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Giorno: 16 Giugno 2015

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Costi: “L’Imu sugli immobili inagibili a causa del sisma non deve essere pagata”

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Sisma, Costi: “L’Imu sugli immobili inagibili a causa del terremoto non deve essere pagata. Basta con l’allarmismo della Lega Nord”

“L’esenzione dal pagamento dell’Imu sugli immobili inagibili nei Comuni colpiti dal sisma scadrà il prossimo 30 giugno e prima di quella data entrerà in vigore anche il decreto che proroga tale esenzione al 31 dicembre 2016” . Lo chiarisce l’assessore regionale alle Attività produttive e ricostruzione Palma Costi, replicando al consigliere regionale Alan Fabbri (Ln) e specificando che “nessun cittadino che ha un immobile inagibile a causa del terremoto deve pagare l’Imu.
Nella fretta di attaccare il lavoro che questa Regione insieme al Governo continua a svolgere per i cittadini e le imprese delle zone colpite dal terremoto del 2012, la Lega Nord ha preso un altro granchio – sottolinea Costi – e crea un allarmismo che non aiuta a risolvere concretamente nessun problema, ma anzi genera solo preoccupazioni inutili per le persone”.
“Ribadisco – conclude l’assessore – che l’esenzione dell’Imu sugli immobili inagibili fino al 31 dicembre 2016, così come le zone franche urbane e gli altri provvedimenti, sono previsti nel ‘decreto Enti locali’ e questo ci permetterà di accompagnare con ulteriori strumenti la ricostruzione e di sostenere la ripresa economica delle zone più colpite dal terremoto”.

Dal 22 giugno parte il servizio di guardia veterinaria notturna festiva e pronta reperibilità

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Si informano tutti i cittadini turisti o residenti nel territorio comunale che l’Assessorato Comunale alla Sanita’ e Servizi Sociali ha provveduto ad istituire un servizio di guardia Veterinaria notturna festiva e pronta reperibilita’, che assicuri gli interventi sia su richiesta dei proprietari di animali che per prestazioni di emergenza effettuate su gatti randagi o vaganti dei quali sia impossibile risalire al proprietario.

Il Servizio verra’ effettuato dal 22 giugno prossimo sino al 13 settembre compreso, tutte le notti dal lunedi’ al venerdi’ dalle ore 20.00 alle 08.00 del mattino e dalle 14.00 del sabato fino alle ore 08.00 del lunedi’ seguente.

I Veterinari saranno organizzati secondo adeguati turni in modo che gli interventi possano essere garantiti garantiti con efficienza e puntualita’.

A tale scopo il recapito di reperibilita’ viene individuato presso l’ufficio di Polizia Municipale del Comune di Comacchio che, coadiuvato dal comando Carabinieri, inoltrera’ la richiesta direttamente al Veterinario di turno.

La richiesta di intervento dovra’ essere rivolta solo ed esclusivamente ai seguenti numeri, che si faranno carico di attivare il servizio:

dalle ore 20.00 alle 08.00 dal lunedì al venerdì e dalle 14.00 del sabato alle ore 08.00 del lunedì successivo
• 0533-315380 o 0533-315381 (Comando di Polizia Municipale)
• 112 (Carabinieri).

Per eventuali ulteriori informazioni rivolgersi all’Ufficio Servizi Sociali e Sanità, P.zza Folegatti,15, tel. 0533-310143-113-241; fax: 0533-310114.

“LAUDATO SI’, sulla cura della casa comune” La nuova enciclica di Papa Francesco

Da: Istituto Gramsci

Ne parleranno:

Massimo Faggioli
Docente di Storia del Cristianesimo – University of St. Thomas – Minneapolis / St. Paul

Piero Stefani
Biblista – Redattore della Rivista “Il Regno”

Coordina
Roberto Cassoli

presso il Monastero Corpus Domini, Via Campofranco, Ferrara, Martedì 23 giugno ore 17,30

Padova scappa, Ferrara insegue

da: Ferrara Baseball

I padroni di casa replicano e puntano alla vetta. Ferrara grande cuore, ma non basta. Per gli estensi terza sconfitta consecutiva, ma morale ritrovato.

E’ il Padova 88 ad aggiudicarsi, e di nuovo largheggiando, il rematch contro il Baseball Ferrara valido per la nona giornata del campionato Lab.
Il finale, 18-2 per i padroni di casa, la dice lunga sui numeri dei vincitori , buoni davvero su tutte le ruote. Padova batte di più e più lontano, ha più benzina nelle gambe e un diamante che di errori ne fa col contagocce; guai ai vinti, per imporsi a una squadra così ci vorrebbero gli straordinari. Giusto spendere qualche parola in onore degli avversari, che almeno il proprio tema stavolta l’hanno svolto. Rispetto al precendente scontro diretto, i ragazzi del Castello subiscono un passivo perfino più pesante, pur giocando una partita migliore sotto molti aspetti.
Ma il baseball è anche questo, uno sport in cui una situazione basta a chiarire la piega che prenderà la serata: nel terzo inning, con due out, altrettanti strike sul battitore e le basi piene, Padova spezza la gara con un mortifero fuoricampo interno; son cose che non le tagliano le gambe, le triturano.
I ducali, che di punti ne avevano già presi cinque nella solita disgraziata prima frazione, riescono a conservare almeno la calma per provarci fino in fondo, dimostrando comunque maggior concentrazione, grinta e soprattutto serenità rispetto alla caporetto di una settimana prima.
« Ci abbiamo messo l’anima » il commento di coach Benetti, « Ma non c’è stato verso. Se non altro, mi sembra che abbiamo imparato ad accettare con la giusta tranquillità i risultati negativi». Migliore l’approccio collettivo, e cose buone in più anche dai singoli : sempre all’altezza la difesa esterna, che questa volta ha schierato un inedito Rotondo al centro, tra Fioratti e Marzaduri (per quest’ultimo due bei fly dopo uno sfortunato errore in apertura); meno intimorito il diamante, con Carlotti spostato in terza, Gambetti in prima e Bettoni interbase, di fianco a Novi in seconda.
Più lucido l’attacco, anche se le polveri sono ancora umide: da segnalare un bello squeeze play per il secondo punto, che leva un po’ di fango alla bandiera. Prova per tre sul monte, dove Benetti lascia la pedana prima a Bettoni, poi a un ritrovato Francesco Tura per una chiusura senza affanni.
Largo spazio alle rotazioni (in campo Reitano, Stocchi e Gentili), e passaggio in battuta, all’ultimo turno, per il vice allenatore Della Portella, che archivia la pratica tornando al baseball giocato dopo lunga assenza.

Padova in fuga verso la vetta (difesa dagli americani di Aviano), Ferrara al palo da tre partite.
Gli estensi puntano ad interrompere la crisi il 28 giugno, quando al Motovelodromo scenderanno Venezia e Treviso.

