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Giorno: 2 Aprile 2015

L’EVENTO
I monumenti si accendono di blu per la giornata mondiale dell’autismo

Non mi stanco mai di un cielo azzurro. (Vincent van Gogh)

Oggi è la Giornata mondiale della consapevolezza dell’autismo (istituita dalle Nazioni Unite, con la risoluzione 62/139 del 18 dicembre 2007), un disturbo dello sviluppo cerebrale che si manifesta dall’infanzia, tramite sintomi che impediscono o pongono difficoltà al bambino nel suo processo di entrata nel linguaggio, nella comunicazione e nel vincolo sociale; una forma particolare di vedersi nel mondo e di costruirsi una realtà che fa funzionare in “modo strano”. Diciamo che la definizione più corretta sarebbe quella di Disturbi dello Spettro Autistico, che si differenziano per quantità e incidenza, alla cui corrispondono diversi deficit organici che la moderna ricerca biochimica va progressivamente individuando. Una condizione permanente, dalla quale (ancora) non si esce perché non se ne conosce cura.
Ci sono autistici che parlano e altri che non parlano, totalmente chiusi in se stessi o altri che, invece, sono molto aperti. Molti di noi ricordano il protagonista di “Rain Man”, un bel film che, però, ha contribuito a diffondere una certa inconsapevolezza, dando l’idea che gli autistici siano degli strani geni capaci di elaborare calcoli complicatissimi, mentre è una minoranza che rientra in questa tipologia e tanti altri presentano varie forme, anche gravi e difficili, di ritardo mentale. L’elemento comune e più importante, tuttavia, resta quello dato dalla necessità di un’assistenza individualizzata costante, nella maggioranza dei casi.
Queste persone non possono essere lasciate sole e quindi, la società deve garantire organizzazione dell’assistenza e creazione di spazi adeguati. L’educazione deve iniziare precocemente e coinvolgere i famigliari, la scuola e la società adulta in modo coerente e programmato. Tema complesso ma davvero importante. Ecco allora che, oggi, in tutto il mondo, i principali monumenti s’illuminano di blu. Alcuni, come il Quirinale o il Palazzo della Camera, in Italia, si sono illuminati già da ieri sera. Anche Mosca e San Pietroburgo, per chi scrive dalla Russia, hanno aderito, come tante altri capitali mondiali. In tutte le parti del globo tante luci blu si sono accese o si accenderanno presto.

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Franco Gabrielli nuovo prefetto di Roma: gli auguri dell’assessore alla Difesa del suolo della Regione Emilia-Romagna

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

“Voglio inviare i più sentiti auguri di buon lavoro a Franco Gabrielli per il suo nuovo incarico di prefetto della Capitale”. Così l’assessore regionale alla Difesa del suolo dell’Emilia-Romagna, Paola Gazzolo, ha commentato la nomina del Capo della Protezione civile da parte del Consiglio dei Ministri.
“L’Emilia-Romagna – ha aggiunto Paola Gazzolo – ha potuto apprezzare fino in fondo le capacità del prefetto Gabrielli in seguito all’emergenza del terremoto del 2012: siamo certi che non farà mancare il proprio apporto di qualità anche nelle grandi sfide che attendono Roma, a partire dall’accoglienza per i pellegrini che arriveranno in occasione dell’Anno Santo straordinario”.

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Edilizia: riunito oggi il tavolo regionale con tutte le forze economiche e sindacali

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Riunito oggi il tavolo regionale con le forze economiche e sindacali. Siglato anche l’Accordo per il comparto cooperativo edilizio tra Regione, Alleanza Cooperative Italiane e sindacati

«Il comparto della edilizia e delle costruzioni rimane il settore ancora oggi più in difficoltà e continua a perdere occupati , imprese e fatturato. È necessario uno sforzo straordinario da parte di tutti per rilanciare tutta la filiera dell’edilizia e delle costruzioni. Compito di tutti è ora costruire proposte concrete ed attivabili in tempi brevi».
Lo ha detto l’assessore regionale alle Attività produttive e Ricostruzione post sisma Palma Costi – durante l’incontro del ‘Tavolo dell’edilizia e delle costruzioni in Emilia-Romagna’, istituito nel febbraio 2013 che riunisce tutte le forze sociali ed economiche del settore.
«Ci siamo dati l’obiettivo di realizzare, in poche settimane, una piattaforma – ha aggiunto Costi – che faccia perno sia sulle politiche regionali sia nazionali che sottoporremo con forza all’attenzione del Governo. Una piattaforma, in cui ciascun attore faccia la sua parte, con una strategia articolata di innovazione e qualificazione sia della domanda che dell’offerta, una attenzione prioritaria alla legalità in tutti i suoi aspetti , una priorità agli investimenti per la sicurezza del territorio e degli edifici, al recupero e alla rigenerazione edilizia e urbanistica, alla riqualificazione energetica. In questo quadro uno sforzo particolare viene richiesto al sistema delle imprese che dovranno essere sempre più specializzate , attente alla ricerca ed innovazione e in grado di competere a tutti i livelli anche a livello internazionale».
Siglato anche un Accordo quadro tra Regione, Alleanza cooperative settore edile ed i sindacati regionali Cgil, Cisl e Uil, Fillea, Filca e Feneal. L’accordo – che completa la proposta sottoscritta dalle parti il 14 novembre 2014 – è relativo al comparto cooperativo edilizio dell’Emilia Romagna che conta circa 290 imprese cooperative e 16.425 occupati di cui 14.250 soci cooperatori.
Tra i punti dell’intesa quella di richiedere la convocazione del tavolo tecnico, già istituito presso il ministero dello sviluppo economico congiuntamente al ministero del lavoro, con l’obiettivo di “promuovere un confronto utile a definire un piano di ammortizzatori, in attuazione della disciplina vigente volto a sostenere il processo di ristrutturazione, riorganizzazione e riqualificazione del settore, salvaguardando i livelli occupazionali e garantendo idonee tutele sociali”.
La situazione del comparto cooperativo edilizio
In Emilia-Romagna nel 2013 gli investimenti in costruzioni sono diminuiti del -6,6% in termini reali su base annua. La caduta coinvolge tutti i comparti produttivi: la produzione di nuove abitazioni segna un calo del -18,4%; l’edilizia non residenziale privata del -8,5%; i lavori pubblici del -9,1%; in flessione positiva solo la riqualificazione degli immobili residenziali del +2,9% rispetto al 2012. Si stima che in 7 anni – dal 2008 al 2014 – gli investimenti in costruzioni a livello regionale siano diminuiti complessivamente del -31,5% (con punte di -59,2% nelle nuove costruzioni e del -39,7% e -38,9% rispettivamente in costruzioni non residenziali private e pubbliche).
La situazione di crisi del sistema cooperativo della filiera delle costruzioni ha portato in Emilia-Romagna un progressivo utilizzo degli ammortizzatori sociali, che oggi coinvolgono circa 5 mila lavoratori (pari a circa l’80% delle cooperative al momento direttamente interessate).

Omaggio al duca e battesimo di contrada

da: Borgo San Giacomo

Sarà il Borgo di San Giacomo il protagonista del prossimo Omaggio al Duca che
si svolgerà Lunedì 6 Aprile a partire dalle ore 11:30 nel cortile del Castello
Estense.
I Contradaioli dell’Aquila Bianca rappresenteranno, nel consueto e suggestivo
appuntamento primaverile, l’insieme di tutte le eccellenze dei vari gruppi che
fanno parte della Contrada e che giorno dopo giorno danno prova dell’impegno
e della dedizione nella ricerca rievocativa e nella capacità di ricreare la storicità
nella ricostruzione di abiti, danze, armi e suoni, per offrire un momento unico
ed irripetibile alla città e ai suoi visitatori trasportandoli per un attimo allo
splendore della Ferrara Rinascimentale.
Saranno quindi protagonisti dello spettacolo i pluridecorati sbandieratori, i
valenti musici, le danzatrici e gli armati che assieme ad attori e dicitori
aiuteranno il pubblico ad unire tutte queste realtà in un unico insieme da offrire
come Omaggio alla Corte Ducale ed al Duca stesso.
Nel pomeriggio inoltre, a seguito del classico pranzo dell’Omaggio al Duca, si
svolgerà presso il giardino ed locali in Via Ortigara 14/a il “Battesimo” di
Contrada dove i nuovi Contradaioli riceveranno in dono il foulard con i colori
Giallo e Blù, simbolo perenne di appartenenza e fedeltà ai colori ed all’impresa
dell’Aquila Bianca.

Comune di Ferrara, tutti i comunicati del 2 aprile

da: ufficio stampa Comune di Ferrara

La newsletter del 2 aprile 2015

AGENDA DIGITALE / CULTURA E TURISMO – Presentata l’iniziativa sul profilo Instagram comunale dagli assessori Maisto, Modonesi e Serra
“Progetto #MyFerrara”, per una città che si vuole bene
02-04-2015

Si è svolta questa mattina, giovedì 2 aprile nella residenza municipale, la conferenza stampa di presentazione del “Progetto #MyFerrara”, azione dell’Agenda Digitale Locale del Comune di Ferrara. All’incontro con i giornalisti sono intervenuti gli assessori comunali Roberto Serra, Aldo Modonesi e Massimo Maisto, Fabio De Luigi e Ilenia Mantoan (dirigente e operatrice del Servizio Sistemi Informativi Territoriali del Comune), Barbara Lunghi (rappresentante della comunità Instagramers Ferrara).

Nela foto un momento della conferenza stampa di presentazione del progetto #MyFerrara, svoltasi giovedì 2 aprile 2015 nella sala dell’arengo della residenza municipale: da sinistra Barbara Lunghi, Aldo Modonesi, Massimo Maisto, Roberto Serra, Dabio De Luigi, Ilenia Mantoan.

LE SCHEDE (a cura del Servizio Sistemi Informativi Territoriali)

#MyFerrara: un hashtag per raccontare la città

Il profilo Instagram @comunediferrara gestito dai cittadini.

Ferrara ha adottato la propria Agenda Digitale includendo nelle iniziative del piano strategico alcune azioni tra cui il progetto #MyFerrara. Un progetto lungo tutto il 2015 che si svolgerà in collaborazione con la community Instagramers Ferrara e che ha come obiettivo la realizzazione di un racconto fotografico creato da chi la nostra città la vive.

Sarà, infatti, possibile candidarsi e diventare amministratori dell’account Instagram del Comune di Ferrara per una settimana. Sette foto in sette giorni per mostrare la nostra città nei suoi molteplici aspetti.

Il Castello estense, la Cattedrale di San Giorgio, il Savonarola, ma anche le vie del centro, gli scorci meno noti, gli eventi e tutto quello che fa di Ferrara, la città che amiamo.

