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Giorno: 19 Gennaio 2016

Elettrico: con 2,4 mln di euro la Regione finanzia al 100% l’acquisto di 103 veicoli per la pubblica amministrazione

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Le risorse dal Por Fesr 2007 – 2013. Oggi la consegna ufficiale dei mezzi ai 15 Comuni aderenti all’Accordo di Qualità dell’Aria 2012-2015 con il ministro Galletti, il presidente Bonaccini, gli assessori Costi e Donini

Una Regione a zero emissioni di CO2, che incentiva la diffusione dei veicoli elettrici sul proprio territorio, a partire dalla pubblica amministrazione. Con uno stanziamento complessivo di 2,4 milioni di euro circa (risorse Por Fesr 2007-2013) la Regione Emilia-Romagna ha finanziato al 100% l’acquisto di 103 veicoli tra auto, autocarri van, autocarri combi e quadricicli da parte dei 15 Comuni aderenti all’Accordo di Qualità dell’Aria 2012 – 2015 (Bertinoro, Bologna, Carpi, Cesena, Faenza, Ferrara, Forlì, Forlimpopoli, Imola, Modena, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini). Un’operazione che punta alla massima sostenibilità ambientale e a forme di mobilità alternative. La consegna ufficiale dei veicoli è avvenuta oggi in Regione, alla presenza del ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, del presidente Stefano Bonaccini, degli assessori Palma Costi (Attività produttive) e Raffaele Donini (Infrastrutture e Trasporti).

“La Regione Emilia-Romagna dimostra ancora una volta di essere all’avanguardia – ha commentato il ministro Galletti – , anche sui temi della mobilità sostenibile. Abbiamo bisogno di puntare sempre più su mezzi che non inquinano: quest’iniziativa è senza dubbio un bel segnale”.

Gli oltre 100 veicoli elettrici “si sommano ad altri provvedimenti di questa Regione per la mobilità sostenibile, come la costruzione di nuove ciclabili, i contributi per l’acquisto di autobus ecologici, l’impegno a favore dell’uso di auto elettriche o ibride, come le agevolazioni fiscali previste dalla legge di bilancio per gli autoveicoli con alimentazione ibrida benzina-elettrica e benzina-idrogeno” ha sottolineato Bonaccini, che ha annunciato l’inaugurazione, prevista a fine gennaio con il ministro Delrio, di 15 nuovi treni per i pendolari. Treni “che si andranno a sommare ai 7 già presentati recentemente, diventando così 22 in pochi mesi, per superare poi quota 100 in pochi anni. Garantiremo così – ha ricordato Bonaccini – , come previsto dalla ‘gara del ferro’, un servizio di altissima qualità a chi si sposta quotidianamente per lavoro e studio: treni completamente nuovi per i pendolari dell’Emilia-Romagna”.

“L’acquisto di queste auto elettriche è un provvedimento che si inserisce perfettamente nelle nostre politiche in tema di sostenibilità ambientale – ha commentato l’assessore Costi – . I fondi europei sono stati programmati proprio per rispondere concretamente ad alcune criticità che riguardano anche il nostro territorio. Anche il nuovo Programma della Regione per quanto riguarda i fondi europei prevede altri 27 milioni di euro per la mobilità sostenibile. L’obiettivo è avere un’economia sempre più pulita, quindi ad emissioni sempre più tendenti allo zero”.
“Oggi la mobilità sostenibile, in particolare quella elettrica, fa un passo decisivo in Emilia-Romagna – ha sottolineato l’assessore Donini – . Consegniamo ai Comuni 103 veicoli elettrici; al tempo stesso possiamo contare su una rete regionale di colonnine interoperabili per la ricarica, grazie a convenzioni con Enel, Hera, Iren. Abbiamo siglato accordi con i Comuni per il libero accesso delle auto elettriche alle Ztl e la possibilità di parcheggiare gratuitamente. Con la legge di stabilità 2016 abbiamo stanziato 500mila euro per l’esenzione dal pagamento del bollo per 3 anni per coloro che acquistano un’auto ibrida. Senza dimenticare – ha concluso Donini – che tutto il tema della mobilità sostenibile passa per la legge sulla ciclopedonalità, che faremo nel 2016, e l’anticipazione dell’acquisto del nuovo materiale rotabile”.

L’accordo con i Comuni e la gara per l’acquisto dei veicoli elettrici
Dopo l’approvazione del Protocollo d’intesa tra la Regione e i 15 Comuni per l’acquisto dei veicoli elettrici all’interno del progetto pilota “Mi muovo elettrico – Free carbon city”, a maggio 2015 è stata aggiudicata la gara svolta da Intercenter per la fornitura, in quattro lotti, dei mezzi. Renault Italia Spa si è aggiudicata tre lotti (e precisamente quello per le auto elettriche a quattro posti, per autocarri van a due posti, per autocarri combi a cinque posti), mentre l’azienda I’moving si è aggiudicata il quarto lotto (quadricicli pesanti a due posti). Con il contributo della Regione, oltre all’acquisto dei veicoli, i Comuni hanno pagato l’allestimento su strada.

L’Emilia-Romagna punta sull’elettrico
Il progetto “Free carbon city” è un tassello all’interno del più ampio piano della Regione per lo sviluppo della mobilità elettrica, con un obiettivo preciso: ridurre l’impatto esercitato dal settore dei trasporti sull’inquinamento atmosferico e sull’aumento delle emissioni di gas serra. Con il progetto “Mi Muovo elettrico”, basato sul principio dell’interoperabilità su scala regionale e dell’integrazione di tutti i servizi di mobilità offerti al cittadino, in collaborazione con Enel, Hera e Iren sono state installate oltre 100 colonnine per la ricarica di energia elettrica. Sono stati stipulati inoltre accordi con i Comuni per l’“armonizzazione delle regole di accesso al centro storico”: in questo modo i veicoli elettrici oggi possono circolare nelle Zone a traffico limitato (h 24) e parcheggiare gratuitamente.

Agevolazioni fiscali per i veicoli elettrici e con alimentazione ibrida
Già oggi i veicoli elettrici, in base alla normativa nazionale, non pagano il bollo auto per i primi cinque anni dalla prima immatricolazione. Per l’anno 2016, in Emilia-Romagna i proprietari di autoveicoli con alimentazione ibrida benzina-elettrica, inclusiva di alimentazione termica, o con alimentazione benzina-idrogeno, immatricolati per la prima volta, vengono esentati dal pagamento dal bollo per tre anni. E’ quanto prevede la legge regionale 23 del 2015 (disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2016-2018).

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Turismo, ecco il progetto di riforma dell’organizzazione turistica regionale

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Bonaccini: “La nuova legge è frutto di un grande lavoro di squadra con i territori e i soggetti interessati al turismo. Così creiamo le condizioni per aumentare la competitività dell’intera regione”. Corsini: “Mettiamo al centro i territori e i nostri grandi prodotti di eccellenza per rispondere alla sfida di un turismo che cambia”

Dalla promozione del prodotto turistico alla valorizzazione di un mix fra destinazioni e prodotti di eccellenza dell’Emilia-Romagna. La Giunta regionale ha approvato il progetto di legge che riforma la disciplina dell’organizzazione turistica regionale (in sostituzione della legge 7/98).

