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Giorno: 16 Febbraio 2015

Deragliamento nel reggiano, l’assessore Donini: “Costante contatto per la situazione, chiediamo accertamenti veloci”

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Trasporti – Deragliamento nel reggiano, l’assessore Donini manifesta “apprensione per l’accaduto”: “Siamo in costante contatto per gli aggiornamenti sulla situazione e chiediamo un veloce accertamento di cause e responsabilità”

Apprensione per l’accaduto”, costante contatto per gli aggiornamenti sulla situazione e richiesta di “un accertamento di cause e responsabilità”. L’assessore regionale ai Trasporti della Regione Emilia-Romagna, Raffaele Donini, interviene sul deragliamento del treno Regionale avvenuto oggi in uscita dalla stazione di Rubiera, nel reggiano.

“Voglio prima di tutto manifestare la nostra vicinanza alle persone contuse e a quanti siano stati interessati in prima persona dall’incidente – ha affermato Donini -. Esprimo una forte apprensione per quanto accaduto, consapevole che l’episodio avrebbe potuto avere ben altre e più gravi conseguenze, e ringraziare quanti si siano prodigati per i primi soccorsi a partire dall’amministrazione comunale e dal sindaco Emanuele Cavallaro. Siamo costantemente in contatto con le autorità, Trenitalia e Tper per gli aggiornamenti sulla situazione e informazioni inerenti il ripristino della linea ferroviaria”.
“Chiediamo – conclude l’assessore – che vengano velocemente accertate le cause e individuate, laddove esistenti, precise responsabilità rispetto all’accaduto”.

Magistrali si diventa – il grande evento del 2015 per scegliere il proprio futuro. Venerdì 20 febbraio 2015 a Roma.

da: Università Luiss Guido Carli

Gli studenti potranno scegliere tra 20 professionisti e top manager per un colloquio diretto personalizzato.

Test di ammissione ai corsi di laurea magistrale il 5 marzo 2015 a Roma presso l’Hotel Ergife.

Si terrà il 20 febbraio dalle 12:00 alle 17:00 presso la sede LUISS di Viale Romania 32 a Roma, il grande evento di orientamento dedicato a tutti gli studenti in procinto di scegliere il proprio percorso di laurea magistrale.

Ai ragazzi sarà offerta l’opportunità di avere un dialogo diretto, per 10 minuti, con 20 top professionals di settori diversi, per porre domande e discutere con loro del futuro professionale che li attende. Un confronto unico ed esclusivo per il quale i ragazzi potranno scegliere il loro interlocutore, indicando la propria preferenza e completando il form presente sul sito www.insiemesidiventa.luiss.it/magistrali/.

 

Nella giornata saranno anche presentati i 7 corsi di laurea magistrale della LUISS, veri e propri percorsi di formazione professionale rivolti al mercato del lavoro, per i tre Dipartimenti di Impresa e Management, Economia e Finanza, Scienze Politiche.

Fra le novità, indirizzi con focus su innovazione, digitalizzazione e Big Data per i corsi di laurea in Management e Marketing, tra cui Innovation & Entrepreneurship, Digital Management, Marketing Analytics and Metrics.

Grande spazio sarà poi dedicato ai nuovi programmi di Double Degree, il progetto che permette di ottenere un doppio diploma di laurea, grazie alle partnership con prestigiose università extraeuropee, fra le quali la China Foreign Affairs University di Pechino, la Fudan School of Management di Shanghai, la Fordham University di New York e la Moscow State Institute of International Relations.

I ragazzi saranno anche accompagnati in un “viaggio” all’interno del Campus e delle sue attività. Ci sarà infatti la possibilità di conoscere alcuni professori e ascoltarli in una sessione plenaria, oltre che pranzare presso la mensa del campus per chiacchierare con studenti già iscritti alla LUISS prima dell’incontro diretto con i protagonisti del mondo del lavoro che si aprirà alle 14:30.

Un’occasione, quella del 20 febbraio, importante per capire anche come prepararsi al meglio al test di ingresso per le facoltà a numero chiuso. Dalle 16:00 alle 17:00 infatti i partecipanti all’ervento potranno sostenere una simulazione della prova di ammissione LUISS che si terrà il 5 marzo 2015 presso l’Hotel Ergife di Roma. Le iscrizioni al test sono aperte fino al 2 marzo.

 

L’intervento dell’assessore Gazzolo in Commissione

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Maltempo – Audizione su disservizi in Commissione regionale, l’assessore Gazzolo: “Incontro importante per avere dagli enti gestori il quadro dettagliato e definire azioni comuni perché quanto successo non si verifichi più. La Regione sarà a fianco dei sindaci anche sul fronte dei rimborsi ai cittadini”

L’obiettivo è che disservizi come quelli avvenuti in seguito al maltempo dei giorni scorsi non si verifichino più. Per questo la Giunta regionale ha predisposto un piano di incontri con le società multiservizi e fornitrici di energia elettrica per definire le azioni tecnologiche, manutentive e informative più utili da mettere in campo. Sul fronte dei rimborsi che gli enti gestori riconosceranno ai cittadini interessati dai disservizi, la Regione sarà a fianco dei sindaci che hanno già aperto tavoli di confronto per verificarne l’equità.
Questi i temi sui quali ha posto l’accento l’assessore regionale alla Protezione civile Paola Gazzolo durante la Commissione regionale Territorio, ambiente, mobilità convocata per fare il punto con le società multiservizi e fornitrici di energia elettrica su quanto successo nei giorni di maltempo.
“L’evento è stato eccezionale e proprio sulla base di questa eccezionalità abbiamo chiesto al Governo la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale – ha affermato l’assessore -. Gli enti gestori, come prevede la normativa vigente, hanno garantito che effettueranno i rimborsi ai cittadini direttamente in bolletta secondo i parametri stabiliti dalla delibera dell’Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico. Verificheremo – ha proseguito – l’equità di tali indennizzi a fianco dei sindaci, che hanno già aperto tavoli di confronto anche con le associazioni dei consumatori. Se tali rimborsi non saranno equi accompagneremo le scelte dei sindaci e adotteremo le azioni possibili per tutelare i cittadini”.
L’assessore ha poi specificato che, una volta ottenuto il riconoscimento dello stato di emergenza nazionale, si procederà a una dettagliata conta dei danni: “L’obiettivo è il risarcimento al 100% dei danni subiti, naturalmente al netto dei rimborsi già ottenuti dagli enti gestori e dalle assicurazioni. Non sarà facile ottenerlo, ma lo chiediamo”.
Gazzolo ha sottolineato la necessità di definire con gli enti gestori un piano integrato di lavoro in primo luogo sulla manutenzione delle reti e delle piante, a partire dalle aree boschive. Infine ha voluto ringraziare “gli oltre mille operatori dei servizi e delle imprese che per risolvere le criticità hanno lavorato in situazioni veramente difficili”.

NOTA A MARGINE
Il senso dei canadesi per lo spettacolo. Sul palco la bibbia laica dei Ballets Jazz de Montréal

E’ uno SPETTACOLO tutto maiuscolo quello che il direttore artistico Louis Robitaille ha portato in città. Tre momenti di danza interpretati da tre coreografi diversi per un unico spettacolo entusiasmante che ha fatto saltare i ferraresi sulle poltrone del Teatro Comunale domenica.
E’ una sorta di bibbia laica quella che vediamo sul palco. Nella prima coreografia, Zero in on, di Cayetano Soto, ci sono solo un uomo e una donna, che interagiscono e si respingono. Passi a due atletici, ma con una chiara matrice classica. Poi arriva tutta la compagnia nel folgorante Kosmos, qui in prima nazionale, di Andonis Foniadakis, dove la compagine dei danzatori di nero vestita travolge tutto come la frenesia urbana che vuole rappresentare. Gesti precisi, alienati in un crescendo di potenza che culmina con una specie di estasi mistica, di intimo raccoglimento come opposizione al caos cosmico.
C’è tutto, dalla danza tribale a quella classica, passando per la jazz fino alla contemporanea.
Le musiche di Julien Tarride sono un accompagnamento incalzante e coinvolgente, e le luci minimali, ma di grande efficacia di James Proudfoot, completano la scena senza bisogno di nessun altro elemento. Tutto è essenziale e necessario, ed è evidente come questo risultato derivi da un lavoro enorme.
Potranno fare meglio? Ci si chiede dopo Kosmos. Poi arriva Harry di Barak Marshall, uno degli allestimenti di maggior successo dei Bjm. Non è meglio forse, ma è complementare. Riporta la scena in una più colorata ambientazione anni ’40-’50 dove questi danzatori senza limiti vengono anche fatti recitare, attorno alla figura di Harry, grottesca caricatura dell’essere umano, continuamente coinvolto in conflitti intimi, come quelli tra uomo e donna, o sociali, come la guerra. E da questi costretto a morire e rinascere in continuazione, interrogandosi ogni volta sul senso di tutto ciò, con la leggerezza di ci sa che una risposta non c’è.

