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Giorno: 6 Luglio 2015

Arena la Romana: domani, martedì 7 luglio in programmazione il film di Éric Toledano e Olivier Nakache “Samba”

da: organizzatori

Ancora una volta insieme i registi e il protagonista del blockbuster francese “Quasi Amici” per raccontare l’immigrazione con commovente ironia. Un incontro fra due mondi, quello di Samba (Omar Sy), senegalese clandestino che vive in Francia da 10 anni e colleziona lavoretti per sopravvivere, e quello di Alice (Charlotte Gainsbourg), una dirigente d’azienda che dopo un crollo psico-fisico da stress decide di cambiare vita. Lui tenta tutte le strade per la regolarizzazione, mentre lei cerca di ricostruire se stessa attraverso il volontariato in un’associazione. Entrambi stanno provando ad uscire dal loro inferno personale fino a quando, un giorno, i loro destini si incrociano in una storia che, fra umorismo ed emozione, potrebbe aprire un varco verso la felicità. E se la vita avesse più fantasia di loro?

L’arena è organizzata dall’Associazione Ferrara sotto le stelle con Arci Ferrara, con il Patrocinio del Comune di Ferrara e dell’Università di Ferrara.
Quest’anno al Parco sarà possibile acquistare abbonamenti da 10 ingressi che avranno validità per tutta la durata della manifestazione.
ABBONAMENTO 10 INGRESSI – 50 €
ABBONAMENTO 10 INGRESSI, SOCI ARCI – 35 €
INGRESSO: INTERO 6 €; RIDOTTO 4,50 € (Soci Arci, studenti Università di Ferrara e possessori della fidelity card – Gelateria La Romana).
Inizio proiezioni ore 21.30. Apertura Parco Pareschi (c.so Giovecca, 148) ore 21.00
In caso di maltempo le proiezioni si svolgeranno presso la Sala Boldini, via Previati 18. Per informazioni: Arci: 0532.241419, Arena Estiva: 320.3570689, Sala Boldini: 0532.247050.
Per il programma completo della manifestazione: www.cinemaboldini.it

Piace ai ferraresi il Rifiutologo di Hera: a Ferrara 100 segnalazioni sui rifiuti nei primi quattro mesi di funzionamento

da: ufficio stampa Hera

La funzione di foto-segnalazione di rifiuti abbandonati è possibile per oltre 1,8 milioni di cittadini in 48 comuni. E con l’aggiornamento è possibile anche alla lettura di 400 mila codici a barre, per sapere sempre dove buttare i prodotti della grande distribuzione

Da marzo, a Ferrara, non ci sono più scuse per non contribuire in modo corretto alla raccolta differenziata: con l’app del Rifiutologo di Hera, attivo in 48 comuni, con circa 66 mila download all’attivo, si possono segnalare, in modo semplice e immediato con smartphone o tablet, eventuali rifiuti abbandonati e “leggere” i codici a barre di 400 mila prodotti per sapere subito dove buttarli.
Il Rifiutologo, dunque, diventa sempre di più uno strumento da “smart city”, a disposizione di oltre 1,8 milioni di cittadini.

Segnalazioni anti-degrado
Da marzo con l’app del Rifiutologo i cittadini possono contribuire a prendersi cura della città, trasformandosi in 007 del decoro urbano. L’app, infatti, permette di inviare foto anonime ma georeferenziate (quindi con le coordinate geografiche) per segnalare eventuali rifiuti abbandonati, cassonetti troppo pieni o danneggiati. Un sistema che permette ai servizi ambientali di Hera di intervenire in modo tempestivo per porre rimedio a situazioni particolarmente critiche, puntando ad offrire sempre un servizio di qualità a salvaguardia del decoro degli spazi urbani.

Questa funzione era già attiva anche in altre città e ad oggi le foto totali arrivate a Hera sono state oltre 7.640 (100 a Ferrara dove il servizio è partito lo scorso marzo).

La prima app che legge i codici a barre (e dice come riciclare)
Il nuovo Rifiutologo di Hera diventa è anche la prima app gratuita in Italia capace di riconoscere i principali prodotti della grande distribuzione tramite il codice a barre, indicando come differenziarli e in che cassonetto metterli al momento di buttarli. Così non si potrà più sbagliare: scansionando il codice a barre di un cartone di latte o di un vasetto di marmellata con la fotocamera del cellulare, tramite il Rifiutologo l’utente avrà subito, in tempo reale, l’informazione relativa alle modalità di smaltimento in base al comune del territorio gestito da Hera in cui risiede.

Un archivio di 400 mila prodotti, migliorabile grazie agli utenti
Ad oggi l’app della multiutility si avvale di un archivio di circa 400 mila codici a barre relativi ai prodotti più diffusi a livello nazionale. Il database di codici a barre è stato messo a punto dalla start up bolognese Giunko, che ha reso disponibile la lettura tramite l’app del Rifiutologo da smartphone e tablet. Se un codice non viene riconosciuto, il cittadino può segnalarlo tramite l’app: Hera provvederà a inserire il prodotto nel sistema e, con questo meccanismo di “crowdsourcing” (cioè col contributo degli utenti stessi) il servizio verrà migliorato continuamente. Si tratta dello stesso sistema con cui il Rifiutologo si è arricchito dal 2011 fino a contare oltre 1.500 voci (partendo da 140), attraverso il quale si potrà sempre continuare a reperire in modo semplice e immediato informazioni dettagliate su come riciclare ogni scarto che capiterà tra le mani. E sapere, ad esempio, che un cotton fioc va nell’indifferenziato o che la lampadina a risparmio energetico può essere recuperata.
Tutte le info si trovano su www.ilrifiutologo.it.

Aggiornamento continuo e modalità di raccolta per ogni comune

Con la nuova versione del Rifiutologo l’utente può contare su un database in progressivo aggiornamento, che segue l’evolversi dei servizi forniti e si arricchisce anche grazie alle segnalazioni dei cittadini, a beneficio di tutta la comunità. A ogni apertura, infatti, l’app si aggiorna automaticamente con le nuove informazioni in arrivo dal database centrale di Hera.
Il nuovo Rifiutologo, infine, offre informazioni sulle modalità di raccolta specifiche per ogni comune servito dal gruppo Hera, per esempio porta a porta o cassonetti stradali divisi per colore, insieme agli indirizzi delle stazioni ecologiche e i materiali che queste possono ricevere.

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Pesca, prosegue il confronto su delocalizzazione delle produzioni di vongole Posta in arrivo x

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

L’assessore regionale all’Agricoltura Caselli rispondendo a Fabbri (Ln). “Nessun posto a rischio. Il confronto con associazioni di categorie e i produttori è stato costante in questi mesi. A breve il provvedimento della Giunta che definirà le procedure e tempi così come concordati con le parti”

«Nessun posto di lavoro sarà messo a rischio. Sono in fase molto avanzata la concertazione e il confronto con gli interessati sul progetto di delocalizzazione delle produzioni di vongole per le aree a rischio di scarsa produttività della Sacca di Goro». Così l’assessore regionale all’Agricoltura Simona Caselli al capogruppo della Lega Nord in Assemblea legislativa Alan Fabbri che sollecitava la Regione a convocare le parti interessate dal percorso avviato.
«Il progetto di delocalizzazione rispetterà le esigenze dei produttori e consentirà i tempi necessari per organizzarsi. E questo lo sanno bene sia le associazioni di categoria sia i produttori con i quali il confronto, aperto e costruttivo, è in corso da tempo. A breve, nell’apposito ‘Tavolo blu della pesca’ già programmato, sarà portato il provvedimento definitivo prima dell’approvazione formale con una delibera della Giunta regionale» ha aggiunto l’assessore Caselli.

Magie d’estate all’agriturismo Lama di Vallerosa a sostegno dell’ADO

da: organizzatori

Appuntamento il 9 luglio per una rappresentazione teatrale dialettale

“La Tosca a New York…U Dio Mama” è questo il titolo dello spettacolo teatrale che andrà in scena la sera di giovedì 9 luglio nella splendida cornice dell’Agriturismo Lama di Valle Rosa a San Martino.

Una commedia brillante in due atti, di Franca Facchini e Paola Finessi, che saprà sorprendere il pubblico attraverso una divertente rivisitazione dell’opera teatrale di Puccini e che vedrà sul palco gli attori della compagnia di Copparo “Insieme per caso”

“La tosca a New York” è un vero e proprio spettacolo dove la recitazione incontra il ballo, il canto e, naturalmente, la comicità propria del teatro dialettale.

L’inizio della rappresentazione è fissato alle ore 21.00, e il biglietto di ingresso sarà di € 8,00, ma per gli amanti della buona cucina, vi sarà la possibilità di acquistare un pacchetto che comprende spettacolo e buffet al costo di € 20.00. Il ricavato dell’iniziativa sarà poi devoluto in favore della Fondazione ADO a sostegno del Progetto Casa del Sollievo, una residenza sanitaria per pazienti con patologie neurologiche quali la sclerosi multipla e la sclerosi laterale amiotrofica.

“Questo spettacolo è inserito all’interno di un calendario di eventi ideato da Agriturist Emilia Romagna e denominato “Country Events” che per i sei mesi dell’Expo vuole guidare turisti e curiosi attraverso un percorso fatto di gusti, sapori e profumi di questa splendida regione” afferma Paola Pedroni, titolare dell’agriturismo e Presidente di Agriturist Emilia Romagna.

