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Giorno: 10 Ottobre 2015

“Grecia vs Germania”, il nuovo ciclo di approfondimenti cinematografici curati dall’Associazione Feedback

da: Associazione Feedback

Anche in quest’autunno 2015, a partire dal 13 ottobre, la Video-Biblioteca Vigor riapre di martedì sera per le serate cinematografiche a cura dell’Associazione Feedback.
La retrospettiva di quest’anno si inserisce direttamente nel dibattito contemporaneo e vi porterà ad esplorare due paesi: la Grecia e la Germania, attraverso le cinematografie più recenti. Insieme ad autori più affermati come Herzog e Costa-Gavras, avremo la possibilità di scoprire degli autori contemporanei come Yorgos Lanthimos e Jan Soldat, (ancora poco conosciuti in Italia), che hanno già affermato la propria poetica nei festival e sono stati capaci di stabilire degli stilemi nuovi e provocatori.
Anche quest’anno abbiamo il piacere di ospitare, oltre agli abituali appassionati dell’associazione, numerosi esperti esterni: Francesco Di Chiara, dell’Università di Ferrara; Giampiero Raganelli, critico cinematografico di Quinlan.it; Sandro Sproccati, dall’Accademia di Belle Arti di Bologna; il critico e curatore Massimo Marchetti. Inoltre, a conclusione di questo ciclo martedì 1 dicembre, avremo l’onore di ospitare, direttamente da Atene, Maria Giovanna Vagenas, una delle massime esperte di cinema greco contemporaneo e coordinatrice del Viennale Film Festival.
Appuntamento quindi ogni martedì alle ore 21 alla Video-Biblioteca Vigor di Ferrara ma in più, quest’anno, avremo degli approfondimenti speciali il venerdì sera su due pellicole chiave delle cinematografie affrontate.
Per concludere, venerdì 18 dicembre, non mancherà il nostro tradizionale gioco pre-natalizio, il Quizzone Cinema, giunto alla sua quinta edizione.

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Calendario completo

martedì 13 ottobre: Il passo sospeso di Angelopoulos – a cura di Daniele Pizzimenti

martedì 20 ottobre: Costa-Gavras: processo alla storia – a cura di Francesco Di Chiara

martedì 27 ottobre: I limiti dell’umano secondo Yorgos Lanthimos – a cura di Massimo Alì Mohammad venerdì 30 ottobre: Analisi di un capolavoro – “Alpeis” di Yorgos Lanthimos

martedì 3 novembre: Jan Soldat: la pudicizia dell’osceno – a cura di Giampiero Raganelli

martedì 10 novembre: Wim Wenders: un inquieto vagare – a cura di Alessandro Bigoni

martedì 17 novembre: Fassbinder o il compimento inevitabile dell’amore – a cura di Sandro Sproccati

martedì 24 novembre: Pena e Passione. Il cinema di Werner Herzog – a cura di Massimo Marchetti

venerdì 27 novembre: Analisi di un capolavoro – “L’enigma di Kaspar Hauser” di Werner Herzog

martedì 1 dicembre: Néo kýma – la rivoluzione greca (al cinema) – a cura di Maria Giovanna Vagenas

venerdì 18 dicembre: Quizzone Cinema 5a edizione

Le serate si svolgeranno alle ore 21 presso la Video-Biblioteca “Vigor”, via Previati 18, Ferrara. Ingresso libero riservato ai soci. È possibile associarsi la serata stessa.

