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Giorno: 26 Ottobre 2015

Poste Italiane premia tre uffici postali della provincia di Ferrara fra i migliori dell’area centro nord

da: Ufficio Stampa Servizio Comunicazione Territoriale Centro-Nord (Emilia Romagna e Marche)

I riconoscimenti sono stati consegnati nel corso del meeting territoriale che si è svolto a Bologna

Poste Italiane premia gli uffici postali che hanno raggiunto risultati di eccellenza nell’offerta alla clientela della vasta gamma di servizi e prodotti postali, finanziari e di comunicazione.
La Filiale di Ferrara ha ottenuto importanti riconoscimenti nel corso del meeting tenutosi a Bologna in collaborazione con Cassa Depositi e Prestiti, sul tema del risparmio postale e la qualità dei servizi mirati alla soddisfazione dei clienti che ogni giorno si recano negli uffici postali dell’Area Centro Nord (Emilia Romagna e Marche).
Nella classifica assoluta per i risultati raggiunti dagli uffici postali della provincia di Ferrara, le migliori performance hanno riguardato Codigoro, al primo posto, Copparo e Pontelagoscuro, in seconda posizione, che si sono distinti per qualità del servizio e attenzione alla clientela, nelle rispettive categorie tra quelli considerati ad alto e medio traffico di clientela e potenziale commerciale.
Presenti all’evento il responsabile dell’Area Territoriale Gino Frastalli, 15 direttori di Filiale, numerosi collaboratori selezionati tra le strutture di staff e commerciali e oltre 350 direttori degli uffici postali più rappresentativi dell’intera Area.
Sul tema del risparmio, Frastalli ha sottolineato come «Libretti e Buoni Fruttiferi, tradizionali prodotti di Cassa Depositi e Prestiti legati al risparmio postale, e l’insieme di persone, di conoscenze e di strutture che ne permettono la loro diffusione testimoniano come il gruppo Poste Italiane contribuisca al finanziamento dello sviluppo e della modernità e costituisca il motore della crescita del sistema Paese. I risultati conseguiti dimostrano che Poste Italiane, anche grazie alla sua capillarità, resta la cassaforte sicura dei risparmi degli italiani. Risultati ottenuti grazie alla grande qualità del lavoro svolto e alla capacità di porre sempre il cliente al centro dei nostri interessi per rispondere al meglio a ogni sua esigenza».

Mercoledì 28 ottobre Libreria Ibs+Libraccio di Ferrara ospita Eleonora Giacomelli per presentare il suo libro “Ti ricordi Connor?”

da: responsabile eventi Ibs Ferrara

Presso la storica sala dell’Oratorio San Crispino, Libreria Ibs+Libraccio di Ferrara presenta il libro d’esordio di Eleonora Giacomelli edito da Miraviglia editore, dialoga con l’autrice Armando Manocchia. L’incontro è previsto alle ore 18:00 di mercoledì 28 ottobre.

Una vita perfettamente programmata da genitori che avrebbero voluto per lei una posizione di prestigio, indicandole l’obiettivo da raggiungere senza possibilità di deviazioni, un obiettivo che l’autrice identificava come la fine di tutto, la tomba del suo desiderio di esprimere una passione sempre più crescente, quella per i West Highland White Terrier, le competizioni e tutto quanto comprendeva quello strano mondo al quale è possibile accedere solo se si è disposti a rinunciare a qualcosa o forse a tutto. Innumerevoli difficoltà, inevitabili bugie, amori impossibili, crisi profonde e difficoltà a risalire, l’incapacità di accontentarsi dei risultati raggiunti, e situazioni apparentemente paradossali s’intersecano in una storia da leggere tutta d’un fiato, dove nulla del mondo degli allevatori di cani viene risparmiato. Una vetrina per tutti coloro che, da spettatori, ne giudicano solo l’apparente spettacolarità; una storia d’amore quasi ossessiva, quella per i cani, che porterà l’autrice a mettere in discussione le regole e i valori che lo caratterizzano, ma mai i sentimenti per i suoi amati cani. Fra gare nazionali e internazionali, cucciolate e lunghe trasferte in Inghilterra alla ricerca della linea di sangue vincente, Eleonora Giacomelli ci regala un romanzo toccante e profondo, divertente e a tratti amaro, uno spaccato di un ambiente affascinante ma talvolta deludente e spietato.
Eleonora Giacomelli è laureata in Economia e Commercio e vive a Ferrara. Titolare dell’affisso “Ariostea” ha ottenuto, con tutta la passione necessaria e grazie ai suoi soggetti, innumerevoli titoli di campionato di bellezza, dedicandosi solo ed esclusivamente a un’unica razza: il West Highland White Terrier. Ti ricordi Connor? è il suo primo romanzo.