Appuntamento, dunque, a giovedì per un evento che alla magia del teatro e alla suggestione delle notti estive, ha affiancato uno scopo benefico.

(in foto: Paola Pedroni)

Risultati delle elezioni dell’Associazione Stampa Ferrara

da: organizzatori

Si sono svolte nelle giornate di giovedì 2 e venerdì 3 luglio le elezioni per il rinnovo del Consiglio direttivo dell’Associazione Stampa Ferrara.

Sono risultati eletti, tra i professionali, Silvia Giatti (Telestense), Alessandro Zangara (Ufficio stampa Comune di Ferrara), Claudia Fortini (il Resto del Carlino), Riccardo Forni (ufficio stampa Ausl) e Silvia Siano (free lance).

Tra i collaboratori sono risultati eletti: Federica Achilli (free lance), Gino Perin (ufficio stampa Uaipre) e Paolo Micalizzi (free lance).

Nei prossimi giorni il nuovo Consiglio direttivo si riunirà per eleggere il Presidente e le altre cariche.

CIA Ferrara: “latte in polvere? No, grazie”

da: ufficio stampa Confederazione italiana agricoltori di Ferrara

Dall’Unione Europea arriva una direttiva che consente di produrre formaggi senza latte o con latte in polvere. Cia Ferrara e il mondo agricolo dicono no.

Un coro unanime di no che parte dal ministro Martina e coinvolge associazioni di categoria e produttori, in particolare quelli del settore lattiero-caseario, alla possibilità di produrre formaggi senza latte o con derivati del latte anche in Italia.
La Commissione Europea ha aperto, infatti, una procedura d’infrazione – con una lettera di “messa in mora” – nei confronti del nostro paese che vieta, dal 1974, la produzione di formaggi che non abbiano come principale ingrediente il latte.
L’Ue sostiene che con tale divieto l’Italia violi “la libera circolazione delle merci” e quindi la legge italiana dovrebbe essere modificata per consentire la produzione di formaggi con prodotti derivati come il latte in polvere, latte vaccino che subisce processi industriali di disidratazione e che ha l’indubbio vantaggio di poter essere conservato a lungo e di essere più economico.
«L’allevamento e la produzione di latte finalizzato alla trasformazione – spiega Stefano Calderoni, presidente provinciale di Cia Ferrara – non riveste sul nostro territorio la medesima importanza rispetto alle altre province emiliane, ma associazione riteniamo non si possa rimanere in silenzio di fronte a una tale decisione della Commissione Europea. Oggi viene messa in discussione la qualità dei formaggi italiani, domani potrebbe toccare ad altri prodotti dell’agroalimentare.
Si tratta peraltro di una scelta, proprio nell’anno di Expo, che sembra andare in una direzione completamente diversa rispetto all’esigenza di migliorare sempre più la qualità e salubrità dei prodotti agricoli, attraverso produzione sostenibile e rispetto dell’ecosistema.
E’ vero che la modifica della norma – che, come fa sapere anche il ministro Martina, non è automatica – non riguarda le produzioni DOP che continueranno ad essere prodotte attraverso i Disciplinari. E’ altrettanto vero che l’Ue non imporrà all’Italia di produrre formaggi senza latte ma chiede di dare ai produttori tale possibilità. Pensiamo però alle molte aziende che producono prodotti caseari, anche biologici, puntando sulla filiera corta e garantendo la provenienza del prodotto.
Queste aziende immettono sul mercato prodotti di alta qualità a un determinato prezzo e non potranno mai competere con quelle aziende che potranno scegliere, autorizzate dalla legge, di utilizzare derivati del latte di provenienza incerta e acquistati a basso costo.
L’utilizzo del latte in polvere e concentrato è, inoltre, una scelta ad alto impatto ambientale: prima bisogna trasformare il latte fresco in latte in polvere consumando energia, poi trasportarlo nelle aziende casearie e reidratarlo con acqua, un altro bene molto prezioso.
Come rappresentante delle aziende del mondo agricolo Cia Ferrara non ha solo una responsabilità nei confronti di chi produce ma anche di chi consuma i prodotti che arrivano, freschi o lavorati, sulle tavole.
Non possiamo dunque voltarci dall’altra parte nei confronti di un’indicazione europea che sembra voler scuotere le fondamenta della produzione casearia e abbassare gli standard qualitativi, non garantendo più le aziende e i consumatori.»

3 luglio: taglio del nastro della Tavola Rotonda 2015

da: ufficio stampa Ente Palio città di Ferrara

Si è aperta con il classico taglio del nastro l’edizione 2015 de “La Tavola Rotonda – Il Banchetto dei Cavalieri”, organizzata e promossa dal Borgo San Giovanni. L’assessore al Palio Aldo Modonesi, il pres. dell’ Ente Palio Alessandro Fortini e il pres. della Contrada Gian Paolo Chiodi hanno ufficialmente aperto la manifestazione che si protrarrà fino al 19 luglio.
Presso l’area appositamente attrezzata di via Pomposa – angolo via Pontegradella – la Contrada rosso-blu propone spettacoli, gastronomia, il torneo di beach volley fra Contrade del Palio e uno spazio organizzato speciale, tutto a misura di bambini.
“Sappiamo quanto sia importante per le famiglie avere la possibilità di usufruire di iniziative pensate per tutti, grandi e piccini. – ha spiegato Linda, una delle animatrici dello spazio bimbi – Per questo abbiamo preparato un’area gonfiabili, uno spazio per la babydance e i giochi, il truccabimbi e il teatro per i più piccini. Mamme e papà possono godere di una serata in compagnia sicuri che i bambini si divertiranno almeno quanto loro”.
Per appagare anche … il palato, ogni sera dalle 19.00 apre lo spazio gastronomia (con prodotti tipici locali, frittura di pesce e menù di anguilla).

Nella riviera ferrarese, la Notte Rosa di Comacchio si conferma il migliore capodanno estivo degli ultimi anni

da: organizzatori

Si è conclusa con il mega concerto dei Moka Club, la Notte Rosa di Comacchio, edizione 2015. Un evento che ha visto in due serate un numero inaspettato di persone. Persone che hanno cantato i maggiori successi di Chiara durante la prima serata, persone che hanno ballato i più famosi pezzi dance del repertorio internazionale interpretati Moka Club durante la seconda serata.
Due mondi paralleli, quello melodico di Chiara e quello meravigliosamente irrefrenabile dei Moka Club, che hanno coinvolto al massimo il pubblico presente.
A rendere il tutto ancora più spettacolare ci sono stati i fuochi d’artificio della ditta Scarpato che hanno fatto di Comacchio la località che per prima ha inaugurato la Notte Rosa della riviera romagnola.
Soddisfatto il pubblico accorso al Lido degli Scacchi, soddisfatte le autorità locali che hanno creduto nel progetto, soddisfatto Andrea Masoni, organizzatore dell’evento, che ha messo la sua professionalità e la sua produzione al servizio del Comune di Comacchio.
Il Sagano, località in cui si è svolta la notte Rosa, si conferma l’arena prediletta per l’organizzazione degli eventi dei lidi comacchiesi.

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Ricerca & innovazione, 66 milioni messi a disposizione dalla Regione per imprese e laboratori

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Circa 31 milioni di euro per il bando dedicato alle imprese e oltre 35 per il bando dei laboratori di ricerca della Rete Alta Tecnologia. Le domande al via tra agosto e settembre. Il presidente Bonaccini: “Pronti ad utilizzare le risorse europee”

Oltre 66 milioni di euro per sostenere progetti di ricerca e sviluppo realizzati dalle imprese e per la ricerca industriale dell’Emilia-Romagna. Due bandi del POR FESR 2014-2020, presentati questa mattina in conferenza stampa dal presidente della Regione Stefano Bonaccini e dall’assessore regionale alle Attività produttive Palma Costi, danno il via ad una nuova fase delle politiche regionali per la ricerca e l’innovazione.
I progetti saranno finalizzati a rafforzare gli ambiti industriali strategici indicati dalla Regione, identificati nella Strategia Regionale di Specializzazione intelligente, richiesta dalla Commissione Europea come condizione necessaria per le politiche per la ricerca, e approvata dall’Assemblea Legislativa lo scorso anno.
“Siamo riusciti, a pochi mesi dall’insediamento e primi in Italia, ad ottenere il via libera a tutti i 2 miliardi e mezzo dei fondi europei al 2020 e ad approvare già prima dell’estate diversi bandi che mettono a disposizione delle imprese e del mondo del lavoro decine di milioni di euro – ha detto il presidente Bonaccini – Era la scommessa che avevamo in mente e che stiamo vincendo. In questa regione abbiamo prodotti di una tale qualità che l’export vola – ha continuato – Questo ci fa dire che bisogna continuare ad investire in innovazione e in ricerca e che dobbiamo mettere a disposizione risorse per le aziende che vogliono farlo. L’Emilia-Romagna può trainare la crescita del Paese, quest’anno seppur timidamente l’Italia uscirà dalla recessione, e noi abbiamo l’opportunità di essere locomotiva di questa crescita”.
“La ricerca per noi è fondamentale per riuscire a competere in un mercato globale sempre più complesso – ha spiegato l’assessore Costi – Le nostre aziende devono continuare a produrre nuovi prodotti, nuovi processi e nuovi servizi, e per farlo crediamo sia necessaria la ricerca industriale ed è importante che le imprese, soprattutto le più strutturate, abbiamo al loro interno ricercatori assunti a tempo indeterminato per svolgere queste attività. Il punto chiave è quello di puntare a risultati concreti di valenza industriale attraverso una collaborazione ancora più stretta tra laboratori ed imprese”.