Torna il Racket Festival al Palazzo della Racchetta. Sul palco due giovani band ferraresi

da: organizzatori

Tornano ad accendersi le luci sul palco del Racket Festival nel cortile di Palazzo della Racchetta a Ferrara, per un doppio concerto con la musica di due giovani band emergenti: Bloss Band e Quantum Leap.
Dopo il successo delle precedenti tre serate e dopo il primo appuntamento, martedì 16 giugno, con il Giardino Letterario del Ferrara Art Festival, tornano con successo gli appuntamenti del Racket Festival.
Mercoledì 17 giugno, con inizio fissato alle 21.30 (ingresso con tessera) saliranno due giovani ed energiche band ferraresi.
Si inizierà con Bloss Band.
Bloss in tedesco significa semplice, puro, nudo. Questa è infatti la radice, l’origine della musica della band ferrarese, nata verso la fine dell’estate 2014: una musica compatta e minimale, che esplora furtivamente pensieri e stati d’animo dell’ascoltatore. Matteo Maragno e Nazareno Realdini sono i fondatori nonchè componenti della band, nata quasi per scherzo tra le quattro mura di una stanza, tra pomeriggi passati a comporre nuove melodie e notti in sala prove per “fare uscire” allo scoperto questa creatura, Bloss.
Il disco dal nome “…to hide ourselves in time”, è stato registrato tra Brescia e Ferrara in poco più di due giorni, ultimato nella primavera ’15 uscirà a settembre per WWNBB Music Collective.
Per far fronte agli imminenti live che vedranno la band impegnata in un breve tour di presentazione del disco, si aggiunge alla line-up Stefano Boschiero, bassista e amico che da qualche tempo prende parte al progetto Bloss.
Genere: New wave/shoegaze. Membri del gruppo: Matteo Maragno, Nazareno Realdini, Stefano Boschiero.
Si proseguirà con i Quantum Leap, un progetto nato nel 2012 dall’incontro di Massimiliano Maestri (chitarre) e Matteo Cantelli (batteria). Le influenze principali sono da ritrovarsi nel Prog Rock degli anni ’70 in gruppi quali Genesis, Yes, PFM per la scena italiana e Don Caballero per i contributi più attuali. Il genere che i Quantum Leap presentano è un’Alternative Rock Strumentale che cerca di raccontare storie attraverso la sola musica. La Formazione è costituita da Matteo Cantelli – Batteria, Massimiliano Maestri – Chitarre, Samuele Morin – Tastiere.
Una serata che non solo colpirà il pubblico per le sonorità e il senso evocativo dei testi e della musica, ma costituirà una sorta di unicum originale ed irripetibile, complici la location ed il pubblico.
Contemporaneamente sarà possibile visitare le prime quattro mostre del Ferrara Art Festival allestite nei saloni del grande Palazzo della Racchetta.

Ingresso con tessera. Inizio ore 21.30.

(in foto: Bloss Band)

Marzabotto (BO): domenica 21 giugno Festa della Musica tra gli Etruschi, visite guidate e concerto gratuiti

da: ufficio stampa SBArcheo Emilia-Romagna

Due visite guidate e un concerto gratuiti per celebrare la Festa Europea della Musica, manifestazione popolare che si tiene il 21 giugno di ogni anno per celebrare il solstizio d’estate e consentire ad amatori e professionisti di esibirsi in pubblico

DOMENICA 21 GIUGNO 2015, dalle ore 16
Festa della Musica tra gli Etruschi di Marzabotto
al Museo Nazionale Etrusco e area archeologica della città etrusca di Kainua, Via Porrettana Sud 1 Marzabotto (BO)

Le visite guidate e il concerto sono gratuiti
Ingresso a scavi e museo € 3,00 – gratuito per gli under 18

con il sostegno di Coop Reno Marzabotto

Il 21 giugno del 1982, su iniziativa del Ministero della Cultura francese, musicisti, dilettanti e professionisti di tutto il paese invasero strade, piazze, stazioni e musei. In pochi anni la Festa della Musica diventò un fenomeno sociale e dal 1985, Anno Europeo della Musica, la Festa si estese all’Europa e al resto del mondo. Da allora centinaia di concerti di musica dal vivo si svolgono ogni anno il 21 giugno, principalmente all’aria aperta, con la partecipazione di musicisti di ogni genere e livello.

Il Museo Nazionale Etrusco di Marzabotto partecipa alla Festa Europea della Musica con un pomeriggio all’insegna della cultura, della natura e della sperimentazione musicale.

Alle ore 16, il direttore del museo Paola Desantis conduce una visita guidata gratuita alla mostra “A tavola con gli Etruschi di Marzabotto”, aperta fino al 10 gennaio 2016. L’esposizione affronta le problematiche legate al consumo del cibo in epoca etrusca con particolare riguardo alla città etrusca di Marzabotto-Kainua, illustrando con reperti corredati da pannelli, didascalie e schede di sala, alcuni aspetti specifici dell’alimentazione degli etruschi: le risorse dell’ambiente, le modalità del consumo del cibo e i suoi aspetti simbolici collegati ai banchetti in onore dei defunti.

Alle ore 17 Marco Marchesini, paleobotanico della Soprintendenza Archeologia dell’Emilia-Romagna, e David Bianco, del Parco Storico di Monte Sole, guidano il pubblico alla scoperta degli aspetti naturalistici attuali e passati dell’antica città etrusca, presentando in anteprima il progetto di riqualificazione del verde nell’area archeologica di Kainua, accompagnati da Desantis per gli aspetti archeologici.

Alle ore 18,30 il Museo ospita il concerto del Coro Farthan, singolare ensemble di vocalità creative della Valle del Reno che propone un repertorio multietnico e non convenzionale attinto dai canti di tradizione orale. Diretti dal Maestro Elide Melchioni, i 35 coristi eseguiranno 11 brani italiani e non, coronati dall’interpretazione di un originale testo etrusco appositamente realizzato per il museo di Marzabotto. Perché la musica è la quintessenza della libera espressione e la Festa della Musica appartiene, prima di tutto, a coloro che la fanno.

