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Giorno: 4 Gennaio 2016

Lorenzo Croce di Aidaa: “Ecco perché abbiamo denunciato Sgarbi”

da: ufficio stampa Aidaa

Vista la grande risonanza a livello nazionale che la vicenda ha avuto il presidente di AIDAA Lorenzo Croce in questo video spiega perchè si è arrivati a denunciare Sgarbi per il suo intercalare CAPRA CAPRA CAPRA.
Di seguito il link del video di Lorenzo Croce, presidente di AIDAA: https://www.youtube.com/watch?v=ZqKr6EeT2xI

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Patrimonio culturale: dal Ministero 14,5 milioni per l’Emilia-Romagna

da: ufficio stampa Gruppo Partito Democratico Emilia-Romagna

Paolo Calvano: “970.000 euro saranno per la Pinacoteca nazionale di Ferrara”

Il Ministro Dario Franceschini ha annunciato i principali contenuti del programma triennale degli interventi per il patrimonio: l’anno inizia bene per l’arte e la cultura italiana con uno stanziamento di 300 milioni di euro per 241 progetti in tutto il Paese.
“Gli investimenti per il patrimonio artistico sono ossigeno anche per la nostra economia in ripresa e una risposta concreta alle esigenze dell’industria culturale e turistica” commenta Paolo Calvano, Consigliere regionale PD.
I finanziamenti del triennio 2016-2018 sono programmati tenendo conto delle segnalazioni da parte degli uffici territoriali e degli Istituti autonomi del MiBACT: in Emilia-Romagna saranno 12 gli interventi a cui arriveranno risorse per 14,5 milioni (oltre 5 milioni annui nel biennio 2016-2017, poco meno di 4 milioni nel 2018).
Tra gli esempi citati dalla nota del Ministero, compare anche la Pinacoteca nazionale di Ferrara. “Qui arriveranno 970.000 euro e la notizia non può che essere accolta positivamente. La Pinacoteca, ospitata al primo piano del palazzo dei Diamanti, era stata al centro di un’interrogazione alla Giunta regionale che avevo presentato a inizio giugno, insieme a Marcella Zappaterra” ricorda Calvano.
“Il nostro Governo dimostra di non aver nulla a che fare con chi diceva che con la cultura non si mangia: il patrimonio storico e artistico italiano aveva bisogno, dopo decenni di abbandono dovuti alla miopia del centro destra, di tornare al centro di politiche di investimento e riqualificazione. In Emilia-Romagna le politiche di sostegno alle attività culturali di enti e associazioni e di quelle promosse direttamente dall’Ibacn puntano su una programmazione puntuale, diversificata e coordinata con i territori. – conclude Paolo Calvano – Questo, di fatto, è il modello da seguire ed è apprezzabile che a livello nazionale si sia intrapresa questa strada”.

Casa, dalla Regione 10 mln di euro per l’Edilizia residenziale sociale

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia Romagna

Accordo con il Comune di Bologna per 317 alloggi al Quartiere Navile. La vicepresidente Gualmini: “Forte segnale di presenza dell’istituzione pubblica nel rispondere alle esigenze abitative di una fascia della popolazione che non ha i requisiti per rientrare nelle graduatorie Erp ma al tempo stesso non può accedere ai prezzi di mercato”

Trecentodiciassette alloggi di Edilizia residenziale sociale (Ers) al Quartiere Navile, che verranno realizzati con un contributo di 10 milioni da parte della Regione (costo complessivo dell’intervento, 54 milioni circa). Lo prevede un accordo con il Comune di Bologna, che attua un precedente protocollo in tema di Housing Sociale. Il contributo regionale è destinato, in particolare, ad abbattere il costo di realizzazione delle infrastrutture necessarie per l’erogazione del servizio (alloggi, e opere di urbanizzazione) e ridurre quindi in modo significativo per i destinatari i prezzi di vendita e i canoni di locazione rispetto a quelli offerti dal libero mercato.
“Come Regione, vogliamo dare un forte segnale di presenza dell’istituzione pubblica nel rispondere alle esigenze abitative di una fascia intermedia della popolazione che si è anche impoverita per gli effetti della crisi” ha spiegato Elisabetta Gualmini, vicepresidente della Giunta regionale e assessore alle Politiche abitative, nel corso della conferenza stampa con Riccardo Malagoli, assessore ai Lavori pubblici, Politiche abitative e Sicurezza del Comune di Bologna. “L’Edilizia residenziale sociale rappresenta un secondo stadio di intervento della Regione sul tema della casa. Appena insediati, abbiamo lavorato su altri due versanti: primo, cambiando il regolamento per l’entrata negli alloggi Erp. Adesso c’è la parte dell’uscita: stiamo acquisendo i dati relativi alle nuove dichiarazioni dei redditi, sulla base della riforma dell’Isee, dopodiché vorremmo fissare una nuova soglia entro giugno. Tutto questo naturalmente – ha sottolineato Gualmini – verrà preceduto da un confronto con i Comuni e da un dibattito in Assemblea”. Oltre a lavorare sull’Erp, nel primo anno di mandato si è voluto “aiutare i giovani ad acquistare un appartamento e, al tempo stesso – ha ricordato la vicepresidente –, dare uno stimolo a un settore, quello della casa, particolarmente colpito dalla crisi. Il bando ‘Una casa per le giovani coppie’ ha avuto molto successo e per questo si è deciso di stanziare un altro milione di euro rispetto ai 12 inizialmente messi a bando”.
Il progetto Navile
L’operazione prevede la concessione in locazione di 317 alloggi realizzati secondo tre formule: il 26% (circa 83 alloggi) in locazione a 8 anni con patto di futura vendita, altrettanti in locazione a 15 anni, il 48% (circa 153 alloggi) in locazione di lungo termine (20 anni). Diverse le tipologie che verranno realizzate: 142 unità da 1 o 2 persone, 144 unità da 3 o 4 persone, 34 unità per 5 persone o più. I beneficiari sono le famiglie della cosiddetta “zona grigia”, ovvero nuclei che non hanno requisiti per rientrare nelle graduatorie dell’Erp (Edilizia residenziale pubblica) ma al tempo stesso non hanno i mezzi per accedere ai prezzi di mercato. Un’attenzione particolare andrà a chi esce dagli alloggi Erp.
Il protocollo Regione – Comune di Bologna
Risale al settembre 2012 l’approvazione di un protocollo di collaborazione tra Comune di Bologna e Regione Emilia-Romagna per promuovere la programmazione e l’attuazione di misure innovative nel campo dell’Edilizia residenziale sociale e della valorizzazione urbana. Il protocollo impegna, tra l’altro, la Regione a destinare al progetto risorse proprie – non escludendo risorse economiche aggiuntive statali e/o europee – e il Comune a conferire aree proprie, in diritto di proprietà, anche promuovendo o incentivando forme di partenariato pubblico – privato. Il Comune di Bologna ha destinato una cospicua quota di “capacità edificatoria” all’interno del comparto R5.2 Navile, lotti – H e N all’Edilizia residenziale sociale.
Per verificare l’interesse degli operatori del settore edile e finanziario nel gestire questo servizio, il Comune di Bologna ha avviato un’indagine conoscitiva pubblicando un apposito avviso. Hanno manifestato interesse tre aziende qualificate. Il 24 novembre scorso il Comune, con propria delibera di Giunta, ha indicato la proposta di Investire SGR d’interesse pubblico: è questa la società che ha assunto il ruolo di promotore della finanza di progetto per l’operazione di Housing Sociale al Navile. In base alle scadenze temporali richieste, si è stilato in tempi brevi l’accordo attuativo del Protocollo di collaborazione tra Regione e Comune in tema di Edilizia residenziale sociale, in modo da garantire gli atti necessari entro l’anno in corso, per poter procedere poi al bando di gara entro il mese di febbraio 2016. I lavori del cantiere inizieranno in primavera-estate.

