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Giorno: 30 Settembre 2015

Primo appuntamento di “Autunno da sfogliare 2015”

da: Biblioteca Comunale di Tresigallo

Presso la Casa della Cultura di Tresigallo tornano anche quest’anno gli appuntamenti di incontri con autori della rassegna “Autunno da sfogliare”
Il primo appuntamento vede un giovanissimo autore di Tresigallo, Stefano Muroni presentare un lavoro sulla storia di Tresigallo di oltre 400 pagine, con 64 pagine di foto, alcune di queste inedite, 20 testimonianze dell’epoca, ricerche inedite all’Archivio Centrale di Stato e nelle riviste dell’epoca.
Si invia locandina e invito della presentazione del libro di Stefano Muroni “Tresigallo città di fondazione : Edmondo Rossoni e la storia di un sogno” Pendagron 2015, Introduzione di Giuseppe Parlato, postfazione di Folco Quilici, con un saggio di Antonio Pennacchi (Premio Strega con “Canale Mussolini”)
Venerdì 9 ottobre ore 21,00 Casa della Cultura. Questa presentazione è il primo appuntamento della rassegna “Autunno da sfogliare 2015”.

Una Mostra al Mese (ottobre 2015): “A mano libera“ di Gianfranco Rizzatti

da: organizzatori

Quella di Gianfranco Rizzatti si può definire una “mostra raccolta”. Poche opere esposte ma di grande impatto.
Paesaggi a olio che catturano la sguardo per i giochi di luce e alcuni bozzetti sanguigni che riproducono gli schizzi di Leonardo per la sua famosa “ultima cena”: opera intense, che colpiscono e rapiscono lo spettatore, mentre cerca di capire se sta guardando una fotografia, una stampa, o un dipinto….a mano libera.

L’ottantaquattresima “Mostra al Mese” di Auxing è aperta fino al 31 ottobre 2015; oltre a questa Temporanea, è visitabile la Mostra Permanente degli artisti che hanno esposto precedentemente. La programmazione delle Temporanee è complete fino a dicembre 2020.
(orari: feriali 15:00 – 23:00 – festivi su appuntamento)
Ingresso Libero (le mostre sono aperte a tutti e non solo ai soci)

Ferrara Baseball, giovanili nuovamente in campo

da: Ferrara Baseball

Domenica pomeriggio la formazione giovanile (under 12) del Ferrara Baseball ha partecipato ad un torneo off-season organizzato dal Padova Baseball con regole da minibaseball. Tutte le partite sono state svolte nello storico impianto Plebiscito di Padova, impianto di Italian Baseball League, la massima serie del campionato italiano di baseball. Le formazioni presenti erano i Thunders di Conegliano Veneto, Rovigo, Ferrara ed una selezione di All Star composta da giocatori del Ponte di Piave , Vicenza BSC e Padova.
La formazione del Ferrara, gestita dal manager Squarzanti e dal coach Carlotti ha ottenuto due belle vittorie, contro Thunders di Conegliano Veneto e Rovigo. Al di là dei risultati, come era nelle intenzioni degli organizzatori, è stata una giornata di puro spirito sportivo dove i ragazzi di Ferrara si sono confrontati con importanti formazioni giovanili del territorio veneto.

Ecco i risultati degli incontri disputati dagli estensi.
Thunders di Conegliano Veneto – Ferrara: 3-11;
All Star – Ferrara Baseball: 17-13;
Ferrara Baseball – Rovigo: 5-4

Luigi Grassi è il nuovo Presidente della Società Italiana di Psichiatria di Consultazione

da: ufficio Comunicazione ed Eventi UniFe

Il Prof. Luigi Grassi, Ordinario di Psichiatria e Direttore del Dipartimento di Scienze Biomediche e chirurgico specialistiche dell’Università di Ferrara, è stato nominato Presidente della Società Italiana di Psichiatria di Consultazione, in occasione del XIII° congresso nazionale tenutosi a Cagliari nei giorni scorsi.

Afferma Grassi: “La Psichiatria di consultazione ha lo scopo di promuovere e favorire lo studio, l’insegnamento, e l’aggiornamento della Psichiatria applicata alle varie aree e specializzazioni della medicina in ambito assistenziale ospedaliero e territoriale. Da tempo sappiamo che il 25-30% delle persone affette da patologie mediche presenta quadri di sofferenza emozionale, quali ansia, depressione e stili disfunzionali di risposta alla malattia medica. Tali quadri influenzano in maniera negativa la qualità della vita, aumentano i tempi di degenza e di riabilitazione, incidono sui comportamenti a rischio (come il tabagismo o l’uso di alcool), con aumento di complicanze della patologia medica di base. In cardiologia, ad esempio, è da anni provato che il rischio di complicanze cardiologiche in persone colpite da infarto si triplica se si sviluppa una condizione depressiva secondaria.”
Prosegue Grassi: “La sede della Presidenza presso la nostra Clinica psichiatrica universitaria testimonia come Ferrara abbia raggiunto un eccellente livello in tale area della psichiatria in ambito nazionale. Un servizio specialistico di psichiatria di consultazione è infatti presente da oltre vent’anni ed è attualmente parte della Unità Operativa di Psichiatria ospedaliera a direzione universitaria della AUSL”.
“Moltissime sono le richieste di intervento psichiatrico che i medici dei diversi reparti medico-chirurgici dell’Azienda Ospedaliera cittadina ci richiedono – aggiunge Grassi – per persone ricoverate in degenza o in day-hospital, nonché in accesso al pronto soccorso. L’approfondimento delle risposte psichiche che tali persone, affette da patologie mediche, presentano è fondamentale per interventi centrati sulla persona e non sull’organo ammalato, Diversi progetti si sono attivati in questi anni, non solo nell’area oncologica (dove la disciplina si è particolarmente sviluppata autonomizzandosi nella disciplina della psiconcologia) ma in molte altre aree specialistiche, dalla medicina riabilitativa e internistica alla neurologia. Il lavoro che si sta svolgendo per le persone sottoposte a trapianto renale ne è un recente esempio.”
Nella foto da sinistra: il Dr. Antonino Minervino, Vice presidente Società Italiana Medicina Psicosomatica e Direttore del Dipartimento salute mentale di Cremona, il Prof. Bernardo Carpiniello, Presidente del Collegio nazionale degli Ordinari di Psichiatria e Ordinario di Psichiatria dell’Università di Cagliari e il Prof. Luigi Grassi.
Per informazioni: Maria Grazia Campantico, cmpmgr@unife.it, tel. 0532 293243, cell. 335 140973

pd-logo

Approvata la nuova legge regionale sui rifiuti

da: organizzatori

Calvano e Zappaterra (PD): “Riduzione dei rifiuti prodotti, differenziazione e recupero gli obiettivi; la tariffa puntuale è la grande novità”

La riduzione dei rifiuti pro capite del 20-25% cioè meno di 150 kg, la raccolta differenziata al 73% e il recupero dei rifiuti al 70%: sono questi i tre obiettivi che la Regione Emilia-Romagna si pone e fissa una data per farlo, quella del 2020. Per arrivarci mette a disposizione diversi strumenti che sono raccolti nella nuova Legge regionale sui rifiuti intitolata in modo esplicativo ‘Disposizioni a sostegno dell’economia circolare, della riduzione della produzione dei rifiuti urbani, del riuso dei beni a fine vita, della raccolta differenziata’ approvata quest’oggi dall’Assemblea Legislativa.
“Chiudiamo il cerchio è la parola d’ordine che ci siamo dati in Emilia-Romagna: vogliamo infatti realizzare concretamente l’economia circolare che fa dei rifiuti un’opportunità da recuperare e riutilizzare, rifiuti che inoltre, vanno sensibilmente ridotti – spiegano Paolo Calvano e Marcella Zappaterra, Consiglieri regionali PD – puntiamo con forza alla massima responsabilizzazione di cittadini e imprese”.
La riforma individua diversi strumenti per andare nella direzione voluta. “La grande novità è quella della tariffa puntuale: ogni cittadino entro il 2020 pagherà in base all’effettiva quantità di indifferenziato che produce – entrano nel dettaglio Calvano e Zappaterra – ma non è l’unica, infatti è istituito un Fondo d’Ambito le cui risorse saranno destinate alla riduzione dei costi dei servizi per i cittadini e al finanziamento dei progetti più virtuosi messi in campo dai Comuni per diminuire i rifiuti prodotti e favorire l’implementazione della tariffa puntuale”.
“In Emilia-Romagna, è stato ribadito più volte anche dal Presidente Stefano Bonaccini, andiamo verso la discarica zero e la nuova legge disincentiva l’incenerimento prevedendo tra l’altro un’ecotassa come tributo speciale previsto per il conferimento in discarica – sottolineano i Consiglieri regionali del PD – determinante per raggiungere questo obiettivo sarà anche la definizione del prossimo Piano Regionale dei Rifiuti”.
Questa legge è frutto di un lungo percorso partecipato: l’impulso e la spinta arrivati da cittadini, associazioni ambientaliste e Comuni sono infatti stati determinanti per la redazione della riforma. “Questo contributo non si ferma qui e istituiamo un forum permanente per l’economia circolare quale piattaforma per un dialogo continuo tra istituzioni locali, rappresentanti della società civile, imprese, associazioni ambientaliste e una Commissione tecnica indipendente che dovrà supportare Atersir nella stesura dei documenti attuativi e vigilare sull’implementazione della legge – concludono Calvano e Zappaterra – chiudiamo il cerchio ma teniamo aperto il filo della discussione e del confronto”.