Programma del concerto

Schto mi e milo (trad. Macedonia)
Ebola (trad. Sardegna arm. Melchioni)
Siz der schep (trad. Yddisch)
Nonsense (Torri-Melchioni)
Fimmene fimmene (trad. Salento arm. Melchioni)
Adiemus (T. Yenkins)
Kalinifta (trad. Grecìa salentina arm. Melchioni)
Ederlezi (trad. Rom Serbia arm. Melchioni)
La zamara (trad. Salento arm. Melchioni)
Schscholoza (trad. Sudafrica – arm. Melchioni)

APRENSAIS ZERI MLAH (testo etrusco di Corrado Re – Musica in stile aleatorio di Elide Melchioni\commissione del Museo Nazionale Etrusco di Marzabotto)

Info 051 932353
sar-ero.museonazionaletrusco@beniculturali.it
http://www.archeobologna.beniculturali.it

Conto alla rovescia per il nuovo appuntamento di Groove Aperitherapy, l’aperitivo più lungo dell’estate. Mercoledì 17 giugno

da: organizzatori

L’estate in città si è risvegliata ed è tutto pronto per un nuovo imperdibile appuntamento con Groove Aperitherapy, l’originale aperiterapia dei mesi estivi in città a cura di Michele Mazzanti del Messisbugo e di Elda Filia di Villa Horti della Fasanara, che vi aspetta domani, mercoledì 17 giugno, a partire dalle 19.30 e fino a mezzanotte, immersi nel verde del Parco di Villa Horti, in via Vigne 34 a Ferrara.


Sotto il cielo di una notte di estate ferrarese, sarete accompagnati dai cocktails e long drinks preparati dalle mani esperte della famiglia del Messisbugo, tra le note della musica di Alberto Lolli Dj.

Non solo! Groove Aperitherapy è anche gastronomia grazie al piatto-aperitivo preparato da Enrico Colombani e le specialità del ristorantino Quel Fantastico Giovedì.

Una formula vincente in un’atmosfera unica e ricercata, dal tramonto alla notte stellata! Vivi la tua estate in città con Groove Aperitherapy!

L’ingresso è gratuito, ma riservato solo a pedoni e biciclette.
Il parcheggio è possibile nei dintorni di Piazza Ariostea. Infoline: 389/1658855.

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I servizi socio-assistenziali finanziati con il fondo per la non autosufficienza

da: ufficio stampa Comune di Ferrara

L’intervento dell’assessore Sapigni

Le risorse destinate dalla Regione Emilia Romagna alla realizzazione di prestazioni, interventi e servizi assistenziali a favore delle persone non autosufficienti sono per il 2015 le stesse ma per la Provincia di Ferrara inferiori a quelle del 2014 a causa della riduzione della popolazione ferrarese.

Tale riduzione è parzialmente compensata dalle risorse nazionali per la non autosufficienza che però vengono definite, con tempi incerti, in modo altalenante di anno in anno.

Da tener anche presente che non sarà più possibile, come negli anni passati favorire il distretto centro nord – sostenuto per la capillare presenza di servizi sul territorio – dovendo rivedere la distribuzione delle risorse secondo i criteri che si basa sulla percentuale di residenti ultra 75enni; questo comporterà che il distretto centro nord potrà disporre di meno risorse rispetto gli anni precedenti.

Oltre al calo delle risorse è necessario tener conto dell’aumento delle rette per i singoli servizi accreditati: ogni posto o prestazione viene oggi ad incidere con un maggior costo sulle risorse disponibili.

Questi elementi hanno portato il Comitato di Distretto alla rimodulazione degli interventi finanziati con il fondo per la non autosufficienza. In particolare si sono definite una serie di azioni che riducono l’offerta rispetto al 2014: nell’area della domiciliarità di persone anziane e di persone con disabilità, negli interventi di comunità, nella limitazione dei “volumi di attività” 2015 per le Residenze Anziani pari a n. 35 posti letto per l’area di Ferrara.

E’ rimasta invece invariata l’offerta di posti ad alta intensità assistenziale (il nucleo speciale Alzheimer, le RSA ed i posti ad alta intensità) per continuare a rispondere adeguatamente ai casi più difficili. Quando la riduzione dei posti sarà attuata la percentuale di copertura dei posti letto per anziani nel distretto Centro Nord sarà del 2,9% rispetto la popolazione ultra 75enne allineandosi alla media regionale.

Un elemento innovativo attivato dall’Azienda USL di Ferrara nel corso del 2014 darà un’assistenza ulteriore alle fasce più deboli della popolazione: sono infatti stati attivati gli ospedali di comunità (OSCO) nelle sedi di Copparo (20 posti letto) e Comacchio (20 posti letto). Tali strutture, interamente a carico del Servizio Sanitario, sono destinate a garantire la continuità delle cure dopo la dimissione ospedaliera e prima del rientro al domicilio, ad assistere pazienti cronici riacutizzati che non possono per motivi clinici o sociali essere adeguatamente trattati al domicilio e che non necessitano di terapie intensive o di diagnostica a elevata tecnologia. L’accesso agli Ospedali di Comunità avviene in modalità programmata con criteri di appropriatezza stabiliti da protocolli concordati e possono quindi essere considerati oggi una ulteriore risposta assistenziale prima assente.

Nessuno avrebbe voluto attuare questi cambiamenti proprio in un momento di difficoltà economica e di aumento delle esigenze da parte delle famiglie e dei cittadini; nè si sarebbe voluto appesantire i soggetti gestori che stanno già affrontando la complessità del momento. Del resto purtroppo è difficile pensare che le attuali risorse a disposizione dei comuni possano integrare il calo delle risorse regionali.

Preme infine indicare il forte intento del comitato di distretto ad iniziare subito l’impostazione di una programmazione per gli anni 2016 e successivi che tenga conto sulle risorse disponibili indicando le priorità a cui poter rispondere. Anche se in un quadro di continui cambiamenti (soprattutto per la quantificazione e destinazione del Fondo Nazionale) l’impegno è quello di effettuare questo percorso di ri-programmazione in maniera condivisa e comprensibile a tutti i soggetti coinvolti, dai sindacati al terzo settore ai singoli gestori, in modo da poter valutare le ricadute da più punti di vista e rendere esplicito il livello dei servizi che il nostro territorio può mantenere.

Assessore Sanità e Servizi alla Persona
Comune di Ferrara capofila del distretto centro-nord

Chiara Sapigni

Un comunicato della CGIL Ferrara sulla situazione dei migranti

da: CdLT CGIL Ferrara

Di fronte al dibattito locale e nazionale, e alle grandi tensioni generate dall’arrivo di persone che scappano dalle guerre o cercano condizioni di vita migliori, in occasione della Giornata internazionale del rifugiato, la CGIL aderisce alla manifestazione del 20 giugno che si terrà in piazza Colosseo a Roma alle ore 15.00, per ribadire che: la pace, la sicurezza, il benessere sociale ed economico si raggiungono solamente se si rispettano l’universalità dei diritti di tutti gli esseri umani.
Impegnarsi perché ciò avvenga significa: non intervenire con azioni militari nelle zone già teatro di scontri, perché questo accrescerebbe i conflitti e causerebbe altre morti; al contrario occorre lavorare in questi paesi per favorire i processi di stabilizzazione e di giustizia sociale; cambiare l’accordo di Dublino per permettere ai profughi di chiedere l’asilo nel Paese scelto per vivere; accogliere i profughi in tutti i Paesi dell’U.E. in modo equilibrato e cooperativo; investire nella cooperazione nei paesi più poveri, per evitare le migrazioni.
Ferrara, l’Italia e l’Europa devono costruire una risposta di convivenza e di democrazia, ispirandosi al principio di solidarietà contrastando ogni politica di esclusione e di discriminazione, sostenendo invece politiche di inclusione e integrazione sociale sociale in tutti i livelli per garantire lavoro dignitoso, democrazia e giustizia sociale.
Perché il futuro degli altri è il nostro e dipende dalle nostre scelte che non devono essere contro le persone in nome dei confini.