Progetti ricerca e sviluppo realizzati dalle imprese

Nel primo bando (31 milioni di euro) verranno pertanto sostenuti progetti di ricerca e sviluppo realizzati dalle imprese (di ogni dimensione) con l’obiettivo di giungere a prototipi/dimostratori in fase precompetitiva, ma che identifichino chiaramente le prospettive di mercato e/o il percorso di industrializzazione.
I progetti potranno essere presentati, attraverso una apposita piattaforma online accessibile dal 2 settembre fino al 30 ottobre 2015.
Sono previste due tipologie di progetti. La prima per progetti a partire da 250 mila euro e con contributo massimo di 300 mila euro.
La seconda per progetti a partire da 750 mila Euro di spesa e un contributo massimo di 900 mila euro. Le soglie di spesa minima sono dimezzate per le imprese appartenenti al sistema delle industrie culturali e creative.
I contributi regionali saranno del 45% per le spese in ricerca e del 20% per le spese in sviluppo.
Tassi che potranno divenire rispettivamente del 50% e 25% nel caso di incremento della base occupazionale complessiva dell’impresa. Solo per le PMI, potranno inoltre salire al 60% e 35% nel caso vi siano assunzioni di ricercatori.
Le grandi imprese sono obbligate ad assumere ricercatori, ma non potranno ricevere premialità. Sarà obbligatoria la collaborazione con centri di ricerca, prioritariamente, con quelli della Rete Regionale dell’Alta Tecnologia.

Bando laboratori ricerca della Rete Alta Tecnologia
Il secondo bando (circa 35 milioni di euro) si rivolge al mondo della ricerca industriale dell’Emilia-Romagna, cioè ai laboratori della Rete Alta Tecnologia. I progetti potranno essere presentati, attraverso una apposita piattaforma online accessibile dal 4 agosto fino al 30 settembre 2015.
I laboratori dovranno presentare progetti di ricerca con elevato contenuto tecnologico e scientifico, completare la verifica delle tecnologie in laboratorio, realizzare alcuni primi percorsi di avvicinamento a risultati di valenza industriale in collaborazione con imprese chiaramente individuate.
Ricercatori del laboratorio e ricercatori delle imprese lavoreranno pertanto insieme per alcune fasi del progetto. Si tratta di progetti in partenariato. Dovranno esserci almeno due laboratori e una struttura di trasferimento tecnologico, e comunque non più di 5 soggetti.
Le imprese coinvolte non saranno considerate in questo numero.
Esse non riceveranno contributi, ma potranno godere della parte dei risultati che contribuiscono a realizzare. I progetti potranno ricevere un contributo massimo di 1 milione di euro.
Gli organismi di ricerca aderenti al partenariato riceveranno contributi pari al 70% delle spese sostenute.
Inoltre questi progetti saranno anche il punto di partenza per la nascita di associazioni a carattere tematico finalizzate ad aggregare il sistema della ricerca e le imprese intorno agli ambiti di maggiore interesse tecnologico e industriale della Regione, identificati nella Strategia Regionale di Specializzazione Intelligente.

Nuovo impianto solare termico a Villa Selva di Forlì, la Regione continua ad investire sull’energia pulita

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

L’impianto finanziato con oltre 1.3 milioni di euro dalla Regione. Bonaccini: “Vogliamo raggiungere e superare nel 2020 gli obiettivi europei”

Più spazio alle energie rinnovabili, anche al servizio del mondo produttivo. E la Regione Emilia-Romagna ci crede, e partecipa alla realizzazione del nuovo impianto solare termico a servizio di un insediamento di imprese presso ‘Villa Selva’ a Forlì con un contributo (risorse Por Fesr 2007/2013) pari a un milione e 342 mila euro, a fronte di un investimento complessivo pari a 3 milioni di euro.
La piattaforma energetica folivese, progettata per sostituire i combustibili fossili con energie rinnovabili, è composta da un concentratore solare e da un campo solare fotovoltaico.
All’inaugurazione del nuovo impianto, avvenuta oggi, è intervenuto il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini.
«L’Emilia-Romagna – ha sottolineato il presidente – punta a raggiungere e superare nel 2020 gli obiettivi della strategia europea, assicurando piena partecipazione a cittadini ed imprese nella costruzione di una economia in grado di risparmiare energia”
“La nuova stagione delle politiche energetiche per lo sviluppo della low carbon economy – ha aggiunto Bonaccini – attraverso un percorso attivo e partecipato della società regionale, verrà definita nel nuovo piano energetico regionale costruito insieme ai sindaci impegnati a realizzare le azioni previste dall’Iniziativa comunitaria ‘Patto dei Sindaci’, alle parti sociali impegnate anche a livello nazionale negli Stati generali della Green economy, alle Università e Centri di ricerca della rete alta tecnologia».

Interventi della Regione su energia nel Pr Fesr 2014-2020
Gli interventi sull’energia sono contenuti nell’Asse IV dedicato alla “Low Carbon Economy” e sono suddivise in tre livelli: azione rivolta alle imprese (risorse per 40 milioni di euro), azione rivolta al settore dell’edilizia pubblica (risorse per 37 Milioni di euro) e azione rivolta alla mobilità sostenibile (risorse per 27 milioni di euro).
Parallelamente alle azioni del POR prosegue la collaborazione con i Comuni ed ANCI regionale per la realizzazione dei PAES (Piani d’Azione per l’Energia Sostenibile) portando a conclusione i vari programmi e progetti di riqualificazione energetica avviati negli anni passati con i bandi rivolti agli Enti locali.

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Cinema, primi due bandi per le produzioni: 1.160 mila euro per il 2015

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Cinematografia e audiovisivo, parte il supporto per opere realizzate da imprese emiliano-romagnole, nazionali e internazionali

Il sostegno della Regione Emilia-Romagna al cinema e all’audiovisivo entra nel vivo con il varo dei primi due bandi per opere realizzate da imprese emiliano-romagnole, ma anche nazionali e internazionali.
Un riconoscimento della produzione filmica quale fattore strategico per lo sviluppo economico, culturale e turistico, in grado di generare ricadute economiche interne, stimolare la crescita occupazionale e valorizzare il territorio coinvolto in termini di flussi turistici. A tali fini, la Regione Emilia-Romagna sostiene la realizzazione e la diffusione di opere culturali attraverso l’istituzione di un fondo regionale con l’obiettivo di accrescere, consolidare e valorizzare l’intera filiera audiovisiva regionale.

“Siamo finalmente giunti a una tappa importante di un lungo percorso iniziato con la Legge sul cinema”, ha commentato stamattina l’assessore regionale alla Cultura, Massimo Mezzetti, illustrando i bandi definiti “di rodaggio, in attesa di poter decollare a pieno nel febbraio 2017, presentando i successivi al Festival cinematografico di Berlino”.
“Quest’anno abbiamo agito con risorse regionali – ha specificato l’assessore -, il prossimo dispiegheremo tutte le nostre possibilità con risorse derivate da fondi europei destinati ai settori del turismo, delle attività produttive e della formazione, per mettere così in pratica una legge che affronta l’intera filiera produttiva legata alle produzioni cinematografiche e audiovisive”.

Primo bando: imprese nazionali e internazionali
La dotazione finanziaria per questo bando è di 760.000 euro, la scadenza il 26 agosto 2015. Il bando si rivolge a imprese nazionali e internazionali che svolgano attività primaria di produzione audiovisiva, cinematografica e televisiva.

Progetti ammissibili: opere che prevedano almeno 6 giorni di lavorazione in Emilia-Romagna e i cui costi siano sostenuti almeno per il 30% sul territorio (50% per opere realizzate in animazione o con materiali di archivio):
– lungometraggi (minimo 75 minuti);
– film per la tv (minimo 75 minuti);
– serie per la tv – anche singoli episodi (minimo 100 minuti);
– documentari/docu-fiction;
– serie web (minimo 50 minuti).

L’agevolazione, consistente in un contributo a fondo perduto, è determinata sulla base delle spese ammissibili nella seguente misura:
– 25% per i lungometraggi, fino ad un massimo di 150.000 euro;
– 20% per i film e le serie televisive, fino ad un massimo di 150.000 euro;
– 30% per i documentari/docu-fiction, fino ad un massimo di 70.000 euro;
– 35% per le serie web, fino ad un massimo di 25.000 euro.

E’ richiesta una copertura finanziaria iniziale del budget pari al 50% per lungometraggi, film e serie tv e 30% per documentari/docu-fiction e serie web.

Secondo bando: imprese con sede in Emilia-Romagna
La dotazione finanziaria per questo bando è di 400.000 euro, la scadenza il 26 agosto 2015. Il bando si rivolge a imprese con sede in Emilia-Romagna che svolgano attività primaria di produzione audiovisiva, cinematografica e televisiva.