Tassinari: “Gasolio agevolato fondamentale per le imprese agromeccaniche”

da: organizzatori

Necessario promuovere interventi in grado di sviluppare in modo sostenibile l’innovazione e il lavoro in agricoltura, senza colpirla in settori strategici

“Prendiamo atto della smentita del viceministro all’economia Enrico Morando, che ha escluso interventi sul gasolio agricolo agevolato nell’ambito della legge di stabilità. La puntualità con cui è giunto il chiarimento ci fa ritenere che non saremo di fronte a ripensamenti. Un tale intervento sarebbe stato, infatti, in contraddizione con l’intenzione annunciata dal Ministero dell’agricoltura di sostenere la competitività del comparto agricolo”.
Così il presidente Uncai Aproniano Tassinari sull’allarme lanciato nei giorni scorsi relativo a un possibile intervento del Governo sul gasolio agevolato. Occorrerà quindi cercare altrove la copertura del piano di riduzione della pressione fiscale da 45 miliardi annunciato dal Ministero che prevede l’eliminazione dell’imu-tasi sui terreni agricoli e sui macchinari imbullonati nel 2016 e la riduzione di irap e ires sul reddito dell’impresa nel 2017. “Qualora malauguratamente il ministero intendesse cercare le necessarie coperture all’interno del comparto agricolo, sarà opportuno condividere le decisioni con tutte le associazioni agricole e agromeccaniche già nelle fasi preliminari, in modo da favorire un confronto aperto e costruttivo e non penalizzare il lavoro in agricoltura”.
In una fase storica in cui il lavoro in agricoltura sta riconquistando interesse grazie ad Expo, l’imperativo deve essere promuovere interventi in grado di sviluppare a pieno le potenzialità del settore, che deve essere accompagnato nella sua voglia di innovazione, senza colpirlo in settori strategici: “È possibile ottimizzare le risorse, per esempio portando a termine il percorso avviato di riordino degli organismi vigilati del ministero dell’agricoltura. Suggeriamo, inoltre, di ribaltare le regole dei finanziamenti regionali e comunitari, vincolandoli al rispetto degli obiettivi da raggiungere e di protocolli virtuosi. Solo in questo modo si premiano le aziende agricole che portano effettivi risultati e benefici all’agricoltura e al territorio, attuando, con mezzi propri o affidandosi a contoterzisti, una reale agricoltura di precisione”.
Conclude quindi Tassinari: “Siamo certi che fra qualche anno tutti i mezzi agricoli saranno mossi da biometano rinnovabile e made in Italy, anziché da gasolio, con importanti benefici per l’ambiente e il sistema Paese. Fino ad allora, tuttavia, il mantenimento del carburante agevolato è di fondamentale importanza per la sostenibilità delle aziende agromeccaniche”.

OPINIONI
Intercettazioni? Lei non sa chi sono io

L’Italia, è noto, non gode di buon credito per quanto riguarda la libertà di informazione. Nel ranking mondiale si colloca al settantatreesimo posto. Ora la legge sulle intercettazioni, voluta da Renzi con decreto del governo (neanche del Parlamento), peggiorerà ulteriormente le cose… Evviva!
Le ‘riforme’ renziane vanno sempre dritte al sodo: quella della Rai si accompagna alle critiche ai talk-show, a un’insofferenza manifesta verso l’informazione libera, e risulta anch’essa funzionale e coerente al disegno di una destra di potere che punta al pensiero unico e prevede per il caro leader solo elogi e battimani. La legge in discussione, pacchianamente spacciata come riforma atta a tutelare la privacy dei cittadini, è un obbrobrio e una presa in giro. Primo, perché i cittadini perbene coinvolti erroneamente in intercettazioni (pochissimi) possono ricorrere alle leggi già esistenti per chiedere soddisfazione; secondo, perché tutte le intercettazioni richieste dai magistrati vanno autorizzate e sono rivolte sempre verso individui sospettati di reato.

L’attacco continuo alla libera informazione come alla magistratura – con la legge sulla responsabilità civile – puntano a difendere ‘quelli che contano’, quelli che al grido del “lei non sa chi sono io” fanno strame della legalità o dell’etica pubblica. Si stanno archittetando nuovi livelli di impunità per la casta, la politica sporca, gli intrallazzi.
Magistratura, giornalismo, specie d’inchiesta (si pensi ai grandi servigi che rende alla verità una giornalista come Milena Gabanelli), vanno ridimensionati se non zittiti. Pubblicare solo intercettazioni che riguardano ipotesi di reato? E solo dopo che un tribunale si è espresso? Campa cavallo… Siamo il paese dei cavilli, dei corsi e ricorsi, delle prescrizioni e che ora aggiunge un tassello in più a favore degli imputati: vietato produrre nelle aule giudiziarie prove processuali ‘rubate’ (che vuol dire?) ai giudicanti. Anche per i giornalisti ci sono sanzioni se intervistano o filmano di soppiatto personaggi o situazioni degne di cronaca. Prima il galateo, poi il resto. Ma l’argomento forte per i garantisti d’alto bordo in servizio permanente effettivo sta nel divieto di pubblicizzazione di intercettazioni che coinvolgano altre persone entrate in contatto ‘occasionalmente’ con sospettati. Una formulazione ad hoc per quei politici e potenti che se pescati in compagnia o al telefono o fotografati con sospettati, rinviati a giudizio o addirittura condannati, si trincerano dietro l’ignoranza o l’occasionalità della circostanza e quindi la non gravità del fatto.

Una domanda: esiste la privacy per chi fa politica o dirige enti e istituzioni pubbliche importanti? Se esiste ha margini ristrettisimi. Per costoro si applica un ‘di più’ che si assomma alla valutazione dei reati (ci mancherebbe!) e ricomprende anche scelte inopportune o sconvenienti di cui devono dare conto non a un tribunale, ma alla pubblica opinione. Devono sapere e rispondere di chi incontrano, chi li finanzia e perché, con chi pranzano, a chi telefonano… E’ giusto che il Berlusconi di Ruby e delle olgettine venga ‘conosciuto’ dai cittadini-elettori italiani anche per la sua discutibile vita privata? Sì se è Presidente del Consiglio, perché diviene ricattabile (ed è ciò che è avvenuto). E’ giusto essere informato che il deputato X, caloroso sostenitore del family day, un giorno, anzi una notte, viene pescato in un albergo con una prostituta e droga annessa? Se va proclamandosi acerrimo nemico della criminalità organizzata e poi va a portare la propria solidarietà a Dell’Utri e Cosentino in carcere perchè condannati per contiguità con mafia e camorra è un dato pubblico o privato? Le intercettazioni hanno sollevato i casi Lupi, Cancellieri, De Girolamo, Fassino (“abbiamo una banca”), la strana telefonata di Renzi a un generale della finanza, i due imprenditori che sghignazzavano sul terremoto dell’Aquila – alla faccia della funzione sociale dell’impresa come recita la Costituzione – e via razzolando, vanno raccontati o no? E’ questo il sottobosco che si vuole sottrarre all’attenzione degli italiani con la nuova legge.
Va detto chiaro e forte. Si vuole un’informazione dimezzata che taccia sui tanti dottor Jekill e mister Hide che circolano nelle aule parlamentari o nelle alte sfere. Il reato peggiore per chi esercita un ruolo pubblico è predicare bene e razzolare male. “O tempora o mores” recitavano gli antichi. Io completo: con il renzismo imperante “mala tempora currunt”.

5 ottobre, la rivoluzione è nell’aria con LE NOZZE DI FIGARO in diretta dalla Royal Opera House di Londra

da: organizzatori

La rivoluzione è nell’aria grazie alla geniale opera buffa di Mozart con la strepitosa regia di David McVicar .
LE NOZZE DI FIGARO; LUNEDI’ 5 OTTOBRE 2015 ORE 20,15 IN DIRETTA dalla ROYAL OPERA HOUSE di LONDRA in 120 sale cinematografiche in tutta Italia distribuito da QMI
Wolfgang Amadeus Mozart | Opera in quattro atti
Cantato in italiano | 3 ore e 25 minuti (incluso 1 intervallo)

Spesso considerato un’opera perfetta, Le nozze di Figaro rappresenta il genio di Mozart
più vivace e piacevole.
Basato su un testo che è stato originariamente vietato per il suo contenuto politico, il libretto con rapidi movimenti crea personaggi realistici resi ancora più umani dalla musica eccezionale di Mozart.
La popolare messa in scena del regista David McVicar torna nelle mani del direttore britannico Ivor Bolton. Il cast è guidato dal basso stella Erwin Schrott, che ha già cantato nel ruolo con grande successo al Covent Garden, in collaborazione con la star soprano rumeno Anita Hartig nel ruolo di Susanna. Da segnalare il basso italiano Carlo Lepore nel ruolo di Bartolo.

