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Giorno: 5 Marzo 2015

Crisi: stalle chiudono, ma consorzio Parmigiano le ignora

da: ufficio stampa Coldiretti

Mentre la produzione di similgrana nel mondo ha sorpassato per la prima volta i prodotti originali, provocando il calo delle esportazioni, non ci sono reazioni da parte del Consorzio che per statuto ha proprio il compito di tutelare il Parmigiano Reggiano. La denuncia è di Coldiretti Emilia Romagna che invoca una inversione di rotta e di una assunzione di responsabilità da parte di chi ha il compito prioritario di promuovere e valorizzare questo grande formaggio.

“Il calo dei consumi e il crollo dei prezzi stanno falcidiando i redditi degli allevatori da oltre un anno – ha detto il presidente di Coldiretti Emilia Romagna, Mauro Tonello – ma in tutta questa situazione il consorzio del Parmigiano Reggiano sembra ostaggio di una gestione personalistica, concentrata a difendere poltrone e interessi di piccolo cabotaggio, con i massimi dirigenti che restano barricati nella loro torre d’avorio mentre fuori la situazione delle aziende si aggrava. Mentre ha chiuso una stalla su quattro dall’inizio della crisi – ha proseguito Tonello – il Consorzio non può continuare a giocare al ‘mercante in fiera’, dedicandosi ad estemporanee e rischiose attività commerciali, che vanno a pesare sempre nelle tasche dei produttori, e abbandonando ad altri il ruolo di tutela e valorizzazione del prodotto. E’ il momento di interrogarsi sulle sortite in campo commerciale del Consorzio tramite la società “I4s” che ha drenato ingenti risorse provocando una voragine di oltre 7 milioni di euro che potevano essere invece impiegate nella tutela e valorizzazione, con una campagna pubblicitaria efficace rispetto a una situazione che vede oggi prevalere nel consumatore la conoscenza più di marche private che del Parmigiano Reggiano. Questo snaturamento del Consorzio, da sempre evidenziato da Coldiretti, oggi viene, anche se tardivamente, riconosciuto da molti. Per salvare il settore non basta un’operazione di facciata, come il ritocco del programma di mandato – ha concluso Tonello – ma è giunto il momento, non più rinviabile, di ridare la parola ai soci per una nuova governance del Consorzio”.

 

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Rete 7, siglato oggi in Regione l’accordo la Cigs in deroga

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Rete 7, siglato oggi in Regione l’accordo la cassa integrazione straordinaria in deroga. La misura riguarderà 29 dipendenti di cui 14 giornalisti per un periodo di 5 mesi, fino al prossimo mese di agosto

Siglato oggi in Regione l’accordo per l’accesso alla cassa integrazione straordinaria in deroga per l’azienda Rete 7 Spa  evitando la procedura che avrebbe messo in mobilità dei lavoratori.
Le parti firmatarie dell’intesa – Rete 7 Spa, Regione, Provincia di Reggio, Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil, Aser e le rappresentanze aziendali – hanno convenuto di superare la procedura di mobilità per 16 lavoratori (aperta lo scorso 2 gennaio) e ricorre alla Cigs in deroga che riguarderà 29 dipendenti (di cui 14 giornalisti) per un periodo di 5 mesi, fino al prossimo mese di agosto.
«Esprimo soddisfazione per l’accordo raggiunto oggi – dichiara l’assessore regionale alle Attività produttive Palma Costi – apprezzando lo sforzo congiunto della parti per evitare licenziamenti. Mi auguro che i mesi di cassa integrazione che abbiamo davanti possano permettere all’impresa di sviluppare piani di rilancio e azioni di salvaguardia dei livelli occupazionali».
Rete 7 ha usufruito negli ultimi tre anni dei contratti di solidarietà per far fronte alla difficile situazione economica e di mercato del settore. Nell’intesa viene introdotto il principio della ‘rotazione con criteri di equità’ che riguarderà tutti i lavoratori  interessati dalla Cigs in deroga. Resta in essere, con esclusione dei giornalisti, la possibilità di “mobilità volontaria per quei lavoratori che sottoscrivano accordi di non opposizione al licenziamento”.

La newsletter del 5 marzo 2015

da: ufficio stampa Comune di Ferrara

INCONTRO IN COMUNE – Giovedì 5 marzo alle 15 rappresentanti e soci ANFN saranno ricevuti dal sindaco Tiziano Tagliani

I primi 10 anni dell’Associazione Nazionale Famiglie Numerose

 

 

05-03-2015

Giovedì 5 marzo alle 15, nella residenza municipale (sala di Giunta) i rappresentanti e alcuni soci della sezione ferrarese dell’Associazione Nazionale Famiglie Numerose saranno ricevuti dal sindaco Tiziano Tagliani in occasione dei 10 anni di attività dell’associazione che raccoglie famiglie con cinque o più componenti tra genitori, figli naturali, adottati, in affido e altri famigliari (nonni, zii, ecc.) compresi nello stesso nucleo. Sarà l’occasione per illustrare le attività svolte fino ad oggi a livello nazionale e locale, consegnare al primo cittadino la documentazione prodotta dall’associazione in occasione del decimo compleanno, valutare azioni comuni in favore delle famiglie numerose del territorio ferrarese.

Nelle foto alcuni momenti dell’incontro svoltosi giovedì 5 marzo in residenza municipale tra il sindaco Tiziano Tagliani e i rappresentanti ferraresi dell’Associazione Nazionale Famiglie Numerose. 

 

LA SCHEDA – a cura dell’Associazione Nazionale Famiglie Numerose – Ferrara

L’ANFN (Associazione Nazionale Famiglie Numerose) è stata fondata nel 2004 da alcune famiglie di Brescia. In soli 10 anni ha superato i 17.000 iscritti in tutta Italia. Considerato che l’iscrizione riguarda la famiglie nel suo insieme e che il numero medio di componenti delle famiglie iscritte è superiore a 6 il totale degli iscritti ha sfondato il tetto delle 100.000 persone in appena 10 anni.

Le famiglie associate sono composte da almeno 5 persone tra genitori, figli naturali, adottati, in affido e altri famigliari (nonni, zii…) compresi nello stesso nucleo.

Al termine del 2014 l’Associazione ha tenuto la propria assemblea nazionale prendendo consapevolezza dei risultati raggiunti in questi 10 anni. Un decennio di impegno delle famiglie per le famiglie in un contesto che rimane, comunque, non favorevole soprattutto per il sistema fiscale che penalizza la scelta di sposarsi e mettere al mondo dei figli.

Il sito http://www.famiglienumerose.org rende conto di quanta attività ci sia nell’Associazione: dal contributo alle famiglie in difficoltà (sempre in aumento…), alle convenzioni per acquisti agevolati, alle vacanze a misura di famiglia, allo scambio di competenze e di case.

Un mondo che in questi anni non ha smesso di chiedere un cambio culturale ma contemporaneamente ha dimostrato di sapersi auto-organizzare con la semplicità tipica di chi guarda al futuro con entusiasmo (e per questo investe nei figli che sono l’unica spinta reale per il futuro).

Nel corso dell’assemblea nazionale sono stati presentati il DVD con la storia dei 10 anni dell’ Associazione ed il libro “Il Ritorno della Cicogna”. A sette anni di distanza dal primo testo che si chiamava “Tutti Vostri?” l’ANFN (nell’anno che ha reso evidente il fenomeno dell’inverno demografico nel nostro paese) si ripropone come un motivo di speranza per l’Italia.

 

 

Giovedì 5 marzo alle 15, nella sede del Comune, i libri e il dvd dell’Associazione verranno consegnati ufficialmente a Tiziano Tagliani, Sindaco di Ferrara e Presidente della Provincia.

All’appuntamento di giovedì pomeriggio saranno presenti alcune famiglie delle 70 che hanno aderito all’ANFN: un piccolo gruppo per una realtà che raccoglie famiglie dai 5 ai 13 componenti, per un totale di 450 persone fra la città e la provincia (con un gruppo molto significativo a Cento).

Gli aspetti che oggettivamente mettono in difficoltà le famiglie con figli riguardano principalmente decisioni prese a livello nazionale: la lettura del libro consentirà al Sindaco, se lo riterrà, di giocare il proprio ruolo nelle sedi opportune.

In ambito più locale l’attenzione è sulle modalità di gestione del sistema tariffario valutando attentamente gli esiti dell’applicazione del nuovo ISEE.

Sembra che le premesse di attenzione alle famiglie vengano smentite dalle prime esperienze concrete: se questo si dovesse verificare anche a Ferrara si auspica che il peso di tale indicatore vada mitigato attraverso altri strumenti che ne compensino le storture a svantaggio delle famiglie con figli. L’incontro sarà l’occasione per riproporre la disponibilità dell’Associazione per essere da supporto ai problemi che coinvolgono le famiglie ferraresi. Le famiglie numerose si propongono come patrimonio a disposizione del nostro territorio. Caratterizzate da esperienze di accoglienza, solidarietà e stile di vita sobrio “molte sono già impegnate in esperienze di affido, affiancamento famigliare, di volontariato – affermano i rappresentati ferraresi dell’Anfn – a dimostrazione che dove si è in tanti c’è sempre posto per qualcun altro”.

In particolare verrà ribadita la proposta, avanzata già due anni fa, che il Comune si faccia promotore di incontri di informazione e formazione per le famiglie che chiedono di sposarsi civilmente: se la proposta verrà accolta le famiglie numerose sono disponibili a mettere a disposizione la loro esperienza soprattutto nella gestione della vita quotidiana per “tenere insieme” la famiglia investendo più sulle risorse sociali che su quelle economiche.

SCHEDA SUL LIBRO “IL RITORNO DELLA CICOGNA

A sette anni da «Tutti vostri?» ecco «Il ritorno della cicogna», un libro che ­ nell’anno dello sboom demografico ­ suona come provocazione ma anche come motivo di speranza. Curato dal deputato family-friendly Mario Sberna, fondatore e primo presidente dell’ANFN e dalla giornalista Regina Florio, consigliere nazionale Anfn e vicepresidente dell’Elfac ­ la federazione che riunisce tutte le associazioni familiari d’Europa ­ si arricchisce della prefazione di monsignor Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio consiglio pro-famiglia. Le vignette di Francesco Rizzato danno lo spunto per contributi di papà, mamme e figli di famiglie numerose – da Costanza Miriano a Pierluigi Bartolomei, da Barbara Mondelli ad Alberto Pellai – che raccontano un pezzo del loro vissuto. Per riflettere su come vengono percepite, all’esterno, le coppie con (tanti) figli. Per riflettere sul rapporto di coppia, dando qualche spunto sulla bellezza del per sempre.
Il libro ­ grazie ai contributi di Carlo Dionedi, Alfredo Caltabiano, Alessandro Soprana, del presidente del Forum Francesco Belletti e del vice Bolzonaro ­ offre molti spunti anche sulle politiche familiari, spesso rimaste nel cassetto dei sogni e che mai dovremo stancarci di proporre.
La pubblicazione è edita dalla cooperativa Firenze 2000, la stessa che stampa il nostro periodico “Test Positivo”.

 

 

 

SCHEDA SUL DVD “ANFN LA NOSTRA STORIA” IL DOCU-FILM CHE RACCONTA LE FAMIGLIE NUMEROSE D’ITALIA

Quarantamila km percorsi a bordo della mitica Fiat Scudo 7 posti. Sessanta set allestiti per lo più di fronte ai divani di casa. Ore ed ore di montato da selezionare. “La nostra associazione ha ormai dieci anni di vita. Agli esordi eravamo pochi, pochissimi, oggi siamo più di 17mila. Rischiamo che questa avventura ci sfugga di mano. Se, invece, riusciremo a non dimenticare le nostre origini, leggeremo meglio anche il nostro futuro”. È il pensiero di Mauro Bazzani, 53 anni, regista e direttore di fotografia, sposato con Cristina, 54 anni, genitori di otto figli. Originari di Torino, da sei anni i Bazzani vivono a Roma. In questa avventura Mauro è stato affiancato da almeno cinque componenti della famiglia: Lorenzo è operatore steadycam, Nicolò è assistente alla regia e montatore, Francesca è stylist e make up artist, Diego fonico e microfonista. Infine la moglie Cristina, che ha vestito i panni della giornalista.

Dall’Alto Adige a Trapani, Mauro Bazzani e la sua famiglia sono stati accolti con grande cordialità: ospiti in tante case hanno tessuto una fitta rete di relazioni che non si è certo interrotta una volta spente le telecamere.

L’incontro tra Mario Sberna ed Enrico Cinelli al supermercato di Brescia di fronte ad un banco del pesce, l’allargamento della base associativa da Brescia a tutta Italia, la designazione dei coordinatori territoriali ed il loro primo incontro nazionale a Roma (era il 2005). E poi le feste, gli animatori, il progetto Aiutiamoci, le vacanze a Grello, gli sportelli di consulenza, il banco alimentare, i gruppi di acquisto familiare. Di tutto questo e di molto altro si parla nel docufilm attraverso le parole dei suoi protagonisti.

“Anfn la nostra storia” è anche l’occasione per parlare della bellezza della famiglia, del valore sociale del matrimonio e del per sempre, della tutela della famiglia, specie se numerosa (così come contemplato dall’articolo 31 della Costituzione), della denatalità e del suo impatto sul PIL e sul welfare. E ancora: l’iniquità del sistema fiscale e finanziario, le politiche per la famiglia in Italia e in Europa, le discriminazioni a carico delle famiglie numerose in Italia. La (difficile) conciliazione tra famiglia e lavoro. La differenza tra maschio e femmina ed il ruolo del padre e della madre nella famiglia. Sono molti i contenuti che troveremo nel DVD.

 

BIBLIOTECA ARIOSTEA – Venerdì 6 marzo alle 17 (sala Agnelli) per il ciclo ‘Viaggio nella Comunità dei Saperi’

Una conferenza di Manuela Gallerani su “Problematicismo ed engagement in Giovanni M. Bertin”

 

 

05-03-2015

Venerdì 6 marzo alle 17 alla sala Agnelli della biblioteca comunale Ariostea (via Scienze 17), per il ciclo ‘Viaggio nella Comunità dei Saperi – Istruzione e Democrazia’, la docente di Pedagogia generale e sociale dell’Università di Bologna Manuela Gallerani interverrà su “Problematicismo ed engagement in Giovanni Maria Bertin”. Introdurrà Daniela Cappagli. L’iniziativa è a cura di Istituto Gramsci di Ferrara e Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara.