I danzatori sono da spellarsi le mani dagli applausi. Tengono dall’inizio alla fine un ritmo elevatissimo, sono simpatici e sanno trasformarsi in ogni coreografia.

Il bello di questo spettacolo tardo pomeridiano è anche che dopo arriva Robitaille stesso per un incontro col pubblico, e conferma una serie di pensieri fatti disordinatamente durante la visione.
I canadesi riescono a produrre spettacoli così, perché hanno un governo che investe. Ed è un investimento che dà i suoi frutti dal momento che la compagnia è in tournée dai quattro ai sei mesi all’anno in tutto il mondo. Una dimensione globale di cui i Bjm non hanno paura. Loro pensano in grande e guardano avanti chiamando non i grandi nomi, come ha spiegato Robitaille, ma i giovani più talentuosi di ogni paese, li fanno crescere, permettono loro di lavorare da professionisti e ovviamente alla fine, li rendono tali. Una lungimiranza che a noi italiani, benché non privi di talenti, di idee e di esperienza, purtroppo manca. E poi i canadesi, figli di secoli di migrazioni, non hanno paura delle mescolanze e delle contaminazioni: tra razze, generi, stili. Prendono il meglio di tutto e ce lo restituiscono col sorriso.
Grazie!

Les Ballets Jazz de Montréal (foto di Marco Caselli Nirmal)
Les Ballets Jazz de Montréal (foto di Marco Caselli Nirmal)
Les Ballets Jazz de Montréal (foto di Marco Caselli Nirmal)
Les Ballets Jazz de Montréal (foto di Marco Caselli Nirmal)
Les Ballets Jazz de Montréal (foto di Marco Caselli Nirmal)
Les Ballets Jazz de Montréal (foto di Marco Caselli Nirmal)
Les Ballets Jazz de Montréal (foto di Marco Caselli Nirmal)
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Les Ballets Jazz de Montréal (foto di Marco Caselli Nirmal)
Les Ballets Jazz de Montréal (foto di Marco Caselli Nirmal)

Anbi in Francia: presentato Irriframe ai paesi Euromediterranei

da: ufficio stampa A.N.B.I.

Forte incremento nelle richieste di missione in Italia

Risparmiare annualmente almeno 500 milioni di metri cubi d’acqua: è questo l’obbiettivo dichiarato anche in sede internazionale dall’Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni (A.N.B.I.) per il sistema irriguo Irriframe attualmente attivo in 60 Consorzi operanti su quasi il 50% della superficie irrigua nazionale (Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Lazio, Abruzzo, Puglia, Basilicata, Calabria, Sardegna).

L’annuncio è stato dato a Marsiglia, in Francia, durante il Forum sull’acqua, organizzato dalla Regione Paca, presenti i rappresentanti dei Paesi euromediterranei, interessati ad una virtuosa gestione della risorsa idrica.

Ampio è stato l’interesse suscitato dal software italiano che, attraverso la combinazione di più parametri, offre il miglior consiglio irriguo all’agricoltore, permettendo un risparmio fino al 25% nel fabbisogno d’acqua (nel 2014 sono stati calcolati oltre 150.000 bilanci idrici, interessanti circa 9.000 appezzamenti di terreno ed inviati più di 30.000 sms di consiglio irriguo agli agricoltori); ne sono conseguenza le numerose richieste di missioni straniere per verificare l’applicabilità di tale tecnologia “made in Italy” in altre zone del Pianeta.

Il sistema Irriframe, che sarà tra i protagonisti di Expo 2015, è stato molto apprezzato anche dalle associazioni ecologiste presenti, perché risponde ad esigenze ambientali (preleva una quota di risorsa sostenibile e mirata a raggiungere un equilibrio ambientale tra apporti naturali ed impieghi), produttive (crea valore aggiunto alla filiera acqua, massimizzando il reddito dell’agricoltore e liberando risorse crescenti per l’impiego nei settori industriale e civile), etiche (armonizza l’irrigazione con altre pratiche colturali per fornire prodotti agricoli sempre più sani e con ridotto impiego di antiparassitari, diserbanti, concimi).

L’impegno green dei Consorzi di bonifica italiani – commenta Anna Chiumeo, Direttore dell’Unione Regionale Bonifiche Puglia, che ha rappresentato l’ANBI al Forum di Marsiglia – è attivo anche nel campo delle energie rinnovabili attraverso l’annuale produzione idroelettrica di oltre 380 milioni di kilowattora, cui aggiungerne altri 2 milioni circa derivanti dal fotovoltaico. Non solo: sono in atto in alcuni Consorzi di bonifica, di cui uno pugliese, sperimentazioni sull’uso di materiale boschivo e fogliame, in particolare di ulivi e viti, per trasformarlo in “pellet“ o per adoperarlo nel riscaldamento di edifici pubblici. Tutto questo impegno – conclude la rappresentante A.N.B.I. – porta alla conservazione della risorsa acqua ed alla   riduzione dell’inquinamento, garantendo sviluppo economico e sociale.”

 

 

1.791 ingressi alla mostra “L’arte per l’arte” nell’ultimo fine settimana

da: ufficio stampa Provincia di Ferrara

Sono stati complessivamente 1.791 gli ingressi nell’ultimo fine settimana alla mostra “L’arte per l’arte”, in corso in Castello Estense con l’esposizione delle collezioni ferraresi dei dipinti di Giovanni Boldini e Filippo De Pisis.

Un dato che fa registrare un incremento rispetto ai 1.079 visitatori durante il week end precendete (sabato 7 e domenica 8 febbraio scorsi) e un migliaio d’ingressi in più rispetto al terzo fine settimana di gennaio, antecedente all’inaugurazione dell’esposizione avvenuta il 31 gennaio, chiusosi con un saldo di 797 biglietti staccati.

Lettera del prof. Ghirardi al sindaco sulla Caffetteria Schifanoia

di: prof. Enrico Ghirardi

Egr. Sig. Sindaco,

di fronte alla notizia che Simone Bavia sarà costretto a chiudere la Caffetteria di Schifanoia, quando i turisti inglesi vengono a Ferrara proprio per vedere questo posto magico (a detta di loro stessi), e cioè la caffetteria ristoro e il giardino, da quando sono stati citati nel libro della scrittrice inglese Ali Smith (di cui allego foto), la quale ha ricevuto in Inghilterra anche un premio di letteratura, non posso che affermare che resto allibito.

Mentre qui l’amministrazione locale fa poco o nulla per aiutare Simone, obbligandolo a chiudere, in Inghilterra vengono a conoscenza di questo posto, e già arrivano i primi turisti inglesi per visitare proprio il bar ed il giardino, più che il Museo. Non è incredibile? Quando arriveranno altri turisti in futuro e troveranno il locale chiuso per sempre, che figura farà l’amministrazione comunale? Non è tutto ciò assurdo?

Sperando in un sollecito Vs. ravvedimento,

con osservanza

prof. Enrico Gherardi

Workshop gratuito di musicoterapia dal titolo “Riscoprire il bambino musicista che c’è in noi”

da: organizzatori

Sabato 21 febbraio 2015, dalle ore 15, si tiene un workshop gratuito di musicoterapia dal titolo “Riscoprire il bambino musicista che c’è in noi” nella Cascina Santa Caterina a San Martino, via Sgarbata angolo stradone del Gallo.

Fin dai primi attimi del concepimento e per tutto il periodo della gestazione, il futuro neonato è contenuto in una sala concerto dove ogni cellula viene impregnata di ritmo melodia e armonia.Il ritmo del cuore, la voce della mamma, i suoni e rumori dell’organismo materno assieme ai suoni provenienti dall’esterno, filtrati amorevolmente dal grembo materno, costituiscono il mondo sonoro in cui si sviluppa il feto.Tutti noi siamo dei musicisti nati, ma come sviluppare questa grande potenzialità in un mondo spesso povero di sani stimoli sonoro-musicali? Con la MusicoTerapia possiamo regalarci l’opportunità di vivere la musica in maniera spontanea giocosa e profonda. Attraverso adeguate tecniche musicoterapiche e sfruttando le dinamiche di gruppo è possibile inoltre accogliere ed affrontare alcune difficoltà personali e relazionali.

Tutto il percorso sarà colorato dall’utilizzo della voce come strumento principe per il recupero delle innate capacità musicali. Il seminario è tenuto da Mauro Bevilacqua, cantante e chitarrista in varie formazioni dal 1994 ad oggi, attualmente impegnato nello studio del Canto Lirico. Diplomato in Musicoterapia presso la Scuola Triennale di Musicoterapia G.Ferrari di Padova nel 2008. Conduttore di laboratori di musicoterapia presso vari Enti dal 2008 ad oggi

E’  necessaria la prenotazione allo 0532 713017 o al 335 6655025.