XVesima Giornata del Medico

da: Ufficio Stampa&Comunicazione di Camilla Ghedini

«Curare il risparmio è fondamentale, ma non dobbiamo risparmiare sulle cure. I concetti di libertà, autonomia, indipendenza, strettamente connessi a quello di responsabilità, non possono essere messi all’angolo in nome di sacrifici economici». Così ieri (sabato), Bruno di Lascio, Presidente Ordine dei Medici di Ferrara, ha aperto la XVesima edizione della Giornata del Medico. Parole, le sue, che hanno provocato il plauso di una Sala San Francesco gremita di colleghi giovani e meno giovani decisi a difendere l’etica della professione in tempi di continui ‘tagli’ . La benemerenza intitolata a Carlo Urbani, il primo medico a classificare la Sars, che lui stesso contrasse e di cui morì a Bangkok, nel 2003, è stata assegnata all’Unità di Isolamento Aeromedico dell’Aeronautica Militare «per il grande impegno e l’elevata qualificazione professionale dimostrata dal Personale dell’Unità durante la recente epidemia da virus Ebola. Emergenza durante la quale – la motivazione testuale – , con specifico riferimento al trasporto di due pazienti italiani, sono stati utilizzati specifici sistemi di bio contenimento». «Siamo molto onorati di questo importante riconoscimento – le parole di Settimo Caputo, Generale di Squadra Aerea presente in rappresentanza dello Stato Maggiore -. Anche noi siamo guidati da una grandissima passione». E’ stato poi il Tenente Colonnello Marco Mastilla, medico specializzato in malattie infettive, operativo al servizio sanitario del comando logistico dell’Aeronautica Militare di Roma, a spiegare con l’ausilio di immagini il lavoro compiuto. Luigi Grassi, professore ordinario di Psichiatria, direttore del Dipartimento di Scienze Biomediche e chirurgo specialistiche dell’Università di Ferrara, nonché neo Presidente della Società Italiana di Psichiatria di Consultazione, ha annunciato il percorso di psiconcologia intitolato a Francesco Tomasi, scomparso lo scorso anno, che sarà a regime nel 2016. «Quella lasciata da Francesco è una memoria non solo di parole ma di fatti. Per questo, grazie all’aiuto dell’Ordine e dell’associazione nata dopo la sua scomparsa, vogliamo dare vita a un progetto di lungo respiro, che vada oltre la commemorazione». Premio Barioni – 20 mila euro complessivi – per Laura Alban, Ciro Andolfi e Valentina Candotto, ricercatori under 35 che hanno lavorato a progetti originali, fattibili, trasferibili nel tessuto sanitario ferrarese.

Ascom Confcommercio: una targa per premiare il negozio di Susanna Beltrami a Comacchio

da: Ufficio Stampa Ascom Ferrara

“E’ sicuramente un elemento di grande soddisfazione che premia la creatività, la passione e l’impegno ad abbellire la propria attività ed in generale a contribuire al decoro del centro storico di Comacchio” con queste parole il presidente di Ascom Comacchio Gianfranco Vitali ha commentato la targa con la quale l’Associazione di Categoria ha voluto segnalare la vetrina di GF Market di Susanna Beltrami che ha saputo allestire con arte e maestria il suo negozio, specializzato in prodotti alimentari per chi soffre di allergie, in via Sambertolo nella città dei Trepponti. La premiazione è avvenuto nell’ambito del primo concorso metti “L’anguilla in Vetrina” conseguito nell’ambito della passata edizione della nota Sagra dell’Anguilla.

Domani alla Sala della Musica lo spettacolo ‘Era febbraio (ieri come oggi)’

da: Autori a Corte

Via Boccaleone 19, ore 18,00.
Ingresso gratuito con capienza non oltre i 90 posti.
Atto unico teatrale, scritto da Sergio Gnudi con musica dal vivo di Beppe Giampà e parte recitata di Marco Sgarbi.

Lo spettacolo è un viaggio musico-letterario come confronto tra il periodo della Resistenza e i giorni nostri, attraverso l’alternarsi di letture dedicate, a cura dell’attore Marco Sgarbi, e di canzoni eseguite dal vivo da Beppe Giampà, su testi inediti dello scrittore Sergio Gnudi. Storie di Resistenza e consapevolezza civile, del passato e di ricordi contemporanei. Richiami alla letteratura, e in particolar modo al romanzo di Renata Viganò (L’Agnese va a morire) con una canzone dedicata al romanzo che aprirà il progetto teatrale con la canzone Era febbraio.
In una seconda lettura sono stati inseriti alcuni passaggi multimediali, come voci fuori campo e breve discorso di Pertini.
Vi sono sette canzoni inedite e sei storie, in parte recitate e in parte lette. Il filo conduttore è la Resistenza ieri e oggi.