Giovedì 18 giugno riapriranno i cancelli del Parco Pareschi per ospitare fino al 23 agosto i migliori film della passata stagione cinematografica.

all’Arena Cinematografica Estiva La Romana, Parco Pareschi, c.so Giovecca 148

Ad aprire l’arena La Romana giovedì 18 giugno il film

SARÀ IL MIO TIPO? di Lucas Belvaux

Clément e Jennifer apparentemente non hanno proprio nulla in comune… Lui è un giovane e affascinante professore di filosofia di Parigi, trasferito, suo malgrado, per un anno ad Arras, una tranquilla cittadina nel nord della Francia Arras, decisamente troppo “tranquilla” per lui…
Lei è un’attraente ed esuberante parrucchiera che da sempre vive fieramente ad Arras; madre separata, trascorre le sue giornate sempre di corsa, dividendosi tra il lavoro al salone, la cura amorosa del figlio e le colorate serate al karaoke dove si esibisce con le colleghe di lavoro. Lui legge Kant e Proust. Lei romanzi “rosa” e riviste gossip.
Lontano dalla frenetica ville lumière, Clèment vive come un pesce fuor d’acqua nella piccola città di provincia, ma quando incontra Jennifer, dal parrucchiere…per un taglio di capelli che “può cambiarti la vita”… l’attrazione è inevitabile e, dopo i primi appuntamenti, i due iniziano una relazione intensa e passionale.
Entrambi hanno il cuore e il corpo liberi per lasciarsi andare alla più bella delle storie d’amore: ma quando le barriere tra i due, provenienti da mondi così diversi, sembrano superate, ecco emergere dal profondo una visione diversa dei propri sentimenti.
Se per Clèment questo amore significa abbandonare il suo mondo e vivere l’istante, per Jennifer, invece, è un calarsi fino in fondo nel presente per immaginare un futuro insieme. Riusciranno a incontrarsi a metà strada?

L’arena è organizzata dall’Associazione Ferrara sotto le stelle con Arci Ferrara, con il Patrocinio del Comune di Ferrara e dell’Università di Ferrara.
Quest’anno al Parco sarà possibile acquistare abbonamenti da 10 ingressi che avranno validità per tutta la durata della manifestazione.

ABBONAMENTO 10 INGRESSI – 50 €
ABBONAMENTO 10 INGRESSI, SOCI ARCI – 35 €

INGRESSO: INTERO 6 €; RIDOTTO 4,50 € (Soci Arci, studenti Università di Ferrara e possessori della fidelity card – Gelateria La Romana).

Inizio proiezioni ore 21.30. Apertura Parco ore 21.00
In caso di maltempo le proiezioni si svolgeranno presso la Sala Boldini, via Previati 18. Per informazioni: Arci: 0532.241419, Arena Estiva: 320.3570689, Sala Boldini: 0532.247050.
Per il programma completo della manifestazione: www.cinemaboldini.it.

(in foto: una scena del film “Sarà il mio tipo?”)

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Alter-nativi, al Circolo centro cittadino del PD si parla di immigrazione

da: ufficio stampa Partito Democratico Ferrara

Il Circolo Centro Cittadino del Partito Democratico di Ferrara ha organizzato un percorso a tappe per parlare di flussi migratori.

Le conversazioni sul fenomeno migratorio si terranno nella sede del Circolo Centro Cittadino del Partito Democratico di Ferrara, via Frizzi, 19, Ferrara:
– merc. 17 giugno 2015, ore 20.45, “i migranti economici”;
– merc. 24 giugno 2015, ore 20.45, “i richiedenti protezione internazionale”;
– merc. 1 luglio 2015, ore 20.45, le seconde generazioni”.

Ogni conversazione partirà dal racconto e dall’ascolto di una “storia”. Ogni serata sarà stimolata da un contributo audio-visivo e dalla presenza di una testimonianza in presenza di chi ha deciso di partire per trovare felicità, pane, vita o casa. (in Italia; dall’Est Europa; dall’Africa; ….) o chi non si è mai spostato dall’Italia, dopo esserci nato, ma non è riconosciuto come italiano.

Il 18 giugno seminario Cna per installatori sul nuovo regolamento F-Gas caldaie

da: ufficio stampa Cna Ferrara

Giovedì 18 giugno prossimo, alle ore 20,30, presso la sede provinciale della Cna (via Caldirolo, 84 – Ferrara), l’Unione Cna Installazione Impianti organizza un seminario su “Nuovo regolamento F-Gas Caldaie: cosa cambia (Dl 102/2014). Quali novità per gli installatori?”.
La prima parte della serata sarà dedicata agli installatori di condizionatori ed impianti frigoriferi, i quali dovranno far fronte alle novità introdotte dal Regolamento Ue 517/2014, che stabilisce disposizioni in tema di contenimento, uso, recupero e distruzione dei gas fluorurati a effetto serra.
La seconda parte del seminario è rivolta in particolare agli installatori di caldaie che, con l’avvento ormai prossimo dei vincoli imposti dalla direttiva Ecodesign, si troveranno in presenza di un panorama energetico completamente nuovo, collegato all’immissione sul mercato delle caldaie di classe G.
L’incontro sarà presieduto da Gabriele Pozzati e Attilio Capozza, rispettivamente presidente e responsabile provinciale di Cna Installazione Impianti.
Le relazioni saranno tenute da Paolo Zecchini, consulente in campo normativo termotecnico.

Finalestense, l’onda lunga del successo

da: organizzatori

Va in archivio la ventesima edizione di Finalestense, la rievocazione storica ormai entrata nel cuore di tutti i finalesi – a distanza di ventun anni (la manifestazione non si è svolta nel 2012, causa terremoto) dalla prima volta – con i suoi cortei, il suo Palio delle Cerchie, i mercatini storici, gli antichi mestieri fatti rivivere da maestri artigiani e le tante spettacolazioni.

