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Giorno: 20 Marzo 2015

“Arte, fede e materiali nella scultura lignea. Il caso della Maddalena di Donatello”

da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

Nuovo appuntamento del ciclo di conferenze “Il Museo. Dentro e intorno” per scoprire i luoghi di conservazione e diffusione del patrimonio culturale

Secondo appuntamento lunedì 23 marzo alle ore 17 nel Salone d’Onore della Pinacoteca Nazionale di Ferrara, (c.so Ercole I d’Este, 21), del ciclo di conferenze “Il Museo. Dentro e intorno”, organizzato dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Ferrara, Ferrara Arte, TekneHub, Musei Civici di Arte Antica, e con la collaborazione degli Amici dei Musei, per invitare a scoprire il museo, come un luogo attivo e vitale di conservazione e diffusione del patrimonio culturale.

L’incontro del 23 marzo “Arte, fede e materiali nella scultura lignea. Il caso della Maddalena di Donatello”, vedrà intervenire Giovan Battista Fidanza dell’Università di Roma “Tor Vergata”.

Nel corso della conferenza saranno presentati i risultati di una recente ricerca pubblicata dall’autore nel “Wiener Jahrbuch fur Kunstgeschichte” (vol. 62, 2014), sulla Maddalena lignea di Donatello, (Firenze, Museo dell’Opera del Duomo). Un approfondito riesame delle fonti e della tecnica esecutiva ha permesso di fare chiarezza sulla committenza, sulla prima destinazione, sul culto e sulla datazione della statua, oltre che sulle particolari scelte operative dello scultore fiorentino. Tutto questo è stato possibile anche grazie ad una indagine radiografica promossa dall’autore in occasione di questa ricerca ed eseguita da Maurizio Seracini.

A Unife il convegno “Tumori Neuroendocrini: Post-ENETS 2015”

da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

Sabato 21 marzo specialisti del settore presenteranno lo stato dell’arte su questa importante patologia

I Tumori Neuroendocrini saranno al centro del Convegno che si terrà domani, sabato 21 marzo, a partire dalle ore 9 nell’Aula 6 del Polo didattico dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria S. Anna a Cona (via Aldo Moro, 8), organizzato dalla Sezione di Endocrinologia e Medicina Interna del Dipartimento di Scienze mediche dell’Università di Ferrara.
Il Convegno è rivolto agli Specialisti di Oncologia, Endocrinologia, Gastroenterologia, Medicina Interna, Chirurgia Generale, Medicina Generale, Medicina Nucleare, Radiodiagnostica ed a tutti coloro che si interessano del problema.
Obiettivo dell’iniziativa è presentare lo stato dell’arte su questa patologia in termini di diagnosi clinica, strumentale (radiologia e medicina nucleare), ed istologico-patologica e di terapia (chirurgica, chemioterapia, bioterapia e radiometabolica), grazie al contributo di esperti di riconosciuta competenza, per favorire un aggiornato approfondimento di questa difficile materia. Verranno infatti discusse le recenti innovazioni, presentate nel corso del congresso europeo della società scientifica che si occupa dei tumori neuroendocrini (ENETS, European Neuro Endocrine Tumor Society).
“I tumori neuroendocrini (NET) – ci spiega il Prof. Ettore degli Uberti, Direttore della Endocrinologia e Responsabile scientifico del convegno – sono neoplasie rare che si manifestano con quadri clinici molto diversificati, tanto da rendere talora difficile la loro identificazione. Negli ultimi anni l’interesse dei diversi specialisti (endocrinologi, oncologi, patologi, radiologi, medici nucleari, chirurghi,…) verso queste patologie è notevolmente cresciuto grazie alle recenti acquisizioni in termini di biologia molecolare, genetica, diagnostica e terapia. Il conseguimento dei migliori risultati nella gestione dei pazienti affetti da tumori neuroendocrini richiede, infatti, un approccio multidisciplinare”.
In questo ambito l’Unità Operativa di Endocrinologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara opera da anni, fornendo assistenza ai pazienti, interfacciandosi con i Professionisti dell’Azienda, garantendo la presa in carico del paziente a 360 gradi e la gestione completa della patologia.