Il testo di legge definisce le attività della Regione e l’esercizio delle funzioni conferite agli enti locali territoriali e agli altri organismi interessati allo sviluppo del turismo. La riforma del sistema di governance turistica vuole dare una risposta alle mutazioni del mercato nazionale ed internazionale e contribuire a rilanciare il settore turistico come uno degli asset primari dello sviluppo economico dell’Emilia Romagna.

“Globalizzazione e digitalizzazione hanno modificato profondamente le scelte delle vacanza – spiega l’assessore regionale a Turismo e commercio Andrea Corsini – e conseguentemente le politiche di offerta da parte dei territori. Per questo con la nuova legge, che rappresenta anche il primo banco di prova della legge regionale di riordino istituzionale 13, passiamo alla valorizzazione delle destinazioni e dei prodotti di eccellenza sviluppando politiche di marketing territoriali che mettono al centro le grandi destinazioni turistiche di area vasta senza dimenticare i nostri grandi prodotti di eccellenza di carattere trasversale: città d’arte, terme, Appennino e parchi, congressuale e i grandi prodotti della Motor valley, Food valley, Welness valley e del turismo culturale”.

“Il tema della valorizzazione territoriale è fondamentale – sottolinea il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini – perché è cambiato il comportamento delle persone. Il milione e mezzo di presenze registrato in più nel 2015 dimostra che possiamo essere sempre più attrattivi se mettiamo a sistema le tante eccellenze che abbiamo. Con questa legge, frutto di un grande lavoro di squadra con i territori e i soggetti interessati al turismo, creiamo le condizioni per portare a due cifre l’incidenza del turismo nel Pil dell’Emilia-Romagna ed aumentare la competitività dell’intera regione. Fondamentale sarà tenere insieme gli interventi di sostegno e valorizzazione del settore turistico, con quelli sulle infrastrutture, necessarie affinché i turisti si spostino nel più breve tempo possibile”.

La riforma ha avuto ieri il parere favorevole del Cal e sarà discussa in Assemblea legislativa. Parte, quindi, dalla considerazione dell’evoluzione del mercato turistico, della rapida trasformazione delle modalità di acquisire conoscenze e informazioni e del nuovo modo di viaggiare che ha portato le persone – siano residenti in Italia, in Europa o provenienti da Paesi lontani – a cercare in maniera sempre più assidua non solo “luoghi” da conoscere ma anche “esperienze” da vivere.

Per questo motivo il nuovo ordinamento, mantenendo fede ad alcuni fattori base della normativa previgente – soprattutto il sistema di cooperazione tra pubblico e privato – parte dai territori e dalle loro proposte per disegnare un nuovo modo di approccio ai mercati nazionali e internazionali e ai potenziali ospiti. Protagonista della definizione delle politiche turistiche è l’ambito territoriale di area vasta (le “destinazioni turistiche”) che definirà i prodotti e le offerte sulle quali investire i fondi per la promo-commercializzazione, in stretta collaborazione tra gli enti locali e le aggregazioni private che si occupano di turismo.

Il testo mantiene alla Regione la programmazione e il coordinamento delle attività e iniziative per il turismo (attraverso atti d’indirizzo e linee guida). È confermato il ruolo strategico di Apt nella promo-commercializzazione, cui si aggiunge il coordinamento di progetti su prodotti di particolare rilevanza per l’Emilia-Romagna.

La concertazione fra i soggetti istituzionali pubblici e privati del settore turistico avviene, a livello regionale, all’interno di una Cabina di regia che coinvolgerà anche l’assessorato Trasporti, che è di importanza strategica.

A livello locale le “destinazioni turistiche” di area vasta definiscono le strategie di sviluppo, di concerto con le rappresentanze dell’imprenditoria turistica private.

Cali di pressione alla rete idrica del comune di Poggio Renatico e in alcune località del comune di Ferrara

da: ufficio stampa Hera

Hera informa che a seguito di lavori di manutenzione idrica, nella notte di giovedì 21 gennaio, dalle 21 alle 6.30 del mattino successivo, si potranno verificare cali di pressione della rete idrica nel comune di Poggio Renatico e nelle località di San Martino, Montalbano e San Bartolomeo in Bosco in comune di Ferrara.

Durante i lavori e nelle ore successive saranno possibili lievi intorbidimenti dell’acqua, che si risolveranno dopo qualche istante di scorrimento.

In caso di maltempo l’intervento sarà eseguito nei giorni successivi

Hera: proseguono i lavori di manutenzione straordinaria alla rete idrica cittadina con un intervento in via Caldirolo

da: ufficio stampa Hera

Intervento di miglioramento del sistema idrico della città di Ferrara.

Giovedì 21 gennaio Hera effettuerà un intervento alla rete idrica in via Caldirolo che consentirà la realizzazione di una nuova interconnessione idraulica.

Si tratta del secondo lotto di un importante progetto di miglioramento della rete idrica cittadina.

Nella sola giornata di giovedì 21, per permettere lo svolgimento dei lavori, sarà necessario interrompere l’erogazione del servizio idrico nelle vie Caldirolo (dall’incrocio con via Briosi all’incrocio con via Polonia), Palingenio, Aducco e Paracelso. Inoltre nell’area adiacente il cantiere, saranno possibili cali di pressione della rete idrica. Non vi saranno modifiche alla viabilità.

Al termine dei lavori potrebbero verificarsi temporanei intorbidimenti eliminabili lasciando scorrere l’acqua per qualche minuto.
In caso di imprevisti o maltempo i lavori verranno rinviati al giorno successivo.

Il progetto complessivo di Hera prevede la costruzione di nuovi nodi sulle adduttrici principali della zona delle mura, ad est della città, con conseguente dismissione della rete posta attorno al serbatoio idrico di via Alfonso d’Este. Inoltre verranno inseriti nuovi misuratori di portata che consentiranno di monitorare il funzionamento della rete e di meglio regolarne il flusso. Questo importante progetto è eseguito per lotti di intervento.

Per informazioni è possibile contattare il Pronto Intervento 800.713.900, attivo tutti i giorni, 24 ore su 24.

Il premio della Cna alle imprese di valore. L’innovazione esemplare di 15 aziende eccellenti

da: ufficio stampa Cna Ferrara

Sabato 23 gennaio la cerimonia di premiazione, che intende valorizzare la concreta capacità di cambiare delle aziende, puntando alla propria crescita e maggiore competitività.

