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Giorno: 10 Settembre 2015

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Lavoro, aumentano in Emilia-Romagna del 51,1% nel 2015 i contratti a tempo indeterminato

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

L’assessore Patrizio Bianchi: “I dati certificati dall’Inps ci parlano di un miglioramento qualitativo della nostra occupazione”

“In Emilia-Romagna si documentano segnali tangibili che la nuova occupazione si sta trasformando in occupazione di qualità, uno dei primi obiettivi che ci siamo dati con il Patto per il Lavoro, siglato con tutte le parti sociali come atto fondante della nuova legislatura”. Così dichiara l’assessore regionale al Lavoro Patrizio Bianchi commentando i dati di Inps sull’incremento delle assunzioni a tempo indeterminato.
“Il dato certificato dall’Inps sull’aumento in Emilia-Romagna dei contratti stabili del 51,1% nel 2015 rispetto al 2014 ci parlano di un miglioramento qualitativo della nostra occupazione, superiore alla media nazionale che è del 35,4% – spiega Patrizio Bianchi – L’aumento di lavoro a tempo indeterminato riguarda sia la trasformazione di rapporti di lavoro in essere per giovani apprendisti, che si vedono confermare e trasformare il rapporto di lavoro a tempo indeterminato, sia i nuovi rapporti di lavoro che prendono avvio già in modo stabile per l’utilizzo del contratto a tutele crescenti”.

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Crisi Open.Co e Lavoranti in legno, incontro del tavolo oggi in Regione

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

L’assessore Costi: “Percorso coerente con i contenuti dell’accordo regionale sulla filiera delle costruzioni del 2 aprile scorso”. L’appuntamento successivo il 29 settembre

Verso un piano di riorganizzazione delle imprese cooperative del settore degli infissi e dei serramenti. E’ la prospettiva delineata oggi in Regione al tavolo per la crisi di Open.Co (Modena e Reggio Emilia) e Lavoranti in legno (Ferrara), istituito il 31 luglio scorso in viale Aldo Moro. All’incontro, convocato dall’assessore regionale alle Attività produttive Palma Costi, erano presenti i rappresentanti delle istituzioni locali di Modena, Reggio Emilia e Ferrara, delle organizzazioni sindacali, di Legacoop Emilia-Romagna, e i presidenti di Open.Co e Lavoranti in legno. Il piano di riorganizzazione, illustrato da Legacoop Emilia-Romagna e condiviso dalle imprese cooperative, prevede il coinvolgimento degli stabilimenti di Open.Co., Lavoranti in legno ed eventuali altre cooperative. “Il piano – sottolinea l’assessore Costi – indica un percorso coerente con i contenuti dell’accordo regionale sulla filiera delle costruzioni del 2 aprile scorso, ed ha l’obiettivo di preservare tutti i siti produttivi esistenti, attraverso processi di integrazione e specializzazione”.

Con l’incontro di oggi (il successivo è già stato fissato per il 29 settembre) le imprese cooperative si impegnano a individuare soluzioni legali, amministrative e operative che consentano – nella fase transitoria precedente la realizzazione del piano – di garantire l’attività produttiva e l’assolvimento degli ordini senza soluzioni di continuità, anche nell’ambito delle procedure concorsuali attuali. Il piano industriale, e il conseguente piano organizzativo, sarà oggetto di presentazione e confronto negoziale all’interno del tavolo della crisi. “Sempre in quella sede – ha aggiunto l’assessore – verranno valutati gli impatti sull’occupazione, e saranno individuati gli strumenti di protezione del reddito più adeguati alla salvaguardia dei lavoratori”. La Regione e le istituzioni locali si impegnano inoltre a costituire specifici tavoli di confronto con le organizzazioni sindacali e con le imprese cooperative coinvolte, in modo da individuare possibili processi di riconversione industriale, al fine di preservare il livello attuale di occupazione. “La Regione – ha concluso Costi – metterà in atto tutti gli strumenti di cui dispone per sostenere l’operazione dl rilancio delle attività di produzione”.

Ferrara: sabato 12 settembre speciale annullo postale per il XXXV campionato nazionale sbandieratori e musici

da: Poste Italiane, ufficio Comunicazione Territoriale Emilia-Romagna e Marche

La Filiale di Ferrara di Poste Italiane, in occasione del XXXV Campionato Nazionale Sbandieratori e Musici, su richiesta dell’Ente Palio Città di Ferrara, ha approntato un servizio temporaneo con speciale annullo postale che si potrà ottenere sabato 12 settembre dalle 17.30 alle 22.30 nello spazio allestito in Piazza del Municipio a Ferrara.
Nei giorni successivi alla manifestazione, i marcofili e coloro che volessero richiedere GLI annullI possono inoltrare le commissioni a Poste Italiane / U.P. Ferrara Centro / Sportello Filatelico V.le Cavour, 27 – 44121 Ferrara (tel. 0532 297336).
Poste Italiane attiva Servizi Filatelici Temporanei dotati di bolli speciali che riproducono con scritte e immagini il tema di manifestazioni legate ad eventi di notevole interesse culturale, economico e sociale: convegni, congressi, raduni, fiere, mostre, celebrazioni di eventi storici, manifestazioni filateliche, sportive, culturali, umanitarie, anniversari di personalità non viventi, inaugurazioni di opere pubbliche di particolare rilevanza locale o nazionale.
Il servizio è rivolto a chi intenda pubblicizzare e storicizzare il proprio evento con la realizzazione del bollo speciale (Enti Pubblici o privati, Associazioni, Società, Partiti Politici, Organizzazioni sindacali, comitati promotori o organizzatori di manifestazioni).

