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Giorno: 17 Dicembre 2015

Emilia-Romagna, aperture dei siti archeologici statali dal 24 dicembre al 6 gennaio

da: Ufficio Stampa SBArcheo

Sempre aperti (escluso il 25 dicembre e il 1 gennaio), con il consueto orario, i siti archeologici di Veleia, Marzabotto e Russi.
Metti l’archeologia sotto l’albero. Brindiamo con gli antichi fino all’Epifania.
E il 3 gennaio 2016, prima domenica del mese, ingresso gratuito in tutti i musei statali per l’intera giornata, info su: www.archeobologna.beniculturali.it
Scorpacciate di antichità e corroboranti maratone tra le vestigia monumentali della romana Veleia, le strade e i quartieri della città etrusca di Kainua/Marzabotto e i mosaici della Villa Romana di Russi.
Questo il menù proposto dalla Soprintendenza Archeologia dell’Emilia-Romagna per le prossime feste di fine anno.
Con la sola esclusione dei giorni di Natale e Capodanno, dal 24 dicembre all’Epifania i siti archeologici saranno regolarmente aperti con il consueto orario. Un’occasione in più, per cittadini e turisti, per scoprire luoghi ed opere d’arte nella magia del clima di festa.
L’area archeologica della città etrusca di Kainua è aperta tutti i giorni dalle 8 alle 17.30 mentre il Museo Nazionale Etrusco di Marzabotto è aperto dal martedì alla domenica dalle 9 alle 17.30 (Via Porrettana Sud 13 a Marzabotto –BO- info 051.932353, ingresso € 3,00).
Fino al 10 gennaio le sale del museo ospitano la mostra “A tavola con gli Etruschi di Marzabotto” dedicata alle risorse le risorse dell’ambiente e al consumo del cibo nell’età del Ferro.
Gli scavi monumentali della città romana di Veleia e l’annesso Antiquarium sono aperti tutti i giorni dalle 9 alle 15 (Strada Provinciale 14, località Veleia Romana di Lugagnano Val d’Arda –PC- info 0523.807113, ingresso € 2,00) mentre la Villa Romana di Russi è visitabile dal lunedì al sabato dalle 9 alle 16.30 e la domenica dalle 13 alle 16.30 (Via Fiumazzo a Russi –RA- info 0544.581357 ingresso € 2,00 chiusura biglietteria ore 16).
Infine il 3 gennaio consueto regalo di ogni prima domenica del mese del MiBACT: ingresso gratuito in tutti i musei e luoghi della cultura statali per l’intera giornata.
Tutte le informazioni sul sito della Soprintendenza Archeologia dell’Emilia-Romagna
ecco dove sono le nostre zone archeologiche:
LUGAGNANO VAL D’ARDA (PC) – Zona archeologica di Veleia, Strada Provinciale 14, località Veleia Romana, tel. 0523.807113 (€ 2,00)
MARZABOTTO (BO) – Museo Nazionale Etrusco, Via Porrettana Sud 13, tel. 051.932353 (€ 3,00)
RUSSI (RA) – Villa Romana, Via Fiumazzo, tel. 0544.581357 (€ 2,00)
A cura della Soprintendenza Archeologia dell’Emilia-Romagna.

Sabato 19 dicembre a Cento il “Cento Street Christmas” promosso da Ascom Confcommercio

da: ufficio stampa Ascom Ferrara

Terzo ed ultimo appuntamento per Cento Street Christmas con l’appuntamento del 19 dicembre (a partire dalle ore 16.00) nelle centralissime vie Guercino, Matteotti, Provenzali, Cremonino e Malagodi pronte ad onorare il Natale al meglio con eventi e manifestazioni, concerti grazie al lavoro di commercianti, associazioni sportive e di volontariato, gruppi parrocchiali centesi.
Cento Street Christmas – promosso da Ascom Confcommercio con il supporto del Consorzio Cento in Centro, dalla Pro Loco con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale e sponsor la Cassa di Risparmio di Cento – realizzerà un vero e proprio tuffo nel passato: le vie saranno caratterizzate dagli antichi mestieri (vedi foto in allegato) ma sopratutto sarà il suggestivo Presepe Vivente con il suo corteo in costume nel cuore della città del Guercino a scaldare l’atmosfera prenatalizia.
In piazza Guercino poi sarà la volta di “Cento Calici” ed il suo atteso appuntamento con l’enogastronomia di qualità e l’esposizione delle affettatrici d’epoca (l’Arte di Affettare, a cura dell’Officina Vidmer Cantelli) ed il coinvolgimento dei pubblici esercizi in un sabato sfizioso dedicato allo shopping ed al rito dell’aperitivo da gustare in centro tra cori natalizi ed animazione di qualità.

