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Giorno: 14 Ottobre 2015

Presentato a istituzioni e sindacati il programma per Mercatone Uno

da: ufficio stampa Mercatone Uno

Le riaperture: entro la prima metà del prossimo mese di novembre torneranno operativi i punti vendita di Roma, Carrè (Vi), Pombia (No), Tavernerio (Co) e Bertinoro (FC). Nel corso del 2016 sono previste cinque ulteriori riaperture con l’obiettivo di raggiungere 300 mila mq di aree di vendita su 60 punti vendita nelle principale aree metropolitane italiane. È stato confermato l’interesse all’acquisizione del Gruppo da parte di importanti investitori, anche internazionali.

I Commissari Straordinari del gruppo Mercatone Uno (avv. Stefano Coen, dott. Ermanno Sgaravato e prof. Vincenzo Tassinari), nel corso dell’incontro che si è tenuto oggi al Ministero dello Sviluppo Economico, hanno illustrato le linee guida del “Programma”, depositato al Mise lo scorso 5 ottobre 2015 ed in attesa di autorizzazione, che prevede il recupero dell’equilibrio economico del Gruppo Mercatone Uno, attraverso la sua dismissione entro il 2016.
Il percorso indicato nel Programma prevede la riapertura, entro la prima metà di novembre, dei punti vendita di Roma, Carrè (Vi), Pombia (No), Tavernerio (Co) e Bertinoro (FC) ed entro il 2016 di ulteriori cinque punti vendita.
Il Gruppo Mercatone Uno potrà, così, tornare a presidiare, con oltre 300.000 metri quadri di superficie di vendita attivi, le principali aree metropolitane italiane (fra cui Roma, Milano, Firenze, Torino, Bologna, Bari, Napoli, Catania) e zone di importante interesse commerciale in Italia, garantendo un adeguato livello occupazionale.
Nei primi sei mesi della Procedura l’attività dei Commissari Straordinari, coadiuvata dal management aziendale, ha consentito l’avvio della fase di rilancio di Mercatone Uno e ha creato le condizioni per intravedere il salvataggio del Gruppo, con una importante salvaguardia dei posti di lavoro.
Il Programma depositato ha escluso il ricorso alla Garanzia dello Stato e si confida, per la sua riuscita, nella fattiva collaborazione delle Organizzazioni Sindacali, che già hanno dimostrato grande sensibilità ed attenzione; delle Banche e dei fornitori che così potranno, anche loro, contribuire attivamente alla buona riuscita del Programma stesso.

Federcostruzioni: bilancio del 2014 ancora in perdita, cauto ottimismo per il 2015 e 2016

da: Ufficio Stampa e Comunicazione MEC&Partners

Tra il 2008 e il 2014 persi 650 mila posti di lavoro (2.077 a settimana) e il 29,2% di valore della produzione (125mld). Export +23%

E’ stato presentato oggi, presso il Saie di Bologna, il “Rapporto 2015 – Il Sistema delle Costruzioni in Italia”. L’analisi elaborata da Federcostruzioni, frutto della collaborazione tra 17 centri studi e 80 associazioni di categoria in rappresentanza di oltre 30.000 imprese, ha messo in luce le previsioni aggregate di un comparto che nel 2014 pesava in termini di valore della produzione oltre 403 miliardi di euro e circa 2.600.000 posti di lavoro (il 12% dell’occupazione nazionale). Alla presentazione del Rapporto hanno partecipato il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, il presidente di Federcostruzioni, Rudy Girardi, e il docente di economia presso l’Einaudi Institute for Economics and Finance di Roma, Luigi Guiso.
Bilancio 2014:
Nel 2014 – si legge nel Rapporto 2015 di Federcostruzioni – la filiera delle co-struzioni ha perso 125.000 posti di lavoro rispetto all’anno precedente (-4,6%) con una perdita della produzione del 3% in termini reali e del 3,5% in valore. Si tratta di una perdita “modesta” rispetto ai cali degli anni precedenti, ma più elevata del calo rilevato dalla produzione nazionale nello stesso periodo (0,7%).
Bilancio di una crisi (2008-2014): persi 2.077 posti di lavoro a settimana e 125 miliardi di euro di valore della produzione.
Allargando lo sguardo negli anni della crisi (2008-2014) il bilancio che fa regi-strare il comparto è drammatico: in 6 anni son andati perduti 650.000 posti di lavoro (oltre 2.077 posti di lavoro ogni settimana) e 125 miliardi di euro (-29,2%) di valore della produzione.
La perdita più consistente nel periodo di crisi si verifica ovviamente per le costruzioni, comparto trainante dell’intero sistema (-75mld, pari al 27% in meno rispetto ai livelli iniziali). In termini relativi le flessioni più significative di produzione si registrano per la siderurgia (-40%), l’industria macchine per il movimento terra (-45%), il cemento e il calcestruzzo (-50%), il commercio di macchine per il movimento terra, da cantiere e per l’edilizia (-65%) e i laterizi (-70%).
Export argine alla crisi: +23% tra il 2009 e il 2014. Nel 2014 avanzo commer-ciale di 30 miliardi.
Ad arginare, seppure in parte, le perdite produttive in questi anni di crisi della domanda interna sono state le esportazioni. Per i settori che hanno scambi con l’estero (3 settori su 4 esportano) a fronte di una diminuzione della produzione del 29,2% nel periodo della crisi, si registra una crescita delle esportazioni del 23% nel periodo 2009-2014 (nel 2008 le esportazioni segnarono una pesante caduta cui ha fatto seguito un periodo di crescita ininterrotta).
Inoltre a fronte di un’attività di esportazione di un certo rilievo, i flussi di importazione risultano di modesta entità. Le due opposte dinamiche export-import si traducono in un vantaggio per la bilancia commerciale che nel 2014 ha sfiorato i 30 miliardi di euro (nel 2008 era di 26,1 mld).
Cauto ottimismo per il 2015 e il 2016.
Le previsioni per il 2015 e il 2016 sono improntate ad un cauto ottimismo dovuto ai segnali positivi di allentamento della crisi in atto e che si collocano in un quadro generale in netto e continuo miglioramento. Si passa infatti da -9,5% del 2012 a -5,7% del 2013 a -3,0% del 2014 ad una previsione di -0,5% per il 2015 e di -0,1% per il 2016.
Dati di filiera:
La filiera delle costruzioni edili ed infrastrutturali nel 2014 vale 203 miliardi di euro e dà lavoro a 1.484.000 persone. Nel 2014 denuncia un calo della produzione di 11,6 miliardi di euro e una perdita occupazionale di 69 mila unità.
La filiera della progettazione e dei servizi innovativi nel 2014 vale 100,1 mi-liardi di euro e occupa 610 mila professionisti. Rispetto al 2013 il volume della produzione si è ridotto di 1,4 miliardi di euro e l’occupazione di 20mila unità.
Nel 2014 la filiera dei materiali per le costruzioni ha realizzato una produzione in valore di 52,1 miliardi di euro. Il settore occupa 263mila persone. Rispetto l’anno precedente la perdita è di 1,3mld € in termini di produzione e di 5.400 posti di lavoro.
La filiera delle tecnologie, dei macchinari e degli impianti per l’edilizia ha re-gistrato nel 2014 un volume di produzione complessivo di 48,7 miliardi di euro ed una occupazione di 217 mila unità. Rispetto al 2013 si evidenzia un calo di 133 milioni di euro di produzione e di circa 4.300 occupati.
Costruzioni, Girardi (Federcostruzioni): “La crisi rallenta, cauto ottimismo per il 2015 e 2016”.
“Seppure per il 2014 ne emerge un quadro tutt’altro che positivo, si prefigura uno scenario di ripresa che appare realisticamente all’orizzonte dei prossimi anni”. Lo ha dichiarato il Presidente di Federcostruzioni, Rudy Girardi, presentando il Rapporto 2015 – Il Sistema delle Costruzioni in Italia. “Infatti – ha sottolineato poi Girardi – nonostante il 2015 segni un andamento produttivo in lieve riduzione, dovrebbe prefigurare il punto di partenza per il ritorno a ritmi di crescita”.
“Sul piano metodologico – ha poi concluso Girardi – l’analisi di Federcostruzioni si presenta con tutta l’originalità e l’equilibrio che le viene dall’essere il risultato del confronto di diciassette diversi Centri Studi che ormai da anni dialogano condividendo impostazioni differenti tra loro”.
Costruzioni, Guiso: “Oltre 50% dei posti di lavoro distrutto dalla crisi del settore, con una crescita del 3% annuo ci vogliono 11 anni per tornare ai livelli pre-crisi”.
“Il settore delle costruzioni è quello che ha pagato a più caro prezzo la crisi economica: di tutti i posti di lavoro persi durante la crisi, oltre il 50% è stato perso nel settore delle Costruzioni”. Così l’economista Luigi Guiso, docente di Economia presso l’Einaudi Institute for Economics and Finance di Roma, nel corso del suo intervento all’evento di presentazione del Rapporto 2015. “L’inversione ciclica nel settore”, ha poi osservato Guiso, è in ritardo rispetto a quella dell’economia. Dovrebbe flettere anche nell’anno in corso e mostrare un segno positivo solo nel 2016, a seconda delle misure messe in campo dal Governo”. Quella della filiera delle Costruzioni, segnala poi Guiso, “è una ripresa più fragile di quella dell’economia nel suo complesso per l’importanza che rivestono in questo settore credito e incertezza”. “Per l’economia nel suo complesso si profila un recupero lento. Ancor più lenta – ha sottolineato poi il professor Guiso – sarà la ripresa del settore delle costruzioni in assenza di interventi significativi e di lunga lena”.
Secondo le stime del docente, infatti, ipotizzando una crescita del settore del 3% l’anno ci vogliono 11 ani per ritornare ai livelli pre-crisi. “Tutto questo”, ha infine evidenziato Guiso, “ha due implicazioni: per l’economia italiana nel suo complesso sarà difficile potersi riprendere senza una piena ripresa del settore delle costruzioni; per il settore delle costruzioni, una ripresa solida e ragionevolmente rapida richiede interventi da parte del Governo molto coraggiosi”.
Company Profile:
Federcostruzioni è la federazione di Confindustria che riunisce le categorie produtti-ve più significative di tutto il mercato edile e infrastrutturale con il fine di evidenziare a livello politico, economico e istituzionale le istanze e gli interessi comuni del sistema delle costruzioni.
Federcostruzioni è oggi la più importante aggregazione associativa della filiera delle costruzioni. Sostiene e promuove l’ampliamento del mercato, la legalità e la qualità del costruire.
Fanno parte di Federcostruzioni: Ance, Anie, Anima, Assovetro, Confindustria Metal-li, Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici, Federazione Confindustria Ceramica e Laterizi, Federbeton, Federchimica, Federunacoma, Oice. In qualità di soci aggre-gati aderiscono: Ascomac, Federcomated, Fme, Siteb.
Profilo del Presidente Rudy Girardi:
Rudy Girardi dal 4 febbraio 2014 è il Presidente di Federcostruzioni.
57 anni, napoletano, laureato con lode in Ingegneria Meccanica alla Federico II di Napoli, è costruttore di terza generazione. E’ amministratore unico dell’impresa “Ingg. F. & R. Girardi”, che opera continuativamente nel settore edile dal 1950.
Girardi ricopre inoltre la carica di Vicepresidente Ance con delega al Centro Studi ed è componente del Comitato Esecutivo della stessa.
Ha due figli, una grande passione per il cinema e il mare, apprezza l’arte contempo-ranea e i viaggi.
Profilo del Prof. Luigi Guiso:
Luigi Guiso è professore di Economia all’Einaudi Institute for Economics and Finance, Roma, dopo essere stato professore allo European University Institute, Firenze. È fellow del CEPR e è stato direttore del Finance Program. Gli interessi correnti di stu-dio e di ricerca vertono sui campi dell’economia finanziaria, delle scelte finanziarie delle famiglie, della macroeconomia, dei legami tra economia e istituzioni. Temi re-centi di ricerca includono l’effetto della cultura sull’economia e le origini del capitale sociale. Redattore de Lavoce.info fin dall’inizio.
Tra le pubblicazioni più recenti si segnala un saggio apparso su lavoce.info dal titolo “Gli 80 euro? Spesi al supermercato”: http://www.lavoce.info/archives/36685/gli-80-euro-spesi-al-supermercato/

Aperta oggi la 51esima edizione di SAIE

da: Ufficio Stampa e Comunicazione MEC&Partners

Parte la 51° Edizione di Saie, a Bologna Fiere fino al 17 ottobre. Lo storico Salone si rinnova e inaugura la formula dedicata alla riqualificazione e ristrutturazione energetica con una folla di addetti ai lavori. Squinzi: “Questa è la fiera di riferimento dell’edilizia, da qui parte la ricrescita”; Monsignor Marcelo Sorondo: “Assieme bisogna costruire la Casa Comune”; Campagnoli: “Rilanciamo da qui il settore dell’edilizia”; infine Girardi di Federcostruzioni: “Ci sono i segnali della ripresa”