Quale occasione migliore per iniziare questo viaggio se non il giorno di san Giorgio, patrono di Ferrara?

Giovedì 23 aprile verrà quindi inaugurata ufficialmente questa avventura a cui sarà facile prendere parte: sarà sufficiente inviare la propria candidatura con le modalità indicate dal regolamento http://www.comune.fe.it/myferrara.

Questo percorso si concluderà con la realizzazione di un ebook pubblicato in collaborazione con il Liceo Roiti di Ferrara e l’allestimento di una mostra che presenterà una selezione degli scatti..

Per ulteriori informazioni inviare E-mail a agendadigitale@comune.fe.it.

– REGOLAMENTO #MyFerrara

Sette foto in sette giorni per raccontare la tua Ferrara attraverso i tuoi scatti. Diventa amministratore dell’account Instagram del Comune di Ferrara per una settimana e racconta la nostra città con le tue foto.
Un racconto lungo tutto il 2015 scritto con la partecipazione della community Instagramers Ferrara che si concluderà con un ebook che pubblicheremo in collaborazione con gli studenti Liceo Roiti.

Candidarsi è semplice: scatta un tuo selfie e invialo a @comunediferrara tramite Instagram Direct (scopri qui come: http://bit.ly/1y8xtaa) insieme al tuo nome e cognome, indirizzo email e numero di telefono.

La tua foto verrà pubblicata sul nostro account Instagram per presentarti nel caso in cui tu sia selezionato mentre i tuoi dati non saranno mai divulgati a terzi, ma verranno utilizzati solo per contattarti e fornirti le istruzioni per la pubblicazione.
Se la tua candidatura sarà accettata, riceverai una conferma sul tuo account Instagram in risposta al tuo messaggio Direct.

Potrai pubblicare una foto al giorno per sette giorni. Le foto dovranno essere scattate da te e dovranno essere postate anche sul tuo account.

Nessun limite alla tua creatività, potrai raccontare Ferrara in tutti suoi aspetti.

Le fotografie pubblicate potranno essere condivise sugli account sociali e sui siti del Comune di Ferrara oltre che sugli account sociali della community Igersferrara, sempre mantenendo chiare le indicazioni di copyright e proprietà intellettuale degli autori e lasciando ad essi la titolarità delle immagini.

Ricorda che non sono ammessi video, repost o fotografie di altri utenti, immagini a scopo puramente commerciale e/o pubblicitario, che contengono materiale osceno, esplicitamente sessuale, violento, offensivo o diffamatorio, discriminante per sesso, etnia, religione, pensiero politico, che contengono riferimenti a promozione o sostegno di attività illegali.

Ti sarà possibile ritrarre persone solo se riprese in manifestazioni pubbliche, in caso contrario il ritratto di una persona non potrà essere utilizzato senza il consenso scritto della medesima.

Il Comune di Ferrara si riserva il diritto di modificare il presente Regolamento previa comunicazione agli interessati e la tua candidatura a partecipare all’iniziativa implica l’accettazione di questo regolamento.

Il Comune di Ferrara si riserva il diritto di concordare con gli instagramer incaricati la pubblicazione o meno di scatti che suscitino perplessità in tema di diritto d’autore e salvaguardia della privacy.

A questo proposito si ricorda che il diritto d’autore è tutelato dalla legge n. 633 del 22/4/1941 (Gazzetta Ufficiale del 16/07/1941 n.16 e successive modifiche). In particolare sono di interesse tre articoli fondamentali: gli artt. 96, 97 e 98. Il diritto all’immagine è anche tutelato dall’art. 10 del Codice Civile.

#MyFerrara è un progetto ispirato alle esperienze dei Comuni di Bologna e Torino.

DOCUMENTAZIONE SCARICABILE in fondo alla pagina

URBANISTICA E AMBIENTE – l’Associazione Basso Profilo avvia il programma piantando alberi da frutto
God save the Green: la Darsena si trasforma in un ‘giardino alimentare’
02-04-2015

Diciassette alberi da frutto per trasformare la darsena di Ferrara in un giardino alimentare: il programma “God save the Green” – presentato martedì sera a Wunderkammer – non avrebbe potuto cominciare sotto auspici migliori. La piantumazione è avvenuta nella mattinata di mercoledì 1 aprile, nella fascia erbosa che caratterizza lo splendido affaccio di Palazzo Savonuzzi sul Po di Volano. L’intera operazione è stata curata e progettata dall’associazione Basso Profilo, in collaborazione con Manfredi Patitucci, garden designer noto alle cronache per essersi occupato negli scorsi anni di riqualificare un’ampia zona verde adiacente a via Padova, convertendola in un piccolo bosco urbano.

“L’obiettivo di “God save the Green” è sensibilizzare i ferraresi sul tema del suolo come bene pubblico – spiega Leonardo Delmonte, direttore dell’associazione -. Per questo siamo felici di questo nuovo giardino, dove abbiamo piantato alberi di mele, pere, melacotogne, nespoli, pesche e prugne. È un segnale piccolo ma importante. Offrirà ombra, e un piccolo spuntino, a chi si vorrà trascorrere qualche ora in questo splendido angolo di città”.

Le iniziative messe in campo da Basso Profilo per promuovere l’agricivismo e il greening urbano sono tante. Martedì sono state inaugurate negli spazi di Wunderkammer due mostre a tema, visitabili su prenotazione: “Giardini parlanti”, che comprende gli elaborati realizzati dai partecipanti al corso di illustrazione tenuto da Manuela Santini, ispirati alle narrazioni fantastiche e boschive di Italo Calvino; “Natural Garden”, che raccoglie le suggestive fotografie realizzate da Paolo Zappaterra in giro per il mondo, immagini catturate in Cappadocia, nei deserti australiani, panorami mozzafiato e visioni raccolte in mezzo alla neve, su litorali assolati, tra piante selvatiche e coltivazioni.

Completano il calendario quattro corsi molto particolari, che verranno avviati nelle prossime settimane. Il primo – “Piantala!” – comprenderà otto lezioni e due workshop di giardinaggio e botanica. Il secondo – “Cibo!” – dieci lezioni, sia pratiche che teoriche, dedicate alla cucina consapevole. Il terzo – “Fotografare per dire” – riguarderà la capacità di tradurre attraverso la fotografia l’idea e la narrazione del paesaggio. Il quarto, “Black Meal”, sarà un workshop di danza molto particolare, organizzato sul tema dell’alimentazione intesa in senso esperienziale, sensoriale.

“Questo calendario si inserisce all’interno di un programma chiamato Ri-generazione urbana, sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna e patrocinato dal Comune di Ferrara, che come associazione stiamo portando avanti dal 2010 – conclude Delmonte -. In questi anni abbiamo lavorato su svariati temi, cercando sempre di rivolgerci a un target giovanile e di mantenere il focus delle nostre azioni sulla riqualificazione partecipata della città. Per la primavera 2015 ci è sembrato giusto concentrarci sul tema della terra, del verde, del cibo: elementi fondamentali di cui spesso sottovalutiamo l’importanza”.

Comunicato a cura degli organizzatori

AVVISO PUBBLICO – Partecipazione aperta fino a mercoledì 13 maggio alle 13
Bando per l’assegnazione di stand per alimenti e bevande durante il Buskers Festival
02-04-2015

Scadrà mercoledì 13 maggio alle 13 il termine per la presentazione delle offerte al Comune di Ferrara relative al bando “Avviso pubblico per l’assegnazione di stands su suolo pubblico per la somministrazione di alimenti e bevande in occasione della manifestazione ‘Ferrara Buskers Festival’ che si svolge nel mese di agosto e per le edizioni 2015-2016-2017”. L’apertura dei plichi avverrà in seduta pubblica giovedì 14 maggio alle 10. Il bando è in pubblicazione a partire da oggi 2 aprile.

Vedi il bando di gara e la planimetria sul sito del Comune di Ferrara al link http://servizi.comune.fe.it/index.phtml?id=222

Presentata la prima edizione di FuturPera, il Salone internazionale dedicato all’intera filiera pericola

da: Futurpera

Sarà aperta a tutti gli operatori della filiera, dalla produzione al consumo e si terrà a Ferrara il 19-20-21 novembre 2015. Tra gli obiettivi il rilancio del comparto, la promozione sui mercati esteri, ricerca e innovazione