LA SCHEDA (a cura degli organizzatori) – Giovanni Maria Bertin fu Filosofo e Pedagogista (1912-2002). E’ stato docente di Pedagogia all’università di Catania e di Bologna e Preside della Facoltà di Magistero di Bologna.
Il suo pensiero è legato al razionalismo critico di A. Banfi, di cui fu allievo a Milano. Con richiami frequenti alle posizioni filosofiche del maestro, ha sviluppato il tema della problematicità dell’esperienza, di quella pedagogica in particolare. Ha analizzato il problema educativo nella sua complessa fenomenologia, anche attraverso un serrato confronto con le principali correnti filosofiche e pedagogiche contemporanee e nella prospettiva di un’etica e pedagogia dell’impegno razionale.
Educare alla ragione significa, promuovere e perseguire il “maturare di un’intelligenza che sappia lottare contro ciò che intelligente non è, ciò che è preconcetto, capzioso, retorico, mistificatorio; che senta il dovere di vedere chiaro, di informarsi con esattezza, di documentarsi, di considerare le questioni da molteplici punti di vista; che rifiuti di formarsi opinioni e convinzioni sotto la pressione di emozioni, suggestioni, slogan”. [da “Educazione alla ragione”],

MUSEO DI STORIA NATURALE – Laboratori sabato 7 e domenica 8 marzo alle 15.30 in via De Pisis

‘Il sentiero di Pollicino’ per Apprendisti Scienziati dai 5 ai 7 anni

 

 

05-03-2015

Nuove avventure attendono i ragazzi dai 5 ai 7 anni che sabato 7 e domenica 8 marzo alle 15.30 prenderanno parte ai laboratori per ‘Apprendisti scienziati’ organizzati dal Museo civico di Storia Naturale (via De Pisis 24) sul tema “Il sentiero di Pollicino”.

LA SCHEDA (a cura degli organizzatori) – Un cucciolo nato da poco si è smarrito: aiutiamolo a ritrovare la sua mamma! Scopriremo così il modo di comunicare della sua specie, il cibo adatto, dove abita, come costruisce la tana, e tanto altro ancora. Un emozionante percorso a tracce, animato, drammatizzato e giocato per avvicinare i più piccoli alle prime, straordinarie conoscenze “scientifiche”.

Per partecipare è necessaria la prenotazione da effettuare contattando la sezione didattica del Museo di Storia naturale: tel. 0532 203381 – 206297, dal lunedì al venerdì dalle 9,30 alle 12,30 o all’indirizzodido.storianaturale@gmail.com (info su www.comune.fe.it/storianaturale) (partecipazione al costo di 4 euro a persona).

CONSIGLIO COMUNALE – Lunedì 9 marzo alle 9 in residenza municipale

I ragazzi del progetto ‘Combus’ presentano proposte di trasformazione urbana al Consiglio comunale

 

 

05-03-2015

Sarà dedicato a “Ragazzi in azione!” – progetto Combus e proposte di trasformazione urbana, il ‘Consiglio comunale a tema’ in programma nella mattinata di lunedì 9 marzo alle 9 nella residenza municipale.

Insieme ai Consiglieri comunali nell’aula saranno presenti gli allievi delle classi 5.a delle Scuole Primarie di Baura, Cocomaro, Pontelagoscuro, Quartesana e Villanova e degli istituti Matteotti e Poledrelli che presenteranno, separati in due diversi turni, le proposte di trasformazione di otto spazi della città di Ferrara maturate nel corso della partecipazione al progetto.

Interverranno alla seduta le assessore comunali alla Pubblica Istruzione Annalisa Felletti e all’Urbanistica Roberta Fusari e le conclusioni saranno affidate al sindaco Tiziano Tagliani. In apertura la coordinatrice del progetto Serena Maioli illustrerà le caratteristiche dei laboratori ‘Combus’.

Il progetto è stato sviluppato dalla collaborazione di Amministrazione Comunale di Ferrara, Istituzione Servizi Educativi, Urban Center, Dipartimenti di Architettura, di Scienze Filosofiche e dell’Educazione dell’Università degli Studi di Ferrara con l’attività di mediazione dell’associazione Bambini Aurora.

 

Giornalisti, fotografi e videoperatori sono invitati.

ASSESSORATO AL LAVORO E ATTIVITA’ PRODUTTIVE – L’assessora comunale Caterina Ferri commenta i dati del 2014

“Sulla disoccupazione giovanile i primi segnali positivi di un cambiamento di rotta”

 

 

05-03-2015

“Speriamo si tratti di un cambiamento di rotta”, così l’Assessora comunale al Lavoro Caterina Ferri commenta i dati pubblicati sul sito del Comune di Ferrara relativi alla disoccupazione giovanile nel 2014, pubblicati sul sito istituzionale dell’Amministrazione e disponibili al seguente indirizzo: http://servizi.comune.fe.it/index.phtml?id=6372. “Negli ultimi anni abbiamo registrato un aumento costante della disoccupazione dei giovani tra i 15 e i 29 anni, con un preoccupante fenomeno di ragazzi che non cercavano lavoro né erano impegnati nello studio: i cosiddetti NEET. Adesso finalmente i dati del 2014 ci dicono che nel nostro comune cala la percentuale di giovani inattivi, e cala per entrambi i generi. Ciò che ancor più interessante – sottolinea l’assessora Ferri – è che contestualmente diminuisce del 5,5% la disoccupazione giovanile, ben oltre le aspettative. Ora dobbiamo lavorare perché questi dati positivi che riguardano i nostri ragazzi si traducano in nuovi posti di lavoro anche per i lavoratori più maturi, per i quali ancora non si leggono segnali di miglioramento, anche usufruendo dei Fondi messi a disposizione dall’Unione Europea per le imprese e i territori.”

 

PARI OPPORTUNITA’ – Sabato 7 marzo nuovo incontro organizzato da Fidapa

Il ciclo di conferenze “Il corpo delle donne nella pubblicità” fa tappa al Carpeggiani-Copernico

 

 

05-03-2015

Farà tappa sabato 7 marzo all’Istituto tecnico Carpeggiani-Copernico il nuovo appuntamento del ciclo di conferenze-laboratori “Il corpo delle donne nella pubblicità”, promosso e organizzato da FIDAPA (Federazione Italiana Donne Arti Professioni ed Affari) Sezione di Ferrara con il patrocinio del Comune di Ferrara. Nel corso della mattinata è previsto un intervento di Elena Buccoliero (sociologa – Ufficio Diritti dei Minori del Comune di Ferrara – Giudice Onorario del Tribunale per i Minori di Bologna) dal titolo “Tutta un’esibizione di sorrisi. Le età della donna attraverso le immagini”. L’incontro affronterà gli aspetti sociologici della comunicazione pubblicitaria, attraverso le sue diverse forme, indagherà i modelli sociali proposti, le motivazioni inconsce che condizionano le scelte e i comportamenti individuali che ne derivano.

 

LA SCHEDA – “Il corpo delle donne nella pubblicità” seconda annualità

F.I.D.A.P.A BPW Italy (Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari) Sezione di Ferrara, promuove, per il secondo anno consecutivo, il progetto “Il corpo delle donne nella pubblicità”, ciclo di conferenze-laboratori riservato agli studenti degli Istituti di istruzione secondaria della città: Liceo Statale Carducci, Istituto Tecnico Industriale Carpeggiani-Copernico, Liceo Artistico Dosso Dossi, Istituto Tecnico per Geometri G.B.Aleotti. Il progetto focalizza l’attenzione, in modo interdisciplinare, su aspetti specifici dei messaggi pubblicitari che, sempre con maggiore insistenza, utilizzano il corpo femminile per la promozione dei prodotti da sottoporre al mercato. Le conversazioni hanno lo scopo di condurre i giovani studenti alla lettura critica delle immagini pubblicitarie, aiutandoli a cogliere i messaggi espliciti e sottesi che esse promuovono, a riconoscere le forme di comunicazione rivolte ad influenzare gli atteggiamenti e le scelte degli individui, a riflettere sui modelli culturali che essi trasmettono e all’interiorizzazione dei valori ai quali tendono. 
In programma gli interventi dei relatori, che affronteranno il tema sotto vari aspetti: per la comunicazione Dalia Bighinati (Giornalista, autrice televisiva Telestense e TeleFerraraLive) con “Cosa significa quello che vediamo? Effetto specchio nella comunicazione”, per l’ambito sociologico Elena Buccoliero (Sociologa – Ufficio Diritti dei Minori del Comune di Ferrara -Giudice Onorario del Tribunale per i Minori di Bologna) col titolo ” Tutta un’esibizione di sorrisi. Le età della donna attraverso le immagini”, per l’aspetto legislativo Maria Silvia Giorgi (Magistrato) tratterà su “Pubblicità e legalità”, per l’ambito psico-educativo Deanna Marescotti (Psicologa, counsoller) “Identità di genere e pubblicità” e, per l’aspetto etico, Piero Stefani (Teologo, Biblista, Docente universitario) con “Vestirsi, svestirsi agli occhi di altre culture”. 
Referente del progetto per FIDAPA BPW ITALY Sezione di Ferrara Emanuela Sgroi, responsabile della Commissione Legislazione, che si avvale della collaborazione di Beatrice Morsiani.
Il Progetto ha il patrocinio del Comune di Ferrara.

 

(Comunicato a cura degli organizzatori)

 

La finanza locale e le incertezze che pesano sulle città capoluogo

 

di Tiziano Tagliani *

05-03-2015

Sui bilanci dei Comuni e di tutti gli enti locali gravano non solo i tagli previsti dalla Legge di Stabilità, ma anche le numerose questioni ancora aperte, su tutte: le effettive modalità di calcolo – a livello di singolo ente – del Patto di Stabilità interno e l’effettivo ammontare dei tagli previsti dalla Legge di Stabilità per ogni Comune.

Come è facile intuire, senza definire questi elementi è impossibile redigere i Bilanci di Previsione per il 2015, o – come nel caso del Comune di Ferrara, che aveva approvato il proprio previsionale entro dicembre, nei termini di legge – procedere alle variazioni necessarie per liberare potenziali risorse.
Ancora una volta, infatti, ci si trova nell’assurda situazione di non poter spendere le poche risorse disponibili per i vincoli derivanti dal Patto di Stabilità, stando almeno alle varie ipotesi di calcolo circolate informalmente.
Peggio ancora: queste poche risorse, derivanti da percorsi virtuosi di buona gestione, potrebbero venir assorbite da tagli, che non tengono conto di percorsi di risanamento, ma semplicemente scaricano su Comuni ed enti locali incrementi di spesa a livello centrale. In tal caso sarebbe inevitabile procedere a riduzioni di servizi o aumenti di imposte, ovvero utilizzare entrambe le leve, come già annunciato da alcune importanti città.

Anche le incertezze sul futuro immediato delle Provincie (bilancio, funzioni, personale, beni immobili ecc.) pesano in modo consistente sulle città capoluogo e, in modo parzialmente diverso, sulle nuove città metropolitane.

È necessario quindi fare rapidamente chiarezza: non basta far slittare i termini di approvazione dei bilanci, ma bisogna intervenire rapidamente per Decreto sulla finanza locale, ripristinando il fondo compensativo stante il rinvio della local-tax, allentando il Patto di Stabilità interno, distribuendo i tagli previsti dalla Legge di Stabilità in modo da favorire e non penalizzare l’avvio di percorsi virtuosi di risanamento dei bilanci.

 

* Sindaco di Ferrara

 

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Intervento del Sindaco: Finanza locale, ai tagli si aggiungono le incertezze

da: ufficio Portavoce del Sindaco di Ferrara

“Merola ha ragione”

Sui bilanci dei Comuni e di tutti gli enti locali gravano non solo i tagli previsti dalla Legge di Stabilità, ma anche le numerose questioni ancora aperte, su tutte: le effettive modalità di calcolo – a livello di singolo ente – del Patto di Stabilità interno e l’effettivo ammontare dei tagli previsti dalla Legge di Stabilità per ogni Comune.

Come è facile intuire, senza definire questi elementi è impossibile redigere i Bilanci di Previsione per il 2015, o – come nel caso del Comune di Ferrara, che aveva approvato il proprio previsionale entro dicembre, nei termini di legge – procedere alle variazioni necessarie per liberare potenziali risorse.
Ancora una volta, infatti, ci si trova nell’assurda situazione di non poter spendere le poche risorse disponibili per i vincoli derivanti dal Patto di Stabilità, stando almeno alle varie ipotesi di calcolo circolate informalmente.
Peggio ancora: queste poche risorse, derivanti da percorsi virtuosi di buona gestione, potrebbero venir assorbite da tagli, che non tengono conto di percorsi di risanamento, ma semplicemente scaricano su Comuni ed enti locali incrementi di spesa a livello centrale. In tal caso sarebbe inevitabile procedere a riduzioni di servizi o aumenti di imposte, ovvero utilizzare entrambe le leve, come già annunciato da alcune importanti città.

Anche le incertezze sul futuro immediato delle Provincie (bilancio, funzioni, personale, beni immobili ecc.) pesano in modo consistente sulle città capoluogo e, in modo parzialmente diverso, sulle nuove città metropolitane.

È necessario quindi fare rapidamente chiarezza: non basta far slittare i termini di approvazione dei bilanci, ma bisogna intervenire rapidamente per Decreto sulla finanza locale, ripristinando il fondo compensativo stante il rinvio della local–tax, allentando il Patto di Stabilità interno, distribuendo i tagli previsti dalla Legge di Stabilità in modo da favorire e non penalizzare l’avvio di percorsi virtuosi di risanamento dei bilanci.