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Comune di Ferrara: tutti i comunicati del 4 gennaio

da: ufficio stampa Comune di Ferrara

ASSOCIAZIONE MUSICISTI FERRARA – Martedì 5 gennaio 2016 alla Sala Estense (ore 21,30) undicesima edizione

“Play Mr D’Adamo 2016”, tributo all’armonicista blues

04-01-2016

Martedì 5 gennaio 2016 alla Sala Estense di Ferrara ( Piazza Municipale ), con inizio alle 21.30, si terrà l’undicesima edizione di Play Mr D’Adamo, concerto di beneficenza in memoria di Antonio D’Adamo armonicista blues (6-1-1960 – 30-1-2005). L’intero ricavato della serata sarà devoluto all’ADO (Assistenza Domiciliare Oncologica). In questi anni la manifestazione ha sempre visto una grande risposta di pubblico, diventando di fatto uno dei pochissimi eventi a livello nazionale che porta l’armonica diatonica in primo piano.

Sul palco il quartetto “The Bluesmen” coadiuvato dalla sezione fiati accompagnerà 15 armonicisti amici di Antonio D’Adamo che provengono da varie parti della regione.

The Harmonica Players:

Federico Pellegrini, Fabrizio Seva, Gianandrea Pasquinelli, Ermanno Costa, Paolo Giacomini, Vincenzo Cattani, Giorgio Pinna, Max De Rosa, Angelo Adamo, Gianni Massarutto, Guido Poppi, Andreino Cocco, Paolo Santini, Gianluca Caselli, Paolo Bertelli

The Bluesmen:

Roberto Formignani chitarra e voce

Massimo Mantovani tastiere

Roberto Poltronieri basso

Roberto Morsiani batteria

Horns:

Stefania Bindini sax, Paolo Santini sax, Gian Piero Benetti sax, Riccardo Baldrati tromba

Il concerto è organizzato da : Associazione Musicisti di Ferrara, Ado Assistenza Domiciliare Oncologica con il patrocinio del Comune di Ferrara

ANTONIO D’ADAMO 6-1-1960 30-1-2005 ( Musicista – Armonicista )

Musicista autodidatta, si è dedicato per 25 anni allo studio approfondito dell’armonica a

bocca diatonica nella musica blues, rock,country,bluegrass. Ha fatto parte della “Mannish

Blues Band”, con la quale ha partecipato, negli anni “80, ad importanti trasmissioni radiofoniche e televisive ( RAI 2 via asiago tenda, quelli della notte ) e festival blues (Pistoia Blues , Milano Blues Festival, Aventino Blues ecc.. )

Si è esibito in concerto ed in jam session con diversi artisti di fama internazionale fra i quali Carey Bell, Hiram Bullock, Willy Murphy, Alan King, Andy J.Forest .

Nel 1992 contribuisce alla formazione di The Bluesmen, con i quali si esibisce in diversi festival blues ( Castel San Pietro Terme In Blues, Imola Blues, Ravenna Blues, Aspro Blues, Delta Blues, Liri Blues Winter 2004, Lerici Blues Joint 2004 ecc.. ). Con questa formazione ha l’onore di aprire i concerti di artisti come: Nine Below Zero ( 2002-2003), Scott Henderson, Dave Alvin, Jorma Kaukonen, Paul Geremia, Billy Boy Arnold, Kelly Joe Phelps, Robben Ford.

Discografia :

-The Mannish Blues Band Demo 1 (1983)

musicassetta autoprodotta registrata al White Studio di Ferrara con la quale la band riesce ad entusiasmare Renzo Arbore e a farsi programmare nella trasmissione “quelli della Notte “

-The Mannish Blues Band Demo 2 (1986)

musicassetta autoprodotta registrata al White Studio di Ferrara che contiene diversi brani originali

-The Mannish Blues Band – ’87-90 (1990) musicassetta prodotta da Musicando

-The Bluesmen – Intrepido Blues (1996) CD prodotto da Musicando registrato al B & B di Vigarano Mainarda (FE )

-The Bluesmen – The Bluesmen (2002) CD prodotto dal Comune di Ferrara- Assessorato alle Politiche e Istituzioni Culturali e registrato alla N H Q di Ferrara

 

SALA ESTENSE – Il 4 gennaio alle 16 ultimo spettacolo della rassegna ‘Babbo Natale, Gnomi e Folletti’

In scena ‘Hansel e Gretel’, fiaba classica e sempre attuale raccontata dalla compagnia Il Baule Volante

04-01-2016

(Comunicato a cura de Il Baule Volante)

Lunedì 4 gennaio alle 16 alla Sala Estense (in piazza Municipio a Ferrara) la diciassettesima edizione della rassegna natalizia “Babbo Natale, Gnomi e Folletti” si chiude con l’ultimo appuntamento a teatro. E’ la volta della compagnia di casa: Il Baule Volante di Ferrara, presenta il nuovo spettacolo “Hansel e Gretel”: un lavoro intenso, forte e poetico che parla al cuore.

Una casa nel bosco, una famiglia in difficoltà. Due bambini, soli, di fronte alla durezza del mondo e al buio del bosco sono i protagonisti di questa fiaba classica, antica, antichissima ma sempre urgente da raccontare, da vivere e da affrontare.
Perché ci può accadere di perderci nel bosco? Perché le persone più care, di cui più ci fidiamo possono arrivare ad abbandonarci? Perché possiamo fare pessimi incontri e andare incontro a gravi pericoli quando siamo soli e lontani da casa? E come fare per affrontare le più grandi paure che si annidano del profondo del nostro cuore?
Hansel e Gretel vengono abbandonati a se stessi nel folto di un bosco scuro e pericoloso e non arriverà una fata buona o un oggetto magico a salvarli, devono cavarsela da soli. Ma soli non sono veramente: sono insieme, si stringono la mano, si aiutano, si fanno coraggio… e coraggiosamente andranno incontro al loro destino…
Il nuovo lavoro che vede la sinergia fra Il Baule Volante ed Accademia Perduta/Romagna Teatri prosegue e conclude la trilogia della narrazione iniziata nel 2002 con Il tenace soldatino di stagno e altre storie e proseguita nel 2005 con La Bella e la Bestia, per la regia di Roberto Anglisani – il maggior narratore italiano di teatro per ragazzi – che, nella tessitura e nell’invenzione della narrazione a due voci, ha trovato un mezzo espressivo nuovo, efficace e coinvolgente.
Nasce così una storia ricca di fascino e di emozione, in cui cerchiamo di mostrare i significati nascosti attraverso la parola ed il movimento. Lo spettacolo utilizza, infatti, principalmente la tecnica del racconto orale, con la sua essenzialità ed immediatezza. Ma spesso la parola si fonde al movimento espressivo o lascia completamente lo spazio a sequenze di “gesti-sintesi”, nel tentativo di cogliere l’essenza più profonda del racconto, con pochi oggetti e costumi, lasciando alla voce e al corpo tutta la loro forza evocativa.
Uno spettacolo, adatto ai più grandi, recentemente presentato al Festival Una Città in Gioco di Vimercate, dove ha riscosso un enorme successo di pubblico ed è stato recensito in modo entusiastico dal maggior giornalista italiano del Teatro Ragazzi.

 

Lo spettacolo si rivolge a tutti i bambini dai 6 agli 11 anni.

Inizio spettacolo: ore 16,00 (la biglietteria apre alle 15)
Biglietti: bambini € 5, adulti € 6

Informazioni: Il Baule Volante – Andrea Lugli – Paola Storari 0532/770458 – 347/9386676

 

EPIFANIA 2016 – Mercoledì 6 gennaio iniziative in centro storico patrocinate dal Comune

Divertimento in compagnia della Befana in piazza del Municipio e al Castello estense

04-01-2016

Giochi, musica e divertimenti attendono bimbi e famiglie in centro storico mercoledì 6 gennaio per trascorrere in allegria la festa dell’Epifania.

 

La Befana in piazza del Municipio

Anche quest’anno la Contrada di San Paolo, in collaborazione con l’Amministrazione comunale, ha organizzato una festa per tutti i bambini che, mercoledì 6 gennaio, vorranno attendere l’arrivo della Befana in piazza del Municipio.

