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Giorno: 5 Ottobre 2015

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Ospedali di Cento e Lagosanto, Sensoli (m5s): “la giunta fermi il depotenziamento”

Da: Ufficio Stampa m5s Emilia-Romagna

Raffaella Sensoli, consigliera regionale del M5S e vicepresidente della Commissione Sanità, ha presentato una interrogazione per chiedere spiegazioni sulla situazione dei due presidi ospedalieri: “Tagli di posti letto e personale di servizio in costante emergenza”.

“No al depotenziamento degli ospedali di Cento e Lagosanto dove stiamo assistendo a un progressivo taglio di personale sanitario”. È quello che chiede Raffaella Sensoli, consigliera regionale del M5S e vicepresidente della Commissione Sanità, che ha presentato una interrogazione alle Giunta per chiedere spiegazioni su quanto si sta verificando all’interno delle due strutture sanitarie ferraresi. “Da fonti sindacali si apprende che negli ospedali di Cento e di Lagosanto sono in corso tagli netti ai posti di lavoro, ai servizi ai cittadini ed un piano assunzioni al ribasso – spiega la consigliera del M5S nella sua interrogazione – in particolare si paventa la chiusura di 9 posti letto all’ospedale di Cento e la mancanza di un piano di riorganizzazione di qualità per il Delta di Lagosanto. Tutto ciò emerge da un documento della direzione generale dell’azienda sanitaria territoriale che ha presentato alle organizzazioni sindacali e che contiene il nuovo assetto organizzativo: al SS.Annunziata è prevista il taglio di 9 posti letto contro i 3 che la direzione aveva preannunciato ai sindacati. Inoltre nel reparto di Ostetricia e Ginecologia a inizio anno i posti letto erano 21 mentre oggi, sono 12, all’appello ne mancano nove. La riduzione di post letti comporterà una riduzione di personale e sevizi ai cittadini in un periodo in cui si parla di mantenere le strutture aperte anche i fine settimana per abbattere le liste di attesa. Chi chiediamo come questi provvedimenti siano compatibili con gli stanziamenti per l’assunzione di nuovo personale sanitario di cui l’assessore Venturi ed il presidente Bonaccini si fanno vanto. Il nostro timor e è che restino solo proclami e poi nei fatti si agisca in direzione opposta. Ci sembra francamente paradossale”. Una situazione di preoccupante a cui si aggiunge quella che riguarda il personale della Piastra Chirurgica nel reparto di Ostetricia. “Visto che a giugno, su proposta del M5S, è stata approvata una risoluzione che impegnava la Giunta a sospendere qualsiasi tipo di intervento al ribasso sull’offerta sanitaria fino all’approvazione delle linee guida per il riordino ospedaliero – aggiunge Raffaella Sensoli – quello che sta succedendo a Cento e Lagosanto ci preoccupa non poco. Ecco perché chiediamo all’assessore Venturi di intervenire al più presto per ripristinare un livello di servizi accettabile, anche intervenendo sulla dotazione organica degli ospedali”.

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Sport, Giro d’Italia 2016: due le tappe in Emilia-Romagna per la soddisfazione di Bonaccini

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Il presidente: “Un’occasione preziosa per dare non solo al nostro Appennino, ma a tutto il territorio regionale la visibilità che meritano”

Nel 2016 l’Emilia-Romagna tornerà a vestirsi di rosa, “e questo per me è motivo di soddisfazione”. Così il presidente della Regione Stefano Bonaccini, che ha anche la delega allo sport, commenta la notizia delle due tappe – entrambe di media montagna – previste dal Giro d’Italia 2016, tutte e due per la gran parte nel modenese: la Campi Bisenzio-Sestola e la Modena-Asolo. “Sarà indubbiamente un’occasione preziosa – sottolinea il presidente – per dare non solo al nostro Appennino, ma a tutto il territorio regionale la visibilità che meritano. L’Emilia-Romagna si fa conoscere così, anche attraverso lo sport, per quello che realmente è: una regione dalle molteplici risorse e attrattive. Il Giro d’Italia – conclude Bonaccini – rappresenta un’ottima opportunità, perché non è solo competizione sportiva, ma anche una grande festa popolare”.

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Vittime della tratta, al via i corsi di formazione per gli operatori

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Gualmini: “Un’attività formativa ed educativa ad ampio raggio, per rispondere tempestivamente a un problema sempre più allarmante”

Uno strumento in più per contrastare la tratta di esseri umani. Parte nel mese di ottobre, in tutta la regione, il corso in e-learning “La tratta degli esseri umani e i fenomeni di grave sfruttamento” rivolto alle principali categorie professionali che, nel corso della propria attività, possono entrare in contatto con vittime della tratta.
Operatori della Polizia municipale, agenti di Polizia di Stato, ispettori del lavoro e assistenti sociali dell’area immigrazione che si occupano di richiedenti asilo o minori non accompagnati saranno impegnati nei sette moduli di formazione obbligatoria previsti dal corso, per affrontare con competenza la pronta identificazione delle vittime di tratta, avviare le misure di assistenza previste dalla normativa nazionale, tutelare i diritti fondamentali di queste persone e contrastare le reti criminali che gravitano intorno al fenomeno.
“L’iniziativa assume una rilevanza particolare proprio in questa fase – sottolinea la vicepresidente e assessore al Welfare Elisabetta Gualmini – perché tra le vittime della tratta sono sempre più numerosi i migranti, soprattutto donne e bambini: invece di intraprendere un viaggio che li porti a condizioni di vita migliori, rimangono intrappolati in queste reti criminali. Diventa quindi fondamentale – prosegue Gualmini – fornire competenze, informazioni e know how specifico a tutti gli operatori che vengono a contatto con le persone che hanno subito un tale trattamento. Ci accingiamo a farlo tramite un’attività formativa ed educativa ad ampio raggio, che questa volta arriva tempestivamente a rispondere a un problema contingente e sempre più allarmante”.
Il progetto formativo nasce in seguito al decreto legislativo n. 24 del 2014, con cui il Governo ha recepito la direttiva europea 2011/36 contro la tratta, e anticipa l’attuazione di misure di formazione previste dal primo Piano nazionale anti-tratta, che entrerà in vigore entro l’anno. Nel Piano, mirato a favorire e massimizzare le sinergie tra le varie amministrazioni centrali e territoriali impegnate nelle operazioni di tutela e assistenza delle vittime, si pone un’attenzione particolare al rafforzamento degli strumenti a disposizione dei diversi attori coinvolti (forze dell’ordine, autorità giudiziaria, Regioni ed enti locali, in collaborazione con soggetti privati del Terzo settore).
Il corso in e-learning, oltre a essere proposto ai partecipanti dei percorsi formativi territoriali organizzati da Regione e Comuni della rete “Oltre la Strada”, resterà a disposizione di tutti gli enti e le associazioni della regione interessati, poiché entrerà a far parte del catalogo di SELF, il Sistema di e-learning federato per la PA (www.self-pa.net).
Moduli formativi e corso in modalità e-learning scaturiscono dal progetto progetto TRUTH (Training for Raising Awareness and Understanding about the Trafficking in Humans in Europe finanziato dall’Unione europea (programma Life Long Learning – Leonardo da Vinci), a cui la Regione Emilia-Romagna ha partecipato come partner e che si è sviluppato dall’ottobre 2013 al settembre 2015.
Vittime di tratta nei flussi migratori dalla Libia
Per le istituzioni e gli enti impegnati in Italia dagli anni ‘90 nella lotta alla tratta di esseri umani e nella tutela delle vittime, i massicci flussi migratori non programmati provenienti dalla Libia rappresentano attualmente una sfida cruciale. Le reti criminali stanno infatti utilizzando questi flussi per introdurre in Italia donne, uomini e minori in condizioni di vulnerabilità, reclutate nei paesi di origine con la violenza o con l’inganno, per poi avviarli verso lo sfruttamento sessuale o lavorativo, all’accattonaggio forzato, o per costringerli a compiere attività illegali. Accolte insieme ai rifugiati e ai richiedenti asilo nelle strutture di accoglienza predisposte dalle Prefetture nelle diverse province, le vittime di tratta, se non identificate tempestivamente da parte di forze dell’ordine e operatori sociali, vengono immediatamente intercettate dalle reti dei trafficanti che ne hanno organizzato e seguito il viaggio.
Gli interventi della Regione Emilia-Romagna
Dal 1996 la Regione Emilia-Romagna combatte la tratta di esseri umani promuovendo il progetto “Oltre la strada”, sistema integrato di interventi socio-sanitari rivolti alla tutela e assistenza delle vittime, basato su una rete che comprende enti pubblici e soggetti privati del Terzo settore e che opera grazie alla collaborazione in ogni provincia tra le équipe territoriali e gli altri soggetti istituzionali che intervengono in materia. Nell’ambito del sistema “Oltre la Strada”, dagli anni ‘90 ad oggi, sono stati realizzati oltre 8.000 programmi individualizzati di assistenza rivolti a vittime di tratta e di grave sfruttamento, e il modello di intervento promosso dalla Regione si è affermato negli anni come un importante esempio a livello nazionale.

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Politiche ambientali: rimozione amianto dai luoghi di lavoro

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Chiuse le prenotazioni on line per accedere ai 9 milioni di contributi stanziati dalla Regione. In graduatoria 126 imprese. L’assessore Gazzolo: “Sosteniamo le aziende che puntano alla qualificazione ambientale e alla tutela del lavoro”.