Direttore d’orchestra Ivor Bolton Figaro Erwin Schrott
Regia David McVicar Susanna Anita Hartig

Conte Almaviva Stéphane Degout Contessa Almaviva Ellie Dehn
Cherubino Kate Lindsey Bartolo Carlo Lepore
Don Basilio Krystian Adam Marcellina Louise Winter

Royal Opera Chorus
Orchestra of the Royal Opera House

Costo biglietto: 10 -15 euro
Per l’elenco completo dei titoli e delle sale coinvolte: http://www.rohalcinema.it

Le proiezioni nei cinema sono arricchite da interviste e filmati dietro le quinte dei protagonisti della Royal Opera House e l’interazione con gli spettatori è continua, grazie al live twitting sul grande schermo
Media partner: Danza&Danza, Amadeus, Sipario, Il Corriere Musicale, Radio Classica, British Council, Al Femminile, Il Corriere della Sera

Domani, giovedì 1 ottobre, l’inaugurazione ufficiale del Festival Noir

da: organizzatori

Valerio Varesi apre il Festival Noir

Domani, giovedì 1 ottobre, dopo l’apertura, alle ore 18.30, della mostra “Nero Opaco” allestita dal Club delle Arti nella Sala Mostre del Museo Civico ospitato nel Castello delle Rocche, sarà la tensostruttura allestita in piazza Verdi, ad ospitare alle ore 20.30, l’inaugurazione ufficiale del Festival Noir, manifestazione che torna nel centro storico finalese dopo quattro anni e un terremoto.
Alle 21.00 il primo “Incontro con l’autore” è dedicato a Valerio Varesi, giornalista e scrittore, autore di gialli e polizieschi. Nato a Torino da genitori parmensi, cresciuto poi nella città emiliana, dopo la laurea in Filosofia si occupa di giornalismo come corrispondente di vari quotidiani; attualmente lavora nella redazione bolognese di Repubblica. Nel 1998 pubblica il suo primo romanzo, “Ultime notizie di una fuga”, in cui compare la figura del commissario Soneri, futuro protagonista di altri polizieschi scritti da Varesi, dai quali verrà anche tratta la serie di sceneggiati televisivi “Nebbie e delitti” con l’attore Luca Barbareschi a indossare i panni del commissario.
La prima giornata del Festival Noir si concluderà con un divertente dopo cena con delitto: alle 22,30 la compagnia Anubisquaw metterà in scena, sempre nella tenda di piazza Verdi il giallo brillante di Michele Cremonini Bianchi “Il papiro maledetto”.

Gli appuntamenti di venerdì 2 ottobre:
Ore 21.00 – Tenda, Piazza Verdi: Incontro con l’autore: MARCELLO FOIS
Ore 22.30 – Tenda, Piazza Verdi: “Mind Crime: nella mente dell’assassino”. Spettacolo di mentalismo con Max Vellucci.

Gli appuntamenti di sabato 3 ottobre:
Ore 14.30 – Tenda, Piazza Verdi: CINQUE SFUMATURE DI NOIR. Suggestioni e paesaggi finalesi nelle opere degli scrittori locali. Con: Franco Fregni, Maurizio Goldoni, Carlo Tassini, Enrico Valentini, Carlo Vicenzi. In collaborazione con Associazione Culturale Ideattiva.
Ore 16.00 – Tenda, Piazza Verdi: GIUSEPPE PEDERIALI E IL MISTERO. Viaggio tra gli enigmi racchiusi nelle opere dello scrittore finalese. A cura del giornalista Stefano Marchetti.
Ore 17.30 – Teatro, Piazza Verdi: Incontro con l’autore ERALDO BALDINI.
Ore 21.00 – Teatro Tenda, Viale Stazione: RADIO GIALLO. Audiodramma in teatro di Carlo Lucarelli; a cura di Fonderia Mercury, adattamento e regia di Sergio Ferrentino.
Ore 22.30 – con partenza dal Teatro Tenda: LA LUNGA NOTTE DEI MONUMENTI SVELATI. Visita notturna alla città. In collaborazione con Athena Associazione Culturale

Gli appuntamenti di domenica 4 ottobre:
Ore 14.30 – Oratorio San Giovanni Bosco (ex Seminario): L’ARTE RITROVATA. Visita guidata al patrimonio artistico finalese; a cura di Athena Associazione Culturale
Ore 15.30 – Tenda, Piazza Verdi: MINI NOIR. Fiabe e leggende NERE della tradizione finalese. A cura di Gianluca Borgatti e Celso Malaguti, con la partecipazione di Giulio Antonio Borgatti.
Ore 17.00 – Tenda, Piazza Verdi: Incontro con l’autore BARBARA BARALDI
Ore 19.00 – Corso Cavour: VISIONI ELETTRICHE…in noir. Spettacolo degli allievi della scuola di musica Fondazione “ C. G. Andreoli” e della scuola di danza “Tersicore”
Ore 21.00 – Tenda, Piazza verdi: Incontro con l’autore VALERIO MASSIMO MANFREDI
Ore 22.30 – Piazza Verdi: LE DONNE DI DYLAN DOG. Sfilata vintage realizzata dal Gruppo Mani Tese di Finale Emilia.

Grazie alla collaborazione della Sergio Bonelli Editore, per tutta la durata del Festival, sarà allestita, nei negozi e nei bar del Centro Storico, una mostra dedicata a Dylan Dog L’INDAGATORE DELL’INCUBO.
MUSEO CIVICO – Castello delle Rocche. Orario di apertura al pubblico:
giovedì 1 ottobre: dalle ore 18.00 alle ore 19.30 e dalle ore 21.00 alle ore 24.00
venerdì 2 ottobre: dalle ore 16.00 alle ore 19.00 e dalle ore 21.00 alle ore 24.00
sabato

Coldiretti, bene anticipo PAC per imprese agricole

da: ufficio stampa Coldiretti Ferrara

DAL 16 OTTOBREANTICIPI PAC DAL 70 AD 85% PER AZIENDE AGRICOLE

Coldiretti Emilia Romagna esprime soddisfazione per la decisione del Comitato di Gestione dei pagamenti diretti della Commissione Europea di aumentare gli anticipi Pac per il 2015, così come previsto dal pacchetto di aiuti straordinari al settore agricolo. “In un momento di crisi finanziaria, di scarsa liquidità delle imprese e di una estate in cui l’eccesso di caldo ha creato non poche difficoltà alle aziende agricole e agli allevamenti – ha detto il presidente di Coldiretti Emilia Romagna, Mauro Tonello – per questo Coldiretti Emilia Romagna aveva chiesto gli anticipi, in modo da dare sostenere le aziende nella loro attività. La decisione della Commissione costituisce una risposta importante”.
A partire dal 16 ottobre – informa Coldiretti Emilia Romagna – l’Italia potrà anticipare fino al 70 per cento dei pagamenti diretti e sino all’85 per cento dell’importo delle misure a superfici e per gli animali nello sviluppo rurale per quanto riguarda misure agro-climatiche-ambientali, indennità natura 2000, agricoltura biologica, zone soggette a vincoli naturali, benessere degli animali e servizi silvo-climatico-ambientali e salvaguardia delle foreste.

Coldiretti, bene no del governo a formaggi con polvere di latte

da: ufficio stampa Coldiretti Ferrara

Bene la risposta del Governo a ultimatum comunitario. Coldiretti Emilia-Romagna sottolinea i rischi di possibili inganni ai consumatori e lanecessità di salvaguardare la distintività dei territorio e delle produzioni italiane.

La decisione del Governo di confermare il “no” alla produzione di formaggi senza latte fresco alla scadenza dell’ultimatum da parte della Commissione Europea rispetta il patto salva formaggio italiano simbolicamente siglato dal presidente del, Consiglio Matteo Renzi e dal Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina davanti a 30mila agricoltori della Coldiretti ad Expo dove il premier aveva “adottato” le specialità casearie tricolori contro il diktat europeo sul via libera all’utilizzo delle polveri. Lo afferma Coldiretti Emilia Romagna esprimendo apprezzamento per la decisione del Governo italiano che è supportata anche dalla petizione popolare alla quale hanno aderito decine di migliaia di italiani dopo la mobilitazione degli agricoltori dal Brennero a Bruxelles fino all’Expo, dove anche nella settimana in cui è stata presente Coldiretti Emilia Romagna sono state raccolte migliaia di firme per salvare i formaggi fatti con latte vero.
Nella lettera indirizzata a Bruxelles – informa Coldiretti Emilia Romagna – il Governo rileva che la materia non è armonizzata, quindi c’è libertà per gli Stati membri di avere norme più restrittive rispetto a quelle Ue e che la legge italiana non produce effetti distorsivi della concorrenza. Ieri, 29 settembre – ricorda Coldiretti Emilia Romagna – è scaduto l’ultimatum fissato dalla Commissione Europea sulla richiesta all’Italia di porre fine al divieto di detenzione e utilizzo di latte in polvere, latte concentrato e latte ricostituito per la fabbricazione di prodotti lattiero caseari previsto storicamente dalla legge nazionale. La lettera di “diffida” della Commissione Europea sull’infrazione n.4170 – precisa Coldiretti – voleva imporre all’Italia di produrre “formaggi senza latte” ottenuti con la polvere con il rischio di far sparire 487 formaggi tradizionali censiti dalle Regioni italiane ottenuti secondo metodi mantenuti inalterati nel tempo da generazioni. Secondo la Coldiretti si tratta di un inganno per i consumatori che mette a rischio unpatrimonio gastronomico custodito da generazioni, con effetti sul piano economico, occupazionale ed ambientale. Con un chilo di polvere di latte, che costa sul mercato internazionale 2 euro – sottolinea Coldiretti – è possibile produrre 10 litri di latte, 15 mozzarelle o 64 vasetti confezioni di yogurt e tutto con lo stesso identico sapore perché viene a mancare quella distintività che viene solo dal latte fresco dei diversi territori

Hera presenta HergoAmbiente, la via “smart” ai servizi ambientali

da: ufficio stampa Hera

Al via il primo sistema “intelligente” per la gestione integrata di raccolta rifiuti e spazzamento stradale, che interessa un bacino di 2,6 milioni di cittadini. Tecnologia e innovazione per garantire qualità, efficacia ed efficienza dei servizi ambientali e migliorare il decoro delle nostre città, con benefici in termini di sostenibilità grazie alla mancata emissione di 400 tonnellate di CO₂ all’anno