Le indicazioni di Confagricoltura Ferrara dopo la grandinata del 5 settembre

da: Ufficio Stampa Confagricoltura Ferrara

Mentre prosegue la verifica dei danni arrecati all’agricoltura dalle grandinate del 5 settembre, Confagricoltura Ferrara ritiene opportuno ricordare quali iniziative amministrative e burocratiche, aggiuntive a quelle legate all’eventuale copertura assicurativa aziendale, possono essere messe in campo da parte delle aziende, senza dimenticare che le produzioni 2015 erano state già messe a dura prova dall’andamento siccitoso e dalle temperature estremamente elevate dei mesi di luglio e agosto. Fin da subito ed indipendentemente da ulteriori azioni di sostegno, è possibile presentare la richiesta di “sgravio fiscale” (con concomitante segnalazione al Servizio Provinciale Agricoltura), qualora il danno lamentato sia quantificato in misura superiore al 30% della produzione ordinaria del fondo. Si consiglia però di effettuare una precisa valutazione delle cause dei danni: siccità o grandine o entrambe. Circa i tempi, la norma e la prassi consolidata prevedono che la richiesta venga presentata al più tardi entro 90 giorni dalla data dell’avversità o dalla data di conclusione del periodo avverso.
Ogni altra provvidenza, sia essa di natura creditizia, finanziaria o previdenziale, che faccia riferimento al Fondo di Solidarietà Nazionale, potrà essere attivata a fronte del riconoscimento dell’eccezionalità dell’accaduto (sia esso siccità o grandine). In tale contesto indispensabile è la delimitazione delle aree colpite, tenendo però conto dell’esclusione dalle agevolazioni per i danni subiti per effetto di avversità assicurabili (quali sono sia la siccità, che la grandine). Per tali motivi vanno certamente apprezzate le parole e gli impegni degli Amministratori Pubblici e delle forze politiche affinché siano individuate le soluzioni che consentano, in considerazione della gravità e dell’estensione di quanto accaduto, che travalica i confini provinciali, le più adeguate modalità di sostegno per le aziende agricole e ciò sia in termini di tempestività, che di dotazione finanziaria.
A questo proposito il Presidente di Confagricoltura Ferrara Scaramagli ha dichiarato:
“La grandinata dello scorso 5 settembre ha pesantemente danneggiato la frutta, in piena campagna di raccolta, la soia, le orticole ed il mais ancora in campo. Complessivamente i danni sono enormi ed hanno messo in ginocchio molte aziende che venendo da anni molto difficili, non sono riuscite ad assicurare i propri prodotti o l’hanno fatto solo parzialmente. I danni subiti dai frutteti sono talmente gravi che potrebbero, in diversi casi, determinare ripercussioni anche per la prossima annata. Per fronteggiare questa situazione è ora necessario che Regione e Governo adottino misure straordinarie, come tra l’altro invocato anche da diversi politici locali”.

venerdi’ 11 settembre: quale futuro senza memoria? una riflessione sul tema della difesa e della valorizzazione del patrimonio archeologico mondiale

da: ufficio Comunicazione ed Eventi UniFe

Un momento dedicato all’archeologo Khaled al Asaad e ad una riflessione sul tema della difesa e della valorizzazione del patrimonio archeologico mondiale.
Durante l’incontro sarà presentato il volume storico-fotografico ROMA. Un impero alle radici dell’Europa – edito da FMR
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Ai tesori di Palmira Khaled al Asaad aveva dedicato mezzo secolo della sua vita: conosceva la storia di ogni colonna, ogni statua, ogni centimetro di questa città che un tempo fu un vitale centro carovaniero. Un amore immenso finito nel più tragico dei modi, reciso da quegli stessi fanatici pronti a distruggere a martellate i simboli di una cultura.
Ogni volta che la furia iconoclasta si abbatte su monumenti e statue, il mondo piange la perdita di capolavori incommensurabili. C’è chi critica la sovraesposizione dell’archeologia rispetto alle vittime del conflitto mentre Jonathan Jones, giornalista inglese, scrive sul Guardian del 19 maggio che non c’è differenza tra salvare pietre o persone poiché, privi del passato, saremmo solo «animali senza memoria». Passato, presente e futuro sono strettamente interconnessi o possono viaggiare su binari separati? E’ un tema importante, su cui si gioca una partita sostanziale.
A questi temi è dedicato l’incontro “Quale futuro senza memoria?” che si svolgerà a Ferrara venerdì 11 marzo 2015, ore 18.00 presso l’Aula Magna del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Ferrara in Via del Paradiso, 12.
Interverranno Paolo Matthiae, archeologo, scrittore e orientalista, ha lavorato a lungo in Siria e Iraq, è stato direttore della spedizione italiana ad Ebla, della quale è considerato lo scopritore; Mario Tozzi, primo ricercatore CNR e divulgatore televisivo, Livio Zerbini, archeologo e docente di Storia Romana presso l’Università di Ferrara; il fotografo Luca Campigotto e Fabio Lazzari, presidente del Gruppo UTET Grandi Opere – FMR.
Durante l’incontro sarà presentato il volume ROMA. Un impero alle radici dell’Europa edito da FMR (il gruppo UTET Grandi Opere – FMR è dal 2014 parte di Cose Belle d’Italia). I testi sono di Livio Zerbini mentre l’apparato iconografico è costituito da immagini inedite appositamente realizzate per il volume dal fotografo Luca Campigotto: 140 scatti di luoghi e monumenti di interesse archeologico: Roma, Pompei, Tivoli, Ostia e altre località raggiunte dell’impero romano (Istanbul, Spalato, Merida, Arles, Nîmes, Saint-Rémy-de-Provence…).
La lettura per immagini delle vestigia di Roma condotta da un grande artista ci aiuta a ricordare che l’eredità di quel mondo è ancora presenza viva fra noi e che forse dalla storia abbiamo ancora molto da imparare.

Gasparazzo – “Che Senso Ha” instant video di denuncia contro la discarica di Poiatica (Reggio Emilia) e partecipazione al Concerto Per Federico Aldrovandi

da: organizzatori

Link a video su Youtube: https://www.youtube.com/watch?v=jy5CYzf5mNU&feature=youtu.be
12 Settembre 2015 – San Marino Cafè – Casal Borsetti (Ra) – ore 20.00
25 Settembre 2015 – Red Mosquito – Scandiano – ore 22.30
26 Settembre 2015 – Concerto Per Federico Aldrovandi – Piazza del Municipio – Ferrara – ore 21.00

Nuovo progetto musicale che vede impegnati i Gasparazzo in una instant song di denuncia, in collaborazione con il Comitato Fermare La Discarica, di Poiatica, nel comune di Carpineti, in provincia di Reggio Emilia, Appennino.
“Che Senso Ha” racconta di una storia davvero particolare, di quelle che non vorremo che accadessero. Una discarica attiva dal 1995, con oltre 5 lotti con oltre due milioni di tonnellate di rifiuti e del piano di ampliamento di questa per altre 500.000 tonnellate. Per questo, dal 2012 è sorto un comitato che denuncia inoltre esalazioni gassose provenienti dalla discarica che invadono tutta la vallata, la mancanza di studi epidemiologici e di salute sulla popolazione residente, la presenza di un territorio fortemente dissestato, la discarica poggia su un territorio per natura geologica instabile e altamente franoso. Il brano è stato scritto con l’urgenza di raccontare ma non per questo rinuncia alla ricerca e tra le particolarità c’è la presenza del Du Botte, il tradizionale organetto abruzzese, quasi a rinsaldare il legame tra le radici della band ed il territorio, l’Emilia in cui la band si è formata ed è cresciuta.
L’impegno è da sempre parte della storia dei Gasparazzo ed il gruppo ha avuto occasione di esibirsi in situazioni tra le più diverse, dalle commemorazioni per la Resistenza, a cui è dedicato un progetto speciale, “Esiste Chi Resiste”, con le storie raccolte nel modenese e nel reggiano, o ancora nei campi dei Sahrawi in Algeria ed in moltissime altre situazioni. Una particolarmente sentita sarà quella che vedrà la band emiliana aprire il concerto dedicato a Federico Aldrovandi a Ferrara, in compagnia di Punkreas, 99 Posse, Giorgio Canali e Rossofuoco e Strike, nell’ambito di una due giorni nel decenennale dell’uccisione di Federico durante un fermo di Polizia e che prevende anche altre iniziative, quali incontri e mostre.

