è una brutta malattia. Sì, perché sempre più ragione e individui sono quelli ad essere maggiormente minacciati. La ragione a scuola rischia di divenire giorno dopo giorno un pensiero debole, e gli individui valgono solo per i risultati conseguiti ai test standardizzati.
Occorre vaccinare le nostre scuole dai virus desolatamente economici della Banca mondiale e dell’Ocse, interessati alla competitività e alla crescita economica anziché allo sviluppo delle persone, delle loro intelligenze e dei loro diritti.
Non è così per l’Unesco che sostiene una visione umanistica dell’apprendimento, che ha il suo focus nel pieno sviluppo individuale. “Learning to be”. Apprendere per essere! Altro che sottomissione!
Era il 1972, però! Era il Rapporto di Edgar Faure sulla società dell’apprendimento e l’educazione permanente. Più di quarant’anni fa! Chi risponde dei vuoti di memoria, dei ritardi accumulati, dei balbettamenti sull’istruzione? Le classifiche dei test Ocse PISA, forse? Ci stupiamo che i nostri giovani se ne vanno via? E non ci stupiamo del nostro sistema scolastico che ancora continua a prenderli in giro?
La Commissione internazionale per lo sviluppo e l’Istruzione dell’Unesco con il Rapporto Faure del 1972 sosteneva che il mondo era avviato progressivamente a divenire una comunità culturale e politica basata sulla centralità dei diritti umani e dell’istruzione per l’intero arco della vita.
“L’obiettivo è la piena realizzazione dell’uomo, in tutta la ricchezza della sua personalità, della complessità delle sue forme di espressione, dei suoi vari impegni, sia come singolo, sia come membro di una famiglia o di una comunità, come cittadino e come produttore, come inventore di tecniche e come creatore di sogni.”
Un modo d’intendere ben altro dagli interessi della Banca mondiale e dell’Ocse. L’idea di un uomo completo, educato per essere politicamente attivo, per una nuova epoca dell’istruzione e della formazione.
Un uomo nuovo in grado di comprendere le conseguenze globali dei suoi comportamenti individuali, di farsi responsabilmente carico del destino della razza umana a cui tutti apparteniamo.
Quale istruzione può produrre questo tipo di uomo nuovo? La Commissione dell’Unesco allora era molto chiara, proponeva un’istruzione fondata su un ‘umanesimo scientifico’ capace di far uso delle conquiste della tecnica e della scienza per accrescere il benessere dell’umanità e sviluppare la democrazia.
‘Umanesimo’ e ‘Scientifico’, è sempre la solita storia, da Cartesio all’Illuminismo. È sempre il solito terrore di chi dalla sottomissione delle persone pensa d’averci a guadagnare, in tanto vendendogli un libro sulla “Sottomissione”.

Giovedì 5 Febbraio 2015 presentazione del libro di “Gennaro Cosentino Giovanni Grillo da Melissa al Lager “

da: Istituto di Storia Contemporanea Ferrara

Giovedì 5 Febbraio 2015 – ore 20.45 presso la Sala Capitolare del Monastero Benedettino Olivetano di San Giorgio – Piazza San Giorgio, 29 – Ferrara, verrà presentato il libro di Gennaro Cosentino Giovanni Grillo da Melissa al Lager.
La vicenda di un deportato calabrese (Publisfera edizioni 2014). Interverranno con l’autore Gennaro Cosentino, giornalista RAI, Anna Quarzi e la figlia Michelina Grillo, Direttore Ragioneria Territoriale dello Stato di Ferrara . Coordinerà l’incontro Gian Pietro Zerbini.
L’evento, organizzato dall’Istituto di Storia Contemporanea, fa parte del programma delle manifestazioni per la Giornata della Memoria posto in essere dal Comitato 27 Gennaio presieduto dal Prefetto di Ferrara. Quest’anno le celebrazioni sono state dedicate in particolar modo alle vicende dei deportati militari (IMI), coloro che dissero NO alla Repubblica Sociale e furono internati in campi di concentramento in Germania.
Il libro ricostruisce attraverso un importante apparato documentario, la storia esemplare di Giovanni Grillo, segnata dalla dura esperienza della prigionia e dalla malattia, la storia , come afferma Giovannino Guareschi, di migliaia di uomini che optarono per la dignità e vissero due anni più di dignità che di pane e alla fiamma tenue della dignità scaldarono le ossa gelate. Una storia, in definitiva, “producente”, direbbero gli esperti di storie, perché parla di uomini che, ad un tratto, impararono a dire “no!” e ci presero gusto.