“Il Saie ricomincia con un nuovo format e una nuova veste. Abbiamo deciso di porre al centro l’importanza dell’uso della tecnologie nelle costruzioni per riuscire a realizzare una nuova casa e nuove città. Un attenzione maggiore all’ ambiente circostante, la riqualificazione urbana e il risparmio energetico per rilanciare il settore dell’edilizia. Abbiamo deciso di rinnovare il Saie puntando anche ad un altro aspetto che è quello indicatoci dalle parole di papa Francesco nell’Enciclica sulla Cura della Casa Comune come testimonia la presenza di Monsignor Sorondo”. Con queste parole il presidente di Bologna Fiere Duccio Campagnoli ha aperto la 51° edizione di Saie, il Salone internazionale dell’edilizia italiana, che quest’anno lancia la formula Saie Smart House, dedicata alla costruzione e riqualificazione di edifici e città intelligenti. Importante afflusso di gente e di addetti ai lavori che hanno gremito le sale del convegno inaugurale e i tanti corsi di formazione organizzati dalla Saie Academy.
La riqualificazione energetica, la ristrutturazione degli edifici e la cura dei luoghi del vivere comune sono i pilastri su cui si poggia questa nuova edizione che segna un cambio di rotta e che ha scelto di puntare sull’innovazione tecnologica e sul concetto del costruire in maniera ecosostenibile. Punti considerati fondamentali per non farsi sopraffare dalle nuove sfide del mercato dell’edilizia. Un tema che coinvolge in primo luogo le città, chiamate a cambiare veste e forma riqualificando il proprio territorio e riutilizzando edifici e spazi in disuso per un nuovo modello di comunità.
“La nostra attenzione come amministratori si concentra sul tema dell’abitare, considerato un passaggio fondamentale se si vuole ripensare a un differente modello di città metropolitana che è fatto non solo di edifici ma anche di persone che vi abitano – dice Virginio Merola, Sindaco di Bologna – Dobbiamo puntare a realizzare città inclusive che utilizzano gli spazi esistenti per costruire l’accoglienza. La cura dei beni comuni è anche la cura delle persone, così come ha scritto il papa nella sua Enciclica, il Saie di oggi si muove proprio in questa direzione”.
Una linea di pensiero condivisa anche dal presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, presentato e salutato dal presidente di Bologna Fiere Duccio Campagnoli. “Il Saie è da sempre la fiera di riferimento dell’edilizia negli anni si è sempre più trasformato in uno strumento di politica industriale per il nostro settore, quindi è un piacere per me particolare essere qui. Noi come Confindustria riteniamo che il settore dell’edilizia stia attraversando una crisi profonda perché tra i vari comparti produttivi del nostro Paese è uno di quelli che ha sofferto di più in questi anni. Abbiamo necessità di cambiare la situazione e lo si deve fare in maniera intelligente e virtuosa. Il numero uno degli industriali italiani ha centrato in pieno quello che rappresenta il tema di questa edizione del Saie, che quest’anno ha individuato tre grandi aree tematiche su cui incentrare il dibattito: progettare, costruire e abitare, sottolineando come sia indispensabile muoversi per recuperare il ritardo accumulato negli anni “Investire sulle infrastrutture materiali ma anche su quelle di tipo immateriale come la banda larga che contribuiscono in maniera straordinaria alla competitività. E Saie in questo caso è una grande vetrina. Noi come Confindustria insieme alla nostra associazione di settore Ance abbiamo preparato una serie di proposte che abbiamo sottoposto al Governo per la legge di stabilità del 2016. In questo modo diamo degli input su cui lavorare per contribuire alla ripartenza di questo settore. Perché non possiamo dimenticare che l’edilizia è fondamentale”.
Ma l’inaugurazione di oggi è stata l’occasione per parlare di problemi legati all’innalzamento delle temperature ai problemi legati al clima e di come l’edilizia giochi un ruolo fondamentale nel futuro del pianeta sui temi della tutela ambientale. A rilanciare la necessità di dover fare presto il climatologo Luca Mercalli che ha snocciolato una serie di dati in merito: “Se non ci muoviamo ora cambiando il nostro stile di vita, cercando di ridurre i consumi, il rischio è di arrivare a fine secolo a una vera e propria catastrofe ambientale” Il Climatologo ha descritto il rischio legato all’aumento di cinque gradi della temperatura della terra e dell’innalzamento di un metro del livello del mare “Questo creerà dei profughi ambientali. Una nuova figura che fino a oggi non conoscevamo”.
Centrale l’interventodi Monsignor Sorondo, il grande ospite di questa apertura del Saie – che ha evidenziato come siano proprio gli ultimi a subire in maniera negativa gli effetti dei cambiamenti climatici e di come papa Francesco nella sua enciclica abbia toccato più di un aspetto legato alla questione del “vivere comune”. “Non si tratta solo di rispettare l’ambiente ma è anche una questione sociale e di giustizia. Ecologia vuol dire tenere ordinata la casa e nella sua enciclica papa Francesco ha voluto evidenziare proprio questo. Il tema è sia religioso che scientifico. Nel primo caso è un richiamo agli insegnamenti di san Francesco e all’importanza di rispettare il mondo circostante, dall’altro è incentrato su aspetti scientifici come l’importanza di ridurre i consumi di carburanti fossili e ripensare le città in un’ottica più includente”. Un passaggio, quelle di monsignor Sorondo, che introduce le sfide che attendono il futuro del mercato dell’edilizia sempre più orientato al recupero. In Italia negli ultimi sei anni si è registrata una contrazione di oltre il 26% delle costruzioni mentre è cresciuta la domanda di ristrutturazione. Sul territorio nazionale sono circa 13,6 milioni i fabbricati da recuperare e per rispettare il piano strategico dell’Ue 2050 il nostro Paese dovrebbe ristrutturare 1500 abitazioni al giorno. Un lavoro che riguarda costruttori e professionisti del settore: ingegnieri, architetti e geometri. Presenti al Saie erano Gabriele Buia, vice Presidente Ance, Leopoldo Freyrie, Presidente Cnappc, Armando Zambrano, Presidente Cni, Maurizio Savoncelli, Presidente CNGeGL. Tutti e quattro hanno sottolineato l’importanza di lavorare verso la direzione del ri-uso e ri-utilizzo dell’esistente tenendo però ben presente che questo lo si può fare se c’è un coordinamento unico e un coinvolgimento attivo da parte delle istituzioni. “Non basta però creare una cassetta degli attrezzi fatta di buone norme, occorre anche una progettualità che abbia una reale visione di ciò che si vuole realizzare sui nostri territori – spiega Leopoldo Freyrie, Presidente Cnappc – Ma per farlo bisogna coinvolgere tutti a partire dai cittadini che devono diventare persone consapevoli e attente a ciò che li circonda”.
Presentato in apertura di Saie anche il “Rapporto 2015 – Il Sistema delle Costruzioni in Italia” elaborato da Federcostruzioni, che ha messo in luce le previsioni aggregate di un comparto che nel 2014 pesava in termini di valore della produzione oltre 403 miliardi di euro e circa 2.600.000 posti di lavoro (il 12% dell’occupazione nazionale). Alla presentazione del Rapporto hanno partecipato il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, il presidente di Federcostruzioni, Rudy Girardi, e il docente di economia presso l’Einaudi Institute for Economics and Finance di Roma, Luigi Guiso.
Le previsioni per il 2015 e il 2016 sono improntate ad un cauto ottimismo dovuto ai segnali positivi di allentamento della crisi in atto e che si collocano in un quadro generale in netto e continuo miglioramento. Si passa infatti da -9,5% del 2012 a -5,7% del 2013 a -3,0% del 2014 ad una previsione di -0,5% per il 2015 e di -0,1% per il 2016. “Seppure per il 2014 ne emerge un quadro tutt’altro che positivo, si prefigura uno scenario di ripresa che appare realisticamente all’orizzonte dei prossimi anni”. Lo ha dichiarato il Presidente di Federcostruzioni, Rudy Girardi, presentando il Rapporto 2015 “Infatti – ha sottolineato poi Girardi – nonostante il 2015 segni un andamento produttivo in lieve riduzione, dovrebbe prefigurare il punto di partenza per il ritorno a ritmi di crescita”.
Nel 2014 – si legge nel Rapporto 2015 di Federcostruzioni – la filiera delle co-struzioni ha perso 125.000 posti di lavoro rispetto all’anno precedente (-4,6%) con una perdita della produzione del 3% in termini reali e del 3,5% in valore. Si tratta di una perdita “modesta” rispetto ai cali degli anni precedenti, ma più elevata del calo rilevato dalla produzione nazionale nello stesso periodo (0,7%). Ad arginare, seppure in parte, le perdite produttive in questi anni di crisi della domanda interna sono state le esportazioni. Per i settori che hanno scambi con l’estero (3 settori su 4 esportano) a fronte di una diminuzione della produzione del 29,2% nel periodo della crisi, si registra una crescita delle esportazioni del 23% nel periodo 2009-2014 (nel 2008 le esportazioni segnarono una pesante caduta cui ha fatto seguito un periodo di crescita ininterrotta).
Inoltre a fronte di un’attività di esportazione di un certo rilievo, i flussi di importazione risultano di modesta entità. Le due oposte dinamiche ex-port-import si traducono in un vantaggio per la bilancia commerciale che nel 2014 ha sfiorato i 30 miliardi di euro (nel 2008 era di 26,1 mld).
Nel pomeriggio alle 15 il primo dei tre focus sul tema delle Città Metropolitane organizzati dall’ l’architetto Mario Cucinella all’interno di Saie Smart House 2015 (nei pomeriggi del 14, 15 e 16 ottobre nell’area del Centro Servizi – Smart House Living) con il contributo e il lavoro della Sos – School of Sustainability e di Nomisma e Nomisma Energia. Il tema dell’incontro è: “Zero consumo di suolo: nuove economie ed opportunità per l’edilizia” in cui interverrà Giovanni Formiglio, dell’Agenzia del Demanio. A seguire il primo dei workshop in programma dove giovani architetti della scuola SOS lavoreranno sul tema della città metropolitana con la supervisione e il coordinamento di Mario Cuccinella. L’argomento scelto è: Building Green future, piano strategico sulla mobilità sostenibile per l’Abruzzo.
Saie porterà a Bologna i protagonisti dell’edilizia dìfino a sabato 17 ottobre domani
Per registrarsi: http://www.saie.bolognafiere.it/programma/dettaglio-evento/4880.html?eve=61

Domani le 10 app vincitrici di #Sce 2015 – Citizen Data Festival

da: Ufficio Stampa Smart City Exhibition

Domani 15 ottobre al via la premiazione dei vincitori a #Sce2015 – Citizen Data Festival della call lanciata da Forum Pa e Polihub