Credit: Diretto da Federico Guercio

Gasparazzo sono: Alessandro Caporossi, voce e chitarra classica – Generoso Pierascenzi – voce e chitarre – Roberto Salario – basso e contrabbasso – Giancarlo Corcillo – fisarmonica ed organetto – Matteo Cimini – batteria

Gasparazzo: www.gasparazzo.it
Comitato Fermare la Discarica: https://www.facebook.com/comitato.fermareladiscarica
Musica, Parole Ed Immagini Per Federico: https://www.facebook.com/events/943614235681649/
New Model Label: www.newmodellabel.com
Make A Dream – booking: www.makeadream.it

Eugenio Finardi per il gran finale di “Note di Settembre”

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Un altro grande nome del panorama musicale italiano, dopo la serata di venerdì 11 settembre con Niccolò Fabi, sarà protagonista della rassegna “Note di Settembre”, che sabato 12 settembre alle ore 21.30, sempre nell’arena di Palazzo Bellini, culminerà con il gran finale.
Eugenio Finardi proporrà lo spettacolo “Musica & Parole”, per così dire un intreccio tra canzoni e racconti, una serata intima con i suoi fan. Il cantautore milanese, già in tour estivo con “Fibrillante” rivisiterà il proprio repertorio aprendosi ad un abbraccio con il pubblico, permeato di riflessioni, note, improvvisazioni blues, sino ad interpretare i suoi brani di maggior successo. Con quarant’anni di carriera alle spalle, Finardi ha voluto andare incontro alle richieste del pubblico, per esporre dal palco il suo personalissimo punto di vista rispetto ad un’epoca che lo ha visto e lo vede protagonista di spicco, sempre con le canzoni e non solo . La serata scivolerà via come un momento di incontro magico, all’interno del quale il pubblico sarà co-protagonista e dove la musica si unirà alle parole e al racconto. Finardi si conferma un artista in grado di parlare all’anima della gente, oltre capace di stupire e divertire con le sue doti affabulatorie. Energico interprete e finissimo intrattenitore, è considerato un outsider per il suo atteggiamento indipendente, conservato nonostante l’immensa popolarità raggiunta in 40 anni di attività musicale. Finardi sarà accompagnato da Paolo Gambino (tastiere), Giovanni Maggiore “Giuvazza” (chitarre) e Federica Goldberg (violoncello). Lo spettacolo sarà, come tutti quelli che lo hanno preceduto, ad ingresso gratuito e in caso di maltempo avrà luogo nella sala polivalente “San Pietro”. La rassegna musicale “Note di settembre” è stata promossa e patrocinata dall’Amministrazione Comunale, sotto la direzione artistica di Luigi Sidero.

movimento5stelle

M5S: Richiesta accesso agli atti Immigrati

da: Ufficio Stampa M5S Emilia-Romagna

– Al Signor Prefetto della Provincia di Ferrara
– al Sindaco del Comune di Ferrara
– al Presidente del Consiglio Comunale
di Ferrara
– al Direttore Generale AUSL di Ferrara
– al Direttore Dipartimento di Prevenzione
AUSL di Ferrara
– al Direttore Sanitario AUSL di Ferrara

Oggetto: Richiesta di formale accesso agli atti ai sensi della L.241/90.
Si richiede in visione la Procedura di Assistenza Sanitaria erogata nei confronti dei profughi ospitati nelle strutture collocate nel territorio del Comune di Ferrara.
Ciò con particolare riferimento alle spese sanitarie ed amministrative sostenute per l’erogazione dell’assistenza di base, ma anche all’assistenza relativa all’applicazione del protocollo operativo per il controllo delle malattie infettive e la profilassi immunitaria.
Nel dettaglio, oneri derivanti da:
• Censimento dei soggetti.
• Rilevazione degli standard igienico-sanitari per la valutazioni dei siti di ospitalità.
• Rilascio tessere sanitarie.
• Assistenza prestata dai Medici di Medicina Generale/Pediatri di Libera Scelta.
• Assistenza prestata dai Medici della Continuità Assistenziale (Guardia Medica).
• Assistenza prestata dai Medici e dalle Assistenti Sanitarie del Dipartimento di Prevenzione.
• Raccolta dati epidemiologici con anamnesi sanitaria e della comunità/nucleo di appartenenza.
• Valutazione clinica.
• Eventuali indagini di laboratorio.
• Eventuali terapie.
• Controlli amministrativi relativi allo stato vaccinale dei soggetti (soggetti non vaccinati, soggetti sprovvisti di documentazione di avvenuta vaccinazione o con stato vaccinale dubbio).
• Vaccinazioni previste dal calendario vaccinale regionale (vaccinazione anti polio, anti difto-tetano, anti MPR).
• Screening per TBC.
• Accertamenti per il soggetto infetto da TBC e per i contatti stretti (Mantoux, Quantiferon, Rx torace), anche ripetuti nel tempo, se necessario.
• Visite dermatologiche per i soggetti con sospetta scabbia.
• Vaccinazioni per patologie presenti nei paesi di provenienza (Tubercolosi, Poliomelite, Scabbia).
• Sorveglianza degli eventi avversi della vaccinazione.
• Indagini epidemiologiche.
• Sorveglianza sanitaria.
• Informazione dei contatti.
• Accessi al Pronto Soccorso per prestazioni urgenti.
• Visite ginecologiche a tutela della gravidanza e della maternità.
• Spese farmaceutiche.
La presente richiesta per la completezza e trasparenza delle informazioni per i cittadini del Comune di Ferrara.

Con osservanza.

La Presidente del Gruppo Consiliare M5S

Sanzionati due romeni con elettrostorditori per la pesca nel canale Fosse a Comacchio

da: ufficio stampa Provincia di Ferrara

Altri due pescatori di frodo di nazionalità romena sorpresi e multati dalla Polizia provinciale.
È accaduto a Comacchio, nel canale Fosse, durante la perlustrazione notturna di una pattuglia degli agenti dell’amministrazione provinciale. Due romeni, entrambi residenti a Marina Romea, sono stati sorpresi sulla riva del corso d’acqua con accanto due sacchi contenenti circa 40 chili di pesce, soprattutto carpe, oltre a un guadino di grandi dimensioni collegato ad un apparecchio elettrico (condensatore) e due accumulatori da auto.
Da subito è risultato evidente che i due stavano pescando mediante l’utilizzo della corrente elettrica, attività vietata dalla legge.
Pronta è stata la contestazione di sanzioni per 2.360 euro a ciascuno dei due, in quanto pure privi della licenza di pesca di mestiere. Gli agenti hanno proceduto contestualmente alla confisca del materiale rinvenuto, insieme a una barca di vetroresina lunga tre metri, mentre tutto il pesce è stato immediatamente liberato in acqua.
“Nonostante l’incertezza sul futuro delle Polizie provinciali – dice il Comandante Claudio Castagnoli – stiamo continuando con ogni sforzo e risorsa a disposizione l’impegnativa e faticosa attività di contrasto al fenomeno predatorio, attuato quasi sempre da cittadini di nazionalità romena. Rivolgo un plauso agli agenti – conclude – al quale sono certo che si unisca quello dei pescatori onesti, rispettosi delle regole e del nostro ambiente, nella consapevolezza che esso sia una risorsa da preservare a vantaggio di tutti”.