IMMAGINARIO
Diritto sacrosanto.
La foto di oggi…

“La legge sull’aborto non ha consentito di venire al mondo ad oltre sei milioni di italiani e la scarsità di figli ci ha fatto sprofondare in questa crisi economica” ha affermato il vescovo di Ferrara Luigi Negri, domenica, in occasione della XXXVII Giornata per la Vita alla Sala Estense, aggiungendo anche che l’ipotesi di legge contro l’omofobia è “un delitto contro Dio e contro l’umanità”.

Secondo quanto riportato dal Ministero della Salute, “dal 1982 ad oggi gli aborti si sono praticamente dimezzati, riducendosi del 45% ed è stato cancellato l’aborto clandestino e la conseguente altissima mortalità materna, questo soprattutto grazie alla legge 194”.

L’aborto in Italia è un diritto della donna secondo quanto sancito dalla Legge numero 194 del 22 maggio 1978.
Ma è anche una delle norme che forse nel tempo ha subito più attacchi, ed è stata maggiormente disattesa dal momento che l’obiezione di coscienza tra i ginecologi è di media il 70%, e questo costringe molte donne a lunghe e penose peregrinazioni tra ambulatori e ospedali sperando di incontrare qualcuno che applichi la legge.

Riportiamo di seguito per intero la Legge 194.

tabella del Ministro della Salute sull’obiezione di coscienza

Norme per la tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza

(Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale Gazzetta Ufficiale del 22 maggio 1978, n. 140)

Art. 1
Lo Stato garantisce il diritto alla procreazione cosciente e responsabile, riconosce il valore sociale della maternità e tutela la vita umana dal suo inizio. L’interruzione volontaria della gravidanza, di cui alla presente legge, non è mezzo per il controllo delle nascite. Lo Stato, le regioni e gli enti locali, nell’ambito delle proprie funzioni e competenze, promuovono e sviluppano i servizi socio-sanitari, nonché altre iniziative necessarie per evitare che lo aborto sia usato ai fini della limitazione delle nascite.

Art. 2
I consultori familiari istituiti dalla legge 29 luglio 1975, n. 405, fermo restando quanto stabilito dalla stessa legge, assistono la donna in stato di gravidanza:

a) informandola sui diritti a lei spettanti in base alla legislazione statale e regionale, e sui servizi sociali, sanitari e assistenziali concretamente offerti dalle strutture operanti nel territorio;

b) informandola sulle modalità idonee a ottenere il rispetto delle norme della legislazione sul lavoro a tutela della gestante;

c) attuando direttamente o proponendo allo ente locale competente o alle strutture sociali operanti nel territorio speciali interventi, quando la gravidanza o la maternità creino problemi per risolvere i quali risultino inadeguati i normali interventi di cui alla lettera a);

d) contribuendo a far superare le cause che potrebbero indurre la donna all’interruzione della gravidanza.

I consultori sulla base di appositi regolamenti o convenzioni possono avvalersi, per i fini previsti dalla legge, della collaborazione volontaria di idonee formazioni sociali di base e di associazioni del volontariato, che possono anche aiutare la maternità difficile dopo la nascita. La somministrazione su prescrizione medica, nelle strutture sanitarie e nei consultori, dei mezzi necessari per conseguire le finalità liberamente scelte in ordine alla procreazione responsabile è consentita anche ai minori.

Art. 3
Anche per l’adempimento dei compiti ulteriori assegnati dalla presente legge ai consultori familiari, il fondo di cui all’articolo 5 della legge 29 luglio 1975, n. 405, è aumentato con uno stanziamento di L. 50.000.000.000 annui, da ripartirsi fra le regioni in base agli stessi criteri stabiliti dal suddetto articolo. Alla copertura dell’onere di lire 50 miliardi relativo all’esercizio finanziario 1978 si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto nel capitolo 9001 dello stato di previsione della spesa del Ministero del tesoro per il medesimo esercizio. Il Ministro del tesoro è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le necessarie variazioni di bilancio.