Si svolgerà sabato 23 gennaio, a partire dalle ore 9,30, presso la sede provinciale della Cna di via Caldirolo, la cerimonia di premiazione delle “Imprese di valore”: 15 aziende della nostra provincia che riceveranno il riconoscimento per l’eccellenza gestionale e, soprattutto, la capacità di sapersi innovare. Il premio, istituito da Cna ed Ecipar, intende valorizzare appunto i processi innovativi messi concretamente in atto dalle imprese, di fronte alle trasformazioni e alle nuove sfide dei mercati, e quindi le competenze, la professionalità e il know how impiegati per aprirsi nuove strade per il proprio sviluppo economico e commerciale. Dunque, non è tanto le dimensioni economiche e finanziarie che il premio, alla sua seconda edizione, intende mettere in primo piano, quanto la capacità di visione e soprattutto la tenacia nel dare vita a concrete azioni di cambiamento, sotto il profilo delle performances competitive e dei diversi fattori gestionali, dalla produzione alle relazioni con il cliente, dalla valorizzazione delle risorse umane, agli investimenti in ricerca e sviluppo.
“Sono tutte attività – sottolinea Diego Benatti, direttore provinciale della Cna – che, in un momento di forte cambiamento economico e sociale come l’attuale, possono costituire importanti punti di riferimento dai quali partire, per dare impulso a quelle innovazioni di cui lo stesso nostro territorio ha bisogno per tornare a crescere. Esempi eccellenti, tra l’altro, di un patrimonio produttivo e umano, costituito dalle piccole e medie imprese della nostra provincia, assolutamente da sostenere e valorizzare. L’innovazione rimane un obiettivo strategico, se si vuole puntare a raggiungere standard più elevati di competitività della nostra economia e ed è per questo che la concreta esperienza di tutte quelle imprese che hanno saputo metterla in atto, e trarne vantaggio, è preziosa. A maggior ragione, tenendo conto del fatto che, nella maggior parte dei casi, queste attività hanno potuto contare per lo più sulle proprie risorse. Pensiamo a quanto si potrebbe ottenere, in termini di sviluppo e innovazione diffusa, in presenza di precise strategie di sostegno alle piccole e medie imprese, frutto di una volontà comune delle istituzioni e forze economiche locali”.
La cerimonia di sabato sarà aperta dalla relazione del presidente provinciale della Cna Alberto Minarelli, cui seguiranno gli interventi di Roberto Serra, assessore al Commercio del Comune di Ferrara; Mauro Giannattasio, direttore della Camera di Commercio di Ferrara e Federico Frattini, del Dipartimento di Economia e management dell’Università degli studi di Ferrara. Coordina Diego Benatti, direttore provinciale della Cna di Ferrara.

Ecco le 15 imprese “di valore”, che riceveranno il riconoscimento, in occasione della Cerimonia di premiazione di sabato prossimo:
Cicli Casadei Srl, (costruzione e vendita biciclette e accessori – San Giuseppe di Comacchio); CPM di Castaldini Stefano srl (costruzione pezzi meccanici conto terzi – Portomaggiore); Garani Bruno (servoscale e prodotti elettromedicali- S. Agostino); Geostrutture di Mazzini (costruzioni e ristrutturazioni edili – Copparo); Hyper Hair Culture di Buozzi Andrea e Armari Catia snc (salone acconciatura – Ferrara); Inpell di Ragazzini Dino (produzione di cinture in pelle e pelletteria – Dogato di Ostellato); ITestense snc (realizzazione siti web, produzione media e gestione communiti – Ferrara); Logikamente di Ciammarughi Stefano & C snc (Siti web, soluzioni software e informatizzazione processi – Ferrara); Made Srl (Organizzazione eventi, fiere, mostre e meeting – Ferrara); Progetto canapa Ferrara srl (Costruzione di edifici in bioedilizia: canapa, calce naturale, argilla, paglia, legno – Mirabello); Pronesis srl (siti web e servizi gestionali digitali – Ferrara); Residenza Caterina srl (casa residenza per anziani non autosufficienti – Ferrara); Scie – Società Costruzione Impianti Ecologici srl (costruzione e installazione impianti di trattamento delle acque – San Pietro in Casale); Teamplast srl (produzione e trasformazione materie plastiche – Zerbinate di Bondeno); Tecnograph srl (aggiornamento cartografico reti tecnologiche – Ferrara).

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Regione, la Giunta comunica i nuovi Direttori generali

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Le direzioni passano da 10 a5. A Kyriakoula Petropulacos, che prosegue nell’incarico conferito lo scorso anno, si aggiungono Francesco Raphael Frieri e i confermati Paolo Ferrecchi, Valtiero Mazzotti e Morena Diazzi. Bonaccini: “Un altro importante tassello nella nostra riorganizzazione: auguro loro buon lavoro e ringrazio i direttori uscenti”

Saranno nominati la prossima settimana dalla Giunta regionale quattro Direttori generali che, assieme al nuovo Capo di Gabinetto Andrea Orlando, già al lavoro dai primi di gennaio, saranno a capo delle Direzioni generali della Regione Emilia-Romagna, passate da 10 a 5 per effetto della riorganizzazione interna già approvata lo scorso mese di dicembre.
Le proposte che saranno sottoposte al vaglio della Giunta sono state illustrate stamani dall’assessore alle Risorse umane Emma Petitti, nell’ambito della Commissione consiliare Bilancio, Affari generale e istituzionali riunitasi nella sede della Regione, a Bologna.

Secondo la proposta, a capo della Direzione Gestione, sviluppo e istituzioni sarà Francesco Raphael Frieri, Paolo Ferrecchi guiderà la Direzione Cura del territorio e dell’ambiente, Morena Diazzi sarà a capo della Direzione Economia della conoscenza, del lavoro e dell’impresa, Valtiero Mazzotti guiderà la Direzione Agricoltura.
Per quanto riguarda la Direzione generale Salute e welfare, il contenuto coincide pienamente con quello dell’attuale Direzione generale Sanità e politiche sociali e integrazione, alla cui direzione è Kyriakoula Petropulacos, che sarà confermata nell’incarico assegnatole dalla Giunta regionale nel febbraio del 2015.

“Con la nomina dei Direttori generali – afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini – mettiamo un altro importante tassello nel complesso mosaico del processo di riorganizzazione della struttura organizzativa della Regione, improntata sulla razionalizzazione delle risorse coerentemente con gli obiettivi che ci siamo prefissi. Voglio ringraziare chi, fino ad oggi, ha saputo dare qualità e concretezza alle Direzioni di cui è stato a capo: sto parlando di professionisti di alto profilo, il cui apporto è stato imprescindibile per garantire a questa Regione di essere ai primi posti per qualità in un contesto europeo, la cui professionalità sarà valorizzata nel processo di riorganizzazione, ancora in corso”
“Ai nuovi responsabili delle Direzioni – ha proseguito il presidente – auguro buon lavoro e sono certo sapranno interpretare al meglio il mandato che abbiamo loro affidato garantendo allo stesso tempo innovazione e continuità: fare sempre più dell’Emilia-Romagna una delle locomotive per lo sviluppo del Paese, coniugando efficienza amministrativa e controllo dei costi, massima trasparenza e semplificazione delle procedure”.