BIOGRAFIE



Sergio Gnudi
Dopo la maturità classica al Liceo Ariosto di Ferrara, si laurea in lettere all’università di Bologna, scuola di perfezionamento in giornalismo all’università di Ferrara, master in comunicazione pubblica alla scuola superiore della pubblica amministrazione, e ordine dei giornalisti università di Bologna, master di alta specializzazione in capo ufficio stampa all’ordine dei giornalisti di Napoli. Nei primi anni 80 il debutto nella poesia con “Tra due fuochi”, editrice Seledizioni di Bologna, “Scorie padane” e “Iperbolia”, editrice Le tracce di Pescara. In quegli anni partecipa attivamente a movimenti di poesia concreta, visiva, lungo le orme tracciate da Adriano Spatola, con diverse performance. Dopo un silenzio meditato e voluto, torna a pubblicare nel 2007 con “Del diavolo e della santità”, opera a cavallo tra teatro e poesia. Con “A Cinzia” (Liberty House Ferrara) che nell’ambito poetico, conclude l’esperienza avanguardistica per rientrare nell’alveo della poesia classica rivisitata. Questa raccolta di elegie rappresenta la prima parte di un lavoro di riscoperta dei classici latini e greci. Rivisitazione proseguita con “Raccontami o Dea” (Gieffe Rovigo) e chiusasi con l’ultima opera della triade “Il filo di Afrodite” (Este Edition Ferrara) pubblicata nel 2012. Nel frattempo ha iniziato la sperimentazione di racconti per ragazzi. La prima operetta di questo tipo “La mamma racconta gli eroi” è stata presentata in più di trenta scuole in Italia. L’ultima opera poetica è “Stagioni quotidiane” (La Carmelina, Ferrara) pubblicata nel 2014, mentre è appena uscito il secondo libro per ragazzi “Le storie di Antonio, storie di partigiani e Resistenza” (La Carmelina, Ferrara).
www.sergiognudi.it


Marco Sgarbi
Marco Sgarbi dal 2002 è direttore artistico del Teatro Comunale di Occhiobello (RO). Ha iniziato a lavorare in teatro come attore nel 1991 sotto la direzione del regista e scrittore ferrarese Marco Felloni, passando dal teatro classico a quello contemporaneo e comico, interpretando testi di Beckett, Panizza, Voltaire, Shakespeare, Campanile, Brizzi, Bukowski, Bergman, Allen, prodotti dal Teatro dell’asino. Nel 1998 con la Compagnia Ziggurat, diretta dalla regista parigina Alexandra Dadier, ha messo in scena Il Guardiano di Harold Pinter e Ricorda con Rabbia (1999) di John Osborne. Nel 2001, per il 50° anniversario dell’alluvione in Polesine, scrive a quattro mani con Emanuele Alessandri, il monologo Novembre 1951: cronaca di un’alluvione di cui è anche regista e interprete. Nel 2003 interpreta Il tunnel tratto dal romanzo di Ernesto Sabato, diretto dal modenese Giulio Costa, con il quale ha successivamente collaborato in qualità di produttore per gli spettacoli Reduci di Marco Giorcelli e Aldo Ottobrino (2004), Clausura (2005) da La religieuse di Denis Diderot e Immobili (2008), scritto dallo stesso Costa. Vince il premio Tuttoteatro.com alle arti sceniche ‘Dante Cappelletti’ 2011 con lo spettacolo Giro solo esterni con aneddoti di Giulio Costa, di cui è interprete unico. Al cinema e in televisione è stato diretto da Ermanno Olmi (Il mestiere delle armi, 2001), Roberto Cimpanelli (Baciami piccina, 2006), Riccardo Donna (Nebbie e delitti 2, 2007), Marco Turco (C’era una volta la città dei matti, 2010), Adolfo Conti (Garibaldi e Anita in fuga nelle Valli di Comacchio, 2011). Dal 2006 si occupa del progetto TEATRO per le classi della scuola media Aleotti di Argenta (FE). Dal 2010 a oggi ha insegnato, con supervisione mensile agli aspetti educativo formativi dell’handicap, presso il Centro Provinciale EssAgi.