DIALOGHI
La geografia per capire il mondo: il successo del manuale di Francesca Carpanelli

Il termine geografia mi evoca tre cose. Le province del Molise che alle elementari non riuscivo mai a ricordare. L’etimologia imparata a memoria alle scuole medie, γῆ, Terra e γραφία, scrittura.
La scoperta, scioccante, al liceo, della proiezione cartografica della Terra di Arno Peters, in cui vengono rispettate le proporzioni tra le superfici dei continenti, e dove l’Europa è molto, molto più piccola rispetto a quella a noi più familiare, resa nota dalla proiezione di Mercatore.
Questo per dire che io, ma temo non solo, sconto una profonda ignoranza in materia, e il retaggio di una sottostima della sua importanza: la geografia non è solo l’elenco dei nomi (anche se ho sempre invidiato “quelli che la capitale del Benin è…”), ma la cultura del territorio, una cosa che adesso è anche finalmente in voga.

Lo dice bene la Treccani: “Un ghiacciaio, una foresta, una città saranno studiati dal geofisico, dal botanico, dall’urbanista, ma nessuno di costoro perverrà alla lettura globale del territorio di cui quegli oggetti sono parti integranti; donde la necessità di una disciplina diversa, non naturale né umana, bensì ‘territoriale’, quale appunto va considerata la geografia”.
Bene, se è complesso già solo capire cos’è, immaginiamoci insegnarla, la geografia. Mentre li studiavo, mi sono sempre interrogata su chi scrivesse i libri di scuola, quale mente prodigiosa avesse non solo la padronanza della materia, ma anche la capacità di propormela. Poi una di queste menti mi è apparsa, sotto le spoglie più inaspettate.

Francesca Carpanelli, oltre ad essere una delle firme di Ferraraitalia, è anche una delle persone più eclettiche che abbia conosciuto. Ferrarese, laureata in Storia moderna a Bologna con una tesi in didattica della storia, dopo la laurea si è trasferita negli Stati Uniti, a Seattle, per lavorare come tecnico del suono. Da lì è finita a Firenze, dove è stata fonico e produttore artistico per la mitica etichetta Cpi (Consorzio produttori indipendenti). Dopo qualche anno, la svolta, entrando a far parte del mondo dell’editoria come redattrice free lance. Ha collaborato molti anni con la Zanichelli come redattrice, soprattutto di libri di geografia. Circa dieci anni fa è stata coinvolta nel progetto di un corso di geografia per le superiori, sempre per Zanichelli, dal professor Gianni Sofri.

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Da queste esperienze sono nate la passione per la geografia e le competenze che hanno portato poi alla nascita di un manuale che porta la sua firma: “La geografia in 30 lezioni”, edito da Zanichelli, uscito il marzo scorso, in adozione da questo anno scolastico negli istituti tecnici e professionali di tutta Italia.

Francesca, da dove si comincia per scrivere un libro di geografia?
Naturalmente stiamo parlando di manuali scolastici, quindi rivolti a studenti e insegnanti. Si comincia da un’idea, che deve essere abbastanza originale e competitiva, dal momento che la concorrenza in questo campo è grande. Il mio libro è rivolto al biennio degli istituti tecnici e professionali, dove si fa una sola ora di geografia, o in prima o in seconda. Per questo motivo ho pensato di dividere il manuale in 30 lezioni, che corrispondono alle ore da svolgere in classe durante l’anno.
manuale-geografia-carpanelli Le lezioni sono abbastanza brevi, di quattro o due pagine: comprendono una parte generale di contenuto, e dei box tematici in cui si approfondiscono alcuni argomenti. Per esempio, il capitolo sulla condizione femminile, oltre alla parte introduttiva, che affronta i temi generali del ruolo della donna nella società attuale, le disuguaglianze di reddito, istruzione, accesso alle attività economiche e alla vita politica, analizza poi più nel dettaglio il problema della violenza contro le donne e il caso specifico della condizione femminile nel regime degli ayatollah in Iran.