PROGRAMMA:

– dalle 16,00 in piazza Municipio festa de “La Befana in piazza” con balli e canti della baby disco;

– alle 16,30 appuntamento con i “Pagliacci del cuore” per un momento di magia e divertimento

– alle 17,30 arrivo della Befana che distribuirà gratuitamente calze piene di dolciumi a tutti i bambini presenti

– alle 18,00 in piazza Trento e Trieste il tradizionale ‘Rogo della vecchia’ a conclusione della festa

 

La Befana in Castello

Mercoledì 6 gennaio alle 15,30 simpatiche Befane accompagneranno i bambini dai 5 ai 10 anni in un mondo sospeso tra storia e fantasia, con giochi, letture e racconti. (Iniziativa a pagamento, a cura di Itinerando – per prenotazioni e informazioni: tel. 0532 299233 www.castelloestense.it).
Sempre mercoledì 6 gennaio in occasione del riallestimento delle opere dell’esposizione “L’arte per l’arte” in Castello sono previste visite guidate alle 11; alle 14; alle 15 e alle 16 (ingresso 8 euro; ridotto 6 euro; Tariffa family: per ogni adulto pagante, 1 minore entra gratis. Visita guidata: adulti 10 euro – comprensivo di biglietto d’ingresso – bambini 6-18 anni 3 euro).

 

 

CASTELLO ESTENSE – Dal 6 gennaio 2016 riapre l’allestimento completo

Bentornati Boldini e De Pisis nelle sale del Castello

04-01-2016

Mercoledì 6 gennaio riaprirà al pubblico l’esposizione “L’Arte per l’arte” dedicata ai pittori Giovanni Boldini e Filippo de Pisis. Per l’occasione il museo del Castello sarà aperto dalle 9.30 alle 18.30 (ultimo ingresso ore 17.45). Sono previste visite guidate con inizio alle ore 11, 14, 15 e 16.

Per info: http://www.castelloestense.it/it/il-castello/esposizione-di-giovanni-boldini-e-de-filippo-de-pisis

Natal’è Comacchio: gli appuntamenti del 6 gennaio a Comacchio promossi da Ascom Confcommercio

da: ufficio stampa Ascom Ferrara

Nella calza della Befana, mercoledì 6, i turisti troveranno a Comacchio il simpatico Mercatino del Riuso e dell’Artigianato (in piazza XX Settembre ed in via Folegatti dalle ore 10 alle ore 19) con il suo ultimo appuntamento. Si tratta di una delle tante iniziative legate a “Natal’è Comacchio” promossa da Ascom Confcommercio, in collaborazione con il comune di Comacchio e lo sponsor della Cassa di Risparmio di Cento, di Ferimpex e di Giocheria e che ha animato con successo – nei mesi di novembre e dicembre scorsi – il suggestivo cuore della città del Trepponti con eventi e mostre (come quella su Star Wars a mattoncini) per grandi e piccini, tutti a misura di famiglia.
Un’atmosfera resa ancora più magica anche dai caratteristici Presepi allestiti sotto sei ponti della storica città lagunare e che saranno visibili per l’appunto il giorno dell’Epifania con tutto il loro incanto e la loro poesia (in allegato una delle sei creazioni)
Una settima Natività è poi stata allestita nell’androne di palazzo Bellini (in via Agatopisto) grazie alla collaborazione dei cittadini di Comacchio che hanno contribuito portando gli addobbi e le statuine.

Pop Tales: pittura, fotografia e scultura nella mostra che inaugura il 2016 a ExpArt di Bibbiena

da: organizzatori

Dal 9 al 28 gennaio 2016 ExpArt studio&gallery, in via Borghi 80 a Bibbiena (AR), presenta “Pop Tales”, mostra di pittura, fotografia e scultura di Davide Camattari, Cinzia Aze e Andrea Brizi a cura di Silvia Rossi.
L’esposizione, a ingresso libero e gratuito, sarà visitabile dal martedì al sabato, dalle 15,30 alle 19,30, o su appuntamento.
Sabato 9 gennaio, alle ore 17,30, l’inaugurazione in galleria con l’aperitivo offerto da Bar Le Logge.
LA MOSTRA:
“Pop Tales” inaugura il 2016 di ExpArt studio&gallery con tre artisti e la loro originale collettiva.
Un percorso ampio che spazia dal pop tradizionale di Davide Camattari, passa per le polaroid di Cinzia Aze e arriva alle sculture di Andrea Brizi.
Una mostra all’insegna del colore e di quella leggerezza, assolutamente formale, che caratterizza sin dagli anni Sessanta questa corrente artistica. Un’atmosfera contemporanea che assume, a tratti, delle sfumature “vintage”.
Ritratti e mezzibusti sono i soggetti che, insieme, creano un assemblage tale da ricordare quelle pareti piene dei ritratti di famiglia. Del resto quei volti ci sono tutti più o meno noti: Spock, Frida, la Signora Fletcher, la Magnani… Persino le sculture, le cui fisionomie non sono quelle di qualcuno in particolare, ci rammentano figure a metà tra Nefertiti e gli anime giapponesi.
Davide Camattari è un artista ferrarese di origini sudamericane che parte dal mondo della grafica pubblicitaria, influenza che si legge fortemente nel suo approccio artistico. Appassionato di fotografia e videomaking, Camattari comincia a dipingere da autodidatta rifacendosi e mescolando tra loro la pop art americana e italiana, il futurismo e il costruttivismo. I suoi ritratti sono caratterizzati da poche sfumature e colori intensi, dove figurativo e geometrico si uniscono creando una sorta di collage pittorico. Interessante il lavoro di ricerca sulla scansione temporale, in cui due “fotogrammi” vengono affiancati in un unico dipinto, creando un interessante dialogo con lo spettatore. Solo di recente si è affacciato all’ambiente espositivo, raccogliendo velocemente interesse e consensi.
Nel lavoro di Cinzia Aze il collage diventa il protagonista assoluto. Partendo da polaroid “sbagliate”, Cinzia costruisce, a colpi di forbice e colla, nuovi volti per i suoi personaggi. Questi appartengono al mondo della tv, del cinema e dell’arte. Facce note che ci appaiono in un modo nuovo, ironico e irriverente. Opere di piccolo formato che racchiudono un modo intero di citazioni che sanno essere divertenti e intelligenti al contempo.
Aze vive e lavora tra le Marche e la Romagna. Viene da un percorso scandito dalla fotografia – prima analogica, poi digitale e quindi ancora analogica – finché approda nel mondo delle polaroid “sbagliate”, che le conferiranno successo e con le quali parteciperà a mostre proponendo, di volta in volta, lavori sempre più ricchi e accattivanti.
Le sculture in mostra appartengono infine ad Andrea Brizi, artista perugino. Dopo la maturità artistica si muove in modo poliedrico nel mondo dell’arte, lavorando come scenografo, illustratore e regista. Partecipa a vari premi di pittura, finché non decide di dedicarsi anima e corpo alla scultura, in cui trova la sua vera vocazione. Il suo stile mescola abilmente elementi arcaici con superfici lucide e inserimenti luminosi dall’aspetto futurista. Il lavoro che ne esce è deliziosamente articolato, capace di citare contemporaneamente elementi del mondo classico e postmoderno. Le superfici nitide ci rimandano, seppur con soggetti diversi, alle opere di artisti come Koons, mentre le forme eleganti e sinuose sembrano emergere dalle sabbie egizie. Androgine ma comunque distinte, le sue opere prendono i nomi di Albert e Lisa, in omaggio alle esplorazioni spaziali.
www.expartgallery.com

Riapre il 9 gennaio lo Sportello SGATE in Municipio

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

L’Amministrazione Comunale informa i cittadini che sabato 9 gennaio 2016 sarà riaperto lo Sportello per la gestione delle agevolazioni sulle tariffe energetiche (SGATE). Sono infatti state ultimate le procedure di gara per l’affidamento del servizio. Pertanto il suddetto sportello resterà aperto al pubblico dal 9 gennaio prossimo TUTTI I SABATI dalle ore 8.30 alle ore 12.30 (presso il Servizio Messi Comunali- piano terra). Per qualsiasi informazione gli utenti sono invitati a rivolgersi, nei giorni del mercoledì dalle ore 10.00 alle ore 13.00, al numero 0533/381715 della Cooperativa Work & Services (con sede a San Giuseppe in Via Romea, 65).