126 imprese si sono collocate in posizione utile per accedere ai contributi stanziati dalla Regione Emilia-Romagna per interventi di rimozione e smaltimento dell’amianto nei luoghi di lavoro. Si tratta di 9 milioni di euro di eco-incentivi destinati, con uno specifico bando del Piano di azione ambientale, alle aziende che intendono qualificare il proprio ambiente di lavoro attraverso la rimozione di coperture e coibentazioni contenenti cemento-amianto.
La prenotazione della domanda di contributo poteva essere fatta esclusivamente on line entro il 26 settembre scorso, e sono state complessivamente 321 le imprese che hanno partecipato al ‘click day’. Le 126 che – in base all’ordine cronologico di arrivo fino ad esaurimento del budget complessivamente disponibile – si sono collocate in graduatoria dovranno ora presentare la documentazione completa del progetto per poter accedere al contributo richiesto, che può arrivare ad un massimo di 200 mila euro per ciascuna impresa.
“Con queste risorse – sottolinea l’assessore regionale alle Politiche ambientali Paola Gazzolo – sosteniamo in modo concreto le aziende che vogliono volontariamente migliorare la qualità del proprio insediamento produttivo e tutelare quindi la salute dei lavoratori. I contributi stanziati dalla Regione permetteranno di rimuovere quasi 2 milioni di metri quadrati di amianto: un ulteriore passo avanti per arrivare alla soluzione definitiva del problema, che è la rimozione di tutto l’amianto presente nel territorio. Gli stanziamenti regionali degli ultimi dieci anni – conclude Gazzolo – hanno già permesso di sostenere oltre 500 interventi di rimozione e smaltimento dell’amianto nelle scuole e nei luoghi di lavoro. Il numero di domande presentate anche per questo bando conferma che siamo sulla strada giusta”.
Il costo complessivo degli investimenti che saranno effettuati è stimato in 45 milioni e 585 mila euro; i contributi totali richiesti attraverso le prenotazioni on line sono di 19 milioni e 63 mila euro; il plafond regionale disponibile è di 9 milioni di euro. È previsto lo scorrimento della graduatoria qualora dall’attuazione emergessero economie e risparmi, in modo da consentire l’incentivazione di ulteriori interventi per ora esclusi.

Il Sindacato Pensionati Confagricoltura in prima linea con un convegno per la tutela degli anziani

da: Ufficio Stampa Confagricoltura Ferrara

Un convegno per suggerire astuzie e tutele contro furti e raggiri.

“13mila furti e 5mila truffe: sono questi i numeri delle denunce in Emilia Romagna da inizio anno. Un numero che ha davvero dell’incredibile e che purtroppo ci racconta anche che la maggior parte dei raggiri è a scapito dei pensionati” queste le parole di Carlo Sivieri, presidente del Sindacato di Confagricoltura Emilia Romagna e Ferrara, che venerdì scorso ha chiamato a raccolta a Ravenna circa 400 associati per parlare di tutela.
In un momento in cui in provincia il tema dei furti nelle aziende agricole, dei danni, dei raggiri è più che mai sentito, anche a causa dei deplorevoli eventi delle ultime settimane, il Sindacato ha sentito l’urgenza di organizzare questa lezione-convegno dal titolo ‘Prevenzione furti. Come aumentare la sicurezza in campagna’ durante la quale è salito in cattedra il Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Faenza Cristiano Marella.
Obiettivo: carpire le astuzie anti furti e raggiri. Spesso si sente parlare di falsi incaricati con il compito di verificare la potabilità dell’acqua che una volta accertata la contaminazione convincono l’anziano a riporre tutti gli ori e gli averi in frigo durante le operazioni di bonifica e poi, secondo un copione collaudato, si impossessano facilmente del bottino; altri che preferiscono la tecnica dello “specchietto” ossia avvicinano l’anziano alla guida inducendolo a pagare una somma per riparare al danno causato alla propria auto, anche se in realtà la rottura delle specchietto non è mai avvenuta.
“Il territorio è molto vasto e difficile da presidiare” ha ricordato il Comandante “ma risulta fondamenta aumentare le difese passive, soprattutto in campagna: illuminare le proprietà e chiudere sempre bene i garage e i capanni sono buone pratiche da utilizzare fin da subito. Molti furti, infatti, avvengono perché locali e rimesse vengono lasciate aperte, una vecchia abitudine che è bene non seguire più.”
Si è sottolineato più volte il concetto di sicurezza “partecipata” per la creazione di una rete di vicini e vicinato in modo che con l’aiuto di tutti, e segnalando al 112 numero unico europeo per le emergenze le situazioni sospette, si riesca ad essere sempre più incisivi nel debellare questa problematica.
“L’auspicio – ha dichiarato il Presidente Sivieri – è fare fronte comune sul territorio assieme alle Unioni provinciali e alle Federazioni regionali di Confagricoltura, che a loro volta possono interfacciarsi con le Istituzioni locali, per far valere le istanze della terza età e promuovere nuove politiche di assistenza sanitaria e sociale nei confronti del pensionato”.
“Non vogliamo più parlare solo di pensioni – ha dichiarato nel suo intervento l’on. Angelo Santori, segretario nazionale del Sindacato Pensionati di Confagricoltura – La sicurezza degli anziani va tutelata in collaborazione con le Forze dell’Ordine e il nostro impegno è volto a prevenire ogni genere di reato alla persona”.
Il Sindacato Pensionati di Confagricoltura conta in regione oltre 15mila associati e fornisce servizi di assistenza sindacale, fiscale e assicurativa come anche cure sanitarie specialistiche e domiciliari. Fa parte del coordinamento Cupla che raggruppa i sindacati pensionati dell’agricoltura, del commercio e dell’artigianato. All’iniziativa hanno presenziato i rappresentanti regionali e nazionali del Sindacato, oltre ai dirigenti di Confagricoltura Emilia Romagna e delle Unioni ospitanti (Ravenna e Forlì-Cesena-Rimini) e ai responsabili provinciali dei Sindacati Pensionati di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena-Rimini, Ravenna.

A Wunderkammer la fotografia incontra poesia e cinema

da: organizzatori

Assieme alla mostra dedicata all’Argentina di Borges, Paolo Zappaterra presenta il suo nuovo corso

Poesia e paesaggio, cinema e vita. Il fotografo Paolo Zappaterra quest’autunno a Wunderkammer propone due percorsi dedicati alla bellezza e alla potenza dell’espressione: la mostra dedicata all’Argentina di Borges, visitabile fino a sabato 31 ottobre, e il corso “Cinema per fotografare”.
La mostra ha inaugurato venerdì 2 ottobre con una performance che ha intrecciato parole, musica e immagini, gli scatti più intensi realizzati dal maestro ferrarese nella patria del grande scrittore sudamericano, capaci di restituire assieme al dato fisico del territorio la suggestione letteraria. «Chi legge oggi la poesia? Purtroppo non sono in molti – spiega Zappaterra -. Per questo ho cercato di avvicinare le persone ai versi e al pensiero di Borges accostando i tanghi di Piazzolla e gli scatti che ho realizzato tra Buenos Aires e le province argentine negli anni Novanta. Cominciando con il colore dei paesaggi, niente a che vedere con i tramonti che si possono trovare su qualsiasi cartolina, e concludendo con il bianco e nero del reportage nella metropoli. All’epoca lavoravo lì come inviato, per la televisione, e nel tempo libero giravo il Paese con una Laika».
Chi volesse approfondire il lavoro svolto da Zappaterra può iscriversi al corso “Cinema per fotografare”, aperto sia a principianti che a professionisti, che si terrà il lunedì sera dalle 20 alle 24 nella stessa sede dell’esposizione, al piano terra di Palazzo Savonuzzi, in via Darsena 57, negli spazi gestiti dal consorzio Wunderkammer.
«Credo che spesso il cinema sia capace di lasciare un segno più profondo. Quante volte abbiamo pianto per un film? E quante per una fotografia?» – questo è il presupposto alla base delle lezioni, che cominceranno con la proiezione di alcune pellicole significative. «Ho scelto titoli che trattano uno dei temi più importanti soprattutto per i giovani: la difficoltà delle relazioni. Cominceremo con “Sabato sera, domenica mattina”, opera del 1960 realizzata da Karel Reisz. Si arriverà anche ad Orson Wells, riferimento imprescindibile per quanto riguarda la fotografia». Il corso si chiuderà con diverse uscite, per interpretare originalmente i luoghi ferraresi entrati nella memoria del cinema italiano, luoghi legati a opere come “Il grido” di Michelangelo Antonioni e “Ossessione” di Luchino Visconti. «Vorrei che queste lezioni non fossero appuntamenti dove assorbire passivamente, ma sollecitazioni – conclude Zappaterra -. La macchina fotografica è uno strumento, i partecipanti dovrebbero usarla come una penna, per raccontare ciò che considerano la cosa più importante in questo momento. Il coinvolgimento emotivo che viene dal cinema aiuta questo processo, che è un processo di lettura della realtà».
Sia la mostra “L’Argentina di Borges”, visitabile su appuntamento, che il corso “Cinema per fotografare” sono organizzati dall’associazione Basso Profilo per il progetto God save the Green, che nell’autunno 2015 svilupperà attraverso varie attività il tema del paesaggio e dell’immaginario.
Per informazioni e prenotazioni scrivere a info@rigenerazioneurbana.org