Tiziano Tagliani 

 

Evento principale “Notte Rosa 2015”- Avviso pubblico per acquisire manifestazioni di interesse

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Sulla home page del sito comunale è stato pubblicato oggi l’avviso pubblico esplorativo, per acquisire manifestazioni di interesse finalizzate alla realizzazione dell’evento principale della “Notte Rosa 2015”. L’Amministrazione Comunale infatti ambisce ad ottenere proposte progettuali tese alla realizzazione dell’evento principale della “Notte Rosa 2015”, da svolgersi in una o più località della riviera comacchiese. Le proposte, con la dicitura “Manifestazione di interesse per la realizzazione dell’evento principale della Notte Rosa 2015”, dovranno pervenire in busta aperta entro le ore 12 del 31 marzo 2015 all’Ufficio per le Relazioni con il Pubblico (Piazza Folegatti, 26- piano terra-), oppure all’indirizzo di posta elettronica certificata comune.comacchio@cert.comune.comacchio.fe.it  Le proposte progettuali dovranno prevedere un programma come di seguito specificato:  venerdì 3 luglio – grande evento / concerto / spettacolo di un artista di fama quantomeno nazionale, oltre ad uno spettacolo pirotecnico di almeno 15 minuti sulla linea di costa a mezzanotte; sabato 4 luglio:altre iniziative di animazione. Come lo scorso anno l’Amministrazione Comunale metterà a disposizione gratuitamente il suolo pubblico in cui si realizzerà l’evento, oltre a stanziare la somma pari ad €uro 40.000,00 quale co-finanziamento a parziale copertura dei costi preventivati, che non potranno essere inferiori ad €uro 60.000,00. L’Amministrazione Comunale potrà richiedere un potenziamento  del progetto proposto, in relazione al conseguimento di eventuali ulteriori contributi da parte di soggetti terzi,  presso i quali l’Amministrazione si attiverà per reperire risorse funzionali al progetto. Il Comune di Comacchio si riserva altresì la facoltà di richiedere ulteriori modifiche ritenute eventualmente necessarie, concordandole con il soggetto organizzatore in tempi congrui. Si invitano gli interessati a consultare direttamente sulla home page del sito comunale (all’indirizzo www.comune.comacchio.fe.it l’avviso pubblico integrale e la relativa modulistica.

Dal folk al metropolitano, tra polvere di pianure e binari ferroviari

da: Ufficio Stampa Crossroads

L’edizione 2015 di Crossroads, il festival itinerante organizzato da Jazz Network e dall’Assessorato alla Cultura della Regione Emilia-Romagna, porterà tre notevoli appuntamenti live alla Tenda di Modena. Il primo di questi sarà inoltre accompagnato da un workshop.

Così, giovedì 12 marzo, la band Guano Padano (ovvero Alessandro “Asso” Stefana alle chitarre, Danilo Gallo al basso elettrico e Zeno de Rossi alla batteria) sarà protagonista sia del concerto serale (ore 21:30) che del workshop di musica d’insieme intitolato “Dal folk al metropolitano, tra polvere di pianure e binari ferroviari”, facente parte del progetto regionale A Jazz Education (ore 10-13, 14:30-16:30). Una giornata per penetrare a fondo l’esplosiva miscela padano-americana della musica del trio.

Il concerto è realizzato in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Modena, La Tenda di Modena, l’Associazione Culturale Muse. Biglietti: intero euro 12, ridotto/A 10, ridotto/B 8 (per carnet 3 concerti); Workshop: quota di partecipazione euro 10.

 

Ma è una rock band o un jazz trio? E quel nome ‘ruspante’ sarà troppo trasgressivo o non abbastanza per la musica ideata dai tre immaginifici artisti? Non fatevi troppe domande e ascoltate (facendo attenzione agli effetti lisergici).

Ricchi delle loro variegate esperienze, tra jazz, rock, musica d’autore, Alessandro “Asso” Stefana, Danilo Gallo e Zeno de Rossi nel 2007 hanno imboccato una stradina della campagna padana che improvvisamente è sbucata… nelle vaste lande del weststatunitense, con una traslazione estetica e geografica degna delle ‘meraviglie’ di un Lewis Carroll. E infatti i Guano Padano mandano in cortocircuito la logica comune:vintage e avanguardia diventano tutt’uno, folk e punk sono come i due lati dello stesso 45 giri. Se ne sono accorti musicisti come Mike Patton, Marc Ribot, Chris Speed, i Calexico, Mark Orton e Vinicio Capossela, tutti rimasti coinvolti in collaborazioni con il trio.

A partire dal 2010 i Guano Padano hanno lasciato lungo la strada quattro dischi. Il più recente, Americana, si ispira alle pagine dell’omonima antologia curata da Elio Vittorini, che fece conoscere per la prima volta in Italia pagine fondamentali di numerosi scrittori statunitensi, da Poe a Hemingway, Steinbeck, Anderson, Faulkner, Fante… Dai loro racconti e le loro suggestioni prendono vita i brani del disco, che portano alla luce una sintesi di sonorità tex-mex, jazz e psichedeliche dagli effetti incantatori: colpi di sole tra musica surf e western che producono vibrazioni inquiete e impetuose.

In giornata, prima del concerto, i Guano Padano metteranno la loro esperienza e la loro ispirata creatività al servizio di altri musicisti, nell’ambito di un workshop che sarà certamente particolare come ogni nota suonata da questo gruppo: si farà pratica musicale d’assieme, si esploreranno gli strumenti e l’effettistica della band, si parlerà del bagaglio musicale da cui attinge, della cinematografia che l’ispira, della cura per ottenere un certo tipo di suono.

 

 

Informazioni:

Jazz Network, tel. 0544 405666, fax 0544 405656, e-mail: ejn@ejn.it

website: www.crossroads-it.org – www.erjn.it

 

Indirizzi e Prevendite:

La Tenda, Viale Monte Kosica 95/S, biglietteria serale dalle ore 20: tel. 059 214435.

Informazioni e prenotazioni: tel. 0544 405666 (lun-ven ore 9-13), ejn@ejn.it; tel. 059 2034810 (lun-ven ore 10-13), latenda@comune.modena.it,www.comune.modena.it/latenda.

WORKSHOP Guano Padano (La Tenda, Viale Monte Kosica 95/S): informazioni e iscrizioni tel. 0544 405666 (lun-ven ore 9-13), tel. 059 2034810 (lun-ven ore 10-13),ejn@ejn.itlatenda@comune.modena.it.

 

Ufficio Stampa

Daniele Cecchini

tel. 348 2350217, e-mail: dancecchini@hotmail.com

 

Direzione Artistica

Sandra Costantini

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Pari opportunità, un 8 marzo all’insegna del lavoro e del contrasto alle violenze di genere

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Pari opportunità. Un 8 marzo all’insegna del lavoro e del contrasto alle violenze di genere. Petitti: “Attiviamo al più presto il tavolo regionale per fare un salto di qualità alle politiche di genere in regione”. Mori: “Piena sintonia con la Giunta per attuare la legge quadro parità”

Un 8 marzo all’insegna dell’attenzione per il lavoro e al contrasto alle violenza di genere. “L’impegno prioritario dell’assessorato e della Regione sarà concentrato su questi temi”, sottolinea l’assessore regionale alle Pari opportunità EmmaPetitti.
“Lavoreremo insieme per una migliore qualità sociale”, aggiunge la presidente della Commissione regionale Pari opportunità Roberta Mori.
In attuazione della legge quadro per le Pari opportunità (l.r. 6/2014), spiega Petitti, “intendo attivare al più presto il Tavolo regionale delle politiche di genere con le istituzioni e associazioni per costruire insieme il percorso che ci permetta di realizzare un salto di qualità alle politiche in un’ottica di genere nella regione Emilia-Romagna”.
“Nel patto per il lavoro su cui stiamo lavorando con le organizzazioni imprenditoriali e sindacali, i rappresentanti delle istituzioni, del mondo bancario, delle Università e dell’associazionismo – sottolinea l’assessore Petitti – ci sarà un’attenzione particolare al tema dell’occupazione femminile soprattutto delle giovani donne, della parità delle retribuzioni e dell’attenzione alla maternità”.
Sul fronte del contrasto alla violenza di genere, aggiunge Petitti, “nel 2015 la Giunta adotterà una delibera per destinare le risorse al potenziamento dei centri antiviolenza, ampliandone l’offerta o la presenza (15 quelli già attivi in Regione, con 22 sedi). Si tratta di una realtà importante che sosterremo con nuove risorse. Non appena concluso il lavoro delle Conferenze territoriali potremo destinare ai Comuni sede dei centri i 346 mila euro delle precedenti annualità. Sono risorse che si vanno ad aggiungere agli 850 mila euro già liquidati nel 2014 e che saranno seguite da quelle previste dalla legge di stabilità 2015, che ha deciso di rifinanziare il ‘Fondo nazionale per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità al fine dell’assistenza e del sostegno alle donne vittime di violenza’ anche per le annualità dal 2015 al 2017. Ci sono quindi circa 9 milioni di euroall’anno che saranno ripartiti tra le Regioni”.
“L’8 marzo va celebrato tutti i giorni e le politiche di genere vanno riconosciute come elemento di qualità del nostro sistema sociale”, sottolinea la presidente Mori. L’attuazione della legge quadro per la parità n. 6/2014 è compito prioritario di questa legislatura e ci stiamo già lavorando in piena sintonia con la Giunta. Un primo risultato di questa normativa è stato averraddoppiato il numero di donne elette in Regione ma, oltre il riequilibrio della rappresentanza, realizzeremo le altre misure di incentivo all’imprenditorialità femminile, per sostenere in modi più efficaci i centri antiviolenza e l’associazionismo, per introdurre la medicina di genere nei protocolli sanitari, per affermare la cultura del rispetto e delle differenze a cominciare dai giovanissimi in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale”, conclude Mori.

Il mercato del lavoro femminile in Emilia-Romagna nel 2014
Dopo tre anni di persistente riduzione dei posti di lavoro in Emilia-Romagna, i dati più recenti, resi noti dall’Istat lo scorso 2 marzo, segnalano una inversione, seppur lieve, di tendenza: le persone occupate crescono di 7mila unità nel corso del 2014 (passando da 1.904.000 del 2013 a 1.911.000 del 2014, +0,4%) mentre quelle in cerca di lavoro scendono di mille (da 174.000 a 173.000).
Ma se il tasso di occupazione di chi ha tra 20 e 64 anni (indicatore scelto dalla Strategia Europa 2020) è al 70,7%, quellorelativo alle donne in età 20-64 anni è al 63%.
Le giovani sono le più colpite dalla mancanza di opportunità professionali (26,3%).
Accanto agli alti livelli di disoccupazione resta irrisolto tutto il tema delle sperequazioni retributive e di carriera, che si collega strettamente alla necessità che le donne hanno di dover continuare a garantire, per la collettività e le loro famiglie, una doppia presenza nella cura e nel lavoro retribuito, in mancanza di cambiamenti sostanziali nelle dinamiche di genere.

I numeri dell’accoglienza in Regione
Sono 15 i Centri Antiviolenza per le donne in Emilia-Romagna, con 22 sedi totali in tutte le 9 province. Sono 13 quelli che fanno parte del Coordinamento dei centri della Regione. A questi si vanno a sommare le altre strutture di accoglienza.
Nel corso del 2014, 3298 donne si sono rivolte ai 13 centri che compongono oggi il Coordinamento dei centri antiviolenza della regione Emilia-Romagna. Si tratta in larga maggioranza di donne vittime di violenza: in totale 2799, pari al 90%. Una parte di esse – il 17% (505) – continua un percorso iniziato in anni precedenti. Le donne che nel 2014 hanno preso contatto per la prima volta con uno dei centri antiviolenza indicati, a motivo delle violenze subite, sono in totale 2474. Rispetto al 2013, anno in cui 11 centri hanno accolto 2399 donne nuove che subiscono violenza, l’aumento è di lieve entità, pari al 3,1% (74 donne).
Le donne ospitate nelle case rifugio e nelle altre strutture dei centri antiviolenza del coordinamento regionale, nel corso del 2014, sono state 188; i figli/e 203. Rispetto al 2013 si registra un aumento tanto delle donne ospitate che dei figli/e: sono aumentate infatti di 25 unità le prime (pari al 15%), di 16 unità i secondi (pari al 9%).
Rispetto al 2013 si registra un aumento tanto delle donne ospitate che dei figli/e: sono aumentate infatti di 25 unità le prime (pari al 15%), di 16 unità i secondi (pari al 9%). In media, le notti di ospitalità sono 105 per donna o figlio/a.

I 4 centri di trattamento di uomini che usano comportamenti violenti
Modena è attivo da tre anni il centro “Liberiamoci dalla Violenza (LDV)”, il primo esempio in Italia di struttura pubblicadedicata al trattamento di uomini autori di maltrattamenti. E’ gestito direttamente dall’Azienda Usl di Modena, cofinanziato dalla Regione Emilia-Romagna, ad accesso completamente gratuito. L’obiettivo innovativo della struttura è riuscire a intervenire sui comportamenti degli autori dei maltrattamenti, andando ad affiancare i servizi già esistenti per la primaria protezione delle vittime delle violenze domestiche. Al suo interno lavorano tre psicologi con il coordinamento di una sociologa. Dall’apertura al 31 ottobre 2014 il centro è stato contattato da 423 persone (147 uomini per avere informazioni o per richiedere un appuntamento), 60 donne (che hanno chiesto informazioni per inviare compagni o mariti), 216 persone a vario titolo interessate sull’argomento (professionisti dei servizi, giornalisti, studenti universitari, avvocati, cittadini).
Nel 2014 è stato avviato un centro LDV anche a Parma, a Ferrara e Forlì è attivo il Centro di ascolto per uomini maltrattanti (CAM).
In Italia sono in tutto 15.

Crisi: Parmigiano, calo dei consumi mentre aumentano i similgrana

da: ufficio stampa Coldiretti

Coldiretti a Bonaccini: guerra ai falsi per recuperare occupazione

Nel 2014 in Italia sono diminuiti gli acquisti di Parmigiano Reggiano e Grana padano, mentre sono aumentati i formaggi anonimi. Lo ha detto Coldiretti Emilia Romagna che ha incontrato il presidente della Regione Stefano Bonaccini che non è potuto intervenire alla manifestazione sul Parmigiano Reggiano e Grana Padano in piazza a Bologna perché convocato a Roma per un incontro con il presidente della Repubblica.

Secondo i dati Coldiretti gli acquisti nella grande distribuzione e nel dettaglio tradizionale, sono diminuiti del 2,2 per cento del Parmigiano Reggiano, del 12,6 per cento del Grana Padano, mentre sono aumentati dell’1,5 per cento altri grana non a denominazione d’origine. “Si tratta di una concorrenza sleale – ha detto il presidente di Coldiretti Emilia Romagna, Mauro Tonello – nei confronti degli autentici Parmigiano Reggiano e Grana Padano, che devono essere ottenuti nel rispetto di rigidi disciplinari di produzione. Il danno che queste imitazioni comportano per il nostro Paese, non riguarda solo l’agricoltura ma tutta la società, soprattutto in termini di occupazione per migliaia di nostri giovani”.