Ha un nome evocativo che guarda al futuro e all’innovazione del settore pericolo. E’ stata presentata oggi (2 aprile ndr) nella sede della Regione Emilia-Romagna la prima edizione di FuturPera – Salone Internazionale della Pera che si terrà a Ferrara dal 19 al 21 novembre 2015. Ideata e organizzata dalla società Futurpera srl – partecipata da Organizzazione Interprofessionale Pera che racchiude 30 delle principali organizzazioni di produttori emiliano-romagnole e Ferrara Fiere – è una fiera “verticale”, la prima totalmente dedicata alla filiera pericola, dalla produzione sostenibile, alla conservazione e commercializzazione del prodotto sui mercati esteri, fino al rilancio dei consumi del prodotto. Presenti alla conferenza stampa: Simona Caselli, assessore all’Agricoltura della Regione Emilia – Romagna; Stefano Calderoni, presidente della società FuturPera; Gianni Amidei, presidente dell’Organizzazione Interprofessionale Pera; Filippo Parisini, presidente di Ferrara Fiere e Luciano Trentini presidente comitato scientifico FuturPera e vice presidente di Areflh, Assemblea delle Regioni Ortoflorofrutticole Europee. Nel corso della presentazione Stefano Calderoni ha parlato della nuova e innovativa formulata pensata per FuturPera che sarà un evento “diffuso” e avrà due location privilegiate: i padiglioni di Ferrara Fiere che ospiteranno la sede espositiva, i prestigiosi convegni di settore e gli incontri B2B con i buyer internazionali che daranno all’evento una forte connotazione commerciale; la città di Ferrara che sarà lo splendido scenario di eventi enogastronomici e culturali, organizzati per coinvolgere il l’intero territorio. «Attraverso FuturPera – ha spiegato Calderoni – vogliamo rilanciare il comparto puntando sull’identità del prodotto e il suo valore aggiunto, sulla ricerca e soprattutto sulla sua commercializzazione verso nuovi mercati. Perché noi produciamo una gamma di pere ottima ma attualmente ne esportiamo solo il 20% e bisogna cambiare assolutamente questa tendenza». Dello stesso avviso Gianni Amidei che ha parlato degli obiettivi dell’Organizzazione Interprofessionale nella valorizzazione del prodotto. «Nella zona della Pianura Padana – ha detto Amidei – che comprende le province di Bologna, Ferrara, Modena, Mantova, Ravenna e Rovigo sono coltivati circa 23.000 ettari a frutteto e prodotte l’80% delle pere italiane. Qui abbiamo un patrimonio fatto di varietà come l’Abate Fétel, regina delle pere ed eccellenza produttiva unica, e poi Conference, Decana del Comizio, Kaiser, Max Red Bartlett, Santa Maria, William, Carmen che l’Oi ha il dovere e l’intenzione di valorizzare, anche attraverso la ricerca sulla frigoconservazione che punti a immettere sul mercato un prodotto buono che si conserva più a lungo».
Uno dei punti di forza di FuturPera sarà il calendario di convegni, workshop e incontri tecnici. FuturPera ospiterà, infatti, l’edizione 2015 di Interpera, il più importante convegno mondiale dedicato alla pericoltura, giunto alla sua ottava edizione e organizzata da Areflh (Assemblea delle Regioni Ortofrutticole Europee). Nel corso della conferenza stampa Luciano Trentini, nella doppia veste di presidente del comitato scientifico e vicepresidente di Areflh ha spiegato le diverse tematiche che saranno trattate nel corso di Interpera e l’importanza di una ricerca che tenga conto dei gusti e delle esigenze del consumatore. «Nel corso di Interpera – ha spiegato Trentini – si parlerà di produzione in termini di innovazione e sostenibilità; di conservazione del prodotto e mantenimento della sua qualità, ma anche sul confezionamento e la logistica. Una parte importante sarà dedicata a promozione su nuovi mercati, previsioni di produzione nel Sud Europa analisi degli stoccaggi nel nord Europa e andamento della campagna di commercializzazione. Abbiamo pensato, inoltre – ha concluso Trentini – a Futurpera come punto di incontro e scambio delle Organizzazioni Interprofessionali europee, per stabilire un confronto proficuo tra soggetti che hanno come obiettivo comune quello di valorizzare la filiera pericola. In chiusura della conferenza stampa di presentazione di FuturPera l’assessore all’Agricoltura della Regione Emilia – Romagna Simona Caselli ha parlato di FuturPera come “buona notizia per la filiera pericola”. L’assessore ha poi ribadito l’impegno della Regione nel sostenere l’evento e della necessità di aggregazione tra i produttori. «FuturPera – ha detto l’assessore – è un evento fieristico forte perché dedicato a un prodotto specifico che ha ottenuto l’IGP e ad un’unica filiera. Il supporto della Regione, del Ministero e la presenza di Areflh e Interpera conferiscono rilevanza a questa manifestazione che si presta a ragionamenti ambiziosi e proiettati al futuro. A Ferrara ci saranno operatori specializzati che daranno una forte impronta tecnica e legata al business e un importante momento dedicato alla ricerca. La pera è, infatti, un prodotto ottimo ma che è difficile conservare ed ecco perché bisogna lavorare sulla qualità e la conservazione. Infine – ha concluso la Caselli – non mi stancherò mai di ripetere che ci deve essere aggregazione a livello produttivo e di commercializzazione. Nei nuovi bandi del PSR che andremo a scrivere nel mese di maggio, saranno valorizzate le forme aggregate per ridurre la frammentazione produttiva della pera e dei prodotti agricoli.»
FuturPera è promossa dalla società Futurpera srl – partecipata da Ferrara Fiere e Organizzazione Interprofessionale Pera – con il supporto e il patrocinio di: Ministero delle Politiche Agricole, Regione Emilia – Romagna, Provincia di Ferrara, Comune di Ferrara, Fondazione per l’Agricoltura Fll. Navarra, Centro Servizi Ortofrutticoli di Ferrara, e sponsor commerciali privati.

Replica del Segretario generale Daniela Ori alle dichiarazioni del Consigliere Comunale Davide Michetti

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Facendo seguito alla lettera del Consigliere Comunale Davide Michetti (capo-gruppo Lista Civica L’Onda), pubblicata oggi nella pagina locale del quotidiano “La Nuova Ferrara”, interviene sotto il profilo tecnico-giuridico il Segretario Generale Daniela Ori. “Per prima cosa è bene precisare che il 19° punto all’ordine del giorno, avente ad oggetto Rapporti politico-istituzionali- discussione a seguito dei fatti verificatisi il 16 e il 17 febbraio 2015, non è una interrogazione, bensì una mozione ed in quanto tale, prevede una discussione del Consiglio e non una risposta il Sindaco. Si poteva discutere a porte aperte se il piano degli interventi si fosse fermato ai rapporti politico-istituzionali, però allorchè vengano trattati argomenti che comportino apprezzamenti sulle capacità morali, correttezza, comportamenti delle persone, tali argomenti vanno trattati in seduta a porte chiuse. Il Consiglio Comunale ha inizialmente deliberato di procedere a porte aperte, ma subito si sono citate persone, entrando nel merito della loro correttezza, a questo punto si è dovuto procedere a porte chiuse. Se il Consigliere Comunale voleva, giustamente, chiarire le sue ragioni, poteva farlo anche in seduta a porte chiuse; al Consigliere Michetti l’opportunità di discutere l’argomento è stata infatti assicurata. Procedere a porte aperte, avrebbe potuto comportare profili di responsabilità, non solo a carico del Presidente del Consiglio Comunale, ma di tutti i Consiglieri presenti. Ho ritenuto di consigliare in tal senso il Presidente del Consiglio, al fine di tutelare complessivamente il Consiglio Comunale, sia per quanto riguarda le responsabilità, sia per tutelare l’immagine del Consiglio stesso, precisando inoltre che altre sono le sedi per la presentazione di querele per ingiuria o diffamazione.”

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IL CASO
Il controllore è inflessibile e i turisti non tornano

Siamo un gruppo di inglesi che sono venuti in Emilia Romagna per migliorare il nostro italiano con la nostra insegnante. Martedì siamo venuti a Ferrara per godere questa bellissima città. Abbiamo fatto un bel giro in bici sulle mura, ed abbiamo mangiato benissimo.
Purtroppo, sull’autobus di ritorno dalla stazione, siamo stati controllati da un tipo molto fastidioso. Era la prima volta in autobus in italia per la maggior parte del gruppo ed abbiamo comprato i biglietti tutti quanti e  abbiamo convalidato nella macchina apposta. Purtroppo, una del nostro gruppo ha sbagliato ed ha messo il biglietto dell’andata (gia usato) nella macchina invece di quello non usato, ma non ha notato. Il controllore non ha accettato che è stato veramente un errore, (5 donne, 4 con biglietti convalidati, una no, ma con il biglietto non usato pronto). Lui le ha dato una multa di 65euro.
Capisco che ci devono essere controlli, ma di trattare le persone (sopratutto i turisti stranieri in questo periodo di crisi) in questa maniera, mi sembrava cattiveria. Ho chiesto scusa per la mia studentessa, ma niente. Ho detto ai contollori (erano in 5 a questo punto) che avevamo pensato di ritornare il Sabato dopo, ma eravamo cosi delusi dopo questa facenda, che non volevamo tornare mai più. Uno dei controllore mi è venuto in faccia ed aveva detto che anche se noi non dovessimo tornare, lui non se ne fregava, e che mangerebbe comunque sia. Siamo tornate alla stazione, tutte deluse. Questo sabato? Andiamo a Modena…

Joanne Harvey

Danni da vaccinazioni e trasfusioni: in arrivo gli arretrati degli indennizzi

da: Ufficio stampa Gruppo Assembleare PD Emilia-Romagna

Risposta dell’Assessore alla Sanità Venturi all’interrogazione in Regione di Zappaterra e Calvano.

In arrivo il pagamento degli arretrati per chi ha subito danni permanenti da vaccinazioni, trasfusioni e somministrazione di emoderivati. Il ‘caso’ in Emilia Romagna riguarda più di 1900 persone. Verrà infatti rifinanziata, dopo che dal 2012 era stata bloccata, la quota di competenza dello Stato che consentirà alla Regione di poter provvedere al pagamento degli arretrati sugli importi soggetti a rivalutazione.
Questo è infatti quanto annunciato l’Assessore alla Sanità Sergio Venturi rispondendo all’interrogazione sull’argomento presentata dai consiglieri Marcella Zappaterra (prima firmataria) Paolo Calvano, Giuseppe Paruolo e Paolo Zoffoli che oggi esprimono grande soddisfazione per l’esito della loro richiesta.

‘La Regione, a partire dal 2012 – commentano Marcella Zappaterra e Paolo Calvano – ha reperito le risorse per garantire la continuità degli indennizzi, dal momento che era venuta meno la copertura finanziaria da parte dello Stato. E’ importante che si sia chiarito che tale finanziamento sia di competenza statale e che, pertanto, con la legge di Stabilità 2015 venga previsto lo stanziamento dei fondi a favore delle Regioni.’

L’interrogazione infatti, faceva riferimento alla legge 210/1992 (Indennizzo a favore dei soggetti danneggiati da complicanze di tipo irreversibile a causa di vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni e somministrazione di emoderivati) che prevede che lo Stato corrisponda un indennizzo a favore dei soggetti che abbiano riportato danni permanenti a seguito di trasfusioni, vaccinazioni obbligatorie o assunzione di emoderivati. Dall’inizio del 2012, la Regione Emilia-Romagna aveva adeguato gli indennizzi anticipando le risorse statali con fondi propri nonostante che, la legge di stabilità del 2012, avesse bloccato la rivalutazione, poi dichiarata illegittima dalla Corte Costituzionale.
Da qui il ‘pressing’ dell’Assessorato alla Sanità nell’ambito della Conferenza Stato – Regioni per ottenere la copertura di quei finanziamenti che ora sono stati che ora previsti della legge di stabilità. ‘Questo contributo consentirà alla Regione – annuncia nella lettera di risposta l’Assessore alla Sanità Sergio Venturi – di continuare a pagare gli aventi diritto. Il decreto dovrebbe arrivare in Conferenza Stato Regioni il 23 aprile prossimo.’ ha anticipato l’Assessore.