Raccolta rifiuti e pulizia strade: con HergoAmbiente diventano “smart”
I servizi ambientali non sono mai stati così “smart”. Dopo anni di ricerca e importanti investimenti in innovazione che hanno riguardato anche le reti e il centro di telecontrollo, Hera presenta HergoAmbiente, un sistema “intelligente”, unico nel panorama nazionale e internazionale, sviluppato dalla multiutility per gestire in maniera integrata, efficiente ed efficace tutte le attività di raccolta rifiuti e spazzamento strade, prendendo in carico anche le segnalazioni effettuate dai cittadini tramite l’app del Rifiutologo.
Basato sulla completa informatizzazione dei processi, HergoAmbiente mette in “collegamento” in una unica rete informativa i 300.000 cassonetti, gli oltre 3.000 operatori, i 1.300 mezzi di raccolta, 140 centri di raccolta e tutto quanto ruota intorno alla gestione del servizio. Un sistema che considera sia personale e mezzi di Hera sia quelli di operatori terzi, contribuendo così ad accrescere non solo la professionalità dei nostri operatori ma anche dei nostri fornitori. Grazie a questo sistema “intelligente” è infatti possibile tenere sotto controllo in ogni istante tutte le informazioni sulle attività della lunga e capillare catena dei servizi ambientali, che solo sul territorio dell’Emilia-Romagna gestito da Hera interessano un bacino di 2,6 milioni di cittadini.
L’obiettivo? Migliorare efficienza, efficacia e qualità dei servizi, ma anche diminuire l’impatto ambientale, perché grazie a HergoAmbiente sarà possibile impiegare i mezzi in maniera più razionale, consumando 150.000 litri di carburante in meno ogni anno, che corrispondono alla mancata emissione di 400 tonnellate di CO₂.
Insomma migliori servizi e migliore qualità della vita nel nostro territorio.
Integrazione di processi e informazioni in tempo reale
Più in dettaglio, il sistema consente di progettare, programmare, effettuare, monitorare e analizzare tutte le attività relative alla raccolta dei rifiuti e alla pulizia delle strade, sia gestite direttamente da Hera sia attraverso operatori terzi, mettendo a sistema in tempo reale l’insieme delle informazioni rilevate sul campo: ore di attività svolte, posizione dei contenitori, percorsi compiuti dai mezzi, km spazzati dalle motospazzatrici, cassonetti svuotati e percentuali di riempimento nelle stazioni ecologiche.

Un sistema capace di migliorarsi
Smartphone e computer di bordo, in dotazione alle squadre operative, ricevono gli ordini da smaltire, registrano le operazioni effettuate e ne forniscono adeguata rendicontazione al sistema centrale, che elabora tempestivamente tutte le informazioni in funzione di una continua riprogettazione del servizio. L’interconnessione, infatti, rende possibile un circolo virtuoso delle informazioni grazie al quale le prestazioni programmate risultano costantemente adeguate alle esigenze reali che emergono dall’analisi dei dati appena consuntivati.

Arriva il cassonetto parlante
Taggando ogni cassonetto con un codice identificativo, HergoAmbiente gli assegna una identità univoca ed è così in grado di controllarne in modo puntuale la posizione, il funzionamento e le attività di svuotamento che lo riguardano. Grazie a HergoAmbiente, in altri termini, il cassonetto “prende la parola” e inizia a dialogare con il sistema centrale.

Verso la tariffa puntuale
Unico in Italia, HergoAmbiente si colloca al livello delle più avanzate esperienze europee in materia di gestione dei servizi ambientali e garantisce standard elevati di tracciabilità, trasparenza e rendicontazione, che costituiscono requisiti fondamentali per rendere possibile, in futuro, l’auspicata introduzione della tariffazione puntuale.

La sfida dell’economia circolare: così si controlla la filiera del riciclo
Proprio la tracciabilità della filiera del riciclo è tra gli obiettivi principali del report “Sulle tracce dei rifiuti”, giunto alla sesta edizione, con cui il Gruppo Hera illustra ogni anno i dati sull’effettivo avvio a recupero dei rifiuti raccolti in modo differenziato. Un ulteriore sforzo di trasparenza per mettere in luce il forte impegno dell’azienda sul fronte della sostenibilità, che si snoda durante tutto il processo di gestione dei rifiuti, dalla raccolta fino al recupero finale: una filiera chiave della cosiddetta economia circolare e della green economy. I risultati parlano chiaro: differenziare serve e nel 2014 è salito al 94,3% il recupero dei rifiuti differenziati raccolti da Hera, in crescita rispetto al 93,8% dell’anno precedente, e ben al di sopra della media nazionale, con 250 kg per abitante recuperati ogni anno. Questi eccellenti risultati proiettano i territori serviti da Hera, in particolare per il riciclo dei rifiuti da imballaggio, al di sopra degli obiettivi del 2020 previsti dalla UE, e ormai a un passo da quelli del 2025.

Venier: “Un sistema innovativo e sostenibile, che evita ogni anno 400 tonnellate di CO₂”
“Il futuro è già qui, – dichiara Stefano Venier, Amministratore Delegato del Gruppo Hera – si chiama HergoAmbiente, un sistema innovativo che ci consente di ottenere importanti benefici sia in termini di qualità del servizio sia ambientali, nell’interesse non solo dei cittadini ma anche degli amministratori locali, a cui lo stiamo presentando in queste settimane. Grazie a un impiego sempre più razionale dei nostri mezzi, HergoAmbiente contribuisce infatti in maniera significativa alla sostenibilità dei nostri servizi ambientali, con un abbattimento della CO₂ prodotta pari a 400 tonnellate l’anno, e consente la completa tracciatura del percorso dei rifiuti, che poi rendicontiamo in pubblicazioni specifiche.”

Mazzoni: “Efficienza ed efficacia per servizi sempre migliori, verso la tariffa puntuale”
“Come già illustrato anche ad Atersir, con HergoAmbiente abbiamo letteralmente dato la parola a tutti i nostri asset, dai cassonetti ai mezzi impiegati su strada, incrementando quantità, qualità e puntualità delle informazioni che riusciamo a elaborare – ha spiegato Tiziano Mazzoni, Direttore Servizi Ambientali del Gruppo Hera. – In questo modo possiamo non soltanto rendicontare in maniera precisa le prestazioni effettivamente svolte, ma possiamo anche sapere in ogni momento quello che ancora c’è da fare, raccogliere le segnalazioni dei cittadini e coordinare al meglio le nostre risorse in funzione degli obiettivi, migliorando efficacia ed efficienza dei nostri servizi ambientali. Grazie alle sue caratteristiche di trasparenza e tracciabilità, HergoAmbiente rappresenta inoltre lo strumento ideale per consentirci di guardare con fiducia alla futura adozione della tariffa puntuale.”

HergoAmbiente in cifre: le dimensioni del servizio coperto dal sistema informativo
Circa 3.000 operatori fra lavoratori di Hera e dei fornitori terzi
Circa 400 utilizzatori del sistema Informativo Centrale e del sistema di acquisizione dei dati dal campo
Circa 1.900 ordini di lavoro al giorno tra raccolta e spazzamento, interni e terziarizzati, per un totale di circa 685.000 ordini all’anno.
1.300 veicolati coinvolti sul campo fra mezzi di Hera e di fornitori terzi
Circa 4.500 itinerari di raccolta
3.000 itinerari di spazzamento
Oltre 10.000 servizi a chiamata
Circa 700 chiamate al giorno al call center per richiesta di servizi ambientali
Circa 600 on board computer installati sui mezzi che dialogano con il sistema centrale
1.200 smartphone consegnati al personale operativo, che svolgono le stesse funzioni degli on board computer
300.000 contenitori stradali a cui è stato applicato un tag, ovvero un codice identificativo elettronico che viene letto in fase di svuotamento
190 antenne fisse installate sui mezzi per la lettura automatica dei tag sui contenitori
1.400 antenne portatili fornite al personale operativo per la lettura dei tag installati sui contenitori
140 centri di raccolta serviti ai quali si aggiungono 85 impianti di Herambiente

Iperurbs: venerdì 2 ottobre al Circolo Bolognesi

da: Ufficio stampa Iperurbs

Iperurbs, dopo il successo del festival i video al Bolognesi.
Venerdì 2 ottobre il circolo Arci proietta i montaggi inediti che raccontano la trasformazione di Ferrara.

Dopo il grande successo riscosso dal festival video dedicato alla trasformazione urbana e sociale di Ferrara, Iperurbs offre ai ferraresi un’ulteriore opportunità per vedere i montaggi proiettati lo scorso weekend. La prima edizione della rassegna, che si è tenuta dal 25 al 27 settembre a Wunderkammer, ha raccolto ampie adesioni, coinvolgendo grazie alla sua programmazione decisamente originale centinaia di persone. Gli organizzatori hanno dunque deciso di assecondare la curiosità della città e mettere in calendario un’ulteriore data, in occasione del Festival di Internazionale.
Venerdì 2 ottobre al Circolo Arci Bolognesi, a partire dalle 19.30, verranno proiettati i blob inediti che sono stati il cuore della manifestazione: “Depressioni: vivere sotto il livello del mare”, di Stefania Andreotti, dedicato alle inquietudini dei ferraresi; “Into the Wild: nella bassa selvaggia”, di Giuseppe Di Bernardo, sul rapporto che lega il capoluogo estense al suo territorio, soprattutto in relazione al delta; “Culture in piano: istituzioni e indipendenti”, di Francesco Mancin, prospettiva su passato e presente della produzione culturale ferrarese. Questi tre video – ciascuno della durata di circa 45 minuti – sono il frutto di lunghe ricerche volte a valorizzare documentari d’autore, film, cortometraggi, clip musicali, riprese amatoriali. Gli autori saranno presenti all’evento, per spiegare brevemente il tipo di percorso intrapreso, i principi che hanno seguito nella selezione e nell’assemblaggio materiali così eterogenei per formato, provenienza e contenuto. Seguirà la proiezione di un cortometraggio ironico e surreale realizzato nel 2007 dal regista ferrarese Paolo Cirelli, ambientato in parte all’interno dello stesso circolo Bolognesi, “Gaynster, la gran funa 2”.
” Lavorare a Iperurbs non è stato facile – commenta il coordinatore del festival, Riccardo Gemmo -. Ci siamo dovuti confrontare spesso con la difficoltà di accedere a determinati archivi, ma forse lo sforzo maggiore è stato intellettuale: ci siamo impegnati per rendere accessibili e attraenti filmati nascosti e spesso percepiti come difficili. L’aver ricevuto così tanta attenzione è stata una bella ricompensa. Alla tre giorni hanno partecipato giovani, famiglie e anziani, target molto differenti sia per età anagrafica che per estrazione sociale, animati da un desiderio molto simile, quello di conoscere meglio la storia della propria città e a partire da questa interrogarsi sul suo futuro”.
Anche Giuseppe Scandurra – co-direttore del Laboratorio di studi urbani di Unife, responsabile dell’iniziativa – esprime grande soddisfazione: “Iperurbs è stato un esperimento, una scommessa, ma ha ricevuto un’accoglienza più che calorosa. La partecipazione attiva del pubblico è stata un elemento fondamentale alla buona riuscita del festival. Il commento ai video non si esauriva negli incontri di approfondimento, continuava durante l’aperitivo e spesso si protraeva anche a serata conclusa. In tanti ci hanno segnalato altri materiali interessanti, in vista della prossima edizione”. Oltre alla serata in collaborazione con il circolo Bolognesi, prossimamente verranno definiti altri appuntamenti negli istituti superiori della provincia.
Iperurbs è organizzato dal Laboratorio di Studi Urbani di Unife in collaborazione con l’Urban Center del Comune, UniFestival, l’associazione Farmacia delle Immagini e la redazione di Listone Mag.