La crisi – secondo quanto Coldiretti ha detto a Bonaccini –  si è aggravata con la situazione di mercato nell’ultimo anno quando il prezzo pagato ai produttori di Parmigiano Reggiano per il prodotto stagionato 12 mesi è diminuito del 20 per cento, passando dai 9,12 euro del gennaio 2014 ai 7,31 euro di fine dicembre 2014. Situazione identica per il Grana Padano (nove mesi di stagionatura) passato da 7,45 a 6,43 euro (–7,5 per cento). I prezzi – rileva Coldiretti Emilia Romagna – sono precipitati al di sotto dei costi di produzione, erodendo i redditi delle 3.348 aziende rimaste sul campo. In tutta questa situazione tuttavia, i consumatori non hanno potuto beneficiare del calo all’origine perché al consumo i prezzi hanno avuto solo lievissime variazioni, con un calo del 4,2 per cento (da 16,45 euro a 15,76) del Parmigiano e rimanendo invariato per il Grana Padano (12,10 euro al chilogrammo)

Sui 60 miliardi di euro di valore dell’italian sounding nel mondo – rileva Coldiretti regionale – ben 8 miliardi riguardano l’Emilia Romagna. Se ci fosse la possibilità di recuperare il mercato di questi falsi alle vere produzioni dell’Emilia Romagna, tra cui il Parmigiano Reggiano e Grana Padano, secondo stime di Coldiretti si potrebbero recuperare solo nella nostra regione 30 mila posti di lavoro. Purtroppo nel caso dei grandi formaggi nazionali il furto di identità oltre che all’estero viene condotto nel nostro territorio. Sugli scaffali dei supermercati e dei negozi tradizionali si trovano formaggi grattugiati di dubbia provenienza che, complice la crisi, vengono scelti in base al prezzo più conveniente, acquistando magari prodotto di scarsa qualità per pochi centesimi di differenza.

LUISS: alla ricerca di talenti a Ferrara con il Progetto 9000 per studiare gratis presso l’ateneo

da: ufficio stampa Luiss Guido Carli

Iscrizioni online aperte fino al 16 marzo per la prova di ammissione che si terrà il 19 marzo anche a Bologna presso il Liceo Classico Galvani.

Borse di studio illimitate a copertura integrale della retta per il primo anno di studi del valore di 9.000 euro e indipendentemente dal reddito, per tutti gli studenti meritevoli che avranno ottenuto un punteggio minimo di 9000 al test di marzo.  E la possibilità di confermare l’esonero totale del pagamento per tutta la durata del piano di studi, a condizione di essere in regola con gli esami e di conseguire una votazione media ponderata non inferiore a 28/30.

Questa in sintesi la novità del “Progetto 9000”, che richiama oltre al valore della borsa,  il punteggio necessario per potervi accedere, iniziativa unica ad oggi nel panorama universitario italiano, che consentirà di accedere gratuitamente a tutti i corsi di laurea offerti dall’ateneo, ossia Economia, Scienze Politiche e Giurisprudenza, oltre a due indirizzi interamente in inglese, Economics & Business, con l’opportunità di trascorrere il secondo anno presso la Utrecht School of Economics (USE), e Politics, Philosophy and Economics, presso la facoltà di Scienze Politiche.

In particolare, le borse di studio saranno assegnate nel mese di luglio a tutti gli studenti delle superiori che avranno conseguito un voto di maturità di 100 e risposto correttamente almeno al 90% delle domande del test di ammissione di marzo alla LUISS Guido Carli, ottenendo un punteggio pari o superiore a 9000. Si può vincere la borsa a partire da un voto di maturità pari a 90, ma la percentuale di risposte corrette del test d’ingresso dovrà essere più alta.

“Il Progetto 9000 – dichiara Giovanni Lo Storto, direttore generale della LUISS Guido Carli – è un salto di paradigma e un’opportunità unica che vuole restituire fiducia ai giovani e valore al merito. Dare agli studenti la possibilità di investire nel loro talento a prescindere da valutazioni di carattere meramente economico è il must su cui stiamo focalizzando le nostre politiche di formazione, con l’obiettivo di assicurare pari opportunità a tutti gli studenti e creare l’ecosistema favorevole perché i più meritevoli possano puntare in alto con autonomia, consapevolezza e libertà.”

Per concorrere, sarà necessario iscriversi entro il 16 marzo incluso compilando online su www.luiss.it l’apposita domanda di partecipazione alla prova di ammissione prevista per il 19 marzo, che si terrà anche a Bologna presso il Liceo Classico L. Galvani.
Unico per tutti i corsi di laurea triennale, il test consisterà in 70 domande, a cui rispondere in 90 minuti. Le domande saranno in parte di tipo psicoattitudinale e in parte volte a misurare le

conoscenze acquisite durante le scuole superiori negli ambiti di storia, letteratura italiana, inglese e matematica.

In particolare le domande di ammissione al test LUISS dall’ Emilia Romagna hanno segnato l’anno scorso una crescita di circa il 16% posizionando la regione al secondo posto tra quelle del Nord Italia per provenienza degli studenti dell’ateneo.

LUISS Guido Carli, la Libera Università Internazionale degli Studi Sociali, costituisce oggi un punto di riferimento scientifico e culturale in Italia e all’estero per gli studenti interessati alle discipline economiche, manageriali, sociali e giuridiche.

Per l’a.a. 2014/2015 è stato registrato il record storico di domande di ammissione con un aumento del 19% rispetto all’anno precedente, segnando un risultato mai raggiunto nella storia dell’Università. Il 5,7% delle domande provengono dal Nord Italia, di cui il 22,8% dall’Emilia Romagna.

In linea con le esigenze di un mercato del lavoro alla ricerca di figure professionali sempre più complete e variegate, l’Ateneo ha sviluppato una strategia formativa unica e innovativa che ha affiancato alla qualità dell’insegnamento l’offerta di servizi nuovi come la Biografia dello Studente. A partire dall’estate scorsa, LUISS ha inoltre attivato il Progetto VolontariaMente, un pacchetto di attività a sfondo etico-sociale, in partnership con le principali onlus italiane ed internazionali, per fare vivere alle giovani matricole anche un’attività di volontariato in un’ottica di completamento del profilo accademico.

Nel 2014 LUISS è stata classificata da Il Sole 24 Ore al secondo posto tra gli atenei non statali d’Italia.

Nel 2015 il Blue Team della LUISS ha vinto a Toronto per il secondo anno consecutivo la più importante competizione universitaria internazionale di simulazione finanziaria on line, la Rotman International Trading Competition, giunta quest’anno alla dodicesima edizione. Gli studenti vincitori hanno battuto i loro colleghi provenienti dalle importanti università dell’Ivy League americane, tra cui Princeton e Cornell, Berkeley, Chicago, MIT, Stanford e UCLA.

 

Contatti:LUISS Guido CarliBarabino&PartnersAnnalisa PaciniAgnese Cocucci

Responsabile Stampae-mail: a.cocucci@barabino.it

e-mail: ufficio_stampa@luiss.itTel. 06.679.29.29

Tel. 06.85225.284

 

8 marzo: sportelliste e portalettere, la sinergia “in rosa” di Poste Italiane nel Ferrarese

da: Poste Italiane, ufficio Comunicazione Territoriale Emilia-Romagna e Marche

Oltre l’80% di donne negli uffici postali e il 56% nel recapito

Poste Italiane si conferma un’azienda “in rosa” e quelle che si sono riunite presso l’Ufficio Postale di Ferrara Centro, invitate dalla direttrice di Filiale Fulvia Allegretti per la Festa della Donna, non sono che una piccola rappresentanza della predominante realtà femminile che opera agli sportelli, all’interno degli uffici postali, o nei centri di recapito per la lavorazione e la consegna della corrispondenza.

La Giornata dell’8 marzo assume un particolare significato per la realtà postale del Ferrarese che si caratterizza in Emilia Romagna come una delle province con più alta percentuale di donne sia tra i responsabili sia fra operatori e addetti.

Per quanto riguarda il comparto degli uffici postali, ben l’80% delle funzioni direttive sono ricoperte da donne ed è femminile anche l’83% del personale amministrativo e di sportello.

Cospicua la presenza di donne anche nel settore della lavorazione e del recapito della corrispondenza: degli 8 centri di distribuzione del Ferrarese, 5 (Ferrara Centro, Ferrara Sud, Bondeno, Codigoro e Copparo) sono a direzione femminile e il 56% degli addetti al recapito sono anch’esse donne. In particolare le “postine telematiche”, grazie al palmare, la stampante e il pos, oltre alla corrispondenza, portano a domicilio ai cittadini di Ferrara e provincia alcuni servizi dell’ufficio postale. Donne che hanno acquisito competenze informatiche e tecnologiche e che, grazie alla loro attitudine ai rapporti interpersonali, aiutano i clienti a fare le operazioni. Come afferma Maurizia Rasconi, responsabile del centro di distribuzione di Via Felisatti: «Le mie colleghe si sono allineate alle nuove funzionalità operative con molta naturalezza e vedere l’impegno che mettono nello spiegare alle persone anziane come pagare un bollettino o inviare una raccomandata da casa, fa capire fino in fondo che il nostro è un lavoro a forte valenza sociale che rende le nostre giornate ricche anche di emozioni e soddisfazioni».

 

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Venerdì 6 marzo il Presidente della Regione Stefano Bonaccini sarà a Piacenza

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Venerdì 6 marzo il Presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini sarà a Piacenza. Nella mattinata inaugurazioni esposizioni alla Fiera, seduta della Giunta regionale e incontro con amministratori locali piacentini. Dalle 16,30 nel castello di Rivalta (Gazzola) incontro con i protagonisti del territorio all’Expo

Il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini incontra a Piacenza, insieme agli assessori della Giunta regionale, i protagonisti a Expo Milano 2015. L’appuntamento con i rappresentanti di associazioni, imprenditori, enti e istituzioni locali è fissato venerdì 6 marzo, a partire dalla ore 16.30, presso il Castello di Rivalta (Località Borgo di Rivalta 7) in Comune di Gazzola.
Durante l’incontro sarà illustrata la partecipazione della Regione all’Expo e al contempo sarà l’occasione per fare i punto sui progetti dei territori e delle imprese, su Università e nuovi protagonisti ad Expo, sul settore agroalimentare ad Expo nonché sul ruolo di Food Valley, Motor Valley e Wellness Valley come driver per il turismo regionale verso Expo.
Nella mattinata il presidente Bonaccini sarà, a partire dalle 10.30, alla Fiera di Piacenza per l’inaugurazione delle mostreSeminat Apimel e Buon Vivere. Alle 11.30, presso il Palazzo comunale (Piazza Cavalli 2) si terrà una riunione della Giunta regionale dell’Emilia-Romagna la quale alle 14.30, nella sede della Palazzo della Provincia (via Garibaldi 50)incontrerà gli amministratori locali piacentini tra cui il sindaco del Comune capoluogo, il presidente della Provincia e i presidente delle Unioni comunali.

La Campagna StopOPG: “Il 6 marzo digiuniamo per la chiusura degli OPG”

da: StopOPG

Si avvicina il 31 marzo 2015, termine ultimo per la chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, data storica per la civiltà giuridica del nostro paese ma non solo. Perché gli OPG non sono solo un orrore, reso solo recentemente coscienza collettiva dalle visite della commissione d’inchiesta dell’allora senatore Marino e fermamente condannato dal Presidente della Repubblica Napolitano.

Sopravissuti alla legge Basaglia gli OPG hanno rappresentato in questi decenni una sorta di enclave, indegna di un paese civile, simbolo della negazione del diritto alla cura delle persone e anzi strumento per l’ulteriore umiliazione delle stesse perché “devianti”.

La campagna StopOPG, che raccoglie chi si è battuto in questi anni per il superamento del modello dei manicomi criminali ha lanciato un appello perché essi non siano sostituiti da altri (solamente più piccoli), ma perché finalmente si attivino progetti di cura e soluzioni di sicurezza adatte ai singoli internati. Stiamo parlando di meno di 800 persone in tutta Italia, la maggior parte di esse senza necessità reali di custodia bensì di percorsi di cura sinora negati.

Un appello, reperibile sul sito www.stopopg.it, sottoscritto fra gli altri da Don Luigi Ciotti, Stefano Cecconi e Franco Corleone a cui aderiamo annunciando anche che oggi, Venerdì 6 marzo, parteciperemo al digiuno a staffetta.

Ilaria Baraldi e Leonardo Fiorentini, consiglieri comunali di Ferrara

CIA, Coldiretti, Confagricoltura Ferrara: “Una follia revocare le ordinanze sul contenimento delle nutrie”

da: Confagricoltura Ferrara, CIA e Coldiretti

“Siamo preoccupati per la decisione dell’Amministrazione di Vigarano Mainarda di sospendere la vigenza dell’Ordinanza Sindacale sul controllo della popolazione di nutrie”. E’ questo il commento delle Associazioni agricole della provincia di Ferrara,  Cia, Coldiretti e Confagricoltura, rispetto alla decisione assunta dal Sindaco di Vigarano di revocare l’Ordinanza emessa appena il 12 febbraio scorso.

Il problema interessa direttamente gli agricoltori in quanto le nutrie, che raggiungono rapidamente una notevole stazza, si nutrono volentieri dei prodotti dei campi, rappresentando un vero flagello per l’agricoltura. Sono animali molto prolifici (3 cucciolate all’anno con una media di 15 piccoli per ognuna) e si ritiene che la popolazione nel territorio ferrarese sia addirittura quintuplicata da quando, lo scorso agosto, le nutrie sono state parificate a ratti, talpe ed arvicole, escludendole dalla legge sulla protezione della fauna selvatica, con conseguente sospensione dei piani di controllo previsti dalla legge e gestiti dalla provincia, così come non sono più previsti i risarcimenti agli ingenti danni causati alle produzioni agricole, che nel periodo 2003-2013 sono stati pari ad oltre un milione e mezzo di euro. “Chi risarcirà i danni? Le due associazioni ambientaliste che nei giorni scorsi hanno presentato ricorso con richiesta di sospensiva o le Amministrazioni di quei Comuni, come quello di Vigarano, che decideranno di sospendere le Ordinanze?” Chiedono Cia, Coldiretti e Confagricoltura Ferrara, evidenziando come in assenza di risarcimenti è necessario arrivare alla eradicazione della specie, come prescritto dalla legge.

