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Giorno: 16 Dicembre 2015

Venerdì 18 dicembre al Jazz Club Ferrara il trio del sassofonista russo Zhenya Strigalev in concerto

da: Ufficio Stampa Jazz Club Ferrara

Il penultimo Main Concert 2015 firmato Ferrara in Jazz è – venerdì 18 dicembre – con il trio guidato dal sassofonista e compositore russo Zhenya Strigalev che presenterà al pubblico del Torrione “Robin Goodie”, nuovo album edito da Whirlwind Recordings. Completano la formazione Linley Marthe al basso elettrico e tastiere ed Eric Harland alla batteria, autentiche icone del jazz d’oltreoceano.

Il penultimo Main Concert 2015 firmato Ferrara in Jazz è – venerdì 18 dicembre ore 21.30 – con il trio guidato dal sassofonista e compositore russo Zhenya Strigalev che presenterà al pubblico del Torrione “Robin Goodie”, nuovo album edito da Whirlwind Recordings.
Di base da alcuni anni tra Londra e New York il giovane e talentuoso sassofonista, a capo della rodata band Smiling Organizm, giunge alla sua seconda e convincente prova discografica per la quale, sia on stage, sia in studio, si circonda di musicisti tra i più preparati al mondo. In occasione di questo tour europeo troviamo Linley Marthe al basso elettrico e tastiere ed Eric Harland alla batteria, il cui spessore impreziosisce le articolate trame poliritmiche sulle quali spiccano il volo gli ispirati assoli del leader.
“Robin Goodie” è frutto della co-produzione di Strigalev e Harland ed è un potente mix in cui confluiscono le passioni musicali del sassofonista che ruotano attorno a sonorità spiccatamente hard bop. Si tratta di un lavoro corale che valorizza le doti di Strigalev compositore e arrangiatore e ne mette in luce la conoscenza dell’ampio bagaglio di stili che spaziano dalla libera improvvisazione, al funky, al fusion.
Dalla Russia Strigalev si trasferisce a Londra per frequentare la prestigiosa Royal Academy of Music dove si diploma nel 2007. Da allora l’ineccepibile talento, il carisma e l’inesauribile creatività hanno fanno sì che il giovane musicista si sia fatto spazio nella scena jazzistica londinese maturando prestigiose collaborazioni e partecipazioni in rinomati festival e storiche location come il celebre Ronnie Scott’s.
Nel 2010 un lungo soggiorno nella Grande Mela pone le basi per la creazione di un ponte tra la capitale del Regno Unito e la culla del jazz. Smiling Organizm ne costituisce la concretizzazione.
INFORMAZIONI
www.jazzclubferrara.com
jazzclub@jazzclubferrara.com
Infoline 339 7886261 (dalle 15:30)
Prenotazione cena 333 5077059 (dalle 15:30)
Il Jazz Club Ferrara è affiliato Endas, l’ingresso è riservato ai soci.
DOVE
Torrione San Giovanni via Rampari di Belfiore, 167 – 44121 Ferrara. Con dispositivi GPS è preferibile impostare l’indirizzo Corso Porta Mare, 112 Ferrara.
COSTI E ORARI
Intero: 20 euro
Ridotto: 15 euro (la riduzione è valida prenotando la cena al wine bar, accedendo al solo secondo set, fino ai 30 anni di età, per i possessori della Bologna Jazz Card, per i possessori di MyFe Card, per i possessori della tessera Akkademica, per i possessori di un abbonamento annuale Tper)
Intero + Tessera Endas: 25 euro
Ridotto + Tessera Endas: 20 euro
NB Non si accettano pagamenti POS
Apertura biglietteria: 19.30
Cena a partire dalle ore 20.00
Primo set: 21.30
Secondo set: 23.00
UFFICIO STAMPA
Eleonora Sole Travagli
e-mail: solejazzclubferrara@gmail.com
cell. + 39 339 6116217
DIREZIONE ARTISTICA
Francesco Bettini

Confcooperative Ferrara, a proposito di ACLI Coccinelle

da: Ufficio stampa per Confcooperative Ferrara

Confcooperative Ferrara, a proposito di Acli Coccinelle: i fatti.

Vorremmo, anzi lo riteniamo un dovere, fare il punto rispetto alla vicenda Acli Coccinelle – da qui, i vertici di Confcooperative Ferrara, partono per fare il quadro della situazione che sta animando, in modo a tratti nebbioso, il caso Coop Acli Coccinelle.
La cooperativa in questione, come migliaia di imprese nel nostro paese, ha subito la crisi economica. La situazione è stata ulteriormente aggravata fino ad arrivare alla liquidazione coatta. Le cooperative sociali, soprattutto nell’ambito educativo, si muovono in un mercato economico difficilissimo: la disoccupazione, purtroppo, non solo porta mancato reddito all’interno delle famiglie, ma anche alle strutture educative che, ovviamente, hanno sempre minor bambini proprio perché sono i genitori che compiono la scelte di occuparsi direttamente dei figli. Quindi, grazie ad una scelta imprenditoriale delle Coop sociali Il Germoglio e Coop Serena, scelta per nulla scontata, – nessun dipendente di Acli Coccinelle è rimasto senza lavoro. E questo, è il primo aspetto su cui soffermarsi: nessuno – 15 persone – è rimasto a casa disoccupato.
La situazione che è stata presentata era talmente difficoltosa che la prospettiva era quella di chiudere le scuole al primo dicembre e lasciare a casa 15 operatrici. Sono stati svolti numerosi incontri con le educatrici da parte delle Cooperative Serena e Il Germoglio, per coinvolgerle nella comprensione di ciò che stava accadendo e nella spiegazione di quali erano le possibili soluzioni per mantenere aperti gli asili, permettere alle famiglie e a quelle comunità di salvaguardare il territorio e il proprio posto di lavoro all’interno di nuove realtà cooperative. Tutte, nessuna esclusa, hanno firmato – insieme ai Sindacati – un accordo di conciliazione individuale del quale hanno condiviso finalità e contenuti. Si è quindi raggiunto un positivo accordo, rispetto ad una situazione che poteva tranquillamente vedere la chiusura delle scuole, il mettere a casa e in difficoltà 124 famiglie e 15 operatrici. Un evento del quale tutti dovremmo andare fieri, Sindacati compresi, nell’aver potuto tutelare il lavoro e la dignità delle educatrici, e sul quale invece troviamo il modo e l’opportunità per alimentare polemiche che troviamo dannose e controproducenti.
In sintesi, Confcooperative Ferrara, grazie alle cooperative proprie associate Il Germoglio e Serena ha evitato 15 nuovi disoccupati sul nostro territorio. Ed ha usato il Jobs Act, un contratto regolare di emanazione del Governo. Quindi, legale a tutti gli effetti di legge.

Venerdì 18 dicembre presso l’Hotel Duca d’Este presentazione del libro “Avanti! un giornale, un’epoca” di Ugo Intini

da: PSI Ferrara

Venerdì 18 dicembre alle ore 18 presso l’Hotel Il Duca D’Este di Ferrara presentazione del libro di Ugo Intini “Avanti! un giornale, un’epoca”. Evento organizzato dalla segreteria provinciale del PSI di Ferrara.
Parlerà con l’autore la segretaria provinciale Rita Cinti Luciani e modererà il discorso la giornalista Camilla Ghedini.
La serata proseguirà alle ore 20 con la cena di auguri socialisti in cui si tratterrà anche lo stesso Intini.
La Segreteria Provinciale del PSI

Successo per la chiusura delle celebrazioni del centenario della Prima Guerra mondiale con “Un cuore più grande della guerra”

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

I canti degli alpini evocano ricordi struggenti della Grande Guerra, quella combattuta in trincea, quella dei “ragazzi del ’99” e di tantissimi giovani connazionali chiamati a combattere al fronte. La guerra raccontata nei canti alpini interpretati domenica sera a Palazzo Bellini dal coro alpino “La Biele stele” di Bologna è quella della quotidianità, dell’amore verso la propria terra, verso la famiglia, verso la casa e la patria. Il centro Culturale “L’Umana Avventura” ed il coro “La biele stele” di Bologna hanno fatto centro promuovendo la serata dal tema “Un cuore più grande della guerra”, riuscendo nell’intento di attualizzare, attraverso i canti alpini ed i racconti ad essi intercalati, un amore che è stato alla base della disperata e dura resistenza di quei giovani valorosi, sino all’estremo sacrificio. Il pubblico ha apprezzato tanto la qualità dell’esecuzione, quanto la passione che il coro ha infuso in tutti i brani tra i quali “Monte Canino”, “Il testamento del capitano”, “Signore delle cime”, “Ta-pum”, “Ai preàt” e la bellissima “Benia calastoria”. Il coro bolognese è formato interamente da giovani universitari, non musicisti di professione, tutti accomunati dalla passione per il canto. Davanti all’interrogativo, come sia possibile che i giovani si possano appassionare ai cori degli alpini di cento anni fa, gente che ha combattuto nella grande guerra, ha risposto il curatore del Centro Culturale L’Umana Avventura, Marco Romeo. L’unica spiegazione possibile è che quando una cosa è vera, corrisponde al cuore dell’uomo a prescindere dall’epoca e dal luogo in cui egli è vissuto e del resto occorre solo riconoscere quell’accento di verità che sta in tutte le cose.
Nell’occasione sono state raccolte offerte libere pro associazione AVSI (associazione Volontari per il servizio internazionale). L’Amministrazione Comunale ringrazia tutti i protagonisti di questa riuscita iniziativa, con la quale si è chiuso l’anno di celebrazioni dedicate al centenario della Prima Guerra Mondiale.

A Natale 2015 è record storico per il made in Italy sulle tavole estere: l’export supera i tre miliardi

da: ufficio stampa Coldiretti Ferrara

Spumante, panettone, vini, formaggi guidano l’avanzata natalizia del nostro agro alimentare sulle tavole di tutto il mondo. In Gran Bretagna e Stati Uniti la crescita maggiore.

E’ record storico per il Made in Italy alimentare sulle tavole delle festività di tutto il mondo conl’export di vini, spumanti, grappa e liquori, panettoni, formaggi, salumi e pasta solo per il periodo di Natale che supera i 3 miliardi di euro, in aumento dell’8% E’ quanto emerge dall’analisi Coldiretti “Il Natale sulle tavole degli italiani”, presentata all’Assemblea nazionale sulla base delle proiezioni relative al mese di dicembre 2015. Ad aumentare – sottolinea la Coldiretti – è il valore delle esportazioni di tutti i prodotti più tipici del Natale, dallo spumante (+19%) ai panettoni (+9%), ma crescono anche i vini (+8%), la pasta (+7%) e i formaggi (+4%), secondo elaborazioni Coldiretti su dati Istat relative ai primi nove mesi del 2015. Un record ottenuto – precisa la Coldiretti – nonostante l’embargo della Russia che ha sancito a partire dal 6 agosto 2014 il divieto totale all’ingresso di una lista di prodotti agroalimentari che comprende frutta e verdura, formaggi, carne e salumi.
A guidare la classifica di questo Natale all’estero è dunque lo spumante italiano. Mai così tanti brindisi come quest’anno nel mondo saranno Made in Italy con la domanda che – sottolinea la Coldiretti – è cresciuta in valore del 50 per cento in Gran Bretagna e del 32 per cento negli Stati Uniti che si classificano rispettivamente come il primo e il secondo mercato di sbocco delle bollicine italiane, le quali pero’ vanno forte anche in Germania che si posiziona al terzo posto. E le richieste – precisa la Coldiretti – sono aumentate del 19 per cento anche da parte dei cugini francesi, sempre molto nazionalisti nelle scelte della tavola. Nellaclassifica delle bollicine italiane piu’ consumate nel mondo ci sono nell’ordine il Prosecco, l’Asti, il Trento Doc e il Franciacorta che ormai sfidano alla pari il prestigioso Champagne francese. Quest’anno – sostiene la Coldiretti – all’estero si stapperanno piu’ bottiglie di spumante italiani che di champagne francese.
Si tratta di risultati che – precisa la Coldiretti – trainano l’intero settore dei vini per i quali si registra complessivamente un aumento dell’8 per cento in valore dell’export. Ad essere molto richiesti – continua la Coldiretti – sono anche i dolci nazionali come panettoni, altri prodotti della pasticceria tipica delle feste, in aumento del 9 per cento in valore e la pasta con un +7%. Cresce anche la domanda diformaggi italiani che fanno registrare un aumento in valore delle esportazioni del 4 per cento, ma addirittura del 31% per il pecorino e il fiore sardo.
“Il record fatto segnare sulle tavole del Natale straniere è significativo delle grandi potenzialità che ha l’agroalimentare italiano che traina la ripresa dell’intero Made in Italy”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “l’andamento sui mercati internazionali potrebbe ulteriormente migliorare da una piu’ efficace tutela nei confronti della “agropirateria” internazionale che utilizza impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni ericette che si richiamano all’Italia per prodotti taroccati che non hanno nulla a che fare con la realtà nazionale. All’estero – afferma Moncalvo – sono falsi due prodotti alimentari di tipo italiano su tre. In questo contesto è particolarmente significativo il piano per l’export annunciato dal Governo che prevede per la prima volta azioni di contrasto all’italian sounding all’estero. A questa realtà – conclude Moncalvo – se ne aggiunge pero’ una ancora piu` insidiosa: quella dell’italian sounding di matrice italiana, che importa materia prima dai paesi piu` svariati, la trasforma e ne ricava prodotti che successivamente vende come italiani senza lasciare traccia, attraverso un meccanismo di dumping che danneggia e incrina il vero Made in Italy’, perché non esiste ancora per tutti gli alimenti l‘obbligo di indicare la provenienza in etichetta”.
IL BOOM DEL MADE IN ITALY SULLE TAVOLE DEL NATALE ALL’ESTERO: Spumante +19%; Panettoni e altri dolci +9%; Vino +8%; Pasta +7%; Formaggi +4%.
Fonte: Elaborazioni Coldiretti su dati Istat in valore nei primi nove mesi del 2015
IL VICE DIRETTORE
Agr. Riccardo Casotti
Tel. 0532/979723 cell. 335/5978493

La spesa per la tavola è la prima voce di spesa quest’anno a Natale: 4,3 miliardi per l’agroalimentare

da: ufficio stampa Coldiretti Ferrara

Secondo la ricerca Coldiretti/IXE’, la spesa per cibi e bevande si attesta al 34%, precedendo regali ed abbigliamento. Gulinelli “importante fare acquisti nel territorio per sostenere l’economia locale e le piccole imprese”.