Art. 4
Per l’interruzione volontaria della gravidanza entro i primi novanta giorni, la donna che accusi circostanze per le quali la prosecuzione della gravidanza, il parto o la maternità comporterebbero un serio pericolo per la sua salute fisica o psichica, in relazione o al suo stato di salute, o alle sue condizioni economiche, o sociali o familiari, o alle circostanze in cui è avvenuto il concepimento, o a previsioni di anomalie o malformazioni del concepito, si rivolge ad un consultorio pubblico istituito ai sensi dell’articolo 2, lettera a), della legge 29 luglio 1975 numero 405, o a una struttura socio-sanitaria a ciò abilitata dalla regione, o a un medico di sua fiducia.

Art. 5
Il consultorio e la struttura socio-sanitaria, oltre a dover garantire i necessari accertamenti medici, hanno il compito in ogni caso, e specialmente quando la richiesta di interruzione della gravidanza sia motivata dall’incidenza delle condizioni economiche, o sociali, o familiari sulla salute della gestante, di esaminare con la donna e con il padre del concepito, ove la donna lo consenta, nel rispetto della dignità e della riservatezza della donna e della persona indicata come padre del concepito, le possibili soluzioni dei problemi proposti, di aiutarla a rimuovere le cause che la porterebbero alla interruzione della gravidanza, di metterla in grado di far valere i suoi diritti di lavoratrice e di madre, di promuovere ogni opportuno intervento atto a sostenere la donna, offrendole tutti gli aiuti necessari sia durante la gravidanza sia dopo il parto.

Quando la donna si rivolge al medico di sua fiducia questi compie gli accertamenti sanitari necessari, nel rispetto della dignità e della libertà della donna; valuta con la donna stessa e con il padre del concepito, ove la donna lo consenta, nel rispetto della dignità e della riservatezza della donna e della persona indicata come padre del concepito, anche sulla base dell’esito degli accertamenti di cui sopra, le circostanze che la determinano a chiedere l’interruzione della gravidanza; la informa sui diritti a lei spettanti e sugli interventi di carattere sociale cui può fare ricorso, nonché sui consultori e le strutture socio-sanitarie.

Quando il medico del consultorio o della struttura socio-sanitaria, o il medico di fiducia, riscontra l’esistenza di condizioni tali da rendere urgente l’intervento, rilascia immediatamente alla donna un certificato attestante l’urgenza.

Con tale certificato la donna stessa può presentarsi ad una delle sedi autorizzate a praticare la interruzione della gravidanza.

Se non viene riscontrato il caso di urgenza, al termine dell’incontro il medico del consultorio o della struttura socio-sanitaria, o il medico di fiducia, di fronte alla richiesta della donna di interrompere la gravidanza sulla base delle circostanze di cui all’articolo 4, le rilascia copia di un documento, firmato anche dalla donna, attestante lo stato di gravidanza e l’avvenuta richiesta, e la invita a soprassedere per sette giorni. Trascorsi i sette giorni, la donna può presentarsi, per ottenere la interruzione della gravidanza, sulla base del documento rilasciatole ai sensi del presente comma, presso una delle sedi autorizzate.

Art. 6
L’interruzione volontaria della gravidanza, dopo i primi novanta giorni, può essere praticata:

a) quando la gravidanza o il parto comportino un grave pericolo per la vita della donna;

b) quando siano accertati processi patologici, tra cui quelli relativi a rilevanti anomalie o malformazioni del nascituro, che determinino un grave pericolo per la salute fisica o psichica della donna.

Art. 7
I processi patologici che configurino i casi previsti dall’articolo precedente vengono accertati da un medico del servizio ostetrico-ginecologico dell’ente ospedaliero in cui deve praticarsi l’intervento, che ne certifica l’esistenza. Il medico può avvalersi della collaborazione di specialisti. Il medico è tenuto a fornire la documentazione sul caso e a comunicare la sua certificazione al direttore sanitario dell’ospedale per l’intervento da praticarsi immediatamente.

Qualora l’interruzione della gravidanza si renda necessaria per imminente pericolo per la vita della donna, l’intervento può essere praticato anche senza lo svolgimento delle procedure previste dal comma precedente e al di fuori delle sedi di cui all’articolo 8. In questi casi, il medico è tenuto a darne comunicazione al medico provinciale.