Ma il problema è anche sociale ed economico; è evidente il rischio per la circolazione stradale, mentre sono sempre più frequenti gli avvistamenti di nutrie nei centri abitati e nei cimiteri (è del dicembre scorso la denuncia dell’invasione di nutrie nel cimitero di Comacchio) e ciò può rappresentare un potenziale pericolo per le persone per la trasmissione di leptospirosi; la presenza di leptospire è stata infatti evidenziata in particolare nelle feci e nell’urina rilasciata nell’erba; ciò può causare la diffusione della leptospirosi e di altri batteri nell’ambiente che conseguentemente possono essere trasmessi ad altri animali, sia selvatici che d’allevamento, ed anche all’uomo.

unnamed (13)Le nutrie vivono e scavano le loro tane nelle rive dei canali; si tratta di lunghi cunicoli che proseguono fin sotto le capezzagne dei campi, che determinano l’erosione delle rive e l’allargamento dei canali, nonché il rischio di sfondamento delle capezzagne al passaggio di mezzi agricoli pesanti, cosa che si è già verificata in diverse occasioni. “E se dovesse scapparci il morto? – si interrogano le tre Associazioni agricole provinciali – chi ne risponderà?” Gli Enti di Bonifica hanno più volte segnalato come si siano resi necessari interventi tecnici in via d’urgenza per riparare le falle causate da tali gallerie, rischiando in diverse occasioni incidenti di significativa rilevanza. La relazione tecnico-scientifica sulle cause del collasso dell’argine del fiume Secchia avvenuto nel gennaio 2014, ha evidenziato come appaia verosimile che l’argine in questione sia collassato per effetto dell’interazione tra la piena ed un articolato sistema di tane di animali selvatici, ivi comprese le nutrie, presente nel corpo arginale che ne ha ridotto moltissimo la resistenza. Infine la presenza di questa specie alloctona rappresenta una minaccia per la conservazione della biodiversità; è la causa della scomparsa, in molti stagni e corsi d’acqua, di alcune specie vegetali come la Ninfea, la Canna di palude, la Tifa, ed è responsabile della distruzione di nidi e della predazione di uova e dei piccoli di uccelli che nidificano a terra, come il Germano reale, la Gallinella d’acqua, il Cavaliere d’Italia, la Folaga. Perfino il WWF ha sostenuto più volte la necessità di provvedere alla eradicazione della nutria, in quanto la loro tutela implicherebbe la scelta di condannare tante altre specie animali e vegetali che subiscono il loro impatto. “A noi sembra anche – concludono le tre Organizzazioni agricole provinciali – che alle due associazioni animaliste ed al Sindaco di Vigarano, sfugga tra l’altro come le Ordinanze emanate dai Comuni rappresentino l’unica garanzia di utilizzo di metodi eutanasici rapidi ed in grado di non indurre grave sofferenza. Se venissero abrogate le Ordinanze, i cittadini sarebbero costretti a difendersi con ciò che hanno a disposizione, proprio come avviene con topi e ratti”.

 

 

Ai Venerdì dell’Universo si va nello spazio con Paolo Zamboni e Salvatore Pignataro

da: ufficio comunicazioni ed eventi Unife

“Unife nello Spazio: il Sistema Cardiovascolare in Microgravità e la Missione Futura”. E’ questo il titolo del quinto appuntamento de “I Venerdì dell’Universo”, storica rassegna di seminari scientifici su Astronomia e Fisica, organizzati dalDipartimento di Fisica e Scienze della Terra dell’Università di Ferrara, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Gruppo Astrofili Ferraresi “Columbia“, Coop. Sociale Camelot e La Terra dell’Orso.

Venerdì 6 marzo, alle ore 21 alla Sala Estense, (piazza Municipale), relatori d’eccezione saranno Paolo Zamboni, Direttore del Centro di Malattie Vascolari dell’Università di Ferrara e Principal Investigator del Progetto “Drain Brain” e Salvatore Pignataro, Responsabile dell’Agenzia Spaziale Italiana per la missione “Futura”.

Anche quest’anno gli appuntamenti saranno trasmessi in diretta streaming all’indirizzo  http://www.fe.infn.it/venerdi/streaming e inoltre è attivo l’indirizzo mail venerdiuniverso@fe.infn.it a disposizione di chiunque voglia rivolgere domande.

Il programma, gli abstract ed il profilo biografico dei relatori sono disponibili su www.unife.it nella sezione dedicata agli incontri scientifici

Top Manager dell’Emilia Romagna conquista 5 stelle Forbes per l’anno 2015 negli Stati Uniti d’America in California

da: Francesco Gorini

Sono sempre più italiani che hanno successo all’estero ed anche quest’anno l’America riconosce al TOP Manager italiano Giuseppe Lama le 5 stelle Forbes Travel Guide al Resort Pelican Hill e la SPA (il centro benessere), inoltre altri 2 riconoscimenti per l’anno 2015 ottenuti da “Golf Digest’s America’s” 100 Greatest Public Golf Courses, come “amministratore delegato” del Resort Pelican Hill a Newport Beach in California.

Forbes Travel Guide ha un team di ispettori esperti che anonimamente valutano le proprietà con oltre 500 criteri individuali (standard rigorosi e oggettivi), nel tentativo di fornire ai futuri clienti l’intuizione di fare una ottima vacanza per il tempo libero.

Pochi giorni fa nel mese di febbraio 2015 nel 57th Premio annuale delle Stelle di Forbes Travel Guide, ha premiato con le 5 stelle sia il Resort Pelican Hill che la Spa del Resort PH.

“I nostri voti con le Stelle riconoscono i migliori alberghi, ristoranti e centri benessere in tutto il mondo. Queste valutazioni servono come punti di riferimento per i consumatori in cerca di esperienze di viaggio eccezionali e la nostra missione principale è quello di servire il consumatore”, ha detto Michael Cascone, presidente del Forbes Travel Guide. “Siamo orgogliosi di essere associati con le nuove aggiunte alla nostra lista globale”.

Il Resort costruito nel 2007 con uno stile tutto italiano e prende ispirazione dall’Architetto Andrea Palladio (16° secolo), inaugurato nel 2008 a Newport Beach in California a circa 80 km a sud di Los Angeles è diretto come “Managing Director” appunto da Giuseppe Lama nato a Faenza (RA).

https://www.pelicanhill.com/resort/our-story/

Il Resort Pelican Hill (collina dei Pellicani) occupa 75 ettari di terreno affacciati sull’Oceano Pacifico, oltre al Top Manager Faentino che è Amministratore delegato ci lavorano alle dipendenze altri 14 manager per i vari settori tra cui i 5 Ristoranti e le varie cucine, la Spa – centro benessere, i 2 campi da Golf, le 2 piscine e le 128 Ville con 2/4 camere da letto (mq. 205/335) e i 204 Bungalow (mq. 80/150) ci lavorano oltre mille dipendenti.

Tipico del Resort, il nome delle vie in italiano ed alcuni locali con un Ristorante di nome “Andrea” che serve giornalmente anche autentica cucina italiana, con a capo uno Chef Marco Criscuolo (uno dei pochissimi altri italiani presenti).

http://www.pelicanhill.com/

Per quanto riguarda il campo da golf è al 61 posto nella classifica dei migliori 100 campi da golf con 6580 yards e 70 par.

http://www.golfdigest.com/golf-courses/2015-02/americas-100-greatest-public-courses-ranking?currentPage=4

Altra particolarità è la piscina a forma circolare di oltre 40 metri con un nome inglese che deriva dall’italiano “Colosseo” – Coliseum Pool.

Pelican Hill Resort è il primo e unico cinque stelle di proprietà a Newport Beach ed è tra i soli 115 hotel e resort in tutto il mondo CHE HA GUADAGNATO il primato dei “Forbes Five Star Award” per il terzo anno consecutivo (2013-2014-2015).

La Spa al Pelican Hill ha guadagnato la sesta consecutiva Award Five Star e rimane l’unico centro termale a cinque stelle a Newport Beach, così come uno dei 41 in tutto il mondo per la guida turistica top Forbes.

Montage, Pelican Hill, St. Regis Make Forbes List

“La nostra priorità rimane offrire un servizio cortese, premuroso e personalizzato ai nostri ospiti provenienti da vicino e da lontano,” Giuseppe Lama, amministratore delegato di Pelican Hill. “Lo staff appassionato, professionale e dedicato del Pelican Hill e The Spa at Pelican Hill si sforza continuamente di mantenere rigorosi standard di Guida Forbes a cinque stelle, che sono state gold standard del settore dell’ospitalità per oltre 55 anni.”

“With more than 500 individual criteria annually evaluated by incognito Forbes Travel Guide inspectors, the meticulous Five-Star standards represent the environment, experience and gracious, thoughtful, personalized service that discerning Pelican Hill guests expect,” said Pelican Hill Managing Director Giuseppe Lama. “Our passionate team of hospitality professionals celebrates the Resort’s third consecutive Five Star Award by renewing our commitment to delivering the possibility of perfection to each and every guest we serve.”

http://www.elitetraveler.com/travel/travel-news/pelican-hill-earns-newport-beachs-only-forbes-travel-guide-five-star-awards-recognizing-a-destination-unto-itself

Dalla sua apertura nel 2008 Pelican Hill Resort ha ottenuto numerosi riconoscimenti, tra cui:
America’s Top Resort, World’s Top Golf Resort and California’s Top Resort Spa in Condé Nast Traveler magazine’s annual Readers’ Choice Awards, AAA – Five Diamond Award, Travel + Leisure, Golf Digest, Golf Magazine, Andrew Harper’s Hideaway Report and Wine Spectator.

http://www.forbestravelguide.com/orange-county-california/hotels/the-resort-at-pelican-hill

Una delle tante novità che ha introdotto Mr. Giuseppe Lama nel Resort, una festa tutta italiana con una rappresentazione delle varie regioni italiane dal punto di enogastronomico, e quindi pranzi, cene e aperitivi, con sbandieratori dell’Emilia Romagna (Faenza, Ferrara) e del Piemonte, un negozio di ceramica faentina all’interno del Resort e una promozione in vari centri commerciali di loro proprietà.

http://www.italiasbandieratori.com/forbes.2015.html

La carriera del faentino Mr. “Beppe” Lama è questa:
Partito da Faenza quando aveva sedici anni per iscriversi all’Alberghiero a Porretta Terme e poi al Bellagio sul Lago di Como, in Italia ha lavorato all’Hotel Gallia di Milano Marittima, al Savoia a Cortina d’Ampezzo, alla Baia delle Zagare a Pugnochiuso.
Poi in Germania a Mannheim e da li a Londra, all’Isola di Man e alle Bermuda.
Ha conseguito il master in direzione alberghiera a Oxford.
Negli Usa ha diretto Hotel e Ristoranti a Boston, Cleveland, Rosemont (Illinois), Chicago, Detroit, San Francisco, Marina del Rey (California), Los Angeles.
Poi in California il magnifico Hotel Coronado a San Diego e sempre in California ora gestisce a Newport Beach per conto della Irvine Company il Resort Pelican Hill.

Conferenza gratuita: “Lo sviluppo del linguaggio nei bambini” Sabato 7 marzo

da: Le Muse – Servizi al Turismo e alla Didattica dell’Arte

Sabato 7 Marzo ore 17.00: Conferenza gratuita “Lo sviluppo del linguaggio nei bambini” presso il ristorante Medio Cielo a Ferrara. In occasione della Giornata Europea della Logopedia, siamo lieti di invitarvi a questa conferenza gratuita a cura della logopedista Sara Paparella, per affrontare tematiche e problematiche connesse allo sviluppo del linguaggio dei nostri bambini.
Dettagli nella locandina allegata oppure seguendo il link >>> http://www.lemuseservizi.it/eventi_Conferenza_Logopedia_07_marzo_2015.html

LA PARTECIPAZIONE E’ LIBERA PREVIA REGISTRAZIONE INVIANDO EMAIL AD: info@lemuseservizi.it.

Per chi volesse partecipare con i propri bambini, è disponibile servizio baby sitting per la fascia 0-3 anni (quota a seconda del numero dei bambini) e laboratori creativi + merenda biologica per i bambini della fascia 3-10 anni. DA PRENOTARE ANTICIPATAMENTE!

A tutti i partecipanti verrà fornita una cartellina col materiale informativo inerente la conferenza, oltre a buoni sconto per eventi/iniziative del target famiglie e bambini.

Per eventuali comunicazioni/informazioni è disponibile il numero 3209412763.

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Maltempo febbraio – Partito il tavolo regionale

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Maltempo febbraio – Insediato ieri in Regione il tavolo con Enel, Enti locali e Associazioni dei consumatori. L’assessore Gazzolo: “Individuati quattro temi di intervento sui quali costruire soluzioni. Al lavoro per dare risposte concrete ai cittadini”

È partito ieri il tavolo istituzionale sul maltempo istituito dalla Regione Emilia-Romagna, d’intesa con Enti locali, Enel e Associazioni dei consumatori, per dare risposta ai problemi emersi durante l’emergenza di inizio febbraio. Al centro del primo incontro che si è svolto nel pomeriggio in viale Aldo Moro quattro temi, sui quali proseguirà il confronto in distinti gruppi di lavoro: garantire l’equità dei rimborsi e dei risarcimenti danni, definire le modalità di intervento e comunicazione in situazioni di emergenza, approfondire il tema della manutenzione delle reti e dei boschi, mettere a punto azioni di innovazione.
Alla riunione hanno partecipato, oltre ai vertici di Enel, i rappresentanti di Province, Città metropolitana, Comuni, Anci (Associazione nazionale comuni italiani), Uncem (Unione nazionale comuni comunità enti montani) e delle Associazioni di difesa dei consumatori.
“Enel – ha affermato l’assessore alla Difesa del suolo Paola Gazzolo – fornirà il quadro dettagliato dei rimborsi che saranno corrisposti in bolletta, per verificare al tavolo l’equità e la congruità. Anche per quanto riguarda il risarcimento dei danni subiti da cittadini e attività produttive per errore d’esercizio sarà garantita trasparenza nelle procedure per facilitare le richieste”.
I punti sottoposti ad Enel sui quali l’assessore ha sottolineato la necessità di trovare soluzioni “affinché quanto successo non si verifichi più” sono stati condivisi da tutti i rappresentanti degli Enti locali, che hanno ribadito le difficoltà e i disservizi riscontrati, soprattutto sul fronte della comunicazione, durante i giorni dell’emergenza.
“La nostra volontà, come è nello stile di governo di questa Regione, è di costruire soluzioni che abbiano come principale obiettivo la tutela dei nostri cittadini – ha concluso Gazzolo -. Questo è solo il primo incontro, il lavoro prosegue. Nei prossimi giorni invieremo la risoluzione sul maltempo approvata all’unanimità dall’Assemblea legislativa ai soggetti gestori e allargheremo anche a loro il tavolo di confronto”.