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Rifiuti urbani, verso il 2020: l’Assemblea legislativa vara la nuova Legge

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Tariffazione puntuale, incentivi all’efficienza e disincentivi all’uso delle discariche, transito verso una “economia circolare”. Gli obiettivi: differenziata al 73%, riduzione del 25% della produzione pro-capite, riciclaggio al 70%. Il presidente Bonaccini: “Una Legge che ci consolida come regione tra le più avanzate in Europa. Nel 2020 chiuderemo gran parte delle discariche e cominceremo a spegnere qualche inceneritore”. Per l’assessore Gazzolo “si apre a una nuova visione nella gestione dei rifiuti, che diventeranno realmente risorsa. Ora subito il Piano regionale”

Una nuova visione nella gestione dei rifiuti per promuovere il riciclaggio e la prevenzione e per consegnare alle generazioni future un territorio più pulito, sano e stabile dal punto di vista economico. Uno strumento operativo per arrivare entro cinque anni, come stabilito, anche tramite tariffazione puntuale e incentivi ai Comuni virtuosi, agli obiettivi prefissati di una raccolta differenziata al 73%, alla riduzione del 25% della produzione pro-capite dei rifiuti urbani, al riciclaggio al 70%, al contenimento delle discariche, autosufficienza regionale.
Entra nel vivo la nuova gestione dei rifiuti in Emilia-Romagna, con l’approvazione di una Legge con cui si segna un’ulteriore importante tappa del percorso svolto in questi ultimi anni, che ha portato come risultato finale a un progetto coerente con gli obiettivi comunitari.
La Regione Emilia-Romagna vuole transitare da un modello economico lineare basato sullo sfruttamento delle risorse naturali, senza alcuna prospettiva legata al riuso o a ripristino delle stesse, a una “economia circolare” in cui non vi siano prodotti di scarto e in cui le materie vengono costantemente riutilizzate. Economia circolare significa inoltre bloccare le risorse sul territorio a favore dell’occupazione, dello sviluppo economico e della sostenibilità locale. E per far ciò individua strumenti quali la tariffazione puntuale, attraverso cui si paga per quanto si conferisce, e mette in campo incentivi rivolti ai Comuni che inviano meno rifiuti allo smaltimento e premialità per le imprese.
Il passaggio ad un’economia circolare è al centro dell’agenda per l’efficienza delle risorse stabilita nell’ambito della “strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva”.
Soddisfazione è stata espressa dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini: “Questa Legge è per noi un impegno concreto, un contributo tra i più avanzati del Paese in quest’ambito che proviene da una regione, la nostra, tra le pochissime in Italia a non essere mai andata in emergenza rifiuti grazie a politiche serie. Ora, il nostro futuro parla di superamento della maggior parte delle discariche nel 2020, come chiede l’Unione europea, di politiche che permettano di raggiungere risultati inediti in termini di qualità della vita e dell’ambiente. Virtuosità che nel 2020 ci porteranno anche a cominciare a spegnere qualche inceneritore”.
“Grazie a questa Legge, costruita con un ruolo determinante della società regionale e di Consigli comunali e provinciali – ha commentato l’assessore regionale alle Politiche ambientali, Paola Gazzolo -, l’attenzione si sposta sulla parte a monte del filiera del rifiuto e non quella terminale, affrontando i temi del contrasto allo spreco, della riduzione del rifiuto, della raccolta e dell’industrializzazione del riciclo, del passaggio a un’economia circolare in cui il rifiuto diventa realmente risorsa. La Giunta, inoltre, metterà risorse proprie per fare in modo che il Fondo a sostegno delle gestioni virtuose sia non inferiore ai 10 milioni di euro. Ora subito il Piano regionale, dove andremo a recepire e tradurre nella pratica gli obiettivi di questa Legge”.

Gli strumenti: tariffazione puntuale
Un importante strumento per raggiungere gli obiettivi di riduzione della produzione di rifiuti e di riciclaggio è la tariffazione puntuale, ovvero sistemi attraverso i quali si paga per quanto si conferisce. Tariffa puntuale significa equità contributiva, in quanto si pagherà in relazione all’effettivo servizio erogato e non in base ai metri quadri o al numero dei componenti della famiglia, e responsabilizzazione dei cittadini attraverso l’applicazione del principio «chi inquina paga».
La legge rinvia a specifiche linee guida che dovranno essere adottate da parte dell’Agenzia territoriale dell’Emilia Romagna per i servizi idrici e rifiuti (Atersir) , al fine dell’applicazione della tariffazione puntuale nel territorio regionale, con priorità per le utenze non domestiche

Premi all’efficienza e disincentivi all’uso delle discariche
La legge prevede la costituzione presso l’Atersir di un fondo a sostegno delle gestioni meritorie, relativamente agli utenti dei comuni che abbiano raggiunto una determinata quantità pro capite di produzione di rifiuto urbano non inviato a riciclaggio, e a sostegno della trasformazione del servizio con modelli innovativi di raccolta tesi a incrementare i rifiuti da destinare a riciclaggio nonché per la realizzazione dei centri comunali per il riuso.
Uno dei criteri di efficienza, in base al quale valutare i vari sistemi di gestione sarà la riduzione dei rifiuti non inviati a riciclaggio. Di fatto sono virtuosi il cittadino e il Comune che invia complessivamente meno rifiuti a smaltimento. Questo parametro viene assunto come riferimento per la ripartizione del fondo incentivante previsto nel progetto di legge.
La Legge, inoltre, disincentiva l’uso della discarica e l’incenerimento senza recupero di energia. Sono quindi rivisti in aumento gli importi dell’ecotassa per lo smaltimento. La revisione sarà graduale, con un primo step al 2017 e uno successivo al 2020.

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Pesca sostenibile, Lombardia ed Emilia-Romagna pronte a collaborare per regoli comuni

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

A Boretto un incontro sulla gestione del fiume. Fava: via al dialogo in tempi rapidi. Caselli: Po opportunità di sviluppo.

Gli assessori all’Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava, e dell’Emilia-Romagna, Simona Caselli, stringono un’alleanza “per una gestione condivisa del fiume Po” e sono pronti al dialogo con i colleghi delle Regioni Piemonte e Veneto.
Una collaborazione sui temi della pesca sostenibile sul fronte ambientale ed economico, della lotta al bracconaggio, della valorizzazione della fauna ittica (con la volontà di riportare lo storione nelle acque del Grande Fiume), del turismo fluviale, rilanciata questa mattina a Boretto (Reggio Emilia), nel corso della tavola rotonda “La gestione unitaria del fiume: obiettivi e decisioni”, alla quale hanno partecipato anche Francesco Puma, segretario generale dell’Autorità di bacino del fiume Po, e il generale Alessandra Stefani, vice-capo del Corpo Forestale dello Stato.
“Serve un dialogo comune e in tempi rapidi – ammonisce l’assessore Fava – facciamo in modo che da Boretto parta una fase nuova, fatta di gestione del Po, perché se ci si limita alle sole attività di controllo si approda a una situazione di insostenibilità della programmazione”. Il rilancio del fiume Po, secondo Fava, “non passa da infrastrutture che non servono”.
Piena sintonia di intenti per l’assessore all’Agricoltura dell’Emilia-Romagna, Simona Caselli, che afferma: “Il Po rappresenta un’opportunità di sviluppo, che può avere ampi margini di valorizzazione; in Europa il turismo fluviale ed ecologico attira migliaia di persone e, se guardiamo ai risultati degli eventi che la nostra Regione ha dedicato all’Expo, hanno confermato la forte attrattiva che esercita il Po”. Fondamentale dunque, per l’assessore dell’Emilia-Romagna, “pensare a un progetto di valorizzazione anche in chiave enogastronomia e turistica”. Accanto al grande potenziale che il fiume può esprimere, per Caselli “l’obiettivo è intervenire sulle priorità, dal riordino dei controlli, alle norme che regolano la pesca”.
Dal generale Alessandra Stefani, vice-capo del Corpo Forestale dello Stato, la disponibilità a collaborare per rendere più semplice il percorso di riordino legislativo, che oggi vede oltre 35 normative convivere sui temi di pesca in acque interne e marittime, polizia fluviale, tutela delle acque. “Non servono nuove norme – assicura – ma rendere omogenee quelle oggi in vigore”.
Un compito che spetterà anche alle Regioni, alla luce del nuovo percorso attuato dalla legge Del Rio, che ha abolito le Province. Anche quelle 13 che, da Torino a Rovigo e Ferrara, oggi sono competenti lungo il Po.

