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Giorno: 29 Agosto 2015

BORDO PAGINA
Davide Grandi: dopo la Fisica quantistica

Intervista allo scrittore Davide Grandi, nato a Ferrara nel 1966. Autore di “Dio e d’io. Fisica quantistica e spiritualità” (2015) e de “Il grande boato. Maggio 2012, la terra trema”, entrambi editi dalla casa editrice Este Edition, da trent’anni s’interessa di tematiche psicologiche legate ai problemi d’ansia generalizzata e attacchi di panico e da oltre dieci anni è diventato anche assiduo ricercatore e studioso di Fisica quantistica e di fenomeni legati alla sfera spirituale.

Grandi, fisica e spiritualità, focus del tuo ultimo libro, presentato anche a Autori a corte 2015, un approfondimento?

Fisica Quantistica e Spiritualità hanno due cose in comune: le vibrazioni, ossia le frequenze. Tutto nell’Universo è frequenza. il Cosmo va visto come una immensa orchestra musicale, di cui noi esseri umani ne facciamo parte, come del resto tutta la materia, anche perché la materia stessa è per la maggior parte fatta di energia. Parlando in gergo quantistico, ogni emozione che proviamo noi o il restante mondo animale o vegetale produce un’onda carica di un tipo di frequenza misurabile in Herz, la quale si espande nel Cosmo. Durante questa sua espansione attira dentro al suo campo tutte quelle particelle aventi la stessa frequenza; stiamo parlando di particelle di materia, le quali viaggeranno fino a raggiungere il punto da dove è stato trasmesso il segnale, cioè da dove è partita l’onda: il cuore. In sintesi: cose, eventi, persone, animali e altro, entreranno nella vita di chi ha trasmesso quel segnale. Siamo come delle radio, la mente ha la facoltà di sintonizzarsi sulle frequenze decise dalla nostra volontà, le quali vengono trasmesse o ricevute dal cuore.
Ciò che trasmettiamo, riceviamo. Spiritualmente parlando, non cambia nulla, solo il nome con la quale vengono riconosciute le frequenze e cioè, Vibrazione.

Davide Grandi, finora 2 percorsi si segnalano nel tuo fare letteratura: un romanzo sociale e psicologico e uno scientifico in certo senso, ma alla rovescia, il reale che attraversa l’immaginario, in futuro?
La maggior parte del mondo umano che studia il comportamento del cervello, o i problemi che ne causano la malattia, sia nelle persone che negli altri esseri viventi, è scientifico. Ma se si cerca bene, nel mondo esistono anche persone che, pur non avendo una derivazione scientifica, affrontano in modo spirituale o controllando e muovendo determinate energie, i problemi derivanti da apparenti malattie cerebrali. Ecco che si vedono in azione, per affrontare un unico problema, due sistemi, che a causa di pregiudizi, preconcetti, interessi economici e morali non hanno mai unito la
loro conoscenza; scelta che avrebbe permesso di fare enormi passi avanti. Però, le scoperte scientifiche e i progressi fatti nel mondo della Fisica quantistica, hanno portato alla luce delle verità antiche, che si legano a verità future, perché in realtà la “Verità” esiste dalla notte dei tempi ed esisterà fino alla fine di questo nostro tempo. Questa “Verità”, ai giorni nostri, sta emergendo in entrambi i campi, sia in quello scientifico, che in quello spirituale, e sta unendo queste
due culture, rivelandoci cose che fino a pochi anni fa si credevano impossibili.
Oltre a queste rivelazioni si aggiunge la scoperta che malattie, invecchiamento, sistema di vita e situazione psico-fisica dipendono da come percepiamo l’ambiente che ci circonda. Non siamo gli artefici del nostro destino finale, quell’atto che determina la conclusione della nostra permanenza su questa terra, ma lo siamo della nostra vita. L’essere umano di questo 2015 dovrebbe essere a livello di progresso molto più avanti e ragionare con una visione lungimirante, invece continua a vivere ragionando come un essere che un futuro non ha. Penso che sia ora di fare qualcosa di concreto e per farlo bisogna iniziare a pensare a noi come a una comunità.