PAGINE DI GIORNALISMO
Vita da giornalista, la volta che Enzo Biagi mi rispose: “Io non ho mai detto di no a nessuno”

2. SEGUE – “Giornalisti si nasce e io lo nacqui”, diceva, parafrasando Totò, un altro collega e amico, anch’egli romagnolo della banda Fellini, con il quale aveva diviso nei tempi poveri romani l’appartamento. Enzo Lucchi collaborava allora con “Paese sera”, era uno dei più acuti, coraggiosi e curiosi cronisti con cui io abbia lavorato, ma la direzione del “Giorno” di Milano, dove alla fine aveva trovato stipendio sicuro, non lo amava, è matto, dicevano di lui al secondo piano, il centro del potere del quotidiano e così gli affidavano servizi di bassa cronaca, sicuri, comunque, del risultato del suo lavoro: vestiva di nero, pantaloni neri, giacca di pelle nera, e arrivava su una moto nera di grossa cilindrata, una Bmw, Tonino Guerra e Federico il Grande si erano ispirati a lui per l’impareggiabile personaggio di “Scureza”, quello che attraversa la scena in moto in mezzo alla neve nel film “Amarcord”. I romagnoli sono dei pataca intelligenti ma strambi, così non mi meravigliai quando Lucchi mi disse vado in pensione, ho comprato una roulotte e vado a fare l’archeologo, lasciò la famiglia e partì, mi scrisse pochi mesi prima di morire ancor giovane, era sempre in Puglia, al caldo scrisse, lui che, quando lo mandarono con me a Vienna, dove i terroristi avevano sequestrato venti ministri dell’Ocse, riuniti per spartirsi il mercato mondiale del petrolio e deciderne il prezzo per noi poveri consumatori, si era presentato con addosso un pelliccione bianco candido con cappuccio che gli eschimesi gli avevano regalato una volta che era andato al Nord su una nave rompighiacci: io risi, ma dove vai così conciato?, gli chiesi, e lui, serio serio: non si sa mai, rispose, sperando in una grande avventura. Era inverno, d’accordo, ma non andavamo al Polo: Lucchi , che aveva il viso esquimese, era fatto così, gli piaceva esagerare.

Anch’io giornalista “lo nacqui”, ne ero convinto fin da ragazzino, quindi entrai sparato nella gloriosa carriera dello scribacchino, pensando che l’immortalità fosse lì ad attendermi, mi immaginavo la celebrità bellissima, eterea, pura, l’amante della mia vita futura: gloria, successo, fama, lasciando al mondo capolavori di scrittura originale, di inchieste inarrivabili, coraggiose, inoppugnabili, tutte rivolte contro l’ingiustizia e la falsità, credevo, allora, che esistesse una verità nelle cose e nei fatti, non avevo ancora imparato che la verità è sempre soggettiva, relativa, legata ai tempi e, anche, ai personaggi e agli interessi diversi che in essa si muovono. Mi accorsi più tardi che il mio era un madornale errore iniziale di valutazione della vischiosa, ingarbugliata trama umana, tu credi nella Madonna, mi diceva un mio caro amico, rimproverandomi di non essere realista. Credevo che bastasse essere onesti, meritevoli, che fosse sufficiente lavorare e saper scrivere per arrivare lassù, nell’Olimpo dei Grandi. Niente di più errato.

Grande errore cominciare questo strano mestiere di servitore galante, con la laurea di Sissignore, pensando a Emile Zola o a Hemingway, miti di un giornalismo che non ha patria in Italia, Paese in cui si pensa che la cultura e la ricerca della verità appartengano a emisferi non umani. Realismo ci vuole, non sogni. Come mi disse un giorno dell’inizio del 1970 Enzo Biagi, appena nominato direttore del “Resto del Carlino”: mi aveva chiesto di formare, assieme a Gian Franco Venè e a Maurizio Chierici , una specie di task-force milanese, ogni giorno un pezzo, un’inchiesta, un commento. Gli risposi che, dovendo fare il vice capocronista al “Giorno” e dovendo seguire le indagini sulla strage di piazza Fontana, non avevo la possibilità di rispondere alla sua chiamata. E Biagi, stizzito: “Ma ho chiesto il permesso di collaborare con me al suo direttore Pietra, il quale mi ha detto che va bene, lei può lavorare anche per me, ho già un accordo con lui”. “Sono abituato a fare le cose seriamente – replicai duro come spesso fanno i giovani e molto seccato per l’impertinenza (o mancanza di educazione) di aver parlato prima col mio direttore e poi con me, sicuro della mia risposta – non me la sento di fare due cose importanti nello stesso giorno, sarei disonesto con lei se dicessi di si.” “Lei sbaglia – sentenziò – io non ho mai detto di no a nessuno”. Una lezione.

Ecco, nel mestiere di giornalista, per fare carriera, non bisogna mai dire no. Sissignore è l’unica parola che il buon giornalista deve imparare e saper pronunciare: sissignore, agli ordini, si buana, signorsì al padrone di destra, signorsì al padrone di sinistra, la logica del potere non deve essere indagata, è un affare delle alte sfere, scrivi e basta. Una volta, al “Corriere Lombardo”, il primo quotidiano uscito a Milano subito dopo la Liberazione, arrivò la notizia, terribile, che un ponte nella Bergamasca era crollato mentre passava un pullman carico di scolaretti in gita, non ricordo quanti morti ci furono: mandammo come inviato un giovane e bravo cronista, Fernando Mezzetti, il quale scrisse che “il ponte di cemento armato aveva ceduto sotto il peso della corriera”. Il giornale era uno dei due (l’altro era “La Notte”) posseduti nel capoluogo lombardo da Pesenti, il re del cemento. Mentre passava il pezzo, il mio co-capocronista Bruno Castellino scosse il capo, “Mezzetti – chiamò – quanto giornalisti ci sono qua dentro?” e Mezzetti “Circa quaranta”, Castellino: “e quanti impiegati? e quanti correttori di bozze? e quanti tipografi? e quanti spedizionieri?”, Mezzetti guardava il suo capo con aria confusa, interdetta. Castellino riprese: e ti pare che se il cemento può sostenere il peso di tutta questa gente non possa sopportare una corrierina con dei bambini? Mezzetti: ma il ponte era di cemento! Castellino: e chi lo dice? Tu? E poi cancellò la parola cemento, quel ponte non aveva mai visto il cemento del padrone.

La censura comincia e spesso finisce così nel giornalismo, non c’è nemmeno bisogno dell’intervento diretto del potere, gli intermediari sono fidati Signorsì, per questo sono scelti scrupolosamente tra le tante teste che credono di essere segnate da un destino di gloria e, invece, sono semplicemente teste di cavolo, pronte a vendere la propria pelle (e, soprattutto, la propria testa) per dei soldi, avere un padrone è fastidioso ma anche rassicurante, basta fare lunghi esercizi di lingua. Se la sai usare bene la carriera è fatta. I meriti, nel giornalismo, sono mezzi spesso secondari, non dico inutili, ma non di primaria importanza per fare la sospirata carriera, come in tutti i settori del resto. Almeno un tempo era necessario saper scrivere correttamente, sapere di lettera come si diceva, oggi l’avvento del computer ha fatto giustizia di questo orribile orpello del saper scrivere. Sul desk arriva già tutto fatto, così viene tolta automaticamente anche la curiosità di approfondire, l’ultima speranza della tua intelligenza è stata cancellata, annullata dallo spietato strumento, che si è sostituito alla tua mente, tu devi usare le dita, spingere leggermente sui maledetti tasti e la realtà virtuale ti compare davanti in tutta la sua complessa parzialità, chini la testa e non fai nulla per cercare di sapere se quello che ti racconta il computer è vero o falso, la realtà vive dentro il computer ed è l’unica possibile umana verità.

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Treno e passeggiata all’orto botanico di Padova

da: Fiab Ferrara

Sabato 7 marzo Fiab Ferrara propone un “Pedaperitivo” all’orto botanico di Padova. Treno da Ferrara a Padova e passeggiata dalla stazione fino all’orto botanico.
Ritrovo alla stazione di Ferrara e partenza ore 8.51 (presentarsi almeno 15 minuti prima, con il biglietto già fatto) binario 4. Dalla stazione a piedi all’Orto botanico (circa km 4 nei pressi di Prato della Valle). Visita libera dalle 10.30 alle 12.30; visita guidata dalle 11 alle 12.30. Ritorno a Ferrara intorno alle ore 15.30 a Ferrara. Per informazioni Massimo 0532 770877; gabriella.derossi@fastwebnet.it

L’orto botanico di Padova è il più antico del mondo ed è all’origine di tutti gli altri complessi di questo genere. Nacque come luogo per la produzione e coltivazione delle erbe officinali per poi estendere l’interesse a tutta la botanica. È patrimonio dell’umanità Unesco.

Finale città del cioccolato con Art&Ciocc

servizio stampa Finale Emilia

Torna a Finale, per il secondo anno consecutivo, “ART & CIOCC Il tour dei Cioccolatieri” che farà tappa in Piazza Garibaldi dal 13 al 15 marzo.

Undici maestri cioccolatieri, provenienti da tutta Italia, proporranno delizie e specialità di ogni genere e forma, per grandi e piccini, e sempre all’insegna del cioccolato di qualità.
Sarà un vero e proprio itinerario del gusto lungo tutta l’Italia del cioccolato. Si potrà così trovare la “Cioccolateria Veneziana” e “Il Mondo delle Golosità” dalla provincia di Venezia con praline e dragees, “Chocolandia” di Brugherio con il cremino e le cioccolate calde, la “Croccanteria Bergamasca” di Martinego che propone delle tavolette croccanti davvero particolari e i macarons, “Tuttafrutta Stringhetto” con creme spalmabili al cioccolato e frutta disidratata e ricoperta di cioccolato. E poi soggettistica di ogni genere, dall’i-phone in cioccolato alle scarpe da tennis, alle borse alle attrezzi da lavoro negli stand di “ChocoPassion” di Merate, “Preziose Delizie” e “La Bottega del Dolce” dalla provincia di Treviso, “L’Artigiano Perugino” di Deruta, “Lo Scrigno del Cioccolato” dalla provincia di Bergamo.

“ART & CIOCC – spiega l’organizzatore Roberto Donolato – è una manifestazione che riesce ad amalgamare e valorizzare, come nelle migliori ricette di cioccolatini e praline, diversi ingredienti: dall’artigianalità di produzioni di qualità, alla promozione di tipicità regionali, fino alla cultura di un consumo consapevole”.

Tante anche le attività collaterali – spettacoli ed esibizioni, giochi per bambini e adulti, mercatino dell’hobbistica e del riuso, apertura domenicale dei negozi eccetera – che verranno proposte nei tre giorni di ART & CIOCC. La manifestazione è organizzata dalla ditta di promozione eventi Mark. Co. & Co. srl di Padova e dal Comune di Finale Emilia, con la collaborazione del Comitato Attività Produttive di Finale Emilia e della Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola.
“Si tratta di un gradito ritorno – dice l’assessore alla Cultura e alla Promozione del territorio, Massimiliano Righini – fortemente voluto da noi, così come dal Comitato Attività Produttive, ma anche dalla società organizzatrice che volentieri ha scelto di essere nuovamente presente nella nostra piazza Garibaldi, con maestri cioccolatieri provenienti da tutta Italia. Il Centro Storico di Finale Emilia costituisce un vero e proprio centro commerciale naturale, capace di soddisfare ogni esigenza d’acquisto, che merita di essere valorizzato in modo adeguato. Riteniamo che Art & Ciocc sia una manifestazione che contribuisce in modo concreto a questa valorizzazione, almeno quanto le altre manifestazioni cittadine di più lunga e consolidata tradizione, come la Fiera d’Aprile e Finalestense che ci attendono nei prossimi mesi”.

IL PROGRAMMA

Venerdì 13 marzo dalle 16 alle 21
Sabato 14 e domenica 15 marzo dalle 9 alle 21
apertura degli stand dei cioccolatieri

Venerdì 13 marzo alle 17
inaugurazione ufficiale

Domenica 15 marzo i negozi di Finale Emilia saranno aperti per l’occasione

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Uscito ufficialmente il primo Mini EP dei KV 62

da: KV62

È uscito ufficialmente il primo EP dei KV62

KV62 è un gruppo musicale formato da due fratelli entrambi di 12 anni: Lux il bassista e Tix alla batteria.

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In questo EP, i pezzi sono cantati da un’artista americana con la quale non si sono mai visti e conosciuti. I pezzi con la sua voce arrivano direttamente dall’America via internet e vengono modificati e trattati in studio dai KV62 in Italia a seconda delle esigenze artistiche sul pezzo.

 

 

 

 

Contatti:

Facebook: https://www.facebook.com/pages/KV62/739612082756495

Rockit: http://www.rockit.it/KV62

Youtube: https://www.youtube.com/user/franzmunch/videos

Omaggi al Duca 2015 – Nel Cortile del Castello da domenica 8 marzo al venerdì 1 maggio

da: ufficio stampa Ente Palio città di Ferrara

Da domenica 8 marzo tornano in Castello Estense gli Omaggi al Duca, brevi rappresentazioni dedicate al Duca Borso e alla sua Corte, che allieteranno le domeniche e i giorni di festa della primavera ferrarese 2015.

Da marzo a maggio, infatti, le otto Contrade di Ferrara si alternano ogni domenica nella cornice del cortile del Castello Estense – ad oggi “incerottato” per i lavori di restauro – per offrire ai turisti e ai cittadini spettacoli inediti ed originali, nei quali verranno raccontati da centinaia di figuranti in costume aspetti o aneddoti particolari della vita e della cultura del ducato d’Este in epoca rinascimentale.