Progetti ammissibili: opere i cui costi siano sostenuti almeno per il 30% sul territorio (50% per opere realizzate in animazione o con materiali di archivio):
– lungometraggi (minimo 75 minuti);
– film per la tv (minimo 75 minuti);
– serie per la tv – anche singoli episodi (minimo 100 minuti);
– documentari/docu-fiction;
– serie web (minimo 50 minuti);
– cortometraggi (massimo 30 minuti).

L’inizio delle attività sul territorio regionale dovrà avvenire entro il 30 aprile 2016.

L’agevolazione, consistente in un contributo a fondo perduto, è determinata sulla base delle spese ammissibili nella seguente misura:
– 25% per i lungometraggi, fino ad un massimo di 150.000 euro;
– 20% per i film e le serie televisive, fino ad un massimo di 150.000 euro;
– 30% per i documentari/docu-fiction, fino ad un massimo di 70.000 euro;
– 35% per i cortometraggi e le serie web, fino ad un massimo di 25.000 euro.

Testi dei bandi e modulistica nella pagina web dedicata

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Polizia provinciale, valorizzare le competenze e preservare ruolo e funzioni degli operatori

da: ufficio stampa Partito Democratico Ferrara

Il PD esprime preoccupazione per il destino della Polizia Provinciale

Il Partito Democratico di Ferrara in relazione al Decreto Legge sugli Enti Locali , dichiara che le funzioni e le mansioni dei Lavoratori della Polizia Provinciale non devono essere disperse. Infatti, in una realtà come la nostra c’è l’assoluta necessità di concentrare i servizi di Polizia sull’ambiente, e sul suo rispetto, con particolare attenzione alla prevenzione. Il Decreto legge prevede il transito dei Lavoratori della Polizia Provinciale nel ruolo dei Comuni / Città Metropolitane per lo svolgimento delle funzioni di Polizia Municipale fino al loro completo riassorbimento. Questo di fatto decreterebbe la cessazione dei compiti e delle funzioni a loro assegnati, tanto da sopprimerne la specificità del ruolo.

La Polizia Provinciale da decenni è impiegata nella vigilanza ittico-venatoria, nella sorveglianza del ciclo dei rifiuti, degli scarichi idrici nelle acque pubbliche, nella gestione faunistica nonché della sorveglianza della rete stradale delle province. Con il transito di questi Lavoratori presso gli enti locali, quasi certamente verrebbe dispersa la loro professionalità in altri ruoli ed si arriverebbe all’annullamento dei controlli specifici in cui sono attualmente impiegati.

Il Partito Democratico di Ferrara, si associa all’appello della Provincia di Ferrara e delle associazioni ambientaliste, inoltre si è attivato attraverso i propri contatti istituzionali ed i propri rappresentanti regionali e in Parlamento per porre rimedio a tale situazione; auspicando una soluzione normativa che possa valorizzare le competenze preservando ruolo e funzioni degli operatori della Polizia provinciale.

Caldo: con bollino rosso ad Expo scatta il soccorso frutta

da: ufficio stampa Coldiretti Emilia-Romagna

Centinaia di chilogrammi di pesche e nettarine dell’Emilia Romagna

La frutta dell’Emilia Romana è arrivata in soccorso dei visitatori di Expo. In una Milano contrassegnata sul sito del ministero della Salute con il bollino rosso per le ondate di calore, i giovani agricoltori di Coldiretti hanno dato il via in Expo alla distribuzione di centinaia di chilogrammi di pesche e nettarine messe a disposizione da Coldiretti Emilia Romagna per sostenere le categoria più esposte ai colpi di calore, come i bambini e gli anziani.

Davanti al Padiglione della Coldiretti “No Farmers No Party” all’inizio del Cardo sud, ma anche all’incrocio tra il Decumano ed il Cardo i giovani di Coldiretti hanno deciso di mobilitarsi nelle ore più calde della mattina e del pomeriggio per offrire sollievo dalla calura, ma anche per indicare alle categorie più deboli come difendersi dall’ondata di afa africana.
Una occasione per ricordare le proprietà della frutta Made in Italy che proprio in questa stagione offre la maggiore varietà e possibilità di scelta.
Per combattere il grande caldo – ricorda Coldiretti – occorrono prima di tutto alcune regole di buon senso come ridurre al minimo le esposizioni ai raggi solari, specie nelle ore centrali della giornata, vestirsi con abiti leggeri chiari di cotone o in altre fibre naturali, stare in luoghi ombreggiati, ma soprattutto difendersi con un’alimentazione con acqua e cibi rinfrescanti come frutta e verdura di stagione, ricche di potassio, calcio e ferro, indispensabili per rinvigorire l’organismo e reintegrare acqua e sali minerali persi con l’eccessiva sudorazione.

S. Venanzio di Galliera, Venerdì 10 Luglio 2015: “Stop omofobia!”

da: organizzatori

Alle 20,30 presso il Palazzo Comunale di San Venanzio di Galliera, P.zza Eroi della Libertà

Il 10 Luglio 2015 il Comune di Galliera in collaborazione con la Biblioteca Comunale Giovanna Zangrandi, organizza l’evento STOP OMOFOBIA!
È un convegno che vuole analizzare temi di grande attualità quali l’omofobia, la bifobia e la
transfobia e sensibilizzare la cittadinanza sui diritti civili legati a queste problematiche.
L’incontro vedrà la partecipazione di prestigiosi relatori che affronteranno queste tematiche:

l’Avv. Luca Morassutto;
Sergio Lo Giudice, Senatore e Componente della Commissione Giustizia Senato; Vincenzo Branà,
Presidente Arcigay Cassero.
Saranno presenti il Sindaco Anna Teresa Vergnana e l’Assessore alla cultura e pari opportunità
Federico Piva.
Il Gruppo di lettura della Biblioteca contribuirà all’evento con letture sul tema che saranno
accompagnate dalla musica di Stefano Fortini.
L’evento è un momento di grande spessore culturale sia per gli argomenti trattati sia per la levatura
dei relatori e i contributi artistici.

Coldiretti, allevatori emiliani a Roma contro il falso formaggio

da: ufficio stampa Coldiretti Emilia-Romagna

Coldiretti: no al formaggio senza latte. Dall’Emilia-Romagna allevatori, casari e consumatori scendono in piazza a Roma per la tutela dell’autentico made in Italy.

Alla manifestazione organizzata da Coldiretti per mercoledì 8 luglio in piazza Montecitorio non poteva mancare la nostra regione, patria di produzioni casearie di altra qualità e del made in Italy agroalimentare. Gulinelli: “no all’abbassamento della qualità ed all’omologazione dei sapori, difendiamo la nostra tipicità e distintività!”.

L’Emilia Romagna con i suoi formaggi di qualità è una delle regioni più danneggiate dai formaggi senza latte. Allevatori, casari e cittadini della nostra regione scenderanno in piazza insieme a quelli di tutta Italia a difesa del Made inItaly per impedire il via libera nel nostro Paese al formaggio e allo yogurt senza latte che danneggia ed inganna i consumatori, mette a rischio un patrimonio gastronomico custodito da generazioni, con effetti sul piano economico, occupazionale ed ambientale.

L’appuntamento è per mercoledì 8 Luglio, dalle ore 9,30, in piazza Montecitorio a Roma dove sarà possibile conoscere direttamente il metodo tradizionale di preparazione del formaggio e il grande patrimonio didiversità dei formaggi italiani. Saranno anche svelati i trucchi dei furbetti del formaggino che vogliono speculare sulla qualità italiana.

“L’obiettivo è difendere la legge n.138 dell’11 aprile del 1974 che da oltre 40 anni garantisce all’Italia primati a livello internazionale nella produzione casearia anche grazie al divieto all’utilizzo della polvere al posto del latte – ricorda il presidente di Coldiretti Ferrara che sarà presente all’iniziativa romana – Se questa norma venisse superata, si provocherebbe l’abbassamento della qualità, l’omologazione dei sapori, un maggior rischio di frodi e la perdita di quella distintività che solo il latte fresco con le sue proprietà organolettiche e nutrizionali assicura ai formaggi, yogurt e latticini Made in Italy”.

Con migliaia di manifestanti ci sarà il presidente nazionale della Coldiretti Roberto Moncalvo che insieme ai rappresentanti della principali associazioni dei consumatoriaccoglierà i cittadini, i parlamentari dei diversi schieramenti e i rappresentanti delle Istituzioni che intendono sostenere la battaglia per il Made in Italy con una apposita sollecitazione al Parlamento per la difesa della qualità del sistema lattiero caseario italiano.

Con l’occasione sarà presentato uno studio Coldiretti sui primati lattiero-caseari italiani nel mondo.