L’agroalimentare con regali enogastronomici, pranzi e cenoni è quest’anno la voce piu’ pesante del budget che le famiglie italiane destinano alle feste di fine anno, con una spesa complessiva per imbandire le tavole del Natale e del Capodanno di 4,3 miliardi di euro, il 6% per cento in piu’ dello scorso anno. E’ quanto emerge dall’analisi Coldiretti/Ixè “Il Natale sulle tavole degli italiani”, presentata all’Assemblea nazionale, dalla quale si evidenzia che la quota della spesa per il cibo risulta pari ad oltre un terzo del budget totale delle feste.
Se la spesa per cibi e bevande rappresenta il 34%, al secondo posto secondo Coldiretti/ixe’ si piazzano i regali con il 23%, seguiti dall’abbigliamento con il 17% mentre al divertimento è destinato il 15% e ai viaggi e vacanze appena l’11%. Anche per effetto dei recenti fatti di cronaca – precisa la Coldiretti – gli italianiquest’anno preferiscono scambiarsi i regali e avere una buona cena a casa piuttosto che lanciarsi in lunghi viaggi o andare al cinema, a teatro, ai concerti o nelle discoteche.
Gustare insieme pranzi e cenoni o fare gustosi regali a parenti e amici è una scelta gratificante per gli italiani che qualificano pero’ le proprie scelte di acquisto con una netta preferenza verso i prodotti locali e Made in Italy. Si assiste – afferma laColdiretti – a una fortissima attrazione verso la riscoperta del legame con i prodotti del territorio e secondo l’indagine Coldiretti/Ixè il 61 per cento degli italiani responsabili della preparazione dei pasti porterà in tavola prodotti Made in Italy, anche se c’è un buon 24 per cento che acquisterà guardando soprattutto al prezzo e alle offerte.
“E’ comunque un bel segnale quello che ognuno di noi, nel fare gli acquisti per le festività natalizie – commenta il presidente di Coldiretti Ferrara, Sergio Gulinelli – può dare nel preferire i prodotti del territorio, di filiera corta, da ricercare presso i punti vendita delle aziende agricole di Campagna Amica e nei mercati contadini, o presso piccoli artigiani alimentari locali. Una spesa che può aiutare molto concretamente l’economia del territorio, assicurando anche una elevata qualità dell’acquisto e la maggior sicurezza alimentare”.
Nel tour de force enogastronomico di quasi due settimane gli italiani – stima la Coldiretti -faranno sparire quasi cento milioni di chili tra pandori e panettoni, cinquanta milioni di bottiglie di spumante, ventimila tonnellate di pasta, 6,5 milioni di chili tra cotechini e zamponi, 800 mila capponi, 500 mila tacchinelle e 500mila faraone lesse, farcite o cotte in forno, in gelatina o in rolle’ ma anche frutta secca, pane, carne, salumi, formaggi e dolci. L’andamento dei consumi di Natale – precisa la Coldiretti – condiziona il futuro di molte imprese agroalimentari e addirittura l’esistenza di interi comparti, dal pandoro al panettone, dai cotechini alle lenticchie.
“Dalle scelte di Natale degli italiani dipendono anche i posti di lavoro di una parte consistente dell’economia Made in Italy”, afferma il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “l’agricoltura e l’alimentazione sono gli elementi piu’ evidenti di distintività del Paese che possono offrire un grande contributo ad una ripresa sostenibile e duratura che fa bene all’economia all’ambiente e alla salute”.
LA SUDDIVISIONE DEL BUDGET DEL NATALE 2015 DELLE FAMIGLIE: Cibo e bevande 34% – Abbigliamento per sé e la famiglia 17% – Regali 23% – Divertimento 15% – Viaggi e vacanze 11% – TOTALE 100 (%)
Fonte: Indagine Coldiretti/Ixè

Conferenza di Parigi sul clima, accordo raggiunto contro i mutamenti climatici

da: ufficio stampa Coldiretti Ferrara

COP 21, chiude con importanti elementi di novità per contrastare i mutamenti climatici legati alle attività umane e l’impegno dei Paesi che hanno sottoscritto l’accordo. Restano ancora nodi irrisolti che dovranno essere presi in considerazione per la piena operatività del protocollo di Parigi.

Si è conclusa nei giorni scorsi a Parigi la COP 21, la conferenza mondiale sul clima, con un risultato che molto probabilmente è destinato a divenire la nuova pietra miliare della lotta contro gli effettinegativi dei cambiamenti climatici. Si tratta di un accordo storico, come l’ha definito anche il presidente francese Hollande, visto che è la prima volta che sul clima si raggiunge un’intesa così vasta. A Parigi, infatti, ben 187 governi, compresi tutti i grandi emettitori di gas serra, si sono trovati d’accordo sul considerare necessario un maggiore impulso alla riduzione delle emissioni climalteranti e la messa a punto di politiche di adattamento impegnative (anche sul piano finanziario). Lo hanno fatto stipulando un patto che si sostanzia in un processo di verifica periodica e globale degli impegni di riduzione delle emissioni che ogni singola Nazione ha dichiarato di voler perseguire, secondo il principio delle responsabilità comuni ma differenziate.
Gli elementi che hanno caratterizzato la conferenza e il testo dell’accordo che ne è scaturito essenzialmente possono essere così sintetizzati: il primo punto è costituito dalla presa d’atto che l’umanità sul tema climatico ha dato prova di essere capace di marciare compatta, pur tra differenziazioni che non si riferimento tanto alle responsabilità storiche nell’accumulo di gas serra in atmosfera, piuttosto, invece, a differenti velocità di adeguamento, tra Paesi che puntano ad arrivare il prima possibile al traguardo della decarbonizzazione e altri che, invece, si sentono meno sicuri e magari credono di poter conservare ancora dei vantaggi residui nello sfruttamento delle fonti fossili. Il secondo punto riguarda il target fissato dall’accordo, più avanzato del previsto, e cioè quello di stare “ben sotto i due gradi di aumento della temperatura”, facendo anche ogni sforzo possibile per scendere a 1,5 gradi. Questa costituisce una novità veramente forte e precorre importanti sviluppi nelle strategie climatiche in generale.
Un altro punto importante riguarda la finanza che, finalmente, sembra essersi messa in moto, stanziando una base (a partire dal 2020) di ben cento miliardi di dollari annui di aiuti green per i paesi a scarsa industrializzazione, per salire progressivamente gli anni successivi. L’ultimo punto caratterizzante della COP 21 è relativo al meccanismo della revisione degli obiettivi nazionali. Questo, forse, costituisce l’aspetto più debole dell’accordo, anche se è stata prevista la possibilità di un rafforzamento rispetto a quanto attualmente stabilito.
Va detto, inoltre, che, sul piano formale, l’accordo entrerà in vigore, e sarà valido per tutti i Paesi che hanno aderito alla Convenzione quadro del 1992 (quasi tutti, Stati Uniti e Cina compresi), quando sarà sottoscritto da almeno 55 Paesi (che rappresentino almeno il 55% delle emissioni mondiali di gas serra). Il documento sarà aperto alla firma presso il quartier generale delle Nazioni Unite dal 22 aprile 2016 al 21 aprile 2017.
L’importanza della COP 21 nell’ambito del negoziato internazionale sul clima, quindi, risiede essenzialmente nel nuovo processo messo in moto, destinato ad avere rilevanti impatti sugli investimenti mondali nelle fonti fossili, per le quali è prevedibile un calo specie per petrolio e carbone, a fronte di un maggiore impulso che dovrebbe vedere protagoniste le fonti rinnovabili, il risparmioenergetico, la mobilità sostenibile e, in generale, un maggiore impegno nell’eco-innovazione.
Tuttavia, a fronte delleimportanti enunciazioni condivise sugli obiettivi, resta da sciogliere il nodo degli strumenti, considerando, tra l’altro, che gli attuali impegni nazionali dichiarati dai 187 Paesi per il 2025 e il 2030, pur costituendo un grande passo in avanti rispetto a Kyoto, non sarebbero sufficienti per stabilizzare l’aumento delle temperatura sotto i 2°C.
Come si diceva anche prima della Conferenza, dunque, l’accordo raggiunto a Parigi è solo l’inizio di un percorso, perché ora dovrebbe iniziare il lavoro vero e proprio per non perdere la spinta positiva verso una low carbon economy, impegnandosi da subito permigliorare (decisamente al rialzo) gli impegni nazionali di riduzione e perattivare politiche e misure più efficaci, sia da parte dei Governi, che delle amministrazioni regionali, locali e delle imprese. Purtroppo le prime verifiche della “tenuta” dell’accordo e della reale volontà delle diverse Nazioni che lo firmeranno è prevista per il 2018, per poi arrivare alla COP di revisione vera e propria nel 2023. Questo significa, essenzialmente, che, lanciata la palla, ora il gioco è in mano ai singoli governi, che dovranno fare ciascuno la propria parte per evitare che, quando magari sarà troppo tardi, si possa scoprire di non aver raggiunto l’obiettivo del contenimento dell’aumento della temperatura media entro 1,5°C .
Anche l’Europa, rivedendo i target al 2030, e l’Italia, migliorando la strumentazione e le politiche dimitigazione climatica, quindi, saranno chiamate a migliorare ulteriormente i rispettivi impegni per il nuovo target, attraverso un potenziamento delle politiche di adattamento e di mitigazione che, tra l’altro, dovranno prevedere un maggiore coinvolgimento del settore agroforestale, dato il suo grande potenziale, ancora non pienamente conosciuto e riconosciuto, legato all’aumento degli assorbimenti della CO2 ad opera di suolo e piante (carbon sink) e alla diffusione di nuove forme di produzione e consumo dei prodotti agroalimentari, basate sulla riduzione degli sprechi e delle emissioni da trasporto delle materie prime.

Inaugurata nella Sala Esposizioni di Urban Center a Bologna la mostra di Architettura “12X9M.”

da: ufficio comunicazione eventi Unife

18 esperimenti di housing per via Carracci a Bologna elaborati da studenti di Architettura di Unife

12x9M. E’ questo il titolo della mostra che ha come protagonisti 18 progetti elaborati da studenti di Architettura dell’Università di Ferrara, esperimenti di housing sociale studiati per sostituire i condomini esistenti e fatiscenti su via Carracci a Bologna. Il taglio del nastro si è tenuto martedì 15 dicembre alle ore 18.00, nella Sala Esposizioni di Urban Center Bologna.
I lavori sono il frutto di un lavoro di ricerca sviluppato nell’ambito del Laboratorio di Progettazione Architettonica 2B del Dipartimento di Architettura di Unife sotto la guida di Riccardo Pedrazzoli, affiancato da Pietro Maria Davoli per il modulo di Progettazione Ambientale, coadiuvato da Alessandro Floris per il modulo di Analisi della Morfologia Urbana e con la partecipazione dell’arch. Giuseppe Vultaggio in qualità di critico esterno.
Il tema assegnato a ciascuno dei 18 gruppi in cui erano divisi gli studenti del corso consisteva nel progettare edifici in linea, avendo a disposizione un lotto di 12 per 9 metri. La richiesta rivolta ai futuri architetti: pensare ad un’architettura compatta, sostenibile ed innovativa per design e funzionalità.
Spiega Riccardo Pedrazzoli «A monte del design architettonico propriamente detto, ogni gruppo ha dovuto studiare un progetto di utilizzo e gestione incentrato su un’utenza dedicata (o sulla sinergia fra più utenze) con la possibilità di permettere agli occupanti non solo di risiedere nell’edificio, ma anche di svolgervi attività collettive, lavorare o commercializzare il frutto della loro attività corale».
Periodo espositivo: 15 dicembre 2015 – 10 gennaio 2016
Sede: Sala Esposizioni di Urban Center Bologna
www.urbancenterbologna.it
Per informazioni: Maria Grazia Campantico, cmpmgr@unife.it, cell. 338 6195376

L’Architetto Diego Nepote–Andrè vincitore di URSA Award 2015

da: organizzatori

Proclamato il vincitore di Ursa Award 2015: l’architetto Diego Nepote-Andrè con un progetto di riqualificazione sostenibile ed energetica di un antico borgo rurale