 

 

Disponibile anche in provincia di Ferrara la nuova Postepay Evolution, la carta prepagata con le principali funzionalità di un conto corrente

da: Poste Italiane, ufficio Comunicazione Territoriale Emilia-Romagna e Marche

E’ dotata di Iban e consente di inviare e ricevere bonifici, domiciliare utenze, accreditare lo stipendio eseguire pagamenti anche contactless

E’ a disposizione negli uffici postali del Ferrarese la nuova Postepay Evolution, la carta prepagata ricaricabile con le principali funzionalità di un conto corrente. Si tratta di una carta di pagamento evoluta dotata di codice IBAN per garantire ai titolari una gamma completa e integrata di servizi che ne fanno uno strumento di pagamento innovativo in grado di aggiungere alle tradizionali funzioni di una prepagata, i servizi principali di un conto corrente. Inoltre, la carta è abilitata anche ai pagamenti contactless mediante la tecnologia Nfc (Near Field Communication).

Il nuovo strumento di pagamento favorisce il processo di inclusione finanziaria, contribuisce alla lotta al contante e allo sviluppo del commercio elettronico, che ha visto PostePay leader sul mercato con oltre 12 mln di carte. Ad oggi sono oltre circa 60mila le carte Postepay già attive in provincia di Ferrara.

La Postepay Evolution consente di accreditare lo stipendio, disporre o ricevere bonifici, pagare bollettini, domiciliare le utenze, eseguire pagamenti e ricariche telefoniche. Ciascuna operazione può essere effettuata anche sui siti poste.it, postepay.it oltre che all’ufficio postale.

Con la nuova card è possibile fare acquisti in oltre 30 milioni di punti vendita nel mondo, in tutti i siti convenzionati MasterCard, prelevare contanti oltre che negli uffici postali anche nei 53 ATM Postamat attivi in provincia di Ferrara, così come in quelli presenti su tutto il territorio nazionale, e dagli sportelli bancari che espongono il logo MasterCard.

Con Postepay Evolution si aderisce automaticamente a Sconti BancoPosta, il programma per ottenere sconti da 2% al 40% presso oltre 30.000 esercizi convenzionati in tutta Italia. Gli sconti vengono accreditati direttamente sulla carta.

Postepay Evolution è inoltre la prima carta di pagamento che sostiene il World Food Programme delle Nazioni Unite che si occupa di assistenza alimentare in 80 paesi nel mondo. I titolari potranno devolvere al “Programma Pasti Scolastici” di WFP l’importo scelto (a partire da un minimo di 10 centesimi di euro) per ogni acquisto effettuato. MasterCard donerà un pasto scolastico per ogni carta sottoscritta.

 

 

 

Al Liceo Ariosto si studia la sicurezza ambientale

da: Liceo Classico Statale Ludovico Ariosto Ferrara

Al Liceo Ariosto di Ferrara prosegue l’impegno a tutela dell’ambiente, che già da molto tempo  caratterizza la Scuola. Come da tradizione del Liceo, oltre alle molteplici attività,  sono state programmate  due conferenze,  rivolte agli studenti del triennio dell’Indirizzo Scientifico, che concentrano l’attenzione sul concetto di rischio ambientale e di dissesto idrogeologico, argomenti di grandissima attualità.  La prima che vedrà relatore il prof. Umberto Simeoni di UNIFE si svolgerà nei locali del Liceo il giorno 19 febbraio alle 11:10 sul tema “Erosione delle coste”. La seconda si svolgerà il 27 febbraio alle ore 11:10 al Teatro Boldini ed avrà come protagonista il dr. geol. Gianvito Graziano, presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi sul tema “ Rispetto e salvaguardia del territorio italiano (dissesto idrogeologico ed eventi sismici).  Il Consiglio Nazionale dei Geologi ha intrapreso la politica di divulgare nelle scuole di ogni ordine e grado tali problematiche in modo da sensibilizzare i giovani al rispetto ed alla salvaguardia del territorio. Con questa collaborazione il Liceo Ariosto vuole sottolineare  anch’esso il ruolo della prevenzione e del rispetto ambientale.  Sempre più frequentemente in questi ultimi tempi assistiamo  inermi a disastri annunciati: alluvioni, frane, erosione della linea di costa, crolli che seguono eventi sismici. La colpa è sempre attribuita a eventi esterni  ritenuti eccezionali.  Tutto questo comporta gravi danni economici,  centinaia di milioni di euro, ma soprattutto troppe morti. E’ assolutamente necessario che i giovani comprendano che la sicurezza è un obiettivo fondamentale, prevenire  è molto più economico che gestire una emergenza ed una ricostruzione. Bisogna che anche nel nostro Paese ci sia un salto di qualità nella prevenzione e nella sensibilità ambientale, a partire dalle scuole.

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Ferrara città sicura, teorie e pratiche per promuovere la sicurezza

da: ufficio stampa Comune di Ferrara

Il 19 febbraio alle 18 al Grattacielo secondo appuntamento del ciclo di iniziative:”NEI LUOGHI COMUNI, OLTRE I LUOGHI COMUNI. Sicurezza: allarme sociale e analisi dei fenomeni” 



“Nei luoghi comuni, oltre i luoghi comuni. Sicurezza: allarme sociale e analisi dei fenomeni” è un ciclo di incontri di approfondimento tematico, promosso dal Centro Mediazione del Comune di Ferrara per fornire ai cittadini gli strumenti per comprendere meglio alcuni dei fenomeni collegati al tema della sicurezza, grazie all’apporto di addetti ai lavori, studiosi, tecnici. 
Gli incontri, coordinati nell’ambito delle rispettive deleghe dagli Assessori Aldo Modonesi e Chiara Sapigni si svolgeranno come unatavola rotonda in cui i relatori analizzeranno i fenomeni e le metodologie di possibile contenimento
Al temine degli incontri sarà previsto un momento di confronto con i cittadini intervenuti. 

Il 19 febbraio, dalle 18, presso la Sala Polivalente del Grattacielo (Viale Cavour 189), si terrà il secondo incontro (dopo il primo, del 5 febbraio, sulla prostituzione) dal titolo:” UNA CITTA’ SICURA. TEORIE E PRATICHE PER PROMUOVERE LA SICUREZZA “. 

Interverranno: Aldo Modonesi(Assessore ai Lavori Pubblici e Sicurezza), Carlo Pieroni (Comandante Provinciale Carabinieri di Ferrara) e Gian Guido Nobili (Responsabile area ricerca e progettazione Servizio politiche per la sicurezza e la Polizia Locale Regione Emilia-Romagna).

Verranno presentati e commentati i dati sulla criminalità e sulla sua percezione da parte della cittadinanza in Emilia Romagna, contestualizzando quindi la posizione di Ferrara nel contesto regionale. Il fuoco della discussione sarà poi portato sulle politiche sulla sicurezza della Regione Emilia Romagna, la loro base teorica, gli aspetti più tecnici e gli approcci maggiormente sperimentali. Infine, aprendo un momento di confronto con il pubblico, si accennerà alle richieste più comuni da parte della cittadinanza in materia di sicurezza approfondendone concretamente gli aspetti di utilità e quelli di criticità. 

Il prossimo approfondimento sarà il seguente:

5 marzo: h 18 Sala Polivalente Grattacielo (viale Cavour 189)
I PERMESSI DI SOGGIORNO NELLA NORMATIVA, OLTRE I LUOGHI COMUNI.

Ne parlano Chiara Sapigni (Assessore alla Salute Servizi alla Persona e Immigrazione), Michelina Pignataro (Dirigente dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Ferrara), Federico Tsucalas (Coordinatore del CSII), Massimo Cipolla (esperto giuridico CSII)

Le iniziative sono inserite nel progetto “Area stazione… e oltre”, predisposto dall’Ufficio Sicurezza e dal Centro di Mediazione e reso possibile grazie a un recente Accordo di Programma tra il Comune e la Regione Emilia Romagna. 

Per ulteriori info sul progetto: 
http://servizi.comune.fe.it/index.phtml?id=7148

BIOPERTUTTI – MERCATO dei PRODUTTORI BIOLOGICI e del NATURALE 

Dal 15 gennaio ogni Giovedi mattina presso l’Acquedotto (piazza XXIV Maggio)



BioPerTutti vi invita al Mercato dei Produttori Biologici e del Naturale, tutti i Giovedi mattina dalle ore 7.30 alle ore 14.00, in P.zza XXIV Maggio (l’Acquedotto), a partire da Gennaio 2015.

Avrete la possibilità di fare la spesa settimanale-BIO trovando un’ampia gamma di prodotti di qualità: frutta e verdura, pane pasta, olio, vino, formaggi, miele, dolciumi, oltre all’abbigliamento, ai cosmetici e all’artigianato ecosostenibile. Una vera e propria ‘spesa in salute” all’insegna della qualità in pieno centro città! IL mercato BioPerTutti promuove la filiera corta che, diminuendo i passaggi nella catena distributiva, garantisce la genuinità e bontà dei prodotti e la vendita ad un prezzo equo e sostenibile rendendo finalmente il biologico accessibile a tutti!