I direttori, esterni e assunti a tempo determinato (con scadenza il 30 giugno 2020) per chiamata diretta nel rispetto dei requisiti culturali e professionali stabiliti dalla legge, sono stati selezionati in base a una comprovata esperienza professionale nella pubblica amministrazione, in enti di diritto pubblico o aziende pubbliche o private, nelle libere professioni o in altre attività professionali di particolare qualificazione. L’esperienza specialistica e le competenze sono maturate in ambiti e settori strettamente correlati con le materie di competenza delle Direzioni di riferimento.
Secondo il modello organizzativo già approvato dalla Giunta, l’attività delle Direzioni troverà un punto di sintesi nel Comitato di direzione, organismo che sarà coordinato dal Capo di gabinetto Andrea Orlando e che avrà il compito di rendere sinergiche tutte le attività messe in campo dalla Regione.
I nuovi Direttori, rispetto ai predecessori, avranno una retribuzione più bassa: dai 154 mila euro che percepivano (compresa l’indennità di risultato) si passa a 130 mila euro, che potranno aumentare fino ad un massimo del 5% come indennità di risultato.

Unife: due nuovi incarichi per Francesca Cappelletti e Fabio Donato

da: ufficio comunicazione ed eventi Unife

Nominati dal Ministro Franceschini nel Comitato scientifico e nel Cda delle Gallerie Estensi

Due nuovi importanti riconoscimenti arrivano all’Università di Ferrara grazie agli incarichi affidati alla Prof.ssa Francesca Cappelletti del Dipartimento di Studi Umanistici e al Prof. Fabio Donato del Dipartimento di Economia e Management e Co-Direttore del Musec, Master in Cultural Management di Unife, nominati dal Ministro Dario Franceschini rispettivamente membro del Comitato scientifico e membro del Consiglio di Amministrazione delle Gallerie Estensi, che raggruppano la Pinacoteca di Ferrara, di Modena e di Sassuolo.

“Sono contenta se potrò essere utile in questo momento di grandi cambiamenti nel sistema italiano dei musei – commenta Francesca Cappelletti – in cui il legame fra la ricerca storico artistica, la gestione e la collaborazione fra il Museo e l’Università va rafforzato il più possibile sui territori”.

“Al di là della gratificazione personale – afferma Fabio Donato – mi sembra si tratti di un ulteriore riconoscimento della qualità che la nostra Università esprime nel campo del patrimonio culturale. Da oramai un decennio, a partire dallo sviluppo della strategia per una ricerca integrata di Ateneo del patrimonio culturale avviata dall’allora Rettore Prof. Patrizio Bianchi, la nostra Università ha saputo esprimere un chiaro e distintivo approccio al patrimonio culturale in molteplici ambiti: l’economia e management, la museologia, la ricerca storica, preistorica ed antropologica, le nuove tecnologie, il restauro, lo sviluppo urbano e del territorio, la conservazione e diagnostica, la comunicazione dell’antico. E del resto questa nomina si pone in modo del tutto coerente con la linea tracciata dall’attuale Rettore Prof. Giorgio Zauli finalizzata ad una forte apertura all’esterno e contestuale radicamento nel territorio dell’Ateneo. L’auspicio è quello di poter contribuire ad un virtuoso sviluppo del nuovo progetto della Galleria estense, che comprende istituzioni culturali statali sia di Ferrara che di Modena e Sassuolo, coniugando cultura, educazione, socialità, identità ed economia secondo criteri di valorizzazione del patrimonio culturale su scala territoriale vasta”.

“Dai tempo al tempo: gli orologi biologici nel mondo animale”, ne parla Cristiano Bertolucci nel corso del ciclo di conferenze su Scienze e Metafisica

da: ufficio comunicazione ed eventi Unife

Nuovo appuntamento giovedì 21 gennaio alle ore 17 a Palazzo Turchi Di Bagno, (c.so Ercole I D’Este, 32), con il Ciclo di conferenze Scienze e Metafisica: Le forme del Tempo, che si terranno fino al 3 febbraio 2016, organizzate dal Sistema Museale di Ateneo e che illustrano forme diverse del Tempo nella Storia dell’Arte, in Geologia, nella Genetica delle popolazioni, in Filosofia, in Letteratura, in Zoologia, in Fisica e nella Preistoria.

“Dai tempo al tempo: gli orologi biologici nel mondo animale”. E’ questo il titolo della conferenza che sarà tenuta dal Prof. Cristiano Bertolucci del Dipartimento di Scienze della Vita e Biotecnologie dell’Università di Ferrara, che ci offre un’anticipazione sull’incontro… “Gli organismi viventi hanno sviluppato orologi biologici che permettono loro di tenere conto del tempo e anticipano cambiamenti ambientali ciclici. Fenomeni come il movimento delle foglie di alcune piante nel corso della giornata, l’alternanza delle fasi di sonno e di veglia dell’uomo, le migrazioni degli uccelli e il letargo nei mammiferi, sono tutti controllati da orologi biologici. Il più studiato è quello circadiano, il cui periodo è approssimato alle 24 ore”.

Sabato 23 gennaio un concerto dedicato alla Giornata della Memoria

da: Associazione Culturale di Promozione Sociale MusiJam Ferrara

volantino23gennaio“La Musica interrotta…klezmer e dintorni” dedicato alla Giornata della Memoria.

Sabato 23 Gennaio 2016 ore 19:00 presso la sede di MusiJam Ferrara in viale Alfonso I D’Este, 13, concerto dell’Orchestra Popolare diretta dal M° Elio Pugliese.
Si tratta della prima esperienza di un progetto che vede la Scuola di Musica MusiJam Ferrara collaborare con l’Associazione Ferrara Off che insieme a Marco Sgarbi e Monica Pavani proporranno letture a tema in uno scambio tra musica e recitazione.
Elio Pugliese, etnomusicologo bolognese, studioso della musica popolare balcanica, klezmer e dell’area mediorientale, docente di fisarmonica e musicista affermato, dirige l’Orchestra Popolare di MusiJam Ferrara formazione variabile dalle sonorità affascinanti, una commistione ben riuscita, ma ai suoi primi passi, tra una banda e un orchestra, che in realtà non è nessuna delle due.Questo progetto nasce nel 2014 con l’impegno di alcuni docenti della scuola di musica Musijam, per sostenerla e nutrirla nella convinzione che suonare insieme sia un’esperienza di vita straordinaria.
Abbiamo attivato una collaborazione anche con un gruppo di danze ebraiche per approfondire ulteriormente lo studio di questa cultura.