Sabato 9 gennaio a San Nicolò di Argenta “Uno, nessuno, 10.000”, incontro promosso da Emmaus e Gruppo Cittadini Economia di Ferrara

da: organizzatori

Emmaus e Gruppo Cittadini Economia di Ferrara invitano a partecipare all’incontro in programma sabato 9 gennaio 2016 alle ore 15,00 presso la sede della Comunità Emmaus di Via Mascolino 10 – 44048 San Nicolò di Argenta

A Ferrara parte l’iniziativa “UNO NESSUNO 10.000”, ovvero 10.000 ferraresi uniti per un unico obiettivo: vivere felici creando il mondo che vogliamo. Durante l’incontro si terrà la conversazione civile “L’Altra Faccia della Moneta”. Assieme, prendiamo consapevolezza della realtà economica in cui viviamo e lavoriamo e di come possiamo agire per risolvere la situazione. Il mondo assumerà radicalmente un’altra faccia.
La partecipazione è gratuita. Il numero massimo è di 35 persone e si accede tramite prenotazione-invito.
Per prenotarsi inviare una mail a: gruppoeconomia.fe@gmail.com indicando nell’oggetto della mail: “Uno, nessuno, 10.000 – 9 gennaio 2016”
Claudio Pisapia – Gruppo Cittadini Economia Ferrara

Solo il 12 e 13 gennaio al cinema l’episodio speciale “L’abominevole sposa” della serie tv “Sherlock”

da: Ufficio stampa Nexo Digital

Dalla serie acclamata in tutto il mondo arriva per la prima volta sul grande schermo “Sherlock” con Benedict Cumberbatch e Martin Freeman

Cosa accadrebbe se il più famoso detective al mondo e il suo migliore amico vivessero in una Baker Street fatta di treni a vapore, carrozze a due ruote, cappelli a cilindro e redingote?
Benvenuti in Sherlock… nel 1895!
Per la prima volta al mondo Benedict Cumberbatch (nei panni di Sherlock Holmes) e Martin Freeman (in quelli dell’immancabile Watson) sbarcheranno al cinema con Sherlock. L’abominevole sposa, l’inedito episodio speciale in abiti vittoriani della serie investigativa più amata degli ultimi anni. Il 12 e 13 gennaio, infatti, gli spettatori italiani troveranno su grande schermo (elenco delle sale disponibile su www.nexodigital.it e trailer qui https://youtu.be/g8oxmIyCVOM) Benedict Cumberbatch e Martin Freeman per un appuntamento cinematografico attesissimo. L’episodio, intitolato Sherlock. L’abominevole sposa e mai visto sino ad oggi, sarà corredato da 20 minuti di riprese aggiuntive e da una visita guidata al 221B di Baker Street con il produttore esecutivo Steven Moffat.
Questa volta saremo dunque nel cuore della Londra vittoriana (come nell’originale Sherlock Holmes ideato da Conan Doyle) e Thomas Ricoletti rimarrà stupefatto nel vedere la moglie vestita con il suo vecchio abito da sposa. Perché, solo poche ore prima, la donna… ha preso la vita. Così il fantasma della signora Ricoletti sembra ora aggirarsi per le strade con un’insaziabile sete di vendetta. Dalla nebbia avvolgente di Limehouse alle viscere di una chiesa in rovina, Holmes e Watson dovranno usare tutta la loro astuzia per combattere un nemico apparentemente già morto e solo il finale del film rivelerà la scioccante verità su l’abominevole sposa del titolo.
Sherlock, ispirato alle opere di Sir Arthur Conan Doyle, è una celebre serie tv scritta e creata da Steven Moffat e Mark Gatiss. È prodotto da Sue Vertue coi produttori esecutivi Beryl Vertue, Mark Gatiss e Steven Moffat per Hartswood Films, Bethan Jones per BBC Wales e Rebecca Eaton per Masterpiece. Sherlock, L’abominevole sposa è stato commissionato da Charlotte Moore, controller di BBC One e Ben Stephenson, ex Controller, BBC dramma Messa.
In Italia il film è distribuito da Nexo Digital in collaborazione coi media partner Radio DEEJAY e MYmovies.it.
Il trailer italiano: https://youtu.be/g8oxmIyCVOM

Giovedì 7 gennaio al Loft350 di Modena il concerto di Francesco Vittorio Amenta

da: organizzatori

Francesco Vittorio Amenta presenterà il nuovo album Colors and Ties, uscito per To Be Jazz, disponibile in tutti gli stores digitali, giovedì 7 gennaio 2016 a Modena, al Loft 350 di via Giardini 350.
Con Amenta, sax tenore e soprano, ci saranno Alessandro Altarocca al pianoforte, Enrico Lazzarini al contrabbasso e Andrea Burani alla batteria.
L’album, registrato in Olanda alla fine del 2014 da Barry Olthof presso Olthof Audio Productions, è composto di otto tracce, attraverso le quali Amenta descrive in musica istantanee di momenti vissuti. Un disco dal respiro internazionale, in cui il sassofonista e compositore italiano, da sempre attratto dal jazz, in tutti i suoi colori, dalla tradizione alle avanguardie, alle espressioni contemporanee, collabora in questo disco con giovani musicisti europei.
Il denominatore comune è, senza dubbio, costituito dall’amore e dal rispetto per la tradizione jazz, un omaggio ai grandi eroi e ai personaggi leggendari del jazz come Bill Evans, Theolonius Monk, Stan Getz e Cedar Walton.

In Colors and Ties Francesco Vittorio Amenta utilizza i colori del linguaggio musicale per raccontare, enfatizzare ed ironizzare su situazioni e momenti di vita vissuta; colori e legami, da qui il nome del disco Colors and Ties.
L’album, prodotto dall’etichetta To Be Jazz e distribuito dalla Self (Irma Records), è suonato in quintetto ed ha un taglio moderno. Viene, infatti, utilizzata la chitarra che sostituisce la tromba e conferisce al quintetto un sound nord europeo o, se si preferisce, si inspira alle tendenze americane attuali.

COLORS AND TIES – Tracklist:
1- Fascinating lies
2- John Doe
3- Be me
4- Frantic
5- Sunday afternoon
6- Blue
7- Winter
8- Applepie
FRANCESCO VITTORIO AMENTA – Biografia:
Ha iniziato a studiare sassofono a 16 anni, a Bologna. Successivamente ha studiato con Piero Odorici e ha incominciato a frequentare i primi seminari di musica jazz, come “Siena Jazz”, “Urbino Jazz”, e masterclass al Conservatorio di Verona tenuti da Barry Harris. I seminari sono stati l’occasione per fare esperienza in “Big Band” e per suonare con musicisti come Paolo Fresu, Enrico Rava, Marco Tamburini, Roberto Rossi, Eddie Henderson, George Garzone, Bob Franceschini, Tom Kirkpatrick e tanti altri grandissimi musicisti.
Ha frequentato l’American School of Modern Music di Parigi, partecipando inoltre a masterclass con Johnny Griffin e Charles Lloyd.
Ha lavorato nell’ambito del teatro con l’attore di prosa Edoardo Siravo alla presentazione del “Festival del Cabaret Emergente” ed ha collaborato con Lucio Caliendo alla colonna sonora del film “Dreaming by Number”, realizzato per la televisione olandese e candidato al Festival I.D.F.A. di Amsterdam.
Successivamente ha frequentato il triennio sperimentale di jazz presso il Conservatorio di Musica “G.B. Martini” a Bologna, studiando con Barend Middelhoff e Tomaso Lama, dove poi si è laureato.
Dal 2009 vive in Olanda, a Den Haag, e ha frequentato il The Royal Conservatory (Koninklijk Conservatorium Den Haag) dove ha studiato con ottimi musicisti come Toon Roos, Eric Gieben, Erik Ineke, Rolf Delfos ed ha partecipato a workshop con Gwilym Simcock e Dave Glasser, Dave Libman, Joshua Redman ed altri musicisti della scena olandese e americana del jazz. È attivo sullo scenario musicale olandese e italiano sia come leader che sideman, suonando in festival jazz e club.
LINKOGRAFIA
Ascolta Colors and Ties: https://play.spotify.com/artist/37HTcfewTDOoeYtqkzgvXA
Link iTunes: https://itunes.apple.com/it/album/colors-and-ties/id1063335193?l=en
Player: http://player.believe.fr/v2/8056737609728
Presentazione Colors and Ties: https://youtu.be/otG4dDx6hJ8
Recensione di Extra! Music Magazine: http://www.xtm.it/DettaglioMusicAffairs.aspx?ID=16967 – sthash.dO78mlR0.dpbs
Sito: http://francescoamentajazzlab.weebly.com/
Pagina Facebook: https://www.facebook.com/amenta.francesco/
Pagina Facebook To Be Jazz: https://www.facebook.com/To-Be-Jazz-1092049817480666/?fref=ts