Dal 18 al 20 dicembre a Palazzo Bellini di Comacchio prosegue “Star Wars a mattoncini” con Ascom

da: ufficio stampa Ascom Ferrara

Le astronavi di Star Wars colpiscono al…cuore Comacchio e conquistano grandi e piccini: almeno 2mila le persone che nello scorso week hanno affollato Palazzo Bellini sede dell’esposizione “Star Wars a mattoncini” ovviamente quelli della Lego grazie all’iniziativa promossa da Ascom Confcommercio, in collaborazione con il comune di Comacchio e lo sponsor di Carice, Ferimpex e Giocheria, ed inserita nel calendario di eventi ‘Natal’è Comacchio’.
La mostra (l’ingresso è ad offerta libera) dunque proseguirà anche nel prossimo fine settimana dal 18 al 20 dicembre sempre negli spazi di Palazzo Bellini con i seguenti orari dalle 15 alle 18 (il venerdì 18 e sabato 19), mentre domenica 20 dalle ore 10 alle 18.00. Quattro le sale impegnate (tra queste la luminosa sala bianca, la tenebrosa sala nera, e quella dei duelli) in una suggestione spaziale che mette in mostra centinaia tra modelli, guerrieri ed astronavi e che verrà sicuramente rinforzata dopo l’uscita sul grande schermo (mercoledì 16) del settimo episodio della saga cinematografica di Guerre Stellari.
Ma gli appuntamenti con il Natale non finiscono qui: con un occhio all’enogastronomia e la presentazione del vino rosato dell’Ursiola (sabato 19 alle ore 15,00 alla Sala dei Marinati).
Ed arriviamo a Domenica 20: proseguono le escursioni in barca lungo i canali di Comacchio dei barcaioli di Marasue, gli splendidi presepi sotto sei ponti del Centro Storico, ed ancora i Mercatini (in piazza XX Settembre ed in via Folegatti dalle ore 10), la Casa di Babbo Natale (a palazzo Patrignani, in via Buonafede 12) dove per i più piccini sarà possibile scrivere e poi imbucare le letterine di Natale; ed ancora Folli Folletti e Natale in slitta (spettacolo itineranti di canti ed animazioni ) che si snoderà tra via Sambertolo e Folegatti dalle ore 15.00. Natal’è Comacchio proporrà poi appuntamenti con la musica con i Duo in Duo (Loggia del Grano, ore 16,00) con tanghi e musiche popolari sudamericane, mentre chi invece volesse ascoltare gli Spirituals tipici della tradizione natalizia potrà recarsi a palazzo Bellini (ore 16) con la Carducci Ensemble and Band.

La giovane ballerina sarà ascoltata dal giudice

da: Paolo Roat

Dopo mesi di richieste il Tribunale di Roma ha acconsentito a darle ascolto. Si accende la speranza di archiviare il suo trasferimento a Roma e di poter studiare danza a Milano

Occhi puntati sull’esito dell’audizione che il Tribunale di Roma ha stabilito per il 19 dicembre, durante la quale sarà ascoltata la giovane promessa della danza ferrarese, che il giudice vuol trasferire in una casa famiglia della Capitale, allontanandola da una madre che secondo i vari consulenti del Tribunale la condizionerebbe in maniera eccessiva e un padre quasi mai presente nella vita della giovane.
La ragazzina quattordicenne, che si presenterà accompagnata dall’avvocato Francesco Miraglia, ha più volte detto e ribadito – anche lo scorso 25 novembre in questura a Ferrara – che non intende lasciare la madre né trasferirsi a Roma, ma semmai proseguire gli studi di danza classica in una scuola di Milano nella quale era già stata ammessa: è una ballerina promettente e sogna di danzare alla Scala e la formazione in quella scuola le fornirebbe la possibilità di diventare professionista, trampolino di lancio per scuole internazionali. Aveva pianificato di conseguire contemporaneamente il diploma in un liceo linguistico, appunto per essere pronta a un eventuale trasferimento all’estero.
Per ora invece sta chiusa in casa e non può proseguire gli studi, a causa della disposizione del Tribunale di Roma, che impedisce a ogni altra scuola di accettare la sua eventuale iscrizione. Il suo caso ha suscitato un grande interesse mediatico e la costituzione di un gruppo Facebook sostenuto da oltre cinquemila iscritti; lo scorso 21 novembre il Comitato Cittadini per i Diritti Umani (Ccdu) ha organizzato in piazza del Municipio a Ferrara una manifestazione in suo favore e contro le perizie psichiatriche nei tribunali.
L’avvocato Miraglia ha inoltre scritto anche al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e al ministro della Giustizia Andrea Orlandi, chiedendo un loro interessamento e un intervento diretto e magari anche di incontrare la giovane ballerina.
Intanto la incontrerà sabato prossimo il giudice del Tribunale di Roma. Nel frattempo la giovane ha ottenuto che la questura di Ferrara, dopo averla sentita per ben quattro ore a novembre, stabilisse che il decreto di allontanamento non possa essere eseguito.