Ci sono dei punti fermi da trattare? Quanta parte è lasciata al tuo apporto personale, alla tua sensibilità?
Diciamo che i libri di geografia, dal punto di vista della partizione, si assomigliano un po’ tutti. I macro temi sono gli stessi, spesso anche le fonti a cui noi autori attingiamo, come quelle istituzionali delle grandi organizzazioni internazionali, come l’Onu o la Banca Mondiale. Posto questo, sta alla sensibilità di ognuno personalizzare il manuale con approfondimenti originali ma anche con immagini che a volte più del testo possono catturare l’interesse di studenti o insegnanti e rendere più accattivante il libro.

La geografia non è solo la conoscenza dei luoghi, ma comprende una moltitudine di temi come quelli che riguardano la politica e la società: come si integrano questi temi in un libro?
Gli argomenti di cui la geografia si occupa sono quelli del mondo in cui viviamo, sono i problemi dell’attualità, l’economia, la politica, l’ambiente, i diritti umani. La geografia oggi ha smesso di essere quella disciplina eccessivamente nozionistica che si insegnava fino a qualche decennio fa, che da molti è ancora ricordata come un elenco arido e noioso di dati e di numeri. manuale-geografia-carpanelli
Oggi la geografia è lo studio delle interrelazioni tra i vari aspetti della realtà, ha un approccio problematico, ci aiuta ad analizzare in modo critico le dinamiche delle nostre società. Purtroppo oggi in Italia questa materia è molto penalizzata, e ha subito un drastico ridimensionamento a livello di ore scolastiche, specie a partire dalla riforma Gelmini. Di recente è stata reintrodotta un’ora di geografia nei bienni degli istituti professionali – ai quali il mio libro appunto è rivolto –, ma lo stato della disciplina resta piuttosto sconfortante.

In che senso?
Come ho già detto, la geografia ha una parte del tutto marginale non solo nella scuola, ma nella cultura italiana. Viviamo in un mondo globalizzato, strettamente integrato, dove ciò che accade dall’altra parte del mondo può avere forti ripercussioni sul nostro quotidiano. Per esempio prendiamo il clima. manuale-geografia-carpanelliIl clima, a livello globale, sta cambiando, e questo avviene anche a causa di eventi che coinvolgono piccole parti del pianeta, per noi molto remote, come la foresta dell’Amazzonia o il Borneo. Ci sono anche eventi che ci toccano molto più da vicino, come i massicci movimenti migratori che stanno mutando la struttura della nostra società, la sua composizione etnica, in alcuni casi anche l’architettura delle nostre città, con la costruzione di moschee e minareti. Come spiegare la complessità di questi eventi se non con uno studio critico, analitico, di dati e fenomeni che solo la geografia è in grado di dare? Purtroppo i nostri governanti hanno deciso che questo tipo di sapere è inutile e sacrificabile. Non riconoscendo il valore della geografia come elemento fondamentale per la formazione di cittadini consapevoli, rischiamo di avere future classi dirigenti impreparate ad affrontare la complessità del mondo in cui viviamo.

Com’è andato il volume in libreria?
Molto bene, la vendita è stata significativa si sono raggiunte le 10mila copie, grazie evidentemente alla positiva considerazione dell’impianto didattico da parte degli insegnanti che lo hanno adottato. E’ in virtù di questa buona accoglienza che l’editore ha già deciso di affidarmi la cura autoriale di un nuovo testo.

Quindi ti sei già rimessa al lavoro?
Sì, anche questo nuovo progetto, che però è ancora in fieri, riguarda la geografia. Lo sto ancora sviluppando, e diciamo che si delineerà meglio nel giro di qualche settimana. Adesso è ancora presto per parlarne.

Ah, giusto per colmare l’eventuale lacuna: le province del Molise sono Campobasso e Isernia, la capitale del Benin, Porto-Novo…

L’INTERVISTA
Tra neopop e neofigurativo il decollo italiano del ferrarese Alfredo Pini

“Mobile immobile” è il titolo della mostra del ferrarese Alfredo Pini allestita a Cassino – Piedemonte San Germano (Frosinone) presso il centro commerciale Le Grange, dal 17 al 31 ottobre, con il patrocinio e la partnership di Spoleto Art Festival. La personale dell’artista ferrarese (noto anche come gallerista, Lacerba Gallery), a cura di Ars Interamna & Cristiano Art Gallery è stata inaugurata con la presentazione del professor Luca Filipponi, presidente del festival e comprende venti degli ultimi dipinti di Pini.