Il Mercato dei Produttori trovandosi in P.zza XXIV MAGGIO (zona ACQUEDOTTO) è altresì un’importante occasione per valorizzare e riqualificare il territorio del Quartiere GAD a beneficio del quartiere stesso e di tutta la città.

Scarica la locandina(.pdf)

Per info:
Cecilia Dall’Ara
cell.349 1366962

biopertutti@gmail.com
PAGINA FB: Biopertutti



ATTIVITA’ SALA POLIVALENTE

Presso la Sala Polivalente del Grattacielo CORSI GRATUITI di prepugilistica, karate tradizionale e breakdance PER I RAGAZZI DELLE SCUOLE MEDIE



Il Centro di Mediazione, nell’ambito di Ferrara Città Solidale e Sicura, promuove corsi di boxe, karate tradizionale e breakdance, aperti a ragazze e ragazzi a partire da gennaio 2015, fino a giugno 2015.
Presso la Sala Polivalente del Grattacielo (viale Cavour 189), si svolgono quindi i corsi di:

pre-pugilistica (con Jorge Pompe):lunedì dalle 17 alle 18
karate tradizionale (con Cosimo Manisi, istruttore federale Fikta, Palestra Furinkazan Karate Club): martedì dalle 18 alle 19
breakdance (con Matteo “Mattkilla” Bertoia):venerdì dalle 17 alle 18

I corsi, aperti ai ragazzi delle scuole medie (11-14 anni) sono gratuiti: per l’iscrizione occorre certificato medico e 5 euro per l’assicurazione. Tale progettualità si svolge in collaborazione con l’Associazione Viale K e il Centro Servizi per il Volontariatoed è al secondo anno di vita. 

Per info e iscrizioni:
Centro di Mediazione
Viale Cavour 177 (alla base del Grattacielo)
tel. 0532/770504
lun, mer e ven dalle 10 alle 13
mar e gio dalle 15 alle 19

DOPOSCUOLA NELLA SALA POLIVALENTE



Tutti i giorni, dal lunedì al venerdì dalle 15.00 alle 17.00, fino alla fine dell’anno scolastico, è possibile frequentare presso la Sala Polivalente del Grattacielo un doposcuola per bambini dai 6 ai 13 anni.
Obiettivo del progetto è dare un supporto agli studenti nell’aiuto compiti e un sostegno allo studio al fine di scongiurare i casi di insuccesso e drop out scolastico.
Il percorso è gestito dall’Associazione Viale K, dal Centro di Mediazione in collaborazione con l’ Associazione Agire Sociale con la finalità, inoltre, di creare percorsi di educazione e socializzazione per e tra minori italiani e stranieri molto numerosi in questo quartiere.

E’ richiesta un’ unica iscrizione – da effettuarsi il primo giorno di frequenza – e un contributo complessivo di € 10 mensili.

AFRIC RACINE

L’Associazione Culturale Afric-Racine A.C.A.R ogni GIOVEDI’, dalle 20.30 nella Sala Polivalente del Grattacielo vi invita a conoscere la cultura africana tramite danze, coreografie, poesie, schizzi e canti africani.
Gli obiettivi dell’associazione, in collaborazione con il Centro di Mediazione, è di valorizzare e condividere la cultura africana, di creare dei punti comuni nell’unico interesse della multiculturalita’ e nello stesso momento dell’integrazione sociale.



Per maggiori informazioni afric_racine.pdf 

NUOVI CORSI DI ITALIANO AL GRATTACIELO – aperte le iscrizioni 

Sono aperte le iscrizioni per i nuovi corsi di italiano al Grattacielo, organizzate dal Centro Territoriale Permanente di Ferrara.
I corsi, di livello A0, A1 e A2, si svolgeranno nella Sala Polivalente del Grattacielo (viale Cavour 189). 

Per info e iscrizioni rivolgersi al Centro di Mediazione negli orari di apertura. 

logo ferrara città solidale e sicura


Il progetto “Ferrara Città Solidale e Sicura” si occupa di tutti i temi legati allasicurezza urbana e al benessere dei cittadini, attraverso la promozione di politiche di riqualifica, partecipazione e integrazione.

Il gruppo di lavoro si avvale di una stretta collaborazione con il Corpo della Polizia Municipale ed è finanziato dalle Regione Emilia Romagna, Servizio Politiche per la Sicurezza e la Polizia Locale.

CENTRO DI MEDIAZIONE – Contatti e orari

Legambiente festeggia la decisione del Consiglio comunale di San Lazzaro e fa i complimenti al Sindaco Conti

da: ufficio stampa Legambiente Emilia-Romagna

Un caso storico in Emilia Romagna, che deve servire da esempio per rivedere le tante previsioni urbanistiche ormai anacronistiche che minacciano la nostra campagna. Si chiude una vertenza che ha impegnato l’Associazione e i Cittadini per anni

Legambiente festeggia la decisione presa l’altro ieri dal consiglio comunale di San Lazzaro di Savena, che ha approvato la delibera che sancisce la decadenza del P.O.C. di Idice: 26 ettari di terreno agricolo sono stati finalmente liberati dalla prospettiva di essere edificati. Ora per la città di San Lazzaro si apre  la possibilità di un diverso modello di qualità urbana e di gestione del territorio.

Si tratta di una decisione storica, perché per la prima volta un’amministrazione ha il coraggio di tornare sui suoi passi in modo drastico rispetto alle scelte di consumo di territorio prese nel passato.

Un risultato il cui merito va al sindaco Isabella Conti, che con determinazione ha mantenuto fede alle promesse elettorali dando un segno di grande forza etica.

Un risultato costruito comunque negli anni dalle battaglie dei cittadini e dell’associazione, che ha visto Legambiente sempre in prima linea.

L’associazione ritiene che dopo anni di slogan politici contro il consumo di suolo mai seguiti da fatti, il caso di San Lazzaro, con il rilievo mediatico che ha avuto, debba costituire un giro di boa.

L’azione del sindaco ha dimostrato come ci sia pieno consenso popolare su questa svolta, e che i Comuni possono scegliere questa direzione, anche senza una cornice normativa definita.

Ora è indispensabile che si strutturino al più presto provvedimenti sia a livello nazionale che regionale, che indichino con chiarezza la direzione da seguire per frenare finalmente l’erosione della campagna e chiariscano il quadro giuridico per mettere mano alle previsioni edificatorie decise nel passato.

A fianco di questo, serve con urgenza una seria politica per la rigenerazione urbana e la riqualificazione degli immobili esistenti che permetta di dare  risposta anche al tema del lavoro nel settore edile.

 

“Timbuktu” di Abderrahmane Sissako in esclusiva al Cinema Boldini

da: Arci Ferrara

Martedì 17 febbraio alle ore 21.00 verrà proiettato al Cinema Boldini il film del regista mauritano Abderrahmane Sissako

La città di Timbuktu, che nel 2012 è stata occupata per un anno da un gruppo di jihadisti, fa da cornice alla vicenda. Qui i guerriglieri tengono in ostaggio la popolazione tra violenze, imposizioni e divieti: sono proibiti il calcio, la musica, le risate e le sigarette. Le donne sono costrette a coprirsi il più possibile, mettendo non solo il velo, ma anche i guanti. Un tribunale improvvisato emette ogni giorno sentenze assurde, e spesso mortali, nei confronti di chi non si sottomette alla sharia, la legge islamica. Da questa situazione riesce inizialmente a tenersi lontano il mandriano Kidane, che vive pacificamente in una tenda tra le dune sabbiose, insieme alla sua famiglia. Tutto cambia, però, quando uccide accidentalmente il pescatore Amadou durante una lite. Kidane dovrà a quel punto affrontare la corte degli integralisti, con le sue assurde e spietate leggi.

Sissako è tanto dolce nel descrivere la placida resistenza della popolazione, quanto crudele nel raccontare l’abbattersi della violenza di chi predica l’intransigenza della malintesa religione. Il ritmo resta blando, l’ironia esaspera la pazienza come fossimo in un film di Elia Suleiman, la macchina da presa scorre sui corpi adagiati in cerca di pace, mentre l’ottusa presenza dei jihadisti trascorre come un assurdo fuori luogo nella ritmica esistenziale pacificata dei personaggi. Il finale ha una potenza rosselliniana da Roma città aperta, ma non è questione di realismo, in questo film nutrito di un tempo interiore che vorrebbe negare la rabbia della storia, ma capitola di fronte agli eventi.

Il regista si è ispirato, in parte, a un fatto realmente accaduto nel luglio 2012 in una piccola città nel nord di Mali, a Aguelok. Una coppia di due trentenni, genitori di due figli, sono morti lapidati. La loro unica colpa era di non essere sposati.

Il film ha vinto  il Premio della Giuria Ecumenica al Festival di Cannes 2014 e candidato agli Oscar 2015 come Miglior Film Straniero.