“Spazio ai Giovani”: il 22 gennaio prossimo alla Sala Polivalente di Comacchio presentazione di un video realizzato da giovani comacchiesi

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Il Comune di Comacchio dà voce alle nuove generazioni con un video completamente ideato, realizzato e montato da giovani comacchiesi. Il progetto, predisposto dall’Assessorato alle Politiche Giovanili e finanziato dalla Regione Emilia-Romagna, è partito la scorsa primavera e sarà presentato ufficialmente il 22 gennaio prossimo durante una serata evento organizzata presso la Sala Polivalente di Comacchio.
Protagonisti del tutto saranno i ragazzi di Comacchio, coinvolti in una trentina di interviste realizzate nell’ultimo anno, nelle quali si raccontano nei posti che più li rappresentano, l’università, la spiaggia dove lavorano, il locale in cui suonano. L’idea è quella di raccogliere in un unico documento, e direttamente con le parole degli interessati, quali sono le passioni e le aspirazioni dei giovani comacchiesi, quali le loro idee per il futuro e quali i valori che li ispirano. La video-testimonianza è stata realizzata, con il coordinamento dell’Informagiovani di Comacchio e di Antea srl, dall’esperto videomaker Maurizio Cinti di Delta Cinematica e si prospetta coinvolgente per tutta la comunità. Al fianco di Cinti anche un prezioso collaboratore, Pieraldo Ghirardelli, un ragazzo che ha risposto con entusiasmo all’idea di partecipare al progetto cogliendo al volo l’opportunità di imparare tutto sul mondo della video produzione.
L’appuntamento con l’evento in Sala Polivalente è, dunque, per il 22 gennaio prossimo alle 19, ma intanto l’Informagiovani di Comacchio ha pubblicato sulla propria pagina Facebook un trailer del video-documentario per dare un piccolo assaggio di ciò che sarà presentato durante la serata del 22. Ma non solo. A seguito dell’evento ufficiale, proseguirà, sempre attraverso i social, la pubblicazione a puntate delle interessanti interviste ai giovani di Comacchio, in totale una trentina, di cui una dozzina di associazioni. Un iter che avrà lo scopo di dare appunto “Spazio ai Giovani” e che terrà compagnia per i primi mesi dell’anno facendo avvicinare sempre di più i ragazzi all’Informagiovani e facendo conoscere loro i tanti servizi che mette a disposizione.

movimento5stelle

Venerdì 18 dicembre alla Sala dell’Arengo del Municipio di Ferrara incontro sulla “Buona Scuola” promosso dal Movimento 5 Stelle cittadino