Nel tempo la manifestazione ha saputo modificarsi e adattarsi alle esigenze degli spettatori, come testimonia il successo dell’ultimo appuntamento: migliaia e migliaia di persone nelle piazze e nelle strade del centro storico nell’arco delle tre giornate, ad assistere alle sfilate, agli spettacoli e ai giochi delle Cerchie. Tanti giovani e giovanissimi direttamente protagonisti dei giochi divertenti e appassionanti, tanta gente a passeggio nelle vie a curiosare tra un banchetto e l’altro, tante persone a tavola ad apprezzare il lavoro dei ristoratori professionisti o a gustare le proposte gastronomiche dei volontari delle associazioni del territorio, presenti alla manifestazione con le proprie taverne per raccogliere fondi da utilizzare nelle loro attività sportive, culturali o di spettacolo.

E non può essere certo l’imbecillità di qualcuno disposto a fare “rissa” in qualsiasi luogo e contesto si trovi, oppure la stupidità e la maleducazione di altri alla ricerca dell’occasione per una sbronza, quasi fosse un rito di iniziazione, a rovinare una festa tanto bella e tanto sentita dai finalesi di ogni età, ma amata anche da persone che arrivano un po’ da ogni parte per vivere queste giornate all’insegna della storia e del divertimento.

Ormai sono diverse le generazioni che hanno attraversato le sfide del Palio, tanto che padri e figli possono trovarsi fianco a fianco nella stessa cerchia o uno contro l’altro con casacche diverse. Così come tanti sono gli amici che si fronteggiano da avversari nei tre giorni dell’evento per poi trovarsi a cena o a scherzare tranquillamente, un minuto dopo la conclusione di una gara.

Per la cronaca, quest’anno la vittoria è andata alla Cerchia di San Lorenzo che originariamente rappresentava gli abitanti del luogo, situato alla periferia di Finale, dedicato all’omonimo santo, ma che dal 2007 è gestita da un gruppo di ragazzi di Casumaro, località di cui proprio San Lorenzo è il patrono.

“Siamo molto soddisfatti del successo registrato anche quest’anno – dice il sindaco Fernando Ferioli – Finalestense è un evento che ha saputo appassionare e coinvolgere ormai diverse generazioni di finalesi e tante ne coinvolgerà in futuro.
È proprio questo l’obiettivo che ci siamo dati con questa ventesima edizione: mettere le basi affinché Finalestense possa durare almeno altri venti anni e oltre, continuando a farsi amare e apprezzare per la sua genuinità e la capacità di trascinare chiunque vi prenda parte.
Purtroppo gli imbecilli di turno sono sempre alla porta e possono anche capitare episodi che nulla hanno a che fare con lo spirito della manifestazione”.

“Già in questa edizione – aggiunge l’assessore alla Cultura e Promozione del Centro Storico, Massimiliano Righini – sono stati fatti parecchi passi in avanti rispetto al passato. L’attività delle forze dell’ordine nel monitorare i comportamenti e far rispettare le ordinanze che vietavano la vendita di alcolici oltre un certo orario e sull’inquinamento acustico è stata continua ed efficace.
Il mio e nostro ringraziamento va in particolare a Carabinieri, Vigili Urbani, Croce Rossa e Protezione Civile di Finale Emilia per l’impegno che hanno profuso in queste giornate. Purtroppo, in una manifestazione con così tanta gente, gli episodi di vandalismo gratuito, le risse o qualcuno che dà in escandescenze sono da mettere in conto, anche se va fatto di tutto perché non avvengano”.

Per migliorare ulteriormente su questo fronte, con la collaborazione delle forze dell’ordine e dell’ordine delle Cerchie è già allo studio un protocollo interno, legato ai comportamenti dei partecipanti alla manifestazione, in modo che anche le cerchie stesse si assumano la responsabilità di controllare i propri affiliati e vengano penalizzate nell’ambito del Palio nel caso non lo facciano sufficientemente bene.

“Vorrei comunque evidenziare – conclude Righini – il successo di pubblico e i consensi che ha raccolto la manifestazione nel suo insieme. Il ventennale di Finalestense è stato celebrato in modo adeguato, con un alto livello qualitativo sia per quanto riguarda le proposte e l’impegno delle associazioni finalesi, sia per il lavoro dei gruppi storici e le loro ricostruzioni, sia per gli spettacoli che sono stati proposti nell’arco delle tre giornate”.

Orari estivi degli uffici postali di Ambrogio e Sabbioncello S. Vittore

da: ufficio Comunicazione Comune di Copparo

La direzione di Poste Italiane di Ferrara, rende noto gli orari estivi degli uffici postali del territorio, in particolare la rimodulazione degli orari riguarda gli uffici postali di Ambrogio e Sabbioncello S. Vittore. Per Ambrogio dal 22 al 30 giugno, dal 6 al 31 luglio, dal 10 al 31 agosto e dal 7 al 12 settembre, l’apertura degli uffici sarà nei giorni di martedì – giovedì con orario 8.20-13.45; sabato con orario 8.20-12.45.

Per Sabbioncello S. Vittore dal 6 al 31 luglio, dal 10 al 31 agosto, e dal 7 al 12 settembre l’apertura degli uffici sarà nei giorni di martedì – giovedì con orario 8.20-13.45; sabato con orario 8.20-12.45.

Per entrambi gli uffici il giorno 14 agosto l’ufficio rimarrà aperto con il consueto orario.

Poste Italiane dichiara che assicurerà la più ampia e chiara informazione all’utenza delle variazioni d’agrario e gli uffici postali aperti più vicini al fine di facilitare l’accesso al servizio.

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Nuova Pac: 50 mila ” Domane uniche” arrivate ad Agrea

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

In Emilia-Romagna centrato l’obiettivo della Domanda unica 2015: al 15 giugno protocollate oltre 50 mila richieste. Caselli: un risultato importante in questo avvio della nuova Programmazione. Ancora una volta il sistema regionale delle erogazioni in agricoltura ha funzionato

Sono oltre 50 mila le domande arrivate in Emilia-Romagna per accedere ai pagamenti diretti previsti dalla nuova Pac. Lo annuncia Agrea l’agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura.
Il termine per la presentazione della Domanda unica di Pagamento è scaduto ieri lunedì 15 giugno, un termine che quest’anno assumeva una particolare rilevanza a causa delle novità legate all’avvio della nuova Programmazione comunitaria 2015-2020.
“Esprimo grande soddisfazione per questo risultato importante – ha commentato l’assessore all’agricoltura Simona Caselli – maturato in un contesto nazionale caratterizzato dalle incertezze legate all’avvio della nuova Programmazione. Ancora una volta il sistema regionale delle erogazioni in agricoltura, composta da Agrea, dai Centri di assistenza agricola, oltre che dalla Regione e dalle Province, ha funzionato e saputo esprimere professionalità e capacità operativa nell’interesse delle imprese agricole e dell’intero sistema economico regionale”.
La presentazione della domanda è fondamentale perché in base ad essa ogni agricoltore si vedrà assegnare i nuovi diritti all’aiuto a superficie 2015-2020.
Al 15 giugno risultano dunque protocollate nei sistemi informativi di Agrea più di 50 mila Domande uniche. Ad esse vanno aggiunte le oltre 11 mila domande per il bando sulle indennità compensative rivolto alle aziende di montagna e collina che ha segnato l’avvio del nuovo Psr 2014-2020 e le 9 mila domande delle misure a superficie della precedente programmazione dello Sviluppo Rurale.
Rispetto all’annualità precedente il numero delle domande protocollate ha conosciuto un incremento del 10% . Questo, nonostante le notevoli difficoltà gestionali derivanti dalla necessità di dare attuazione ad una nuova normativa, che ha richiesto l’adeguamento, l’implementazione o la riscrittura delle procedure amministrative ed informatiche.