Ferrara: nuovo servizio nell’ufficio di via Giuoco del Pallone

da: Poste Italiane, ufficio Comunicazione Territoriale Emilia-Romagna e Marche

Una nuova figura specializzata al servizio esclusivamente delle partita iva. Da oggi i clienti dell’ufficio postale di Ferrara 4, accanto agli operatori addetti ai servizi finanziari e postali, troveranno uno “specialista commerciale impresa” a disposizione di liberi professionisti, piccole e medie aziende e associazioni.
«Si tratta di un canale nuovo e privilegiato – dichiara la direttrice della Filiale di Ferrara Fulvia Allegretti – per questo importante segmento della nostra clientela e della popolazione ferrarese. All’interno dell’ufficio di Via Giuoco del Pallone sarà presente uno specialista, appositamente formato, pronto a dare un supporto e a individuare le soluzioni più adatte alle esigenze di ciascun cliente. Inoltre, accanto alla consulenza offerta all’interno dell’ufficio postale vi è la possibilità di concordare la visita dello specialista direttamente presso la sede dell’azienda oppure presso lo studio del professionista».
Un interlocutore unico, insomma, un consulente commerciale in grado di operare all’interno di un’ampia gamma di prodotti e servizi: dai conti correnti dedicati alle carte postepay con molteplici funzionalità che permettono di pagare gli stipendi oppure che consentono ai dipendenti di effettuare spese aziendali in totale sicurezza, dalle soluzioni di telefonia mobile alle coperture assicurative di immobili e delle stesse figure professionali. Molteplici anche i servizi postali a disposizione, come quello che consente di delegare tutte le lavorazioni propedeutiche all’invio di corrispondenza, oppure le soluzioni di direct mailing.

L’INTERVENTO
La conoscenza storica: lettera aperta a monsignor Luigi Negri

di Piero Stefani

Monsignor Luigi Negri, arcivescovo di Ferrara-Comacchio, ha recentemente pubblicato un volume di non grande formato ma comunque contraddistinto da un numero di pagine non esiguo (per l’esattezza 318). Il titolo e le pretese sono ambiziose, “Il cammino della Chiesa. Fondamenti, storia & problemi” (Ares, Milano 2015). Nella prefazione il cardinal Walter Brandmüller, presidente emerito del Pontificio Comitato di Scienze Storiche, giudica il testo all’altezza della bisogna, visto che non esita a qualificarlo un “capolavoro” (p. 7).
Il libro è costituito da una introduzione a cui seguono tre parti: “Fondamenti & valori della tradizione cristiana”, “Duemila anni in breve”, “Problemi di storia della Chiesa” (in cui si affrontano temi particolari “Le crociate: un movimento cristiano”, “Galileo & la Chiesa”, “La Rivoluzione francese: una svolta epocale”, “Il ‘Sillabo’: un documento da riscoprire”, “Pio XI & Pio XII di fronte ai totalitarismi”). Le tre parti sono connesse tra loro in modo molto coerente: la prima getta le fondamenta, la seconda costruisce l’edificio storico generale, la terza si occupa di alcuni dei temi più esposti ai venti della polemica.

Siamo di fronte a un volume di teologia, di ecclesiologia, di storia o di apologetica? La risposta è semplice: si tratta di un testo sia di teologia, sia di ecclesiologia, sia di storia, sia di apologetica. Almeno appare così nelle intenzioni dell’autore; dal canto suo il lettore si muove invece con un certo disagio all’interno di questo quadrilatero. Avviene così perché egli comprende, anche nel caso in cui non ne condivida la linea, che il libro tratta di teologia, ecclesiologia e apologetica, mentre si trova in imbarazzo nel capire dove collocare la storia. Per quanto sia il titolo di una disciplina accademica (il che è, di per sé, spia di una povertà culturale tipicamente italiana), dal punto di vista storiografico non esiste alcuna “Storia della Chiesa”. Fin dal sorgere delle prime comunità cristiane il plurale è d’obbligo. Per un approccio storico nel lungo arco di tempo che va dal I al XXI secolo ci sono state e ci sono sempre molte Chiese e mai la Chiesa. Dall’origine e fino a oggi le comunità dei credenti in Gesù Cristo sono sempre state molte. Nell’orizzonte storico è gioco forza parlare solo di “storia della Chiese”, oppure di storia della Chiesa cattolica romana o ariana o nestoriana o copta o armena, o greco-ortodossa, o anglicana o luterana o calvinista e così via per centinaia di casi. Eppure nel libro di Negri il termine ‘Chiesa’ è usato sempre al singolare; inoltre non è mai seguito da alcuna determinazione (compreso l’aggettivo ‘cattolica’). Il fatto dovrebbe essere sufficiente per collocare il volume al di fuori delle scienze storiche. Da dove nasce quindi la pretesa dell’autore di star facendo storia (anzi l’autentica storia)? La ragione c’è ed è spiegata con chiarezza dal testo.
L’espressione “storia della Chiesa” contiene un genitivo. Come è noto, il genitivo può essere di due tipi: oggettivo e soggettivo. Una lettura piana della locuzione lo intenderebbe in senso oggettivo: tra i vari oggetti della ricerca storica ve ne è uno dedicato alla Chiesa (o meglio alle Chiese). Per comprendere l’approccio di Negri occorre invece fare propria la seconda alternativa: il genitivo è soggettivo. La storia della Chiesa è la coscienza che la Chiesa ha di se stessa nel corso del suo sviluppo temporale. Fermarsi qui sarebbe però ancora poco. Siccome la storia è guidata dall’avvenimento posto al centro di essa, l’incarnazione del Figlio di Dio, evento attestato e trasmesso dalla Chiesa (al singolare), solo la Chiesa ha nelle sue mani le chiavi per interpretare la storia: “la storia della Chiesa è ormai l’unica storia possibile perché, con l’avvenimento cristiano, la storia ha conosciuto il suo compimento” (p.47). Non stupisce quindi prendere atto che, secondo Negri, l’ultimo grande documento della tradizione storiografica cattolica sia stato il seicentesco Discorso sulla storia universale di Jacques Bénigne Bossuet (p. 46).
“La conoscenza storica è la conoscenza di un presente, operata da un soggetto che vive nel presente, che legge, a partire dalla propria sensibilità e dalla propria cultura, il passato e ne trae forza per approfondire la situazione attuale e per disporsi a creare il futuro” (p. 43). Nessuno storico degno di questo nome si identificherebbe con siffatta definizione della propria disciplina. Va da sé che anch’egli si renderebbe conto della presenza nel suo tentativo di ricostruire il passato (la costruzione del futuro non è compito della storia) dell’influsso della “propria sensibilità” e della “propria cultura”, e appunto in ciò individuerebbe una delle ragioni che rendono relativo e perfettibile, ma non per questo vano e insignificante, il sapere storiografico. Al contrario, pretendere di utilizzare una certa forma di conoscenza storica per comprovare il senso globale della storia (“la storia della Chiesa è ormai l’unica storia possibile…”) significa – per ricorrere a un aggettivo di norma assegnato da Negri ai suoi avversari – compiere un’operazione ideologica. La comunità dei credenti celebra il senso complessivo della storia come una componente peculiare della sua fede, tuttavia quando i cristiani si cimentano con storiografia devono aderire, al pari di tutti gli altri, alle regole proprie di quella disciplina. La confusione tra i due piani è impropria e tutt’altro che priva di ricadute sul modo di atteggiarsi della Chiesa nei confronti della società. Per averne una riprova basta guardare all’azione pastorale di Mons. Negri.

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L’obiezione che il professor Stefani muove a monsignor Negri circa la definizione di ‘conoscenza storica’ non mi trova del tutto d’accordo. Si può certo dissentire rispetto al punto di vista del vescovo, ma affermare che “nessuno storico degno di questo nome si identificherebbe con siffatta definizione della propria disciplina” mi sembra un po’ forte. In fondo, affermare che chi studia la storia lo fa sulla base della propria sensibilità è quasi tautologico, mentre l’intenzione che egli ascrive al vescovo (di fondare su questo presupposto l’idea che “la storia della Chiesa è ormai l’unica storia possibile”) non trova necessario riscontro nel brano citato (magari ce l’ha nelle 318 pagine che l’esegeta avrà minuziosamente analizzato).
Ma questo è del tutto inessenziale. Il punto è un altro.

Piero Stefani, uomo illuminato, studioso autorevole e cattolico non dogmatico, svolge una dotta analisi dell’ultimo libro pubblicato dal vescovo di Ferrara ed esprime severe critiche. Ma tutto sul piano di una raffinatissima esegesi: ne godranno i 15 lettori dell’opera di Negri e nessun altro.
Eppure, quasi quotidiane sono le occasioni d’intervento offerte dal vescovo a chi – anche nella Chiesa – non condivide le sue idee. Dagli intellettuali che dissentono ci aspetteremmo parole chiare e un aperto moto di ribellione civile. Sullo spazio pubblico grava invece un imbarazzante silenzio.
(sergio gessi)

Sagra dell’Anguilla: martedì 6 ottobre cena a tema alla Trattoria del Borgo

da: organizzatori

Martedi’ 6 ottobre alla Trattoria del Borgo di via Muratori.
A Maria Rossella Longo la finale di “Sing&Sound”.