Beppe Giampà
Cantautore. Nel 2007 inizia a dedicarsi alla propria carriera artistica, pubblicando il primo album dal titolo “Beppe Giampà”. Le canzoni contenute nel primo lavoro solista vengono inserite in diverse compilation in Italia e all’estero e trasmesse da varie emittenti radiofoniche. Nel 2009 in collaborazione con Giovanni Lodigiani, compositore di musical e colonne sonore di film per il mercato americano, incide il secondo album “…e il sentimento brucia” presso gli studi di Santa Monica (U.S.A.). Appassionato di storie e culture popolari, nel 2011 dedica una canzone al Bandito Delpero, celebre brigante della metà dell’800 delle Langhe e del Roero. Dal 2012 l’attività artistica diventa sempre più intensa e riflessiva, coniugando la composizione delle canzoni con la letteratura. Sempre nel 2012 pubblica un lavoro ambizioso sulla messa in musica di alcune delle poesie di Cesare Pavese contenute nel libro “Verrà la morte e avrà i tuoi occhi”. Il disco s’intitola “I mattini passano chiari” e per preservarne l’intimità poetica, viene preparato un concerto in versione acustica che alterna l’interpretazione musicale della poetica di Pavese, con alcune letture tratte da “Luna e i falò” e la “Casa in collina”. Con questo progetto riesce ad ottenere ampi consensi in caffè letterari, club, Festival Letterari, teatri sia in Italia che all’estero (Germania e Austria) . Lo spettacolo in un secondo momento diventa ponte tra i rapporti letterari del territorio (Quello delle Langhe e del Monferrato) ed il periodo della Resistenza attraverso le parole di Pavese e di Calvino. Recentemente L’album de “I mattini passano chiari” con l’omonimo titolo, è diventato colonna sonora di uno spettacolo teatrale ispirato al “Mestiere di vivere” di Cesare Pavese, scritto e diretto da Alessio Bertoli con Roberto Accornero e Barbara Forlai nel quale Giampà suona dal vivo le musiche. Attualmente interprete di reading su John Fante e Charles Bukowski.
www.beppegiampa.com

Turismo: per la prima volta più stranieri che italiani in agriturismo Emilia-Romagna

da: ufficio stampa Coldiretti Emilia-Romagna

Per la prima volta in Emilia Romagna gli arrivi di turisti stranieri negli agriturismi superano in estate i turisti italiani. È la stima di Terranostra Emilia Romagna sulla base degli arrivi tra maggio ed agosto nelle oltre 1.500 aziende agrituristiche regionali. Sono stati più di 96 mila gli arrivi dall’estero – comunica Terranostra Emilia Romagna – mentre quelli italiani si sono attestati sui 75 mila. Un risultato – commenta Terranostra – dovuto in larga parte all’Expo e alla facilità di raggiungere la nostra regione dal capoluogo lombardo, ma anche alla fama dell’enogastronomia emiliano romagnola, che ha costituito un forte richiamo per i visitatori della rassegna mondiale sul cibo. In totale negli agriturismi regionali – rileva Terranostra Emilia Romagna – le presenze sono state 900 mila, con una prevalenza in questo caso degli italiani la cui permanenza media in azienda è stata di 7,3 giornate, contro le 4,7 giornate degli stranieri.
Il richiamo principale in linea con il tema dell’Expo – commenta Terranostra regionale – è stato senz’altro il cibo, rappresentato da 41 prodotti Dop e Igp, tra cui prodotti famosi a livello mondiale come il Parmigiano Reggiano, il Culatello di Zibello, il Prosciutto di Parma, la Mortadella di Bologna e i tanti salumi Dop. Ma di forte richiamo sono stati anche i 378 prodotti tipici, tra cui la spalla di San Secondo, l’erbazzone, i cappelletti, le tagliatelle, i tortellini e i 20 vini Doc e Igt che si incontrano lungo la via Emilia da Piacenza a Rimini.
Dopo l’enogastronomia, il secondo motivo di richiamo – secondo Terranostra Emilia Romagna – è stato senz’altro il desiderio di scoprire il territorio, con le sue bellezze ambientali e il suo patrimonio culturale. Oltre la metà delle aziende agrituristiche dell’Emilia Romagna di trova infatti all’interno o nelle immediate vicinanze dei 2 parchi nazionali, dei 14 parchi regionali e delle 35 tra oasi e riserve naturali e 16 aree protette presenti in regione. A tutto ciò si aggiunga che ogni agriturismo è in prossimità di città d’arte e di borghi e paesi tra i più belli d’Italia.
La crescita delle presenze in agriturismo – commenta Terranostra Emilia Romagna – dovrebbe trovare un ulteriore incentivo con l’adozione del nuovo sistema di classificazione delle aziende agrituristiche adottato a livello regionale il 26 agosto scorso, che dovrebbe diventare operativo in tutte le aziende entro sei mesi. Analogamente al sistema degli alberghi e dei campeggi – informa Terranostra regionale – ogni agriturismo verrà contrassegnato con un numero di girasoli in base alla qualità del confort, dell’accoglienza, del contesto ambientale in cui colloca, in modo da consentire ad ogni turista di scegliere in modo facile e semplice l’agriturismo che maggiormente risponde alla sua richiesta di vacanze nel verde.