Il Mercato di Forte dei Marmi a Copparo

da: ufficio Comunicazione Comune di Copparo

Tra le anteprime del 68° Settembre Copparese, una novità assoluta per Copparo: “Il Mercato del Forte”, mercato caratteristico di Forte dei Marmi in Versilia, che propone 35 espositori commerciali specializzati in prodotti ricercati e di pregio. Il Mercato del Forte si terrà domenica 13 settembre dalle ore 8 alle ore 20 in piazza del Popolo e piazza della Libertà. Il Mercato del Forte, si è costruito negli anni un’immagine di prestigio ed è richiestissimo in molte località italiane; cashmere, grandi firme, prodotti ricercati, anteprime di moda firmata, sono la bandiera di questo mercato famoso in tutt’Italia. I 35 espositori si sono consorziati e portano il fascino della Versilia nelle diverse piazze del Paese, da Bolzano a Monte San Savino, da Chianciano a Copparo.
«Si tratta di una manifestazione che porterà molte persone nella nostra piazza, – ha dichiarato l’assessore al Commercio e Attività produttive Paola Bertelli – una spinta propulsiva per le attività commerciali e pubblici esercizi, che legata alle altre iniziative in calendario domenica 13, renderanno questa giornata ricca di eventi per cittadini e visitatori.
Certo non esistono ricette miracolose, – ha concluso Bertelli – ma iniziative importanti come il Mercato del Forte, porteranno un pubblico nuovo e diverso sulla piazza di Copparo, sta a noi farci apprezzare e farci conoscere. Sono aperture necessarie per dare nuovo ossigeno al nostro commercio locale.»
L’iniziativa è organizzata dall’assessorato al Commercio e patrocinata dal Comune di Copparo

Graduatoria tramite sorteggio per l’assegnazione tesserini caccia disponibili per l’accesso alle aree contigue. Stagione venatoria 2015-2016

da: organizzatori

Si informa che martedì 15 settembre 2015 alle ore 09,00 ci sarà il sorteggio per l’assegnazione dei tesserini per l’accesso a fini venatori nelle aree contigue del Parco Delta del Po dell’Emilia-Romagna denominato “Comprensorio Omogeneo n° 2 – Delta del Po” e nello specifico per il Sub-Comprensorio n° 3 “Campotto di Argenta”, resisi disponibili così come previsto dal Regolamento vigente. Non sarà effettuato nessun sorteggio per il Sub-Comprensorio n° 1 “Volano-Mesola-Goro” e per il Sub-Comprensorio n° 2 “Centro Storico e Valli di Comacchio”, dove si è già proceduto all’assegnazione dei tesserini, sulla base delle disponibilità previste.
Si ricorda che gli aventi diritto potranno ritirare il tesserino per l’accesso alle aree contigue fino alle ore 12.00 di lunedì 28 Settembre 2015; trascorso tale termine i tesserini non ritirati saranno riassegnati agli aventi diritto sulla base di specifica graduatoria, così come previsto da apposito bando riportante le “Modalità e requisiti per accedere a fini venatori nelle aree contigue del Parco Delta del Po dell’Emilia-Romagna – Stagione venatoria 2015/2016”, fino a venerdì 9 ottobre 2015.
Visto l’elevato numero di domande presentate, non potrà essere data comunicazione scritta ai candidati al sorteggio, i quali dovranno interessarsi personalmente a richiederne l’esito presso l’Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità – Delta del Po dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 12.00.

Vulp.it: dalla Romagna il primo “Armadio virtuale” dedicato esclusivamente al fashion

da: Alberto Mazzotti

Tutti noi abbiamo nell’armadio abiti o accessori ancora quasi nuovi, ma che ormai non utilizziamo più: perché sono di una taglia sbagliata, o semplicemente perché li abbiamo sostituiti con nuovi acquisti e accantonati nei cassetti. Che sia fuori moda o che sia stato semplicemente un acquisto sbagliato o fatto in fretta, quell’abito rischia di rimanere lì per sempre, anche se magari è di un brand importante o famoso: come trovare qualcuno che voglia utilizzarlo?
E’ partendo da questa idea che un gruppo giovane e creativo di operatori della moda – FM Commerce di Gatteo Mare, sulla costa romagnola – ha ideato e messo on line un nuovo portale con caratteristiche davvero innovative: Vulp.it. Un “armadio virtuale”, a cui ognuno può “appendere” i propri abiti usati – liberamente, gratuitamente e con estrema facilità – con la speranza di trovare, dall’altra parte del web, qualcuno interessato proprio a quel capo di abbigliamento. Un’operazione semplicissima: basta un click e ogni capo viene inserito on line, nella giusta fascia di prezzo e con le foto che si deciderà di allegare. E dai primi riscontri va sottolineato in particolare il gradimento dei capi e degli accessori “vintage”: la moda che torna di moda, e che permette davvero a tutti di vendere (o, dall’altra parte, di ricercare on line) abiti “datati” per farli diventare all’ultimo grido.
Ma il nuovo sito non riguarda solo i vestiti usati. Nell’intenzione dei suoi creatori, Vulp vuole essere anche uno strumento a disposizione di quelle piccole boutiques, di quei negozi di abbigliamento o di quei giovani designer che potranno utilizzare il sito (anche in questo caso, liberamente) per promuovere i propri capi più interessanti – corredandoli di foto, informazioni e naturalmente del prezzo di vendita – cercando acquirenti anche attraverso internet e quindi ampliando considerevolmente il proprio mercato potenziale. Grazie a Vulp, i prodotti gireranno sul web molto velocemente, e il bacino di utenti si allargherà sempre più. Inoltre, le boutiques avranno la possibilità di farsi conoscere e di ricevere più clienti anche in maniera diretta, grazie a una ulteriore peculiarità del sito: la geolocalizzazione.
Vulp è stato infatti pensato anche con l’idea di far incontrare direttamente venditore e acquirente. Una delle principali caratteristiche del portale – anche questa, decisamente innovativa rispetto a quanto offre oggi il mercato on line – è appunto quella di geolocalizzare chi vende i propri abiti, che si tratti di boutiques o di privati. Sicché il compratore, una volta visualizzato il capo che gli interessa acquistare, può scegliere ovviamente di comprarlo on line, ma può anche decidere di mettersi in contatto con il compratore per un incontro diretto, o per visitare il negozio, se le coordinate geografiche lo permettono…
Vulp.it è stato creato, dopo mesi di studi e di lavoro on line, da FM Commerce di Gatteo Mare, in provincia di Forlì. Un team giovane, sempre curioso e appassionato di nuove sfide, da anni presente nell’industria della moda: viene dallo stesso staff anche il marchio Dunnas, che disegna e realizza bikini e accessori da mare e li vende, on line, in tutto il mondo.