da: Movimento 5 Stelle Ferrara

Dopo l’approvazione della Legge n° 107 del 13/07/2015 (c.d. “Buona Scuola”), pur sembrando apparentemente calata la tensione nei corridoi degli istituti scolastici, il cui apice è stato raggiunto in occasione di uno sciopero che ha coinvolto l’80% del corpo docente, continuano le discussioni che, istituzionalizzandosi, hanno raggiunto le aule parlamentari e le assemblee regionali, dove si parla di referendum abrogativi, risoluzioni e leggi di iniziativa popolare.
Anche se i non addetti ai lavori percepiscono uno stato di apparente calma e rassegnazione, il fermento all’interno del mondo della scuola persiste, tanto più, che su molti punti strategicamente importanti per la gestione della democrazia interna e il funzionamento degli istituti scolastici, come ad esempio la ridefinizione degli organi collegiali, pende la spada di Damocle, non solo di deleghe affidate al Governo, ma anche di forti sospetti d’incostituzionalità.
Di questo e di altro si parlerà a Ferrara, alla Sala dell’Arengo di Palazzo Municipale, venerdì 18 dicembre 2015, a partire dalle ore 16:30. All’incontro, organizzato dal gruppo consiliare del M5S cittadino, parteciperanno la Senatrice Michela Montevecchi del M5S, membro della 7a commissione permanente (Istruzione pubblica), il Prof. Girolamo De Michele, docente, libero pensatore ed esperto del mondo della scuola con all’attivo numerose e note pubblicazioni vertenti l’istruzione e la didattica e Mauro Presini, maestro elementare, esperto del mondo della scuola, molto attivo sul nostro territorio per la sua instancabile attività di informazione e monitoraggio dei processi educativi, incluso il tema del sostegno alla disabilità.
La titolazione dell’incontro “Discussione aperta alla cittadinanza sulle implicazioni didattiche e istituzionali della riforma denominata Buona Scuola”, introdotta dal Consigliere comunale del M5S Claudio Fochi, vuole essere uno stimolo, improntato ad onestà intellettuale, ad una discussione che continua e che ha l’obiettivo di informare e coinvolgere i cittadini sulle prospettive, aspettative, speranze – e perché no, anche utopie – di un settore così determinante per la formazione delle competenze di cittadinanza consapevole che è l’istruzione pubblica.
Movimento 5 Stelle Ferrara

Natale a Copparo, modifiche temporanee alla viabilità stradale

da: ufficio stampa e comunicazione Comune di Copparo

In occasione delle iniziative previste per Natale a Copparo, la Polizia Locale ha disposto alcuni divieti di sosta nel centro cittadino e precisamente nel periodo 18 dicembre 2015 – 3 gennaio 2016 e il giorno dell’Epifania 6 gennaio 2016. Dalle ore 8 alle ore 20 in piazza del Popolo, parcheggio parte centrale, 
è istituito il divieto di sosta con rimozione forzata e l’interdizione del traffico veicolare. Piazza del Popolo, parcheggio di levante e parcheggio di ponente, nelle intersezioni con la sede stradale è istituito il doppio senso di circolazione.

LA RIFLESSIONE
Vita e agonia di Ferrara

Giorni fa passando per piazza, come ogni mattina, mi sono fermato a guardare bene l’albero di Natale di Murano bersaglio di tante polemiche: bello, ho detto tra me e me, bello e adatto a Ferrara, così piccolino, direi stenterello in quella piazza lunga cento metri, che amministratori e architetti di varia natura, ma afflitti da un complesso d’inferiorità, per anni hanno tentato di immiserire, riuscendoci soltanto in parte grazie alla bellezza indistruttibile del luogo. Ma con quello che accade nel mondo, in Italia e a Ferrara impiantare un dibattito sull’albero di Natale mi sembra davvero fuori luogo.
In una storia di Ferrara da me scritta diversi anni fa (il libro andò in edicola assieme a un quotidiano locale) avevo buttato lì una frase, o, meglio, l’idea che gli Estensi e poi i cardinali legati avessero cinto la città di mura possenti (tant’è che Rasbelais fa dire a Gargantua che Parigi non ha bisogno di grandi mura come Ferrara grazie alla bellicosità dei suoi cittadini) non per difendersi dai nemici assedianti, ma per impedire ai ferraresi di uscire, o scappare, dalla città e dall’iniquo, odioso, insopportabile potere dei governanti. Avevo ragione? Non so, perchè mi sto convincendo che è la popolazione nella sua globalità ad aver abbracciato la filosofia piccolo borghese della mediocrità: tutti vogliono essere borghesi, che è la condizione esistenziale più grossolana, meno nobile (parlo di nobiltà d’animo), in una parola più ignorante.
Ma Ferrara è una città poco colta, anche se si dà arie di luogo sofisticato e addottrinato, tra le città dell’Emilia-Romagna è quella che legge di meno, è indifferente, spesso cinica, ha tentato di innalzarsi, in un passato anche recente che abbiamo odiosamente cancellato come se avessimo pestato una cacca: altre città, anche della nostra regione, ci hanno superato, in qualità e in quantità, città come Reggio Emilia, Ravenna, Modena, non parliamo di Forlì, di Piacenza sono cresciute mentre Ferrara, che era stata una della maggiori municipalità della provincia italiana, andava immiserendosi, la sua pigrizia l’aveva condotta ad accettare (o forse a cercare) soluzioni di comodo: c’era la Montedison che offriva lavoro e veleno a migliaia, quasi cinquemila, famiglie, il patto scellerato era stato tacitamente sottoscritto: il benessere comprava la vita di operai mandati a finire orribilmente la propria vita, delle mogli, dei figli, tutti contenti se il veleno dei padri passava nelle mani dei giovani, destinati a loro volta alle malattie senza possibilità di ritorno.
Il popolo comunista aveva venduto i suoi figli al capitale per un tozzo di pane. Tutti felici: i dirigenti della sinistra aspiravano a diventare Democrazia Cristiana, lentamente riuscendoci, i bambini venivano mandati a scuola di commercio, tutti contenti se il ragazzo tornava a casa dopo tre anni di università con una insipiente laureina. Accanto alla grande fabbrica chimica intanto faceva i suoi affari la Cassa di Risparmio, feudo degli agricoltori e degli imprenditori, i risparmi dei ferraresi erano cosa loro.