‘Siamo soddisfatti dell’impegno della Regione nel farsi carico dei diritti all’indennizzo – chiosano i consiglieri democratici – Con grande responsabilità e attingendo a risorse proprie la Regione si è sempre fatta carico di assicurare la continuità nel pagamento e oggi porta a casa anche lo sblocco della rivalutazione sugli arretrati. Finalmente si ristabilirà parità di trattamento fra i soggetti indennizzati direttamente dal Ministero del Tesoro e quelli la cui indennità è liquidata da Asl e Regioni. Un meccanismo perverso che rischiava di creare inaccettabili disparità nell’ottenimento di quanto spetta agli aventi diritto’

Bando di Concorso F.I.S.B.

da: Ufficio Stampa Ente Palio città di Ferrara

La Federazione Italiana dei Giuochi Antichi e Sports della Bandiera, allo scopo di incentivare ed incoraggiare la ricerca artistica e la conoscenza delle tradizioni e della cultura dell’Arte del maneggiar l’insegna, bandisce il 4° concorso per bozzetti finalizzato alla realizzazione del palio che andrà in premio al Gruppo Campione d’Italia di combinata nella Tenzone Aurea che si terrà a Ferrara 11-12–13 settembre 2015.
Info e regolamento al sito www.fisb.net

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Psr: Caselli risponde a Bignami

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

“Peccato che il consigliere Bignami non si sia espresso così durante la seduta della Commissione assembleare politiche economiche del 18 marzo scorso dedicata proprio a un’informativa della Giunta sullo stato di avanzamento del Programma regionale di sviluppo rurale 2014-2020. Ci tengo a sottolineare che in quell’occasione nessun gruppo politico ha sostenuta la necessità di ridiscutere completamente il Psr e anzi tutti i consiglieri presenti (ma forse Bignami non c’era?) hanno invitato la Giunta ad accelerare i tempi di presentazione alla Commissione. Come da mandato conferitomi dall’Assemblea regionale ho seguito l’evoluzione del negoziato con la Commissione europea e dopo l’informativa alla Commissione consigliare, il 19 aprile ho presieduto i lavori dell’incontro in cui sono stati informati tutti i componenti del partenariato regionale sugli adeguamenti apportati al Psr a seguito delle osservazioni ricevute. Il 27 marzo abbiamo inviato il testo rivisto. Ora siamo in attesa per il mese di aprile della comfort lettera da Bruxelles e, una volta arrivata a questa , potremo lavorare ai primi bandi” – così l’assessore regionale all’agricoltura Simona Caselli risponde al consigliere Galeazzo Bignami che in un’interrogazione alla Giunta parla di “necessità di riscrivere radicalmente il Psr e alcuni suoi documenti di indirizzo”.
“Anche i rappresentanti del mondo agricolo – conclude Caselli – hanno riconfermato in più occasioni la condivisione dei contenuti della nostra proposta di Psr e ci hanno invitato a concludere rapidamente il negoziato. Bignami è l’unico a riproporre costantemente questa richiesta, che, se accolta, produrrebbe gravissimi danni proprio al mondo agricolo”

Sabato 4 aprile, al Torrione, Domenico Caliri in concerto

da: ufficio stampa Jazz Club Ferrara

Sabato 04 aprile il Jazz Club Ferrara fa largo alla “splendida foresta di suoni” di Camera Lirica, progetto di ampio respiro firmato da Domenico Caliri. Il chitarrista e compositore messinese convoglia sotto la sua direzione un organico formato da tredici protagonisti del jazz nazionale, impegnati in un repertorio di sorprendente originalità che attinge tanto alla tradizione jazzistica, quanto alla musica colta europea, con echi di Stravinskij, Carla Bley, Kurt Weill e Frank Zappa.

Sabato 04 aprile (ore 21.30) il Jazz Club Ferrara fa largo alla “splendida foresta di suoni” di Camera Lirica, progetto di ampio respiro ideato da Domenico Caliri che prende le naturali fila dal lavoro del collettivo bolognese Bassesfere e si forma, nel 2006, su commissione del Festival Internazionale “Angelica”.
Contenitore di polifonie vecchie e nuove, Camera Lirica è una concertazione di strumenti e timbri diversi: tredici colori dentro un unico quadro. Un luogo intimo ed autobiografico che raccoglie ricordi passati e pensieri futuri, racchiusi in nove composizioni originali del leader risalenti perlopiù agli anni ’90 e riversati nell’omonimo cd edito da Caligola Records (2014).
Sebbene la percentuale di musica scritta sia ben al di sopra del classico cliché di un gruppo di matrice jazzistica, Camera Lirica annovera tredici tra i più interessanti musicisti delle ultime generazioni di improvvisatori (Piero Bittolo Bon, Guido Bombardieri, Christian Thoma, Mirco Rubegni, Francesco Bigoni, Beppe Scardino, Carlo Nicita e Glauco Benedetti ai fiati; Pasquale Mirra al vibrafono; Alfonso Santimone al pianoforte; Francesco Guerri al violoncello; Federico Marchesano al basso e Federico Scettri, alla batteria) alle prese con un materiale sonoro costitutito da differenti approcci compositivi che attingono tanto alla tradizione jazzistica, quanto alla musica colta europea; echi di Stravinskij, Carla Bley, Kurt Weill e Frank Zappa rivivono in un interplay denso e fluido al contempo, in cui l’apporto personale di ciascun artista rappresenta la cifra più importante di questa musica.
Domenico Caliri (Messina, 1967) è noto per la lunga militanza nel gruppo Electric Five di Enrico Rava. Approdato a Bologna nel ’90, Caliri si fa spazio nell’ambiente musicale con il proprio personale ed autorevole linguaggio che lo conduce ad incidere, nel corso del tempo, una trentina di album come sideman e cinque a proprio nome. Oltre a condividere interessanti progetti con alcuni dei protagonisti che formano Camera Lirica, come Jümp The Shark di Piero Bittolo Bon e il duo PasCal con Pasquale Mirra, Caliri ha collaborato con artisti del calibro di Lester Bowie, Han Bennink, Kenny Wheeler, Richard Galliano, Antonello Salis, Paolo Fresu, Aldo Romano, Gianluigi Trovesi, Michel Godard, Stefano Bollani, ecc. Attualmente è docente di chitarra jazz, arrangiamento e composizione presso il Conservatorio “E. R. Duni” di Matera.

INFORMAZIONI
www.jazzclubferrara.com
jazzclub@jazzclubferrara.com

Infoline: 339 7886261 (dalle 15:30)
Prenotazione cena: 333 5077059 (dalle 15:30)

Il Jazz Club Ferrara è affiliato Endas, l’ingresso è riservato ai soci.

DOVE
Torrione San Giovanni via Rampari di Belfiore, 167 – 44121 Ferrara. Se si riscontrano difficoltà con dispositivi GPS impostare l’indirizzo Corso Porta Mare, 112 Ferrara.

COSTI E ORARI
Intero: 20 euro
Ridotto: 15 euro (la riduzione è valida fino ai 30 anni di età, per i possessori della Bologna Jazz Card e My Fe, se si accede al solo secondo set, prenotando la cena al wine bar)

Intero + Tessera Endas: 25 euro
Ridotto + Tessera Endas: 20 euro

NB Non si accettano pagamenti POS

Apertura biglietteria: 19.30
Cena a partire dalle ore 20.00
Primo set: 21.30
Secondo set: 23.00

Inaugura la libera ciclofficina di Area Giovani

da: Area Giovani

Ciclo & Riciclo: a disposizione dei ragazzi gli strumenti per la riparazione delle biciclette

A partire dal 15 aprile ogni mercoledì, dalle 16.30 alle 18.30, il centro comunale Area Giovani metterà gratuitamente a disposizione dei ragazzi ferraresi un’officina per la riparazione autonoma delle biciclette, “Ciclo & Riciclo”.

Chiunque potrà utilizzare attrezzi e strumenti per sistemare o abbellire il proprio mezzo a due ruote. Inoltre, per aiutare chi non si è mai cimentato in queste piccole e grandi operazioni, presso l’officina fino a fine giugno sarà presente, due volte al mese, un meccanico pronto a insegnare ai neofiti tutti i trucchi del mestiere.

Le giornate durante le quali sarà possibile lavorare assieme a lui, approfittando dei suoi consigli e della sua guida, saranno le seguenti: 15, 22 e 29 aprile;6, 13 e 20 maggio; 3 e 10 giugno.

Per informazioni è possibile scrivere all’indirizzo areagiovani@edu.comune.fe.it oppure telefonare al numero 0532 900380. Il centro Area Giovani, situato in via Labriola 11 a Ferrara, è aperto dal lunedì al venerdì, dalle 15 alle 19.

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Mainetti nominato Commissario, al via il piano degli interventi urgenti

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Pubblicata l’ordinanza della Protezione civile nazionale: Mainetti Commissario delegato, al via il piano degli interventi urgenti. Previsti contributi per l’autonoma sistemazione, particolare attenzione alle strutture turistico-ricreative

Bologna – È stata pubblicata l’ordinanza del capo dipartimento della Protezione civile Franco Gabrielli che nomina il direttore dell’Agenzia regionale di Protezione civile, Maurizio Mainetti, Commissario delegato per fronteggiare l’emergenza maltempo del 4-7 febbraio. Eventi per i quali il Governo ha riconosciuto lo stato di emergenza e stanziato 13 milioni e 800 mila euro.
“Un provvedimento importante – commenta l’assessore alla Difesa del suolo Paola Gazzolo – che ci consente di far partire il piano di interventi urgenti da realizzare. Siamo già al lavoro per concordare assieme a Comuni e Province le priorità. Il nostro impegno prosegue su un duplice fronte: la messa in sicurezza del territorio e il riconoscimento dei danni ai privati e alle attività produttive”.
L’ordinanza (n. 232 pubblicata il 30 marzo) prevede infatti un Contributo di autonoma sistemazione (Cas) per i cittadini che abbiano avuto l’abitazione principale sgomberata o distrutta totalmente o in parte. Il contributo può raggiungere al massimo 600 euro mensili in relazione al numero di persone che compongono il nucleo familiare, ma aumenta nel caso siano presenti portatori di handicap.
Attenzione particolare viene data alla celerità nella ricostruzione delle strutture destinate all’esercizio di attività turistico-ricreative, gravemente danneggiate dalle mareggiate e per le quali si prevede la possibilità della fedele ricostruzione dei manufatti già esistenti in deroga alle ordinarie procedure autorizzative previste. Sono già in atto i sopralluoghi tecnici che coinvolgono gli enti locali interessati e con i quali verranno condivisi i provvedimenti di ricostruzione.
Prevista anche la ricognizione analitica del danno alle opere pubbliche, ai privati e alle attività produttive, che dovrà essere effettuata attraverso i Comuni e presentata al Governo entro tre mesi dalla pubblicazione dell’ordinanza.
Entro trenta giorni il Commissario delegato dovrà invece predisporre il piano degli interventi da sottoporre al capo dipartimento di Protezione civile per l’approvazione, anche avvalendosi della collaborazione degli enti locali interessati – Comuni e Province – e delle strutture tecniche regionali.

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Apertura straordinaria e visite guidate speciali a Castello Estense e mostra “L’arte per l’arte” per Pasqua

da: ufficio stampa Provincia di Ferrara

Apertura prolungata di Castello Estense e mostra “L’arte per l’arte” nei giorni domenica 5 (Pasqua) e lunedì 6 aprile.
Per entrambe le giornate, infatti, gli orari d’ingresso sono dalle 9,30 alle 19,30, con ultima entrata alle 18,30, e sono inoltre previste visite guidate con partenza fissa alle ore 11, 14, 15, 16 e 17, al costo di quattro euro per gli adulti e di tre euro fino ai 18 anni di età.
La spesa per la visita guidata dà diritto alla riduzione del biglietto d’ingresso: sei euro per gli adulti e tre euro fino a 18 anni di età, anziché il prezzo intero di otto euro.