Domani, giovedì 15 ottobre alle 14.30 nell’ambito dell’evento Citizen data, app & startup di #Sce 2015 – Citizen data Festival (BolognaFiere, 14 – 16 ottobre) saranno presentate le 10 migliori app realizzate per migliorare la vita delle persone nelle città e nei territori, risultato di una call lanciata da Forum Pa e Polihub, l’incubatore del Politecnico di Milano. Un comitato di esperti (Ricercatori del Polihub e degli Osservatori Digital Innovation della School of management del Politecnico di Milano) ha decretato le 10 proposte più innovative per le 6 dimensioni della smart city (Economy, Mobility, Environment, People, Living, Governance), in grado di migliorare l’amministrazione pubblica, i servizi e la vita quotidiana sul territorio, attraverso il riuso e l’elaborazione di dati o informazioni.
In tutto, si sono candidate 124, in particolare per la dimensione People, seguita da Mobility, Living e Governance. Delle 124, la maggior parte sono arrivate dalla Lombardia (22), Puglia (18), Emilia Romagna (17), Lazio (14) e Toscana (13).
Le 10 app più innovative, App4cities:
– SaniTap rende la sanità più smart e gestibile in tutta comodità dal proprio smartphone o tablet: la soluzione è stata sviluppata per l’Ulss 16 di Padova, ed è rivolta a tutta la popolazione dell’area in cui l’Azienda eroga i propri servizi sanitari. Con SaniTap è possibile consultare referti, pagare ticket e prendere il biglietto d’attesa in “modalità virtuale” per poi esibirlo allo sportello. Questa app offre la possibilità di conoscere, in tempo reale, il numero di persone in attesa al pronto soccorso suddivise per codice colore e, tramite geolocalizzazione, indica quali sono le farmacie aperte più vicine. È anche previsto, a breve, l’inserimento di nuove sezioni dedicate alla prenotazione di visite specialistiche, allo screening, al servizio veterinario e infine al servizio “Beacon”, un navigatore che darà la possibilità al paziente, rilevandone la posizione, di spostarsi all’interno delle strutture sanitarie.
– Smart Moving (sviluppata dalla cooperativa sociale Zerobarriere) è un servizio pensato per le persone diversamente abili: si tratta di una mappa aggiornabile dagli stessi utenti sulle facilities – scivoli, rampe dei marciapiedi e parcheggi – grazie ad un navigatore predisposto per calcolare la strada più idonea da percorrere in automobile e/o carrozzina.
– Sm@rtCupRecall: Sanità 2.0 e Empowerment del Cittadino sono temi importanti e di reale utilità. ASL Taranto ha sposato in pieno questi obiettivi e, per la riduzione delle liste d’attesa, ha realizzato il Progetto Sm@rtCupRecall. La piattaforma implementata si compone di diversi moduli: l’Asl, con il servizio automatico CupRecall, chiama l’utente per ricordargli una prenotazione e averne conferma o cancellazione; se l’utente non risponde al telefono, interviene Promemoria SMS; con Cancellazione on Demand è possibile disdire una prenotazione; l’Avviso di indisponibilità scatta quando la Asl deve avvisare che non può fornire una prestazione; Sm@rtTicket fornisce un servizio per il recupero dei ticket non pagati. Entro qualche mese sarà attivo anche il modulo App in modo che il cittadino possa avere sempre a disposizione il calendario delle visite prenotate.
– Per la mobilità “intelligente” arriva un navigatore multimodale in grado di tener conto delle condizioni di traffico in tempo reale e di informazioni come: sicurezza stradale, parcheggi, orari del trasporto pubblico locale, possibilità o meno di usufruire di bike e/o car-sharing. Ptv City App, sviluppata da Tps Transport Planning, è uno strumento che fornisce alla governance dati utili nel monitorare la mobilità nella propria città e decidere di conseguenza quali politiche di intervento adottare.
– Vip2zip – Very Important People a Zero Impact Person: ecco la app che premia i cittadini che si comportano bene con l’ambiente! Con l’ausilio di una piattaforma digitale, una app per smartphone e una rete di sensori, si misurano e premiano i consumi e i comportamenti green dei cittadini per renderli più consapevoli del valore ambientale delle loro attività quotidiane. Come l’app misura i comportamenti green? Si guadagnano Zipcoin in proporzione al risparmio di petrolio ottenuto: il “salvadanaio” si riempie andando a piedi, usando la bici, i mezzi pubblici, il carsharing, le auto elettriche o low emission, acquistando prodotti ad alta efficienza energetica o cibi biologici certificati, possedendo impianti di produzione di energia termica ed elettrica o riciclando correttamente. Che ne faccio dei miei risparmi? Sono spendibili per l’acquisto di prodotti e servizi green-oriented delle aziende aderenti al circuito vip2zip.
– Ecco l’app per il viaggiatore che vuole segnalare un problema, lamentarsi del servizio di trasporto, suggerire delle migliorie: si tratta di Sm@rtCheck e permette di lasciare un proprio feedback su pulizia, decoro dei treni, sovraffollamento, orari di arrivo e partenza e tutte le altre info utili a chi viaggia. In questo modo, l’utente contribuisce a fornire indicazioni e consigli su come migliorare il servizio sui treni. Per ora è solo la Regione Toscana ad aver avviato questo processo…poi chissà!
– Child Explorer, web application e app dedicata: nasce dal desiderio di migliorare il benessere e la qualità della vita dei bambini nella propria città. L’app utilizza strumenti semplici e interattivi: una app, una webplatform, uno smartwatch e un pervasive game. Il sistema è pensato per aiutare le famiglie nell’organizzazione quotidiana, facilitare l’accompagnamento e la ripresa dei bambini da scuola e “accompagnarli” nei loro spostamenti. Con lo smartwatch i genitori possono geo-localizzare il figlio in qualsiasi momento, integrandosi al registro elettronico; il bambino a sua volta si sente più sicuro, perché può contattare mamma e papà in qualsiasi momento. Inoltre, le good practices – movimento fisico, stile di vita corretto in termini di sostenibilità ambientale, risparmio energetico, sana alimentazione – messe in atto da parte dei bambini vengono registrate e consentono di acquisire punti nel pervasive game.
– Non poteva mancare l’app dedicata a Expo Milano 2015. La Camera di Commercio e il Comune di Milano hanno promosso ExpoinCittà, con la quale turisti, cittadini e city user possono identificare immediatamente eventi speciali: calendario, save the date, eventi in zona, indicazioni per raggiungere le location, notifiche push sugli argomenti che più interessano l’utilizzatore dell’app.
– Il Comune di Piacenza, in occasione di Expo Milano 2015, ha messo in campo un nuovo strumento pensato sia per i turisti che per i cittadini: App Piacenza rivela un punto di vista nuovo da cui guardare la città con percorsi guidati, news ed eventi aggiornate in tempo. L’applicazione permette la visualizzazione automatica dei contenuti o dei punti di interesse divisi per categoria e geo-localizzati; sfruttando la tecnologia “IBeacons”, in prossimità di punti d’interesse su cui sono installati i dispositivi bluetooth, si aprono delle schede informative dettagliate e sempre aggiornate.
– Sviluppata per la città di Siracusa, ARetusa Augmented Life è una proposta della start up ferrarese weAR. Lo scopo del progetto è lo sviluppo di una piattaforma di comune interesse fra accoglienza turistica, visitatori e cittadini: l’app fornisce informazioni e approfondimenti geolocalizzati relativi ai principali luoghi di interesse, servizi al cittadino ed eventi in città.
Smart City Exhibition (IV Edizione, Bologna, 14-16 ottobre) è la manifestazione italiana organizzata da Forum Pa con BolognaFiere, diventata punto di riferimento europeo sul tema dell’innovazione nelle città e nelle comunità intelligenti. Questa quarta edizione intende proseguire il percorso di valorizzazione delle città e delle comunità intelligenti come piattaforme abilitanti nuovi modelli di governance, nuovi servizi e nuove pratiche di collaborazione tra cittadini concentrandosi sulla materia prima dell’innovazione: l’informazione.
www.smartcityexhibition.it

Inaugurata oggi la quarta edizione di “Smart City Exhibition”

da: Ufficio Stampa Smart City Exhibition

Al convegno inaugurale è intervenuto, tra gli altri, il Sindaco di Bologna Virginio Merola. Di seguito i principali appuntamenti del 15 ottobre in Fiera e gli eventi di #SCEoff per la città

Si è aperta stamattina alla Fiera di Bologna la quarta edizione di Smart City Exhibition, dedicata quest’anno ai temi della città e ai dati, protagonisti in tutte le loro forme. Nel convegno di apertura Data Driven Decision, Conoscere, decidere e governare nella città dei dati Carlo Mochi Sismondi, Presidente di Forum Pa ha dichiarato: “Crediamo che sia arrivato il momento di impostare le policy su basi più solide, e quindi su dati certi. In questo Bologna è sempre stata una città ‘avanti’, perché ha sempre coinvolto i cittadini nella vita pubblica, considerando la città come un bene comune, che va condiviso e gestito tra cittadini e amministrazioni.”. Su questo punto, è intervenuto anche il Sindaco di Bologna Virginio Merola, che ha dichiarato: “L’amministrazione di Bologna è molto impegnata sul tema dell’amministrazione condivisa e della collaborazione tra enti e cittadini. Per primi in Italia abbiamo approvato un regolamento in questo senso, ovvero sulla collaborazione tra amministrazione e cittadini. Lavoriamo da tempo sul tema del condividere decisioni e sulla questione dei dati e del loro utilizzo, è infatti per noi una tematica fondamentale.” Il Presidente di Istat Giorgio Alleva ha inoltre aggiunto: “La produzione di dati può e deve essere orientata al bisogno di conoscenza della PA e dei cittadini, bisognerà infatti rinforzare il modello delle indagini con quello dell’integrazione tra banche dati. Altro tema che non può essere ignorato dalle istituzioni statistiche è quello dei Big Data”.
Oggi pomeriggio si continua con l’incontro sull’Open Data Government, per rendere le città più trasparenti, e in contemporanea il primo incontro italiano degli Assessori all’innovazione: 40 policy maker, di città metropolitane, capoluoghi di provincia ma anche piccole città (Milano, Roma, Torino, Venezia, Genova ma anche Bari, Siracusa, Reggio Calabria, Palermo e Cagliari) riuniti – insieme all’Assessore bolognese Matteo Lepore – per definire una lista di priorità legate all’innovazione urbana da portare all’attenzione del Governo, per scambiarsi esperienze e soprattutto per renderle scalabili e replicabili.
Giovedì 15 ottobre, appuntamenti principali in Fiera #Sce 2015:
Anche per questa edizione sarà presentato il 15 ottobre alle 9.30 il Rapporto iCityRate, realizzato da FORUM PA, che ogni anno disegna la mappa delle città intelligenti italiane, analizzando 106 Comuni capoluogo e stilandone la classifica. Novità di quest’anno, una nuova dimensione dedicata alla legalità andrà ad integrare l’indice generale aggiungendo un elemento fondamentale per la qualità della vita in città.
Sempre domani 15 ottobre a #Sce15 dedica un focus particolare al rapporto tra dati, mobile app e start up, durante il quale saranno presentati i vincitori della call App4Cities, dedicata ad individuare le app più utili per migliorare la vita in città.
Ai momenti di dibattito e di lavoro progettuale collaborativo si affiancheranno i workshop dedicati a tematiche specifiche in cui imparare ‘a fare’ e le sessioni della Data Academy con un programma di formazione gratuita su 5 aree tematiche: leggere e lavorare i dati; datajournalism, visualizzazione e storytelling; passare dai dati alle APP; civic hacking e cittadinanza attiva; usare i dati per la progettazione territoriale.
Molto attesa il 15 ottobre mattina (ore 9.30) la presenza di Robert Putnam, docente di Politiche pubbliche della Harvard University, di ritorno a Bologna oltre 20 anni dopo la pubblicazione del suo celebre testo Making Democracy Work, che discuterà di come si è evoluto il capitale sociale in questi anni e come la smart city possa diventare l’humus fertile per la sharing economy.
Dai convegni con speaker illustri ai laboratori in cui ‘imparare a fare’, dai prototipi ai progetti collaudati e replicabili, dalle app ai sensori, #Sce porta a Bologna (fino al 16 ottobre al padiglione 31) il meglio della ricerca e dell’innovazione con oltre 50 eventi gratuiti – tra convegni, workshop e laboratori.
#SCEoff, Citizen Data Festival accende la città:
Da questa edizione la manifestazione ‘esce dai padiglioni fieristici’ e – in collaborazione con il Comune di Bologna – parla ad un pubblico più ampio ed eterogeneo, proponendo #SCEoff, programma serale di appuntamenti dedicati ai cittadini e agli innovatori urbani.
L’obiettivo è collegare e riunire le energie civiche attorno ai dati e alle intelligenze delle community, per sfruttarne il potenziale ancora inespresso.
Domani alle ore 19.00 presso Dynamo – la nuovissima Velostazione di Bologna in via Indipendenza 71/z – l’Off di Sce propone un appuntamento incentrato sul ruolo dei ciclisti urbani come produttori e fruitori di dati utili alla programmazione di interventi per la mobilità sostenibile. Tra i protagonisti, l’Assessore di Bologna alla mobilità Andrea Colombo e il Presidente di CycloPride Italia Federico Del Prete.
Sempre il 15 ottobre alle ore 19.00 presso la Caffetteria dell’Atelier Sì in Via San Vitale 69, Franco La Cecla, antropologo allievo del grande intellettuale austriaco Ivan Illich e autore quest’anno per Einaudi del discusso “Contro l’urbanistica”, interviene su parole come smart o sustainable: come far sì che non si riducano a slogan? Al centro di un dialogo con Diego Segatto, artista e architetto, l’organizzazione dello spazio pubblico contemporaneo tra localismo e globalizzazione, nella prospettiva di una nuova prassi delle città che metta le persone al centro del vivere urbano.
Alle ore 19.30 sempre di domani 15 ottobre anche Working Capital, in Via Guglielmo Oberdan 22, apre le porte a #SCEoff, ospitando una serata dedicata al collaborative mapping, ovvero ai nuovi modi di raccontare (e vivere) la città attraverso i dati, con una sessione pratica: usciamo a mappare il quartiere! Con Ilaria Vitellio, di MappiNA, Marco Montanari di Open Street Map, Andrea Nelson Mauro di DataNinja, Marco Lotito di Working Capital e Gianni Dominici, Direttore Generale di Fpa, la società specializzata in percorsi di accompagnamento alle amministrazioni pubbliche nei processi di innovazione che da quattro anni organizza Smart City Exhibition insieme a BolognaFiere.
Da non dimenticare, nei giorni di #SCEoff, la mostra interattiva del progetto “Hub – Human Ecosystems Bologna” che animerà gli spazi dell’Urban Center. Il progetto rappresenta un’inedita sperimentazione a cavallo fra arte, tecnologia, ricerca e open data a supporto delle politiche urbane.
Smart City Exhibition (IV Edizione, Bologna, 14-16 ottobre) è la manifestazione italiana organizzata da FORUM PA con BolognaFiere, diventata punto di riferimento europeo sul tema dell’innovazione nelle città e nelle comunità intelligenti. Questa quarta edizione intende proseguire il percorso di valorizzazione delle città e delle comunità intelligenti come piattaforme abilitanti nuovi modelli di governance, nuovi servizi e nuove pratiche di collaborazione tra cittadini concentrandosi sulla materia prima dell’innovazione: l’informazione.
www.smartcityexhibition.it