Una sera, mentre ripartivo in treno da Roma per tornare a casa, incontrai un amico, che era stato a fare una breve visita al papa (ci andava spesso) e lì, sul marciapiede del quarto binario della stazione Termini, parlammo della nostra città e dei suoi abitanti, nonché di tanti amici comuni, uno dei quali versava con la sua azienda in cattive acque: “L’altro giorno – mi confidò, vantandosi, l’alto finanziere – gli ho dato trecento milioni”. Le garanzie? L’amicizia. Nonostante i 300 milioni di allora l’azienda a cui era stato graziosamente concesso il cadeau finanziario fallì: per carità, sono cose che accadono dovunque, specie di questi tempi, ma a Ferrara i ribaltoni finanziari avvengono sempre nel silenzio ovattato della nostra impareggiabile nebbia: ormai è dimenticato il famoso scandalo Giuffrè, il quale faceva il banchiere concedendo interessi spropositati, che, prima o poi, avrebbero fatto esplodere la cassaforte e la cassaforte esplose, ma il “banchiere di Dio”, così era stato soprannominato Giuffrè perchè era in affari con la curia, se la cavò abbastanza bene, per una ragione soprattutto, la sua clientela era formata dalla borghesia, la borghesia che dormiva su soffici materassi imbottiti di soldi e così avvenne che i truffati, per non passare da coglioni, non denunciarono il raggiro; di un amico che si diceva avesse perso 14 milioni (al cambio degli anni ‘50!) ricordo una frase “quell’individuo? mai conosciuto”. La città, dicevo, era una botte piena di vino rosso, che era buono, era un clinto senza tannino, non fregava il fegato, ma cominciarono ad annacquarlo e divenne un vinello, non proprio acqua sporca, ma un succo d’uva avanzata senza sapore, l’unico suo odore era quello del danaro, i romani dicevano che “pecunia non olet”, olet invece, eccome se olet il danaro.
I socialisti nel sessantaquattro avevano sposato la Democrazia Cristiana e ormai olezzavano: e noi, chi siamo noi?, si chiedevano i comunisti del Pci, i cui giovani – li ricordo troppo bene – erano sui blocchi di partenza per raggiungere in fretta il traguardo, contraddistinto da uno striscione , “potere” c’era scritto sopra, quindi la via era spianata verso la conquista della nuova signoria italiana. Alcuni di quei giovani sono entrati in parlamento, altri sono diventati responsabili di cooperative, anche queste sulla strada del massimo guadagno, avendo per sempre dimenticato gli scopi per cui era nata la cooperazione, aiutare i lavoratori senza sbranarli. Non a tutti è andata bene, chè la via del profitto a tutti i costi è lastricata di reati. Ma guarda un po!, pensavo davanti all’alberello natalizio, avevo cominciato accusando la borghesia dei misfatti che hanno messo in ginocchio la nostra città e mi ritrovo alle prese con i federoni, quelli che al Pci stavano sempre seduti in riunione attorno a un tavolo: che tempo fa fuori?, qualcuno chiedeva e lì, su quella innocente domanda , si accendeva una lunga discussione sulla linea che il partito avrebbe dovuto tenere in caso di sole o di pioggia, alla fine della quale spesso, se veniva votato a favore della pioggia, tutti uscivano con l’ombrello aperto, ma c’era il sole. Naturalmente scherzo, ma piango al pensiero che quel grande partito di massa abbia salvato in doverse occasioni l’Italia da tentative antidemocratici e sia finito nelle imberbi mani di ex ragazzi divenuti prebenziali, cioè cacciatori di prebende. Vuoi vedere che quella gente lì si è iscritta tutta nel Partito Conformista Italiano? Oh santiddio! È proprio così, accettano ogni cosa che i propagandisti dell’appiattimento sociale gli sottopongono. “Sire il trono vacilla”, “metti un puntel”, rispondeva Fagiolino divenuto re. A forza di metterci dei puntelli la nostra grande città è diventata piccolina (d’animo): le hanno rubato anche la sua banca e quest’ultima operazione, pilotata dall’alto, è stata la conferma dell’interessata insipienza con cui l’istituto di credito è stato pilotato verso la rovina: miliardi di euro sono stati sperperati, gettati al vento. Ma tanti erano soldi faticosamente risparmiati, non si chiama forse Cassa di Risparmio? Però, io, che non sono il grande Ricardo, mi chiedo dove sia finito tutto quel danaro che il signor Mariulin, pensionato dell’industria chimica con problemi ai bronchi e ai polmoni, aveva affidato alle cassaforti di corso Giovecca, e che il ragionier Zappatroni ex contabile in quiescenza aveva investito in azioni e obbligazioni su consiglio di direttori e dirigenti dfell’istituto di credito. Vuoi vedere, mi rispondo, che quelle non erano le cassaforti della Carife, ma erano le caldaie? Avevo compiuto da poco sei anni, entravo in seconda elementare dopo la “primina”, e il primo giorno di scuola mi consegnarono un libretto di risparmio della Cassa di Risparmio di Ferrara; era un elegante libretto verde e dentro, col mio nome scritto in bella calligrafia, un deposito di 50 lire. Mai toccata. Signori della Carife mi volete dire dove sono finite le mie 50 lire?