Da Bologna riparte la lotta contro la “Buona Scuola”

da: organizzatori

Da Bologna riparte la lotta contro la “Buona Scuola” per una scuola laica, inclusiva, democratica e pluralista: per una buona scuola per la Repubblica.

9 ore di lavori, la presenza di 350 persone rappresentanti 130 soggetti del mondo della scuola, 90 interventi serrati e articolati nel merito e nel metodo hanno fatto sì che da Bologna il 6 settembre si sia levata – ferma ed inequivocabile – la voce della scuola, chiamata a pronunciarsi su due temi precisi dalla precedente assemblea del 12 luglio a Roma: la continuazione della mobilitazione e il referendum.
Sul primo tema la risposta è stata: adesione alla riunione nazionale delle RSU l’11 settembre a Roma; Notte Bianca della scuola il 23 settembre in tutti i territori; spinta e appoggio ai sindacati per una manifestazione nazionale e sciopero generale unitari della scuola in tempi brevi; definizione di una serie di azioni di contrasto rispetto ai singoli provvedimenti: assemblee sindacali in tutti gli istituti scolastici il primo giorno di scuola; determinazione di mozioni per ostacolare il voto sul comitato di valutazione, che andrà combattuto anche con la fondamentale collaborazione degli studenti; flash mob davanti alle sedi delle Regioni; fiaccolata il 19 dicembre; adesione al 9 ottobre, giornata di mobilitazione degli studenti. Fortemente sentito il tema del precariato: presente una consistente rappresentanza delle principali vittime della demagogia e del dilettantismo della Buona Scuola.
Sul referendum l’assemblea ha concordato l’inizio di un percorso che vagli la fattibilità – sia nel metodo che nel merito – di un referendum da celebrare nella primavera del 2017 e che tenga dentro da una parte il monito dei costituzionalisti, che hanno sottolineato la delicatezza del tema sia per motivi tecnici che politici; dall’altra la necessità di intervenire su un piano sociale più ampio, associando il tema della scuola con altri elementi dell’attuale emergenza democratica: ambiente, lavoro, riforme istituzionali ed elettorali.
Sia per ciò che attiene la mobilitazione che il vaglio del percorso referendario è stata registrato l’appoggio di forze politiche parlamentari (Sel, M5s, alcuni parlamentari del gruppo misto, Altra Europa con Tsipras) e non (Prc, Azione Civile, Sinistra anticapitalista) e l’interesse dei sindacati intervenuti (Flc, Gilda, Unicobas, Cobas, USB) che valuteranno nelle loro specifiche sedi le decisioni da assumere.
Analogamente faranno il Comitato Acqua Bene Comune, il Coordinamento per laDemocrazia Costituzionale, Giustizia e Libertà, Fiom – intervenuti nell’assemblea – relativamente alla questione referendaria alla quale si sono dimostrati interessati.
L’assemblea, organizzata dal comitato a sostegno della Lipscuola, i cui comitati locali si sono incontrati il giorno precedente per attualizzare il testo della Lip sui temi più strategici e procedere, dalla prossima primavera, alla raccolta di firme per la ripresentazione della Lipscuola come legge di iniziativa popolare, si è data appuntamento per l’8 novembre per aggiornare il percorso comune.
Ma soprattutto da Bologna il messaggio più esplicito è stato: il movimento della scuola – unito e senza primogeniture e protagonismo – rilancia attraverso la pratica democratica una nuova stagione unitaria di mobilitazioni contro la legge 107 e per la scuola della Costituzione, ribadendo la necessità di allargare trasversalmente la sua battaglia di civiltà per una scuola di tutte e di tutti.
Il documento relativo all’assemblea del 6 settembre è pubblicato sul sito LIPscuola:
lipscuola.it/blog/documento-assemblea-nazionale-6-settembre/

LA SEGNALAZIONE
Tutti i graffi dell’anima di Janis Joplin nella biografia in pellicola di Amy Berg

Freedom’s just another word for nothing left to lose.
“Bobby McGee”, da Pearl (1971, postumo)