Arriva da Modena la miglior ‘voce nuova’ della costa comacchiese: Maria Rossella Longo si è infatti aggiudicata, ieri pomeriggio, la finale di Sing&Sound 2015, primo contest canoro itinerante promosso nell’ambito della Sagra dell’Anguilla. Dodici gli aspiranti cantanti di tutti gli stili ed età che – presentati dalla bravissima Ester Dianati – dopo le selezioni estive itineranti accompagnate dall’animazione di Radio Sound 98.1 fm (che ha trasmesso in diretta l’evento), sono saliti sul palco della Sala San Pietro. Applausi per tutti, da Thomas Bocchimpani ad Alice Fantinuoli, da Mattia Ferroci a Chiara Isipato, da Franco Montanari a Giorgia Montevecchi, da Michelle Pessera a Michela Tassinari e Desi Trapella. Ma a conquistare i favori della giuria – composta da musicisti e giornalisti di settore, insieme al sindaco e vicesindaco di Comacchio, Marco Fabbri e Denis Fantinuoli ed alla madrina della manifestazione, la cantante comacchiese Arianna Carli – ha classificato al primo posto la diciassettenne modenese. Che ha preceduto la bolognese Chiara Bincoletto ed il duo composto da Simona Natali, di Voghiera, e Lorenzo Barbieri, di Masi Torello. Ma la Sagra continua: martedì 6 ottobre alle 20,30 alla Trattoria del Borgo in via Muratori nell’ambito del ‘cartellone’ di cene a tema nelle attività ristorative comacchiesi è in programma “anguilla & vini ‘su sabbia’ sardi. Accompagnati a vini provenienti dall’area vinicola di Badesi, sul golfo dell’Asinara tra isola rossa e Castelsardo, presentati da Nicola Buttini, sommelier della delegazione Ais di Ferrara, sarà proposto un menu che prevede: misto marinato con insalata di mare e cocktail di gamberi; risotto alla marinara; grigliata mista con anguilla e polenta; insalata; acqua e caffè (costo: € 40 a persona, info&prenotazioni allo 0533 314563).
Il programma completo e dettagliato della XVII Sagra dell’Anguilla, che prosegue sino all’11 ottobre, è consultabile e costantemente aggiornato sul sito www.sagradellanguilla.it

LA RIFLESSIONE
Il declino delle liberal arts

Qualche giorno fa l’autorevole linguista Tullio De Mauro, dalle pagine di Internazionale, ha ripreso i termini di una polemica, forse più un grido d’allarme, che intellettuali di varia formazione e provenienza portano avanti già da molti anni. Il tema è quello del rischio della scomparsa degli studi umanistici dai corsi universitari nel mondo occidentale.
Tullio De Mauro cita un’intervista all’economista David W. Breneman, pubblicata sul New York Times, dove lo studioso denuncia il declino degli studi di liberal arts nelle università statunitensi a favore di studi pratici orientati all’ingegneria e al business. Nel mondo anglosassone, l’espressione liberal arts include i cosiddetti studi umanistici, come la letteratura, le lingue antiche e moderne, le arti in generale, la filosofia e così via, ma anche tutti i saperi, compresi quelli scientifici, come la matematica e la fisica; tutti questi sono considerati, nel loro complesso, “sapere puro”.
Nel 1990, negli Stati Uniti, le università di liberal arts erano 600 (di cui però solo 200, secondo Breneman, ne potevano vantare il nome) mentre secondo gli ultimi dati, risalenti a tre anni fa, si sarebbero ridotte a 130. Un numero sempre maggiore di studenti si iscrive a corsi professionalizzanti, mentre i piccoli college, dove predominavano corsi di liberal arts, stanno progressivamente aggiungendo corsi di economia e marketing. Molte di queste piccole realtà, spesso gestite da privati, stanno scomparendo e il processo pare inarrestabile.
Ma perché gli studenti americani sono sempre meno interessati alle materie umanistiche? In un sistema in cui l’istruzione universitaria costa decine di migliaia di dollari ogni anno, e dove studenti e famiglie spesso si indebitano a vita per pagare gli studi, le liberal arts appaiono sempre di più un lusso poco spendibile in termini di investimento sul futuro professionale. Le professioni legate all’economia, come il commercio e la finanza, o alle nuove tecnologie, hanno più attrattiva e sono considerate più facilmente capitalizzabili. Nel mondo attuale è sempre più difficile trovare lavoro come storico, antropologo o esperto di letteratura o di filosofia, ed è giocoforza che l’interesse per queste discipline sia in diminuzione. Nel presentare la propria offerta formativa, i college di impronta umanistica insistono sul fatto che, al contrario, sia possibile trovare un buon lavoro anche nei campi letterari o nelle scienze sociali. Tuttavia, nell’enfatizzare questo aspetto, e ponendo l’accento sul profitto, perdono di vista l’essenza degli studi umanistici, che è quella di saper creare un pensiero critico, analitico, che accompagna chi lo riceve per tutta la vita, qualsiasi cosa faccia e qualsiasi percorso decida di seguire.

Mercoledì 7 ottobre, presso la Libreria Ibs, Paola Gianoli Caregnato presenta il libro “Campi viola”

da: responsabile eventi Ibs Ferrara

Mercoledì 7 ottobre alle ore 18:00, presso la storica sala dell’Oratorio San Crispino (Libreria Ibs+Libraccio di Ferrara), Paola Gianoli Caregnato presenta il libro “Campi viola” (Europa edizioni);
Dialoga con l’autrice Roberto Pazzi.

Una mattina la mia colf, che spesso mi chiede di poter leggere i miei scritti, mi ha chiesto: «Ma dove scaturisci questa fantasia?». Ecco, questa di Campi Viola è scaturita dai ricordi de Le mille e una notte. Avevo quattordici anni quando lo lessi la prima volta ed è sempre rimasto là, in qualche angolo dentro di me. Poi, recentemente, l’ho conosciuta Sheherazade. L’ho vista nei volti bellissimi delle mie allieve del corso di lingua italiana per extracomunitari. Tra i loro veli colorati e gli occhi guizzanti e bistrati, la pelle come petali di rosa, ecco che Sheherazade si è risvegliata e tutte le storie delle Mille e una notte si sono rimescolate nella mia mente. Campi Viola è un omaggio a tutto questo. (dalla prefazione dell’autrice)
Immaginate cinquanta telai e almeno centocinquanta persone intorno, colori dei più svariati, pubblico attento e curioso, famiglie in ansia… Giorno dopo giorno i rulli facevano scorrere le tessiture. Reza e Zenà passavano tra le fila dei telai, scalzi e lenti osservavano, si compiacevano, mani estremamente abili e sensibili si muovevano ritmate, rossi che risaltavano, alberi che uscivano in rilievo, melagrane che affioravano, tipici disegni di quella terra, odori di chiodi di garofano e menta, incensi che fumigavano l’aria, rumori secchi, duri, di fatica, tutto quanto si mescolava all’ombra di quei portici dalle sette del mattino alle dieci e dalle sette di sera alle dieci, ritmi duri.
Paola Gianoli Caregnato, ferrarese, del 1946. Maestra, ha frequentato l’Accademia di Belle Arti a Venezia. È nata artisticamente nel mondo della pittura, intraprendendo varie esperienze. Da sempre amante della letteratura, ha scritto un diario durante il pellegrinaggio a piedi verso Santiago di Compostela (Camino Real, 2009), che è stato presentato presso l’Auditorium comunale di Thiene (VI), a cura dell’Assessorato alle politiche culturali. Nel 2011 ha presentato il video racconto Lucy, il Paradiso, sulla storia della primogenitrice dell’umanità, presso Villa Sesso Schiavo di Sandrigo (VI). L’anno seguente ha vinto il premio Città di La Spezia “Il Prione” con un racconto su Giacomo Puccini, dal quale verrà tratto un pezzo teatrale presentato presso Villa Colere di Chiuppano (VI.). In occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, tre suoi racconti sono stati selezionati e letti presso il Teatro Astico di Caltrano (VI).

Tante infrazioni rilevate sui veicoli pesanti da Polizia Municipale, Min. Trasporti ed ANVU

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Sono stati due giorni di full immersion quelli di giovedì e venerdì scorso per la Polizia Municipale comacchiese e per l’Associazione Nazionale Polizia Locale. Gli operatori hanno difatti partecipato ad un importantissimo workshop sul trasporto internazionale di merci. Il convegno, ha beneficiato dalla collaborazione del Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti – Direzione Generale Territoriale Nord Est – che ha partecipato alle due giornate di formazione con le proprie unità mobili di revisione e controllo dei veicoli pesanti. Le pattuglie della Polizia Municipale e il personale del Ministero, hanno controllato numerosi autotreni ed autoarticolati immatricolati nei Paesi appartenenti alla comunità europea ed esteri. Sono state accertate numerose violazioni inerenti il trasporto merci, l’inosservanza del rispetto dei tempi di guida e di riposo da parte dei relativi conducenti. Tra le infrazioni è stato accertato anche un caso di l’alterazione del cronotachigrafo. Inoltre due dei veicoli controllati sono stati sottoposti al fermo amministrativo per violazioni inerenti la documentazione necessaria per svolgere l’attività sul territorio italiano, mentre un terzo è stato sottoposto a sequestro amministrativo, in attesa dei necessari accertamenti sulla regolarità del cronotachigrafo. Al conducente che ha alterato il cronotachigrafo, è stata contestualmente ritirata la patente di guida per il provvedimento di sospensione.
Il Sindaco Marco Fabbri ed il Comandante della Polizia Municipale Paolo Claps ringraziano l’Associazione ANVU ed il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per la preziosissima collaborazione, che ha reso possibile la realizzazione di un evento così importante volto a garantire la sicurezza stradale e quella dei suoi utenti.