Venerdì 16 ottobre alla Casa del Popolo di Copparo incontro con Antonio Picascia

da: organizzatori

Alle ore 18:00 di venerdì, presso la casa del Popolo in via Mazzini 4 a Copparo, “Partigiani oggi! Percorsi di legalità e resistenza alla malavita organizzata”, incontro con Antonio Picascia

“Potete bruciare tutto, ma non riuscirete a mandare in fumo un sogno”.
Così Antonio Picascia ha risposto a chi, nel luglio scorso, ha appiccato l’incendio nello stabilimento della Cleprin Srl, industria chimica casertana di cui è amministratore delegato, specializzata nella produzione e vendita di detersivi industriali e nella produzione di detergenti in eco-dosi idrosolubili e completamente eco-compatibili.
Quella di Antonio e di tutti i lavoratori dell’azienda è una doppia scommessa: la riappropriazione e rigenerazione del territorio campano attraverso la creazione di un sistema economico legale ed etico, come antidoto all’economia criminale.
Nonostante i tentativi prima di infiltrazione nella Cleprin e poi di estorsione da parte del clan di Sessa Aurunca, affiliato ai Casalesi, Antonio ha scelto, infatti, la propria dignità e la propria libertà di imprenditore, denunciando l’accaduto alle forze dell’ordine. Era il 2007, da allora è cominciata la sua storia di “impegno sociale e civile, che mi fa stare in pace con la mia etica e con la mia coscienza, e questo mi fa lavorare meglio”.
Per ascoltare la sua testimonianza di nuova Resistenza civile contro la criminalità organizzata, il Coordinamento Provinciale di Ferrara di Libera. Associazioni e numeri contro le mafie e la cooperativa di commercio equo e solidale ferrarese AltraQualità hanno organizzato per la giornata di venerdì 16 ottobre alle 18.00 “Partigiani oggi! Percorsi di legalità e resistenza alla malavita organizzata” presso la Casa del Popolo di Copparo in via Mazzini 4. L’incontro sarà seguito da un aperitivo preparato con prodotti biologici delle cooperative di Libera Terra e con prodotti equo-solidali. L’iniziativa rientra nel programma di manifestazioni “La notte rossa 2015. Popoli e diritti”, promossa nelle case del popolo della provincia di Ferrara

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Dichiarazione dell’assessore Petitti sulla proroga dei contratti ai dirigenti a tempo determinato

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

“Nessuna irregolarità, contratti prorogati di soli sei mesi per dare continuità amministrativa in attesa del riordino complessivo. I bandi di concorso sono già in fase di avanzata predisposizione”

“Nessuna irregolarità nella proroga del contratto ai dirigenti assunti a tempo determinato, la Regione ha condotto la procedura nella massima trasparenza e secondo le norme, nell’ambito della possibilità consentita ad una amministrazione pubblica di assegnare incarichi a tempo determinato”. Così risponde l’assessore regionale alle Risorse umane Emma Petitti.
“I contratti sono stati prorogati a tempo, di soli sei mesi – spiega Petitti – per consentire alla Regione di dare continuità al proprio lavoro in attesa di un progetto di riordino complessivo, che sarà portato a compimento entro la fine del 2015. La proroga è inoltre motivata dalla volontà di realizzare le procedure di evidenza pubblica per selezionare dirigenti a tempo determinato. I bandi di concorso sono già in fase di avanzata predisposizione”.

Sabato 17 ottobre, presso il Teatro comunale di Cagli, spettacolo musicale “Cult Memo Random”

da: Rubinia Comunicazione

Sabato 17 ottobre alle ore 21, al Teatro Comunale di Cagli (PU), va in scena Cult Memo Random. Viaggio musicale tra pazzia e normalità, con Pape Gurioli al pianoforte, il soprano Federica Balucani e la danzatrice aerea Loretta Morrone

Lo spettacolo è un’evoluzione di Cult Memorandum, portato nei teatri italiani nei mesi scorsi, e si propone come un viaggio, sonoro e visivo, attraverso la reinterpretazione di brani di musica
leggera e brani d’opera molto conosciuti, di artisti, compositori, cantanti e cantautori che hanno lasciato un segno inconfondibile nel mondo della musica e per questo sono “cult”.
«Sarà un viaggio emozionante attraverso brani di nazioni e culture diverse» racconta il regista, Roberto Martini. «Il mio lavoro alla regia è quello di ottimizzare il grande valore dei tre artisti sul palco, per coinvolgere il pubblico in questo percorso che vede le diverse arti dialogare e fondersi in un connubio perfetto».
L’originalità del progetto è rappresentata dall’antitesi normalità-pazzia (intendendo “pazzia” come alternativa alla “normalità”), per cui i brani saranno eseguiti dal soprano Federica Balucani nella stesura melodica esattamente “come da spartito”, mentre la tessitura armonica, ritmica di ”accompagnamento” sarà sconvolta e vestita di una inusuale e sorprendente strategia pianistica da parte di Pape Gurioli, pianista eclettico e poco incline “all’accademia”. Loretta Morrone sottolineerà, con acrobatici disegni di danza, la pazzia dell’improvvisazione pianistica e la normalità del canto melodico.
Biografie:
Pape Gurioli è un pianista di grande talento musicale, spirito eclettico e artista originale. Attivo negli ambiti più eterogenei del panorama musicale italiano, dal classico al pop, dal jazz all’arte contemporanea è considerato un musicista a cui viene riconosciuto uno suo originale stile pianistico. Diplomatosi al Conservatorio Cherubini di Firenze, entra nel mondo della musica leggera collaborando con Lorenzo Jovanotti, di cui è stato pianista per otto anni. Inoltre ha collaborato con Giorgia, Lunapop, Pier Giorgio Farina, seguendo in scena Laura Pausini con un brano piano e voce. L’originalità dello stile pianistico di Pape è stata pubblicamente riconosciuta da Ennio Morricone e da Joe Zawinul (Weather Report).
Nei festival del jazz, Pape Gurioli ha suonato in contesti internazionali confrontandosi con Steve Grossman, Billy Cobham, Franco D’Andrea, Piero Odorici, Marco Tamburini. Ha pubblicato per la casa editrice Berbèn “Svolta Pianistica”, un metodo per conservatorio diventato un classico per lo studio della tecnica d’improvvisazione al pianoforte. Oltre ai numerosi dischi registrati come pianista arrangiatore delle più celebri pop star italiane, ha registrato due album come solista (Pape Gurioli Piano e Ensambie Sounds ami Colours) – quest’ultimo con l’indimenticabile batterista degli Area Giulio Capiozzo, con cui Pape ha avuto una intensa collaborazione artistica. Nella sperimentazione contemporanea ha riproposto nei contesti italiani le esperienze di dialogo musicale assimilabili a quelle di John Cage e Robert Raushemberg, e di tutta la generazione di musicisti minimal americani; progetti riguardanti appunto la contaminazione tra musica, arte contemporanea, danza e performance. Infatti ha collaborato con Lindsay Kemp, William Congdon, Luigi Ontani e Massimo Barzagli. Con quest’ultimo ha presentato, al “Fiac” di Parigi e al ”Koln Art” di Colonia, concerti/performance di musica, pittura e danza. Dal 2004 è il pianista ufficiale e responsabile musicale del “Premio Lunezia”. È stato giurato al Festival di Castrocaro, Premio “Pigro” Ivan Graziani (in qualità di presidente di giuria), Festival di San Marino, Premio Mia Martini. Produttore artistico discografico, ha pubblicato una serie di cd Chillout Double P (Pape-Pausini), utilizzato da Laura Pausini come apertura musicale dei suoi concerti.
Ha inoltre preso parte come tastierista al Mtv Award di Londra e al Pavarotti & Friends come coautore agli arrangiamenti delle musiche originali.
Pape Gurioli sarà impegnato anche in: Concerto per piano solo Accordato 432 hertz
Domenica 18 ottobre ore 17 Palazzo Berardi Mochi-Zamperoli, Cagli (PU)
Per un’esperienza dell’ascolto eufonico. Interviene Giovanni Di Luccio, Medico Agopuntore di Firenze, su “La medicina vibrazionale, le frequenze terrestri, il 432 Hz, la musica tra informazione e memoria del cielo anteriore e posteriore”.
Concerto “L’Italia che canta. Viaggio musicale tra follia e normalità” con Pape Gurioli (pianoforte) e Federica Balucani (soprano)
Martedì 20 ottobre ore 19,30 – Malta, Salone dei Gran Maestri, San Anton Palace, Attard
Evento all’interno della XV Settimana della Lingua italiana nel mondo. “L’italiano della musica, la musica dell’italiano”. Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia a Malta. Il concerto avverrà alla presenza del Presidente della Repubblica di Malta Marie Louise Coleiro Preca.
La maggioranza del programma attingerà volutamente dalla musica italiana, ma vuole essere anche un omaggio alla lingua inglese e alla cultura musicale dell’Europa del Mediterraneo. Sarà gradita una donazione in favore del Malta Community Chest Fund. Ingresso strettamente riservato ad inviti.
Federica Balucani, soprano di origine umbra, ha un repertorio concertistico molto variegato che spazia dalle romanze liriche alle canzoni internazionali, passando per l’intramontabile canzone napoletana.
Ha iniziato giovanissima gli studi di canto moderno attraverso l’approfondimento del repertorio leggero italiano e straniero e, dopo la laurea in Lingue e Culture Straniere all’Università di Perugia, ha maturato l’interesse per il canto lirico studiando con vari insegnanti, tra i quali William Matteuzzi, Kelly McLendon, Evghenia Dundekova, per poi perfezionarsi al Cubec – Accademia di Bel Canto di Mirella Freni a Modena. Attualmente è seguita dalla soprano Rossella Marcantoni. Vincitrice di numerosi e importanti premi canori, vanta prestigiose esperienze concertistiche nazionali e internazionali e partecipazioni a rilevanti trasmissioni musicali televisive Rai e Mediaset.
Collabora con la Banda Sinfonica della Polizia di Stato, con la quale si è esibita anche in Duomo a Milano per il concerto di Natale 2013 e a Firenze in occasione della Festa del Patrono. È attualmente impegnata, sia in Italia che all’estero, nello spettacolo teatral-musicale “Cult Memorandum – Viaggio musicale tra pazzia e normalità” con il pianista Giampaolo “Pape” Gurioli e la danzatrice di tessuti aerei Loretta Morrone. Con il pianista Gurioli si è recentemente esibita, in una loro personalissima versione di Les feuilles mortes (uno dei brani dello spettacolo), di fronte a Quincy Jones, in occasione della festa “Montegrappa Italia” a Bassano del Grappa, dove Jones era l’ospite d’onore.
Loretta Morrone si è diplomata come Artista di Nouveau Cirque e come Attrice di Prosa alla Scuola di Teatro di Bologna, di formazione professionale, direttrice Alessandra Galante Garrone, per poi specializzarsi in discipline aeree del circo studiando con Akemi Yamauchi del Cirque Baroque, Nicole Kehrberger, con Samuel Jornot, coreografo del Cirque du Soleil, alla Scuola di Circo Picolino di Salvador, Brasile ed a Madrid con Roberto Gasca, artista del Cirque du Soleil.
Ha studiato clown, maschere e teatro fisico con Pierre Bylan, Alessandra Galante Garrone, Claudia Contin, Yves Lebreton, Hanna Danan Alexandre, danza moderna e contemporanea con Michail Zubkov e Chiara Fulgentini, danza classica con Yoko Wakabayashi, seminari di danza con Marigia Maggipinto (Tanztheater, Pina Bausch), Malik Rumeau, Martin Keogh, Scott Wells, Atsushi Takenouchi, Minako Seki, Claude Coldy. Ha organizzato stage e corsi di formazione insegnando presso Broadway a Tropea, Scuola di Circo di Trento Matteo Trenti, Centro Sportivo di San Miniato, Teatro C’art, “Stage Mask” Teatro Binario di Cotignola, ITC Teatro di Bologna, Studio 38 Piacenza, Spazio Nu Pontedera e CircoTascabile di Firenze.
Da circa quindici anni studia e lavora con le discipline aeree del circo usandole come strumenti d’espressività. Si è esibita ad altezze vertiginose, singolarmente e in gruppo, collaborando con compagnie di teatro e di danza, registi, coreografi ed agenzie di eventi, fra cui StudioFesti, Festeggiamento dei 150 anni a Torino collegamento televisivo con la Rai, Sfilata di Moda Notte di
Stelle Isola Elba, Serata d’onore con Carla Fracci Teatro dei Rozzi di Siena, Il Ballo del Doge Venezia, Concerto di Goran Bregovic e Sondrio Film Festival.
Per informazioni: Teatro Comunale di Cagli, Tel. 0721 780731 – ufficiocultura@comune.cagli.ps.it