La giuria di URSA Award 2015 ha proclamato il vincitore del concorso promosso da URSA Italia in collaborazione con il Politecnico di Milano e la ONLUS Italian Climate Network, con l’obiettivo di premiare i progetti architettonici che impiegano le migliori soluzioni tecnologiche per valorizzare i temi chiave del risparmio energetico, del design, dell’innovazione tecnologica e della sostenibilità ambientale.
URSA Award ha fatto registrare un ampio successo in termini di partecipazione e sensibilizzazione proprio per l’estrema attualità dei temi affrontati: la sfida per contrastare i cambiamenti climatici non riguarda solo gli orsi polari ma richiede un’attivazione mirata e immediata di tutti, a partire dai cittadini fino ai governi e alle istituzioni, con l’obiettivo di assicurare al nostro pianeta un presente e un futuro più environmental-friendly.
IL PROGETTO TRA TRADIZIONE E INNOVAZIONE TECNOLOGICA CON GLI ISOLANTI URSA PROTAGONISTI
Ad aggiudicarsi la vittoria per aver meglio interpretato lo spirito del contest è stato l’architetto Diego Nepote – Andrè affiancato dal team composto dall’ingegnere Orlando Giovannone e dagli architetti Caterina Di Giorgio, Marialaura Ruggieri e Azzurra Cantarelli, ideatori di un intervento di riqualificazione del borgo rurale “I Ciacca” a Picinisco (Fr), risalente al XVI secolo e situato all’interno del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.
La premiazione è prevista a gennaio 2016.
Il progetto si basa sulla riconversione di un insieme di case in pietra a nuova destinazione d’uso, per ospitare una scuola internazionale di agronomia ed enogastronomia secondo una filosofia che coniuga la tradizione dell’architettura rurale locale con l’innovazione sia tecnologica sia agricola ed enogastronomica, con nuove attività di sperimentazione e produzione.
La riqualificazione dell’agglomerato prevede l’impiego di tecnologie costruttive ecosostenibili e, per l’isolamento, un’ampia gamma prodotti URSA, dal polistirene estruso URSA XPS, alla lana minerale URSA TERRA, alla lana di legno mineralizzata URSA WOODLITH, ai teli sintetici per il controllo igrometrico URSA SECO.
La sostenibilità, elemento cardine dell’intero intervento, contempla inoltre l’applicazione di sistemi di produzione energetica da fonti rinnovabili (pannelli fotovoltaici, solare termico e ventilazione meccanica) e la gestione dell’acqua attraverso la fitodepurazione e il riuso delle acque meteoriche.
LA CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE E L’IMPEGNO URSA PER COSTRUIRE UN FUTURO ECOSOSTENIBILE
URSA Award 2015 è parte fondamentale della campagna di comunicazione virale #WeAreAllBears, lanciata lo scorso maggio dall’agenzia Tribe Communications per promuovere – oltre che la ricostruzione post sisma del nuovo stabilimento URSA a Bondeno, all’avanguardia nella produzione dei pannelli in polistirene estruso URSA XPS – anche e proprio con l’Award il sostegno e la diffusione di una cultura edilizia rivolta al risparmio energetico e al basso impatto ambientale del costruito.
La campagna provocatoria e disturbante, articolata in più fasi, è stata credibilmente giocata su una società fittizia produttrice di materiali isolanti “biodegradabili e sostenibili” fabbricati a partire dalle pelli degli orsi polari, per poi essere spiegata nei suoi intenti svelando il fake e la firma di URSA dietro tutta l’operazione.
L’obiettivo finale è stato quello di sensibilizzare non solo gli addetti ai lavori ma anche il grande pubblico sul ruolo che ciascuno di noi è chiamato a svolgere per contrastare il fenomeno del global warming. L’impiego di materiali e tecnologie isolanti nell’industria delle costruzioni aiuta infatti a ridurre il fabbisogno energetico per il riscaldamento e raffrescamento degli edifici ed è in linea con quell’architettura più attenta alla salvaguardia del pianeta terra che i nuovi protocolli ambientali ci richiedono.
I risultati non si sono fatti attendere: #WeAreAllBears ha riscosso un successo mediatico che ha superato i confini nazionali.
URSA Award e la campagna di comunicazione #WeAreAllBears sono espressione di quel contributo della multinazionale dell’isolamento a costruire un futuro migliore per tutti, riassunto nella mission aziendale “Insulation for a better tomorrow”, una linea guida di valori condivisi dal gruppo a livello internazionale, simbolo di ogni prodotto e attività URSA.
Questo impegno fa di URSA un partner privilegiato per i progettisti, le imprese e gli installatori che vogliono assicurare prestazioni al top ai propri clienti, conformi ai canoni tecnici e normativi della bioedilizia.

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Comune di Ferrara: tutti i comunicati del 16 dicembre

da: ufficio stampa Comune di Ferrara

Il grande equivoco del “Bail In”

di Gianpiero Magnani

16-12-2015

http://www.valori.it/finanza-etica/il-grande-equivoco-del-bail-in-2-11106.html

Buxelles, notte, l’insegna dell’Euro illuminata fuori dalla sede della Banca centrale europea (Bce) 728 milioni di euro è l’importo delle obbligazioni subordinate che è stato azzerato da un decreto del Governo in una domenica di novembre per salvare quattro banche in crisi: un assaggio anticipato, parziale ma applicato a decine di migliaia di risparmiatori, della normativa europea di risoluzione delle crisi bancarie che entrerà a pieno regime ad inizio 2016. E’ il cosiddetto “bail in” che prevede, in caso di dissesto di una banca, che il salvataggio venga pagato in primo luogo dagli azionisti, poi dagli obbligazionisti e infine dai depositanti che hanno oltre 100 mila euro, e solo dopo di questi attivando l’intervento di un fondo di risoluzione. In pratica, saranno in primo luogo i principali clienti della banca a sopportare l’onere maggiore e poi, in via sussidiaria, le altre banche attraverso i versamenti al fondo.

La logica sottostante a questa novità europea è che a rispondere non devono essere più i contribuenti, e cioè che il salvataggio delle banche in crisi non potrà più essere effettuato dagli Stati, che finora hanno corrisposto cifre considerevoli alle banche europee (ma minime in Italia) con conseguente aumento del debito pubblico. In pratica, si sostiene, per salvare le banche prima rispondevano gli Stati facendo gravare l’onere sui contribuenti attraverso la tassazione; ora, invece, a rispondere sono i risparmiatori, anzi quei risparmiatori che hanno scelto di investire nella banca sbagliata: magari, come è successo in questo primo e parziale assaggio di “bail in”, perché avevano sottoscritto obbligazioni subordinate ignari del rischio che correvano, in anni in cui la situazione economica e finanziaria degli Stati – e delle banche – era completamente diversa da quella attuale e nella quale il “bail in” era lontanissimo persino dall’essere concepito. Ma questi risparmiatori non sono a loro volta anche contribuenti? Non vi è forse una discriminazione di trattamento fra i contribuenti genericamente intesi e questi contribuenti-risparmiatori che vedono ora azzerati i loro risparmi? Soprattutto se pensiamo che il contributo dei secondi (i risparmiatori) è certo e pienamente quantificabile, mentre quello dei primi (i contribuenti) è indiretto ed eventuale in quanto gli Stati impegnano sì risorse per salvare le banche, ma possono (anzi, devono) nazionalizzarle e poi rimetterle sul mercato una volta risanate, recuperando in tutto o in parte i finanziamenti erogati.

Ma siamo davvero sicuri che l’alternativa sia tra far pagare i contribuenti e far pagare i (alcuni) risparmiatori? Siamo proprio certi che la soluzione individuata in sede europea sia quella giusta?

Chi ha inventato il “bail in” forse non ha letto Charles P. Kindleberger, l’economista che contribuì al Piano Marshall e che più di altri si è occupato delle crisi bancarie e finanziarie, con un libro che è tuttora riconosciuto da Roubini, Rogoff ed altri economisti come il principale testo sull’argomento, la sua Storia delle Crisi Finanziarie.

La tesi fondamentale di Kindleberger è che l’onere del salvataggio delle banche in crisi non deve essere sostenuto né dai clienti della banche in questione (cioè i risparmiatori), né dagli Stati (cioè dai contribuenti, che peraltro spesso sono anche risparmiatori); tale onere spetta, in primo luogo, alle banche centrali, che sono state create storicamente proprio per adempiere a questo compito. Scrive Kindleberger: “Il mercato ha bisogno di uno stabilizzatore. E’ una sciagura che le banche debbano chiedere aiuto al Tesoro anche per le fluttuazioni stagionali. Qualcuno deve assumersi la responsabilità”. Chi debba essere questo qualcuno è chiarissimo, Kindleberger lo chiama prestatore di ultima istanza: “Il prestatore di ultima istanza non è il parto della mente di un economista ma emerge dalla pratica del mercato (…) la Banca d’Inghilterra era prestatore di ultima istanza già nel XVIII secolo”.

La banca centrale deve vigilare, sanzionare (anche pesantemente) chi sbaglia, ma quando la situazione diventa critica deve intervenire senza se e senza ma, salvaguardando tutti i risparmiatori, nessuno escluso.

La normativa del “bail in” ha preoccupanti somiglianze per i suoi effetti col Fiscal Compact: anche qui, sono stati introdotti vincoli come quello sul limite al 3% del deficit di bilancio che ha imposto politiche di austerità, o come quello del limite al 60% del debito pubblico degli Stati in rapporto al Pil che peraltro non trova riscontro alcuno nella storia dei default del debito pubblico: è Rogoff, questa volta, a spiegarci che il più grande default recente del debito pubblico, quello argentino nel 2002, avvenne con un rapporto debito/Pil di poco superiore al 50 per cento! Non è l’incidenza del debito sul Pil a creare problemi di solvibilità, quanto la volontà politica di far fronte agli impegni presi.

E allora? E allora la normativa sul “bail in”, come anche quella sul Fiscal Compact, devono essere riformate radicalmente nel solo modo possibile: da un lato, le crisi bancarie vanno gestite unicamente e completamente dalla banca centrale, dall’altro i debiti degli Stati che aderiscono all’eurozona vanno unificati in un unico debito pubblico europeo, con l’emissione degli eurobond. Ad una sola moneta deve corrispondere un solo debito pubblico, e per le crisi bancarie deve esserci il prestatore di ultima istanza – cioè la banca centrale – e niente altro. Solo così si potranno prevenire le future crisi; altrimenti, rischiamo di innescare bombe ad orologeria che sarà difficile, e costosissimo, gestire poi.

 

di Gianpiero Magnani, collaboratore di “Valori”

 

 “Valori” è una testata giornalistica di proprietà della Fondazione Culturale Responsabilità Etica, promossa da Banca Etica e edita dalla Società Cooperativa Editoriale Etica.

LAVORI PUBBLICI – Oggi l’entrata in funzione del nuovo impianto di pubblica illuminazione

Nella zona della Stazione cento nuovi punti luce ad alta efficienza e risparmio energetico

16-12-2015

E’ prevista per oggi, mercoledì 16 dicembre, l’entrata in funzione del nuovo impianto di pubblica illuminazione della zona cittadina della Stazione ferroviaria, la cui realizzazione è stata completata in questi giorni.
Le opere, eseguite a cura di Hera Luce, nell’ambito degli interventi previsti dal contratto di servizi con l’Amministrazione comunale, hanno interessato viale della Costituzione e il relativo parcheggio, il piazzale della Stazione e via Felisatti, con il completo rifacimento di 100 punti luce e il passaggio del tipo di alimentazione da quello “in serie” a quello “in derivazione”.
Per il piazzale della Stazione sono stati utilizzati proiettori a led, installati su torri faro di 14 metri d’altezza, e nuovi punti luce su palo, posti sul bauletto antistante le corsie degli autobus dal lato opposto alla Stazione.
In viale della Costituzione i nuovi apparecchi illuminanti a led sono stati invece installati su pali di 6 metri d’altezza, con sbraccio doppio in grado di illuminare sia la strada che la pista ciclabile. Mentre in via Felisatti gli apparecchi a led sono stati montati su pali di 8 metri d’altezza, con sbraccio singolo o doppio.
Le lampade a led utilizzate sono di nuova generazione, ad alta efficienza luminosa (con temperatura di colore pari a 4000°K) e con sistema di auto-dimmerazione per la riduzione notturna del flusso luminoso, in funzione del risparmio energetico. Il nuovo impianto permetterà infatti un risparmio di circa il 45-50% dell’energia elettrica assorbita, oltre a un notevole miglioramento della qualità della luce e della continuità di esercizio.
Nell’ambito dell’intervento si è proceduto anche al totale rifacimento dei quadri elettrici di alimentazione e delle linee di alimentazione, oltre che all’esecuzione di tutte le opere civili (scavi, plinti, pozzetti) a servizio dei nuovi impianti.
Nelle prossime settimane i lavori saranno completati con il rifacimento degli impianti di pubblica illuminazione dell’incrocio fra viale Cavour, viale della Costituzione e viale Po, e dell’impianto di illuminazione di viale Po nel tratto compreso tra viale IV Novembre e via Porta Catena.

 

(in allegato foto del nuovo impianto di viale della Costituzione)

 

BIBLIOTECA ARIOSTEA – ‘Anatomie della mente’: conferenza giovedì 17 dicembre alle 16,30

‘La Santa Anoressia: il digiuno nei suoi aspetti storici, filosofici, medici e psicologici’

16-12-2015

E’ in programma per giovedì 17 dicembre alle 16.30, nella sala Agnelli della biblioteca Ariostea l’appuntamento di apertura del nuovo ciclo di ‘Anatomie della Mente’, le conferenze dei Giovedì di Psicologia di Stefano Caracciolo, Ordinario di Psicologia Clinica dell’Università di Ferrara, giunto quest’anno all’ottava edizione e con accesso libero e gratuito per tutti gli interessati.
Tema dell’incontro sarà: “La Santa Anoressia. S.Caterina da Siena: santa o anoressica? Il digiuno nei suoi aspetti storici, filosofici, medici, psicologici”.
Oltre a Stefano Caracciolo che parlerà del potere del digiuno, interverranno Mario Antonio Reda, Ordinario dell’Università di Siena, in tema di Anoressia e santità in S.Caterina da Siena, Mario Fulcheri, Ordinario di Psicologia Clinica dell’Università di Chieti, sui trattamenti in Anoressia Nervosa, e Michele Rugo, Direttore Scientifico della Struttura riabilitativa ‘Villa Gruber’ di Bologna, con una relazione clinica sugli aspetti mistico-religiosi nella anoressia.