Una calza piena di antichità. Aperte il 6 gennaio le aree archeologiche di Marzabotto, Russi e Veleia

da: Ufficio Stampa SBArcheo

Sempre aperti con il consueto orario i siti archeologici di Veleia, nel piacentino, Marzabotto (BO) e Russi (RA)

Anche il 6 gennaio il sito archeologico della città etrusca di Kainua/Marzabotto, le vestigia monumentali della romana Veleia e i mosaici della Villa Romana di Russi sono regolarmente aperti con il consueto orario. Un’occasione in più, per cittadini e turisti, per scoprire luoghi e opere d’arte nella magia dei giorni di festa.
L’area archeologica della città etrusca di Kainua è aperta dalle 8 alle 17.30 mentre il Museo Nazionale Etrusco di Marzabotto è aperto dalle 9 alle 17.30 (Via Porrettana Sud 13 a Marzabotto –BO- info 051.932353, ingresso € 3,00). Inoltre, fino al 10 gennaio, si può visitare la mostra “A tavola con gli Etruschi di Marzabotto” dedicata alle risorse le risorse dell’ambiente e al consumo del cibo nell’età del Ferro.
Gli scavi monumentali della città romana di Veleia e l’annesso Antiquarium sono aperti dalle 9 alle 15 (Strada Provinciale 14, località Veleia Romana di Lugagnano Val d’Arda –PC- info 0523.807113, ingresso € 2,00) mentre la Villa Romana di Russi è visitabile dalle 9 alle 16.30 (Via Fiumazzo a Russi –RA- info 0544.581357 ingresso € 2,00 chiusura biglietteria ore 16)
Tutte le informazioni sul sito della Soprintendenza Archeologia dell’Emilia-Romagna
Ecco dove sono le nostre zone archeologiche:
LUGAGNANO VAL D’ARDA (PC) – Zona archeologica di Veleia, Strada Provinciale 14, località Veleia Romana, tel. 0523.807113 (€ 2,00)
MARZABOTTO (BO) – Museo Nazionale Etrusco, Via Porrettana Sud 13, tel. 051.932353 (€ 3,00)
RUSSI (RA) – Villa Romana, Via Fiumazzo, tel. 0544.581357 (€ 2,00)

Mercoledì 6 gennaio a ModenaFiere la 24^ Esposizione Internazionale Canina di Modena

da: organizzatori

In fiera, star a quattro zampe. Tra loro l’Irish Wolfhound, il più grande cane esistente, e il Rhodesian Ridgeback, utilizzato nella caccia al leone

Circa 60 milioni: secondo un’indagine realizzata da Eurisko nel primo semestre del 2015 è questo l’impressionante numero di animali d’affezione accolti nelle famiglie italiane. I cani sono più del 10%, circa 6,8 milioni. Numeri che da soli danno il senso di un’attenzione crescente da parte degli italiani per gli animali da compagnia e in particolare per il miglior amico dell’uomo a quattro zampe.
In un contesto di questo tipo s’inserisce la 24^ edizione della Esposizione Internazionale Canina di Modena, organizzata dal Gruppo Cinofilo Modenese, affiliato all’Ente Nazionale Cinofilia Italiana, in collaborazione con ModenaFiere, in programma mercoledì 6 gennaio 2016 presso il quartiere fieristico di Viale Virgilio. Due interi padiglioni, per un totale di 15.000 metri quadrati, ospiteranno vere e proprie star a quattro zampe – molti degli allevatori iscritti alla manifestazione si sono aggiudicati importanti premi – che sfileranno davanti ad attenti e severi giudici d’esperienza internazionale provenienti da Australia, Finlandia, Spagna, Austria, Irlanda e Francia, oltre che dall’Italia.
La manifestazione sarà accessibile al pubblico a partire dalle ore 10.00 e chiuderà i battenti alle ore 18.00. Nell’arco della giornata le giurie dapprima sceglieranno l’esemplare più bello per ciascuno dei 10 gruppi in cui la federazione suddivide le razze: cani da pastore e bovari, cani di tipo Pincher e Schnauzer, Molossoidi e cani bovari svizzeri, terrier, bassotti, cani di tipo spitz e di tipo primitivo, segugi e cani per pista di sangue, cani da ferma, da riporto, cerca e da acqua, cani da compagnia e levrieri. Da sottolineare che un premio particolare sarà riservato alle razze italiane tra le quali spiccano il bolognese, il lagotto e il bracco italiano. Successivamente tra loro verrà decretato il The Best in Show, cioè il cane che meglio sintetizza le migliori qualità, non solo estetiche, degli esemplari esposti.
IN MOSTRA I CANI PIU’ BELLI E CURIOSI
Saranno 1.127 gli splendidi esemplari in esposizione: un’occasione più unica che rara per ammirare oltre 180 razze di cani, praticamente tutte quelle censite dalla FCI, Federazione Internazionale Cinofila sotto la cui egida è promossa la manifestazione. Appassionati o semplici curiosi potranno, ad esempio, osservare da vicino rari esemplari di Rhodesian Ridgeback, cane originario dello Zimbabwe, impiegato nella caccia al re della savana, o ammirare l’Irish Wolfhound, un imponente ed elegante levriero che, con i suoi 80 centimetri al garrese, è considerato il cane di maggiori dimensioni esistente, oppure scrutare lo sguardo attento e seducente del Griffone di Bruxelles, spassosissimo “protagonista” del film “Qualcosa è cambiato”, in cui riesce ad intenerire il cuore del misantropo Jack Nicholson o, infine, osservare il fiero Riesenschnauzer originario della Germania meridionale.
Istruzioni per l’uso
24^ edizione della Esposizione Internazionale Canina di Modena, organizzata dal Gruppo Cinofilo Modenese. in collaborazione con ModenaFiere. Mercoledì 6 gennaio 2016, apertura dalla 10.00 alle 18.00. Presso il quartiere fieristico di Viale Virgilio, Modena. Ingresso 6 euro. Informazioni su www.gcinofilomodenese.it
Per informazioni, Nevent s.r.l. 059 2929413, 347 5538247, 393 0875555

Venerdì 8 gennaio al De Micheli di Copparo la commedia “I suoceri albanesi” con Francesco Pannofino

da: ufficio comunicazione Comune di Copparo

Venerdì 8 gennaio alle ore 21 per la Stagione di Prosa, si inizia il nuovo anno con FRANCESCO PANNOFINO e EMANUELA ROSSI che portano sul palco del Teatro Comunale De Micheli I SUOCERI ALBANESI, una commedia di Gianni Clementi, con Andrea Lolli, Silvia Brogi, Maurizio Pepe, Filippo Laganà, Elisabetta Clementi e la regia Claudio Boccaccini.
La trama della commedia racconta di una famiglia borghese: un padre, una madre e una figlia. Lui, Lucio, 55enne, consigliere comunale progressista, lei, Ginevra, 50enne, chef in carriera, con un passato fatto di lotte politiche e rivolte generazionali, conducono un’esistenza improntata al politically correct, cercando quotidianamente di trasmettere alla figlia Camilla, 16enne, questo loro stile di vita, pregno di valori importanti, di parole mai banali: l’importanza della politica, della solidarietà, della fratellanza. Ogni occasione è buona per ribadire simili concetti: a tavola, ascoltando un telegiornale, commentando episodi di vita. Ma come in tutte le famiglie anche le incombenze pratiche occupano uno spazio importante nella vita di Lucio e Ginevra e la rottura di una tubazione del bagno di servizio, che rischia di allagare l’appartamento sottostante, obbliga i coniugi a chiamare una ditta per il restauro completo del servizio igienico.