Coldiretti: crisi, parmigiano, aumenta grattugiato ma anche import similgrana

da: ufficio stampa Coldiretti

Mentre i falsi sorpassano il Parmigiano Reggiano e il Grana Padano nei mercati mondiali, aumenta anche sul mercato italiano la presenza dei similgrana, le cui importazioni sono quasi raddoppiate nel giro di sei anni, passando dalle 14.429 tonnellate del 2009 alle 26.635 del 2014. E’ quanto afferma Coldiretti Emilia Romagna sulla base dei dati del Sistema informativo filiera Parmigiano Reggiano, che ha rilevato nel 2010 e 2011 i due anni di svolta della crescita dell’import. Nel 2010 – informa Coldiretti Emilia Romagna – le importazioni di formaggi duri tipo grana, hanno fatto un balzo in avanti del 38,7 per cento, raggiungendo le 20.008 tonnellate. Altro forte balzo anche nel 2011 quando le importazioni hanno raggiunto le 26.855 tonnellate (+34,2 per cento). Negli anni successivi l’import di questi formaggi concorrenti dei nostri Parmigiano Reggiano e Grana Padano si è stabilizzato costantemente sopra le 26 mila tonnellate, nonostante una leggera flessione negli ultimi anni (–0,1% nel 2014).
Il boom delle importazioni – ricorda Coldiretti – è avvenuto nel pieno della discussione a Bruxelles del nuovo disciplinare del Parmigiano Reggiano, approvato dal Comitato Dop e Igp dell’Unione Europea nel dicembre 2010 ed entrato in vigore all’inizio del 2011. Il disciplinare impone che il confezionamento del Parmigiano Reggiano avvenga solo all’interno della zona d’origine, in modo da garantire maggiori controlli e tutele a favore del consumatore. Il rischio che si è voluto evitare è stato, ad esempio, che nel formaggio grattugiato all’estero potessero finire formaggi a pasta dura che con il Parmigiano non hanno niente a che vedere. Fatta la legge trovato l’inganno? Il forte aumento delle importazioni di similgrana proprio negli anni dell’entrata in vigore della normativa può indurre a pensare male.
Oltre ad aumentare i quantitativi importati – rileva Coldiretti – sono aumentati anche i Paesi d’origine dei similgrana. Nel 2005 i formaggi duri venivano importati prevalentemente da Francia, Germania e Repubblica Ceca, nel 2010 cominciano a prendere piede Polonia e Paesi Bassi e poi dal 2011 arriva l’Ungheria, che sottrae ampie fette di mercato alla Germania.
Da rilevare che negli ultimi anni in Italia è aumentato il consumo di formaggio grattugiato. Lo sottolinea – ricorda Coldiretti – lo stesso Consorzio del Parmigiano Reggiano secondo il quale nel 2014 le vendite di Parmigiano Reggiano grattugiato sono aumentate del 9,2 per cento, raggiungendo le 13.713 tonnellate. Il Consorzio parla di un vero e proprio boom. Peccato che proprio nel 2014 i prezzi del Parmigiano Reggiano pagato ai produttori è crollato del 20%, scendendo sotto i costi di produzione, mettendo a rischio la sopravvivenza di stalle e caseifici.

Coldiretti: sabato 21 marzo, la consegna dei premi alla fedeltà del lavoro ed al progresso economico 2015

da: ufficio stampa Coldiretti

Torna la cerimonia di assegnazione dei premi alle imprese ed ai lavoratori ferraresi promossa dalla Camera di Commercio di Ferrara. Sabato alla Fiera, dalle 9,30 la consegna dei riconoscimenti anche ai dipendenti ed ai soci di Coldiretti.

Saranno complessivamente 117 i premiati dell’edizione 2015 dei “Riconoscimenti alla fedeltà al lavoro ed al progresso economico”, che la Camera di Commercio di Ferrara ha istituito sin dal 1950.
La cerimonia, aperta al pubblico, si terrà presso la Sala Congressi della Fiera di Ferrara ed è aperta al pubblico.
La premiazione riguarda persone ed imprese con sede in provincia di Ferrara che si siano particolarmente distinte sia per la lunga attività, sia per la capacità di gestione imprenditoriale.
Per Coldiretti riceveranno il premio quattro dipendenti della società di servizi Impresa Verde Ferrara (Bortolan Giampaolo, Carlotti Maria Cecilia, Grata Ornella e Rossi Giuseppina) e sette imprenditori: Balboni Imerio – Ferrara (39 anni di attività); Galetto Flavio – Berra (41 anni di attività); Roncon Rossana – Berra (44 anni di attività); Brunelli Alberto – Ferrara (49 anni di attività); Artioli Renzo – Voghiera (53 anni di attività); Roncarati Alfredo – Portomaggiore (57 anni di attività); Antonioni Virgilio – Ferrara (58 anni di attività).