Quando sussiste la possibilità di vita autonoma del feto, l’interruzione della gravidanza può essere praticata solo nel caso di cui alla lettera a) dell’articolo 6 e il medico che esegue l’intervento deve adottare ogni misura idonea a salvaguardare la vita del feto.

Art. 8
L’interruzione della gravidanza è praticata da un medico del servizio ostetrico-ginecologico presso un ospedale generale tra quelli indicati nell’articolo 20 della legge 12 febbraio 1968, numero 132, il quale verifica anche l’inesistenza di controindicazioni sanitarie.

Gli interventi possono essere altresì praticati presso gli ospedali pubblici specializzati, gli istituti ed enti di cui all’articolo 1, penultimo comma, della legge 12 febbraio 1968, n. 132, e le istituzioni di cui alla legge 26 novembre 1973, numero 817, ed al decreto del Presidente della Repubblica 18 giugno 1958, n. 754, sempre che i rispettivi organi di gestione ne facciano richiesta.

Nei primi novanta giorni l’interruzione della gravidanza può essere praticata anche presso case di cura autorizzate dalla regione, fornite di requisiti igienico-sanitari e di adeguati servizi ostetrico-ginecologici.

Il Ministro della sanità con suo decreto limiterà la facoltà delle case di cura autorizzate, a praticare gli interventi di interruzione della gravidanza, stabilendo:

1) la percentuale degli interventi di interruzione della gravidanza che potranno avere luogo, in rapporto al totale degli interventi operatori eseguiti nell’anno precedente presso la stessa casa di cura;

2) la percentuale dei giorni di degenza consentiti per gli interventi di interruzione della gravidanza, rispetto al totale dei giorni di degenza che nell’anno precedente si sono avuti in relazione alle convenzioni con la regione.

Le percentuali di cui ai punti 1) e 2) dovranno essere non inferiori al 20 per cento e uguali per tutte le case di cura.

Le case di cura potranno scegliere il criterio al quale attenersi, fra i due sopra fissati.

Nei primi novanta giorni gli interventi di interruzione della gravidanza dovranno altresì poter essere effettuati, dopo la costituzione delle unità socio-sanitarie locali, presso poliambulatori pubblici adeguatamente attrezzati, funzionalmente collegati agli ospedali ed autorizzati dalla regione.

Il certificato rilasciato ai sensi del terzo comma dell’articolo 5 e, alla scadenza dei sette giorni, il documento consegnato alla donna ai sensi del quarto comma dello stesso articolo costituiscono titolo per ottenere in via d’urgenza l’intervento e, se necessario, il ricovero.

Art. 9
Il personale sanitario ed esercente le attività ausiliarie non è tenuto a prendere parte alle procedure di cui agli articoli 5 e 7 ed agli interventi per l’interruzione della gravidanza quando sollevi obiezione di coscienza, con preventiva dichiarazione. La dichiarazione dell’obiettore deve essere comunicata al medico provinciale e, nel caso di personale dipendente dello ospedale o dalla casa di cura, anche al direttore sanitario, entro un mese dall’entrata in vigore della presente legge o dal conseguimento della abilitazione o dall’assunzione presso un ente tenuto a fornire prestazioni dirette alla interruzione della gravidanza o dalla stipulazione di una convenzione con enti previdenziali che comporti l’esecuzione di tali prestazioni.

L’obiezione può sempre essere revocata o venire proposta anche al di fuori dei termini di cui al precedente comma, ma in tale caso la dichiarazione produce effetto dopo un mese dalla sua presentazione al medico provinciale.

L’obiezione di coscienza esonera il personale sanitario ed esercente le attività ausiliarie dal compimento delle procedure e delle attività specificamente e necessariamente dirette a determinare l’interruzione della gravidanza, e non dall’assistenza antecedente e conseguente all’intervento.

Gli enti ospedalieri e le case di cura autorizzate sono tenuti in ogni caso ad assicurare lo espletamento delle procedure previste dall’articolo 7 e l’effettuazione degli interventi di interruzione della gravidanza richiesti secondo le modalità previste dagli articoli 5, 7 e 8. La regione ne controlla e garantisce l’attuazione anche attraverso la mobilità del personale.

L’obiezione di coscienza non può essere invocata dal personale sanitario, ed esercente le attività ausiliarie quando, data la particolarità delle circostanze, il loro personale intervento è indispensabile per salvare la vita della donna in imminente pericolo.