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Alluvione e trombe d’aria: prorogato al 31 ottobre il termine della presentazione domande di contributo per le imprese

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Alluvione e trombe d’aria – il presidente della Regione e commissario delegato alla Ricostruzione Stefano Bonaccini ha firmato l’Ordinanza che proroga al 31 ottobre 2015 il termine per la presentazione delle richieste di riconoscimento dei danni e la concessione dei contributi per risarcire le imprese. Gli interventi dovranno essere realizzati entro il 31 maggio 2016

Prorogati fino al 31 ottobre 2015, i termini per presentare le richieste di risarcimento alle attività economiche colpite dall’alluvione del gennaio 2014, dalla tromba d’aria del maggio 2013, dagli eccezionali eventi atmosferici e dalla tromba d’aria dell’aprile 2014. Il termine per concludere gli interventi finanziati è stato anch’esso spostato al 31 maggio 2016. I nuovi termini per la presentazione delle domande e per la conclusione degli interventi finanziati si applicheranno anche alle domande in via di concessione od erogazione.
Lo stabilisce l’ordinanza (Ordinanza n. 12 del 30 settembre 2015) firmata oggi dal presidente della Regione e Commissario delegato alla Ricostruzione Stefano Bonaccini che modifica i precedenti provvedimenti sui “criteri e modalità per il riconoscimento dei danni e la concessione dei contributi per la riparazione, il ripristino, la ricostruzione di immobili ad uso produttivo e degli impianti e strutture produttive agricole, per la riparazione e il riacquisto di beni mobili strumentali all’attività, di beni mobili registrati e per la ricostituzione delle scorte e dei prodotti, in relazione agli eventi alluvionali verificatisi tra il 17 e il 19 gennaio 2014, alla tromba d’aria del 3 maggio 2013 e agli eccezionali eventi atmosferici e alla tromba d’aria del 30 aprile 2014”.
L’ordinanza è consultabile sul sito www.regione.emilia-romagna.it/i-provvedimenti-per-alluvione-e-tromba-daria e sarà pubblicata sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Emilia-Romagna (Burert).
Gli interventi previsti, e ammessi a contributo, riguardano la riparazione, il ripristino, la ricostruzione di immobili a uso produttivo degli impianti e delle strutture produttive agricole; la riparazione e il riacquisto di beni mobili strumentali all’attività, di beni mobili registrati e la ricostituzione delle scorte vive o morte connesse all’attività di impresa, il ristoro dei danni economici subiti dai prodotti agricoli e della perdita di reddito dovuto alla distruzione della produzione agricola. Gli interventi dovranno essere finalizzati alla ripresa e alla piena funzionalità dell’attività produttiva in tutte le componenti fisse e mobili strumentali, e al recupero a fini produttivi degli immobili.
I comuni interessati
Possono beneficiare dei contributi le imprese, appartenenti ai settori industriali, dei servizi, commerciali, artigianali, turistiche, agricole, agrituristiche, zootecniche, professionali. I comuni colpiti dalla tromba d’aria del 3 maggio 2013 sono, per quanto riguarda la provincia di Bologna: Argelato, Bentivoglio, San Giorgio di Piano e San Pietro in Casale; nella provincia di Modena: Castelfranco Emilia e Mirandola. I comuni (tutti modenesi) colpiti dagli eventi alluvionali avvenuti tra il 17 e il 19 gennaio 2014 sono Bastiglia, Bomporto, Camposanto, Finale Emilia, Medolla, San Felice sul Panaro, San Prospero (a cui si aggiungono in Comune di Modena le frazioni di Albareto, La Rocca, Navicello e San Matteo).

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Pesca sostenibile, Lombardia ed Emilia-Romagna pronte a collaborare per regole comuni

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

A Boretto un incontro sulla gestione del fiume. Fava: via al dialogo in tempi rapidi. Caselli: Po opportunità di sviluppo.

Gli assessori all’Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava, e dell’Emilia-Romagna, Simona Caselli, stringono un’alleanza “per una gestione condivisa del fiume Po” e sono pronti al dialogo con i colleghi delle Regioni Piemonte e Veneto.
Una collaborazione sui temi della pesca sostenibile sul fronte ambientale ed economico, della lotta al bracconaggio, della valorizzazione della fauna ittica (con la volontà di riportare lo storione nelle acque del Grande Fiume), del turismo fluviale, rilanciata questa mattina a Boretto (Reggio Emilia), nel corso della tavola rotonda “La gestione unitaria del fiume: obiettivi e decisioni”, alla quale hanno partecipato anche Francesco Puma, segretario generale dell’Autorità di bacino del fiume Po, e il generale Alessandra Stefani, vice-capo del Corpo Forestale dello Stato.
“Serve un dialogo comune e in tempi rapidi – ammonisce l’assessore Fava – facciamo in modo che da Boretto parta una fase nuova, fatta di gestione del Po, perché se ci si limita alle sole attività di controllo si approda a una situazione di insostenibilità della programmazione”. Il rilancio del fiume Po, secondo Fava, “non passa da infrastrutture che non servono”.
Piena sintonia di intenti per l’assessore all’Agricoltura dell’Emilia-Romagna, Simona Caselli, che afferma: “Il Po rappresenta un’opportunità di sviluppo, che può avere ampi margini di valorizzazione; in Europa il turismo fluviale ed ecologico attira migliaia di persone e, se guardiamo ai risultati degli eventi che la nostra Regione ha dedicato all’Expo, hanno confermato la forte attrattiva che esercita il Po”. Fondamentale dunque, per l’assessore dell’Emilia-Romagna, “pensare a un progetto di valorizzazione anche in chiave enogastronomia e turistica”. Accanto al grande potenziale che il fiume può esprimere, per Caselli “l’obiettivo è intervenire sulle priorità, dal riordino dei controlli, alle norme che regolano la pesca”.
Dal generale Alessandra Stefani, vice-capo del Corpo Forestale dello Stato, la disponibilità a collaborare per rendere più semplice il percorso di riordino legislativo, che oggi vede oltre 35 normative convivere sui temi di pesca in acque interne e marittime, polizia fluviale, tutela delle acque. “Non servono nuove norme – assicura – ma rendere omogenee quelle oggi in vigore”.
Un compito che spetterà anche alle Regioni, alla luce del nuovo percorso attuato dalla legge Del Rio, che ha abolito le Province. Anche quelle 13 che, da Torino a Rovigo e Ferrara, oggi sono competenti lungo il Po.

Comacchio: a scuola di legalità

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

“Quando Comunità fa rima con Civiltà e Legalità”, è questo il titolo del progetto predisposto dall’Assessorato alla Pubblica Istruzione del Comune di Comacchio e finanziato dalla Regione Emilia Romagna al fine di promuovere e diffondere la cultura della legalità tra le nuove generazioni. Obiettivo: favorire lo sviluppo di una cittadinanza responsabile fra i giovani, sostenendo lo scambio di conoscenze ed informazioni sui fenomeni criminosi presenti sul territorio. Insieme a Ferrara, Comacchio è l’unico Comune della Provincia ad aver ottenuto il contributo regionale inserito nell’ambito della vasta gamma di iniziative predisposte per il 2015 dalla Regione per la promozione della legalità, la sicurezza urbana, la polizia locale e la lotta all’infiltrazione mafiosa.
Ad occuparsi del progetto sarà l’Associazione Pereira, che da anni realizza il percorso educativo “LIBERI DALLE MAFIE” sul territorio dell’Emilia Romagna. L’Associazione coinvolge le scuole in iter formativi, lavorando, però, anche sul tessuto cittadino attraverso la realizzazione di documentari ed eventi pubblici. Il principio basilare, infatti, è che le giovani generazioni inizino un percorso che a cascata possa “riversarsi” su tutto il territorio.
Da ottobre a gennaio le scuole di Comacchio saranno oggetto, dunque, di un intervento didattico-formativo che si comporrà di tre parti fondamentali: durante il primo modulo ai ragazzi verrà spiegato il fenomeno delle mafie in Italia e i punti di forza che ne hanno permesso la consolidazione sul territorio; il secondo modulo sarà incentrato sulle possibili forme di contrasto, istituzionali, giuridiche, ma anche sociali, con particolare riferimento alle attività della rete Libera; infine, il terzo modulo, quello che si prospetta essere il più significativo in termini di esperienza emotiva per i ragazzi, prevede l’intervento di un ospite, un familiare di vittime di mafia, di racket o d’usura, un giornalista o un rappresentante delle cooperative antimafia, che racconti direttamente la propria testimonianza durante un confronto aperto.
Ritenendo che l’effetto a cascata possa generarsi soprattutto attraverso la comunicazione, l’Associazione Pereira ha anche previsto l’attivazione di reti per la condivisione dei contenuti e delle opinioni tra i ragazzi che incentivino un utilizzo del web e dei social network il più positivo e prolifico possibile. Entro marzo 2016, inoltre, verrà realizzato un evento pubblico di chiusura del percorso, che tenendosi in un luogo pubblico, stimolerà alla partecipazione l’intera comunità. Ospite d’eccezione, IL TAPPETO DI IQBAL, compagnia teatrale composta da giovanissimi interpreti del quartiere Barra di Napoli, sfuggiti alla camorra e alla dispersione scolastica. Attraverso il teatro, la musica e la giocoleria, i ragazzi racconteranno alla comunità comacchiese la propria toccante, ma anche positiva, esperienza. Lo spettacolo finale vedrà, inoltre, partecipe il Teatro Nucleo di Pontelagoscuro con Natasha Czertok. Il Laboratorio teatrale “A voce Alta” lavorerà, infatti, su due fronti: continuerà l’esperienza del teatro comunitario iniziata nel 2014 con il progetto regionale Community Lab e il gruppo teatrale locale comunitario ed attiverà un ulteriore percorso teatrale presso la scuola secondaria di 2° grado Remo Brindisi.
Parallelamente al percorso formativo, verrà attivato, infine, anche il percorso “La legalità nel piatto” che coinvolgerà le scuole primarie del territorio comunale durante il momento della refezione scolastica. Con il supporto degli operatori CAMST, gli alunni potranno magiare i cibi coltivati nelle terre confiscate alla mafia, approfondendo il tema grazie all’esperienza di una cooperativa sociale, Libera Terra, che con il lavoro di migliaia di giovani e volontari produce nei terreni sottratti alla criminalità organizzata frutti destinati alla preparazione dei piatti delle mense scolastiche.
“E’ una grande rete fatta di professionalità e di persone di tutte le età quella che verrà coinvolta in questo progetto – afferma soddisfatta Alice Carli, Assessore alla Cultura – quello che abbiamo capito è che sussiste un fortissimo bisogno di conoscere e di capire il fenomeno mafioso e conseguentemente anche un altrettanto forte bisogno di informare per incoraggiare comportamenti più coscienti e più attenti, nei ragazzi innanzitutto, ma ovviamente in tutti i cittadini”.
“Le tipologie di organizzazione mafiosa sono tantissime, ma lo sono anche le forme di illegalità nelle quali ci imbattiamo ogni giorno, a scuola, a lavoro, nella pratica sportiva e perfino in tv – rimarca l’Assessore – questo progetto stimolerà alla riflessione e fornirà a tutti i mezzi per non cadere nei meccanismi subdoli della criminalità. Per questo motivo daremo sicuramente continuità al percorso educativo con tante altre iniziative che durante l’anno avranno come tema la legalità”.