Alfredo, focus sulla tua ultima mostra Mobile Immobile, un approfondimento?

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Alfredo Pini

“Mobile immobile” è il titolo di questa mostra di Cassino, sul tema del movimento. E’ un seguito alle due precedenti mostre di Ferrara e di Genova che si intitolavano “panta Rei”, tratto dall’aforisma di Eraclito traducibile in “tutto scorre”. Sempre su questo tema, ho affrontato l’argomento di come tutto sia perennemente in movimento o trasformazione, anche fin troppo velocemente direi.

Pini, recentemente diverse mostre fuori mura molto interessanti, uno zoom?
Sì, sono stato invitato da diverse gallerie anche straniere, come ad esempio la galleria Trashart di Vienna, per mostre personali sempre su questo tema. Che tra l’altro non è l’unico che affronto, ma anche altri che se vogliamo sono tutti collegati. Ho in programma anche un discorso in via di sviluppo con una galleria di Mosca, oltre a diverse altre in alcune città italiane, una soprattutto a Roma che se andasse in porto nella maniera in cui è stata concepita, sarebbe di grande rilevanza.

Alfredo Pini, sempre neopop e all’avanguardia, parafrasando la tua ultima mostra, un artista rigoroso e dinamico, tra i tuoi input Nespolo, Schifano, Depero, esatto? Oppure?
Non saprei come definirmi, tu mi definisci neopop altri neofigurativo, resta il fatto che è sempre difficile etichettare un artista, anche perché il suo lavoro può cambiare col tempo, com’è giusto che sia, per cui bisognerebbe avere sempre una visione d’insieme per poter giudicare. Sicuramente Schifano è un artista rivoluzionario che mi ha molto interessato, gli stessi artisti della poesia visiva per la loro genialità e varietà di immagini e contenuti.

Pini Alfredo, artista e gallerista, una retrospettiva come gallerista?
Mi piace essere a contatto con altri artisti e mi piace vivere in mezzo all’arte in genere, per questo gestisco anche la galleria Lacerba di Ferrara. Retrospettive non mi piace farne, mi piace guardare al futuro, per cui come gallerista ho in programma per metà novembre una mostra di un genio dell’arte: Claudio Cintoli, artista scomparso giovanissimo sul finire degli anni ’70, che ci ha lasciato lavori sorprendenti di arte concettuale.

RITRATTI
Il canto della vita di Jolanda Elena Stella Bassani

“Il canto non è unicamente un modo per esprimersi, ma un modo per far scendere il cielo sulla terra”.

La musica è forse l’unica forma artistica la cui capacità associativa sia inesausta e inesauribile. E proprio la musica è l’unica arte che, nella sua più elementare forma di canto melodico e popolare, probabilmente ha accompagnato l’uomo sin dagli albori della civiltà, e forse lo accompagnerà per sempre.