Le Contrade e la Corte Ducale ricordano anche che ognuno dei Rioni e dei Borghi propone un piccolo corteo dalla sede della contrada al Castello, che nel giorno dell’Omaggio dalle ore 11.00 attraversa e colora le vie della città: un momento di intrattenimento e allegria per le domenica ferraresi, per arrivare in Castello e cominciare il proprio Omaggio alle ore 11.30 circa.

 

Calendario Omaggi 2015 – Cortile del Castello Estense

 

Domenica 8 marzo: Rione Santa Maria in Vado

Domenica 22 marzo: Borgo San Giorgio

Domenica 29 marzo: Borgo San Giovanni

Lunedì 6 Aprile: Borgo San Giacomo

Domenica 12 Aprile: Borgo San Luca

Domenica 19 Aprile: Rione San Benedetto (piazza Savonarola)

Domenica  26 Aprile: Rione San Paolo

Venerdì 1 maggio: Rione Santo Spirito

 

Il Mito di Ferrara, letture e passeggiate per scoprire la città

da: ProlocoFerrara, Mercatino del Libro, NuoveCarte, 2G Editrice

Prenderà il via martedì 10 marzo e si concluderà sabato 2 maggio, la rassegna “Il Mito di Ferrara” rivolta a tutti gli appassionati di storia locale che desiderano conoscere o approfondire le secolari vicende storiche di Ferrara, dei suoi monumenti, dei personaggi che la hanno resa famosa.

L’iniziativa alterna presentazioni di libri, che si terranno all’interno della Sala dell’Arengo di Palazzo Municipale, dove si trova il ciclo di affreschi realizzato da Achille Funi e Felicita Frai dedicato al Mito di Ferrara e nella Sala Agnelli della Biblioteca Ariostea, a passeggiate culturali nei luoghi più suggestivi della città.

IL MITO DI FERRARA_passeggiate

Gli eventi, organizzati da Proloco Ferrara con la collaborazione de Il Mercatino del Libro e gli editori Nuovecarte e 2G Editrice sono coordinati da Alessandro Gulinati che dialogherà con autori e curatori dei libri presentati e tutti gli appassionati di storia locale, in quattro successivi sabati pomeriggio accompagnerà turisti e ferraresi in passeggiate culturali alla scoperta dei tesori cittadini.

La rassegna si apre il 10 marzo alle ore 17,00 presso la sala dell’Arengo di Palazzo Municipale, con la presentazione del volume Ferrara nascosta di Graziano Gruppioni frutto degli articoli storici apparsi su il Resto del Carlino tra il 2008 e il 2012  e continua con il seguente programma:

 

24 marzo ore 17,00 presso la Sala Agnelli della Biblioteca Ariostea.

Mogli, madri, sovrane, donne illustri a Ferrara e nell’Italia dal Medioevo all’Unità.

Alessandro Gulinati dialogherà con Enrica Guerra sulla scorta del suo “Donne medievali. Un percorso storico e metodologico”,Nuovecarte, e della riproposizione del testo di Girolamo Melchiorri, “Donne illustri ferraresi dal Medioevo all’Unità”, a cura di G. Gruppioni, 2G Editrice.

 

9 aprile ore 17,00 presso la sala dell’Arengo di Palazzo Municipale.

Il caviale del Po di Michele Marziani. Oltre all’autore interverrà Cristina Maresi titolare dell’agriturismo “Le Occare” di Runco che racconterà la sua avventura per rimettere in commercio il rarissimo caviale cotto secondo l’antichissima ricetta del Messisbugo e che rivisitata all’interno della comunità ebraica è giunta miracolosamente fino ai nostri giorni.

 

21 aprile ore 17,00 presso la sala dell’Arengo di Palazzo Municipale:

Ferrara nascita di una città di Romeo Sgarbanti, 2G editrice.

Alle presentazioni di libri si alterneranno le seguenti passeggiate culturali che partiranno alle ore 15:30 dal Mercatino del Libro, in via saraceno 32 a Ferrara.

 

Il programma delle Passeggiate Culturali, vere e proprie presentazioni di libri itineranti, è invece il seguente:

 

Sabato 21 Marzo (a piedi): I luoghi sacri del Medioevo ferrarese. Dal Castrum all’affermazione del potere estense nella crisi della città comunale.

 

Sabato 28 Marzo (a piedi): Trame di Dame. Storie di donne illustri nei labirinti del potere estense. L’itinerario prevede l’ingresso al Museo di Casa Romei e si conclude alla Palazzina di Marfisa d’Este.

 

Domenica 26 aprile (in bicicletta): Ferrara Ebraica. Una città nella città. Itinerario nella cultura e nella storia dell’ebraismo ferrarese. L’itinerario è ispirato all’omonima pubblicazione di Matteo Provasi, e prevede l’ingresso al Cimitero Ebraico di via delle Vigne per poi concludersi al MEIS – Museo dell’Ebraismo italiano e della Shoah in via Piangipane.

 

Sabato 02 maggio  (in bicicletta): I Santi Giorgio e Maurelio. Dalla Basilica di San Giorgio fuori le mura alla Chiesa e Convento di San Giorgino (oggi Chiesa e Parrocchia di Santa Francesca Romana) e alla Cattedrale di San Giorgio. L’itinerario si conclude all’interno del Museo della Cattedrale di Ferrara.

 IL MITO DI FERRARA_presentazione libri

Per informazioni: 0532 205804 – 3406494998.

 

Crisi: popolo del Parmigiano in piazza tra hashtag, zangole e mucche

da: ufficio stampa Coldiretti

Per la prima volta è sceso in piazza il popolo del Parmigiano con una colorata compagine di allevatori, casari, stagionatori, assaggiatori, cuochi, gourmet e tanti consumatori in allarme per difendere il formaggio italiano piu’ conosciuto nel mondo, a tre anni dal terremoto che ha rovesciato a terra centinaia di migliaia di forme e distrutto stalle, caseifici e magazzini. Una manifestazione , tra modernità e tradizione, lanciata su twitter con l’#hashtag #ParmigiAmo ma che in piazza a Bologna meno virtualmente ha visto realizzare da parte dei casari le forme secondo gli antichi rituali, con caldaio di rame su fuoco di legna ed una vera e propria stalla con vacche rosse, la storica razza da cui è nato il Parmigiano Reggiano. Con una antica zangola – riferisce la Coldiretti – è stato invece realizzato il burro, prodotto derivato dal latte del Parmigiano Reggiano, come si faceva un tempo. Sul banco degli imputati in una sorta di galleria degli orrori sono stati invece fatte sfilare le molteplici imitazioni del Parmigiano reggiano scovate dalla Coldiretti nei diversi continenti. Dal Parmesao brasiliano al Grana Pampeana dell’argentina, dal Reggianito al Parmesan venduto praticamente ovunque ma è stato addirittura realizzato un ipotetico Parmigiano realizzato attraverso un kit acquistabile su internet e messo a confronto con il prodotto originale offerto in grandi quantità a tutti i cittadini a sostegno della protesta. “Il Parmigiano non si fa in “Wisconsin”, “Fermiamo i furbetti del Parmigiano”, “No Parmigiano no Expo”, “Senza stop al parmesan niente accordi con gli Usa nel TTIP” o “Senza stalle non si fa il Parmigiano” sono solo alcuni degli slogan dei sostenitori dell’iniziativa. Il Parmigiano Reggiano ed il Grana Padano sono i formaggi piu’ presenti sulle tavole degli italiani la cui produzione sta soffrendo il peso della concorrenza sleale che consente di spacciare nel mondo prodotti di imitazione che non rispettano le rigide norme previste dal disciplinare di produzione. Il risultato – continua la Coldiretti – è che dall’inizio della crisi nel 2007 hanno chiuso più di mille stalle per la produzione di latte da destinare al Parmigiano Reggiano e gli abbandoni non sembrano arrestarsi con i compensi riconosciuti agli allevatori al di sotto dei costi. In pericolo – conclude la Coldiretti – c’è un settore che sviluppa un fatturato di 4 miliardi di euro dei quali circa ¼ realizzato sui mercati esteri.

La psicologia penitenziaria tra interventi attuali e prospettive future

da: ufficio Stampa Ordine degli Psicologi dell’Emilia Romagna

Il convegno approfondisce il ruolo dello psicologo nel restituiredignità ai detenuti e nel favorirne il reinserimento sociale.Le esperienze dell’Emilia-Romagna e del Veneto. Sabato 7 marzo 2015 dalle ore 9.00 alle ore 18.00 Sala Bolognini del Convento di San Domenico, Piazza San Domenico 13, Bologna. Spesso il carcere rappresenta per l’opinione pubblica un non-luogo lontano dal sistema sociale.

La persona condannata è tenuta a distanza, come un diverso. Di contro, lo psicologo sostiene il detenuto: riconoscendo in pieno la sua dignità di uomo, lo aiuta a comprendere le motivazioni dei suoi atti antisociali e trovare una nuova rappresentazione di sé. E lo psicologo è anche un sostegno per chi, una volta libero, tornerà nel tessuto sociale e dovrà trovare una sua nuova collocazione. Organizzato dall’Ordine degli Psicologi dell’Emilia-Romagna e dall’Ordine degli Psicologi del Veneto, il convegno “La psicologia penitenziaria tra interventi attuali e prospettive future” -che si terrà sabato 7 marzo dalle ore 9:00 alle 18:00 presso la Sala Bolognini, in Piazza San Domenico 13 a Bologna – ha lo scopo di approfondire queste tematiche con esperti nazionali del tema, psicologi professionisti, docenti e responsabili di strutture sanitarie. Tra i temi trattati: la genitorialità in carcere (ore 10:15), il trattamento dei sex-offenders (ore 15:45), il reinserimento sociale degli ex-detenuti nell’esperienza di Reggio Emilia (ore 16:15). La complessità dell’argomento è dovuta a diversi fattori. Come fa notare Anna Ancona, Presidente dell’Ordine dell’Emilia Romagna, oltre alle specifiche problematiche proprie di ogni paziente, dal punto di vista dello psicologo “la complessità è legata innanzitutto al fatto che si trova ad operare con un doppio mandato di non facile composizione: da un lato il mandato istituzionale e costituzionale di rieducare il condannato, cioè di attivare in lui atteggiamenti, intenzioni e scelte comportamentali adeguate alla società, anche al fine di ridurre il rischio di recidiva. Dall’altro lato ha il mandato della persona detenuta, spesso paziente involontario, che necessita di sostegno e cure psicologiche”. In questo convegno sarà dedicata attenzione anche al ruolo svolto dalle diverse figure di psicologi che operano nel sistema penitenziario. Per l’Istituzione Penitenziaria, infatti, gli psicologi lavorano con diversi mandati istituzionali e in modo molto frammentario: lo psicologo ex art. 80 (incaricato dal Ministero della Giustizia le cui funzioni sono normate dalla Legge 348/75), gli psicologi referenti del Servizio Asl (normati dal DPCM 1/4/2008), gli psicologi del Ministero di Giustizia Uffici UEPE (Ufficio Esecuzione Penale Esterna). Da questa frammentazione di ruolo nasce l’esigenza di definire in modo più chiaro le funzioni dello Psicologo nell’ambito della Psicologia Penitenziaria.

PROGRAMMA DEI LAVORI

ore 9.00 Registrazione partecipanti.

ore 9.15 Saluto e apertura dei lavori da parte di Anna Ancona, Presidente dell’Ordine degli Psicologi dell’Emilia-Romagna, e di Alessandro De Carlo, Presidente dell’Ordine degli Psicologi del Veneto.

ore 9.25 Saluto inaugurale di Mila Ferri, Responsabile Servizio Salute Mentale, Dipendenze Patologiche, Salute nelle Carceri. Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali Regione Emilia-Romagna.

ore 9.40 – 10.15 Lo Psicologo in carcere: criticità e prospettive future.

Alessandro Bruni, Psicologo-Psicoterapeuta, Specializzato in Criminologia Clinica, Psicologo Penitenziario in alcuni Istituti Penitenziari delle Marche, Presidente Società Italiana Psicologia Penitenziaria.

ore 10.15 -11.00 La genitorialità in carcere

Silvana Serragiotto, Esperta ex art. 80. Psicologa-Psicoterapeuta, Referente S.I.P.P. Regione Veneto.

ore 11.00 – 11.15 coffe break

ore 11.15 – 12.00 L’importanza dello Psicologo in un’ottica di rete.

Armando Reho, Psicologo, Direttore Ufficio Detenuti e Trattamento di Bologna – Provveditorato Regionale Amministrazione Penitenziaria dell’Emilia-Romagna

ore 12.00 – 12.30 La prevenzione del disagio lavorativo del Personale di Polizia Penitenziaria.

Laura Dal Corso, Professore Aggregato di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni dell’Università degli Studi di Padova, Segretario Ordine degli Psicologi del Veneto.

ore 12.30 – 13.00 L’attività della Commissione Medica Ospedaliera del DMML di Padova nei confronti del Personale della Polizia Penitenziaria.

Te.Col.Sa.(Me) Enrico Cieri, Specialista in Medicina Legale, Membro della Commissione Medica Ospedaliera del DMML di Padova; Michela Zanibellato, Psicologa-Psicoterapeuta, Consultorio Psicologico del DMML di Padova.

ore 13.00 – 14.00 pausa pranzo

ore 14.00 – 15.00 Dalla condanna all’inclusione responsabile: nuovi percorsi di Psicologia Penitenziaria orientati alla comunità.

Patrizia Patrizi, Ordinaria di Psicologia Giuridica e Sociale all’Università di Sassari. Responsabile scientifica del Servizio di counseling psicologico e di coaching OrientAzione. Delegata rettorale per gli accordi con il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria. Presidente di PsicoIus. Scuola romana di Psicologia Giuridica.

ore 15.00 – 15.45 Forme di vita in detenzione. Il trattamento psicologico: tra costruzioni legislative e clinica dell’agire.

Diana Gran Dall’Olio, Psicologa-Psicoterapeuta, Consulente Ministero di Giustizia ex art. 80, Membro S.I.P.P., Specialista Ambulatoriale Azienda USL Parma.

ore 15.45 – 16.15 AUSL di Modena: contenuti e metodologie d’intervento per autori di reati sessuali (sex offenders) presenti all’interno della Casa Circondariale di Modena. Quale prospettiva per il futuro?