Aiuti dalla Fondazione E.R. vittime dei reati dopo il tentato omicidio a Ferrara

da: organizzatori

I bambini e la mamma, maltrattati per anni. Lo zio aveva rischiato la vita per aiutarli.
Le vittime ricevono un aiuto dalla Fondazione e.r. per le vittime dei reati

È stato deciso a fine aprile scorso dalla Fondazione emiliano romagnola per le vittime dei reati un aiuto per S.N. e H.I., segnalati dal Sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani.
I ferraresi ricorderanno la loro storia, emersa dolorosamente e in parte quando Alì Nazakat, pachistano, armato di martello e coltello, tentò di uccidere il cognato H.I. vicino alla scuola frequentata dai bambini. È lui la vittima di questo gravissimo episodio, insieme alla cognata S.N. e ai bambini che, per anni, hanno sopportato ogni genere di violenza. Ricostruiamo brevemente la loro storia.
Alì Nazakat si sposa nel paese d’origine con la donna che la famiglia ha scelto per lui e alcuni anni dopo si fa raggiungere da lei e dai loro primi tre figli a Ferrara, dove lui già vive e lavora. Sono anni di violenze fisiche e sessuali, costrizioni, segregazioni.
La signora Nazakat non può uscire di casa senza di lui, né imparare l’italiano. L’uomo le ha anche requisito i documenti.
Le violenze proseguono durante la gravidanza del quarto bambino, concepito in Italia. Nel giugno 2013, picchiata per l’ennesima volta, temendo per la propria incolumità la donna si allontana da casa incinta del quarto figlio, mentre i tre fratelli rimangono provvisoriamente presso il padre. Chiede aiuto al Centro Donna Giustizia, sporge denuncia e viene ospitata dalla sorella, anch’essa residente a Ferrara insieme al marito, H.I., e ai loro bambini.
Con l’aiuto delle Forze dell’Ordine, S. cerca di ricontattare il coniuge per prendere con sé i bambini, ma inutilmente.
Saprà poi che il padre li ha portati in Pakistan senza avvisarla e passerà quasi un anno prima che, sostenuta dal Centro Donna Giustizia e dal Servizio Sociale, lei riesca a recarsi nel paese d’origine per riavere i bambini con sé.
Prima di allora succede di peggio. Il 4.10.13 Alì Nazakat, che ha giurato vendetta alla sorella della moglie e ai suoi familiari colpevoli di averla accolta, si apposta vicino alla scuola dove il cognato, H.I., accompagna la figlia e lo colpisce prima con martellate al cranio, poi con coltellate all’addome. L’uomo sopravvive solo grazie all’immediatezza dei soccorsi.
Alì Nazakat viene arrestato sul fatto, processato per direttissima per tentato omicidio premeditato e condannato a 12 anni di reclusione con successiva espulsione. Prima ancora che il giudice civile determini il risarcimento è inoltre condannato, in sede penale, a versare una provvisionale che la vittima non vedrà mai.
È iniziato nell’aprile scorso il secondo processo a carico del signor Nazakat, quello per maltrattamenti in famiglia, lesioni gravi, violenza sessuale e sottrazione di minori dove le persone offese sono la signora Nazakat e i quattro bambini.
E mentre la giustizia prosegue il suo corso le persone offese portano con sé i loro drammi, le ferite nel corpo e nella mente che influenzeranno per sempre la loro vita.
Per questo la Fondazione emiliano romagnola per le vittime dei reati, nata nell’ottobre 2004 proprio per dare soccorso alle vittime di gravi reati, ha ritenuto di accogliere la richiesta del Sindaco Tagliani e di mettere a disposizione una somma destinata a risarcire in parte il signor H.I. rispetto alle spese sanitarie e alla pausa forzata nel lavoro, e ad aiutare la signora Nazakat nel reperimento di un alloggio più idoneo per sé e per i bambini.

NOTA A MARGINE
Un tavolo lungo un parco, con l’intitolazione ad Andrea Bui la festa raddoppia

È sempre difficile trovare le forze per reagire dopo una disgrazia, e lo è ancora di più se, poco tempo dopo, se ne aggiunge un’altra. Una di queste disgrazie la conosciamo in molti, il terremoto di quei maledetti giorni di tre anni fa; la seconda, dello scorso anno, è la scomparsa di Andrea Bui, cittadino di viale Krasnodar conosciuto da tutti per aver piantato oltre cento piante in circa 20 anni nell’immenso Parco dell’Amicizia.

Un tavolo lungo un parcoE Viale Krasnodar è il quartiere che da queste avversità ha trovato il modo giusto di reagire e mettersi in gioco, nel segno della condivisione e della convivialità: “Un tavolo lungo un parco”, la grande cena dei residenti che dal 2013 si tiene lungo il Parco dell’Amicizia, luogo dei riversamenti in seguito alla scossa del 29 maggio e di quei primi pranzi e ritrovi “forzati” che hanno poi dato l’ispirazione e che oggi sono diventati una vera e propria tradizione.
Di venerdì scorso la terza edizione, un ennesimo successo visto il superamento del numero di partecipanti (toccata quota 400) rispetto all’anno passato, a conferma del trend positivo che ogni anno convince sempre più curiosi o interessati ad uscire dai palazzi della zona e prendere parte alla lunghissima tavolata.
Ma quest’anno i numeri sono passati in secondo piano perché, come anticipato nella scorsa edizione, lo stesso Parco dell’Amicizia è stato ufficialmente intitolato proprio ad Andrea Bui. Le tantissime persone accorse all’evento sono state infatti accolte da alcune nuove targhe poste agli estremi del parco, ognuna delle quali riportante la dedica ad Andrea Bui, ricordato semplicemente come “L’uomo che piantava gli alberi” e “Cittadino volontario”, frasi brevi che meglio non potrebbero sintetizzare le caratteristiche di quest’uomo, scomparso lo scorso anno ma ben presente nel ricordo dei suoi vicini. Un parco che se oggi è così alberato, verde ed accogliente lo si deve anche e soprattutto a lui, come ricordato durante la breve e toccante cerimonia di inaugurazione da Patrizio Fergnani, organizzatore dell’iniziativa, dell’assessore Aldo Modonesi, della moglie di Andrea Bui Mafalda e dal parroco di viale Krasnodar.