Sprofondo Rosso. La dignità violata – Viaggio di semplici cittadini nel mondo del lavoro della provincia di Ferrara

da: Cento in Movimento

 Gruppo Spontaneo di cittadini “Cento in Movimento” invita i cittadini a partecipare all’incontro-dibattito dal titolo:

 
“Sprofondo Rosso. La dignità violata – Viaggio di semplici cittadini nel mondo del lavoro della provincia di Ferrara. Quali prospettive?”.
 
L’evento si terrà giovedì 19 febbraio alle ore 20.30 c/o la sala polivalente della Fondazione Zanandrea, Via Ugo Bassi 9, a Cento (FE).

Dopo il primo appuntamento, tenutosi il 25 ottobre, abbiamo infatti deciso di continuare il nostro viaggio nel mondo del lavoro nella nostra provincia e nella nostra Cento e di continuare a sollecitare i rappresentanti delle istituzioni.

“Sprofondo Rosso” nasce dal fatto che sta passando quasi inosservata la notizia che la provincia di Ferrara sia il territorio col tasso di disoccupazione più alto di tutto il nord Italia, e quella con la variazione del tasso di disoccupazione maggiore a livello nazionale dal 2007 al 2013. Un tasso che corrisponde quasi al doppio della media regionale.

Alla nuova tappa di questo viaggio saranno presenti come relatori:

Raffaele Atti, segretario generale della CGIL di Ferrara
 
Samuele Lodi, segretario generale della FIOM di Ferrara
 
Paolo Govoni, presidente della Camera di Commercio di Ferrara
 

Cercheremo, con l’aiuto dei relatori e nel confronto con il pubblico, di dare risposta a diverse domande che sorgono leggendo i report e gli articoli sui media. Qual è realmente l’attuale situazione? Quali sono le prospettive di evoluzione, positiva o negativa, dell’attuale situazione? Che ripercussioni avrà la politica nazionale, ed in particolare il Job-Act, sull’attuale nostra situazione?

Abbiamo invitato la giunta e il consiglio di Cento, Il Presidente della Regione, esponenti delle associazioni di categoria e dei cittadini, esponeneti della Commissioni Economia e Lavoro all’Assemblea Regionale.

Oltre ad offrire la possibilità di un intervento, sicuramente costruttivo, chiediamo cortesemente di divulgarel’informazione per aumentare la partecipazione alla vita civica sul nostro territorio. Tanto più che questo incontro non è promosso da alcun partito o gruppo politico, ma nasce dall’iniziativa spontanea di cittadini che non rivestono cariche pubbliche e svolgono esclusivamente attività di volontariato di base.

Cento in Movimento, non è infatti un’asociazione, una lista civica, un comitato; è bensì un gruppo spontaneo di cittadini che si incontrano per discutere dei temi più attuali sul territorio di Cento e del ferrarese, cercando di capire a situazione e di dare il proprio contributo per migliorarla.

 

L’INTERVENTO
Il vescovo, i cattolici e il dibattito pubblico. Nannetti: “Negri smentisce papa Francesco”

di: Edoardo Nannetti

Raccolgo la sollecitazione di Fiorenzo Baratelli che, in relazione alla polemica sulle parole del vescovo circa l’influenza degli aborti sulla crisi economica, chiedeva conto ai cattolici del loro silenzio nel dibattito pubblico. Credo che Baratelli abbia ragione e colga un punto importante al di la del tema specifico: il silenzio del mondo cattolico rispetto alle ‘provocazioni’ del Vescovo e, ancora di più, rispetto a quanto si muove di fecondo nella chiesa di Papa Francesco.

In quanto cattolico voglio quindi tentare di rompere il silenzio.

Il nostro vescovo è intervenuto spesso nei mesi scorsi su vari temi e con posizioni assai discutibili , di solito opposte a quanto il papa va dicendo, oppure talora con argomenti condivisibili ma posti in un modo (che fa sostanza) che ritengo negativo.

Comincio con l’ultima affermazione di mons. Negri che tanto ha fatto discutere: la legge 194 avrebbe consentito tanti aborti che hanno inciso sulla natalità riducendo la popolazione e con ciò alimentando la crisi economica..

Non credo ci si possa aspettare che la chiesa rinunci alla condanna dell’aborto; d’altra parte sarebbe utile rammentare che neppure i sostenitori della L.194 si possono definire ‘abortisti’, infatti dicono da sempre che l’aborto è cosa dolorosa che la legge deve solo far emergere per fare prevenzione, evitare gli aborti clandestini con rischio per la salute delle donne; la differenza con la chiesa è che questa fino ad ora non condividere questa ‘strategia normativa’. Se i due ‘schieramenti’ prendessero atto della diversa posizione sulla normativa e si impegnassero semplicemente su ciò che condividono (la necessità di prevenire l’aborto) si eviterebbero i toni da crociata, si avvierebbe una proficua collaborazione per la prevenzione e ci si accorgerebbe che il tema della ‘apertura alla vita’ può essere condiviso e forse sviluppato in modo inaspettato ben oltre il tema dall’aborto, contro la vera cultura di morte dei poteri economici e finanziari che creano povertà e morte e distruggono il pianeta consegnatoci in custodia da Dio.

Detto questo, il punto posto dal vescovo è nuovo e singolare: gli aborti provocano la denatalità che alimenta la crisi economica. Nel merito si potrebbe obiettare che la legge ha portato alla luce aborti che ci sono sempre stati e che ci sarebbero stati comunque, perciò non ha inciso sulla natalità. Tuttavia il punto che mi preme è un altro.

Trovo singolare che si sposti sul piano economicistico una questione etica e profondamente umana che dovrebbe essere sottratta al ‘dio mercato’ ed alla sfera dell’economico. Sarebbe come dire che la denatalità dipende dal celibato dei preti, che se mettessero su famiglia la crisi si supererebbe. E’ evidente che nessuna delle due questioni si basa su un discorso economico. Il vescovo non si accorge del rischio che corre con il suo intervento: sostenere la posizione antiaborista con tali argomenti economici significa che, se qualcuno dimostrasse che l’aborto aiuta l’economia, allora sarebbe bene abortire. Non si accorge il vescovo che con le sue parole conferisce potere e si rende subalterno proprio a quel dio mercato che la chiesa dovrebbe contestare nel nome di altri valori.. Insomma un autogol. Da quanto si è letto circa la sua lectio di qualche giorno fa, deve essersene accorto ed ha tentato di correggere il tiro.

La tesi economica del vescovo, poi, cozza con quanto va dicendo in ogni occasione il papa sulle cause della crisi e della povertà: le strutture di mercato e del potere finanziario che alimentano la povertà per arricchire pochi. Il tema è ampiamente trattato nella ‘Evangelii gaudium’ e in numerosi altri discorsi del pontefice che raccoglie ma va oltre la tradizionale dottrina sociale della chiesa, superando una concezione banalizzante della solidarietà e chiedendo che questo valore si traduca in critica politico-economica per il superamento delle strutture del potere economico finanziario che generano sfruttamento dei popoli e cultura dello scarto. Il vescovo sembra non aver colto questo passaggio e anche in questi giorni ripropone la dottrina sociale della chiesa citando Benedetto XVI e ignorando il recente e innovativo contributo di Papa Francesco.

Questo mi consente di rilevare le numerose altre discrasie del nostro vescovo rispetto al vento di innovazione che il pontificato di Bergoglio fa soffiare.

Non che questo sia di per sè illegittimo: fa parte del dibattito nella chiesa. Tuttavia sarebbe bene esserne consapevoli anziché alimentare, come ha fatto anche il vescovo, una falsa idea di continuità tra questo pontificato e quelli precedenti o, peggio, una falsa adesione al nuovo Papa mentre se ne contraddicono le proposte. Non toccherò i singoli episodi, magari lo farò in altro intervent se mi sarà consentito. Dico solo che molti cattolici sentono una grande distanza tra la pastorale di mons. Negri e quella del Papa. Lo stesso dibattito sui temi del sinodo sulla famiglia, che il Papa ha voluto libero e aperto, qui è stato soffocato e ridotto alla riaffermazione delle posizioni più chiuse. Ma il problema qui non è il vescovo, bensì lo strano rapporto tra credenti e gerarchie che porta il popolo di Dio, la chiesa come popolo, ad essere quasi sempre subalterna alle gerarchie che non vanno contraddette. Il papa invece ci sta insegnando che una chiesa che discute liberamente ed apertamente, che ascolta il popolo, è una chiesa viva, altrimenti muore negli steccati normativi lontano dalla vita delle persone. Ecco il punto posto da Baratelli (che cattolico non è) ai cattolici: uscite allo scoperto e discutete. E’ un tema importantissimo per noi cattolici. Ciò vale anche per il bene del vescovo. Non basta che ci chieda di pregare per sostenerlo nelle sue battaglie (che possiamo considerare sbagliate); serve invece che il popolo della chiesa si faccia sentire per dare al suo vescovo, anche contraddicendolo, elementi di comprensione e punti di vista differenti che gli consentano di pensare il suo ruolo come in cammino ed in trasformazione insieme a noi, non sopra di noi. Lo Spirito Santo cammina nel cuore e con le gambe di tutti noi e non può arrestarsi di fronte alle gerarchie. Un merito delle provocazioni del vescovo è averci costretto a portare allo scoperto questo tema. Credo che il nostro vescovo troverà appoggio ed aiuto da una maggiore dialettica, ed anche certe sue posizioni potranno meglio precisarsi perdendo aspetti  talora truci e ‘vendicativi’ (come su halloween, dove ha detto cose interessanti in modo inutilmente repressivo di innocenti giochi di bimbi) per far emergere il loro fondo gioioso e di vita, superare una pastorale del ‘no’ per passare alla pastorale del ‘si’, della misericordia. Il Papa nella ‘Evaangelii gaudium’parla di questa pastorale, fatta meno di ‘ legge’ e più di ‘Grazia’, di una chiesa non ‘dogana di controllori’ ma che facilita ‘con misericordia e pazienza le possibili tappe di crescita delle persone’ nella loro ‘ vita faticosa’ , che non appesantisca con precetti che fanno apparire la religione come schiavitù ma faccia emergere il messaggio di libertà e di gioia. .