Confartigianato, cordoglio per la scomparsa di Bortolussi

da: Ufficio Stampa&Comunicazione di Camilla Ghedini

«A nome dell’associazione, esprimo cordoglio per la prematura scomparsa di Giuseppe Bortolussi, direttore del Centro Studi della Cgia di Mestre, nonché amico e collega». Così Giuseppe Vancini, segretario generale Confartigianato. Bortolussi aveva accettato più volte l’invito dei vertici di via Veneziani a relazionare – munito di immancabili dati – su sprechi, tassazione locale, vulnerabilità della pubblica amministrazione.
Il tutto con particolare riferimento «e sensibilità» al futuro dell’artigianato.
Proprio nella sede ferrarese dell’associazione aveva presentato alcuni dei suoi libri, da Tassati e Mazziati a Evasori d’Italia (entrambi editi da Sperling&Kupfer). «Ha sempre dato un grande e fattivo contributo al dibattito e al confronto – ricorda Vancini – senza mai sottrarsi.
Era dotato di una grande capacità divulgativa, che gli consentiva di rendere alla portata di tutti argomenti ostici Era persona di grande disponibilità umana e vivacità professionale.
Come la sua carriera conferma – chiude Vancini – , aveva veramente a cuore il futuro delle imprese e del Paese».

(in foto: un incontro con Bortolussi a Ferrara nel 2012)

Sing&Sound ed il ‘Bancarella 2015’ per il debutto a Lido Estensi di “Aspettando la Sagra dell’Anguilla”

da: organizzatori

Doppio appuntamento serale fra Viale Leopardi e Viale Carducci: Mercoledì 8 luglio la prima selezione del contest per aspiranti cantanti. E venerdì 10 a “Librandosi” Paolo Roversi, insieme ad Alvaro Gradella

Musica & letteratura per il debutto a Lido degli Estensi di “Aspettando la Sagra dell’Anguilla”. Arriva nel ‘salotto’ dei sette Lidi il tour del cartellone-contenitore di eventi estivi verso la grande kermesse della “regina delle valli”. Mercoledì 8 luglio, con inizio alle 21 in viale Leopardi, si aprono le selezioni del contest canoro a tappe Sing&Sound. Con la supervisione di Arianna Carli nel corso della serata – animata dai dj di Radio Sound 98.1 Fm e accompagnata da un’esibizione di zumba a cura di Mad Dany – aspiranti cantanti di tutti gli stili ed età (info&iscrizioni al 392 1289283) si disputeranno il primo pass per la finale del 4 ottobre, sul palcoscenico dell’Arena di Palazzo Bellini a Comacchio proprio in occasione della XVII Sagra dell’Anguilla. Venerdì 10 luglio, invece, dopo la fortunata trasferta alla Casa Museo ‘Remo Brindisi’ di Lido Spina con Daria Bignardi, la rassegna letteraria Librandosi torna nella tradizionale cornice di viale Carducci. Che, per il primo dei quattro appuntamenti calendarizzati di fronte alla Libreria Le Querce, propone – sempre dalle 21 – una doppia presentazione con protagonisti Alvaro Gradella, (“Excalibur”, Runa editrice) ed il vincitore del Premio Selezione Bancarella 2015 Paolo Roversi, con “Solo il tempo di morire (Marsilio editore).

Il programma completo degli appuntamenti di “Aspettando la Sagra dell’Anguilla”, promossi con il coordinamento di Delta Input da Associazione L’Alba Porto Garibaldi, Unione Sportiva Volania, Jazzlife, Ca Tourism, Querce Project, Anam, Vivispina, Strada dei Vini e dei Sapori e Consorzio Vini Bosco Eliceo grazie al supporto di Comune di Comacchio, Provincia e Camera di Commercio di Ferrara e che proseguiranno sino al 24 agosto, è consultabile sul sito www.eventicomacchio.it

(in foto: Arianna Carli)

Diversamente Musica: tre serate di concerti a luglio

da: organizzatori

Il Centro Promozione Sociale ANCeSCAO “Acquedotto” di Corso Isonzo 42/a ospita serate musicali con giovani artisti. Tre appuntamenti estivi tra classico, moderno e jazz, con l’accompagnamento di chitarra, violino, flauto, pianoforte.

Mercoledì 08 LUGLIO ORE 20.30
FILIPPO ZATTINI – “FRAMMENTI JAZZ”

Mercoledì 15 LUGLIO ORE 20.30
MANUEL DI NUZZO – “TRA IL CLASSICO E IL MODERNO” PER CHITARRA SOLO

Mercoledì 22 LUGLIO ORE 20.30
EMMANUELA SUSCA -FLAUTO e ELISA PIFFANELLI -PIANO
“SICILIENNE”

L’ingresso è gratuito. Maggiori informazioni ai nostri contatti e in Sede.

Momento musicale dedicato al comitato genitori

da: organizzatori

Sabato pomeriggio ho accompagnato il mio amico Mario non vedente ex ristoratore di Milano ad ascoltare la Messa Vespertina nella chiesa del Lido degli Estensi, ho sentito che c’era un coro che cantava, molto bene e nel coro ho riconosciuto l’amica Laura che figlia di uno dei due proprietari del Ristorante Ragno ed è laureata in giurisprudenza.
Finita la messa sono andato a prendere l’amico Mario e gli ho detto che avevo trovato l’amica Laura e ci siamo incontrati e sono stati baci abbracci e cose belle.
Durante l’ufficiazione della messa ho notato che tra i tanti strumenti musicali c’era un Derbuca e mi sono divertito a picchiettarlo un po’ e a fare un po’ di musica e mentre facevo questo nel mio animo dedicavo il tutto al comitato genitori.

EVVIVA L’UMANITA’ ET SEMPER AD MAJORA

Distinti saluti,

Yussef Mejahed

Consultori familiari e consultori giovani: lettera al giornale

da: organizzatori

Il 1° luglio u.s. si è tenuto il primo incontro con il Direttore Generale dell’Ospedale di Cona dott. Tiziano Carradori e la Direttora Generale dott.ssa Paola Bardasi dell’Azienda USL con il Gruppo Salute Donna UDI sui punti critici e le relative richieste uscite dal lavoro svolto per l’applicazione e gestione della Legge 194. Vogliamo sottolineare l’importanza dell’incontro e dell’impegno uscito per proseguire nelle varie fasi della riorganizzazione dei servizi sia ospedalieri che territoriali, con particolare attenzione alle Case della Salute e la riorganizzazione dei Consultori Familiari e Giovani.
Da diversi anni a Ferrara siamo impegnate ad affermare i diritti di scelta della donna sul proprio corpo, per la tutela all’autodeterminazione sessuale e riproduttiva, proponendo idee sul piano della salute. In questa fase di riordino del Servizio Sanitario Nazionale, in particolare la riorganizzazione ferrarese della sanità e del sociale, dai presidi ospedalieri, agli Ospedali di Comunità e Case della Salute, siamo di fronte ad un cambiamento non solo organizzativo ma culturale, che richiederebbe un processo il più possibile partecipato e condiviso dai cittadini.
In questo contesto poniamo all’attenzione, per un loro rafforzamento, i Consultori Famigliari e i Consultori Giovani che dovranno far parte integrante delle Case della Salute.
In una recente indagine sono stati individuati alcuni punti critici. Per esempio, con i tagli alla sanità dei vari Governi, i Consultori rischiano di perdere la loro funzione, con conseguente diminuzione degli operatori, degli strumenti e dei mezzi necessari per la loro funzione.
Purtroppo oggi prevale una cultura economicistica che non mette più al centro la persona e la comunità.
Vogliamo riprendere invece l’importanza della Legge 405/75 che istituì i Consultori Familiari per affermare alcuni valori (promozione della procreazione responsabile, prescrizione dei mezzi necessari per poterla proseguire, tutela della salute della donna, assistenza psicologica e sociale della coppia e dei minori).
Fu una legge che non si limitò a investire in strutture già esistenti, ma propose l’istituzione di Servizi Pubblici dalle caratteristiche profondamente nuove che sarebbero poi diventate articolazioni del Servizio Sanitario Nazionale, collocati nell’area della prevenzione. Pertanto la prevenzione deve essere proposta come opportunità di vivere meglio e non come mezzo per evitare il peggio.
Il gruppo salute donna dell’UDI continua il proprio impegno per riprendere il valore e l’importanza del Servizio Sanitario Nazionale, in applicazione dell’art. 32 della Costituzione, spesso minacciato. Nell’attuale situazione di crisi, sono le donne a sopportare il peso maggiore, anche per l’aumentata pressione del lavoro di cura.
Ci sentiamo in presidio permanente, per vigilare e proporre.
Di fronte a risorse limitate, in un quadro di programmazione, non può mancare la nostra parola.