IL FATTO
Mimetizzata da uomo per sopravvivere

E’ di qualche giorno fa la notizia, diffusa da Al Arabiya, un’emittente televisiva degli Emirati Arabi Uniti, di una donna egiziana costretta a lavorare vestendosi come un uomo per ben 43 anni. La notizia è legata al fatto che, a causa di tale situazione protrattasi nel tempo, la donna, Sisa Abu Daooh, 64 anni, è stata insignita dal governo egiziano del titolo di “madre ideale”. Questo perché Sisa ha dovuto lavorare, optando per la soluzione mimetica, per mantenere la figlia Houda e assicurarle una vita serena e dignitosa. Rimasta vedova quando era incinta, poco dopo la nascita della bambina, Sisa aveva indossato una lunga e coprente tunica, anonime scarpe maschili e un avvolgente turbante. Un copricapo che nascondesse capelli e lineamenti, che oscurasse ogni minima traccia di femminilità. Nessun segno di donna. In una parte del mondo dove la cultura più diffusa non vedeva di buon occhio le donne lavoratrici, Sisa aveva potuto svolgere, indisturbata, diversi lavori, dalla costruzione dei mattoni in un’azienda fino al lustrascarpe per strada, nella trafficata, turbolenta, difficile e frenetica città del Cairo. Inoltre, negli ultimi anni avrebbe aiutato anche la famiglia della figlia, che nel frattempo si era sposata, perché il marito aveva perso il lavoro a causa di una malattia.
Il riconoscimento di “madre ideale” le è stato conferito dalla Direzione della solidarietà sociale del governatorato di Luxor. Nella difficoltà e nel non senso, un segnale positivo.
Questa storia mi ha ricordato subito, oltre che la situazione di molte rappresentanti del gentil sesso in zone “difficili” del mondo, il drammatico ‘Osama’, un,intensa e cruda pellicola afghana del 2003, di Siddiq Barmak, dove tre donne (una ragazzina di 12 anni, la madre e la nonna), sopravvissute alla repressione delle manifestazioni di protesta organizzate dalle donne afgane all’inizio del regime talebano, non possono uscire di casa senza essere accompagnate da un uomo, pena una severa punizione, né, tantomeno, lavorare. Manca il cardine, un uomo, ed ecco allora che la madre (Zubaida Sahar) decide, insieme alla nonna, di travestire la giovane figlia da maschio: l’unico modo per procurarsi un lavoro e un po’ di pane per sopravvivere. Da quel momento, Maria (Marina Golbahari) si chiamerà Osama (nome dal destino tragico) e comincerà a vedere la vita con nuovi occhi. Dopo aver iniziato il suo nuovo lavoro come aiutante di un lattaio, Osama viene portata, insieme a tutti i maschi del quartiere, alla scuola religiosa “Madrassa”, che è anche un centro di addestramento militare… Qui, a differenza di Sisa, vi è un dolore penetrante, una pura tragedia, e se nascere donna non è mai semplice e può portare a incrociare difficoltà di vario genere, in alcuni paesi, come l’Afghanistan, può assomigliare a una vera condanna. Qui, infatti, la condanna è totale, senza via di scampo, perché, senza amore, senza sorriso, senza speranza e senza futuro, si cresce come un uomo, fingendo di esserlo, fino a quando la scoperta porterà a un’altra condanna, ancora peggiore. E, allora, si fissano il buio delle stanze, delle caverne, delle scuole religiose che non perdonano, dell’inganno per sopravvivere che non viene perdonato. Mentre a Sisa si’, è stato perdonato. Almeno in parte.
Avevamo anche già visto un’altra donna travestita da uomo che, da anni, svolgeva il lavoro di maggiordomo presso un albergo, e accarezzava pure l’idea di sposarsi. Il maggiordomo perfetto, Albert Nobbs, nella Dublino del 1890, un lavoratore impeccabile, perfetto perché discreto, attento, efficiente, preciso, silenzioso, perfetto forse proprio perché, in realtà, era una donna, che dall’età di 14 anni si vestiva da uomo, abbandonata dal marito di cui aveva preso sembianze e mestiere. La condizione femminile nell’età vittoriana era anch’essa scandalosa, fatta di abusi e soprusi verso il personale femminile che lavorava (poco e solo in posizioni basse e subordinate), di mancanza di diritto al lavoro e al decoro. Ancora oggi, e troppo spesso, bisogna giocare a ricoprire il ruolo di uomo, essere come un uomo, dal carattere forte (perché a molti pare che solo un uomo lo possegga veramente), dimostrare di assomigliarvi o, semplicemente, travestirsi da uomo, chi come Osama, chi come Albert, chi come Sisa. E anche se facendo questo si ha un qualche riconoscimento, opinabile e discutibile, bisognerebbe riflettere un po’ di più perché questo travestimento, fittizio o reale che sia, non debba essere più necessario. Progressi lenti ve ne sono, ma sempre troppo lenti.