LA SCHEDA a cura di Stefano Caracciolo:

I Disturbi del Comportamento Alimentare (Anoressia Nervosa, Bulimia Nervosa e BED, ovvero Binge Eating Disorder) rappresentano una seria minaccia e una drammatica emergenza per la medicina moderna, per la loro elevata incidenza e gravità.
Nel contempo questi Disturbi si presentano come una sfida per la moderna psichiatria da diversi punti di vista: quello scientifico, in cui si è ancora alla ricerca di una causa (eziologia) e dei meccanismi con cui i fattori causali determinano i sintomi (patogenesi), quello clinico, in cui diversi tipi di trattamento devono integrarsi in senso multidisciplinare, e quello psicologico per il particolare funzionamento dei processi psichici in pazienti, per lo più giovani donne, in cui si assiste al sovvertimento più totale dei meccanismi fisiologici della fame e della sazietà.
Sul piano filosofico e religioso però il digiuno, la ascesi, il distacco dai piaceri terreni alla ricerca di una estasi spirituale in senso mistico hanno una storia millenaria, e lo studio di questa eredità del passato può aiutarci nel decifrare il mistero da cui questi disturbi sono tuttora avvolti.
L’anoressia e le altre manifestazioni corporee furono nel Medioevo l’unica possibilità per la donna di affermare il proprio potere nel ruolo sociale, mistico-religioso. Una donna era destinata a sposarsi con chi era designato dalla famiglia di origine, oppure ad entrare in un convento di clausura.
In tal caso, però, non poteva studiare e non acquisiva il potere clericale di parlare in pubblico e predicare. Solo una rinuncia eclatante al proprio corpo permette alla donna di favorire, trasmettere e viversi le sensazioni e i desideri come manifestazione di fede ed espressione religiosa.
La “Santa anoressica” trova così una possibile conferma nel proprio ruolo di potere mistico, attraverso la possibilità di convincere della sua santità i confessori spirituali a cui veniva affidata e a cui non cedeva, come non aveva ceduto alla famiglia, quando le veniva richiesto di guarire riprendendo a nutrirsi.
L’anoressia, insieme alla flagellazione ed altre sofferenze corporali, diventa il mezzo per avviare alla santità la donna il cui corpo era simbolo di lussuria, debolezza e irrazionalità. Da un’indagine condotta da Rudolph Bell su 170 sante italiane del Medioevo, la metà presenta una caratteristica anoressia.
L’esperienza mistica può essere peraltro accostata ad una serie di dissociazioni della coscienza legate a situazioni ‘estreme’, come il digiuno (fame e soprattutto sete) che conducono i soggetti che, volontariamente o no, sono sottoposti a tale restrizione dapprima a stati di esaltazione dell’umore e poi, via via che il digiuno si prolunga, a stati deliranti e allucinatori.
Il famoso esperimento negli anni ’40 del secolo scorso che viene denominato ‘Minnesota Starvation’ condotto dal grande scienziato Ancel Keys, che sarebbe poi divenuto lo scopritore della cosiddetta ‘dieta mediterranea’, ha dimostrato in modo drammatico gli effetti distruttivi del digiuno sulle attività mentali.
Esperienze di ricerca condotte presso la Psicologia Clinica dell’Università di Ferrara hanno confermato la modificazione dell’umore in questo senso in volontari sani che si sono sottoposti a sole 24 ore di digiuno water-only.

LAVORI PUBBLICI E SPORT – Tre nuovi progetti comunali vincitori di bandi

Motovelodromo, Campo scuola, Darsena: prosegue la riqualificazione degli impianti sportivi cittadini

16-12-2015

Sono tutti vincitori di bandi di finanziamento i tre progetti di riqualificazione che l’Amministrazione comunale ha programmato per i prossimi mesi per altrettanti impianti sportivi cittadini. A darne notizia sono stati stamani in conferenza stampa gli assessori Simone Merli e Aldo Modonesi, assieme al sindaco Tiziano Tagliani e al dirigente del Servizio Edilizia del Comune Ferruccio Lanzoni.
Il primo degli interventi prevede la manutenzione straordinaria del campo sportivo scolastico comunale di via Porta Catena, con lavori per il rifacimento della pista di atletica allo scoperto e la sistemazione della tribuna e dei relativi servizi igienici oltre che dei locali spogliatoio.
Il secondo progetto comprende invece interventi di ristrutturazione da eseguire all’interno del Motovelodromo di via Porta Catena e, in particolare, il completo ripristino della pista, inutilizzata da quasi due decenni e lo smantellamento della tribuna in disuso sul lato est.
Entrambi i progetti sono stati ammessi a contributo per mutuo ad interessi zero da contrarre con l’Istituto di Credito Sportivo, nell’ambito dell’iniziativa “500 impianti sportivi di base”, per la somma di 150mila euro ciascuno.
Il terzo intervento prevede infine la realizzazione, nella Darsena di San Paolo, di un rimessaggio barche con annessa palazzina uffici e servizi (bar e bagni per il pubblico). L’opera, che richiederà una spesa complessiva di 900mila euro, è risultata una delle dieci vincitrici del bando regionale per progetti di miglioramento del patrimonio impiantistico sportivo regionale, ottenendo un contributo regionale di 420mila euro. La quota restante sarà finanziata in parte con risorse del Comune, in parte con fondi del Cus, gestore della struttura.
Nell’illustrare i dettagli delle opere in programma, assessori e sindaco hanno espresso grande soddisfazione sia per i risultati ottenuti dalla partecipazione dei progetti ai rispettivi bandi sia per il lavoro svolto dai tecnici comunali.

 

 

In allegato schede e tavole dei progetti, immagini del Motovelodromo e di un momento della conferenza stampa di presentazione delle opere:

 

INTERPELLANZE E INTERROGAZIONI – Presentate dai gruppi FI, PD, M5S, SEL in Consiglio comunale

Richieste in merito a cessione delle quote Versalis, Guardia Medica nelle festività, identità dei migranti, telefonia mobile ed l’elettrosmog

16-12-2015

Queste le interpellanze e le interrogazioni pervenute:

– il consigliere Fornasini (gruppo FI in Consiglio comunale) ha interpellato il sindaco Tiziano Tagliani e l’assessore Aldo Modonesi in merito ai parcheggi dell’auto dell’assessora Annalisa Felletti
– i consiglieri Finco, Talmelli e Turri (gruppo PD in Consiglio comunale) hanno interrogato il sindaco Tiziano Tagliani e l’assessora Caterina Ferri in merito alla cessione delle quote Versalis

 

– il consigliere Maresca (gruppo PD in Consiglio comunale) ha interpellato il sindaco Tiziano Tagliani e l’assessore Roberto Serra in merito al Natale è in centro a Ferrara e Festa di Capodanno

 

– la consigliera Peruffo (gruppo FI in Consiglio comunale) ha interpellato il sindaco Tiziano Tagliani e l’assessora Chiara Sapigni in merito alla Guardia Medica in relazione alle prossime festività

 

– il consigliere Fochi del Gruppo M5S in Consiglio comunale) ha interpellato il sindaco Tiziano Tagliani e l’assessore Simone Merli in merito ai maggiori controlli di accertamento d’identità dei migranti

 

– il consigliere Fiorentini (gruppo SEL in Consiglio comunale) ha interpellato il sindaco Tiziano Tagliani e gli assessori Caterina Ferri e Roberto Serra in merito agli impianti di telecomunicazione per telefonia mobile e l’elettrosmog.

 

 

SOGGIORNI SOCIALI – Iniziativa Patrocinata dal Comune di Ferrara

Aperte le iscrizioni per partecipare ai Soggiorni sociali inverno 2016

16-12-2015

Sono aperte da oggi (mercoledì 16 dicembre) e fino ad esaurimento dei posti disponibili, nelle sedi delle associazioni ADA, Ancescao e Auser, le iscrizioni per partecipare ai Soggiorni sociali inverno 2016. Le partecipazione è aperta alle persone autosufficienti senza limiti di età, con il solo vincolo per i minori di essere accompagnati da adulti di riferimento.

Come di consueto il Comune di Ferrara concede il Patrocinio all’iniziativa, organizzata dalle associazioni di volontariato e gestita dalle agenzie turistiche.

I soggiorni previsti:
• SANREMO dal 19 gennaio al 2 febbraio 2016
• ISCHIA: dal 6 al 20 marzo 2016
• SPAGNA – COSTA BRAVA dal 7 al 14 aprile 2016

Le iscrizioni si ricevono dal 16 dicembre presso:
• ADA – Via Oroboni,42 tel. 0532/250806/9
• ANCeSCAO – P.le Atleti Azzurri d’Italia s.n. tel. 0532/93478
• AUSER – Via Antolini.15/a tel 0532/767654
dalle ore 9,00 alle ore 11,30 di Lunedì, Martedì, Giovedì, Venerdì,  fino ad esaurimento dei posti disponibili.

Per ulteriori informazioni: email ufficiosoggiorni@gmail.com

INAUGURAZIONE MOSTRA – Venerdì 18 dicembre alle 17 nella sede di Pass Sr in via Cairoli

“Insicuri, quasi sicuri, sicuri. Viaggio attraverso la fragilità”, le opere 2006-2015 di Piero Maria Romani

16-12-2015

(Comunicato a cura degli organizzatori) 

 

Inaugura venerdì 18 dicembre alle 17, alla presenza del vicesindaco Massimo Maisto, la mostra “Insicuri, quasi sicuri, sicuri. Viaggio attraverso la fragilità”, Opere 2006-2015 di Piero Maria Romani, che si terrà dal 21.12.2015 al 21.02.2016 presso la sede di Pass Srl in via Cairoli, 22 a Ferrara.
La mostra dà corpo al progetto Comunicare la Sicurezza attraverso l’Arte col quale Pass Srl, centro di formazione e consulenza sulla sicurezza sul lavoro ed in materia ambientale, si propone di trasmettere la Sicurezza come Valore, sul lavoro e nella vita, passando attraverso una comunicazione visiva, emozionale, capace di influenzare le coscienze.
L’evento ha il patrocinio del Comune di Ferrara, della Camera di Commercio di Ferrara e di Unindustria Ferrara e il supporto di tre importanti sostenitori: Fondazione Aldini Valeriani, Unipol Banca e S.I.L.L.A. Sas.
Il vernissage, esclusivamente ad invito per ragioni organizzative, sarà arricchito dalla realizzazione da parte di Piero Maria Romani di uno dei suoi “Paesaggi compensativi per l’umanità, ossia del bello da contemplare per compensare almeno parte la semitotale disarmonia di questi anni”.
Da lunedì 21.12.2015 la mostra resterà aperta gratuitamente al pubblico fino al 21.02.2016.
Paola Garavini, legale rappresentante di Pass Srl e ideatrice dell’iniziativa, così racconta: ci proponiamo di diffondere la Cultura della sicurezza, in un panorama economico e sociale molto difficile, dove le contingenze, la crisi, le difficoltà oggettive, che mettono a rischio la sopravvivenza stessa delle aziende, portano a considerare i temi della sicurezza sul lavoro e della salvaguardia ambientale come marginali, importanti ma sacrificabili ad istanze più pressanti.
In questo panorama, tuttavia, lavorare in Sicurezza, invece di essere un freno, diventa un volano della crescita: investire in risorse di qualità diventa a questo punto la chiave di volta, ciò che fa la differenza tra la mera sopravvivenza e lo sviluppo. Scegliere per la propria azienda la qualità nella consulenza e nella formazione, anche per questi temi, trasforma infine un onere burocratico in un’opportunità irrinunciabile.
Dalla Cultura della Sicurezza, dunque, alla Sicurezza come Valore, nelle aziende, sul lavoro e nella vita quotidiana.
Comunicare è indispensabile, oltre che inevitabile, tuttavia comunicare un Valore richiede un canale speciale: così è nata l’idea di trasmetterlo con un messaggio emozionale, visuale, capace di parlare alle coscienze, e abbiamo deciso di realizzare questa evento insieme a Piero Maria Romani, artista molto sensibile al tema della fragilità dell’essere umano, che racconta spesso nelle sue opere.
L’autore: Piero Maria Romani, artista che ha esposto tra l’altro alla biennale di Venezia curata da Vittorio Sgarbi, a Palazzo delle Esposizioni di Roma, al Festival di filosofia di Modena e a quello di Internazionale di Ferrara,
Durante la mostra saranno esposte tre serie di opere che si collegano ai temi dell’insicurezza e del disagio contemporanei, e a quelli immediatamente collegati del bisogno di protezione:
Gli uomini fragili, sono uomini senza sicurezze nella vita: “la sofferenza è forse la prima cosa che incontriamo, quando veniamo al mondo, e l’ultima ad abbandonarci quando ce ne andremo, […]. Ce n’è talmente tanta per ogni essere umano da pensare che forse sia proprio il nostro metro, […] e contemporaneamente la nostra grandezza, per il fatto di percepirla ed andare avanti ugualmente”.
Paesaggi Compensativi, marine, albe, tramonti, presentati in una versione grafica innovativa, da contemplare per compensare, almeno in parte, la bruttura intollerabile di questo tempo, per immettere del bello nelle nostre vite. Nella parte inferiore in bianco di ogni disegno è scritta la cosa specifica che quel paesaggio compensativo si propone di contrastare. La mostra presenta 11 paesaggi compensativi in versione extension, ossia copie uniche ingrandite e firmate dall’autore.
Cappottini per l’anima “capi pesanti per far superare all’anima il lungo inverno dei valori” . Ogni capo della collezione, realizzato in stoffe assemblate su sculturina in pongo, porta il nome di un importante filosofo; quasi tutti i cappottini hanno un collegamento più o meno ludico con il filosofo che dà loro il nome.