La Città del birdwatching e la Città delle biciclette documentate da troupe cinese

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Comacchio sempre più oggetto di interesse da parte dell’Estremo Oriente. Dopo l’arrivo dal Giappone di uno chef di prim’ordine quale è Hiroshi Ogata, che sabato 3 ottobre ha portato in Piazzetta della Pescheria il suo cooking show, e dopo la visita della giornalista coreana Mi Yen Hong che ha pubblicato un articolo sulla “Sagra dell’Anguilla” su una prestigiosa rivista di cui è corrispondente, adesso è la volta della Cina. Domani, martedì 6 ottobre, infatti, una troupe della Provincia del Guangdong, situata nel sud del Paese, sbarcherà a Comacchio per una suggestiva visita guidata nelle Valli. Il programma prevede una prima tappa alla scoperta dei casoni, dove un pescatore del luogo illustrerà loro le tecniche di pesca dell’anguilla, sino all’immancabile giro in barca nelle Valli, con visita ai luoghi caratteristici dedicati all’attività di birdwatching.
Sempre in giornata, beneficiando della guida esperta di Dario Guidi di Po Delta Tourism, la troupe visiterà anche la Manifattura dei Marinati, l’antica fabbrica del pesce, dove potrà documentare le tecniche di lavorazione delle anguille e degli altri prodotti ittici pescati in valle. Il tour termierà infine, con una suggestiva visita guidata in centro storico.
Le riprese effettuate sul territorio saranno inserite all’interno di un documentario che i video-operatori provenienti da Guangdong stanno girando in Emilia Romagna. Il cortometraggio racconterà le eccellenze delle città della Regione, con particolare riferimento alle produzioni alimentari artigianali. Insieme a Comacchio, recentemente insignita da Lipu quale Città del Birdwatching, nel tour dei giornalisti cinesi è stata inserita infatti anche Ferrara, Città delle biciclette.

Gay Bride Expo: Maria Nazionale, Carlo Gabardini e Alessandro Fullin tengono a battesimo la fiera sui matrimoni same sex

da: organizzatori

Sabato 10 e domenica 11 ottobre nel padiglione 20 di BolognaFiere l’evento promosso da bussolaeventi con il patrocinio di Arcigay

Sarà Maria Nazionale, icona della canzone neomelodica napoletana, a tenere a battesimo il Gay Bride Expo, il primo salone italiano dedicato alle unioni tra persone dello stesso sesso, organizzato da bus-solaeventi, azienda specializzata nella realizzazione di fiere dedicate al wedding, in collaborazione con Bologna Fiere e con il patrocinio di Arcigay nazionale. Sabato 10 ottobre alle 12.30 sarà lei a tagliare con le autorità il nastro della due giorni in programma presso il quartiere fieristico di Bologna (sabato 10 e domenica 11 ottobre, dalle 10 alle 20), nell’ambito di Bologna Sì Sposa 2015, rassegna di prodotti e servizi per la cerimonia nuziale, giunta alla sua decima edizione. Nel personaggio di Maria Nazionale si fondono tradizione e innovazione: il suo radicamento in uno dei generi artistici più identita-ri del nostro Paese va a braccetto con il suo sostegno alle battaglie per i diritti delle persone lgbt, reso pubblico in occasione dell’ultimo Napoli Pride, di cui ha aperto il corteo. Questa volta sarà Bologna ad accoglierla nell’ambito di un evento unico ed innovativo.
Gay Bride Expo rappresenta infatti una novità assoluta per il nostro Paese e ha il duplice obiettivo di sostenere il dialogo e il confronto su un tema di straordinaria attualità, cioè il matrimonio tra persone dello stesso sesso, e di raccontare l’innovazione che il Same Sex Marriage già sta portando nell’immaginario del matrimonio.
“Il matrimonio tra persone dello stesso sesso – commenta Flavio Romani, presidente di Arcigay – è or-mai un dato acquisito nella cultura europea: sono pochissimi i Paesi che come l’Italia stagnano nel non riconoscimento di coppie formate da gay e lesbiche. I Paesi che hanno introdotto il matrimonio eguali-tario ci raccontano degli effetti positivi, anche economici, che l’estensione dei diritti a tutti e tutte èin grado di portare. Il Gay Bride Expo quindi non solo sensibilizza un pubblico a una discriminazione an-cora vigente in Italia, ma indica anche una via importante per operatori economici e commerciali, alle prese con l’uscita dal tunnel della crisi”.
Gay Bride Expo offrirà spazi espositivi dedicati alle aziende del settore del Same Sex Wedding, area che negli ultimi anni risulta in costante crescita.
Oltre agli stand, la collaborazione con Arcigay ha permesso di realizzare un cartellone di appuntamenti, affidato alla conduzione della giornalista Giorgia Olivieri, per portare il dibattito e le storie di matrimo-nio egualitario all’interno della manifestazione. Sabato, dopo il taglio del nastro delle 12.30 con Maria Nazionale e un suo intervento musicale previsto per le ore 14, arriverà Carlo Giuseppe Gabardini (ore 16), autore e attore del piccolo e del grande schermo, che assieme a una wedding planner e alla conduttrice visiterà, in diretta su Periscope, gli stand della fiera, a caccia come in un reality di tutto il necessario per il suo (ipotetico) grande giorno. Dalle 17, poi, sarà il duo dei Poppen djs, mattatori del-la night life gay bolognesi, a raccontarci col loro dj set la playlist del matrimonio gay per antonomasia. Domenica l’area Gay Bride Expo si anima già dalle 11 con la presentazione della webserie “Lista di nozze”, un progetto di produzione dal basso che porta sul piccolo schermo un tema che nessuna tv generalista italiana ancora affronta in maniera approfondita: il matrimonio tra persone dello stesso ses-so. L’attore Alessandro Bergamo, l’autore Francesco Calella e il regista da Gaetano Maffia porte-ranno in fiera un’anteprima dei primi episodi. Alle 12,30 è in programma la tavola rotonda “Same sex wedding… planner”: i migliori wedding planner italiani si confronteranno sulle novità che il matrimonio tra persone dello stesso sesso comporta anche sul piano organizzativo, del gusto, dei riti, degli imma-ginari. Alle 16 arriverà il tornado Alessandro Fullin: a lui, volto noto di Zelig e vera e propria icona nella comunità omosessuale italiana, sarà affidata la seconda visita guidata all’interno della fiera, ancora una volta con wedding planner e in diretta su Periscope, a caccia degli addobbi e degli accessori del suo “grande giorno”.
Tra gli stand della fiera sarà presente uno spazio Arcigay con tutte le info e i gadget della campagna “Lo Stesso Sì”che chiede al Parlamento italiano una legge per il matrimonio egualitario. Porta il logo “Lo Stesso Sì” anche la mostra fotografica allestita nell’area Gay Bride Expo e che racconta storie di nozze di gay e lesbiche italiani celebrate all’estero. Nell’area sarà allestito inoltre un book corner tematico a cura della Libreria Igor di Bologna, mentre sul video wall saranno trasmesse le principali campagne che in tutto il mondo sono state realizzate a sostegno del matrimonio tra persone dello stesso sesso.
Gay Bride Expo si lega anche ad un’altra delle sezioni di Bologna Sì Sposa: Buy Wedding in Italy, la manifestazione ospitante aziende che offrono servizi per gli stranieri che scelgono l’Italia come sede per il proprio matrimonio, la festa con amici e parenti o il viaggio di nozze.
“La scelta di dare vita a Gay Bride Expo è nata per favorire l’incontro tra la crescente domanda e l’offerta” evidenziano i promotori. “Il salone va ad integrare e arricchire, in modo naturale, i servizi del wedding e anche per questa ragione l’evento è stato inserito, senza soluzione di continuità, all’interno di Bologna S ìSposa. Non dobbiamo dimenticare che in molti casi i servizi sono sostanzialmente iden-tici.

INTERNAZIONALE
Messico, la faccia triste dell’America

Sabato 3 ottobre nel corso di Internazionale 2015 al Chiostro di San Paolo, conferenza shock di Federico Mastrogiovanni, coraggioso, rigoroso ed eretico giornalista, intellettuale, attivista che ha presentato “Ni vivos ni muertos” sulla sparizione forzata in Messico come strategia del terrore, prefazione di Gianni Minà (Derive Approdi edizioni, 2015).

ni vivos ni muertos
La copertina di Ni vivos ni muertos

Un libro di denuncia preciso su un fenomeno che richiama per il Messico la tragedia dei desaparecidos di Argentina o Cile. Spariscono giornalisti ed esseri umani, persino minori, da molti, troppi anni: circa 30.000 dal 2006. Da molti, troppi anni il Messico è dominato da autorità dittatoriali. A fine conferenza, nel dibattito con il pubblico, Mastrogiovanni ha sintetizzato la drammaticità della situazione: “Il Messico è una ‘vera dittatura’, caratterizzato da una corruzione strutturale a tutti i livelli”. Più in generale, realisticamente parlando, sono scarse le possibilità di cambiamenti in Messico, di un ritorno anche vago alla democrazia. Unica via, a medio lungo termine, è una presa di coscienza culturale, magari promossa e amplificata dall’estero. Una rete mirata internazionale, costruita attraverso le nuove tecnologie, potrebbe fare parecchio in tal senso, contribuendo alla maggiore conoscenza della situazione reale, spesso confusa ed equivocata ad arte dalle autorità messicane, che sproloquiano di azioni di polizia interna contro presunti spacciatori: proprio con questo pretesto ufficiale liquidano gli oppositori. La droga è, come noto, quasi la prima industria messicana, con prevedibili collusioni criminogene internazionali e occidentali.

federico mastrogiovanni
Federico Mastrogiovanni

Alla fine della presentazione Federico Mastrogiovanni ha risposto al volo alla nostra domanda: “Mastrogiovanni, la sua denuncia dello stato delle cose in Messico è chiara, trasparente. L’Onu e il Tribunale dell’Aja che ci stanno a fare, se ne occupano?”. “L’Onu in effetti – è la sua risposta – ha già denunciato il fenomeno concretamente, tuttavia questa sua pressione non ha avuto esiti significativi tra le autorità in Messico. Il Tribunale dell’Aja non ha competenze dirette in merito: una sua possibile attivazione presuppone tecnicamente interventi e denunce da parte dell’Unione Europea”.