La ditta è formata da due ragazzi: Igli, 35 anni e Lushan di 18. Sono albanesi, con una storia alle spalle di quelle che si leggono tutti i giorni sui quotidiani. Viaggi su barconi fatiscenti, periodi di clandestinità, infine l’agognato permesso di soggiorno e adesso una Ditta, con tanto di partita Iva e lavoro in quantità.
Un esempio da seguire per Camilla e i giovani come lei, abituati al contrario a situazioni agiate e iperprotettive. È questo che Lucio e Ginevra pensano, guardando a quella luce che illumina gli sguardi dei due ragazzi. Una luce piena di vitalità, voglia di fare, come solo chi ha davvero conosciuto la fame può ancora avere. Ma un giorno Lucio dimentica un importante documento, torna a casa a un orario imprevisto e le certezze sue e di Ginevra crollano come un castello di carte. E chi predica bene…
Per informazioni, biglietteria del teatro 0532 864580-1 – biglietteria@teatrodemicheli.it

Da dicembre in corso “Historic City Centres”, workshop internazionale di architettura tra Italia e India

da: ufficio comunicazione eventi Unife

Quinto laboratorio tra Italia e India: Dipartimento di Architettura di Ferrara e CEPT di Ahmedabad

Dallo scorso dicembre è in corso il quinto workshop internazionale “Historic City Centres” tra India e Italia, organizzato dal Dipartimento di Architettura di Unife e dall’Università CEPT, Centre for Environmental Planning and Technologies di Ahmedabad, una delle più prestigiose di tutta l’India.
L’iniziativa è inserita nel programma Winter School dell’Università indiana e ha coinvolto 20 studenti del CEPT e 10 studenti ferraresi provenienti da diversi anni del corso di laurea in Architettura: Laura Abbruzzese, Federica Recla, Francesca Fasiol, Anna Volinia, Annalisa Bettini, Fabio Planu, Lucia Brandoli, Marta Ducci, Eleonora Folli, Thais Fernandes Otto, coordinati dal Prof. Marcello Balzani e dagli architetti Pietro Massai, Mariana de Souza Rolim e Nicola Tasselli, afferenti al Centro DIAPReM, Centro Dipartimentale per lo Sviluppo di Procedure Automatiche Integrate per il Restauro dei Monumenti, dell’Università di Ferrara. Il workshop ha visto la collaborazione della color designer Francesca Valan.
Gli studenti indiani sono stati coordinati dalla Prof.ssa Minakshi Jain, esperta di restauro architettonico e nota conoscitrice delle architettura del Rajasthan, coadiuvata dall’architetto Atreya Battacharryya.
Spiegano i coordinatori: “ Il tema del workshop si è suddiviso in due momenti: il primo è stato incentrato sul centro storico della città di Ahmedabad, contesto attualmente in pieno sviluppo demografico e urbano, che rischia di perdere l’identità storica dell’originario nucleo cittadino, il Manek Chowk, l’antico mercato centrale; in un secondo momento gli studenti e i docenti si sono spostati nella città di Jodhpur (la città Blu), dove, grazie alla collaborazione con il Mehrangarh Museum Trust, associazione no-profit che tutela fortezze e palazzi della famiglia reale, sono state individuate le aree più antiche, dentro la Brahampuri (la cittadella dei Bramini), che necessitano di interventi di recupero”. I risultati del workshop vengono ogni anno integrati in forma di mostra temporanea, il Jodhpur Box, all’interno del Forte Mehrangarh, uno dei siti indiani più visitati dopo il famoso Taj Mahal di Agra, ed anche presso gli spazi espositivi della stessa Università CEPT ad Ahmedabad”.
Per informazioni: Maria Grazia Campantico, cmpmgr@unife.it, tel. 0532 293243, cell. 338 6195376

Il buio sull’Algeria e gli appetiti italiani sul Maghreb

E’ il paese africano con il territorio più esteso e uno dei primi 10 al mondo, la sua ricchezza di idrocarburi lo piazza al 17º posto nella classifica planetaria per le riserve petrolifere, stimate in 12,2 miliardi di barili, al 10° per quanto riguarda quelle di gas, con oltre 4500 miliardi di metri cubi. E’ una Repubblica Democratica che ha lo stesso presidente eletto dal 1999 – Abdelaziz Bouteflika, è paese islamico, si trova nella calda area politico-sociale del Maghreb. Ma resta misteriosa, la signora Algeria, non si parla quasi mai di lei, del suo ruolo nello scacchiere mediorientale, del suo processo di sviluppo. Perché la stampa italiana e internazionale raccontano così poco di lei?

imageAndando a cercare qualcosa di recente sui quotidiani italiani, il 24 dicembre sono stati pubblicati i risultati delle elezioni per il rinnovo parziale dei membri del Consiglio della nazione, la camera alta del parlamento algerino nelle 48 province del paese (vinte dal Fronte di Liberazione Nazionale, partito del presidente della repubblica Bouteflika, che torna ad avere la maggioranza nella Camera alta che gli mancava dal 2012); il 30 troviamo qualche accenno ai funerali del leader dell’opposizione Hocine Ait Ahmed, uno dei padri della indipendenza dell’Algeria, morto il 23 dicembre. Poche ore fa la testata arabpress.eu riporta che Algeria1, sito web vicino al cerchio presidenziale, rivelerebbe che “il presidente Bouteflika applicherà presto modifiche significative al suo gabinetto. Sembra che l’obiettivo sia eliminare le personalità fedeli al generale deposto, Mohamed Toufik Mediène”. Per la carica di Primo Ministro si farebbero spazio due nomi: Abdesslam Bouchouareb (membro del partito dell’Unione Nazional Democratica) e Ouali Abdelkader (membro del Comitato Centrale del Fronte di Liberazione Nazionale).

Il sito Ansamed, invece, presenta continui aggiornamenti. Del 4 gennaio la nota del ministero della difesa algerino che comunica che “l’esercito algerino e le forze di sicurezza hanno neutralizzato nell’anno appena trascorso 157 terroristi, tra cui 10 capi di organizzazioni ricercati da anni”. In un’altra nota si legge qualcosa che in qualche modo potrebbe interessare anche l’Italia: proseguono, infatti, gli sforzi algerini nell’attrarre investimenti nel settore auto e componentistica per auto. Il ministro dell’Industria algerino, Abdeslam Bouchouareb, “ha annunciato che l’obiettivo è arrivare a 200 mila automobili assemblate in Algeria e che per questo sarà sottoscritto un accordo con il gruppo automobilistico francese Peugeot-Citroen per la costruzione di un impianto di assemblaggio nel paese si concluderà con ogni probabilità nel mese di gennaio 2016”. Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa algerina ”Tsa”, inoltre, “Bouchouareb ha inoltre rivelato alla radio nazionale l’intenzione del gruppo italiano Fiat di aprire un impianto per l’assemblaggio di veicoli nell’area di Annaba, nel nord-est dell’Algeria, confermando che l’inizio della produzione dell’impianto di Iveco di Bouira a partire dal 2016” e ci sarebbero inoltre trattative per l’apertura di altri impianti di produzione e assemblaggio, con un marchio cinese, di cui non è stato rivelato il nome, e con la casa automobilistica giapponese Nissan (gia’ presenti nel paese investimenti di Peugeot e Hyundai).
imagePoco più di una decina di giorni fa, l’ufficio di Algeri dell’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane annunciava “la realizzazione presso la città di Bennacer Benchohra, nella provincia sud-occidentale algerina di Laghouat, un progetto per la creazione di un nuovo villaggio turistico”. Secondo la direzione algerina del turismo e dell’artigianato, si tratterebbe di un investimento privato di 1,6 miliardi di dinari (13 milioni di euro) verrà realizzato su una superficie di 20 ettari, in 24 mesi. Pochi giorni prima il ministro algerino delle Poste e telecomunicazioni, Imane Houda Feraoun, aveva annunciato il lancio sul territorio nazionale dei servizi di telefonia mobile di quarta generazione 4G nei primi sei mesi del 2016. La telefonia mobile in Algeria, secondo gli ultimi dati ministeriali, ha fatto registrare 43,3 milioni di abbonati nel 2014, circa il 20% degli utenti totali usufruisce dei servizi della rete mobile 3G.