A Comacchio gli studenti incontrano Alessandro Gallo

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Prosegue “Quando Comunità fa rima con Civiltà e Legalità”, il percorso dedicato alle scuole del territorio comacchiese, volto alla prevenzione dei fenomeni di criminalità mafiosa e alla promozione della cultura della legalità, frutto di un accordo di programma tra l’Amministrazione Comunale e la Regione Emilia Romagna e della collaborazione con l’Associazione Pereira.
A completamento dei laboratori formativi, svoltisi nelle classi degli Istituti comprensivi di Comacchio e Porto Garibaldi, si apre una seconda fase di incontri durante i quali i ragazzi entreranno di volta in volta in contatto con un ospite significativo che racconterà loro la propria esperienza personale.
Si comincia sabato 23 gennaio con lo scrittore e operatore teatrale napoletano Alessandro Gallo, che incontrerà, in Sala Polivalente San Pietro, i ragazzi dell’Istituto Comprensivo di Comacchio: alle spalle un’infanzia segnata dal coinvolgimento dei propri famigliari nella criminalità organizzata della città partenopea. Oggi Gallo si occupa di formazione dei giovani, promuovendo la cultura dell’anti-mafia nelle scuole, ed è diventato l’ideatore e il coordinatore del progetto di teatro per la legalità dal titolo “Vi raccontiamo le mafie”, rivolto agli studenti delle scuole superiori di Bologna.
Scopo dell’incontro con Alessandro Gallo sarà, infatti, quello di fornire ai giovani studenti comacchiesi il racconto di un testimone coinvolto, che possa non solo stimolare l’interesse dei ragazzi, ma che possa anche fornire loro un esempio positivo di reazione al fenomeno mafioso e incentivare una partecipazione sempre più attiva, volta al bene comune e alla divulgazione dei valori della legalità all’interno della propria comunità.
Autore di “Scimmie”, romanzo dedicato ai tanti giovani che rischiano di cadere nelle reti della criminalità organizzata e vincitore del concorso letterario nazionale “Giri di parole”, Alessandro Gallo tornerà a Comacchio anche il 6 febbraio prossimo per incontrare gli studenti della Scuola secondaria di Porto Garibaldi.

100 finestre sul mondo: incontro con Luigi Dal Cin

da: organizzatori

Domenca 24 gennaio dalle ore 15.30 alle 19.00, nella sede de “La Casona” (via Smeraldina 35 – Cassana FE), incontro/laboratorio con Luigi Dal Cin e i suoi 100 racconti.
 
Il ristorante La Casona, gestito dalla cooperativa sociale Meeting Point, propone una giornata alternativa dedicata ai bambini e ai loro genitori. Domenica 24 gennaio sarà infatti ospite Luigi Dal Cin, autore ferrarese di libri di narrativa per ragazzi, per regalare divertimento e nuovi stimoli.

Dal Cin ha ricevuto diversi premi nazionali di letteratura per ragazzi tra cui il prestigioso Premio Andersen 2013 come autore del miglior libro 6/9 anni. È docente di corsi di scrittura e tra i suoi impegni emergono numerosi incontri e laboratori di scrittura con i ragazzi.

L’evento inizierà alle 15.30 con l’introduzione a cura di Paola Zecchi sull’importanza del racconto come strumento educativo. A seguire Dal Cin farà divertire i bambini con l’incontro/laboratorio “Piccoli voti di scuola. Piccoli trucchi per difendersi” i cui contenuti sono presentati con modalità teatrali. Dopo una meritata merenda, un racconto a sorpresa tra i 100 scritti dall’autore ferrarese sarà letto da Don Domenico Bedin e rappresentato graficamente dal vivo dall’illustratrice Maria Chiara Berti.
Il pomeriggio si concluderà con un aperitivo offerto da La Casona a tutti i presenti.

I contenuti della giornata sono adatti a bambini da 6 anni in su, ma anche i più piccoli sono invitati.
 
Per le confermare la propria presenza e per ogni informazione chiamare il numero 349-8773771 (Valentina) o inviare Email nn.vale@gmail.com
 
:: Ufficio comunicazione La Casona :: cell. 349 8773771

Giovedì 21 gennaio Laish (Daniel Green) live al Circolo Arci Zone K

da: Associazione Zone K

Giovedì 21 gennaio al Circolo Arci Zone K di Malborghetto Di Boara, una graditissima ultim’ora, salirà infatti sul palco Laish, il progetto solista di Daniel Green, talentuoso cantautore londinese proveniente dal Wilkommen Collective di Brighton. Daniel ha speso gli ultimi anni a viaggiare in diverse città dell’Europa, a scrivere e registrare dischi, a fare e disfare band, a portare la sua musica in salotti, teatri, festival. Prestigiosa la lista di band e artisti per i quali ha aperto (Grizzly Bear, Beach House, Mumford and Sons, Peggy Sue, Jason Lytle, Scott Matthew) prestigiose le apparizioni in grandi eventi musicali inglesi come End of the Road Festival, The Big Chill e Willkommen Foxtrot. Testi taglienti e ironici, abilità con la chitarra, voce unica nel suo genere, anche da solo su un palco Daniel è capace di regalare perfomance da ricordare.
Dopo le positivissime recensioni del suo disco “Obituares” ed il successo dei due precedenti tour, a gennaio arriva per la
terza volta in Italia. I generi di riferimento sono l’alternative-folk e il chamber-pop sulla scia di Belle & Sebastian e The Leisure Society.
Ancora una proposta di qualità dal sapore internazionale, da gustare fin dall’aperitivo con la musica in vinile come sottofondo dalle ore 18 e poi durante il concerto che inizierà intorno alle ore 22. L’ingresso sarà Up To You e riservato ai Soci Arci. Per informazioni e prenotazioni tavoli e posti a sedere (vista la limitata disponibilità) il numero è 346.0876998.

A Comacchio una serata evento per dare “Spazio ai Giovani”

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Il progetto, predisposto dall’Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Comacchio, finanziato dalla Regione Emilia-Romagna e partito la scorsa primavera, entra finalmente nel vivo con la presentazione ufficiale che avrà luogo venerdì 22 gennaio nella Sala Polivalente San Pietro di Comacchio.
Dopo il saluto del Sindaco Marco Fabbri, dell’Assessore alle Politiche Giovanili Alice Carli e dell’Assessore allo Sport Stefano Parmiani, verranno proiettate in anteprima alcune delle 30 interviste ai giovani comacchiesi, realizzate con la collaborazione dell’Informagiovani di Comacchio, di Antea srl e dall’esperto videomaker, Maurizio Cinti, di Delta Cinematica. Protagonisti del video-progetto “Spazio ai Giovani” sono, infatti, i ragazzi di Comacchio, chiamati a raccontare, nei posti che più li rappresentano, dalla spiaggia, all’università, al locale in cui suonano, quali sono le proprie passioni, le aspirazioni e le speranze per il futuro.
L’appuntamento in Sala Polivalente, a partire dalle 18:30, sarà anche con la musica dal vivo del duo comacchiese Endless Minds e con un aperitivo offerto dai ragazzi dell’Istituto di Istruzione Superiore “Remo Brindisi”, i cui maturandi dello scorso anno sono stati protagonisti di alcune delle interviste. In attesa della serata evento, l’Informagiovani del Comune di Comacchio ha già pubblicato sulla propria pagina Facebook un trailer del video-documentario, per dare un piccolo assaggio di ciò che sarà presentato durante la serata. A seguito dell’evento ufficiale, inoltre, il progetto proseguirà anche nei prossimi mesi, con la pubblicazione a puntate, sempre attraverso i social, delle interessanti interviste ai giovani di Comacchio.