Autobiografia minima di Davide Grandi

“Nasco nel 1966 a Ferrara, ma risiederò per la maggior parte dei miei anni a Bologna. Fin dall’età di 6 anni si è manifestata in me una grande attrazione per il Cosmo e per ciò che spiritualmente vi si celava. In quella tenera età vivevo già esperienze intuitive, che mi hanno accompagnato fino ad oggi e spinto a pormi e porre ad astronomi e sacerdoti domande su cosa fosse per loro Dio e l’Universo. Premetto che io non provengo da una formazione scientifica, anzi io fino alla prima superiore ho dimostrato le migliori doti di un somaro; unica passione, la meteorologia, nella quale ero molto ferrato. Sarà dopo il sedicesimo anno di età che qualcosa di profondo inizierà ad uscire in me, portandomi ad interessarmi con passione al mondo scientifico, spirituale, astronomico, matematico e biologico che mi motiverà a frequentare assiduamente per molti anni la biblioteca del quartiere. Intanto le mie intuizioni aumentano sempre più, sia di numero che di intensità. A 35 anni iniziano ad arrivarmi dei segnali, alcuni sotto forma di coincidenze, che mi portano su un percorso scientifico-spirituale nuovissimo, mettendomi in contatto consapevole con energie facenti parte non solo del mondo animale e umano, ma anche dell’ambiente che mi circonda e quello etereo. In questi 14 anni domande che mi hanno accompagnato fin dall’infanzia iniziano a trovare risposte. Ero pronto. Da quel momento la mia vita prenderà un’altra strada, che mi metterà su un percorso incredibile ed emozionante, quello della verità, della semplicità, della comprensione delle cose, dell’illuminazione. Non mi ritengo una persona illuminata, ma sicuramente consapevole di come stanno le cose, e cioè che tutto è energia e vibrazione e noi ne facciamo semplicemente parte. E’ tutta una questione di frequenza e connessione.
I miei lavori: il mio primo racconto “No grazie, sono ansioso” è stato pubblicato nel 2010 da Giraldi editore; narra la storia di un gruppetto di ragazzi poco più che ventenni, sofferenti d’ansia e attacchi di panico, che a causa di un casuale incontro con due coniugi psicologi partiranno insieme a questi ultimi per Chicago, dove affronteranno le loro paure a 360 gradi, facendo amicizia con un altro
gruppetto che li accompagnerà in questa avventura e anche dopo.
Il mio secondo racconto, “Il grande boato. Maggio 2012, l’Emilia trema” pubblicato nel 2014 dalla Este Edition (nota casa editrice di Ferrara); parla dei due terribili sisma che hanno colpito l’Emilia il 20 e 29 maggio 2012. Ne parlo in quanto testimone che ha vissuto in prima persona tale tragedia e che è stato colpito da ciò che di positivo ha visto affiorare, come causa degli effetti psicologici e sociali, nelle persone che abitano questi luoghi, che ha messo in evidenza un altruismo e un senso di comunità che non vedevo da tantissimi anni e che mi hanno motivato a scrivere questo libro.
L’ultimo mio racconto, “Dio e d’io”, spiega sia scientificamente, anche se in modo leggero e semplice, sia spiritualmente cosa lega Dio con le ultime scoperte scientifiche, astronomiche, chimiche e fisiche, derivanti dallo studio della Fisica Quantistica e come noi umani possiamo usufruire di questa conoscenza per migliorare la nostra vita”.

LA NOTA
E la Casa di riposo apre le porte alla musica dei Buskers

Qualcuno ha lo sguardo perso nel vuoto, qualcuno non riesce a stare seduto ad ascoltare, qualcun altro se ne sta rannicchiato su se stesso. Ma qualcosa, un lieve dondolio a tempo, una smorfia che sembra accennare a un sorriso, un mugolio che evoca un canto, dopo un po’ sembra attraversare le persone sedute nel giardino ad ascoltare la musica. Il Ferrara Buskers Festival, da sempre impegnato per il sociale, ha infatti selezionato alcuni artisti che nei pomeriggi dal 25 al 28 agosto hanno suonato alla Casa Protetta dell’Asp in via Ripagrande.
“Gli ospiti sono anziani non autosufficienti e con patologie invalidanti come la malattia di Alzheimer – spiega Clara Muscatello, che assieme a Raffaella Mosca è coordinatrice della residenza gestita dalla cooperativa Cidas – Rebecca Bottoni del Ferrara Buskers Festival ci aveva invitati a portarli alla manifestazione, ma molti sono in sedia a rotelle e faticavamo a spostarci, così abbiamo avuto l’idea di portare i buskers in struttura”.

Intanto Claudio Niniano, musicista di strada milanese, sta cantando cover di Celentano ed Elvis Presley. Ci sono anche i ragazzi del Festival, i parenti dei pazienti, dei passanti incuriositi. Sulle note melanconiche di “Can’t Help Falling in Love”, a qualcuno scende una lacrima. Le operatrici coinvolgono alcuni in un ballo.

buskers-anziani
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“Aprire le porte è un modo per far entrare qui, chi normalmente non verrebbe mai – dice Muscatello – per noi è importante mostrare che la vecchia idea degli ospizi è superata, oggi qui operano tante professionalità diverse. La differenza è che uniamo l’aspetto sanitario a quello ludico. Anche le persone vecchie e malate possono vivere quello che accade attorno a loro, per esempio li abbiamo portati a vedere le prove della Sonnambula al teatro comunale. Non pensiate che in queste strutture non ci sia vita”.