Jolanda Elena Stella Bassani è figlia e nipote d’arte e nasce a Mantova nel 1970. Il nonno materno Cesare Galli fu polistrumentista e direttore d’orchestra, nonché fondatore della Fisorchestra di Verona, e la mamma era un’insegnante di musica. Il padre Italo Bassani, scampato al genocidio della Shoah, nel dopoguerra diventò presidente della Comunità Ebraica di Mantova, incarico che ha ricoperto dal 1973 al 1985 e che in seguito ha dovuto abbandonare causa gravissimi motivi di salute. Italo Bassani ha inoltre scritto e pubblicato due romanzi autobiografici, uno dei quali, il più significativo, è “Storia di un ragazzo ebreo”.
Stella Bassani ha iniziato fin da bambina a viaggiare con il nonno musicista in Italia, Svizzera, Francia e altri paesi, imparando il significato del palco, del musicista e del pubblico. Si scoprirà nel tempo che Stella ha un’inclinazione naturale verso le note lunghe e una voce da soprano, che non coltiverà causa troppa rigidità del metodo. Attraverso le feste tradizionali della Comunità ha conosciuto la musica tradizionale ebraica, antica e religiosa, ma soprattutto laica e vivace, tipica della terra mediorientale. Dopo la scomparsa del nonno e del padre, Stella ha deciso di intraprendere un viaggio spirituale e materiale di conoscenza verso il suo popolo: Israele, l’Olocausto, il dolore ancestrale e la rabbia per ogni tipo di genocidio e discriminazione, l’hanno portata verso la sua lingua (l’ebraico) e la canzone popolare. Proprio in questi anni ha incontrato Luca Bonaffini (cantautore e chitarrista che aveva già collaborato con il nonno Cesare) che, ispirato dalla lettura appassionata del libro di Italo Bassani, scrive per lei una canzone intitolata “I Giardini di Israel”, che riscuoterà un grande successo nazionale e internazionale.
Fra i due nasce così un sodalizio musicale talmente forte che li condurrà anche al matrimonio.
Le maggiori associazioni e riviste ebraiche accoglieranno il loro progetto, l’album “I Giardini di Israel”, come importante e coraggioso, in un momento estremamente complicato dal punto di vista internazionale. L’album, che ha come filo conduttore il tema della pace, contiene solo due inediti in lingua italiana (scritte dallo stesso Bonaffini), mentre gli altri brani sono tutti tradizionali o contemporanei della musica israeliana. L’album viene presentato nelle maggiori città italiane: Milano, Roma, Siena, Brescia, Mantova e Parma.
Stella Bassani, inoltre, nel 2012 riceve una targa a Roma per l’impegno sociale, al Campidoglio, in occasione dell’evento ambientalista “Un bosco per Kjoto”, ed è stata invitata a numerose manifestazioni per la Giornata della Memoria.

Il repertorio di Stella è però ben più ampio: è stata invitata nelle maggiori feste tradizionali e ricorrenze, come ad esempio a Verona alla Giornata Europea della Cultura Ebraica 2013 e al festival della Canzone Ebraica a Milano nel 2014.
Il 9 novembre 2014 è uscita la ristampa di “I Giardini di Israel” con un nuovo titolo, “Tra pace e memoria”, dedicato al 25° anniversario della caduta del muro di Berlino.
Nel 2015 ha partecipato al Festival Ascoli Holy Music.
Il 27 novembre Stella prossimo sarà ospite della Convention “La settima nota” a Milano (primo raduno internazionale degli artisti di C7), per presentare in anteprima assoluta un nuovo progetto di inediti in ebraico.

Quando le ho chiesto “Hai dei rapporti con Ferrara?”, mi ha risposto “Ho delle amicizie”. Inoltre non potevo non chiederle: “Con Giorgio Bassani vi sono legami di parentela?”. A quanto pare si perdono nell’albero genealogico:” Mia madre mi disse che era un lontano cugino di mio padre.”

IMMAGINARIO
Volta celeste.
La foto di oggi…

Certe volte le geometrie della città mettono in evidenza gli elementi della natura, quasi a fissarne i contorni: una fetta di cielo, una macchia di verde, la profondità…

Ogni giorno immagini rappresentative di Ferrara in tutti i suoi molteplici aspetti, in tutte le sue varie sfaccettature. Foto o video di vita quotidiana, di ordinaria e straordinaria umanità, che raccontano la città, i suoi abitanti, le sue vicende, il paesaggio, la natura…

calamità

GERMOGLI
Calamità.
L’aforisma di oggi…

Per calamità naturali si intende fatti catastrofici, imprevedibili e spesso attribuiti a eventi naturali ma che, come accade il più delle volte, hanno cause riconducibili alla sconsideratezza umana. Le frane dei centri abitati e delle strade, gli straripamenti, fanno parte di quest’ultima categoria.

Il ministro dell’Ambiente Galletti Governo ha incontrato i sindaci dei comuni del Sannio e ha detto che “Il governo riconoscerà al prossimo Consiglio dei ministri lo stato di emergenza per i Comuni del Beneventano colpiti dagli eventi calamitosi di portata eccezionale” degli ultimi dieci giorni.

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Emile Cioran

Si invoca sempre meno il “progresso” e sempre più il “cambiamento”, e quel che si adduce per illustrarne i vantaggi sono soltanto i sintomi molteplici di una catastrofe senza uguali. (Emil Cioran)

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la giornata…

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