CITTA’ SOLIDALE E SICURA – Venerdì 18 dicembre alle 17 in via P. Lana, organizzata dagli abitanti della zona Foro Boario

‘Far filò’ conclude l’attività annuale con un brindisi natalizio al condominio “Il Quartiere”

16-12-2015

(Comunicato a cura del Centro di Mediazione Sociale del Comune di Ferrara)

 

Con l’aperitivo di Natale, aperto a tutti, in programma venerdì 18 dicembre alle 17 nella saletta del Condominio “Il Quartiere” (via Pietro Lana 1) si conclude l’attività annuale di “Far filò”, gruppo spontaneo di cittadini che si occupa di organizzare attività culturali e sociali per gli abitanti della zona Foro Boario, al fine di valorizzare il contesto territoriale in cui opera.
Per rendere la situazione conviviale, si chiede agli intervenuti di portare qualcosa da mangiare e/o da bere. “Far filò” divulgherà presto un ricco calendario di iniziative che si svolgeranno durante tutto l’anno 2016.

Le iniziative, aperte a tutti e a ingresso libero, sono supportate dal Centro di Mediazione Sociale del Comune di Ferrara.

 

Per info: Centro di Mediazione Sociale Viale Cavour 177 (Grattacielo) tel. 0532/770504
centro.mediazione@comune.fe.it

LAVORI PUBBLICI – Incontro giovedì 17 dicembre alle 15

Sopralluogo a fine lavori della Prospettiva di Corso della Giovecca

16-12-2015

Giovedì 17 dicembre alle 15 (ritrovo lato piazzale delle Medaglie d’Oro), avrà luogo un sopralluogo allo storico monumento cittadino della Prospettiva di Corso della Giovecca a conclusione dei lavori di riposizionamento dei pinnacoli.

All’incontro, che ufficializzerà la conclusione dei lavori di consolidamento e ricollocazione degli imponenti elementi di decorazione in pietra, rimossi all’indomani del sisma del maggio 2012, interverranno il sindaco Tiziano Tagliani e l’assessore comunale ai Lavori pubblici Aldo Modonesi, oltre a rappresentanti della Fondazione Cassa di Risparmio di Ferrara e dell’associazione Ferrariae Decus.

Procedono nel frattempo le operazioni di smantellamento del cantiere che si concluderanno nella mattinata di giovedì 17 dicembre. Entro mercoledì sera (16 dicembre) saranno invece ripristinate le regolari condizioni di viabilità nell’area.

 

>> Giornalisti, fotografi e operatori video sono invitati

 

link a schede e documentazione

http://www.cronacacomune.ithttp://www.cronacacomune.it/notizie/24973/prospettiva-corso-giovecca-recupero.html

 

MUSEO DI STORIA NATURALE – Due laboratori per bambini il 19 e 20 dicembre alle 15,30

Piccoli apprendisti scienziati sul ‘sentiero di Pollicino’

16-12-2015

E’ pensato per avvicinare i più piccoli alle prime conoscenze scientifiche il percorso animato sul ‘sentiero di Pollicino’ che i bambini dai 4 ai 7 anni potranno seguire partecipando a uno dei due laboratori in programma sabato 19 e domenica 20 dicembre al Museo civico di Storia naturale di Ferrara.
I giovani partecipanti potranno fare conoscenza con un cucciolo che si è smarrito, scoprendo il modo di comunicare della sua specie, cosa mangia, come costruisce la tana e tanto altro ancora.
I laboratori avranno inizio alle 15,30, per una durata di circa due ore.
Per partecipare è necessaria la prenotazione, da effettuare contattando la sezione didattica del Museo (via de Pisis 24, Ferrara) al numero 0532 203381, dal lunedì al venerdì dalle 9,30 alle 12,30 o all’indirizzo dido.storianaturale@gmail.com (info su www.comune.fe.it/storianaturale).

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Politiche abitative, la Regione assegna un milione di euro in più per l’acquisto della prima casa

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia Romagna

Gualmini: “Non abbiamo solo lo scopo di aiutare i giovani ad acquistare un appartamento, vogliamo anche dare uno stimolo ad un settore, quello della casa, particolarmente colpito dalla crisi e che ha bisogno di rimettersi in moto e di tornare dinamico, essendo uno dei settori economici più rilevanti del nostro paese. Petitti : “Per la Regione Emilia-Romagna, permettere a tante persone l’acquisto della casa significa, soprattutto, realizzare un progetto strategico che dia loro una speranza in più e contribuisca a rendere più solida la coesione sociale nella nostra regione.”

Nuove risorse disponibili per il programma “Una casa per le giovani coppie e altri nuclei famigliari” e ottenere un contributo per l’acquisto della prima casa. Dopo il “click day” del 1 dicembre, data in cui i nuclei hanno potuto presentare online la domanda di contributo, la Giunta dell’Emilia-Romagna ha deciso di assegnare, con il bilancio 2016, un ulteriore milione di euro, che va a sommarsi ai 12 milioni precedentemente stanziati per finanziare gli interventi del programma, accogliendo in tal modo il maggior numero di richieste possibile. Infatti, la cifra stanziata inizialmente avrebbe consentito di finanziare solo una parte delle richieste di contributo ritenute ammissibili.
“Il fatto che la Regione dia una mano a giovani coppie per l’acquisto della prima casa ci rende orgogliosi – ha dichiarato Elisabetta Gualmini vicepresidente della Regione Emilia-Romagna e Assessore al Welfare e alle Politiche abitative – Acquistare la prima casa significa poter realizzare progetti di vita, avere la possibilità di costruirsi una famiglia, sentirsi meno addosso un senso di precarietà e incertezza.”
Con il decimo bando “Una casa per le giovani coppie e altri nuclei famigliari “ (pubblicato nel mese di novembre 2015), la Regione Emilia-Romagna ha messo a disposizione di giovani coppie e altri nuclei familiari un bonus di 25 mila euro – che salgono a 30 mila per i residenti nei Comuni colpiti dal sisma del 20 e 29 maggio 2012 – per l’acquisto di uno tra i 4.405 alloggi disponibili su tutto il territorio regionale.
“Con lo stanziamento di queste ulteriori risorse – ha sottolineato l’assessora regionale al Bilancio Emma Petitti – vogliamo aggiungere un ulteriore tassello all’azione regionale di migliorare la qualità della vita delle persone, dei giovani in particolare. Per la Regione Emilia-Romagna, permettere a tante persone l’acquisto della casa – prosegue l’assessora – significa, soprattutto, realizzare un progetto strategico che dia loro una speranza in più e contribuisca a rendere più solida la coesione sociale nella nostra regione.”
Sino a oggi il programma “Una casa alle giovani coppie e altri nuclei familiari”, avviato nel 2009, ha permesso a 1142 nuclei di diventare proprietari della prima casa, messa a disposizione da cooperative e imprese, con un contributo complessivo della Regione di 24 milioni euro.
“Non abbiamo solo lo scopo di aiutare i giovani ad acquistare un appartamento- prosegue la vicepresidente – vogliamo anche dare uno stimolo ad un settore, quello della casa, particolarmente colpito dalla crisi e che ha bisogno di rimettersi in moto e di tornare dinamico, essendo uno dei settori economici più rilevanti del nostro paese. Ecco perché c’è stato un impegno aggiuntivo della Giunta. Stanziare un altro milione di euro rispetto ai 12 inizialmente messi a bando – conclude Gualmini – significa ancora di più credere in questo progetto e dare una boccata di ossigeno a tutta la filiera dell’abitare.
Gli alloggi messi a disposizione verranno venduti con la formula del “patto di futura vendita”: le giovani coppie diventeranno effettivamente proprietarie dell’immobile dopo un periodo di locazione o assegnazione in godimento di massimo 4 anni. Le parti possono concordare la compravendita dell’alloggio anche prima della scadenza dei 4 anni di locazione o di assegnazione. La graduatoria degli ammessi al contributo, relativa al bando appena scaduto, sarà pubblicata il 23 dicembre 2015.

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Regione, presentazione della nuova struttura organizzativa dell’Ente

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia Romagna

Le caratteristiche e i vantaggi attesi dal nuovo modello organizzativo delle strutture della Regione Emilia-Romagna. Venerdì 18 dicembre, alle ore 13.30, presso la sala stampa della Giunta regionale

La nuova organizzazione delle strutture direzionali e operative della Regione Emilia-Romagna, le scelte che stanno alla base del nuovo modello organizzativo, i vantaggi attesi dal nuovo disegno delle Direzioni generali dell’Ente.
Di questo parleranno il Presidente della Regione Stefano Bonaccini e l’Assessore all’Organizzazione Emma Petitti nel corso di un incontro con la stampa previsto per venerdì 18 dicembre, alle ore 13.30, presso la sala stampa della Giunta regionale, via Aldo Moro 52.

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Pari opportunità, la presenza femminile nelle fondazioni e associazioni dell’Emilia-Romagna

da: ufficio stampa giunta comunale Emilia Romagna

Petitti: “Per la prima volta il quarto Rapporto sul terzo settore propone una lettura dei dati in una prospettiva di genere partendo dall’esame degli organi di governo e dell’organizzazione degli enti stessi. Usiamo strumenti innovativi per conoscere a fondo la realtà e arrivare alla piena parità”

Associazioni e fondazioni no profit dell’Emilia-Romagna più aperte a offrire servizi a 360° (e non solo agli iscritti) e con più personale dipendente se guidate da donne.
E’ la fotografia che emerge dal quarto Rapporto sulle persone giuridiche private che operano nel territorio emiliano- romagnolo, nato dalla collaborazione tra il Servizio regionale innovazione e semplificazione amministrativa e il Servizio statistica e informazione geografica della Giunta regionale e integrato con le informazioni rilevate dall’Istat nell’ambito del censimento delle Istituzioni no profit svoltosi nel 2011.
Lo studio, per la prima volta quest’anno, ha dato una lettura di genere della realtà regionale, composta da 633 enti (350 associazioni e 283 fondazioni) impegnatinel sostegno ai soggetti deboli o in difficoltà.
“Per la prima volta il rapporto sul terzo settore propone una lettura dei dati in una prospettiva di genere partendo dall’esame degli organi di governo e dell’organizzazione degli enti stessi. Usiamo strumenti innovativi per conoscere a fondo la realtà e arrivare alla piena parità”, sottolinea l’assessore regionale alle Pari opportunità Emma Petitti. “Le donne impegnate nel volontariato rappresentano una realtà viva e impegnata, ma anche in questa realtà esiste ancora un ‘soffitto di cristallo’ che continua ad ostacolare il percorso di carriera delle donne escludendole dalle posizioni apicali. Questo è vero soprattutto nelle grandi organizzazioni in cui le donne faticano a raggiungere i vertici. Negli enti di piccole e medie dimensioni i dati evidenziano invece che le donne riescono a generare volumi di entrata simili a quelli degli uomini. La strada per la vera e piena parità è ancora lunga. E lungo questa via noi continueremo ad impegnarci”.
La presenza femminile negli organi e nell’organizzazione degli enti
Esaminando gli organi di governo delle organizzazioni del terzo settore emerge che solo il 19% delle associazioni e il 13% delle fondazioni ha come legale rappresentante una donna. Sono le associazioni che si trovano nella provincia di Bologna, Modena e Forlì-Cesena ad avere una maggiore incidenza di rappresentanti legali donne mentre per le Fondazioni la maggiore incidenza è nelle province di Piacenza e Rimini.
Le associazioni e le fondazioni più ricche, in particolare modo quelle che contano un volume di entrate superiore al milione di euro, hanno più frequentemente al timone di comando un uomo. Solo il 10% delle associazioni con volume di entrate superiore al milione di euro è guidata da donne, lo stesso si può dire per le fondazioni. Negli enti con minori risorse si riscontra invece una maggiore presenza femminile ai vertici.
Nel modo di erogare i servizi e di fare rete emergono delle differenze nella prospettiva di genere. Sia le associazioni sia le fondazioni guidate da donne tendono ad erogare servizi anche a soggetti diversi dagli associati in misura maggiore di quelle guidate da uomini. Nella stipula di patti o intese, le associazioni con una donna la vertice prediligono collaborare con altre istituzioni non profit, mentre quelle guidate da uomini puntano maggiormente alla stipula di patti o intese con le istituzioni pubbliche. Sul fronte delle fondazioni questa distinzione si annulla, le donne che guidano fondazioni sono attive nella stipula di accordi sia con partner pubblici sia con quelli privati e si dimostrano anzi complessivamente più dinamiche rispetto ai loro colleghi uomini.
Riguardo alla panoramica sul personale gli enti con legale rappresentante donna tendono ad organizzare le proprie attività mediante lavoro retribuito piuttosto che volontario e tendono ad impiegare in proporzione più volontarie e più lavoratrici retribuite. Le associazioni con una leadership femminile costituiscono infatti il 19% del totale, ma impiegano ben il 28% dei lavoratori retribuiti totali ed il 13% dei volontari. Stessa tendenza per le fondazioni a guida femminile: quelle rappresentate da donne costituiscono il 13% ed impiegano il 16% dei lavoratori retribuiti totali ed il 7% dei volontari totali, percentuali in aumento osservando le sole risorse umane di genere femminile.
Nelle associazioni il 40% dei volontari è donna, nelle fondazioni la quota di volontari rosa sale al 46%. Tra le associazioni il maggior numero di volontarie si concentra nelle province di Bologna, Reggio Emilia e Modena (oltre il 40%), mentre tra le Fondazioni la maggiore incidenza si osserva nelle province di Parma e Piacenza (oltre il 65%). È interessante osservare due dati in merito al volontariato femminile: uno legato all’età, per cui il maggior numero di volontarie si riscontra nella fascia di età inferiore ai 55 anni ed uno legato alla presenza di volontarie straniere. Gli stranieri che nel 2011 hanno prestato servizio di volontario presso gli Enti del nostro sottogruppo sono stati solo il 2% dei volontari totali nelle Associazioni e l’1% nelle Fondazioni. Tuttavia proprio le donne costituiscono la metà dei 412 volontari stranieri nelle associazioni e dei 14 volontari stranieri che prestano opera nelle fondazioni 12 sono donne.
Sul versante del lavoro retribuito, invece, gli enti hanno dato occupazione complessivamente a più di 6200 persone. Tra queste le lavoratrici costituivano il 62% nelle associazioni e l’80% nelle fondazioni. Il maggior numero di lavoratrici (1486) si rileva nelle province di Ferrara (93), Bologna (963), Forlì-Cesena (99) e Modena (331) per le associazioni e nelle province di Ravenna (110), Piacenza (301) e Ferrara (292) per le fondazioni (703 complessivi).
In merito al volume di entrate generato da questi enti ed analizzato in ottica di genere , un’associazione guidata da un legale rappresentante donna ha un volume di entrate che è poco più della metà di quello delle associazioni guidate da uomini. Questo squilibrio si spiega con il fatto che il numero delle donne che guidano associazioni con rilevante volume di entrate è basso. Se, invece, si osserva il volume di entrate generato dalle associazioni meno ricche, si può notare che quelle a guida femminile hanno mediamente entrate più consistenti rispetto alle associazioni guidate da uomini. Anche tra le fondazioni la percentuale di legali rappresentanti donne si abbassa riferendosi ai soli enti con un volume di entrate superiore al milione di euro. Come per le associazioni, anche per le fondazioni è solo sopra questa soglia che gli enti guidati da donne hanno entrate mediamente inferiori a quelli guidati da uomini.