Paolo De Pascalis, Psicologo-Psicoterapeuta, Specialista Ambulatoriale Settore di Psicologia Clinica Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche dell’Azienda USL di Modena.

ore 16.15 – 16.45 Il teatro nel reinserimento sociale dei detenuti – l’esperienza di Reggio Emilia.

Roberto Mazzini, Psicologo-Psicoterapeuta, Vicepresidente e Supervisore in Giolli Coop di Parma

ore 16.45 – 18.00 domande aperte

Moderatori:

Mattina – Anna Ancona, Presidente dell’Ordine degli Psicologi dell’Emilia-Romagna.

Pomeriggio – Daniele Vasari, Consigliere dell’Ordine degli Psicologi dell’Emilia-Romagna.    

Crisi: per Parmigiano peggio del terremoto, chiusa 1 stalla su 4

da: ufficio stampa Coldiretti

Migliaia di posti di lavoro persi negli allevamenti e nei caseifici

La crisi fa piu’ danni del terremoto con la scomparsa di quasi una stalla su quattro impegnata nella produzione del latte per il Parmigiano Reggiano e la perdita drammatica di migliaia di posti di lavoro negli allevamenti e nei caseifici, rispetto al 2007. E’ quanto emerge dal “Dossier sul mercato del Parmigiano Reggiano, tra crisi ed opportunità” presentato dalla Coldiretti nella mobilitazione in piazza per la prima volta del popolo del Parmigiano, con migliaia di produttori, casari, stagionatori, gastronomi e consumatori.

 

A rischio – sottolinea Coldiretti – c’è un sistema produttivo che vale complessivamente quasi 4 miliardi di fatturato con il Grana Padano che si colloca al vertice delle produzioni italiane tutelate dall’Unione Europea con un volume di affari che  vale 1,5 miliardi al consumo nazionale e 530 milioni mentre il Parmigiano Reggiano si colloca al secondo posto con 1,5 miliardi al consumo nazionale e 460 milioni all’export.

 

I compensi riconosciuti ai caseifici e agli allevatori per il Parmigiano Reggiano sono precipitati al di sotto dei costi di produzione ed ora il mondo produttivo – sottolinea la Coldiretti –  si trova a fronteggiare una situazione di crisi più grave del terremoto che tre anni fa aveva fatto crollare a terra migliaia di forme e distrutto stalle e magazzini. Nell’ultimo anno – precisa la Coldiretti – il prezzo pagato ai produttori di Parmigiano Reggiano è diminuito del 20 per cento nel giro di dodici mesi, passando dai 9,12 euro del gennaio 2014 ai 7,31 euro di fine dicembre 2014. A differenza, il prezzo di vendita ai consumatori italiani è calato appena del 4 per cento con effetti negativi sugli acquisti degli italiani. Sotto accusa anche la diffusione senza controllo dei cosiddetti “similgrana” spesso offerti già grattugiati che ingannano sulla reale origine e fanno concorrenza sleale al prodotto originale.

 

All’estero la situazione non è migliore con il valore delle esportazioni che è sceso nel 2014, con il calo piu’ pesante che si è verificato negli Stati Uniti dove c’è stato un crollo del 10 per cento per un fatturato attorno ai 100 milioni di euro, nonostante l’andamento favorevole del tasso di cambio, secondo le proiezioni Coldiretti su dati Istat.

 

A rischio – continua la Coldiretti – c’è un sistema produttivo dal quale si ottengono circa 3,2 milioni di forme all’anno, con 363 piccoli caseifici artigianali della zona tipica alimentati dal latte prodotto nelle appena 3348 stalle rimaste nel 2014, dove si allevano 245mila vacche. Una stagionatura che varia da 12 a 24 mesi, il divieto nell’uso di insilati, additivi e conservanti nell’alimentazione del bestiame, un peso medio delle forme di 40 chili, l’impiego di 14 litri di latte per produrre un chilo di formaggio e 550 per produrre una forma sono le caratteristiche distintive del prodotto alimentare italiano piu’ conosciuto e piu’ imitato nel mondo, che ha ottenuto dall’Unione Europea il riconoscimento della loro determinazione a conservare inalterato nel tempo il metodo di lavorazione e l’altissimo livello qualitativo del formaggio che puo’ contare su ben nove secoli di storia.

 

Le  origini del Parmigiano Reggiano risalgono al Medioevo e vengono generalmente collocate attorno al XII secolo quando presso i monasteri benedettini e cistercensi di Parma di Reggio Emilia si diffuse la produzione di un formaggio a pasta dura, ottenuto attraverso la lavorazione del latte in ampie caldaie. Tra le prime citazioni quella di Giovanni Boccaccio che nel Decamerone nel 1351, nel descrivere il Paese del Bengodi  diceva “Et eravi una montagna tutta di formaggio Parmigiano grattugiato, sopra la quale stavan genti, che niuna altra cosa facevan, che fare maccheroni e ravioli e cuocerli in brodo di capponi, e poi li gittavan quindi giù, e chi più ne pigliava, più se n’aveva”.

Cake: ricette d’artista e una golosa performance, sabato 7 marzo alle 17.30 alla MLB home gallery

da: MLB home gallery

 

Ci sono ancora pochi posti disponibili per l’evento di sabato 7 marzo alle 17.30 che avrà come teatro la MLB home gallery di Corso Ercole I d’Este 3: Manuela De Leonardis, critica e curatrice, presenterà “Cake. La cultura del dessert tra tradizione araba e Occidente”, un raffinato volume a metà tra il libro di cucina e il libro d’arte. Al termine della presentazione, l’artista Anton Roca realizzerà una golosa performance culinaria cui seguirà un assaggio dell’opera ispirata ad una ricetta contenuta nel libro (la serata è a ingresso gratuito; per informazioni sui posti ancora disponibili mandare una mail a mlb@mlbgallery.com o telefonare al 346 7953757).

Dopo essere stato presentato in occasione della 55. Biennale di Venezia, il libro approda alla MLB home gallery, la casa-galleria di Maria Livia Brunelli, dove gli spazi domestici convivono con quelli della galleria d’arte: una location ideale per il connubio cucina-arte. Si tratta del primo di una serie di eventi legati al tema dell’Expo, cui seguiranno altre quattro serate tra maggio e ottobre con altrettanti artisti internazionali sul tema del cibo.

Cake è un libro di cucina, perché raccoglie alcune ricette di dolci trovate in un piccolo tesoro acquistato in un “charity shop” di Kensington High Street, a Londra, nel maggio 2012: un vecchio quaderno dalla copertina rigida scura, con i fogli a quadretti ingialliti, le cui pagine sono fitte di scrittura a biro che cominciano a destra per procedere verso sinistra. Con l’inchiostro azzurro sono scritte meticolosamente in arabo e francese oltre sessanta ricette di dolci – Mascot au chocolat, Pain d’Espagne, Amandine, Biscuits à l’Anis – molte delle quali associate a nomi femminili: Gateau chocolat Rose, Biscuit Ely, Sfouf Souad, Kataif Souad, Gateau Tania, Tarte Hélène, Petits-fours Mary Kairalla… Oriente e occidente – mediati dall’azzurro del Mediterraneo – si rafforzano nelle pagine di questo manoscritto.

Ma Cake è anche un libro d’arte, perché le ricette dialogano con le opere di 19 artisti internazionali – Hassan Al-Meer, Paolo Angelosanto, Yto Barrada, Beatrice Catanzaro, Maimuna Feroze-Nana, Parastou Forouhar, Maïmouna Patrizia Guerresi, Susan Harbage Page, Reiko Hiramatsu, Uttam Kumar Karmaker, Silvia Levenson, Loredana Longo, MAD_Angela Ferrara e Dino Lorusso, Şükran Moral, Ketna Patel, Pushpamala N., Anton Roca, Jack Sal, Larissa Sansour – che si sono confrontati con il suo contenuto. Il progetto grafico, firmato da Marimo brandlife designers, ha vinto l’European Design Awards (silver award) 2014.

Cake è, soprattutto, un progetto non-profit a sostegno di BAIT AL KARAMA Women Centre, prima Scuola di Cucina Palestinese, presidio Slow Food in Palestina.
Manuela De Leonardis (Roma 1966), storico e critico d’arte, curatore indipendente. Scrive di arti visive su il manifesto/Alias, Exibart, art a part of cult(ure). Con Postcart ha pubblicato A tu per tu con i grandi fotografi – Vol. I (2011), A tu per tu con i grandi fotografi e videoartisti – Vol. II (2012); A tu per tu con gli artisti che usano la fotografia – Vol. III (2013). Oltre a Cake. La cultura del dessert tra tradizione Araba e Occidente (Postcart 2013) ha esplorato il rapporto art&food con il reportage Ginger House. Un racconto fotografico (fotografie, testi e ricette gastronomiche), realizzato in Kerala (India del Sud), esposto alla Libreria Odradek di Roma (2011) e per il “Viaggia Libro: La rotta delle spezie”, all’Auditorium S. Maria Laurentia di Bevagna (2014). In uscita con ali&no editrice Il quaderno di nonna. Ricette molisane degli anni ’20 (immagini di Jack Sal).

Anton Roca (Reus, Catalunya, 1960 vive a Cesena) artista autodidatta, fondatore della Mental Permanent Factory, che nel 2006 dà il via, insieme alla sua compagna Cristina Barducci, al The Rad’Art Project un progetto di interscambio internazionale di artisti in residenza, gestito dall’associazione culturale Artéco, operativo dal 2010.
Il suo agire artistico muove dal pensiero e dall’osservazione e, per veicolare il risultato di questa azione riflessiva, si avvale di un metodo interdisciplinare e trasversale alle risorse espressive dell’arte contemporanea: fotografia, scultura, azioni, che convivono nell’ambito delle installazioni.
Opere di Anton Roca si trovano in collezioni pubbliche e private all’interno di un ampio ambito geografico: da Reus e Alcover a Budapest; da Roma a Berlino; da Cesena, dove vive, al Québec.

Maria Livia Brunelli (Ferrara 1972), storica dell’arte, curatrice e gallerista. E’ l’ideatrice e l’anima della MLB home gallery, una casa galleria dove gli spazi pubblici convivono e si intersecano con quelli privati, creando così un’atmosfera intima e partecipata che favorisce nei visitatori l’immersione totale nell’arte. Un esempio di “galleria relazionale”, per come l’ha definita l’artista Cesare Pietroiusti, dove il collezionismo nasce dalla passione contagiosa della fondatrice che, in un’atmosfera informale, riesce ad avvicinare all’arte un pubblico anche non specialistico.

 

Coldiretti: il falso Parmigiano sorpassa il vero nel 2014

da: ufficio stampa Coldiretti

Da Parmesao a Reggianito, da Parmesan a Grana Pampeana ma c’è anche il kit fai da te

La produzione di falsi Parmigiano Reggiano e Grana Padano nel mondo ha sorpassato per la prima volta quella degli originali nel 2014, provocando addirittura il calo del valore delle esportazioni, incontrotendenza al record fatto segnare all’estero dall’agroalimentare Made in Italy ma anche ai positivi risultati registrati da altri formaggi, dal pecorino al Gorgonzola. E’ l’allarme lanciato dalla Coldiretti in vista dell’Expo nel primo “Dossier sul mercato del Parmigiano Reggiano, tra crisi ed opportunità” presentato dalla Coldiretti nella mobilitazione in piazza per la prima volta del popolo del Parmigiano, con migliaia di produttori, casari, stagionatori, gastronomi e consumatori. Sotto accusa – sottolinea la Coldiretti – la moltiplicazione selvaggia delle imitazioni in tutti i continenti che sono state smascherate e messe alla gogna con la prima operazione verità realizzata a tre anni dal sisma che ha colpito duramente il sistema produttivo del formaggio italiano piu’ noto al mondo.

Nel 2014 la produzione delle imitazioni del Parmigiano e del Grana ha superato i 300 milioni di chili realizzati per poco meno della metà negli Stati Uniti, dal falso parmigiano vegano a quello prodotto dalla Comunità Amish, dal parmesan vincitore addirittura del titolo di miglior formaggio negli Usa al kit che promette di ottenerlo in casa in appena  2 mesi, ma anche quello in cirillico che si è iniziato a produrre in Russia dopo l’embargo, il parmesao brasiliano, il reggianito argentino e il parmesan perfect italiano ma prodotto in Australia. E sono solo alcuni degli esempi di falsificazioni portate in piazza che – denuncia la Coldiretti – tolgono spazio di mercato al prodotto originale.

Se gli Stati Uniti sono i “leader” della falsificazione con le produzioni in Wisconsin, California e New York, le imitazioni sono molte diffuse dall’Australia al Sud America ma anche nei Paesi emergenti, mentre sul mercato europeo ed in Italia sono arrivati i cosiddetti similgrana di bassa qualità spesso venduti con nomi di fantasia che ingannano i consumatori sulla reale origine che è prevalentemente di Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia, Estonia e Lettonia. Una concorrenza sleale nei confronti degli autentici Parmigiano reggiano e Grana Padano che devono essere ottenuti nel rispetto di rigidi disciplinari di produzione.

In questo contesto – continua la Coldiretti – è particolarmente significativo il  piano per l’export annunciato dal Governo che prevede per la prima volta azioni di contrasto all’italian sounding che trova nel Parmigiano Reggiano e nel Grana Padano la maggiore espressione a livello internazionale, tra tutti i prodotti agroalimentari Made in Italy.

Occorre però anche cogliere l’occasione della trattativa sull’accordo di libero scambio tra Unione Europea e Stati Uniti, Tansatlantic Trade and Investment Partnership (Ttip) che – sostiene la Coldiretti – è un appuntamento determinante anche per tutelare le produzioni agro-alimentari italiane dalla contraffazione alimentare e del cosiddetto fenomeno dell’Italian sounding molto diffuso in Usa che rappresenta il primo mercato di falsificazione del Parmigiano e del Grana. A questa realtà – conclude la Coldiretti – se ne aggiunge pero’ una ancora piu` insidiosa: quella dell’italian sounding di matrice italiana, che importa dai paesi piu` svariati la trasforma e ne ricava prodotti che successivamente vende come italiani senza lasciare traccia attraverso un meccanismo di dumping che danneggia e incrina il vero Made in Italy’, perché non esiste ancora per tutti gli alimenti l‘obbligo di indicare la provenienza in etichetta.

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