Potrà il nostro vescovo convertirsi a questo metodo? Io penso di si: con l’aiuto dello Spirito Santo  e con l’aiuto ed anche l’affetto di tutti i credenti che si fanno portatori dello Spirito. E’ una conversione che non riguarda solo lui ma tutti noi, tutta la chiesa.

 

LA RIFLESSIONE
Un ‘Doppio taglio’ che si rimargina cambiando il punto di vista

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La locandina dello spettacolo

Cambiare il punto di vista. E’ questo il monito più forte sortito dal potente spettacolo “Doppio taglio” messo in scena venerdì sera al teatro Off (leggi la nostra recensione). Degli stravolgenti effetti sulla comprensione determinati dalla mutazione dell’angolo visuale in letteratura è maestro Pirandello, in sociologia Goffman. Il professor Keating (quello dell’Attimo fuggente, magistralmente interpretato dal compianto Robin Williams) lo insegnava ai suoi ragazzi: guardando il mondo da un’altra prospettiva cambia la percezione, cambia il senso delle cose, cambia la realtà, cioè quell’idea che ci facciamo del mondo e che impropriamente chiamiamo verità.

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Marina Senesi, un’interpretazione intensa

Così è anche per la violenza che tragicamente si consuma ogni giorno sulle donne, vista, analizzata, fotografata, scandagliata dalla stampa sempre nella considerazione della donna-vittima guardata dal punto di osservazione del carnefice. E’ questo che testimonia la ricchissima documentazione antologica di testi giornalistici serviti da base per lo spettacolo teatrale allestito e interpretato da una convincente Marina Senesi e nato sulla scorta del certosino lavoro svolto dalla ricercatrice Cristina Gamberi. Un progetto realizzato con il patrocinio di ‘Pari opportunità Rai’, a cui hanno dato il proprio contributo anche Filippo Solibello e Marco Ardemagni per le voci fuori campo, Lucia Vasini per la regia e la musicista inglese Tanita Tikaram che ha regalato allo spettacolo l’inedito “My Enemy”.

il dibattito dopo lo spettacolo Doppio Taglio (foto di Giorgia Mazzotti)
il dibattito dopo lo spettacolo Doppio Taglio (foto di Giorgia Mazzotti)

‘Cambiare la prospettiva’ in questo caso vale in prima istanza come esortazione agli operatori dell’informazione, ma anche come linea di condotta da seguire per le prossime attività formative rivolte ai giornalisti stessi. Erano loro i destinatari privilegiati dello spettacolo di venerdì, non solo perché è il loro lavoro che ha originato la stesura del testo, ma perché la rappresentazione rientrava nel novero delle attività di aggiornamento professionale da un paio d’anni rese obbligatorie per la categoria. Il ricorso a una modalità di comunicazione non tradizionale ha costituito una riuscita innovazione rispetto ai canoni usuali. Raramente, nei precedenti incontri, si era registrata tanta partecipe attenzione: il messaggio teatrale ha una forza di coinvolgimento superiore a una comunicazione ordinaria. Così il pubblico dei giornalisti ha riguardato il proprio lavoro allo specchio, scoprendo ciò che nel trantran quotidiano normalmente non si coglie come peccato di superficialità: l’essere schiavo di stereotipi.

Marina Senesi
Marina Senesi

È stato utile a tutti questo spettacolo. E potrà contribuire a migliore la qualità dei nostri giornali se aumenterà la sensibilità di chi li scrive. L’auspicio è che possa entrare anche nelle scuole, per fungere da antidoto con cui vaccinare le nuove generazioni. E al contempo la speranza è che questo riuscito esperimento induca l’Ordine dei giornalisti a contemplare fra le sue attività formative – in via continuativa e non estemporanea – anche iniziative con modalità di comunicazione originali ed eterodosse come questa.

Un monaco e una macchina fotografica per unire Oriente e Occidente

Guido Santi e Tina Mascara sono due registi di origini italiane, residenti a Los Angeles, autori del documentario “Monk with a Camera: the life and journey of Nicholas Vreeland”, presentato in anteprima all’International documentary film festival di Amsterdam (Idfa 2013), ha già fatto il giro del mondo, America, Taiwan, Australia, India, Israele.

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La locandina

Il film racconta la storia vera di un uomo che non ha avuto paura di impegnarsi in un percorso diverso – hanno dichiarato Guido Santi e Tina Mascara – in cui trova una ragione in più per portare avanti il suo lavoro di artista. E’ un racconto sul legame profondo tra Oriente e Occidente, su come trovare un punto di equilibrio in un mondo sempre più instabile, per aiutarci a capire meglio noi stessi e il tempo in cui viviamo. La storia è quella di Nicholas “Nicky” Vreeland, figlio di un ambasciatore e nipote della mitica direttrice di Vogue Diane Vreeland. Nicky è stato per molti anni un importante fotografo del jet-set e del mondo della moda (allievo e assistente di Irving Penn e Richard Avedon), diventato il primo abate occidentale a condurre un monastero buddista in Tibet. Questo cambiamento di vita è avvenuto dopo che ha incontrato il venerabile maestro buddhista Khyongla Rato Rinpoche, fondatore del Tibet Center in New York e avere studiato con lui per numerosi anni.

L’importante fotografo ha abbandonato i privilegi della mondanità e del successo per seguire l’ideale buddista e trasferirsi in India. Quando il Dalai Lama l’ha nominato abate del monastero di Rato Dratsang, gli disse: “Il tuo compito è di colmare la tradizione tibetana e il mondo occidentale”. La mostra itinerante, con le fotografie in bianco e nero realizzata dallo stesso Vreeland, ha fatto proprio questo, riuscendo a raccogliere 500.000 dollari, utilizzati per la ristrutturazione della sede indiana di Rato Dratsang. Il monastero è stato ricostruito grazie all’abilità di Nicholas, ritornato a impugnare la macchina fotografica dopo 28 anni, soltanto con l’obiettivo di contribuire a questa nobile causa. Il documentario consente di conoscere Nicky e il suo straordinario viaggio spirituale, restando dietro la tenda del buddismo tibetano ed entrando nel cuore e nella mente di un uomo. Osservandolo si arriva a capire il lento percorso che l’ha portato lontano da una vita di successo, apparentemente già impostata, per abbracciarne un’altra completamente diversa, attraversando quindi il paradosso tra fama e umiltà.

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Nicky e il Dalai Lama

Nel documentario, diretto da Guido Santi e da Tina Mascara, questa grande storia è raccontata con il contributo di personaggi come il Dalai Lama e l’attore Richard Gere. La colonna sonora è stata composta da Pivio e Aldo De Scalzi, che si sono ispirati al minimalismo americano degli anni ‘70 e in particolare a maestri come Steve Reich e Philip Glass. Nella realizzazione delle musiche i due musicisti hanno aderito pienamente ai contenuti spirituali del film, basandosi su strumenti quali marimba, piano, xilophono, chitarre e un quartetto d’archi eseguito dallo Gnu Quartet, un gruppo musicale composto da Raffaele Rebaudengo (viola), Francesca Rapetti (flauto), Roberto Izzo (violino) e Stefano Cabrera (violoncello). Non mancano, naturalmente, i riferimenti alle musiche devozionali dei luoghi in cui il buddhismo è più praticato.

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Tina Mascara e Guido Santi

Guido Santi è un regista e produttore nato in Italia, vive e lavora Los Angeles, dove è anche insegnate di “Estetica e storia del cinema” presso il College of the Canyons a Santa Clarita. Santi ha realizzato il film “Mandala: The journey of a dancer” (2002) e, con la moglie Tina Mascara, il documentario “Chris & Don. A love story” del 2007, sulla vita dello scrittore Christopher Isherwood e del pittore californiano Don Bachardy. Santi ha lavorato in Italia scrivendo e dirigendo cortometraggi, inoltre, ha collaborato per quattro anni con il progetto/scuola “Ipotesi Cinema”, il laboratorio fondato da Ermanno Olmi e Paolo Valmarana nel 1982 a Bassano del Grappa. In seguito ha conseguito un Master in produzione cinematografica all’University of Southern California e ha prodotto special televisivi e documentari.