Link per visualizzare il video trailer di “Spazio ai Giovani”: https://www.facebook.com/Centro-Informagiovani-Comune-di-Comacchio-1502822053376792/?fref=ts

IL DIBATTITO
Se la Sinistra facesse la Sinistra

La Sinistra, per essere almeno un po’ di sinistra, dovrebbe prestare meno attenzione agli interessi del potere delle imprese e degli affari. Come si fa ad essere di sinistra e citare come esempio di successo chi delocalizza, chiede maggiore libertà di licenziamento, allarga la forbice della diseguaglianza, vive di finanza deregolarizzata e poi aumenta l’Iva e diminuisce le aliquote Irpef?

E la Sinistra dovrebbe prestare attenzione alla gestione democratica dello Stato, ad una distribuzione leale e condivisa del potere, piuttosto che aumentare le distanze tra chi gestisce la cosa pubblica e i cittadini. Quella che conosciamo promuove invece riforme elettorali e contemporaneamente riforme costituzionali che accentrano il potere.

La Sinistra dovrebbe lottare per una equa distribuzione del reddito, anche attraverso politiche sociali di sostegno alle classi meno agiate o in difficoltà. Promuovere assistenza e non tagliarla, garantire abbastanza posti letto negli ospedali, aiutare i disabili con interventi ad hoc e le vecchiette ad attraversare la strada.

Darsi da fare per diminuire la disoccupazione ma senza diminuire diritti pretendendo magari, come dice la prof. Pennacchi dalle righe del Manifesto, che lo Stato diventi “employer of last resort” e promuovendo opere e spesa pubblica per rimettere in moto l’economia quando si blocca.

E la competizione? In quali termini dovrebbe occuparsene la Sinistra, o dovrebbe invece inseguire la cooperazione e lo sviluppo sostenibile rifiutando gli schemi di una globalizzazione malata, che fa vincere chi produce peggio e a minor costi, chi delocalizza dove si pagano meno tasse e si sfrutta lavoro non sufficientemente garantito?

Gaber diceva “il pensiero liberale è di destra, ora è buono anche per la sinistra” quindi chi privatizza e dà in gestione pezzi di Stato ai privati non è di sinistra. Eliminati allora Prodi, Amato, Andreatta e Renzi che a volte hanno fatto finta di esserlo. E poi come si fa ad essere di sinistra ed essere in armonia con l’interesse economico predominante? È una contraddizione in termini, specialmente se poi limiti apertamente il sindacato che dovrebbe aiutarla, in un mondo perfetto, per diminuire la forbice della diseguaglianza tra operai e capitalisti.

Allora di sinistra ci resta “la mortadella”, Guccini e quella sensazione strana che ci fa indignare quando i bambini muoiono nel Mediterraneo perché scacciati dalle loro terre dalle guerre e dal debito creati dagli interessi finanzcapitalisti che a volte vincono premi Nobel.

Il dibattito sulla proprietà della moneta di Giacinto Auriti è di destra come la critica dell’usura di Ezra Pound, ma le implicazioni, le conseguenze e le soluzioni sono di sinistra. Perché l’una implica la proprietà condivisa, popolare e democratica dello strumento di scambio e l’altra l’abbattimento del debito che crea schiavitù. E chi decanta la fine delle ideologie in favore del pensiero unico, liberista e conformista, non è di sinistra.

La Sinistra oggi non è rappresentata perché il suo impegno non è la gente, e la società che intende realizzare è una società divisa tra ricchi e poveri. E i poveri di oggi sono quelli che vivono di stipendi troppo bassi e di “tutele crescenti”. Hanno poco tempo per riflettere di politica e ragionare sul loro futuro perché devono sbattersi per arrivare a fine mese mentre i loro figli frequentano una scuola che non dà strumenti ma voti e detta le differenze tra bravi e poco bravi, una scuola costretta ad inseguire la competizione e non ha tempo né strumenti per insegnare accoglienza, condivisione e cooperazione.

dibattito-sinistraInvitiamo i lettori a sviluppare il confronto, incardinato su alcuni nodi politici: cos’è diventata oggi la Sinistra, quali valori esprime, quale personale politico la rappresenta, a quali aree sociali fa riferimento, per quali obiettivi sviluppa il proprio impegno, quali sono la visione e il progetto di società che intende realizzare.
Il tentativo è di andare oltre l’analisi, spingendosi sul terreno della proposta.
Attendiamo i vostri contributi. Scrivete a: direttore@ferraraitalia.it

Ferrara dechirichiana: la città si mostra in chiave metafisica

Ma com’è dechirichiana questa città! Guardi il castello estense e subito ti viene in mente il quadro delle “Muse inquietanti”. Quel dipinto così famoso, che Giorgio De Chirico ha fatto qui e che qui ora è esposto per la mostra in corso a Palazzo dei Diamanti, con i lavori fatti a Ferrara.

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“Le muse inquietanti”, olio su tela di Giorgio De Chirico nel 1918, in mostra a Palazzo dei Diamanti (foto Studio Esseci)
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Il castello estense visto dall’hotel che si affaccia sulla piazzetta, a Ferrara (foto Giorgia Mazzotti)

Vai a prenderti un caffè vicino al castello e trovi i biscotti rettangolari, rotondi o a forma di squadra che sono riprodotti nei quadri che lui dipingeva qui, durante la prima guerra mondiale, nella sua cameretta di Villa Seminario. Se poi da piazzetta Castello (quella con il cannone sui ciottoli) entri nell’atrio dell’albergo che ci si affaccia, ritrovi lo spirito metafisico ripreso nei paesaggi fotografati da Gianni Guizzardi. In mostra alle pareti dell’hotel che guarda sulle torri estensi, da sabato scorso ci sono le immagini di manichini in posa sotto al porticato di una perfetta e reale piazza metafisica. La piazza esiste davvero – in mattoni e intonaco ­– ed è a Tresigallo, il paese a una ventina di chilometri da Ferrara, che negli anni Trenta del ’900 viene trasformato secondo i canoni dell’architettura razionalista con tutti gli edifici squadrati ed essenziali che fanno poi da sfondo alla maggior parte di paesaggi, ritratti e nature morte del padre della metafisica. “La mostra fotografica – spiega l’autore degli scatti Guizzardi – nasce dall’idea della gallerista Maria Livia Brunelli di dar forma ai soggetti di quei quadri mettendo insieme talenti, energie, spazi”. Ecco allora che l’amico disegnatore e collezionista di manichini Claudio Gualandi presta il modello da sartoria, poi via fino a Tresigallo, fuori la macchina fotografica, occhio alla luce e attesa dell’ora del tardo pomeriggio in cui le ombre cadono proprio come nei quadri.