Emanato avviso x manifestazioni di interesse x locazione immobile da destinare a farmacia e parafarmacia

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Il Comune di Comacchio ha indetto un’asta pubblica per la locazione di un immobile sito in Via Punta Scorticata snc al Villaggio Raibosola, consistente in locale ad uso commerciale edificato su terreno di proprietà comunale. La volontà dell’Amministrazione Comunale è quella di destinare l’immobile a farmacia/parafarmacia con canone annuo a base d’asta di €uro 7.000,00 al lordo dell’Iva. La durata della locazione è di sei anni a decorrere dalla data di stipula del contratto, con possibile rinnovo alla scadenza. Tutte le informazioni relative alla presentazione delle candidature sono consultabili sul sito internet comunale, nella sezione Gare ed Appalti, raggiungibile al seguente
indirizzo:http://www.comune.comacchio.fe.it/index.php/I-Servizi/Gare-appalti-e-contratti/Gare-e-appalti-aperti/Contratto-di-locazione-di-immobile-da-destinare-a-farmacia-parafarmacia-sito-in-Comacchio-quartiere-Raibosola

Per informazioni e chiarimenti, si invitano gli interessati a contattare il Servizio Patrimonio al recapito 0533-310120.
Le manifestazioni di interesse dovranno pervenire entro le ore 12 del 5 novembre 2015, secondo le modalità dettagliatamente riportate sull’avviso pubblico.

Festival Internazionale a Ferrara, Teatro in carcere: dentro e oltre i confini

da: Associazione Culturale Balamòs

Anche per il prossimo festival Internazionale, che si svolgerà a Ferrara il 2, 3, 4 Ottobre 2015, Balamòs Teatro, in collaborazione con il Centro Teatro Universitario di Ferrara (CTU), il Coordinamento Nazionale di Teatro in Carcere, l’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro e la rivista “Teatri delle diversità”, propone una iniziativa su Teatro in Carcere.
Sabato 3 Ottobre, alle ore 15.00, presso il CTU di Ferrara (via Savonarola 19), si terrà un incontro dal titolo Teatro in Carcere: dentro e oltre i confini, che intende far luce su esperienze di teatro in carcere in Italia, in Grecia e in Francia, attraverso una riflessione tra operatori teatrali, operatori penitenziari, giornalisti, studiosi di teatro, cittadinanza.
L’evento promosso da Balamòs Teatro, sponsor dell’edizione del festival 2011, prosegue le iniziative su teatro in carcere delle edizioni 2012 (Teatro in Carcere oggi in Italia: esperienze, metodologie, riflessioni), 2013 ( La cultura ci rende migliori? Dialogo sul teatro in carcere), 2014 (Etica ed estetica del teatro in carcere).
Balamòs Teatro opera negli Istituti Penitenziari di Venezia dal 2006 (Casa Circondariale di Santa Maria Maggiore di Venezia, Casa Circondariale SAT di Giudecca, Casa di Reclusione Femminile di Giudecca), con il progetto teatrale Passi Sospesi, diretto da Michalis Traitsis, attraverso attività di laboratorio teatrale, produzione di spettacoli, progetti pedagogici specifici che hanno coinvolto il Coordinamento Nazionale di Teatro e Carcere, l’Università di Ferrara, l’Università di Venezia, il Teatro Stabile del Veneto, la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, il Comune di Ferrara e numerosi artisti teatrali nazionali e internazionali che hanno dato il loro contributo al progetto.

Programma:
ore 15.00, saluti, presentazione, introduzione:
Massimo Maisto, vicesindaco del Comune di Ferrara, Assessore alla Cultura
Daniele Seragnoli, direttore del Centro Teatro Universitario di Ferrara
Michalis Traitsis, regista e pedagogo teatrale di Balamòs Teatro, responsabile del progetto teatrale Passi Sospesi negli Istituti Penitenziari di Venezia
ore 15.30, video proiezione:
Epistrofi un video di Grigoris Rentis dall’omonimo spettacolo teatrale diretto da Stathis Grapsas nel carcere minorile di Avlona (Atene).
ore 16.00, interventi di:
Xeni Dimitriou, Sostituto Procuratore della Corte Suprema, Grecia
Foteini Milioni, legale rappresentante Associazione “Epànodos” per la rieducazione e il reinserimento dei detenuti, Grecia
Kalliopi Dimitrouli, responsabile progettazione Associazione “Epànodos” per la rieducazione e il reinserimento dei detenuti, Grecia
Rui Frati, regista Theàtre de l’Opprimè, Francia
Vito Minoia, presidente del Coordinamento Nazionale di Teatro in Carcere, rivista “Teatri delle Diversità”
Fabio Cavalli, regista teatrale, La Ribalta, Centro Studi Enrico Maria Salerno, Casa Circondariale di Rebibbia
Valentina Venturini, Dipartimento di Filosofia, Comunicazione e Spettacolo, Università Roma 3

info: Michalis Traitsis – Balamòs Teatro
info@balamosteatro.com – 328 8120452

Seminario sui tempi di guida e di riposo nell’autotrasporto a Codigoro

da: ufficio stampa Cna Ferrara

Sabato 3 ottobre, con inizio alle 9, si terrà nella sala Riode Finessi di Codigoro (presso Residenza Municipale), un seminario promosso da Cna Fita sui tempi di guida e di riposo e orario di lavoro nell’autotrasporto. L’incontro sarà introdotto da Lorenzo Folli, responsabile provinciale di Cna Fita, cui seguirà la relazione di Franco Medri, sostituto commissario della Polizia Stradale di Ferrara. Presiede Claudio Marzola, presidente provinciale di Cna Fita.

Progetto di specializzazione tra Apofruit e Terremerse

da: organizzatori

Le due cooperative integrano in un’unica gestione l’intera produzione ortofrutticola. Apofruit diventerà il braccio operativo del fresco e l’O.P. Pempacorer quello del prodotto industriale. In sinergia commercializzazione, marketing e innovazione varietale. Ipotizzato un risparmio di 500 mila euro l’anno