Lei qualcosa da perdere non ce l’aveva mai avuto, ma sarebbe stata la musica a perdersi qualcosa se non avesse conosciuto Janis.
Presentato fuori concorso alla 72esima edizione del Festival del Cinema di Venezia e nei cinema dall’8 ottobre, “Janis” di Amy Berg è il film documentario che, attraverso testimonianze audiovisive, lettere ad amici e familiari, fotografie, racconta la vita di Janis Joplin.
La pellicola della Berg riesce a privilegiare l’aspetto personale e intimo della donna e quello emotivo dell’artista, senza mai cadere in una falsariga retorica né nostalgica, né tanto meno censoria, del suo modo di essere totalmente inadatto, vero, autolesionista, tanto oggi quanto negli anni in cui è esplosa. Perché nascere in una tranquilla famiglia borghese degli anni Quaranta in una provincia battista del Sud e non riuscire a essere come tutti gli altri – partite di football e bella faccia anonima da poter esibire vicino ad altre mille uguali e insignificanti – voleva dire, e vuole dire tutt’oggi, essere fuori dal mondo, messa in un angolo. Ma mettere in un angolo una come lei è cosa ardua. Cacciata dal coro in cui canta, abbandonata la scuola all’ultimo anno di college, sempre al centro di risse, che scatena durante le scorribande con inseparabili amici rigorosamente uomini, preferenza di genere che manterrà un po’ ironica e un po’ seria negli anni a venire. Giocando a fare quella cattiva ragazza che in realtà non è. Solo così riesce a difendersi e a non lasciarsi ammazzare da una sensibilità emotiva completamente, stupidamente inadatta per chi come lei nasce con la dote di essere diverso, ma nello stesso tempo con il desiderio di essere accettata e apprezzata.
Lei il suo sogno americano lo vuole comunque. E se lo conquista con i rischi e le critiche del caso, abbandonando l’abito al ginocchio, la villetta a schiera e la famiglia seduta al tavolo rotondo in una sbiadita fotografia per diventare una ribelle beatnik che beve, fuma e canta con una voce che viene da chiedersi se davvero sia bianco il corpo dal quale esce.
Per lei, conquistarsi la copertina della rivista più in voga significa avere fatto qualcosa per cui meritare di sentirsi dire “brava”. Ma “brava”, al pari di “bella”, sente di esserlo solo quando lascia Port Arthur per San Francisco e trova i primi ingaggi, con quella voce sporca e sincera, scoperta per caso cantando un brano di Odetta, il suo primo grande amore insieme a Big Mama Thornton e Bessie Smith. Poi Aretha Franklin e Billie Holiday, quelle che dopo tre note ti hanno già fatto rapito. E ancora Otis Redding, che ascolta per caso una sera a un concerto, prendendogli a prestito il groove vocale della ripetizione.
Si presenta all’audizione con i Big Brother and the Holding Company e ne diventa la vocalist, trascinandoli in un successo dietro l’altro a partire dal debutto nel Festival di musica pop di Monterey, fino a intraprendere la carriera solista con gruppi di supporto tra cui la Kozmic Blue Band.
Folk, rock, country, bluegrass, il blues, per cui ha una empatia particolare, e il soul, forse il genere che le appartiene più di ogni altro. Li attraversa tutti, i generi musicali; se li fa tutti, nello stesso incondizionato modo in cui si abbandona all’altra grande compensatrice della sua anima: l’eroina, che la stona per l’ultima volta il 4 ottobre 1970. L’ultima fermata del treno che taglia la campagna assolata – immagine ricorrente nel film della Berg – correndo verso nuovi traguardi senza lasciarsi mai davvero alle spalle quella arrabbiata malinconia, graffiata di continuo dall’amore di cui è alla perenne ricerca e che non trova mai fino in fondo. Non importa essere ormai un simbolo indipendente, forte e deciso, quanto sensibile e devastato dalla solitudine in cui ripiomba ogni volta che lo spettacolo finisce, non importa avere lo stesso manager di Bob Dylan, né avere un contratto con la Columbia, né avere conquistato il disco d’oro dopo tre giorni dalla pubblicazione del nuovo album. La musica è semplicemente il mezzo, il “la”, attraverso cui si dà completamente, sofferente e delicata, scoprendo sul palco quello che c’è fuori e dentro di lei.JANIS JOPLIN “Quando canti entri in contatto con la tua immaginazione e la sua verità, cose che difficilmente proveresti passando da una festa all’altra, facendotela con chi ti pare.” È sempre e solo una questione di sentire, quando canti e quando vivi. Te lo dice quel “Ce n’è ancora” urlato dal palco di Woodstock a fine canzone, rivolto al pubblico e a se stessa, prima di ogni altro.
Perché se di te stesso dai solo una parte, allora, come essere umano e come artista, nella vita di graffi ne hai ricevuti troppo pochi.

L’APPUNTAMENTO
Nel segno della molteplicità: la nuova stagione di prosa della Fondazione Teatro Comunale Claudio Abbado

Dopo la pausa estiva riapre il 12 settembre la campagna abbonamenti della stagione di prosa 2015-2016 della Fondazione Teatro Comunale Claudio Abbado. Tornano sul palco estense grandi nomi dello spettacolo dal vivo e non, da Angela Finocchiaro a Gioele Dix a Paolo Rossi, e del teatro civile, come Marco Paolini e Ascanio Celestini. Autori e personaggi classici del teatro come Molière e Goldoni, Cyrano e Carmen, vengono riletti in chiave contemporanea per mettere in luce tutta la loro attualità. Infine la sperimentazione del ravennate Teatro delle Albe e le produzioni di compagnie affermate come il milanese Teatro dell’Elfo.
L’avvio di stagione è affidato a una commedia tutta al femminile, a Ferrara in prima nazionale: “Calendar Girls”, che vede per la prima volta insieme Angela Finocchiaro e Laura Curino, esponente di spicco della sperimentazione teatrale, dirette da Cristina Pezzoli. Poi due graditi ritorni: Gioele Dix nei panni del “Malato immaginario” di Molière, in una produzione che riprende l’allestimento cavallo di battaglia dell’indimenticabile Franco Parenti, e Jurij Ferrini, che nel suo “Cyrano de Bergerac” utilizza un linguaggio quasi cinematografico per sottolinearne la profonda contemporaneità. In gennaio vedremo il nuovo lavoro del Teatro delle Albe, “Vita agli arresti di Aung San Suu Kyi”, e la giovane compagnia Il mulino di Amleto alle prese con “Gl’innamorati” di Goldoni con musiche originali dei Marlene Kuntz. In febbraio e marzo saliranno sul palco estense tre giganti del teatro italiano: Paolo Rossi, che prende spunto da uno dei lavori meno conosciuti di Molière, “La recita di Versailles”, per raccontare le “fatiche” dell’uomo di spettacolo con il supporto di una compagnia composta da 10 attori e 4 musicisti; Marco Paolini con “Ballata di uomini e cani”, tributo a Jack London; Ascanio Celestini con “Laika”, spettacolo in cui vestirà i panni di un Dio tornato sulla terra per vedere che ne è stato dell’umanità. Infine il Teatro dell’Elfo con il dramma di Arthur Miller “Morte di un commesso viaggiatore” e il gran finale con l’unica tappa in regione della “Carmen” del drammaturgo partenopeo Enzo Moscato e del regista Mario Martone, coproduzione della Fondazione del Teatro Stabile di Torino e del Teatro di Roma: nei ruoli principali Iaia Forte e Roberto De Francesco, mentre la partitura musicale di Bizet, rielaborata da Mario Tronco, sarà eseguita in scena dai musicisti/attori dell’Orchestra di Piazza Vittorio.
È difficile sintetizzare la molteplicità delle espressioni culturali e artistiche racchiuse nei dieci spettacoli di questa nuova stagione di prosa, ma è proprio questa “pluralità di accenti”, come scrive il direttore artistico Marino Pedroni nell’introduzione al calendario della stagione, a rendere “il teatro snodo della riflessione politica e sociale”. Gli abbiamo posto qualche domanda alla vigilia della riapertura della campagna abbonamenti.

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Il logo della stagione di prosa 2015-2016

Qual è la chiave di lettura della stagione di prosa 2015-2016?
Non essendo un teatro di tendenza o un teatro gestito da una compagnia, ma un teatro pubblico, “comunale” appunto, abbiamo come obiettivo quello di presentare un ventaglio di esperienze piuttosto ampio, tenendo comunque conto di alcuni valori. Innanzi tutto la proposta di testi e drammaturgie che, pur confrontandosi con il passato, vengono rimessi in scena con un occhio alla contemporaneità, quindi non una mera riproposizione, ma un richiamo al passato per dire qualcosa di proprio. Sto pensando al “Cyrano” di Ferrini o a “Morte di un commesso viaggiatore” del Teatro dell’Elfo. Un secondo elemento che cerchiamo sempre di inserire sono compagnie di rottura, che cioè tendono a costruire nuove forme di linguaggio teatrale. Quest’anno presentiamo Il mulino di Amleto, compagnia costituita da trentenni che porterà un allestimento di Goldoni, e il Teatro delle Albe di Ermanna Montanari e Marco Martinelli, che abbiamo già avuto in passato con “Pantani” e torneranno con “Vita agli arresti di Aung San Suu Kyi” che si richiama a Brecht e affronta tematiche legate al potere, alla democrazia e all’arte di estrema attualità. Da ultimo la chiusura con Martone, che verrà solo da noi per quanto riguarda l’Emilia Romagna e che abbiamo voluto inserire nonostante lo sforzo organizzativo che comporta perché è una rilettura intelligentissima della “Carmen”, sia dal punto di vista musicale sia dal punto letterario. Grazie a questa figura femminile emblematica di donna ogni volta riletta e scavata da grandi autori riusciamo anche far dialogare fra di loro i linguaggi delle stagioni del teatro: la “Carmen” è presente infatti anche nella programmazione della danza, con la coreografia della giovane sudafricana Dada Masilo. Un’operazione che faremo anche con la stagione di danza e quella lirica, che presenteranno entrambe l’opera wagneriana “Tristano e Isotta”.