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“Aggiungi un Posto al Tavolo”: venerdì 18 dicembre all’Opificio Golinelli un evento sulla programmazione territoriale partecipata

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia Romagna

All’ inaugurazione (ore 11.00) sara’ presente la vicepresidente della Regione Emilia-Romagna e assessore al Welfare e Politiche abilitative Elisabetta Gualmini

“Aggiungi un Posto al Tavolo” è il titolo dell’evento che raggrupperà, in una formula nuova, una serie di esposizioni dedicate a progetti realizzati mediante la diretta partecipazione delle comunità. Si tratta di esperienze sperimentali, realizzate tra il 2013 e il 2014 in oltre 20 territori dell’Emilia-Romagna, con il metodo Community Lab (un metodo di formazione per sperimentare forme di partecipazione attiva dei cittadini) promosso, dal 2012, dalla Regionein collaborazione con l’Anci Emilia-Romagna .
L’appuntamento è a Bologna, 18 dicembre (dalle 11,00 alle 18,00) negli spazi dell’ Opificio Golinelli, via Paolo Nanni Costa 14. All’inaugurazione sarà presente Elisabetta Gualmini, vicepresidente della Regione Emilia-Romagna e assessore al Welfare e Politiche abilitative.
I temi trattati sono quelli legati alle nuove complessità della vita quotidiana: la precarietà lavorativa, le frammentazioni familiari, le vulnerabilità psicofisiche nelle transizioni vissute in solitudine (la genitorialità o la vecchiaia), la nuova connessione tra salute mentale e stress performativi, la disattivazione crescente dei giovani. Nuove le modalità con cui queste tematiche vengono affrontate perché prevedono una forte partecipazione della comunità che si confronta con gli operatori dei servizi, attraverso l’attivazione di Laboratori di partecipazione organizzati in condomini solidali, orti comunitari, servizi domiciliari reticolari, forme organizzative non convenzionali, che vanno oltre i confini tradizionali della “cura” come l’ambulatorio o lo sportello di ascolto.
L’iniziativa si svolge in “piazze” appositamente allestite all’interno dell’Opificio Golinelli dove amministratori, tecnici, esperti e cittadini potranno incontrare coloro che – sperimentando – hanno innovato i Piani di zona per la salute e il benessere sociale. L’iniziativa è aperta a tutti gli interessati.

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Terremoto. L’assessore Costi: “Importanti emendamenti inseriti nella legge di stabilità”

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia Romagna

Si è svolto oggi a Bologna il Comitato Istituzionale

“Grazie all’intenso lavoro con i nostri parlamentari e il Governo nella legge di stabilità sono stati inseriti alcuni importanti emendamenti per i territori colpiti dal sisma”. Così ha detto l’assessore alla Ricostruzione post–sisma Palma Costi oggi al Comitato Istituzionale che riunisce i sindaci dei Comuni colpiti dal sisma del 2012, presieduto dal Commissario per la ricostruzione Stefano Bonaccini.
“Tra le principali disposizioni, sono stati aggiunti ulteriori 160 milioni di euro per la ricostruzione pubblica – ha spiegato Costi – E’ stata inoltre introdotta la possibilità di eseguire interventi di miglioramento sismico anche su edifici scolastici con danni lievi e la possibilità di cedere ai Comuni a titolo gratuito le strutture temporanee realizzate post-sisma, con le relative aree di sedime”.
Oltre a questi ed altri emendamenti di carattere operativo già approvati al Senato, sono stati approvati dalla Camera l’esclusione dall’equilibrio di bilancio (ex patto di stabilità) delle spese per la ricostruzione finanziate con risorse provenienti da erogazioni liberali e rimborsi assicurativi, e lo slittamento delle rate dei mutui degli enti locali dell’annualità 2016, con la restituzione in dieci anni a partire dal 2017.
“La ricostruzione privata sta procedendo grazie all’impegno di tutti – ha concluso l’assessore Palma Costi – Attraverso le piattaforme Mude e Sfinge sono stati già concessi finanziamenti per 2 miliardi e 400 milioni e liquidati 1 miliardo e 100 milioni”.

“Voci di resistenza”, tutto l’orrore della guerra per ribadire: mai più

Francesca Valtorta
Francesca Valtorta

A quelli e quelle che faranno il secolo che inizia, diciamo con affetto: creare è resistere. Resistere è creare. (Stéphane Hessel)

La guerra non si dimentica, da essa si deve imparare perché nulla si ripeta, mai. Andava detto, ridetto, ripetuto fino allo sfinimento. Frutto di questa consapevolezza, Voci di resistenza di Giuseppe Muroni vuole ricordare e far sapere, comunicare con piccole storie, e lo fa con quanto di più umano abbiamo, gli strumenti più semplici: i gesti, la voce, la parola di attori (e che attori), in una sala in penombra. Nessun oggetto a distrarre la memoria, nessuna coreografia che ci porti in un luogo preciso, perché la guerra non ha un luogo preciso, ci sono solo le parole che evocano sensazioni. Solo quelle, null’altro, un’autentica esperienza partecipativa.

Presentazione a Roma con ex Ministro Bray
Presentazione a Roma con ex Ministro Bray
Presentazione a Roma
Presentazione a Roma, Sala Igea Istituto Treccani

 

 

 

 

 

 

 

Voci di resistenza è un progetto originale, presentato la settimana scorsa nella sala Igea di palazzo Mattei di Paganica a Roma, storica sala nella sede dell’istituto Treccani, alla presenza dell’ex ministro alla Cultura Massimo Bray, nonché direttore dell’istituto, e del critico cinematografico Bruno Roberti, un viaggio storico-emotivo in cui viene ripercorsa l’Italia, da Sud a Nord, dopo settant’anni dalla fine della Seconda Guerra mondiale.La potente e incisiva storia orale si interseca con la letteratura, il teatro di narrazione incontra il cinema, generi e stili si contaminano tra loro: in scena viene portato il dramma dell’uomo turbato dal peso degli eventi della Storia. Si torna indietro per ascoltare il pensiero e il respiro, ora affannoso ora apatico, di uomini e donne testimoni di atti di ferocia collettivi e individuali.
Il viaggio, suddiviso in quattro tappe distinte, si trasforma in un viaggio nella memoria, dove la memoria resiste opponendosi all’oblio e al pericolo del presente permanente. Quattro attori per quattro monologhi teatrali della durata di cinque minuti ciascuno. Francesca Valtorta, Giorgio Colangeli, Stella Egitto e Stefano Muroni danno voce a quattro eventi che hanno caratterizzato la storia del nostro paese durante la Seconda guerra mondiale: le stragi di Marzabotto, gli stupri in Ciociaria, il contributo dei soldati polacchi del generale Anders nella Campagna d’Italia, le azioni partigiane ad Alba, da raccontare al pubblico in modo assolutamente nuovo.

C’è molta Ferrara in queste “Voci di resistenza”: la consulenza storica è stata, infatti, prestata dall’istituto di Storia contemporanea. Lunedì 14 dicembre è andato in onda, sul canale della Treccani tv, sul portale internet dell’istituto e sui social, il primo monologo, Sul monte non batte il sole, recitato da Francesca Valtorta, dedicato alla terribile strage di Marzabotto, episodio buio e raccapricciante della nostra storia (vedi). Si avverte lo scalpiccio raccapricciante di quegli scarponi allineati e rumorosi, passi frettolosi e strisciati di persone umili che, con le loro vite semplici e modeste, scappavano qua e là alla ricerca di un rifugio, senza capire, le urla che intimavano di mettersi in fila, l’armonica che riportava per un attimo a una dimensione umana, insieme alla fotografia di un bambino che un soldato mostrava alla mamma, i fucili puntati che, alla fine, non avevano pietà. Che miravano e colpivano. Ancora senza un perché. Una lancetta dell’orologio che va indietro nel tempo, che mi riporta in un luogo buio, che ci riporta tutti in luogo buio, quello di una memoria che sta chiusa in una stanza scura che non ha luogo, ma qui, in questa storia, il luogo c’è, eccome, anche se potrebbe esser quello di qualsiasi sporca guerra, qui c’è. E’ quello di Marzabotto, il lago nero di 800 civili sterminati per “fare pulizia”, per sgomberare un’importante area strategica a ridosso della Linea Gotica cercando di contrastare, al contempo, la brigata partigiana Stella Rossa di Lupo, molto attiva nel territorio e sostenuta dalla popolazione locale. Il momento storico è quello dell’operazione di rastrellamento intrapresa dalle truppe tedesche, tra il 29 settembre e il 5 ottobre 1944, nell’Appennino bolognese intorno a Monte Sole.
Dalle frazioni di Grizzana, Pioppe di Salvaro, Vado e dalla periferia di Marzabotto, le truppe, comandate dal maggiore Walter Reder, mossero verso le abitazioni, le chiese e le scuole. Fu l’inizio della strage voluta dai nazisti di Albert Von Kesselring, sei giorni di violenze terribili. Una ferita ancora aperta e che non si rimarginerà mai.  Il monologo Sul monte non batte il sole, con un’intensa e bravissima Francesca Valtorta, ci riporta in quel percorso di morte di povera gente allineata e fucilata, impassibile, impotente, stordita, confusa, esibita, come macabri dipinti, nelle stalle, nei giardini, nelle corti, nelle chiese, nei loro poveri oratori, nei cimiteri. Calci, pugni, miseri e inutili tentativi di fuga, scherni disumani, donne in gravidanza trucidate, bambini a cui chiudere gli occhi per sempre, parroci inermi, una donna, Amelia Tossani, che vuole fuggire a ogni costo. Aperta la porticina viene freddata da un soldato tedesco sulla soglia, sì ché il suo corpo rimane metà dentro e metà fuori e la notte i maiali randagi ne rosicchiano il capo fra l’orrore di chi, impotente, assiste a tale spettacolo. Anche i maiali erano affamati, in quella orribile guerra, ricorda Francesca. Tutto sapeva e sa di morte, di fame di perché. Una lettura che coinvolge, che svolge un’operazione didattico-divulgativa di comunicazione di frammenti di storia. Che pesa su una sorte terrificante che ha colpito molte famiglie in Italia e nel mondo: la tragedia della guerra. Per non dimenticare.

Giuseppe Muroni e Giorgio Colangeli
Giuseppe Muroni e Giorgio Colangeli

 

Questa è memoria di sangue

di fuoco, di martirio,

del più vile sterminio di popolo

voluto dai nazisti di von Kesselring

e  dai loro soldati di ventura

dell’ultima servitù di Salò

per ritorcere azioni di guerra partigiana.

I milleottocentotrenta dell’altipiano

fucilati ed arsi

da oscura cronaca contadina e operaia

entrano nella storia del mondo

col nome di Marzabotto.

Terribile e giusta la loro gloria:

indica ai potenti le leggi del diritto,

il civile consenso

per governare anche il cuore dell’uomo,

non chiede compianto o ira,

onore invece di libere armi

davanti alle montagne e alle selve

dove il Lupo e la sua Brigata

piegarono più volte

i nemici della libertà.

La loro morte copre uno spazio immenso,

in esso uomini di ogni terra

non dimenticano Marzabotto,

il suo feroce evo

di barbarie contemporanea.

Salvatore Quasimodo, Epigrafe alla base del faro monumentale, collina di Miana, Marzabotto.

Voci di Resistenza è una web serie di lettura interpretata in quattro episodi (con Francesca Valtorta, Giorgio Colangeli, Stella Egitto e Stefano Muroni), scritta e diretta da Giuseppe Muroni, prodotta dall’Enciclopedia Treccani. Prima web serie di Treccani Tv, pensata per il 70esimo della Liberazione, andrà in onda su questo canale, sul portale internet dell’Istituto e sui social media, a dicembre 2015 e gennaio 2016. Per vedere il primo monologo: http://www.treccani.it/webtv/videos/voci_res_valtorta.html

Francesca Valtorta. Cresciuta presso il Centro Sperimentale di Cinematografia, esordisce nel 2010 nel film Baciami ancora, di Gabriele Muccino. Nel 2011 recita ne Il commissario Manara 2 su Rai 1. Nello stesso anno prende parte al cast di R.I.S. Roma 2 – Delitti Imperfetti (Canale 5), e recita nella fiction Rai Che Dio ci aiuti. Nel 2012 è Gloria nel film Immaturi – il viaggio, nel 2013 è impegnata nelle riprese della sesta stagione di Squadra antimafia – Palermo oggi, nel 2014 nella seconda stagione di Braccialetti Rossi.