Venerdì 16 ottobre parte “Le storie in testa”, il nuovo festival letterario di Copparo

da: Studio Fred Eventi e Comunicazione

Parte il nuovo Festival letterario che si terrà il prossimo weekend (16-17-18 ottobre) a Copparo (Fe), organizzato da Fred Eventi in collaborazione con il Teatro Comunale De Micheli e il Comune di Copparo, che lo ha fortemente voluto

Le storie in testa è il nuovo Festival letterario di Copparo a cui partecipano i migliori scrittori, giornalisti e artisti italiani, che racconteranno i loro romanzi, l’attualità, l’arte e lo spettacolo. Partirà venerdì 16 ottobre alle ore 21 al Teatro Comunale De Micheli e proseguirà fino a domenica 18 ottobre in tutto il centro di Copparo. Una serata e due giornate speciali per mettere in circolo le idee e guardare il mondo con occhi diversi.
Aprirà il noto giornalista Andrea Scanzi, firma di punta del Fatto Quotidiano e opinionista, tra gli altri, del programma 8 e mezzo condotto da Lilli Gruber su La7, con la presentazione di La vita è un ballo fuori tempo, un romanzo amaro e poetico, la storia esilarante di un paese inventato le cui vicende sono fin troppo riconoscibili.
Nella giornata di sabato saranno ospiti Marco Balzano, vincitore del Premio Campiello 2015 con L’ultimo arrivato, una storia commovente e di grande attualità, Paola Maugeri, storica vj di Mtv e voce di Virgin Radio, che ci parlerà di benessere e alimentazione sana, per finire con una vera e propria star della musica italiana: il “sensational bassist” Saturnino, che ha scritto insieme a Lorenzo Jovanotti alcune tra le più belle canzoni degli ultimi venticinque anni ed è reduce dal tour Lorenzo negli stadi andato tutto sold out. Una serata attesissima in cui parlerà di musica e degli incontri di una vita con Lou Reed, Franco Battiato, Valentino Rossi, Gabriele Muccino, Ligabue e moltissimi altri.
La domenica vedrà protagonisti Lorenzo Marone, il caso letterario dell’anno con L’importanza di essere felici, che diventerà un film diretto da Gianni Amelio, il Premio Bancarella 2015 Sara Rattaro che presenterà Niente è come te e per finire il maestro italiano dell’avventura Marco Buticchi, fresco di stampa con Il segno dell’aquila, paragonato a Wilbur Smith per la capacità di creare storie entusiasmanti che tengono i lettori con il fiato sospeso.
Il Comune di Copparo ha scelto per l’ideazione e l’organizzazione Fred Eventi, che ha ideato anche il Festival Rovigoracconta, e che lo scorso maggio ha registrato a Rovigo migliaia di presenze trasformando per tre giorni la città in una grande festa con scrittori, attori di cinema, giornalisti e cantanti famosi.
Martina Berneschi, vicesindaco e Assessore alla Cultura del comune di Copparo ha creduto da subito al progetto, sostendolo con tutte le sue forze: “Quest’anno abbiamo voluto puntare su Le storie in testa, e l’abbiamo realizzato grazie alla proficua collaborazione con Fred Eventi. Un Festival tutto nuovo che si pone la sfida di portare a Copparo un weekend giovane e frizzante. Ancora una volta il Comune di Copparo si spinge verso l’innovazione nella proposta culturale, una proposta rivolta a tutti e alla portata di tutti.”
Per informazioni sui luoghi e gli orari è possibile ritirare il programma presso il Teatro Comunale De Micheli o telefonare al numero 0532 864580-1, oppure visitare su Facebook la pagina dedicata all’evento Le storie in testa. L’ingresso è gratuito fino a esaurimento posti.

Taya e Yasmeen: Israele e Palestina si stringono la mano

da ufficio stampa Comune di Ferrara

Con le loro imprese e le loro testimonianze si sono distinte come sostenitrici dell’opposizione pacifica al conflitto israeliano-palestinese. Sono la giovane videoreporter indipendente israeliana Taya Govreen Segal e la diciannovenne palestinese Yasmeen Al Najjar, protagonista, pur con un arto amputato, di una scalata del Kilimangiaro. A loro e al loro impegno a favore della pacifica convivenza fra i due popoli, in due liberi Stati, la Giunta comunale ha assegnato una targa di riconoscimento a conclusione di una cerimonia che si è svolta nella residenza municipale, alla presenza del sindaco Tiziano Tagliani, del vice sindaco Massimo Maisto e del presidente del Consiglio comunale Girolamo Calò, oltre che dell’onorevole Luisa Morgantini, ex vice presidente del Parlamento europeo con delega alla Palestina e Nedda Alberghini presidente dell’associazione “Le case degli angeli di Daniele onlus”.

All’iniziativa ha collaborato l’associazione “Le case degli angeli di Daniele onlus” che quest’anno ha assegnato alle due giovani il proprio premio internazionale dedicato a persone che si siano distinte per l’impegno al servizio di cause umanitarie e per la realizzazione di una civiltà di pace.
Entrambe le ragazze, infatti, come ricordato dagli assegnatari del premio, si sono rese testimoni della volontà delle giovani generazioni di risolvere l’annosa questione conflittuale, senza ulteriori spargimenti di sangue.
In particolare, Yasmeen Al Najjar, disabile dall’età di tre anni, è riuscita, pur con un arto amputato, a realizzare il sogno di scalare il Kilimangiaro portando, con la sua straordinaria impresa, l’attenzione dei media internazionali sulla difficile vita di tanti giovani e di tutto il popolo palestinese.
Mentre Taya Govreen Segal, giovane video reporter indipendente, impegnata nel sociale, femminista e antimilitarista, è stata firmataria, assieme ad altri giovani, di un documento di rifiuto del servizio militare (atto considerato come reato) e della politica di occupazione e violazione dei diritti fondamentali del popolo palestinese da parte dello Stato di Israele.

Le due ragazze hanno avuto l’opportunità di raccontare le loro esperienze agli studenti ferraresi nel corso di una serie di incontri in alcuni istituti superiori cittadini. Nel pomeriggio di lunedì nell’aula magna di Economia e management dell’Università di Ferrara sono state protagoniste di un incontro pubblico con studenti e i docenti dell’ateneo ferrarese Alessandra Annoni e Andrea Baravelli, oltre a varie autorità fra le quali quali la delegata del rettore per le Pari Opportunità Cristiana Fioravanti, il vice sindaco Massimo Maisto, Nedda Alberghini presidente dell’associazione “Le case degli angeli di Daniele onlus” e ai docenti. Alla cerimonia in Municipio era presente anche una delegazione di docenti di Giessen, città tedesca gemellata con Ferrara, oltre al presidente del Cai – Club Alpino Italiano di Ferrara, Tiziano Dall’Occo, che ha consegnato la tessera di socio onorario del Club a Yasmeen. Quest’ultima ha ricevuto un ulteriore riconoscimento dal presidente del Comitato Paralimpico di Ferrara, Giuseppe Alberti. Erano inoltre presenti le autorità cittadine e i dirigenti degli istituti scolastici superiori di Ferrara.

Leggi anche: Testimonianza di due giovani donne in difesa dei diritti umani e contro la guerra

Iniziano il 18 ottobre gli appuntamenti di “Ferrara e la sua provincia nella Storia”

da: Laura Rossi

Ferrara e provincia alla Festa Internazionale della Storia in tre: il Museo Belriguardo di Voghiera, la Collezione Museo privato Mario Piva e il Museo parrocchiale di Massafiscaglia.

Sta per iniziare la XII edizione della Festa Internazionale della Storia, dal 17 al 25 ottobre 2015, una multiforme manifestazione che rende Bologna “capitale della Storia”. A riconoscimento delle sue elevate finalità culturali e della sua qualità scientifica, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha concesso il suo Alto Patronato.
Questa Festa è ormai diventata uno degli appuntamenti culturali più attesi in Italia e in Europa.
Quest’anno, come afferma Historia s.n.c, anche Ferrara e la sua provincia nella Storia ne faranno parte: il Museo civico e archeologico di Voghiera, il Museo Parrocchiale di Massafiscaglia e la Collezione-Museo privato dello scultore ferrarese Mario Piva a Ferrara.
Inizia domenica 18 ottobre “Ferrara e la sua provincia nella Storia”, con il Castello di Belriguardo (Voghiera). Visita guidata al Museo Civico, sezione archeologica e alla Sala delle Vigne, con affreschi e reperti del Rinascimento. Visite guidate dalle 9:30 alle 12:00 e dalle 15:30 alle 19:00.
Sabato 24 ottobre: al Museo Parrocchiale di Massafiscaglia si potranno ammirare reliquiari, calici, pissidi e turiboli, corone a scettro della Madonna della Corba. Fra i pregevoli dipinti, una Circoncisione di Gesù Bambino attribuita allo Scarsellino. Visite guidate dalle 10:00 alle 12:00.
Sabato 24 ottobre a Ferrara: la Collezione Museo privato dello scultore ferrarese Mario Piva in via Cisterna del Follo, 39, dedicato a uno dei più innovativi artisti contemporanei-futuristi del territorio estense. Sono visitabili circa 600 opere scultore e pittoriche dello stesso artista.
Visite guidate dalle 16:00 alle 18:00.
Nelle edizioni precedenti della Festa Internazionale della Storia (dal 2003 al 2013) sono state registrate 423.758 presenze.

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Alluvione, la Regione stanzia un milione per agevolare il credito

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Il presidente Bonaccini: “Un passo concreto per la ripresa delle attività produttive nell’area colpita dall’alluvione, ma la vera strada è la prevenzione”. In via di approvazione l’ordinanza che assegna 10 milioni del Governo

Un milione di euro per garantire la necessaria liquidità alle imprese colpite dalle precipitazioni del settembre scorso nelle provincie di Parma e Piacenza.
La Giunta regionale dell’Emilia-Romagna ha deciso lo stanziamento di un fondo di garanzia per agevolare l’accesso al credito. Tale fondo (200 mila euro sul 2015 e 800 mila sul 2016) è finalizzato a favorire il ripristino delle attività produttive colpite dalle eccezionali avversità atmosferiche del 13 e 14 settembre 2015.
“Come avevamo annunciato durante il sopralluogo nel territorio piacentino – ha dichiarato il presidente della Regione, Stefano Bonaccini –, variamo questa misura per andare incontro al ripristino delle attività economiche danneggiate dagli eccezionali eventi alluvionali”.
“La Giunta regionale – ha aggiunto il presidente – ribadisce che il vero obiettivo è quello di continuare a lavorare sulla prevenzione, perché solo da lì passa una vera tutela del nostro territorio: su questi temi infatti abbiamo messo a disposizione 100 milioni per il 2015 per interventi di contrasto al dissesto idrogeologico, e confermiamo di puntare a un piano decennale di interventi”.
Regione e Aipo hanno già assegnato a Comuni, Province e servizi tecnici di bacino oltre 5 milioni di euro per interventi urgenti di messa in sicurezza del territorio, quale concorso finanziario urgente per l’avvio di lavori come il ripristino della viabilità e opere di riduzione del rischio idraulico a difesa di centri abitati.
E’ ora in via di approvazione inoltre l’Ordinanza del Capo dipartimento nazionale della Protezione civile, che assegna alla Regione 10 milioni di euro stanziati dal Governo con la dichiarazione di stato di emergenza nazionale dello scorso 25 settembre. I fondi statali saranno impiegati per far fronte alle situazioni più critiche.
Intanto domani, a seguito del Comitato istituzionale dello scorso 1 ottobre a Farini (Pc), si terrà una riunione dedicata ai Piani di emergenza di Protezione civile, alle ore 9,30 presso l’Auditorium Casa del Popolo di Rivergaro (Pc), in via Don Veneziani 64. Saranno presenti tecnici di Anci Emilia-Romagna, dell’Agenzia Regionale di Protezione Civile, dell’Arpa, del Servizio Tecnico di Bacino e dell’Aipo al fine di verificare le necessità di miglioramento/redazione dei piani di ciascun Comune.
Il 22 ottobre si terrà a Piacenza il secondo Comitato istituzionale con i Comuni coinvolti.