per il Gruppo Salute Donna UDI
Luana Vecchi

Accoglienza profughi: nota stampa del segretario generale Raffaele Atti

da: CdLT CGIL Ferrara

Il dibattito di queste settimane sull’accoglienza dei profughi, pone in evidenza la complessità dei temi dell’immigrazione e della capacità delle nostre società di essere coerenti con i valori sui quali si sono costituite.
Non sono in cantiere interventi efficaci per ridurre i conflitti e i processi di destabilizzazione che investono aree sempre più estese ai confini dell’Europa. Gli interventi della comunità internazionale finora hanno aggravato le situazioni invece che risolverle.
E in questo quadro sarà sempre più difficile distinguere tra profughi e richiedenti asilo da un lato e migranti per ragioni economiche dall’altro.
Il dibattito sui “tetti” e sui “numeri sostenibili” è quindi privo di senso, presupponendo che qualcuno abbia la mano su una valvola in grado di regolare questi flussi.
In realtà i processi in atto, più per la loro dinamica che per la loro dimensione numerica, vanificano l’idea, un po’ illuministica e un po’ utilitaristica, della regolazione dei flussi sulla base della capacità di accoglienza: i posti di lavoro e le risorse disponibili per l’integrazione, risorse che poi nessuno ha mai visto se non nell’impegno dei bilanci sempre più striminziti degli Enti Locali.
Se diventano invivibili, per qualunque ragione, i luoghi nei quali le persone sono nate, e queste preferiscono rischiare la vita pur di provare a cambiare il destino a cui sembrano condannate, e scelgono l’ Europa (come territorio e come contesto sociale ) come luogo sul quale riporre questa speranza, l’ Europa è chiamata in causa e deve scegliere.
La difficoltà a una gestione solidale di poche decine di migliaia di profughi ci dice come sia avanzato il processo di negazione delle proprie promesse costituzionali, del resto già ampiamente segnalato dai risorgenti nazionalismi, dal ritorno dell’antisemitismo, dalle discriminazioni verso le minoranze, dalla chiusura verso l’immigrazione. Chi non vuole “perdersi” deve lavorare per cambiare il quadro che produce la invivibilità ma anche cambiare il paradigma sull’accoglienza e scegliere di vedere l’immigrazione come risorsa demografica e farci i conti.
Cambiare davvero il quadro che rende invivibili intere aree (la versione seria del rozzo “aiutiamoli a casa loro” che fa il paio con il “stiano a casa loro”) richiede scelte di politica internazionale alternative a quelle praticate finora: un grosso investimento nella cooperazione internazionale, un investimento a sostegno della crescita delle società civili, il contrario insomma dell’esportazione delle “democrazia” con i caccia bombardieri.
E serve tempo.
Per questo cambiare il paradigma dell’accoglienza è la scelta più saggia. Non sarebbe buonismo ma realismo e lungimiranza, soprattutto per un Paese come l’Italia che vive un drammatico declino demografico.
Da tutte le statistiche risulta che il contributo all’economia degli immigrati è stato positivo in tutti sensi: non solo perché hanno sostenuto con il loro lavoro interi settori e filiere della nostra economia più pregiata, ma anche perché hanno dato di più di ciò che hanno ricevuto anche in termini di rapporto tra risorse versate (tasse e contributi) rispetto a quanto abbiano ricevuto da uno stato sociale che non gli è sempre stato amico.
Forse è a questo realismo che richiamava don Domenico con il suo intervento. E noi siamo d’accordo.
Ma cambiare il paradigma significa costruire il contesto nel quale accoglienza e integrazione siano accompagnati dal consenso necessario e ciò può avvenire solo se si operano due scelte:
– una svolta sul piano della crescita e dell’occupazione che contribuisca a rasserenare la vista del futuro, chiudendo con le politiche liberiste di austerità che comprimono la domanda interna e il welfare a vantaggio delle sole imprese esportatrici;
– un rinnovato impegno alla coesione sociale, chiudendo la politica della contrapposizione dei soggetti sociali, giovani contro anziani, lavoratori autonomi contro dipendenti, lavoratori precari contro lavoratori stabili, lavoratori privati contro lavoratori pubblici, studenti e famiglie contro insegnanti, nell’illusione che una società frammentata si governi meglio senza l’apporto del consenso dei corpi intermedi.
Se si alimenta l’egoismo sociale poi è difficile costruire la solidarietà necessaria a far valere i principi di accoglienza e magari si finisce per fare l’occhiolino alle politiche di destra promettendo più investimenti negli inutili rimpatri forzati.
E anche a livello locale si può nell’immediato estendere il consenso attorno alle politiche di accoglienza se si allargano informazione, coinvolgimento e partecipazione delle forze sociali, come la CGIL chiede da tempo, per essere posta nella condizione di svolgere il ruolo che può competere a una grande organizzazione di massa che sa che la solidarietà non si invoca e non si predica ma si costruisce quotidianamente.

In Emilia – Romagna uno dei sei progetti selezionati dal bando “Culturability – spazi d’innovazione sociale”

da: organizzatori

Scelto un progetto dell’Emilia-Romagna fra i mille arrivati da tutta Italia: “Mercato Sonato” di Bologna riceverà 40 mila euro e un percorso di incubazione per altri 20 mila.
Ecco i sei progetti selezionati dal bando “Culturability” di Unipolis

C’è anche un progetto dell’Emilia-Romagna fra i sei selezionati del bando “culturability – spazi d’innovazione”. “Mercato Sonato”, il progetto presentato dall’associazione bolognese SenzaSpine, è stato scelto fra le mille proposte d’innovazione culturale e sociale arrivate da tutta Italia per la call promossa da Fondazione Unipolis.

Il progetto nasce per dare nuova vita al mercato rionale coperto del quartiere periferico San Donato di Bologna, trasformando un luogo oramai vuoto in uno spazio di produzione e fruizione artistica, attraverso l’organizzazione di spettacoli sinfonici e concerti, percorsi sensoriali, musicoterapia, residenze artistiche e un coworking.
La musica classica esce dai teatri per dare nuova linfa a un edificio abbandonato e rigenerare un intero quartiere. Il progetto è presentato dall’Associazione SenzaSpine, un’orchestra giovanile nata nel 2013 radunando diplomati dei conservatori italiani, che raccoglie attualmente 100 artisti under 35.
La gestione dello spazio è stata assegnata all’associazione dal Comune di Bologna, in seguito alla vittoria del bando IncrediBol.

Il bando “culturability” è stato promosso dalla Fondazione Unipolis con l’obiettivo di sostenere progetti culturali e creativi innovativi, in grado di coniugare capacità di promuovere reti associative e nuove forme di collaborazione, coesione e occupazione giovanile.

La Commissione di Valutazione del bando, composta in maggioranza da esperti esterni alla Fondazione, ha compiuto la propria scelta nell’ambito dei 20 progetti finalisti che, avendo superato la prima fase di valutazione nel mese di aprile, erano poi stati ammessi ad un primo percorso di accompagnamento e formazione finalizzato a migliorare e sviluppare le diverse proposte.

A ciascuno dei sei progetti selezionati verrà assegnato un contributo di 60 mila euro: 40 mila a fondo perduto e 20 mila in attività di incubazione. Complessivamente, quindi, 360 mila euro che Fondazione Unipolis ha destinato a questa seconda edizione del bando “culturability”.

Il bando culturability ha segnato un vero e proprio record di partecipazione, con ben 996 progetti arrivati da tutta d’Italia – presentati da gruppi di giovani e organizzazioni no profit composti in prevalenza da under 35 – riguardanti i diversi ambiti dei settori culturale e creativo.
Una ricchezza di idee e di visioni che offre uno spaccato interessante di quanto si muove nel mondo della cultura legata all’innovazione sociale, ma testimonia anche il fermento e la voglia di “intraprendere” degli under 35 del nostro Paese.

Un lavoro davvero non semplice per la Commissione che si è trovata a scegliere fra numerose proposte di grande qualità, impegno, innovazione e prospettiva. Utilizzando i criteri di valutazione indicati dal bando, hanno prevalso i progetti più capaci di aderire agli obiettivi indicati dalla call e provenienti da varie parti del Paese.

Ecco l’elenco in ordine alfabetico: Eyes Made (Roma), Laboratorio Permanente Pisacane (Roma), Mercato Sonato (Bologna), Polline (Favara – AG), Smartket (Milano), YouTopia (Perugia).

Diverse le progettualità, i campi d’azione e i modelli di sostenibilità. Tre progetti di rigenerazione urbana che partono dalla cultura per creare nuove occasioni di sviluppo e socialità per spazi ed edifici cittadini: due mercati che rinascono (Mercato Sonato e Smartket) e un edificio scolastico che si apre all’esterno per creare un modello per la scuola del futuro (Laboratorio Permanente Pisacane).
Un progetto che promuove l’accessibilità a contenuti e servizi culturali da parte delle persone sorde (Eyes Made), un hub di formazione e produzione di contenuti crossmediali per il web (YouTopia), una piattaforma con e-commerce dedicata all’arte digitale (Polline).

La Commissione di Valutazione era composta da: Massimo Alvisi – architetto e tutor 2014 del progetto G124, Giovanni Campagnoli – direttore di Politichegiovanili.it, Paola Dubini – docente Università Luigi Bocconi, Walter Dondi – direttore Fondazione Unipolis, Mauro Magatti – docente Università Cattolica del Sacro Cuore, Ivana Pais – docente Università Cattolica del Sacro Cuore, Pierluigi Stefanini – presidente Gruppo Unipol e Fondazione Unipolis.

Il bando “culturability – spazi d’innovazione sociale” è sviluppato in collaborazione con Avanzi/Make a Cube³ e Fondazione Fitzcarraldo come partner operativi, con il patrocinio e la collaborazione dell’Agenzia Nazionale per i Giovani, con il patrocinio di Cittalia – Fondazione Anci e la media partnership di Nòva24.

Anche l’Africa nera guarda ad Irriframe ed ai Consorzi di bonifica italiani

da: ufficio stampa A.N.B.I.