L’OPINIONE
Salva banche: ultimo atto di un’economia fondata su strampalati esperimenti

Quattro banche sono state salvate, cosa c’è che non và? La ministra Boschi ha un conflitto d’interesse o forse no e il Presidente del Consiglio non è contrario ad una Commissione d’inchiesta parlamentare, quindi che s’indaghi. Esiste una legge seria sul conflitto d’interessi? Forse no ma sappiamo che in Italia riusciamo benissimo a vivere senza leggi di tutela serie e ad affrontare i problemi non in anticipo ma all’occorrenza. Se straripa un fiume ne parliamo ed interveniamo ma fare un lavoro di sistemazione degli argini fuori stagione non è pagante, del resto il politico si occupa dell’oggi e lo statista del futuro, e noi al governo abbiamo solo politici.

Il problema delle quattro banche lo affrontiamo con le leggi in uso, con gli strumenti che le leggi degli ultimi vent’anni ci mettono a disposizione, poi aggiungiamo i limiti europei, la vantata funzione di credito monopolistico delle stesse che non deve essere intaccata, l’onda delle proteste e i suicidi che purtroppo accompagnano queste tristi vicende, dimenticando poi i principi generali della Costituzione che proprio non interessano più. Quindi?

Con le leggi attuali e i limiti europei le soluzioni sono peggiori del problema, trasformazioni in Spa, mercato, acquisizioni, fusioni. Miopia, nel migliore dei casi. In pratica si gioca al rialzo, avvicinandosi al burrone si accelera pensando di riuscire a spiccare il volo probabilmente perché qualcuno ha il paracadute di riserva. La ministra non si difende difendendosi ma dichiarando “vedremo chi ha più voti”. Tutto si fa per i voti e i voti decidono chi vince e chi perde.

Uno dei più longevi politici nostrani, il professor Giuliano Amato, il ‘Sottile’, insegna che navighiamo a vista, senza strumenti e che prendiamo decisioni importanti, capaci di condizionare la vita di milioni di persone, improvvisando. In una delle sue magistrali “lezioni dalla crisi” spiega, ad esempio, che chi come lui aveva voluto l’euro sapeva trattarsi di un gioco pericoloso, un esperimento che non poteva funzionare. L’hanno fatto lo stesso conoscendone i pericoli, con la presunzione di poter risolvere i problemi mano a mano si fossero presentati, ed è chiaro non ci siano riusciti (è sempre lui a dirlo).

E nel mentre si costruiva l’euro si faceva anche altro, e non erano persone sconosciute a farlo. Draghi e Monti si occupavano di teorizzare emissioni di Titoli di Stato sostenute non da banche centrali ma da investitori internazionali, Ciampi e Andreatta mettevano in pratica. Prodi (s)vendeva al mercato l’Iri e il patrimonio di banche pubbliche italiano, Amato eliminava la divisione tra banche commerciali e banche d’investimento.