L’Emilia-Romagna in “marcia” verso il Guangdong

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Oggi a Bologna una folta delegazione istituzionale e di imprese per allacciare nuovi rapporti di collaborazione commerciale. Il Presidente Bonaccini sta lavorando a una missione in Cina per il 2016 che coinvolga imprese e università emiliano-romagnole. Il Guangdong – prima provincia cinese in termini di Pil e commercio estero, con una popolazione di oltre 104 milioni di abitanti – è partner privilegiato della Regione Emilia-Romagna in Cina

Il prossimo anno, le imprese e le università della Regione Emilia-Romagna saranno il cuore di una nuova missione in Guangdong, la più grande e ricca tra le province cinesi. Lo ha annunciato il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini durante il Forum commerciale nel settore hotellerie e turismo, promosso dalla Provincia del Guangdong e dalla Regione insieme a Confindustria Emilia-Romagna e alla Fondazione Italia-Cina.
«Il nostro è un territorio ricettivo, attento e aperto alle opportunità – ha sottolineato il presidente Stefano Bonaccini – dobbiamo continuare a lavorare per irrobustire le esportazioni, ma i 53 miliardi di euro nel 2014 uniti ai primi dati di questi mesi ci presentano un quadro positivo. Abbiamo tutte le carte in regola per essere la locomotiva del Paese e la collaborazione tra Emilia-Romagna e Guandong può essere una ottima opportunità per la crescita della Regione. Sono soddisfatto del Protocollo siglato pochi mesi fa a Guangzhou. E il convegno di questa mattina è un ulteriore rafforzamento della nostra collaborazione».
Infatti, il Guangdong – prima provincia cinese in termini di Pil e commercio estero, con una popolazione di oltre 104 milioni di abitanti – è partner privilegiato della Regione Emilia-Romagna in Cina: questo rafforzato proprio dalla firma, da parte del presidente della Regione Bonaccini, del Protocollo d’Intesa a maggio 2015. Un rapporto di partenariato per realizzare iniziative di scambio e cooperazione tra l’Emilia-Romagna e il Guangdong nei settori del commercio e degli investimenti, della sicurezza alimentare, della tecnologia, della tutela ambientale, della cultura e del turismo. In quell’occasione è stato anche fatto il punto sullo stato di avanzamento dei progetti in corso e sul lancio delle nuove iniziative congiunte per una nuova strategia condivisa per il periodo 2015-2020.
Al Forum hanno partecipato l’assessore regionale alle Attività produttive Palma Costi, il vice segretario del Governo del Guangdong Li Yiwei, il presidente della Fondazione Italia-Cina Cesare Romiti, il presidente della commissione internazionalizzazione di Confindustria Emilia-Romagna Gino Cocchi e il presidente di Ccpit Guangdong Chen Yanqiu. Oggi a Bologna, e questa sera a Modena, è presente la delegazione cinese più numerosa giunta in Emilia-Romagna, con oltre 70 imprenditori, 20 rappresentanti istituzionali e 50 artisti. L’appuntamento bolognese si inserisce nella Settimana di protagonismo del Guangdong al Padiglione Cina di Expo Milano 2015. Ai lavori ha assistito anche la Console Generale della Repubblica Cinese ,Wang Dong.
«Con questo appuntamento, in continuità con Expo – ha evidenziato l’assessore Costi – prosegue il rafforzamento dei rapporti tra imprese e istituzioni rispetto a diversi temi strategici. Questo consente di avviare una nuova stagione di rapporti economico – commerciali, soprattutto nel campo dell’agroalimentare e della manifattura, per le imprese italiane in Cina, ma anche per quanto riguarda la promozione del nostro territorio in Cina per quanto attiene il settore turistico».
Obiettivo della giornata è stato quello di creare un collegamento tra le aziende dell’Emilia-Romagna e il Guangdong, così da promuovere rapporti diretti di collaborazione commerciale. Infatti si sono svolti diversi incontri bilaterali tra imprese emiliano romagnole e cinesi nei settori alimentare, vini, ceramico, arredo e dotazioni per alberghi di lusso, attrezzature alberghiere e per le cucine. Nel corso dei lavori è stato firmato il Memorandum of Understanding da parte di Confindustria Emilia-Romagna e Ccpit Guangdong.

Ultimi tre appuntamenti della rassegna “Autunno da sfogliare” alla Casa della Cultura di Tresigallo

da: Biblioteca Comune di Tresigallo

Di seguito il programma della rassegna:
30 ottobre, ore 21:00, Floriana Guidetti “La cucina dei nostri vecchi: come viveva la povera gente” (Cartografica, 2010), dialoga con l’autore Isabella Cirelli, letture a cura di Gian Filippo Scabbia, accompagnamento musicale di Roberto Berveglieri.
13 novembre, ore 21:00, Marcello Simoni “L’abbazia dei cento delitti” (Newton-Compton, 2015), dialoga con l’autore Patrizia Lucchini, letture a cura di Gian Filippo Scabbia, accompagnamento musicale di Roberto Berveglieri.
27 novembre, ore 21:00, Eugenio Bolognesi “Alceste: una storia d’amore ferrarese. Giorgio de Chirico e Antonia Bolognesi” (Maretti Editore, 2015), dialoga con l’autore Maria Grazia Panizza, letture a cura di Gabriella Musmeci.
Al termine degli incontri un piccolo buffet.
Info: Biblioteca Comunale di Tresigallo, via del Lavoro 2, tel: 0533 607761-763.

CATTIVI PENSIERI
Il soldato Vlad ovvero la voglia matta di un Putin italiano

di Queequeg

Quel gran genio del mio amico / Con le mani sporche d’olio / Lui saprebbe cosa fare

Che popolo strano che siamo, sempre a cavallo tra l’anarchia e l’autoritarismo, sprezzanti e allo stesso tempo attratti da ogni forma di potere forte. Talmente disillusi dai difetti delle istituzioni democratiche da essere pronti ad abbracciare qualunque altra illusione.

Ci penso mentre ancora mezzo addormentato metto la moka sul fornello e dò un’occhiata a Facebook. Da qualche tempo c’è un non so che di strano nei post dei miei conoscenti, e non parlo solo della misteriosa sparizione degli juventini. Gli argomenti, in fondo, sono sempre quelli: sport, tette, caricature di Renzi e invettive contro gli extracomunitari. Ma c’è dell’altro, ne sono sicuro. Deve essere quella faccia magra e incazzata che fissa trionfalmente gli obiettivi dei fotografi, con i suoi occhi azzurri e freddi come la Siberia. No, purtroppo non è la Sharapova. È zio Vlad, ragazzi. Vladimir Putin in tutto il suo virile e virale splendore da social network.

Mentre preparo il secondo caffè ho modo di vedere come il nostro beniamino ha passato il fine settimana: Putin alla partenza del gran premio di Formula 1, Putin che abbraccia Hamilton dopo l’arrivo, Putin che di notte sale le scale dell’albergo assieme a cinque giovincelle da capogiro, tutte palesemente sbronze.
Signore e signori: abbiamo un vincitore.

Il maschio mediterraneo è in estasi di fronte a cotanta virtù e si è già messo all’opera. Nel giro di due minuti mi passano davanti agli occhi tre fotomontaggi uguali e spietati: da una parte il nostro Matteo Renzi in spiaggia, con l’espressione da pirla e la panza che esce dal costume, dall’altra Putin che corre in un bosco di conifere con anfibi, pantaloni mimetici e pettorali ben in vista. Sotto, a caratteri cubitali: “E voi da chi preferiste essere difesi?”.

Vabbè dai, allora vi piace vincere facile. La considerazione ovvia è che mica ci devono andare loro due, al fronte. E talmente ovvia che, se la dicessi a chi ha pubblicato l’immagine, mi guarderebbe scuotendo la testa. Ma allora perché questo proliferare di pagine per fan, di gallerie fotografiche, addirittura di gruppi che chiedono un “Putin italiano” per raddrizzare questo paese? La risposta altrettanto banale sta nell’idea che ci siamo fatti sulle sue politiche: forti, efficienti, rapide, decisioniste, refrattarie a ogni compromesso. Aggettivi che calzano a pennello sia all’uomo che alla nazione che guida. Aggettivi egualmente validi quando Putin si allena a petto nudo nel bosco e quando gli aerei russi bombardano in Siria.

Allora forse dopo il secondo caffè capisco un’altra ovvietà, e cioè che tutta questa virilità; viralità sul web di zio Vlad non che è una grande metafora, fatta per chiedere ai nostri governanti di tenere la schiena più dritta, di non prendere ordini dall’Europa, di non lasciarci schiacciare e condizionare dalle minoranze, di difendere la nostra cultura. Cose di questo genere. Ma, incapaci di strutturare questi concetti attraverso riflessioni autonome e in un qualche modo ‘a priori’, molti nostri compatrioti cercano una soluzione in mezzo ai menu proposti dai telegiornali, pescando di volta in volta la faccia, il partito o la nazione più adatti e performanti. E in questo caso – pensa un po’ che fortuna – Putin ce li offre tutti e tre.

Pessimo modo per riflettere sui sistemi politici, se volete la mia. Ci si abitua a ragionare per modelli preconfezionati perdendo di vista i concetti di base. Ci si abitua a confondere i principi e i diritti con la declinazione che hanno avuto in un certo luogo e in un certo periodo storico, con gli accidenti che li hanno accompagnati e con i sostenitori più o meno disinteressati che hanno avuto. Come se riflettere sul concetto di libertà avesse qualcosa a che fare con un ritrovo del Popolo della Libertà, come se il diritto all’autodifesa c’entrasse qualcosa col collezionare fucili d’assalto in camera da letto. Se non si sta attenti, la storia ci mette davvero poco a sporcare i concetti.

Nel marasma che ne viene fuori, scopro che sempre più persone vedono in Putin una sorta di nuovo baluardo in difesa dell’occidente contro i deliranti progetti jihadisti dell’Isis. Ma dai? Come al solito, e soprattutto quando c’entra la politica estera, la nostra analisi di fatti e personaggi storici non è più approfondita di quella sulle nuove offerte di telefonia: quello che ci fa comodo lo teniamo, il resto può essere placidamente ignorato e dimenticato. Troppo difficile, e comunque non ci riguarda.

Peccato che, proprio in mezzo a questa parte superflua, ci sia anche il vero motivo per cui Putin scende in guerra in Medio Oriente, e non consiste certo nel giocarsela con Gianni Morandi a follower su Facebook. C’è chi è più competente e lo scrive meglio di me, come Bernard Guetta su Internazionale: “Impegnata al fianco degli sciiti, la Russia ha messo piede in una guerra di religione che cova da tempo in Medio Oriente ed è stata riattizzato immediatamente dal suo intervento”. Segnatevi questa frase, perché stiamo finalmente arrivando al punto decisivo: non c’è nessuna guerra all’islamismo radicale nella politica di Putin, nessun tentativo di dare al Medio Oriente l’unico insegnamento di cui avrebbe davvero bisogno: libera Chiesa in libero Stato.

C’è solo la volontà utilitaristica di sostenere i propri alleati sciiti nel settore: il regime siriano di Bashar Al Assad e, prima ancora, la teocrazia degli ayatollah iraniani. E per raggiungere questo obiettivo l’ostacolo non è rappresentato solo dall’Isis, ma anche dalle forze ribelli democratiche e laiche (o almeno le poche ormai rimaste in vita), dai kurdi e da tutti i sunniti – ovvero la stragrande maggioranza del mondo islamico – che si metterà di traverso. È a tutti loro che sono indirizzate le bombe di Putin, che solo in alcuni casi finiscono per cadere anche sugli odiosi tagliagole dell’Isis.

Qui non si va a stabilizzare proprio nulla, se non l’umore e le coronarie di Assad. Si va a solo ad alimentare quella montagna di tensioni etniche, religiose e culturali che da secoli fanno da base agli scontri tra sunniti e sciiti, e di conseguenza a tutti i casini e le tragedie in Medio Oriente alle radici della tanto temuta ondata migratoria. Si vanno anche ad alimentare le motivazioni stesse che giustificano l’esistenza dell’Isis visto che, come dimostra la clamorosa documentazione pubblicata da Cristoph Reuter su Der Spiegel (da leggere assolutamente), il primo obiettivo dello Stato Islamico non sono i cristiani in occidente, ma i musulmani sciiti in medio oriente. Alla faccia dei nostri discepoli Salvini, ancora convinti che i fedeli dell’Islam siano tutti fatti con lo stampino e, un po’ come le anguille di Comacchio e gli uccelli migratori, abbiano come unico obiettivo della vita quello di solcare il Mediterraneo e sbarcare sulle nostre coste.