Il Presidente Vincenzi: “con l’Uganda potrebbero aprirsi orizzonti nuovi”

“Un segnale concreto da parte del Governo dell’Uganda dopo l’interesse dimostrato per Irriframe, il sistema irriguo esperto, capace di ridurre i consumi idrici fino al 25%.”
Lo rende noto Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale Gestione Tutela Territori ed Acque Irrigue (ANBI) dopo la Giornata Nazionale del Paese africano, celebrata ad Expo Milano.
“Il nostro spazio espositivo – prosegue Vincenzi – era stato visitato da una delegazione ugandese, sollecitata dalla curiosità verso la gestione italiana dell’irrigazione.
L’Uganda è infatti un Paese ricco di risorse idriche, che potrebbero avere una funzione determinante per incrementare e migliorare l’agricoltura.
L’attenzione dimostrata verso il sistema dei Consorzi di bonifica italiani ci riempie d’orgoglio – conclude il Presidente ANBI – così come il crescente interesse internazionale verso il know-how italiano di Irriframe.
Finora, però, tale interesse era limitato all’Unione Europea ed ai Paesi dell’area mediterranea; l’Uganda potrebbe aprire orizzonti decisamente nuovi.”

Il “viavai” idrico: in Italia, ogni anno, spostati 800 milioni di metri cubi d’acqua

da: ufficio stampa A.N.B.I.

Il 18% di superfici agricole irrigate produe il 45% del fabbisogno alimentare mondiale

“In Italia, ogni anno, si movimentano per le esigenze primarie, da una regione all’altra, 800 milioni di metri cubi d’acqua”: lo afferma Vera Corbelli, Segretario Generale Autorità di Bacino Liri-Garigliano-Volturno, in relazione al convegno sull’uso delle risorse idriche dei bacini acquiferi della regione, organizzato a Milano dall’Unione Regionale Bonifiche Molise, che ricopre un ruolo fondamentale nella gestione dell’acqua in agricoltura.
“Il cibo è irriguo ed è questo il senso della nostra presenza ad Expo Milano con il sistema esperto d’irrigazione Irriframe – chiosa Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue (ANBI) – Basti pensare che, a livello mondiale, il 18% delle superfici agricole, irrigate, produce il 45% del fabbisogno alimentare del Pianeta.
In Italia, purtroppo, si investono nel Piano Irriguo Nazionale solo 300 milioni di euro secondo una programmazione pluriennale; nella sola regione australiana di Victoria, l’investimento nell’irrigazione è pari quasi ad 1 miliardo all’anno! Occorre pertanto una rinnovata consapevolezza della politica verso il fondamentale ruolo economico del servizio irriguo, perché non è pensabile pensare ad un futuro agricolo per l’Italia senza un’adeguata irrigazione.
L’esperienza di autogoverno e sussidiarietà dei Consorzi di bonifica è un esempio di gestione collettiva dell’acqua, studiato nel mondo. Come ANBI, siamo al fianco di chi crede in un modello Paese, che abbia il territorio e le sue attività al centro, dicendo stop allo sfrenato consumo di suolo e candidando i Consorzi di bonifica a ricoprire, per le loro competenze, quel ruolo intermedio, che l’abolizione delle Province lascia vacante.”

Cerchiamo tutti coloro che hanno un ricordo o una storia da raccontare sul passaggio di Sofia Loren a Comacchio (1954)

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

In vista della prima mostra sul cinema, che sarà inaugurata a fine estate, stiamo cercando coloro che si riconoscono nella foto in bianco e nero (qui allegata), scattata nel 1954, tra una pausa e l’altra sul set del film “La donna del fiume” di Mario Soldati, pellicola interpretata da Sofia Loren agli esordi di una folgorante, impareggiabile carriera artistica.
Chi si riconosce in quei magnifici scatti o comunque chi riconosce un parente, un amico, un vicino di casa?
E’ disposto a raccontare in un video quei ricordi, quell’esperienza vissuta sul set o con l’attrice tra le strade di Comacchio?
Insieme al foto-reporter Andrea Samaritani, vogliamo raccogliere aneddoti, ricordi, curiosità, racconti di quel periodo. Andrea realizzerà un video con le testimonianze dei comacchiesi.
Al fine di custodire e tramandare la memoria storica di quel periodo magico, che ha visto protagonista Sofia Loren, tra le più grandi interpreti del cinema mondiale, accoglieremo i vostri racconti, da intrecciare alla prima mostra sul cinema che appunto avrà luogo a Palazzo Bellini e che sarà curata dallo stesso Andrea Samaritani e da Stefania Marconi.

Si suggerisce di contattare il foto-reporter Andrea Samaritani (cell. 338-1913372), anche via mail: andrea.samaritani@gmail.com, oppure di segnalare la propria disponibilità all’indirizzo stampa@comune.comacchio.fe.it, indicando nome, cognome e recapito telefonico di riferimento.

Mercoledì il secondo appuntamento con la rassegna Comacchio a teatro Estate

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Un pubblico numerosissimo è accorso la settimana scorsa per assistere allo spettacolo inaugurale di “Comacchio a teatro Estate della ormai tradizionale rassegna estiva per ragazzi e famiglie, realizzata, sotto l’impeccabile direzione artistica di Massimiliano Venturi, in forma itinerante sui lidi comacchiesi. Mercoledì 8 luglio, dalle ore 21.15 in viale Alpi Centrali a Lido degli Scacchi andrà in scena un’altro appuntamento con il teatro dei burattini, spettacolo che segnerà anche un gradito ritorno: protagonista della serata infatti sarà il giovane talento della tradizione emiliana, Mattia Zecchi, che il pubblico ha già avuto modo di ammirare in occasione delle programmazioni invernali di questi anni.

L’artista porterà in scena uno dei suoi cavalli di battaglia, LA VENDETTA DELLA STREGA MORGANA: una fiaba adatta a tutti, re-interpretata con i burattini e le maschere della tradizione bolognese, con grande coinvolgimento del pubblico. Il Re Francesco ha indetto una grande festa per il matrimonio di suo figlio, il principe Ottavio, con la principessa Bianca figlia del re di Terrafelice e a corte sono stati invitati tutti i nobili del regno, sotto la supervisione del Dottor Balanzone. Durante la festa, si presenta a corte la Strega Morgana la quale, non essendo stata invitata all’importante evento, esige di conferire con il Re. Quest’ultimo però scaccerà da corte la strega, la cui presenza non è gradita, a causa della sua cattiveria e della sua crudeltà. Il gesto scatenerà la rabbia della strega, che rapirà il principe per vendicarsi. Per salvare Ottavio servirà l’aiuto di Fagiolino che partirà alla ricerca della strega. Lo spettacolo opera un coinvolgimento attivo del pubblico, trasportando tutti in un’atmosfera senza tempo, assicurando divertimento agli spettatori di tutte le età.

Mattia Zecchi (da Crevalcore BO) è una giovane rivelazione del panorama bolognese del Teatro dei Burattini, che dopo un apprendistato con i maestri emiliani, porta in scena con talento le storie ed i personaggi della tradizione, debitamente reinventati ed attualizzati. Brillante interprete della maschera di Fagiolino, è apprezzato sul panorama nazionale e ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra i quali il “Premio Ribalte di Fantasia 2007”, “Premio Benedetto Ravasio 2010”, ma è anche finalista al “Campogalliani d’Oro 2010”.

Mercoledì 15 luglio 2015 al Lido di Volano, sarà proposto lo spettacolo DUE BURATTINI E UN BEBE’ presentato dalla compagnia di Vladimiro Strinati.La programmazione nei lidi è gemellata con la rassegna ravennate “Burattini alla Riscossa!”, giunta quest’anno alla nona edizione. Le due rassegne sono parte integrante di un cartellone, che attraverserà per tutta l’estate le due province di Ferrara e Ravenna, con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna e del Centro Unima Italia.

L’ingresso agli spettacoli è gratuito,mentre Il programma completo è in distribuzione negli Uffici Informazioni Turistiche del territorio e negli esercizi commerciali, ma è anche scaricabile sul sito www.comacchioateatro.it (dove è possibile consultare pure la descrizione degli eventi). In caso di pioggia gli spettacoli saranno rinviati a data da destinarsi. Per informazioni: 349 0807587 – email: info@comacchioateatro.it e www.massimilianoventuri.com , www.comacchioateatro.it, www.burattini.info

L’INTERVENTO
Il no della Grecia e gli scenari di un’Europa confusa

di Claudio Pisapia

Dunque la Grecia ha detto no ai diktat dell’Unione europea. La scelta di andare al referendum, al di là dell’esito, ha rappresentato di per sé un atto democratico in un’Europa che della democrazia ha oramai solo un vago ricordo.

Ora tutto è possibile e lo scenario è quantomai incerto. L’eventualità di un’uscita dalla zona euro potrebbe comportare un difficile percorso verso la ritrovata sovranità monetaria con un’economia oramai distrutta oppure potrebbero determinarsi le condizioni per un mantenimento della Grecia nell’eurozona, a condizioni tutte ancora da definire ma di certo non agevoli. Insomma, comunque vada sarà complicato. Se la scelta di uscire fosse stata fatta nel 2008 avrebbe di sicuro portato dei vantaggi, quanto meno in termini di interessi da pagare sul debito pubblico e privato.

In questi ultimi anni infatti la Grecia ha dovuto sopportare tassi di interesse fino al 25% che hanno trasformato un buco iniziale di 30 miliardi, oppure 50 tra pubblico e privato, in una voragine che gira intorno ai 400 miliardi totali. Uscendo dall’euro sarebbe mai potuto andare peggio?