Tina Mascara è una regista e produttrice americana, nata nel West Virginia, che ha studiato giornalismo e fotografia all’Istituto d’Arte di Pittsburg e si è laureata in Film Program al Los Angeles City College. Tina ha prodotto e diretto due film: “Jacklight” nel 2000 e “Asphalt stars” nel 2002. Il documentario “Chris & Don”, realizzato insieme al marito, è considerato un cult.

Official Trailer su Youtube [vedi]

Fotografie dal sito “Monk with a camera” [vedi]

IL TEST
Deck Tape e amplificatori, quando il suono scorreva su nastro

2. SEGUE – Il nome Sanyo significa “tre oceani” ed è riferito all’ambizione del fondatore di vendere i propri prodotti, a livello mondiale, attraverso l’oceano Atlantico, Pacifico e Indiano. Le prime produzioni riguardarono fari per biciclette, radio di plastica (1952) e lavatrici a pulsanti, una novità per il Giappone del 1954. La società nipponica ha collaborato con Sony per la creazione dei formati video Betamax e Video8, poi le strade si sono divise per questioni legate alle nuove tecnologie: Sanyo ha supportato il formato Hd Dvd per i film ad alta definizione, mentre Sony ha puntato sul Blu-Ray, divenuto in seguito lo standard di riferimento per i nuovi dischi a lettura ottica. Sanyo ricevette, per tre anni consecutivi, il premio J.D. Power and Associated per la maggiore soddisfazione dei clienti degli 8 più famosi produttori di telefoni cellulari, nell’ultimo decennio questo premio è stato assegnato ad Apple per l’iPhone.
Il 7 novembre 2008 il consiglio di amministrazione annunciò che la società sarebbe stata incorporata da Panasonic, creando così il più grande polo mondiale nel settore Hi-Tech.
Il 1º marzo 2011 Sanyo ha cessato di esistere.

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Deck Tape Sanyo RD-5500

Abbiamo testato alcuni componenti Hi-Fi Sanyo riscontrando spesso un “valore aggiunto” rispetto ai prodotti concorrenti, per esempio nei Deck Tape è quasi sempre presente la regolazione del suono in uscita, negli amplificatori si può selezionare il reverse tra il canale destro e sinistro, per non parlare della presenza del circuito di equalizzazione (JA 7110, JA 300). Tra i registratori di audiocassette ci ha incuriosito l’RD-5500, costruito con una sofisticata ingegnerizzazione meccanica ed elettronica, in grado di alloggiare al suo interno la cassetta e di gestirla tramite spie e sensori.

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Particolare della componentistica di un Tape Deck Sanyo
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Il particolare vano cassetta della piastra RD-5500

Ricerca, design e genialità sono alla base di questo progetto, il cui risultato ha prodotto un apparecchio stilisticamente originale e dal suono “imbarazzatamente” brillante. Lo stesso deck fu commercializzato con il brand “Otto” mentre, con il marchio Grundig, fu prodotto il “gemello” RD-5600, del tutto simile al precedente ma privo dell’originale sistema di alloggiamento del nastro.

 

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L’RD-5500 accoglie al suo interno la cassetta, appositi led esterni hanno il compito di segnalare eventuali anomalie

I nostri test sono proseguiti con l’amplificatore DCA 611 e il tuner FMT 611UL, riportati “in vita” da Innokentiy Fateev, un noto pittore russo con la passione dell’Hi-Fi: “Non sono un tecnico ma mi piace studiare l’elettronica. Mi ha stupito la semplicità con cui è stato disegnato il circuito. Certo, già da qualche tempo i giapponesi avevano cominciato a semplificare i circuiti per tagliare i costi della mano d’opera, quindi l’introduzione dei moduli STK all’interno dell’ampli finale sostituivano i componenti discreti. Sui blog si trovano varie opinioni riguardo a come la qualità del suono sia migliorata o meno con queste modifiche, il fatto che l’ampli in questione sia arrivato fino ad oggi con i suoi STK originali funzionanti mi fa pensare che siano stati costruiti molto bene. Un’altra cosa che mi ha stupito è che, nonostante le condizioni nelle quali l’ho trovato (era messo male, l’ho comprato forse per pietà), dopo la pulizia dalla ruggine e dalla sporcizia, tutti le luci funzionavano! Su un blog americano ho letto un paio di storie di gente che ha trovato lo stesso apparecchio abbandonato per strada, in condizioni pietose e, con un po’ di lavoro, è riuscita a rimetterlo “in moto”; come dicono gli amici su audio karma: “… costruito come un carro armato”. Ho fatto alcune prove paragonando il suono con il mio Marantz 2270 (restaurato di recente con i condensatori nuovi) e con il Pioneer SX 780 e direi che il suono assomiglia più al Pioneer, che tende verso un suono frizzante, meno colorato del “caldo” Marantz, suono dinamico e pronto.”

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Sanyo DCA 611
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Sintonizzatore Sanyo FMT 611UL

E continua, “La canzone “Owner of a lonely heart” degli Yes, suonata con un DCA 611, è veramente un perfect match… Questa, comunque, è una questione di gusti, piccole sfumature. Rimane un amplificatore ampiamente sottovalutato, sconosciuto, che sicuramente meriterebbe un posto d’onore a fianco dei suoi competitori giapponesi”.

 

Continua… Il prossimo articolo prenderà in esame il design giapponese degli anni ’70 e ’80, la cui evoluzione si ispirò al movimento postmoderno italiano di Memphis e Studio Alchimia.

Per leggere la prima parte dell’inchiesta clicca qui.

Si ringraziano: Massimo Ambrosini [vedi], Lucio Cadeddu, Direttore della rivista “Tnt-Audio” [vedi]
Innokentiy Fateev [vedi].

L’amore che cambia (e l’amore che resta)

“Ritornerò da te con questo cielo in mano…” canta al Festival di Sanremo Giovanni Caccamo; poco dopo nello spazio televisivo dedicato alla pubblicità, lo spot dei Baci Perugina recita gli eterni versi di Prevert “i ragazzi che si amano”, eterna suggestione dello stato nascente. Romina Power e Albano cantano insieme perché la gente, che ne ha fatto il prototipo della coppia felice, non ne vuole sapere delle storie che li hanno portati in altre vite. Sul Corriere della Sera del 13 febbraio Silvia Avallone ripropone l’elogio della lunga durata dell’amore che accompagna la vita di chi invecchia insieme. Troppo facile parlare dell’amore appassionato, della sicurezza arrogante di un corpo capace di suscitare desiderio e, al contrario, della bellezza perduta.
L’eterna suggestione dell’amore, ben oltre la festa di San Valentino, alimenta il bisogno di continuità e di emozione, di riconoscimento e di rinnovamento: emozioni che parrebbero inconciliabili e che pure, ognuno, si illude di conciliare.
E ora c’è la rete: l’amore al tempo di Internet propone contatti (non solo virtuali, ovviamente) in pochi minuti utilizzando i vantaggi del mobile e della geolocalizzazione è possibile combinare incontri; moltissimi siti ormai propongono l’incontro dell’anima gemella, attraverso gli algoritmi che elaborano gusti, passioni, “qualità” dichiarate per offrire profili compatibili. La rete cambia tutto e nulla allo stesso tempo. Cambia le forme del contatto e del corteggiamento, la fonte delle gelosie, i modi di essere presenti anche a distanza, attraverso video e chat, non cambia le emozioni, la tensione verso la sicurezza, il bisogno di continuità, come le tentazioni di fuga.
Bisogna riconoscere che la parola amore riconduce ad unità (inevitabilmente banalizzando il tema) una larga varietà di sentimenti ugualmente importanti per la vita e che non possono essere interpretati con l’antinomia passione/solidarietà. Non vi è dubbio che l’amore è anche amicizia, che comporta la capacità di coltivare le relazioni, di prendersi cura, avere la pazienza dell’ascolto, guardare (ed essere guardati) con occhi benevoli e non giudicanti. Come dice Francesco Piccolo (Corriere della sera, 9 febbraio) amarsi vuol dire anche farsi compagnia in alcuni pomeriggi piovosi della domenica e desiderare di eliminare gli stessi concorrenti di Masterchef. Ma oggi, dopo la stigmatizzazione dell’amore liquido, dell’amore “usa e getta” (banale descrizione dell’aspirazione all’autenticità con cui gli individui hanno cercato di misurarsi), l’accento torna sull’amore “sentimentale”.
Il discorso sull’amore riflette lo spirito del tempo. Il discorso odierno sull’amore esalta la continuità, quella tenacemente costruita. Non a caso: questo tempo sollecita il bisogno di legami, già il lavoro è sufficientemente precario, che almeno l’immaginario emotivo sia alimentato da sentimenti di lunga durata! Anche il discorso sull’amore, così eterno e universale, è influenzato dal clima sociale e dal tempo della storia.