Consumi: arriva pasta del cittadino, con farina e uova made in Italy

da: ufficio stampa Coldiretti

La pasta, alimento principe sulle tavole italiane, dal 31 marzo potrà essere acquistata direttamente dal contadino che la produce con farina e uova dell’azienda stessa. Lo comunica Coldiretti Emilia Romagna ricordando che è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto che, come già avvenuto per il pane, consente agli imprenditori agricoli di produrre e vendere pasta fresca o secca nell’ambito della normale attività agricola.
“È un risultato ottenuto grazie all’impegno della nostra organizzazione – ha detto il direttore di Coldiretti Emilia Romagna, Marco Allaria Olivieri – che avrà una duplice valenza perché risponde alla domanda di quel numero sempre più alto di consumatori che si rivolgono direttamente agli agricoltori per acquistare i prodotti che portano a tavola, avendo la garanzia di acquistare una pasta prodotta con farina e uova aziendali, e all’impresa agricola di produrre al suo interno uno degli alimenti più consumati dagli italiani”.
In questo modo – commenta Coldiretti – viene ampliata la gamma di prodotti che i cittadini dell’Emilia Romagna potranno acquistare nei 160 mercati di Campagna Amica, 30 botteghe italiane e 820 aziende agricole che fanno vendita diretta. Gli emiliano romagnoli – ricorda Coldiretti – sono tra i maggiori consumatori di pasta in Italia, con 28 chilogrammi a testa (sono 26 chilogrammi a livello nazionale).
Nello stesso provvedimento è stata inserita una buona notizia anche per le aziende agricole di collina e montagna che fanno attività di attività di cura del bosco. La lavorazione del legno per tavole e travi destinate ad attività artigianali di edilizia e falegnameria è considerata anch’essa attività agricola e come tale trattata con lo stesso regime fiscale.

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Giornata mondiale dell’autismo, dalla Regione 1,2 mln per l’assistenza

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Il presidente Bonaccini: “Insieme ai medici, agli educatori, alle associazioni e alle famiglie per spazzare via luoghi comuni, stereotipi e false credenze”

La Regione Emilia-Romagna conferma il proprio impegno per il 2015 con un finanziamento di 1 milione e 200mila euro a sostegno del PRIA, il “Programma regionale integrato per l’assistenza alle persone con disturbo dello spettro autistico”. L’ha annunciato il presidente Stefano Bonaccini intervenendo oggi a Modena al seminario “Incontrando persone con autismo”, organizzato dall’associazione “Aut Aut” in collaborazione con l’Azienda Usl e il Comune, e il coinvolgimento delle forze dell’ordine, in occasione della Giornata mondiale della consapevolezza dell’autismo, indetta dall’Onu.
“Come Regione – ha detto Bonaccini – vogliamo contribuire, accogliendo l’invito di questa Giornata, ad aumentare la consapevolezza vera sull’autismo, quella che spazza via luoghi comuni, stereotipi e false credenze. In un percorso insieme ai medici, agli specialisti, alla scuola, agli educatori, alle associazioni e, prime fra tutte, alle famiglie”.
In Emilia-Romagna sono circa 1.900 i minori affetti da disturbo dello spettro autistico annualmente in carico alle strutture territoriali di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza (NPIA) delle Ausl. Obiettivo del Programma regionale è garantire equità, tempestività e appropriatezza della diagnosi, presa in carico e trattamento delle persone nelle diverse fasce di età. Il PRIA ha un’organizzazione secondo il modello hub and spoke (centri di riferimento per area vasta – “hub”; e centri collegati – “spoke”) e ha consentito di abbassare notevolmente l’età della prima diagnosi, a vantaggio della presa in carico precoce. Attualmente si sta lavorando per migliorare la presa in carico della persona giovane adulta con autismo, attraverso la costruzione di percorsi dedicati tra le strutture di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza delle Ausl, i servizi di Salute mentale adulti e i servizi per disabili adulti.

L’enogastronomia ferrarese…a stelle e strisce!

da: ufficio stampa Provincia di Ferrara

La famosa giornalista statunitense Francise Segan, tra i maggiori esperti in America di cucina italiana, sarà a Ferrara per un educational a tema food

Se l’Esposizione Universale di Milano avrà come tema il cibo, allora la cucina emiliano-romagnola non può che rappresentarne una tappa obbligata ed una via preferenziale di accesso. Ecco perchè l’entusiasmo della stampa internazionale nei confronti delle eccellenze enogastronomiche della regione è sempre crescente.
Nell’ambito di un educational tour organizzato da APT Servizi Emilia Romagna, anche Ferrara potrà mettere in luce le proprie prelibatezze. Martedì 7 e mercoledì 8 aprile, infatti, all’interno di un viaggio stampa lungo la Via Emilia enogastronomica, la città estense ospiterà la giornalista americana Francine Segan, nome di spicco tra i media statunitensi.
Giornalista, scrittrice, storica enogastronomica, conduttrice di programmi TV, Francise scrive sui maggiori magazine di enogastronomia e lifestyle e risulta tra i maggiori esperti in America di cucina italiana. Frequenti le sue lezioni in prestigiose sedi americane in cui racconta la cultura enogastronomica italiana attraverso vivaci e coinvolgenti presentazioni; ha inoltre collaborato con molte regioni d’Italia per promuovere il cibo, la cultura e il vino italiano negli Stati Uniti ed è la portavoce americana per diverse aziende italiane.
Della cucina ferrarese è, ovviamente, interessata a conoscerne i piatti più peculiari e, nella sua due giorni in città avrà modo di osservare da vicino la lavorazione della celebre “coppia” e la preparazione del “pasticcio ferrarese”. Avrà, inoltre, modo di approfondire la storia e la cultura estense attraverso una visita guidata, a piedi ed in bicicletta, dei principali monumenti cittadini oltre ad una visita del Meis e della mostra “Torah Fonte di Vita”.
Dal suo viaggio nasceranno diversi articoli per, tra gli altri, il sito MSN.COM (10 milioni di lettori) e il bimestrale Saveur (350.000 copie).

Nuova viabilità ai lidi per avvio progetto parcheggi a pagamento

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Il 4 aprile prossimo prenderà avvio il progetto dei parcheggi a pagamento sui lidi di Comacchio ed entreranno in vigore alcune modifiche alla viabilità, tra le quali l’istituzione di alcuni sensi unici di marcia nei lidi Scacchi e Pomposa, come meglio esplicitato qui di seguito:

LIDO DI POMPOSA

-v. Monte Penegal (direzione Est-Ovest da v. Mare Adriatico a via Pasubio)

-v. Bassano del Grappa (direzione Ovest-Est da via Monte Grappa a v.le Mare Adriatico)

-v. Monti Berici (direzione Ovest-Est da via Monte Grappa a v.le Mare Adriatico)

-v.le Mare Adriatico (direzione Nord-Sud da v.le Valsugana a v.le Mare Jonio)

LIDO DEGLI SCACCHI

-v. Moena (direzione Est-Ovest da v.le Mare Jonio a via Cima Sappada)

-v. Cima Sappada (direzione Ovest-Est)

-v. Valtellina (direzione Ovest-Est)

-v.le Mare Jonio (direzione Nord-Sud da via Moena a via Spluga)

-v. Asiago (direzione Est-Ovest)

-v. Pale di San Martino (direzione Ovest-Est da v. Asiago a v.le Mare Jonio)

-v. Monte Brenta (direzione Est-Ovest)

-v. Spluga (direzione Est-Ovest)

-v. Bernina (direzione Ovest-Est).
E’ stato inoltre introdotto il limite di velocità di 30 chilometri orari nel retrospiaggia del Lido degli Estensi (Viale Severo Pozzati) e nel retrospiaggia del Lido di Spina (Via Vene di Bellocchio).
Sono infine stati istituiti i seguenti divieti di sosta:

LIDO DELLE NAZIONI
-v.le Unione Sovietica (Lato Nord da v.le San Marino a v.le Lapponia)
-v.le Mexico (Lato Nord da P.le Mexico a Lungomare Italia)
-v.le Egitto (Lato Sud da Lungomare Italia a via Sinai)

LIDO DI POMPOSA
-v. Monti Lessini (Lato Ovest)
-v. Passo Pordoi (Lato Nord)

LIDO DEGLI SCACCHI
-v. Moena (Lato Sud da via Alpi Orientali Sud a Cima Sappada)

PORTO GARIBALDI
-v. Anita (Lato Ovest)

LIDO DI SPINA
-v. Botticelli (Lato Nord e Lato Sud da strada forestale tagliafuoco a via Vene di Bellocchio)
-v. Tiziano (Lato Nord e Lato Sud da strada forestale tagliafuoco a via Vene di Bellocchio)
-v. Bramante (Lato Nord e Lato Sud da strada forestale tagliafuoco a via Vene di Bellocchio)
-v. Gabbiano (Lato Nord e Lato Sud da strada forestale tagliafuoco a via Vene di Bellocchio).

Si segnala inoltre che l’Associazione temporanea di impresa (ATI) che si è aggiudicata la gestione del progetto ha pubblicato tutte le informazioni relative ai parcheggi a pagamento nel sito: www.comacchioparcheggi.info/index.php e sul profilo Facebook: https://www.facebook.com/comacchioparcheggi?fref=ts

Chiusura pasquale Informagiovani e Delegazione di Porto Garibaldi

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

L’Informagiovani di Porto Garibaldi resterà chiuso, in occasione delle festività pasquali, dal 2 all’8 aprile 2015 e riaprirà giovedì 9 aprile. Questi gli orari dell’Infomagiovani (Via Teano, 3 a Porto Garibaldi): lunedì e giovedì dalle ore 9.30 alle ore 12.30; martedì e sabato dalle ore 10 alle ore 14, mercoledì e venerdì dalle ore 15.30 alle ore 18.30. L’indirizzo di posta elettronica è il seguente:
tel e fax: 0533-328336, e-mail: informagiovani@comune.comacchio.fe.it

Si comunica inoltre che la Delegazione Comunale di Porto Garibaldi (Via Teano, 1) resterà chiusa venerdì 3 aprile e sabato 4 aprile 2015