“Unborn man”, fotografia di ispirazione metafisica scattata a Tresigallo da Gianni Guizzardi
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Manichini della collezione Gualandi-Mazzoni ora in mostra alla palazzina Marfisa (foto Luca Pasqualini)

Poi – clic, clic – vengono immortalati i profili squadrati delle colonne, i colori saturi e contrastanti degli intonaci, il manichino d’epoca. Una serie di scatti in bianco e nero è dedicata alle ombre un po’ inquietanti che mostrano una di fianco all’altro le sagome del manichino e della gallerista in un’ulteriore citazione pittorica, che rimanda alla tela di “Ettore e Andromaca”. Come se non bastasse, nella sinergia ci si mette anche lo spazio Poltrona Frau, che in corso Porta Po (vicino a piazza Ariostea) ospita ulteriori scatti, stavolta a colori, fatti a Tresigallo sempre da Guizzardi e sempre con manichino. Il padrone di casa è un negozio che vende anche oggetti d’arredo e tavoli di calcio-balilla in versione design, che con quei busti essenziali di calciatori tutti bianchi o grigi fa riecheggiare l’immagine dell’uomo ridotto a manichino, come le pedine di una guerra che l’artista non capiva e non condivideva.

Lo scatto di Gianni Guizzardi ispirato al quadro “Ettore e Andromaca” di De Chirico
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“Ettore e Andromaca”, olio su tela di Giorgio De Chirico del 1917 in mostra ai Diamanti di Ferrara

Chi vuole rimanere in tema durante la sua visita a Ferrara ha diverse altre possibilità di spaziare tra arte e luoghi cittadini declinati in chiave metafisica. Una collezione incredibile di manichini e bambole, busti d’ogni epoca e materia è stata pazientemente raccolta, schedata e catalogata dalla coppia di artisti, grafici e progettisti Claudio Gualandi e Linda Mazzoni e per l’occasione esposta negli spazi della palazzina Marfisa, in corso Giovecca. Al Museo di storia naturale ci sono le fotografie di Mustafa Sabbagh, che dalla sua esperienza nel mondo dell’alta moda matura una visione rigorosa e inquietante della figura umana, abbinata qui a quella animale, con gli uccelli impagliati e altri esemplari esposti nelle teche di studio di fauna e flora.

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Opera di Silvia Camporesi alla Mlb home gallery di Ferrara
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“Composizione metafisica”, olio su tela di Giorgio De Chirico del 1916 in mostra a Ferrara (foto Studio Esseci)

Lungo la strada che riporta in centro da palazzo dei Diamanti, in corso Ercole d’Este, c’è la home gallery di Maria Livia Brunelli. Chi entra trova le fotografie di colonnati, archi a tutto sesto, torri ricreati in forma di modellini da Silvia Camporesi per la mostra parallela a quella istituzionale e intitolata “Le città del pensiero”. Non resta poi che passeggiare nelle strade del ghetto, tra via Mazzini, via Vittoria e via Vignatagliata, alla ricerca delle suggestioni che hanno ispirato De Chirico durante il suo soggiorno a Ferrara, ma anche altri artisti che hanno condiviso quegli anni con lui, come Filippo De Pisis, Giorgio Morandi e Carlo Carrà. Dopodiché meglio riempirsi un po’ lo stomaco e sgranocchiarsi una di quelle coppie di pane a forma di croce. Eppure anche queste – reduci dalla mostra a Palazzo dei Diamanti – si guarderanno con occhi nuovi. Durante la visita alle sale dedicate a “De Chirico a Ferrara”, la guida racconta che quel pezzo di pane con i crostini incrociati evoca la x di Nietzsche, il simbolo dell’incognita rivelata dagli studi della filosofia nichilista che è alla base della rappresentazione artistica di De Chirico. Così il pane dipinto sulla tela dà forma al “noumeno” che la metafisica mette in scena nella banalità di ogni oggetto, mostrando l’aspetto reale delle cose spogliate della valenza soprannaturale in un mondo dove Dio ha smesso di esistere. Però! Buono a sapersi (e a mangiarsi): anche il pezzo di pane ferrarese diventa esperienza metafisica.

 

Ecco programma e luoghi di molte iniziative legate alla mostra dell’opera ferrarese di Giorgio De Chirico:

“De Chirico a Ferrara. Metafisica e avanguardie”, Palazzo dei Diamanti, corso Ercole I d’Este 21, ore 9-19 fino al 28 febbraio 2016;

“Unborn man” di Gianni Guizzardi a cura di Francesca Occhi, Hotel Annunziata in piazza Repubblica 5 e Spazio Frau in corso Porta Mare 8/a, fino al 3 aprile 2016;

“Il manichino e i suoi paesaggi” di Claudio Gualandi e Linda Mazzoni, Palazzina Marfisa d’Este, corso Giovecca 170, da martedì a domenica ore 9,30-13-15-18 fino al 13 marzo 2016;

“Ens rationis” di Mustafa Sabbagh a cura di Maria Livia Brunelli e Stefano Mazzotti, Museo civico di storia naturale in via Filippo De Pisis 24, da martedì a domenica ore 9-18;

“Le città del pensiero. Un’indagine metafisica” di Silvia Camporesi, Mlb home gallery, corso Ercole I d’Este 3, ogni sabato e domenica ore 15-19 fino al 28 febbraio 2016;

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“Dialoghi con la metafisica” di Bruno Vidoni in mostra ad Argenta di Ferrara

“La gran nave rossa” foto e testi di Marco Caselli Myotis, salone d’onore di Palazzo Municipale, piazza del Municipio 2, ore 9-18 fino al 22 gennaio 2016;

“Bruno Vidoni, dialoghi con la metafisica” a cura di Greta Gadda, Emiliano Rinaldi e Roberto Roda, Centro culturale mercato, piazza Marconi, Argenta (Fe) dal martedì alla domenica fino al 28 febbraio 2016;

Biscotti frollini dechirichiani in vendita al Caffè Penazzi in piazza della Repubblica a Ferrara; alla Torrefazione Artlife Caffé Penazzi 1926 in via Bongiovanni 32 a Ferrara; alla Pasticceria del Borgo in via Ladino 3014 a Borgo Scoline di Ferrara (vicino a Porotto, a 9 chilometri dal centro di Ferrara);

Coppia di pane e dolce pampapato Igp in vendita nei panifici di Ferrara e provincia.