BolognaFiere, 10 e 11 ottobre: Bologna Sì Sposa Autunno per scoprire novità e tendenze; in contemporanea Gay Bride Expò il primo Salone italiano dedicato alle unioni tra persone dello stesso sesso

da: organizzatori

In arrivo, nel prossimo fine settimana, tre novità assolute per il capoluogo dell’Emilia-Romagna. La prima, Bologna Sì Sposa Autunno che sarà ospitata nei padiglioni del quartiere fieristico di Bologna Fiere. La seconda, Gay Bride Expo, evento dedicato ai matrimoni e alle unioni tra persone dello stesso sesso. La terza, Buy Wedding in Italy, rivolta alle coppie straniere che desiderano sposarsi in Italia, Paese che ogni anno per la sua offerta culturale, turistica e gastronomica attrae migliaia di nuove coppie.
Un week end quindi all’insegna dei fiori d’arancio, davvero in tutte le sue declinazioni, dalle classiche a quelle più originali e anticonvenzionali. Un’occasione per scegliere l’abito da indossare, la location più originale, il viaggio da sogno, per ammirare le ultime novità e contemporaneamente riflettere, grazie a tavole rotonde e convegni promossi in collaborazione con esperti di fama nazionale del settore, su un fenomeno che in Italia coinvolge decine d’imprese con importanti ricadute sull’economia del nostro Paese.
Per la prima volta in Italia, nell’ambito di Gay Bride Expo, l’attenzione si focalizzerà anche sulle unioni tra persone dello stesso sesso. Un tema quest’ultimo di straordinaria attualità che sarà affrontato proponendo servizi specifici e attraverso dibattiti e mostre ed eventi a sorpresa grazie anche alla stretta collaborazione con l’Arci Gay nazionale. Tra gli ospiti di Gay Bride Expo anche la cantante Maria Nazionale e gli attori Gabardini e Fullin.
Bologna Sì Sposa Autunno, Gay Bride Expo e Buy Wedding in Italy, animeranno i padiglioni di BolognaFiere, sabato 10 e domenica 11 ottobre. La kermesse aprirà i battenti dalle ore 10.00 del mattino fino alle ore 20.00.

Dove, come , quando:
Bologna Sì Sposa Autunno è in programma presso il padiglione 20 di BolognaFiere – via della Costituzione 5 – sabato 10 e domenica 11 ottobre, entrambi i giorni dalle ore 10.00 alle ore 20.00. Ingresso unico 5 euro (1 euro con il coupon Conad & E.Leclerc). Costo parcheggio 5 euro al giorno grazie a una convenzione con il Parcheggio Costituzione. Riduzioni speciali sono previste per quanti acquisteranno il biglietto anche per la fiera concomitante roBOtfestival.
Info su www.circuitosisposa.it e sulla pagina www.facebook.com/circuitofieresisposa

UN MONDO NEL QUALE IMMERGERSI, SOGNARE, MA ANCHE COMPRENDERE L’EVOLUZIONE DEI COSTUMI
Oltre 180 espositori
Un unico grande appuntamento con oltre 180 espositori provenienti prevalentemente da Bologna e provincia – ma anche da Ravenna, Forlì e Cesena, Modena, Parma, Ferrara, Reggio Emilia, Rimini – che presenteranno le novità del Wedding 2016 in ogni ambito: addobbi floreali, bomboniere e partecipazioni, catering, gioiellerie, ristoranti e pasticcerie, noleggio auto e intrattenimento. Ampio spazio agli atelier di moda, per gli abiti degli sposi ma anche dei testimoni e dei parenti, e ai wedding planner, punto di riferimento sempre più apprezzato per l’organizzazione di una giornata indimenticabile.
Due novità assolute: Gay Bride Expo e Buy Wedding in Italy
E per rendere ancora più ricca e accattivante la manifestazione, e in linea coi tempi, l’organizzazione propone a tutti i visitatori di Bologna Sì Sposa Autunno due nuovissimi Saloni, Gay Bride Expo – eventi culturali dedicati alle unioni tra persone dello stesso sesso – e Buy Wedding in Italy – mostra convegno dei matrimoni in Italia dall’estero.

Il primo Salone italiano dedicato al Same Sex Wedding: Gay Bride Expo
Gay Bride Expo è il primo salone italiano dedicato alle unioni tra persone dello stesso sesso. Organizzato da bussolaeventi, in collaborazione con Bologna Fiere e con il patrocinio di Arcigay nazionale, l’evento si svolgerà nell’ambito della decima edizione di Bologna Sì Sposa Autunno. Il Salone ha come obiettivo quello di costituire il punto di riferimento del dibattito nazionale tramite stand espositivi dedicati alle aziende del settore Same Sex Wedding, incontri con ospiti di rilievo, seminari tecnici e mostre e di affermarsi come testimone autorevole delle tendenze moda, del design e del divertimento.
Tra gli ospiti di Gay Bride, la cantante Maria nazionale e gli attori Gabardini e Fullin
Tantissimi gli eventi e le occasioni di intrattenimento che Gay Bride Expo offrirà a tutti i visitatori, e tanti gli ospiti di fama nazionale: come la cantante Maria Nazionale, la regina del neomelodico napoletano, che inaugurerà la manifestazione sabato 10 ottobre alle ore 12.30; come i due noti attori Carlo Gabardini e Alessandro Fullin che rispettivamente sabato 10 ottobre alle ore 16.00 e domenica 11 ottobre sempre alle ore 16.00 saranno protagonisti di curiose incursioni e organizzeranno in diretta (anche su Periscope!) il loro matrimonio da sogno. Tra gli eventi, da segnalare domenica 11 ottobre alle ore 12.30 il convegno – condotto dalla giornalista e fashion blogger Giorgia Olivieri – ‘Same Sex Wedding… Planner’ sulle differenze e le affinità che i Wedding Planner si trovano ad affrontare nell’organizzare matrimoni etero e gay; e sempre domenica 11 ottobre alle ore 11.00, l’anteprima di alcuni episodi di “Lista di Nozze” la web serie sul matrimonio gay con Alessandro Bergamo, scritta da Francesco Calella e diretta da Gaetano Maffia – che saranno presenti all’evento. Dalle 17.30, poi, sarà il duo dei Poppen djs, mattatori della night life gay bolognesi, a raccontarci col loro dj set la playlist del matrimonio gay per antonomasia. Info complete su http://circuitosisposa.it/fiera/gay-bride-expo/
Per le coppie straniere che vogliono sposarsi in Italia: Buy Wedding in Italy
Gay Bride Expo si lega anche ad un’altra delle sezioni di Bologna Sì Sposa: Buy Wedding in Italy, la manifestazione ospitante aziende che offrono servizi per gli stranieri che scelgono l’Italia come sede per il proprio matrimonio. In molti paesi stranieri le unioni omosessuali sono riconosciute e l’Italia pertanto è spesso meta da parte delle coppie gay per una cerimonia simbolica di festeggiamento o per il viaggio di nozze. Info su www.buyweddinginitaly.it
EVENTI SPECIALI E INTRATTENIMENTO
Sartoria dei Sapori, DreamTime Project, Alessandra Rinaudo, Sfilate Alta Moda, Degustazioni, Area Bimbi
Bologna Sì Sposa Autunno regala ai suoi visitatori eventi speciali e momenti di intrattenimento, pensati per festeggiare il decimo anno di vita della manifestazione. Come la Sartoria dei Sapori, una rivoluzione nel mondo del catering, un modo completamente nuovo ed affascinante di intrattenere gli ospiti e gli amici nel giorno del matrimonio. E, per rendere realtà il matrimonio vintage, ecco DreamTime Project: un’area evento per realizzare il sogno di organizzare e vivere una giornata unica ed indimenticabile grazie alle magiche atmosfere che i Jukebox, i Flipper ed i vecchi giochi possono offrire, il tutto con contorno di auto, musica ed atmosfera a tema. Con ‘Prova l’abito dei tuoi sogni in fiera’ ci sarà poi la possibilità sia per lei che per lui di provare direttamente in fiera l’abito nuziale, e di farsi consigliare anche da Alessandra Rinaudo, la stilista protagonista di seguitissimi programmi TV che sarà ospite e protagonista di Bologna Sì Sposa.
Sia sabato che domenica – alle ore 12.30, 15.00 e 17.30 – tutti i futuri sposi presenti potranno assaggiare gratuitamente ricette esclusive e street food gourmet, tutto a tema wedding, proposte dai più selezionati catering del territorio. Altra bella novità, l’Area Bimbi gratuita a cura di “Happy Bimbi in Bo”, uno spazio per tutti i bambini da 3 anni in su con strutture gonfiabili, laboratori, trucca bimbi, tappeto elastico e tanti giochi. Inoltre, per ammirare dal vivo le nuove collezioni delle migliori marche di abiti da sposa e sposo 2016, e gli abiti da cerimonia per invitati, paggetti e damigelle, in programma sfilate di alta moda: sia sabato che domenica alle ore 11.30, 15.30 e 18.00.
Una guida completa per gli sposi:
E Bologna Sì Sposa Autunno sarà anche l’occasione per presentare la nuova edizione di Guida Sposi Emilia Romagna, un utile vademecum con oltre 300 schede informative e scontistiche esclusive relative a tutti i settori del Wedding per i futuri sposi distribuito gratuitamente, visibile e scaricabile anche sul portale www.guidasposi.it