Troppe emozioni nuociono alla salute

Le emozioni sono risposte a stimoli ricevuti dal mondo esterno tramite gli organi sensoriali. Il loro controllo e/o la manifestazione avviene nel cervello.

Tre tipi di risposte emotive agli stimoli
L’aspetto percettivo, situato nella parte superiore del cervello che riconosce (interpreta) la situazione come minacciosa, piacevole, paurosa, sorprendente, umoristica, etc.; l’aspetto sensitivo, situato nella parte superiore del cervello, che registra, il tono, l’intensità del sentimento associato con le emozioni specifiche di furore, collera, paura, piacere, dolore, etc.; l’aspetto fisiologico, localizzato nella parte inferiore del cervello, che controlla i cambiamenti spontanei negli apparati circolatorio, respiratorio, ghiandolare, muscolare ed altri del corpo. Dal punto di vista biologico, le emozioni rappresentano uno schema di tipo reattivo con caratteristiche che seguono un semplice atto riflesso.

Le funzioni fisiologiche e le funzioni corporee controllate dalle emozioni e i loro effetti
Il sistema nervoso involontario, sotto il controllo e la direzione della parte inferiore del cervello, risponde agli stimoli con un contesto emotivo in modo rapidissimo, uniforme e stereotipato. Nella regione inferiore del cervello ci sono dei centri per l’espressione dell’emozione e per il mantenimento delle funzioni primarie (basilari) del corpo che riguardano la sopravvivenza dell’organismo, per esempio la circolazione, il mantenimento della temperatura corporea, la circolazione dei fluidi corporei, la combustione degli zuccheri, ecc.
Quando vengono espressi la collera, la paura o altri stati emotivi intensi, avviene una risposta automatica e stereotipata dai vari apparati del corpo. In tali condizioni, le funzioni gastrointestinali sono inibite e il fluire dei succhi salivari, gastrici e pancreatici può persino bloccarsi completamente.
Al contrario, le funzioni del sistema cardiocircolatorio vengono bruscamente aumentate comportando un’alterata coagulabilità del sangue, un aumento del numero di globuli rossi (circolanti) e del glucosio (zucchero nel sangue), livelli più alti di lipidi e del colesterolo sierico nel flusso sanguigno. Inoltre il sistema genito-urinario subisce un’accelerazione manifestata dallo svuotamento della vescica. In questo modo la parte inferiore del cervello e del sistema nervoso involontario, mettono l’organismo in ‘assetto da combattimento’ e lo preparano per ‘lottare o fuggire’. Simultaneamente il sistema muscolare si irrigidisce in anticipazione dell’azione fisica prevista. Se la tensione e l’eccitazione emotiva vengono prolungate, i mutamenti fisici che le accompagnano diventano cronici o se il corpo non riesce ad adattarsi questa situazione, lo stress prolungato condurrà allo sviluppo di sintomi organici e a malattie. Tali malattie derivanti da una anormale e prolungata iperattività del sistema nervoso involontario, sottoposto ad uno stress costante, vengono definite come disordini psico-fisiologici, psico-somatici o psicogeni.