LA RIFLESSIONE
Il copilota

Un aereo che vola è fatto da un milione di pezzi più uno, anch’esso ridondato come i motori: è un essere umano di cui ai passeggeri interessa che sia competente e che abbia un forte istinto di conservazione. In un’epoca di automatismi mirabolanti e di tecnologia trionfante, ormai molto più il secondo della prima: una sorta di ostaggio rituale che deve garantire, rispondendone in prima persona in caso contrario, dell’esito felice della missione. E’ un pezzo importante, vitale verrebbe da dire, al punto che costruttori e compagnie aeree si guardano bene dal progettare aerei che funzionino in modo completamente automatico, anche se al giorno d’oggi sarebbe del tutto fattibile, probabilmente temendo che i passeggeri non riuscirebbero a fidarsi fino in fondo della sicurezza garantita esclusivamente da congegni cibernetici.
Nel caso del volo Germanwings Barcellona – Dusseldorf è però capitato qualcosa di inusuale e molto raro, che cioè quel milioneeunesimo pezzo si sia rotto. Come se si trattasse di un bullone o di una turbina, immediatamente il mondo ha chiesto di conoscere tutto di quel pezzo: perché era lì, da dove veniva, a quali operazioni di collaudo fosse stato sottoposto e perché la sua difettosità non fosse stata in precedenza rilevata, auspicando nel contempo per il futuro maggiori controlli e revisioni periodiche più frequenti: un dibattito acceso sugli standard di sicurezza e di affidabilità a cui dovrebbero sottostare gli equipaggi degli aerei, nel quale ciascuno, più o meno qualificato, si è sentito in dovere di proporre la propria soluzione.
Soprattutto è emerso un po’ alla volta che quel “pezzo” era in realtà un essere umano intero, con problemi, debolezze, difetti, malattie, che probabilmente necessitava di un’attenzione diversa da quella che si adopera con i bulloni e le turbine. So che è difficile in casi come questi chiedere “pietà per il mostro”, ma in realtà gliela dobbiamo per tutte le volte che il nostro viaggio si è concluso senza alcun problema: quando si accetta un meccanismo, se si è intellettualmente onesti, lo si accetta per intero, comprese le inevitabili degenerazioni che ne costituiscono a tutti gli effetti parte integrante. Occorre cioè tenere sempre presente che abbiamo a che fare con un processo asintotico, infinitamente migliorabile, ma mai per definizione perfetto.

STORIE
“Con le ‘Ali del vento’ galoppa il sogno della nostra vita”

E’ da poco nato un nuovo maneggio a Cona, in piena campagna e a un passo dalla città, si chiama “Ali del Vento” ed è la realizzazione di un sogno lungo vent’anni. I titolari, Marco Bortolotti ed Eleonora Gamba, grandi appassionati di cavalli, si sono conosciuti facendo equitazione nel 1997 e da allora non si sono più lasciati, condividendo l’idea di passare la propria vita con i cavalli, e trascinando anche papà Giorgio nella loro impresa. Siamo andati a trovarli per conoscere la loro storia e la loro attività.

A quando risale il progetto di avviare un maneggio?

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Marco e Eleonora

Marco – La nostra storia comincia tanto tempo fa, quando eravamo ancora fidanzati. La passione per i cavalli ci ha fatto conoscere, innamorare e sognare di avviare l’attività equestre insieme. Era il 1997 e avevo appena comprato il mio primo cavallo (ora soprannominato il Vecchione), che è ancora con noi, ed Eleonora mi faceva lezione. Ci abbiamo messo del tempo perché prima ci siamo laureati, abbiamo fatto le nostre esperienze professionali, poi sono nati i nostri figli, Nicola e Giovanni, che hanno 12 e 7 anni. Ora stiamo dando corpo alla nostra passione.

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Marco Bortolotti, Eleonora e Giorgio Gamba

Eleonora – Io ho sempre desiderato aprire un maneggio e vivere con i cavalli. Mio padre capì fin da quando ero ragazzina che era una passione incontenibile (ho cominciato a montare e fare gare quando avevo 8 anni) e, forte dell’amore comune per la natura e la campagna, nel 1992 comprò questa proprietà con l’idea di sistemarla nel tempo e dare concretezza a questo sogno comune. Ora che mio padre ha ristrutturato la casa colonica si è creato lo spazio anche per la nostra famiglia, e adesso viviamo tutti qui, uomini, bambini e cavalli. Cona è il compimento di un progetto che era in stato embrionale da sempre, è la realizzazione del sogno della mia vita e per questo non smetterò mai di essere grata a mio padre che, tra l’altro, è insieme a noi uno dei titolari.

Quando avete aperto?
Eleonora – Dopo anni passati semplicemente a lavorare come istruttrice e doma/addestramento cavalli presso altre strutture, nel 2012 insieme a mio marito e mio padre abbiamo costituito l’Associazione sportiva dilettantistica “Ali del Vento”. Abbiamo trascorso la scorsa stagione estiva presso il Camping Tahiti del Lido delle Nazioni [vedi il video ripreso col drone nel Pre – Parco del Delta], splendida esperienza che speriamo di ripetere in futuro, poi a stagione conclusa siamo rientrati presso la nostra nuova sede.

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La futura club house
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Il campo per le lezioni

Marco – Ora, finalmente complice la bella stagione, siamo nel pieno dei lavori, abbiamo grandi progetti, che comprendono nell’immediato il completamento della ristrutturazione del vecchio forno per fare la club house e curare il grande parco in cui siamo immersi, e a lungo termine poter contare su una struttura coperta, che è fondamentale soprattutto per dare continuità all’attività degli utenti con disabilità, grandi e piccini, progetto a cui Eleonora tiene molto. Lo scorso inverno siamo stati comunque sempre operativi e, un passo alla volta, completeremo il nostro progetto.

Perché avete scelto un nome così particolare per la vostra associazione?

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Cavalli in libertà
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Relax al paddock

Eleonora – Volevamo un nome che si diversificasse un po’, che facesse capire fin da subito il taglio differente del nostro approccio, nel senso che noi non puntiamo sull’agonismo e sulle performance ma prima di tutto sul rispetto del cavallo. Il nostro è un approccio emozionale ed etologico più che competitivo, ma questo non vuol dire che chi viene da noi non può diventare bravo e non può fare delle gare; significa semplicemente che prima di introdurre elementi di tecnica si deve instaurare un certo rapporto col cavallo, basato sulla conoscenza reciproca e sul rispetto: se il cavallo il giorno della gara non sta bene, la gara non si fa.

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Michela con Procne (saltino)
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Eleonora con Procne

Marco – Soprattutto siamo contrari alla cultura abbastanza diffusa dell’ ‘usa e getta’, del cavallo visto come una bicicletta o una moto, del tipo che “mi piace, lo prendo” poi ne vedo uno che mi piace di più, vendo il vecchio e compro il nuovo. I nostri cavalli vengono da storie particolari, spesso arrivano dopo aver subito maltrattamenti e privazioni, altre volte si tratta di cavalli da gara che quando non sono più al top rischiano di finire al macello. Noi prendiamo cavalli a vita che, negli anni, diventano amici e restano con noi fino alla fine dei loro giorni. Cerchiamo quindi di passare questo concetto alle persone che vengono nel nostro maneggio e vediamo che quest’idea piace ed è condivisa. Per fare un esempio, proprio qualche giorno fa è morta Fiona, la cavalla più anziana in assoluto che avevamo, una cavalla eccezionale, bravissima con i bambini, la montavano anche i piccoli di tre anni. Quando era giunta da noi tre anni fa era in stato di forte malnutrizione e nel tempo si era completamente rimessa ripagandoci in ogni modo con la sua immensa gratitudine.

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Fiona
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Bouquet per Fiona

Eleonora – E’ stato un evento triste ma, al tempo stesso, un momento emozionalmente molto positivo: tutti i nostri tesserati sono arrivati al maneggio per condividere con noi il lutto e, insieme, abbiamo sopportato meglio questa grande perdita. La nostra piccola allieva Asia le ha portato un bellissimo bouquet di fiori, è stato un momento molto commovente.
Quando si prende un cavallo a vita, si sa già in partenza che ci si affezionerà moltissimo e che prima o poi succederà di perderlo, nonostante siano animali longevi, noi lo siamo più di loro, fa parte del gioco; ma sono rimasta piacevolmente colpita dall’affetto ricevuto dai ragazzi, dai bimbi e dagli adulti del gruppo. Questo è un messaggio importante, ci fa capire che ciò su cui puntavamo, ossia il rispetto dell’animale e il rapporto con il cavallo, è stato recepito e condiviso realmente.

Quanti ne avete e che età hanno i vostri cavalli?

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Marco con Dino, il Vecchione
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Marco con Cous Cous, Procne e Silver

Marco – Abbiamo 8 cavalli, con Fiona erano 9. Ne abbiamo di tutte le età, dal più piccolo che ne ha 5 al mio Vecchione che ne fa 24 quest’anno. Il Vecchione è con me da 17 anni, da prima che conoscessi Eleonora, per me è un grande amico, un fratello. E’ bravissimo, la nostra allieva Aurora gli ha dato il soprannome di “Professore” perché dice che è ‘lui’ che le ha insegnato ad andare a cavallo. Sulla mia storia col Vecchione ho scritto anche un racconto che fa parte di una serie di racconti dal titolo “Equi ti amo” [vedi], che ha vinto la seconda edizione di un concorso letterario promosso dall’Associazione Horse Angel [link] e patrocinato da Cavallo Magazine e dalla Fise (Federazione italiana sport equestri).

I cavalli di Ali del Vento, carta di identità. Clicca le immagini per ingrandirle.

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Curre Curre – Razza Anglo Arabo Sardo Anno di nascita: 1998. Ex corridore del Palio di Siena. Affidato a Ali del Vento da Horse Angels. Segni particolari: adora i biscottini!
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Dino – Razza: Italiano Anno di nascita: 1991 Ex saltatore. Soprannominato il Vecchione, ora si gode la pensione. Segni particolari: simpatico!
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Silver – Razza: Selle Francais. Anno di nascita: 1997. Ex gareggiatore di cross country. Segni particolari: Grande e forte!
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Apache – Razza: Paint Anno di nascita: 2009. Arrivato in condizioni di avanzata malnutrizione. Segni particolari: birichino e socievole
Jack – Razza: derivato Arabo. Anno di nascita: 1997. Arrivato senza microchip, era destinato a un macello clandestino. Segni particolari: brioso e amico dei bambini!
Zara – Razza: derivato Holstein. Anno di nascita: 1995. Ex corridore del Palio del Niballo. Per il suo carattere determinato è guida nelle passeggiate. Segni particolari: coraggiosa!
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Moarivo – Razza: Trotter. Anno di nascita: 2007. Ex corridore di trotto. Scartato prima del tempo per infortuni. Segni particolari: trotto veloce!
Procne – Razza: Purosangue Inglese Anno di nascita: 2006 Ex galoppatore, ha corso alle “Capannelle” (Roma). Salvata da Ali del Vento il giorno della macellazione. Segni particolari: dolcissima!