Per quanto riguarda le relazioni dell’Algeria con il resto del mondo e alla così detta “minaccia dello Stato Islamico”, questo paese è una sorta di terra neutrale, un cuscinetto in una regione in fiamme, e le ragioni di questo ruolo sono da ricercarsi nella sua storia recente. Fra il 1991 e il 1999 l’Algeria ha già conosciuto la violenza di una guerra civile tra i partigiani del Fronte Islamico di Salvezza e i nazionalisti del Fronte di Liberazione Nazionale, nata all’indomani delle elezioni presidenziali del ’91, quando il governo rifiutò di riconoscere la sorprende vittoria del leader radicale Abbassi Madani. Nacque allora il Movimento Islamico Armato, un gruppo terrorista nel quale confluirono i reduci della guerra in Afganistan ed addestrati nei campi alla frontiera col Pakistan, che si alleò con il Fronte Islamico di Salvezza nella lotta contro i nazionalisti algerini. Gli attentati del Movimento, dentro e fuori i confini nazionali, portarono ad 8 anni di guerra civile, durante i quali persero la vita circa sessanta mila persone. Abdelaziz Bouteflika, leader erede di una corrente nazionalista e anti-colonialista, formò nel 1999 un governo di riconciliazione nazionale e riuscì a porre fine al conflitto e a condurre una guerra senza sosta all’islamismo radicale di matrice jihadista attraverso una forte militarizzazione del territorio. Questo rende l’Algeria maggiormente attrezzata e pronta contro la minaccia islamica rispetto agli altri paesi coinvolti, sia dal punto di vista militare che dal punto di vista del controllo dei media di reclutamento. Inoltre, il valore del petrolio algerino fa da contraltare agli interessi dello Stati Islamico sugli idrocarburi delle altre regioni mediorientali e rende l’Algeria una pedina di equilibrio nello scenario generale. Quelle che sembrano però condizioni ideali per tenere il Paese guidato da Bouteflika fuori dalla portata dello Stato Islamico non bastano: il 10 dicembre i terroristi avrebbero tentato di colpire l’Algeria in due diversi attentati in una città del nord est, Costantine, entrambi sventati dalla polizia algerina. Solo una settimana dopo sono invece andati a segno, uccidendo una decina di militari nella stessa città e rivendicando l’atto con una nota stampa. Durante la scorsa estate altri 11 militari erano morti in un altro attentato in una zona montagnosa tra le province di Medea e Ain Defla, a circa 120 chilometri da Algeri, dove la violenza non arriva grazie alle forze militari schierate. Non è un caso che Algeri, capitale di una democrazia zoppa, abbia ospitato meeting e messo al tavolo del confronto diversi attori della crisi libica lo scorso anno e sia stata punto di partenza per una strategia comune contro il Califfato.

Insomma, in Algeria qualcosa si muove ma nessuno lo va raccontando. Tenendo conto che in Algeria operano già più di 150 imprese italiane e che – secondo un report Sace – l’export italiano crescerà del 4,8% nei prossimi 24 mesi e l’Algeria si candida ad essere una delle migliori destinazioni per il Made in Italy, con un “export opportunity index” del 76%, ribadendo che il premier Renzi ha ribadito in più occasioni che “l’Algeria è per l’Italia il primo mercato africano”, confermando accordi e sottoscrivendo intese per la cooperazione fra i due paesi, forse bisognerebbe dare maggior peso a ciò che accade al di là del Mediterraneo.

imageMentre il governo italiano prende impegni importanti con il paese di Bouteflika, non ultimo il riesumato progetto “Galsi”, l’imponente gasdotto che dovrebbe collegare l’Algeria all’Italia, destinato all’importazione di gas naturale con una capacità di 8 miliardi di metri cubi all’anno e la cui entrata in esercizio “è attualmente prevista per il 2018”, secondo quanto si legge sul sito della Edison, secondo gli osservatori internazionali nel paese magrebino si va delineando un situazione politico-sociale incandescente.
Il sito della Farnesina infomercatiesteri.it, descriveva nell’agosto del 2014 la situazione algerina con queste parole: “La situazione del Paese presenta però alcune tensioni: gli scontri intercomunitari iniziati a fine dicembre 2013 a Ghardaia non sono ancora risolti, vi sono sacche residue di terrorismo in particolare in Cabilia, e rischi derivanti dall’instabilità della regione saheliana. Inoltre, la popolazione giovane soffre per l’alto tasso di disoccupazione, i bassi salari, la difficoltà di accesso all’alloggio e per il livello spesso insufficiente dei servizi pubblici”.

In due anni le condizioni politico-sociali interne del paese sembrano essersi aggravate: il settantanovenne presidente Abdelaziz Bouteflika, che nel 2014 ha modificato la Costituzione algerina per poter essere nuovamente rieletto al suo quarto mandato, è gravemente ammalato e risiede ormai stabilmente a Parigi, dove viene curato ed assistito. Fino alla sua ultima rielezione il governo del Paese era nelle sue mani, adesso che non riesce più a seguirne attivamente le attività le decisioni tale guida è delegata ad un gruppo di potere che, dietro alla sbandierata lealtà verso il clan presidenziale, pare incapace di guidare le istituzioni – ormai completamente paralizzate- ed il paese viene lasciato a se stesso, mentre la corruzione sta raggiungendo il livello di guardia e di pari passo il malcontento popolare che, anche se ancora silente, freme.
Secondo alcuni si tratta di una bomba ad orologeria, destinata ad esplodere, sulla quale il governo italiano starebbe costruendo abili progetti di intesa. Forse è meglio non raccontarlo in giro.

ELOGIO DEL PRESENTE
La paura, il rito collettivo degli auguri e la responsabilità individuale

Il rito che accompagna il nuovo anno testimonia la necessità di scandire il tempo lineare della vita che scorre sempre in fretta, dando a esso un significato. Gli auguri che ci scambiamo esprimono soprattutto il bisogno di caricare di speranza il futuro, in primo luogo quello che riguarda noi stessi, e poi anche quello che riguarda la società in cui viviamo. “Anno nuovo e vita nuova” è la sintesi popolare che sorregge questa universale esigenza: pensare il cambiamento, renderlo permeabile alla speranza che sapremo migliorare noi stessi e ciò che sta attorno a noi.
Per un dispositivo psicologico ci piace pensare che girare la pagina di un calendario possa rappresentare un elemento facilitatore per esprimere desideri, per sostenere propositi mai mantenuti e, prima di tutto, per essere più saggi. Ognuno si dà obiettivi personali ed esprime le proprie speranze a modo suo. Facciamo bilanci, ripercorriamo gli elementi salienti dell’anno passato. Esorcizziamo le paure di un futuro che per definizione non conosciamo con il grande rito collettivo degli auguri.
Lo stesso accade per quanto riguarda la vita pubblica. Quest’anno i commenti di molti autorevoli quotidiani interpretano un sentimento diffuso: la divaricazione crescente tra le attese positive per la ricerca scientifica e l’innovazione tecnologica e la sfiducia rispetto alle possibilità di sciogliere i nodi relativi al contesto socio-economico e a un assetto politico-istituzionale in uno stato di persistente fragilità. Si preconizzano nuove tecnologie capaci di prestazioni fino ad oggi impensabili, come un treno ad altissima velocità tra Milano e Roma o scoperte scientifiche in grado di migliorare la cura di molte malattie: per esempio si annuncia il vaccino contro il virus dell’ebola nel prossimo anno, mentre si proclama che nel 2015 per la prima volta il vaiolo non ha fatto più vittime in Africa.