Comunque Tsipras aveva un mandato popolare che lo obbligava a trattare e lo ha fatto fino alla fine, ma l’Europa non ha concesso sconti e ha sempre di più alzato la posta sulle politiche di austerità, non accettando le proposte ricevute nonostante, in cambio di un taglio del debito, si accettasse di aumentare l’Iva e di operare un ulteriore surplus di bilancio dell’1% per un totale di circa 4 miliardi. Siccome però la somma totale per saziare i creditori ammontava a circa 7 miliardi entro l’anno, si prevedevano anche contributi di solidarietà dalle aziende, tagli alle pensioni e ai redditi superiori ai 30.000 euro.

Da un punto di vista di politica economica non erano comunque proposte sensate e non avrebbero risolto il problema perché ulteriori tagli alla spesa e aumenti delle tasse, raschiare il fondo del barile e continuare a limitare o annullare gli investimenti statali attraverso i surplus di bilancio avrebbe solo continuato ad annullare qualsiasi speranza di crescita, prova di ciò i risultati fallimentari degli ultimi sette anni di politiche austere.

E nello stesso periodo in cui si chiudono i rubinetti e alla Grecia e si nega la prima parte degli aiuti, ovvero un misero 1,6 mld di euro, su un altro fronte abbiamo il quantitative easing della Bce di Mario Draghi che continua a stampare moneta per un obiettivo di 1.260 miliardi di euro in 19 mesi che però verranno dati alle banche invece che ai popoli. Proposta questa fatta da una serie di economisti (tra cui il professor Richard Werner che risulta esserne l’inventore) e che avrebbe significato almeno 175 euro al mese per ogni cittadino europeo per diciannove mesi. Cioè se lo scopo dichiarato è farli arrivare in qualche modo ai cittadini, allora glieli diamo senza che si crei ulteriore debito, lasciando da parte le banche.

Intanto la scorsa settimana anche la nostra televisione di stato nei suoi tg, dopo anni di buio totale, ha proposto servizi che hanno mostrato la disastrata situazione di ospedali, scuole e anziani in Grecia. Quindi, accantonando le cifre, abbiamo visto finalmente i problemi reali della gente: problemi simili ai nostri, di persone che si vedono rifiutare un posto in ospedale o le medicine per curarsi.

I conti della consistenza del debito (di cui sono detentori per lo più Stati e banche) e i rischi di perdite dei vari Paesi coinvolti in caso di uscita, all’indomani del referendum restano nodi ancora tutti da sciogliere. Cifre strabilianti, quasi metafisiche per chi la mattina si alza e va la lavoro sperando di portare a casa anche questo mese i suoi 1.500 euro.

E dovrebbero venire un po’ di dubbi. Da una parte c’è la Bce che ha nelle sue possibilità la stampa di montagne di soldi (evidentemente dal nulla, solo il frutto della decisione di farlo) ma lascia al suo destino un popolo intero per 7 miliardi e dall’altra vediamo che l’austerità colpisce lavoratori, pensionati, bambini, massaie cioè altro rispetto a chi rubava o non pagava le tasse o ne era esentato.

La Grecia che annaspa, soffre si identifica con le file disperate ai bancomat per ritirare i 60 euro permessi o con le file negli ospedali o alle mense dei poveri e non tanto con quelle trattative snervanti dove si parla di miliardi che la stragrande maggioranza di loro non ha mai visto. Forse nemmeno sanno che, come disse Vincenzo Visco (ex Ministro delle Finanze) in un’intervista a Repubblica, le banche tedesche, francesi e olandesi e belghe si erano tutelate da eventuali rischi già dal 2011-2012 scaricando i loro crediti nella pancia degli Stati che non si erano rifiutati allora di tutelarle riversando il carico del debito sui cittadini tedeschi, francesi, olandesi e belgi. Ma questo ovviamente non si poteva dire.

Più facile far credere agli onesti cittadini tedeschi che stavano intervenendo per salvare la pigra Grecia piuttosto che raccontargli che in realtà erano chiamati a salvare di nuovo delle banche. E l’Italia?
L’Italia aveva un’esposizione ridicola delle proprie banche di meno di 2 miliardi ma causa non-si-sa-bene-che-cosa ci ritroviamo con un credito di 40mld attualmente inesigibile, anche perché fanno parte dei 60mld che comunque ci toccava elargire al Fondo salva-Stati (Mes). Ma anche qui, seguendo i giornali o la tv, si nota che le cifre si rincorrono e sembrano aumentare o diminuire a seconda di quanto si voglia spaventare chi legge o cerca di seguire i fatti.

Ma alla fine, si può tagliare il debito pubblico a colpi di avanzi primari come suggeriscono le solite dottrine salva-stati-europei (ovvero austerità a danno dei cittadini)? L’Italia ha avuto avanzi primari negli ultimi venti anni risultando la nazione più virtuosa del mondo, anche della Germania, ma il debito pubblico non è mai sceso, anzi aumenta costantemente e questo a causa degli interessi. Quindi gli avanzi primari non solo diminuiscono la capacità degli Stati di fare investimenti e di dare una mano ai cittadini in difficoltà, ma non servono nemmeno a ripagare il debito che viaggia su binari diversi.

E allora a cosa serve pretendere dalla Grecia che ne faccia sempre di più? Forse perché la gente non è importante, si parla di Grecia come se fosse un’entità astratta, spersonalizzata in modo da tenere lontano sentimentalismi che potrebbero affiorare se si parlasse di anziani, bambini, malati, esseri umani. Si pensa a quei quattro (o sette o cento) miliardi semplicemente come somma di denaro da recuperare e poi destinare a quelle banche che già ne hanno avuto centinaia (o migliaia) attraverso la speculazione prima e i salvataggi dopo e non come il possibile risultato del taglio di posti letto negli ospedali, di posti di lavoro o di cibo alla mensa dei poveri.

Anche la Chiesa con papa Francesco si è schierata a difesa dei popoli e contro le speculazioni ma la situazione non migliorerà finché non saranno proprio i popoli a schierarsi contro la mercificazione del denaro e per il ritorno alla sua vera natura. Un utile mezzo di scambio di beni e servizi e non un mezzo per affamare le popolazioni.

ACCORDI
Grecia: istruzioni per l’ouzo.
Il brano di oggi…

Ogni giorno un brano intonato alla cronaca selezionato e commentato dalla redazione di Radio Strike.

[per ascoltarlo cliccare sul titolo]

The Theme Of The Day di The Knacks.

E alla fine il referendum in Grecia ha smentito sia me che il mio amico greco.
Eravamo tutti e due un po’ scettici su una possibile vittoria del no.
Lui mi diceva che là la paura era tanta e proprio per questo molta gente avrebbe votato sì.
Adesso c’è da capire cosa succederà.
Io ho in testa un sacco di cose e davvero non so cosa aspettarmi. Il mio amico pure.
Però ci siamo resi conto di avere le idee un po’ più chiare di Rita Dalla Chiesa (riportiamo il suo commento sulla Grecia uscito su Facebook in fondo all’articolo, ndr).
E’ da ieri pomeriggio che cerchiamo di interpretare l’idea che ha questa donna riguardo alla Grecia e alla gente che ci abita. Ma c’è un lato positivo: abbiamo riso tutto il giorno.
Purtroppo però il mio amico non ha saputo confermarmi se i suoi connazionali si accontentano davvero di un tavolino blu (?) accanto al mare, un po’ di formaggio con le olive, un piatto di patatine “ignoranti”. Non ha neanche saputo dirmi come siano queste patatine “ignoranti”.
Ed è anche parecchio bravo con le patate lui. Davvero. Uno dei due sommelier della patata che conosco. Entrambi però eravamo d’accordo su una grave dimenticanza di Rita Dalla Chiesa: i MUDHONEY.
In Grecia vanno davvero forte. E’ grazie a loro che io e il mio amico ci siamo conosciuti. Ma forse Rita Dalla Chiesa non li conosce.
Quindi proverò ad allargare gli orizzonti di Rita Dalla Chiesa con questo bel pezzo al sapore di feta e olive.
Ciao, scappo a rovesciarmi in testa dell’ouzo su skype col mio amico!

album: Greek Garage Bands Of The 60’s
ouzo

Selezione e commento di Andrea Pavanello, ex DoAs TheBirds, musicista, dj, pasticcione, capo della Seitan! Records e autore di “Carta Bianca” in onda su Radio Strike a orari reperibili in giorni reperibili SOLO consultando il calendario patafisico. xoxo <3 Radio Strike è un progetto per una radio web libera, aperta ed autogestita che dia voce a chi ne ha meno. La web radio, nel nostro mondo sempre più mediatizzato, diventa uno strumento di grande potenza espressiva, raggiungendo immediatamente chiunque abbia una connessione internet.
Un ulteriore punto di forza, forse meno evidente ma non meno importante, è la capacità di far convergere e partecipare ad un progetto le eterogenee singolarità che compongono il tessuto cittadino di Ferrara: lavoratori e precari, studenti universitari e medi, migranti, potranno trovare nella radio uno spazio vivo dove portare le proprie istanze e farsi contaminare da quelle degli altri. Non un contenitore da riempire, ma uno spazio sociale che prende vita a partire dalle energie che si autorganizzano attorno ad esso.

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