Eleonora: Come dicevamo, tutti hanno una storia particolare: Procne splendida Purosangue Inglese di 8 anni ha rischiato il macello clandestino e ora è adorata da tutti, ma in particolare da Michela che per stare con lei ogni settimana, dopo il lavoro fa un lungo tragitto e alla domanda: ”Ma scusa non c’è un maneggio più vicino a casa tua?”, lei risponde con un sorriso a noi ben noto e con parole che ti gonfiano il cuore; anche Arianna, seppur la conosca da poco, è stata rapita da quel carattere particolare che solo i purosangue hanno. Moarivo, anche lui 8 anni ex trottatore poco “performante”, il preferito di Giada di Milano che appena può viene a trovarlo; Apache il piccolino di casa, che è il mio “preferito”, ha avuto una storia di malnutrizione da puledro, ed ora è il beniamino dei bambini.
E ancora: Curre Curre ex partente nel Palio di Siena che ci è stato affidato dall’associazione Horse Angels, Zara e Silver rispettivamente ex cavalli da palio e da salto ostacoli ritenuti “inutili”, infine Jack vispo arabino destinato al macello. Tanti cavalli con storie diverse e caratteri diversi ma che rappresentano un patrimonio immenso per chi abbia la voglia di “mettersi in ascolto”.

A che tipo di utenza vi rivolgete?
Essendo un’associazione sportiva dilettantistica portiamo avanti una politica di diffusione della pratica equestre, che non deve essere più considerata solo di élite; l’equitazione è uno sport meraviglioso che si basa sul connubio tra il cavaliere e il cavallo e, proprio per questa particolarità, porta grandi benefici sia a livello emozionale che psicologico, oltre che fisico, e quindi secondo noi deve essere alla portata di tutti. I nostri corsi sono rivolti a tutti, a partire dai 3 anni, sia normodotati che disabili.

Che tipo di attività proponete, oltre alle lezioni al maneggio?

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Passeggiata al tramonto

Normalmente proponiamo passeggiate a cavallo nella campagna circostante della durata di una o due ore; in via speciale, per i più esperti, organizziamo dei trekking in luoghi particolari: sull’argine del Po, nelle Vallette di Ostellato, verso Ferrara arrivando al Parco urbano e sulle Mura, sul percorso dell’Ippovia [vedi] nella zona di Mesola. Con queste escursioni vogliamo sostenere lo sviluppo dell’equiturismo, crediamo che sia un buon modo di contribuire significativamente alla riscoperta del territorio mediante la sua salvaguardia e la riscoperta dei sapori delle produzioni locali.

Altri progetti?
Sì, ci piacerebbe proporre anche attività durante tutto l’arco dell’anno rivolte ai ragazzi e agli adulti con problemi di disabilità. In passato abbiamo già lavorato con la disabilità e con casi di disagio giovanile e abbiamo constatato che si possono avere risultati eccezionali, in alcuni casi sono stati ottenuti risultati tangibili in tempi brevissimi.

Di seguito foto di coppia, cavalli e cavalieri. Clicca le immagini per ingrandirle.

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Marco e Cous Cous
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Mauro con Silver
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Aurora con Zara
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Nicola e Apache
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Arianna con Procne
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Asia e Jack
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Asia con Fiona
Giovanni e Apache
Giovanni e Apache

“Ali del Vento” – Associazione sportiva dilettantistica, Scuola di equitazione e passeggiate, Centro affiliato Engea [vedi il sito] [vedi la pagina Facebook].

Eleonora Gamba è la presidente dell’associazione, Istruttore pony per bambini dai 3 ai 16 anni, Istruttore di base, Accompagnatore equi turistico, specializzata per equitazione educativa per disabili. Diplomata in Lingue, è biologa specializzata in sicurezza alimentare, lavora come responsabile qualità nel settore agroalimentare per il Consorzio Agrario di Ferrara, è consulente nel settore ambientale e agroalimentare.

Marco Bortolotti è il segretario dell’associazione. Perito tecnico, è laureato in Fisica e specializzato in Campi elettromagnetici, lavora all’Enel come tecnico. Scrittore dilettante, si occupa di campi elettromagnetici anche in ambiente domestico, di ambiente e (naturalmente) di cavalli.

I giardini di Parigi

“Ci sono solo due posti al mondo dove possiamo vivere felicemente: a casa e a Parigi.” Ernest Hemingway

Parigi è verde, Parigi è viva, Parigi è amore, Parigi è arte. Parigi è luce, Parigi è voce, Parigi è aria, Parigi è respiro, Parigi è vita, Parigi è oggi-ieri-domani. Parigi è il tutto che ci avvolge, il verde che ci manca, il respiro che ci affanna, l’amore che ci insegue, gli inizi della primavera che sboccia.
Ho vissuto a Parigi alcuni anni, quanto basta per portarne nel cuore colori e sensazioni. Ma, soprattutto, per ricordarne i giardini, le passeggiate nei vialetti alberati e fioriti o la lettura, sulle panchine, delle intense e romantiche poesie di Jacques Prévert. Con lui ho viaggiato tanto. In quei parchi curati, ho visto bambini giocare, colleghi rilassarsi durante la pausa pranzo, innamorati sussurrarsi dolci parole, giardinieri accarezzare candide rose, turisti sorseggiare acqua fresca, venditori distribuire gelati, ambulanti vendere giornali. Ho osservato lettori assorti, per ritrovarmi fra le loro pagine, per perdermi nei loro sogni e pensieri, per aiutarli a scoprire finali di storie d’amore e di polizieschi intriganti. Li ho guardati da lontano, ad alcuni ho portato un fiore.

La natura è immersa nella città, spesso curata, domata dalle abili mani dell’uomo, ed elegante come nel Jardin du Luxembourg, ma talora anche indomita, come nel Jardin Sauvage di Montmartre.
Partendo, dunque, dal centro, iniziamo con il Jardin du Luxembourg, inaugurato nel 1612 da Maria de’ Medici, tra i più grandi della Ville Lumière. Esso presenta una ricca vegetazione ed è ricco di statue e monumenti, come la celebre Fontana dei Medici, composta da una lunga vasca con gli alberi ai lati che si conclude con un’edicola, la Statua della Libertà realizzata da Frédéric Bartholdi (riproduzione dell’originale donata agli Stati uniti), il busto di Charles Baudelaire, la statua di Beethoven, la Fontana dell’Osservatorio e tante altre riproduzioni di personaggi famosi.

Jardin du Luxembourg, clicca le immagini per ingrandirle.

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Una fresca passeggiata mattutina nel giardino, con sosta di fronte alla romantica Fontana dei Medici, risveglia sensi e sogni di epopee passate ricche in sfarzo, amori e fantasia. Il leggero vento vi accarezzerà capelli e pensieri e vi condurrà per mano, camminando, alla ricerca di altri luoghi incantati simili. Proseguiamo leggeri e alleggeriti, allora, sorridendo a un lettore su una panchina che ha momentaneamente accantonato la sua fiammante e severa bicicletta.

La bellezza unica del giardino più antico della città arriverà con il meraviglioso Jardin des Tuileries, imperioso, severo, squadrato e geometrico, realizzato nel XVII secolo su un progetto dell’architetto André Le Notre. Il giardino è relativamente piccolo, ma riccamente decorato con meravigliosi gruppi di statue allegoriche di grande interesse per la loro importanza storica e artistica, tra le quali alcune realizzate da grandi artisti, come Auguste Rodin o Alberto Giacometti.

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Giardini de Les Tuileries

Ci sono poi i fiori colorati e solari della passeggiata sull’avenue degli Champs-Elysées: i petali delle rose e i toni sgargianti e sguaiatamente allegri della primavera si perdono leggermente fra i fumi della automobili e i sapori intensi delle brasserie, ma il loro profumo audace e tenace rimane aleggiante nell’aria fresca. L’area occupata da questi giardini fu progettata dall’architetto Le Nôtre, alla fine del XVII secolo, per dare al re, che si affacciava dal palazzo delle Tuileries, una vista gradevole. La stessa piacevolezza che cogliamo noi, oggi. Colori e aromi invadono l’aria.

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Giardini degli Champs-Elysées

I vicini giardini del Louvre abbracciano i passanti, ammiccando e inchinandosi, rispettosamente, alla carezza di una bella e sinuosa ragazza mora. Passarvi accanto è sempre eccitante, soprattutto se si è diretti alla pasticceria Angelina sul Quai du Louvre o se s’intende visitare un antiquario che ci porterà indietro nel tempo e nei sogni.

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Giardini del Louvre

Noi, imperterriti, continuiamo nella ricerca degli spazi verdi più affascinanti e intriganti. Un po’ fuori Parigi, nel cuore del Bois de Boulogne, eccovi arrivare, allora, al più bel posto fiorito della città, al Parc de Bagatelle. Il mio preferito. Qui mi sento in un altro mondo, in un altro tempo, con altri abiti e copricapi. Qui siamo sicuramente tornati indietro negli anni. Siamo soli, pur circondati dalla gente. Un vialetto, un po’ tortuoso e intarsiato, degno di una favola, ci conduce, quasi per mano, a parco e castello, costruiti in soli 64 giorni, in seguito a una scommessa tra Maria Antonietta e il Conte D’Artois. Per realizzare quest’opera eccezionale, in così breve tempo, furono necessari circa 900 manovali e il suo progetto fu redatto in una sola notte dall’architetto Belanger. Il Parc de Bagatelle è uno dei più grandi parchi pubblici di Parigi, si estende su oltre ottocento ettari. Fu progettato unendo gli stili inglese e cinese, quasi in un magnifico e possente abbraccio.

Parco della Bagatelle, clicca le immagini per ingrandirle.

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Nella tenuta è curato un giardino di rose di fama mondiale, con più di 9000 piante divise per 1200 specie diverse. Ma non sono solo le rose lo splendore dei giardini: si possono ammirare iris, peonie e ninfee cresciute in un apposito e curato laghetto, oltre che una grande varietà di piante perenni. Il parco, dopo la Rivoluzione francese, fu utilizzato come riserva di caccia da Napoleone e, solo successivamente, fu restituito alla famiglia d’Artois. Dopo vari passaggi di proprietà, nei secoli, fu riqualificato sotto l’amministrazione di Jean-Claude Nicolas Forestier – Commissario ai Giardini di Parigi – nel 1905, che si occupò attentamente di dei giardini mantenendone lo stile originario e aggiungendo zone dedicate ai fiori. ‘Amazing’, direbbe un curioso turista inglese.
I chioschi di tempi passati ci portano lontano con pensieri e immaginazione. Dietro a essi si sussurravano parole dolci, tenerezze infinite fra amanti nascosti dall’ombra dei loro stessi cuori. I cancelli intarsiati come merletti, dalle alte, possenti e nobili punte dorate, svettano verso un cielo azzurro quasi a ricordarci che, anche noi, in fondo, siamo infiniti. Le cascate zampillano, sfiorano le mani socchiuse e zampettano come uccelli innamorati. Le nuvole scompaiono, tutto porta serenità, qui, in questo luogo magico. Solo verde e pace. Qui ci perdiamo fra laghi, cespugli e farfalle racchiuse in cornici di vetro, quasi a voler osservare, immobili, lo scorrere del tempo e l’immutabilità dei luoghi. Un tempo fermato lì, per noi. Qui ci perdiamo fra le ali di una farfalla forse scappata da un libro, da una pagina di pergamena.