Quindi, in definitiva, che dire? Qualche giorno fa in libreria ho visto un nuovo libro di Vittorio Feltri dal titolo agghiacciante: “Non abbiamo abbastanza paura”. Cristo santo Vittorio, hai proprio ragione: non abbiamo abbastanza paura. Ma non dell’Islam, degli sbarchi, dell’ebola o di quei 12 disperati che dormono al Palazzo degli Specchi attirando i sit-in della Lega Nord. Non abbiamo abbastanza paura di chi ancora oggi, dietro all’alibi della guerra allo Stato Islamico, ne approfitta per giocare con gli equilibri di interi continenti, con la vita di milioni di persone, con il futuro stesso di una religione ogni giorno più lontana dal suo Illuminismo. Gente che continua a far finta di risolvere i problemi del terrorismo uccidendo una manciata di estremisti, mentre dietro le quinte ne addestra una nuova e rampante generazione, come è ormai uso e costume da almeno 40 anni.

E poi ho paura, ma forse non abbastanza, anche dei miei compatrioti italiani, che proprio a questa gente dedicano fan club, pagine Facebook e tutti questi ottusi fotomontaggi comparativi che confondono politica e addominali. Italiani dalla mente talmente offuscata dal rancore e dalla disillusione da aver ormai abbracciato il più stolto dei precetti: il nemico del mio nemico è mio amico. E lui intanto, lo zar, se la ride sotto ai baffi: per fare gli interessi privati della Russia occorre abilità, e lui ne ha in abbondanza. Ma essere addirittura ringraziato e idolatrato da chi ne subirà le conseguenze, beh. Questo – forse – va addirittura oltre le aspettative.

Venerdì 16 al Jazz Club Ferrara, Wallace Roney Quintet in concerto

da: Ufficio Stampa Jazz Club Ferrara

Venerdì 16 ottobre, ore 21.30, primo appuntamento firmato da “Crossroads Winter 2015” in collaborazione con Jazz Network, Wallace Roney Quintet in concerto: Wallace Roney, tromba; Ben Solomon, sassofono; Anthony Wonsey, pianoforte; Rashaan Carter, contrabbasso; Lenny White, batteria. Sarà dunque il quintetto del trombettista Wallace Roney, un fuoriclasse del jazz internazionale, ad alzare il sipario sulla XVII edizione di Ferrara in Jazz. Grazie a: Associazione Culturale Jazz Club Ferrara, Regione Emilia–Romagna, Comune di Ferrara, Endas Emilia-Romagna, Banca di Romagna e Gruppo Cassa di Risparmio di Cesena

Venerdì 16 ottobre (ore 21.30) sarà il quintetto del trombettista Wallace Roney, un fuoriclasse del jazz internazionale, ad alzare il sipario su una nuova, attesissima edizione firmata Ferrara in Jazz.
Spesso la stampa pecca di sensazionalismo utilizzando, non propriamente a ragion veduta, termini quali star, fuoriclasse, protagonista, ecc. Tuttavia, riferendosi ad un personaggio come Wallace Roney non si rischia di esagerare sia per la tecnica strepitosa di cui è dotato, sia per l’incredibile condensato di prestigiose collaborazioni che costellano il suo curriculum.
In pillole, Roney (Philadelphia, 1960) inizia a suonare la tromba all’età di sei anni rivelandosi prodigioso a tal punto da divenire in breve tempo il più giovane membro del Philadelphia Brass Ensamble. Mentore di quei primi anni altro non è che il mitico Clark Terry.
A quindici anni, appena trasferitosi a Washington per continuare gli studi, è già al fianco di Art Blakey mentre colleziona collaborazioni con Billy Higgins, Sam Jones e Cedar Walton.
L’anno successivo è caratterizzato dal trasferimento di Roney nella Grande Mela e dallo studio con il suo secondo mentore, Dizzy Gillespie. La scena newyorchese gli consente altresì di esibirsi a fianco di Woody Shaw e Philly Joe Jones, per poi ricongiungersi stabilmente con i Jazz Messengers di Blakey senza completare gli studi ad Harvard.
I primi anni ’80 sono permeati non solo dall’incontro con colui che più di tutti ha influenzato il suo modo di suonare, Miles Davis (con cui inizia a studiare collaborando nel frattempo con Ornette Coleman) ma anche dall’esibizione a fianco di quest’ultimo sul prestigioso palcoscenico del Montreaux Jazz Festival.
La morte di Miles segna inevitabilmente una svolta nella carriera di Roney che entra a far parte rispettivamente del VSOP – insieme a Herbie Hancock, Ron Carter, Tony Williams e Wayne Shorter – e del “Special Quintet” di Chick Corea. La formazione del proprio gruppo risale al 1993 e da allora Roney non ha mai smesso di elaborare quanto appreso da Davis per individuare una nuova dimensione sonora in cui l’eredità del jazz possa dispiegarsi dialogando con lo spirito della contemporaneità. Nel perseguire questo obiettivo al Jazz Club Roney sarà coadiuvato dal sassofono di Ben Solomon e da una sezione ritmica formata da Antony Wonsey al pianoforte, Rashaan Carter al contrabbasso e Lenny White alla batteria.
La serata, realizzata in collaborazione con Jazz Network, inaugura il primo di due appuntamenti firmati “Crossroads Winter 2015”. Il secondo è in programma per il 19 dicembre con il Dena DeRose Quartet.
Informazioni:
www.jazzclubferrara.com
jazzclub@jazzclubferrara.com
Infoline: 339 7886261 (dalle 15:30)
Prenotazione cena: 333 5077059 (dalle 15:30)
Il Jazz Club Ferrara è affiliato Endas, l’ingresso è riservato ai soci.
Dove: Torrione San Giovanni via Rampari di Belfiore, 167 – 44121 Ferrara. Con dispositivi GPS è preferibile impostare l’indirizzo Corso Porta Mare, 112 Ferrara.
Costi e orari: 25 euro (intero); 20 euro (ridotto, la riduzione è valida prenotando la cena al wine bar, accedendo al solo secondo set, fino ai 30 anni di età, per i possessori della Bologna Jazz Card, per i possessori di MyFe Card, per i possessori della tessera Akkademica, per i possessori di un abbonamento annuale Tper); 30 euro (intero + tessera Endas); 25 euro (ridotto + tessera Endas). Nb: non si accettano pagamenti Pos.
Apertura biglietteria: 19.30 (cena a partire dalle ore 20.00. Primo set: 21.30; secondo set: 23.00).

17 e 18 ottobre “OktoberFEst” a Palazzo Roverella

da: organizzatori

“OktoberFEst” è un evento organizzato da “FEshion Eventi” in onore del noto “Oktoberfest” tedesco.
L’evento si svolgerà il 17 ottobre dalle 18 alle 24 e il 18 ottobre dalle 10 alle 23 nel prestigioso giardino di “Palazzo Roverella” in centro a Ferrara (corso Giovecca 47).
Non si tratta di una consueta festa della birra, ma un evento raffinato e tematico in uno dei palazzi storici più belli ed eleganti della città.
Otto birrifici proporranno le loro specialità: dalla birra artigianale alla microfiltrata alla reale birra tedesca (servita direttamente dalle botti in legno); e saranno affiancati da altrettanti stand gastronomici che proporranno i prodotti della tradizione bavarese (pretzel, wurstel e crauti, stinco, Wiener Schnitzel , strudel) o prelibati piatti italiani rivisitati in chiave bavarese.
Come da tradizione, alle 19 del sabato si terrà la cerimonia di inaugurazione con il rito “o’zapft is” (letteralmente: inizino le feste) che prevede l’apertura di una grande botte di birra con dei colpi di martello.
Seguiranno degustazioni, eventi e musica che si protrarranno per entrambe le giornate.
L’ingresso è gratuito e tutti i partecipanti potranno accedere liberamente al chiostro e prendere parte alla festa, degustando le birre e le specialità proposte.
Rispettando la tradizione delle feste bavaresi che sono da sempre un’importante possibilità d’incontro tra le famiglie ci sarà anche il “Kindergarten” a cura di “Animazione Eventi”, il “giardino dei bambini, dove verranno organizzate attività per intrattenere i bimbi e farli divertire.
Url: https://www.facebook.com/events/1601855506745028/1609942615936317/
Alessandra Scotti 3495878324
feshioncoupon@gmail.com
www.feshioncoupon.it

Tiziano Tagliani interviene al seminario nazionale Upi a Roma su Province e riordino istituzionale

da: ufficio stampa Provincia di Ferrara

Il presidente della Provincia, Tiziano Tagliani, è intervenuto con una relazione al seminario nazionale Upi riservato ai presidenti di Provincia, in programma a Roma martedì e mercoledì 14 ottobre.
Titolo dell’appuntamento: “Le Province: prospettive, ruolo e contributo degli enti di area vasta per lo sviluppo del paese”.
Il presidente Tagliani è intervenuto durante la sessione dei lavori dedicata all’attuazione della riforma sui territori, “Superare i ritardi per cogliere la sfida”, durante la quale oltre al presidente della Provincia di Ferrara, che ha esposto in sintesi i contenuti della legge regionale sul riordino istituzionale dell’Emilia-Romagna, è stata data la parola al presidente di Rieti, Giuseppe Rinaldi.
L’appuntamento Upi romano è stato l’occasione per un confronto con il governo su aspetti e prospettive in merito alla riforma che sta interessando le Province.
Alla due giorni, infatti, hanno preso parte anche il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Graziano Delrio, già autore della legge che nel 2014 ha riformato le Province in enti di secondo livello ridisegnando compiti e funzioni, oltre ai sottosegretari Gian Claudio Bressa (Ministero Affari regionali e Autonomie), Gianpiero Bocci (Interni), Pier Paolo Baretta (Economia e Finanze), Luciano Pizzetti (Riforme e Rapporti con il Parlamento) e Angelo Rughetti (Pubblica Amministrazione).
I lavori, svolti al centro congressi Sheraton Golf nella capitale, sono stati introdotti dalla relazione del presidente nazionale dell’associazione delle Province italiane, Achille Variati (sindaco di Vicenza), intitolata: “Il tempo della svolta: sfide da affrontare e il contributo alla ripresa del paese dei nuovi enti di area vasta”.

Assegnata la “Coppia d’Oro” al Forno Cavicchioli di Scortichino

da: ufficio stampa Ascom Ferrara

Premiazione avvenuta nel corso della Fiera d’Ottobre di Bondeno

Al Panificio di Emanuela Cavicchioli, nei giorni scorsi è stata assegnata, la targa ” la Coppia d’Oro”, tutto dedicato a sua maestà il pane di Ferrara. La premiazione conclude la simpatica disfida tra i panifici matildei nel corso della tradizionale Fiera d’Ottobre, a Bondeno, appena conclusa.
Il verdetto emesso da una giuria di esperti dell’arte bianca ha premiato dunque il forno di Emanuela Cavicchioli della frazione di Scortichino, mentre il secondo e terzo posto sono stati assegnati rispettivamente alle “Delizie del Forno” di Bondeno e al “Forno” di Coni Marco sempre del capoluogo matildeo
A premiare i vincitori sono intervenuti per l’Amministrazione comunale il vicesindaco Simone Saletti mentre Ascom Confcommercio Ferrara era rappresentata da Alberto Succi consigliere provinciale della Federazione Italiana Dettaglianti Alimentari (Fida).

Venerdì 16 ottobre Libreria Ibs+Libraccio di Ferrara ospita Edoardo Rosso per presentare il suo libro “Binda. L’invincibile”

da: responsabile eventi Ibs Ferrara

Presso la storica sala dell’Oratorio San Crispino, Libreria Ibs+Libraccio di Ferrara presenta l’ultimo libro di Edoardo Rosso edito da Italica Edizioni, dialoga con l’autore Anja Rossi. L’incontro è previsto alle ore 18:00 di venerdì 16 ottobre.

Quello di Alfredo Binda, professionista dal 1922 alla metà degli anni Trenta, è un nome scolpito a lettere maiuscole nella storia del ciclismo.
I cinque trionfi al Giro d’Italia e le tre vittorie in altrettanti Campionati del mondo lo hanno immortalato nell’Olimpo dei grandissimi, ma rischiano, paradossalmente, di oscurare la memoria della sua avventura umana.
Ecco perché si sentiva il bisogno di un libro come questo, dove la storia di Binda è narrata con il passo e la pietas di un classico romanzo di formazione.
La passione per la musica e il tenero rapporto con la madre e i fratelli contribuiscono a fare del giovane Alfredo un personaggio a tutto tondo; montiamo in sella con lui per riviverne le imprese giovanili, dai faticosi viaggi fra la provincia di Varese e la Costa Azzurra ai primi exploit in gara.
Così non possiamo che prendere le sue parti quando si affaccia al mondo, meraviglioso e terribile, dei “forzati della strada”, dove si troverà a rivaleggiare con un mostro sacro come Girardengo. La sua, tuttavia, non è solo una battaglia sportiva: gestire la popolarità e conquistare il cuore della gente diventano i suoi nuovi cimenti.
La parte più rilevante della carriera di Binda si compie in un Paese ormai soffocato dalla miope grandeur della dittatura; sarà proprio il regime, insoddisfatto di quel campione troppo tiepido dal punto di vista politico, a contrapporgli un asso dalla maglia nera e il cognome tristemente profetico, Learco Guerra.
Soltanto dopo il secondo conflitto mondiale, in un’Italia malconcia ma libera, la pervicace ricerca del benessere, della stima e dell’amore che anima Alfredo troverà piena soddisfazione. Una nuova era si apre, e si affacciano sulla scena altri campioni; a guidarli dall’ammiraglia sarà proprio lui, il ragazzo che finalmente è diventato uomo.
Edoardo Rosso è nato a Vercelli nel 1986, ma vive e lavora a Ferrara, dove ha compiuto gli studi universitari e collaborato per anni alla rivista studentesca il Tascapane. È appassionato di corsa a piedi, trekking e ciclismo.
I suoi racconti sono stati più volte selezionati da Matteo Caccia per la trasmissione radiofonica Voi siete qui di Radio 24. Questo è il suo primo libro.