Riassumendo, non ci sono quindi emozioni negative in sé, ognuna ha la sua funzione nel garantire e favorire la vita, sono le emozioni eccessive o cronicamente trattenute che fanno nascere le patologie. L’attività emotiva è vista come una normale risposta fisiologica agli stimoli provenienti dall’ambiente esterno. Entro i limiti normali, le emozioni non causano alcuna malattia o debolezza nel corpo. Tuttavia, quando le emozioni diventano così potenti da diventare incontrollabili, tanto da sopraffare o possedere la persona, allora possono provocare gravi lesioni agli organi interni e aprire la porta alla malattia. Non è l’intensità quanto la durata prolungata o un’emozione estrema, che provocano danni.

Di seguito, alcune delle amplificazioni che uno stress emozionale-emotivo cronico può causare nei vari apparati del corpo:
– apparato muscolo-scheletrico: artrite, cefalea miotensiva, mal di schiena, crampi muscolari, reumatismi psicogeni;
– apparato respiratorio: asma, raffreddore, rinite allergica, sinusite, bronchite cronica;
– apparato cardiovascolare: ipertensione, emicrania, tachicardia, spasmi vascolari, sindrome anginosa;
– apparato ghiandolare: ipertiroidismo, diabete, obesità;
– apparato cutaneo: orticaria, eczema allergico;
– apparato gastro-enterico: colite, ulcera peptica, costipazione, gastrite, iperacidità, reflusso, diarrea;
– apparato genito-urinario: impotenza, frigidità, disordini mestruali, false gravidanze (isteriche), sterilità, minzioni dolorose, enuresi;
– sistema nervoso: neuroastenia, ansia reattiva, disturbi dell’immagine corporea;
– apparato sensitivo: disturbi nell’odorato, udito, gusto.

Sentimenti repressi = energia bloccata = malattie emozionali e fisiche

Nei nostri sentimenti vi è una forza vitale che si muove costantemente dentro e attraverso di noi. Quando si impedisce a se stessi di vivere appieno le proprie emozioni, si interrompe il flusso naturale della forza vitale. Nel corpo fisico ristagna l’energia ed essa viene bloccata e può rimanere così per anni o addirittura per tutta la vita, finché non viene liberata. Questo stato genera dolore emozionale e fisico, e malattie.
Immedesimarsi nelle proprie emozioni, viverle e imparare a comunicarle in modo costruttivo e equilibrato, fa sì che scorrano facilmente e naturalmente attraverso di noi. Così la forza vitale fluisce senza impedimenti attraverso il corpo e produce la guarigione emozionale e fisica.

Vivere i sentimenti = fluire libero dell’energia = salute e benessere emozionale e fisico

Alcuni consigli su come visualizzare le proprie emozioni

Se vi accorgete di aver perduto la sensazione di benessere durante la giornata, sdraiatevi o sedetevi in una posizione comoda e concentrate la vostra attenzione per un istante sull’area del vostro disagio, ricordando che le emozioni sono trattenute nel corpo sotto forma di tensione, dolore o altre manifestazioni sgradevoli. In genere il disagio si sperimenta in qualche parte del corpo.

Lasciate che la vostra attenzione si soffermi su questo disagio in modo amorevole e calmante. Provate a sentire la qualità delle sensazioni in quest’area. Quando vedete che l’attenzione si sposta, forse per chiedersi che cosa ha potuto causare il disagio, riportate la concentrazione sul punto principale e focalizzate nuovamente la vostra consapevolezza sulle sensazioni sul corpo.

Lasciate che la vostra guida interiore vi dia dei suggerimenti riguardo a queste sensazioni. Potete farlo semplicemente chiedendo: “C’è qualcosa che vuoi farmi sapere?”, poi abbiate cura di non abbandonare quest’area di sensazioni.

Siate ricettivi all’ascolto delle sensazioni su quello che succede in questa area. Anche se non ricevete un messaggio vero e proprio, il semplice fatto di frequentare quest’area e di permettervi di sentirla, incoraggerà qualunque energia vi sia rimasta bloccata a muoversi più facilmente.

Ora chiudete gli occhi e concentratevi sulla parte centrale del vostro corpo: il cuore, il plesso solare o l’addome. Chiedetevi come vi sentite emotivamente.

Cercate di distinguere le sensazioni dai pensieri che vagano nella vostra testa. Vi sentite tranquilli, pacifici, eccitati, ansiosi, tristi, inquieti, gioiosi?

Se provate tristezza o vi sentite pensierosi, cercate di ascoltare con attenzione, distaccatevi e fatela volare via. Siate comprensivi, affettuosi verso le vostre sensazioni e incoraggiatele.