PARERI
Le conseguenze dell’orrore: i ferraresi e la sicurezza dopo il delitto Tartari

La vicenda è nota e ha sconvolto la città: Pierluigi Tartari, ferrarese di 73 anni, è stato rapito un mese fa, il 9 settembre, da una banda di tre persone, entrate in casa sua per rubare. I rapinatori lo hanno aggredito per cercare di farsi dare soldi; quindi hanno trascinato il pensionato moribondo in un casolare diroccato sperso nella campagna, dove è stato ritrovato cadavere 18 giorni dopo. La dinamica del fatto e le circostanze sono al vaglio degli inquirenti. Ciò che emerge è l’orrore dovuto all’evidente brutalità e alla disumanità dei criminali.
Cosa pensano i ferraresi ora, a seguito di questo tragico ed efferato delitto: è cambiata la loro percezione del pericolo? Cosa farebbero per garantire la sicurezza e ridurre la criminalità? Abbiamo raccolto le loro impressioni. Non tutti gli interpellati accettano di parlare. Alcuni chiedono di restare anonimi. Chi si esprime lo fa manifestando timore e insofferenza, specie nei confronti degli immigrati. Si tratta di pronunciamenti estemporanei, emotivi, che hanno valore soggettivo. Il quadro che emerge è di sostanziale allarme. Una decina di testimonianze non può essere considerata rappresentativa dell’umore di una città, ma comunque indicativa di sentimenti evidentemente diffusi. Queste le loro voci.

Marinella, negoziante di via Cavour, 47 anni
Mi sento meno sicura già da un po’ di tempo. Una volta chiudevo la mia edicola a mezzanotte, adesso sono costretta a chiudere alle otto. La zona Gad è la parte di Ferrara più pericolosa, ma in generale i fenomeni di malvivenza stanno aumentando e la polizia ha le mani legate.

Anonimo, commerciante di via Garibaldi, 65 anni
La Gad è come il Bronx, non so se rendo l’idea. Poi se vai in via Oroboni stessa cosa, in stazione non ne parliamo: tutte zone dove è pieno di quella gente lì. Io è una vita che sono preoccupato. Hanno rapinato il mio negozio, hanno cercato di entrarmi in macchina, cose che lasciano il segno. La vicenda Tartari è stata una schifezza, potevano limitarsi a dargli due schiaffoni e lasciarlo lì, tanto avevano già tutto quello che volevano in mano. Io dico sempre una cosa: se mi danno un kalashnikov li faccio secchi tutti. Non perché sono razzista, ma perché oramai è diventata un’ossessione, li trovi dappertutto, non senti neanche più parlare l’italiano qua da noi. Se lavorassero, a me non disturberebbero. La Lega ha ragione, stiano a casa loro o tutti al muro.

Marco, edicolante di via Ariosto, 43 anni
Negli ultimi tempi la delinquenza è cresciuta, dalle periferie si è allargata fino in centro, dove risse, atti vandalici e furti sono all’ordine del giorno. Già qualche anno fa nella mia edicola ci fu una rapina, di prima mattina, quindi fin da allora potenziai i sistemi di sicurezza. E’ necessario filtrare l’arrivo degli immigrati in Italia se in futuro si vogliono evitare casi come questo di Tartari.

Anonimo, studente, 15 anni
La criminalità a Ferrara è aumentata molto negli ultimi due anni. Di pomeriggio sotto al McDonald’s della piazza mi sento in pericolo, mentre di sera piazza Ariostea è insicura. Per cercare di ridurre la frequenza di casi come quello di Tartari, la soluzione, secondo me, dovrebbe essere quella di aumentare la presenza di poliziotti nei vari luoghi, anche e soprattutto del centro, più frequentati da delinquenti.

Valeria, amica della famiglia Tartari, 65 anni
Sicuramente la delinquenza è aumentata. Negli ultimi anni do qualche mandata in più alla porta e chiudo la bicicletta a chiave: roba che, a Ferrara, una volta non faceva nessuno. La sera non giro più da sola, vado sempre con delle amiche, ci accompagniamo fin sotto casa e prima di aprire il portone ci guardiamo in giro.