Un tavolo lungo un parcoTerminata la cerimonia e impreziositi da questa bellissima novità, i quattrocento residenti hanno poi finalmente potuto aprire teglie di lasagne e bottiglie di vino, tagliare salami, condire immense ciotole di riso freddo e, per non farsi mancare niente, distribuire il cous-cous. La cena è finalmente servita, ognuno ha portato da casa tavoli, sedie e cibo: c’è chi preferisce stare seduto al proprio posto e andare sul sicuro con il proprio, chi assaggia dal tavolo di fianco, chi invece percorre il perimetro dell’intera tavolata alla caccia delle pietanze più gettonate, quelle degli abitanti storici di Krasnodar. Ai lati, schiere infinite di bambini che giocano ad ogni tipo di sport esistente senza mai stancarsi, ragazzi che improvvisano giochi e canti, altri che impugnano la chitarra.
Patrizio Fergani non aveva dubbi e si dice “veramente soddisfatto della giornata, soprattutto perché con la cerimonia dell’intitolazione del parco ad Andrea Bui la festa è stata doppia. Un desiderio nato spontaneo l’anno passato e divenuto realtà in pochissimo tempo. Anche quest’anno – continua – non possiamo che essere entusiasti di questa iniziativa che oramai viaggia da sola e vive di vita propria, ci si organizza tramite la pagina Facebook e la risposta sono tutte queste persone che in armonia si ritrovano qua ogni anno più numerose, felici di riscoprire il vero senso di comunità”.Un tavolo lungo un parco
Lo stesso entusiasmo lo si legge nei volti di alcune signore intente a distribuire i loro piatti migliori. Le saluto, mi invitano a sedermi e in pochi secondi sono circondato da cibo e bibite:“Noi nel nostro palazzo ci troviamo spesso per cenare tutti insieme e non possiamo che essere felici se la cena di tutto il quartiere ha questo successo – mi racconta una di queste – Siamo in tanti ma potremmo essere ancora di più, speriamo che nei prossimi anni si unisca anche chi ora ci guarda dalle finestre”.

E così, tirati fuori anche i dolci e gli amari, la serata prosegue in allegria. Il sole si abbassa, si accendono i lampioni e, all’imbrunire di questo nuvoloso giorno d’inizio estate, il colpo d’occhio è unico… ancora più forte l’emozione di vedere il tutto dal tetto del palazzo per fotografare la tavolata nella sua interezza: un’atmosfera di pace e amicizia, quella vera, che oggi raramente si può trovare.

 

LA SEGNALAZIONE
I luoghi del Delta del Po, escursioni nel Parco con Deltaciclando

In bicicletta nel Parco del Delta del Po con Alberto Lealini, la guida ambientale che ha trasformato una passione in un’impresa al servizio del turismo slow. Ha un’anima verde Deltacliclando, una pagina facebook [vedi] e un sito omonimo [vedi] con cui propone dalla progettazione di itinerari turistici alle escursioni ai ciclo tour personalizzati. L’amore per un paesaggio giocato tra pineta, mare e specchi d’acqua salmastra, dove nidificano differenti specie di uccelli palustri, lo ha convinto a dedicarsi full time a un’attività, che piano piano sta crescendo nell’interesse di chi soggiorna sulla riviera. “Sono sempre di più i turisti incuriositi da un habitat davvero unico come il Delta del Po – racconta – la bicicletta è il miglior veicolo per scoprire angoli del paesaggio irripetibili”. Le biciclette accostate al pontile disteso tra la sponda e il bilancione affacciato sulla valle, dove è stato girato il film “Bambola” di Bigas Luna, raccontano il fascino di una città d’acqua. All’orizzonte la torre campanaria del Duomo illuminata dal sole fa bella mostra di sé, come tutto lo skyline della cittadina. “C’è qualcosa di magico in questo scorcio – dice – Non è questione di campanilismo, ma di realtà, di immagini che gli occhi colgono al volo. Pochi luoghi tra quelli da me esplorati, e sono tanti, sanno muovere un’emozione così forte”. Dalla piazzetta dei Trepponti, simbolo della capitale del Parco, alle saline, dalla Sacca di Scardovari ai set cinematografici, il Parco è immenso. E convive con le contraddizioni di un paesaggio addomesticato dall’uomo, che non si è fatto scrupoli nel cementificarlo soprattutto sulla costa, seminata di troppi palazzoni e villette a schiera. In ogni caso, il recente riconoscimento Unesco di oasi della biosfera a cavallo tra Emilia-Romagna e Veneto, lascia trasparire il pregio di luoghi semiselvaggi tra mare e fiume. Tra canneti e pini. Lealini, che appoggia la campagna di crowdfunding del nostro giornale proprio per l’attenzione riservata all’ambiente, sa che il Parco del Delta del Po è la vera ricchezza di Comacchio. Un dono di tutti e del quale ognuno deve prendersi cura.

Deltaciclando sostiene la campagna di crowdfunding di Ferraraitalia mettendo disposizione alcuni premi: cicloescursioni nel Parco del Delta del Po di una giornata o di mezza giornata [vedi].

LA CITTA’ DELLA CONOSCENZA
Mai più cittadini in ‘parcheggio permanente’