Immagini, per gentile concessione di Giuseppe Muroni

Anche a Ferrara Poste Italiane rinnova la tradizione delle Letterine a Babbo Natale

da: Ufficio Stampa Servizio Comunicazione Territoriale Centro-Nord (Emilia Romagna e Marche)

Davanti al centro di recapito di via Felisatti allestita una speciale cassetta postale decorata con l’immagine di Santa Claus riservata alla raccolta dei messaggi dei più piccoli. I bambini della scuola primaria “Giacomo Leopardi” hanno già spedito le loro letterine

Le Festività sono alle porte e Poste Italiane rinnova la tradizione di raccogliere le Letterine a Babbo Natale scritte dai bambini per esprimere i loro desideri, dare voce ai sogni e richiedere un dono da trovare sotto l’albero. A Ferrara i primi ad affidare le loro letterine contenenti disegni, pensieri o poesie, a uno speciale “postino di Babbo Natale” sono stati 50 gli alunni delle classi seconde della scuola primaria “Giacomo Leopardi”, alla presenza delle insegnanti e della direttrice della Filiale di Ferrara di Poste Italiane Fulvia Allegretti.
Quest’anno Poste Italiane ha dedicato ai bambini di Ferrara una speciale cassetta d’impostazione, riconoscibile grazie alla decorazione con l’immagine di Babbo Natale, allestita davanti al centro di recapito postale di via Felisatti. I portalettere sono già al lavoro, come ogni anno, per smistare i messaggi che i più piccoli indirizzano al caro vecchio con la barba bianca.
Anche per questa diciassettesima edizione Poste Italiane propone un gioco collegato all’iniziativa. Tutti i bambini che scriveranno a Santa Claus riceveranno, assieme alla sua risposta, il gioco “L’Albero della Pappa” e le istruzioni per scaricare sul loro smartphone e sul tablet la relativa App. Un modo divertente per informarsi sulla corretta alimentazione, abbandonare le cattive abitudini e seguire una dieta equilibrata e varia, secondo il principio della piramide alimentare. Il gioco affida ai bambini una missione molto importante: riportare in perfetta forma fisica Babbo Natale. I piccoli potranno inoltre scaricare dalla App l’Albero di Natale da condividere per inviare gli auguri ai loro amici e parenti.

Lo sport Paralimpico e le prestazioni di atleti con disabilità intellettivo relazionali al centro di un seminario Unife

da: ufficio comunicazione eventi Unife

“Ricerca e prospettive nello sport Paralimpico”. E’ questo il titolo del seminario che si terrà giovedì 17 dicembre a partire dalle ore 8.30 nell’Aula Acquario del Polo Chimico Bio Medico, (via L. Borsari, 46).
L’iniziativa vedrà la presentazione dei risultati di alcuni progetti pilota di ricerca su come migliorare la pratica e la prestazione dell’atleta che presenta una disabilità intellettivo relazionale, condotti da Alessandro Grande, docente del Corso di laurea magistrale in Scienze Tecnica dell’Attività Motoria Preventiva e Adattata dell’Università di Ferrara, in collaborazione con studenti tirocinanti, con Associazioni sportive dilettantistiche del territorio come Format Ferrara, Canoa club Ferrara, Cooperativa Esercizio Vita, Cooperativa integrazione lavoro, Coop CIDAS e con il contributo dell’Assessorato allo Sport del Comune di Ferrara, che ha saputo coinvolgere il Trasporto Passeggeri Emilia Romagna (Tper) nel supportare alcuni di questi progetti.
“Siamo riusciti a creare una rete importante per lo sviluppo di queste tematiche – afferma Alessandro Grande – grazie alla collaborazione tra Unife, Associazionismo, Istituzioni del territorio ed Organi nazionali deputati all’organizzazione dello sport paralimpico come FISDIR (Federazione Sport Disabili Intellettivo Relazionali) e CIP (Comitato Italiano Paralimpico). Abbiamo sperimentato e gettato le basi per creare protocolli operativi volti al miglioramento oltre che della prestazione tecnico sportiva, anche della percezione di benessere e di conseguenza della qualità della vita di atleti affetti da disabilità. Il Seminario sarà anche occasione per parlare dei ‘Trisomia Games’ 2016, giochi olimpici riservati a persone Down, che si terranno a Firenze dal 15 al 22 luglio, a cui parteciperanno 1000 atleti down provenienti da più di 30 nazioni. Gli studenti di Scienze motorie di Unife avranno l’occasione unica di partecipare a questi giochi in qualità di addetti volontari all’organizzazione, grazie ad un accordo stipulato tra Unife e la FISDIR. Tra i relatori del seminario, infatti, sarà presente Marco Borzacchini che oltre ad essere Presidente nazionale della FISDIR, ricopre la carica di Presidente della IAADS, International Athletic Association for Persons with persons Down Syndrome”.
Per informazioni: Carlotta Cocchi – 0532/293554 – 338/6195391

Domani a Unife la commemorazione di Tristano Sapigni

da: ufficio comunicazione eventi Unife

Domani giovedì 17 dicembre alle ore 16.00, nella Sala Consiliare del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Ferrara (c.so Ercole I d’Este, 44), si terrà la commemorazione di Tristano Sapigni, già Professore associato della Facoltà di Medicina dell’Ateneo estense e ideatore della lista di discussione universitaria UNILEX.
Cosi lo ricordano amici, colleghi, iscritti al CNU:
Tristano Sapigni era conosciuto attraverso il sito nazionale dell’Associazione Comitato Nazionale Universitario (CNU) e la lista di informazione-discussione UNILEX, aperta a tutti gli iscritti sui problemi inerenti la legislazione universitaria, apprezzato per ciò che comunicava: tenace, appassionato e tollerante, severo e comprensivo, di grandissima onestà intellettuale.
Nato ad Udine nel 1931, laureato a Bologna, visse una lunga carriera da medico e ricercatore a Ferrara, impegnato in Ateneo nell’insegnamento di Patologia Generale.
E’ mancato nel maggio 2008.
Sin dai tempi della costituzione del CNU con Giorgio Spini e non molti altri “innamorati” dell’Università, lo ricordiamo sempre presente ai congressi, ai dibattiti, agli incontri a Roma con i vari Ministri: sempre impegnato in prima persona a difendere la causa dell’Università e della ricerca scientifica.
Quando lasciò il servizio attivo, la sua grande preoccupazione fu di non staccarsi dall’amato mondo dell’Università, concedendo solo qualcosa in più all’altra grande passione: la barca, su e giù per il Grande Fiume, il Po, e poi anche il camper.
Ma il centro dei suoi pensieri rimaneva l’Università. E per non venirne separato, per non sentirsi inutile alla “causa”- come diceva- e per non recidere il cordone ombelicale che lo legava a colleghi ed amici di una vita, non solo del suo Ateneo ma di molte Università, si “specializzò”, non più giovanetto, in Informatica.
Ad un Congresso nazionale del CNU, ci comunicò questa sua scelta e convinse tutti noi che sarebbe stata una via importante ed utile, non solo per la nostra Associazione, ma per la causa dell’Università e della ricerca scientifica italiane.
Di questo “sito” del CNU, da lui costantemente aggiornato, ampliato e reso autorevole e il successivo allargamento degli orizzonti, con la collaborazione di alcuni validi colleghi, alla lista UNILEX, fonte non solo di informazione e di discussione ma spesso parafulmine, sotto la sua attenta, comprensiva ma ferma “moderazione”, delle non sempre serene e pertinenti contrapposizioni del variegato mondo, anche dal punto di vista ideologico-politico, dei docenti universitari.
Ancora negli ultimi tempi, quando la sofferenza fisica era diventata enorme e da lui, medico, chiaramente interpretata, ogni giorno dedicava una grossa parte del proprio tempo a riflettere sui problemi dell’Università e a comunicarci le sue riflessioni soprattutto attraverso gli strumenti telematici che ormai padroneggiava come un ingegnere, sino a fare di lui, crediamo, una delle voci più note del mondo universitario, e non solo italiano (visite dall’Italia e dall’estero a questo “sito”: oltre un milione!).
Con la moglie, i figli, i nipoti, gli amici e colleghi di Ferrara, tutti gli iscritti all’Associazione, i frequentatori del sito del CNU e della “lista” UNILEX, vi invitiamo a ritrovarci per ricordarlo in modo visibile e duraturo il giorno 17 dicembre alle ore 16 presso la sala consiliare del Dipartimento di Giurisprudenza (Via Ercole I d’Este 44).
Per informazioni: Maria Grazia Campantico, cmpmgr@unife.it, cell. 338 6195376

Martedi 22 dicembre alla Sala Estense di Ferrara presentazione del libro “Pedalando verso Caponord” di Ilaria Corli

da: organizzatori

L’Associazione Sportiva Dilettantistica “3-cycle” comunica che martedi 22 dicembre alle ore 20 presso la Sala Estense -piazza Municipale Ferrara nell’ambito della rassegna “Autori a Corte” alla presenza degli autori verrà presentato il libro: Pedalando verso Caponord. Un sogno lungo 30 giorni… Ilaria Corli con Marco Nagliati Edizioni La Carmelina. Modera l’incontro: Enrico Balestra, Presidente Provinciale Uisp Ferrara
“Pedalando verso Caponord” rappresenta la conclusione ideale dell’avventura di Ilaria, giovane sportiva ferrarese, verso il tetto d’Europa. Il libro, sotto forma di diario di viaggio, racconta le emozioni, gli incontri e gli aneddoti del “sogno lungo 30 giorni”.
“All’improvviso lo sento…. il battito del mio cuore. E’ come una marea inesorabile. Scende nello stomaco, sale a tambureggiare le tempie. Sono nel tunnel….. e un po’ me lo aspettavo. La conclusione della mia avventura, ancora non vedo Caponord ma posso quasi toccarlo. Devo scendere 212 metri sotto il livello del mare: alle spalle la terra ferma, la Norvegia. Davanti, in fondo a quel buco nero che sembra volermi inghiottire, c’è l’isola di Magerøya. Vicina al sogno, eppure lontana perchè sto soffrendo…. in questo imbuto buio ed assordante devo percorrere sette chilometri. Bum, bum, bum: il cuore martella e si confonde con gli altri rumori. Rallento un po’ dopo essermi inoltrata per quattro chilometri dentro a questo tubo claustrofobico. Ne avevo sentito parlare ma niente ti prepara come la realtà….”
Una giovane ragazza, una bicicletta e l’Europa. Quattromiladuecento chilometri complessivi e dieci nazioni attraversate in un mese. Il viaggio di Ilaria Corli verso Capo Nord, un percorso esperienziale ed emotivo…
Ilaria Corli è nata a Ponte dell’Olio (PC) il 14 luglio 1987. Vive a Ferrara, dove si è laureata in Matematica (2010). Cresciuta con la passione per lo sport, si è poi laureata in Management dello Sport presso l’Università di Firenze (2013), e attualmente frequenta la facoltà di Scienze Motorie nella sua città. Tecnico Federale di Triathlon, segue i ragazzi dai 4 ai 18 anni. Amante dei lunghi viaggi in solitaria in bicicletta, per le emozioni di avventura, libertà e crescita interiore che riesce a realizzare, al momento attuale ha compiuto: Barcellona-Ferrara: 1200 km in 6 giorni nel 2013; Ferrara-Oslo: 2400 km in 12 giorni nel 2014; Ferrara- Caponord: 4200
km in 30 giorni nel 2015.
Marco Nagliati è nato a Ferrara il 20 agosto 1964. Diplomatosi alle Magistrali ha frequentato la facoltà di Giurisprudenza, iniziando anche a collaborare con radio e televisioni locali. È stato a lungo corrispondente del Gazzettino, prima di entrare a tempo pieno nella redazione di Telestense, collaborando contemporaneamente con il settimanale La Piazza. Nel marzo del 1989 è stato assunto dall’Editoriale Finegil-La Repubblica. Lavora da sempre alla Nuova Ferrara e si occupa di sport. Boxe e basket le discipline che ha seguito con passione, senza trascurare il calcio. È giornalista professionista dal 1992. Da quasi quindici anni è caposervizio sport. Sulle colonne della Nuova Ferrara ha raccontato tutti i viaggi di Ilaria.

Svolta sabato la “Cena della Vittoria” di Borgo San Luca per ringraziare i propri partecipanti e vincitori delle gare del Palio

da: Ufficio Stampa Borgo San Luca

Si è svolta, sabato 12 dicembre, la tradizionale “Cena della Vittoria” di Borgo San Luca. Come ogni anno la Contrada rossoverde ha voluto ringraziare coloro che si sono impegnati durante tutto l’anno per il borgo. Presenti alla serata, veri protagonisti delle gare del Palio, i tre vincitori dell’edizione 2015, Lorenzo Vezzani, per i Putti, Silvia Nativi, per le Putte e lo staffiere Andrea Mattiolo per la corsa delle asine. Sono stati attribuiti, inoltre, riconoscimenti a musici e sbandieratori delle varie categorie tra cui gli Over 35, vincitori a Faenza per il loro accompagnamento della Piccola Squadra. Il presidente della Contrada, Vittorio Trabanelli ed il presidente del Circolo Borgo San Luca, Silvano Bernaroli, di fronte alle centinaia di contradaioli presenti, hanno, inoltre, premiato la Compagnia d’Arme del Santo Luca (vera eccellenza rievocativa di Ferrara affiliata al CERS – Consorzio Europeo Rievocazioni Storiche) per l’attività svolta nella realizzazione della Giostra del Borgo e Annalisa Gallini, “Contradaiola dell’anno 2015”, per l’impegno profuso durante tutto l’anno. Prossimo appuntamento per la Contrada, per gli appartenenti, famigliari e simpatizzanti, il 31 dicembre per il tradizionale veglione di fine anno.