Ingresso a 1 euro con la convenzione Conad & E.Leclerc
Una ragione in più per visitare la kermesse bolognese: tutti coloro che da giovedì 1 a sabato 10 ottobre faranno spesa presso gli ipermercati e i supermercati Conad di Bologna e Ferrara e provincia potranno ritirare il coupon per l’ingresso a Bologna Sì Sposa a soltanto 1 euro.
Circuito Fiere Sì Sposa 205-2016
Un evento con oltre 16 anni di vita, che nei prossimi mesi ha in programma otto manifestazioni fieristiche nei principali capoluoghi dell’Emilia-Romagna, a partire da inizio ottobre 2015 fino a tutto gennaio 2016. Si inizia con ‘Bologna Sì Sposa – edizione Autunno’ e ‘Gay Bride Expo’ il 10 e 11 ottobre, segue ‘Modena Sì Sposa’ dal 16 al 18 di ottobre, ‘Parma Sì Sposa’ il 24 e 25 ottobre, ‘Ravenna Sì Sposa’ il 21 e 22 novembre, ‘Emilia Sì Sposa’ a Scandiano (RE) dall’8 al 10 gennaio 2016, quindi ‘Bologna Sì Sposa – edizione Primavera’ il 16 e 17 gennaio e infine ‘Faenza Sì Sposa’ il 23 e 24 gennaio.

INTERNAZIONALE
A Internazionale 2015 l’erede di McLuhan

Il massemediologo canadese Derrick de Kerckhove, probabilmente il più grande scienziato dei media vivente, degnissimo erede di quel Marshall McLuhan che rivoluzionò fin dagli anni Cinquanta-Sessanta del secolo scorso l’analisi strutturale delle comunicazioni di massa, dall’era di Gutenberg alla Costellazione Marconi, dalla cultura tipografica alla nuova cultura elettronica, in particolare dai giornali alla televisione e alla nascente all’epoca civiltà elettronica. De Kerckhove è un altro rivoluzionario, come ha spettacolarmente dimostrato nel dibattito “Mercato Digitale” di cui è stato protagonista il 3 ottobre nell’Aula Magna di Giurisprudenza, nell’ambito di Internazionale 2015. L’uomo elettronico e il business dopo Internet e le nuove tecnologie, questo il tema dell’incontro. Con de Derkhove anche altri brillanti esperti e ricercatori tutti italiani (anche giornalisti): Nicolò Cavalli, Dino Pesole, Lucilla Sio, Stefano Feltri. Tutti concordi nel denunciare certo iato strutturale passatista e defuturizzante in Italia tra l’era delle nuove tecnolgie, i suoi effetti sul/nel/dal nuovo mercato digitale e il bel paese, sempre, contemporaneo attardato.

derrick de kerckhove
Derrick de Kerckhove

Alla fine, De Kerchove ci ha gentilmente concesso una breve ma significativa, rapidissima, futuristissima intervista, in perfetto italiano (è da anni anche nel nostro paese come docente di Sociologia dei Mass Media all’Università Federico II di Napoli)
Derrick, Umberto Eco negli anni Sessanta, scrisse una breve saggio su Marshal McLuhan, presentandolo in Italia. Oggi, Eco scriverebbe le stesse parole o diversamente?
Bella domanda! Eco scrisse non favorevolmente su McLuhan, anche sarcastico, un poco misteriosamente. Come pioniere innovativo della nuova scienza dei media, come noto, entrò in competizione con Marshall McLuhan, furono parole solo comprensibili in tal senso, narcistiche.
Derrick, alla luce del 2000 e le nuove tecnologie, chi ha vinto…?
Sorridendo:… Marshall McLuhan!

Incontro al Centro Documentazione Donna di Ferrara: Rita Calabrese parlerà di Paula Modersohn-Becker e Clara Westhoff

da: Luciana Tufani Editrice

Martedì 6 ottobre alle ore 17, presso il Centro Documentazione Donna di Ferrara, Rita Calabrese ci parlerà di due grandi artiste del Gruppo di Worpswede: la pittrice Paula Modersohn-Becker e la scultrice Clara Westhoff.
Rita Calabrese, già docente di letteratura tedesca a Palermo, ha scritto numerosi saggi in questo campo. In particolare, si è occupata di letteratura femminile e cultura ebraica.
Paula Modersohn-Becker, una dei principali esponenti del primo Espressionismo, cominciò a studiare disegno a 16 anni e ad esporre le proprie opere a 21. Si trasferì a Worpswede nel settembre del 1898, piccolo comune della Bassa Sassonia. Qui nacque la grande amicizia con Clara Westhoff. Negli anni successivi si allontanò più volte dal paesino tedesco. In particolare, nel 1904 Paula decise di distaccarsi dai pittori di Worpswede per cercare nuovi stili pittorici.
Clara Westhoff cominciò a studiare scultura a 17 anni, e si trasferì a Worpswede nello stesso anno di Paula. Qui incontrò anche il marito, Rainer Maria Rilke, grande poeta austriaco di origine boema.
Le due artiste si ritrassero a vicenda, Paula fece dei ritratti di Clara ed ella scolpì dei busti dell’amica.

Il film Anime Nere è in programma mercoledì 7 ottobre al Cinema Boldini per la Festa della legalità

da: Arci Ferrara

Al Cinema Boldini, mercoledì 7 ottobre, in apertura del programma della Festa della Legalità e della Responsabilità 2015, si terrà alle ore 19.30 l’aperitivo a cura di Libera presso il Cinema Boldini (ingresso 5 euro).

Alle ore 21.00, ad ingresso libero, Libera di Ferrara e Pro Loco di Voghiera presenteranno i cortometraggi #Vitaallaterra e Rotolando verso il profondo sud – Viaggio di consegna 2015, con introduzione di Donato Muscatella, Referente del Coordinamento Provinciale di Libera.
A seguire la proiezione del film Anime Nere, un viaggio nel girone italiano affiliato all‘ndrangheta, liberamente tratto dal libro omonimo di Gioacchino Criaco, e portato alla 71 ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia da Francesco Munzi.
Come in un western ambientato ai giorni nostri, dove il richiamo delle leggi del sangue e il sentimento della vendetta hanno la meglio su tutto, prende vita la storia di una famiglia criminale calabrese. Una vicenda che inizia in Olanda, passando per Milano, fino in Calabria, sulle vette dell’Aspromonte, dove tutto ha origine. Anime Nere è la storia di tre fratelli, figli di pastori, e della loro anima scissa. Luigi, il più giovane, è un trafficante internazionale di droga. Rocco, milanese adottivo, dalle apparenze borghesi, imprenditore grazie ai soldi sporchi del primo. Luciano, il più anziano, che coltiva per sé l’illusione patologica di una Calabria preindustriale, instaurando un malinconico e solitario dialogo con i morti. Leo, suo figlio ventenne, è la generazione perduta, senza identità. Per una lite banale compie un atto intimidatorio contro un bar protetto dal clan rivale. È la scintilla che fa divampare l’incendio. In una dimensione sospesa tra l’arcaico e il moderno i personaggi si spingono fino agli archetipi della tragedia.
La pellicola ha trionfato al David di Donatello 2015 collezionando nove statuette e aggiudicandosi il tris più importante: miglior film, sceneggiatura e regia.
Per informazioni:
Sala Boldini, via Previati 18 – Ferrara.
www.cinemaboldini.itwww.arciferrara.org
Tel. Cinema (sera) – 0532.247050
Arci Ferrara – 0532.241419

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Microcredito alle imprese: mercoledi’ 7 ottobre alla camera di commercio illustrate le modalità per ottenere i finanziamenti

da: ufficio stampa Camera di Commercio di Ferrara

Prestiti fino a 35mila euro per le piccole imprese nate da meno di cinque anni e con difficoltà ad accedere al credito bancario perché prive di sufficienti garanzie.