Anonimo, agente di sicurezza, 50 anni
Io non mi sento più in pericolo dopo il caso Tartari, perché sono della sicurezza e sono uno di quelli che ha partecipato alle ricerche. Però c’è tanta più criminalità con questi dell’est. Negli ultimi dieci anni c’è stato un bell’aumento di questi casi, in particolare nella zona Gad e dintorni. La polizia può fare poco. Ci vuole un filtro su chi facciamo entrare in Italia, più controlli.

Anonima, insegnante, 45 anni
La vicenda Tartari è uno dei tanti casi di delinquenza accaduti ultimamente, io mi sento in pericolo. La zona Gad è una delle zone più pericolose, c’è tanta gente di colore e soprattutto uno spaccio continuo. Nessuno fa niente, è ora che prendano provvedimenti perché siamo tutti stanchi. Sono disposta a pagare, ma che stiano a casa loro, così almeno non ci ammazzano. L’altro giorno a Occhiobello stavano mettendo dentro il baule della macchina una ragazzina di dodici anni. C’è da aver paura, non si riesce neanche più ad uscire alla sera.

Ilaria, pensionata, 75 anni
Nell’ultimo decennio indubbiamente c’è stato un aumento di criminalità, dovuto a tanti fattori concomitanti. Guardando il resto del mondo, direi però che è un problema comune. Io non sono d’accordo con la Lega, non servirebbe a nulla ridurre l’immigrazione, perché comunque l’immigrazione c’è sempre stata. E a Ferrara, gli atti criminosi sono commessi soprattutto da romeni, che sono cittadini europei e non hanno bisogno del permesso di soggiorno.

Si ringrazia Lorenzo Minganti, che ha collaborato alla raccolta delle interviste.

NOTA A MARGINE
L’Italia dei fuochi

Alessandro_Bratti
Il deputato Pd Alessandro Bratti

“Non stiamo parlando di un fenomeno che riguarda solo il meridione, come si pensava all’inizio. Si muove lungo l’asse Nord-Sud dell’Italia e attraversa in modo trasversale le stesse regioni settentrionali, espandendosi addirittura fuori dai confini nazionali”, arrivando in Cina, Nord Africa, Est Europa. È il fenomeno degli eco-reati come lo descrive Alessandro Bratti, presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali a esse correlati. Il deputato Pd è intervenuto, insieme ai giornalisti di Presa Diretta Giulia Bosetti, Elena Stramentinoli, Federico Ruffo, all’incontro “Le leggi sui delitti ambientali e le inchieste giornalistiche”, organizzato nell’ambito della Festa della legalità e della responsabilità 2015.
“Un ambiente corrotto”, questo è il quadro che emerge dal rapporto 2015 di Legambiente sulle ecomafie citato da Bratti per dare un quadro generale del tema. Non solo per i 29.293 reati accertati nel 2014, con un giro d’affari pari a 22 miliardi di euro, e nemmeno per l’aumento del 26% delle infrazioni nel settore dei rifiuti rispetto al 2013, con 3 milioni di tonnellate di sequestri, tanti da poter riempire “una carovana di tir che parte da Trapani e arriva ad Aosta”. A preoccupare seriamente è il sempre più evidente intreccio fra eco-reati e corruzione. Tanto che Bratti ha affermato: “il termine ecomafie, coniato nel 1994 proprio in un rapporto di Legambiente, è forse ormai fuorviante, perché quando si parla di eco-reati non si parla solo di crimine organizzato”, “i reati ambientali oggi sono quasi sempre associati alla corruzione della pubblica amministrazione”. E poi ha aggiunto: “i reati ambientali sono reati d’impresa” e “la criminalità organizzata è al servizio di imprenditori che vogliono fare profitti bypassando le regole”.
Per questo serve un contrasto durissimo, che non si fermi a chi gestisce le discariche abusive, più 4.827 quelle censite e sanzionate dall’Unione europea nel 2007, nel movimento terra e nell’edilizia, smaltendo irregolarmente materiali nei cantieri delle infrastrutture o nel cemento dei palazzi. Non è (solo) una questione di salvaguardia dell’ambiente e di tutela della salute dei cittadini. Gli eco-reati sono un vantaggiosissimo business di interesse pari a quello della traffico di droga, che causano una ragguardevole “distorsione” nell’economia legale, perché “imprenditori truffaldini” non competono ad armi pari. Per quanto riguarda l’amministrazione, Bratti ha puntato il dito contro “la gestione clientelare del consenso attraverso le assunzioni nelle società preposte alla gestione della raccolta e dei trasporti dei rifiuti con un aumento esponenziale del costo della tariffe a fronte di un servizio via via peggiorato”. “Oggi un’altra grande occasione di affari sono le bonifiche: il timore è che chi ha creato il danno ora ci guadagni anche con il rimedio” e, si potrebbe aggiungere, che la situazione rimanga poi come è ora.
A fronte di tutti questi vantaggi, il settore dei reati ambientali fino a poco tempo fa ha presentato rischi bassissimi, anzi inesistenti: quasi esclusivamente pene di carattere pecuniario. Da maggio però, con la legge n°68, gli eco-reati sono stati introdotti nel Codice Penale: “una legge molto discussa – secondo Bratti – arrivata dopo 21 anni” da quel rapporto di Legambiente del 1994 in cui si denunciava per la prima volta il fenomeno. “Si danno più strumenti alle procure e si allungano i tempi di prescrizione”, ha concluso.
Peccato che l’onorevole Bratti sia arrivato a questo tema così attuale appunto in conclusione del suo intervento e che non ci sia stato tempo per approfondire i nuovi reati: il disastro ambientale, punito con il carcere da 5 a 15 anni; l’inquinamento ambientale, punito con la reclusione da 2 a 6 anni e una multa da 10 mila e 100 mila euro; il traffico e l’abbandono di materiale di alta radioattività; l’impedimento del controllo, che prevede la reclusione da 6 mesi a 3 anni per chi nega od ostacola l’accesso o intralci i controlli ambientali; oppure ancora le condizioni per cui si possa configurare la nuova fattispecie dell’aggravante ecomafiosa.
Ed è un peccato anche che nella disamina degli esempi concreti di eco-reati, dalla Campania “da sempre presente” nei lavori della Commissione fin da quando è stata istituita cinque legislature fa, alla Lombardia dove tra l’80% e l’85% del movimento terra e del traffico dei rifiuti speciali collegati all’edilizia “è in mano alla ‘ndrangheta”, sia mancata l’Emilia Romagna, terra d’origine dello stesso Bratti e della platea che lo stava ascoltando.