Maura Franchi è laureata in Sociologia e in Scienze dell’educazione. Vive tra Ferrara e Parma, dove insegna Sociologia dei consumi. Studia le scelte di consumo e i mutamenti socio-culturali connessi alla rete e ai social network.
maura.franchi@gmail.com

IL FATTO
Il viaggio della nave italiana in fuga dalla Libia

Cielo nero sulla Libia. Mentre la nostra ambasciata a Tripoli sospende le attività e l’esodo italiano comincia (o meglio continua, perché era già iniziato e intensificato dopo gli eventi dell’hotel Corinthia dello scorso 27 gennaio), non possiamo che dare uno sguardo al mare. Quel mar Mediterraneo che è sempre stato la culla di tante civiltà, un mare magnum oggi diventato cimitero di barconi, con le sue rigogliose sponde terribilmente trasformate, infuocate e piene di disperati che cercano solo una via d’uscita. Questa partenza non è sicuramente paragonabile a quella storica degli anni Settanta, quando gli italiani furono cacciati da Gheddafi, o a quella del 2011, quando era scoppiata la guerra per rovesciarlo. Ma ogni volta che si lascia un Paese dove si è vissuto, incontrato tante persone uniche e conosciutone la storia, si va indietro con la memoria e un po’ ci si immedesima con quelle stesse sensazioni che tanti italiani avevano provato. Immaginiamo, quindi, che oggi sia un po’ come allora. Mentre la nave rientra, e, scortata, viaggia verso la Sicilia con tappa a Malta, si lasciano indietro i ricordi, le paure e il terrore provati sentendo spari di proiettili e urla concitate, intravedendo bandiere nere all’orizzonte. Quando si sentono i vetri tremare e si vedono fumo e camionette cariche di militari non si sa mai cosa attendersi, dove andare, dove scappare. Si pensa alla propria vita ma anche a quella di chi a fianco a te non avrà la possibilità di andarsene. Mentre tu sì, avrai qualcuno che penserà a te, che potrà portarti via da lì. Credo che quando si parte in questo modo, lasciando una vita alle spalle costruita con fatica e sacrificio (perché nell’esodo ci sono tante famiglie miste), si perde parte di sé, della propria storia, la propria speranza. In una Libia che brucia, con il califfato che avanza, non si può non pensare agli amici che si lasciano lì, ai giorni trascorsi a bere il tè, ai tramonti tripolini sul mare dorato, alle passeggiate nella Medina, alle case coloniali, alle belle moschee ricamate, al richiamo del muezzin che svegliava la mattina presto, a quel dolce rumore delle onde che lambivano spiagge oggi terrificate. Tanti italiani hanno vissuto queste sensazioni. Tanti le lasciano qui, ai loro amici, nella speranza di tornare a riprendersele, ma le porteranno anche con sé, per sempre.
La Libia è vicina, è nei nostri occhi, nei nostri ricordi, nei nostri cuori, nelle colonne di Leptis Magna che fanno ombra a pensieri di gioia, a ricordi di momenti spensierati trascorsi a passeggiare fra quelle rovine. In quelle stesse colonne che fanno ombra all’amore per quella terra, per quella storia che è anche la nostra, che richiamano gli imperatori che guardavano quegli stessi alberi che oggi, sotto il sole cocente, sono bruciati e arsi dal fuoco delle armi inclementi. La Libia è quei minareti che fanno ombra al colore della terra che tende le braccia al cielo, aspettando le stelle. Un giorno.
Nel 2012, la bandiera libica sventolava leggera, il popolo voleva solo libertà e democrazia. Si parlava di futuro, di progetti di ricostruzione, di cultura che avanzava. C’era speranza. Oggi si ha di nuovo paura, aldilà e al di qua di quelle coste del Mediterraneo che si colorano di nero. Il nero delle bandiere e della terribile morte che porta quel mare dove ci si butta per cercare di scappare lontano. Una preghiera intensa, allora, si levi al cielo, perché quel nero non prenda mai il sopravvento, perché l’uomo diventi Uomo, una buona volta, fermando una catastrofe che sembra imminente e inarrestabile. Perché torni a pensare e a sentire il profumo della terra e dei limoni del Mediterraneo.

IMMAGINARIO
Mafia a Ferrara.
La foto di oggi…

Oggi alle ore 17, la redazione di Ferrara Italia organizza presso la biblioteca comunale Ariostea, un incontro dal titolo:
“MAFIA A FERRARA – Allarmismo o rischio reale?”

La notizia è sconcertante e merita di essere indagata. Recenti dati raccolti dall’Osservatorio sulla legalità di Unioncamere Emilia-Romagna e Universitas Mercatorum relativi allo sviluppo del fenomeno mafioso segnalano a Ferrara un allarmante rischio di incremento delle infiltrazioni che colloca la nostra città al secondo posto in regione e al quinto a livello nazionale. Ferrara, dunque, sorprendentemente permeabile e vulnerabile. E’ mai possibile? E se è così perché non ce ne siamo accorti?
Attorno a questi interrogativi sorgono altre domande alle quali cercheremo di trovare risposta. Cosa significa mafia oggi? Quali sono le modalità operative di un’organizzazione criminosa di stampo mafioso, in quale maniera penetra e si muove nel territorio, quali legami stipula e su quali connivenze fa leva?
Alla riflessione stimolata da autorevoli esperti, alterneremo suggestioni narrative e testimonianze dirette.

OGGI – IMMAGINARIO CRONACA

Ogni giorno immagini rappresentative di Ferrara in tutti i suoi molteplici aspetti, in tutte le sue varie sfaccettature. Foto o video di vita quotidiana, di ordinaria e straordinaria umanità, che raccontano la città, i suoi abitanti, le sue vicende, il paesaggio, la natura…

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la mafia in Emilia - Romagna
la mafia in Emilia – Romagna

ACCORDI
Niente.
Il brano di oggi…

Ogni giorno un brano intonato a ciò che la giornata prospetta selezionato e commentato dalla redazione di Radio Strike.

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Nothing – The Fugs

La notizia della strage al “convegno sulla satira” in Danimarca (?) mi ha fatto tornare al momento in cui capii che nella mia e penso anche nelle vite di tutti, qualcosa sarebbe cambiato per un bel po’.
Nel 2001 avevo 14 anni e mi ricordo come se fosse ieri quei due aerei che si schiantano. All’epoca ero senza internet e l’unico modo che avevo per procurarmi la musica era il negozio di elettronica al centro commerciale. Quel giorno ero carichissimo perché l’acquisto sarebbe stato Axis di Hendrix, una copia che mi guardava ormai da mesi ferma là. Poi però suona il telefono ed è mia zia sconvolta per quello che si vedeva in TV.
10 minuti e arriva, si installa da noi e parte una maratona che sarebbe durata due giorni.
Non mi vergogno a dirlo ma in tutto questo io pensavo ancora a Hendrix.
Avevo capito che da lì sarebbero cambiate parecchie cose nel mondo ma cosa potevo farci?
Così oggi guardo un attimo indietro e penso a ‘sti ultimi 10 anni abbondanti ma soprattutto abbondantemente ridicoli fra vignette su Maometto, guerra in Iraq, #jesuischarlie e tutte ‘ste altre cose e l’unica cosa che posso fare è sempre quella.

il disegno di Ruben L. Oppenheimer per Charlie Hebdo
l’album The Fugs First Album dei Fugs

Selezione e commento di Andrea Pavanello, ex DoAs TheBirds, musicista, dj, pasticcione, capo della Seitan! Records e autore di “Carta Bianca” in onda su Radio Strike a orari reperibili in giorni reperibili SOLO consultando il calendario patafisico. Xoxo <3

Radio Strike è un progetto per una radio web libera, aperta ed autogestita che dia voce a chi ne ha meno. La web radio, nel nostro mondo sempre più mediatizzato, diventa uno strumento di grande potenza espressiva, raggiungendo immediatamente chiunque abbia una connessione internet.
Un ulteriore punto di forza, forse meno evidente ma non meno importante, è la capacità di far convergere e partecipare ad un progetto le eterogenee singolarità che compongono il tessuto cittadino di Ferrara: lavoratori e precari, studenti universitari e medi, migranti, potranno trovare nella radio uno spazio vivo dove portare le proprie istanze e farsi contaminare da quelle degli altri. Non un contenitore da riempire, ma uno spazio sociale che prende vita a partire dalle energie che si autorganizzano attorno ad esso.

radio@radiostrike.info
www.radiostrike.org

GERMOGLI
La vita.
L’aforisma di oggi…

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la giornata…  

Buon inizio di settimana.

“La vita è quel che ti accade mentre sei intento a fare altri piani”. (John Lennon)