L’obiezione di coscienza si intende revocata, con effetto, immediato, se chi l’ha sollevata prende parte a procedure o a interventi per l’interruzione della gravidanza previsti dalla presente legge, al di fuori dei casi di cui al comma precedente.

Art. 10
L’accertamento, l’intervento, la cura e la eventuale degenza relativi alla interruzione della gravidanza nelle circostanze previste dagli articoli 4 e 6, ed attuati nelle istituzioni sanitarie di cui all’articolo 8, rientrano fra le prestazioni ospedaliere trasferite alle regioni dalla legge 17 agosto 1974, n. 386.

Sono a carico della regione tutte le spese per eventuali accertamenti, cure o degenze necessarie per il compimento della gravidanza nonché per il parto, riguardanti le donne che non hanno diritto all’assistenza mutualistica.

Le prestazioni sanitarie e farmaceutiche non previste dai precedenti commi e gli accertamenti effettuati secondo quanto previsto dal secondo comma dell’articolo 5 e dal primo comma dell’articolo 7 da medici dipendenti pubblici, o che esercitino la loro attività nell’ambito di strutture pubbliche o convenzionate con la regione, sono a carico degli enti mutualistici, sino a che non sarà istituito il servizio sanitario nazionale.

Art. 11
L’ente ospedaliero, la casa di cura o il poliambulatorio nei quali l’intervento è stato effettuato sono tenuti ad inviare al medico provinciale competente per territorio una dichiarazione con la quale il medico che lo ha eseguito dà notizia dell’intervento stesso e della documentazione sulla base della quale è avvenuto, senza fare menzione dell’identità della donna.

Le lettere b) e f) dell’articolo 103 del testo unico delle leggi sanitarie, approvato con il regio decreto 27 luglio 1934, n. 1265, sono abrogate.

Art. 12
La richiesta di interruzione della gravidanza secondo le procedure della presente legge è fatta personalmente dalla donna.

Se la donna è di età inferiore ai diciotto anni, per l’interruzione della gravidanza è richiesto lo assenso di chi esercita sulla donna stessa la potestà o la tutela. Tuttavia, nei primi novanta giorni, quando vi siano seri motivi che impediscano o sconsiglino la consultazione delle persone esercenti la potestà o la tutela, oppure queste, interpellate, rifiutino il loro assenso o esprimano pareri tra loro difformi, il consultorio o la struttura socio-sanitaria, o il medico di fiducia, espleta i compiti e le procedure di cui all’articolo 5 e rimette entro sette giorni dalla richiesta una relazione, corredata del proprio parere, al giudice tutelare del luogo in cui esso opera. Il giudice tutelare, entro cinque giorni, sentita la donna e tenuto conto della sua volontà, delle ragioni che adduce e della relazione trasmessagli, può autorizzare la donna, con atto non soggetto a reclamo, a decidere la interruzione della gravidanza.

Qualora il medico accerti l’urgenza dell’intervento a causa di un grave pericolo per la salute della minore di diciotto anni, indipendentemente dall’assenso di chi esercita la potestà o la tutela e senza adire il giudice tutelare, certifica l’esistenza delle condizioni che giustificano l’interruzione della gravidanza. Tale certificazione costituisce titolo per ottenere in via d’urgenza l’intervento e, se necessario, il ricovero.

Ai fini dell’interruzione della gravidanza dopo i primi novanta giorni, si applicano anche alla minore di diciotto anni le procedure di cui all’articolo 7, indipendentemente dall’assenso di chi esercita la potestà o la tutela.

Art. 13
Se la donna è interdetta per infermità di mente, la richiesta di cui agli articoli 4 e 6 può essere presentata, oltre che da lei personalmente, anche dal tutore o dal marito non tutore, che non sia legalmente separato.

Nel caso di richiesta presentata dall’interdetta o dal marito, deve essere sentito il parere del tutore. La richiesta presentata dal tutore o dal marito deve essere confermata dalla donna.

Il medico del consultorio o della struttura socio-sanitaria, o il medico di fiducia, trasmette al giudice tutelare, entro il termine di sette giorni dalla presentazione della richiesta, una relazione contenente ragguagli sulla domanda e sulla sua provenienza, sull’atteggiamento comunque assunto dalla donna e sulla gravidanza e specie dell’infermità mentale di essa nonché il parere del tutore, se espresso.