Ci sono anche grandi nomi del teatro civile italiano
Sì, questo è un altro elemento del panorama ampio di cui parlavamo prima. C’è Laura Curino, un’esponente di spicco della sperimentazione teatrale italiana, che farà “Calendar girls” con Angela Finocchiaro. Poi avremo Celestini e Paolini, ma anche quello del Teatro delle Albe è un lavoro che affronta temi civili molto forti

Scorrendo il programma si nota però l’assenza di quelli che potremmo chiamare “appuntamenti con la storia”, in particolare ferrarese: sto pensando al centenario della nascita di Giorgio Bassani oppure al cinquecentenario della pubblicazione dell’Orlando Furioso. Sono solo appuntamenti rimandati al prossimo autunno oppure avete pensato ad altri spazi per queste ricorrenze?
Per quanto riguarda l’Orlando Furioso di Ariosto è solo un rinvio: la mostra a lui dedicata da Ferrara Arte aprirà nell’autunno 2016, perciò sia musicalmente sia sotto il profilo teatrale e laddove possibile coreografico ci siamo concentrati su quel periodo e quindi sulle stagioni 2016-2017. È vero che ci sono diversi anniversari e per quanto possibile cerchiamo di muoverci anche nella direzione di queste occasioni di riflessione, ma non partiamo da lì per costruire la programmazione: in altre parole non cerchiamo di inserire a tutti i costi spettacoli guardando il calendario degli anniversari, anche se c’è chi lo fa, l’elemento discriminante è l’interesse e l’approfondimento reale dei lavori. Per quanto riguarda l’Ariosto, per esempio, ho individuato alcune cose legate al teatro di figura, come i pupi siciliani dei Cuticchio, mentre per quanto riguarda Bassani mi è arrivato un copione di un drammaturgo sul “Giardino dei Finzi-Contini”: anche in questo caso potrebbe essere perciò un rinvio legato alla speranza di trovare un lavoro di valore e di qualità.

Tutte le informazioni su abbonamenti e biglietti su: www.teatrocomunaleferrara.it

Il futurista Roby Guerra: “Rimando al Sindaco gli elogi pubblici”

da ROBERTO GUERRA

Come scrittore di oggettivi riscontri nazionali, basta un giro nel web, e persino come collega blogger (scrivo su diverse testate nazionali anche rilevanti ufficiali) segnalo quanto segue.

1. Lo scorso luglio, per una rassegna letteraria dove ho partecipato qua a Ferrara, il sindaco di Ferrara, come riportato da tutti i giornali locali, ha pubblicamente dichiarato ai giornalisti un suo elogio per il sottoscritto. Alla luce della querela annunciata al consigliere di opposizione Rendine per un falso reato di calunnia, nient’altro che libera opinione, di un sistematico uso mediatico del sindaco stesso Tiziano Tagliani e del regime PD nell’attuale dibattito su Ferrara città dell’accoglienza – con tutta la stampa ferrarese ai limiti della collusione – ovvero alla luce della Reale situazione locale, italiana e internazionale, non del percepito intrapsichico e psicopolitico della Religione del Buonismo conclamato, incluso certo garantismo cooperativo, diversamente inquinando le libere indagini preliminari degli inquirenti su ben note questioni in merito, condizionando tacitamente la stampa stessa (Un primo cittadino è sindaco di una comunità, non solo degli elettori PD, quindi se l’Opposizione solleva X, il sindaco deve restare silenzioso o sobrio in quanto tale) ovvero come consegnare Ferrara e il suo futuro al degrado e all’insicurezza sistematici, a una regressione civile neo medievale, rimando al Primo Cittadino tali elogi pubblici. Non posso tollerare elogi da figure, sia esso un Sindaco…, che con il loro atteggiamento innestano a Ferrara dinamiche totalitarie, mirando a eliminare esponenti dell’opposizione con meri metodi soviet.

2. Metodi Soviet che riguardano anche l’opposizione culturale critica. Infatti, basta un giro nel web sempre, mentre da tempo testate nazionali tranquillamente segnalano la mia produzione artistica, qua a Ferrara, il Resto del Carlino, la Nuova Ferrara, Telestense, CronacaComune Ferrara, Ferrara 24 Ore censurano da tempo tali informazioni.

Il sindaco in quanto tale sappia che questa è la sua città, dove gli oppositori non hanno diritto di libera espressione, con quindi danni d’immagine e anche implicitamente economici soggettivi. Mi dichiaro pertanto come cittadino europeo diversamente rifugiato politico nella città di Ferrara, in quanto qua la democrazia non esiste più. E tale Realtà sarà ben presto segnalata nel 2016, in futuro, in nostro libro per l’editoria nazionale. Lei caro nostro ex sindaco (non la riconosciamo come tale, libera opinione in libera democrazia) entrerà nella storia del futurismo ben presto.

futurismo nuova umanita
La copertina di “Futurismo per la nuova umanità” di Roby Guerra