Testo pubblicato anche su BioEcoGeo giugno-luglio 2014, oggi modificato per FerraraItalia.
Foto di Simonetta Sandri.

Cancellare il debito pubblico? Per McKinsey non è un problema, ma ai mercati finanziari non conviene

di Claudio Pisapia e Claudio Bertoni

McKinsey, società di consulenza finanziaria considerata come la più influente al mondo, con all’attivo clienti di alto profilo quali società internazionali e persino governi, il 15 febbraio scorso ha pubblicato un dossier sull’indebitamento di Stati, aziende e famiglie dall’inizio della crisi ad oggi. Ebbene, il debito mondiale è aumentato di 57.000 miliardi di dollari determinando un rapporto debito/pil del 289%. Sono cifre da paura: il mondo è super indebitato e verrebbe da chiedere “con chi? Con gli abitanti di Venere?”. Ma tant’è… e sulla Terra, senza tanto discutere su chi sono debitori e creditori (sempre lo Stato), si cercano affannosamente le soluzioni. Tutti i giornali hanno ovviamente concluso che un debito del genere bisogna ridurlo. “L’esplosione del debito globale” titola Repubblica, “Non nascondiamo il debito sotto il tappeto” continua, seguita da gran parte delle testate giornalistiche nazionali. E Renzi, Padoan, Yutgeld, insieme alla schiera dei loro consiglieri economici, a ribadire il mantra del “riduciamo il debito” e “il debito va pagato”. Ma non è questo che dice la rinomata società McKinsey.

Se il debito pubblico vada ripagato o meno e se sia un problema è solo ed esclusivamente una scelta, politica prima di tutto. Ma in questi tempi bui, soprattutto dal punto di vista informativo, invece il fatto che il debito pubblico sia un problema e che vada ripagato è diventato un dogma. Invece, è una scelta che presuppone la volontà difendere o la maggioranza della popolazione oppure i grossi centri di potere politico e finanziario. E’ una scelta perché dipende da che parte si decide di stare.

Attenzione: il punto non è se prendere le difese del debitore o del creditore, ma se prendere le parti di cittadini, famiglie e imprese che lavorano e che producono beni e servizi reali oppure chi controlla i grossi gruppi di potere politico e finanziario e non produce nulla di utile.

La parte più interessante del report di Mc Kinsey è alle pagine 33 e 34. Ne riportiamo e commentiamo i passaggi principali. Innanzi tutto l’autorevole istituto (che non risulta gestito da soggetti ‘anarco insurrezionalisti’) pone una distinzione tra debito pubblico lordo e netto. Il primo, quello a tutti noto, rappresenta i Titoli di Stato detenuti sia dalle rispettive Banche centrali sia da altri istituti o da privati; il secondo, di cui non si parla mai, rappresenta solo quello detenuto da altri istituti o privati. E qui le cose diventano interessanti. McKinsey dichiara che se proprio vogliamo considerare il debito pubblico  un problema dovremmo prendere in considerazione almeno solo il debito pubblico netto. Perché, dice, ”il debito di Stato detenuto dalle banche centrali (o qualunque altro ente governativo) in un certo senso è solo un’entrata contabile che rappresenta la rivendicazione di una parte del governo verso un’altra. Inoltre, tutti i pagamenti dell’interesse su questo debito sono tipicamente inviati alla tesoreria nazionale, quindi il governo sta effettivamente pagando se stesso”.
Si sta dicendo che il debito pubblico detenuto dalle banche centrali non è un problema perché sono soldi che un membro della famiglia deve ad un altro membro della stessa famiglia. Sono semplici saldi contabili! Ma allora perché Padoan, Renzi, Yutgeld (e consiglieri economici) dicono il contrario? La risposta viene sempre da McKinsey chiara e netta “Non e’ chiaro se le banche centrali possano cancellare il debito governativo che detengono. Qualsiasi svalutazione di questo valore cancellerebbe il capitale della banca centrale. Mentre ciò non avrebbe nessuna conseguenza economica reale, è presumibile che possa creare turbolenze nei mercati finanziari.
Ora scusateci il passaggio poco convenzionale: ma chissenefrega! Cioè abbiamo la presunzione di pensare che Loyd Blankfein, Larry Fink & Co possano riuscire a vivere anche con 500 mila dollari l’anno invece che con 5 miliardi, e a noi, abitanti del mondo reale, ne basterebbero 50 mila. Potremmo stare davvero tutti meglio, equamente meglio. Magari produrremmo anche un po’ meno cose, quelle necessarie, ma potremmo magari avere più servizi.

Ecco un altro passaggio che crediamo valga la pena rileggere ”Cancellare il debito governativo dalla banca centrale non avrebbe alcuna ripercussione per l’economia reale ma sarebbe un problema per i mercati finanziari”. E qualche riga più sotto scrive ancora ”Un’altra opzione che è stata suggerita è quella di rimpiazzare il debito governativo sul bilancio della banca centrale con una obbligazione perpetua a tasso zero… tuttavia, una mossa di questo tipo potrebbe creare una reazione negativa nei mercati e, in alcuni paesi, da parte di politici e regolatori”. Quindi il debito più che essere ripagato potrebbe essere cancellato perché su di noi (abitanti e lavoratori del mondo dell’economia reale) non avrebbe effetti, oppure lo si potrebbe sostituire con un’obbligazione a tasso zero, quindi un debito che non crea altro debito, ma che semplicemente è garantito dallo Stato. Soluzioni a costo zero per il mondo reale ma che qualche problema darebbe a mercati e finanza, ovvero in percentuale, come diceva il grande prof. Ioppolo, “problemi” solo per quell’uno per cento della popolazione che oggi condiziona la vita dell’altro 99%. Il report McKinsey a pagina 34 finisce dicendo:”Quindi, una misura più semplice ma equivalente sarebbe quella in cui le banche centrali semplicemente detengano il debito in perpetuo e l’opinione pubblica si concentrasse sul debito netto al posto del debito lordo.”
Nessun giornale e nessun politico ci racconta queste cose. Forse perché non gli conviene? Sicuramente perché se venisse attuato quanto scritto sopra o magari se ne rendesse partecipe la cittadinanza, verrebbero spazzati via da spread o scandali ad hoc. Il problema è che la responsabilità è anche nostra che continuiamo a dargli fiducia, ma è sensato cominciare a pensare che il vento stia cambiando.

Il documento integrale del McKinsey Institute è consultabile online [clicca qua]

L’immagine di copertina è tratta da Serenitalia.it [clicca qua per andare al sito]

Expo, attesi 20 milioni di visitatori e 10 miliardi di incasso. Anche Ferrara va a traino

‘The great exhibition of the works of industry of all nation’ (La grande esibizione dei lavori dell’industria di tutte le nazioni) fu il nome che venne stabilito per la prima esposizione universale tenutasi a Londra nel 1851, dove in seno alla fioritura della prima rivoluzione industriale, si scelse di mostrare al mondo i nuovi simboli dell’innovazione.
Da allora la portata culturale di quest’evento si è sensibilmente modificata. A 30 giorni dall’inaugurazione di Expo a Milano è iniziato “lo sprint finale” con conseguente intensificazione dei lavori: nonostante le critiche alla scelta, in parte politica, di tenere questo evento, i ritardi e le inchieste, il primo maggio il capoluogo lombardo acquisirà una veste internazionale per affrontare il tema dell’agro-alimentare.
Tra gli obiettivi della manifestazione si enunciano il rafforzamento del circuito turistico, il potenziamento dell’internazionalizzazione delle imprese agro-alimentari, la tutela dei marchi e della qualità connessa all’idea di uno stile di vita salutare e l’incentivazione di connessioni con i poli di ricerca e tecnologia; in questo senso la contraddizione più forte risiede nella scelta di main sponsor come Coca-Cola e McDonald, che però, da un certo punto di vista, rappresenterebbero anch’essi lo slogan “nutrire il pianeta, energia per la vita”.
Per cogliere pienamente il significato economico dell’esposizione ci si avvale di alcune stime, in certi casi ottimistiche, che riferiscono un flusso turistico di circa 20 milioni di visitatori che apporterebbe un’entrata di quasi 10 miliardi di euro alle casse dello Stato.

In riferimento alle imprese che parteciperanno invece, è da considerare l’influenza che possono avere l’aumento delle esportazioni, i potenziali nuovi investimenti, anche esteri, e l’accesso ad un pubblico più ampio e internazionale che, tramite l’interazione, contribuirà indirettamente all’aggregazione o alla creazione di start-up (che a sua volta generano nuovi posti di lavoro).
Insomma, una vera e propria spirale virtuosa che aumenta il raggio dei benefici a tutte le imprese che partecipano all’evento tramite delle esternalità o influenze involontarie come, ad esempio, il valore intangibile legato all’immagine dell’evento che si riflette su tutti gli attori coinvolti.

L’effetto maggiore però, si avrebbe dalla visione di Milano come hub o centro che, come nella ruota di una bicicletta, si collega all’esterno mediante i suoi raggi.
Ferrara, allora, potrebbe costituire un suo raggio e partecipando direttamente all’esposizione con piccole aziende produttrici di vino, birra e ortaggi, potrebbe trarne vantaggio tramite l’aumento della domanda, di conseguenza della produzione ed in questo modo favorire imprese vicine che le forniscono materie prime e che, a loro volta, ne risentiranno con un aumento della propria produzione.
Inoltre, tramite la creazione di iniziative quali Visit Ferrara, di impatto culturale, o contribuendo finanziariamente alla nascita di aggregazioni per favorire la creazione di nuovi prodotti a vantaggio dello sviluppo sostenibile, si è cercato di coinvolgere maggiormente il territorio ed implementare la risposta dei turisti.
In conclusione, che le stime rappresentino o meno l’espressione di voli pindarici si avrà modo di comprenderlo solo a conclusione dell’esposizione mondiale, se non addirittura dopo diversi anni, in relazione ai suoi effetti sullo sviluppo economico; in questo senso viene da ricordare come nel 1878, anno in cui si tenne l’exposition internationale d’eletricitè a Parigi, Edison presentò i brevetti della macchina dinamo elettrica, furono subito acquistati e, a distanza di anni, fu costruita a New York la prima centrale elettrica al mondo, grazie all’evoluzione della sua idea nel tempo.

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