LA CITTÀ DELLA CONOSCENZA
Formazione: Italia sempre alla rincorsa, è ora di confessarci il perché

Lo scadere di ogni anno porta con sé il tempo dei bilanci. Sul terreno dell’istruzione e della formazione ci forniscono spunti di riflessione l’annuale rapporto dell’Ocse “Education at a Glance” e, in casa nostra, il “Rapporto sul benessere equo e sostenibile” dell’Istat. Da tempo le ricerche internazionali utilizzano il livello di istruzione come misura indiretta del capitale umano, hanno dimostrato che le persone con un alto livello di istruzione in genere godono di una salute migliore, sono socialmente più impegnate, il loro tasso di occupazione è maggiore e i guadagni più elevati. Da questo punto di vista dovremmo essere davvero preoccupati del nostro 41% di popolazione, tra i 25 e i 64 anni, con un livello di istruzione al di sotto della secondaria superiore, contro la media Ocse del 24%. Per non parlare del nostro esiguo 17% con un livello di istruzione terziario contro la media Ocse del 34%, esattamente la metà. Nel conto va considerato che l’accesso all’università da noi è ostacolato dal numero chiuso e dai test di ammissione, non è gratuito come in Germania e i nostri studenti non godono di supporti economici.
Ma guardiamo le cose in positivo, il rapporto dell’Istat in materia di istruzione esordisce con un titolo rassicurante: “Migliorano i livelli di formazione e si riduce il divario con l’Europa”. Non dice però che, da dieci anni a questa parte, tutti i paesi dell’Ocse registrano un progressivo miglioramento, ma i tassi di incremento nel nostro paese sono tra i più bassi, pertanto inadeguati a colmare la distanza accumulata.
Si ha l’impressione che gli ‘zero virgola’ più che una tendenza al miglioramento registrino gli effetti del naturale avvicendarsi generazionale. Man mano che nei rilevamenti statistici ci si approssima a popolazioni che hanno beneficiato dell’istruzione di massa, anche gli indici di percentuale sono destinati a mutare. A non mutare invece è la capacità di aggredire ciò che del nostro sistema formativo continua a non funzionare. L’Italia si conferma un paese che in materia di cultura e istruzione ha due velocità tra Nord e Sud, un paese in cui le condizioni di partenza per censo e cultura fanno ancora la differenza.
I dati non ci dicono nulla di diverso da quanto già non sapessimo; ci saranno anche quelli che spasimano per uno zero virgola in più o in meno, ma il dato di fondo non cambia: ci troviamo di fronte a politiche formative mal disegnate, incapaci di garantire equità e mobilità sociale.
Siamo lontano dall’obiettivo, uscito dal summit mondiale sull’istruzione tenutosi a novembre a New York, di garantire entro il 2030 un’istruzione di qualità, inclusiva ed equa per tutti, accrescendo le opportunità di apprendimento permanente per le persone di ogni età.
Una cosa, per esempio, che non viene detta nei rapporti statistici di casa nostra, è che l’Italia non partecipa alle indagini Ocse sui livelli di competenza della popolazione adulta, il Piaac (Programme for the International Assessment of Adult Competencies). L’istruzione degli adulti, che incide sui livelli culturali complessivi del paese, è un capitolo da noi ancora ampiamente trascurato. L’Italia, tanto per incominciare, non fornisce dati circa la padronanza delle tecnologie informatiche e la capacità di problem solving da parte della sua popolazione adulta, su questo terreno preferiamo non confrontarci con gli altri paesi dell’Ocse. Misuriamo invece i nostri livelli culturali computando i libri che leggiamo, con quanta frequenza andiamo al cinema e a teatro, per non parlare della lettura dei giornali, che pare essere crollata. Insomma nei casi migliori rimaniamo aggrappati ai cliché culturali della tradizione, disdegnando le opportunità offerte dalle nuove tecnologie della comunicazione.
Quando si arranca per recuperare strada, per raggiungere gli altri, difficilmente si è in grado di vedere cosa c’è oltre la linea d’arrivo dei nostri sforzi. E questo è l’errore che ci manterrà sempre in ritardo, perché mentre noi siamo impegnati nella rincorsa, gli altri partono per traguardi più avanzati, lasciandoci così sempre più indietro. Allora, forse, cambiando la macchina anche noi potremmo darci obiettivi nuovi e più ambiziosi, anziché continuare a inseguire quelli ormai mancati.
Fotografare il presente resta una buona pratica, registrare gli output del nostro sistema formativo è utile per dirci quanta distanza ci separa dagli altri, ma non ci aiuta a guardare più lontano. Se il sistema formativo non cambia non possiamo attenderci performance molto differenti da quelle che ormai da anni registrano sia i dati Ocse che i dati Istat.
Inseguire indicatori come il numero di diplomati, di laureati, di abbandoni scolastici, eccetera è come il serpente che si morde la coda, perché si continuano a rilevare e misurare i sintomi senza mai aggredirne le cause. Alla narrazione degli output dovremmo imparare ad accompagnare la narrazione degli input e degli indicatori di processo, quelli che potrebbero davvero cambiare la trama dei racconti e assicurare un finale una volta tanto diverso da quelli già conosciuti. Quali sono questi indicatori? La qualità degli insegnamenti e di chi insegna, la qualità degli ambienti dove si impara e come si impara. Attori e politiche dell’istruzione, questo è il nostro teatro dei pupi che ogni anno mette in scena il copione della formazione nel nostro paese.

Cielo ferrarese in una stanza

E’ naturalmente un riflesso, uno scherzo ottico che ogni tanto ci fanno sole, vetro e nuvole mettendosi d’accordo. E il gioco ci porta presto ad immaginare che ci sia tutto il cielo in quella stanza, oltre la finestra, e che ciò che vediamo non sia altro che la pura verità: il cielo in una stanza, senza “più pareti, ma alberi, alberi infiniti” (Il cielo in una stanza, Gino Paoli). E sarebbe bello che anche a Ferrara, magari nelle stanze del Palazzo comunale o a Schifanoia o ancora in Castello, ci fosse una delle opere effimere di Berndnaut Smilde, artista olandese che crea le nuvole vere all’interno di musei, palazzi, ex magazzini, chiese…

Opere di Berndnaut Smilde, clicca le immagini per ingrandirle:

nuvole
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Profumo di libertà

19 gennaio 1940: nasce a Palermo Paolo Borsellino. Durante le partite a calcio nell’antico quartiere arabo della Kalsa, fa amicizia con Giovanni Falcone. Diventeranno entrambi il simbolo della lotta alla mafia. Morirà assieme agli agenti della sua scorta il 19 luglio 1992 nella strage di via d’Amelio.

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Paolo Borsellino

La lotta alla mafia, il primo problema da risolvere nella nostra terra bellissima e disgraziata, non doveva essere soltanto una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale che coinvolgesse tutti e specialmente le giovani generazioni, le più adatte a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità. (Paolo Borsellino)

Un triste inizio 2016

Il 2016 non poteva iniziare peggio per i mondo della musica: dopo David Bowie, si è spento ieri Glenn Frey, storico chitarrista e fondatore degli Eagles. Frey mise la sua firma come autore anche in uno dei più grandi capolavori musicali, quella “Hotel California” che dopo quarant’anni viene ancora considerata una delle canzoni più belle di sempre.

Ogni giorno un brano intonato a ciò che la giornata prospetta…