IMMAGINARIO
Cielo stellato
La foto di oggi…

Occorre il buio per vedere la luce: quando a splendere è lo sfondo.

“Il chiaroscuro risulta nella realtà dalla diversa posizione delle varie parti di un corpo rispetto alla sorgente luminosa” – si legge sull’enciclopedia Treccani -, e nella storia dell’arte noi italiani siamo stati i maggiori a riprodurre il gioco di luci e ombre, con Leonardo, Michelangelo e Caravaggio.

In foto: Ferrara, all’ombra di un albero del Parco Pareschi.

GERMOGLI
Nessuno tocchi Caino
L’aforisma di oggi…

10 ottobre: Giornata Mondiale contro la pena di morte. Secondo i dati di Amnesty International (luglio 2015) sono 140 i paesi che nel mondo hanno abolito la pena di morte nella legge o nella pratica, 58 i paesi che ancora la mantengono nei propri ordinamenti.
694 In Iran, almeno 162 in Pakistan e 102 in Arabia Saudita, 18 negli Stati Uniti, 12 in Egitto e 11 in Somalia: queste le esecuzioni di cui Amnesty è riuscita ad avere notizia certa nel primo semestre del 2015, ma in alcuni paesi asiatici e mediorientali il totale potrebbe essere molto più elevato, mentre per esempio per la Cina non ci sono dati disponibili.

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Cesare Beccaria

Parmi un assurdo che le leggi, che sono l’espressione della pubblica volontà, che detestano e puniscono l’omicidio, ne commettono uno esse medesime, e, per allontanare i cittadini dall’assassinio, ordinino un pubblico assassinio. (Cesare Beccaria)

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la giornata…

ACCORDI
Vera unità.
Il brano di oggi

Italia: un Paese diviso, frammentato, frantumato. L’unità, vanamente inseguita, oggi  non sul piano dei diritti e della legalità si sta realizzando, ma sul terreno della corruzione e del malaffare, omogeneamente diffusi.

99 Posse, Italia Spa

(per ascoltarlo cliccare sul titolo)

Ogni giorno un brano intonato a ciò che la giornata prospetta…