Detto questo ci resta ben poco su cui discutere. Siamo il frutto di esperimenti vari, strampalati anche se funzionali a qualcuno visto che le statistiche dimostrano che la quasi totalità delle risorse appartengono ad uno striminzito un percento della popolazione.

Parafrasando una simpatica foto che circola sui social, possiamo solo decidere se vogliamo toglierci la pagliuzza dall’occhio o la trave che è entrata a fondo dentro il nostro corpo. La pagliuzza è il conflitto d’interessi rappresentato dalla Boschi, la trave raffigura il complesso delle leggi e trattati che hanno portato a tutto questo. Affrontare il problema o perdere tempo aspettando il prossimo bonus o la prossima banca da salvare.

Oggi le persone, i responsabili, non sono punibili perché speculano nella legalità con i soldi altrui in forza di leggi che lo permettono e non tutelano i cittadini, i risparmiatori. Ma le leggi e i trattati sono validi finché sono in vigore, basta scriverne di nuove o rivedere gli accordi in essere, si può e si dovrebbe fare, ma ne dobbiamo prendere coscienza. Il primo passo è distinguere la pagliuzza dalla trave, il secondo è cercare quel politico che cerca di parlare con spunti da statista della trave (di soluzioni serie per il problema banche) ma viene ostacolato dalla Gruber.
claudiopisapiafe@gmail.com

L’ANALISI
La scelta, l’attesa, il dono: i rituali che aiutano a crescere

Il Natale porta con sé una magia che ci accompagna fin da bambini. In questi giorni molti si preparano alle feste addobbando la casa, facendo l’albero e il presepe. Quanti di noi ricordano con piacere l’attesa delle feste e l’emozione ad esse collegate? L’impazienza di aprire i regali e la curiosità di scartare velocemente i pacchi per scoprire la sorpresa o verificare che il regalo corrispondesse a ciò che era desiderato e richiesto.
Il trasmettere ai bambini certe tradizioni fa parte dell’eredità che i bambini ricevono e che conserveranno nel loro cuore tutta la vita e che a loro volta trasmetteranno ad altri. L’imparare l’attesa, lo scegliere i regali da donare ad altri, la preparazione degli addobbi in casa sono tutti passaggi importanti che servono a scandire il tempo dell’anno e rendono unico come momento il Natale.

I rituali hanno la funzione di incorniciare, di mettere i confini necessari alla strutturazione dell’identità. Il raccontare ai bambini la favola di Babbo Natale aumenta la suspense del ricevere i regali e rende magica l’atmosfera.
Vivere con serenità momenti di festa è prerequisito fondamentale per apprezzare la convivialità che la festa implica. Ci sono famiglie in cui è talmente elevata l’incapacità di condividere momenti insieme che trasformano ogni occasione di incontro in uno scontro feroce, momento per scaricare addosso all’altro frustrazioni e rancori profondi. Quando ciò accade in presenza di bambini questi ultimi non imparano certo ad associare alle feste ricordi felici e saranno probabilmente adulti in difficoltà in questi periodi.
Lo stare a tavola, diverso dal nutrirsi, implica convivialità, il rispetto dei tempi di parola dell’altro, l’alternanza tra parola e godimento, una vicinanza fatta di piccoli gesti in cui il cibo è veicolo di affetto e di relazione.
Le feste però possono anche essere un momento delicato per chi già soffre, perché amplificano la sofferenza soggettiva nel confronto con un esterno tutto felice che si appresta a festeggiare. È rispetto a questi soggetti che occorre prestare uno sguardo di attenzione e un ascolto particolare perché la festa non si traduca in angoscia e in un incubo da cui il soggetto vuole uscire il prima possibile.

Chiara Baratelli, psicoanalista e psicoterapeuta, specializzata nella cura dei disturbi alimentari e in sessuologia clinica. Si occupa di problematiche legate all’adolescenza, dei disturbi dell’identità di genere, del rapporto genitori-figli e di difficoltà relazionali. baratellichiara@gmail.com

Ramificazioni nervose

Intrecci di vene e capillari, intrichi di terminazioni nervose, reti di emissari ed affluenti, schizzi di inchiostro e sangue… oppure semplicemente groviglio di rami secchi in inverno.