La casa protetta ha accolto anche ospiti di altre strutture, come Residence Service, Cra Vigarano Mainarda, Cra Poggio Renatico, Servizio Fragilità di Cento e Diurno Handicap Rivana, raggiungendo una media di cento persone ogni pomeriggio.

Niniano ha concluso la sua esibizione tra gli applausi. E’ il momento della distribuzione di acqua e menta per rinfrescarsi. Mentre si prepara Moses, giovane virtuoso dell’armonica, una ragazza con un organetto si fa avanti. “Mi chiamo Audrey sono francese, passavo qui per caso, se vi fa piacere vi suono qualcosa”. E tra lo stupore generale, esegue un paio di brani che trasportano tutti sul lungosenna.

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“La musica permette di escludere la parola – spiega Niniano, che è anche musicoterapista – e con queste persone è l’unico modo di interagire. Io ho scelto un repertorio anni ’50 e ’60 per attingere al cassetto dei loro ricordi e creare delle risonanze nella loro memoria”.

“Io sono riuscita a vedere i Buskers solo un anno, poi sono finita su una carrozzina – racconta Renza – mi ero rassegnata a non vederli più”.

Non è mai troppo tardi per ascoltare la musica.

(fotografie di Stefania Andreotti)

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IMMAGINARIO
Il bosco del tartufo.
La foto di oggi…

Il rigoglioso Bosco della Panfilia che sorge al limite di Sant’Agostino è lo scrigno verde che custodisce il prezioso tartufo.

Da oggi al 13 settembre il ricercato tubero sarà protagonista della Sagra del Tartufo di Sant’Agostino.
Nel programma ci sono anche quattro serate speciali con menu pensati per i buongustai.
Lunedì 31 agosto e lunedì 7 settembre protagonista in tavola è la selvaggina dell’Appenino emiliano, che sposa in modo speciale il prezioso fungo nero. In collaborazione con Appennino Food.
Martedì 1° settembre si potrà assaporare il “Tortello con tartufo scorzone” preparato dai ragazzi della Cooperativa Sociale “La Lanterna di Diogene”. In collaborazione con la Trattoria La Rosa 1908 di Sant’Agostino.
Martedì 8 settembre ai fornelli con i cuochi della Trattoria La Rosa 1908 ci saranno gli studenti dell’Istituto Alberghiero Orio Vergani di Ferrara e dell’Istituto Alberghiero di Bedonia (PR), che porteranno in tavola le loro gustose ricette.
La tenda-ristorante apre tutte le sere alle 19.30 e la domenica anche a pranzo alle 12.00.
Info e prenotazioni: 3396812551.
Tutti i dettagli del programma su www.sagratartufo.it

OGGI – IMMAGINARIO PROVINCIA

Ogni giorno immagini rappresentative di Ferrara in tutti i suoi molteplici aspetti, in tutte le sue varie sfaccettature. Foto o video di vita quotidiana, di ordinaria e straordinaria umanità, che raccontano la città, i suoi abitanti, le sue vicende, il paesaggio, la natura…

[clic sulla foto per ingrandirla]

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GERMOGLI
Vigili.
L’aforisma di oggi…

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la giornata…

Alla luce dell’inchiesta della magistratura su “Mafia Capitale”, dopo la grave vicenda dei funerali del mafioso Vittorio Casamonica e in vista del Giubileo, l’Esecutivo ha deciso di adottare per Roma un raccordo operativo tra il prefetto Franco Gabrielli e il sindaco Ignazio Marino.

Una buona notizia… si auspica che rimangano vigili e operativi.

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Giovanni Falcone

La mafia non è affatto invincibile; è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine. Piuttosto, bisogna rendersi conto che è un fenomeno terribilmente serio e molto grave; e che si può vincere non pretendendo l’eroismo da inermi cittadini, ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni.” (Giovanni Falcone)

ACCORDI
Il re del pop.
Il brano di oggi…

Album: “Thriller” del 1992
Album: “Thriller” del 1992

Ogni giorno un brano intonato a ciò che la giornata prospetta…

(per ascoltarlo cliccare sul titolo)

Michael Jackson – Thriller

Avrebbe compiuto oggi oggi 57 anni Michael Jackson, il re del pop, uno degli artisti più amati di tutti i tempi. Dopo i precoci inizi musicali e l’affermazione con i Jackson Five, il cantante statunitense inanellò una serie di successi fino alla definitiva consacrazione sancita dall’album Thriller, ancora oggi il più venduto della storia della musica.