E’ operativa la procedura di accesso al fondo di garanzia da 40 milioni di euro a disposizione dei professionisti e delle piccole imprese privi di una garanzia reale che vogliono ottenere dalle banche dei finanziamenti.
L’Ente di Largo Castello per illustrare ed approfondire le modalità di accesso a questi micro-crediti ha organizzato, in collaborazione con il Ministero dello Sviluppo Economico, l’Ente nazionale del Microcredito e MPS Capital Service Spa istituto facente parte del Raggruppamento Temporaneo di Imprese per la gestione del fondo, un seminario tecnico ed operativo mercoledì prossimo alle ore 14,30.
Una delle principali caratteristiche dell’accesso alla garanzia del Fondo PMI è l’assenza di valutazione di merito economico finanziaria da parte del Gestore del Fondo pertanto né all’atto dell’istanza di prenotazione della garanzia né all’atto della presentazione della domanda sarà necessaria la predisposizione di un progetto imprenditoriale o business plan.
La garanzia consente di richiedere prestiti e finanziamenti alle banche fino a 35.000 euro ed è di 40 milioni di euro la somma resa disponibile dal Ministero dello Sviluppo economico, attraverso il proprio fondo di garanzia, per finanziare le attività delle micro e piccole imprese che, nei primi anni di vita, non abbiano le garanzie per ottenere un prestito bancario.
Le domande debbono essere presentate sul sito www.fondidigaranzia.it ed al 15 settembre 2015 gli Istituti di credito che si sono accreditati come intermediari sono 83 mentre le operazioni di finanziamento attivate sono 366 per un importo pari a 13.146.286 euro.
Il fondo del microcredito copre l’80% della somma finanziata e possono accedervi imprese individuali, società di persone, società a responsabilità limitata semplificata, società cooperative e lavoratori autonomi.
Mercoledì 7 ottobre alle ore 14,30, dopo l’introduzione ai lavori del Presidente della Camera di commercio Paolo Govoni, illustreranno le modalità di accesso ai finanziamenti ed alle garanzie del Microcredito il dott. Marco Paoluzi dell’Ente Nazionale per il Microcredito presso il Ministero delo sviluppo economico ed Massimo Generali di MPS Capital Service Spa istituto del RTI per la gestione del fondo.
La partecipazione al Seminario è gratuita previa iscrizione online al sito www.fe.camcom.it.
Il seminario è valido ai fini dei crediti formativi per l’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili della provincia di Ferrara.

INTERNAZIONALE
“Life is sacred”: la rivoluzione gentile di Antanas Mockus

Può una matita spuntarla contro la canna di una pistola? Memori di quello che è diventato un simbolo della libertà di espressione dopo gli attentati alla redazione del giornale satirico francese Charlie Hebdo, la risposta non può che essere sì. Anche se la matita deve essere lasciata in un cassetto per quattro anni, prima di poterne adoperare la grafite.

Non è un caso se il documentario “Life is sacred” dell’antropologo e regista danese Andreas Dalsgaard è suddiviso in due parti, titolate rispettivamente Pace e Speranza. Dalsgaard ha avuto accesso ad aspetti della vita unici di Antanas Mockus, professore di matematica e filosofia, e rettore universitario, poi sindaco di Bogotà e candidato alle elezioni presidenziali colombiane nel 2010, è un intellettuale e politico in grado di insegnare alle persona a riutilizzare le parole pace e speranza.
Amato dai suoi studenti prima, dai suoi concittadini poi, non è tipo che si risparmia battute risposte salaci, quando meritate; né riflessività apparentemente passiva nelle conferenze stampa dove è incalzato da giornalisti. Soprannominato “l’uomo dei pantaloni” per avere candidamente mostrato il sedere durante una protesta pacifica degli studenti contro l’aumento delle tasse, e inventore del vaccino contro la violenza che somministra a entusiasti bambini.
Si maschera da supereroe ed esorta ogni cittadino a proteggere e aiutare l’altro, come se fossero tutti fratelli. O compagni. Alla base, l’idea utopica di una società in cui educarsi a vicenda, quasi trasformando la città in una gigantesca aula universitaria, in cui giocolieri gentili fermano autobus con un gesto della mano.
“La tua vita è sacra”, “L’unione fa la forza”, sono le frasi che ci si scambia agli incontri di partito.
Slogan sussurrati prima a bassa voce da un uomo solo, poi a voce un pò più alta da una piazza gremita. Un incitamento cauto, quasi una litania, un mantra. Che esplode grazie all’improvvisazione e l’energia di un flashmob, alle margherite di carta sventolate dai bambini durante le manifestazioni, alle magliette verdi, come il colore del partito che rappresentano, indossate da sostenitori entusiasti, al calore e alla forza che trae dalle persone che lo sostengono, ai colori che accompagnano la vita dell’uomo che conosce ombre e dispiaceri, calunnie e minacce, che vive sotto scorta.

E’ la voce di Katherine, studentessa ventiduenne e volontaria del partito verde, che ci introduce al panorama della Colombia. Un Paese dominato dalla violenza, che ne è ormai prepotente mezzo comunicativo, dal sistema del narcotraffico ideato da Pablo Escobar negli anni Settanta; da una élite economica e politica che non ha mai disdegnato gruppi paramilitari.
Un Paese che vive una situazione sociale e politica agli opposti: da una parte l’idealismo ottimista di giovani e studenti che credono in una possibile trasformazione del Paese; dall’altro tentazioni golpiste, corruzione e prevaricazione.
Un Paese in cui più di cinquemila giovani risultano desaparecidos, uccisi da paramilitari e mascherati da guerriglieri, con il duplice scopo (spesso ottenuto) di intimorire i cittadini ed eliminare i dissidenti.
Il documentario, girato in quattro anni di riprese e presentato in occasione della rassegna Mondovisioni al Festival Internazionale, ripercorre la campagna elettorale delle presidenziali del 2010 in cui Mockus era candidato leader con il Partito Verde, per poi terminare nel 2014 con la vittoria di Juan Manuel Santos, che per ironia del destino (o forse grazie a esso) era leader dell’opposizione di Mockus quattro anni prima.
Santos nel 2010 vince comprando voti, corrompendo cittadini e diffondendo voci false (il “rumor” e lo “humour”) di cui è maestro il consulente J. J. Réndon.
Mockus è a conoscenza dei brogli ma tiene una linea dura, per qualcuno dei suoi inaccettabile: sceglie di non denunciare le irregolarità. Molti dei suoi lo abbandonano, cercando di portare avanti le sue idee ma non considerandolo più come leader.
Quattro anni trascorrono, il prof. (come molti lo chiamano) si ritira dalla politica e per molti aficionados resta l’unica persona che poteva cambiare dentro e fuori la Colombia. Scrive, insegna, si ammala di Parkinson, si confronta con la madre artista intransigente e con la propria famiglia.
Nel frattempo, in quattro anni accade la rottura tra Santos e il suo predecessore liberale Alvaro Uribe, – il primo, ormai moderato, caldeggia un dialogo con le Farc, il secondo propugna tolleranza zero nei confronti dei guerriglieri estremisti. Uribe sostiene ora la candidatura di Zuluaga, che arrivato al ballottaggio con Santos perde. Ma in strada tutti festeggiano Mockus: quello che sa farsi da parte, quello che risponde pacatamente,
quello che continua a credere che le cose possono cambiare.

Un viaggio nell’uomo, prima ancora che nel politico, che perde con dignità pur sapendo che perde ingiustamente; che accetta la sconfitta e si congratula con l’avversario, pur sapendo che ha vinto in maniera disonesta; che si fa da parte senza smettere di essere de facto l’uomo che ha cambiato la mentalità intrisa di paura e rassegnazione.
Perché servono buoni perdenti alla democrazia, rammenta Mockus alla radio durante un appello per il voto a Sudarsky, il politico che prende le redini di ciò che è rimasto del suo partito verde di qualche anno prima. Di cui nessuno in realtà si è dimenticato, perché per strada è lui che fermano, dopo che Santos vince nel 2014; è a lui che stringono la mano imbrattata allegramente di inchiostro nero a formare una parola sola, quella “Paz!” a cui lui credeva quattro anni prima e che ha sempre evangelizzato.
Al di là del voltairiano “Non sono d’accordo con la tua idea ma farò di tutto perché tu possa esprimerla”. Al di là dell’umano troppo umano di Nietzsche.

Al di là dei sogni, come recitava il titolo italiano di un film onirico e terribile.
Diceva Kapuscinski che “il cinico non è adattto a questo mestiere”, riferendosi al giornalismo.
Non è adatto neppure al mestiere di politico, viene da dire al termine del documentario:
Mockus ci insegna che aspettare non è sbagliato, e che quando sei un grande uomo arriverà sempre il momento in cui un nano guarderà il mondo arrampicato sulle tue spalle di gigante.

IMMAGINARIO
Ingredienti estensi. Il marmo.
La foto di oggi…

A Ferrara i palazzi di pan di zenzero sono decorati con fregi di glassa bianca o rosata, le colonne e i balconi ingentiliti da mattonelle di marzapane, fiori, creature fantastiche e cherubini di zucchero vanigliato.

In foto: particolare della colonna d’angolo in marmo di palazzo Ronchegalli – Rondinelli, progettato quasi certamente da Biagio Rossetti con il consueto abbinamento di cotto e marmo; il fregio riporta la granata svampante, stemma della contrada di Santo Spirito.

Vedi gli Immaginari correlati: Il cotto, Il ciottolato.

OGGI – IMMAGINARIO FOTOGRAFIA

Ogni giorno immagini rappresentative di Ferrara in tutti i suoi molteplici aspetti, in tutte le sue varie sfaccettature. Foto o video di vita quotidiana, di ordinaria e straordinaria umanità, che raccontano la città, i suoi abitanti, le sue vicende, il paesaggio, la natura…

steve-jobs

ACCORDI
Stay hungry, stay foolish.
Il brano di oggi…

Ci lasciava oggi tre anni fa Steve Jobs, uno dei più grandi geni visionari dell’epoca moderna. Il fondatore di Apple ha contribuito a rivoluzionare il mondo della tecnologia, creando prodotti come iPod, iPhone e iPad dei quali oggi, forse, non possiamo più fare a meno.

Marlene Kuntz
Cristiano Godano dei Marlene Kuntz

Marlene Kuntz – Il genio

(per ascoltarlo cliccare sul titolo)

 

Ogni giorno un brano intonato a ciò che la giornata prospetta…