In foto: un albero del Parco Pareschi a Ferrara

Immagini rappresentative di Ferrara in tutti i suoi molteplici aspetti, in tutte le sue varie sfaccettature. Foto o video di vita quotidiana, di ordinaria e straordinaria umanità, che raccontano la città, i suoi abitanti, le sue vicende, il paesaggio, la natura…

Wake up, eat Gelli

E così alla fine, a poche ore di distanza dalla scomparsa di Cossutta abbiamo perso anche Licio Gelli.
Quest’Italia pian piano perde davvero i pezzi.
Non è assolutamente mia intenzione paragonare o accomunare questi due personaggi.
Stavo solo riflettendo a voce alta su due pezzi di storia che se ne vanno.
Ho scoperto chi era Cossutta che ero molto piccolo.
Ho scoperto chi era Licio Gelli quand’ero già cosciente.

Brano: “Veteran of the Psychic War” dei Blue Öyster Cult Album: “Fire Of Unknown Origin” del 1981
Brano: “Veteran of the Psychic War” dei Blue Öyster Cult
Album: “Fire Of Unknown Origin” del 1981

Nel senso: avevo appena capito quei due concetti di cui sentivo parlare spesso, destra e sinistra.
Piano piano iniziai a capire un bel po’ di cose grazie a questo Licio Gelli e alla sua opera di maggior successo, questa loggia P2 di cui i miei genitori non mi avevano mai detto niente.
Ci rimasi un po’ male perché c’erano in mezzo due musi che vedevo in tv praticamente tutti i giorni: il presidente del Milan e quello della camicia Dino Erre.
Iniziai anche a fare una testa così ai miei chiedendo ossessivamente a loro e a tutti come tutta quella gente potesse aver votato uno che era parte di questa loggia massonica retta da uno che aveva provato a fare quel famoso golpe del ’70.
I miei genitori e tutti gli altri adulti non sapevano darmi spiegazioni ma io continuavo a martellarmi la testa su questa cosa.
E continuavo a martellare anche la loro.
Insomma, nel 1981 loro c’erano e stupidamente – ma neanche troppo – pensavo mi dovessero delle spiegazioni.
E’ passato un sacco di tempo, adesso vado per i 30, continuo a martellarmi la testa, so tutto quello che c’è da sapere ma qualcosa ancora mi sfugge.
L’unica spiegazione razionale (e forse eccessivamente rassicurante) che riesco a darmi è: in fondo è la stessa cosa che è successa in Cile e in fondo siamo stati un pelino più fortunati del Cile.
Poi continuo a ravanare come un pazzo su tutti i casini in cui è stato coinvolto il vecchio Licio e non posso fare a meno di interrogarmi sul concetto di “fortuna”.
Piazza Fontana, Golpe Borghese, Strage di Bologna e depistaggio delle indagini (powered by LG) e via.
Chiamala fortuna.
È un gran bel casino e forse è stato ed è tuttora un esperimento.
Boh.
Speriamo almeno che sia morto per davvero.

Ogni giorno un brano intonato alla cronaca selezionato e commentato dalla redazione di Radio Strike

Selezione e commento di Andrea Pavanello, ex DoAs TheBirds, musicista, dj, pasticcione, capo della Seitan! Records e autore di “Carta Bianca” in onda su Radio Strike a orari reperibili in giorni reperibili SOLO consultando il calendario patafisico. xoxo <3

Radio Strike è un progetto per una radio web libera, aperta ed autogestita che dia voce a chi ne ha meno. La web radio, nel nostro mondo sempre più mediatizzato, diventa uno strumento di grande potenza espressiva, raggiungendo immediatamente chiunque abbia una connessione internet.
Un ulteriore punto di forza, forse meno evidente ma non meno importante, è la capacità di far convergere e partecipare ad un progetto le eterogenee singolarità che compongono il tessuto cittadino di Ferrara: lavoratori e precari, studenti universitari e medi, migranti, potranno trovare nella radio uno spazio vivo dove portare le proprie istanze e farsi contaminare da quelle degli altri. Non un contenitore da riempire, ma uno spazio sociale che prende vita a partire dalle energie che si autorganizzano attorno ad esso.

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Musica

Ludwig van Beethoven
Ludwig van Beethoven

Il 17 Dicembre 1770 nasceva, a Bonn, Ludwig van Beethoven, grande compositore e pianista. Sulle sue note si può sognare e dimenticare.

“La musica è una rivelazione più profonda di ogni saggezza e filosofia. Chi penetra il senso della mia musica potrà liberarsi dalle miserie in cui si trascinano gli altri uomini”. (Ludwig van Beethoven)

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la giornata…

 

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