Il giudice tutelare, sentiti se lo ritiene opportuno gli interessati, decide entro cinque giorni dal ricevimento della relazione, con atto non soggetto a reclamo.

Il provvedimento del giudice tutelare ha gli effetti di cui all’ultimo comma dell’articolo 8.

Art. 14
Il medico che esegue l’interruzione della gravidanza è tenuto a fornire alla donna le informazioni e le indicazioni sulla regolazione delle nascite, nonché a renderla partecipe dei procedimenti abortivi, che devono comunque essere attuati in modo da rispettare la dignità personale della donna.

In presenza di processi patologici, fra cui quelli relativi ad anomalie o malformazioni del nascituro, il medico che esegue l’interruzione della gravidanza deve fornire alla donna i ragguagli necessari per la prevenzione di tali processi.

Art. 15
Le regioni, d’intesa con le università e con gli enti ospedalieri, promuovono l’aggiornamento del personale sanitario ed esercente le arti ausiliarie sui problemi della procreazione cosciente e responsabile, sui metodi anticoncezionali, sul decorso della gravidanza, sul parto e sull’uso delle tecniche più moderne, più rispettose dell’integrità fisica e psichica della donna e meno rischiose per l’interruzione della gravidanza. Le regioni promuovono inoltre corsi ed incontri ai quali possono partecipare sia il personale sanitario ed esercente le arti ausiliarie sia le persone interessate ad approfondire le questioni relative all’educazione sessuale, al decorso della gravidanza, al parto, ai metodi anticoncezionali e alle tecniche per l’interruzione della gravidanza.

Al fine di garantire quanto disposto dagli articoli 2 e 5, le regioni redigono un programma annuale d’aggiornamento e di informazione sulla legislazione statale e regionale, e sui servizi sociali, sanitari e assistenziali esistenti nel territorio regionale.

Art. 16
Entro il mese di febbraio, a partire dall’anno successivo a quello dell’entrata in vigore della Presente legge, il Ministro della sanità presenta al Parlamento una relazione sull’attuazione della legge stessa e sui suoi effetti, anche in riferimento al problema della prevenzione.

Le regioni sono tenute a fornire le informazioni necessarie entro il mese di gennaio di ciascun anno, sulla base di questionari predisposti dal Ministro.

Analoga relazione presenta il Ministro di grazia e giustizia per quanto riguarda le questioni di specifica competenza del suo Dicastero.

Art. 17
Chiunque cagiona ad una donna per colpa l’interruzione della gravidanza è punito con la reclusione da tre mesi a due anni.

Chiunque cagiona ad una donna per colpa un parto prematuro è punito con la pena prevista dal comma precedente, diminuita fino alla metà.

Nei casi previsti dai commi precedenti, se il fatto è commesso con la violazione delle norme poste a tutela del lavoro la pena è aumentata.

Art. 18
Chiunque cagiona l’interruzione della gravidanza senza il consenso della donna è punito con la reclusione da quattro a otto anni. Si considera come non prestato il consenso estorto con violenza o minaccia ovvero carpito con l’inganno.

La stessa pena si applica a chiunque provochi l’interruzione della gravidanza con azioni dirette a provocare lesioni alla donna.

Detta pena è diminuita fino alla metà se da tali lesioni deriva l’acceleramento del parto.

Se dai fatti previsti dal primo e dal secondo comma deriva la morte della donna si applica la reclusione da otto a sedici anni; se ne deriva una lesione personale gravissima si applica la reclusione da sei a dodici anni; se la lesione personale è grave questa ultima pena è diminuita.

Le pene stabilite dai commi precedenti sono aumentate se la donna è minore degli anni diciotto.

Art. 19
Chiunque cagiona l’interruzione volontaria della gravidanza senza l’osservanza delle modalità indicate negli articoli 5 o 8, è punito con la reclusione sino a tre anni.

La donna è punita con la multa fino a lire centomila.

Se l’interruzione volontaria della gravidanza avviene senza l’accertamento medico dei casi previsti dalle lettere a) e b) dell’articolo 6 o comunque senza l’osservanza delle modalità previste dall’articolo 7, chi la cagiona è punito con la reclusione da uno a quattro anni.

La donna è punita con la reclusione sino a sei mesi.