LA REPLICA
Perché la rassegnazione non è una soluzione

Ringrazio tutti coloro che mi hanno onorato commentando il mio articolo sulla crisi della sinistra.
Sono sollecitato in particolare dalle considerazioni di due professori dell’Università di Bologna, Franco Malinconi e Raffaele Mosca, che mi offrono tutt’altro che trascurabili elementi di dialogo e riflessione di cui non si può non tenere conto.
Voglio rassicurare il professor Malinconi che il mio giudizio politico sull’operato dei vari D’Alema, Bersani etc. è negativissimo, la preoccupazione che mi assilla è che agli ultimi, disastrosi vent’anni Renzi aggiunga un altro capitolo negativo. Ci sono tutte le premesse. Chi le scrive votò Renzi alle primarie con la – inquieta – speranza di un nuovo, che a sinistra s’imponeva visto il disastroso bilancio ventennale che avevamo alle spalle. Non sono perciò un nostalgico del passato che, sono d’accordo, non è sempre migliore per definizione. Sono semplicemente un deluso, che ricorda a tutti che si può e si deve lottare per riavere una politica seria e rigorosa, una democrazia salda ed efficiente, per Istituzioni rispettate e riconosciute. Il 50% dei cittadini aventi diritto che non vanno a votare non è un dato statistico, ma bensì politico preoccupante. Vorrei leader e grandi gruppi dirigenti, in grado di esprimere una progettualità e una coerenza tra valori professati e azione quotidiana. Dopo un anno e mezzo di governo Renzi siamo di fronte a un leader e a un governo mediocri, che emanano leggi pasticciate (alcune pericolose), che procedono all’insegna della superficialità e dell’approssimazione, che falsificano dati a fini propagandistici, che avanzano proposte economiche quasi sempre gradite a una destra arretrata, che di liberale ha ben poco. Il tutto condito dalla insopportabile autocelebrazione di se stessi come innovatori e riformatori. Anche quando l’evidenza lo nega. Penso al falso in bilancio, all’auto-riciclaggio, a provvedimenti sulla giustizia e alla moralità pubblica, all’evasione fiscale etc., riformate con annessa scappatoia per i lestofanti.
Del commento di Raffaele Mosca condivido gran parte delle stimolanti riflessioni, che mi portano a valutare più ampiamente le modificazioni epocali che stanno interessando il pianeta. Giustissimo. I grandi eventi di questi anni hanno messo in luce l’inadeguatezza delle forze progressiste nel mondo: hanno subito passivamente il cambiamento che altri hanno diretto e vogliono imporre secondo propri fini e interessi. Vado per capitoli: Tony Blair la guerra in Iraq, la politica economica Tchacheriana, l’appoggio totale a uno dei peggiori presidenti degli USA, Bush. Hollande e la sua politica incomprensibile ai più. Il Brasile e l’attuale gestione di “sinistra”, disastrosa anche agli occhi del terzo mondo. I socialdemocratici tedeschi afoni e insignificanti sul tema dell’immigrazione che hanno fatto sì che la Merkel apparisse un gigante. Voglio dire che è difficile essere di sinistra oggidì, ma se anche sugli spazi che la storia ci offre si latita è ovvio che altri dirigeranno a modo loro “gli eventi epocali”.
Rifiuto l’infingardaggine di chi mi dice “così va il mondo cosa ci vuoi fare!” Intanto perché c’è un’etica della responsabilità individuale che impone di reagire, indignandosi, verso ogni ingiustizia e sopraffazione. E poi perché giocare al ribasso significa iscriversi da subito tra i perdenti. Lenin scrisse ai tempi che furono: “Estremismo, malattia infantile del comunismo”. Se fosse vivo oggi, oltre ad una doverosa autocritica su quanto fece e scrisse, gli chiederei un saggio diverso: “Il minimalismo malattia senile della sinistra”. Vedo tanti rassegnati in quel 50% che non vota o nella base del Pd che allargando le braccia mi sospirano: “meglio un governicchio di (finta n.p.) CENTRO (grande) sinistra (piccolo) che uno di destra”. La rassegnazione come scelta di vita ha sostituito la passione. Sono un velleitario? Può darsi. Voglio, anzi vorrei, una sinistra che si batte per idee e valori che vanno sì aggiornati, ma non contraddetti o annacquati. Solidarietà, giustizia sociale e legalità (la forza dei deboli), non sono merce trattabile. La sinistra italiana che ho conosciuto non è mai stata radicale caro Raffaele. Frange radicali vi furono, ma mai influenti. Togliatti imbarcò i monarchici al governo, votò l’articolo 7 della Costituzione, contribuì alla stesura di una Costituzione che impegnava tutti a scegliere il terreno democratico come luogo di confronto e scontro. Berlinguer si adoperò per un compromesso storico che era politico ma anche sociale (tra le classi). Di Vittorio, Lama, Trentin non erano sindacalisti “arroccati”, sono sempre stati percepiti come grandi innovatori e uomini di sinistra a tutto tondo, di cui andar fieri. Senza i sindacati e il PCI il terrorismo non sarebbe stato sconfitto. Oggi nel sindacato va tutto bene? Tutt’altro. In ogni caso, sarei perplesso se nel cambiamento trovasse il plauso di Squinzi e Marchionne. Ciascuno faccia la propria parte. Modernità e innovazione sono processi inarrestabili. Talvolta devastanti. Alla sinistra che ho in mente il compito-dovere di governarli e promuoverli senza alcun timore, ma con in testa un punto fisso: l’uomo e la sua dignità.

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GERMOGLI
Più unico che raro.
L’aforisma di oggi…

Quando l’eccezione conferma la regola.

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Rita Levi Montalcini

“Rare sono le persone che usano la mente, poche coloro che usano il cuore e uniche coloro che usano entrambe.” (Rita Levi Montalcini)

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la giornata…

IMMAGINARIO
Collage di giochi.
La foto di oggi…

Un collage tutto colorato come istantanea della gioia che si respira ad Estate Bambini. Chi partecipa alla festa sa che è un’immersione nella vitalità contagiosa dei bambini, che trascina ed entusiasma ad ogni età.

Oggi ancora un programma ricco di iniziative, per leggerlo clicca qui.

Foto: Le Immagini agenzia di comunicazione e ufficio stampa di Estate Bambini.

OGGI – IMMAGINARIO BAMBINI

Ogni giorno immagini rappresentative di Ferrara in tutti i suoi molteplici aspetti, in tutte le sue varie sfaccettature. Foto o video di vita quotidiana, di ordinaria e straordinaria umanità, che raccontano la città, i suoi abitanti, le sue vicende, il paesaggio, la natura…

[clic sulla foto per ingrandirla]

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Foto: Le Immagini.

ACCORDI
ItalSport, che imprese!
Il brano di oggi…

Ogni giorno un brano intonato a ciò che la giornata prospetta…

(per ascoltarlo cliccare sul titolo)

Vangelis – Chariots of Fire

Che bellissime giornate per lo sport italiano! La nazionale di basket si assicura il passaggio del turno agli europei grazie ad un match al cardiopalmo contro gli eterni rivali tedeschi, padroni di casa; Flavia Pennetta e Roberta Vinci compongono un’entusiasmante doppietta nelle semifinali degli US Open di tennis; il giovane ciclista sardo Fabio Aru si mantiene aggrappato alla vetta della Vuelta de España a soli 3’’ da Domoulin. Cosa chiedere di più?
E come per ogni grande impresa sportiva, il sottofondo musicale non può che essere Chariots of Fire di Vangelis.

Flavia Pennetta in semifinale degli US Open (foto estratta da “La Gazzetta dello Sport”)
Roberta vinci in semifinale agli US Open (foto estratta da “La Gazzetta dello Sport”)
Fabio Aru alla Vuelta (foto estratta da “La Gazzetta dello Sport”)
L’esultanza dell’ItalBasket (Foto estratta da “La Gazzetta dello Sport”)