Tuttavia il 2015 sembra aver aumentato l’incertezza al di là dei ricorrenti riferimenti al ritrovato ottimismo. Per quanto riguarda lo scenario socio-economico, il 2016 dovrà fronteggiare gli stessi problemi dell’anno passato. Come potrebbe non essere così, del resto? Prevale la generale convinzione che le gravi questioni che abbiamo affrontato nell’anno appena finito non siano alle spalle. Dovremo convivere con il rischio del terrorismo, confidando che i governi sappiano coordinare strategie efficaci per arginarlo e sconfiggerlo. Dovremo fare i conti con imponenti processi migratori fino a ora rimossi o accettati in nome della solidarietà, senza un ragionamento ampio sulle condizioni necessarie per fronteggiarli positivamente e senza democrazie solide ed efficienti in grado di favorire l’inclusione. Dovremo convivere con le difficoltà della politica nel fare i conti con le crescenti diseguaglianze sociali e regionali, con una crescita economica bassa, con la difficoltà di creare occasioni di lavoro per tutti, con un sistema dell’istruzione non all’altezza delle sfide, con la persistente sfiducia diffusa e un paese a due velocità. Dovremo convivere con una politica assestata su scorciatoie demagogiche e che non sembra in grado di fare un coraggioso investimento nella qualità dei rappresentanti.
In questo quadro dai toni preoccupanti l’unico ancoraggio sembrano gli inviti alla responsabilità individuale opportunamente richiamati dal presidente Mattarella. Se prendiamo sul serio gli auguri che ci scambiamo all’inizio dell’anno, non ci resta che partire da qui, non perché ciò sia sufficiente, ma perché è ciò che comunque ci compete.

Maura Franchi vive tra Ferrara e Parma, dove insegna Sociologia dei Consumi presso il Dipartimento di Economia. Studia le scelte di consumo e i mutamenti sociali indotti dalla rete nello spazio pubblico e nella vita quotidiana.
maura.franchi@gmail.com

Sabato 9 gennaio alla Sala Estense lo spettacolo “Fiori D’Acciaio”, evento in favore della lotta alla fibrosi cistica

da: FEshion Coupon

“Fiori D’Acciaio” è il titolo dello spettacolo teatrale che si terrà sabato 9 gennaio in Sala Estense alle ore 21,15, al fine di raccogliere fondi per la FFC (Fondazione Fibrosi Cistica Onlus), organizzato dall’agenzia “Feshion Eventi”.

“Fiori d’Acciaio” per la regia di Catia Gianisella teatro CDD. La piéce teatrale è ispirata al testo di R.Harling da cui venne tratto nel 1989 il film omonimo per la regia di H. Ross e interpretato tra gli altri da S. Field, S. MC Laine, D. Parton , D. Hannah e J. Roberts, che vinse per la sua interpretazione il Golden Globe come migliore attrice protagonista. Catia Gianisella, con un’esperienza ormai ventennale come attrice sui palchi della provincia ferrarese, affronta la sfida di questo testo, brillante e commovente al tempo stesso, con un adattamento tutto al femminile.
Una interpretazione in rosa arricchita dall’accompagnamento musicale live a cura di Giovanni Pagliarini e Marta Guidoboni. La commedia ruota attorno ad un gruppo di amiche che si ritrovano nel salone della parrucchiera Truvy (Sabrina Bordin) che assieme all’apprendista Annelle (Sonia Giuri) si dedica alla preparazione della sposa Shelby (Miriam Previati), malata di diabete, nel giorno del suo matrimonio. Tra le liti di Shelby con la madre M’Lynn (Catia Gianisella) in merito all’organizzazione della cerimonia e gli “affettuosi” scambi tra le amiche\nemiche Claire (Alessandra Alberti) e Ouiser (Grazia Fogli), la commedia si snoda tra le stagioni della vita e le sue difficoltà, che le amiche sapranno superare, con la dolcezza di un fiore, e la forza dell’acciaio, anche quando M’Lynn si troverà di fronte alla prova che ogni madre non vorrebbe mai affrontare.
Lo spettacolo è finalizzato a raccogliere fondi per la “FFC” (Fondazione Fibrosi Cistica – Onlus) che da anni si occupa di migliorare le cure di cui oggi disponiamo, di accrescere la qualità e la durata di vita dei malati; di colpire alla radice il difetto che causa causa la fibrosi cistica, per trovare una cura risolutiva.
Il costo del biglietto è di 10€ per gli adulti e 7€ per i bambini.
E’ possibile riservare i posti contattando il 3495878324 (Alessandra) o presentarsi alla biglietteria 20 minuti prima dell’inizio dello spettacolo.
Url: http://www.feshioncoupon.it/fiori-dacciaio-spettacolo-sala-estense/

Il pupazzo e la carota

Neve, neve, neve! Se venisse tanta neve soffice da potervi rotolare sopra, farci granite alla menta e pupazzi di neve belli cicciotti, con il corpo, la testa, due bastoncini come braccia, un paio di guanti per le mani, per gli occhi dei grossi bottoni e per naso una bella carota… che può anche venire utile se, per caso, qualcuno si trovasse ad aver un buchino allo stomaco!

Bellezza inosservata

storno2

L’anno è lungo, le persone indaffarate lo accorciano.
Il mondo è vasto, le menti meschine lo restringono.
La natura trabocca di splendori
che sfuggono agli occhi dei guerrieri.
Passano accanto alla loro bellezza
e a tente altre cose!

(Anonimo)

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la giornata…

L’uomo che visse davvero due volte

Oggi è il 4 gennaio e sento il bisogno si ricordare un uomo che visse due volte: James Bond.
Non quello, però.
L’ornitologo.
Ma chi se ne frega dell’ornitologo!
E invece no perché senza il James Bond ornitologo non avremmo mai avuto il James Bond che conosciamo tutti.
Il buon Ian Fleming infatti, birdwatcher dilettante, restò colpito dall’opera di Bond e in egual misura dal suo nome, così conciso e, secondo lui “poco romantico” decidendo di appiopparlo al suo personaggio.
Il povero James Bond purtroppo ebbe anche varie grane a causa del suo nome.
Perché ovviamente, certi zelanti personaggi, al momento “generalità”, non gli credevano.
Se quest’uomo fondamentale oggi fosse vivo ne farebbe ben 116.
E io sento che è giusto celebrarlo con un pezzo dedecisamente ad hoc.

Ogni giorno un brano intonato alla cronaca selezionato e commentato dalla redazione di Radio Strike.

Selezione e commento di Andrea Pavanello, ex DoAs TheBirds, musicista, dj, pasticcione, capo della Seitan! Records e autore di “Carta Bianca” in onda su Radio Strike a orari reperibili in giorni reperibili SOLO consultando il calendario patafisico. xoxo <3

Radio Strike è un progetto per una radio web libera, aperta ed autogestita che dia voce a chi ne ha meno. La web radio, nel nostro mondo sempre più mediatizzato, diventa uno strumento di grande potenza espressiva, raggiungendo immediatamente chiunque abbia una connessione internet.
Un ulteriore punto di forza, forse meno evidente ma non meno importante, è la capacità di far convergere e partecipare ad un progetto le eterogenee singolarità che compongono il tessuto cittadino di Ferrara: lavoratori e precari, studenti universitari e medi, migranti, potranno trovare nella radio uno spazio vivo dove portare le proprie istanze e farsi contaminare da quelle degli altri. Non un contenitore da riempire, ma uno spazio sociale che prende vita a partire dalle energie che si autorganizzano attorno ad esso.