Quando l’interruzione volontaria della gravidanza avviene su donna minore degli anni diciotto, o interdetta, fuori dei casi o senza l’osservanza delle modalità previste dagli articoli 12 e 13, chi la cagiona è punito con le pene rispettivamente previste dai commi precedenti aumentate fino alla metà. La donna non è punibile.

Se dai fatti previsti dai commi precedenti deriva la morte della donna, si applica la reclusione da tre a sette anni; se ne deriva una lesione personale gravissima si applica la reclusione da due a cinque anni; se la lesione personale è grave questa ultima pena è diminuita.

Le pene stabilite dal comma precedente sono aumentate se la morte o la lesione della donna derivano dai fatti previsti dal quinto comma.

Art. 20
Le pene previste dagli articoli 18 e 19 per chi procura l’interruzione della gravidanza sono aumentate quando il reato è commesso da chi ha sollevato obiezione di coscienza ai sensi dell’articolo 9.

Art. 21
Chiunque, fuori dei casi previsti dall’articolo 326 del codice penale, essendone venuto a conoscenza per ragioni di professione o di ufficio, rivela l’identità – o comunque divulga notizie idonee a rivelarla – di chi ha fatto ricorso alle procedure o agli interventi previsti dalla presente legge, è punito a norma dell’articolo 622 del codice penale.

Art. 22
Il titolo X del libro II del codice penale è abrogato.

Sono altresì abrogati il n. 3) del primo comma e il n. 5) del secondo comma dell’articolo 583 del codice penale.

Salvo che sia stata pronunciata sentenza irrevocabile di condanna, non è punibile per il reato di aborto di donna consenziente chiunque abbia commesso il fatto prima dell’entrata in vigore della presente legge, se il giudice accerta che sussistevano le condizioni previste dagli articoli 4 e 6.

ACCORDI
Dalla Triplice Intesa.
Il brano di oggi…

Ogni giorno un brano intonato a ciò che la giornata prospetta selezionato e commentato dalla redazione di Radio Strike…

[per ascoltarlo cliccare sul titolo]

PJ HARVEY – Let England Shake

“…contro una cupidigia senza fine”

Pensiero nato dalla riflessione sulla posizione occupata dalle “Potenze Occidentali” nei conflitti globali. Le lotte perseguite con l’unica finalità di consolidare la propria posizione su chi, più o meno consapevole, gioca un ruolo sconveniente in quella predisposta situazione. L’Italia, insieme alle sue sorelle, è la promotrice per eccellenza di buone intenzioni…buonismo che si defila omertoso dinnanzi al primo “conflitto d’interessi”.

foto di Verdiana Spicciarelli
l’album Let England Shake di P. J. Harvey

Selezione e commento di Cristiana Neglia, autrice del programma “Vernice” in onda il sabato dalle 12 alle 14, ogni due settimane (attualmente sospeso). Il programma vuole essere una vetrina per la musica underground, prodotta in maniera autonoma e diffusa attraverso mezzi di comunicazione non sempre convenzionali.

Radio Strike è un progetto per una radio web libera, aperta ed autogestita che dia voce a chi ne ha meno. La web radio, nel nostro mondo sempre più mediatizzato, diventa uno strumento di grande potenza espressiva, raggiungendo immediatamente chiunque abbia una connessione internet.
Un ulteriore punto di forza, forse meno evidente ma non meno importante, è la capacità di far convergere e partecipare ad un progetto le eterogenee singolarità che compongono il tessuto cittadino di Ferrara: lavoratori e precari, studenti universitari e medi, migranti, potranno trovare nella radio uno spazio vivo dove portare le proprie istanze e farsi contaminare da quelle degli altri. Non un contenitore da riempire, ma uno spazio sociale che prende vita a partire dalle energie che si autorganizzano attorno ad esso.

radio@radiostrike.info
www.radiostrike.org

GERMOGLI
Per grandi e piccini.
L’aforisma di oggi…

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la giornata…

Italo CalvinoIl 3 febbraio 1957 veniva trasmesso per la prima volta Carosello. In onda sulla prima rete Rai, dalle 20:50 alle 21, il nuovo formato televisivo alternava sketch comici a messaggi pubblicitari, ed era attesissimo da grandi e piccini.

“Il divertimento è una cosa seria”. (Italo Calvino)