Venerdì 16 Pippo Guarnera apre la stagione musicale del Sax Pub Cafè di Lugo

da: organizzatori

Al via venerdì 16 ottobre la stagione musicale del Sax Pub Cafè di Lugo. Pippo Guarnera in concerto per il primo appuntamento della rassegna “Hammond Night”

Riapre i battenti, dopo alcune settimane di lavori, il Sax Pub Cafè di Lugo: il locale di largo Repubblica 4 – di fronte al Pavaglione – che è l’erede dello storico Bar Marcello, uno dei bar più vecchi della città
E riapre con l’obiettivo di aggregare i giovani del territorio, come è accaduto per tanti anni, puntando prima di tutto sulla musica: in particolare al venerdì sera, con un ricco programma di concerti inseriti nella rassegna “Hammond Night”. Jazz, blues, un pizzico di funky: ritmi coinvolgenti e scatenati con il mitico organo Hammond in primo piano, grazie ad alcuni dei principali protagonisti italiani dello strumento, accompagnati di volta in volta da session man di grande spessore.
Un cartellone curato da Vince Vallicelli, notissimo batterista forlivese con poliedriche esperienze musicali – blues e jazz su tutte – che avrà il compito di coordinare la rassegna anche nei mesi a venire. E che peraltro la sera dell’inaugurazione, venerdì 16 dalle 22, sarà sul palco (assieme al talentuoso chitarrista Nahuel Schiumarini) per accompagnare un vero “number one” dell’organo Hammond: Pippo Guarnera.
Siciliano di nascita, dopo alcune importanti esperienze giovanili con Napoli Centrale ed Eugenio Finardi a metà degli anni Settanta, Guarnera si trasferì per alcuni anni a Los Angeles, venendo a contatto con la scena blues e jazz. Da allora, le sue collaborazioni italiane e statunitensi hanno sempre alternato il blues e il jazz con alcuni dei più grandi nomi della scena musicale italiana, da Enzo Jannacci a Gianna Nannini, dagli Stadio ai Timoria: fino a Ligabue, di cui Guarnera è stato sessionman anche poche settimana fa al grande concerto del Campovolo per celebrarne i 25 anni di attività.
Dopo la serata inaugurale, l’Hammond Night del venerdì ha già in cartellone, in ottobre, altri due concerti che promettono ritmo e coinvolgimento: il 23 ottobre con Fabio Russo all’Hammond, accompagnato dal batterista Chicco Capiozzo e dal chitarrista Daniele Santimone; e il 30 ottobre con Ricky Burattini, accompagnato da Stefano Catani a sax e flauto e Giorgio Bartoloni alla batteria.

Il 17 ottobre inaugurazione della mostra di Alberto Cariani alla Galleria Dosso Dossi

da: organizzatori

Dal 17 ottobre al 1 novembre 2015 apre al pubblico la mostra “Inside, la ricerca della libertà” dello scultore e pittore Alberto Cariani, presso la Galleria Dosso Dossi, via Bersaglieri del Po 25/b a Ferrara. L’inaugurazione si terrà sabato alle ore 17:00.

La mostra espone le strutture in ferro e acciaio e le pitture del ferrarese Alberto Cariani, fabbro artigiano che ha studiato al Dosso Dossi. E’ una mostra itinerante dal titolo “Inside| la ricerca della libertà” che ripercorre le fasi e i punti-chiave necessari per con-prendere il senso del suo fare artistico e dunque il suo mondo e i il suo vagare , ma itinerante anche nel senso di costruzione di un tracciato che possa orientare e accompagnare il fruitore a costruirsi la propria idea di libertà tra le mille interpretazioni possibili. È un fare artistico che come si direbbe oggi procede per “contaminazioni”, fondendo tre loro diverse tecniche e suggerimenti allusivi in costante dialogo con il reale, a volte utilizzando toni espressivi marcati, altre sottovoce, denunciandone spesso le fratture, i traumi, le solitudini ma anche svelando lo straordinario che si può celare nell’ordinario, l’inaspettato, l’inatteso che squarcia ogni certezza. Nel suo cammino artistico Alberto Cariani affonda il suo sguardo in mondo problematizzato, con lo scopo di porre interrogativi più che suggerire delle risposte, tracciando così un cammino di possibili strade dove la possibilità di scelta diventa la proprietà emergente della libertà. La propria libertà.
Alberto Cariani ha percorso le vie dell’arte in fondo sempre accompagnato da un gioiosa e ironica urgenza di ricerca usando materiale comune e povero ha dimostrato che chi lavora con le sue mani, la sua testa ed il suo cuore diventa un artista.

Dal 18 ottobre esposizione al Museo Capellini del Mosasaurus di Novafeltria, il gigante dei mari di 75 milioni di anni fa

da: Ufficio Stampa Sbarcheo

Museo Geologico Giovanni Capellini, Soprintendenza Archeologia dell’Emilia-Romagna, Sistema Museale di Ateneo dell’Alma Mater Studiorum Bologna, Settimana del Pianeta Terra, Prehistoric Minds. Da domenica 18 ottobre alle ore 16, al Museo Geologico Giovanni Capellini, Sala del Diplodocus, in via Zamboni 63 a Bologna, nell’ambito della Settimana del Pianeta Terra, il Mosasaurus di Novafeltria al Museo Geologico Giovanni Capellini di Bologna. È il più grande rettile fossile mai trovato in Italia e una delle più straordinarie scoperte paleontologiche degli ultimi anni. Rinvenuto nell’ottobre 2010 in una cava del riminese, dopo anni di studio e un accurato restauro, la porzione di cranio del Mosasaurus di Novafeltria, gigante dei mari di 75 milioni di anni fa, sarà esposta in via definitiva dal 18 ottobre al Museo Geologico Giovanni Capellini di Bologna, grazie a un accordo con la Soprintendenza Archeologia dell’Emilia-Romagna.

È il più grande rettile fossile mai trovato in Italia e dal 18 ottobre 2015, grazie a un accordo tra Soprintendenza Archeologia dell’Emilia-Romagna e Alma Mater Studiorum, sarà esposto in via definitiva nel Museo Geologico Giovanni Capellini di Bologna, diretto dal Prof. Gian Battista Vai.
A pochi anni della scoperta casuale di questo reperto eccezionale in una cava di Novafeltria, il team di ricercatori dell’Università di Bologna è riuscito a dargli un nome e un’età: si tratta del fossile di un mosasaurus risalente alla fine del periodo Cretaceo, dunque all’incirca a 75 milioni di anni fa.
Il cranio del Mosasaurus sarà esposto in via definitiva nella grande sala del Diplodocus. Per l’occasione il reperto sarà collocato su un’apposita piattaforma con illuminazione dedicata, base rotante e pannellistica per garantirne la fruizione da tutti i visitatori.
La data del 18 ottobre è stata scelta perché coincide con la giornata d’apertura della ‘Settimana del Pianeta Terra’, iniziativa a cui il Museo Capellini partecipa da anni con numerosi eventi destinati al grande pubblico.
Il mosasauro di cui è stato rinvenuta una porzione di cranio a Novafeltria era un animale gigantesco: lungo dalla punta del muso alla fine della coda più di 11 metri e con una testa lunga un metro e mezzo. È il più grande rettile fossile rinvenuto in Italia.
Ciò che cattura l’attenzione sono i denti possenti, lunghi fino a 10 centimetri: quelli del mosasauro di Novafeltria mostrano i segni di usura tipici dei grandi predatori e confermano che questo animale era in grado con il suo morso di provocare profonde ferite e frantumare le ossa delle sue prede.
Per giungere all’identificazione del rettile, il team composto da Federico Fanti, Andrea Cau e Alessandra Negri, ha unito le diverse competenze per capire sia la successione sedimentaria da cui è stato estratto il reperto, sia di che animale si trattasse.
Lo studio dei microfossili contenuti nelle rocce ha permesso ad Alessandra Negri di datare il fossile mentre le analisi di Federico Fanti ed Andrea Cau hanno identificato il reperto come la parte anteriore del cranio di un grosso rettile, per la precisione un mosasauro.
I mosasauri erano grandi rettili marini, lontani parenti dei serpenti e delle lucertole, comparsi 100 milioni di anni fa ed estinti –assieme ai dinosauri– 65 milioni di anni fa. I mosasauri erano “tornati” a vivere in mare, adattando il loro corpo all’ambiente acquatico. Per molti aspetti, il loro stile di vita ricorda quello delle balene e delle orche, e come queste ultime erano feroci predatori armati di denti molto robusti. Dopo i dinosauri, i mosasauri sono i più grandi rettili vissuti sulla Terra, con alcune specie lunghe una dozzina di metri e pesanti fino a 10 tonnellate.
In Italia i resti di mosasauro sono relativamente pochi, rinvenuti per lo più in Veneto.
Il merito della scoperta di Novafeltria va a Paolo Giordani che alla fine del 2010 si imbatté, in una cava in località Secchiano, in un grande blocco da cui spuntavano imponenti denti fossilizzati.
Dopo una prima segnalazione al geologo Loris Bagli e a Maria Luisa Stoppioni, del Museo della Regina di Cattolica, il reperto è stato consegnato alla Soprintendenza Archeologia dell’ Emilia-Romagna, competente per la tutela, che a sua volta lo ha affidato ai ricercatori del Dipartimento di scienze biologiche, geologiche e ambientali dell’Alma Mater di Bologna, Federico Fanti, Andrea Cau e Alessandra Negri che hanno anche curato la pubblicazione scientifica di questo ritrovamento nella rivista Cretaceous Research.
Museo Geologico Giovanni Capellini, Sala del Diplodocus, via Zamboni n.63 Bologna. Aperto da Lunedì a Venerdì 9-13, Sabato e Domenica 10-18.
Info: 051 2094555 – gigliola.bacci@unibo.it

Serate naturalistiche alla Sala Estense di Ferrara

da: organizzatori

Dal 13 ottobre al 10 novembre, tutti i martedì alle 21, serate di divulgazione scientifica gratuita

la sezione ferrarese della Lipu (Lega Italiana Protezione Uccelli) quest’anno compie 30 anni e, per festeggiarli, ha deciso di organizzare una serie di conferenze scientifiche, ma di stampo divulgativo, che si terranno nelle prossime settimane presso la Sala Estense. L’ingresso sarà gratuito. Di seguito il programma completo.
– Martedì 13 ottobre ore 21.00, Sala Estense, Dr. Matteo Griggio, Università di Padova, “Femmine innamorate dei colori. La selezione sessuale negli uccelli”. Introdurranno il ciclo di conferenze il Vicesindaco di Ferrara M. Maisto e il Direttore Generale della Lipu D. Selvaggi.
– Martedì 20 ottobre ore 21.00, Sala Estense, Dr. Fernando Spina, Ispra, “Migliaia di chilometri, milioni di battiti d’ala: gli uccelli migratori quali vulnerabili sentinelle del mutamento climatico globale”.
– Martedì 27 ottobre ore 21.00, Sala Estense, Prof. Augusto Foà, Università di Ferrara, “Meccanismi di navigazione in colombi e uccelli migratori: una visione storica”.
– Martedì 3 novembre ore 21.00, Sala Estense, Dr. Fulvio Mamone Capria, Presidente Lipu Nazionale, “Il bracconaggio in Italia”.
– Martedì 10 novembre ore 21.00, Sala Estense, Milko Marchetti, Fotografo naturalista pluripremiato, “Emozioni Naturali, dal delta del Po all’Alaska e dall’Islanda al Madagascar e non solo…”.

Venerdì 16 ottobre la libreria Feltrinelli presenta “La notte rossa”

da: organizzatori

Venerdì 16 ottobre presso la libreria La Feltrinelli di Ferrara, alle ore 17:00, anteprima del Coro delle Mondine di Porporana; alle ore 21:30, lettura a cura dell’associazione Gruppo del Tasso tratta dal “Discorso sulla cultura” di Enrico Berlinguer (Edizioni Tre Lune). Leggono: Matteo Pazzi, Alberto Amorelli e Alessandro Tagliati.

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