Nella Medicina tradizionale cinese (Mtc) si parla di sette emozioni:
1. Gioia – che si riferisce ad uno stato di agitazione o di sovreccitazione connesso con sintomi quali sensazioni di agitazione, insonnia e palpitazioni. L’organo più colpito è il cuore.
2. Rabbia – che potrebbe portare ad una pressione sanguigna elevata; alla rabbia, sono correlati risentimento, irritabilità e frustrazione. L’organo più colpito è il fegato.
3. Ansia – ferisce i polmoni, rallenta la respirazione; i sintomi più comuni di ansia estrema sono la ritenzione del respiro, la respirazione poco profonda e irregolare. La mancanza di respiro sperimentato durante i periodi di ansia è comune a tutti. Gli organi più colpiti sono i polmoni e il grosso intestino (es. le persone iper ansiose sono inclini alla colite ulcerosa.
4. Rimuginazione – Troppo stimolo intellettuale può causare pensosità. Vi è un’eccessiva stimolazione mentale ed intellettuale. L’organo più a rischio è la milza.
5. Dolore – Il dolore che rimane irrisolto è in grado di creare disarmonia nei polmoni. I polmoni sono più direttamente coinvolti da questa emozione.
6. Paura – è un’emozione umana normale e adattativa ma quando diventa cronica e la causa non può essere individuata e risolta, allora è probabile che porti alla disarmonia. Gli organi più a rischio sono i reni (rallenta il drenaggio).
7. Spavento – si distingue dalla paura per la sua natura improvvisa e inaspettata. Colpisce principalmente il cuore, soprattutto nelle fasi iniziali, ma se persiste per un certo tempo diventa paura e si sposta ai reni.

Quindi se avete problemi digestivi, respiratori, etc. probabilmente vi riconoscerete nell’emozione ad essi associata. Le emozioni fanno parte della vita dell’essere umano e sono perfettamente naturali. Quando però accade l’identificazione con le storie della mente e agli stati emotivi, allora questi che sono oggetti che passano nella Coscienza diventano un soggetto che cresce a dismisura esponenzialmente creando squilibri nella nostra vita e nelle persone attorno a noi. Quando ritorna ad essere chiaro chi è il soggetto (coscienza) e l’oggetto (emozioni, pensieri) allora tutto riacquista il naturale equilibrio.

IMMAGINARIO
Natura meccanica.
La foto di oggi…

Alla Galleria Civica di Arte Contemporanea “Alda Costa” di Copparo è in corso la mostra Meccanismi Naturali, che espone le foto di Marco Caselli Myotis. Il tema è la relazione tra ciò che è naturale e ciò che è costruito dall’uomo, dagli scheletri degli edifici a quelli degli organismi viventi. Il Centro Studi Dante Bighi che ha curato l’evento, organizza per oggi alle 17 alla Galleria un incontro con il fotografo e Stefano Mazzotti, direttore del Museo di Storia Naturale di Ferrara, durante il quale con una lezione/dialogo aperta al pubblico verranno approfonditi gli spunti scientifici e artistici alla base di Meccanismi Naturali.

Clicca qui per maggiori informazioni.

OGGI – IMMAGINARIO FOTOGRAFIA

Ogni giorno immagini rappresentative di Ferrara in tutti i suoi molteplici aspetti, in tutte le sue varie sfaccettature. Foto o video di vita quotidiana, di ordinaria e straordinaria umanità, che raccontano la città, i suoi abitanti, le sue vicende, il paesaggio, la natura…

[clic sulla foto per ingrandirla]

meccanismi-naturali-galleria-alda-costa-copparo-marco-caselli-myotis
foto di Marco Caselli Myotis

ACCORDI
Truffe.
Il brano di oggi…

alessandro-mannarinoOgni giorno un brano intonato a ciò che la giornata prospetta.

[per ascoltarlo cliccare sul titolo]

Mannarino – Svegliatevi Italiani

“Svegliatevi italiani brava gente, qua la truffa è grossa e congegnata..” canta Alessandro Mannarino. Oramai sembra un ritornello che non fa più notizia: Mose, Expo, Roma Capitale e, in questi giorni, il caso Incalza e le dimissioni del ministro delle Infrastrutture Lupi, annunciate nella serata di ieri.

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