Procede con un progetto di specializzazione, che punta a migliorare l’efficienza del processo che sta tra il socio produttore e il mercato, l’integrazione già avviata con un accordo sottoscritto nel 2013 tra i due grandi gruppi di produzione ortofrutticola, Apofruit (sede centrale a Cesena – FC) e Terremerse (sede centrale a Bagnacavallo – RA, con molti soci nell’area ferrarese).
In questo ulteriore passaggio, le due cooperative integreranno in un’unica gestione i ricavi dell’intera produzione ortofrutticola, sia quella destinata al mercato del fresco sia quella delle lavorazioni industriali.
Apofruit diventerà il braccio operativo del fresco e l’O.P. Pempacorer quello della filiera del prodotto con destinazione industriale.
Questo passerà preliminarmente attraverso l’acquisizione in affitto da parte di Apofruit del ramo d’azienda di Terremerse che comprende gli stabilimenti, il parco imballi, gli impianti, i macchinari, le attrezzature industriali, commerciali, di frigoconservazione e lavorazione di quattro stabilimenti in capo a Terremerse, ossia le strutture di Lavezzola, Faenza, Imola e Mezzano.
In virtù di tale operazione, a far data dal 1° gennaio 2016, tutto il personale di stabilimento sia fisso sia avventizio, già alle dipendenze di Terremerse, verrà trasferito alle dipendenze di Apofruit. Si tratta di persone impiegate nell’attività di produzione e commerciale. Apofruit s’incaricherà, infatti, anche della gestione del marketing e della commercializzazione di tutto il prodotto conferito da Terremerse e destinato al fresco.
«La nuova organizzazione – spiega Ilenio Bastoni, Direttore Generale di Apofruit – gestirà un paniere di oltre due milioni di quintali di prodotti ortofrutticoli freschi. Questo progetto di specializzazione e riorganizzazione industriale, porterà a un risparmio valutabile intorno ai 500 mila euro l’anno, che andrà a beneficio dei produttori».
«Nell’ambito della gestione operativa unificata – commenta Marco Casalini, Presidente di Terremerse – ogni cooperativa conserverà la propria autonoma identità e il presidio del rapporto con i propri soci. Resteranno in capo a Terremerse la direzione del ramo d’azienda, la gestione diretta di tutta l’ortofrutta destinata all’industria, gli addetti all’assistenza tecnica in campagna, allo sviluppo della base associativa e alla ricerca di nuovi conferimenti».
«Gli oltre 4.000 soci produttori delle 2 cooperative – specifica Mirco Zanotti, Presidente di Apofruit – beneficeranno di un unico regolamento interno e della medesima liquidazione dei prodotti conferiti».
«Attraverso questo accordo – aggiunge Gilberto Minguzzi, Amministratore Delegato di Terremerse – verrà immesso nel sistema tutto il patrimonio d’innovazione varietale con l’obiettivo di rilanciare la produzione. Inoltre, il progetto di specializzazione esprime il massimo impegno delle due cooperative per dare un futuro sostenibile alla frutticoltura del territorio. Il nostro auspicio – conclude Minguzzi – è che vengano dedicate maggiori attenzioni a un territorio la cui frutticoltura negli ultimi anni non è riuscita a garantire un reddito adeguato alla produzione».

Gli eventi della settimana con associazione Rrose Sèlavy

da: organizzatori

Lo scrittore americano Karl Guillen, autore del libro “Il tritacarne” pubblicato dalla associazione editoriale umanista Multimage (con una prefazione di Massimo Carlotto) sarà presente a Ferrara giovedì 1 ottobre 2015 alle ore 18,30 presso lo spazio “Rrose Sélavy” di via Ripagrande 46. Questo incontro, ideato in collaborazione con la associazione umanitaria Coalit che dal 1997 si occupa di diritti umani negati, rappresenterà una ideale “anteprima” per la sua particolare tematica, del Festival di Internazionale, cui la Associazione Rrose Sélavy parteciperà dal 2 al 4 ottobre con la mostra “This LAND of MARKS – La città fantastica: Ferrara” di Marco Zanotti.
Guillen è stato protagonista, alla fine degli anni ’90, di un’intricata vicenda giudiziaria. In carcere per furto, venne incolpato ingiustamente della morte di un detenuto. Per il reato di omicidio, in molte parti degli States, è prevista la pena capitale e così Karl venne messo in isolamento per 23 ore al giorno, in una cella di cemento e acciaio senza finestre. Dal 1993 al 1995 Guillen rimase nel braccio della morte per un crimine mai commesso. Nel 1999 finalmente la svolta: la pena capitale fu commutata in una detenzione lunga 20 anni. E’ stato liberato nel 2013.
Oltre all’autore sarà presente la presidentessa di Coalit Arianna Ballotta.

Anche quest’anno l’associazione Rrose Sèlavy parteciperà agli eventi collaterali del festival di Internazionale, con una mostra di immagini del giovane fotografo ferrarese Marco Zanotti , che ci propone ‘Una visione della città di Ferrara nella sua oggettualità contemporanea e, insieme, nella sua memoria storica e culturale. Le fotografie sono rappresentazioni dei land-marks ferraresi, cioè dei luoghi e delle opere umane che segnano questo territorio; ne offrono uno stimolo alla comprensione attraverso visioni da punti ordinari con una percezione che semplifica il soggetto in parti o dettagli e lo significa attraverso di essi.’
Inaugurazione sabato 3 ottobre dalle ore 18.30, presso la sede dell’associazione in via Ripagrande 46 a Ferrara.
La mostra sarà visitabile fino a mercoledì 14 ottobre negli orari di apertura dell’associazione: mercoledì, venerdì e sabato dalle ore 15.30 alle 19.30.

Venerdì 2 ottobre, Libreria Ibs+Libraccio di Ferrara: Alberto Milazzo presenta il libro “Uomini e insetti” (Mondadori)

da: responsabile eventi Ibs Ferrara

Venerdì 2 ottobre, ore 20:30 presso la storica sala dell’Oratorio San Crispino
Libreria Ibs+Libraccio di Ferrara
In collaborazione con Arcigay e Arcilesbica
Alberto Milazzo presenta il libro “Uomini e insetti” (Mondadori); dialoga con l’autore Alessandro Carion

Andrea è un artista singolare, nelle sue opere reinterpreta i classici dell’arte attraverso un raffinatissimo montaggio di fotografie d’insetti: ne possiede a migliaia, conservati in speciali teche o ritratti in uno sterminato archivio iconografico. Ma il perfetto ordine con cui cataloga e impiega i suoi insetti non basta; Andrea è inseguito da un bisogno di fine, che non lo abbandona soprattutto dopo che Mike, il suo ultimo amore, è scomparso improvvisamente. Andrea non sa più se avrà forza per amare ancora, è stanco. E si dà un anno di tempo: sfida la vita a mostrargli qualcosa per cui valga la pena restare al mondo. Con una lucida disperazione mascherata da cinismo, Andrea si immerge nel frenetico universo gay di Milano. Tra palestre, cruising bar e chat, affastella corpi su corpi. Tutti gli amanti di Andrea soddisfano un bisogno estetico, ma non riempiono il suo vuoto. Nemmeno gli affetti più cari sono in grado di distrarlo: il Balena, che fa del sesso una forma d’arte, e Becca che ci rinuncia deliberatamente, incapace di sostituire l’immagine della compagna che l’ha abbandonata. Anche suo padre Armando è una figura distante: il lavoro di ambasciatore l’ha sempre portato lontano, i rapporti tra di loro rasentano la formalità. Ma il giorno del suo compleanno, proprio da Armando, Andrea riceve in dono il diario di sua madre Jules, scomparsa quando lui aveva appena sedici anni durante una vacanza insieme a Maiorca…
Alberto Milazzo, siciliano, è musicista, drammaturgo e regista di spettacoli ed eventi. Ha lavorato con Roberto Bolle, Philip Glass, Isabelle Huppert, Norman Foster, Agatha Ruiz de la Prada, John Richmond e molti altri. Questo è il suo primo romanzo.

Venerdì 2 ottobre, Libreria Ibs+Libraccio di Ferrara: Lorenzo Mazzoni presenta il libro “Quando le chitarre facevano l’amore” (Edizioni Spartaco)

da: responsabile eventi Ibs Ferrara

Venerdì 2 ottobre ore 18:30, presso la storica sala dell’Oratorio San Crispino
Libreria Ibs+Libraccio di Ferrara
Lorenzo Mazzoni presenta il libro “Quando le chitarre facevano l’amore” (Edizioni Spartaco)
Modera l’incontro Licia Vignotto.
Interventi musicali di Augusto Felisatti e Stefano Tagliatti, ex The Love’s White Rabbits. Reading, disegni, performance aliena a cura di Andrea Amaducci.

È il 2 maggio del 1945. Martin Bormann, braccio destro di Adolf Hitler, scompare per le strade di Berlino durante l’avanzata sovietica. Vent’anni dopo, fonti prossime alla CIA lo identificano come Martin Weisberg, finanziatore eccentrico e pacifista della rock band The Love’s White Rabbits vicina al Movimento radicale. Da qui ha inizio una caccia all’uomo che coinvolgerà settori deviati dei servizi segreti americani e israeliani, uno scovanazisti italiano, un attore cieco fan di Charles Bronson, un reduce dal Vietnam fuori di testa. La vicenda è ambientata prevalentemente negli Stati Uniti, con incursioni fra Città del Guatemala, Singapore, Saigon. Sullo sfondo il clima esplosivo dell’estate del ’68. Storia, cronaca e finzione si rincorrono fondendosi dalla prima all’ultima pagina di questo originale romanzo dal ritmo incalzante e dal finale al cardiopalma. Così accade che una spia in gonnella semini il Caos. Uno scheletro sia perdutamente innamorato di Anita Garibaldi. Una chitarra racconti la Beat generation. Una scultrice plasmi marijuana e hashish. Uno spietato killer del Mossad adori indossare scarpe rosa coi tacchi a spillo. E mentre scorrono fiumi di limonata all’LSD, esplode la questione nera, le università sono in rivolta, la musica psichedelica spopola tra i giovani e gli agenti dell’FBI reprimono le proteste.
Lorenzo Mazzoni è nato a Ferrara nel 1974. Narratore, saggista e reporter ha pubblicato numerosi romanzi, fra cui “Il requiem di Valle Secca” (Tracce, 2006; finalista al Premio Rhegium Julii), “Ost, il banchetto degli scarafaggi” (Edizioni Melquìades, 2007), “Le bestie/Kinshasa Serenade” (Momentum Edizioni, 2011), “Apologia di uomini inutili” (Edizioni La Gru, 2013; Premio Liberi di Scrivere Award). È il creatore dell’ispettore Pietro Malatesta, protagonista dei noir (illustrati da Andrea Amaducci ed editi da Momentum Edizioni/Koi Press) “Malatesta. Indagini di uno sbirro anarchico” (2011; Premio Liberi di Scrivere Award), “La Tremarella” (2012) e “Termodistruzione di un koala” (2013). Diversi suoi reportage e racconti sono apparsi su “Il manifesto”, “Il Reportage”, “East Journal”, “Il reporter”, “Culturalismi” e “Torno Giovedì”. Collabora con “Il Fatto Quotidiano”.

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