Che piaccia o no la rivoluzione è in corso. Di quelle silenziose, che non amano né farsi sentire né farsi vedere, perché più sono carsiche, meglio raggiungono lo scopo. La rivoluzione è digitale, non analogica come avrebbe potuto farci sospettare la conoscenza che abbiamo della storia. Se sapere è potere, se conoscere è volontà, le tecnologie dell’informazione ci consentono di abitare la conoscenza non più da sudditi ma da cittadini a pieno titolo.
Internet ha ribaltato la piramide della conoscenza, quella tradizionalmente elargita dall’alto verso il basso, ha reso democratica la fruizione dei saperi affrancandoci dai nostri rapporti di dipendenza nei confronti delle istituzioni culturali, dei loro monopoli, dei loro gestori e distributori. Non è più il tempo dei burattinai della cultura che tirano i fili dall’alto dei loro scranni. Essere cittadini della conoscenza significa abbattere tempi, limiti e confini, condividere dati e informazioni con i propri simili nel resto del mondo.
Finalmente possiamo dire “la cultura è mia e me la gestisco io”. Ma non è così facile, perché c’è sempre chi pensa al “management” della conoscenza non in funzione degli individui, del loro essere-bene, della loro felicità ma ad esclusivo beneficio dell’economia e dei suoi mercati. E poi, c’è sempre in agguato dietro l’angolo chi nutre il terrore delle idee quando sono lasciate libere a se stesse.
Saremmo in grado di ripensare il mondo, ma ogni giorno ne siamo ostacolati, perché costantemente minacciati nella nostra sussistenza quotidiana. Così democrazia e libertà sono permanentemente in ostaggio dell’immenso potere economico di multinazionali, banche e tecnocrati che conducono il gioco, imponendo i propri dogmi agli Stati.
È tempo di essere cittadini, dell’etica della cittadinanza che comporta diritti e doveri. Essere cittadini, ma non spettatori. Qui si pone il tema del ruolo della città e come questo debba mutare. Alle nostre città non è più richiesto solo il compito di aiutarci, di tutelare la nostra libertà, di proteggerci, ma anche quello di metterci nelle condizioni di essere protagonisti, di contribuire a renderle città intelligenti, creative, città che apprendono, città di abitazione vera e di vita autentica. La principale ragione per cui esistono le città risiede appunto nella forza che scaturisce dalla collaborazione tra gli individui. Non è più tempo di governare da soli, non vogliamo essere cittadini in ‘parcheggio permanente’. I luoghi di partecipazione non ci sono più, ma la città è nostra, non del sindaco o di qualche congerie di partito, di lista o di movimento.
Il concetto di città che apprende evidenzia la partecipazione di tutti gli agenti della città, il contributo e la collaborazione di tutti, un senso condiviso e agito dello scopo d’essere città insieme. Ciò che un’idea di città abitata in quartieri ha diviso, oggi deve ritrovare la propria unitarietà e ricomposizione nell’idea di città della conoscenza, di città che apprende, di città educativa. Non c’è forse questo bisogno, semmai inespresso, non del tutto ancora consapevole, nel fenomeno delle social street che un po’ ovunque si sta facendo strada? Non evidenziano forse queste iniziative un bisogno di apprendimento continuo a partire dalle esigenze dei cittadini? Sono esperienze che sottolineano l’importanza e l’uso virtuoso dell’accesso alle nuove tecnologie della comunicazione per tutti, come strumenti per acquisire la conoscenza, facilitare l’interazione e l’innovazione.
Ma in tutto questo è il quadro politico ad avvilire la città e i suoi cittadini. La corsa al governo della città nell’interesse di una parte contro l’altra, senza un’idea di città e di cittadinanza che sia dalla parte dei cittadini, del loro ruolo, della loro vita nella città che solo a loro appartiene.
Le città devono ancora apprendere ad essere città e i cittadini ad essere cittadini. Una caratteristica importante delle città che apprendono è una efficace collaborazione tra le parti, a iniziare dai partiti politici locali, dalle istituzioni dello Stato, dai luoghi di apprendimento, dalle università alle scuole, dalle imprese alle aziende. La creazione di comitati e di luoghi in cui tutte le parti sociali siano rappresentate, in cui si concordino le questioni da affrontare e le azioni da realizzare nell’interesse e a beneficio dell’intera comunità locale. Ma se non ci si sente cittadini con gli altri, in solidarietà e partecipazione c’è la frattura, da un lato l’amministrazione, dall’altro il cittadino fai da te, delle ronde, degli egoismi, delle discriminazioni. La città creativa, la cultura della cittadinanza richiedono per tutti nuove competenze che si apprendono insieme a partire dalla responsabilità verso i nostri diritti e doveri di cittadini, a partire da una città che innanzitutto si mette a disposizione di chi la abita.
L’attuale società fondata sulla conoscenza diffusa produce una nuova domanda di valori e di opportunità. Le persone richiedono di acquisire nuove competenze per essere cittadini attivi che non è parola vuota, ma significa porre ognuno nelle condizioni di svolgere un proprio ruolo nella costruzione della città che si abita come ambiente della propria vita. Questo oggi dovrebbe essere il compito di chi è chiamato ad amministrare una città, una città che apprende innanzitutto dal suo capitale umano, di giovani e adulti, che apprende a partire dal promuovere lo sviluppo dei potenziali individuali, dall’interazione con gli altri e con l’ambiente, dalle dinamiche di scambio che si istituiscono tra le persone, perché la città reale è fatta di carne e non di calcestruzzo.
In questo senso la città della conoscenza e concetti simili acquisiscono importanza per la formazione del capitale culturale di ogni cittadino. È quindi essenziale lavorare ogni giorno per intessere l’alleanza tra la città della conoscenza e i suoi cittadini. Città della conoscenza e competenze del cittadino richiedono di essere costantemente associate, perché strettamente intrecciate, non disgiungibili, al centro ci stanno l’apprendimento della città, la creatività della città, l’intelligenza della città. Altri discorsi non servono al nostro benessere, al rispetto reciproco, all’accettazione della diversità, alla collaborazione, all’intreccio e allo sviluppo di relazioni significative per i cittadini e per la città.

IMMAGINARIO
Serra con ciclamini.
La foto di oggi…

Una serra con ciclamini. E’ il simbolo della vita che ritorna, di una nuova primavera e della voglia di tornare allegri, vivaci, sereni. E’ lo spirito che invade la Germania dopo il processo di Norimberga e la fine del nazismo. “Serra con ciclamini” è infatti il titolo del libro di Rebecca West (Skira edizioni), che presenteranno oggi il giornalista Marco Contini e lo storico della letteratura Gianni Venturi. Alle 18 nella sala dell’oratorio di San Crispino, Libraccio Ibs, piazza Trento Trieste a Ferrara [vedi].

OGGI – IMMAGINARIO EVENTI

Ogni giorno immagini rappresentative di Ferrara in tutti i suoi molteplici aspetti, in tutte le sue varie sfaccettature. Foto o video di vita quotidiana, di ordinaria e straordinaria umanità, che raccontano la città, i suoi abitanti, le sue vicende, il paesaggio, la natura…

[clic sulla foto per ingrandirla]

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Serra con ciclamini

GERMOGLI
Bambini
L’aforisma di oggi

Giornata mondiale del bambino africano, perché torni a essere al centro del paradiso.

bambini
Bambini africani

Tre cose ci sono rimaste del paradiso: le stelle, i fiori e i bambini.
(Dante Alighieri)

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la giornata…

ACCORDI
Grease.
Il brano di oggi…

Ogni giorno un brano intonato a ciò che la giornata prospetta…

(per ascoltarlo cliccare sul titolo)

Olivia Newton-John – Hopelessly Devoted to You

Il 16 giugno del 1978 usciva nelle sale cinematografiche statunitensi Grease, film di Randal Kleiser tratto dall’omonimo musical Jim Jacobs e Warren Casey. A tutti gli effetti un evergreen del cinema e della musica grazie anche alla sua famosissima colonna sonora rimasta nelle classifiche mondiali per un decennio, Grease fu la conferma di due grandi attori sull’onda del successo come John Travolta e Olivia Newton-John. La canzone Hopelessly Devoted to You, cantata da quest’ultima e firmata dal musicista Farrar (come buona parte della soundtrack), fu candidata anche agli Oscar 1979 come miglior canzone originale.