LA CURIOSITÀ
Benvenuti al Crazy Toilet Café

Spqr. Sono Pazzi Questi Russi! Un bar a tema toilette? Sì, avete proprio capito bene, a tema toilette nel senso di bagni, wc, gabinetti, servizi igienici che li si voglia chiamare. Al limite del buongusto, se di buongusto si può parlare, ma qui molto è fatto per stupire. Più qualcosa è strano e stravagante, più pare attecchire. Certo che ce ne vuole di coraggio imprenditoriale, per lanciarsi in iniziative simili, ma Alexander Donskoi, sindaco della città del nord di Arkhangelsk, ha deciso di portare a Mosca il suo Crazy Toilet Cafe, il primo in Europa (temiamo anche l’ultimo). Nota bene, un Donskoi non nuovo a iniziative stravaganti (nel 2011, aveva aperto il Sex Museum Tochka G / G Spot).

E’ sabato sera e, passeggiando per la pedonale e turistica Stari Arbat, in pieno centro di Mosca, ci imbattiamo in questa perla. Fra teatri, musei, negozi di souvenir e artigianato, ristoranti, pittori e artisti di strada sbuca una vetrina, con due giovani seduti comodamente su un wc. Subito penso a uno scherzo, ma poi mi avvicino e scatto qualche foto (irresistibile). Passanti incuriositi fanno lo stesso. Anche se, dall’accento, non sono russi ma turisti. I primi non fanno poi tanto caso alle stranezze, ormai la norma. Il modello arriva da Taiwan, e dalla sua capitale Taipei precisamente, una sorta di “fun fever”, come viene definita (vedi).

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E se cibo e “defecatio” sono due parti della vita quotidiana che ci cerca di tenere ben distinte e separate, qui (Mosca o Taipei che sia) vengono inaspettatamente mescolate. Tutto è a tema toilette, dagli interni, agli arredi, ai decori fino al cibo (ahimè); ci sono una cinquantina di wc dove sedersi mentre si ordina, scegliendo dall’orrido menu, e si aspetta il lauto pranzo, la cui coreografia lascio immaginare. Si può mangiare in un vaso da notte e bere da un urinale (bleah). Si tratterà sicuramente di un turista incuriosito mordi-e-fuggi, non di clientela abituale, dice il management del locale a un noto quotidiano inglese. Questo sarà sicuramente il target, l’unico possibile, aggiungerei.

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Fotografia The Guardian

Il Crazy Lunch menu costa 500 rubli (meno di dieci euro) e consiste in un misto di orribili (e orripilanti) zuppe cremose di funghi marroni servite in una specie di vaso da notte, seguito da salse che rallegrano pile di patate allungate. Se il visitatore non ha ancora perso l’appetito (cosa non difficile) si può terminate con palline di gelato al cioccolato dalla forma che ancora lasciamo immaginare. Non si scappa alla toilette nemmeno nelle bevande. Tutto, dal the verde al cioccolato, è servito in mini-urinali. E tutto è rigorosamente sigillato, prima di essere servito, per impedire a vari eventuali personaggi di farsi venire idee strane o di pensare a scherzi improponibili. Non mangano i bidè e i cartoni/quadri alle pareti richiamano lo stesso tema fecale. Strano luogo per strani avventori, si direbbe. Avvicinarsi con cura, quindi.

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Venerdì 18 dicembre Libreria Ibs+Libraccio di Ferrara ospita Vittorio Sgarbi per presentare il suo libro “Dal cielo alla terra. Da Michelangelo a Caravaggio. Il tesoro d’Italia. Vol. 3”

da: responsabile eventi Ibs

Presso la storica sala dell’Oratorio San Crispino, Libreria Ibs+Libraccio di Ferrara presenta l’ultimo libro di Vittorio Sgarbi edito da Bompiani. L’incontro è previsto alle ore 17:00 di venerdì 18 dicembre

“Letteralmente: dal cielo alla terra, ovver da Michelangelo a Caravaggio. Dal Giudizio universale a I bari. In pochi anni il mondo di tutte le perfezioni possibili si rovescia in un gruppo di giocatori, sporchi e ubriachi, all’osteria. La pittura della realtà, dunque”.
Questa volta Vittorio Sgarbi ci conduce dalla lunga e fervida stagione del Manierismo, che ha tentato di rielaborare la lezione di Michelangelo, Raffaello e Tiziano, sino alla grandi rivoluzioni di Caravaggio, all’aurora di Guido Reni, al barocco di Bernini. Un secolo di pittura e scultura, tra artisti più noti (Giulio Romano, Parmigianino, Romanino, Veronese, Tintoretto, Caravaggio) e artisti meno noti e altrettanto imprescindibili e grandi: Altobello Melone, Campi, Savoldo, per citarne una minima parte. Una storia dell’arte, “Il tesoro d’Italia”, che è sempre anche una geografia dell’arte: ovviamente Firenze, Venezia, Roma, ma anche Brescia, Ferrara, Cremona, Genova, Napoli, fino ai comuni più piccoli.
Vittorio Sgarbi è nato a Ferrara l’8 maggio 1952. Laureato in filosofia con specializzazione in storia dell’arte presso l’Università di Bologna.
È funzionario – storico dell’arte direttore coordinatore – assegnato alla Soprintendenza ai beni artistici e storici di Venezia. Saggista e conduttore televisivo.

Il Ferrara Film Festival diventa realtà: aperte le iscrizioni internazionali

da: ufficio stampa Ferrara Film Festival

La scommessa dell’attore ferrarese Maximilian Law diventa realtà

Il sogno diventa realtà. Il Ferrara Film Festival, prima edizione del contest cinematografico internazionale atteso per l’estate 2016, prende il via. Dal 16 dicembre on line il nuovo sito web, i social network e soprattutto l’apertura delle iscrizioni.
A Ferrara sbarca il made in Hollywood con un Film Festival nuovo e accattivante che mette al centro il cinema dei sogni che si realizzano, quelle produzioni Hollywood style, dove tutto è possibile. La rassegna sarà un contest cinematografico aperto a registi e produttori degli Stati Uniti e di tutto il Mondo e soprattutto un’esperienza di cinema per tutti gli spettatori, che potranno scoprire come nasce la magia di un film e qualche segreto del lavoro che si svolge dietro alla macchina da presa.
La manifestazione, che si terrà nell’estate del 2016, è ideata e organizzata dal giovane attore e produttore Maximilian Law, ferrarese di origine e americano di adozione, e dalla sua casa di produzione cinematografica Perpetuus, in collaborazione con la Fondazione Carlo Rambaldi gestita da Victor, figlio dell’illustre scenografo e genio ferrarese – artefice di creature leggendarie e mago degli effetti speciali – scomparso nel recente 2012.
Partner e collaboratori del Ferrara Film Festival: l’Ambasciata Americana in Italia, Ferrara Film Commission, Comune di Ferrara, ASCOM e il Comune di Vigarano Mainarda.
Le iscrizioni di cineasti e produttori è semplice e prevede le due macro-categorie “Usa” (prodotti in Usa) e “Mondo” (prodotti nel resto del mondo), suddivise in lungo e cortometraggi, documentari e film di animazione. Un premio speciale intitolato al genio ferrarese degli effetti speciali Carlo Rambaldi sarà assegnato alla carriera a una figura di prestigio del cinema americano, segnalata da una giuria di esperti.
Sul sito ufficiale www.ferrarafilmfestival.com tutte le informazioni utili all’iscrizione. Sono accettate le opere di professionisti, appassionati e centri di studio o ricerca.
Per inaugurare il Ferrara Film Festival, un breve documentario dal titolo profetico Believe mostrerà il backstage del festival e il suo ideatore a tutto il mondo. Il teaser di Believe sarà on line sui social network del Ferrara Film Festival dal 25 dicembre, a gennaio il lancio ufficiale.
Pagina Facebook https://www.facebook.com/ferrarafilmfestival
Pagina Twitter https://twitter.com/ferrarafilmfest
Pagina Instagram https://www.instagram.com/ferrarafilmfestival

Tper

Oggi chiusi per nebbia alcuni ingressi autostradali della A13, notevole traffico in città e bus rallentati

da: ufficio stampa Tper

Dalle ore 7.35 di questa mattina, in via preventiva, a causa delle condizioni di scarsa visibilità dovute alla fitta nebbia, sono state chiuse le entrate dell’autostrada A13 di Occhiobello, Ferrara Nord, Ferrara Sud e Altedo.
In conseguenza dell’aumento del traffico automobilistico in città, tutte le linee urbane e extraurbane di bus che transitano a Ferrara, registrano forti ritardi.
La linea 356 Ferrara-Bologna e le linee urbane 6 e 11 sono i collegamenti che registrano maggiori sofferenze, in quanto il traffico
si riversa particolarmente su via Modena e via Bologna.

“Open day” sabato 19 e domenica 20 dicembre, il Liceo Artistico Dosso Dossi apre di nuovo le porte al pubblico

da: ufficio stampa Liceo Artistico Dosso Dossi

Il liceo artistico Dosso Dossi apre le porte per accogliere studenti e genitori interessati a scoprire la scuola e le attività promosse. L’intensa attività di orientamento destinato agli allievi delle scuole medie inferiori inizierà il 29 Novembre.
Nella galleria della sala espositiva è allestita una significativa mostra orientativa che raccoglie una selezione di lavori ed elaborati artistici dei nostri allievi, rappresentativi dei quattro indirizzi di studio: arti figurative, architettura-ambiente, grafica, design. Le opere esposte raccontano in modo creativo i percorsi di studio del liceo artistico e delle sue potenzialità elaborative ed espressive.
I visitatori potranno assistere ad attività dimostrative e visitare tutti gli spazi dello storico edificio: la biblioteca qualificata ed inserita in rete, laboratori di informatica attrezzati con pc e mac, laboratori di disegno dal vero, ceramica, plastica, architettura, design e grafica; i docenti della scuola illustreranno agli interessati i corsi di studio proposti e le principali attività formative.
Sabato 19 inizio presentazione ore 15.30
Domenica 20 inizio presentazione ore 10.30
la galleria è aperta al pomeriggio dalle 16 alle 18.30

Lunedì 21 dicembre al Teatro Nuovo di Ferrara è di scena lo spirito del Natale con “The Harlem Spirit of Gospel Choir”, il coro di Anthony Morgan

da: organizzatori

Un classico di Natale, l’HARLEM Spirit of GOSPEL CHOIR, per trascorrere con la famiglia e gli amici una bella serata a teatro, cullati ed abbracciati dai ritmi magici e coinvolgenti del gospel.
Con il talento internazionale di HARLEM, Mr. Anthony Morgan ed il suo coro, per “diffondere la buona novella in tutto il mondo attraverso la gioia della musica”.
Sul palco le migliori voci che il panorama gospel statunitense, culla di questo genere musicale, offre, con un repertorio misto di brani che spaziano dal classico alla rivisitazione di brani moderni, con forza, intensità e con una miscela di suoni versatili che sapranno conquistare il pubblico.
Ritmi travolgenti e allegria per un gruppo che si è esibito davvero in tutto il mondo: dall’Australia all’Argentina, dal Brasile al Canada, dal Giappone all’Africa, fino in Europa, dall’Inghilterra alla Francia, dai Paesi dell’est alla Germania ed ora in Italia, per un tour nazionale.
Grandi collaborazioni in atto con artisti di fama internazionale: Steve Wonder, Diana Ross, Cindy Lauper, Aretha Franklin, oltre alla partecipazione come background vocale al disco di Ray Charles “So Help me God”.
Per un assaggio degli HARLEM Spirit of GOSPEL CHOIR: www.youtube.com/watch?v=ZG5G5UVPkI4
La scaletta dei brani cantati lunedì 21 dicembre, alle 21, al TEATRO NUOVO di FERRARA:
Jesus is a Rock
I’m a Soldier
God is a Good Yes
I get Joy went i think About
Glory Glory Hallelujah
Down by the Riverside
OH Bless the Lord
He that Believeth
Glory to his Name
Oh Holy Night
We Wish you a merry Christmas
Go tell it on the mountain
Tre fasce di biglietto per gli spettatori ferraresi e, per altro, per l’unica data romagnola , dell’HARLEM SPIRIT OF GOSPEL CHOIR e per il grandissimo ANTHONY MORGAN.
– PLATEA: intero 29 euro; ridotto 26 euro
– PRIMA GALLERIA: intero 26 euro; ridotto 23 euro
– SECONDA GALLERIA: intero 20 euro; ridotto 18 euro
Biglietti in vendita con:
– Ticket One (on-line su www.ticketone.it ed in tutti i punti vendita affiliati)
– Viva Ticket (on-line su www.vivaticket.it ed in tutti i punti vendita affiliati)
– presso la biglietteria del Teatro Nuovo (orari: martedì, giovedì e venerdì 9-13 e 15-19), oltre che il giorno dello spettacolo, un’ora prima dell’inizio dell’evento)
Per maggiori informazioni e/o accrediti è possibile contattare la produzione dello spettacolo, DIMENSIONE EVENTI, al diretto 340/6409714 (responsabile pubbliche relazioni, LARAMARTINETTO)

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